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Uomini e animali nel Medioevo

Cap. 1: Primo, dare il nome (Genesi 1 e 2)

Autorità della Bibbia: unicorni, draghi e basilischi

All’inizio della Genesi si dice che l’uomo ha bisogno degli animali. Dio dopo aver
plasmato con la polvere del suolo l’uomo a sua immagine e somiglianza lo pone
come unico essere vivente
Gli artisti furono autorizzati nei dipinti a precisare le varie specie e disporle secondo
ordini gerarchici meditati dalla Sacra Scrittura, anche animali leggendari.
Nella cattedrale di Modena, capitelli a forma di vitello, simbolo della passione di
Cristo, animale immolato durante i sacrifici. Complessità del messaggio è affidata a
figure animali e non umane. Per autorità della chiesa anche i draghi esistevano

Il doppio racconto della creazione

Genesi 1 e 2 sono esposizioni diverse tra loro che nel Medioevo sono disposte
secondo una narrazione unitaria.
In Genesi 1 Dio è invisibile e pianifica il mondo: universo positivo e dio buono. Crea
la coppia umana insieme
In Genesi 2 Dio non si occupa dell’universo ma inizia dalla terra, crea prima l’uomo
in un oasi in mezzo al deserto con l’albero della vita e l’albero della conoscenza
(frutti proibiti). Dio crea gli animali per rimediare alla solitudine e poi Adamo gli
assegna il nome. Non era abbastanza cosi Dio crea Eva da una sua costola.

Gli animali al servizio dell’uomo

Nel primo racconto del Genesi la vegetazione è fruibile da ogni essere vivente. Dio è
invisibile e trascendente
Nel secondo invece perciò che nascano le piante è necessario il lavoro dell’uomo.
Con il peccato originale sono entrate nel mondo la violenza e la morte. Dio è
antropomorfo, passeggia nel giardino dell’eden e deve rimediare alle sue mancanze.

Il problema del peccato originale

Dio punisce il serpente tentatore e poi Adamo ed Eva ma non dice che trasmetterà la
loro colpa ai figli.
Il peccato originale è un dogma della chiesa. Agostino fu il creatore del concetto di
peccato originale. I bambini che non possono aver ancora commesso alcun peccato
vengono battezzati per la remissione dei peccati.

Adamo parla e gli animali ascoltano


In un dittico in avorio conservato al museo di Firenze si vede Adamo che da il nome
agli amnimali. Nella sinistra ha un ramo di frutta mentre nella destra atteggia la mano
nel segno di parola. Anche gli animali aggressivi sono mansueti. Adamo che assegna
il nome agli animali appartiene al secondo racconti di Genesi.
Cervo rappresentato come nemico dei serpenti: soffiano con le narici stanando il
serpente dalla caverna e se ne cibano. Adamo pur essendo cacciato dal paradiso ne
conserva la memoria, domina gli animali secondo l’ordine imposto da Dio.

Dalla parte degli animali: in che lingua parlavano?

Gli animali secondo Gioacchino Belli erano originariamente capaci di parlare o per
lo meno sicuramente il serpente tentatore era capace di farlo. Hanno smesso di
parlare dopo che Adamo ed Eva son stati cacciati dal paradiso. Dante invece non era
d’accordo sul fatto che parlassero.

Dalla parte di Adamo: parlare, ma come?

Adamo secondo i testi medioevali impose i nomi in lingua ebraica. Prima lingua non
è creazione divina ma umana. La lingua non è eterna ma ha carattere storico ed
evolutivo.

La durata della felicità

Secondo Dante il periodo nel paradiso terrestre non è durato più di 6 ore. Adamo
obbediente verso Dio ripete il gesto di Dio che indicandoli li ha creati e completa
l’opera divina assegnando le varie identità. Il serpente nel momento della seduzione
ha un volto umano perche deve sedurre Eva ma nel momento della punizione è un
serpente normale.
Nel bestiario di Northumberland in una miniatura Dio mostra gli animali ed Adamo
ed Eva in modo che vengano dominati.

