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sito contaminato
Sommario
Tra il 1973 e il 1984 le ceneri derivanti dall’attività di un inceneritore di rifiuti solidi urbani sono state scaricate nell’isola di
Sacca S. Biagio, sede dell’inceneritore. Tale area, situata nella laguna centrale di Venezia rientra nel sito di interesse
nazionale di Venezia-Porto Marghera da bonificare e risulta contaminata principalmente da metalli pesanti. Scopo di questo
lavoro è la ricerca di relazioni tra le concentrazioni di metalli pesanti nel substrato e quelle presenti nei tessuti vegetali di
alcune specie erbacee raccolte sull’isola. A tal fine sono state considerate sette specie vegetali relativamente abbondanti nel
sito. Sono stati prelevati più individui per ogni specie considerata contestualmente a campioni di substrato superficiale. Dai
dati finora raccolti emerge una grande variabilità sia nel substrato che nella risposta biologica delle diverse specie. Si
individuano comunque delle tendenze generali a livello di specie: per esempio Rumex crispus sembra traslocare facilmente la
maggior parte dei metalli considerati verso la porzione aerea, mentre Cynodon dactylon mostra un comportamento opposto.
La risposta delle diverse specie, tuttavia, varia anche con il metallo considerato, come si è potuto osservare per la specie
Silene alba per la quale i fattori di traslocazione risultano mediamente elevati per arsenico, cromo e alluminio, mentre nel caso
del cadmio tale indice è inferiore rispetto a quello della maggior parte delle altre piante. © 2005 SItE. All rights reserved
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Autore corrispondente. Tel.:+0-039-041-2348602; fax:+0-039-041-2348584; e-mail: argese@unive.it
2 Available online at http://www.xvcongresso.societaitalianaecologia.org/articles/
2.2. Caratterizzazione della flora e della Tali campionamenti sono stati realizzati durante
vegetazione il periodo autunnale (settembre-ottobre 2004) in
assenza di pioggia da almeno 72 ore. I campioni
La flora presente nell’area di studio è stata sono stati conservati in freezer a – 20°C fino al
censita in diversi momenti della stagione vegetativa: successivo trattamento per le rispettive analisi.
l’estate 2004, l’autunno 2004 e l’estate 2005.
Per la nomenclatura tassonomica è stata 2.4. Analisi chimico-fisiche
utilizzata la Flora d’Italia [Pignatti, 1982], tranne
Solanum sublobatum per il quale è stata seguita Per la determinazione delle concentrazioni totali
Flora Helvetica [Lauber and Wagner, 2001]. di metalli nel materiale vegetale è stata messa a
Di ciascun sito è stata stimata la copertura punto una procedura di estrazione del contenuto
complessiva della vegetazione con i metodi totale di metalli da materiale biologico.
utilizzati per i i rilievi fitosociologici (metodo La procedura prevede un attacco in digestore a
Braun-Blanquet). microonde (MDS-2000, CEM) con 4 ml di HNO3 al
Per quanto riguarda la componente erbacea, in 69% (Super Purity, Romil), 4 ml di H2O2 al 30%
ciascun sito sono state elencate le specie rinvenute (Super Purity, Romil) e 4 ml di H2O Milli-Q
durante l’ultimo sopralluogo, avvenuto a luglio (Millipore) per 0.25 g di campione liofilizzato.
2005. Tra queste sono state individuate quelle I campioni sono stati sottoposti al seguente
dominanti. programma:
Tale descrizione ha portato alla selezione di • 5’ a Tmax = 120°C, Pmax = 120 psi, potenza
alcune specie vegetali per la successiva indagine digestore = 100%
sulla loro capacità di bioaccumulo di metalli • 45’ a Tmax = 170°C, Pmax = 160 psi, potenza
pesanti. digestore = 100%
2.3. Campionamento e trattamento dei campioni Le analisi sono state effettuate mediante ICP-MS
(Elan 6100, Perkin Elmer) ed ICP-AES (Optima
Per il campionamento della componente vegetale 3100, Perkin Elmer). L’accuratezza e la precisione
sono state prese in considerazione sette specie scelte del metodo analitico sono state verificate mediante
in base alla loro abbondanza relativa nei siti di l’analisi del materiale di riferimento certificato
campionamento e a dati presenti in letteratura sulla IRMM-BCR-62 (foglie di olivo liofilizzate).
