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REVISIONIAMO L’ASSETTO ORGANIZZATIVO CON

PROCEDURE «DAL BASSO»


A. Lo scopo del servizio e il metodo
principale della tecnica Personal Event

B. Il servizio in pillole:
1. COSA 2. PERCHE’ 3. COME

C. Gli input dell’analisi

D. Work Flow: le Deleghe

E. Work Flow: le Prassi operative

F. Presentazione del sistema

G. Diagramma input e output delle 8 fasi


G.1. analisi di ciascuna fase
G.1.1. esplorazione mirata per
generare le procedure

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Lo scopo del servizio e il metodo principale della
A tecnica Personal Event: cosa deve essere evidente?

«Lo scopo del servizio è revisionare l’assetto


organizzativo, ex art.li 2086, 2257, 2380-bis, 2409-
novies, 2475, 2476, 2486, 2403 c. 1 e 2381 c.c., affinché
risulti evidente anche agli organi di
vigilanza che l’impresa sta utilizzando la
miglior tecnica per produrre profitto e
garantire gli interessi dei proprietari, degli
investitori e dei vertici dell’impresa e non
vi siano dubbi sulla correttezza e
buonafede delle scelte compiute dagli
amministratori, ciò al fine di renderle
inattaccabili da chiunque».

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Lo scopo del servizio e il metodo principale della
A tecnica Personal Event: cos’è un fattore di rischio ?

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Lo scopo del servizio e il metodo principale della
A tecnica Personal Event: i fattori di rischio nei
confronti di un determinato fine
Se il fine è: «evitare le infezioni post operatorie»
i fattori di rischio assegnati al personale, medico e non, dovranno tutti
concorrere a mantenere l’asepsi in sala operatoria, la gestione di alcuni
di questi fattori di rischio potrà essere delegata e svolta anche da
personale paramedico come segue:
a) Preventiva depilazione della zona da operare e
applicazione sulla stessa di Betadine con garza
sterile;
b) Verifica dell’integrità dei contenitori dei bisturi
sterili;
c) … e via dicendo.

a ciascun livello gerarchico spetterà gestire il fattore appropriato ad


evitare l’infezione …

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Lo scopo del servizio e il metodo principale della
A tecnica Personal Event: il dovere ex art. 2086 c.c.

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Lo scopo del servizio e il metodo principale della tecnica
A Personal Event: il fine dell’assetto organizzativo

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Lo scopo del servizio e il metodo principale della
A tecnica Personal Event: come evitare lo stato di crisi

I fattori di rischio assegnati al personale,


apicale e non, devono tutti concorrere a
mantenere l’equilibrio economico-finanziario
dell’impresa e la gestione di molti fattori di
rischio dovrà essere opportunamente delegata
e svolta dal personale di livello operativo.
Il nostro servizio assicura all’Impresa che la
gestione abbia assegnato tutti i fattori di
rischio necessari ad evitare lo stato di crisi e
che l’operato degli amministratori esecutivi e
non e dei direttori generali sia inattaccabile.

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B Il servizio in pillole
1.COSA

Permette di conferire COERENZA


all’ASSETTO ORGANIZZATIVO AZIENDALE utilizzando:
A.1 B.1
Obiettivi strategici e individuali Fattori di rischio individuali assegnabili
fissabili dalla direzione ai vari operatori dalla direzione

Il SISTEMA AZIENDALE è valutato mediante «carte di lavoro»


per moduli d’analisi al fine di accertare:
A.2 B.2
la coerenza del flusso: se il flusso di informazioni gestite permette di
Intenzioni strategiche  Processi  Procedure evitare l’insorgere della crisi

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B Il servizio in pillole:
2. PERCHE’
il risultato finale
il cliente acquisisce la certezza dell’adeguatezza dell’assetto
organizzativo e la tecnica (organizzazione dal basso) che
conferisce al personale la capacità di:
 comunicare efficacemente fra persone
chiave all’interno dell’azienda, e tra essa ed i
suoi clienti, così da ridurre i tempi della
condivisione del sapere,
 rischiare senza colpa (nei limiti dei principi di
prevedibilità ed evitabilità),
 razionalizzare risorse umane e finanziarie
eliminando dispersione di tempo,
 assegnare fattori di rischio al livello operativo
più appropriato,
 produrre profitto in maniera duratura.