Un palchetto immaginario: i libri dedicati agli animali

Oltre alla Bibbia ci sono i bestiari: descrizione delle bestie e la loro rispettiva
moralizzazione , un misto di favola erudita e di informazione di storia naturale. I
bestiari sono lavori di compilazione per tramandare notizie da autori greci e latini.
L’antenato del Bestiario è il Physiologus greco. Attraverso esempio del regno animale
si divulgano tramite allegorie la dottrina cristiana.
Il bestiario ha come fonte anche le Etimologie di Isidoro di Siviglia: si concentra su
animali che possono essere utili all’uomo.
Gli uomini nel medioevo leggendo la Bibbia trovavano sancito da dio il dominio
sugli esseri viventi. Non sentivano che sono creature compartecipi dell’opera divina e
vedevano nei loro comportamenti simboli e allegorie.
La Bibbia istoriata composta da brevi brani della sacra scrittura accompagnati da
commenti di tipo morale.
Le straordinarie abitudini del leone

Gregorio Magno afferma che per forza Dio è risorto come leone. In Physiologus
latinus il leoncino generato morto torna in vita dopo 3 giorni come gesù grazie al
genitore che alita sul figlio. Pure Giotto dipinse la storia del leoncino posta tra il
compianto del cristo morto e la sua resurrezione,

CAP. 2 Adamo: da nudo a vestito, ma sempre compito e sapiente.

Creatore e uomo creato

Adamo ed eva sono rappresentati come peccatori duramente puniti. Il messaggio


rivolto al pubblico è affidato soprattutto all’evidenza dell’immagine, gli affreschi
hanno l’obiettivo di raggiungere più persone con il significato come la cupola
dell’atrio della basilica di San Marco a Venezia dove sono narrati i tre capitoli della
genesi: nella scena in cui Adamo impone il nome agli animali Dio siede in trono per
simboleggiare la distanza dalla sua creatura. Il giardino dell’eden qui è situato in
Asia. La ragione e l’intellettto rendono Adamo capace di formalizzare la distinzione
tra gli animali assegnando il nome.

Adamo e la scienza infusa

Nella chiesa di San Pietro questa stessa scena: una capra scura bruca l’erba
noncurante mentre la pecora bianca indirizza lo sguardo verso Adamo. Solo l’uomo è
dotato della posizione eretta (rivolto al cielo) mentre le bestie si procuravano i piaceri
solamente dalla terra. Capra scura è simbolo del dannato che si è lasciato irretire dal
peccato.

Il tappeto della Creazione di Girona

Stoffa ricamata conservata nella stanza del tesoro della cattedrale Girona. Le figure
sono coperte da innumerevoli scritte e a volte da intere frasi. Nella parte centrale
entro un quadrato è raccontata la creazione. Mostra la mappa mundi circondata dai
quattro venti. Adamo ed Eva nella stoffa di Girona rientrano nel programma in cui
Dio interamente si compiace del suo creato. Il programma del tappeto e il suo
impiego cerimoniale si armonizzano perfettamente nel sottolineare la bellezza del
creato e la salvifica vittoria di Cristo sulla morte.

L’Adamo assai garbato di San Gimignano

Nei dipinti di Bartolo di Fredi del 1367 Dio col dito teso ordina ad Adamo di
formalizzare il dominio sugli animali. Adamo con l’indice puntato sugli animali e con
la testa rivolta a Dio copia il suo gesto, il braccio sinistro è piegato al petto in segno
di sottomissione: legame tra creatore e creatura.
Nella seconda lunetta la creazione di Eva mentre nella terza Dio raccomanda ai due
di stare lontani dai fruttti,

Il dotto Adamo ben vestito e calzato

Distinguendo gli animali egli dimostra di essere dotato di intelligenza. Per


sottolineare il dono della conoscenza in molte miniature Adamo è vestito con una
tunica di pelle che non esita a copiare quello divino.
Le dita di Dio sono piegate nel gesto della parola. Dotto che ammaestra la fauna
spiegando i loro destini. Si distingue da Dio per la assenza dell’aureola e per le
calzature ai piedi. Spesso l’ordine gerarchico va dagli animali esotici a quelli selvatici
fino a quelli di casa. Scoiattolo spesso simbolo della gola con la sua ghianda.
In un bestiario Adamo è addirittura rappresentato con la barba lunga (saggio), mano
sinistra sulla coscia come un re.
Gli artisti abbondano nel rappresentare animali che incutono paura ma scelgono di
preferenza quelli impossibili da raccontare: grifoni, liocorni, basilischi, leoni. Gli
animali che rapppresentano il terrore quotidiano sono raramente raffigurati sottomessi
ad Adamo. Testi e immagini per dominare.

