Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
2
Appunti di FdeF
1.1 Definizione di stato
DEFINIZIONE DI STATO rappresenta nella modernità il processo di istituzionalizzazione del potere
politico, che ha come nucleo centrale quello della salvaguardia dei confini territoriali di una
comunità, della sopravvivenza della comunità stessa
Non possono esistere organizzazioni superiori allo Stato, in grado di garantire una pace, una stabilità e, come
dire, un equilibrio nelle relazioni tra le diverse componenti
Il potere politico deve assolvere innanzitutto a delle funzioni di base, ad esempio, lo sviluppo delle risorse
economiche, della capacità economica e del benessere dei propri cittadini, la salvaguardia dei
confini, la sopravvivenza della comunità
Lo Stato si dota di un apparato di leggi che garantisce la sopravvivenza dei membri di quella comunità e al tempo
stesso garantisce che questa legge sia applicata attraverso magistrature, attraverso forze di polizia, che
garantiscono la corretta esecuzione della pena per chi trasgredisce. Sul versante esterno, la difesa dei confini
territoriali avviene attraverso gli apparati di difesa, gli apparati militari.
Il POTERE POLITICO per svolgere le sue funzioni si avvale anche dell'uso della forza e della coazione per
far prosperare e sviluppare altri tipi di poteri (economico, sociale).
Lo Stato detiene il MONOPOLIO DELLA FORZA LEGITTIMA , proprio perché all'interno non vi sono altri attori
che sono autorizzati a un uso della forza in concorrenza con quella dello Stato, quindi alle forze di polizia
dello Stato, così come all'apparato militare dello Stato non può contrapporsi un'organizzazione dello stesso tipo da
parte di membri all'interno dello Stato. L'imposizione della legge, la limitazione anche delle libertà individuali dei
membri di una comunità, le forze di polizia, le sanzioni con l'ulteriore limitatio delle libertà degli individui
rappresentano gli strumenti con il quale si esercita il PRINCIPIO DI SOVRANITÀ da parte dello Stato
Lo Stato è diventato la principale organizzazione di centralizzazione e istituzionalizzazione del potere
politico, attraverso lo Stato il potere politico si lega a delle particolari funzioni e posizioni che trascendono dal
singolo individuo.
Lo Stato rappresenta una forma organizzativa, in cui le funzioni e le posizioni vengono e assoggettati a
procedure prassi, regole e risorse. Abbiamo in questo modo anche una forma di stabilizzazione del
potere.
Anche negli stati non democratici il potere politico si lega a funzioni/posizioni quale quella del monarca, o del leader
supremo
La CENTRALIZZAZIONE è un processo che favorisce la stabilizzazione del potere che si fonda sulla
riduzione dei poteri, delle autonomie, dei corpi periferici e anche di coloro i quali vanno a costituire
delle vere e proprie organizzazioni in competizione con lo Stato. Ad esempio, i rapporti tra Stato e Chiesa
si sono evoluti nella formazione degli Stati occidentali, con l'acquisizione di una piena sovranità da parte dello Stato
a scapito di un potere concorrente come quello della Chiesa.
Una definizione di Stato prevede 4 elementi costitutivi:
1. lo Stato deve differenziarsi rispetto ad altre organizzazioni interne o esterne (poteri religiosi, economici,
criminali)
2. lo Stato deve essere autonomo rispetto ad influenze interne ed esterne nell’esercizio delle sue funzioni
3. Lo Stato deve avere ha un certo grado di centralizzazione;
4. le sue parti/componenti sono formalmente coordinate le une con le altre
Il processo di costruzione degli stati che in inglese viene denominato STATE BUILDING è un fenomeno che non ha
conosciuto arresto sin dalle sue origini.
Quindi se noi facciamo, datare questo processo a partire almeno dal 13° secolo in Europa si tratta per l'appunto di
un'invenzione tipicamente occidentale che poi è stata esportata anche gli altri continenti, alle volte con dei risultati
molto fallimentari (colonialismo in territori dell'Africa dell'Asia).
Già dal 17° secolo, anno della pace di Vestfalia, il concetto di stato riceve un riconoscimento molto forte, senza
precedenti, cioè s'inaugura un nuovo ordine internazionale in cui gli stati diventano l'attore centrale
Prevale l'idea di accezioni territoriali con un potere politico sovrano più circoscritte
3
Appunti di FdeF
L'idea che può essere esercitata la piena sovranità da parte dello stato indipendentemente dalla fede dei suoi
sovrani.
Quindi diciamo che vi è un superamento di queste logiche imperiali uniformatrici, si passa a una concezione di
sovranità per la quale tutto ciò che avviene al proprio interno viene deciso dai detentori del potere politico a livello
centrale.
Possiamo dire che quindi il processo di State Building ancora al giorno d'oggi, è di grande attualità, malgrado sia in
competizione con la costituzione di entità sovrannazionali più vaste, come ad esempio l'Unione Europea. Ad ogni si
tratta evidentemente di una spinta molto forte che non ha conosciuto fasi di arresto all'interno dell'Unione Europea.
Ancora oggi sono molte le rivendicazioni da parte di nazioni che si autodefiniscono (catalani, baschi, scozzesi).