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B Il servizio in pillole:
3. COME
STRATEGIA
Seguiamo l'evoluzione generale del sistema amministrativo, contabile e
organizzativo dell’azienda intervenendo nella riformulazione di obiettivi e variabili
ad ogni livello, motivando il personale ad individuare, a condividere e a
fronteggiare i rischi.

Il lavoro è supportato da «schede di analisi» che forniscono la possibilità al


consulente e al management di Valutare oggettivamente come l’impresa:

1. TRACCIA,
2. MONITORA,
3. CONDIVIDE,
l’andamento delle variabili chiave delegate al personale, così da:
a) giudicare l’evoluzione generale e particolare,
b) intervenire tempestivamente nella riformulazione di obiettivi, variabili e fattori
di rischio al livello appropriato.
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B Il servizio in pillole:
3. COME
Esplicitazione dei fattori di rischio
gestiti dal personale nella fase BUDGETING
esecutiva di attuazione della
strategia, all’interno del modello di Revisione del
business.
budget

OPERATING &
PROGRAMMING MEASURING

Cambio delle
Strategia operazioni
Revisione dei
programmi Strategia
emergente
Processo di
formulazione
REPORTING Sistema di lavoro: individuazione e
delle strategie
soluzione dei problemi giornalieri rispetto
a categorie predeterminate di analisi
(processi operativi, procedure
Informazioni organizzative, perdite di tempo,
legge231/2001) in relazione
esterne
all’art. 2403 comma 1 e 2086 c.c.
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C Gli input dell’analisi

INPUT DELL'ANALISI

Parte A: Analisi evolutiva degli strumenti organizzativi Parte B: Analisi comparata della coerenza fra indicatori di
direzionali ed esecutivi già in uso nell’impresa. allerta finanziaria e rischiosità operativa (individuale).

Il servizio semplifica la tracciabilità e il monitoraggio a livello di Prassi e Metodo.


Si basa su 2 componenti fondamentali
Leggi Statali, norme di comportamento e prassi
Metodi utilizzati dall’amministratore e dai suoi
realmente in uso da parte del personale interno e esterno
collaboratori per dirigere e controllare l’impresa.
all’impresa.

I NOSTRI SCHEMI DI ANALISI (le «Carte di Lavoro»)

Sono la base per analizzare ed esprimere il giudizio di coerenza tra il sistema organizzativo usato dall'amministratore,
il sistema di funzionamento dell'azienda e i principi di buona amministrazione.

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D Work flow: le Deleghe

Struttura della parte D:


Input Poteri decisionali Modello Organizzativo Prassi
realmente in uso Corretta Amministrazione

• INPUT (Quali Criticità si manifestano a livello si singolo operatore ?)


1
• Analisi specifica dei poteri decisionali esercitati
• Art 2403 c.1 C.C. e Norme CNDCEC 3.3, 3.4
2
• Analisi del modello organizzativo teorico applicato
• Art 2403 c.1 C.C. e CNDCEC 3.1; 3.5; 3.6 ;
3
• Analisi prassi realmente in uso e risoluzione anomalie che causavano
rischi di illecito
4
• Giudizio di CORRETTA AMMINISTRAZIONE Norma CNDCEC 3.3
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E Work flow: le Prassi operative
Struttura della parte E:
Input  Rischi operativi individuali gestiti  Modello di Business e Business
Plan  Indicatori di allerta associati  Corretta Amministrazione
• RISORSE (fattori della produzione)
• Ciascun collaboratore è consapevole delle risorse/operazioni che occorrono per
delineare la vision portata dall'obiettivo/obiettivi ?
1
•CRITERI DI VALUTAZIONE
•Nell'individuare le interconnessioni tra persone e funzioni c’è attenzione al buon risultato
dell'insieme con comparazioni basate su adeguati criteri di valutazione ?
2
•CONNESSIONI
•Fra routine delegate c'è capacità di anticipare l'orizzonte temporale percependo le connessioni
logiche della diversificazione dei ruoli ?
3
• ENERGIA EXTRA (impiego)
• Nelle applicazioni dell'innovazione di processi/prodotti/procedure, le persone
riescono a gestire effettivamente i fattori di rischio ?
4
•OBIETTIVO
•Si riesce a controllare l'allineamento delle persone sugli obiettivi da raggiungere pur mantenendo
piena ricettività e atteggiamento positivo ?
5
•SCORCIATOIA
•Sono stati delegati fattori da cui risulta il leggero cambiamento in primo piano con una scorciatoia
con poche variabili chiave da gestire ?
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F Presentazione del sistema:
“Organizzazione dal basso”

