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“ELOGIO DELLA ROSA”

 Giambattista Marino:
Giovan Battista Marino è il maggior rappresentante

della letteratura barocca, nasce a Napoli il 14

ottobre 1569, da una famiglia benestante che affida

la sua istruzione ad un umanista. Il padre, uomo

severo, lo vorrebbe giurista, ma Marino preferisce lo

studio delle lettere.

-Le sue opere famose sono:


1)La Lira

2)La Galeria

3)Adone

Nel 1615 si trasferisce alla corte di Parigi, dove si dedica alla scrittura de
L’Adone. Ritorna a Napoli nel 1623, dove muore due anni dopo.
{156}

Rosa, sorriso di Amore, creatura del cielo, rosa divenuto rossa per
il mio sangue, decoro del mondo e ornamento della natura, sei la
vergine figlia della terra e del sole, piacevole e preoccupazione di
ogni ninfa e pastore, orgoglio della famiglia dei fiori profumata,
tu tieni prima il primato della bellezza, signora pare tra i fiori
comuni la regina dei fiori.

{156}

O rosa, sei il sorriso del dio Amore, sei una creatura divina, sei
diventa rossa per colpa del mio sangue, sei il decoro del mondo e
l’ornamento della natura, sei vergine figlia della terra e del sole,
sei il piacere e la preoccupazione di ogni ninfa e di ogni pastore,
sei l’onore della famiglia profumata dei fiori, tu hai il primato su
tutto cio` che e’ bello, sei la regina piu’ splendida fra il popolo dei
fiori.

*Le parole:

Fattura: creatura/ vermiglia: il colore rosso/ pregio: decoro/


fregio: ornamento/ delizia: piacere/ cura: preoccupazione/
odorifera: profumata/ belta’: bellezza/ palme prime: allude al
vinciatore/sopra il vulgo: la regina di tutto.
*Analisi della strofa {156}:

1-Le parole espressivi:

fattura-vermiglia-pregio-fregio-delizia-odorifera-vulgo-belta’-
fior.

2-Le belle immagine:

-riso d’amor: invece di dire “simbolo d’amore”, il poeta usava questa


espressione per la fin della meraviglia.

–pregio del mondo

–fregio di natura.

–della terra e del sol vergina figlia

-odorifera famiglia: il poeta usava questa espressione per la fine della


meraviglia, invece di dire “odoriferi fiori”

-sopra il vulgo dei fior donna sublime.

3- Le figure retoriche:

1)riso d’amor, del ciel fattrua: c’e’ una metafora, in cui il poeta
assomiglia la rosa come un simbolo d’amore e una creatura
divina. Inoltre, c`e’ un iperbato, perche’ l`ordine della frase deve
essere “fattura del ciel”.

2)rosa del sangue...vermiglia: c`e’ un anacoluto, perche’ l`ordine


della frase deve essere “rosa fatta vermiglia del mio sangue”.

3)pregio del mondo, fregio di natura: c`e’ una paronomasia.

4)della terra e del sol vergina figlia: c`e’ un iperbato, perche’


l`ordine della frase deve essere “vergina figlia della terra e del
sole”. Inoltre, c`e’ una perifrasi, perche’ il poeta usava questa frase
per sostituire dire “rosa”./ C’e’ similitudine, in cui il poeta
assomiglia la rosa come una figlia che viene nata dalla terra e dal
sole e anche assomiglia il sole e la terra come due persone che
sono stati i suoi genitori.

5)d’ogni ninfa...cura: c’e’ anastrofe, perche’ l`ordine della frase


deve essere “delizia e cura d’ogni ninfa e pastor”. Inoltre, c`e` una
metafora, in cui il poeta assomiglia la rosa come la delizia e la cra
di ogni ninfa e ogni pastore./ C`e’ anche antitesi tra due
parole”delizia e cura”.

6)onor.....famiglia: C`e’ sinestesia, perche’ il poeta assomiglia la


rosa come un membro onore della famiglia, ed i fiori come una
famiglia.

7)tu tien...prime: c`e’ una metafora, in cui il poeta assomiglia la


rosa come una donna tra le donne che in realta’ loro sono i fiori.