La nascita di uno Stato deve essere accompagnata dall’attuazione del PRINCIPIO DI STATUALITÀ .
Freedom House è un'organizzazione non governativa che classifica gli stati secondo un indice di democrazia, che viene
calcolato sulla base di un certo numero di indicatori.
Viene fuori che la popolazione che vive in regimi democratici è pari a quella che vive in regimi assolutamente non
democratici. Se noi sommiamo la popolazione dei regimi non democratici a quella dei regimi solo parzialmente
democratici, vediamo che è una maggioranza della popolazione vive in contesti nazionali non democratici.
Il fenomeno di costruzione dello stato non è in alcun modo sovrapponibile processo democratico.
4
Appunti di FdeF
Le funzioni svolte dalla Corte, che inizia ad individuare figure preminenti di Governo (Segretari di stato, ministri),
specializzate anche se non autonome, si allargano rispetto alla sola funzione difensiva, interna ed esterna,
includendo responsabilità di sviluppo economico, sociale e sanitario (ad es. Stato prussiano)
È necessario per queste monarchie dotarsi di forti apparati militari sempre più vasti e sempre più costosi e il
finanziamento di questi crea l'esigenza di maggiori entrate fiscali.
Quindi tutto questo crea una messa a punto di un sistema di estrazione fiscale puntuale, efficiente, che dev'essere, in
qualche misura gestito da parte del Sovrano.
La fiscalità entra a servizio delle mire e obiettivi dei programmi della Monarchia e del suo Sovrano. È come tale,
quest'ultimo si deve dotare anche di un APPARATO BUROCRATICO che possa sovrintendere a tutto il
processo, non demandalo più a signori locali
Lo Stato si consolida e si organizza nei suoi diversi apparati a servizio della visione espansionistica delle monarchie
assolute. La situazione di equilibrio tra queste monarchie diventa un conflitto permanente che alimenta il bisogno
di una fiscalità sempre più estesa e quindi anche il bisogno di dotarsi di apparati per l'estrazione di questa
fiscalità.
Tutti i poteri concorrenti vengono esautorati. Si impone il PRINCIPIO DI SOVRANITÀ della monarchia
rispetto alle organizzazioni concorrenti sia interne sia esterne, come ad esempio gli altri Stati. Il principio di sovranità
è il principio che si fa coincidere con il PRINCIPIO DI TERRITORIALITÀ , quindi la definizione di confini
precisi, entro i quali, evidentemente si fa valere la legge dello Stato.
Un altro PRINCIPIO che accompagna lo sviluppo dello Stato moderno è quello DELL'IMPERSONALITÀ
NELL'APPLICAZIONE DELLA LEGGE , perché nelle situazioni prestatuali e premoderne la legge riconosceva
dei privilegi all'interno dell'organizzazione feudale o ai diversi ceti nelle monarchie nazionali.
Cominciano a sviluppare degli interventi mirati in campo economico ad aumentare la potenza, le risorse a disposizione
dello Stato, o in altri ambiti, come ad esempio quello dell'igiene pubblica o dell’attività assistenziale; quest’ultimo
ruolo di appannaggio delle Chiese, che vengono progressivamente ridimensionati
Col tempo le monarchie conoscono un avvicinamento ai PRINCIPI DEL COSTITUZIONALISMO con tempi
diversi, seguendo, naturalmente, una parabola anche molto lunga (Magna Charta in Inghilterra) o altre volte
drammatico (Rivoluzione francese).
Il PROCESSO DI COSTITUZIONALIZZAZIONE vede una definizione progressiva dei limiti al potere del
sovrano, una forma di legittimazione del potere da parte dei cittadini. Quindi iniziano processi di
DEMOCRATIZZAZIONE che si accompagnano con l’elezione diretta di assemblee legislative con lo
spostamento del baricentro del governo, da un'orbita di influenza strettamente monarchica a un'orbita di influenza
parlamentare.
Si tratta di processi che segnano il passaggio dalla monarchia assoluta alla monarchia costituzionale, e
in certi casi, anche alle repubbliche costituzionali. La conseguenza di tutto ciò è l'immissione graduale delle
masse prima della sola borghesia, poi di tutti i cittadini nei circuiti della rappresentanza politica. Si pensi, per
esempio, il riconoscimento dei diritti civili politici, quindi il diritto di espressi e di organizzazione di riunione, quindi,
di opposizione.
Si tratta cioè di PROCESSI DI LIBERALIZZAZIONE DEI DIRITTI CIVILI E POLITICI . È necessario
un'ulteriore articolazione degli apparati organizzativi dello Stato, e di funzioni: la tutela della salute,
l'accesso all'istruzione, l'accesso a un reddito. Quindi la domanda sociale sposta il baricentro delle politiche
da quelle di difesa, della politica estera, dell'ordine pubblico, a delle politiche invece più improntate al sociale e
quindi la crescita dei diritti civili e politici che si accompagna poi progressivamente una crescita anche dei diritti
sociali
Si affermano i principi caratteristici della definizione di stato moderno:
1. il PRINCIPIO DI LEGALITÀ e quindi di uniformazione alla Legge dello Stato,
2. il PRINCIPIO UNIVERSALISTICO E DI NEUTRALITÀ , vale a dire l’impersonalità nell'applicazione
delle disposizioni, poiché cadono progressivamente tutti quei principii di differenziazione privilegio riservati a
certi ceti.