CAP.3 ANIMALI IMMAGINATI E TEMUTI

Supremazia di Adamo apparteneva ad un passato perduto. L’uomo medievale era


costretto a fronteggiare animali.
Giovanni Crisostomo, vescovo di Costantinopoli, afferma che se alcuni animali sono
pericolosi per l’uomo questo è a causa del peccato originale. Uomo condannato a vita
mortale per colpa del peccato. Nel giardino dell’eden tutti gli animali erano
assogettati all’uomo. Nel tesoro di Saint-Denise viene spacciato un artiglio come
unghia di grifone. Descrizione del grifone come un ibrido metà aquila e metà leone
con le zampe così grandi da portare pure un bue in volo. I corni di narvalo venivano
spacciati per corni di unicorno. I corni cosi non venivano più rappresentati dritti ma
storti: si credeva che avesse la facoltà di segnalare i veleni e neutralizzarne gli effetti.
Nell’inventario del tesoro papale di papa Bonifacio sono ricordati 4 corni di unicorno,
nel tesoro francese risalente al 1300, hanno trovato un corno di unicorno legato a una
collana d’argento.
A Verona a piazza delle Erbe, legata ad una catena, pende una giganesca costola di
balena. I reperti venivano interpretati come appartenenti a animali immaginari.

Il racconto di un colto asceta

Giovanni delle Celle, monaco vallombrosano, in una lettera a Guido del Pelagio
racconta del suo viaggio nel deserto della Tebaide, colmo di terribili fiere è abitato da
temibili fiere e animali mostruosi, personificazione del demonio. Tante attestazioni
dei santi padri del deserto che avevano visto animali straordinari citati nelle loro
prediche.
Narravano anche della sconfitta del drago che aveva inghiottito Maria di Antiochia
ma la futura martire aveva fatto in tempo ad afferrare la croce che crescendo nella
pancia del drago gli spaccò la pancia.
Esistevano carte geografiche (mappae mundi) che rappresentavano l’esistenza della
fauna leggendaria.

I grifoni e Alessandro Magno

Nell’alexandro che rimanda al Romanzo di Alessandro è rappresentata la scalata


verso al cielo che ha contribuito a rendere famosi i grifoni.
La trascrizione del romanzo aggiungeva altri particolari alla leggenda dell’eroe
macedone. Il grande condottiero che aveva assimilato il cerimoniale e l’ideologia dei
sovrani persiani pose le basi per la propria divinazione: episodio dell’ascensione al
cielo con l’aiuto dei due grifoni, sacri al sole nella religiosità del mondo imperiale
romano. Alessandro Magno pensò di dare la scalata al cielo su un carro trascinato da
dei grifoni ponendo davanti a loro dei bastoni con della carne. In alcune varianti il
condottiero era stato costretto a ritornare a terra costretto dall’ira divina.
La morte quando tronca una vita protesa verso un futuro che fa presagire una
crescendo di gloria contribuisce a far accrescere il mito dell’eroe.
La leggenda del Medioevoebbe particolare importanza per il suo messaggio politico:
nel mondo bizantino ha sempre avuto un impatto positivo, modello di lode, al quale
l’imperatore è posto a paragone. Volo celeste accostato alle imprese che glorificavano
gli imperatori e la loro audacia.
In Occidente il medesimo soggetto ha significato opposto siccome la chiesa lo ha
piegato a modello di colpevole orgoglio: ascensione negata alle possibilità umane.
Nel mosaico della cattedrale di Trani l’ascensione è accostata al peccato originale di
Adamo ed Eva, spesso accompagnata dalla rovinosa caduta dell’imperatore.
Alessandro come precursore dell’anticristo e Satana.
Rappresentazioni nella Puglia normanna del XII secolo è concentrata la maggioranza
dei mosaici con i grifoni: il re esaltato dei bizantini, sconfitto nell’impresa celeste
simbolo della vittoria dei normanni sui bizantini.
Alessandro Magno volle conoscere le profondità del mare e si fece calare in una botte
di vetro ancorata ad una barca e vide animali pascolare, alberi, uomini e donne:
discesa negli abissi altro come altro esempio d’orgoglio.
Miniatura nel 1175 rappresenta un grifone e la sua compagna che si imbarcano
nel’arca di Noe.

