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Il senno del sapere (Turiddu), si chiamava forse Turiddu Sas Micu (01), allora aveva credo

cinquanta anni, qualcosa di pi ma non di meno,non era goffo e neanche impacciato, per, se gli si
avvicinava qualcuno, si (1) cummigghiava a faccia e il corpo (2) cu a tistiera si era dinvernu, in
altre stagioni del buon tempo,lo vedevi raramente per strada, e quelle poche volte sempre nelle
vicinanze della sua abitazione o della stalla (3) a u carvaniu, (4) o arrietu a u muro che porta gi
verso le campagne.Di media statura anche robusta di contadino, cos pure il vestiario di un velluto
sul marroncino sbiadito e consumato da trecento sessantacinque giorni per ogni anno; gli scarponi
(5) ntacciati e nsivati, sul raro selciato non producevano pi lo stridire dei chiodi.Quasi olivastra
la faccia,ma era occasionale poterla analizzare nei segni veri somatici, perch portava una barba
incolta, gi brizzolata e lunga, cos i capelli da Ges in Croce.., ondeggianti al vento. Poche volte ho
visto i suoi piccoli ochi, credo scuri, ma che ti perforavano come due infuocati laser.Ti sfuggiva con
fare vergognoso, non voleva essere osservato; la luce e la vita quotidiana gli dava fastidio, se lo
salutavi quasi con affetto, la risposta era sempre la stessa, una mossa repentina del suo corpo come
un Judoista sulla materassina, cambiava direzione al sicuro, o verso casa, o (5 bis) a pagghialora, o
per la campagna; per gi ti aveva riconosciuto ed analizzato; in un paese piccolo ed agricolo con
appena quattromila e cinquecento anime, con prevalenza di tre ad uno delle bestie, come muli asini
e porci che scorazzavano nelle vie principali e nelle piazze; viveva da solo e ancora per pochi anni,
con la vecchia madre quasi gobba per la pesantezza del lavoro dei campi, e per le sventure dellet
ora calante.Gi, Turiddu doveva essere il secondo di due fratelli, si, perch Giacomo, appena
medico non fece pi ritorno dalla campagna di Russia. Sin da ragazzo avevo sentito delle stranezze
ingigantite dal popolino; quelli erano i costumi, ci si pasceva delle favole e ci si sazziava con
ingordigia dei racconti del vicinato e soprattutto dei nonni. Cos Turiddu era una figura gi collocata
in alto, come i mass media che ti fanno penetrare sino alle ossa certi prodotti probabili di avanzata
tecnologia. Ma i tempi nel millenovecento cinquanta e dintorni erano ancora indietro anni luce, cos
pure i costumi e il modo semplice del pensare minuto per minuto della intera giornata ( di lavoro ),
e se poi questa vita la portiamo in un piccolo centro collinare, lontano dalle grandi citt ( Palermo a
sessanta chilometri,e per molti di noi non solo piccoli ancora sconosciuta ), dove il tran tran
secolare, era ancora scandito dal sorgere del sole, al limite dal canto di qualche gallo, lavoro e poi
sempre lavoro sino a volte dopo (6) a virmaria, e nella penombra tacita i cavalieri tornavano dalle
crociate con animo rassegnato ma tronfi e sicuri di non avere sciupato (7) mancu unura allantu.
Anche io sono cresciuto in quellangolo appartato e non appariscente di un paradiso magari di serie
zeta, ma laria malinconica addolcita dai silenzi e dagli usi sereni, ci appagava, raramente vedevi
qualcuno (8) ncazzatu, o se avveniva, era solo per interesse di robba, ma questo era un tarlo
necessario, come lemoglobina nel sangue, che ti diceva perentorio: (9) untifari futtiri, e grapiti

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luocchi .Era bello losservare degli armenti spostarsi ogni giorno dal paese, ( 10 ) iri di fora, e
sniffare quegli odori acri di beccume e di caproni in calore. Mentre il sole mafiusu, ti annunciava
gi allalba, la strada e i percorsi della giornata piena di motivi emotivi. In paese i cieli delle vie,
erano per i rondoni, le piste della gioia e del vivere.., mentre in campagna tra gli uliveti secolari, il
frinire delle cicale, ti dettava gli arcobaleni della bella stagione; mentre i vari artigiani, veri e rigidi
santoni dei mestieri, si davano lasciando a memoria, vera gloria di sapienza di rettitudine di acume
del dovere, e di eccelsa maestria. Eravamo circondati da un anelo di (11) fumeri o di futura (12)
grassura, era come quelle cornici che intarsiavano certe foto in bianco e nero di altri tempi; si, era la
cartolina del mio paesello (13) Muntimaiuri Bersitu, (517 metri sul l. m. ) adagiato quasi
sonnacchioso su delle colline che degradano dal Monte Roccellito rracidditu 1145 sul l.m., sino
al cimitero (14) dd Cavatna, per poi scivolare con lo sguardo da ebete, ma curioso verso la
marina; gi, perch le boccate della fievole brezza ci raccontava lignoto ancora lontano per noi
piccolini. Ci dicevano che quello che si vedeva appena, si chiamava mare.., ma non sapevamo come
era fatto, n sulla estensione, n della profondit, se era acqua dolce o salata, e da chi era abitato,
che innocente incognita. Per dopo un lungo sguardo in gi, la sotto, ci rimaneva in gola un
desiderio, di andare da grandi a toccare il mare (promesso); oggi mi affiorano cos i pensieri di
ieri.Gi, eravamo ancora prigionieri, come il pulcino nelluovo prima di schiudersi, e pigolando
vispo a beccare il saper delle luci. Mentre le galline razzolavano per ogni dove, e i maiali si (15)
stinnicchiavanu nelle pozzanghere nere, noi eravamo il frutto di una societ libera ma povera,
quanto basta per vivere con dignit, ma, eravamo senzaltro ricchi perch padroni degli spazzi, della
terra fango, della luce inebriante di colori, degli odori e dei sapori di casa nostra.Crescendo, fra le
altre cose della vita quotidiana, (giuoco, poco studio e tanto giuoco); ogni tanto mi affiorava alla
mente la figura quasi contorta e schiva di Turiddu, mi sfuggivano i contorni, li avrei voluto fermare
per analizzarli meglio, capirli, giudicare ed essere giudicato.., in una parola volevo sapere ed entrare
nella sua mente, varcare quelle soglie della psiche umana, intercettare le differenze socio culturali, e
le sfumature rimetterle al loro giusto posto come poozle; ecco avrei voluto fare un quadro vero,
senza maschere, clinico, ma soprattutto dellumano essere, trovare le verit e le cause e le
conseguenze di tali soggetti cos chiacchierati, e che loro stessi si sentivano diversi, emarginati.
Eppure erano nati come miliardi di angioletti, perch poi gli sguardi i sorrisi si dileguavano nei
vuoti, nelle voragini dei silenzi..,e quelorologio invece di andare sempre avanti con la stessa
cadenza traballava per ogni dove? A volte le cose della vita si concretizzano anche per volere del
fato;insegnavo nei miei primi anni dei trentasette, proprio al mio paesello, ero titolare di cattedra
per lEducazione Fisica, avevo frequentato lISEF di Palermo, avevo superato labilitazione
allinsegnamento a Bologna e il concorso a cattedra a Roma, spesso portavo i miei ragazzi o al

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campo sportivo, o negli spazi liberi (3) du Cravniu, a contatto della luce dellaria pura e della
natura; un giorno dei miei allievi a voce aperta, mi indicano con curiosit vistosa Turiddu.., ma
stato come un flash di una macchina fotografica, infatti questo come al suo solito era scivolato via
come una biscia a rintanarsi nella sua casa a pianoterra.Unaltra volta, come tante, portavo i miei
alunni dalle sue parti.., erano delle novit, e la gente delle strade vicine con bella curiosit si
interessava che un insegnante locale che sino a qualche anno prima aveva giocato per i colori del
proprio paese con tanto di merito, svolgeva il proprio dovere alla luce del sole, come
un fascistone. Ma ho amato i miei allievi come miei figli, e di questo ne sono stato sempre ripagato
con gli interessi maturati anche dopo tanti anni. In una di quelle mattine radiose piene di luce, di
usi e di quiete che infonde tanta serenit e pace allo spirito, alla distanza di un centinaio di metri da
dove mi esercitavo dalla solita piazzetta du Cravaniu, e a tratti col vociare festoso, anche del
giuoco, mi vedo sbirciare a mezza figura (dd cantunira) di tre strade pi sotto, e questo ne sono
sicuro sar avvenuto in altre occasioni; in quel momento preso dal mio lavoro, non mi soffermai nel
riflettere sulla questione di come si poteva interessare e valutare quello che per il nostro soggetto
forse era stato sconosciuto da sempre, sin dalla sua nascita; Curiosit e desideri nascosti? Ma, il
mondo del silenzio, penso che a volte deve essere riempito, solleticato (17) scrafuniatu, sino
allinterno delle viscere, portare interessi, vivacit e colori di vita; stuzzicare la psiche di questi
soggetti con ricette pi congeniali e renderle personalizzate; ecco in una parola aprire nuove vie alla
mente e allo spirito, e liberare lanima da presunti (18) ghiacchi che soffocano e limitano a volte
tutte o in parte le capacit sensoriali e di relazione nei confronti della societ che li circonda.Cos
per diverse volte ho giocato ma senza darne tanto peso a nascondino con Turiddu, appena
allungavo lo sguardo verso quellangolo di strada, una parte della sua figura si dissolveva, cos ho
evitato da allora anche se lo vedevo da lontano di relazionare con quel fluido del discorso, che
presente in ognuno di noi anche senza aprire sillaba, ma che un fluido che scorre via e parla tanto
come il cicaleccio di una fontanella.Cos volutamente ho voluto lasciare in Turiddu senza
disturbarlo il libero arbitrio della conversazione, in una relazione anche se fittizia di interessi e di
giudizi. Per alcuni anni non vidi, ne pensai pi, be lo vorrei chiamare.., lamico solitario, come se lo
conoscessi da tanti anni. Infatti andai ad insegnare a Monreale e a Palermo, ma di tanto in tanto
ritornavo al mio paesello sia per interessi che per la caccia; fu proprio questultima
a dissolvere quel baratro, quel vuoto, ora a distanza di quasi mezzo secolo, discerno e soppeso col
bilancino (19) d spizziali tutte quelle sfumature quegli angoli incerti e quelle cadenze della vita e
del sapere che hanno un touring obbligato, cio, quella percorrenza della logica
che mai si fermer, mai, ora avanti e ora appaiata ai tempi tecnologici, ma mai rester indietro.
Corre e scorre come levolversi del buio e della luceEra lultima settimana di caccia nel

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calendario, che coincideva con i (20) Virgineddi di S. Giuseppe per il mio paesello, e una stagione
che incomincia ad aprirsi al sole e alle temperature miti,da noi gi in Sicilia. Pensai bene di
trascorrere alcuni giorni lontano dal paese, in zona feudo di Coscascinu, a contatto della natura di
giorno e delle stelle di notte, anche se avrei dormito (21) nn pagghiru confortevole dei miei
cugini, la vita in questi luoghi di campagna dettata da sempre nellalternarsi delle stagioni, dalle
prime luci dellalba e dallo svanire la sera degli orizzonti, mentre i frulli e le melodie degli uccelli ti
danno la figura del tempo, e nella serenit della penombra li seduto su una pietra dopo aver
consumato una minestra davvero campagnola, soppesi con filosofia le cose del creato; e il tacito
silenzio ti trasporta con le visceri aperti lontano, oltre i confini delle stelle che sembrano anchesse
dialogare da autentiche comarelle dei fatti delluniverso.Sembra in quei momenti di estasi che, tutto
il corpo si libbra leggero per aria come un aquilone, in una danza di farfalle da circo; ma, maledetto
quel sipario si chiude crudelmente, e ci lascia quasi sgomenti, sul pi bello della nostra storia
mistica; ora attoniti poggiamo la testa fra le mani, mentre la sigaretta si consuma tra le dita. Stavo
quasi smarrito alzandomi per andare a riposare, ( forse erano le ventuno ), quando sento a
cinquanta metri, qualcuno aprire e chiudere (22) u passu, che custodisce la propriet e le bestie, che
i cani latrando vanno di corsa in quella direzione, subitanea una voce, una voce come se il
sottoscritto lavesse dialogata da tanto tempo..,( 23) Matti, Profissr, att Cicciu chiamativi ssi
cani, alch mio cugino (24) amminazza con alcuni fischi (25) a caprigna facendo ritornare a ccuccia
presso di noi le bestie, dicendo: (26) chissu ia Turiddu c avi larmali avviati nn nostru cunfinu,
acchistura, comu mai cc stasra?.. Quasi non afferro di chi parlava, ma appena pochi secondi nella
piccola salitella, si staglia una sagoma tozza con limmancabile tistiera.., mio cugino gli fa (27): ti
facevu cunnura di notti nn izzu?.. Turiddu: (28) accuss fussi, e in quel preciso momento
percepisco un sorrisetto affettivo e servizievole, e gli occhi diretti verso di me brulicavano come
due (29) faiddi, mentre ora percepisco da vicino le rughe come piaghe di quel viso ancora nascosto
dagli anni che non perdonano, (30) vitti, ma viramenti sint a vuci du Prufissuri, e ora vinni
cca.Rimasi smarrito e per quegli attimi pensieroso, in quei pochi secondi dei convenevoli. Ma il
tempo alle volte ti da una mano, si ferma, e tu pian piano racimoli i cocci frantumati dei discorsi, in
un barlume di attimi ti ritornano fotogrammi anche se aggrovigliati e in disordine, ti dettano lo
scandire e le voci di veri lunghi metraggi. Ecco la relazione perfetta anche se non sempre veritiera
della vita; fattone un pacchetto sia pure in forma virtuale delle vicende del passato tra il sottoscritto
e Turiddu, ora mi sentivo padrone della situazione, o almeno cos mi pareva, ora avrei giostrato
attorno alla sua figura come Michelangelo nel modellare il Mos; gli allungo la mano, ma ci venne
spontaneo un semplice abbraccio, invischiandomi nel contatto con la sua folta e incolta barba e di
un odore confuso di bestia umana. Avevo sentito parlare di lui la prima volta da quandero ragazzo,

