41
-
43
Prologo per il teatro del Cockpit 2
45
Personaggi
MATTIA, un nobile
BARABBA, l'Ebreo di Malta
5
ITAMORO, suo schiavo
CALEPINO, pascià di Calimat
6
FRATE GIACOMO
FRATE BERNARDINO
PIGLIA-BORSA, un ruffiano
DUE MERCANTI
TRE EBREI
CAVALIERI DI MALTA, PASCIÀ, UFFICIALI, FRATI, SCHIAVI,
GUARDIA, MESSAGGERO, AIUTANTI, CARPENTIERI
CATERINA,madre di Mattia
7
~ AIL~figlia d~Barabba '<\\l~ \-..c..
1
bhC.1r.,.:i
BELLAMIRA, cortigiana
BADESSA
MONACA
47
o. i:'! v~h t -::i.. ,t t,1().,4-A
;I.',. .. J~\ '-1,y\;{.•. t U:~PW -l. ' ~• i.~ )
MACHIAVELLI
Il mondo crede morto Machiavelli:
8
No, la sua anima era volata oltre le Alpi ;
Morto ora il Guisa9, dalla Francia se ne torna
A mirare questa terra e divertirsi coi compari.
Alcuni mi odiano anche solo di nome:
Ma chi mi ama, mi protegga da quelle lingue
E spieghi loro che io,_Maç}iiavelli,
Non mi curo d~ li uq_1I1ini, né delle loro parole.
Meraviglia maggior dest;-~-chf rnÌ odia: ~-
In pubblico inveisce contro le mie opere,
Eppure continua a leggermi finché ascende
Al soglio di Pietro; non appena mi accantona,
Viene avvelenato dai miei rampanti seguaci.
~ ~ _ o l o_ una _sd occhezza p_~r g_af!1big(
L'unico peccato? L'ignor~nza. 10
Dicono che ·gli uccelli del cielo riferiscono i crimini accaduti :
Che pena solo sentire tali cretinerie!
Certi poi cianciano d'un titolo alla corona:
Che diritto all'impero vantava mai Cesare?
La forza creò i primi re: mai più certe furono le leggi 11
Di quando vennero scritte nel sangue, come fece Dracone •
Ne discende che una cittadella ben munita
12
Funziona molto più della diplomazia •
Se Falaride avesse rispettato questa massima,
Non avrebbe muggito nel toro bronzeo
Contro l'invidia per i grandi 13; dal misero popolino14
Possa io esser invidiato, piuttosto che compianto!
Bene, ed ora? Non vengo certo
49
I.I
-
Solo perchélia il mi9 fayore •
15
Esce
- -
1.1 Barabba nel suo banco, di fronte a dei" sacchi d'oro
·~
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1 ARABB 1:,,. ,~1\1.· o
51
I.I
Entra un Mércante
~O,t" C..r\.lw me,c... Ulf\ k OL'-"·1.,itl c.,"°',' q)J
PRIMO MERCANTE - - - (?-Q.i.,..~ o~ l"\~ , Q i'\tXv-. \ .l. G\I'\ ~ .,;,
B ~li.!,l • •,vt1., vc:0\
arabba, le tue navi sono al sicuro
Nella rada di Malta; tutti i mercanti
Con le varie merci sono giunti incolumi 22 •
M·1 . ,
_ mandano qm per sapere se verrai tu
Di persona a pagare il dazio.
53
I.I
BARABBA . .
Le navi sono al sicuro, ha1 detto, e c.ariche di ricchezze?
pRJMO MERCANTE
Si. .
BARABBA · Va' dunque, e dì loro di sbarcare
E di portare le polizze di ingresso:
Il mio credito in dogana
Varrà bene come la mia stessa presenza.
Va' e manda loro sessanta cammelli, trenta muli
E venti carri per scaricare la merce.
Come, sei il capitano di una mia nave,
E non l]ai credito sufficiente?
PRIMO MERCANTE
Solo il dazio da sé quasi supera
La ricchezza di molti mercanti della città:
Dunque eccede di molto il mio credito, signore.
BARABBA
Va', uomo, e di loro che ti manda l'Ebreo di Malta.
Diamine, chi fra di loro non conosce Barabba?
PRIMO MERCANTE
Vado.
BARABBA Bene, qualcosa comincia ad arrivare. Aspetta,
Di quale nave sei capitano?
PRIMO MERCANTE
Della Speranza, signore.
BARABBA E non vedesti
Ad Alessandria la mia ragusea?
Non puoi essere giunto dall'Egitto, o dal Cairo,
Se non da quello sbocco nell'acqua
Dove il Nilo paga tributo al mare;
Per forza devi passare da Alessandria.
PRIMO MERCANTE .
55
I.I
SECONDO MERCANTE
La tua ragusea, di ritorno da Alessandria,
Sappi, Barabba, è nella rada di Malta,
Colma d'ogni bene e di gran copia
Di seta persiana, oro, e perle d'oriente.
BARABBA
Come mai non giungesti insieme con le altre navi
Partite dall'Egitto?
SECONDO MERCANTE Non le vedemmo, signore.
BARABBA
Magari hanno costeggiato Creta
Per smerciare l'olio o per qualche altro affare.
Sbagliasti comunque a viaggiare così a lungo
Senza l'aiuto o la guida delle loro navi.
SECONDO MERCANTE
Signore, ci scortò una flotta spagnola,
E non ci lasciò fino ad una lega da qui,
Mentre inseguiva delle galee turche.
BARABBA
Allora_ risalivano verso la Sicilia. Bene, va'
!dordina ai mercanti e ai miei uomini di sbrigarsi
accoS tare e a scaricare le merci.
57
I.I
SECONDO MERCANTE
Vad9. Esce
sA.RABBA
Così fluisce ogni fortuna per terra e per mare,
Così da ogni parte noi ci arricchiamo:
23
Ecco la benedizione promessa agli Ebrei ,
24
Ecco la beatitudine del vecchio Abramo •
Può il cielo far più per gli uomini in terra
Che riversare in seno questa abbondanza,
Sventrare per loro le viscere del mondo,
Costringere i mari in schiavitù, e i venti
A sospingervi i beni con soffio propizio?
Non sono forse odiato solo perché felice?
E chi oggi riceve onori, se non perché è ricco?
Meglio essere un Ebreo, e odiato,
Che Cristiano, povero, e commiserato; ~; Q (:,(.al.)U'i\ <) i ,.~ 1 • ;,,..f,)'\' :
25 e,( ''{lo(.J.L\ I i>-. I.,-. 9_J:ll" \.o 1"01\
Né scorgo certo frutti in questa loro fede , ":;,\ l " \ ~ l " > ,O ,,.,_ 1'il..A).~ -.<!> •
Vd!,C~• -"''(\ ' c..,'
Oltre a inganno, fal.§ità1 e _Erande ~ oglio,
~ -
59
-C
I.I
PRIMO EBREO
3
Andiamo, non ditemi che non si tratta di politica '.
SECONDO EBREO
Su, allora, andiamo da Barabba:
Lui può consigliarci al meglio su simili questioni.
Eccolo che viene.
BARABBA Miei confratelli, che succede?
Perché vi affollate da me?
Quale sventura è toccata agli Ebrei?
PRIMO EBREO
Barabba, nella rada riposa una flotta di galee da combattimento
Giunta dalla Turchia;
Proprio oggi si riunisce il Consiglio
Per dare accoglienza e ascoho alla loro ambasciata.
BARABBA
Oh, che vengano pure, ma non per fare la guerra;
Attacchino pure, purché vinciamo noi.
(a parte) Anzi, che attacchino, vincano, e uccidano pure tutti,
Purché risparmino me, mia figlia, e la mia roba.
PRIMO EBREO
Se si fosse trattato di rinnovare l'alleanza,
Non avrebbero assunto questa posa di guerra.
SECONDO EBREO
Temo che il loro arrivo ci porterà afflizione.
61
I.I
BARABBA
Stolti, di che moltitudini blaterate?
Che bisogno hanno degli alleati di trattare una pace?
E i Turchi e i Maltesi sono alleati.
No, no: ci deve es~;;; ;otto quai~os' altro.
pRJMO EBREO
Barabba, o vengono per far pace o per far guerra.
BARABBA
O per nessuna delle due cose. Magari sono solo di passaggio
Mentre risalgono l'Adriatico verso Venezia,
Contro cui più volte si cimentarono
Senza riuscire nell'intento.
TERZO EBREO
Davvero acuto: potrebbe essere così.
SECONDO EBREO
Eppure il Senato ha convocato una riunione
A cui devono essere presenti tutti gli Ebrei di Malta.
BARABBA
Uhm, presenti tutti gli Ebrei di Malta?
E sia. Allora che ognuno
Si prepari a sbrigare questa formalità.
Se verrà fuori qualcosa che tocca la nostra prosperità,
State ben certi che presterò cura ... (a parte) a me stesso.
PRIMO EBREO
Lo sapevo. Fratelli, possiamo andarcene.
SECONDO EBREO
Congediamoci ora. Addio, buon Barabba.
BARABBA
Andate pure. Addio, Zaareth. Addio, Temainte. (gli Ebrei escono)
Quanto a te, Barabba: stana il segreto.
Raduna iJ.uoi sensi, convoca ogni tuo ingegno:
Questi sciocchi h~nn; capito un bél n ulla.
Q_a tempo M;ita a;,a~-;a un -trìbuto a1 Tui-èhi, ·
Tributo ,che, di certo per po~t!_ca, _s ospetto,'
63
I.2
FERNESE
Ebbene, pascià, che cosa ci chiedete?
