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TRIBUNALE CIVILE DI PIACENZA

Nella causa di opposizione a decreto ingiuntivo R.G.C. n. 4195/2013,

promossa da:

Giuliano Piccoli e Adele Bertuzzi

avv. Franco Livera

Firmato Da: FRANCO LIVERA Emesso Da: INFOCERT FIRMA QUALIFICATA 2 Serial#: 4ad3c - Firmato Da: ALBERTI MARIA FRANCESCA Emesso Da: POSTECOM CA3 Serial#: 5a408
contro

Italfondiario s.p.a.

avv. Michelangelo Camussi

avv. Lorenzo Camussi

G.I. d.ssa Schiaffino - Udienza prefissata del 9 giugno 2015

* * *

Memoria autorizzata ex art. 183, sesto comma, n. 1, c.p.c.

nell’interesse di Giuliano Piccoli e Adele Bertuzzi

L’avv. Franco Livera nell’interesse del signor Giuliano Piccoli e della

signora Adele Bertuzzi, conferma, richiama e ribadisce tutte le deduzioni,

difese ed istanze in atti.

Letta, inoltre, la comparsa di costituzione e risposta depositata

nell’interesse della s.p.a. Italfondiario in data 31 gennaio 2014, ne contesta

integralmente il contenuto, unitamente ai documenti prodotti, e rileva

quanto segue.

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A) Sulla pretesa creditoria della s.p.a. Italfondiario

1. Innanzitutto, si porta all’attenzione del Giudicante il fatto che la

s.p.a. Italfondiario non ha assolto l’onere della prova sulla stessa

gravante in via esclusiva ed in particolare non ha provato la

sussistenza e l’entità del credito per il quale ha chiesto ed ottenuto

dal Tribunale di Piacenza il decreto ingiuntivo n.1572/2013 oggetto

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della presente opposizione.

2. Invero, mentre nella fase monitoria la prova allegata dal ricorrente

può non essere del tutto esaustiva delle ragioni di credito, il quadro

muta radicalmente nell'eventualità del successivo instaurarsi del

giudizio di opposizione atteso che, verificandosi tale ipotesi, il

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creditore deve fornire, a contraddittorio regolarmente instauratosi, la

prova del proprio diritto, secondo i dettami dell'art. 2697 c.c..

3. Trattandosi, nel caso di specie, della pretesa vantata dalla s.p.a.

Italfondiario, è pacifico come sia onere di quest’ultima fornire la

prova dell’esistenza e dell’entità del credito.

4. Sul punto, e senza che ciò equivalga in alcun modo ad accettazione

dell’inversione dell'onere della prova, si evidenzia come la

documentazione prodotta a corredo della comparsa di costituzione e

risposta di Italfondiario s.p.a. in data 31 gennaio 2014 non sia in

grado di dimostrare la fondatezza della pretesa creditoria così come

vantata dall’odierna convenuta nei confronti del signor Giuliano

Piccoli e della signora Adele Bertuzzi.

5. Infatti, la s.p.a Italfondiario si è limitata a produrre dei documenti

che all’evidenza non permettono di individuare i criteri utilizzati

dall’odierna convenuta per formulare la richiesta di pagamento nei

confronti del signor Giuliano Piccoli e della signora Adele Bertuzzi,

i quali lamentano – anche in questa sede – l’errata, eccessiva e

gravatoria inesattezza del calcolo degli importi asseritamente vantati

dalla s.p.a. Italfondiario.

6. Segnatamente, sin dal 2011, gli odierni opponenti hanno contestato

alla banca la fondatezza delle pretese avanzate nei loro confronti e/o

l’erroneità dei conteggi dalla stessa effettuati.

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7. Tuttavia, l’Istituto di Credito si era limitato e si limita tutt’ora a

confermare la correttezza dei conteggi, senza fornire alcuna

necessaria delucidazione in proposito.

8. In particolare, la s.p.a. Italfondiario ha ritenuto – infondatamente –

di provare l’esistenza del (comunque contestato) credito nei

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confronti degli odierni opponenti, producendo gli estratti del conto

corrente n. 30614578.

9. Ebbene, si porta all’attenzione del Giudicante il fatto che agli atti di

causa manca la prova che attesti l’avvenuta trasmissione dei

suddetti estratti conto al signor Giuliano Piccoli e alla signora

Adele Bertuzzi.

10. La Corte di Cassazione (Sez. VI, sentenza n. 14887 in data 1 luglio

2014) ha affermato, infatti, che: “ai fini della prova costitutiva del

diritto di credito, oltre alla produzione dei singoli estratti conto

analitici, la banca deve fornire prova anche dell’avvenuta

comunicazione dei medesimi all’odierno ricorrente”.

Alla luce di tale pronuncia, gli interpreti ritengono, quindi, che solo la

sottoscrizione per ricevuta sull’estratto conto, la lettera

raccomandata o la pec possono costituire prova sufficiente

dell’invio della comunicazione, non essendo condivisibile la

comunicazione degli estratti conto a mezzo posta semplice.