8)sopra...sublime: c`e’ una metafora, in cui il poeta assomiglia la


rosa come una regina tra le donne che in realta’ sono i fiori.

9){fattura,natura,cura}, {vermiglia,figlia,famiglia},
{prime,palme,sublime} : Ci sono le allitterazioni.

10)rosa...sublime: Asindeto, non ci sono le congiunzioni


coordinati solo le virgole.

-L’idea generale e` solo l’elogia della rosa.


{157}

Quasi in bel trono imperatrice altera siedi colà su la nativa


sponda; Turba d'aure vezzosa e lusinghiera ti corteggia d'intorno
e ti seconda; e di guardie pungenti armata schiera ti difende per
tutto e ti circonda. E tu fastosa del tuo regio vanto, porti d'or la
corona e d'ostro il manto.
{157}

Quasi in un bel trono siedi sul pendino dove sei nata, un


movimento d’aria dolce e gentile ti corteggia e ti seconda; e di
spine appuntite ti difende da tutto ti circonda: e tu, orgogliosa del
tuo regio primato porti una corona d’oro e un manto di propora.

*Le parole:

altera: fiera/ sponda: spiaggia/ vezzosa: bella/ lusinghiera:


dolce/ti secondo: ti accrezzano/ guardie: esercito/pungenti: spine
appuntite/ fastosa: orgogliosa/ vanto: gloria/ ostro:
porpora(rosso vermiglia).

*Analisi della strofa {157}:

1-Le parole espressive:

torno-vezzosa-sponda-lusinghiera-pungenti-fastosa-vanto-
corona-manto-ostro.

2-Le belle immagini:

-siedi cola’ su la nativa sponda: il poeta usava questa espressione per la


fin della meraviglia, per questo motivo lui usava “sponda” invece di usare
“stelo”.
-turba d’aure.

-ti corteggia,ti secondo, ti difende, ti circonda.

-del tuo regio vanto.

-porti d’or la corona e d’ostro il manto: l’idea della questa frase e` solo
il fin della meraviglia perche’ la rosa non e` una regina che indossa queste
cose (corona e manto).

3- Le figure retoriche:

1)Quasi....sponda: similitudine complessa, in cui il poeta


assomiglia la sponda dove viene nata la rosa come l’imperatrice in
un bel trono. Inoltre, c`e’ iperbato, perche` l’ordine della frase
deve essere “ Quasi imperatrice altera siedi in bel trono cola` su la
nativa sponda”.

2)Turbo...secondo: (vezzosa e lusinghiera), endiadi. Inoltre, C’e`


una metafora in cui il poeta assomiglia la rosa come una regina e i
fiori come un esercito che difende questa rosa.

3)e di guardie...ti circonda: Metafora, in cui il poeta assomiglia la


rosa come una imperatrice e i giardini come un esercito che
protegge la rosa con le sue spine appuntite.

Inoltre, c’e` una perifrasi, in cui il poeta sostiene la parola


(esercito) ma descrive la parola con l’uso delle belle
parole(guardie pungenti armata).

4)e tu....manto: Metafora, in cui il poeta assomiglia la rosa come


una imperatrice orgogliosa che indossa la corona di oro e un
manto di porpora. Inoltre, anastrofe, perche’ l`ordine della frase
deve essere “ porti la corona d’oro e il manto d’ostro”.
5)ti corteggia-ti seconda-ti circonda: anafora, per la ripetizione
della parole (ti).

6)[altera-lusinghiera-schiera], [sponda-seconda-circonda],
[vanto-manto]: Allitterazione/ paronomasia.

7)d’or: aferisi, perche` la parola deve essere (d’oro).

L’idea generale e` solo l’elogia della rosa.

{158}

Porpora de' giardin, pompa de' prati, gemme di primavera, occhio


d'aprile, di te le grazie e gli amoretti alati son ghirlanda a
la chioma, al sen monile.Tu qualor torna agli alimenti usati
ape leggiadra, o zeffiro gentile, dài lor da bere in tazza di rubini
rugiadosi licori e cristallini.