CALEPINO
Sappiate, Cavalieri di Malta, che giungiamo da Rodi,
Da Cipro, Creta, e le altre isole
Che giacciono in mezzo alle acque del Mediterraneo.
FERNESE
65
1.2
67
1.2
RIMO CAVALIERE
P Avete, deciso che cosa dire loro?
FERNESE f H . Eb . . . .
Sì: lasciate are a me. v01 rei, avvtcmatev1.
L'imperatore turco ha inviato qui
Il grande Selim Calimat, figlio di Sua Altezza,
A riscuotere il nostro tributo decennale.
Questo è quanto. Ora sappiate che ci preme ...
BARABBA
Allora, mio buon signore, onde preservare questa pace,
A vostra signoria converrà farglielo avere.
FERNESE
Aspetta, Barabba: non è finita qui.
A quanto ammonti il tributo di questi dieci anni,
L'abbiamo stimato, ma non possiamo raccoglierlo
Per via delle guerre che hanno saccheggiato l'erario.
Eccoci pertanto a richiedere il vostro aiuto.
BARABBA
8
Quelli ricchi aumentino le loro quote, allora.
ARABBA
69
I~
I.2
SECONDO CAVALIERE . . . . . . .
Non abbiamo forse concesso agli stramen d1 arncch1rs1?
Loro ci concedano il contributo.
BARABBA
Come, in parti uguali?
FERNESE No, Ebreo, come infedeli.
Proprio per avere tollerato la vostra odiosa esistenza,
Che incontra condanna agli occhi di Dio,
Ci toccarono in sorte queste tasse e afflizioni.
Ecco quanto abbiamo deciso:
Leggi gli articoli del nostro editto.
PRIMO UFFICIALE (legge)
Primo: i soldi del tributo ai Turchi verranno interamente riscos-
si presso gli Ebrei, e ciascun di loro dovrà donare metà dei pro-
pri beni.
BARABBA
Che, metà dei propri beni? Non i miei, spero?
FERNESE
Prosegui.
PRIMO UFFICIALE (legge)
Secondo: chi si rifiuta di pagare, dovrà immediatamente farsi cri-
stiano.
BARABBA
Cristiano! Uhm, che cosa conviene fare?
PRIMO UFFICIALE (legge)
Infine, chi rifiuta anche questo, perderà tutto quanto possiede.
I TRE EBREI
Oh, signore, allora diamo la nostra ·metà.
BARABBA
Ah, manigoldi di vil fatta, indegni d'esser nati ebrei!
Volete sottomettervi così meschinamente
E abbandonare i vostri beni al loro arbitrio?
PERNESE
71
1.2
BAflABBA di . . ' 35
No, governatore: certo non m1 convertlro .
FERNESE
Allora paga la tua metà.
BARABBA
Sapete cosa mi procurate con questo scherzo?
Metà delle mie sostanze è già la ricchezza di una città.
Governatore, non fu così facile ottenerle:
Non me ne separerò alla leggera.
FERNESE
Messere, la metà è la multa imposta dall'editto:
O paghi quella, o confischiamo tutto.
A un cenno di Fernese gli ufficiali escono
BARABBA
Corpo di Dio.' 36 Aspettate, avrete la mia metà.
Trattatemi come ì miei confratelli.
FERNESE
No, Ebreo: tu hai rifiutato quegli articoli.
E adesso non puoi più revocarli.
BARABBA
Allora volete rubarmi ogni bene?
La vostra religione si fonda sul furto?
FERNESE
No, Ebreo: ci prendiamo in particolare i tuoi
Per evitare la rovina di una moltitudine:
Meglio che uno solo soffra per il bene comune,
E non che molti periscano per un individuo 37 •
Tuttavia, Barabba, non ti manderemo in esilio:
Continua a vivere qui a Malta, dove ottenesti la tua ricchezza
E, se ti riesce, fattene un'altra.
BARABBA
73
1.2
pRJMO CAVALIERE .
Dal nulla in principio pervenisti a piccola ricchezza,
Dal poco al più, e dal di più a più di ogni altro.
Se la tua antica maledizione ti piomba sul capo
E ti getta nella povertà, disprezzato da tutto il mondo,
Non è colpa nostra, ma del tuo peccato intrinseco.
BARABBA
Tirate fuori le Scritture per giustificare il vostro torto?
Non espropriatemi a colpi di sermoni.
Certi Ebrei sono malvagi, ma i Cristiani, tutti.
E se anche la tribù da cui discendo ·
Fosse stata dannata per il suo peccato,
Devo esser punito per la sua trasgressione?
L'uomo che agisce con giustizia avrà la vita:
E chi fra voi può accusarmi del contrario?
FERNESE
Taci, furfante d'un Barabba!
Non ti vergogni a giustificarti così,
Come se non conoscessimo la tua professìone? 38
Orsù, affidati alla tua rettitudine:
Sii paziente, e vedrai crescere i tuoi beni.
Troppa ricchezza cagiona avidità,
E l'avidità, oh!, è un peccato orrendo.
BARABBA
Sì, ma il furto è peggio. No, non mi private così,
Questo è un furto. Se mi depredate,
Sarò costretto a rubare e arraffare più di voi.
PRIMO CAVALIERE
Saggi governatori, non ascoltate i suoi improperi.
Converti_te la sua dimora in un convento;
75
1.2
FERNESE
Così sia fatto. Ufficiali, avete finito?
pRIMO UFFICIALE
Sì, mio signore, abbiamo confiscato i beni
E le merci di Barabba, la cui stima
Ammonta a più di tutta la ricchezza di Malta.
Degli altri abbiamo preso la metà.
FERNESE
Vuol dire che del resto mi occuperò io 39 •
BARABBA
Bene dunque, mio signore: siete soddisfatto adesso?
Mi avete preso merci, soldi e beni,
Le navi e i magazzini, e tutto ciò di cui godevo.
Ora che avete tutto, non potete più chiedermi altro:
A meno che il vostro spietato cuor di pietra
Non spenga ogni restante misericordia nel duro petto
E vi induca a spogliarmi anche della vita 40 • ·
FERNESE
No, Barabba: lungi da noi e dal nostro credo
Lordarci le mani col tuo sangue.
BARABBA
Oh, trovo offesa di gran lunga minore
Prendersi la vita di un miserabile
Che averne causato la miseria.
Mi togliete tutta la ricchezza, opera di una vita,
Conforto nella vecchiaia e speranza per la prole:
Non state a cavillare sul vostro torto.'
FERNESE
Chetati, Barabba: ricevi solo quel che è giusto.
BARABBA
41
La vostra somma giustizia m'arreca un sommo danno •
77
1.2
79
I.2
nAAABBA
Che e
cianci mat• cl'1 G'10bb e? onosco 1a sua ncc
· hezza,
Come sta scritto }: possedeva settemila pecore,
4
81
,I
I.2
SECONDO EBREO
Andiamo, allora. Fede mia, che strazio
Vedere un uomo in una tale prostrazione.
Statti bene, Barabba. Escono. Resta Barabba
aAJlABBA Sì, voi statevi bene.
Ah, l'ingenuità di questi miseri vigliacchi!
Poiché loro, zoticoni!, non hanno ingegno,
Mi credono un sordo grumo di argilla
45
Che si scioglie in terra alla prima acqua •
No: a sorte migliore nacque Barabba,
Di polvere più fine dell'uomo comune
Che giudica solo secondo il presente.
Chi ben ragiona sa frugare nel suo ingegno
Ed escogitare un'astuzia buona in futuro,
Ché il male può capitare a ogni momento ...
Dove va la mia bella Abigail?
83
_/
1.2
85
1.2
87
I.2
49
Ch fare l'ipocrita di nascosto ,
: Sia, padre:
E se anche m1 acco gono, c e verra' dopo.;>
j\BIGAl . I h
sARABBA ,
Ecco che verra dopo:
Nella stanza di sopra, sotto l'asse lungo il pavimento,
In segreto ho nascosto l'oro e i gioielli conservati per te.
Arrivano! Sii astuta, Abigail .
.ABIGAIL
Padre, su, vieni con me.
sARABBA No, Abigail, stavolta
È necessario che non mi vedano.
Fingerò d'essere arrabbiato con te.
Stai accorta, ragazza: da lì deve scappare fuori il mio oro.
Entrano tre /rati, tra cui Giacomo e Bernardino, e due monache, tra
cui la badessa
FRATE GIACOMO
Sorelle, eccoci quasi giunti al nuovo convento.
BADESSA
Meno male. In verità non amiamo esser viste:
Trenta inverni trascorsero dacché alcune di noi
Osarono awenturarsi così fra la folla.
FRATE GIACOMO
89
I.2
j\BIGAIL .. . .
La figlia disperata d1 un Ebreo senza spetanza'o,
L'Ebreo di Malta, Barabba il disgraziato,
Vecchio proprietario di una leggiadra dimora
Appena convertita in convento.
BADESSA
Orsù, figliola, parla: che cosa ci chiedi?
,'\BIGAIL
Temendo che le afflizioni spettate a mio padre
Procedano dal peccato, o dalla nostra mancanza di fede
Voglio trascorrere tutta la vita in penitenza '
Ed entrare da novizia nel vostro convento
Ad espiazione della mia anima affannata.
FRATE GIACOMO
Non v'è dubbio, fratello, che questo proceda dallo spirito.
FRATE BERNARDINO
Sì, fratello, uno spirito che tutto smuove. Forza,
Cerchiamo di farla prendere.
BADESSA
Sia, figliola: ti accettiamo come monaca.
ABIGAIL
Fatemi imparare da novizia a disciplinare
La mia vita solitaria secondo le vostre rigide regole,
E lasciatemi alloggiare dove solevo dormire;
Confido certamente che, coi vostri santi precetti
E la mia solerzia, trarrò grande profitto.