«Organizzazione dal basso» è il sistema per compiere in maniera


rapida, con la collaborazione del personale aziendale, le attività che
occorrono per svolgere le seguenti funzioni:
1. Vedere il sistema nel suo complesso partendo da ciò
che nel sistema organizzativo operante non funziona
a livello di ogni singola mansione e/o confligge con le
strategie aziendali;
2. Trovare problemi che vale la pena risolvere perché
consumano inutilmente tempo distogliendo il
personale dagli obiettivi;
3. Ottenere le migliori informazioni sui processi di lavoro
effettivamente svolti;
4. Iniziare ad implementare una soluzione dal migliore
punto di partenza possibile;
5. Aggiornare e migliorare le procedure aziendali
esistenti.
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F Presentazione del sistema:

“Organizzazione dal basso”


«Organizzazione dal basso» si suddivide in 8 fasi essenziali, ciascuna delle
quali ha propri elementi di input e produce output ben determinabili.
Al termine delle 8 fasi si andrà a migliorare la mappa di
contesto della struttura organizzativa aziendale in modo da
avere una migliore visione delle interconnessioni che stanno
alla base dei processi aziendali individuando e risolvendo le
spezzature dei processi operativi che portano a flussi di
processo operativo inadeguati con conseguente perdita di
efficienza e profitto della struttura aziendale.

Ciò sarà svolto introducendo a livello personale innovazioni


che risolvano i problemi del lavoratore allineando
l’organizzazione complessiva agli obiettivi strategici.

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F Presentazione del sistema:

«Personal Event»
Il Personal Event è la tecnica per eseguire l’esplorazione
mirata dell’assetto organizzativo coinvolgendo tutte le
persone chiave dell’azienda con le quali l'Advisor e il
facilitatore interno collaborano per allineare l’assetto
organizzativo aziendale assegnando i fattori di rischio
individuali in coerenza con gli obiettivi strategici
dell’imprenditore risolvendo i problemi critici e
instaurando una comunicazione incentrata
prevalentemente sui fattori di rischio che portano al
profitto.
E’ necessario invitare le giuste persone, trovare una
buona collaborazione da tutte le persone designate a far
parte del gruppo di lavoro e almeno un facilitatore
interno all’azienda con il ruolo di guida e collettore dei
problemi giornalieri segnalati dagli operatori.

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F Presentazione del sistema:
Il metodo a fattori di rischio individuali

Il metodo a fattori di rischio individuali è la scorciatoia che


permette all’azienda di realizzare gli obiettivi prefissati e
verificare se i processi intrapresi sono appropriati a
raggiungere i sotto-obiettivi assegnati alla struttura
organizzativa e se questi sotto-obiettivi sono in linea con il
contesto ambientale e la fase di sviluppo dell’impresa in quel
contesto, revisionando inoltre i risultati ottenuti e
aggiustando il tiro ove necessario.

Infatti la natura adattativa del metodo consente una rapida e


sofisticata conversazione interdisciplinare tra parti
interessate con background diversi che però interagiscono sul
medesimo set di elementi di rischio, offrendo un nuovo tipo
di collaborazione oltre i confini del singolo posto di lavoro e
della specializzazione.

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F Presentazione del sistema:

Il metodo a fattori di rischio individuali viene applicato nel corso del


“Personal Event” per l’esplorazione, costruzione rapida, gestione e
indirizzo collaborativo di domini aziendali complessi.

Può essere utilizzato in diversi scenari d’impresa:

 Per valutare la salute di una linea di business


esistente e scoprire le aree e i modi più efficaci per
migliorarla;
 Per esplorare la fattibilità di un nuovo modello di
business;
 Per prevedere nuovi servizi, che massimizzino i
risultati positivi per ogni parte coinvolta;
 Per progettare ruoli e mansioni semplici, per
supportare gli assetti organizzativi delle aziende in
rapida evoluzione.