Temibile e docile: l’unicorno

Animale ferocissimo e imprendibile l’unicorno reso famoso dalla leggenda aurea di


Iacopo da Varazze del 1260: unicorno insegue uomo che lo vuole uccidere e quello si
arrampica su un alberocon del mielei (bianco e nero) che rappresentano il giorno e la
notte, il drago è la gola dell’inferno, i ratti bianco e nero rappresentano il giorno e la
notte, i piaceri ingannatori del mondo sono il miele e l’unicorno è la morte che
insegue l’uomo.
In una rappresentazione il cristo crocefisso è minacciato da un leone e un unicorno.
L’aggressivo e temibile unicorno indico anche a re Childerico, insieme ad altri
animali le altre 3 generazioni che sarebbero discese dal matrimonio con la principessa
Basina. Basina spiegando il significato delle apparizioni: il primo figlio e i suoi figli
avrebbero avuto la forza del leoe unicornoo figli coraggiosi ma avidi come lupi e i
loro figli dei cani ingordi. Questo è rappresentato nelle Grandes Chroniques.

Animale purificatore

Il corno dell’unicorno, proteggeva dalle convulsioni e dai tentativi di avvelenamento.


In un bestiario un serpente lancia nell’acqua il suo veleno e l’unicorno facendo il
segno della croce nell’acqua con il corno la purifica.
Pattern sciagura e rimendio che doveva rassicurare i lettori dei bestiari.

Animale in cerca di purezza

Isidoro di Siviglia aveva reso quasi plausibile con un racconto l’esistenza


dell’unicorno: se dinanzi all’unicorno si pone una giovane vergine pronta ad offrirgli
il petto scoperto, l’unicorno deposita ogni ferocia e si assopisce lasciandosi prendere.
La cattura per mezzo di una fanciulla vergine diventa il mezzo canonico della caccia
all’unicorno.
Nell’antico testamento invece l’unicorno è citato come modello positivo dove Maria
cattura l’unicorno-Verbo anche se la scena è pur sempre quella dell’annunciazione.

Il desiderio velato

La presenza della fanciulla come elemento essenziale nella cattura portò una grande
innovazione nella rappresentazione dell’unicorno e nei bestiari non venne narrata la
storia del singolo animale ma la storia di due protagonisti. Il desiderio erotico è il
motore segreto del racconto, la donna mostrata crudelmente, ingannatore e misogino.
La fanciulla è vittima dell’uso strumentale del proprio corpo infatti l’animale svela la
sua verginità. Miniatura del bestiario in cui il cacciatore trafigge con la spada
l’unicorno mentre è sul petto della vergine.
Philippe de Thuan è l’autore del primo bestiario in volgare romanzo.
Amore che trafigge l’amante che muore di passione per la dama.
Versatoio in bronzo per detergere le mani a forma di unicorno: impiego di un oggetto
a forma di animale temibile ridotto a umile funzione

Le due porte della memoria

Secondo Richard de Fournival le immagini non devono più servire a far meglio
comprendere le citazioni scritturali o gli insegnamenti di tipo morale ma aiutare la
perorazione dell’autore. Casa della memoria è dotata di 2 porte: la vista e l’udito
Nei bestiari si può conoscere meglio la natura delle bestie per mezzo di immagini.
L’enigma della dama con l’unicorno

Tapezzeria al museo di Cluny in cui in ogni riquadro appare una fanciulla con
stendardi delle case.
Sono illustrati i 5 sensi:
Udito: dama suona un organo portatile
Gusto: dama prende un dolcetto da una coppa e lo dona ad un falco
Odorato: dama confeziona corona di garofani
Tatto: fanciulla accarezza un unicorno e la destra regge una bandiera
Vista: la dama è seduta con le zampe dell’unicorno in grembo e gli porge uno
specchio dove l’animale si contempla
Il leone e l’unicorno presenti in ogni riquadro sventolano pennoni e bandiere della
casata Le Viste. Arazzi dovevano svolgere la funzione di esaltare il committente,
comportamento virtuoso delle donne Le Viste.
Unicorno e leone mostrano la potenza militare mentre il cagnolino e i gioielli il
comportamento sobrio della sposa.

