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Alexis de Tocqueville
Alessandro Latrofa
1
Indice
Introduzione .............................................................................................................................................. 4
Capitolo terzo – l’assetto sociale degli anglo americani ................................................................... 6
La caratteristica dell’assetto sociale degli anglo americani è di essere essenzialmente
democratico ......................................................................................................................................... 6
Conseguenze politiche dell’assetto sociale degli Anglo-americani ............................................ 7
Capitolo Sesto – quali sono i reali vantaggi che la società americana trae dal governo della
democrazia .............................................................................................................................................. 8
Tendenza generale delle leggi sotto l’impero della democrazia americana e istinto di coloro
che le applicano.................................................................................................................................. 8
Lo spirito pubblico negli Stati Uniti...................................................................................................... 9
L’idea dei diritti negli Stati Uniti ........................................................................................................... 9
Rispetto per la legge negli Stati Uniti ............................................................................................... 10
Attività che domina in tutte le parti del corpo politico degli Stati Uniti; influenza che essa
esercita sulla società ......................................................................................................................... 10
Capitolo Settimo – L’onnipotenza della maggioranza negli Stati Uniti e i suoi effetti .................. 11
Come l’onnipotenza della maggioranza aumenti, in America, l’instabilità legislativa ed
amministrativa che è naturale alle democrazie ........................................................................... 11
Tirannide della maggioranza ........................................................................................................... 11
Effetti dell’onnipotenza della maggioranza sull’arbitrio dei funzionari pubblici americani .... 12
Potere che la maggioranza esercita in America sul pensiero ..................................................... 12
Effetti della tirannide della maggioranza sul carattere nazionale degli americani – lo spirito di
corte negli Stati Uniti .......................................................................................................................... 12
Il più grande pericolo per le repubbliche americane viene dall’onnipotenza della
maggioranza ...................................................................................................................................... 13
Capitolo Nono – Cause principali che tendono a conservare la repubblica democratica negli
Stati Uniti .................................................................................................................................................. 14
Cause accidentali o provvidenziali che contribuiscono al mantenimento della repubblica
democratica negli Stati Uniti ............................................................................................................ 14
L’influenza delle leggi sulla conservazione della repubblica democratica negli Stati Uniti.... 15
La religione considerata come istituzione politica e come essa serva potentemente alla
conservazione della repubblica democratica presso gli americani.......................................... 16
Influenza indiretta che le fedi religiose esercitano sulla società politica negli Stati Uniti ......... 16
Principali cause che rendono potente la religione in America................................................... 17
Come la cultura, le abitudini e l’esperienza pratica degli Americani contribuiscano al
successo delle istituzioni democratiche.......................................................................................... 17
A conservare negli Stati Uniti la repubblica democratica contribuiscono le leggi più delle
cause fisiche, ed i costumi più delle leggi ...................................................................................... 18
Basterebbero le leggi e i costumi a mantenere le istituzioni democratiche in altri paesi diversi
dall’America? ..................................................................................................................................... 18
Importanza di ciò che precede nei confronti dell’Europa .......................................................... 19
LA DEMOCRAZIA IN AMERICA INDICE
2
La società
Nonostante ciò differenze
diventa più sensibili sono già visibili, basta
stabile
complicando i prendere in considerazione la
Poche famiglie rapporti tra gli
ricche si uomini, i legisti Francia di settecento anni fa e
trasmettono la iniziano ad uscire
catena di dai tribunali per vedere in che modo sia
comando in via prendere posto
ereditaria nelle corti evoluta.
I re si dimostrano i livellatori più
efficaci perché hanno sempre
cercato di portare il popolo allo
Si afferma il clero Re e nobili si stesso livello della nobiltà,
che non fa impoveriscono
distinzioni tra con le guerre arrivando addirittura a dargli
ricchi e poveri e mentre i plebei si
apre arricchiscono col un’importanza maggiore nei
all'uguaglianza
nel governo
commercio che
diventa la nuova
momenti di debolezza politica:
fonte di potenza se Luigi XI e Luigi XIV si sono
distinti per aver cercato di
rendere tutti uguali, Luigi XV ha
finito per mischiarsi col popolo assieme a tutta la sua corte.
