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10 Sabato, 19 giugno 2021

Palermo Società
ei quartieri popo-
lari di Palermo

N ogni mattina le
donne cantano e
gli uomini grida-
no. Ma niente
paura. Queste ur-
la maschili ancora immancabili
nelle strade siciliane sono sempli-
cemente quelle dei venditori am-
bulanti, che per essere doc devono
appunto abbanniare o vanniare
vantando la qualità della propria
merce. Su di loro ci sarebbe tutta
un’epopea da raccontare e do-
vremmo partire da lontano, forse
da quando i cartaginesi di Asdru-
bale attraversarono con gli elefan-
ti il fiume Oreto per entrare nel
cuore della città — Panormus, la
chiamavano i Greci — qualche seco-
lo prima di Cristo. Ma se proprio
dobbiamo scegliere una data d’ini-
zio di questa particolare categoria
professionale preferiamo l’anno
827, cioè più di mille anni prima
che i venditori ambulanti di Paler-
mo venissero finalmente fotografa-
ti dai fratelli Alinari e diventassero
così ufficialmente e senza ombra
di dubbio uno degli elementi iden-
titari della capitale siciliana. LA MEMORIA caseranno nei chioschetti, inse-
Nell’anno 827 sbarcano gli arabi. gnano che prima si riempie il bic-
Il viaggio non è stato lungo. Sono chiere d’acqua fresca e solo dopo
partiti infatti dalla Tunisia, pro- si versano in superficie due o tre

Le voci
prio come avevano fatto i cartagi- gocce di zammù. Non si mescola:
nesi. Ma questa volta l’incontro del- così, bevendo, il profumo dell’ani-
le due culture è un matrimonio tra ce è più persistente.
due mondi opposti. La città è bi- Ci sono anche i venditori di maz-
zantina da tre secoli. Gli arabi so- zetti di gelsomini e di pomelie, che
no portatori della cultura tecni- profumano ancora oggi le abitazio-
co-scientifica più avanzata dell’e- ni dei palermitani. E quelli che ven-

di dentro
poca, hanno ingegneri idraulici e dono attrezzi di rame per la cuci-
geografi, sono abili agricoltori, san- na, magari in cambio di capelli
no già che la terra è rotonda, han- femminili che poi serviranno per
no appena scoperto lo zero (meri- realizzare parrucche. Poi arrotini,
to del matematico Muhammad venditori di tessuti, Ma il grosso
Ibn Musa al Khwarizmi) e hanno dell’esercito è nel settore generi
voglia di conquistare tutta l’Isola. alimentari. Già di buon mattino le
Palermo — o Balarm, così la chiama- strade sono percorse da ragazzini

della Palermo
no gli emiri — come sempre si ade- che guidano una capra o una peco-
gua. Nel giro di qualche decennio ra. Sono i caprai, che invece di ab-
diventa la più grande capitale ara- banniare suonano un campanac-
ba del Mediterraneo, ospita den- cio, e che mungono il latte fresco a
tro le sue mura ben 300 moschee. domicilio. Mentre la giornata avan-
E parla arabo. za cominciano a fare capolino i
Dev’essere stato in quel momen- venditori di pane, di frutta, di pe-