Pantera, tigre, leone: inoffensivi, con i dovuti modi

Isidoro descrive la pantera come una fiera selvaggia ma si lascia poi fuorviare dalla
pretesa etimologica
Philippe de Thuan aggiunge che la pantera rappresenta Cristo che resuscitò dopo 3
giorni dal sepolcro e raduna tutte le bestie (cristiani) e annienta il drago (diavolo).
Richiama a se bestie selvaggie, domestiche.. gli animali la seguono attirati dal dolce
odore del suo alito.
Nei bestiari l’amore materno della tigre è quello che le impedisce di inseguire i
cacciatori lasciando che si mettano in salvo.
Nessun uomo medioevale poteva aver visto queste bestie ma c’erano ammaestratori
con leoni che si muovevano di città in città con le fiere.
Rappresentazioni mostrano come il leone per addestrarlo va picchiato fin da piccolo.
Si usano anche come esempio i cani: il leone vede che l’uomo può soggiogare i cani e
quindi lo persuade a temerlo. Non c’era pericolo di essere assaliti da questa belva in
libertà ma se si va nella savana i leoni secondo i bestiari sono misericordiosi e non
sono aggressivi se non feriti. Molti erano convinti della misericordia di questi
predatori basandosi sui bestiari.
Le chiese ospitavano le mappae mundi e i fedeli le osservavano conoscendo dove si
trovavano gli animali.

CAP. 4 VIAGGIARE SULLE CARTE

Un altrove abitato da creature mostruose

Mappae mundi in pergamena esposte nelle chiese o nei monasteri o in formato di


pagine: spazio rappresentato fitto di disegni tratti da repertorio religioso, geografico,
storico, mitologia pagana. Edifici, città, animali erano accompagnati da didascalie.
Belve reali e animali immaginari vivevano soprattutto in Asia e in Africa.
Nel Medioevo la carotgrafia rappresentava la terra piatta e circondata da l’anello
dell’oceano secondo la tipica schematizzazione e T (3 continenti divisi dal
mediterraneo). Carta geografica presente in molti manoscritti del commento
dell’apocalisse. Lo sciapodo è un buon testimone per illustrare la Terra antipodale.
Sono posti agli antipodi della terra. Molte terre dell’Asia e dell’Africa risultavano
inesplorate perche si opponevano ostacoli geografici. Si pensava che esistessero
popolazioni mostruose tra uomo e animale oltre quei valichi.
I popli mostruosi di cui parla Agostino verranno poi ripresi anche dal Milione di
Marco Polo e nel romanzo di Alessandro Magno.
Viaggio dell’eremita Antonio nel deserto per trovare santo Paolo: incontra un
centauro che lo aiuta. Il deserto viene rappresentato non come una distesa di sabbia
ma come una foresta: luogo di avventura e i prova per i cavalieri. Incontra pure i
Satiri che si sentivano vicini agli uomini e anche i Cinocefali che abitavano l’India,
pienamente umani perché hanno il concetto di vergogna e praticano l’agricoltura
anche se hanno la testa da cane.
Nelle mappae mundi molti dei popoli mostruosi nominati da Agostino vengono
declassati al regno animale.

Leggere la mappa munidi di Ebstorf

Composta da circa 30 pelli di capra è la mappa mundi più grande al mondo. Fu


distrutta nei bombardamenti del 43 e a noi ci sono giunte solo le fotografie.

Un’enciclopedia figurata

I bordi fuori dalla mappa sono riempiti da testi tratti da Isidoro di Siviglia visto che
fornisce info impossibili da collocare all’interno. Ci sono episodi biblici e la loro
poszione come l’arca di Noe. Eventi di storia sacra mescolati a eventi pagani.
Le carte medievali del mondo erano una storia universale migliorata, immagini e
scritto

Informazioni preziose per i viandanti

La mappa mundi di Ebstorf rispetta lo schema a T al quale è aggiunto un quarto


continente costituito dalle popolazioni mostruoe.

Mappa mundi di Ebstorf

Pellicano in Egitto: secondo i bestiari i piccoli nascono cosi deboli che vengono
uccisei dai genitori. Padre e madre pentiti per 3 giorni piangono la prole perduta e al
3 giorno la madre si squarcia il petto con il becco e con il suo sangue resuscita i
cuccioli. Il pellicano rappresenta Dio che sacrifica il Figlio e donare il proprio sangue
per il bene dell’umanità. Pellicano spesso posto sopra il crocefisso.
Un testo offre info su definizioni di cielo e firmamento e segue un altro brano
dedicato al paradiso terrestre. Sulla mappa l’ingresso al giardino è precluso da un
muro di fuoco che sembra giungere dal cielo e i cherubini con le spade
fiammeggianti.
Testo sulla mappa mundi spiega anche la dettagliata opera di creazione: primo giorno
la luce, secondo giorno il firmamento celeste, terzo giorno le forme di mare e terra, il
quarto il cielo, la luna e le stelle, il quinto gli uccelli e i pesci, il sesto gli animali di
terra e l’uomo. Nel settimo Dio porta tutto a compimento.
L’autore della carta attribuisce a Cesare l’idea di avere fatto misurare la Terra e
raccogliere ogni particolare geografico in una mappa figurata. Viaggio immaginario
tra nomi e figure dei luoghi di memoria