Dato che ora le attività intellettuali sono ormai fonte di ricchezza, ogni scoperta scientifica viene
vista come una nuova forma di potere messa a disposizione del popolo e della democrazia, e
nel corso di questi 700 anni qualsiasi evento si è concluso con un ulteriore passo verso la
completa uguaglianza sociale:
le guerre con gli inglesi hanno decimato i nobili
la nascita dei comuni porta nuovi elementi democratici
l’introduzione delle armi da fuoco
l’invenzione della stampa livella la disponibilità di informazioni tra le diverse classi sociali
la religione sostiene che tutti gli uomini sono uguali di fronte a Dio
la scoperta dell’America porta nuove possibilità di ricchezza per chiunque
appare quindi evidente come ognuno di questi episodi abbia contribuito a far perdere potere
al nobile in favore del plebeo che ne è uscito rafforzato, in Francia come in tutto il resto del
mondo cristiano: questo livellamento, infatti, appare come una volontà divina proprio in virtù
del suo sviluppo lento ma costante, arrestarlo significava arrestare il volere di Dio.
I principali doveri dei governanti cambiano quindi in questa fase, ora devono educare alla
democrazia, purificandone i costumi e regolandone i movimenti: il governo dev’essere adattato
ai nuovi tempi e modificato secondo le circostanza, sviluppando una nuova scienza politica.
Questo processo poi è stato aiutato molto anche dai capi di Stato dato che, nessuno di essi, ha
mai tentato di dirigerlo. Ne consegue che la democrazia è potuta crescere da sola facendo
leva sui suoi istinti più selvaggi tanto da arrivare a prendere il potere senza che nessuno se ne
accorgesse. Ogni volta che gli eccessi hanno portato ad una degenerazione, non c’è mai stato
un legislatore che abbia tentato di porre un freno riparatore. Le contromisure hanno sempre
tentato di soverchiarla e distruggerla. La democrazia quindi si è sviluppata nel cuore delle
persone, senza però avere mai una controparte legislativa che avrebbe garantito il successo a
questa rivoluzione.
Nel periodo delle monarchie i popoli erano sottomessi, ma godevano di alcuni vantaggi che
un uomo contemporaneo non può capire perché ha sviluppato una mentalità differente nel
corso dei secoli. La pace era allora garantita da:
Alcuni sudditi la cui potenza garantiva che il re non approfittasse dei propri privilegi
Il popolo non immaginava un assetto diverso in cui potesse uguagliare i propri capi,
quindi accoglieva i loro benefici e non contestava i loro diritti.
La nobiltà non ha mai immaginato che qualcuno volesse privarla dei suoi privilegi
La grande rivoluzione democratica però sconvolge questi equilibri dando vita ad una società
in cui tutti partecipano alla scrittura delle leggi, l’autorità è rispettata perché non ha più una
derivazione divina ma è presente solo per necessità.
Il popolo, una volta educato ai veri interessi, realizza che per soddisfarli è necessario sottostare
alle esigenze di tutta la società. Quindi ora la creazione di associazioni sostituisce quella che un
tempo era l’aristocrazia lasciando spazio ad un sistema sicuramente meno splendente, ma che
porta con sé molte meno miserie.
La società europea, invece, ha abbandonato l’ordine sociale del passato senza procedere per
gradi ad un passaggio organico aiutato dalle leggi adatte. Quindi il popolo disprezza l’autorità.
Superate le barriere economiche che dividevano ricchi e poveri, questi hanno trovato ora
nuove ragioni per odiarsi e respingersi vicendevolmente dal potere. Il risultato è comunque una
società tranquilla, ma non per un benessere raggiunto quanto per la sua debolezza ed
immobilità: la società contemporanea ha distrutto il buono dell’antica condizione prima di
riuscire ad acquisire quanto c’è di buono nella condizione attuale.
In passato la società ha visto individui spregevoli annunciare spavaldamente la schiavitù
accanto a uomini dall’animo più nobile che invece l’hanno sempre combattuta; oggi invece
è comune trovare uomini nobili che esprimono le migliori opinioni possibili, salvo poi agire in
modo esattamente contrario accanto a uomini pacifici, ancora immuni dalla corruzione dei
costumi, pronti a qualunque sacrificio in nome del benessere della patria che però sono visti
come avversari dato che i loro intenti sono visti come male solo perché nuovi.
Dio prepara le società europee ad un futuro più stabile, ma dato che non è dato penetrarli:
“preferisco dubitare della mia intelligenza che non della sua giustizia”
esempio, da molte grandi famiglie ne sono rimaste solo due: la legge sulle successioni ha
livellato completamente la società.
Verso la fine del ‘700 gli americani iniziarono ad esplorare e colonizzare la valle del Mississippi,
facendo si che in brevissimo tempo si svilupparono aree civilizzate in pieno deserto. È in queste
aree che si trova la sperimentazione estrema della democrazia. Gente sconosciuta si trova
improvvisamente a dividere lo stesso pezzo di terra nelle stesse condizioni iniziali: spariscono
quindi tutte quelle differenze derivanti da ricchezza e aristocrazia, arrivando infine a livellare
anche le intelligenze dato che il livello di istruzione base è garantito a chiunque mentre quello
elevato è praticamente inaccessibile per tutti.