di una volta
to che i venditori ambulanti han- sce, di ortaggi e di verdure selvati-
no messo a punto i fondamentali che, come per esempio il finoc-
dell’abbanniata, cioè della podero- chietto che serve per fare la pasta
sa cantilena con cui ciascuno offre con le sarde. E qui l’elenco sarebbe
la propria merce. Una abbanniata infinito. Sale, liquirizia di fiume,
trasmessa per cultura orale, in cui sorbe, azzeruoli... Ma non possia-
solo qualche parola di siciliano mo- mo dimenticare nemmeno altri
derno — ma non contemporaneo — venditori di cibi di strada, dallo
si mescola oggi al messaggio origi- di Enzo D’Antona sfincionaro al panellaro al quaru-
nale arabo. Ovviamente siamo di maro, al venditore di pane con la
fronte a una divaricazione assolu- meùsa, cioè la milza fritta nello
ta tra forma e contenuto. Tra le pa- La tradizionale j L’acquaiolo strutto.
role incomprensibili pronunciate Un acquaiolo Lo sfincione è una pizza soffice
(o meglio, cantate) e la merce in “abbanniata” versa l’acqua e spugnosa con sopra sugo di po-
vendita. Non è questa una forma figlia di culture diverse nel bicchiere, modoro, cipolle, acciughe e cacio-
di pubblicità subliminale? E anche Fratelli Alinari cavallo. La panella è una frittella
sublime a dire il vero. Comunque in cui qualche parola 1890. In primo di farina di ceci. La quarume, ver-
funziona, anche se ormai né il ven- piano le sione locale della caldume, è un in-
ditore né l’acquirente sanno che di siciliano moderno bottiglie con lo sieme di interiora di vitello cotte
cosa significhi quella cantilena, si mescola al messaggio zammù, l’anice, nel brodo e guarnite con prezze-
del resto ascoltabile all’infinito an- e la “quartara” molo e fette di limone. L’elenco po-
che nei mercati storici che in Sici- originale arabo trebbe continuare, ma come mini-
lia sono ancora a struttura araba mo dobbiamo citare ancora i fritto-
(banconi come proiezione esterna lari, non fosse altro per la incredibi-
di un dammuso), e si chiamano a le tecnica di vendita. La frittola è
volte allo stesso modo. La via prin- un miscuglio di scarti di macella-
cipale della casbah di Tunisi, tanto zione: cartilagini, nervetti e fram-
per fare un esempio, è Suk-el-atta- nomastica per finire appunto ai marrà inglese fino al 1964 al tempo tutto. Messi tutti assieme sono la menti di ossa, bolliti e poi rosolati
rin (traduzione: via dei droghieri) dolci e alle abbanniate. di Domenico “Dom” Mintoff. versione palermitana dei londine- e conditi con il pepe nero. L’ambu-
e infatti a Palermo una famosa via Tralasciamo le alterne fortune Facciamo quindi un salto di si magazzini Harrods, i cui slogan lante mette tutto in un paniere co-
commerciale si chiama via Lattari- del commercio ambulante nella qualche secolo e arriviamo alla Bel- erano «dallo spillo all’elefante» e perto da cui attinge con le mani
ni. Ma non è solo per il fatto della Palermo normanna (le 300 mo- le Époque e alle prime foto Alinari «tutto per tutti ovunque». C’è il senza che l’acquirente possa nep-
cassata (quas’at), torta a base di ri- schee trasformate in chiese cristia- di venditori ambulanti forniti di ce- venditore di acqua fresca che nel- pure sbirciare dentro. La frittola si
cotta e marzapane, che quel mon- ne), sveva, angioina, spagnola, ara- ste, panieri, tavole di legno e sac- la versione più sofisticata vende può guardare solo dopo il paga-
do arabo è inciso nel Dna della Sici- gonese, austriaca (solo 40 anni), chi ma a volte anche di carri da tira- acqua e zammù, cioè acqua con l’a- mento.
lia. La verità è che proprio la lin- borbonica o anglo-borbonica, con re a mano e magari carretti sicilia- nice. Zammù deriva da sambuco, Questa è la Palermo dei Florio.
gua araba è ben viva in molte cose l’ammiraglio Nelson nominato du- ni decorati con le scene dell’opera pianta portata in Sicilia dagli ara- Un periodo che nessun libro di Sto-
siciliane, a cominciare dalla topo- ca di Bronte e con Malta che poi ri- dei Pupi. Gli ambulanti vendono di bi. I maestri acquaioli, che poi si ac- ria definisce così, ma che ha una
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Alinari è uno dei più grandi e famosi al mondo: il suo patrimonio
La scheda Le foto Alinari conta oltre cinque milioni di pezzi, tra fotografie, documenti,
L’articolo in queste pagine è stato pubblicato dal blog libri specializzati e attrezzature tecniche storiche, cui si sono
foglieviaggi.cloud con il corredo fotografico degli scatti aggiunte adesso quasi 260 mila immagini digitali. Nel dicembre
d’epoca dei Fratelli Alinari, che immortalano gli antichi mestieri del 2019 questo preziosissimo archivio è stato acquistato dalla
dei mercati di un tempo di Palermo. L’archivio fotografico Regione Toscana.