{158}

Tu sei l’incanto dei giardini, sei la bellezza dei prati, sei la


germoglio della primavera, e il piu` splendente del mese di Aprile.
Le grazie e gli amorini ti usano per fare una ghirlanda da mettere
sopra i capelli o sopra il seno. Tu dai da bere dentro la tua corolla
di rubino il tuo nettare dolcissimo all’ape e al vento che vengono
ad alimentarsi.

*Le parole:

porpora: rosso/ pompa: decoro/ gemme: germoglio/ grazie e


amorini: le creature metologiche/ chioma: capelli/ monile: gioielli/
qualor: quando/ alimenti usati: cio’e` il nettare/ leggiadra: gentile/
zeffiro: venticelo/ tazza di rubini: calice rosso/ rugiadosi licori:
gocce di rugiada/ cristallini: nettare.

*Analisi della strofa {158}:

1-Le parole espressivi:

porpora-pompa-gemme-occhio-grazie e amorini-allimenti usati-


zeffiro-tazza di rubini-licori-cristallini.

2-Le belle immagini:

-gemme di primavera: invece di dire il poeta” l’esordio di primavera”


direttamente, lui ha detto “gemme” per il fin della meraviglia.

-occhio d’aprile: invece di dire “sei il splendente del mese aprile, il poeta
ha detto “occhio” perche’ occhio e’ la parte piu’ brillante e luminosa del viso
come aprile nell’ anno.

-tazza di rubini: la rosa non da il suo nettare nella tazza ma il poeta, nella
questa frase, piaceva la meraviglia con le parloe implicite.

-cristallini: il poeta ha detto “cristallini” per la descrizione di nettare, invece


di dirlo direttamente.

3-Le figure retoriche:

1)occhio d’aprile: c'è una metonomia, in cui il poeta assomiglia la


rosa come l’occhio, la parte piu’ luminosa come il mese di aprile
che e` il mese piu’ splendente dell’anno.

2)di te...monile: chiasmo, perche’ l’ordine della frase deve essere


“le grazie e gli amorini di te son girlanda a la chioma e monile al
sen”.
3)alimenti usati: sinestesia, in cui il poeta ha usato questa parola
“alimenti usati”, e non ha detto “nettare” e tutto per la meraviglia.

4)dai lor: c'è similitudine, in cui il poeta assomiglia la rosa come


una persona che da qualcosa a qualcuno.

5)tazza di rubini/cristallini: c'è una metafora, in cui il poeta


assomiglia i petali della rosa come una tazza rossa ,e il colore
rosso per la colpa del sangue di Venere, in cui la rosa da il suo
nettare all’ape e al vento.

6){prati-alati-usati}, {aprile-gentile-monile}, {rubini-cristallini}: ci


sono allitterazioni.

L’idea generale è la importanza della rosa secondo le altre


creature.

{159}

Non superbisca ambizioso il sole di trionfar fra le minori stelle,


chè ancor tu fra i ligustri e le viole scopri le pompe tue superbe e
belle.Tu sei con tue bellezze uniche e sole splendor di queste
piagge, egli di quelle; egli nel cerchio suo, tu nel tuo stelo, tu sole
in terra ed egli rosa in cielo.
{159}
Il sole non deve insuperbire perché è piu` splendente delle stelle
che sono piu` piccole, perché anche tu ondeggi tra i fiori bianchi,
e alle viole mostri la tua superba bellezza. Con le tue bellezze
straordinarie e rare, tu sei li splendore di questi luoghi, il sole di
quelli. Egli nel suo ambito, tu sopra il tuo stelo, tu sei il sole della
terra, egli è la rosa del cielo.
*le parole:

superbisca: orgogliosa/ligustiri: fiori,rose/ pompe: ornamenti/


uniche: straordinarie/ piagge: luoghi/ egli: per indicare il
sole/cerchio: orbita,ambito.

*Analisi della strofa {159}:

1-Le parole espressivi: superbisca-trionfar-uniche-piagge.

2-Le belle immagini:

-non superbisca...stelle: il poeta ha detto un’aggettivo”superisca” che


adatta solo alle persone non alle creature della natura, e tutto per la
meraviglia.