Solo pochi americani possono considerarsi veramente ricchi quindi tutti devono dedicarsi ad
una professione. Ne consegue che dopo alcuni anni di formazione base, qualunque cittadino
deve iniziare un processo di apprendistato che gli consentirà di imparare un mestiere,
interrompendo quindi il ciclo di studi alla stessa età in cui generalmente un europeo medio lo
comincia. Quasi tutti i ricchi americani sono partiti da una situazione di povertà, a volte anche
estrema, quindi quasi tutti hanno dovuto sacrificare lo studio per lavorare, quindi quasi tutti
hanno lo stesso bagaglio di nozioni religiose, storiche, scientifiche, politiche, legislative e di
governo.
Il concetto del diritto è ciò che fa la differenza tra la licenza e la tirannia, un uomo che subisce
una violenza tende a degradarsi, ma nel momento in cui riconosce ad un suo simile il diritto di
comandarlo si eleva su di lui, per certi versi, anche al di sopra.
L’esempio più semplice in tal senso ci è dato dal bambino, che altri non è che un uomo senza
forza ed esperienza. Appena ha un contatto col mondo esterno, il bambino tende ad
appropriarsi e ad utilizzare qualsiasi cosa gli capiti sotto mano senza aver nessuna remora dato
che non ha ancora dimestichezza col concetto di proprietà, salvo poi capirne il senso nel
momento in cui il giocattolo gli è sottratto, fino ad arrivare a capire che non deve fare agli altri
ciò che non vuole sia fatto a lui. In America nessuno fa sentire la sua voce contro il concetto di
proprietà dato che qui ognuno ha qualcosa da difendere e quindi ne riconosce il valore.
Il funzionamento politico è pressoché uguale: l’americano ha un’idea generale del diritto
politico perché ne è in possesso, quindi non attacca quello degli altri per difendere i suoi. La
democrazia inculca l’idea dei diritti politici a tutti i suoi cittadini.
È opinione comune che se i cittadini sono turbolenti non sia opportuno aumentare i diritti della
democrazia, in realtà è esattamente il contrario, e dovrebbero essere i governi ad avere più
interesse in questo dato che sono per definizioni temporanei, mentre la società non può morire.
Il popolo americano ha ricevuto dei diritti politici in un momento storico in cui era molto semplice
gestirlo dato che erano molto pochi; aumentando di numero, poi, anziché aumentare i poteri
democratici hanno preferito estenderne i domini.
Attività che domina in tutte le parti del corpo politico degli Stati Uniti;
influenza che essa esercita sulla società
Una delle differenze principali tra un paese libero ed uno che non lo è la percezione del
movimento: nel primo sembra andare tutto di corsa mentre nel secondo tutto sembra immobile:
questo è sintomatico di attività e quindi ricchezza, ma lascia un po’ stupiti il vedere come nel
paese ricco i bisogni aumentino costantemente, mentre nel povero sembra sempre che
nessuno abbia bisogno di nulla.
Quest’immagine è vera nelle monarchie e nelle aristocrazie, ma diventa addirittura lampante
nella democrazia perché la popolazione intera è in costante movimento.
Appena entrati negli Stati Uniti si viene accolti da un vero e proprio tumulto composto da
migliaia di voci che avanzano bisogni sociali differenti: chi ha bisogno di una chiesa, chi deve
scegliere un rappresentante e tante altre situazioni simili tra cui il movimento politico che, in
realtà, è solo un aspetto anche minimo di tutto il sistema che coinvolge tutta la società a
qualsiasi livello.
Esistono stati in cui gli abitanti accettano, oltretutto con riluttanza, solo una minima parte dei
diritti che la legge gli riconosce, mentre per l’americano l’essere privato della partecipazione
politica sarebbe una terribile condanna. Spesso dirige gli affari pubblici molto male, ma nel farlo
allarga i suoi orizzonti ed aumenta la fiducia in sé stesso dato che prende parte a progetti politici
ideati da altri ma che comunque coinvolgono tutta la collettività migliorandone le condizioni:
migliorando le condizioni comuni, l’americano migliora sé stesso. Le istituzioni democratiche
sono quindi una causa indiretta del prodigioso sviluppo industriale statunitense.
Uguagliare le condizioni di tutti i membri di una società, stabilendo quindi un regime
democratico, è quindi il modo migliore per procurar loro il maggior benessere possibile.
Diventa quindi necessario un ulteriore potere sociale che sia superiore a tutti gli altri, ma è
estremamente pericoloso per la libertà conferire un potere simile a qualcuno senza porre nessun
ostacolo dato che l’onnipotenza è sempre negativa, sia che chi lo esercita sia il popolo o un
re, perché questo contiene in sé il germe della tirannia.