3. La SPECIALIZZAZIONE , in quanto i campi di intervento diventano sempre di più in numero e la competenza
e specializzazione tecnica è necessaria
5
Appunti di FdeF
4. la GERARCHIA e la CENTRALIZZAZIONE , che è proprio il PRINCIPIO DI VERTICALITÀ DELLO
STATO. La Legge dello Stato s'impone a tutti i cittadini. Esiste un principio gerarchico per cui la Legge dello
Stato è sovraordinata rispetto a qualsiasi altra norma.
Nei tempi recenti lo Stato demanda questo primato alle organizzazioni sovrannazionali alle quali riconosce un primato
rispetto alla Legge dello Stato.
Questo percorso plurisecolare segna la nascita e poi l'espansione del fenomeno organizzativo dello Stato, che
evidentemente è un fenomeno che si è rivelato vincente rispetto ad altre forme organizzative
Le comunità sovrannazionali aggregano alcune funzioni tipiche e originarie degli stati, come, ad esempio, quella di difesa
(Nato) o quelle che riguardano la dimensione economica in Europa (UE).
CONCETTO DI STATO , dimensione istituzionale organizzativa, della quale della quale è possibile parlare in
termini di apparato istituzionale, sistema delle regole, quindi, delle leggi, definizione di un confine
fisico, attribuzione della cittadinanza e quindi una serie di diritti e doveri che discendono dalla
cittadinanza. Accezione di tipo formale, organizzativo.
La nazione è funzionale allo Stato, è funzionale all'organizzazione Stato ed è funzionale all'ordine dello Stato, in
particolare l'identità nazionale giustifica la sovranità. E la propria autodeterminazione.
L'arretramento dell'aristocrazia e l'avanzata della borghesia e il successivo coinvolgimento delle masse alla vita pubblica
trova il suo apice nel RICONOSCIMENTO DEL SUFFRAGIO UNIVERSALE MASCHILE E FEMMINILE
quindi il diritto di voto a tutti i cittadini maggiorenni.
Il nazionalismo diventa lo strumento attraverso il quale si realizza un progetto politico che non è solo quello
di costruzione della nazione, ma anche quello di costruzione dello Stato.
La SCOLARIZZAZIONE DELLE MASSE spesso segue un indirizzo che non è neutrale ma è un indirizzo a servizio
del progetto politico più generale dello Stato.
STATI MULTINAZIONALI i cittadini appartengono a più Nazioni. Ad esempio, in Svizzera convivono gruppi etnici
tedeschi, francesi, italiani. In Belgio, invece, la popolazione è divisa in due gruppi: quello vallone di lingua francese e
quello fiammingo di lingua fiamminga. In questi stati possono esserci:
1. situazioni di riconoscimento formale delle minoranze, con diritti e tutele a favore,
2. situazione di dominio della maggioranza sulla minoranza, i diritti delle minoranze non sono riconosciuti
(apartheid, lotte per l’autodeterminazione)
3. situazioni addirittura di dominio delle minoranze sulle maggioranze (in Iraq di Sadam Hussein minoranza
sunnita prevale su maggioranza sciita) -> Uso della forza
4. situazioni in cui non si è del tutto risolto il conflitto tra diverse identità che comporta una mancanza di
unitarietà a danno dello Stato (Ex Jugoslavia)
NAZIONI SENZA STATO . Mancando una struttura politico-istituzionale e un territorio segnato da confini, la
nazione senza Stato non si fonda (come nel caso francese) sulla sovranità politica e sui diritti di cittadinanza ma
6
Appunti di FdeF
piuttosto sui caratteri etnici e culturali di quel popolo (Popolazione basca, Palestinesi, Curdi). Le nazioni
senza Stato non sono nazioni politiche ma NAZIONI ETNOCULTURALI.
Il nazionalismo dei popoli senza Stato esalta i legami culturali, storici, genetici di una comunità nazionale.
Il nazionalismo dei popoli senza Stato è un linguaggio che viene utilizzato da élite sociali desiderose di cambiare lo
status quo e che serve a mobilitare le popolazioni in vista di un programma politico, il quale è in genere la
formazione di uno Stato indipendente.
L'integrazione transnazionale
Il clima politico culturale del dopoguerra fino agli anni ‘70, a seguito della sconfitta dei regimi più nazionalisti
(nazista, fascista in Germania, Italia, e successivamente Spagna e Grecia) ha contribuito in maniera determinante al
fenomeno della crisi del nazionalismo
Questi processi sono dovuti a una reazione dal punto di vista del progetto politico culturale a quei tipi di regime da parte
di una rinnovata classe politica e di governo spesso ispirata da culture internazionaliste.
Ad esempio la nuova classe politica che emerge all'indomani della seconda guerra mondiale in Italia, con la fine del
ventennio fascista, è una classe politica fortemente antifascista che si avvale delle figure che avevano
rappresentato l'opposizione al regime fascista, che avevano organizzato anche la resistenza contro il regime fascista
e la seguente occupazione nazifascista; una classe politica di ampia di estrazione, democratico cristiana,
socialista, comunista, azionista che crea le basi per l'affermazione di un progetto politico in antitesi rispetto
a quello del regime precedente.
