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Corso barman base

INDICE

1. BICCHIERI

5. DISTINZIONI TRA COCKTAIL

• DIMENSIONI

• ORARIO DI CONSUMO

6. TECNICHE DI PREPARAZIONE

• BUILD-OVER-ICE


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Bicchieri

• Coppetta martini ( o coppetta da cocktail)

Capienza: 8/9 cl

• Doppia coppetta ( o coppa champagne)

Capienza: 11/12 cl

• Old fashioned

Bicchiere basso e largo per


contenere su ciente ghiaccio

Capienza :20/25 cl

(che può variare)

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• Tumbler

Generalmente di forma cilindrica

Ha 3 dimensioni:

• Piccolo 15/20 cl

• Medio 20/25 cl

• Grande 25/35 cl

Tumbler alto soprannominato collins; bicchiere


in cui andrebbero serviti i cocktail frizzanti

• Granity ( o Rocker o Juice)

Generalmente da discoteca

Capienza 35-38 cl

•Shot

Bicchiere piccolo per bere spiriti liberi

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Capienza: 3-6 cl

• Baloon ( o bicchieri a tulipano)

Bicchiere per degustazione di distillati come Brandy e Cognac

• Tiki mug

Bicchieri in ceramica della cultura tiki rappresentanti per la


maggior parte totem o maschere polinesiane

DISTINZIONI TRA COCKTAIL:


• Dimensioni

• Orario di consumo

• Tecniche di preparazione

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• Ingredienti

DIMENSIONI

VOLUME DEL DRINK

- SHORT DRINKS: 6/7 cl alta % alcolica

- MEDIUM DRINKS: 9/11 cl livello alcolico medio-alto

- LONG DRINKS: >12 cl bassa % alcolica

ORARIO DI CONSUMO

- ALL-DAY: bassa gradazione alcolica; non variano le condizioni psico-


siche

- PRE-DINNER: dal sapore leggermente acidulo/ secco/ amaro

- AFTER-DINNER: principalmente dolciastri, ma non per forza

TECNICHE DI PREPARAZIONE
1. BUILD-OVER-ICE
La prima tecnica che osserviamo è chiamata Build-over-ice,
letteralmente “costruire sopra il ghiaccio”, ed è utilizzata per la
preparazione Long Drink e All Day.

La utilizziamo quando in cocktail è composto da 1 parte alcolica e 1


parte analcolica.

Con questa tecnica il cocktail viene preparato direttamente nel


bicchiere, per l’appunto pieno di ghiaccio.

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SCHEDA TECNICA

BICCHIERE: collins

PERIODO : all-day

TIPOLOGIA: long drinks

INGREDIENTI: 1 parte alcolica (1,5oz) + 1 parte analcolica (3,5oz)

PREPARAZIONE:

(Perfect service)

- mettere il tovagliolo sul bancone per far capire al cliente che spazio
del banco occupare

- Prendere il bicchiere (collins) con 2 dita tenendolo sul fondo

- Riempirlo di ghiaccio prima di metterlo sul banco

- Ra reddare il bicchiere utilizzando il bar spoon

- Filtrare l’acqua presente nel bicchiere e aggiungere il ghiaccio no al


colmo

- Versare 1,5 oz di parte alcolica e aggiungere l’analcolico no a


riempimento ( lasciando un leggero spazio prima della ne del
bicchiere)

- Aggiungere guarnizione e oli essenziali

- Appoggiare sul tovagliolo precedentemente messo sul bancone e


con 2 dita accompagnarlo verso il cliente

Esempi di cocktail con questa tecnica:

Gin-tonic, vodka-lemon, vodka-redbull, Garibaldi,….

NOTE:

- drink vanno bevuti in 7/9 minuti per evitare che si scaldino e quindi
che si annacquino

- Drink vanno bevuti senza cannuccia, ad eccezione di quelli


contenenti parti solide ( es. mojito)

GIN TONIC
Servire il gin-tonic nel Ballon non è corretto in quanto non risalta la bolla
data dalla tonica; il bicchiere corretto per questo drink è il Collins.