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circa trenta anni prima, poi i flash degli anni del mio insegnamento nella Scuola Media del
millenovecentosessantaquattro sessantacinque sessantasei, ed ora eccolo li seduto accanto a me,
come a dire che due montagne non si incontreranno, ma due uomini senzaltro; questa volta stato
ancora Maometto a venire, non mi sembrava vero, in certo qual modo spregiudicato, disinvolto, ma
era dalla sua ancora la penombra della notte, e dalla lontana noiosa ed egoista societ che spesso
frantuma e trafigge le belt del tuo animo; mio cugino: (31) ora vi fazzu nn bedda tazza caura, ia
di orzu ammiscatu cu l caf, e dipoi minnivaiu a curcri ca dumani aiu ha priparari u iardinu,
mentre sullaia qualche coniglio selvatico andava a spasso e ci abbeveravamo di quellintruglio
che era solo caldo e sapeva di tanto fumo.., Turiddu quasi con smania di voler vomitare non uno, ma
tanti rospi, incomincia (32) a ciarruttiri, e per essere pi libero nei movimenti mimici nostrani, si
leva a tistera mettendola per accuratamente sulle sue ginocchia, dopo i convenevoli di come si sta
a salute, come va la vita, u tempu ora si metteva al bello, dopo un inverno con tanta neve, la terra
timidamente incominciava a svegliarsi, e aveva bisogno di lavori ed essere preparata come (33) nn
carusa ca v a spusrisi. Con una voce che partiva da dentro i (34) cannaruozza, quasi gutturale e
ovattata per rispettare il silenzio di chi gi era andato a riposare (35) dd quattro uossa, solo di tanto
in tanto vicinu a (36) gebbia, lusignolo con dei squarci ancora metallici incominciava a fare dei
gargarismi di note in previsione di una vicina primavera con palchi musicali da stradivarius.(37)
Viri Prufissuri iu ti vitti nasciri, canusciu at famigghia, it zziani, i parrini tutti cca..; sembrava
gi preparato come di quegli alunni studiosi che magari si vogliono far perdonare qualche errore
precedente, e che ora vogliosi di dimostrare allaula la loro vera integrit di uomini diligenti. (38)
Quannu iucavi a palluni a genti parrava puru nna campagna di tia, e quannu passavi vicinu a
casa mea e purtavi i picciotti a sfuari fora, mi piacevi cuomu dirigevi, parevi un maistru di musica
senza bacchetta, e tutti dd movimenti beddi e slanciati mi parevunu comu tanti anciuluzzi
svulazzari pu cielu, ma chiddu chi mi faca allargari u cori e mm sazziava, era u viriri a ripassata
i carusi cuntnti cuntnti, e risoluti come savissiru avutu a fera; puranchi i famigghia eranu sapitura
della tua bella novit, e comu nsignavi puru leducazioni a qualchi furettu. Sai Turiddu, io..., (39) si
usacciu.., quasi come una pallina di ping pong di rimando.., (40) nna vita rrinesci megghiu chiddu
chi fai cuttutta a bona vulunt, e cuttutta a passioni chicc metti, ssi na cosa a fai cummlu amuri
untarrinesci bona, ia ammatula fischiari a u sceccu quannu unnavi siti, accuss ia nn travagghiu
nn studiari, nn apprendimentu du misteri, saspetti ca ficu ti cala na ucca mori di fami; bravu,
bravu si aciddaru comu tazziu Arfonzu, ti trovanu larmaluzzi sti beddi cani? Chiddu chi ia u
bracchettu? Iu aiu cani bastardumi appriessu larmali e nn spissu p manciari sinn vannu a caccia
e tornanu cu lebbri e cunigghi mmucca squartariati. Non mi aspettavo questo straripare di Tturiddu
come un torrente invernale, sembrava volesse esternare e liberarsi di certi pesi indigesti che aveva

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accumulato per sessanta anni, che lavrebbe detto di questa figura asociale e schiva come un rapace
notturno. Ma, forse ricordava, o aveva percepito nei miei fugaci saluti, qualcosa di amichevole di
affettuoso nella tonalit e nei gesti della mano, o di un professore che voleva interloquire con un
contadino sinanche chiacchierato quasi come ad uno zimbello del paese. Vedete, lui aveva capito
da tanti anni che ero stato io per primo a stendergli la mano, e in cor suo forse avrebbe voluto gi
allora un bellabbraccio. Io e lui in tutti questi anni avremmo voluto la medesima cosa, la fusione
del senno della vita.., (41) viri, continuava libero fresco di pensiero e con una cadenza da vero
accademico: (42) da quanu eru nicu taliavu lautri, e anchi sun ci parravu, li interrugavu, avissi
vulutu sapiri comu a pinsavanu e chi cosa mavissuru nsignatu, puru u maistru elimentari niddi tri
anni di scola, mi dissi nenti, nun pritindevu a luna o marenghi doru, ma almenu nn vota diriti
scuia e passa dd, larfabetu, unu chi unu fa dui, a puisia di Natali o du sciccareddu ca cacava
munite doru e i cunta di Giuf; mai sapiri picch a terra ia tunna, o pirch u nvernu ia friddusu e a
stasciunata sciruccusa, certu eru nicu ma mai nuddu mi dissi comu nasciunu i picciriddi, sulu du
bambinu Ges dintra nn manciatura, macari comu avemu cincu dita in ogni manu e nni pedi, pirch
nn munnu cc sunnu i niuri i gialli e i bianchi, o cuomu maremma camina un cristianu, nn
machina, u vuoi, lapparecchiu; e picch li guerri.., ( ecco una pausa.., ma allungando le mani in
avanti con gesti che ti fa capire, aspetta, zitto che continuo il mio processo alla natura.. e alla testa
dura delle persone che comandano questa terra ..,) eccolo che il ruscelletto rotola verso la marina:
(43) quannu cu un pezzu di terra cci campanu armali e cristiani, iu sugnu cuntentu ca staiu luntanu
di stu munnazzu nfami, cuomu sun ci fussi in presenza. Non percepivo bene n i lineamenti n la
mimica facciale di Turiddu mentre pronunziava queste difese, queste riflessioni, questi gorgoglii di
una pentola piena di un intruglio che sapeva di fiele, mentre con tutte e due i pugni in avanti remava
contro delle correnti che forse sin dalla nascita, lo avevano portato sempre al largo, lontano dalla
civilt e del sapere comune. (44) Ma, iu quasi quasi stasira mi staiu virgugnannu di tutta st mmia
ngnuranza..! Ti posso chiamare .., caru Turiddu? Questo incontro (45), ia binidittu d Signuruzzu..,
io ringrazio veramente il Signore che (46) mi teni additta, perch tu, anche se fai a te e a me queste
domande, mi insegni qualcosa che avevo percepito nel passato, ma che ora mi stai regalando certe
conferme, (47) ora s tu u prufissuri e io apprendo con piacere e devozione le leggi di quelle che
potrebbero essere i principi della esistenza di ognuno di noi. Ma dimmi, mio cugino, poco prima mi
diceva che da quando sei rimasto (48) sulu cu morti di t matruzza, facisti ressa ca ncampagna
cu st quattru armaluzzi e che raramente vai a u paisi, forse mancu pa fera du quattordici, cos la
tua casa chiusa si diprezza, se ti senti male di notte, unu pu muriri..; alch con uno scatto in piede,
ma poi si sedette subito battendomi una carezza sulle ginocchia, e con un rumoroso sospiro come a
dire: (49) u sacciu iu chiddu chi fazzu, u cuppinu sapi i guai da pignata! Po si alz mi fece come un

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inchino augurandomi la buona notte., a domani ci conto Turiddu, segu quella figura preistorica
nella penombra, e solo qualche stella ti indicava il fruscio lasciato sulla terra, ma grazie a Dio era
solo terra natura e bestie lontano dalle tecnologie che ammorbano sempre pi lesistenza del
vivente. Come un macigno sul mio corpo rimasi bloccato ancora per cinque dieci minuti a
contemplare il firmamento appannato, poi a due metri entrai nel pagliaio, e vestito come ero mi
buttai (50) nn pagghiarizzu, lasciando la luce degli occhi a filtrare ancora il buio dellalto. Anche
se di mattina, era gi passata lalba da un pezzo, cos avevo perso una delle pi belle fette di quei
sapori che emana il risveglio della natura., sentivo il mio corpo come se fosse stato bastonato e
indolenzito in ogni articolazione, no non era la comodit o meno del giaciglio, vi ero abituato sin da
piccolo, in certe occasioni dormire a contatto della luna e delle stelle, sullaia (51) unni si pisava, o
ai piedi di un albero protetto nella bella stagione solo dalle fronde protese come una coltre. In una
parola mi sentivo anche io nato in una stalla, tanto ci avevo pure dormito dentro (52) nna
manciatura pi di una volta e con le bestie ruminanti vicino a consolarti della loro onorata presenza.
Anche se era una settimana non fredda, (53) u mugghinu non allontanava il tuo sguardo a pi di
cento metri, era una cornice poco brillante ancora, ma percepivi il ciarlare dei merli gi nidificanti,
e la lotta dei maschi,era un suono metallico, mentre il raglio voglioso dellasino richiamava
lattenzione della femmina, e lo scampanellare du vuoi e il latrare dei cani a un presunto estraneo,
intonavano i contorni e mettevano i tasselli in ogni dove, ma al posto giusto; era quella vita bucolica
e georgica nel contempo che continuava i suoi passi lenti ma misurati, e scanditi solo
dallevoluzione della natura. Aspettai ancora qualche oretta mentre sorseggiavo pensieroso sugli
eventi della sera prima.., ma non mi sfuggiva la bont di quel mezzo litro di latte fresco munto da
poco da uno dei miei cugini, infatti loro si trovavano gi (54) allantu per ingrassare (55) u iardinu
sutta acqua, che con lavvicinarsi della bella stagione avrebbe fruttato una immensit di ortaggi, non
solo per la famiglia, ma (56) puranche per i piccoli negozietti del paesello; frutta, pomodori,
cetrioli, zucchine, fagiolina , latughe, verdure, ravanelli, bietole, sedano, basilico, mentuccia carote,
cipolle, aglio aromi tutti.., roba di prima qualit perch lontano dai diserbanti e coltivati solo (57)
cu fumeri o stallatico al naturale, e lontani da veleni chimici, e prosperati lontano da inquinamenti
del progresso, ma alla luce del sole caldo e nostrano. E il caso di dirlo dal produttore al
consumatore con poca spesa e con prodotti veramente genuini e di alto valore energetico per il
corpo. Presi il fucile, una doppietta e un piccolo zainetto con un boccone di (58) pani niuru, un
pezzu di tumazzu di primu sali e quattru alivi appassuluna, ma gi i cani mi giravano attorno
impazienti da un bel po, e ci avviammo pi sopra verso le colline che sfiorano le radure di piccoli
boschi. Quella mattina mi sentivo un po frastornato, non seguivo la cerca dei cani perch avevo il
capo chino misurando lalternarsi della destra e della sinistra dei miei scarponi e dei miei doppi

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calzettoni sino a sotto il ginocchio a sorreggere i gambali dei miei pratici pantaloni di velluto marr
alla zuava; avevo ancora il fucile sulla spalla e in sicura, quando la voce sicura di Blek mi svegliava
dal torpore e dai pensieri notturni, che mi avevano lasciato come un po di ruggine addosso.., ma, il
coniglio con due salti ora era al sicuro in un (59) munziddaru di pietre raccolte li per purificare la
vigna. Diedi da lass uno sguardo interessato, ero gi arrivato verso a (60) sierra, quando vedo
sfumare a qualche chilometro verso (61) a sciumata Turiddu cu larmali gi avviati; ma, subito mi
svan alla vista come al solito (62) sutta nna valinciata, mentre un pallido sole forava pian piano
quel mantello di nebbiolina che ti aveva bagnato le gote arrossate..! Era ad occhio e croce allincirca
mezzo giorno, quando decisi di incominciare a ridiscendere, non portavo orologio al polso, era una
mia scelta dopo i ventanni, e che perdura ancora oggi, mi dava un senso di fastidio, volevo andare
sempre sgombro di suppellettili, cos con le collane, braccialetti di ogni genere ed altre
chincaglierie; era una sfida al tempo o alla devozione della praticit e della puntualit in ogni
evenienza, sono della bilancia anche se per pochi giorni, a scuola sono stato sempre il primo a
firmare il registro delle presenze, e vedevo arrivare dopo di me il personale di segreteria e gli stessi
bidelli..; ma quando sono andato in pensione dopo trentesette anni di lavoro gioioso, non mi hanno
fatto un monumento, ma un buon orologio di marca che giace come tanti altri in qualche cassetto!
Ora scendevo per i cocuzzoli ricchi di macchia mediterranea, e da lass mi sembrava di dominare
tutto quello che ora pi chiaro si allungava sino alle pianure dei seminati, e tuttattorno alcuni
confinanti, chi zappava chi potava, (63) chi vutava larmali con quei suoni e quelle cadenze di voci
davvero locali, per non farli sconfinare; erano tanti gli ingranaggi del dovere, mentre i miei cugini
risalivano (64) du iardinu rivoltato a nuovo col piccolo trattore, che a tratti aveva stonato con la
pace paradisiaca di quelle terre. E di Turiddu neanche lombra, si era allontanato la mattina
seguendo volutamente quella foschia che lo avvolgeva e lo riparava nel contempo anche dagli
sguardi della natura circostante. Arrivo poco dopo, sotto, alla casa pagliaio costruita come da
sempre, con un filare alto due metri di pietra a secco che incatenano le travi ad ombrello, e per non
far penetrare lacqua il freddo e il caldo, il tutto veniva modellato con frasche lunghe dal fiume,
paglia e terra, vi raccomando di visitarli o meglio di dimorarci per qualche tempo; la forma pi
tecnologica ed igienica avanzata che oggi e nel futuro gli architetti e studiosi della materia sar
preso sempre ad esempio. Arrivato nellaccogliente alcova tutto fare dello spazioso pagliaio,
mostrando con un certo orgoglio due conigli e una coturnice maschio, opera del mio grande Blek, e
la soddisfazione si legge anche nei volti dei miei parenti.., (65) stasira facemu festa granni.., a carni
a purtasti u vinu lavemu.., e a stu cani cc damu li testi dii cunigghia, erano allegri nonostante il
duro lavoro, ecco vedevo sorgere in quegli animi, il credo del dovere, del pratico, della maestria
tramandata sia per le cose facili come quello dello (66) scurciari i cunigghia, ma anche in quelle

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cose che giornalmente si adoperavano con tanto di sudore sotto lacqua e sotto il sole; dicevo
come una infinit di meccanismi di ingranaggi ben oleati per una sempre bene riuscita delle opere,
il discernimento del sapere e dellinventiva si traduceva in quel dovere che dava di pari passo
soddisfazione, e il morale era quasi sempre alto; pensavo alle parole di Turiddu del giorno prima..,
(67) ssi fai u t duviri cu gioia, tuttu ti va in pianura e tarrinesci bonu. Anche i miei cugini mi
confidavano fra le altre cose, a proposito del nostro amico solitario.., (68) ia dd n vita ca u
viremu iuornu e notti cui libri nni manu, sunnu chiddi dd frati dutturi, ma ch ccif..? Nel
pomeriggio seguo i lavori (69) nna gebbia che raccoglieva lacqua per le persone e per le bestie,
acqua tiepida in inverno e freschissima nel periodo estivo anche quando si infuocava laria con lo
scirocco africano, da decenni scorreva sempre con lo stesso chiacchierio, anche quando era
sormontata da due metri di neve, era il luogo dove spesso alle solite ore come un appuntamento
improrogabile, permetteva al merlo, allusignolo, ai passerotti tuttattoro, di bearsi di quel sacro
liquido, ed era di un frenetico di ali inzuppate di gioia esuberante in quel creato, mentre spruzzi
come in un giuoco infantile riempiva la platea di plausi in quellangolo ancora incontaminato della
natura. Mi dedicai sino a sera alla preparazione della cena, volevo sdebitarmi della ospitalit, e poi
ero sicuro che avrei lasciato dei momenti di sussiego nei pochi commensali, (70) uora cc fazzu
abbiriri cuomu si liccanu i baffi, coniglio a pezzetti assieme alla coturnice, rosolati ben benino,
aromi e con una fogliolina (71) ddi rrenu per conservare il sapore rustico e selvatico, poi una
trentina di pomodorini a pezzetti con tutta la pelluccia, due tre (72) saittuna di pipi di chiddu chi ti
fa mancari u sciatu.., il tutto nn stissa pignata e vviri chi manci, mentri a parte (74) a quararedda
cu tri chili di maccarruna fatti in casa d zz Catarina, i recipienti erano sempre neri di fuora, perch
il tutto da sempre veniva cotto con la sola legna, a disposizione tuttattorno per la campagna, pure
lalastri spinosi venivano sfruttati, e i sapori, i sapori erano d.o.c., irrepetibili nella cosiddetta nuova
civilt. Ma era tutto idilliaco, lattesa i gesti il borbottare della pentola e della bava che di tanto in
tanto le usciva dalla bocca, cos i fumi e gli odori facevano parte del respiro della tua anima. Gi
calava la sera e il pallido sole si era da una mezzoretta camuffato aldil delle lontane dune delle
colline, e piccoli volatili cercavano ancora con qualche litigata pacifica i migliori letti sullalbero
folto del carrubo o del fronzuto alloro, al riparo della tramontana e di qualche (75) baddottola. Ecco
ora incominciava nel silenzio pi assoluto, il mea culpa, mea culpa della giornta, la resa dei conti
verso se stesso e verso i cieli di qualsiasi colore essi fossero; i profumi della cucina in pietra erano
invitanti e inusuali, inusuali perch, non era sempre festa, inteso come abbondanza di cacciagione, e
poi era ancora venerd. Mentre i miei cugini si purificavano con lacqua freddissima della fonte
quaresimale, gli si leggeva la solita aria piena di soddisfazione, e nello strusciare (76) u cannavazzu
nna faccia braccia e mani quasi a scorticarli, si notava negli occhi un prosieguo di sirata diversa e