Tale nuova classe politica (per esempio in Germania e in Italia) ha una COMUNANZA DI VISIONE
INTERNAZIONALISTA e ha certamente favorito il PROCESSO DI INTEGRAZIONE EUROPEA
all'indomani della Seconda guerra mondiale.
7
Appunti di FdeF
Anche il contesto della GUERRA FREDDA depone a favore di una crisi dei nazionalismi. In un contesto in cui si
stabilisce una netta prevalenza delle 2 grandi superpotenze, (USA e URSS), molte sfere cruciali della sovranità quali
la difesa devono essere progressivamente demandate a attori esterni (Nato e Patto di Varsavia).
Negli ultimi anni si assiste anche a una recrudescenza di culture nazionaliste inizialmente minoritarie ma in
crescita e anche con una notevole capacità di affermazione. Emergono, per esempio, forze radicali di destra e di
sinistra che a seconda dei casi ripropongono il primato della nazione con FORME DI ANTAGONISMO
PATRIOTTICO , con le rappresentazioni di un nemico esterno che mette a repentaglio gli interessi e la tenuta
della nazione.
Sicuramente l'identità Europea non ha costituito una difesa contro le possibili derive nazionaliste, perché l'identità
Europea è ancora un livello d'identità più astratto, sfuggente, percepito soprattutto da coloro i quali sono dotati di
risorse cognitive molto sviluppate.
Gli stati decidono di creare forme di cooperazione internazionale non solo nell'ambito economico, attraverso
l'esempio, il Regime di Libero scambio come l'organizzazione Mondiale del Commercio, ma anche in altri ambiti. Da
qui anche la nascita di una serie di organizzazioni internazionali attinenti alla sfera economica, ma anche alla difesa
(NATO), alla difesa della pace (UN), alla difesa dei diritti umani (Alto Commissariato Rifugiati)
A livello decisionale prevale l'APPROCCIO INTERGOVERNATIVO (COP Clima) in cui i vari governi devono
esprimersi, trovare una sintesi.
Siamo arrivati a sistemi di GOVERNANCE MULTILIVELLO , sia a livello transnazionale, ma anche a livello
nazionale, in cui il governo centrale nazionale diventa solamente un attore tra gli attori e la governance
per l'appunto si compone di molti protagonisti che rappresentano i diversi livelli di governo.
Le ISTITUZIONI SOVRANNAZIONALI sono dotate di una missione propria che può risultare anche
disallineata rispetto agli interessi nazionali (es. Commissione Europea, Banca Centrale Europea)
Il processo di integrazione in questo tipo di sistema decisionale, il PRINCIPIO INTERGOVERNATIVO , quindi
evidentemente convive con quello sovrannazionale o federale, con limitazioni importanti alla
sovranità nazionale
Anche i Governi locali, forti di una legittimazione popolare democratica (es. Presidenti Regione, Sindaci, eletti con
sistema maggioritario in Italia)possono acquisire autonomia nelle competenze relative alle politiche pubbliche
1
Il principio di softpower è un potere di convincimento senza fare ricorso all'uso della forza in maniera pacifica
8
Appunti di FdeF
2.1 I sistemi elettorali definizione e classificazione
Il sistema elettorale è un insieme di norme che regolano il processo attraverso il quale le
PREFERENZE degli elettori sono CONVERTITE IN VOTI e i voti sono CONVERTITI IN
MANDATI (tipicamente seggi)” (Rae 1967)
Legislazione
Sistema Legislazione
elettorale di
elettorale elettorale
contorno
La LEGISLAZIONE ELETTORALE è un insieme di testi normativi legati alla conduzione delle elezioni in generale,
dalla legge elettorale (SISTEMA ELETTORALE ) fino alla regolazione dell'elettorato attivo e passivo, o le regole
riguardanti la costituzione delle sezioni elettorali o la conduzione dell’elezione in termini di procedure e regole
amministrative (LEGISLAZIONE ELETTORALE DI CONTORNO ).
Il SISTEMA ELETTORALE si può scomporre in 4 elementi fondamentali
1. Le modalità di espressione del voto
2. L’articolazione territoriale in collegi
3. La formula elettorale
4. Le soglie di accesso alla rappresentanza
Le modalità di espressione del voto possono essere anche molto diverse fra di loro.
9
Appunti di FdeF
Nel novero dei sistemi elettorali applicati nelle democrazie contemporanee, sono veramente notevoli le modalità di
costruzione della scheda e di espressione del voto
La formula elettorale
Le formule sono i metodi matematici di trasformazione dei voti espressi in seggi e quindi in mandati
10
Appunti di FdeF
Formule a maggioranza relativa
Plurality (sistema maggioritario a turno
unico). Tipicamente inglese. In collegi
maggioritarie uninominali. Vince chi ha ottenuto un voto in
più degli avversari
Soglie di sbarramento
individuano la quota di voti (%) per poter partecipare alla ripartizione dei seggi. Possono essere stabilite per legge
quindi esplicita e già nota in partenza, oppure implicita che deriva dalla combinazione di una certa formula elettorale
applicata all'interno di un collegio con una certa magnitudine.
