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Esame fisica Jung 23/02/23

Precorso di Fisica (Università degli Studi di Torino)

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Scaricato da Nicole Potenza (nicole.potenza@hotmail.it)
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Dipartimento di Fisica, Università degli Studi di Torino


Corso di Laurea Triennale in Chimica e Tecnologie Chimiche
Esonero per Fisica I (Corso B, II modulo) 2021/22 — 23/02/23
Prof. Mariaelena Boglione, Prof. Martin Jung, J.O. Gonzalez Hernandez
https://chimicaetecnologie.campusnet.unito.it/do/corsi.pl/Show?_id=7e34
Contatto: martin.jung@unito.it

Esercizio 1: “Quesiti”
a) Siano ~a, ~b, d~ tre vettori incogniti e c uno scalare incognito. Date le
quantità fisiche, le unità e le convenzioni dalla lezione, quali delle
seguenti equazioni devono essere sbagliate? Perché?
(i) (~a × ~b) · d~ = c
(ii) ∇ × E(~~ r) = c
(iii) ~a + ~b = ~0
(iv) |~a| = ~b

b) Sia data una densità di carica in coordinate cilindriche all’interno


di un mezzo cilindro con raggio R⊥ e lunghezza L,

2
ρ(~r) = ρ(r⊥ , ϕ, z) = 3C0 r⊥ , con (1)
0 ≤ r⊥ ≤ R⊥ , −L/2 ≤ z ≤ L/2 , 0 ≤ ϕ < π . (2)

Qual’è l’unità di misura della costante C0 ? Qual è la carica totale


nel mezzo cilindro?

c) Calcolare esplicitamente l’unità di misura nel sistema SI della


quantità

1I ~
X= |B|, , (3)
ρd

dove d è una distanza. Quale quantità elettrica ha la stessa unità


di misura?

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d) Applicare le leggi di Kirchhoff al circuito disegnato. Indicare nel


disegno le diverse intensità di corrente con le loro direzioni, cioè,
le direzioni in riferimento a cui le intensità di corrente vengono
misurate. Scrivere la legge per uno dei nodi A o B. Scrivere due
equazioni di Kirchhoff alle maglie indipendenti.
(Non bisogna determinare le intensità di corrente!)

e) Spiegare in poche frasi cosa succede quando c’è un materiale


isolante in un condensatore elettircamente carico. Cosa cambia
se il materiale è conduttivo?

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Soluzione:

a) Sbagliate sono (ii), perché ∇ ~ ×E ~ è un vettore, mentre c è uno


scalare, e (iv), perché il modulo di un vettore è uno scalare, mentre
~b è un vettore.

b) L’unità di misura è data da

1 C C
[C0 ] = [ρ] 2] = = . (4)
[r⊥ m3 m2 m5

La carica è data dall’integrale


Z
QV = ρ(~r)dV (5)
V
Z R⊥ Z L/2 Z π
dV =r⊥ dr⊥ dϕdz  2

= 3 dr⊥ dz dϕ C0 r⊥ r⊥ (6)
0 −L/2 0
Z R⊥ Z L/2 Z π
3
= 3C0 dr⊥ dz dϕ{r⊥ } (7)
0 −L/2 0
Z R⊥ Z L/2
dz [ϕ]π0 r⊥
3

= 3C0 dr⊥ (8)
0 −L/2
Z R⊥
3 L/2
= 3πC0 dr⊥ r⊥ [z]−L/2 (9)
0
 4  R⊥
r
= 3πC0 L ⊥ (10)
4 0
3π 4
= C0 LR⊥ . (11)
4

L’unità di misura di quest’espressione è

4 C
[QV ] = [C0 LR⊥ ]= 5
m m4 = C . (12)
m

c) Abbiamo [ρ] = C ~ = N/(C m/s),


m3 , [I] = A = C/s, [d] = m e [B]
quindi

~
[I][B] C/s N/(C m/s) N m
[X] = = = = Ns = V. (13)
[ρ][d] C/m3 m C

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X ha l’unità di misura della tensione elettrica o il potenziale elet-


trico. Infatti, l’espressione corrisponde alla tensione misurata da
un sensore di Hall.

d) Scegliamo le direzioni come in figura:

Con queste scelte, la legge dei nodi da in tutti e due i nodi

I1 = I2 + I3 .

Dall’applicazione della legge delle maglie otteniamo:


• Maglia piccola:

−∆V2 − R2 I2 + R3 I3 = 0 ,

• Maglia grande esterna:

∆V1 − R1 I1 − R2 I2 = 0 .

e) Per materiali isolanti non esistono cariche libere nel materiale


isolante, che sono la ragione per il comportamento del conduttore.
Il materiale viene invece polarizzato a un certo grado. Mentre non
esistono cariche libere nel materiale, il materiale consiste ancora di
atomi e conseguentemente di cariche positive (i nuclei) e negative
(gli elettroni). Il campo esterno risulta in uno spostamento delle
distribuzioni di queste cariche per ogni atomo, cioè, il campo
esterno induce dei dipoli.