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benigna nei confronti della pancia della gola e dello spirito. La modesta tavola di legno molto
grezza, era gi pronta con alcuni piatti ben capienti di metallo, due fiaschi (77) e u bummareddu
pieni di vino emanava gi la sua religiosit, mentre due lumi di cui uno a petrolio come (78) chiddi
du carrettieri e uno con lolio fitusu, ci aiutava nel da farsi. Eravamo gi a tavola ancora digiuni, ma
ci stavamo ingozzando di complimenti, quando con un senso di colpa, mi alzo e dico: e Turiddu?
Lho detto, come se mi appartenesse,come se fosse un mio familiare che mi mancava accanto, e che
mi avrebbe fatto piacere essere plaudito proprio da lui; Ciccio mi consola: (79) cusapi unni ia
chiddu a scuppari uoggi? Aggiunge Tanu: (80) mancu u sciauru sassintutu; ma, come se non avessi
sentito niente, mi affaccio sullaia chiamandolo a viva voce come si conviene in quella libert: att
Turiddu, Turiii..Ancora (81) Tanu u chi granni, da dentro, mi fa: un gridari accuss, si cca ti
sintiu.., stavo per ritornare dentro sconsolato, quando da sotto a noi circa cento metri, sento il solito
frusco del passo aprirsi e richiudersi come per volont di una foto cellula, il latrare timido dei cani,
e una voce che amminazzava (82): tuorna au patruni, tuorna ai casi, rimasi sulluscio con gli occhi
che mi brillavano pi delle lucerne.., era Turiddu, non voleva entrare, ma tutti a viva voce lo
spingemmo dentro, (83) assiettati cc c sarrifridda tuttu stu beni di Diu. I piatti fumavano di odori
di alta cucina, ( tanto era stato il lavoro della giornata, cos pure lappetito ), e i discorsi scivolavano
con plausi anche verso i miei cani; il nostro amico si volle sedere ad un angolo esterno della stretta
ma lunga tavola, cos mi dava soltanto il fianco sinistro e non potevi focalizzare in pieno, ma, anche
se era arrivato per ultimo, finiva sempre primo, non disdegnando diversi bis, per di tanto in tanto
usciva da una delle sue tasche un grande fazzoletto rossiccio e sgualcito, di quelli che nelle giornate
di calura molti contadini o pecorai lo legano sulla testa con quattro nodi, poi pulendosi labbra baffi
e barba; ma non volle bere il vino nero ma limpido e luccicante come un rubino, per intenderci
quello di diciotto gradi o li attorno.., perch asseriva che alle volte (84) ia tradituri, iu mi manciu
cartieddi ddi rracina cu ttutti i rrappugghia, e un ci lassu nenti, comu li urpi sentenzi me cuscinu
Cicciu,e laltro di seguito: (85) accuss ti fa cchi prufittu, la serata scorreva lenta e in pace con
tutti, dopo una mezzoretta i miei due familiari andarono a riposare sul loro pagliarizzu, infatti gi
pensavano allalternarsi che , dopo il buio della notte e dunque del meritato riposo, veniva
inesorabile la luce del giorno, quella che ti spinge in ogni dove a completare i doveri verso te stesso
e su quelle cose che ti competono. Solo io accesi una sigaretta senza filtro, e ci sedemmo accanto
con lamico del cuore, su alcuni sedili di pietra fuori davvero freddi. Per sdebitarsi ..: (86) sii resti
sinu a dduminica ti fazzu ammazzari dui beddi lebbri ni dd rristucciata di dd nfacci, sutta a
brivatura di Paciddu; ora che si era sciolto il ghiaccio, anche se mi stava sempre di lato, pensai
anchio di affondare le grinfie nella sua anima, non per fargli del male, ma per cercare di verificare
il suo stato di salute psichico e, della normale convivenza col creato, o al limite con la sua societ.

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Cos cominciai: ma, sono sicuro che non sei rimasto come volere sapere e conoscere a quei tre anni
della tua scuola elementare? Ora, penso hai una sessantina.., ma, subito di rimando, (87) pi diriti a
verit unni cuntu cchi, avissi a ghiri a u Municipiu a nesciri astrattu da nascita, ma, unnavutu mai
bisuognu e un ci aiu mai bazzicatu a u chianu, turnannu a u discursu, tutti ddi libbra dd bonarma
di me frati mortu dd unnia, cci lhaiu cc spiccicati ntesta, puru ai cani e ai pecuri cci fici di
prufissuri; e qui era in Turiddu un largo gesticolare, non potevo al solito puntualizzare sempre la
mimica delle sue labbra e della faccia, ma percepivo anche dai toni della voce ora quasi furente
come un vulcanello e ora quieta com una monastica dimestichezza di rammarico per il tempo che
fu, volatizzato per sentieri e (88) trazzere, e che solo i lembi come coltri della notte, e i veli azzurri
dei cieli hanno avvolto con sadismo le regole della esistenza umana. Eccolo ora vicino a me, con i
suoi sacchi pieni della befana.., erano tutti da svuotare, il tempo tiranno fuggiva sotto ai piedi, e
come spesso accade nella vita, molti, ma molti segreti (89) sinni vannu sutta a valata p sempri, e
tali rimarranno, di chiunque siano appartenuti,(90) a u massaru, a u iurnataru, a u signurinu, a u
preti, a u sinnacu; piccatu, picch cu la valanzedda du spizziali si putissi dari a ciascunu u votu, un
giudiziou da terra e du celu. Sai caru zzu Turi, per rassicurarlo e quietarlo, le leggi che ci
governano, sin da prima della nostra nascita, non sono purtroppo uguali per tutti. (91) Si u sacciu
nascemu tutti prima cu a testa di fora, lhaiu vistu cu la pecora, cu a sciccaredda, tutti dd stissu
pirtusu sgravano; ma le persone? (92) I cristiani cca cusaccuntenta dd stadda e cc du palazzu,
seguiva londeggiare del suo capo come per annuire e dare pi forza, mentre la barba, gli si fletteva
allaltezza dellombellico, accompagnato dalle braccia che indicavano come quando il prete dice :
ite missa est, (93) chissa ia a verit. E di poi dicinu c semu tutti figghi di Diu; per dargli ragione
inserisco subito;(94) figghi e figghiastri, ma lui mi supera in curva: ( 95) ccia cu nasci cu a stidda
nfrunti, e ccui cu mercu ntesta comu a chiddu di li vacchi, e pi tutta a vita un si po liberari.., sulu
quannu arriva a morti ca poi ia sempre tardu e chinu di peni. Ma, continuava ormai, ed io
intercalavo spesso bravo, proprio cos, (96) megghiu accuss, iu ummisugnu lamintatu mai, cu lu
suli ca t bbruscia i peri e cu lu sdilluviu dd celu sempri allantu, e appressu allarmali, iddi
sunnu a m famigghia fratuzzi e suruzzi e sulu sti cani di mannara mhannu difesu, e ddi catasta di
libbra du dutturi, puranchi iddi sunnu allittrati..; si era fermato un momento come per volere
ragionare, e cos approfittai dicendogli:ora facemu u prufissuri una volta io e una volta vossignoria,
alch con un profondo inchino e col solito gesto delle braccia e in perfetto italiano: cos , se vi
pare; assorb questa prima legnata con soddisfazione reciproca; allora, vediamo cosa mi sai dire, o
se hai sentito mai parlare, o che cosa la croce di S.Andrea.., (97) mai, nonsi, unn canusciu, sacciu
c cca a punta di S. Caloriu chi talia agghiri a u mari, e quannu ia cummighiatu a traunera arriva
sinu a nnuatri, e quannu ssu puntali avi lummira savvicina a virmaria; poi canusciu a Crucidda,

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quannu carusu sintii diri ca dduocu cci ammazzaru u niputi di Patri Filici, pi truvari nna truvatura
cu i marenghi doru., pausa del sapere, sai: la Croce di S.Andrea che f pure lui come Cristu ucciso
su quei legni incrociati, si trova vicino ai passaggi a livelli delle ferrovie, (98) u capi, cca un santu
ad ogni passu p pruteggiri a genti?!.. Pu essere anche cos, non c un santu ad ogni metro, che
vi sono alcuni cartelli con delle croci, man mano che ti avvicini al passo, prima incontri ad un
centinaio di metri un cartello con stampata una sola croce, dopo un altro con due croci, e da presso
dove passa il treno lultimo segnali con tre.., (99) ma, picch unnabbasta una sula, chiff un si
capisci? Iu u trenu u canusciu , mi stinnicchiavu u pomiriggiu, facci suli cu larmali supra i turnanti
chi talianu a stazioni di Muntimaiuri, e tutti i treni chi passavano a turnu mi salutavano di dda sutta
a cc supra, tut.. tut.., e nnu spissu sciusciava ca pareva c avia lasma u sciatuni cu tuttu dd
nighiulizzu, e iu i primi voti mammucciavu, picch nna vota mi sunaru mentri cacavu, poi cap c
erano veri amici e cci rispunnevu cu li manu.., per mavissi piaciutu, si fussi statu cu a bonarma di
me frati, iddu era praticu di sti cosi, iava e vinia dalli studi quannera a Palermu, e, sinu in artItalia
iu e e turnau; certo, dico iu, era bonu assai e commudu ssu trenu.Poi un momento di silenzio, come
se uno stesse aspirando una boccata della amata sigaretta, forse pensava che quel treno lultima
volta non lo riport indietro dalla guerra.., nonostante continu come se pensava solo, come un
bimbetto nei suoi giuochi intercala dei suggerimenti, dei ragionamenti.., e (100) scummettu, pi
tirari tutti sti vauna e curriri, centu vacchi, centu muli e centu cavaddi un bastanu, unnhannu a forza
specialmente nacchianati.Si,si, gli faccio quelle macchine ne hanno di migliaia di cavalli, dipende
pure dalla quantit di carbone per fare bollire le caldaie.(101) Ma, ammia mi basta a sciccaredda,
avi dudici anni, e prima avevu a matri e sananna, sempri dd stissa razza, mansi e cu passu bonu;
sai prufissuri iu u sacciu cuomu ia fattu u cristianu, tu, quannu correvi arretu a u palluni e trasivi a
fari i golli, e pi ddu uri chi veloci d trenu, iu piddu pocu chi sapivu leggiri, ma allittravu ni
libbri di me fratuzzu, a ttia ti purtava avanti a testa e u cori, ia accuss? Certo, caru Turiddu lessre
vivente in possesso di due cose indispensabili, come hai detto, il cervello con i suoi centri nervosi,
che ci d la volont e il ragionamento, o il raziocinio del da fare, come a dire, questo si deve
concretizzare e quellaltro per niente, ed questo che ci differenzia da molti animali.., ma, quasi
rudemente e con impeto si alza e col suo solito gesticolare a qualche metro da me, ma sempre di
lato,(102) sissiavemu a libert di dicidiri se pii u beni o pii u mali, bedda Matri iu ma misu sulu p
prima.., di poi cca u cori.., chistu viremu si dicu giustu o sbagliu.. u cori ia comu u mantici d zz
Vanni u firraru, si rapi e si chiuri, lhavemu ca nn pettu, ia comu u bellu piru, bellu grossu comu
mputiri, a parti di supra si inchi, e ppoi quannu sciusci u fa curriri nni tubicini nichi e granni pi
tuttu u nostru corpu, ia comu i vaguna di dd trenu du Causu, fa viaggiari tutti i sostanzi nicissari,
accuss travagghiamu cu tanta lena, tu curri e fai i golli, poi iri a caccia pi iurnati interi senza

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stancariti mai! Sono io questa vola ad alzarmi allungandogli la mano.., dicendogli: sei(103) tuttu
scurciatu to frati u dutturi, cci tirasti i peri, ti meriti trenta e lode. Ma, tu u militari..,(104) nonsi, mai
mai,iu u sicunnu cu mm matri cattiva, vinni u marasciallu nna vota, iu maammucciaiu nna
stdda, e sinn iu cuntentu, dda bbonarmuzza di me matri cci detti nna vrazzata d0va frischi
frischi di sutta a sciocca, e nun si ni parrau cchi..; ma sai per caso che governo abbiamo? No, (105
no nun mi sugnu mai interessato, chi mi interessa, nuddu mmaddittu chista ia a cosa o u cuntrariu,
iu fazzu i mei affaruzzi e tiru p me strata e un dugnu lausu mancu ai santi.., anzi pi la verit
quanneru carusu dicevano caccera u Re, e si manciava latte biscotta e min.., ma ora pirdii u filu.
Ma, lo sai che ora da alcuni anni abbiamo pure noi in paese a televisione? (106) Piddiriti a verit
me frati na vota mi purtau pa fera du quattordici nna radietta didd ffora, mi la purtavu
appriessu a li pecuri, mi piaceva, anchi si tanti discursi unni capivu bonu, iu prifirivu li mazzurchi e
li sunati cu la fisarmonica, avissi fattu quattro sauti puru senza bastuneri, muriu me frati, muriu puru
la rradiu. Chissa chi si chiama tilivisioni nn strata cc lhavi a zz Maricchia cullanchi tuorti, ca
cci purtau u figghiu dd unni travagghia a Mmilanu, vitti e sbitti passannu certi futugrafie chi
parranu e ballanu, puru di fimmini nuri,, chi vriuogna, ora un ci passu cchi davanti a zzia, giru d
arretu a u muru, di fora..; scusami se ti faccio qualche domanda un po.., be, diciamo, un po (107)
vizziusa.., non come se volessi sapere i fatti tuoi, ma pi che altro per (108) ammazzare un
quartu dura di tempu, eppoi tu sei pi grande di me, che mi puoi venire patri, e anche se io ho
studiato, tu certe cose me li puoi insegnare.., ed ancora, mi piace come la pensi, cio senza bugie,
chiaru chiaru, e tunnu tunnu, perch io penso che sulla terra, ci fossero persone diciamo.., pure
come te (109) u munnu fussi sarvu e beatu, e tutti fussimu belli frischi e senza guera.., anzi sempri
in pace cu lu cori. Ma iu a cc avissi a ffari la guerra.., pi ddiri la verit a genti, di nicu nicu
mhannu lassatu sempri stari, e nuddu ma ddittu scuia o passa dd.., cci haiu nn me cori la paci cu
tutti, puru cu li petri, si li viru null scapisu, li scansu e tiru pa m strata. Avevo ragione, avevo
pensato bene di te da tanto tempo. (110) Quannu mi salutavi Matti, o Profiss, io sempri mi
vergugnavu, per avevu capitu ca tu eri nna bravissima pesona e inignavi leducazione in tuttu ai
picciotti, e cc si putia, aviri a cchiffari. Ora con lamico mio i discorsi scivolavano senza veli,
come due intellettuali della coscienza, surgeva la vita quasi spirituale, in un contorno della natura
bucolica. Ma, hai mai pensato (111) di pigghiariti nna bedda carusa, insomma di maritariti..;
eggi, ddocu ti vulevu, iu sugnu cu mmia sulu,o al limiti cu li armaluzzi, chi mi si pigghia? Non ti
volevo.., (112) sii u cap.., quannu ccera me fratuzzu u dutturi vivu ancora, iu avevu diciottu anni,
e insirragghiai, be fu idda pi n para di misi a farisi truvari a sira e a matina cu scuru cu a scusa di
iri a ghittari u cantaru o u rinali arretu a u muru, a figghia da zz Vannicchia a niura, bonarma dd
unnia, schietta era e schietta arristau, ora fici decianni ca si nn iu a Cavatina, idda aveva nna