Le strategie che ciascun partito persegue perché ad esempio, potrebbero scoraggiare le scissioni che nel
caso dei sistemi maggioritari sono particolarmente penalizzanti. Potrebbe indurre a rinunciare a
partecipare alla competizione. Oppure potrebbe indurre i partiti a formare coalizioni per mettere
insieme ai loro voti e per avere con ciò più chance di successo.
Gli esempi che nel corso del tempo hanno contraddetto la legge e l'ipotesi di Duverger sono, ad esempio quello
del
12
Appunti di FdeF
• Canada, sistema elettorale plurality che mai ha avuto un sistema bipartitico.
• Austria fra gli anni 50 e gli anni 80 del secolo scorso è stata un sistema bipartitico pur applicando un
sistema elettorale proporzionale
Sartori è il primo che ha cercato di fornire le condizioni di validità della legge di Duverger nella relazione
fra sistemi elettorali e sistemi partitici.
• non è una legge universale, ma piuttosto una tendenza che può essere influenzata da altri
fattori
• la legge di Duverger si applica solo ai sistemi elettorali basati su circoscrizioni
uninominali a maggioranza, e non si applica ai sistemi elettorali proporzionali o misti
• la relazione tra il sistema elettorale e il numero di partiti politici è più complessa e dipende
da una serie di fattori, come la natura del sistema politico, la cultura politica del paese, la storia politica,
le coalizioni e le alleanze tra partiti, e così via.
• la legge di Duverger può essere applicata solo in alcuni contesti specifici, come quelli caratterizzati
da una forte polarizzazione politica (sistema partitico strutturato) e da una scarsa mobilità
degli elettori tra i partiti. In altri contesti, come quelli caratterizzati da una maggiore fluidità politica e da una
pluralità di interessi e di opinioni, la legge di Duverger potrebbe non essere applicabile o potrebbe essere
attenuata.
2
Numero di seggi
13
Appunti di FdeF
I SISTEMI A MAGGIORANZA ASSOLUTA forniscono la soddisfazione di altri criteri
• maggiore governabilità
• ampio supporto degli eletti (i deputati, i senatori, i rappresentanti sono eletti con la maggioranza assoluta
dei voti del proprio collegio di riferimento)
• tendono a ridimensionare fortemente le estreme (partiti collocati alle ali dello spettro politico),
soprattutto se queste non sono particolarmente competitive. Anche se riescono ad arrivare al secondo turno
di votazione, tenderanno a essere penalizzati dal confronto diretto con altre forze politiche
• fornisce un'ampia legittimazione al sistema e quindi anche una certa stabilità.
La SCELTA DI VOTO è
1. un comportamento individuale così come le scelte di consumo ma contemporaneamente
2. ha anche una dimensione collettiva, sociale,
14
Appunti di FdeF
STEIN ROKKAN ha proposto 2 criteri per studiare il comportamento di voto all'interno di 2 dimensioni:
1. una DIMENSIONE VERTICALE , che corre dagli aspetti macro del sistema politico a quella
micro che riguarda il le caratteristiche del singolo lettore. Contemporaneamente abbiamo una
2. una DIMENSIONE ORIZZONTALE che ha che fare con la prossimità all'atto del voto, è un asse
temporale che corre dal lungo periodo al breve periodo (atto del voto).
All’incrocio di queste dimensioni corrispondono altrettanti fattori che determinano la scelta del voto
15
Appunti di FdeF
Funzioni tipiche del partito
1. ATTIVITÀ DI INPUT O RAPPRESENTATIVE
a. Al processo decisionale convergono attori politici in rappresentanza di diversi interessi in
grado di auto-organizzarsi
b. Intercettano le domande dalla società (possono essere organizzate e rappresentate, per esempio
dai gruppi organizzati come sindacati, o associazioni di categoria oppure meno organizzate e
provenire dalla società, come la domanda di più lavoro, la domanda di più stato sociale, la domanda di
più istruzione o di un ambiente più pulito)
c. Funzione di aggregazione/semplificazione della complessità degli interessi che possono
emergere nella società.
d. Guidano l’opinione pubblica (i potenziali elettori) nella scelta delle TEMATICHE, focalizzando il
dibattito su quelle che maggiormente possono trasformarsi in voti
2. ATTIVITÀ DI OUTPUT O DI GOVERNO.
a. decisioni su politiche pubbliche.
b. Attraverso il meccanismo della scelta dei candidati, selezionano la classe dirigente
Valutare i partiti populisti non è facile, considerando che il concetto di populismo fa fatica a essere definito in maniera
compiuta esaustiva e completamente condivisa. Alcuni autori vedono un’accezione positiva al richiamo del
concetto di popolo come elemento di democrazia proprio perché è il popolo che fornisce la legittimazione di
tipo democratica
Abramo Lincoln nel discorso di Gettysburg poneva l'enfasi sul concetto di governo del popolo dal popolo
e per il popolo
17
Appunti di FdeF
Il populismo ha un suo elemento di ambiguità, il populismo non è giocoforza negativo. Ha una natura molto
camaleontica, cioè si adatta in maniera molto al contesto politico, istituzionale e sociale in cui opera
Partito antisistema
Un PARTITO ANTISISTEMA è un partito che mina le basi della legittimità, dell'intero assetto di governo,
dell'intero sistema politico in cui opera e cui fermamente si oppone (Giovanni Sartori)
Il partito antisistema rappresenta una ideologia estranea al sistema politico in cui opera (I partiti comunisti, il
movimento sociale).