BICCHIERE: Collins

TECNICA: Build-over-ice

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INGREDIENTI: 1,5 oz di gin + tonic top a l

DECORAZIONE: niente parti solide in quanto rovinano i sentori già


presenti nel gin; utilizzare scorza di limone per gin secchi.

2. CHURN
Questa tecnica è una variante del build-over-ice

MOJITO
Il mojito NON è un PESTATO, in quanto andando a pestare lime e
menta fuoriescono oli essenziali amari e sgradevoli al palato.

Questo drink nasce a cuba, a La Bodeguita del Medio, luogo da cui


inizia la di usione di questo cocktail anche grazie all’aiuto dello
scrittore Hemingway.

La ricetta originale prevede l’utilizzo della Hierba Buena, varietà simile


alla menta presente a cuba.

In europa questa viene rimpiazzata con la menta, ottenendo un risultato


simile ma non completamente uguale.

Per preparare un mojito serve:

- Rum cubano pre-Fidel (rum preparato con la ricetta pre Fidel Castro)

- Bicchiere che misuri 31cl

- 1 oz e 1/4 di rum giovane chiaro,

- 2 bar spoon di zucchero

- Mezzo lime spremuto ( circa 2 cl)

PREPARAZIONE:

• mettere i 2 cucchiaini di zucchero nel bicchiere

• Aggiungere la spremuta di lime

• Per facilitare lo scioglimento dello zucchero


aggiungere uno splash di soda (1,5 cl)

• Sciolto lo zucchero, aggiunge 7/10 foglie di


menta senza pestarla, ma schiacciandola sul
palmo della mano per favorire la fuori uscita degli
oli essenziali

• Mettere 1 e 1/4 oz di rum ( metterlo solo quando


lo zucchero è sciolto perché l’alcool rallenta lo
scioglimento)

• Aggiungere ghiaccio ( principalmente tritato) e


mescolare con tecnica Churn( grattando il fondo
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dall’alto al basso)

• Aggiungere uno splash di soda e altro ghiaccio

• Decorare con foglie di menta e una spolverata di zucchero a velo


( solo sulle foglie )

NOTE

La ricetta originale prevede l’utilizzo di zucchero di canna, ma dal


momento che questo e particolarmente di cile da sciogliere, oltre che
particolarmente costoso, utilizziamo quello bianco.

CUBA LIBRE
Questo drink nasce a l’Havana a inizio ‘900 durante la
guerra ispano-americana e la conquista
dell’indipendenza di Cuba dalla Spagna con l’aiuto degli
americani.

Per festeggiare Cuba libera ( “Cuba Libre”) decidono di


creare qualcosa che unisse America e appunto Cuba.

Mischiarono cosi rum e lime (cubani) con la Coca-Cola


(americana) e da qui nacque il cuba libre.

Anche il cuba libre non è un pestato, ma questa


tipologia di cocktail prendono il nome di RICHY.

1 parte alcolica

RICHY
1 parte analcolica

Succo di agrumi

TECNICA: build

BICCHIERE:collins

INGREDIENTI: rum cubano, coca-cola, succo di lime

DECORAZIONE: lime

PREPARAZIONE:

• Mettiamo il ghiaccio nel bicchiere e ra reddiamolo

• Aggiungere 1,5 oz di rum

• Aggiungere coca-cola

• 1/2 lime spremuto

• Mescolare con tecnica Churn

• Decorare con lime

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APERITIVI ALL’ ITALIANA
I prerequisiti che un cocktail da aperitivo deve avere sono
principalmente 2:

• Non dev’essere un long drink

• Deve avere un gusto prevalentemente amaricante e secco

Il termine “ all’italiana” si riferisce al fatto che questa tipologia di drink è


fatta con liquori esclusivamente italiani.

STORIA.

All’inizio degli anni ’20 in America inizia il proibizionismo, ovvero una


serie di leggi che vietarono la vendita, la produzione e il consumo di
alcool.

Fu cosi che i principali bartender americani decisero di migrare verso le


principali città europee, soprattutto in Italia.

In quest’epoca l’aperitivo tipico italiano era un drink composto da


vermouth e Campari servito in piccoli bicchieri senza ghiaccio.

L’arrivo degli americani porta in Italia 2 prodotti no a quel momento


poco conosciuti e inutilizzati: il Ghiaccio e la Soda.