Il vero problema del governo democratico americano è la sua forza che non prevede nessuna
garanzia contro la tirannide. Se un uomo subisce un’ingiustizia non ha nessuno a cui potersi
rivolgere dato che la maggioranza del popolo è sovrana e il potere legislativo è a questa legato
in modo molto stretto; le forze armate sono rappresentanti della stessa maggioranza e la giuria
non è altro che la stessa maggioranza col potere di emettere sentenze.
Il corpo legislativo dovrebbe essere sempre un’espressione della maggioranza, ma da questa
dovrebbe essere svincolata, il potere esecutivo dovrebbe essere indipendente e il potere
giudiziario, infine, completamente slegato dagli altri due.
hanno sempre adulato il re di turno, generalmente per debolezza, molto più raramente per vero
amore del re.
Uno dei principali rimproveri che si può muovere all’organizzazione democratica, in particolar
modo a quella americana, è la tendenza a mettere lo spirito di corte a totale disposizione della
maggioranza, tanto che, volendosi allontanare da questa, si finisce col perdere
completamente ogni diritto di cittadino e alla definizione stessa di uomo. Capita talvolta che i
cittadini riescano ad allontanarsi dalla rigidità delle regole della maggioranza o a disapprovare
apertamente leggi ingiuste o l’instabilità della democrazia, ma sono eccezioni molto rare dato
che apparentemente gli americani sembrano ragionare tutti nello stesso modo.
In America è facile sentir parlare di patriottismo da parte del popolo, ma è molto più raro
trovarlo nei governanti, questo perché nei regimi dispotici è il popolo ad uscirne logorato,
mentre in un sistema democratico questo spetta ai governanti. In America non si sentirà mai
parlare di re o di padroni, ma la popolazione elogia continuamente i propri governanti convinti
che posseggano tutte le virtù necessarie.
Stabilità
Cause Abitudini e della
Leggi
accidentali costumi repubblica
democratica
Leggi
Forma federale
•Permette all'Unione di avere la potenza di un grande stato e la sicurezza di un piccolo
Le istituzioni comunali
•moderano il dispotismo della maggioranza lasciando il popolo libero
fare tutto, mentre la morale proibisce tutto ciò che è sconveniente, la religione diventa così la
prima istituzione politica americana.
Libertà e cristianesimo risultano quindi essere profondamente legati tra loro, tanto che spesso
sacerdoti vengono mandati in esplorazione ad Ovest per fondare scuole e chiese.
sé un bagaglio culturale importante in termini di sopravvivenza perché convinti che per essere
considerati cittadini a tutti gli effetti sia sufficiente saper leggere e scrivere.
Se questi stessi coloni venissero però interrogati sul proprio stato allora il loro linguaggio
diventerebbe certo e fluido, sarà in grado di elencare i propri diritti ed i propri doveri perché
partecipando alla legislazione imparano a conoscerne le leggi. In America l’educazione è
finalizzata alla politica, in Europa alla vita privata.
condizioni naturali favorevoli del loro stato non potrebbero comunque spiegare niente al resto
del mondo dato che questa dipenderebbe esclusivamente da cause fisiche.
Nessuna di queste ipotesi è però dimostrabile dai fatti.
Esaminando attentamente la società americana è facile vedere che questi hanno affrontato
con grandi sforzi le naturali
• Diritti comuni debolezze umane (invidia,
Invidia presunzione, ignoranza) cui erano
sottomessi come chiunque altro,
correggendo così i difetti della
democrazia: le loro leggi
Movimenti • Immobilità della diventano quindi barriere per
politici morale religiosa arginare l’ambizione dei cittadini
e hanno saputo trasformare in
obiettivi comuni tutte quelle
• Esperienza passioni che individualmente
Ignoranza potevano permettere un
rovesciamento dello stato.
Non è stato l’affidamento alla
Foga dei • Abitudine agli natura del paese quindi ad
posto lasciando che non ci sia più un limite naturale al potere di chi comanda e agli obblighi di
chi è comandato.
Quando tutti i cittadini sono ugualmente impotenti non posso fare altro che mostrare alla forza
organizzata del governo la loro debolezza individuale. È quindi necessario considerare lo
sviluppo delle istituzioni e dei costumi democratici come unica fonte di libertà, preferendo
questo tipo di governo come forma di rimedio.
Far partecipare il popolo al governo è difficile, ma lo è ancora di più dargli l’esperienza
necessaria affinché lo faccia bene dato che le volontà della democrazia sono numerose, i suoi
rappresentanti inadeguati e le sue leggi approssimative, ma non esiste veramente nessun altro
baluardo contro la tirannia.
democratico che si andava diffondendo, dapprima in Francia e poi in tutto il continente: allo
stesso modo il nuovo metodo attacca tutto ciò che è vecchio per fare strada al nuovo.
