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MANUALE DI PSICOMAGIA

Il 9 marzo di 2009, Alejandro Jodorowsky pubblicò in Spagna, con la casa editrice


Siruela, il libro “Manuale di psicomagia. Consigli per guarire la tua vita”.

SINOSSI:

Alejandro Jodorowsky raccolse, tra altre molte cose, nei suoi libri La danza della
realtà (Feltrinelli 2006) e Psicomagia (Feltrinelli, 1997-2013), la base teorica di questa
tecnica risanatrice creata e sviluppata proprio da lui. La sua parte pratica la troviamo
per la prima volta raccolta in Manuale di Psicomagia che, con più di 300 consigli,
pretende di aiutare tutte quelle persone che davanti a differenti problemi psicologici,
sessuali, emozionali o materiali, desiderano guarire, liberare o migliorare la propria
vita. Nel libro, questi consigli pratici c’insegnano a staccarci da idee nocive o
dall’influenza negativa che il passato familiare può esercitare su di noi; a migliorare
aspetti della nostra vita lavorativa o economica, della salute, della vita in compagnia o
in solitudine; ad affrontare il sentimento di abbandono, di odio, di gelosia, di
insicurezza, di fallimento, di pessimismo, di inferiorità, di abuso sessuale, di
vigliaccheria, di non essere stato voluto ecc. Infine, vari atti di psicomagia per
consultanti sani, ed altrettanti diretti alla società, precedono oltre cento consultazioni
individuali alle quali l’autore ha risposto, anche tramite i tarocchi.

Vivere con un tossicodipendente

Il significato del nome nella psicogenealogia

Consiglio psicomagico di Alejandro Jodorowsky per la società

Incanti psicomagici per superare le paure

In una discussione, il primo che si arrabbia perde

Madri assassine

Madri aride
Madri stagnanti

Madri possessive

Madri complete o sane

Togliere la tristezza a un bambino

Una pulizia psicomagica contro la malasorte

Ti fai carico di sentimenti non tuoi? Consiglio psicomagico

Consiglio psicomagico per superare la frigidezza

Consiglio psicomagico per un uomo aggressivo con la moglie

Consiglio psicomagico per cambiare il nome al figlio

Atto psicomagico per superare un aborto

Mi hanno insultato per posta

Sto realizzando il progetto della mia famiglia, non il mio

La rabbia contro i genitori

Perché ci sono persone che parlano in maniera tanto aggressiva?

Psicomagia per superare i blocchi

Claustrofobia, origine e consiglio psicomagico

Psicomagia per fare sì che un capo smetta di criticarci

Atto psicomagico per smettere di fumare

Donne legate a un amore passato

Consiglio psicomagico per avere l’orgasmo

Psicomagia per prendere forza di fronte a un cambiamento radicale

Togliersi le etichette

Spazzatura spirituale, un atto psicomagico per disfarcene

L’ozio è (il padre) la madre dei vizi

Prendere possesso del territorio

Confessare l’omosessualità

L’infanzia rubata

Superare l’oniomania

Madri che criticano per telefono

Per nascere bene


VIVERE CON UN TOSSICODIPENDENTE

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Un alcolizzato, un morfinomane, un ludopata o qualunque altro tipo di dipendente


rispetto a qualcosa, è incapace di amare con normalità un’altra persona. L’amore sano
è uno scambio equilibrato tra due vincitori, ma i tossicodipendenti, girando attorno a
se stessi, stabiliscono regole nelle quali essi sono “il vincitore” e chi li accompagna “il
perdente.” Il tossicodipendente esige attenzioni e sacrifici, chiede senza cessare,
come i bambini, ma è incapace di dare.

Le persone che si legano ad essi non amano sé stesse. È tanto bassa la loro autostima
che credono di valere solo se si sacrificano aiutando un altro. Ma mentono a sé stesse
dicendo che l’autodistruttivo ringrazia e che, quando sarà guarito della sua
assuefazione o vizio, li amerà. In fondo, essendo stati bambini non amati dai genitori,
ripetono la sofferenza infantile, tentando a tutti i costi di guadagnarsi un amore che
non sarà loro mai dato. Benché sappiano che stanno sprecando la vita, motivate da
una compassione che nasconde un doloroso desiderio di essere riconoscenti, possono
essere incapaci di tagliare questa relazione folle. Consiglio allora al/la consultante di
dire alla persona fedele:

(Se è una donna:) “Tu sei malato. Non sono né tua moglie né il tuo amante bensì la tua
infermiera. A partire da oggi starò sempre al tuo fianco con un’uniforme di infermiera.
Così vestita ti accompagnerò a tutte parti, al ristorante, al cinema, a fare acquisti, a
casa di amici, etc..”La consultante rinchiuderà quindi tutti i suoi vestiti in un baule e si
vestirà di infermiera portando appeso del collo un medaglione con la fotografia della
madre del tossicodipendente.
(Se è un uomo:) in questo caso, ogni volta che il consultante sta col
tossicodipendente, si vestirà di infermiere portando appeso del collo un medaglione
con la fotografia del padre di lei.

Alejandro Jodorowsky, Manuale di Psicomagia

IL SIGNIFICATO DEL NOME NELLA PSICOGENEALOGIA

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Questo primo “regalo” dato al neonato lo individualizza all’interno della


famiglia.

La psiche infantile, come quella di un animale domestico, si identifica al suono col


quale costantemente richiamano la sua attenzione. Finisce per incorporarlo nella sua
esistenza come se fosse un organo o un viscere. Nella maggioranza dei casi, nei nomi
c’è il desiderio familiare che gli antenati rinascano: l’inconscio può mascherare questa
presenza dei defunti non ripetendo il nome completo, in molte famiglie il primogenito
riceve lo stesso nome del padre, del nonno, del bisnonno; se è donna può ricevere un
nome femminilizzato, per esempio da Francisco a Francisca, da Marcello a Marcella, da
Bernardo a Bernarda, etc.. Questo nome, se carico da una storia, a volte segreta
(suicidio, malattia venerea, pena di prigione, prostituzione, incesto o vizio) magari di
un nonno, una zia, un cugino, si fa veicolo di sofferenze o di condotte che a poco a
poco invadono la vita di chi l’ha ricevuto.

Ci sono nomi che alleggeriscono e nomi che pesano.

I primi agiscono come talismani benefici. I secondi, sono detestati. Se una figlia riceve
il nome di un’antica amante di suo padre, si converte nella sua fidanzata per tutta la
vita. Se una madre, che non ha risolto il nodo incestuoso con suo padre, dà al bambino
il nome del nonno, il figlio, carcerato nella trappola edipica, si vedrà spinto ad imitare
l’antenato ammirandolo e contemporaneamente detestandolo, per essere un rivale
invincibile. Quelle persone che ricevono nomi che sono concetti sacri, Santa, Pura,
Incarnazione, Immacolata, etc., possono sentirli come ordini, soffrendo conflitti
sessuali. Quelli battezzati come angeli (Angelica, Raffaele, Gabriele, Celeste, etc.,
possono sentirsi non incarnati. I Pasquale, Gesù, Emanuele, Cristian o Cristoforo molto
probabilmente soffriranno di deliri di perfezione e a 33 anni avranno angosce di morte,
incidenti, rovine economiche o malattie gravi.

A volte i nomi dati sono il prodotto del desiderio incosciente di risolvere


situazioni dolorose.

Per esempio, se un uomo quando era bambino fu separato di sua madre, chiamerà suo
figlio Giuseppe-Maria, realizzando in quel doppio nome il desiderio di unirsi con la
mamma. Se un piccolo muore, a chi segue possono dare il nome Renato, del latino
renatus, che significa “rinato”. Se un antenato fu fermato, per vergogna della sua
famiglia, per avere commesso una truffa o un furto, un discendente diretto può essere
battezzatolo come Innocenzo. Se una donna con nodo incestuoso irrisolto si sposa con
un uomo che ha lo stesso nome che suo padre, può generare figli che soffrano una
confusione generazionale: inconsciamente, vedendosi come figli del nonno,
considereranno la madre come una sorella, cosa che provocherà immaturità. Una
bambina a cui segue un bambino che viene battezzato col nome di lei mascolinizzato
(Antonia seguita di Antonio) Francesca seguito di Francesco, etc., può denunciare che
la nascita della bimba fu una delusione e la giovane, considerandosi l’anteprima di un
futuro uomo, può vivere sommersa da un doloroso disprezzo verso sé stessa,
sentendosi incompleta.

Un nome preso di stelle del cinema o della televisione, da scrittori famosi, impone una
meta che esige la celebrità, che può essere angoscioso se non si possiede talento
artistico. Se i genitori trasformano il nome dei suoi figli in diminutivi, Lollo, Pepe, Rosi,
Panchita, possono bloccarli per sempre nell’infanzia.

Significato incoscio dei nomi

L’inconscio, per sua natura collettiva, nasconde significati dei nomi che l’individuo,
senza conoscerli coscientemente, soffre. I nomi di santi inducono qualità, ma
trasmettono anche martirii. Alcune Maria possono essere possedute dal desiderio di
generare un bambino perfetto. Alcuni Giuseppe possono avere difficoltà a soddisfare
una donna. A snta Valeria la tagliarono la testa: le donne che ricevono questo nome
possono tendere alla pazzia. Certe Mercedes, nome che discende dal latino merce,
salario, pagamento, possono essere tentate per il commercio, esercitato con onestà.
I nomi, nell’inconscio, funzionano come mantra, versi presi delle opere vediche e usati
come incantesimi. Queste parole, per la loro ripetizione costante, originano vibrazioni
che producono determinati effetti nascosti. I bramini credono che ogni suono nel
mondo fisico sveglia un suono corrispondente nei regni invisibili ed incita all’azione di
una forza o un’altra. Secondo essi, il suono di una parola è un efficace agente magico
e la principale chiave per stabilire la comunicazione con le entità immortali. Per la
persona che da quando nasce fino a che muore ripete ed ascolta ripetere il suo nome,
questo funziona come un mantra. Ma un suono ripetuto può essere benefico o
dannoso. Nella maggioranza dei casi il nome consolida un’individualità limitata. L’ego
afferma “Sono così e non altrimenti”, perdendo fluidità, anchilosandosi.

I grandi adepti della Magia, come Éliphas Lévi, Aleister Crowley o Henri Corneille-
Agrippa, affermarono che l’essere umano possiede due corpi, uno fisico e l’altro di
luce, chiamato anche corpo energetico o anima, quello che, per essere sacro, non può
avere un nome personale. Il nome che si pronuncia, attaccato come una sanguisuga al
corpo fisico, manifesta solo l’individualità illusoria della persona. Il corpo di luce fa
parte dell’impronunciabile nome di Dio. Il proposito di questi maghi era sviluppare o
ricordare il corpo di luce, integrandolo nella coscienza quotidiana. Se si stabilisce un
equilibrio funzionale del corpo di luce col corpo fisico, l’ego egoista viene eliminato. La
presa di coscienza dell’Essere Essenziale apre la porta della libertà liberandolo dalle
catene del suo nome, se questo è vissuto in forma dolorosa.