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trentina, mi puteva veniri matri.., e li mali linqui ca cci sunnu stati sempri, ci misiru u marchiu nna
frunti a sta povera scantina pi tutta a so vita.., graziosa era, locchi vivi e virdi comu un presepi, i
capiddi rizzi rizzi comu un mazzu du garofani profumati.., mi tagliava sempri e mi rideva cu tuttu u
cori, ma iu cchi nicu unnavevu curaggiu daccuminciari u discursu.., un giornu mi scappu pi li
strati nn cunigghia prena, di coluri bella bianca.., lavevu persa, ma doppu dui iorna a vitti
accumpariri mbrazza di Mariannina mentri ero nn stadia cc guvirnavu puru a scrofa.., tannu si
diceva.., mentri a matri, per intenderci a zz Rannicchia a niura faceva a serva nna principessa
ddocu a bbtia, dd curnutazzu nobili di DonnAntuninu, ca puteva moriri centanni prima cu u
colera, approfitt di dd picciridda di quattuordici anni nnuccenti, dicica ca l mprinau ma chi poi la
mammani a ficiru sprucchiari.; Viri comu cunsimau n carusa c cci vulevanu occhi pi talialla.
Andiamo.., a te.., che ti successo con Mariannuna.., chi mi successi.., nenti, nenti, iu eru vergini e
vergini arristaiu.., iu maffruntavu, anchi si mi piacevano i sugnali chi mi dava,,, ora un saluto di
luntanu, ora un surisu, poi mi dumannava savevu manciatu, poi mi purtava sacchittati di ciciri
caliati cu li mennuli e i cucciddati di ficu, sempre di strafuoru, e di cursa, p nnn fari vidimi nenti
allocchi di li mali linque. Insomma con la coniglia bianca, quando te la riport, come fin.., (114)
puteva finiri megghiu.., picch, cu la cuntintizza cc avissi datu due tri vasi e ringrazziarla, macari
cc davu puru nn puddastredda. Bravo, hai ragionato bene, si vede che hai il cuore granni. (115) Mi
pass a cunigghia e nassittammu a parti di dintra, iu accarizzavu larmaluzza, e idda contenta chi
di mia,maccuminciau allisciarimi i capiddi, a faccia, i spaddi, poi subbitu mi vasau nallocchi, nn
ucca, nn coddu, ca macari mi vinia lattigghiu, csi ca iu unnavevu mai pruvatu.., poi
accuminciau a turcirisi tutta supra di mia, comu nn serpi niura, tantu ca fici, ca scuppammu supra
a pagghia, idda si misi di sutta e a mmia mi ittau di supra..! Iu un ci capi quasi nenti, ma idda aveva
a ucca china di bava, e rantuliava comu si ssi vulia sazziari tutta nni n vota.., ma iu ca nun sapevu
comeranu sti cosi, vitti ca era sturdatizza, approfittai, mi sussi e curui nni me matri, tantu ca a
buonarmuzza, mi dissi: chi tassicutaru li cani o li vespi..? Insomma ti finu a schifu.., nonsi, finu
accuss e basta.., chissa f a prima, e chisa f lurtima, e quannu la ncuntravu cancivu strata sia iu
c idda. Questa volta, dopo i fatti e fatterelli datomi in pasto da Turiddu, ora sono io un po
smanioso, un po nervosetto nellaccendermi la terza sigaretta della serata, ci manca solo un po di
grappa, per completare la scena.., infatti nel chiaro scuro del solo lume che era stato poggiato
allantu d porta, qualcuno avrebbe potuto notare in me, leffige di colui che sta racimolando anche
in forma sgretolata, certi ricordi, e diverse faccende anche recenti, che si intonano di pari passo coe
quelli di Turiddu..,dopo alcuni movimenti brevi ma scattanti, come il cercare i cerini che non ho
trovato, anche se li avevo in tasca, una parolaccia nellaccendere la sigaretta al lume (116)
anfnnumi i baffetti.., mi siedo, e questa volta, sono io a battere due volte la mano sulle ginocchia

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dellamico verit..! Ma, lo sai che ci finita a (117) mischia a tutti e due?!! (118) Chi ccentra vassa,
cu li mia fissarie..? Guardavo nella sua direzione, e con lindice della mia mano destra
sentenziavo..: quanto piccolo il mondo,si vede che siamo fatti tutti e due di carne e ossa., anzi,
forse, meno carne e ossa e tanto cuore, e tanto animo gentile; a te successo una sola volta a
diciotto anni, e (119) cci facisti a fiura che sappiamo .., Mariannina te la dava su un piatto dorato
con pappa reale e miele, e tu ci sputasti dintra.., viramenti chi ni sapevu ca finiva accuss? Certo
non avevi nessuna esperienza ai tempi., per se sapessi come gira il mondo.., no a diciotto anni o a
trenta, ma a dodici anni sannu tutti a(120) matematica pilusa.., escono alle undici di sera per fare
ritorno (121) nna matinata; avevo quindici anni e i pantaloni ancora corti per pochi giorni, quando
due liceale amiche di famiglia, in un sotto scala del palazzo dove abitavo a Palermo, che mi
bloccano con la scusa dei giornaletti.., e come delle invasate e con una forma sadica, con gesti e con
il corpo fluttuante, volevano essere violentate.., alch anche sin da allora giocavo bene al pallone,
mi divincolo chiamando mia madre, fuggendo via.., anche se dopo qualche settimana ne ero
pentito..! Capisci, ero ancora vergine, le donne a pari et sono gi smaliziate, insomma gi
femmina dal primo prurito.., ed sempre pi grande di noi maschi, anche di quelli senza pudore;
con le amiche o compagnette ocugine quante volte ho dormito assieme o a giocare al pap e alla
mamma, e ho fatto spesso la figura del fessacchiotto..; quando insegnavo e tu mi vedevi passare con
i ragazzi, proprio in quel periodo, una giovane donna sposata, un giorno che ero solo soletto a casa
sua, mi si butt tra le braccia piangendo, e fra le altre cose che mi disse..: che il marito era un
grande lavoratore per le tere, ma che le propriet venivano prima della moglie..; aveva un fisichetto
asciutto da modella paesana, anche se in faccia non era bellissima,ma era veramente giovane e
vogliosa e molto desiderosa di un vero e ardente impatto..! Vedi, noi timidi e con lanimo tenero
come la ricotta, quando siamo aggrediti e (122) assarpati come da una pantera e che ci mostrano le
grinfie come una gatta in calore, ci fanno fare dei passi indietro.., e i risultati sono nefasti per
entrambi.., e non ti parlo di certe colleghe a scuola e dintorni, mi puoi dire pure tu, che ho sbagliato
tirandomi sulla difensiva, ma certi rifiuti a volte sono dettati da scrupoli di coscienza, e della
privace psichica infantile o della nostra verginit, che innata in forme diverse in ognuno di noi,
come volere essere a tutti i costi dei gentiluomini, o degli approfittatori delle donne con carenze e
forme deboli di affetto di volont di costumi etc., o di altre che magari ricorrono allo sfogo sessuale
senza quartiere, per ritornare a galla nel tran tran del loro percorso di vita quotidiana. Certo , caro
Turi, che ogni lassata perduta.., chi vuol essere lieto sia, del doman non c certezza! Ma, allora,
siamo stati entrambi dei pezzi di minchia..?! Forse no, perch la verit, sta sempre al centro della
bilancia o del dilemma, bisogna necessariamente conoscere da dove viene il bene,e da dove surge il
male. Dagli sbadigli profondi come ragli, capi che parlavo ancio da solo, come in un soliloquio

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pieno di rammarico per non aver voluto assaporare lanima del diavolo..; quasi non mi avvidi che
Turiddu, ben coperto scendeva frusciando sulle erbe ancora verdi che come un Dio si allontanava
dalle acque turbinose dei miei pensieri. Gi, il vuoto che mi era rimasto dentro, non era di per se
stesso aver perduto un atto sessuale, ma non aver conosciuto a fondo certi limiti dellumano essere,
intendo quello delle diverse partener, perch la voglia, il desiderio gratuito del contatto, di stringere
come un giocattolo il sottoscritto, cio lunione ravvicinata di due mondi viventi, di due anime
magari di fattura diversa per cultura, per coscienza, per rettitudine, per logica di vita e di esistenza..;
forse perch Dio dice crescete e moltiplicatevi..? ( certo si riferisce allambito familiare ), no,
neanche perch uno maschio e laltra femmina..? O, forse perch gli impulsi della natura
creativa che ci accomuna e ci allontana a suo piacimento? Ma, verosimilmente siamo lontani dal
capire veramente la basilare armonia degli esseri viventi e dei suoi costumi ! Ma ci siamo mai
chiesti perch due labbra estranei, due occhi, due corpi, due odori diversi, il martellare delle tempie,
si avvicinano in un frenetico suggello di emozioni, di sentimenti e sentire il palpitare cavalcante del
cuore, il fibrillare delle vene, per pi diventare una gioiosa e innocente verit, lestasi dei sensi in una
sublimazione celestiale. Sar questa la Salomonica sentenza? Due fantocci di creta, due ombre da
prima dei dinosauri, creati da cellule fuggite via dal paradiso,in cammino pe millenni, valicando
lignoto e la luce, ora eccoli finalmente in un connubio fraterno, viso contro viso, mentre il respiro
si fonde in uno solo. Quella sera non andai subito a letto.., o, meglio sul giaciglio, ma, da li presi
quasi con uno strappo una ampia mantellina di panno verde, (dono degli americani)
accovacciandomi sulla panca umida e fredda proprio li fuori, non so precisare quante ore sono
rimasto, in quella non certa comoda posizione, ma il solo rapporto con lesterno fu il semplice
sbirciare dei miei occhi coperti quasi per intero dal mantello, verso linfinito..! Dallinterno del mio
cuore come per un ALT.., si erano bloccate tutte le funzioni di relazione, e dei sapori della vita, si
era prosciugato il pozzo dei ricordi, ero come una massa inerme e senza sprone, ed una cavalcante
negligenza mi faceva balbettarele palpebre, come ad una risposta confermativa ai discorsi delle
stelle..! Il normale fisologico abbassarsi della temperatura basica del nostro corpo nelle prime ore
dellalba, mi indusse a coprirmi meglio su l ruvido (123) iazzu, anche se avevo dormito tre quattro
ore, la mia vista non percepiva dalle fratture del pagliaio, alcunch di chiarore, infatti la primavera
era lenta ad incamminarsi, ma dopo una mezzoretta percepisco ben chiaro, il da farsi dei miei due
cugini; luno prima avrebbe controllato nelle campagne attorno il bestiame, lo avrebbe radunato,
munto il latte, metterlo a bollire (124) nni quararuna ben puliti, cos da ricavarne formaggio e
ricotta, mentre laltro, (125) u caca niru della famiglia ( lultimo di quattro fratelli), si avviava ad
ultimare la pastura del terreno ancora con lo stallatico maturato negli anni precedenti, che poi di
nuovo col motozappa a miscela veniva ben rivoltato ed arricchito di sostanze naturali, e per la

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verit, in quella zona anche ricca di acqua, non aveva mai tradito le aspettative per una buona
produzione, cos da dae una onorevole rendita. Sentivo una mano che mi voleva ar rimandare la
levataccia, ma ormai ero ben sveglio e desideroso di annusare il novello giorno, quello che in quelle
ore ti lascia una scia di credi e di verit che ti faranno forza e compagnia per il resto della tua vita::!
Mi infilai dentro i miei scarponcini ancora in ottimo stato di salute, un doppio maglione, afferro il
primo pentolino a portata di mano che pendevano dallalto, e fuori.., pi che i colori di unalba
ancora sbiadita, ti attrae meglio squarci di leggera foschia ritardataria della notte, valicare per i colli
camuffando a tratti alberi e armenti, spicca il comando gutturale (126) du vuiaru, mentre giravolte
repentine fanno squillare i campanacci, qualche latrare timido di cane che continua il dovere delle
ventiquattro ore, mentre lo sfarfallio di alcuni volatili, con il loro disappunto nella ancora quieta
matinata, ecco da lontanobucare laria come un faro, vermigli di luce viva.., lalba, non ancora
quella tiepida e serena dei giorni che verranno, gli ingranaggi sembrano ben oleati, il motore ora
romba sempre su di giri,e la vita si mete in cammino su una strada con tanti incroci..! Mi avvicinai
ad una decina di metri (127) a u fucularu, li allaperto, dove fra qualche minuto il latte a bollire col
caglio avrebbe subito la metamorfosi della resurrezione, il formaggio e la ricotta.., da quando
Adamo ed Eva, hanno capito che non bisognava solo uccidere per ricavare dela carne, ma anche far
secernere dalle mammelle femminile, quel primario e divino alimento insostituibile sia per luomo
che per le bestie, ecco, ora li vicino perpetuarsi i movimenti,i gesti pacati dettati da lontano, mentre
le fiamme e i fumi (128) da alastri si volatizzano verso lalto, partecipando a purificare le anime
del purgatorio. Non potei frenarmi per ben due volte, di immergere il pentolino (129) nn sieru e
ricotta bene abbondante..,facevo la concorrenza ai cani che gironzolavano li attorno per avere la
loro parte.., mentre Ciccia compiaciuto e con un sorriso di sicurezza a proposito della bont e della
genuinit dellalimento, diceva: (130) approfitta, ammarrati, questo non come quello che si
compra in citt, o nei super marchet.., gi, sacrosanto, vero, che sapori amici.., per questo forse
ingenuamente quando da piccolo, mi domandavano sul mio futuru, rispondevo..: voglio fare da
grande (131) u picurareddu, gi nella mia innocente visuale pregustavo anche senza esperienza, la
verde campagna, gli animali e i suoi prodotti, ma quello che col tempo, mi ha fatto capire tante
cose, (belle buone e cattive), che stare nella piena libert e lontano dalle aggrovigliate matasse della
burocratica societ, mi avrebbe giovato parecchio, sia nella salute che allo spirito. Mentre finivo di
gustare quel nettare, per la prima volta anche se sul fare del giorno che avanzava, ecco Turiddu gi
al passo venire su, ora lo vedevo nellincrociare il suo sguardo in avvicinamento, un po serio,
turbato, tirato nel suo viso bronzeo sempre camuffato, e sinanche il passo e i movimenti
sembrassero quasi claudicanti o come se fosse (132) mpasturatu, o forse le verit della sera
precedente avessero fatto presa anche in lui.., come un rimescolio intestinale che ti distacca dal