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I dipoli risultano in un campo elettrico indotto, che è orientato


in modo opposto a quello esterno, quindi il campo elettrico totale
viene ridotto, e quindi anche la tensione fra i piatti del conden-
satore, e otteniamo una capacità del condensatore aumentata.
Abbiamo visto che la situazione con un conduttore risulta invece
in induzione completa, cioè, uno strato di cariche su ogni superficie
che crea un campo E ~ ind = −E,~ cosı̀ che il campo all’interno del
conduttore sia nullo.

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Esercizio 2: “Distribuzione di carica”


Si considerino tre cariche q1 , q2 , q3 alle posizioni ~r1 , ~r2 , ~r3 .

a) Si calcoli il campo elettrico risultante nel punto generale ~r.

In seguito, si considerino le seguenti cariche e posizioni:


 
0
q1 = q alla posizione ~r1 =  1 a, (14)
0
 
0
q2 = −2q alla posizione ~r2 =  0 b, (15)
1
 
0
q3 = q alla posizione ~r3 =  −1  c , (16)
0

con le lunghezze a > 0, b > 0, c > 0 e q = |q| > 0.

b) Disegnare la situazione descritta nel piano ŷ − ẑ.

c) Calcolare il modulo e il verso del campo elettrico risultante


nell’origine.

d) Calcolare il momento di dipolo di questa distribuzione. Dipende


dalla scelta dell’origine del sistema di coordinate? Perché/Perché
no?

e) Qual è il momento di forza che agisce sul dipolo in un campo


~ r) = E
elettrico E(~ ~ = E0 ẑ? Qual è il suo valore per la scelta dei
parametri a = c?

f ) Qual è la distanza fra i punti ~r1 e ~r2 e fra i punti ~r1 e ~r3 ? Qual è il
flusso attraverso una superficie sferica, centrata nel punto ~r1 , con
raggio
(i) R = a ,
(ii) R = 1.5a, per a = b = c?

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Soluzione:

a) Il campo elettrico è dato da


3
~ r) = k
X ~r − ~ri
E(~ qi (17)
|~r − ~ri |3
i=1 
~r − ~r1 ~r − ~r2 ~r − ~r3
= k q1 + q2 + q3 , (18)
|~r − ~r1 |3 |~r − ~r2 |3 |~r − ~r3 |3

con k = 1/(4πε0 ).

b)
c) Per ~r = ~0 il risultato di a) diventa
 
~ ~0) = k q ~
r 1 ~
r 2 ~
r 3
E( 3
−2 3 + . (19)
|~r1 | |~r2 | |~r3 |3

Abbiamo |~r1 | = a, |~r2 | = b e |~r3 | = c, quindi


 
~ ~0) = k q ~
r 1 ~
r 2 ~r 3
E( −2 3 + 3 (20)
a3 b c
 
0
1
= k q  a2 − c12  (21)
−2
 b2  
1 1 2
= kq − ŷ − 2 ẑ . (22)
a2 c2 b

Il modulo è quindi
s 2
~ ~0)| = k q 1 1 4
|E( − + , (23)
a2 c 2 b4

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il verso è dato da

~ ~0) 1 1
ŷ + b22 ẑ

E( c2 − a2
Ê = =q , (24)
~ ~0)|
|E( 1 1 2
 4
c2 − a 2 + b4

e dipende quindi dai parametri a, b, c, ma non da q.

d) Il risultato per il momento di dipolo non dipende dalla scelta


dell’origine, siccome la carica totale della distribuzione sparisce:
Q = q − 2q + q = 0. Il momento non-nullo più basso è sempre
indipendente da questa scelta. Otteniamo:

3
d~ =
X
qi~ri = q(~r1 − 2~r2 + ~r3 ) = q [(a − c)ŷ − 2bẑ] . (25)
i=1

e)

~
M = d~ × E
~ (26)
= q [(a − c)ŷ − 2ẑ] × (E0 ẑ) (27)
ẑ×ẑ=~0
= q(a − c)E0 (ŷ × ẑ) (28)
= q(a − c)x̂ . (29)

Per a = c il momento di forza diventa zero, perché in questo caso


il momento di dipolo è parallelo al campo elettrico.

f ) La legge di Gauss dice che il flusso attraverso una superficie chiusa


è proporzionale alla carica nel volume racchiuso della superficie:

QV
Φ∂V = . (30)
ε0

La distanza fra ~r1 e ~r2 è data da


 

0 p

|~r2 − ~r1 | =  −a  = a2 + b2 , (31)
b

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la distanza fra ~r1 e ~r3 invece da


 