Alejandro Jodorowsky, Manuale di Psicomagia

CONSIGLIO PSICOMAGICO DI ALEJANDRO JODOROWSKY PER LA SOCIETÀ

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Anti-olimpiadi

Le Olimpiadi Mondiali sono organizzate come le guerre, ogni nazione cerca di vincere
le altre, i vincitori si sentono orgogliosi e superiori e i perdenti tristi e vilipesi, prego
affinché un giorno esista un governo che comprenda che un’Olimpiade deve avere
come meta il trionfo della razza umana e non il trionfo di una nazione. Se un atleta,
per esempio, riesce a battere un record e si trasforma nel corridore più rapido della
storia, quella non è una prodezza che debba celebrare solo il suo paese natale, ma
tutto il pianeta. Gli sportivi non devono avere nazionalità

In quello stadio non ci saranno bandiere, né uniformi regionali, né inni nazionali. I


premi, semplici corone di alloro, li porteranno i bambini e le bambine di tutte le razze,
senza identificazione della nazionalità.

Alejandro Jodorowsky, Manuale di Psicomagia

INCANTI PSICOMAGICI PER SUPERARE LE PAURE

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Di
che cosa hai paura?

“Nelle antiche tradizioni magiche si è dato sempre una gran importanza alla parola.
Così, quando un mago lotta per combattere una malattia recita incantesimi, e le
religioni fanno uso di preghiere, discorsi a voce alta, voti, mantra, etc. La costante
ripetizione di certe parole sacre unifica la mente, tirandola fuori dal circolo vizioso del
suo continuo dialogo interno. Una nuova idea, ripetuta con fede e volontà, può aprire
le porte nella prigione mentale provocando la necessaria mutazione liberaoria”

Ogni volta che una paura ti angoscia, Alejandro Jodorwsky propone che tu ripeta a
voce alta questi incantesimi psicomagici:

HO PAURA

Di Cambiare:

Per avanzare verso la Coscienza,

devo accettare la morte delle concezioni che ho di me stesso.

Di desiderare:

L’energia sessuale è sacra.

Smetto di negarmi a me stesso e di occultarmi.

Di ammalarmi:

Le malattie corporee sono allarmi

per curare le malattie dell’anima.

Di invecchiare:

Il tempo è il mio alleato,


mi apporta saggezza

Di fallire:

Tutto è fallimento perché niente è eterno.

L’unico trionfo vero è

la realizzazione della mia Coscienza.

Dell’umiliazione:

Se vinco il mio orgoglio,

nessuno può umiliarmi

Di perdere la seduzione:

Se mi libero dei miei desideri,

la seduzione mi sembrerà inutile.

Della notte:

La notte è sempre unita al giorno.

Della povertà:

La creatività dell’Essere Essenziale è la mia ricchezza.

Della solitudine:

Se mi apro al mondo, tutto mi accompagna.

Della morte:

La morte è un’illusione dell’ego individuale.

L’universo del quale io faccio parte è eterno ed infinito.

In una forma o un’altra, esisterò sempre.

Della violenza:

Dominerò la mia propria aggressività, smetterò di proiettare la mia collera nel mondo.
*

Di non potere comunicare:

Il mio Dio Interiore conosce tutti i linguaggi.

Di non potere reggere la verità:

Quello che la Verità distrugge in me è la scoria, quello che non sono, i limiti impiantati
dalla trappola del passato.

Lascerò affermare il mio ego, mi darò al mio Essere Essenziale.

Di non progredire:

Se mi identifico con l’universo, mi unisco alla sua incessante espansione.

Di non essere desiderato:

L’universo mi ha dato la forza di nascere.

La Coscienza divina mi desidera.

Di non essere logico:

L’universo non ubbidisce a leggi logiche.

La “Logica” del cervello umano è “pazzia” per l’universo.

Di perdere la definizione:

La somma di tutte le definizioni è la mia definizione.

Perfino non la definizione mi definisce.

Di perdere l’identità:

I limiti del mio ego sono solo utili per un certo tempo, non devo attaccarmi a essi
credendo che siano la mia identità.

La mia mente, ubbidendo ai progetti del futuro, lotterà per espandersi, fino ad arrivare
ad essere quello che è:

Coscienza cosmica.

Di perdere le mie capacità:

Il mio Dio Interiore è inestinguibile.


*

Che mi derubino:

Quello che possono rubarmi, non fu mai mio.

L’Essere Essenziale è permanente.

Di essere deluso dall’amore:

La mia certezza emozionale è amare senza essere amato.

Di essere sfigurato:

Se non mi identifico col mio viso,

mi integro nell’impersonalità

di mio indistruttibile Essere Essenziale.

Di essere sterile:

In ogni momento l’infinito mi insemina.

L’Anima è mia figlia suprema.

Di essere imprigionato:

Possono imprigionarmi solo il corpo,

il mio spirito è essenzialmente libero.

Di essere ferito, amputato, distrutto fisicamente:

Sono un spirito che ha un corpo,

e non un corpo che ha un spirito.

Benché perda tutto il mio corpo,

continuerò esistendo in un’altra dimensione.

Di essere invaso:

Sono infinito, l’universo è il mio corpo.

Di essere violato:
Vessare la mia carne non è sporcare il mio spirito.

Di essere violato:

Se smetto di identificarmi col mio ego

(il vuoto nel quale temo di cadere),

il mio Essere Essenziale cade in me.

Alejandro Jodorowsky, Manuale di Psicomagia

IN UNA DISCUSSIONE, IL PRIMO CHE SI ARRABBIA PERDE

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Proverbio Cinese

Narra una leggenda indù che la pace interna del Buddha era tanto grande che le
frecce e le pietre che i suoi nemici gli lanciavano cadevano sul suo corpo trasformate
in fiori

Il mondo è quello che è, unito a quello che noi crediamo che sia: il nostro
atteggiamento lo trasforma. Se devi partecipare a una riunione nella quale dovrai
affrontare opinioni avverse che potrebbero scatenare la tua collera, ti consiglio:

Qualche istante prima della riunione, metti un po’ di miele nelle orecchie e sfrega,
sempre con miele, le gengive. Questo farà sì che le parole aggressive che ascolti siano
mischiate con una certa dolcezza e che le parole dure che desideri pronunciare si
ammorbidiscano. Inoltre, per ricordare in ogni momento che devi proseguire nella
discussione con passi misurati, devi profumare prima con essenza di lavanda le suole
delle tue scarpe.

Alejandro Jodorowsky, Manuale di Psicomagia

MADRI ASSASSINE

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Non desiderano essere madri, vogliono solo assicurarsi di essere donne. Possono
provenire da famiglie dove si dà alla femmina un ruolo secondario e si esalta il
maschio. Ci sono legioni di donne nel mondo che soffrono il fatto di esserlo: si
aspettava un bambino e non una bambina; per soddisfare il padre, la figlia si
mascolinizza; da parte sua la madre le inculca che è una disgrazia partorire e
trasformarsi in schiava di una prole non desiderata ecc. Lei sente che, a parte il
cervello, il suo corpo le è proibito. Vivendosi come un uomo frustrato, si nega il piacere
vaginale e in nessun modo accetta di trasformarsi in madre. Fa l’inseminazione, per
poi fallire. Cosa che è necessaria per sapere di essere una che può. Questo volere
essere “una che può” nasconde, in fondo, una rivalità col padre, insieme a
un’identificazione con l’immagine materna. La gravidanza, allo stesso tempo, calma la
sua sensazione di sterilità e il suo desiderio impotente di avere un fallo. L’odio per sé
stessa, sentirsi castrata, la spingerà a trovare un compagno che odi la sua propria
madre e, per la stessa cosa, le donne in generale.

Poiché ci sono madri assassine, ci sono genitori assassini, che cercano un sollievo
passeggero alle proprie tensioni sessuali, senza nessun desiderio di procreare. Il fatto
che la donna resti incinta causa un fastidio insopportabile.

Alejandro Jodorowsky, Manuale di Psicomagia

MADRI ARIDE

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Intervista figurata ad Alejandro Jodorowsky, le sue risposte sono frammenti di


“Manuale di Psicomagia (consigli per guarire la sua vita)”, nel capitolo che dedica ai
tipi di madri, assassine, possessive, stagnanti, aride e sane.

A cosa sono disposte e a cosa non lo sono le “madri aride”?

Sono disposte a partorire, ma si rifiutano di allevare il lattante che ha osato separarsi


dal loro corpo e che sa solo succhiare, mordere e gridare, le sollecita ad ogni istante,
le distrae dalla sua vita sessuale e non tiene in conto che lei è un individuo
indipendente.

E a che tipo di uomini si uniscono?

Si uniscono a uomini con l’identità sessuale mutata. Non conoscono la virilità perché
hanno avuto un padre debole o assente. Hanno una sete insaziabile di attenzione.

Che atteggiamento ha questo padre verso il figlio?

Accetta che sua moglie sia madre, ma non vuole che si distragga alimentando un
rivale. In ogni momento deve essere il centro, suo figlio/a avrà un ruolo secondario.

E che cosa produce questo?

Tra tutti e due creeranno un alcolizzato, un fumatore compulsivo, un drogato, un


goloso insaziabile.

Che conseguenze potrebbe avere il negare l’allattamento naturale al bebè?

Il latte materno non viene sostituito da quello di un’altra donna né da quello di un altro
animale. Se l’allattamento non dura il tempo necessario, il bambino può avere
difficoltà a parlare, soffrire di attacchi di rabbia o malattie croniche come dolori
intestinali, asma, cefalee, ipertensione arteriosa, crisi tremende, fatica costante, può
sentire durante tutta la sua vita la mancanza di quell’amore – manifestato nel periodo
di allattamento armonico – di cui tanto necessitò nell’infanzia.

Alejandro Jodorowsky, Manuale di Psicomagia

MADRI STAGNANTI

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Nel nuovo libro “Manuale di Psicomagia” di Alejandro Jodorowsky, leggiamo che


esistono tre varietà di madri stagnanti:

1. Madri stagnanti per infantilismo

* Vogliono che il loro ventre si riempia, ma non desiderano partorire.

* Infantili, approfittano della gravidanza per essere circondate della tenerezza data al
bebè, cosa che mancò loro; diventando il centro dell’attenzione familiare, ciò permette
loro di soddisfare le proprie necessità affettive.

* Per nove mesi saranno felici, ma immediatamente dopo il parto soffriranno una
grave depressione e magari detesteranno il neonato per averle private delle attenzioni
che avevano durante la gravidanza.

* Possono produrre latte acido, causa di diarree.

* Questo tipo di donna infantile troverà un compagno con una simile infantilità.
Abituato a non essere amato, ha bisogno di una madre incinta, proiettandosi egli
stesso nel feto, ma con l’angoscia di vedere nascere un figlio che, con indomabile
gelosia, sentirà come un fratello minore venuto a rubargli l’attenzione materna.
Appena sa che la donna è incinta, organizza la fuga.