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G Diagramma input e output delle 8 fasi:

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G Diagramma input e output delle 8 fasi
G.1. analisi di ciascuna fase
 Entrano in gioco l'Advisor, il vertice
aziendale e la proprietà.
 Identificazione partecipanti (Ruoli,
Responsabili, Facilitatore).
 Identificazione problemi individuali
giornalieri.

Inputs: Outputs:



Advisor 1.  Facilitatore interno
Vertici aziendali  Partecipanti
 Shareholders (Proprietà) Inizio

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G Diagramma input e output delle 8 fasi
G.1. analisi di ciascuna fase

Inputs: Outputs:
2.
 Problemi individuali
giornalieri su cui
Esplorazione  Eventi di dominio
 Blocchi prioritari
verrà focalizzata mirata
l’attenzione

 Focalizzazione sui problemi


individuali giornalieri.
 Il facilitatore e l'Advisor
assistono i partecipanti.
 Eventi abitualmente gestiti dai
singoli lavoratori.

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G Diagramma input e output delle 8 fasi
G.1.1 esplorazione mirata per generare le procedure

CAUSA AZIONI CONSEGUENZE

«Descrizione del fatto da «Conseguenze per


«Azioni che il compilatore
cui è sorta una perdita di l'organizzazione e soluzioni
ha dovuto mettere in
tempo o un'attività suggerite dal compilatore
essere per
evitabile» per evitare il ripetersi
risolvere il problema»
dell'attività o
del problema»

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G Diagramma input e output delle 8 fasi
G.1.1 esplorazione mirata per generare le procedure

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G Diagramma input e output delle 8 fasi
G.1.1 esplorazione mirata per generare le procedure

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G Diagramma input e output delle 8 fasi
G.1.1 esplorazione mirata per generare le procedure

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G Diagramma input e output delle 8 fasi
G.1.1 esplorazione mirata per generare le procedure

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G Diagramma input e output delle 8 fasi
G.1. analisi di ciascuna fase
 Il sistema è visibile con i suoi pregi/difetti
 Gli esperti, l'Advisor e il facilitatore interferiscono con le
opportunità/problemi riscontrati

Outputs:
Inputs: 3.
Problemi  Quadro completo che
 Problemi e
ci consente di
opportunità & prendere decisioni su
opportunità cosa fare
successivamente.

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G Diagramma input e output delle 8 fasi
G.1. analisi di ciascuna fase
 Questa fase è necessaria anche nel caso non ci siano diversità di
vedute

Inputs: Outputs:
4.
 Flusso informativo reale  Decisioni sui più importanti
 Sistema di votazione a Raccogliere i problemi da risolvere
freccia all’interno dell’azienda e
problemi delle opportunità da
prendere in considerazione
per la risoluzione dei
problemi stessi.

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G Diagramma input e output delle 8 fasi
G.1. analisi di ciascuna fase

Inputs:
5. Outputs:

 Partecipanti  Più completa linea


 Facilitatore Glaciazione temporale
 Primo approccio alla
risoluzione dei
problemi

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G Diagramma input e output delle 8 fasi
G.1. analisi di ciascuna fase

Inputs: Outputs:
6.
 Modello  Aggregati
 Comandi/Policy
Sequenza
temporale

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G Diagramma input e output delle 8 fasi
G. analisi di ciascuna fase
 Viene a crearsi una conversazione approfondita. Gli esperti, l'Advisor e il
facilitatore devono fornire idee per individuare una mappa di contesto
(vista del modello nel suo insieme)

Inputs: 7. Outputs:
 Persone(interne/esterne) Persone e  La mappa di contesto
 Sistemi esterni dell’interno sistema
sistemi aziendale

 Si ottiene la mappa dell’intero assetto organizzativo aziendale

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G Diagramma input e output delle 8 fasi
G.1. analisi di ciascuna fase

Inputs: Outputs:
8.
 La mappa di  Consistente flusso di
contesto
Procedura eventi
dettagliata

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