BARABBA (a parte)
Pari almeno a ciò che ho nascosto, spero.
BADESSA
91
-
I.2
Entra Mattia
93
1.2
Entra Ludovico
LUDOVICO
Che vi succede, Don Mattia? Come mai siete così sorpreso?
MATTIA
Credetemi, nobile Ludovico: ho visto
La scena più bizzarra: a mio parere,
Che mai osservai.
LUDOVICO Ditemi, che cosa?
MATTIA
Una giovincella leggiadra, di appena quattordici anni,
Il fiore più soave del ·prato di Citerea,
Reciso dai piaceri della fertile terra
E con strana metamorfosi divenuto monaca.
LUDOVICO
95
I
,~
2.1
LvooVICO .
Se è così bella come dite,
Farle visita sarebbe tempo ben impiegato.
Che ne dite, andiamo?
MATfIA
Io devo, e voglio andare: non c'è scampo.
wooVICO
Anch'io, a ogni costo.
Addio, Mattia.
MATTIA Addio, Ludovico. Escono per uscite diverse
BARABBA
Come il corvo di malaugurio che scocca
Dal becco cavo il lasciapassare al moribondo,
E nelle mute tenebre della notte
53
Sparge il contagio colle fosche ali ,
Fra tormenti e angherie erra il misero Barabba
E funesto maledice i Cristiani.
Le gioie incerte del tempo dal piè lesto
S'involarono infine lasciandomi disperato.
Della mia antica ricchezza non rimane
Che il nudo ricordo, come la cicatrice al soldato,
Solo conforto per il mutilato.
O Tu, che col pilastro ardente conducesti
54
I figli di Israele tra le lugubri ombre ,
illumina la stirpe d'Abramo e guida la mano
Di Abigail questa notte o che la luce
Si volga quindi in tenebra eterna.
Il sonno non potrà serrarmi gli occhi vigili,
Né la pace visitarmi la mente sconvolta,
Finché non ottengo risposta dalla mia Abigail.
97
2.1
,'\BIGAIL · .
Ecco infine scovato il momento
Per cercare sotto l'asse indicata da mio padre:
Ed ecco che qui, senza esser vista, ho trovato
L'oro, le gemme e i gioielli che vi aveva nascosto.
BARABBA
Ora mi sowengo dei detti di quelle comari
Che nella mia prosperità mi contavano ciance da focolare.
Parlavano di spiriti e fantasmi che di notte s'aggirano
Là dov'è nascosto il loro tesoro.
Ora mi pare d'essere uno di quelli.
Finché vivo, qui vivrà la sola speranza della mia anima 55 ;
Quando morrò, qui vagherà il mio spirito.
ABIGAIL
Se solo mio padre avesse la buona sorte
Di girare dalle parti di questo luogo ameno ...
Ma la sorte non è buona. Eppure, quando ci separammo,
Disse che mi avrebbe aspettato di buon mattino.
O sonno gentile, ovunque riposi il suo corpo,
Incarica Morfeo di concedergli
Un sogno d'oro, e che al risveglio improvviso
Venga a prendersi il tesoro che ho trovato.
BARABBA
Bien para todos mi ganada no es 56 •
anto vale andarsene, che starsene se duto tutto mogio
'T'
1 · 57 .
Aspetta! Che astro brilla laggiù ad oriente?
La stella polare della mia vita, se è Abigail.
Chi e' l'a.:>
ABIGAIL · Ch·1 e.
':>
Piano, Abigail: sono io.
ABIGAIL
99
i
.I
-
2.2
,tjVJJBA
B Ce l'hai?
,\lllGAIL l b )p ."\
Ecco. (ge:ta . : ors~, resir . . ,
Di più, di pm, ce n e ancor di pm.
IVJlBA O, ragazza mia,
BA nmio oro, la mia fortuna, la mia felicità!
Vigore per il mio anim?,. ~~rte pe~ il mio nemico!
Benvenuto, tu che desti m1z10 al m10 gaudio!
Abigail, potessi avere anche tu qui,
Altri desideri non potrei più soddisfare.
Ma procurerò di liberarti da lì.
Oh ragazza, oro, bellezza, beatitudine mia! Abbraccia le borse
ABIGAIL
Padre, volge quasi la mezzanotte,
L'ora in cui le monache cominciano la veglia;
Separiamoci dunque per fugare ogni sospetto.
BARABBA
Addio, mia gioia: cogli da queste dita
Il bacio che ti invio dal cuore.
(esce Abigail al piano di sopra)
Solleva ora, Febo, le palpebre del giorno
E, in luogo del corvo, risveglia l'allodola mattutina,
Che io possa con lei librarmi nell'aria
A cinguettare sopra questi, come lei sulla sua nidiata.
Hermoso placer de los dineros. Esce
2.2
Entrano Fernese, Martin del Bosco, i Cavalieri e gli ufficiali
PERNESE
101
2.2
aosco
0EL G al . . di
rnatoredi M ta, proprio qw sono retto;
Drago Volante, 1a m1~
Il ove · nave, v1~ne
· da11a Spagna,
Proprio come_ me: Il mio no~e e de~ B?ssco,
Viceammiraglio d1 sua Maesta Cattolica . .
pRJMO CAVALIE~ _ . .
È vero, mio signore: trattatelo come conviene.
DEL BOSCO
nnostro carico sono Greci, Turchi, e Mori d'Africa.
Di recente, sulla costa della Corsica,
Non avendo calato le vele a cospetto della flotta turca,
Fummo inseguiti dalle loro furtive galee.
Ma d'improwiso prese ad alzarsi il vento:
Andando ali' orza e virando, combattemmo a nostro agio.
Alcune ne incendiammo, molte ne affondammo,
E una in particolare divenne il nostro bottino.
Ucciso il loro capitano, li abbiamo fatti tutti schiavi,
Di cui intendiamo fare mercato qui a Malta 59 •
FERNESE
Martin del Bosco, ho inteso parlare di te;
Benvenuto a Malta da tutti noi.
Però permettere la vendita di questi tuoi Turchi
Non possiamo, anzi non osiamo,
A causa di un tributo d'alleanza.
PRIMO CAVALIERE
IECavali
in .,en. d.1 Malta vogliono
· forse l'alleanza coi. rr..Lurch.1
M· piu comprarsela meschinamente a suon d'oro?
10
L'. tgnore, ricordati che, con gran scorno dell'Europa,
iso a crist iana di Rodi, da cui voi veniste,
103
2.2
60
Andò persa or non _è molt~ , e che voi foste posti qui
Per guerreggiare coi Turch1.
FERNESE • 1
Lo sappiamo, capitano, ma e nostre forze sono scarse.
DEL BOSCO
Che somma richiede Calimat?
FERNESE
Centomila corone.
DEL BOSCO .
Il mio re e signore, che vanta titolo su quest'isola,
Intende mandarvene via tra breve.
Lasciatevi guidare da me: tenetevi l'oro.
Scriverò a Sua Maestà per chiedere aiuto;
Non me ne andrò prima di avervi liberato.
FERNESE
A questa condizione puoi vendere i tuoi Turchi.
Andate, ufficiali, e metteteli subito in mostra. (gli ufficiali escono)
Bosco, sarai tu il generale di Malta;
Io e i nostri indomiti cavalieri ti seguiremo
Contro quei barbari e infedeli dei Turchi.
DEL BOSCO
Così emulerai chi ti precedette:
Allorché quelle schiere nefande assediarono Rodi,
I difensori della città, benché pochi,
Combatterono fino all'ultimo, e non uno solo visse
A riferire l'infausta notizia alla cristianità.
FERNESE
105
2.3
Entra Barabba
pRJMO UFFICIALE
Guarda, viene l'Ebreo. Se non gli avessero confiscato tutto,
Ce li avrebbe comprati tutti in contanti.
BARABBA
A dispetto dei Cristiani mangiatori di porco,
62
Popolo non eletto, né circonciso ,
Miseri zoticoni di cui mai ci curammo
Finché non fummo vinti da Tito e Vespasiano,
Son tornato ricco come prima.
Contavano di farmi monaca la figlia,
Ma lei è dentro la mia casa, e un'altra casa ho comprato
Bell' ampia come quella del governatore;
E lì, a dispetto di Malta, me ne starò.
L'ha scritto di suo pugno Fernese 63 , di cui avrò anche il cuore;
Già, e quello del figlio, a ogni costo.
Non appartengo certo alla tribù di Levi, io,
64
Da saper dimenticare così presto un torto •
~oi Eb:ei s~ppiaino dimenarci come cagnol!ni,
a al rmgh10 segue il morso, sotto le sembianze
1
Tnn~c~e e mansuete di un agnellino.
Era 1 fiorentini appresi a baciarmi la mano
alhz~re le spalle quando mi danno del cane,
A e in armi. m . b asso come un frate scalzo,
107
1..J
--------
Sperando di vederli crepar di stenti su un banco;
Al. momento de~a colletta per lor~ in sinagoga,
Quando il vassoio delle offerte m1 passa avanti,
61
Vi ci sputo dentro per tutta elemosina •
Ecco Don Ludovico, figlio del governatore:
Oh, m'è caro quanto il suo buon padre.
Entra Ludovico
t,UDOVICO
So che il ricco Ebreo camminava da queste parti;
Lo scoverò e cercherò di entrare nelle sue grazie
Perché mi faccia vedere Abigail,
Che Don Mattia dice bella.
BARABBA (a parte)
Ora proverò di possedere più del serpente che della colomba,
66
più del furfante che dello stolto •
LUDOV1CO
Ecco lì l'Ebreo che passeggia; coraggio, per la bella Abigail.