2. Madri stagnanti per paura

* È il risultato di famiglie che in varie generazioni di donne hanno sacrificato la vita


generando grandi quantità di figli, qualcuna morendo durante il parto.

* Cercherà un uomo che crede di essere portatore di un seme assassino. Questo,


durante il periodo della gravidanza, si sentirà colpevole, arrivando a detestare sua
moglie e il figlio che ella deve partorire.

* Man mano che la gravidanza avanza, la donna continuerà a sperimentare maggiore


terrore, molte volte starà sul punto di fallire, avrà bisogno di attenzioni intense, dovrà
rimanere distesa nel corso dei mesi ecc.

* Il suo bimbo non sarà messaggero di vita, ma di morte.

* Partorirà anestetizzata, con parto cesareo.

3. Madri stagnanti per vergogna

* La donna si vergogna di essere incinta.


* Per differenti ragioni, né suo figlio né il padre di suo figlio concordano con le
credenze e i piani familiari.

* Può essere una madre celibe, che ha subito un incesto, oppure è stata inseminata da
un uomo di razza differente. Porta nel ventre il frutto di quello che crede un peccato o
un tradimento.

* Durante la gravidanza si allontana dal suo territorio o nasconde la pancia, teme che
la nascita del bimbo le faccia perdere l’amore dei suoi genitori e parenti.

* Quando una madre stagnante partorisce, sottilmente agisce come se suo figlio non
fosse nato completamente, tentando di ostacolare che egli sviluppi la sua autonomia
psichica.

* Il bambino può riuscirci infine, ma questo è possibile solo pagando il prezzo di


un’alterazione profonda dello sviluppo.

* Questi può convertirsi in un bambino psicotico, un adolescente schizofrenico o un


adulto disadattato.

MADRI POSSESSIVE

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Prima di descrivere una madre possessiva, ripassiamo i cinque tipi di madri dalla
prospettiva della psicogenealogia di Alejandro Jodorowsky:

1. Quelle che vogliono sapere se sono capaci di restare incinte, per semplice curiosità,
senza ulteriore interesse.

2. Quelle che vogliono rimanere incinte, vivere l’esperienza della gravidanza, ma non
desiderano partorire il figlio.

3. Quelle che vogliono partorire e poi lasciarlo da parte. Non vogliono vivere la
maternità, e neanche avere latte materno.

4. Quelle che dopo aver partorito trasformano il figlio in loro proprietà. Madri invadenti,
possessive, consociate a un padre assente.

5. Per finire, abbiamo la madre buona, quella che offre il proprio figlio al mondo.

Ampliamo la descrizione della madre possessiva.

Per negazione dell’uomo (imitazione dell’odio che sua madre sperimenta verso il
mondo maschile), questa donna considererà il figlio esclusivamente suo.

Come si scopre agli effetti pratici?

Può partorirlo con ritardo e allattarlo più del necessario. Invaderà la sua psiche
proponendosi come onnisciente, lo manterrà in stretti limiti infantili, trasformandolo
nel suo pubblico.

Che succederà al figlio?


Questi, non riuscendo a essere adulto, lotterà con angoscia, impotente, per liberarsi di
questa madre che a volte nei suoi incubi gli sarà presentata come un ragno.
Invecchierà sperando che la sua progenitrice lo veda, piuttosto che essere considerato
solo uno specchio che sa ascoltare.

A che cosa conduce questa forma di maternità malata?

Il risultato di tale aberrazione si concretizza in progetti di suicidio, deliri di


persecuzione, sterilità, psicosi, nevrosi di fallimento.

Alejandro Jodorowsky, Manuale di Psicomagia

MADRI COMPLETE O SANE

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Imma
gine: Anna Geddes

Quali sono le caratteristiche di una madre completa e sana, dal punto di vista di
Alejandro Jodorowsky?

(dal suo libro “Manuale di psicomagia”, ed. Siruela)

* Mente sana e corpo sano.

* Sessualità soddisfatta.

* Emozioni equilibrate.

* Collaborativa col suo compagno.

* Partoriranno, allatteranno ed alleveranno i figli in perfetto accordo con la natura.


* Saranno coscienti che il nuovo bambino non è un viscere né un suo organo, ma è
nato come una necessità dell’universo venendo ad apportare nuove strade, essendo
più un passo nell’evoluzione che conduce l’essere umano verso l’immortalità.

* Non gli inculcheranno modelli caduchi del passato.

* Gli trasmetteranno i valori dei suoi antenati.

* Si lasceranno guidare dal bambino, considerandolo il maestro, dandogli quello che


egli necessita e senza mettere trappole familiare che potrebbero paralizzarlo o
deviarlo del suo Essere Essenziale.

* Non si erigeranno mai a padrone uniche del bambino, lo condivideranno col


compagno e col mondo.

* Non gli diranno “vedi qui”, ma gli mostreranno il maggiore numero di opzioni
possibili, dandogli l’opportunità di scegliere.

* Sapranno adattarsi alle necessità del bebè, allattandolo i mesi che sono necessari,
sostenendolo con braccia amorose e cullandolo con dolcezza: questa esperienza
permette al bambino di sentirsi reale, essere, quello che gli darà presto la possibilità di
fare e ricevere.

TOGLIERE LA TRISTEZZA A UN BAMBINO

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“A volte i genitori non possono soddisfare desideri dei figli. Per esempio, si vedono
obbligati a emigrare verso un paese che il bambino non ama, o a causa del divorzio il
bambino viene separato da uno dei suoi progenitori, o non si possiede il denaro
sufficiente per comprargli quello che chiede, o muore un nonno, etc.. Questo provoca
una tristezza grande nel bambino, che può rinchiudersi in sé stesso, perdere
l’appetito, cessare di sorridere, etc. Per risolvere queste situazioni, consiglio che:

I genitori fabbrichino un fantoccio che somigli al bambino, provvisto di un viso


esageratamente triste. Gli diranno: “Questa è la tua tristezza. La portiamo fuori a
passeggiare. La porteremo al cinema, o in qualsiasi altro posto che ti piaccia>>. Il
bambino dovrà andare col fantoccio tra le sue braccia e farlo sedere al suo fianco
mentre vede il film. Se vanno in gelateria, può sfregare col suo gelato la bocca del
fantoccio, etc. alla fine di un giorno pieno di divertimenti, il bambino sempre con la
sua “tristezza” in braccio. Quindi si legheranno al fantoccio tanti palloni ripieni di gas
affinché, lasciato libero, il fantoccio si perda nel cielo. “Vedi? La tua tristezza va via
verso il cielo. Di lei ora si incaricheranno gli angeli. Ora tu puoi essere contento.”

Alejandro Jodorowsky, in “Manuale di psicomagia”

UNA PULIZIA PSICOMAGICA CONTRO LA MALASORTE (AUTOCASTIGO)

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Se una miriade di cattivi eventi colpisce il consultante, che si convince di essere


sfortunato, dopo avere investigato sul perché si sente colpevole e si punisce così, gli
consiglio che pratichi una “pulizia”, prescritta dai guaritori messicani per liberarsi delle
influenze nocive. Benché il consultante non creda in ciò, il suo inconscio accetterà
questa cura immaginaria come reale:
Mettere ad intiepidire due litri di acqua in una pentola e aggiungere tre pugni di sale
grosso. Prendere un mazzo di prezzemolo, inzupparlo nella preparazione e passarlo
per tutto il corpo, cominciando dal lato sinistro. Ripetere due volte al giorno questa
operazione: una volta di mattina ed altra di sera. Ogni volta che termina il compito,
mettere il prezzemolo in una casseruola vuota, bagnarlo con alcool e dargli fuoco.
Buttare le ceneri nel gabinetto. Fare questo per sette giorni di seguito.

Alejandro Jodorowsky, Manuale di Psicomagia

TI FAI CARICO DI SENTIMENTI NON TUOI? CONSIGLIO PSICOMAGICO DI ALEJANDRO


JODOROWSKY

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I neuroni del cervello


infantile, come specchi, hanno la qualità di riflettere ed immagazzinare i sentimenti
dei genitori. Cresciamo sentendo sofferenze che non sono nostre. Inoltre, per un
desiderio di appartener loro e di essere amati da essi, riproduciamo malattie dei nostri
predecessori. I genitori, invece, non potendo vedere la nostra individualità, ci
trasformano nelproprio prolungamento. Il nome di un bisnonno, anche il suo mestiere,
può trasmettersi al nonno, al padre e al nipote, e in quel nome c’è il
destino soffertodall’antenato. Molte volte una depressione, un fallimento, un tumore,
etc., per adesione al clan, si trasmette da un parente all’altro. Per un caso di questo
tipo, consiglio:

La cosa prima che il/la consultante devi chiedersi è “Questo male non è mio, è
di questo o quel parente!.” Prendere una o più bocce,, in base all’entità del problema,
dipingerle di nero in caso di un tumore o una depressione; di grigio per un fallimento
economico o sentimentale; di verde oscuro per una mancanza di autostima. Questa
pesante palla deve portarsela sempre sulla schiena dentro una borsa, eccetto quando
si lava o dorme nel suo letto. Dopo sette giorni deve inviare la
palla, impacchettata come un regalo dinatale,al proprietario di quel sentimento
invasore o malattia. L’accompagnerà con un bel mazzo di fiori e un biglietto nei quali
abbia scritto: “Questo te lo restituisco perché è tuo. Non fu mai mio”.

A una celebre scultrice che aveva realizzato tutto quanto desiderava nella sua vita,
prosperità, successo, famiglia equilibrata, l’angosciavano attacchi di malinconia che le
provocavano il desiderio di suicidarsi sparandosi alla testa. Questo sentimento non era
suo bensì di sua madre, una donna che non realizzò mai la sua vocazione artistica. Le
consigliai di scolpire una pistola di marmo, dipingerla di nero, metterla nella borsetta
per un mese lunare e, durante delle sue mestruazioni, inviarla in regalo a sua madre,
insieme a una scatola di cioccolatini a forma di cuore…

Alejandro Jodorowsky, Manuale di Psicomagia

CONSIGLIO PSICOMAGICO PER SUPERARE LA FRIGIDEZZA


Nell’inconscio collettivo la mitologia rimane attiva e può agire, informa
sottile, sulla nostra realtà. Benché abbiamo dimenticato il linguaggio dei simboli,
questi hanno influenza sul nostro comportamento. Il pavone, per gli antichi cristiani,
era simbolo di resurrezione, perché avvicinandosi l’inverno perde le piume della coda
ma, arrivando la primavera, gli tornano a crescere. Con quella coda piena di “occhi”
il pavone gira attorno alla femmina, affascinandola. Quelle piume sono cariche di
incantesimo sessuale. La donna vive la sua freddezza come se qualcosa in lei fosse
morto. Per questo motivo la sua carenza di piacere è comparata al freddo dei cadaveri.
Allora, raccomando alla consultante di:

Prima di realizzare l’unione sessuale, deve chiedere al suo amante che le accarezzi il
sesso con una piuma di pavone per mezz’ora,quindi sentirà rinascere la sua capacità
di piacere. Quando vienepenetrata, e mentre l’uomo compie i suoi movimenti
pelvici, lei devefargli scoppiare, uno ad uno, un uovo crudo sulla testa esclamando:
“Prendi!.” Se dopo aver rotto dieci uova non ha avuto il suo orgasmo, dovrà
simularlo il più esageratamente possibile e quindi, per sette giorni, di mattina
svegliandosi e di sera prima di dormire, ripeterà questa simulazione.