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presente; dopo i convenevoli davvero nostrani.., uno (133) agghiurnasti bonu?.. Ma.., mi pari ca
agghiurnau pi tutti..! Che sentenza da vangelo ragazzi.., si fatto giorno per tutti.., eminenti
luminari potrebbero riempire enormi trattati di vita..; allora, pi sereno, indicandomi con un gesto
della sua mano quadra: (134) licenziati dei tuoi parenti, ca oggi scinni nn mia, si me ospiti! Mio
cugino li presente (135) : sugnu sicuru che lo tratti bonu a u prufissuri. La risposta affermativa,
viene finalmente da un mezzo sorriso, stava per dire qualcosa di.., ma ho visto solo appena il
muoversi delle labbra impastoiati dai vicini peli, mentre il mento portava in su e in gi la
disordinata e lunga barba di diversi colori e sfumature..! Mentre scendevamo il breve ma sconnesso
(136) viuolu, un sole ancora non tanto coraggioso, ci sbirciava e immortalava quei quattro scarponi,
i miei quasi nuovi e impomatati, mentre laltro paio, aveva gi delle crepe (137) ccu nncca aperta,
proprio sul davanti.., si allungava il miracolo, come due comparoni spalla a spalla, o al limite di un
padre e di un figlio, stavamo lasciando delle impronte sulla terra umida, le nostre figure se riprese
da un satellite o da un cineasta, ci avrebbe magari raffigurati come due apostoli, due seminatori, i
gesti e il dialogo si intonava con certi passi della Bibbia..; fatto questo quadro, quello che stonava
era senzaltro lapostolo Matteo o se volete il sottoscritto, infatti portava alla spalla sinistra, la sua
fidata doppietta a cani interni, col centurone a cartucciera e limmancabile (138) saccuneddu a
tracolla, mentre il bracchetto e il cerneco avevano fraternizzato da qualche giorno anche con quelli
locali. Scendemmo per un trecento metri, appena valicati da un dosso, mi si para davanti una
piccola vallata molto ritirata e difesa da collinette tuttattorno, da boschetti e da diversi alberi da
frutta: come pero, melo, ciliegio, fichi, fichidindia, gelsi neri, poi pi in la una piccolissima vigna,
dieci dodici filari che si reggevano ancora con un tutore di legno, era come un giocattolo che
serviva solo ad un bambino..; vicino alla casetta una gebbia ben bianca simile a quella dei miei
cugini, ma che Turiddu fu la prima cosa a farmi notare, ma meglio a farmi assaggiare, lacqua..,
aveva un frizzantino e un sapore leggermente acidulo, come da fortemente minerale.., mi
rassicurava che lavevano bevuta dai bisnonni ai nonni e cos via in gi, e non era mai morto
nessuno, neanche le bestie.., forse aveva una fortuna.., che sarebbe rimasta li tacita per
millenni.Quel posto cos racchiuso e circoscritto come una bomboniera, ti dava il senso della pace,
forzata da una mano santa, come se in altre ere si fosse staccata una piccola porzione del Paradiso..,
la casa in petra e terra, ma molto integra sembrava dipinta dentro e fuori con labbondante calce
viva, anche se non esisteva lammattonato il terreno assomigliava tanto che le bocce avrebbero
rotolato senza intoppi..; solo due stanze con un tramezzo di tavole senza porta, o meglio con un
veletto, in una si dormiva e nella prima appena si entrava, la solita cucina in pietra affumicata, (139)
ancora una tavola piccola e bassa perch poggiata e fermata con pochi chiodi a quattro tronchetti di
quercia alti ciascuno cinquanta centimetri, per sedersi li attorno altri tronchetti sui trentacinque

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centimetri, il tutto si intonava con la soffitta non elevata e a misura di uomo che si accontenta del
giusto..; la luce affiorava allinterno da due piccoli telaietti di legno con un vetro fragilissimo gi
sanato con carta e colla di farina; ad una cinquantina di metri in uno stazzo ben riparato e coperto
per linverno moltorigido, le poche bestie una trentina tra pecore capre e agnellini e cinque mucche,
limmancabile razza di conigli anche bianchi, poche galline e un paio di tacchini, non mancava
proprio nulla, mentre lasina ancora pi lontana si affrettava verso di noi per i convenevoli.., mentre
li fuori sullaia i porcellini dindia cos piccoli e variopinti dallarancione, al bianco, al nero, al
grigio; non li avrei mai uccisi per divorarli cotti al forno con patate cipolla e peperoncino, mi
facevano tenerezza, perch come giocattolini, e mentre li fissavo. Turiddu mi lesse nei pensieri..,
(140) me frati mi diceva sempre c i purcidduzza sunnu delle cavie c cc fannu tanti studi i medici,
prima provanu li puntura supra sti armaluzza, e ppoi a i cristiani! Quasi non tanto attento alle
ultime parole, mi complimentai con lamico fraterno, prima per il luogo, nascosto dagli occhi del
mondo, la pace e la quiete regnava inframezzata dal canto del gallo o dal tubare dei piccioni o dal
raglio di un asino corteggiatore, era un posto che gli invidiavo e che ci avrei dimorato per il resto
dei miei giorni. Il giorno avanzava pi veloce del solito, erano gi passate le nove, e, quando tutti e
due ci giriamo allunisono nella stessa direzione, quasi a volee capire e a riconoscere quel fruscio
che ci aveva solleticato le guance, le labbra e il viso tutto, lo sguardo dritto alle cime degli alberi pi
longilinei, i quali come se fustigati da un guardiano dei forzati, ondeggiavano come nellesercizio
giuoco dellula up.., ma la conferma ci venne dai mulinelli della polvere che concentrici si
rincorrevano per la terra e per il cielo, sembravano tanti piccoli tornado, le frasche e i piccoli
rametti, giocavano a rincorrersi per le diverse direzioni, e il movimento pi spontaneo fu quello di
ripararci gli occhi, in pochi minuti anche in quella piccola oasi aveva scollinato il vento dello
scirocco africano, non era afoso e torrido cme quelli di Luglio Agosto, che per diversi giorni la
temperatura non inferiore ai quaranta quarantacinque gradi anche alombra, questo vento cos
impetuoso, furente pur facendone parte della stessa natura, arriva baldanzoso e carico non solo della
sabbia dei deserti ma, di molteplici sapori e odori.., chi avvezzo lo riconosce subito, perch sin da
piccolo lo hai respirato a pieni polmoni, lo hai ingurgiato con avidit, a volte con sadismo ( correvo
da piccolino per la strada,aprivo contro le fauci a dismisura per saziarmi meglio dellalito caldo dei
segreti della mia terra..! E nelle ore notturne difficilmente si raggiungeva la quiete del sonno, era un
strusciare, un rotolare diavolesco, un andirivieni di grida, pianti e imprecazioni con voci e sussurri
di anime che avevano sollevato i marmi della propia tomba.., e per laria e per i cieli era una danza
dapocalisse!Questo mutevole ma violento turbamento dellaria ci appartiene, come un marchio
D.O.C., riconosciuto non solo in Italia, tu sei nato nella bella trinacria, eccolo gratuito, gi in tuo
possesso, nel tuo D.N.A., scorre palpitante nelle tue vene, assieme al fuoco ardente dei vulcani,

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siamo diversi di un triestino inzuppato dalla bora piena di salsedine, o da un esquimese nato in un
igl di ghiaccio; il vento mafioso che storpia e spezza la vita di chi non pu difendersi, ma spesso
nella sua cattiveria, traduce opere necessarie per lo sviluppo e il progredire di nuove vie, infatti
limpollinazione per diversi alberi da frutto, di primaria importanza per un migliore ricavo, cos la
produzione pulita di energia elettrica sempre sfruttando le forze eoliche. Io avvezzo ad uscire per la
caccia sia con i temporali dacqua che con quelli dello scirocco, il consiglio saggio di Turiddu, cio
di uno dei nostri, che conosce le sembianze del tempo ad odor di naso.., perentorio, mi suggerisce di
appendere il fucile al chiodo, in attesa di ore migliori; da prima mi si legge chiaramente un
disappunto per una vogliosa e insaziabile smaniosa parte di me sempre per la caccia, tarlo
tramandatomi dalla famiglia di mia madre ( quattro cacciatori, ma in particolare di un mio zio,
Padre Alfonso Cascio, infatti sin dalla tenera et lavevo seguito ovunque in questa nobile arte
( leggete Federico secondo) a contatto della natura.Nella modesta casetta ma linda di Turiddu, con
la porta chiusa per non fare entrare il balletto della polvere girovagante, mi sentivo mezzo
prigioniero sul da fare, ma in compenso, ora di giorno potevo soppesare per intero dal di dentro e
dal di fuori quello che per anni avevo desiderato.., eccolo di fronte a me attorno a me, quellessere
che ora, si un po strano nelle sembianze, ma vero genuino e sapeva molto ma di molto
umano.Alcuni odori di stufatocol nostro pomodorino invernale, mi fece allungare il naso verso i
fornelli in pietra, due tegami lentamente sciorinavano sopra i carboni, la loro opera di
compiacimento.., Turiddu, mi legge nella direzione dei miei sensi .., decreta:141) iia pi stasira, a
mezzu iuornu cci arranciamu, furmaggiu, sasizza, prosciuttu, pani e vinu,ed io per non essre
dimeno.., ed una bella bevuta di acqua oligo minerale della tua fontanella santa.., alch scuote la
testa come per scacciare un moscerino fastidioso dallorecchio e aggiunge,: lacqua anche si ia
biniditta si nn va nni spaddi, ma come a volere chiedere perdono del detto precedente, aggiunge;
(145) lacqua du celu e u suli sono la vita di la terra, si manca lunu o laltro semu perduti, anzi nun
ci saremmo di presenza.., intanto gironzolavo smanioso per i quattro metri della prima stanza come
un detenuto nellora dellariae, andavo a sbirciare da uno dei due finestrinia che tempo era il giuoco
dei venti.., ma la risposta i arriva sia da fuori che da dentro con la voce di Turiddu: se si calma versu
a scurata, intanto per tenermi pi buono, in pochi minuti, prepar in un pentolino un mezzo litro
chiamiamolo di caff.., ma era quasi tutto orzo bruciacchiato, che cos caldo e zuccherato per la
verit non mi dispiacque, in mancanza di niente. Poi, mentre sorseggiavo in un bicchierone nerastro
ma di vetro, mi porta dalla sua stanza diciamo da letto, un libro.., Studi clinici sui batteri e sui
virus, edito.., stampato arti grafiche Palermo, 1933.., pg.180, un po tarlato ma in buono stato, lire
una e venticinque centesimi. Ed ecco il cattedratico come in una platea di discepoli, sciorinare con
sicurezz la sapienza dottrinale della medicina..: Matti, mi sai dire che differenza passa tra i batteri

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e i virus? Mi gratto sopra lorecchio.., con una domanda simile e li al chiuso lontano dalle aule
universitarie e dopo diversi anni dallISEF di Palermo, matricola 124 del secondo anno
accademico.., sono talmente piccoli che non si vedono ad occhio nudo,(145) ti devi mettiri u
capizzuni? Neanche caro Turiddu, ci vuole un microscopio buono per i batteri, mentre per i virus
necessario, uno molto ma molto pi potente, (146) ma chi armali sunnu? Noi come persona siamo
come un insieme di cellule ( immagina una casa tutta di mattoni ), come quelli del cervello, del
cuore, delle ossa cos via. Mentre allinizio il batterio un micro organismo con una sola cellula
che si pu trovare nellimmondizia, nella sporcizia, negli angoli della casa con la polvere, nei
bagni.., e, li si moltiplica.., (147) e ddocu ti vulevu.., u viri, pitturai a casa a quacina viva, per
disinfettare puru u stazzu di larmali tutti, sempri accuss aiu fattu.., bravo mio professore, mentre i
virus molto pi piccoli, a pi pericolosi perch entrano nel corpo e dunque nelle cellule sia
dlluomo che delle bestie, si sviluppano e possono causare ora meno del passato, la poliomielite,
influenze, bronco polmonite ed altre infezioni che una volta erano veramente sconosciute, si moriva
e non esistevano le medicine adatte per contrastarle..! (148) Ora bravu ti lu dicui, e comu ia c u
batteriu cchi granni di dd fitusu ddi u virus?.. Anche il batterio pericoloso, perch mentre
mungi il latte alle pecore capre o mucche, la sporcizia delle feci o della terra rende il latte impuro o
contaminato, ecco le infezioni allo stomaco con febbre alta,.. mia madre faceva bollire ogni cosa,
anche la verdura per essere pi sicura e non cadere in tali eventi catastrofici.., il batterio come
dicevo pi grande del virus, uno studioso russo per vedere la differenza allinizio del mille e
novecento, prepar i cosiddetti brodi di coltura, cio delle sostanze dove i batteri e i virus trovano il
loro campo prediletto per moltiplicarsi.., poi prese dei filtri a forma di tazze di porcellana di
Chamberland ( nome del suo inventore ), ma si accorse che soltanto i virus passavabo in quei filtri
andando ad infettare la cavie, come i tuoi porellini dindia, mentre i batteri rimanevano in quel
campo di coltura.., e da li si argu a quei tempi della diversit di grandezza, poi bisogna aggiungere,
che i virus, anche se pi piccoli, ancora oggi possono fare strage di popoli..! (149) Mi, ma chi
studiasti puru ni libbra di duttura? Ia precisu comu stu libbru! No dieci e lodi ma centu e lodi, e
bravu Matti, ca poi fari puru u dutturi.., per tu eri caruseddu quannu mureru a upaisi tanti
famigghia, puru iu cci capitai, e u frati di me matri sinniu a cavatina, iu mi sarvai picch me matri a
sasizza sa scurdau a focu lentu nna pignata cu la sarsa, e u virus muriu, chistu sucessi picch i
maiali pigghiarunu linfezione da i surci, o comu si chiamava stu schifiu.., completo.., anchio il
dialogo..: la causa fu il virus del trichinorum, perch la gran quantit di maiali liberi per il paese,
avevavo mangiato nei fumazzari dei topi portatori di tali nefaste virulenze. Mentre gli consegnavo
nelle mani quel libro, ci girammo verso la porticina ciusa dellingresso, e siccome era vecchiotta e
piena di piaghe, filtrava la luce dal sotto e dai lati, sembrava scricchiolare con sussulti, come avanti