Questa strada è seguita più dai francesi che non dagli americani, e questo dipende innanzitutto
dal fatto che la società dei secondi nasce principalmente dalla religione la cui presenza è
evidente in praticamente tutti i loro costumi pur essendosi posta tutti i limiti possibili da sola.
L’ordine religioso è infatti talmente distaccato da quello politico che si sono potute cambiare
le vecchie leggi senza scuotere di un millimetro le vecchie credenze.
A questo poi si aggiunge il fatto che l’impostazione democratica degli Stati Uniti non è frutto di
una rivoluzione democratica che ha indebolito le vecchie credenze. Qui ognuno cerca di
badare a sé stesso, legando la società non per idee ma solo per interesse.
porta inevitabilmente verso le idee generali dato che queste permettono loro di attirare gli
sguardi di chiunque col minimo sforzo.
La passione più importante prodotta dall’uguaglianza è proprio l’amore per l’uguaglianza, che
portata all’estremo arriva a combaciare col concetto di libertà.
Se nessuno è superiore all’altro, nessuno può trasformarsi in un tiranno quindi tutti gli uomini
saranno sempre liberi proprio perché sono tutti uguali, viceversa resteranno sempre uguali solo
finché saranno liberi.
È comunque vero che l’uguaglianza sociale non deve necessariamente correre di pari passo
con quella politica: pur avendo tutti il diritto di abbandonarsi agli stessi piaceri, non è detto che
tutti abbiano anche lo stesso diritto di governare: ci sarà sempre uno che, pur essendo uguale
agli altri, sarà chiamato a scegliere tra i simili i suoi ministri.
Uguaglianza e libertà devono quindi restare due cose distinte: considerando attentamente la
storia, si potrà vedere che in ogni secolo c’è sempre stato un evento particolare da cui
dipendono tutti gli altri. Quest’idea origina sempre un fatto dominante che finisce con l’attirare
a sé tutto il resto: quella che caratterizza questi secoli è l’uguaglianza delle condizioni.
Se gli uomini provassero a distruggere quest’uguaglianza, forse ci riuscirebbero pure, ma solo
dopo estenuanti lotte perché dovrebbero modificare completamente tutti gli assetti sociali,
abolire leggi, rinnovare idee. Per perdere la libertà politica, invece, è sufficiente lasciarla
andare.
Credere erroneamente che l’uguaglianza sia un bene intoccabile è pericoloso, ogni tanto
qualcuno mostra quali sono gli errori che possono deteriorare questo bene, ma viene per lo più
ignorato perché la massa è convinta che siano conseguenze eccessive e comunque molto
lontane nel tempo; se l’eccessiva libertà invece porta con sé mali immediati quindi il livello di
non possono nulla, nemmeno imporre la collaborazione agli altri; quindi si associano tutti
spontaneamente proprio per evitare di mettere in pericolo la loro indipendenza.
Questo stesso assetto che favorisce enormemente l’associazionismo, però, è anche il suo limite
più grande dato che per essere efficaci queste devono contare moltissimi membri per contare
qualcosa. Un governo potrebbe tranquillamente sostituire le associazioni più grosse, ma tutte
quelle più piccole sarebbero condannate alla scomparsa perché più lo stato prenderà il loro
posto, più gli uomini faranno a meno di costituirne, scatenando così quel circolo vizioso che li
porterebbe ad aver sempre più bisogno di esso: lo spirito umano può svilupparsi solo grazie alla
collaborazione reciproca degli uomini, compito delle associazioni in democrazia è quindi quello
di fare le veci dei potenti aristocratici.
gli americani spiegano tramite questa tutte le azioni della loro vita: l’amore illuminato per sé
stessi li porta a sacrificare con piacere parte del loro tempo e delle loro risorse in favore dello
stato e del prossimo.
Questa tesi non cerca di raggiungere grandi
La dottrina del bene inteso non può allontanare quindi l’uomo dalla religione dato che la finalità
è comune. un uomo che crede realmente nella religione che professa non ha difficoltà nel
sottomettersi alle sue restrizioni dato che la ragione gli consiglia di farlo e l’abitudine lo
predispone; anche nel caso in cui si ritrovi a maturare dei dubbi a riguardo non esiterà a mettere
in discussione i beni terreni in funzione di una più grande ricompensa nel regno dei cieli.
Per quanto possa essere democratica una società, ci sarà sempre qualcosa che riuscirà a
dominare l’individuo: in quelle società in cui la disuguaglianza è comune, la gente tende ad
abituarsi e non ci da peso; dove invece l’uguaglianza è un fattore fondante, anche la più
piccola disparità ferisce profondamente gli animi.