Alejandro Jodorowsky, Manuale di Psicomagia

CONSIGLIO PSICOMAGICO PER UN UOMO AGGRESSIVO CON LA MOGLIE

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Un uomo ha problemi emozionali: è troppo aggressivo e dominante con sua moglie. Si


sente colpevole. Notiamo che quando era bambino sua madre fu eccessivamente
severa.

Gli consiglio di mettere del miele sui piedi di sua moglie e leccarli completamente.
Deve ripetere questa azione sei notti successive.

Alejandro Jodorowsky, Manuale di Psicomagia

CONSIGLIO PSICOMAGICO PER CAMBIARE IL NOME AL FIGLIO

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“Se ci rendiamo conto che abbiamo commesso l’errore di battezzare un figlio con un
nome carico di problemi e decidiamo di cambiarlo, dobbiamo fare attenzione a non
provocare in lui una dissoluzione della personalità: il suo nome è nel suo territorio,
toglierglielo bruscamente è come lasciarlo senza domicilio fisso. Per evitare questo,
consiglio:

Mostrare al figlio un piccolo baule argentato se è una bambina, dorato se è un


bambino, dicendo: “Figlio, gli uccellini vivono in un nido, i nomi possono anche, come
essi, avere un luogo dove albergarsi. Questo baule è il nido del tuo nome”. I genitori
devono aprire il baule e tirare fuori un pezzo di carta tipo pergamena dove èscritto il
nome di battesimo dal bambino. “Qui può riposare il tuo nome, rinchiuso così non lo
perderai mai. Potrai custodirlo nella tua stanza. È il nome che ti conveniva perché ere
piccolo. Ora che sei cresciuto ti regaliamo un bel nuovo nome che ti darà poteri che
corrispondono a quello che sei.” Quindi i genitori devono offrire al bambino una piccola
barra di marzapane dove, con lettere di zucchero, sia scritto il nuovo nome. “In questa
barra è scritto il tuo nuovo nome, mangiala, così egli entrerà nel tuo corpo e sarà tuo
per sempre.” Allo stesso tempo, unendo le loro voci, il padre e la madre gli leggeranno
il nuovo nome e aspetteranno che il bambino si mangi il marzapane. Allora,
l’abbracceranno e si congratuleranno: “D‘ora in poi ti chiameremo così. Quando ti
ricordi del tuo antico nome, devi solo aprire il baule e conversare con lui,
dicendogli che lo vuoi e che non lo dimenticherai, dopodichégli raccomandi che
continui a dormire.”

Alejandro Jodorowsky, Manuale di Psicomagia

ATTO PSICOMAGICO PER SUPERARE UN ABORTO

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“Per quanto un aborto sia giustificato, lascia impronte dolorose nell’anima della donna.
Alla ferita organica si unisce l’operazione, che ha subito senza la presenza l’uomo che
la fecondò. L’aborto, nella nostra società governata dal maschio, che generalmente
evita la propria responsabilità, spetta principalmente alla donna e al suo feto. Molte
volte, nel profondo, la donna trascina una profonda pena per quel figlio che non vedrà
mai crescere. Affinché possa esprimersi il dolore e la consultante sentirsi alleviata,
consiglio questo atto:

Concentrandosi profondamente, la consultante deve scegliere un piccolo frutto che


rappresenterà il suo feto. Nuda, lo collocherà sul suo ventre e lo coprirà con quattro
giri di una benda colore carne attorno al suo corpo. Mettendosi nella posizione in cui
ha subito l’aborto, chiederà a un uomo amato o un buon amico che, con un bisturi, a
poco a poco, le tagli la benda ed estragga il frutto. Durante questa operazione
metaforica, la consultante lascerà emergere il suo dolore ed la sua collera in forma di
lamenti, pianto o insulti. Dopo, depositerà il frutto in una bella scatola che lei stessa
avrà decorato.

Subito, accompagnata dal suo complice, andrà ad un posto gradevole per seppellire
quella bara simbolica, portando nella bocca una pietra nera (simbolo mortuario della
pena interiore). Scaverà la terra con le sue mani, aiutata in questo compito dall’uomo,
collaborazione che non ebbe nel passato. Sputerà nel buco la sua pietra nera. Egli che
si sarà messo nella bocca un dolce rosso, la bacerà e glielo passerà con la lingua, quel
simbolo di rinascita della vita. Metteranno una pianta nella piccola fossa e, se è
possibile, faranno l’amore lì vicino. Se l’accompagnatore è solo un buon amico,
andranno ad un caffè a consumare qualcosa di gradevole.

Nel caso in cui la consultante abbia sofferto vari aborti, aumenterà il numero di frutti e
porterà nella bocca tante pietre nere corrispondentemente, e così potrà in un solo atto
realizzare questa cerimonia funebre per tutte quelle vite sacrificate.

Alejandro Jodorowsky, Manuale di Psicomagia

MI HANNO INSULTATO PER POSTA

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“Un consultante si sente depresso perché ha ricevuto una lettera di insulti e minacce.

Gli consiglio di avvolgere la lettera in una bistecca cruda e gettarla in un formicaio”

Alejandro Jodorowsky, Manuale di Psicomagia

STO REALIZZANDO IL PROGETTO DELLA MIA FAMIGLIA, NON IL MIO

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Imma
gine di Martin Stranka

“In ogni generazione, i nuovi membri della famiglia si vedono obbligati a non essere
quello che sono, individui che sviluppano la propria consapevolezza, obbedendo a
proposte del futuro, e a essere quello che il clan vuole che siano, individui che
obbediscono ai limiti imposti dal passato, sacrificando i propri sonni. I genitori così
provocano nei figli soffocati un conflitto doloroso: vogliamo che ti realizzi e ottenga
quello che noi non abbiamo potuto ottenere, ma se così lo fai, ci detronizzi, attentando
ai principi del clan. Ti abbiamo amato perché sei come noi: se ti differenzi smetteremo
di amarti.

Il/la consultante deve andare, col viso dipinto d’oro, a visitare ai suoi genitori
portandogli come regalo due orologi da braccio, uno da donna e l’altro da uomo, venti
lingotti d’oro falsi, che avrà scolpito nel gesso, e un contratto scritto a mano in carta di
tipo pergamena. In piedi davanti a essi, li prenderà le mani e dirà loro con molto
rispetto:

-Mamma e papà: vi regalo questi orologi per manifestarvi l’amore che ho avuto per
tutto il tempo che ho vissuto. Vi consegno anche dieci lingotti di oro ciascuno, come
ricompensa per le molte cose che mi avete dato. E ora voglio che mi firmiate questo
contratto che dice:

Tutto quello che abbiamo insegnato al nostro figlio/a, per essere stato pagato con oro
e con amore, ha diritto di utilizzarlo dove, quando e come voglia, migliorandolo e
arricchendolo con altri insegnamenti ed esperienze. Firmato col nostro sangue: i tuoi
genitori.

Subito deve presentar loro una penna stilografica con inchiostro rosso affinché firmino.
Se fossero separati o morti, il/la consultante realizzerà l’atto con due amici, uomo e
donna, o due terapeuti.

Alejandro Jodorowsky, Manuale di Psicomagia

LA RABBIA CONTRO I GENITORI

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“Per abbandonare definitivamente la rabbia contro i genitori, dopo un coraggioso


confronto, consiglio che il consultante bruci una fotografia di ognuno di essi. A modo di
antidoto deve prendere un pizzico delle ceneri della fotografia del padre, dissolverlo in
un bicchiere di vino e berlo. Il pizzico delle ceneri della foto della madre deve
dissolverlo in un bicchiere di latte e berlo.

Alejandro Jodorowsky, Manuale di Psicomagia

PERCHÉ CI SONO PERSONE CHE PARLANO IN MANIERA TANTO AGGRESSIVA?

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Perché ci sono persone che parlano in maniera tanto aggressiva?

Per sogni soffocati e per essere stati educati da genitori che hanno criticato
costantemente agli altri per affermare la sua superiorità.

A volte le parole scurrili sono dirette a tutta la società e persinoad


all’umanità intera.

Questo proviene da genitori che non seppero riconoscere il valore del figlio/a e lo
distrussero con i loro sforzi per avere la sua ammirazione.

Perché le parole sono tanto legate al corpo?

La massima attività del sistema nervoso è quella di enunciare parole, e queste parole
sono molto legate al corpo. Un linguaggio aggressivo, come se fosse un boomerang,
ritorna a chi lo usa colpendo la sua salute mentale e corporale, finendo per fargli
tagliare i legami amichevoli coi simili.

Per favore, un consiglio psicomagico

Prendi un pezzo di favo di api contenente miele. Ogni mattina, a digiuno, deve
succhiare un pezzo.
Succhiando il miele e masticando la cera, con la bocca addolcita ripeterai tre volte:

-Se dove non c’è amore semino amore, otterrò amore.

Quindi conserverai i resti di cera in un contenitore dorato. Quando avrai riunito una
palla media di cera masticata, deve modellarla dandole forma di cuore, che immerso
in un bicchiere di vetro pieno di acqua santa, collocherai nel centro del tavolo dove
mangi.

Adattato di un testo di Alejandro Jodorowsky, Manuale di Psicomagia

PSICOMAGIA PER SUPERARE I BLOCCHI

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Una consultante si sente molto bloccata e domanda ad Alejandro Jodorowsky come


uscire da quella situazione.

Dice di sentire dentro di sé una grande inquietudine, una forza che non riesce a
maneggiare come dovrebbe. Aggiunge che ci sono situazioni, posti o esperienze nelle
quali riesce a collaborare con quella forza, benché nella maggioranza delle occasioni si
senta bloccata.

Questo è l’atto che il maestro le ha prescritto:

Per sbloccarti, se non vuoi pagare circa quattro anni da uno psicoanalista, iscriviti in un
club di tiro, con armi vere. Impara a sparare non solo con pistole ma anche con una
mitragliatrice.

Quando devi assistere a una riunione dove devi affermare la tua personalità per mezzo
della parola, lecca la canna alla rivoltella, che ti consiglio sempre di tenere sotto al
cuscino o penzoloni sulla testata del tuo letto. La tua lingua acquisirà la forza
necessaria.