BARABBA (a parte)
Certo, certo, non temere, è a tua disposizione.
LUDOVICO
Barabba, sai certo che sono il figlio del governatore.
BARABBA
Se anche ne foste il padre, signore, altro male non potrei augu-
rarvi. (a parte) Questo mentecatto rassomiglia a una guancia di
porco ben scottata 67 •
LUDOV1CO
109
I}.)~: Barabba, puoi aiutanni a prendere un cliamun&e?
'I M~8A . . . . . .
Oh, signore, 1 m1e1 d1amann se li prese vostro padre.
Ma ne ho ancora uno che fa al caso vostro:
(a parte) Intendo mia figlia.; piuttosto di darla a lui,
Ls brucerò in sacrificio su una pira.
A lui riservo il veleno
E la lebbra bianca 68 •
1,uoOV1CO
E che splendore emana, anche se non posato su una lamina?
BARABBA
Ddiamante di cui parlo mai venne posato su una lamina;
(o porte) Ma se lo tocca lui, si poserà sulla corruzione.
(all'altro) Messer Ludovico, sfavilla di splendore chiaro e lucente.
WDOVlCO
È squadrato o a punta ? dimmi, ti prego.
BARABBA
A punta, buon signore; (a parte) e appunto non è per ce(fJ.
LUDOVICO
Ancor più lo desidero.
BARABBA Benissimo.
LUDOVlCO
Com'è di notte?
IL\RABJiA Brilla più dei raggi di Cinzia.
(a parte) Certo ti piacerebbe più di notte che di giorno.
LlJDOVlCO
E il prezzo?
liARABBA (a parte) La vita tua, se solo lo prendi.
(all'altro) Oh, messere,
Non litighiamo sul prezzo; venite a casa mia, .
E lo darò a sua grazia (a parte) con gli interesS1.
111
------
...vWtol - d . I
wNo, Barabba, primà ·evo mentanne o.
8~1'A .
&on s~ore, . .,
Presso di me già se lo. ~ento v°:'~ro padre,
Che, mosso sol~ da _cnsuana canta e compu.,ione.
Onde condurnu a pia purezza
E da buon catechista
fanni sovvenire dei miei peccati monali,
Contro la mia volontà, lo desiderassi o meno,
Si prese tutto e mi sbatté fuor di casa,
Facendone dimora di castissime monache.
umovte-o
La tua anima ne raccoglierà certo i frutti.
BAAABBA
Vero, ma la raccolta è ancora lontana, signore.
Eppur ben so che le orazioni di quelle monache
E dei santi frati, pene ben ricompensate,
Fanno miracoli; (a parte) e bene a nessuno.
(all'altro) E giacché mai oziano, ma sempre si danno da fare 70 ,
Non escludo che col ten1po raccoglieranno qualche frutto;
Di perfezione massima, intendo.
LlJD0VlCO
Buon Barabba, non posare nemmeno lo sguardo sulle nostre san-
te monache.
llAAA&BA
Oh, lo faccio solo per lo zelo che mi arde
{a Parte) e la speranza di dar presto fuoco alla casa.
C~e crescano pure e si moltiplichino:
t
D1r' . fì
1
.
( m me la mia su quel convento. . .
V·~ltro) Quanto al diamante, signore, di CUI vt parlai,
.
113
,_
2.3
uvovico h . .
L Barabba, lascia e e t1 accompagni.
73
11
Fammi capire, signorino, non è che sei un vecchio sbarbatello?
RlMo SCHIAVO
BAo,~
Pietà '· signore, sono d avvero un g10vmetto
· · .
...\l\l!BA
115
!
I
1.3
• , 74 se ti comporti bene.
n1ta ,
p!llMO scffIAVO . . .
Voglio servirvi, signore.
117
--
2.3
(a parte) , .
~fflJ\ h no da confabulare 1Ebreo e LudoVIco?
C~e anda di sicuro la bella Abigail.
Riguar
11!JW3BA
arrivare Don Mattla; . non parliamo pm. .'
Egli ama mia fig.lia, e 1e1· gli vuo1 bene, .
Eeco
.
Ma ho giurato d1 frustrare le speranze di entrambi
E vendicarmi (a parte) del governatore.
Esce Ludovico
119
~11 le 11.1c corooe. compare.. F-orz.a• .mdumocene.
121
11 ~
~ '
I
2.3
123
-----:- - - -
---- leale
,,i - 1 ato, l' oro non t1. maneherà.
- -e f'd
Se sara- . d .
Scostati, ora: arriva Don Lu ovico.
Entra Ludovico
LuooVICO
O Barabba, ben trovato;
D~v'è il diamante di cui mi parlavi?
sARABBA
L'ho messo da parte per voi, signore; vi compiaccia entrar da me.
Ehi, Abigail! Apri la porta, mi senti?
Entra Abigail
ABIGAIL
Al momento giusto, padre; sono giunte delle lettere
Da Ormuz 84 • Il corriere ~lttende qui dentro.
BARABBA
Passami le lettere; figlia, prestami ascolto.
Intrattieni Ludovico, il figlio del governatore,
Con tutta la gentilezza che puoi concedere,
Purché tu mi rimanga vergine.
Trattalo come se fosse ·un... (a parte) Filisteo.
Simula, giura, professa, prometti di amarlo;
Egli non discende dal seme di Abramo.
- Ho una piccola faccenda signore· vogliate scusarmi.
Ab·igail,
· accoglilo tu per amore' mio.'
AIIIGAIL
125
2.J
(a parte a Barabba)
,'BJGAI L M .
O, padre, io amo Don atua!
RAJ38" (a parte a lei)
8
" Lo so; ma ti ho detto di amoreggiare con questo.
Fallo, è necessario che sia così.
_ Vediamo: caspita, è il mio agente che scrive.
Entrate, voi due; devo esaminare il conto.
(escono Ludovico e Abigail)
E il conto è presto fatto: Ludovico morirà.
L'agente mi informa della fuga di un mercante
Che mi doveva cento barili di vino;
Ecco quanto lo reputo (schiocca le dita): sono ricco a sufficienza.
Di sicuro lui avrà già baciato Abigail,
Lei gli avrà promesso amore, e lui a lei.
Vero come il cielo che fece piovere manna sugli Ebrei,
Lui e Don Mattia moriranno.
Suo padre è stato il mio maggiore nemico.
(entra Mattia)
127
-
2.3
MATTIA
E lei li accetta?
BARABBA M . 1· d . d"
Lei? No di certo, attta, 1 man a m 1etro,
E quando lui viene, si chiude per bene in casa;
Ma lui allora le parla dalla serratura,
E lei fugge alla finestra a vedere
Se finalmente accorrerete a scacciarlo dalla porta!
MATTIA
O, traditore di un Ludovico!
BARABBA
LonSia,
ovicolasciamo perdere; ci sarà un'occasione migliore. Esce
129
#
I
2.3
8
~ " bbiate cura: ha giurato di uccidervi.
S1, e a .
i,lJ~:~ermi? S'è ammattito, quel vile zoticone?
131
J
'!.J
sAJL'BBA
Lo avete: lasciatemi ora parlare con lei.
(a parte ad A~ig_ai~ 9ues~a progenie di Caino, questo Gebusitas,,
Che mai prelibo il nto dt Pasqua
E che non vedrà mai la terra di Canaan,
Né il nostro Messia che deve venire,
Questo verme d'un gentile 86 , Ludovico, intendo,
Va ingannato: che abbia pure la tua mano,
Ma tieni saldo il tuo cuore finché non arriva Don Mattia.
ABJGAIL(a parte a Barabba)
Che, mi devo fidanzare con Ludovico?
BARABBA (a parte a lei)
Non è peccato ingannare un Cristiano;
Loro stessi dicono che per principio
Non occorre mantenere la parola cogli eretici 87 :
E chi non è ebreo è un eretico;
Conclusione esatta: pertanto non temere, figliola.
- L'ho supplicata a dovere: si concede a voi.
LUDOVICO
Allora, gentile Abigail, dammi la tua promessa 88 •
ABIGAJL
Non ho scelta, visto che così mio padre comanda.
Solo la morte mi separerà dal mio amore.
LUDOVICO
Perché d''1mprow1so
. d'1vent1. pallid ar. .
AIIIG>JL
133
I
1. 1
Entra Mattia
IIAWBA
Chetate,ri, Ludovico; vi basti
Che \ri ho promesso ad Abigail.
LllOOVJCO
Esce
E sia: che vada pure.
135
/
Lj
sAAABBA .
Fatdo. Ecco, vi concedo Ab'tgail .
MArflA .
Qual dono maggiore potrebbe ncevere
. il povero Mattfo?
Ludovico mi deprederà d'un amore sì leggiadro?
Neppure la vita m'è cara quanto Abigail.
~,4R,ABBA
I)cuor mi dice che, pur di ostacolare il vostro amore,
Egli si trovi ora da vostra madre; su, inseguitelo.
MA'ITlA
Come, è andato da mia madre?
~RABBA
Allora, se preferite, aspettate finché non viene lei stessa.
MA1ilA
Non posso aspettare: se mia madre venisse,
Morrebbe di dolore. Esce
ABIGAIL
Non posso congedarmi da lui senza piangere.
Padre, perché li avete aizzati così?
IIARABBA
Che te ne importa?
ABIGAI..L Li farò tornare amici.
RARABBA
An11·c1·_r1 farai tornare? Non ci sono abbastanza Ebrei a Malta,
Ch
A81GAJ: ti devi invaghire di un Cristiano?
A\lrò D M . , .
on attta: e lui che amo.
ll.ii.R>J!BA
137
_l
13j\RI\BBA d'
mi Itamoro, che ne pensi?