Dalla fusione di tutti questi ingredienti nasce il primo drink da aperitivo


che viene consumato in grande misura anche al giorno d’oggi:
L’AMERICANO.

Questo drink è composto da: vermouth, campari, soda e viene servito


in un “old fashioned” colmo di ghiaccio.

In poco tempo arriva in tutta l’Italia e diventa il drink più consumato


durante gli aperitivi italiani.

Negli stessi anni, a Firenze, viene inventato una rivisitazione


dell’americano, che prende il nome proprio dal suo ideatore: il
NEGRONI.

Il Conte Negroni, tornato da un viaggio in America, rimane colpito dal


gin provato oltreoceano e chiede al suo barman di ducia (presso il Bar
Scarpelli, Firenze) di aggiungerlo all’interno dell’americano.

Soddisfatto del risultato, nasce il Negroni come lo conosciamo oggi,


ovvero vermouth, campari, gin e una fetta d’arancia.

Anni ’50, nel Bar Basso, a Milano, durante la preparazione di un


Negroni viene confuso il gin con del prosecco, ma nonostante questo
errore il risultato nale non dispiace alla clientela e nasce cosi Lo
SBAGLIATO.

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CAMPARI
Gaspare Campari inizia a produrre liquore in casa a inizio ‘900,
facendosi pubblicità distribuendolo nelle case porta-porta.

Successivamente il glio Davide, insieme al futurista Depero, inizia a


farlo conoscere al mondo.

LIQUORI
I liquori rappresentano la parte del avuor all’interno del drink, hanno
una gradazione alcolica che va principalmente da 15° no a 30/35°.

I liquori sono bevande alcoliche composte da:

• Acqua

• Alcool

• Zucchero

• Elementi aromatizzanti (frutta, ori, erbe, corteccia, …)

Il contenuto zuccherino in un liquore dev’essere almeno di 150 gr/l.

L’alcool può essere di 2 tipologie:

- un distillato

- Un alcool neutro

L’acqua presente nel liquore serve per diluire e tagliare la gradazione


alcolica di partenza.

Come sostanza zuccherina viene utilizzato principalmente lo zucchero,


ma si può scegliere di utilizzare qualsiasi sostanza che apporti dello
zucchero, come miele, sciroppo d’agave, d’acero, ecc.

A seconda degli elementi aromatizzanti distinguiamo 2 tipologie di


liquori:

- Dolci

- Amari

BITTER E VERMOUTH

Se un liquore presenta sulla bottiglia la dicitura “bitter” si riferisce alle


amaricanze presenti nel liquore.

I bitter vengono in realtà utilizzati come aromatizzanti e in piccole


quantità, misurate in 2 modi:

- Drop ( 1 goccia)

- Dash ( 3 drop/ 3 gocce)

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Nascono nell’800 in campo farmaceutico da somministrare come
antidolori ci e energizzanti.

2 modi per produrli:

- macerazione singola: ogni elemento macerato singolarmente

- Macerazione promiscua: tutte le componenti macerate insieme

VERMOUTH
Il vermouth è composto da una percentuale di vino e una percentuale di
liquore, per la precisione:

- 75% vino bianco

- 25% liquore

Si de nisce quindi come un vino liquoroso ( o aromatizzato, o


forti cato).

Tra gli elementi aromatizzanti presenti nel liquore dev’esserci in buona


parte l’Artemisia Assenzio.

DISTILLATI
I distillati, a di erenza dei liquori, partono da una materia prima che
conferisce caratteristiche più complesse al prodotto.

I distillati devono avere una gradazione alcolica minima di 35°, e nella


maggior parte dei casi hanno una colorazione trasparente, ambrata o
paglierina.

Le principali informazioni di un distillato le troviamo scritte in etichetta,


sono:

- Cos’è

- Dov’è prodotto

- Gradi

DISTILLAZIONE

La distillazione è il processo nella quale la materia prima viene


trasformata in alcool e successivamente nel distillato vero e proprio.

Avviene per più processi:

- prendo la materia prima che voglio utilizzare e la lascio riposare con


zuccheri e lieviti

- Successivamente parte la fermentazione ( anche grazie all’aggiunta


di altri lieviti)

La distillazione avviene all’interno di un alambicco, un apparecchio


composto da 2 caldaie collegate da 1 serpentina di ra reddamento.