-egli nel cerchio suo...in cielo: vediamo una superbella immagine tra la
rosa e il sole.

3-Le figure retoriche:

1)non superbisca...stelle: similitudine, in cui il poeta assomiglia il


sole come una persona che è orgogliosa per la sua bellezza tra gli
altri (stelle).

2)superbe-belle: endiadi, tutte e due hanno gli stessi significati.

3)egli nel cerchio...cielo: c’ è una metafora, in cui il poeta


assomiglia la rosa nella terra come il sole nel cielo. Inoltre, lui
assomiglia il sole nella sua orbita come la rosa nel tuo stelo.

4)sole- tu sole: anafora, per la ripetizione della parole (sole) nella


stessa strofa.

5){sole-viole-sole}, {stelle-belle-quelle}, {stelo-cielo}: ci sono le


allitterazioni.
L’idea generale è la paragone tra la rosa e il sole nella bellezza.

{160}

E ben saran tra voi conformi voglie: di te fia 'l sole, e tu del sole
amante. ei delle insegne tue, de le tue spoglie l'aurora vestirà nel
suo levante.Tu spiegherai ne' crini e nelle foglie la sua livrea
dorata e fiammeggiante; e per ritrarlo ed imitarlo a pieno,
porterai sempre un picciol sole in seno
{160}
Ed è giusto che ci saranno desideri: il sole sara’ tuo amante e
viceversa. Il sole vestira’ l’aurora nel mattutino, e tu allergherai nei
petali. La sua livrea dorata e brillante: per imitarlo e descrivendolo
in pieno porterai sempre nel tuo seno un piccolo sole.

*Le parole:
ben: giusto/ conformi: similari/ voglie: desideri/ fia: sara`/ levante:
sorgere/ spiegherai: distenderai/ crini: petali/ livrea: veste/
fiammeggiante: luminosa, brillante/ ritrarlo: somigliarlo,
descrivirlo/ picciol sole: il pistillo/ in seno: dentro di te.

*Analisi della strofa {160}:


1-Le parole espressivi: voglie-amante-insegne-spoglie-aurora-
livrea-fiammeggiante-a pieno.
2-Le belle immagini:
-l’aurora vestira`: il poeta ha usato un’aggettivo delle persone non si usa
quest’aggettivo con le cose come il sole, tutto per il fine della meraviglia.
-fiammeggiante: allude a luminosa.
-picciol sole in seno.

3-Le figure retoriche:


1)E ben...voglie: c'è una metafora, in cui il poeta assomiglia la rosa
e il sole come le persone che hanno desideri.
2)di te fia...amante: c'è una metafora, in cui il poeta assomiglia la
rosa e il sole come le persone che possono innamorarsi.
3)ei delle insegne...levante: c'è un chiasmo, in cui il poeta descrive
il sole come una persona che puo’ indossare, e il colore del suo
vestito come il colore del sorgere.
4)tu spiegherai..foglie: c'è una metafora, in cui il poeta assomiglia
la rosa come una persona che puo’ spiegare o distendere
qualcosa a qualcuno.
5)fiammeggiante: c'è una metafora, in cui il poeta ha usato questa
parole che allude a luminosa, e assomiglia lo splendente della
rosa come la fiamma che si illumina.
6)porterai...in seno: : c'è una metafora, in cui il poeta assomiglia la
rosa come una persone che porta e le cose portate sono i piccoli
soli.
L’idea generale è l’innamoramento tra il sole e la rosa.
{161}
E perch’a me d’un tal servigio ancora qualche grata mercé render
s’aspetta, tu sarai sol tra quanti fiori ha Flora la favorita mia, la mia
diletta. E qual donna più bella il mondo onora io vo’ che tanto sol
bella sia detta, quant’ornerà del tuo color vivace e le gote e le
labra. – E qui si tace.
{161}
E perche` da me ci si aspetta ancora un piccolo dono che attesti la
mia riconoscenza per il servizio che mi hai reso, tu sarai la dea
della natura. La mia favorita, la mia diletta. E la donna piu’ bella sia
riconosciuta ancora piu’ bella quando ornera` il tuo colore vivace
le sue gota e le sue labbra, e qui si tace.
*Le parole:
servigio: servizio/ qualche grata merce’ render: una ricompensa/
flora: dea della natura/qual: qualunque/ vo’: voglio/tanto sol:
soltanto/gote: guance.
*Analisi dell’ultima strofa:
1-Le parole espressivi: servigio- qualche...render-Flora-favorita-
diletta-onora-ornera’-vivace-gote.
2-Le belle immagine:
-e perch’a me d’un tal servigio ancora: in cui il poeta descrive una
bellissima foto della rosa e Venere chi vuole ringraziare la rosa perche’ e`
stata la causa del suo innamoramento di Adone.
-tu sarai sol tra quanti fiori ha Flora.
-quant’ornera` ....labra: c’e` una foto che contiene il colore, le parti del
viso, un movimento, tutto per il fine della meraviglia.
3-Le figure retoriche:
1)La mia favorita...diletta: Chiasmo, in cui il poeta assomiglia la
rosa come una persone che Venere considerala un’amante.
2)Fiori ha Flora: paronomasia, due parole hanno stessi suoni ma
differenti nel significato.
3){ancora-flora-onora}, {aspetta-diletta-detta}, {vivace-tace}: ci
sono le allitterazioni.
L’idea generale e’ Venere vuole ringraziare la rosa per cui una
causa del innamoramento di Venere e Adone.