Il tonno
Il mercato
del tonno a Né il venditore
Palermo ne del secolo — quando il loro patri- no che aumenta i decibel dell’ab-
Fratelli Alinari monio ammonta a circa 100 milio- né l’acquirente banniamento ma che poi diabolica-
1915/1920 ni di lire — la fortuna dei Florio si
avvia al tramonto. Ma è proprio in
sanno che cosa mente — finita l’epoca del Geloso e
iniziata quelle delle musicassette
questi anni a cavallo del Novecen- significhi — consentirà al venditore di grida-
to che la loro stella mondana brilla re anche con la voce registrata.
più che mai. quella cantilena Questi nastri, temiamo, sono anda-
Palermo è ricca, o almeno lo sem-
bra. Diventa grazie ai Florio una
ascoltabile anche ti perduti. Spiace che nessun antro-
pologo o studioso di tradizioni po-
delle capitali dell’Art Nouveau. I re- nei mercati storici polari se ne sia occupato o li abbia
gnanti di mezza Europa sbarcano catalogati. Perché in quel caso, co-
in città ospiti di donna Franca, la me gli egittologi decifrano i gero-
moglie di Ignazio jr L’Esposizione glifici, noi potremmo oggi cercare
nazionale del 1891, con tutti i padi- di capire che cosa si diceva esatta-
glioni liberty progettati dall’archi- mente in quelle cantilene arrivate
tetto Ernesto Basile, è l’apoteosi. fino a noi dall’Anno Mille. La Lapa
In realtà il divario con il Nord sta impera ancora, anche se poi alcu-
crescendo. Venti anni prima la cit- Oggi la millenaria ni si sono messi in grande e hanno
tà più grande d’Italia era Napoli comprato addirittura il Leoncino.
(489 mila abitanti), seguita da Ro- storia E con il Leoncino sono arrivati an-
ma (242 mila) e da Palermo (219 mi-
la). Ora, a fine secolo, Palermo è su-
degli ambulanti che i primi slogan in italiano. Me
ne ricordo uno, ossessivo e ansio-
perata da Milano e Torino. Se al palermitani geno: «Venti pacchi di sale mille li-
Nord la paga di un operaio è di ol- re, quando mi cercate non mi tro-
tre una lira e mezza al giorno, dalla si perpetua vate». Oppure: «Che faccio, me ne
Sicilia si comincia a emigrare in
massa. Prima verso la Tunisia, poi
Ma il futuro vado o rimango?»
Oggi la millenaria storia degli
verso l’America. Con i cantieri na- è incerto ambulanti palermitani si perpe-
vali in crisi, il commercio ambulan- tua. A dispetto di ordinanze, in-
te diventa una delle maggiori, se giunzioni, minacce di interventi,
non la principale attività di sussi- essi ogni giorno sono al lavoro co-
data d’inizio e una data di conclu- no il tonno sott’olio, arriveranno a stenza per chi non trova altro lavo- riva nel secondo dopoguerra. Vo- me i commessi di Harrods. Ma il fu-
sione. I Florio arrivano a Palermo possedere 99 navi, il massimo con- ro. I Florio faranno ancora sentire gliamo condensarla in quattro let- turo è incerto. Perché se fossero ap-
nel 1799 e aprono un negozio di sentito dalla legge, ma la centesi- la loro voce, fondano il quotidiano tere? La parola è Lapa. E la Lapa è plicate le leggi europee in materia
spezie, l’Aromateria, in via Mate- ma se la faranno realizzare in oro “L’Ora” nel 1900 e poi inventano la l’Ape Piaggio, che a poco a poco so- di conservazione e igiene degli ali-
rassai. Sessantuno anni dopo, massiccio per esibirla all’ingresso prima corsa stradale al mondo, la stituisce i carretti che vanno scom- menti, solo pochi sarebbero in re-
quando arriva Garibaldi, sono già i dei loro uffici. E oltre ai cantieri na- Targa Florio. Ma la loro epoca fini- parendo ma ne eredita le decora- gola. E allora addio per sempre
padroni della città. Producono e vali governano il porto. Il nuovo sce con la prima guerra mondiale. zioni dei paladini di Francia. Sul agli abbanniatori erranti di Paler-
imbottigliano il Marsala, inventa- Stato penalizza il Sud e verso la fi- La grande svolta tecnologica ar- tetto della Lapa appare il megafo- mo.

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