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e indietro se qualcuno a mani piene la scrollava per entrare, e i sibili e le voci della natura furente si
incuneavano sino a noi con soffi e ruggiti indomabili. Questo vento, dico io, veramente mafioso,
vuole sembrare pi cattivo del solito, e vuole primeggiare su ogni cosa..; Turiddu con un segno del
capo fa ondeggiare la propia barba come il pendolo di un grande orologio a muro. (150) Matti, si
sapissi.., si putissiruparrari sti quattro mura, certo omini donuri anchi paisani nostri, manciavanu
carni e vivevunu vinu friscu, durmivunu sicuri ca dintra anche per mesi di fila.., iu eru nicu nicu, e
un giornu me nonnu raccumannava a me matri di stari accorta.., e cchi luntanu possibili du zzu
Pippinu Cavaddazzu, era un Bedda Matri Santissima.., non gli si poteva negare nenti, ogni suo
desiderio era un cumannu, e tutti abbassavano a testa cu locchi a terra, e si livavanu a coppula..:
riverenza a coscienza, sabbenedica a vassia, servu vostru, binidiciti, faceva tantu beni.., tiniva la
paci nelle famiglie, a so parola era liggi e vangelu.., ma guai a mettersi contro.., era un cainu e u
cori gli diventava di petra fucara..! Nna vota un picciuttazzu fici u passu cchi longu di la so
gamba.., si pigghiau senza pirmissu du zzu Pippinu un crastagneddu, e cu la famigghia da zzita fici
nn bedda schiticchiata campagna.., quannu turnau a u marcatu, senza fargli capiri nenti, u Matri
Santissima una sera lo invit a cena con altri compaesani.., alla fine di manciari davanti a tutti, per
dare un esempio di disciplina e di superiorit mafiosa, come un bello esempio pi tutti, con un
rasoio bellu allippatu, tagli nettu u coddu di quel poveru giovani che si era permessu di alzare la
testa.., e per completare il lavoro si lecc la lama ancora lorda di sangu cauru..; questu successi nel
feudu du Baruni proprio ca vicinu a cinquecento metri, iu avevu novi anni (1922). Caru Turiddu la
mafia purtroppo sempre esistita, da quando sulla terra si sono incontrati due esseri viventi, eccolo,
quello pi grosso soverchiare il mingherlino,quanti i caino ed Abele, quanti i famelici ingozzarisi
dei propi simili, forse utopia abbracciare il proprio prossimo, porgere laltra guancia a chi ti ha
colpito, o scambiare il segno della pace col tuo pi grande nemico.., le forme sadiche di egoismo ci
martellano da sempre le nostre tempie, a me tante glorie.., e tu meschinello striscia ai piedi
dllaltare..; la mafia si sempre adeguata ai tempi.., tanto che un fattore di costume, ha spiato con
occhio torvo e famelico il cammino della societ, prima la campagna con i suoi raccolti e con gli
armenti, nelle citt il diluvio sul verde pubblico e la cementificazione da megalopoli.., traffici di
droga, prostituzione e pizzi, intrallazzi tra politica ed enti pubblici statali, parastatali e privati, la
mafia non pi di quella di una volta che rispettava con devozione femmine e bambini, non pi
quella che sopperiva alle manchevolezze e alla lontananza del governo centrale dalla nostra
periferica terra di Sicilia; a quei tempi u zzu Pippinu metteva la pace e la quiete nel suo
Mandamento, cos si era instaurata la fisionomia della omert ( come un marchio, laria stessa
che respiriamo ), che sottostava a certe regole dettate dai passi dei lupi.., e le pecorelle spesso
venivano azzannate senza neanche avere il tempo di dire meee! Tanti i sacrificati per onorare la

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giustizia e lessere delluomo vero,ma molto di pi sono stati e lo saranno purtroppo.., i carnefici o
(151) malacarni, i veri virus della societ, che spesso sono assisi su delle comode poltrone..! (152)
Picch senza santi un si v mparadisu..! Questo una delle infezioni pi dannose della nostra
societ.., questaltro virus si chiama Raccomandazione, che si pu presentare in molteplici
forme: per amicizia di certe famiglie, perch uno figlio di pap ; quello perch la madre o la
sorella fa quel mestiere, figlioccio dellonorevole.., e potrei continuare la lista per chilometri.., il
sottoscritto pur essendo nipote di due preti, ho voluto fare gli studi della mia passione.., insegnare la
pi bella disciplina, il movimento, la gioia del giuoco, il confronto dello spirito col proprio fisico, e
sapere guardare con amore le cose belle che la luce del giorno ci dona..! ( io ho superato con seriet
un ciclo distudi,una abilitazione e un concorso a cattedra per lEducazione Fisica ); i tempi
insegnavano invece quelli di quella lista, cos in ogni campo delle cariche l80% fuorilegge o
scarsi professionalmente e non degni di occupare certi piedistalli..; cos il misero cittadino lultimo
chiodo della carrozza, sempre quello che paga il dazio..! Ecco venire fuori la cosiddetta cattiva
amministrazione, in qualsiasi ramo o indirizzo, dalla sanit, ai comuni, agli enti pubblici e privati,
banche assicurazioni, societ di favori.., e, pi ne hai, pi ne metti..; si abbaia per un po di tempo,
ma ben presto si ritorna come prima, cio peggio di prima; la societ oggi cos frastornata dal
computo di queste giornaliere notizie che scivola sempre tutto nel dimenticatoio, anzi, ci hanno
abituatu.., come se fossero cose della normalit del vivere. Il cervello tanto ne imbevuto che pu
sembrare stano nel tempo, lassenza di notizie fraudolenti.Turiddu mi ascoltava ed annuiva
masturbandosi le mani davvero grossolane, esclamando:(153) megghiu unnaviri nenti, e stari
luntanu di tutti nni stu munnu, iu sugnu cuntentu di stari cc ammucciatu, ca ci vonnu i cani
cacciatura per trovarmi.., quannu affaccia u suli esciu a testa, e mi pigghiu zittu zittu a me parti
prima chi qualcunu disunestu me ne priva. Loripeto caro Turiddu, se tutti nel mondo vivessero
come te, staremmo come inParadiso, noi siamo sulla stess bilancia, la pensiamo da persone oneste e
degne di stare in questa societ, come in quella che dovrebbe esserecostruita a misura di uomo che
percorre le trazzere del Padre Eterno! E banale dire che la colpa fu di Adamo ed Eva, e che Ges
Cristo gli aveva donato la vita eterna, possibile che una sola mela per giunta senza bollino.., abbia
stupidamente inorgoglito al di sopra della idiozia la vera ragione, tanto da calpestare le regole
divine? Mi capisci fratello maggiore di tutti sti discursi?(154) Certu Matti, u Signori si per noi
uomini e fimmini, ci avessi datu menu intelligenza e menu furbizia.., ci truvassimu megghiu, e
fussimu tutti chi boni e santi, gi dovremmo vivere in armonia quasi come le bestie e come gli
uccelli, e non doveva creare ne carnivori ne rapaci.., e, (155) neanche stu vintazzu fitusu, u viri
comu tira e fischia, ma megghiu ca manciamu, mi vinni cu tutti sti discpiaciri un po di
fami..,eccu sta bedda sasizza sicca, stu prosciuttu, u furmaggiu primu sali e a tuma; ma, basta, tutte

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queste cose, mai ora u pani di ieri e un bucali di vinu dd uttuneddu, ia di sta vigna, tutti cosi fatti
con le mie mani e cu tantu amuri! Caro Turi, gi dal profumo si sente e si vede che ogni cosa
genuina, veramente casereccia e non saprei da dove incominciare, ma ti assicuro che adagio adagio
voglio assaggiare un p di questo e un p di tutto..! Lo sai mi sembra che questa tavola cos fornita
sia benedetta, mancani gli altri undici apostoli per lultima cena.., (156) no, che ultima cena, e iu chi
flussi u Signiruzzu? Noo.., cu rispettu Diddu, moriri in Cruci, nnun mi piaci, fra centanni si nn
parra, di cene accuss, megghiu nni putemu fari tanti e tanti, sempri col suo permesso..!Certo,ci
dobbiamo sempre accontentare e non chiedere il troppo, e limpossibile, perch il Padre Eterno
mica pu fare sempre il fesso per i propi figli.., ma si potrebbe incazzare come quel mafioso, tanto
Lui che fa e disf le leggi della natura! Comu quannu alluvion gli egiziani chi(157) assicutavanu i
cristiani chi currevanu versu a terra prumessa.., proprio cos tanti sono stati i popoli distrutti anche
con pestilenze, guerre e carestie, altro che vento di sciroccu. (158) U Signori quannu voli punire,
manna pure li cavalletti, acqua e focu! Turiddu, tu lo sai meglio di me, noi di Montemaggiore
Belsito (PA), meno male che abbiamo scelto Ges in Croce come nostro protettore, pi forte di Lui
chi ci pu essere.., qualcuno dice che ci siamo arruffianati bene! Ma, (159) limportanti ia
comportarsi bonu nna vita, picch semu tutti sulu di passaggiu! Visto che gli spifferi squarciavano
la monotonia pacifica della nostra riflessione, io pensavo come gestire il prosieguo delle ore e di
qualche altra giornata nella libert del luogo e dei passi, purtroppo ora modificato, dai capricci della
violenta natura! Il padrone di casa vedendo il mio disappunto sul da fare e sulla estemporaneit dei
gesti frettolosi, degli squardi e dei respiri rassegnati, mi tacita ancora con il proverbiale sapere del
saggio detto:(160) calati iuncu ca passa a china, in poche parole.., rassegnati e stai quieto che
appena il tempo si rasserena, forse questa sera allimbrunire, poi potrai stilare sul da fare; cos
rintanati e con le braccia conserte non era nella mia logica, non volevo sprecare nemmeno un
decimo di secondo di quella o questa storia tra me e Turiddu, ora per che i due viottoli si sono
incrociati nella medesima direzione, lavremmo percorsa assieme dandoci la mano, cos incominciai
da capo.., visto che avevo percepito tanti desideri rimasti nella gola e non proferiti per oltre sessanta
anni, certe domande mi vennero spontanee, come immaginava che fosse una grande citt come la
nostra Palermo..; (161) pensu ca ia abitata da tanta genti, tanti carretti e machini, poi casi nichi e
palazzi granni, me frati cci studiau finu al millenovecentu ventisei e diceva ca hannu una Santa
supra na montagna dintra na grutta e si chiama Santa Rosolia miraculusa, sarvau a citt tutta da
pestilenza.., ma tuci sei stato mai? Nonsi (162), mai.., come la stai dicendo, io che ci vivo, stai
dipingendo perfettamente la cartolina della vera Palermo! (163) Anzi, mi scordai, ia recintata e
chiusa come unaneddu di mura auti auti per nun fari trasiri genti nemica, bravo mi sembri proprio
palermitano dalle scarpe ai capelli e con la coppola.., (164) nossignoria.., a cuoppula mai.., e

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perch, io , vedi, la porto anche qui dentro lo zainetto la metto quando mi pare dinverno, (165) a
cuoppula poi mi si sbersa di latu mi pigghianu pi malacunnutta o pi malacarni, noo nno..! Turiddu,
io la porto anche di latu o con la pamoiera alta.., mi dice che sono maschio, guardo chi non mi
piace.., da sopra a sotto, e gli faccio capire che la penso come i veri mafiosi, cio: che una mosca
sopra il mio naso non si pu fermare mai.., mai! (166) Ma, prufissuri, apparti ca tu sii una brava
pirsuna, si viri ca hai ddu pri di cugghiuna comu un vitiddazzu..; no, solo fiducia in se stesso,
delle nostre capacit, delle propie idee, cio avere una coscienza ben pensante nelle piccole e nelle
grandi decisioni.., ecco il vero rapporto verso la societ che ci sta a guardare! (167) Certu, si vivi na
vota sula, allora megghiu farlu bonu e con onest? Senti torniamo con le domandine come se
fossimo a scuola..: che mi sai dire per esempio della parola stadio, e che cosa avviene li dentro?
(168)
Bedda Matri si mmaiuti, mi pari nna parola sconcia.., certo che ti aiuto, hai presente il nostro
campo sportivo a trecento metri da casa tua? Immagina uno simile ma per cinque volte pi grande,
perch fuori e dentro il terreno di giuco, ci sono delle strutture in ferro e cemento armato per
accogliere anche pi di cento mila spettatori per quando ci sono delle manifestazioni in genere
sportive, come quelle del pallone domenicale, o per altri concerti di cantanti o politici..! (169) Zittu,
zittu c ci sono arrivatu.., comu lantichi Greci o Rumani ca facianu spittaculi di lotta anchi contro
i liuna..; sentivo in quella risposta il sapere sepolto da una montagna di polvere, che aveva
appannato la figura di una creatura che poi era cresciuta acerba, isolata, perch nessuno aveva
saputo spolverare quello strato che era stato capace di nascondere e mettere da parte, soffocando
lintimo naturale e spontaneo che di ognuno di noi.Dirti bravo poco.., mi dai delle risposte come
se tu fossi una enciclopedia vivente; certo, uno stadio pu contenere decine di migliaia di tifosi e
sportivi; io ai miei ragazzi prima gli ho insegnato la lealt nello sport e nei confronti degli avversari
anche se pi forti. Sai, allinizio del secolo, per volont di un grande filantropo, il Barone francese
De Couberten, negli stadi di atletica leggera, ogni quattro anni si svolgono pure tante gare di
velocit, di resistenza, i lanci del disco del giavellotto, il getto del peso, poi chi salta pi lontano o
pi in alto e cos via.., per ultima la maratona di oltre quaranta due chilometri, e partecipano atleti di
tutto il mondo, cos la pace allontana le guerre su questa terra..! (170) Pi urinari li guerri ci
vulissiru i giuochi pacifici ogni iuornu..! Si, come dici tu, ma, mi fai capire dalla tua voce, che
tutte queste cosette che abbiamo dissotterrato.., ti farebbe piacere vederli da vicino, magari con un
vero amico, ed io credo che lo sono, anzi ne sarei tanto contento se tu venissi ad aprire i tuoi occhi
in quellaltro mondo.., per farti dare un giudizio e carpire le tue impressioni lontano dalla tua ressa,
dalla tua vita giornaliera, fuori da questo territorio che ti amico e che ci siamo nati..; (171) ma
unni viu, un poviru scininu comu a mmia.., a tutto c un rimedio, solo alla morte.., si pu

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aggiustare e risolvere, anche quelle cose che ci possono sembrare a prima vista insormontabili;
(172) iu certi cosi anche se nun lhaiu visti, lhaiu pinsatu cu la menti e col cuore, ed comu si
lavissi tuccatu con li mie manu! Per fratello Turi meglio toccarli veramente, e poi tirare le
somme ,non ti sembra? Lo sguardo ora che aveva aperto la porta, si perdeva verso le cime dei colli
fruscianti.., e nel suo silenzio leggevo il futuro.., il sincero desiderio di valicare questi terreni con la
stessa velocit del vento, per andare ad assaporare e ubriacarsi le propie pupille del nuovo e delle
novit che aveva sognato da sempre.., e non per semplice curiosit! La giornata scorreva veloce e si
avviava al dolce declino.., mentre Turiddu consumava il rito secolare di portare le bestie nei propi
recinti e al riparo della notte per non farli sconfinare in altre propriet io con i miei due cani e con
qualche altro amichetto andai col fucile sulla spalla e in sicura, a zonzo nelle vicinanze, quattro
passi senza pretese, per accontentare i miei cani irrequieti e la mia incontenibile voracit per la
caccia; in venti minuti solo due colombacci che ritornavano dal pascolo al dormitorio di un
boschetto li nei pressi, comunque ea un bel regalo, perch cos mi sdebitavo della gratuita ospitalit
di Turi per quella giornata piena di resoconti.., infatti, molti erano stati i drappi calati a terra che ci
avevano svelato ancora delle suggestive notizie..; lo avevo preannunziato.., eravamo come due
colombi che ci si imbeccava ora luno ora laltro, e la filosofia anche se scarna e povera nei discorsi
ci appagava, perch a volte riempivamo i piatti colmi di verit..! Linvito a dormire nella sua alcova
lo accettai senza pensarci due volte, perch cos continuava senza soluzione di sorta, il feeling che
ci stav a cuore! Erano calate le prime ombre della sera, e solo un grosso cero realizzato con grasso
animale li proprio in campagna, ci dava la vista su ogni cosa perch lambiente era piccolo e bianco
come il latte. Gli odori dei due tegami con lo stufato e la salsa per la pasta avevano intriso anche i
miei vestiti; mangiammo nel basso tavolo in forma monastica, solo che spesso doveva pulirsi bocca
baffi e parte della barba con un canovaccio tenuto proprio li vicino, mentre ingoiava grosse
forchettate di maccheroni lo faceva quasi con ingordigia e velocemente, lo sguardo gli rimaneva sul
piatto ora quasi vuoto come a volere soppesare le ultime imboccate, e solo ellatto di pulirsi
allungava gli occhi verso di me come a volersi scusare, cos calava un po di silenzio come se ci
fossimo detto tutto, come se eravamo daccordo sul da arsi, e tutto era quieto e sotto la luce dei
nostri sensi.., mentre gustavo la doppia porzione dellagnello davvero casereccio, mi alzo con
repentina voglia, come a dire.., che stupido a non pensarci prima; mi dirigo al mio zainetto appeso
ad un grosso chiodo assieme al fucile scarico, e senza guardare dentro ma a tentoni, tiro fuori il mio
piccolissimo transistor, che per la verit aveva incorporato anche un altrettanto piccolo registratore,
cercai in fretta di sintonizzarlo sul gazzettino regionale! Turiddu rimase a bocca aperta facendo
trapelare diverse forme di carie dentarie, abbass le sue braccia come due clave sul tavolo di cui la
destra incurante della forchetta che gocciolava olio, salsetta e aromi, e mentre le notizie nostrane