Un'evoluzione storica
a. PARTITO DI ELITE, organizzazione tipica dei sistemi a suffragio ristretto (censo). Con il suffragio
ristretto abbiamo sia un corpo elettivo che elegge la medesima classe sociale, che deve rappresentare i propri
interessi e quelli del proprio entourage. Macchina organizzativa è molto leggera e si attiva solamente al
momento elettorale
• PARTITO DI MASSA, tipico del suffragio universale. Il corpo elettivo è portatore di molteplici
interessi. Il suffragio universale è condizione necessaria ma non sufficiente dei sistemi democratici.
Presenza di una forte ideologia (strumento per la comunicazione e per l’identificazione del partito e
dell’elettorato) e una forte organizzazione (stabile e permanente, burocrazia di partito, capillare
sul territorio). I partiti si specializzano rispetto alla funzione di rappresentanza. Le origini del
partito di massa sono forme di associazionismo libero spontaneo dal basso
• PARTITO ELETTORALE. Grandi trasformazioni sociali con maggiore accesso a istruzione,
sicurezza sociale hanno reso più fluidi i gruppi di riferimento dei partiti di massa (operai,
imprenditori, classe media), facendo perdere i canali di identificazione con i partiti che li rappresentavano (“fine
delle ideologie”).
o Il Partito elettorale ha un’organizzazione più flessibile, con meno ramificazioni
territoriali, capacità di attrazione del singolo leader. La macchina organizzativa è più
snella e investe molto nella comunicazione, attraverso soprattutto la figura del leader.
18
Appunti di FdeF
o La competizione diventa meno centrata su ideologie contrapposte ma più sulla
credibilità ad attuare i programmi. Non abbiamo più il congelamento degli elettorati su
dimensioni di conflitto tradizionali.
o Il costo per fare politica aumenta per necessità di investire in comunicazione (new media) e nella
profilazione dell’elettorato (sondaggi).
o Viene a mancare quella base di militanti a finanziare le attività del partito (gli iscritti sono
drasticamente in diminuzione da anni).
o Esiste un problema di finanziamento della politica. Le normative spesso impongono anche
delle forti limitazioni ai finanziamenti privati. D’altro canto un partito svolge nel panorama europeo una
funzione di interesse pubblico e quindi deve essere sottratto al condizionamento di gruppi ristretti
o Si è parlato anche di PARTITI PERSONALI, a sostegno della candidatura del leader
I leader hanno più interesse a mobilitare l’elettorato in vista delle elezioni, al fine di legittimare la propria posizione,
piuttosto che creare una connessione tra l’elettorato e il partito tra un’elezione e l’altra.
Questo facilita l’ascesa di partiti antisistema, che riescono a creare maggior consenso, soprattutto nel periodo vicino al
voto (vd. Pag. 15)
L’EVOLUZIONE DELLE FORME DI ORGANIZZAZIONE PARTITICA HANNO UN COLLEGAMENTO
CON L'ASCESA DEI PARTITI ANTISISTEMA
VOTO PERSONALE legato intrinsecamente a quella parte di sostegno elettorale che il candidato è in grado di
veicolare su se stesso, enfatizzando le sue caratteristiche personali (competenze, conoscenze,
curriculum, attività svolte nel collegio elettorale) (Cain, fine anni 80)
È possibile misurare empiricamente, cioè misurare quanto siano decisivi nel comportamento elettorale le caratteristiche
personali (sesso, età, attività, etc)
19
Appunti di FdeF
DISTINZIONE TRA PERSONALIZZAZIONE E PRESIDENZIALIZZAZIONE. NON SONO SINONIMI
La presidenzializzazione fa riferimento alle risorse istituzionali, a dei limiti e delle opportunità che il sistema
istituzionale fornisce
Samuels e Shugart: utilizzando l'approccio teorico del principal (partito) e agent (candidato) segnalano che la
presidenzializzazione dei partiti si può avere (variabile istituzionale) solo e soltanto in presenza di una forma di
governo presidenziale. I partiti politici stanno diventando sempre più orientati alle elezioni
presidenziali, a discapito dei processi decisionali interni del partito stesso.
Il leader ha una elevata discrezionalità per la scelta delle politiche pubbliche e nella conduzione della campagna
elettorale. Maggiore autonomia al leader che diventa “slegato” dal partito una volta nominato
(unaccountable, cioè non deve rendere conto)
Quali sono le caratteristiche, le variabili, i fattori che influenzano il livello di presidenzializzazione di un partito?