capacità di bioaccumulo di metalli. Sono stati Le ceneri sono state essiccate in stufa a 105°C
prelevati tre individui per ogni specie (a, b, c). per 72 h, quindi è stata selezionata la frazione
I campioni, conservati in sacchetti di polietilene granulometrica < 2 mm, sulla quale sono state poi
fino all’arrivo in laboratorio, sono stati effettuate le determinazioni sotto descritte.
immediatamente trattati. I campioni sono stati lavati E’ stato misurato il pH per via potenziometrica in
abbondantemente con acqua corrente, quindi sospensioni suolo/acqua deionizzata 1:2.5.
accuratamente con acqua deionizzata, ponendo Per la determinazione del contenuto di metalli
attenzione ad eliminare tutto il particellato adeso nelle ceneri i campioni sono stati trattati con una
alle radici visibile ad occhio nudo. Ogni campione procedura di mineralizzazione assistita da
vegetale è stato suddiviso in due sottocampioni: le microonde secondo le metodiche ISO 11466 e ISO
foglie e le radici, conservate separatamente in 11047. Per ogni campione è stata prelevata
contenitori di polietilene a -20° C, poi liofilizzate ed un’aliquota pari a 0.50 g. Sono stati aggiunti 2 ml di
omogeneizzate. H2O2 al 30%, 2 ml di HNO3 al 69% e 6 ml di HCl al
In ogni sito di campionamento sono stati raccolti 36% (Super Purity, Romil), quindi i campioni sono
anche tre campioni di ceneri superficiali (tra 0 e 40 stati sottoposti al seguente programma:
cm dalla superficie), nella zona appartenente alla • 10’ a Tmax =70°C, Pmax = 50 psi, potenza
rizosfera. digestore = 40%
4 Available online at http://www.xvcongresso.societaitalianaecologia.org/articles/
• 10’ a Tmax = 120°C, Pmax = 110 psi, potenza Ai fini del presente studio sono state considerate
digestore = 75% alcune delle specie erbacee più diffuse nei quattro
• 10’ a Tmax = 170°C, Pmax = 160 psi, potenza siti ed in particolare: Melilotus officinali, Silene
digestore = 100% alba, Verbena officinalis, Rumex crispus, Senecio
• 5’ a Tmax = 70°C, Pmax = 50 psi, potenza inaequidens, Conyza canadensis. Tali specie,
digestore = 40% abbondanti soprattutto nel sito 1, sono comunque tra
le specie presenti in quasi tutte le aree di
Successivamente i campioni sono stati campionamento. Per alcune di esse è nota la
centrifugati e lavati per 3 volte con acqua capacità di tollerare i metalli pesanti: si tratta ad
deionizzata, quindi filtrati e portati a volume. esempio di Rumex crispus [Bech et al., 2002],
L’analisi è stata effettuata mediante AAS (Spectra Conyza canadensis [Wei et al., 2004], Cynodon
250 Plus, Varian) ed ICP-AES. dactylon [Shu et al., 2002]. Di seguito è riportato
I dati sui metalli ottenuti per il substrato sono l’elenco, in ordine di abbondanza, delle specie
stati confrontati con quelli imposti dalla normativa rinvenute nel sito 1: Melilotus alba Medicus, Silene
italiana in materia di bonifiche (DM 471/99) e con alba (Miller) Krause, Verbena officinalis L.,
dati di letteratura relativi a suoli “normali” e suoli Cynodon dactylon (L.) Pers., Rumex crispus L.,
fitotossici. Solanum sublobatum Roemer et Schultes,
Diplotaxis tenuifolia (L.) DC, Senecio inaequidens
DC., Calamagrostis epigejos (L.) Roth, Cirsium
3. Risultati e discussione vulgare (Savi) Ten., Conyza canadensis (L.) Cronq.,
Daucus carota L., Malva sylvestris L., Mentha x
verticillata L., Plantago lanceolata L., Portulaca
3.1. Flora e vegetazione oleracea L.
L’analisi del substrato ha evidenziato una grande La capacità di bioaccumulo dei metalli
eterogeneità delle ceneri tra i diversi punti di considerati è stata valutata tramite il calcolo del
prelievo esaminati dovuta presumibilmente alla fattore di bioaccumulo (BAF), definito come
varietà di composizione del materiale incenerito “concentrazione di metallo nella pianta (mg/Kg p.s.)