Ora un '
,r»{;;: mia, signore, così vi siete presa la vita di tutti e due, ve-
ro?90
llARAJlBA . . , .
., e tutto si compira con astuzia.
G1a,
ir»{ORO 1 . . h''
Oh, padrone, se so o potessi metterci mano anc 10 !
iJARAJIBA . . ,
Eccome se lo farai; tocca a te compiere 1 atto.
Prendi questa e portala subito a Mattia,
Digli che viene da Ludovico.
JTAMORO
È avvelenata, vero?
BARABBA
No, no, anche se si potrebbe fare così.
È una finta sfida di Ludovico.
ITAMORO
Non dubitate; gli incendierò l'animo da fargli credere che venga
da quello.
BARABBA
Devo proprio lodare la tua prontezza.
Però non avere fretta. Fai tutto con astuzia.
ITAMORO
Usate pure di me secondo come mi comporterò.
BARABBA
139
/
- - - - - - - -Entra Bellamira, una cortigiana
3.l
IJ,!\MIRA
BE Piange la borsa dacché dura l'assedio.
È lontano il tempo che per una sola notte
-~
Mi davano anche cento ducatl ;
Ora mi rocca esser casta contro il mio volere.
Eppure so che la bellezza ancor mi assiste. .
Venivano mercanti fin da Venezia, e da Padova
Gentiluomini di raro ingegno,
Studiosi, intendo, dotti e generosi.
Adesso invece, più nessuno, fuorché Piglia-Borsa,
Che se ne sta quasi sempre da me.
Eccolo che arriva.
Entra Piglia-Borsa
PIGLIA-BORSA
Fuori la mano, damigella; eccoti qualcosa da spendere.
BELLAMIRA
Argento? Lo disprezzo.
PIGLIA-BORSA
Sì, ma l'Ebreo ha anche l'oro,
E saprò prendermelo, accidenti.
BELLAMIRA
Dimmi, come l'hai avuto?
PIGLIA-BORSA
~iamine, camminando per i vicoli dietro i giardini mi è capitato
d~ gettare uno sguardo in alto verso il banco dell'Ebreo, e lì ho
VlS t0 dei sacchi di soldi. Venuta la· notte, mi arrampico lassù con
· • 92 . Mentre me ne sto l'1 a sceg1·1ere, sento un f racasso
degli un cm1
nella casa. H o potuto afferrare solo questo prima
M · d'1 scappare.
a ecco il servo dell'Ebreo.
141
•
l '\.
3.2
Entra Itamoro
BEL{.AMIRA
Nascondi la borsa.
p!GLIA·BORSA . . .
Non lo guardare, andiamocene. Ehi, con quello sguardo che hai,
finirai per tradirci subito.
Escono Bellamira e Piglia-Borsa
rr.AMORO
Oh, mai vidi viso più bello! Da come si veste, di sicuro dev' es-
sere una cortigiana 93 • Darei cento corone dell'Ebreo pur di ave-
re una concubina così. Bene,
Ho consegnato la sfida con tale passo 9
Che certo s'incontreranno e si uccideranno: bello spasso 4. Esce
MATTIA
Eccomi giunto; ora Abigail vedrà
Se Mattia le vuol bene dawero.
BARABBA
143
I
7
}-
ALL'INTERNO
GRIDA D li I
Separateli! Separate .
FERNESE
Che vedo mai? Il mio Ludovico ucciso!
Queste mie braccia ti faran da sepolcro.
CATERINA
E chi è l'altro? Mio. figlio Mattia, ucciso!
FERNESE
O Ludovico, se fossi morto per mano del Turco,
L'infelice Fernese avrebbe potuto vendicare la tua morte 96 •
CATERINA
Tuo figlio ha ucciso il mio: io vendicherò la sua morte.
FERNESE
No, osserva, Caterina: tuo figlio procurò al mio queste ferite.
CATERINA
Oh, cessa di affliggermi: sono già afflitta.
FERNESE
Oh, se i miei gemiti potessero divenir alito vitale,
E le mie lacrime sangue, da dargli vita!
CATERINA
Chi _li ha resi nemici?
FERNESE
Datemi
An . il f'1glio:
l'a rma che m1. uccise
che me ucciderà.
145
/
I
3.3
casRINA . '. h. h.
Piuttosto apriamo un mc testa su c 1 ne causò la morte:
n loro sangue cadrà sul suo capo.
FERNESE
Sollevateli, dunque, e seppelliteli
Nella sacra pietra di un solo monumento.
Su quell'altare offrirò ogni giorno
In sacrificio sospiri e lacrime,
E con le suppliche squarcerò il cielo ingiusto
Finché non avrà svelato chi ne causò la morte,
Chi spinse le loro mani a spezzare l'unione dei cuori.
Vieni, Caterina: pari è la nostra perdita;
Facciamo a pari anche col sincero dolore.
Escono con i corpi
ITAMORO
Ah, si vide mai una simile mascalzonata,
Così ben congegnata, e ottimamente eseguita?
Prima l'illusione, poi l'inganno per entrambi!
Entra Abigail
ABIGAJL
147
,...
I
3.3
1TJ\MoRO · I
Oh, il padron m10.
ABiGJ\.IL
Ah!
irNJORO . I
Oh signorma. Il m10
. pa drone dal naso a bottlg
. 1·1a e' il fu rfante
più, audace, attento, guardingo, astuto che potesse mai capitare a
un gentiluomo.
AJlJGAlL
Dimmi, briccone, perché sparli così del padre mio?
ITAMORO
Oh, politica sopraffina davvero quella del padron mio!
ABIGAIL
Di che parli?
ITAMORO
Che, non lo sapete?
ABIGAIL
No davvero.
ITAMORO
Non sapete della disgrazia di fylattia e Don Ludovico?
ABIGAIL
No, che fu mai?
ITAMORO
Beh, il diavolo si inventò una sfida, il padrone mio97la scrisse, e
io la portai, prima a Ludovico, e imprimis a Mattia •
E quindi si incontrarono, e come la storiella dice,
Finirono i loro giorni in maniera sì infelice.
ABIGAIL
E fu mio padre a provocarne la morte?
1'IAMORO
Sono io ltamoro?
ABIGAJL
Certo.
149
3.3
irwoRO d . .
Altrettanto che vostro pa re scrisse la sfida che io portai.
151
3.3
f1t!3E GlAcoMO 99
Virgo, salve •
irAMoRO • • h' ;>
Che, non vi mc mate.
A}IIGAIL • f I
Benvenuto, saggio rate; ta~oro, :7at:ene. Itamoro esce
Udite, pio signore: oso fafVl una r1ch1esta.
FRATE GIACOMO
Cosa chiedi?
ABIGAIL
Di farmi entrare come monaca.
FRATE GIACOMO
Oh, Abigail, non passò molto
Da quando brigai per farti entrare,
Ma tu non gradisti la vita consacrata.
ABIGAIL
Allora la mia mente era fragile e incerta,
Ero stretta in catene alla follia del mondo;
Ma ora l'esperienza, acquistata con lo strazio,
M' apprese a discriminare fra il tutto.
La mia anima peccaminosa, ahimè, troppo errò
Nel funesto labirinto dei miscredenti,
100
Lontano dal Figlio, sole di vita eterna •
FRATE GIACOMO
Chi ti ha insegnato questo?
ABI~L . La badessa del convento,
cui zelante monito ora abbraccio.
~Sh, Giacomo, vi prego, fatemi esser parte,
F
1a pure m· degna, di quelle sorelle.
RATE GIACOMO
Lo farò ' Ab·1gail; ma vedi di non camb'iare pm
"' 1'dea:
Sarebb
e un fardello troppo pesante per la tua amma.·
153
;_;r
3.4
BARABBA
Che, Abigail s'è fatta monaca di nuovo?
Falsa e snaturata! 101 Hai forse perso il padre?
E a mia completa insaputa, senza che ti costringessi,
Sei ritornata dentro al monastero?
E ora mi scrive pure, chiedendo il mio pentimento.
Pentirmi? Spurca! Che significa mai?
Già: temo che sappia del mio stratagemma
Dietro alla morte di Don Mattia e Ludovico.
In questo caso, è ora di provvederci per bene:
Se si allontana dalla mia fede
Mi fa credere che non mi ama
O che, se anche mi ama, non le va giù qualcosa che ho fatto.
Ma chi viene ora?
(entra Itamoro)
Oh, Itamoro, accostati;
Accostati, mio caro· accostati vita del tuo padrone,
Mio fedele servo a~zi mio Jtro me stesso:
ora .m nessuno spero
' 'fuor di te,
E su questa speranza riposa la mia felicità.
Quando hai visto Abigail?
155
,_
3-4
Oggi.
ff»iORO Con chi?
~BA
iriUJORO
Un frate.
sAJlABBA . ,
Un frate? Mascalzone e traditore, allora e stato lui.
fIAMORO
A fare cosa, signore?
sARAJ3BA Diamine, m'ha fatto monaca Abigail.
(TAMORO
Dev'essere vero, visto che è stata lei a farmelo chiamare.
sARABBA
Oh, giorno sventurato!
Falsa, ingenua, mutevole Abigail!
Che se ne vadano pure. Itamoro, d'ora in poi
Mai più mi affliggerà quella disgraziata;
Mai più sarà mia erede, 102
Mai più avrà la mia benedizione o si avvicinerà alla mia porta ;
No, morirà amaramente maledetta da me, 103
Come Caino da Adamo per la morte del fratello •
ITAMORO
Oh, padrone!
BARABBA
Itamoro, non chiedere perdono per lei: sono irato,
Dall'animo la odio con tutto me stesso: ·
E se non mi fai ciò che ti chiedo, .
Dovrò pensare che anche tu mi odi a morte.