Se lasciati senza guida, i popoli democratici riusciranno in breve tempo a ricavare tutti i beni
possibili, rendendo così la propria vita più semplice, ma di contro c’è il rischio che questa ricerca
degeneri in un abbandono delle proprie facoltà: l’uomo che cerca di migliorare ciò che lo
circonda finisce col peggiorare sé stesso. Il legislatore deve quindi mantenere alti gli animi della
società.
Il materialismo è una malattia comune a tutti i popoli, ma molto più comune in quelli
democratici perché questa favorisce il godimento dei beni terreni, ma dev’essere
regolamentato perché portato ai suoi eccessi estremi potrebbe chiudere l’individuo in una
pericolosa spirale in cui qualsiasi cosa diventa materiale.
La religione è quindi un mezzo generico che insegna agli uomini il concetto di immortalità
dell’anima, quindi è un bene che si radichi nella democrazia. Ovviamente un eccesso in questo
senso potrebbe portare al risultato opposto, giacché estremizzata la metempsicosi non è
diversa dal materialismo, ma gli effetti sono più moderati perché la paura dell’aldilà pone un
freno agli eccessi morali.
In questa teoria la vera difficoltà sta nel capire in che modo i governi possano imporre un lato
spirituale ai popoli: sono inutili religioni di stato o filosofie ufficiali dato che, pur avendo successo
nell’immediato, alla lunga risultano essere fatali per la chiesa; allo stesso modo è errato dare
potere politico ai ministri del culto. Il solo metodo efficace per il governo sembrerebbe essere
quello di agire personalmente, dimostrando di credere veramente a quella data religione e di
seguirne scrupolosamente la morale.
la si sposa; d’altronde
chiunque sa perfettamente
costumi
accettata da una società in
cui la donna è libera di
effettuare qualsiasi tipo di
scelta.
Aristocrazia Democrazia In uno stato aristocratico,
• Diritti di nascita e • La libertà di scegliere il poi, il fine del matrimonio è
ricchezza determinano i partner garantisce quasi sempre quello di unire
matrimoni d'interesse relazioni più stabili famiglie e capitali più che le
• Matrimoni concepiti • Unioni definite persone, spesso quindi i
come mezzo per unire dall'amore matrimoni sono decisi prima
patrimoni e famiglie • Ragazzi educati fin ancora che i due promessi si
• Matrimonio come via di dall'infanzia alla vita incontrino la prima volta. Se
fuga all'autorità matrimoniale ognuno invece è libero di
paterna scegliere la propria
• Vincoli sociali difficili da compagna (e viceversa) è
superare solo l’amore ad unire le
coppie garantendone così
la stabilità.
Come già detto le donne
americane sono educate fin da giovani a quelle che saranno le conseguenze delle loro scelte,
lo stesso però non avviene nei paesi aristocratici, quindi spesso le fughe d’amore sono solo frutto
del bisogno di sfuggire dall’opprimente autorità paterna.
Nei paesi aristocratici i vincoli legati allo status sociale sono quasi impossibili da superare dato
che, anche quando sono superati tutti gli ostacoli di natura familiare, bisogna combattere
contro i limiti imposti dalla vita sociale che fanno sì che la nuova coppia viva come tra gli
estranei anche nella cerchia di amicizie più stretta. È quindi normale che in questo tipo di
società il vincolo del matrimonio sia sottoposto più a motivi di convenienza che non altro.
In democrazia invece il tenore di vita spesso modesto impone all’uomo di andare a lavorare,
generalmente in uffici pubblici, e lascia invece la donna chiusa dentro casa ad occuparsi delle
incombenze domestiche; questo tipo di società non trasforma l’uomo in un essere casto, ma
ne riduce di molto le opportunità di tradire la propria compagna anche perché il lavoro riduce
di molto il tempo disponibile e quindi le occasioni disponibili: tutti gli uomini democratici tendono
a prendere le abitudini di intellettuali e di industriali, quindi sono caratterizzati da una mente
fredda ed analitica, tuttavia abbandonano facilmente l’ideale per concedersi qualche fine
immediato come ad esempio la soddisfazione dei desideri. Il cittadino democratico resta
comunque poco sognatore.
L’influsso benefico dell’uguaglianza sulla morigeratezza dei costumi quindi si vede
limpidamente solo nel tempo, in Francia, ad esempio, secoli di disordine hanno reso incerta la
morale e la virtù creando un’aristocrazia che conserva ancora le proprie ricchezze che
garantiscono la soddisfazione continua di quei desideri degeneri nonostante abbia perso gran
parte dei suoi privilegi. La Rivoluzione ha diviso i patrimoni dei nobili che ora sono costretti a
vivere con i propri figli, abbassando di fatto notevolmente i loro piaceri: le classi meno
democratiche sono quelle che hanno mostrato meglio i segni di un nuovo sistema democratico.