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venivano sciorinate in quel chiuso forse per la prima volta da quando era stata inventata la terra..,
pi che sorpresa gli suonava come un bel regalo, e lo sguardo gli andava dalla radiolina al mio viso,
come a volere contemplare spiegazioni e rivelazioni sulle notizie, anche se da ragazzo laveva avuta
in regalo dal fratello medico per il breve tempo di una carica di batterie.., ora gli suonava tale
visione come uno squillo di tromba, che annunciava nuove realt, nuove visioni accompagnate
questa volta da un cicerone, o, come volete da un fraterno amico quale venivo ritenuto! Alla fine del
notiziario pressai alcuni pulsanti tali da avviare la registrazione.., infatti le sue prime parole furono:
(173) me ne ero scordato come era fattu a rradiu..; non ti crucciare, appena torniamo a Palermo te
ne regalo una pi nuova e grande.., stava per rispondere, quando gli feci sentire la breve
registrazione.., lo sguardo curioso voleva dire..: ma, come mai, (174) chistu arrebbica puru comu u
pappagallu, lo prese in mano girandolo pi volte come se fosse una scoperta fatta da un uomo della
preistoria, ma lo assicurai spiegandogli tutta la funzionalit e lutilit di tale diavoleria, e della
necessit delle piccole batterie in sostituzione della corrente elettrica.Di nuovo soppes il piccoo
apparecchio come a dire..: se parla avr unanima e un sentimento e magari sar pure intelligente!
Andammo dopo una oretta a riposare nei due letti giacigli alla distanza di qualche metro nella
piccola stanza, e debbo dire che era pi confortevole di quello dei miei cugini, sopra le spine come i
santoni indiani. Fra i tanti discorsi e qualche musichetta di fisarmonica del piccolo transistor, gli
espressi senza tanti tentennamenti e senza giro di parole, se avesse avuto il piacere di venire a
conoscere almeno per una settimana quellaltra faccia della societ.., di quella diversa che corre
come in una torre di Babele! (175) Mai, iu vogghiu muriri ca unni ia cchi nasci, ca sacciu unni
mettiri i peri! Per sono sicuro, prima di salutare il nostro tempo, che ti farebbe bene e tanto
piacere, conoscere quello che c aldil delle nostre mura! (176) Si u sacciu, mi piacereste.., per
come facciu a lassare larmaluzzi, iddi sunnu comu i picciriddi, comu si fussiru a mia stissa carni..,
comu mei figgi. Ti assicuro che per due giorni nessuno del paese sapr questa novit, e una
sistemazione per i tuoi animali la troviamo.., domani vedrai, buona notte! Io la soluzione lavevo
gi bella e trovata in Fifiddu, il garzone che era stabilmente adduvatu li in campagna al servizio per
tutto lanno nella famiglia dei miei cugini; Fif sulla quarantina, era li.. da quando era nato, prima in
una (177) masseria, poi in unaltra dietro al padre, e da una decina di anni accudiva con vera
maestriaa volte la tera, ma il suo compito specifico dove era imbattibile era il (178) guvirnari
larmali .. cio accudire tutte le bestie piccole e grossi come se fossero di sua propriet,dinverno
con la neve anche per alcuni mesi, e in estate col fuoco del vento di scirocco.., era anche lui schivo,
ma ti rispondeva sempre col sorriso del cuore e dlla faccia, ti si girava di fronte e te lo voleva
mostrare, affinch lintero creato lo assaporasse completamente; si beava di mostrarsi giulivo, era
come una pentola che sboccava schiuma di armonia, in una felicit tenuta per anni chiusa a difesa

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del proprio essere, ma alla prima occasione se foravi con uno spillo il palloncino.., venivano fuori lo
spiffero di una innocente esclamazione; posata , ragionata, gentile, serena e servizievole.., era un
dono della natura, o il ragionamento solatio per anni lontano anchesso dalla societ estranea..!
Erano di quelli che per amore del proprio dovere non ritornavano in paese neanche per la fiera del
quattordici Settembre, forse il rammarico era pi evidente se non avrebbero seguito (179) a
Cunnutta di Ges Crocifisso come il Venerd Santo. Mentre mi crogiolavo con gli ultimi pensieri
sonnacchiosi,sentivo il coinquilino padrone di casa, girarsi e rigirarsi come una lavatrice nel
momento che la centrifuga strizza i panni per il ciclo finale.., per la verit la cosa mi stava dando un
po di fastidio.., ma lattenzione era rivolta a pi riprese, a un mezzo borbottio che saliva dallanima
di Turi, volevo percepire il significato delle frasi che si ingarbugliavano proprio sulle sue labbra,
forse a causa della folta peluria tra barba baffi capelli e simili..!La notte cal e chiuse lo spirito
irrequieto di ogni vivente in una bambagia che voleva dire: ma si certo andr cos, la migliore
soluzione . Mentre ancora un alito quasi tiepido inebriava di promesse la natura tutta attorno!
Albeggiava, quando il latrare di alcuni cani, mi diceva : alza la testa e cammina ..,infatti Turiddu
gi ritornava con un pentolone di sieroe ricotta fumante, vi lascio immaginare il prosieguo.., ogni
volta dopo certe abbuffate.., pensavo ora come mi metto in moto ?.. Poco dopo gi si vedeva ben
chiaro, il vento dl giorno prima aveva spazzato ogni senso di umidit e terso i cieli; seguendo i
consigli del caro amico, mi avviai nelle tenute dove avrei potuto trovare qualche lepre ad una
mezzoretta di cammino nei smineti, radure aperte da dove dai declini pu controllare lavvicinarsi
dei pericoli dei cani e delluomo cacciatore. Mentre risalivo un fossato, un colombaccio si levava
entro il tiro dalla abbeverata mattutina, mi stato facile.., dopo unoretta solo un coniglio si era
allontanato verso la tana in un dosso pietroso, ma dopo pochi minuti, ho visto i cani gironzolare con
frenesia e impegno nel raggio di cinquecento metri quadri, cos la breve attesa si risolse allo schizzo
di una mezza puntata del grande Bleck tra i germogli biondi di (180)u lavuri, fortunatamente era un
maschio di oltre tre chilogrammi.., nei pressi trovai le fatte grosse rotondeggianti di una femmina
adulta, infatti a duecento cinquanta metri tra alcuni cespugli bassi salt via zig zagando a destra e a
sinistra pi volte, puntai per far fuoco.., ma mi accorsi dalla goffa sagoma che doveva essere piena
dei due leprotti.., cos richiamai i cani in seguita delusi..; quando ho sbagliato una fucilata non mi
rammaricavo perch ho avuto sempre rispetto per la natura e per gli esseri (in questo caso
cacciagione) che la compongono. Ritornai tronfio e vincitore.., e Turiddu alla (181) cavigghia alta
vicina alla porta, dopo averla ripulita degli intestini della vescica urinaria, si beava gustandosela
appesa a testa in gi per sessanta centimetri.., e gi pensava alla cena serale con diversi invitati
deccezione..!Andai poco lontano nei terreni di miei cugini ed ecco Fifiddu che (182) pasturava la
giumenta che era avvezza ad allontanarsi, gli proposi a titolo di cortesia, di accudire per quattro

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cinque giorni le bestie dellamico Turi, ma non me lo fece finire.., che col solito e magnanimo
sorriso che gli sgorgava spontaneo da tutti i pori, mi rispose (183) ia comu si fussi me fratuzzu, e
ppoi i favuri nn bisognu un duviri.., gli accennai appena certi particolari e con la massima
discrezione dei fatti.., dopo avere accettato linvito per la cena serale, mi assicur che avrebbe
partecipato a far capire allamicone Turi il viaggetto per la via di Palermo; ma in questo lessi nelle
sue parole, un barlume di..: mi piacerebbe farlo anchio, e conoscere tante cose lontane da noi..! La
sera venne presto, e come i Re Magi tutti e quattro ( io, Fifiddu, Tanu e Ciccia ), ci presentammo
che gi le solite pentole e profumi inondavano sin dal viottolo che porta dentro.Sembravamo tutti
brilli senza averci ancora seduti nella accogliente tavola, infatti ognunodiceva la sua, sulla stessa
linea degli altri..: che profumo, ora ci facciamo quattrumuccuna, chi lo pu fare , qua sempre
festa.., biniditti cani.., o linvito al sottoscritto: (184) talia arrestati sempri ca, accuss a caccia
nunci manca mai; ma poi per incanto per una mezzoretta, il vocio disordinato si quet lasciando
spazio alle norme di galateo davvero approssimativi o addirittura ignorate nei momenti che ci
stavamo ingozzando.., man mano in vino veritas.., e il discorso si fece benpresto serio e costrutivo..,
accerchiammo Turiddu quattro contro uno, anche se era un Poliremo e o nei panni di Ulisse,
sprecammo tanto di quelle energie, che solo il lauto pasto serale ci aiut a reggere il confronto..! A
volte le cose dei ragionamenti se buttati cos.., con naturalezza di logica anche se con un po di
rudezza, alla fine possono dare dei risultati davvero insperati, per la verit debbo dare e fare tanti
plausi a Fif, che con poche parole addolcite dalle sue labbra sembravano caramelle al miele,
Turiddu si ostinava, si barricava per diversi motivi a non lasciare il suo reame.., primo il fattore
psicologico del non conoscere quella parte dellignoto che gli suonava da sempre come veleno,
anche se era grande la curiosit infantile di ognuno di noi.., secondo se veniva a conoscenza di
questa bella passeggiata a dei compaesani Montemaggioresi.., terzo abbandonare anche per due
giorni le propie creature; alfine tambureggiato dai nostri suggerimenti e dalla fortemente
assicurazione voluta da tutti noi sulla riservatezza delle cose.., saremmo partiti lindomani sera nel
favore delle tenebre col mio fidato maggiolino., dopo altre conferme al patto richiestoci da Turiddu,
acesila piccola radiolina segno di ulteriore allegra cordialit; ma poco dopo ci allontanammo nel
buio pesto che solo i passi sapevano i viottoli giusti che portavano ognuno di noi nei propi
accoglienti giacigli. Questa volta lasciai solo Turi, ma sono certo che quella centrifuga avr girato
tanto tanto, sia verso destra che a sinistra.., prima che la quiete dei giusti potesse affondare nel
silenzio pi assoluto e coprire tutte le insidie dei se, e di ma, speravo tanto che non
insorgessero dei ripensamenti col venire del nuovo e fatidico giorno. Lindomani non mi alzai
presto, il tempo dopo lo scirocco di due giorni prima aveva pareggiato con una leggera (185)
acquazzina, accompagnata da una nebulizzante e molto umida arietta proveniente da Nord Ovest; il

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latte stava gi dentro il pentolino ben chiuso da un coperchio a difesa dei gatti sempre pronti ad
approfittare della dolce bibita bianca, i miei cugini erano scivolati molto prima li atorno, nla
temperatura che si era riabbassata a livelli di vero inverno; i miei due cani a pochi metri nella stalla
vuota mi guardavano con un solo occhio agguattati con il muso tra le zampe anteriori, ci dicevamo a
vicenda: possiamo poltrire ancora per qualche oretta.., infatti per non allarmare i miei due amici,
mi copr meglio con la coperta militare, perch dallo sportello semi aperto filtrava a tratti un soffio
rinfrescante non certo utile alle ossa del comune mortale.., bello e ritempra lo spirito approfittando
di questi momenti di relax, anche se gli interrogativi ti si rincorrono uno dietro laltro come
cavallucci di una giostra del luna parck, e vorresti dargli ad ognuno un significato, una spiegazione,
ma a volte per riempire certi vuoti, ti accontenti anche della non verit assoluta, del giusto
traballante o dei tanti forse..! Poco pi tardi dei fischi acuti, per intenderci quelli da stadio, ma per
loccasione erano confezionati di marca (186) caprigna alla Fif, indirizzati alle mucche con i sei
vitellini vispi e saltellanti come tanti giocolieri..: mi affacciai sulluscio, incurante perch ero ancora
mezzo svestito e senza scarponi, qualche folata qua e la copriva ancora una cartolia davvero grigia e
uggiosa.., ma quei famosi tasselli anche se lentamente andavano con passetti a prendere posto come
incastri obbligati del touring della stessa sopravvivenza dellintera natura.., infatti i miei parenti,
ameggiavano laggi vicino al passo per rinforzare con paletti locali (187) a frienza, a salvaguardia
della propriet del terreno e del bestiame, qua di lato Fifiddu sviava in una radura selvatica anche le
pecore e le poche capre, allungai la vista ancora pi sotto, sino allamico delcuoe mio.., ma invano
sembrava da qua sopra ce la tera e il cielo pieno di nuvole si unissero come in una forma
dellaldil.., mi vestii in fretta ingurgitando con una movenza sadica il latte contenuto nel pentolino
ancora tiepido, mi asciugai questa volta labbra e mento con lavambraccio sinistro,usc fuori quasi
inciampando su una pietra aguzza posta li davanti proprio per fare cadere qualcuno.., mi seguirono
pure i cani speranzosi di fare quattro passi, lindirizzo del mio sguardo era la.., volevo domandare
notizie ai miei cugini e a Fif, ma cosa mi avrebbero risposto.., certamente qualche ora prima si
sarebbe veduto solo a qualche metro di distanza, infatti eravamo ancora come isolati dal resto del
mondo.., salutai con un gesto della mano accompagnato da un fischio nostrano lonnipresente servo
fedele, anzi gli feci segno che gli volevo dire.. e ci avvicinammo a vicenda, cos gli sugger per
scongiurare eventuali ripensamenti da parte di Turiddu, di andarlo a trovare e prendere le consegne
e le raccomandazioni magari su certe particolarit di alcuni animali.., la risposta fu affermativa,
(188) ci avevu pinsatu, ma ora cci sciddicu subbitu.Mi quietai un po sicuro dlla costruttiva mossa
di rettitudine nel lavoro e dei giusti e ragionevoli argomenti, poi loro due erano della stessa pasta..,
avvinghiati in un connubio dei segreti di quellangolo di terra, dei modi, dei tempi e dei fatti., in
poche parole avevano la stessa visuale di intenti, pensieri e spiritualit incastonati come gemme in