Alejandro Jodorowsky, Manuale di Psicomagia

CLAUSTROFOBIA, ORIGINE E CONSIGLIO PSICOMAGICO

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In primo luogo, prendere una bara. Dopo, accompagnato da sei persone caritatevoli,
tre uomini e tre donne, disposte a realizzare un atto terapeutico, recarsi in un posto
che sia prossimo a un posto chiuso angosciante e rinchiudersi nudo in quella bara il cui
coperchio avrà un buco che gli permetta di respirare. Le sei persone prenderanno la
bara e la depositeranno in quel posto spaventoso. Il consultante resisterà la reclusione
più che possa, poi chiederà che tolgano il coperchio. Così le sei persone lo faranno e,
senza tirarlo fuori dalla bara, cominceranno a coprire il corpo con miele. Quindi,
lanciando grugniti rauchi, cominceranno a leccare interamente il miele. Finito questo,
il consultante uscirà dalla sua reclusione. Si vestirà con vestiti nuovi e darà calci
contro i muri esclamando: “Niente può rinchiudermi, la mia anima non ha limiti!” I
posti chiusi, a partire da quel momento, gli sembreranno ampi.

Se il/la consultante non ha amicizie né i mezzi per riunire sei persone, gli consiglio la
cosa seguente:

Deve imparare a memoria un testo che, sviluppando la sua fiducia in una Coscienza
suprema, eterna ed infinita, libererà la sua psiche dell’angoscia. Il/la consultante,
sentendosi rinchiuso, si toglierà la scarpa destra e, appoggiandola fortemente contro
la sua testa, reciterà a voce alta:

Senza principio, senza fine, radice di tutti i miei gesti, luce che oltrepassa le mie
ombre, alito che rianima la polvere, compendio di tutti i tempi, sono tuo, ho fiducia in
te, se ti accetto in me niente mi rinchiude.

Alejandro Jodorowsky, Manuale di Psicomagia


PSICOMAGIA PER FARE SÌ CHE UN CAPO SMETTA DI CRITICARCI

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La psicomagia propone che la vittima esamini le relazioni avute durante la sua


infanzia, coi suoi genitori e maestri. È possibile che l’abbiano criticata duramente. È
possibile anche che, rendendosi conto che i suoi errori attraevano l’attenzione, si è
preoccupata di ripeterli, perpetrando il suo rancore. Un rancore che sarà percepito
intuitivamente da chi censura, facendo sì che aumentino i rimproveri.

In questi casi consiglio alla persona consultante che ogni volta che riceva una critica
del capo, depositi in un salvadanaio che avrà sul suo tavolo di lavoro un biglietto da
cinque o dieci euro. Una volta al mese, prenderà quel denaro accumulato ed uscirà a
comprare qualcosa che possa piacere al capo per lasciargliela, anonimamente, nel suo
ufficio. In questa maniera finirà di perpetrare rancori, facendosi più gradevole al suo
capo, che eliminerà i suoi desideri di criticare.

Alejandro Jodorowsky, Manuale di Psicomagia

ATTO PSICOMAGICO PER SMETTERE DI FUMARE

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Quando si è preda di un’assuefazione è impossibile evitarla se non si desidera farlo. E
quando si desidera farlo, si ha bisogno di un’enorme forza di volontà per riuscirci. Per
questo motivo il/la consultante, tentando di diminuire più possibile la quantità
giornaliera di sigarette, deve fare questo esercizio per 22 giorni di seguito:

Dormirà ogni notte solo quattro ore. Collocando un recipiente pieno d’acqua ed un
guanto da bagno vicino al suo letto, si coricherà a mezzanotte accompagnato da una
sveglia che deve suonare alle quattro del mattino. Aprendo gli occhi, si coprirà fino alla
testa col lenzuolo e, tirando fuori il braccio per un fianco, prenderà il guanto da bagno,
bagnato, e se lo sfregherà su tutto il corpo. Dopo, così coperto, lascerà che la poca
acqua avanzata evapori. Si alzerà e farà una doccia fredda. Si sentirà pieno di una
nuova energia. Con una penna grossa scriverà “Non” − su un lato del pacchetto di
sigarette! − e dall’altro lato “Io Posso!”. Mangerà in un ristorante giapponese e
conserverà le bacchette di legno, le taglierà in pezzi simili a una sigaretta e li metterà
nel suo pacchetto, insieme a una piccola bottiglia piena di acqua santa. Ogni volta che
abbia voglia di fumare, tirerà fuori un pezzo di legno, lo bagnerà con acqua santa e lo
succhierà fino a che passi la sua voglia.

Se il vizio lo domina tanto che, nonostante questi sforzi, si sente incapace di smettere,
deve dimostrare al suo inconscio quanto dannosa è la sua abitudine: fabbricherà
fantocci di cera delle sue due persone più care. Ad ogni fantoccio attaccherà capelli e
unghie di essi. Ogni volta che fuma, durante il giorno, traccerà una riga in un libretto.
Ritornando a casa sua, conterà le righe e quindi inchioderà spilli nella testa nei suoi
due fantocci. Uno spillo per ogni sigaretta fumata. Benché sia una persona razionale,
esente da superstizioni, questo atto di stregoneria sarà accettato dall’inconscio come
un danno reale ai suoi esseri amati. A poco a poco, colpito da una grande
colpevolezza, cesserà di fumare. Allora, dopo avere estratto gli spilli e averli seppelliti
in un vaso con una pianta fiorita che conserverà nella sua casa, scioglierà ogni
fantoccio trasformandolo in un cuore che invierà in regalo ai suoi amati, al centro di
una scatola di cioccolatini.

Alejandro Jodorowsky, Manuale di Psicomagia

DONNE LEGATE A UN AMORE PASSATO

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«Ad alcune donne, nonostante si siano lasciate col partner, costa molto cominciare
una nuova relazione di coppia. Senza amare più l’uomo che hanno lasciato, c’è
qualcosa di misterioso che le lega ancora a lui. Consiglio allora alla consultante che:

Per sei giorni consecutivi, per un’ora al giorno, tenga nella vagina la sua chiave di
casa. Dopo avere realizzato sei volte questo atto, deve inviare quella chiave per posta
al suo vecchio amante e quindi cambiare la serratura di casa sua.»

Alejandro Jodorowsky, Manuale di Psicomagia

CONSIGLIO PSICOMAGICO PER AVERE L’ORGASMO


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«Una donna, cresciuta in una famiglia cattolica, dove le hanno inculcato che il sesso è
un dovere maritale ma mai un piacere, non riesce ad avere l’orgasmo col suo amante.
Parla sempre con voce molto bassa, come se reprimesse i suoi desideri di insultare o
addirittura di uccidere.

Le consiglio di fare l’amore a mezzanotte col suo amante e gridare per cinque minuti
come una bestia selvaggia imitando un orgasmo cosmico, tanto intenso che svegli
tutti i vicini. Nel frattempo deve distruggere una Bibbia. Fatto questo, deve raccogliere
i fogli strappati, dare loro la forma di una palla, ungerla di miele ed inviarla alla nonna
materna.»

Alejandro Jodorowsky, Manuale di Psicomagia

ATTO PSICOMAGICO PER AFFRONTARE UN CAMBIAMENTO RADICALE

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Si può definire la vita con due parole: “instabile permanenza”. La crisi dell’economia
mondiale, i problemi sul lavoro, col compagno o in famiglia, i successi inaspettati…
costantemente provocano cambiamenti nella nostra vita. A volte questi sono radicali e
non ci sentiamo preparati per affrontarli. Temiamo che la nostra insicurezza sia
percepita dagli altri. Come, allora, nascondersi e contemporaneamente raccogliere
forze?

Consiglio per chi soffre tale situazione:

Ingessarsi una gamba e presentarsi, ovunque, zoppicando e con le stampelle,


raccontando che in un grave incidente ci si è rotti la gamba. Dopo un tempo
ragionevole, togliersi il gesso ma continuare a fingere di zoppicare. A poco a poco
recuperare il normale modo di camminare. In quel momento sarà completamente
abituato alla nuova situazione.

Alejandro Jodorowsky, Manuale di Psicomagia

PSICOMAGIA: “TOGLIERSI ETICHETTE”

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Benché con buone intenzioni, i nostri genitori ed educatori ci hanno definito
negativamente. Questo perdura per molti anni, impedendoci di svilupparci con
piacere. In psicomagia chiameremo queste definizioni “etichette”, perché si attaccano
all’individuo. Affinché il/la consultante si liberi di esse consiglio:

Scrivere su etichette adesive il maggiore numero di definizioni che gli abbiano dato.
Per esempio: “Non sei portato per la musica”, “Sfruttatore”, “Egoista”, “Debole”,
“Pagliaccio”, “Non sai usare le mani”, “Grasso”, “Debole”, “Bugiardo”, “Vanitosa”,
“Ingrato”, “Ladro” ecc. Si attaccherà le etichette su tutto il corpo, molte di esse sul
viso, e uscirà a passeggiare così per il maggiore numero di ore possibile. Quando
ritornerà a casa sua, deve staccarsi le etichette, formare con esse una palla ed andare
a gettarla nella discarica dalla sua città, avendo prima cosparso tutto il corpo con le
mani inzuppate di un gradevole profumo.

Alejandro Jodorowsky, Manuale di Psicomagia

SPAZZATURA SPIRITUALE, UN ATTO PSICOMAGICO PER DISFARCENE

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Tutti gli oggetti che ci circondano influenzano la nostra vita in maniera positiva o
negativa. L’inconscio dà un significato simbolico ad ogni oggetto. Nel nostro spirito
essi diventano una forma di vita. Agiscono come chiavi che aprono vecchi traumi
facendo loro rovesciare il dolore soffocato, o liberano forze risanatrici. Gli adepti alla
magia nera utilizzano questo, in forma di superstizione, per fabbricare malvagi feticci
o talismani.

Ogni oggetto presente nella nostra casa è accompagnato da ricordi e occupa uno
spazio nella nostra mente, assorbendo o dando energia. Gli oggetti senza utilità e
senza significato profondo, regali che conserviamo per compromesso, resti di un
passato superato, decorazioni che riempiono spazi vuoti, documenti scaduti, libri che
non torneremo a leggere ecc. assorbono la nostra energia vitale e la nostra capacità di
concentrazione, legandoci a periodi della nostra vita che crediamo di avere
sorpassato. Tutto questo possiamo chiamarlo “spazzatura spirituale”.

Affinché lo sviluppo della coscienza si effettui su questa classe di ostacoli, Alejandro


Jodorowsky consiglia il seguente atto psicomagico:

Prendere etichette adesive e dividerle in due gruppi. In quelle di uno scriveremo “Sì!”
e in quelle dell’altro “No!”. A mezzanotte di una domenica dobbiamo percorrere tutto il
soggiorno ed esaminare tutto quello che contiene, mobili, quadri, libri, dischi, carte,
vestiti, stoviglie, oggetti di decorazione, collezioni, fotografie, diplomi, lenzuola ecc.
Man mano che la notte trascorre e arriva l’alba del lunedì, ci dedichiamo ad attaccare
etichette a tutto quello che vediamo: “Sì!”, se è una cosa utile, o “No! se è qualcosa di
inutile. (Potremmo trovare un oggetto che è utile ma che proviene da un periodo in
cui vivevo con un altro compagno, o che si è ereditato da un parente morto senza
realizzarsi, o è un regalo che ha un nodo incestuoso ecc. Dobbiamo allora mettere
un’etichetta con “No!”).