(Rifiuti Solidi Urbani). In particolare Cu e Pb / concentrazione di metallo nel substrato (mg/Kg
presentano i più alti scostamenti dal valore medio, p.s.)”; tale coefficiente è stato calcolato sia per le
come evidenziato dalle deviazioni standard relative foglie che per le radici [Youn-Joo An, 2003]. La
(RSD) riportate in Tabella 3. capacità di traslocare i metalli verso le porzioni
Dopo il confronto con i limiti imposti dalla aeree, TF, è invece definita come “concentrazione
normativa italiana per i siti contaminati, è stata di metallo nelle foglie (mg/Kg p.s.) / concentrazione
considerata l’eventuale fitotossicità del substrato in di metallo nelle radici (mg/Kg p.s.)” [Rizzi et al.,
esame. L’analisi di dati di letteratura ha evidenziato 2004]. In linea generale una specie si può
che le concentrazioni misurate nelle ceneri considerare traslocatrice quando ha TF>1, mentre
dell’isola di Sacca San Biagio superano i limiti più basso è il fattore di traslocazione, più la specie
considerati generalmente tossici per le piante può essere considerata una candidata per le tecniche
[Liphadzi and Kirkham, 2005; Ross, 1994; Kabata- di fitostabilizzazione [Fitz and Wenzel, 2002; Rizzi
Pendias and Pendias, 1986]. et al., 2004].
Da queste considerazioni risulta evidente che Nella Figura 2 si riportano i grafici che mettono
ogni specie cresciuta spontaneamente sul sito deve a confronto i fattori di bioaccumulo di foglie e
essere necessariamente tollerante. radici di diverse specie vegetali per Cu, Cd e Zn.
Le specie considerate in Figura 2 sono C.
Tabella 1 dactylon (CY), C. canadensis (CO), R. crispus
Concentrazioni medie di metallo totale nelle quattro aree (RU), S. inaequidens (SE) e V. officinalis (VE).
(mg/Kg) e deviazioni standard relative calcolate per ciascun sito. Confrontando i BAF nelle radici (R) e nelle
Sono riportati i limiti tabellari delle colonne A e B del DM
471/99. foglie (F) per ciascuna specie vegetale, si ha anche
un’indicazione qualitativa sulla capacità di
As Cd Cu Pb Zn
traslocare i metalli nelle porzioni epigee da parte
Sito 1 20.3 3.19 2060 1500 3090 delle specie considerate (le specie con BAF nelle
RDS 10.5 4.77 72.9 20.8 16.4 foglie maggiore che nelle radici, nello stesso sito di
Sito 2 30.8 3.35 1040 2390 3560 campionamento, avranno evidentemente TF>1).
RDS 10.9 5.33 25.7 59.5 30.9 M. officinalis e S. alba non sono state considerate
Sito 3 24.4 3.83 2400 2140 3250 in quanto dai dati disponibili non si sono rivelate
RDS 13.8 6.14 57.9 35.5 27.5 specie interessanti ai fini del fitorimedio. In
Sito 4 23.6 3.42 1770 1980 2940 particolare S. alba presenta buoni fattori di
RDS 7.43 8.54 76.4 34.9 13.3 traslocazione per alcuni metalli, tuttavia i fattori di
colonna A 20 2 120 100 150 bioaccumulo sono particolarmente bassi. Non sono
colonna B 50 15 600 1000 1500 stati riportati nemmeno i grafici relativi ad altri
metalli che presentano fattori di bioaccumulo molto
bassi per tutte le specie vegetali considerate.
3.3. Bioaccumulo e traslocazione dei metalli nelle
Dall’osservazione dei grafici riportati si possono
piante
avanzare le prime considerazioni di carattere
qualitativo, basate sul confronto relativo dei BAF
Dai risultati ottenuti emerge un’elevata
riferiti a foglie e radici delle diverse specie e sulla
variabilità nella risposta biologica dei diversi
capacità di traslocare i metalli nella porzione epigea
individui vegetali campionati al variare della specie
(TF).
e del metallo considerato.
Per il rame i fattori di bioaccumulo più elevati
Rimane comunque possibile identificare delle
sono nelle radici di C. dactylon, il relativo TF è « 1.
tendenze generali a livello di specie.
6 Available online at http://www.xvcongresso.societaitalianaecologia.org/articles/
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3 CY
4 CY
1 CO
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