11. Ne consegue quindi che mancando nel caso di specie tale prova, è

evidente come la s.p.a. Italfondiario non abbia dimostrato il credito

asseritamente vantato nei confronti del signor Giuliano Piccoli e

della signora Adele Bertuzzi e di conseguenza si insiste per la

revoca del decreto ingiuntivo opposto, con ogni provvedimento del

caso e/o di legge.

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12. A conferma di ciò, basti pensare che la s.p.a. Italfondiario afferma:

“al fine di verificare la correttezza dei conteggi, i debitori

avrebbero potuto controllare (eventualmente con l’ausilio di un

perito) gli estratti conto” (cfr. pagine 4-5 della comparsa di

costituzione e risposta deposita nell’interesse di Italfondiario s.p.a.

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in data 31 gennaio 2014).

13. Ebbene, se per stessa ammissione di controparte l’analisi degli

estratti conto da parte del correntista richiede l’ausilio di un esperto,

è pacifico come l'istituto di credito non abbia, nel caso di specie,

rispettato i criteri di chiarezza e semplicità previsti in materia

bancaria.

14. Invero, come è noto, gli estratti del conto corrente sono documenti

che la banca redige al fine di prospettare al correntista

“l’andamento” del proprio conto corrente.

Per questo motivo gli stessi devono essere redatti con la massima

chiarezza e semplicità, rendendoli di facile comprensione per tutti i

clienti.

15. D’altro canto, la Banca di Italia, in tema di trasparenza delle

operazioni e dei servizi bancari, ha disposto come le banche siamo

chiamate ad agevolare la comprensione delle caratteristiche, dei

rischi e dei costi dei prodotti finanziari offerti, consentendone la

facile confrontabilità con altre offerte.

16. Pertanto, sulla base delle ragioni sopra esposte ed in considerazione

del fatto che la s.p.a. Italfondiario ha omesso di fornire la prova

della sussistenza della propria pretesa creditoria, si insiste fin da ora

per l’accoglimento della presente opposizione e per la revoca del

decreto ingiuntivo emesso nei confronti del signor Giuliano Piccoli

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e della signora Adele Bertuzzi, con ogni conseguente provvedimento

del caso e/o di legge.

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B) Sulla Consulenza Tecnica d’Ufficio

17. Stante l’impossibilità di determinare l’esatto ammontare della

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pretesa creditoria vantata nei confronti del signor Giuliano Piccoli e

della signora Adele Bertuzzi, anche in questa sede si rinnova la

richiesta di ammissione di consulenza tecnica d’ufficio di natura

contabile che, contrariamente a quanto a torto affermato da parte

convenuta, non può certo dirsi esplorativa.

18. Infatti, nell’impossibilità di procedere ad una esatta quantificazione

della pretesa creditoria vantata dalla s.p.a. Italfondiario nei confronti

del signor Giuliano Piccoli e della signora Adele Bertuzzi,

l’ammissione della consulenza tecnica d’ufficio di natura contabile

appare l’unica soluzione plausibile al fine di determinare l’esatto

ammontare del credito azionato dalla s.p.a. Italfondiario nei

confronti degli odierni opponenti.

* * *

Quanto sopra premesso ed esposto, il signor Giuliano Piccoli e la signora

Adele Bertuzzi, ut supra rappresentati, difesi e domiciliati, rassegnano le

seguenti

conclusioni

“Voglia l’Ill.mo Giudice del Tribunale di Piacenza, contrariis reiectis,

nel merito:

➢ accertare e dichiarare le somme effettivamente dovute dal signor

Giuliano Piccoli e della signora Adele Bertuzzi alla s.p.a.

Italfondiario nel minor importo che l’Ill.mo Signor Giudice riterrà

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strettamente provato a seguito dell’espletanda CTU o, comunque, in

giustizia;

in ogni caso:

➢ revocare o comunque dichiarare di nessun effetto il decreto

ingiuntivo n. 1572/2013 (Cron. 9806 R.G. 3214/2013) emesso dal

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Giudice Unico del Tribunale di Piacenza in data 2 agosto 2013,

depositato in data 5 agosto 2013, nei confronti del signor Giuliano

Piccoli e della signora Adele Bertuzzi.

Con ogni ulteriore provvedimento, statuizione e/o declaratoria del

caso e/o di legge.

Con vittoria di spese e competenze del presente giudizio”.

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In via istruttoria:

➢ si chiede ammettersi consulenza tecnica d’ufficio di natura

tecnico/contabile volta all’accertamento in ordine alla sussistenza

dell’effettivo credito della s.p.a. Italfondiario nei confronti degli

opponenti o, comunque, all’ammontare esatto dello stesso, mediante

calcolo delle spettanze a seguito dell’apertura del conto corrente e

della concessione dell’affidamento bancario e procedendo

all’eliminazione degli interessi e delle commissioni a debito e

quant’altro non strettamente pattuito dalle parti.

Con espressa riserva di miglior formulazione del quesito in

occasione della definitiva formulazione delle istanze istruttorie e

viste le avversarie deduzioni ed eccezioni.

* * *

Con ogni più ampia riserva.

Piacenza, 20 marzo 2015 avv. Franco Livera

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