Belve e serpenti

Dopo aver spiegato le finalità della mappa il Bestiario riprende l’imponente elenco de
quadrupedi e dei serpenti. La mappa si rivolge ad un pubblico che conosce bene il
latino copiando Isidoro da Siviglia: l’unicorno, gli elefanti, i cani dell’Albania, i
camaleonti, le linci, l’istrice che lancia spini contro i nemici, i cervi che soffiano con
le narici contro i rettili, i bufali, i cinghiali che sono buoi selvatici, i cammelli, il
leone che dorme con gli occhi aperti e che genera cuccioli morti che vengono
resuscitati-non attacca se non provocato.
Gli esseri ibridi che potrebbero appartenere ad un genere umanoide sono classificati
come animali: sei specie che vengono collocate tra Egitto e Etiopia: scimmie, sfingi,
ciropitechi, cinocefali, callitrici, satiri e fauni.
Immagine della scimmia con due cuccioli uno su spalle e uno in braccio: il figlio
amato è il corpo che nutre dandosi ai piaceri mentre quello in groppa sono le opere
malvagie di cui l’uomo non si preoccupa, il cacciatore è la morte. Si ama sacrificando
lo slancio di un affetto al torpore vischioso delle circostanze e abitudini.
Il testo continua con l’elenco dei serpenti: il drago la cui vera forza sta nello
stritolamento, vipera che muore partorendo i serpenti, idra, le sirene che sono serpenti
alati che vivono in Arabia corrono più veloci dei cavalli ma possono pure volare,
salamandra è capace di resistere al fuoco e capace di avvelenare un albero intero.
Si dice che i serpenti vivano a lungo perché deponendo la pelle liberano anche dalla
vecchiaia e ritornano a essere giovani.

Viaggiare in Asia: incontri pericolosi

Le informazioni al di fuori della mappa sono molto esaurienti. Albania superior dove
le persone nascono con barba e capelli bianchi. Sentinelle ai confini con l’asia: paura
dei mongolo Tarteri che attaccano la cristianità.
Amazzoni che combattono come se fossero uomini, i maschi vengono uccisi.
Alessandro Magno che intrappola i popoli di Gog e Magog.
In Arabia viene collocata la fenicie che secondo i bestiari raggiunti i 50 anni si da
fuoco e rinasce dalle ceneri. C’è una sola fenice al mondo.
Nei bestiari come nelle mappe gli animali è come se fossero intrappolati in un
incantesimo che li porta a ripetere gli stessi gesti: coazione a ripetere era una delle
chiavi con il quale si tentava di dominare la paura, il senso di impotenza di fronte a
animali pericolosi o in alternativa si credeva fossero dotati di misericordia.
Fra Tigri e Indo fino al Caucaso sono poste numerse fiere.

Dall’Africa all’Asia, ancora rischi

Fra Egitto e Libia la terra è occupata da numerose specie di scimmie, luoghi deserti
dove vivono popoli multiformi.

Il messaggio di Cristo

Il capo, le mani e i piedi di Cristo emergono dai 4 punti cardinali del disco e
sottointendono la croce, la mappa copre il corpo del redentore che ne è compenetrato.
Cristo duplice natura sia umana che divina, appartenente ai due regni: celeste e
terreno. Venuto in terra, crocefisso e vinto la morte. La carta si occupa anche di
mostrare come apostoli ed evangelisti abbiano fatto conoscere il messaggio del
redentore. Sono segnati anche i luoghi di pellegrinaggio famosi. Il centro della Terra
è marcato dal riquadro della città di Gerusalemme circondata da mura e torri.
Gli altri due continenti oltre all’europa sono solo luoghi di martirio e tombe di
apostoli e di evangelisti, l’europa diffonde il messaggio di cristo. Mentre Asia e
Africa ospitano numerosissimi animali fantastici e feroci, l’Europa è priva di fauna.