ITAMORO
Ch·1, 10,
· padrone? Oh correrò su un dirupo
E mi scaglierò dritto ~iù nel mare;
Oh , faro, d.1 tutto per dolce amor vostro.
8AR.4.BBA
g~e~eleadotto
ui t1
Itamoro! Non servo, ma amico mio
come mio unico erede.
104
;
157
,-
1
3.4
159
ì ..
3.4
161
/
3.4
~j\?JORO d
· Bene, padrone, va o.
~BA
Aspetta, fammela mescolare, Itamoro.
Sia per lei funesta come la pozione
Di cui bevve e morì il grande Alessandro;
Che agisca su di lei come il vino del Borgia,
109
Con cui fu avvelenato 'i l Papa suo padre •
Già, sangue di Idra, veleno di Lerna,
Linfa di tasso e alito di Cocito,
E i miasmi tutti dell'antro stigio
Irrompano dal regno delle fiamme e qui
Vomitino il loro veleno e attossichino colei
Che peggio d'un demonio abbandonò il padre.
ITAMORO
Che bella benedizione gli ha dato! Mai pentola di riso si sorbì
una salsa simile. Che ne faccio ora?
BARABBA
Oh, mio dolce Itamoro, vai a posarla
E ritorna qui appena hai fatto:
Ho altri incarichi per te.
ITAMORO
Con questa dose potremmo awelenare una stalla intera di giu-
mente delle Fiandre 110 • 111
La porterò dalle monache prima che vi si posi altra polvere -
BARABBA .
Me ne vado.
Pagatemi il servizio: ho già fatto il mio lavoro. Esce
BARABBA
Ti pagherò, certo, ma con gli interessi, ltamoro. Esce
163
/
3-5
165
I ~
3.6
FRATE GIACOMO
Oh, fratello, fratello, tutt~ le suore sono gravi,
Enon c'è cura che serva; morranno di certo.
FRATE BERNARDINO
Entra Abigail
FRATE BERNARDINO
167
3.6
Purché iO b .
Ma a b1a pace, questo vi confesso;
Fl\.4.:rE ;on svelatelo,
L 8 llNARD1No
o mio padre morirà.
a confessio . . ,
ne, sappi, mai puo esser svelata.
169
3.6
~ o canonico: il prete
Lo vieta
la rivela, spogliato dappnma
. de11' ab'1to,
C?e ndannato e mandato subito al rogo 115 •
Viene co
~iG>JL, apevo Vi prego dunque di celare tutto.
Cosi s · .
orte mi serra il cuore. Oh, buon frate,
La m
Convertite · pad:e, s1' ch' egli p~s~a salvars1,·
mio
E testimoniate la mia morte da cristiana. Muore
FRATE BERNARD~NO . .' '
E vergine, moltre, il che pm m addolora.
Dall'Ebreo ora, presto: devo accusarlo a gran voce,
Fino a fargli venire terrore di me.
171
--
------- 4.1
.1 Entrano Barabba e Itamoro. Daltinterno giungono dei rintocchi
4
Bf.RABB.A .
V'è rnus1ca pm• ' soave del rm' t occo per un enstiano?
..
Dolci suonano a morto per le suore quelle campane
Che prirna parevano padelle di latta!
Temevo quasi che il veleno non agisse,
o, quand'anche funzionasse, non del tutto:
Ogni anno si gonfiano, eppure continuano a vivere.
Tutte rnorte, ora; neppure una respira.
JTAMORO
Ben fatto, padrone. Pensate che non se ne saprà nulla?
BARABBA
Corne, se noi due manteniamo il segreto?
JTAMORO
Non dubitate certo di me.
BARABBA
Ti taglierei la gola, casomai.
ITAMORO E fareste bene.
Ma che ricco monastero abbiamo qui:
Buon padrone, fatemi awelenare tutti i monaci.
BARABBA
Non ce n'è bisogno: ora che son morte le suore,
Creperanno di dolore.
ITAMORO
173
-
4.1
irAMoRO
Guardate, pa rone:
d due pie
. 1ocuste m
. arrivo.
.
sJ\RA-BBA ., . .
Ne avevo g1a sentito il puzzo.
I'fi\MoRO
Che naso,
. .
D10 ci amt1.
. .I eoragg10,
. and.iamocene.
FRATE BERNARDINO
fermati, Ebreo malnato! Pentiti, ti dico, fermo!
FRATE GIACOMO
Grande è la tua offesa, certa la tua dannazione.
sARABBA
Avranno capito chi ha mandato il brodo avvelenato.
!TAMORO
Anch'io lo temo, padrone: usate parole acconce.
FRA.TE BERNARDINO
Barabba, tu hai...
FRATE GIACOMO
Già, tu hai ...
BARABBA
Del denaro, sì. Ebbene?
FRATE BERNARDINO
Tu sei. un ...
FRATE GIACOMO
Già, ecco quel che sei, un ...
BARABBA .
C'è forse bisogno di dirlo? So di essere un Ebreo.
FRATE BERNARDiNO
Tua figlia ...
FRATE GIACOMO
Già, tua figlia ...
BARABBA
175
,
_/
I-
.- .
II
4.1
GIAcoMO
FRA'fGE"'
1a, ricordati che ...
FRA'fE BERNARDINO
Tu hai commesso ...
aAJV.BBA '
Fornicazione? S1, ma m·
~n altro paese. E p01,·
La comare è morta ormai.
RA'fE BERNARDINO ,
F Già: ma ricordati, Barabba, di Mattia e Don Ludovico.
BARABBA
Perché, che capitò loro?
FRATE BERNARDINO
Non farmi dire che si batterono per una sfida falsa.
BARABBA (a parte)
Ha confessato, allora. Siamo belli e spacciati.
Che amici del cuore! Ora mi tocca fingere.
- Oh, santi frati, il fardello dei miei peccati
Grava sul mio cuore. Ditemi, vi imploro,
È troppo tardi per farmi cristiano?
Osservai con zelo la fede giudaica,
Duro di cuore col povero, qual avido meschino
Che per lucro si sarebbe venduta l'anima.
Ho praticato il tasso del cento per cento 117 ,
E per ricchezze accumulate posso sfidare
iutti gli Ebrei di Malta. Ma che è mai questa ricchezza?
0
sono un Ebreo: quindi sono dannato.
Se p · ·
Mi flentirsi s~rvisse ad espiare questo peccato,
ir
AMORo agellere1 anche fino alla morte.
Ah, lo farei h'· · ·
sAit.\88A. anc 10, ma tanto pentirsi non serve.
In digiun 0 .
, orante, col cilicio indosso,
177
4.1
179
/
-
4.1
A (a Giacomo)
B
Vedete
B~ corne li r~spon
. ?,
d e pure non se ne va;
Sbarazzatevi d1 lui e venite da me.
GIAcoMO (a Barabba)
FRA-TE
Sarò da te stanotte.
J\R,'\BBA (a Giacomo)
8
Venite da rne all'una.
FRA-TE GIACOMO
Hai sentito la risposta: vattene via.
pR,ATE BERNARDINO
Che? vattene tu piuttosto.
FRATE GIACOMO
Non me ne andrò certo perché lo dici tu.
FRATE BERNARDINO
No? Allora ti farò andare via io.
FRATE GIACOMO
Che, mi dai del mascalzone?
Si prendono a botte.
ITAMORO
Separateli, padrone, separateli!
BARABBA
Invero qual debolezza, fratelli: placatevi!
Frate Bernardino, seguite ltamoro.
(a parte a Bernardino) Voi conoscete la mia intenzione; lasciate
che me ne curi io.
FRATE GIACOMO
Perché se ne va in casa tua? Scaccialo via.
BARABBA (a parte a Giacomo)
Gli darò qualcosa per tappargli la bocca. . )
(Itamoro esce con frate Bernardino
Non conobbi mai uomo
p P1.U, d'1 1m. sparlasse dei. d omen1can1;
Che . .
ensate dawero che creda alle sue parole?
Su, fratello, voi convertiste Abigail,
181
11)
4.1
Entra Itamoro
IT>J.toao
iì, ma non so per quale ragione,
Ne_r qu~nto abbia provato, non ha voluto spogliarsi,
F; coricarsi a letto: dorme vestito com'è.
rse sospetta delle nostre intenzioni.
183
__/
4.1
B
J.RABBA
, un precetto che 1. frati. osservano.
No,se eanche sapesse cosa vog1·1amo fare, potrebb e scappare?
E
185
4.1
0
rr~0R adrone, lasciate fare un .poc~ a. me. Così, appoggiatelo so-
No, P bastone; perfetto, sta m p1ed1 come se stesse chiedendo
pra un
del lardo.
»~;; non penserebbe eh~ questo frate respira ancora?
In che ora della notte siamo, dolce ltamoro?
irA1vfOR0
Verso l'una.
aAJlABBA 1 . h
Non ci vorrà mo to pnma c e arnv1
. . G'1acomo.
Esce. Itamoro si nasconde
FRATE GIACOMO
Ègiunta l'ora in cui mi arricchirò;
Oh, l'ora beata, in cui convertirò
Un infedele, e arricchirò il nostro tesoro col suo oro.
Un momento: non è Bernardino, costui? Sì.
Sapendo che io sarei giunto da questa strada,
Se ne sta qui di proposito per aggredirmi
Eimpedirmi di andar~ dall'Ebreo.
Bernardino!
Non parli? Pensi che non ti veda?
Vattene, ti ordino, fammi passare.
Ah, non vuoi? No? Allora mi farò strada colla forza.
C'' .
p e qw un randello proprio per l'occasione,
rova a fermarmi di nuovo, se vuoi!