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La prima parte della distillazione
(testa) e l’ultima (coda) vengono
scartate.

Si può decidere se fare uno o più


cicli a seconda della purezza che si
vuole ottenere.

Una volta terminato questo


processo certi distillati sono subito
imbottigliati, mentre altri posso
riposare in botti per tempi variabili.

( da pochi mesi no a qualche


anno).

MATERIE PRIME

• Cereali: vodka, gin

• Vinaccia: grappa

• Vinaccia e frutta: cognac, armagnac, brandy

• Canna da zucchero: rum e cachaca

• Agave: tequila e mezcal

• Vinaccia peruviana: pisco

• Mais e segale: bourbon e rye (whiskey americani)

• Torba, malto, segale: whiskey scozzesi e irlandesi

GIN
Il gin è il distillato che più si è evoluto negli ultimi anni, ma vediamo
dove, quando e come è nato.

STORIA.

Nel 1400, durante la peste bubbonica, i medici mettevano ginepro in


infusione con alcool e lo servivano a scopo medicinale.

Il primo ad avere questa idea fu il dottor Silvius, che creò un intruglio


alcolico con ginepro più altre botaniche.

Nonostante il ginepro sia la botanica presente in grande maggioranza, il


termine GIN non derivano da questa pianta ma da un’altra bevanda
presente in quest’epoca: il GENEVER.

Siamo nel 1600/1700 e gli inglesi, durante i combattimenti contro gli


olandesi, vedevano che quest’ultimi bevevano questo intruglio di alcool
e ginepro che sembrava dargli coraggio.

Gli inglesi si incuriosirono, ma non riuscendo a pronunciare genever


decisero di abbreviarlo in Gin.

Iniziarono cosi a produrlo per conto loro e riscosse particolare


successo.

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Diventò cosi virale che la regina decise di tassare vino e birra per
favorire la vendita di gin, in quanto più facile da produrre e meno
costoso.

Negli anni successivi la popolazione inglese abusò di questo distillato,


tanto che le nascite diminuirono, le morti premature aumentarono,
questo perché veniva bevuto da bambini, donne incinta, malati, infermi.

La regina decise allora di emanare delle leggi che regolamentassero la


produzione e il consumo di gin, le GIN-ACT.

Fino a questo momento gli inglesi producevano gin nelle proprie case
all’interno dei vasche o botti.

La nuova legge decretava che il gin poteva essere prodotto solo tramite
alambicco, con delle speci che botaniche ( max 8) e una volta distillato
dove essere subito imbottigliato.

Nasce cosi lo stile del LONDON DRY GIN, che conteneva massimo 8
botaniche ed era molto secco in quanto non era permesso aggiungere
zucchero.

Nascono cosi a LONDRA le prime 4 aziende produttrici di gin che


esistono ancora oggi: GORDON’S, TANQUERRAY, BOMBAY e
BEEFEATER.

Alla ne del 1700, a causa della mancanza di materie prime, si decise di


unire il London dry gin con il genever e nacque cosi l’”OLD TOM GIN” ,
che ha un’aggiunta zuccherina (5-10 %/litro) e maltata (risultava più
morbido e meno secco).

Un’altra tipologia di gin presente in questi anni era il PLYMOUTH GIN,


prodotto solo nella zona di Plymouth e utilizzando solamente le acque
del ume Darthmour.

Questo gin era destinato a chi stava sulle imbarcazioni e aveva una
gradazione alcolica di 57°.

Negli ultimi anni nacquero due tipologie di gin:

- compound gin

- Distilled gin

La di erenza tra queste 2 tipologie è minima e sta nel fatto che nel
compound gin non è permesso aggiungere alcool etilico al termine della
distillazione, mentre nel distilled si.

Questi gin non sono più sotto la legislazione inglese e vengono detti
WESTER EUROPE GIN, vengono preparati con oli essenziali, coloranti
e senza limiti sui quantitativi di botaniche e zucchero.

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NEAT
Questa tecnica viene utilizzata per il servizio di un’unico liquore o
distillato.