1. l'assetto costituzionale governo,
2. le caratteristiche del partito, modello genetico (Panebianco anni 80) cioè le caratteristiche nel momento
della nascita di quel partito
a. sviluppo organizzativo (Penetrazione o diffusione)
b. le caratteristiche della coalizione dominante cioè del gruppo di governo, se ci sono delle
fazioni formalizzate, ci sono solo delle tendenze
c. Quanto sia sbilanciato verso la parte centrale del partito oppure verso il gruppo di eletti
3. la separazione dei poteri,
4. le elezioni dirette del presidente
20
Appunti di FdeF
I dati della ricerca mostrano chiaramente che non è possibile una stabile/piena presidentialization dei
partiti nei sistemi diversi da quello presidenziale e in parte semi-presidenziale;
La presenza di partiti molto divisi e con forti organizzazioni territoriali/locali ne inibisce la
presidenzializzazione.
Se parliamo di presidenzializzazione dei partiti, lo dobbiamo fare tenendo conto della peculiarità di questo fenomeno
che si concentra nei sistemi istituzionali di tipo presidenziale e che negli altri contesti, in particolare quello
semipresidenziale parlamentare, l'influenza delle caratteristiche genetiche del partito può avere una sua influenza.
La presenza di élite partitiche nelle istituzioni sovrannazionali comporta per queste un vantaggio
competitivo in termini di
1. capacità di influenzare le decisioni assunte a livello europeo, che poi finiscono per vincolare anche la
politica nazionale, ma anche
2. risorse di tipo informativo, acquisite nell'arena sovrannazionale di cui spesso le altre componenti
dell'organizzazione partitica pensiamo, per esempio, agli organi centrali, non sono dotati,
Federazioni transnazionali
•Federazioni di partiti nazionali dalla coesione ideologica variabile
•Nascono all'esterno del Parlamento Europeo (non sono i gruppi!)
•Contribuiscono alla diffusione/condivisione di idee e programmi e a creare forme di convergenza progettuale
tra i partiti nazionali
Network
•Forme di collegamento -con organizzazione molto variabile -tra partiti nazionali, gruppi del PE, federazioni
transnazionali
22
Appunti di FdeF
criteri funzionali (strategie
criteri istituzionali organizzative programmatiche
degli attori politici)
arena extra-istituzionale
(protesta) --> movimenti sociali
ESIGUI ELEVATI
MOVIMENTI SOCIALI
strutture organizzative che per
ESIGUI definizioni, sono reticolari leggere, GRUPPI DI INTERESSE
Si concentrano su obiettivi specifici liquide, informali e pertanto
INVESTIMENTI IN tendono avere una portata spazio
temporale limitata
PROGRAMMI E
POLITICHE
ELEVATI CLUB DI INTELLETTUALI PARTITI POLITICI
I MOVIMENTI PARTITO sono stati definiti come “coalizioni di attivisti politici provenienti dai movimenti
sociali che cercano di applicare le pratiche organizzative e strategiche di questi attori nell'arena della
competizione partitica” (Kitschelt2006).
Essi sono caratterizzati
1. dalla mancanza di una struttura organizzativa ampia stabile e formale . Non prevedono
infrastrutture materiali né staff di professionisti retribuiti o una infrastruttura fisica di comunicazione,
2. non definiscono in maniera chiara e formale il ruolo di membro per cui chiunque si presenti a
una riunione o ad altre attività del movimento partito è considerato un membro a tutti gli effetti e in quanto
tale al diritto di pari alle decisioni dell'organizzazione.
3. tendono a investire poco nel processo di soluzione di problemi di scelta sociale. Non prevedono un sistema
istituzionalizzato di aggregazione degli interessi basato procedure definite e su ruoli organismi
formali dotati di autorità per formulare decisioni vincolanti per conto del partito
4. una doppia strategia combinando le attività all'interno delle arene formali della
competizione democratica con la mobilitazione extraistituzionale
23
Appunti di FdeF
Ora possiamo anche delineare l'esistenza di 2 tipi ideali di movimento partito.
1. patrimoniale carismatico, guidato da un leader dotato di carisma, dotato di potere patrimoniale e di un
seguito personale che esercita un controllo assoluto in condizionato sul partito (annichilimento del
dissenso). Le decisioni sono accentrate al vertice
2. democratico di base, con coordinamento partecipativo dal basso per cui tutte le decisioni ritenute rilevanti
vengono prese in assemblea dagli attivisti e implementati da delegati eletti per svolgere compiti molto brevi e
non rinnovabili. I problemi organizzativi e ideologici vengono risolti decentrando le decisioni alla base del
movimento partito
Realtà empirica: tipi misti che saldano l’aspetto carismatico a quello partecipativo
DUE DIMENSIONI rilevanti che permettono di definire per grandi linee il sistema partitico:
1. la DIMENSIONE DEL FORMATO : numero di partiti di un sistema partitico (monopartitico, bipartitico,
multipartitico).
24
Appunti di FdeF
2. La DIMENSIONE MECCANICA : il tipo di distanza ideologica (alta, media o bassa) e di competizione
tra le diverse unità del sistema. Come si calcola:
a. esistono delle ricerche che analizzano i contenuti di alcuni documenti ufficiali, come ad esempio le
dichiarazioni programmatiche come quelle contenute nei programmi elettorali assegnano dei codici
numerici
Due filoni enfatizzano, rispettivamente, il ruolo dei cleavage e del sistema elettorale nel determinare i caratteri
del sistema partitico:
• molti cleavage corrispondono a una società eterogenea che si riflette in un sistema
partitico frammentato
• sistemi elettorali a tendenza maggioritaria inducono al bipartitismo e sistemi
proporzionali al multipartitismo.