187
4.1
naso.
fRATE GIJ\COMO • • • 1 .d 1
Miei buoni signori, son stato 10, ma siete so o v01 ue a saper o.
Posso ancor scappare.
SARABBJ\ • • .. •
Eio e il mio uomo essere 1IT1p1ccat1 m tua compagma.
1TAMORO
No, portiamolo dai giudici.
FRATE GIJ\COMO
Buon Barabba, lasciami andare.
BARABBA
No, lasciami tu; la legge deve fare il suo corso.
Devo ·per forza dar testimonianza
Che, importunato da questo Bernardino
Afarmi cristiano, lo sbattei di fuori,
Elì se ne stava seduto. Così io, per mantenere la parola
E_dare beni e sostanze al tuo convento,
Mi levai presto con l'intento di recarmi
Da te che ancora tardavi.
1TAMORQ
No, dopo q . ,
Il . uesto esempio restero Ebreo.
c1e1o mi
N0 · protegga! Che, un frate assassino?
n vedr · ·
llAMoRo ai mai un Ebreo commettere un simile atto.
Caspita n
' eppure un Turco avrebbe saputo superarli.
189
v
4.2
sELLAMIRA
Piglia-Borsa, hai incontrato Itamoro?
PIGLIA-BORSA
Sì.
BELLAMIRA
E gli hai consegnato la mia lettera?
PIGLIA-BORSA
Sì.
BELLAMIRA
p
Perché ma1· ;>•
IGLIA-BoRSA
191
~- -
~11- -~ -
I
4.2
Entra Itamoro
JTAMORO
Non vidi mai alcuno accettare la morte con la pazienza di que-
sto frate. Era già pronto a sgambettare ancor prima di avere il
cappio al collo. Non appena il boia gli ebbe fatto indossare il
suo collarino di canapa, s'affrettò a dire le orazioni quasi aves-
se un'altra parrocchia da curare. Beh, vada pure dove vuole: non
diventerò certo un suo seguace. Adesso che ci penso, mentre an-
d~vo ali' esecuzione, mi fermò un compare coi mustacchi come
ali di corvo e un coltello dall'impugnatura grande come un te-
game. Mi diede una lettera di Madama Bellamira e mi fece una
reverenza quasi volesse nettarmi gli stivali con la lingua. Mi chie-
?e
:;e di andare a casa sua. Per quale ragione mai? Forse lei vede
_Più di quanto io non trovi in me stess~; aggiunge anch_e
mi ama dal primo momento che mi ha visto, e chi non n -
camb·Ierebbe un tale amore? Ecco la casa, ed ecco lei· ch e arri-·
va. Vorrei· non essere qui· non sono d egno nemmeno di guar-
darla. ' ·
P!Gt
lA.-BoRSA
Ecco il gent iluomo cui scriveste.
193
4.2
oRO (a parte) . . . . , .
rri\MG tiluomo!» M1 prende m giro; che nobilta c1 sarà mai in un
<< en ld"? 125 V d
Turco da quattro so 1. a o.
BEL~IRA
Non è • .
forse un g1ovme da1 do1ce semb"iante, Piglia?
irJ.MoRO (a ·parte) . . .
Questa poi, «dolce g10vme!. .. » Non siete stato voi, signore, a por-
tare una lettera al dolce giovine?
PIGLIA-BORSA
Sì, signore, da parte di questa gentildonna, la quale, come me stes-
126
so e la sua famiglia tutta, si leva e si china a vostro piacimento •
BELLAMIRA
Il pudore muliebre dovrebbe farmi ritrosa, ma più non posso
trattenermi: benvenuto, dolce amore.
1TAMORO (a parte)
Adesso sì che ho preso, anzi perso, la strada giusta.
BELLAMIRA
Già mi lasci?
ITAMORO (a parte)
Mi toccherà rubare dei soldi al padrone per farmi bello ... Scu-
satemi, devo andare a far scaricare una nave.
BELLAMIRA
Puoi essere così snaturato da lasciarmi così?
PIGLIA-BORSA
Se solo sapeste quanto lei vi ama, signore!
ITAMORO
No, non mi importa quanto mi ama. - Dolce Bellamira, potessi
avere le ricchezze del mio padrone per amor tuo!
PIGLIA-BORSA .
195
4.2
ltn,
Ditegli ehe siete
. pronto a confessare.
'"'10RQ
<<Al. trunenti
. confesserò tutto» Sparisci e ritorna in un batter d' oc-
eh10 •
PfGLlA-B~RSA
Lasciate fare a me. Lo tratterò come conviene
. al genere suo 12s ·
Esce
'
197
'
I
k
4.2
~oll~ al Ebreo.
J.rr1p1CC O,
.,,MlllA
sEJ,V"'"
· •
tile Itamoro, giaci ne1 mio
· grembo.
Ora, genn le mie ancelle? Rifocillatelo subito.
p0ve sote al mercante d'i portarmi. vesti. d'i seta:
Ordina I . . . .
, il =io adorato tamoro girare m questi stracci?
Puo l"
o ,
0R
· · n·iere.
Echiamate anche· il gioie
1rAM
BEJ,LAMIRA . '
Non sono maritata, tesoro; te sposero.
ITAMORO
Sia: ma lasceremo questa misera terra
Esalperemo verso la Grecia, la Grecia amorosa.
Sarò il Giason tuo, tu il mio vello d'oro;
Ove i prati son come trapunti di arazzi dipinti
Ei tralci di Bacco si stendono sull'orbe;
Ove boschi e foreste sono d'inclito verde,
Sarò io Adone, e tu la Regina dell'Amore.
Prati, frutteti e aiuole di primule,
In luogo di giunchi ed erbacce, danno canne da zucchero:
Tu in quei boschetti, per Dite superna,
Con me vivrai e il mio amore sarai 129 •
BELLAMIRA
Entra Piglia-Borsa
11'>.t,toR.o
PIGLIA
Allora~ Hai· preso 1,oro?
•
-BORSA
Sì.
IT.4J.io R.o
Senza re . . ";>
s1stenza? La mucca s'è fatta mungere senza resistere.
199
11 r·
4.2
Ancor più masca1zone 1u1· a mantenermi. cosi.' Che begli ab.1t1,. ve-
JTAMORO .
ro?
PIGLIA-BORSA
Insomma, mi ha dato dieci corone.
ITAMORO
Soltanto dieci? Non gli lascerò il becco d'un quattrino. Della car-
ta: con questa risma ci faremo un reame 130 •
PIGLIA-BORSA
201
4.3
BARABBA
«Barabba, spediscimi trecento corone».
Ingenuo Barabba! Oh, maledetta cortigiana!
Prima quello non mi chiamava certo così.
«Altrimenti confesserò tutto». Già, ecco qua.
M~ se solo lo acchiappo, coupe de gorge. Per questo
ha mandato uno straccione di furfante dagli occhi sgranati,
e quando parla, caccia fuori la barba lercia
Ese l' att · li ·
S orc1g a mtorno ali' orecchio·
ullal faccia c'hanno affilato molte sp' ade·
1-Ia e ma . . '
QU¾dO 1 ni tagliuzzate e le dita monche·
'
Pr0 . par a, grugnisce come un porco·
Pno · '
Et ff un ottuno ruffiano
ru atore .
Afi,., . , un manigoldo buono
u1gers1 m . d'
Eio gli d arito 1 cento sgualdrine ...
Ah, sp evo dare trecento corone!
ero che ·e
non s1 1ermi lì in eterno·,
203
4.3
p1GIJt\'
BORSA
• serve altro denaro.
Ebreo, n11
205
4.3
207
4.4
BELIAMIRA
Brindo a te, amor mio; su, bevilo tutto.
ITAMORO
E me lo dici pure? Dammi! Senti però ... Bisbiglia
BELLAMIRA
Sì, va bene.
ITAMORO
n41 Amarti'
, •
Riemp1mene
· tre b acca11..
•unORo
PIGL
Con tre , e a1tn. cento, brindo a te.
!A-BORSA
It",
Spacconata da cava1·1en. t
•unORo .
Eh·i, vino
·
a f·1um1.! 132 Quando si è uomm1.
. .
209
4.4
-• ,MIR!\
sEAlfEbreo, adesso.
1r.uf;~All'Ebreo. Oh, faresti bene a spedirmi i soldi!
pJG sa farai se non te ne spe d"1sce per n ull ar"\
LIJ\·BORSA
Che co
rrJ.MoRO
null a· ma so quanto b asta: e, un assassmo.
.
Fare, ,
BELLAMIRA
Non l'avrei mai creduto così audace.
JTAMORO
Ti ricordi Mattia e il figlio del governatore? Li abbiamo uccisi io
e lui senza neppure toccarli.
PIGLIA-BORSA
Che bell'impresa!
JTAMORO
Fui io a consegnare il brodo che avvelenò le monache; io e lui
133
strangolammo un frate col lesto cappio delle nostre mani •
BELLAMIRA
Voi due da solii
ITAMORO
211
4.4
.• &MIRA s . d"
On suonatore francese! uvvia, ve 1amo quanto sei bravo.
aEJP'
5
B}.RfJ3 Arima accorder il liuto per sono, zang zang.
Deve P
iv.MVoR~ un sorso, francese? Alla tua, e dannazione a questo sin-
uo1 b .
ghiozzo da eom.1
BARABBA •
Merci tanto, monszeur.
BEJ.LAMIRA
Ti prego, Piglia-Borsa, dì allo strimpellatore di darmi quel maz-
zolino che ha sul cappello.
PIGLIA-BORSA
Forza, dallo alla mia padrona.
BARABBA
A votre commandement, madame.
BELLAMIRA
Che soave profumo mandano i fiori, Itamoro.