0

|~r3 − ~r1 | =  −c − a  = a + c . (32)
0

La prima sfera racchiude solo la carica su ~r1 , siccome |~r2 −~r1 | > a e
|~r3 −~r1 | > a. La seconda sfera
√ racchiude le cariche a ~r1 e ~r2 , siccome
per a = b = c |~r2 −~r1 | = 2a < 1.5a, mentre |~r3 −~r1 | = 2a > 1.5a.
Quindi
QV (i) q1 q
Φ= = = , (33)
ε0 ε0 ε0
(ii) q1 + q2 q − 2q −q
= = = . (34)
ε0 ε0 ε0

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Esercizio 3: “Induzione”
Si consideri il sistema formato da due guide conduttrici di resistenza
trascurabile, poste in un piano verticale dov’è presente un campo mag-
netico uniforme e costante B,~ entrante nel piano delle guide. Queste
sono poste a distanza b e vengono collegate tra loro da una sbarretta fissa
di resistenza R e da una mobile, di massa m e resistenza trascurabile,
libera di muoversi soggetta alla forza peso come riportato in Figura.
Assumendo che la velocità iniziale della sbarretta mobile sia nulla,

a) quali forze agiscono sulla sbaretta mobile dopo un tempo t e in


quali direzioni? Perché?

b) calcolare il flusso attraverso la spira formata dalle guide e le


sbarette in funzione del tempo?

c) scrivere l’equazione del moto della sbarretta mobile in funzione del


campo magnetico e delle altre quantità date nel esercizio;

d) determinare l’espressione della velocià limite che raggiunge la sbar-


retta mobile dopo molto tempo (se non raggiunge prima il suolo).

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Soluzione:

Scegliamo il sistema di coordiate cosı̀ che il piano dimstrato in figura


~ =
corrisponde al piano x̂ − ẑ, quindi il campo magnetico ha la forma B
B0 ŷ.

a) Agiscono la forza di gravità e la forza di Lortentz. Quest’ultima


perché viene indotta una corrente dall’induzione e il campo mag-
netico agisce sulla corrente. La forza di gravità agisce come dim-
strato in figura in direzione −ẑ, mentre quella di Lorentz agisce
in direzione +ẑ. Quello perché in ogni momento la corrente in-
dotta tende a mantenere il flusso magnetico iniziale, quindi la forza
agisce contrario a quella che causa l’aumento della spira.
b) Il flusso attraverso la spira è dato da
Z
~ ~
Φ(t) = B ~ B=const.
~ · dA ~ A(t)=A(t)ŷ
= B0 ŷ · A(t) = B0 A(t) . (35)
A(t)

L’area della spira dipende dal tempo, grazie alla sbaretta mobile.
Abbiamo scelto nell’ultimo passo l’orientazione dell’area in ŷ.
L’area della spira è data dalla distanza b fra le guide e l’altezza
h(t) della spira, che è data dalla posizione h0 della sbaretta mobile
all’inizio meno la sua posizione attuale z(t):

h(t) = h0 − z(t) . (36)

Quindi,

A(t) = b(h0 − z(t)) . (37)

Quindi il flusso è dato da

Φ(t) = B0 b(h0 − z(t)) . (38)

c) Per l’equazione del moto abbiamo bisogno della forza magnetica


che agisce sulla sbaretta mobile. Abbiamo dalla seconda legge
elementare di Laplace
Z
F~B = I d~ℓ × B
~. (39)

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L’integrale viene eseguito lungo la sbaretta mobile in direzione


della corrente. Siccome abbiamo scelto l’orientazione della spira
in direzione +ŷ, la corrente viene misurata positivo in direzione
orario, e d~ℓ ∼ −x̂. Quindi integriamo
Z Z b
F~B = I d~ℓ × B ~ = I(t) (−x̂dx) × (B0 ŷ) = −I(t)B0 bẑ (. 40)
0

La corrente è la corrente indotta, quindi


 
UI 1 dΦ(t) B0 dz(t)
I(t) = = − = b , (41)
R R dt R dt
quindi
B0 dz(t) b2 B02 dz(t)
F~B = − b B0 bẑ = − ẑ . (42)
R dt R dt
Come detta in a) la forza agisce in direzione +ẑ, siccome la velocità
dz(t)/dt ha il segno negativo: la sbaretta ha la velocità iniziale zero
e viene accelerata in dirzione −ẑ, quindi dz(t)/dt < 0.
Per l’equazione del moto consideriamo solo la componente ẑ, sic-
come tutte le forze agiscono in ±ẑ:
d2 z(t) b2 B02 dz(t)
m = −m g − . (43)
dt2 R dt

d) La velocità limite è data dalla condizione

F~ = ~0 , quindi F~g = −F~B . (44)

Otteniamo

dz(t) mgR
vlimite = = − . (45)
dt t∞ b2 B02
Osserviamo:
• vlimite < 0, come detto prima.
• Una resistenza minore risulta in una velocità limite minore,
siccome la corrente diventa più grande e quindi la forza mag-
netica più forte.
• b o B0 maggiori risultano in una velocità limite minore, dalla
stessa raggione.

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