La mappa mundi di Hereford

Ha uno stretto rapporto con la carta di Ebstorf. La mappa non vuole sottolineare la
vita di Cristo in questo mondo ma l’accento è spostato al giudizio universale.
Questa volta ci sono fitti dialoghi in latino e in franconormanno, linguaggio per
mettere in rapporto l’uomo medievale con il suo immediato futuro.
Cicone gentes esseri umani con la testa da cicogna

Il mosaico pavimentale della cattedrale di Otranto: una carta geografica sui generis

Occupa tutto il pavimento della navata centrale con un albero, il fico contenente tra il
viluppo di rami innumerevoli personaggi e animali grandi e piccoli.
Secondo la Mappa in un episodio tratto dal Physiologus, gli elefanti si portano un
albero dietro per appoggiarsi e gli indiani per catturarli lo tagliano. Elefantino che
rappresenta Cristo aiuta gli elefanti a rialzarsi.
L’albero gigantesco sorretto da due elefanti termina con il serpente tentatore
attorcigliato in cima con Adamo ed Eva che stanno per manciare il fico.
Episodio di Alessandro vestito da bizantino con i due grifoni.
La torre di Babele come esempio di superbia.
Nel mosaico manca qualsiasi annotazione paesagistica. L’ambientazione delle scene è
suggerita soltanto dalla scelta della fauna.
L’accostamento di immagini tratte da fonti separate trova spiegazione se si tiene
conto che il modello condizionante sia stato una mappa mundi.
Albero come simbolo della parola di dio che con il tempo si espanderà anche a luoghi
remoti. Miglior mosaico Mappa Mundi conservato.

CAP. 5 ANIMALI VERI E PERICOLOSI

Lupi, dalla foresta alla città

Gli animali esotici e immaginari non potevano nuovere per l’uomo medievale perché
immobilizzati dall’incantesimo dell’immagine o del racconto.
Nelle foreste invece si aggiravano veramente animali pericolosi come orsi, cinghiali e
lupi.
Il lupo incuteva terrore perche in branco e nel 1420 invasero perfino Parigi.
La paura del lupo si radica fino alle storie per bambini.
Ci sono molte storie vere di lupi che si avvicininano alle porte di casa per azzannare e
rubare i bambini. Nel Medioevo il panico è descritto come viene percepito e vissuto e
l’immaginazione si mescola alla realtà con draghi e mostri. Lupi mannari nei periodi
di crisi che sono l’incarnazione del demonio.
Esiste anche un racconto medievale in funzione rassicurativa: Giraud de Barri, un
prete in viaggio con un giovane servitore, sorpreso nella notte, fu costretto a fermarsi
nel bosco, gli si accosta un lupo il quale chiede la comunione per la compagna uomo-
lupo che sta morendo. Storia di come la natura divina ha preso in prestito la natura
umana per salvare il mondo. Storia del prete e del lupo apprezzata anche nelle
miniature, la storia è apprezzata anche nel suo contenuto religioso. Nella scena della
comunione la coppia lupesca si alza su due zampe per ricordare che sono umani.
La lotta contro i lupi era incessante proprio perché erano continuamente a contatto
con l’uomo: condotta con vari mezzi come reti nascoste tra i cespugli mentre i nobili
li combattevano con armi e cavalli.

Qualche aiuto per vincere la paura

Nei Bestiari vengono descritte le abitudini dell’animale mischite ad altre solo per
essere interpretate in maniera allegorica. Modi per rendere innocuo il lupo sono un
lume di speranza. Si dice che si nutrissero pure di vento rendendo non necessaria la
caccia di carne. La fame fa sbucare il lupo dal bosco.
Pierre Bersuire traspone i tratti caratteristici del lupo in chiave allegorica: il lupo non
può girare il collo senza girare tutto il corpo, come il diavolo non può volgersi verso
alcun bene.
In un Bestiario del 1230 si vede come il lupo ha la proprietà di rendere muto l’uomo
che viene visto per primo e quindi attaccarlo senza che lui possa chiedere aiuto.
Quando un uomo però vede epr primo il lupo questo perde tutto il suo ardimento.
Un altro modo per contrastare la paura del lupo è ricordare delle storie di alcuni santi
che lo avevano assoggettato e uno di questi è Amico di Rambona: nella sua tomba è
pieno di capitelli che mostrano le belve. Si dice che abbia costretto un lupo a caricarsi
in schiena la legna che il suo asino stava trasportando prima di venire ucciso.
Famoso episodio di San Francesco con il lupo di Gubbio implica un atteggiamento
innovativo verso il predatore.