ITAMORO
213
4.4
A (a parte)
s~ 8 ,, eneroso questo mascalzone a darmi l'oro mio.
Co!De g
pJG muove bene 1e d"1ta.I
LI.A-BORSA
Come
,ljWlBA (a parte)
8
Anche tu, quando m'hai rubato l'oro.
JGLI.A-BORSA
P E con che velocità!
sARABBA (a parte) ·
Tu fosti ancor più svelto a gettarmi l'oro dalla finestra.
BELLAMIRA
Suonatore, è da molto che ti trovi a Malta?
BARABBA
Due, tre, quattro mais, madame.
ITAMORO
Conosci forse un Ebreo, un certo Barabbà?
BARABBA
Beaucoup; monsieur, vous non essere suo servo?
PIGLIA-BORSA
Il suo servo !
ITAMORO
215
- -
0
1r.v1°R pello porta quello lasciato da Giuda sotto il sambuco
per cap . , 134
do si impicco .
quan
· BA (a parte) .
~e lo mandò in regalo il Gran Khan.
PIGLIA-BORSA
Che gran pezzo di furfante! Dove te ne vai, strimpellatore? 135
BARABBA d . . b. Esce .
Voi me par, onner, mons1eur, moz non stare zen.
PIGUA·BORSA
Addio, strimpellatore. Mandiamo un'altra lettera all'Ebreo.
sELLAMIRA
Sì, dolce amor, un'altra, ma bella dura.
ITAMORO
No, stavolta comando a voce. Digli di mandarmi mille corone,
con la stessa buona ragione per cui le monache si gustarono il
riso o frate Bernardino se ne dormiva vestito ... l'una o l'altra an-
drà bene.
PIGLIA-BORSA .
5.1
Entrano Fernese, Cavalieri~ Martin del Bosco e ufficiali
FERNESE
217
-
5-I
Q\VALIERE , • • d
p!tl~o rirà poiche ma1 cl arren eremo.
Allora mo , .
Entrano Bellamira e Piglia-Borsa
FERNESE • •
Allontanate quella cort1g1ana.
BELLAMIRA
Non importa cosa sono, governatore: ascoltami.
Ti porto la notizia di chi uccise tuo figlio.
Non fu Mattia: fu l'Ebreo.
PIGLIA-BORSA
Che, oltre all'uccisione di quei gentiluomini,
Avvelenò sua figlia stessa e le monache,
Strangolò un frate, e chissà quanti altri
Crimini in aggiunta.
FERNESE Se solo ne avessimo le prove ... 137
BELlAMIRA
Prove solide, signore. Nei miei alloggi si trova ora il suo servo,
Che ne era il tuttofare; darà piena confessione.
FERNESE
219
f~E d te il fuoco, arroventate i ferri, portate qui la ruota.
Accen e
0 CAVALIERE
No, asp ettate' mio
rRIM signore; forse questo confessa.
.
Entra Caterina
221
'f""II!\.
'
5,I
Entra un ufficiale
PRIMO UFFICIALE
Mio signore, la cortigiana e il suo uomo sono morti;
e anche Itamoro, e Barabba l'Ebreo.
FERNESE
Morto?
PRIMO UFFICIALE
DEL Bosco
F Davvero strana, questa morte repentina.
ERNESE
223
/ ·
5.1
CALIMAT
Chi è là, una spia?
BARABBA
Sì, buon signore, quella che per voi spierà un posto
Dove entrare per prendere la città di sorpresa.
Mi chiamo Barabba; sono un Ebreo.
CALIMAT
8
Sei evaso di prigione?
AilABBA
No, no:
l-ICo bevuto oppio e succo di mandragora fredda.
aduto n 1 .
E rn· e sonno, m1 hanno preso per morto
Q . \,hanno gettato dalle mura. Insomma, ecco
ui Ebreo in attesa dei vostri ordini.
225
5,2
CAL!MAT
Calate ora il vostro orgoglio, prigionieri cristiani,
Emvocate pietà in ginocchio al nemico che vi vinse. .
Dov'è adesso la speranza che nutrivate nei superbi Spagnoli?
~mese, parla: non sarebbe stato meglio . ,
antenere la promessa piuttosto che farsi prendere d1 sorpresa.
FERNESE
Che pos d. s· .. . . '
·d bbi·arno arrendere.
~ r so tre? ,amo png1on1er1 e cl o
Già maln . . il giogo turco
S ' au, v1 dovete arrendere; e sotto . ·
asterrete tra i lamenti il fardello della nostra ira.
227
5.2
229
5,2
FERNESE
Mio signore?
BARABBA
Questo B bb . , .
Alt ' ara a: giacche tutto e 111 tuo potere,
Né rod non prevedo che Malta in rovine,
Ma a te spero altro che crudeltà infinita.
non tem o Ia morte, e non t1. adulero.
,
231
5-2
233
I~
5-2
235
5.3
CALIMAT 1 1 ., . il h.
Abbiamo per ustrato a citta, visto sacc egg10,
E ordinato di ricostruire le macerie
142
Che a colpi di basilischi e bombarde
Squarciammo al nostro ingresso.
143
E più ne giudico la posizione ,
La sicurezza con cui s'erge l'isola conquistata,
Circondata dal mare Mediterraneo,
Serrata con valido muro da altre isole minori,
E, verso la Calabria, chiusa dalla Sicilia
(Dove regnò Dioniso di Siracusa),
Con due ardite torri che dominano la città,
Più mi stupisco della sua facile conquista.
Entra un messaggero
MESSAGGERO
237
'
ir--
I
5.3
239
Entrano Fernese, i Cavalieri e Martin del Bosco
5.4
BARABBA
241
(
5.5
(entra Fernese)
Hai detto centomila, governatore? Bene, visto che di più non c'è,
M'accontenterò di questo. No, tienili ancora tu:
Se non mantengo la promessa, non fidarti di me.
Governatore, sii partecipe della mia astuzia:
Per prima cosa, mandiamo avanti le sue forze
~ent~o il monastero, il cui sotterraneo
e~: ~~?e
B ca~co dappertutto di pezzi d 'artiglieria,
Ef
e ba~ili colmi di polvere da sparo,
improvviso lo dilanieranno
Da aranno
lì p·iom b are le pietre
. sulle loro teste;
nes suno uscirà vivo
Quant · ·
Vedi mvece a Calimat e i suoi alleati,
'
0
co 5truito una graziosa loggia,
243
Il "'1·
5.5
. questa fune,
. avunento, recisa
gc~P
.
al
in mezzo e sp anca gm
.,
51 apre
V bisso profondo senza scampo.
~; questo coltello: quando vedi che lui arriva
T
Eche con i suol• pascta
1e ., b
se ne sta eatamente seduto,
Edalla torre esploderà un colpo per segnale,
Saprai che devi tagliare l_a fu~e ,
Edar fuoco alla casa. D1mm1, non e forse ingegnoso?
FERNESE
Oh, eccellente! Ecco, prendi, Barabba,
Mi fido sulla parola; prendi quel che ti promisi.
BARABBA
No, governatore, prima voglio soddisfarti;
Non devi avere alcun altro dubbio.
Nasconditi ora, che arrivano. (Fernese esce) Ah, non è questo
Un genere regale di commercio, acquistare le città
Col tradimento e venderle coll'inganno?
Ditemi ora, voi awezzi al mondo: sotto il sole
S'è mai vista falsità più grande?
CALIMAT
Oh, miei compagni pascià, guardate, vi prego,
Com'è indaffarato lassù Barabba
Per ~ntrattenerci nella sua loggia.
Andiamo a salutarlo. Dio sia con te, Barabba.
8AilABBA
245
5.5
Certo, Barabba.
r,fl\f . •
e,ù-1 . ascià, segu1tem1.
Venite, P Fermati, Calimat!
fE~~s~ostrerò ·cortesia maggiore
Ti ila che t'avrebbe usato Barabba.
Di que )
yAI,IERE (da dentro
RIMO CA ili I
r fate risuonare uno squ o.
CALIMAT
Ehi, che significa ciò?
BARABBA
Aiuto! aiutatemi! Cristiani, aiuto!
FERNESE
Vedi, Calimat? Ciò era stato congegnato per te.
CALIMAT
Tradimento, tradimento! Pascià, alla fuga!
FERNESE
247
5.5
249
.-
5.5
G vernatore,
o.1,nJAT non te ne preoccupare:
I :iei uomini sono tutti a bordo;
A quest'ora attendono solo il mio arrivo.
FERNESE . .
Non hai sentito lo squillo della tromba?
CALIMAT
Ebbene?
FERNESE Oh, la casa è stata data alle fiamme
E poi fatta esplodere, e tutti i tuoi soldati sono stati massacrati.
CAUMA'f
Oh, mostruoso tradimento!
FERNESE Una cortesia da Ebrei:
Colui che col tradimento provocò la nostra caduta,
Col tradimento ci ha consegnato te.
Sappi, dunque, che finché tuo padre non ha risarcito
Le rovine provocate a Malta e a noi,
Non potrai andartene; Malta diventerà libera,
O Selim mai più tornerà dall'Ottomano.
CALIMAT
No, Cristiani, lasciatemi andare in Turchia
Di persona per deliberare lì sulla vostra pace.
Tenermi qui non vi servirà a nulla.
FERNESE
Fattene ragione, Calimat: qui devi restare,
E vivere prigioniero a Malta; venga pure il mondo intero
A salvarti, ci difenderemo ora in modo
C~e dovranno prosciugare a sorsi l'oceano prima
~ 1 pote~ conquistare Malta o farci paura.
marcia, ora: giusta lode sia data
Né al fato né alla fortuna, ma al cielo. Escono
Fine
251
Epilogo recitato a Corte
253