Commento/Occasione

Mentre Venere (la dea della bellezza) cammina tra i boschi, si


punge il proprio piede con la spina di una rosa bianca che diventa
per sempre di colore rosso a cause del sangue di Venere. Venere
si avvicina ad una fonte per pulirsi la ferita e vede il bellissimo
Adone, e se ne innamora. Alla fine, il giovane Adone vorrebbe
fuggire, ma Venere lo prega di curarle il proprio piede. Adone
medica la ferita e anche lui se ne innamora.

Venere, in queste sei ottave, parla della lode della rosa, anche se
indirettamente, e` stata la causa del suo innamoramente.

La rosa, nella tradizione lirica, e` sempre il simbolo della persona


amata e qui, dunque, di Adone stesso.
Analisi

*Le lode della rosa e` pronunciata da Venere nel terzo canto


dell’Adone (un poema mitologica), in cui sono narrati gli amori di
Venere e Adone e la morte di Adone che e’ ucciso da un cinghiale
aizzatogli addosso da Marte, geloso di Venere.
*Questa lode contiene le caratteristiche della poesia di Marino e
della poesia barocca in genere:
1-La necessita’ di descrivere la realta` fin nei suoi minuti
particolari.
2-Languidezza pervasa di dolcezza.
3-L’abbondanza delle figure retoriche e specialmente le metafore.
4-Il ritmo musicale.

Forma metrica

Ottave di indecasillabi.. Schema ABABABCC.


IL messaggio
ideologico

La rosa e` un simpolo dell’amore come Adone. Invece, Il sole


rappresenta l’immortalità del cielo, dunque Venere.
Il mito greco di Adone celebra la fertilità terrestre: attraverso
l’amore il terreno diventa divino e immortale perpetuando la
specie.
Ai vv. 1-2 dell’ottava 160 si dice appunto che fra sole e rosa le
«voglie» sono «conformi», perché il sole è amante della rosa e
la rosa del sole: «di te fia ’l sole e tu del sole amante».

Il capolavoro

-L’Adone pubblicato da Giovan Battista Marino nel 1623 a


Parigi, e` un poema composta da venti canti, 40,000 versi,
riguardante gli amori di Venere e del giovane Adone.

-l’opera e` stata inserita nell’indice dei libri proibiti nel 1626,


sotto il pontificato di Papa Ubrano VIII.

-L’elogia della rosa e` pronunciata da venere nel terzo canto


dell’Adone, e` un poema mitologico in cui sono narrate gli
amori di Venere e Adone e la morte di quest’ultimo da un
cinghiale aizzatogli addosso da Marte, geloso di venere.

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