Sia il fine che i mezzi utilizzati per raggiungerlo diventano quindi alla lunga monotoni perché
sempre uguali: in America non ci si può arricchire né con la guerra né con gli impieghi pubblici,
quindi agli uomini resta solo l’industria che pre prosperare, necessita di estremo ordine e
regolarità; le abitudini diventano così regolari.
il proprio valore e, soprattutto, perché i soldati morti liberano posti: si arriva quindi al paradosso
in cui i soldati che bramano di più la guerra sono quelli delle popolazioni che amano di più la
pace, la particolarità di questa dicotomia è che è prodotta interamente dall’uguaglianza.
Nel momento in cui lo spirito militare abbandona una nazione, la carriera militare perde
completamente importanza ed interesse, quindi avviene l’ennesimo ribaltamento di valori
rispetto al governo aristocratico: sono solo gli uomini peggiori ad interessarsi alla carriera militare
perché è ormai screditata. Questa particolare composizione degli eserciti rappresenta un
pericolo serio per la società perché trasforma l’esercito in una specie di Stato nello Stato, e solo
questo micro nucleo dispone di armi ed è in grado di usarle.
Le rivoluzioni militari non hanno mai preoccupato una società aristocratica, ma sono invece
molto temute da quelle democratiche che devono necessariamente scendere in guerra per
mantenere l’esercito tranquillo ed impegnato, almeno per un breve periodo di tempo.
Per quanto utile, la guerra porta con sé due pericoli fondamentali che l’aristocrazia non
conosce:
Soddisfa l’esercito, ma riduce alla disperazione i civili che necessitano della pace per far
prosperare i loro interessi
Mette in pericolo la libertà dato che dopo ogni vittoria i generali cercano di impossessarsi
del potere dello stato: il modo più veloce per distruggere la libertà è la guerra
Un possibile rimedio alternativo potrebbe essere l’aumento dei gradi disponibili in seno
all’esercito, ma questa sarebbe una soluzione temporanea perché in breve tempo il numero
degli ambiziosi in cerca di gloria aumenterebbe in proporzione ai nuovi posti disponibili.
L’unico rimedio possibile a questo paradosso non è nell’esercito, ma lo si può trovare solo
all’interno dello stato: i cittadini democratici odiano per natura dispotismo e le sommosse, quindi
i cittadini devono essere educati a questi istinti fin da piccoli, in modo che quando entreranno
nell’esercito porteranno con sé questi valori.
In passato l’aristocrazia aveva terreni che fornivano garanzie, quindi i nobili godevano di
un’indipendenza incredibile da cui deriva un impianto legislativo che resiste ancora oggi
nonostante il cambiamento delle condizioni iniziali: ancora oggi infatti chi ha dei terreni riesce
ad eludere facilmente il controllo dello stato. È in questo periodo che cominciano a sorgere i
primi nuclei industriali che non avevano nessun tipo di protezione, gli industriali erano quindi
considerati una classe inferiore che non meritava gli stessi riguardi del proprietario terriero. Col
tempo però l’industria si è evoluta e gli industriali sono riusciti ad accumulare grandi ricchezze,
arrivando quindi a diventare la classe sociale più importante; nonostante questo leggi e costumi
non sono cambiati, quindi all’industriale non sono riconosciuti nuovi diritti: aumentando la loro
importanza, aumenta la loro dipendenza dallo Stato che diventa così il padrone di tutti gli
industriali. Rendendosi conto che da solo non ha nessun potere contro lo stato, l’industriale inizia
ad avvicinarsi ai suoi colleghi formando associazioni che lo stato cerca di controllare
immediatamente dato che sono molto più forti e pericolose del singolo individuo, e
rappresentano l’unico strumento a disposizione degli industriali per resistere al potere centrale.
In tutta Europa esistono particolari associazioni che per operare hanno bisogno che il loro
statuto venga approvato dallo Stato, il quale cerca di estendere questo controllo anche a tutte
le altre. Questo atteggiamento è molto pericoloso perché degenererebbe velocemente in un
controllo assoluto anche sui singoli associati, cioè praticamente tutti i cittadini.
Così l’accentramento del potere porta ad accrescerne esponenzialmente il proprio potere e le
proprie prerogative, in questo clima il cittadino è posto quotidianamente sotto il controllo
scrupoloso dell’amministrazione pubblica ed ogni giorno deve sacrificare una nuova fetta della
propria indipendenza.