25
Appunti di FdeF
Possiamo vedere che la democrazia è ancora fortemente concentrata nell'emisfero Nordoccidentale (essenzialmente
l'Europa con qualche eccezione sulla sua fascia orientale, il Nord America, l'America Latina, Commonwealth,
Giappone)
Tutto questo ci fa vedere appunto un'evoluzione che è stata sicuramente positiva dal punto di vista dell'estensione e
della varianza dei regimi democratici che non sono oggi certamente soltanto le classiche democrazie occidentali.
Declino dei •I partiti tradizionali non riescono più a interpretare la realtà in cui le
grandi fratture sociali si sono fatte più liquide, meno in
cleavages sociali contrapposizione
NEOPOPULISMO •pretesa dei vertici della politica, essenzialmente del leader, di stabilire un
collegamento diretto con le masse, saltando la mediazione attraverso i partiti
CONTRO- •la sfiducia degli elettori nei loro governanti induce a mettere in atto una serie
di meccanismi di sorveglianza, denuncia e sanzione nei confronti di governanti
DEMOCRAZIA che altrimenti hanno troppa libertà di azione (Pierre Rosanvallon)
26
Appunti di FdeF
4.2 I modelli contemporanei di Democrazia
Tipologia di regimi democratici (Lijphart [1977])
Due variabili
1. tipo di cultura politica
a. Frammentata o non frammentata
2. stile predominante nei rapporti tra le élite
a. competitivo e non competivo
CULTURA POLITICA
NON
FRAMMENTATA
FRAMMENTATA
STILE PREDOMINANTE NEI RAPPORTI
COMPETITIVO
COMPETITIVO
28
Appunti di FdeF
Gran Bretagna Belgio, Svizzera, Olanda, i paesi Scandinavi
Francia, Grecia, Spagna, il Portogallo sono paesi a paesi dell’Europa centro-orientale a tendenza
tendenza maggioritaria, con slittamenti recenti verso consensuale, con alcune eccezioni (es: Ungheria)
forme più consensuali
Stati Uniti, un caso ibrido in quanto maggioritario nella
prima dimensione (esecutivo-partiti) ma consensuale
nella seconda (stato federale/accentrato)
principio di chi vince prende tutto difficile individuare un vincitore
processo decisionale più rapido e costellato da rischio dello stallo (ostruzionismo con potere
meno veti del veto)
Perdita della rappresentanza per alcuni gruppi migliore accesso alla rappresentanza di tutte
numericamente poco incisivi (minoranze etniche) le parti, pari opportunità, minore protesta nella
spinte centrifughe su questi gruppi società
più adatta a contesti socio-politici omogenei più adatta a contesti eterogenei
La democrazia maggioritaria, malgrado i tempi più paesi del Nord Europa presentano una serie di
rapidi di decisione malgrado la rimozione di molti degli indicatori della performance economica e
attori del veto, cioè quelli che possono bloccare delle sociale molto avanzati (reddito pro-capite, livello
decisioni, in realtà non produce necessariamente di conflitto sociale molto attenuato)
risultati di performance economica e sociale
(Inghilterra)
TENDENZE RECENTI
1. slittamenti legati a processi di lungo e di breve periodo tra questi due modelli, (in particolare
maggioritario consensuale), visto l'emergere di partiti alle ali estreme dello spazio politico,
i partiti più radicali, partiti di protesta.
2. il calo di consenso per i partiti tradizionali e collocati nelle posizioni intorno al centro dello spazio
politico rende sistema partitico più frammentato e governi di coalizione molto più
indispensabili
3. processi di decentramento di lungo periodo quali integrazione europea hanno avuto come
effetto quello anche di spingere alla sussidiarietà a livello nazionale, per esempio attraverso la creazione
o la valorizzazione di enti territoriali precedentemente meno importanti (ad. es le regioni in Francia)
4. il decentramento dei poteri porta a un modello più consensuale, sebbene poi in tempi recenti,
per fronteggiare la crisi economica, per razionalizzare in particolare la spesa pubblica, si è assistito a
processi di ricentralizzazione, (riforma costituzionale 2016)
29
Appunti di FdeF
Le democrazie predispongono dei meccanismi affinché il governo, la sua tenuta, la sua durata, siano a delle forme
di scrutinio popolare per via diretta o indiretta
Una facoltà del governo è quella di avere iniziativa legislativa, amministrare l’ordinario ma anche innovare
(implementazione di un programma) tramite nuove leggi.
Nel tempo si è avuta una crescita dell’intervento del governo (dalle funzioni originarie di ordine e di difesa, a quelle
di promozione dell’attività economica e di garanzia dell’equilibrio sociale), oltre a una proliferazione dei centri
di governo (nazionale, locale, comunitario).
SEMIPRESIDENZIALISMO
LEGITTIMAZIONE INDIRETTA
DIRETTORIO PARLAMENTARISMO
30
Appunti di FdeF