Il liquore lo serviamo a 6 cl, chiedendo sempre al cliente se lo preferisco


con o senza ghiaccio, all’interno di un old fashioned o un tumbler
basso.

I distillati li serviamo a 4,5, senza ghiaccio ( salvo esplicita richiesta del


cliente)

Se liquori/ distillati hanno una gradazione > 55° il dosaggio è di 3 cl.

Eccezioni:

Whisky/whiskey viene servito in un old fashioned accompagnato da un


altro bicchiere contenente ghiaccio e acqua frizzante.

Cognac/armagnac/ brandy/ rum serviti in un Ballon senza ghiaccio e


con dose 4,5 cl.

LA FRUTTA
La frutta è un ingrediente principale che dev’essere presente nella linea
di un bartender sia per preparare drink sia per decorarli.

I frutti principali che devono esserci sempre sono: arancia, limone, lime
e menta.

Il resto della frutta dipende dalla stagionalità, dalla loso a del bar e dai
drink presenti in lista.

La frutta incide sul conto del bar in maniera importante e non irrisoria,
per questo motivo bisogna prestare particolare attenzione e cura a due
dettagli:

- stagionalità: primo per motivi di qualità, secondo per motivi di costo


e reperibilità;

- Conservazione: la frutta ben conservata evita sprechi e quindi costi


inutili.

Come conservale la frutta?

La frutta va conservata separandola l’una dall’altra, a una temperatura


di 4/5°.

Per la menta e tutte le piante conservare in barattoli separati da strati di


carta umida per evitare che si secchino/ marciscano.

I protagonisti assoluti delle preparazioni e delle guarnizioni sono senza


dubbio gli agrumi.

Ci sono due modi pratici per tagliare gli agrumi:

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1. Tolgo l’estremità in modo da avere una buona base d’appoggio,
taglio l’agrume in verticale, lo appoggio con la scorza verso di me e
lo taglio a fettine.

2. Ometto l’estremità (solo la parte scura), taglio l’agrume in verticale,


lo appoggio di pancia, entro in diagonale e successivamente tolgo
la crosta (parte centrale bianca )

DECORAZIONE

Alcune topologie di decorazione fanno parte degli ingredienti del


cocktail stesso (es. oliva nel martini, arancia nel Negroni,..) e vengono
chiamate GUARNISH OBBLIGATORIE.

Le decorazioni non speci cate chiaramente nelle ricette ma che fanno


riferimento a uno o più ingredienti del drink sono chiamate GUARNISH
ACCESSORIE o COMPLEMENTARI.

SCIROPPO DI ZUCCHERO
Lo zucchero è un ingrediente molto importante in quanto serve a
veicolare gli ingredienti del drink.

Lo sciroppo di zucchero è un composto di acqua e zucchero in


proporzioni variabili in base alla tipologia:

-simple syrup: 1kg acqua + 1kg zucchero

-sugar syrup (gum): proporzione 2:1 ; 2 kg zucchero+ 1kg acqua

3 modi per prepararlo:

• METODO A FREDDO: sciolgo lo zucchero a mano nell’acqua

• BLENDER: acqua e zucchero nel blender no a quando non è


completamente sciolto

• METODO A CALDO: scaldo l’acqua ( non deve bollire) e ci aggiungo


lo zucchero. Con questa preparazione lo sciroppo risulterà più
morbido.

La PUREA è un composto dolci cante che si forma dall’unione di frutta


più zucchero a grani.

La ricetta classica prevede che la grammatura di frutta superi del 50%


quella dello zucchero.

MUDDLER
La tecnica muddler è utilizzata per tutti i drink in cui bisogna pestare la
frutta fresca.

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Bisogna mettere nel bicchiere la frutta più l’eventuale
zucchero e pestare dolcemente creando un’amalgama
uniforme.

Questa tecnica prende il nome dall’attrezzo utilizzato


per pestare la frutta, il Muddler.

FROZEN
Questa tecnica richiede l’utilizzo del blender, un frullatore
capace di lavorare con il ghiaccio.

Il risultato di questa preparazione sono dei drink simili a


granite ghiacciate.

La tecnica consiste nell’inserire tutti gli ingredienti nel


blender, compreso il ghiaccio, e frullare per 8/10 sec.