Alla fine di questo compito, dopo aver fatto gli accordi necessari con le autorità
competenti affinché lo ritirino, dobbiamo ammucchiare per strada tutti gli oggetti
designati con l‘etichetta “No!”. Qualunque sia il valore di queste cose inutili, non
dobbiamo cercare di venderle. Se le vendessimo, il denaro ricevuto e i nuovi oggetti
comprati con esso continuerebbero a legarci a quel passato tossico.

Riordinando gli oggetti restanti (utili o essenziali) con l’etichetta “Sì!”, il/la consultante
deve dire “Grazie!”. Raggruppare quindi queste etichette e formare una palla. Metterla
in un vaso da fiori, coprirla con della terra e una bella pianta fiorita.

Alejandro Jodorowsky, Manuale di Psicomagia

L’OZIO È (IL PADRE) LA MADRE DEI VIZI

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C’è un detto popolare che, secondo Alejandro Jodorowsky, può ridursi a: “L’ozio è
madre”.
Se il consultante è incapace di alzarsi presto di mattina, costandogli troppa fatica
incominciare la giornata, è carcerato in un’indisciplina infantile, con ansie di una
madre affettuosa. Cominciare il giorno significa crescere, farsi adulto. Il letto è un
sostituto del ventre materno che non finisce mai la gestazione.

Il consiglio che dà Jodorowsky per superare questa indisciplina è estratto da Milton


Erickson:

“Prima di andare a dormire bevi due litri di acqua. La voglia di orinare ti sveglierà
presto e ti obbligherà ad alzarti.”

Alejandro Jodorowsky, Manuale di Psicomagia

PRENDERE POSSESSO DEL TERRITORIO

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Per segnare il territorio, gli animali urinano. Alcuni consultanti, che hanno cambiato
casa o inaugurato un ufficio o un negozio, non si sentono bene e, per ragioni ignote,
non si acclimatano al nuovo posto. Per far loro sentire che l’ambiente è favorevole, e
che in realtà appartiene loro, devono:

Orinare in un recipiente e, con un contagocce, depositare tre gocce di urina in ogni


angolo di tutte le stanze del nuovo territorio.

Alejandro Jodorowsky, Manuale di Psicomagia

CONFESSARE L’OMOSESSUALITÀ. NON LO UCCIDERAI TU, MA I SUOI STESSI PREGIUDIZI

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Si può mantenere un segreto per un certo periodo, come una bugia sacra che ci “salvi
la vita”, utilizzandola come unico ponte possibile per continuare ad avanzare durante il
tragitto tracciato verso l’evoluzione dell’anima. Ma deve sempre arrivare il momento in
cui i segreti escono alla luce e si vive nella verità.

Alejandro Jodorowsky:

«Ogni segreto nascosto si trasforma in un nodo patologico che lentamente ma


inesorabilmente invade l’inconscio, e da quella zona comincia ad esercitare un’azione
demolitrice nella psiche (nevrosi) e nel corpo (malattie). Nelle famiglie, questi segreti
tendono a emergere di generazione in generazione fino a che qualcuno li confessa.

Ai consultanti omosessuali (uomini e donne) consiglio:

Se le famiglie non lo sanno, devono comunicare loro il proprio orientamento sessuale.


Ai consultanti che obiettano “Mio padre è omofobo, un perfetto maschilista. Se gli dico
che sono gay, muore”, rispondo loro: “Non l’ammazzerai tu, bensì i suoi pregiudizi. Ma
devo dirti, dopo avere analizzato una moltitudine di alberi genealogici, che i figli
realizzano quello che i suoi progenitori reprimono. È molto probabile che tuo padre
abbia represso i suoi desideri omosessuali. Intuitivamente, quello che gli confesserai
egli già lo sa.”

È meglio affrontare l’espulsione dal clan che esserne prigioniero, spossato per i suoi
pregiudizi e per la mancanza di comprensione.»

Alejandro Jodorowsky, Manuale di Psicomagia

L’INFANZIA RUBATA. CONSIGLIO PSICOMAGICO PER QUESTO ABUSO

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Quando parliamo di abuso infantile, non ci riferiamo sempre all’abuso sessuale. Come
insegna Marianne Costa: «l’abuso è ciò che si oppone alla realizzazione. È un “troppo”,
o un “troppo poco”». Quando i genitori esigono dal piccolo che si comporti come un
adulto, lo caricano di responsabilità, dei loro problemi, gli sottraggono tempo e spazio
per giocare, gli impediscono di vivere la sua infanzia con pienezza, rubandogliela, e
commettendo a tutti gli effetti un abuso. Alejandro Jodorowsky spiega questo
argomento e dà un consiglio psicomagico per superare le difficoltà che ne derivano:

“Certi genitori tossici, immaturi, si comportano come figli dei propri figli, facendo in
modo che i figli fin da piccoli si facciano comproprietari dei loro problemi, gli diano
consigli, li incoraggino ecc. Agendo in questo modo infantile, trasformano i figli in
adulti prima del tempo. La pesante responsabilità che gettano sui figli, impedisce loro
di sviluppare l’attività più importante per un bambino: giocare. A causa di questo,
crescono sopprimendo una costante tristezza: non si sanno divertire. L’unica cosa che
sanno fare è acquisire responsabilità, aiutare il prossimo, ma dimenticandosi di sé
stessi. Consiglio allora al/alla consultante di:

Prendere una discreta quantità di denaro e andare in un casinò, cambiarlo


con fiches di piccolo taglio e giocare fino a perderle: non andare per guadagnare,
bensì per perdere. Se guadagna, deve continuare a giocare. Se continua a giocare ed
accumula una fortuna, deve continuare a giocare nel casinò fino a che non perde tutto.
In questa maniera scoprirà il godimento, ovvero agire senza una finalità utile.”

Alejandro Jodorowsky, Manuale di Psicomagia

ONIOMANIA, LA SINDROME DEL COMPRATORE COMPULSIVO


Risulta molto difficile riconoscere che ci piace andare a fare spese, una “terapia” che
può servirci in un dato momento per dimenticare i problemi quotidiani. Tuttavia
quando si trasforma in un atto difficile da controllare si tramuta in una confusione
psicologica, tanto grave quanto la ludopatia.

Come, e chi, normalmente colpisce questa sindrome


che rendeestremamente dipendenti?

La sindrome del compratore compulsivo colpisce uomini e donne. Il loro profilo


normalmente è tra i 30 e i 40 anni, con bassa autostima, mancanza di autocontrollo,
insicurezza, propensione alla fantasia, sensazione di solitudine o vuoto spirituale.
Inoltre, normalmente soffrono di altre confusioni come ansietà e depressione.

Andare a fare spese può provocare un gran piacere al momento, ma dopo viene il
pentimento d’avere acquisito cose inutili, e da lì la depressione e l’ansietà, che
portano di nuovo ai negozi come forma di evasione. Così si entra in un circolo vizioso
dal quale è molto difficile uscire senza aiuto.

Qual è la differenza fondamentale tra un compratore normale ed uno


compulsivo?

Mentre il primo sente soddisfazione di avere acquistato qualcosa che desiderava, ma


può controllare quello che spende, il secondo ha un piacere smisurato nel momento in
cui fa i suoi acquisti, simile all’effetto di una droga, oltre a perdere il controllo dei suoi
atti.

Si conoscono le cause di questa dipendenza?

Benché la causa che provoca dipendenza dagli acquisti si ignori, gli specialisti in
questo tipo di confusione affermano che è un miscuglio di cause biologiche e sociali.

La mancanza di controllo degli impulsi, provocata da anomalie cerebrali legate alla


funzione della serotonina, un neurotrasmettitore.

Può aggiungere qualche causa sociale?


Questa patologia ha come scatenante principale il tipo di società consumistica nella
quale viviamo, dove l’andare a fare spese si converte in un’attività di ozio più che in
una necessità.

Gli psicologi argomentano che la pubblicità mostra a un individuo che il potere si


misura con la quantità e la qualità di beni che si possiedono. Davanti a questo, le
persone con una personalità poco sviluppata ricorrono agli acquisti per saziare una
quota di potere che la società non ha dato loro.

Si potrebbe fare una lettura simbolica dell’atto di comprare?

Comprare è necessità, scambio, assimilazione, accumulo ed eliminazione. È un


processo che simbolizza qualcosa di primario come l’alimentazione e la respirazione.

La metagenealogia prevede l’oniomania?

Un sintomo, un comportamento compulsivo, una mancanza di controllo di impulsi può


avere una radice psicogenealogica. La base di qualunque comportamento maniaco è
la compensazione di una carenza.

Una compulsione all’atto di scambio col venditore può parlarci di un fissaggio alla
carenza di scambio affettivo o di attenzione generale dal bambino. La figura di
attaccamento diventa il venditore, che viene cercato e cercato in modo compulsivo. Il
taglio emozionale è nato nella relazione padre-figlio.

Un accumulo esagerato di prodotti di cui non si necessita può parlarci di:

− Idee pazze provenienti dai bisnonni, per esempio: prenota ora per le vacche
“deboli”, “chi più ha, più vale.”

− Competizione fraterna: “io” ho più di te.

− Se da piccoli, i nostri genitori hanno fatto riferimento al rinnovamento con nuovi


vestiti e se le resistenze ostacolano una rinnovazione vera, ripeteremo
compulsivamente il rituale vuoto dell’esordio.

− Essere fissati per un prodotto, specialmente se simbolizza quello che ci manca.


Come succede nel collezionismo, se i capi d’abbigliamento di lana simbolizzano la
madre, comprerò senza fermarmi jerseys (tipo di stoffa), sciarpe, calzini che mi diano il
calore di cui sentii la mancanza nell’infanzia. Se le enciclopedie simbolizzano l’ego
intellettuale e ci fanno identificare con esso, accumuleremo tomi e tomi senza aprire la
confezione che li avvolge.

Ecc.

Che conseguenze ha l’oniomania?

I tossicodipendenti dell’acquisto sono immersi in un mondo irreale, perché


dimenticano le conseguenze delle proprie azioni. Non importa loro sacrificare le
necessità basilari e molto meno ancora quelle degli altri. Questo provoca situazioni di
attrito con familiari, debiti, rovina economica, ansia, depressione e un lungo ecc.

Come possiamo superare questa assuefazione?