Tutti i processi di livellamento europei sono causa e conseguenza di un violento cambiamento
dei costumi e delle proprietà degli individui che hanno portato ad aumentare la loro
indipendenza nel momento in cui hanno combattuto contro l’aristocrazia, ma a perderla
nuovamente in favore del governo centrale quando la nuova realtà si è stabilizzata: l’uomo ha
voluto essere libero per essere uguale, ma man mano che diventava più uguale ha iniziato a
perdere la propria libertà
piccoli piaceri in maniera indipendente e quindi estranea al successo di tutti gli altri. Sopra tutti
questi c’è un unico potere immenso che da solo si incarica di fornire i piccoli piaceri a tutti in
maniera precisa e sistematica e facendo attenzione che nessuno dei suoi sottoposti smetta di
girare, e quindi di richiedere nuovi piaceri. In questo disegno il potere sovrastante gestisce tutto,
dalla felicità del singolo alla sicurezza, regola le loro industrie, le loro successioni ereditarie e tutti
i loro affari più importanti: a lungo andare si sostituirebbe in tutto e per tutto al libero arbitrio del
singolo. L’uguaglianza, d’altra parte, ha preparato gli uomini a tutto questo, tanto che è oggi
considerato un vantaggio.
I liberi cittadini sono costantemente divisi in due passioni contrastanti tra loro:
Il bisogno di essere guidati
La voglia di restare liberi
Quindi sono alla continua ricerca di una
soluzione che riesca a soddisfare entrambi i La gente accetta di
bisogni e quindi si rivolgono allo stato
immaginandolo come un potere unico ed
essere tenuta al
onnipotente, ma scelto da loro: in questo modo guinzaglio perchè è
riescono a coniugare centralizzazione e convinta che sia in
sovranità popolare.
mano al popolo
Questa soluzione resta comunque preferibile ad
una che accentri i poteri e li dia in mano ad un
corpo irresponsabile.
Se il capo dello Stato è eletto o controllato da vicino dal potere legislativo, l’oppressione che
esercita sugli individui potrebbe essere maggiore ma meno degradante perché a questi
resterebbe sempre l’illusione di essere comandati da loro stessi.
influenti, facoltose, forti. Queste possono ottenere risultati di molto superiori ai nobili perché
l’unione non può essere assoggettata al potere, corrotta o oppressa.
Il nobile aristocratico è in stretto contatto con i suoi simili, è quindi impensabile attaccarlo senza
che gli altri nobili vengano in suo soccorso; in democrazia invece gli uomini sono tutti isolati, non
hanno amici che possano soccorrerlo quindi l’unica difesa in loro possesso è lo Stato, che può
essere obbligato ad ascoltare per mezzo della stampa: l’uguaglianza isola l’individuo, ma
grazia alla libertà di stampa questo ha un’arma potentissima al suo fianco.
Il cuore del potere dei diritti dei privati e in tutte le piccole questioni che sono portate alla sua
attenzione; il suo fine non è aiutare spontaneamente chiunque si trovi in difficoltà, ma l’essere
sempre a disposizione di tutti. Questa funzione è particolarmente adatta ai fini della libertà in
un periodo in cui l’occhio del sovrano è su tutte le questioni di quei privati che sono troppo
piccoli per difendersi da soli: la forza dei tribunali è la maggior garanzia per l’individuo, ed in
particolar modo in un sistema democratico, a condizione che il suo potere cresca di pari passo
col processo di livellamento tra uomini dato che l’uguaglianza crea moltissime tendenze
dannose per la libertà.
•Il rispetto verso i diritti dipende da quanto questo è stato usato, in democrazia si
sviluppano di più i diritti della società perchè gli uomini si sentono meno legati ai
diritti personali. l'uomo deve stare attento affinché il potere sociale non li
Disprezzo diritti sacrifichi perchè quando ne viene sacrificato uno viene compromesso il
individuali costume della nazione e la società intera è in pericolo
•Vanno cercati nuovi rimedi a nuovi problemi, il potere sociale deve avere limiti
ampi ma ben visibili mentre i privati dovrebbero poter godere di diritti inviolabili;
Cambiamento lo stato moderno cerca di fare grandi cose con gli uomini, ma dovrebbe invece
del mondo preoccuparsi di fare uomini grandi
politico
Alla luce di questo è evidente come due idee si stiano facendo lentamente strada:
Alcuni vedono nell’uguaglianza solo le tendenze anarchiche che da questa nascono,
temono il libero arbitrio e hanno paura di sé stessi
Gli altri hanno scoperto la strada che, parallelamente all’anarchia, porta l’uomo verso
la servitù
Entrambi abbandonano la libertà, i primi perché la ritengono pericolosa, i secondi perché la
giudicano impossibile.