Successivamente servire in bicchieri adatti a queste


tipologie di drink (bicchiere tipico è l’Hurricane).

STIR & STRAIN


Tecnica di preparazione che richiede di avere:

• Mixing glass

• Jigger

• Bar spoon

• Strainer

• Pinzetta

Con questa tecnica vengono preparati drink con basi esclusivamente


alcoliche.

È la tecnica di preparazione più antica.

Metodo di preparazione:

• Riempire la coppetta di ghiaccio e aggiunge acqua ( per favorire il


ra reddamento e evitare uno shock termico del drink)

• Ra reddare il mixing glass

• Mettere tutti gli ingredienti nel mixing glass

• Aggiungere ghiaccio

• STIR ( ogni 5/10 sec assaggiare in drink no a quando non sembra


leggermente annacquato)

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• Svuotare la coppetta da ghiaccio e acqua

• Servire nella coppetta utilizzando lo strainer

SHAKERATA
La shakerata nasce dall’esigenza di mescolare in modo omogeneo e
veloce il drink.

Storia degli shaker:

• ROLLINNG SHAKE: consisteva in 2 tazze, si faceva passare il drink


da una tazza all’altra per favorire il mescolamento.

• COBLER: shaker a 3 pezzi con un tappo a ltro

• PARISIENNE: primo shaker a 2 pezzi nato in Francia che necessita


l’utilizzo dello strainer esterno.

• BOSTON SHAKER: 2 pezzi: Tin e Glass; col tempo è stato sostituito il


glass con un tin più piccolo, l’Half Tin

Perché viene utilizzata questa tecnica:

- il ra reddamento è rapidissimo

- La shakerata incide in modo pesante sulla consistenza del drink

Durante questa fase andiamo a variare la texture del drink incorporando


aria.

E etti della shakerata:

1. Diluizione

2. Ra reddamento

3. Incorpora aria

3 tipologie di shakerata:

• SIMPLE SHAKE

• DUOBLE STRAIN

• DRY SHAKE

SIMPLE SHAKE
Viene utilizzata quando gli ingredienti del drink sono semplici, ovvero
distillati, liquori, parti analcoliche,…

Simple shake è detta anche simple strani in quanto prevede solamente


un ltraggio.

DOUBLE STRAIN
Con elementi che richiedono una ltrazione maggiore e più speci ca.

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Oltre a distillati, liquori, succhi, abbiamo anche parti solide che
richiedono una ltrazione più approfondita.

In questo caso oltre allo strainer useremo anche il FINE STRAINER


( colino)

DRY SHAKE
Viene utilizzata per pre-lavorare il drink quando contiene parti viscose
(albume, panna, elementi schiuomogeni,..)

Consiste nello shakerare gli ingredienti in verticale senza ghiaccio,


successivamente aggiungiamo il ghiaccio e a seconda degli ingredienti
concluderemo con una simple strain o una double strain.

N.B: le tecniche citate in precedenza posso essere e ettuate con lo


shaker che si preferisce, tranne la dry shake che se e ettuata con il
cobler non esce.

SWEET & SOUR


Famiglia di drink che contengono 3 ingredienti:

- parte alcolica

- Parte citrica

- Parte dolce

Lo sweet and sour è un pre-mix, ovvero una preparazione e ettuata


prima dell’apertura del bar e non sul momento.

Rapporto perfetto di questi drink è 5:3:2 (alcool, citrica, zucchero)

TWIST ON CLASSIC:

Consiste nel sostituire con dei surrogati ingredienti di ricette già


consolidate

FIZZ
Sono una famiglia di drink composta da parte alcolica, parte citrica,
parte dolce più una componete frizzante ( soda, acqua frizzante,…)

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RICETTARIO
AMERICANO:
Bicchiere: old fashioned

Tecnica: build+strain

Preparazione:

- aggiungere ghiaccio e ra reddare bicchiere

- 1 oz 1/4 di Vermouth

- 1 oz 1/4 di campari

- Uno splash di soda

- Aggiungo fetta d’arancia e scorza di limone

NEGRONI:
Bicchiere: old fashioned

Tecnica: build+strain

Preparazione:

- aggiungere ghiaccio e ra reddare bicchiere

- 1 oz di Vermouth

- 1 oz di campari

- 1 oz di gin

- Aggiungo fetta d’arancia

SBAGLIATO:
Bicchiere: old fashioned

Tecnica: build+strain

Preparazione:

- aggiungere ghiaccio e ra reddare bicchiere

- 1 oz di Vermouth

- 1 oz di campari

- Uno splash di prosecco

- Aggiungo fetta d’arancia

CAIPIRINHA
Bicchiere: tumblr

Tecnica: muddler

Preparazione:

- 4 fette di lime nel bicchiere con la scorza verso ili fondo

- 2 bar spoon di zucchero

- Pesto delicatamente con il muddler

- Aggiungo ghiaccio no a metà bicchiere

- 6 cl di cachaca

- Mescolo e aggiungo ghiaccio no alla ne del biccheire

- Decoro con fetta di lime

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PINACOLADA
Bicchiere: hurrycane

Tecnica: frozen

Ingredienti:

- 6 cl rum chiaro

- 7/8 fette di ananas

- 3 cl crema di cocco

- 1/2 lime

- Frullo tutto nel blender con il ghiaccio

MISSIONARY DOWN FALL

Tecnica: frozen

Bicchiere:old fashioned

Ingredienti:

- 1/2 lime

- 1 oz honey mix

- 0,5 oz peach brandy

- 1 oz rum chiaro

- 3/4 pezzi di ananas

- Qualche foglia di menta

MANHATTAN
Tecnica: stir & strain

Bicchiere: coppetta

Ingredienti:

- 4,5 cl rye whisky

- 4,5 cl vermouth rosso

- 6 drop angostura

- Oli essenziali arancia

HANKY PANKY
Tecnica: stir & strain

Bicchiere: coppetta

Ingredienti:

- 4,5 cl gin

- 4,5 cl vermouth rosso

- 1 bar spoon fernet

MARTINI COCKTAIL DRY


Tecnica: stir

Bicchiere: coppa martini

Ingredienti:

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- 6 cl gin ( London dry)

- 1 cl vermouth dry o extra dry

- Scorza di limone

MARTINI COCKTAIL SWEET


Tecnica: stir

Bicchiere: coppa martini

Ingredienti:

- 5 cl gin ( London dry)

- 2 cl vermouth dry o extra dry

- Oliva

OLD FASHIONED
Tecnica: muddler, stir, build

Bicchiere: old-fashioned

Preparazione:

- inzuppare una zolletta di zucchero con angostura

- 2 bar spoon acqua frizzante

- Sciogliere la zolletta

- Aggiungo 3/4 cubetti di ghiaccio

- 3 cl bourbon whisky

- Altri 3 cubetti di ghiaccio

- 3 cl bourbon whisky

- Mescolare

- Scorza di limone

DAIQUIRI
Tecnica: simple shake

Bicchiere: coppetta

Ingredienti:

- 2 cl zucchero liquido ( o 2 bar spoon di zucchero)

- 3 cl succo di lime

- 5 cl rum 3 anni

- Shakerare per 7/8 secondi

MARGARITA
Tecnica: simple shake

Bicchiere: coppetta

Ingredienti:

- 1,5 oz tequila

- 0,5 oz gran marine, cointreau, triple sec

- 0,5 oz succo di lime

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- Sale sul bicchiere

GIN FIZZ
Tecnica: simple shake

Bicchiere: collins

Ingredienti:

- 5cl gin

- 3 cl succo limone

- 2 cl zucchero

- Splash di soda

BOURBON SOUR
Tecnica: dry shake

Bicchiere: old fashioned

- 5 cl bourbon whisky

- 2 cl sciroppo di zucchero

- 3 cl succo di lime

- 2 cl albume

- Dry shake

- Shakerata con ghiaccio

LONG ISLAND ICE TEA


Tecnica: shake

Bicchiere: collins

Ingredienti:

- 0,5 oz rum chiaro

- 0,5 oz triple sec

- 0,5 oz gin

- 0,5 oz vodka

- 0,5/0,75 oz succo di lime

- 0,5 oz zucchero liquido

- Coca-cola top a ll

- Decorare con fetta di limone

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