È molto difficile uscire per proprio conto da questa dipendenza, come succede con
l’alcolismo, la ludopatia o la tossicodipendenza. Ma se queste ultime sono facili da
scoprire, pochissime persone accorrono chiedono un consulto per trattare un problema
di acquisti compulsivi, poiché la maggioranza delle volte lo considerano una condotta
normale o temporanea.

Ammettere il problema presuppone un gran passo. A partire da qui dovrà andare da un


psicologo che l’aiuti a superarlo. Non c’è un trattamento specifico, dipenderà dal grado
di dipendenza.

Può offrire una sana razionalizzazione degli acquisti?

Goda di un giorno di acquisti, a patto che non perda il controllo. Ma se tende a


trasformarsi in un compratore compulsivo, gli offriamo una serie di consigli affinché
non finisca le proprietà di famiglia.

Prepari una lista previa, così eviterà di comprare quello che non necessita o comprare
due volte lo stesso prodotto. Fissi una quantità da spendere, per non oltrepassare il
limite stabilito. Eviti di comprare in stato di depressione poiché sarà più difficile
controllarsi. Non si lasci trasportare dalla pubblicità. Vada al sodo e non osservi più di
quello che compra, se vuole comprare qualcosa che non pensava. Dimentichi delle
offerte che non necessita realmente.

Se quando osservando i suoi acquisti a casa si accorge di avere acquistato unicamente


i prodotti che aveva previsto: congratulazioni! È riuscito a vincere il pericolo degli
acquisti compulsivi. Il suo conto bancario lo ringrazierà.

Qualche atto psicomagico per trattare l’oniomania?

Una donna di 40 anni comprava compulsivamente borsette, cappotti, cinture e scarpe


di marca.

Avevano in comune l’alto prezzo e la fabbricazione in pelle. Arrivò a riempire una


stanza del suo appartamento, più due armadi installati nel salone. A volte voleva
regalare o restituire alcuni di questi prodotti perché era impossibile tenerli nello spazio
disponibile.

Analizzando il suo albero genealogico potemmo vedere che sua madre rimase orfana
alla nascita. Neanche sua nonna conobbe la madre e in lei si proibì la maternità. Suo
padre, vedovo e amareggiato non la toccò mai, per paura della pulsione sessuale
incestuosa, e morì durante la sua adolescenza. Conobbe il contatto con la pelle
attraverso il mercato pellicciaio e siccome era qualcosa di tanto pregiato per lei,
quanto più caro valeva il prodotto, tanto più risuonava nei simboli che aveva
introiettato.

Le proponemmo di riempire un camioncino con tutti i prodotti accumulati e chiedere a


due amici, uomo e donna, di accompagnarla in uno spiazzo lontano dalla città. Lei
guiderebbe il veicolo fino al posto indicato e insieme ammucchierebbero il carico in
forma di piramide. L’uomo si metterebbe una maschera del padre e la donna di sua
madre. Lei, nuda e stesa su un materassino, verrebbe massaggiata da questi genitori
simbolici mentre quella montagna di pelle brucia.

Delle ceneri risultanti dal falò, conserverebbe una cucchiaiata molto piccola: un po’ se
la berrebbe con latte e un’altra con un poco di vino, per fare l’effetto antidoto. Il resto
lo seppellirà e pianterebbe lì sotto un eucalipto.
Per 21 giorni, alla stessa ora in cui normalmente andava a comprare i prodotti di pelle,
comprerà 14 piccole bottiglie di acqua minerale per bagnare l’eucalipto e, dopo avere
fatto questo, farà da volontaria in un centro di bambini abbandonati, che
accarezzerebbe e ai quali darebbe tutto l’amore che gli mancò.

Alejandro Jodorowsky, Manuale di Psicomagia

MADRI CHE CRITICANO PER TELEFONO

Ci sono madri che, separate dalle figlie, telefonano loro spesso. Soffrono di
un’ossessione perfezionista e sviluppano uno spirito egolatra. Sapendo di avere
ragione in tutto, proiettano sulle figlie i difetti che non possono accettare su sé stesse.
Ogni volta che comunicano con loro, non possono evitare di criticarle. Se a questo si
unisce il fatto che la vittima ha un padre assente e che conta solo sull’amore materno,
ogni parola graffiante la ferisce nell’intimo. In questo caso consiglio alla consultante di:

Fabbricare un cuore di sughero rosso e tenerlo di fianco al telefono. Deve evitare che
la madre la chiami dal cellulare. Ogni volta che riceve un’aggressione verbale dalla
madre deve inchiodare uno spillo nel sughero. Quando il cuore è pieno, deve contare
gli spilli, senza estrarli, e comprare una quantità uguale di cioccolatini avvolti in carta
stagnola rossa. Se sono cinquanta spilli, saranno cinquanta cioccolatini. Il cuore
attraversato dalle frecce, circondato dai cioccolatini, sarà inviato per posta in una
scatola regalo, accompagnato da un biglietto rosa dove avrà scritto: “Cara mamma:
poiché ti amo, ti perdono del dolore che mi causano le tue critiche.”

Alejandro Jodorowsky, Manuale di Psicomagia

PER NASCERE BENE

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Primo mese

Secondo mese

Terzo mese

Quarto mese

Quinto mese

Sesto mese

Settimo mese

Ottavo mese

Nono mese

PRIMO MESE DI GRAVIDANZA

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Questo testo è adattato dal “Manuale di


Psicomagia” di Alejandro Jodorowsky (ed. Siruela), ed è pensato per
realizzare il massaggio di nascita. Crediamo che possa essere utile per
qualunque coppia che stia aspettando un bebè. Accarezzate il ventre
dicendogli queste parole durante il primo mese di gestazione:
Madre: Che cosa meravigliosa, avremo il/la bambino/bambina che tanto abbiamo
desiderato!

Padre: Sembri essere solo un poco di materia, ma in te, come nel seme di un gran
albero, vibra la stessa forza che è capace di generare una galassia.

Madre: Senti la potenza creatrice che ti anima, datti all’estasi gioiosa che è l’essenza
della materia. Assisti a questi momenti sacri in cui la coscienza universale si trasforma
nella tua carne. Coscienza e carne sono una sola cosa, non c’è separazione tra te e la
sostanza del Cosmo. Man mano che ti stai alimentando di me, mi fortifichi. Dai salute
alle mie viscere, purifichi il mio sangue, pulisci il mio spirito da antiche sofferenze, mi
estrai del passato, mi immergi nel presente.

Padre: Mi liberi della paura di perdere, mi infondi valore, mi inoculi la forza necessaria
per affrontare il futuro, mi dai la sicurezza necessaria per convincermi che potrò
sempre proteggervi, te e tua madre. Man mano che cresci ci costruisci.

SECONDO MESE DI GRAVIDANZA

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Questo testo è adattato dal “Manuale di Psicomagia” di Alejandro
Jodorowsky (ed. Siruela), ed è pensato per realizzare il massaggio di nascita.
Crediamo che possa essere utile per qualunque coppia che stia aspettando
un bebè. Accarezzate il ventre dicendogli queste parole durante il secondo
mese di gestazione:

Madre: Senti come, in quella materia che sei e che raddoppia una e un’altra volta con
desideri di riempire il mondo, nasce un battito che viene dal più profondo
dell’universo. È apparso il tuo centro, attorno al quale si sta formando il tuo cuore,
fonte dalla quale si sparge l’amore divino. La vita intera sta battendo intorno a te. Non
sei più una massa amorfa. Con sana voracità assorbi l’alimento puro che ti dò, per
creare, piena di speranza, un sangue sano, organi armoniosi, viscere vigorose e
sistemi coscienti.

Padre: Cresce senza apprensione, si fida di noi, figlio/figlia desiderato/a; ci siamo


depurati per darti la cosa migliore del nostro corpo e della nostra anima.

TERZO MESE DI GRAVIDANZA

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Questo testo è adattato del “Manuale di Psicomagia” di Alejandro


Jodorowsky, (ed. Siruela), ed è pensato per realizzare il massaggio di
nascita. Crediamo che possa essere utile per qualunque coppia che stia
aspettando un bebè. Accarezzate il ventre dicendogli queste parole durante
il terzo mese di gestazione:
Padre: La tua energia androgina si divide. Ora già sai se sei un uomo o una donna. Noi
accettiamo il sesso in cui hai scelto di incarnarti. Tu ubbidisci a forze universali che
sanno quello che fanno. Questa è la radice della tua identità.

Madre: Attraverso me cominci a comunicare col mondo. Ricevi l’esterno come io lo


ricevo. Dal tuo sangue, le tue vene, le tue arterie, ascendi attraverso il cordone
ombelicale ed entri nella mia mente.

Padre: Poiché so che sei vulnerabile a quello che sente il corpo di tua made, che ti
contiene ed alimenta, proteggi tua madre offrendogli calma, tranquillità,
preservandola da emozioni negative, perché voglio che nel mondo della sua mente
non ci siano elementi che ti angoscino.

Madre: Figlio/figlia mio/a, il tuo spirito puro, entrando nel mio, mi ha guarito dalle mie
malattie, i miei metabolismi si sono equilibrati. Le sofferenze avute prima del tuo
arrivo si sono trasformate in un terreno fertile al quale hai dato un significato. Cresci!
Quando nascerai, in qualunque stato sia il mondo, tu sarai un portatore di pace e
felicità per tutti e tutte.

QUARTO MESE DI GRAVIDANZA

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Questo testo è adattato del “Manuale di Psicomagia” di Alejandro


Jodorowsky, (ed. Siruela), ed è pensato per realizzare il massaggio di
nascita. Crediamo che possa essere utile per qualunque coppia che stia
aspettando un bebè. Accarezzate il ventre dicendogli queste parole durante
il quarto mese di gestazione:

Padre: Aumenti di volume, l’energia divina invade tutto il tuo corpo, diminuisce il
volume della tua testa, si allungano i tuoi arti; prendi coscienza di te stesso/stessa,
della tua sacra forma, del perfetto equilibrio tra quello che senti di essere e quello che
sei.
Madre: Le tue ossa si stanno solidificando. Al sentir fiorir lo scheletro dentro la tua
carne, capisco che ti prepari per sostenerti, per andare per i tuoi propri sentieri. So
perfettamente che non ti sto creando ma ricevendo. Così, piena di amore per te, dò a
ogni cellula del tuo corpo la possibilità di svilupparsi senza ostacoli.

QUINTO MESE DI GRAVIDANZA

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Questo testo è
adattato del “Manuale di Psicomagia” di Alejandro Jodorowsky, (ed. Siruela),
ed è pensato per realizzare il massaggio di nascita. Crediamo che possa
essere utile per qualunque coppia che stia aspettando un bebè. Accarezzate
il ventre dicendogli queste parole durante il quinto mese di gestazione:

Padre: Diminuisce la velocità con cui cresci, usi la maggior parte della tua energia per
sentirti, conosci l’allegria che annida nel midollo delle ossa; con piccoli e piacevoli
movimenti delle tue membra, annunci a tua madre che sei vivo/a che tu sei in lei. Ci
piace che ti muova tanto, è segnale che cresci pieno di allegria e vigore.