Vari modi per domare l’orso

La belva che è costretta ad obbedire al santo si applica anche all’orso che avendo
divorato l’asino si carica in spalla la legna.
La composizione dei serragli fa capire come una volta l’orso fosse considerato il re
degli animali, ruolo che gli è stato rubato dal leone.
Nella realtà urbana ci sono orsi che sono ridotti in catene dai circhi.
Storia religiosa di san Glisente che si fece eremita sui monti e Dio li concesse un orsa
che li portasse mele, radici, e una pecora.
Secondi Isidoro da Siviglia si pensa che l’orso sia stato chiamato ursus perché da
forma al feto ore suo (con la propria bocca). Animale genera piccoli informi che poi
la madre modella con la propria bocca. Cio si deve al fatto che i parti degli orsi sono
prematuri (dopo solo 30 giorni). Siccome la testa è debole la forza risiede nei lombi e
nelle braccia che li consentono la posizione eretta.
Spettacolo con orsi non voluti dalla chiesa. Orso non godeva di ottima fama nella
chiesa ma nei bestiari era anche positivo: madre orsa che modella i propri figli come
la chiesa fonte di virtù con il battesimo che rimodella l’essere umano in Dio.

Cinghiali e maiali assassini

Il cinghiale si distingue per 10 proprietà che lo fanno il modello del peccatore e del
dannato: ipocrita, orgoglioso, combattente, guarda solo a terra, si rotola nel fango…
Per la sua nota voracità è un ideale compagno del diavolo.
Tra i vari modi per uccidere un cinghiale: scavare una buca con spiedi e ricoprirla
d’avena.
I maiali che incrociandosi con i cinghiali potevano divenire pericolosi.
Il quindicenne re Filippo, figlio di Luigi VI il grosso di Francia, morì a Parigi perché
un maiale girovago lo fece inciampare facendolo precipitare dal cavallo.
Filippo il Bello morì dopo l’attacco di un cinghiale durante una battuta di caccia:
cinghiale come incarnazione di Satana.
Questi animali raramente sono presenti nella scena di Adamo che assegna a tutti il
nome in quanto non se ne ha il pieno controllo.

Processo agli animali: colpevoli o innocenti?

Gli animali che avevano creato gravi danni o ucciso altri animali e persone venivano
anche sottoposti a processo. Venivano pure vestiti in abiti da prigionieri.
I contadini assistivano alla morte della scrofa con pure gli altri animali perciò che
servisse loro da monito.
Questo suscita in ambito giuridico e teologico vari quesiti: se gli animali sono in
grado di discernere il bene da male allora questo significa che avrebbero un anima.
Per i giuristi gli animali dovevano comunque essere messi a morte perciò che sia da
esempio anche a coloro che dovevano guardare i bambini in modo che stiano più
attenti.
Nell’antico testamento l’animale che è responsabile di aver procurato la morte deve
essere a sua volta ucciso.

San Francesco e gli animali

La posizione di Francesco nei confronti degli animali era innovativa e originale.


Riteneva che gli uomini, animali e esseri inanimati dovessero rendere grazia a dio per
tutti i beni ricevuti. Chiamava tutte le creature come sorella e fratello e abbracciava la
pia mansuetudine di cristo. Dimostrava a tutte le creature spontaneità e comprensione
Tradizionale ripartizione della società medievale tra chi combatte, prega e lavora
attuata attraverso i vari uccelli. Nell’iconografia francescana sono ben riconoscibili
uccelli acquatici, cicogne , rapaci.. simbolo che Francesco è capace di parlare a ogni
classe sociale.
Prima esperienza eremitica era rimasto a contatto con gli animali del bosco,
sentimento che condivideva con i padri del deserto vanno in luoghi solitari e
combattevano contro le tentazioni del demonio.
Francesco visse il rapporto con le creature come una fratellanza piena, sentendosi
cretura fra le creature di dio e cosi compose il Cantico delle Creature.
All’inizio della genesi l’assenza di male era espressa attraverso una dieta vegetariana
che escludeva la violenza e la morte. La trasgressione di adamo ed eva ha avuto
conseguenze anche sul modo di vivere degli animali: carnivori uccidono.
Episodio del lupo di Gubbio: lupo si avventa su Francesco ma si blocca al segno della
croce, Francesco lo chiama fratello. Il lupo mettendo la zampa nella mano di
Francesco vuole impegnare anche la popolazione a mantenere la promessa di non
belligeranza con la popolazione. Predica in città con a seguito il lupo, patto che gli
abitanti di Gubbio dovranno rispettare come se il lupo fosse uno di loro.
Lupo è carnivoro ma non è cattivo. È stato creato così. I suoi comportamenti sono
causati dalla tragedia del peccato originale che ha investito anche gli uomini.

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