Madre: Ti sei liberato dalla mia mente. Stai sviluppando i tuoi propri sensi. Senti i
rumori che attraversano la carne di questo ventre che ti circonda. È il mondo che ti
aspetta, dicendoti che la tua nascita significherà il principio di un meraviglioso
cambiamento. E in questo insieme di ritmi e suoni, ognuno con vita propria, con
energia che si nutre tanto quanto il sangue che ricevi da me, ti arrivano le nostre due
voci, la mia e quella di tuo padre, intrecciate con amore.

Insieme: Non ci sentirai mai discutere, né litigare, né avere toni aggressivi, che non si
armonizzano.

Le nostre voci, unite come due mani in preghiera, ti benedicono, ora e


sempre.

Padre: Benché tu non veda, apri gli occhi, perché la tua memoria ancestrale ti indica
l’esistenza della luce. Sai che l’oscurità nella quale galleggi è la divina vacuità che ti
genera e con lei come alleata avanzerai verso una chiarezza che ti chiama
dall’esterno. Ella è l’essenza della tua materia: sei un essere di luce.

Madre: Anche il tuo olfatto si è formato. Nel tuo naso senti già la nostalgia dell’aroma
dell’ossigeno. Se io ti dò la materia, è tuo padre che ti offre l’aria. Quando fuori respiri,
inalerai l’alito dell’impensabile Dio. Alito divino che ci unisce e si converte in te, in noi,
tutta l’umanità, tutti gli esseri viventi, in un solo polmone, una sola Coscienza.

Padre: Se col naso percepisci la profondità del cosmo, nella tua lingua sperano
impazienti tutti i sapori della Terra.

Madre: Le tue mani imparano ad aprirsi e chiudersi, cioè, a ricevere e a dare. Esse,
toccando, stanno strutturando in forma armoniosa il tuo cervello affinché, prendendo
possesso di te stesso, i tuoi sensi si aprano come i fiori in primavera dopo l’inverno.

SESTO MESE DI GRAVIDANZA

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Questo testo è adattato del “Manuale di Psicomagia”


di Alejandro Jodorowsky, (ed. Siruela), ed è pensato per realizzare il
massaggio di nascita. Crediamo che possa essere utile per qualunque coppia
che stia aspettando un bebè. Accarezzate il ventre dicendogli queste parole
durante il sesto mese di gestazione:

Padre: Sei già formato/a come una persona.

Se nascerà un bambino il padre dirà:

L’androgino originale si è trasformato in uomo. Il tuo membro e i tuoi testicoli si sono


sviluppati. Concentrati lì, senti il tuo sesso, in esso abita l’eternità. Nelle tue gonadi si
formano alcuni spermatozoidi. Non sono permanenti come gli ovuli femminili che
durano tutta la vita; sono effimeri e si moltiplicano costantemente. La vita è l’incontro
tra l’eterno con il fugace. Non solo ti stai formando tu, ma anche l’umanità futura.
Anello di una sacra catena che nasce nella Coscienza divina, il tuo sesso è un tempio,
figlio mio.
Se nascerà una bambina, il padre dirà:

L’androgino originale si è trasformato in donna. La tua vagina, il tuo utero, le tue ovaie
si sono sviluppate. Senti il tuo sesso, in esso abita l’eternità. Sei portatrice di milioni di
ovuli. Non solo ti stai formando tu, ma anche l’umanità futura. Anello di una sacra
catena che nasce nella Coscienza divina, il tuo sesso è un tempio, mia figlia. Ed è
anche un tempio il tuo cervello: hai ricevuto come eredità la memoria totale, i tuoi
neuroni trattengono i sogni e le speranze dei tuoi miliardi di antenati.

Madre: Porti il disegno di tutti i progetti del futuro, il momento in cui maturerai
creando un nuovo cervello, il momento in cui svilupperai la telepatia, il momento in cui
potrai elevarti nell’aria con la forza della tua mente, il momento della gran migrazione
verso una nuova galassia, il momento in cui popolerai la totalità dell’universo. Già
tutto sta in te, figlio mio/a.

SETTIMO MESE DI GRAVIDANZA

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Questo testo è adattato del “Manuale di


Psicomagia” di Alejandro Jodorowsky, (ed. Siruela), ed è pensato per
realizzare il massaggio di nascita. Crediamo che possa essere utile per
qualunque coppia che stia aspettando un bebè. Accarezzate il ventre
dicendogli queste parole durante il settimo mese di gestazione:

Madre: La tua pelle, strato su strato, si è inspessita, tu sei completo; attraverso lei, ti
unisci con la totalità. Non è una superficie che ti separa dal mondo, ma una frontiera
aperta: senti i tuoi innumerevoli pori, attraverso di essi dai e ricevi, respiri la Coscienza
divina, l’assorbi, la digerisci, la espiri da tutto il corpo: sei un essere sacro.

Padre: Nei polpastrelli delle tue dita, nelle palme delle tue mani e nella pianta dei tuoi
piedi si sono formate linee differenti a quelle degli altri esseri umani; esse provano che
sei unico, che vieni per portare al mondo qualcosa che solo tu possiedi: la tua preziosa
identità. Nessuno è stato mai né sarà come te, ti iscriverai nell’eternità come un
gioiello prezioso e unico.

Madre: Si è formato già il tuo viso ed è prezioso: è una finestra per la quale interno ed
esterno si comunicano e si uniscono. Dietro il tuo viso si estende il passato, davanti al
tuo viso si estende il futuro, nelle tue fattezze si riflette il presente che non è altro che
la tua anima.

Padre: Per venire al mondo come sei e non come gli altri vogliono che sia, devi
comunicare con me. Se per il cordone ombelicale sei relazionato con tua madre, il
cordone che a me ti unisce è la mia voce. Dimmi, sapendo che io sono un aspetto di te
stesso/a, cosa desideri che io ti dica affinché il tuo sviluppo dia un risultato positivo.

…Il padre ascolta attentamente se riceve un messaggio da suo figlio/a e ripete


dolcemente…

OTTAVO MESE DI GRAVIDANZA

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Questo testo è adattato del “Manuale di


Psicomagia” di Alejandro Jodorowsky, (ed. Siruela), ed è pensato per
realizzare il massaggio di nascita. Crediamo che possa essere utile per
qualunque coppia che stia aspettando un bebè. Accarezzate il ventre
dicendogli queste parole durante l’ottavo mese di gestazione:

Padre: In questa infinita pace in cui ti sviluppi, non sai se stai sognando sveglio/a o se
dormi insieme a tua madre, entrambi/e uniti/e in uno stesso sonno. Attraverso il suo
inconscio ricevi la conoscenza dei tuoi antenati, non in forma di ricordi precisi bensì
come intense energie. E tu, con le tue cellule nuove, sei capace di captare i progetti
del futuro. Sei la trasformazione, la discesa di un essere glorioso in un corpo mortale.
Madre: Non temere quella discesa: per sentire la tua grandezza divina devi passare
col dolore dei piccoli organismi terrestri ai grandi organi cosmici. Quello che confondi
in principio con dolore non sono altro che le benefiche contrazioni che aprono i limiti
animali e ti concedono la sublime espansione della tua Coscienza: senti il battito del
tuo cuore, in lui riposa il centro dell’universo. Nel tuo cervello si preparano mutazioni
che faranno di te il nostro Maestro.

Padre: Il tuo spirito si incarna in accordo al piano universale, sviluppi correttamente il


tuo corpo. Appaiono le tue zone sensibili. L’energia sessuale si attiva, si sviluppano i
nervi attorno alla tua bocca per succhiare dal capezzolo, sentimento sublime che si
riassume in una sola parola, base di tutto il tuo linguaggio: “grazie”.

L’energia emozionale si abitua a inghiottire, atto vitale che concede al tuo spirito la
sua attività essenziale: “ricevere”. L’energia mentale si abitua a sbadigliare, ti rilassi
accettando i benefici del passato ed i progetti del futuro, impari a “confidare”.

L’energia materiale si abitua ad afferrare affinché esplori con precauzione, ma senza


paura, il tuo corpo, preparandoti a indagare l’esterno, l’altro, il mondo. Nell’aprire e
chiudere le tue mani ti rendi conto che ogni cosa che tocchi ti è solo datain prestito,
perfino il tuo corpo, che un giorno lascerai andare con la stessa felicità con cui oggi
l’acquisisci. Amalo, perché è il veicolo della tua anima.

Madre: Ora che il tuo udito è formato, senti questa musica, assorbila, lasciala entrare
nel tuo cuore, che circoli nel torrente del tuo sangue.

Mettere musica soft… e accarezzare il ventre al ritmo della melodia…

NONO MESE DI GRAVIDANZA

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Questo testo è adattato dal “Manuale di Psicomagia” di Alejandro


Jodorowsky (ed. Siruela), ed è pensato per realizzare il massaggio di nascita.
Crediamo che possa essere utile per qualunque coppia che stia aspettando
un bebè. Accarezzate il ventre dicendogli queste parole durante il nono
mese di gestazione:

Padre: Hai continuato a crescere, il tuo spazio è diminuito, quasi non hai posto per
muoverti, non puoi allungare né le braccia né le gambe, ti senti scomodo/a, dolorante.
Tuttavia un’onda di energia vitale, calda, ti invade.
Senti la stabilità gioiosa del tuo apparato digerente, sanamente formato; senti già la
potenza dei tuoi polmoni completi pronti ad ingerire il miracoloso ossigeno; apri già
nell’oscurità i tuoi occhi capaci di captare la desiderata luce.

Quell’allegria che vince il dolore si riassume in un gesto del tuo viso: un sorriso.
Movimento ascendente della misura delle tue labbra che ricorda che in ogni momento
il tuo spirito è imponderabile, che la tua coscienza, libera dal peso materiale, può
alzarsi e viaggiare fino ai confini dell’universo.

Madre: Sorridi, perché nonostante lo spazio stretto in cui risiedi, sei circondato di un
caldo gradevole, non hai mai fame, sei protetto/a dai suoni forti e dalle luci brillanti. Ti
conforta il suono costante del battito del mio cuore; egli ti dice “Tu sei tu ed io io”.

A partire da ora puoi nascere, hai diritto ad essere quello che sei; a udire, vedere,
sentire, toccare, piacere ed annusare senza limiti quello che la tua sacra curiosità
desideri conoscere e sperimentare; hai diritto a pensare quello che vuoi, ad amare chi
ami, a desiderare senza porti limiti, a realizzare ciò per il quale l’universo ti ha creato.

Padre: Mantieni nel tuo spirito questa continua preghiera: “Sono tuo, mi fido di te, sei
la mia felicità” (ripetere).

Madre: Quando ti senti pronto, comincia a girare fino a metterti a testa in giù. Il
momento in cui deciderai di nascere, io collaborerò con te senza oppormi ai tuoi
propositi. Tu dirigerai. Io ti seguirò. Insieme realizzeremo un parto felice.

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