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un ricco collier! Le ore della mattinata sembravano non dipanarsi mai, ma sempre cos quando si
aspetta di arrivare al dunque nel pi breve tempo.., come quando aspetti per una certa ora larrivo
della corriera con i tuoi genitori da Palermo, e che ti avevano giurato di portarti uno o pi regali da
te, tanto sognato. Verso le tredici prendemmo un frugale pasto a base di verdure e cereali del posto,
con un bel pezzo di prosciutto affogato nella stessa pentola per circa quaranta minuti, il tutto molto
sano ed assimilabile, un bel (189) muccuni di vinu color rubino che lasciava trasparire nella
controluce i visi estasiati della verginit e della purezza rude di quel fazzoletto di terra nascosto agli
occhi degli impuri e alla cavalcante frenesia tecnologica della disgregazione sociale. Dopo qualche
oretta fumata lultima sigaretta, fatti entrare i cani nella angusta casetta di legno ma ben aereata,
ringraziai i miei parenti, diedi uno sguardo tuttattorno come per dire non addio.., ma arrivederci a
presto, e grazie anche a voi che avete beato e appagato gli occhi e lo spirito.., ma su, ben presto
sarei tornato per riportare lamicone e gioire ancora approfittando del meglio dlla atura! Mi
avvicinai col mio maggiolino che dopo alcuni giorni di inattivit col suo cioff cioff inquinante,
partecipava ad ammorbare la purezza dei cieli, che per la erit erano ancora ben coperti.., traballai
per i viottoli ance fangosi ed ecco Turiddu quasi irriconoscibile stagliarsi nella vicinanz della sua
abitazione ancora indaffarato a fare rientrare qualche galletto in vena di sciopero.., appena lo
abbracciai mi sembr unaltra persona, un altro soggetto, lo guardai da capo ai piedi e rivoltandolo
nelle carni, rmasi quasi incredulo, pulitissimo e odorava solo di sapone campagnolo alla menta.., la
barba e i baffi sfoltiti, accorciati e rasi i peli superflui, alle unghia delle dita forse aveva lavorato
con una cesoia e una raspa per i calli.., ma il vestito anche se non nuovo e con qualche piega in pi,
era tra il grigio e la carta da zucchero, e con il maglione di lana veramente grossolano sicuramente
confezionato con i(190) busuna da qualche donna tra il pase e la campagna.., e dulcis in fundu, un
paio di scarponcini, di finta pelle nera la tomaia, e tipo carrammato di sotto, concerto nuovissimi ma
accettabili! Le prime parole che mi sput in faccia furono: ma chi mi stai fecennu fari.., come al
solito lo rassicurai o almeno credevo..,battendogli la mano sulla spalla; vedete, questo un gesto del
quale potremmo trarre argomenti di vita, di costumi, di usi e di passi sociali; gi, la battuta sulla
spalla era un segnale che poteva dire tante cose.., avvertimento, persuasione, affetto e suggerimenti,
oppure cos e basta, guarda che ti conviene fare cos, altrimenti.., potresti andare ad incontri
disdicevoli o mettere in pericolo la tua stessa salute.., quella mano in genere era di un padre, del tuo
della stessa carne, o di un (192) Padre Santissimu o Bedda Matri.., di un caro amico o di un (193)
portavoce con la coppola di banna.., e tu eri sempre il povero Don Abbondio nellincontro con i
bravi (Picciotti). Quel gesto era atavico, ma da parte mia spontaneo familiare affettivo e veritiero.
Pensa a saluti e andiamo, caric sui sedili posteriori una scatola di cartone quaranta per quaranta e
un saccheto di olona chiaro ben pulito e pieno.., chiuse la modesta porta con una grossa chiave

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nascondendola sotto una pietra proprio li vicino ad un sedile ricavato da un grosso tronco., i suoi
cani li attorno gli leccarono scarpe pantaloni e mani in segno di saluto.., vai tranquillo che qui non
si avvicina nemmeno il diavolo (194) nna arrusicamu vivu! Avevo gi messo in moto la macchina
quando mi fa.., aspetta aspetta, in fretta va a riaprire e ritorna subito con una coppola che non aveva
messo mai (195), vicinu a u paisi ma ncarcu supra locchi.., ma, non ci pensare che gi sta a fare
buio, e poi con uesto tempo chi ci pu essere per la strada, prima di arrivare sulla provinciale
dovevamo percorere quattro chilometri di una mulattiera che era il percorso di ogni giorno di muli e
armenti, e in quel periodo della stagione, la terra era ancora bagnata e nonsecca come per lestate,
infatti in diversi punti rischiammo di rimanere impastoiati dalle pozzanghere e dal fango; il mio
compagno di viaggio si teneva con tutte e due le mani dove poteva, e puntava i piedi irrigidendosi,
era forse la seconda terza volta che saliva su un mezzo meccanico che avrebbe voluto evitare,
preferendo magari quel treno che lo salutava da sempre anche da lontano..! Per deviare le sue paure
lo tormentai con un gettito di domande sulle cose pi comuni.., della preparazione della terra, della
resa dei frutti degli animali, quale conveniva allevare.., poi gli chiesi se conosceva un suo vicino
del quartiere del Calvario.., il Notaio Mariano Luzio, mi guard abbassando il capo come a volere
acchiappare a due mani, frantumi di ricordi ma,con un sorrisetto che poche volte avevo notato apr
la valvola.., e come no..;(196) iddu era picciriddu di deci anni e iu vintanni,iu ci facevu u scattiaturi
(dal sambuco) e in cambio mi procurava qualche pezzu di matita, mi serviva pi scriviri i cunta e
disignari pupi scecchi e sudati, poi iddu studiau a Palermu comi me fratuzzu e arrinisciu nutaru, lu
sacciu sempri bravu di carattiri e di bona famigghia! Nella ipotetica oretta di viagio verso Palermo
(sessanta chilometri), spalla a spalla certamente sarebbero venuti fuori sempre particolari a me
ancora sconosciuti.., dalla velocit e dai numeri del cruscoto mi inizi una relazione quasi
scientifica sulla vera quantit e sui valori numerici..,e mi fece capire che il nome uno due tre o mille
erano fittizi come in un giuoco, non veritieri, e che invece avrebbero potuto avere altro o diversi
cognizioni di titolo peso o determinazione, addirittura filosofiche al di sopra e lontani dalle
prestazioni umane.., come a dire che let espressa in un numero di anni dalla nascita alla morte
poteva rientrare in un vocabolo solo, per esempio conoscenza.., o che la distanza da dove eravamo
partiti sino a Palermo, era semplicemente una parte della terra in quanto quasta esistesse anche in
rapporto ad altri emisferi; e che a creare il tutto non ci fosse la mano di Dio.., ma le cellule stesse
del cosmo sempre in evoluzione e continuamente in cerca di modifiche, cos lalternarsi del buio e
della luce non era altro che un piccolo ingranaggio di quel grande automatismo meccanico
manovrato da forze unite da tutti gli umanoidi.., come a dire che ognuno di noi va a letto la sera e si
alza la mattina perch facente parte collante devota dellaldil.., e quando ci si stanca o non siamo
pi capaci di seguire certe regole, il fisico si affloscia e si distacca dalle emancipazioni che ci

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governano.., cos pure, continuava Turiddu in piena straripante tanto da versare dal cielo in una sola
ora, tutta lacqua di un anno.., perch dobbiaoaccettare la settimana lavorativa e poi quella che si
chiama Domenica dedicata al riposo di Dio.., uno dei giorni per esempio il marted si potrebbe
chiamare.., mettiamo banana ed avere un tempo imprecisato dlla nostra vita, e cos in propozione gli
altri giorni, e la Domenica non sarebbe pi al settimo giorno ma collocata nel tempo della nostra
partenza per lultimo dormitorio.., o che la macchina con la sua velocit non esprimeva quei
sessanta chilometri di distanza, ma un tempo che viene manovrato come un congegno ad orologeria
da noi stessi sotto linflusso di forze galleggianti nellatmosfera..! Ma visto che veleggiava nel
soprannaturale e prima che si involasse come un palloncino.., lo acchiappai per un piede
riportandolo sulla terra e sulle cose che ci potevano interessare da vicino come due semplici mortali
nel tran tran della vita quotidiana e lontani da sembianze di extraterrestri.Entrando in citt si
interess del raffico e del via vai in tutte le direzioni dei fari delle macchine, il suonare imbestialito
dei clacson.., ma la meraviglia da brivido gli si focalizz in tutto il corpo nel momento che pressai il
bottone dellascensore per arrivare nel mio appartamento al nono e ultimo piano di via Emiro Giafar
104 di Palermo ( Brancaccio ); in quei quindici secondi, vista la mala piega mi parai a difesa delle
due porticine per evitare gesti inconsulti e fermate indesiderate tra un piano e laltro.., la fase
ascensionale e quella in discesa hanno due opposte sensazioni del corpo nello spazio.., uno di
gravit e uno di assenza che poi si invertono e si riequilibrano nello stato fisiologico al momento
dellarrivo; ma, in quei pochi secondi vidi luomo dellaldil come una pantera in gabbia, non
sapeva cosa gli stesse capitando..,nonostante il mio pacato e rassicurante sorriso.., ma gi siamo
arrivati, e fu uno scatto sul pianerottolo come per divincolarsi da strettoie che lo stavano per
soffocare.., non guard i miei due figli Luigi e Alfredo compresa mia moglie Annamaria venutoci
incontro, ma stava ancora per qualche minuto ad osservare quellangusto sgabuzzino come era fatto
e cosa era stato capace di fare..; appena i convenevoli e siamo dentro, i miei due figli anche se in
tenera et uno cinque e laltro Luigi diciotto mesi pi sopra, sin dal primo sguardo non gli tolsero
gli occhi daddosso.., erano incuriositi della figura, da come balbettava le mezze parole che gli si
erano ora afflosciate del tutto, e un invito gli lo dovevi ripetere pi volte; ma fecero ben presto
amicizia e cordialit reciproca, perch Turiddu a mia insaputa dentro quella scatola di cartone ve ne
era unaltra a misura di due porcellini dindia, un maschio e una femmina col pancino pieno a detta
sua, docilissimi e con diversi colori che andavano dallarancione al bianco al grigio, prima di
metterli in una ampia e capiente voliera tra la gioia straripante dei miei figli e le perplessit di mia
moglie, fornimmo velocemente con priorit una mela e delle foglie di lattuga, che ben presto
vennero rosicchiate e muovevano le labra e i baffetti proprio come il nostro ospite.., i bimbi poco
dopo di malavoglia andarono a letto nella loro stanza, e noi continuammo ancora per un po a

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tavola,..guardava con interesse laccenzione automatico del gas della cucina,e da dove veniva, e
quanto costava, cos dei termosifoni e delle tapparelle che si comandavano elettricamente, ma f
proprio nel momento che accesi la televisione chiacchierona che si diede una manata sulla fronte
esclamando (197): si vinissiru i nostri morti.., mia moglie mi anticip: chiss se sarebbero contenti
oppure no..! Si guardava attorno, dai mobili alle soffitte,ai mattoni, ma era la cucina con i suoi
apparecchi come frigo, lavastoviglie rubinetti forno::; intanto mia moglie era indaffarata attorno a
queste tecnologie che lo avevano lasciato senza fiato, e il suo circuito cerebrale si era bloccato come
se il suo cranio fosse vuoto.Lo accompagnai nel suo lettio dentro ad una piccola stanzetta proprio
per certe occasioni di ospitare amici e parenti. La matina di Domenica ti invita a poltrire qualche
mezzoretta ancora.., ma proprio i miei uccelletti vicino alla camera da letto nella spaziosa veranda
mi reclamavano dopo alcuni giorni di assenza.., cos pure i miei figli accorsero per godersi quei due
animaletti nuovi per il loro vocabolario.., erano le nove quando in tutta la casa suon unanime..: ma
dove sparito il nostro ospite?Nel bagno..no! Nella piccola stanzetta neanche, nel salone
nemmeno, sbirciai tutti i balconi e la veanda.., macch.., meno male che allungailo sguardo sino a
sotto allufficio postale chiuso, era li seduto su una grossa fioriera a godersi il via vai delle
macchine, che ancora per poco in verit non erano ancora eccessive.., per gli vidi fissare a lungo
finch era alla vista del corso, il tram di linea 21/31, Torrelunga Acqua Santa, mi affrettai a
scendere pregno della mia responsabilit.., era come se un bimbo mi fosse sfuggito dal mio
controllo, lo stesso che fosse uno dei miei figli. Appena lo salutai mi rispose senza voltarsi subito,
perch era intento a seguire un gruppetto di motociclisti in vena di raid domenicale, che per la verit
proprio a quellora della mattina si facevano notare proprio per la scia del frastuono che lasciavano
al loro passaggio, per mi sono accorto che in faccia era giulivo come una Pasqua..; era veramente
un bambino sicuro di se, come Ges nel tempio tra i dottori.., quasi quasi era lui a spiegarmi con
dovizia di particolari quei diversi frantumi che la citt ti mostrava.., e sembrava non risentire la
diversit delle cose, dei rumori frastornanti che si rincorrevano, delle puzzare infestanti che si
volatizzavano per laria e nei nostri polmoni. Prendemmo solo un caff al bar sotto casa perch
avremmo pranzato prima del previsto, infatti il nostro primo appuntamento sarebbe stato andare allo
stadio della Favorita dove alle quindici il Palermo avrebbe incontrato come avversaria lIner di
Helenio Herrera.., (Palermo 1 Inter 0 con gol di Fernando). Quello che mi andavaincuriosendo era..,
che quando il nostro poliglotta.. parlava con me, era uno stretto siciliano proprio casereccio e (198)
Muntimaiurisi DOC, ma se parlava con mia moglie e i miei figli, si esprimeva non dico in un
perfetto italiano, ma di certo non sfigurava.., e fra le altre cose si esibiva con un sorrisetto che
assomigliava ad una smorfietta di labbra baffi e barba pronunziando..: ma vous tes bien gentile
madame, oppure je vous remercie vivement madame, ancora bonjour madame o bonne nuit, au

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revoir.., ma notai ancora senza dargli credito e con opportunit anche da parte di mia moglie che si
adegu.., che spesso miscelava il francese con qualche parola dinglese e di spagnolo.., si
compiaceva nel pronunziare questi vocaboli pi o meno azzeccati nel complesso del discorso, e noi
colui anniievamo in segno di ottima comprensine e che eravamo completamente daccordo su
quanto diceva. Alle tredici in punto scendevamo dal nono piano a piedi.., ecco a volo il pulman gi
pieno di tifosi con bandiere cappellacci e siarpe rosanero, festosi trepidanti per la difficile partita..,
infatti il Palermo era nella sestultima posizione, mentre lInter con Corso Suarez e compagni era
appena dietro di qualche punto alla signora Juve! Ci siamo messi in piedi sulla parte posteriore del
pulman, cos Turiddu, aveva tutta la visuale di quel che lasciavamo dietro: parchi giardini ville
palazzi e traffico che gi aveva preso le giuste sembianze del caos o del caotico come pi giusto
dire.., quello che colp maggiormente la curiosit del nuovo pendolare sportivo, fu il percorso
sempre dritto di una sola srada.., dalla via Oreto che nasce sotto la montagna proprio della
circonvallazione che per direzione opposta va verso Bagheria , Termini Impresi ( e qui preciso che
dalla stazione ferroviaria di erda al nostro chiacchierato paesello intercorrono circa dodici
chilometri, ritornando alla marina si continua per la vicina Cefal e con altri novanta chilometri si
va verso Milazzo (e per le isole Eolie) e finalmente dopo quaranta minuti si arriva allo stretto di
Messina..; dicevo che si continuava sempre dritto per via Oreto vecchia, via Maqueda ove spicca a
destra il Municipio con la piazza Pretorio intesa (199) da vriogna per le statue nude anche di
donne.., a venti metri i quattro canti detti di Campagna, qui avviene lincrocio tra la strada del
nostro percorso con quella che dalla marina porta a Monreale altrettanta drita per una decina di
chilometri.., ma continuando il percorso si passa di fronte al teatro Massimo, dopo lincrocio con
via Cavour ,via Ruggero Settimo e il bellissimo teatro Politeama con lomonima piazza
Castelnuovo e di seguito via Libert sino alla Statua.., trentasette minuti di viaggio, per la verit a
quellora di pranzo incominciava ad essere per i percorsi privilegiati scorrevole..; Turiddu talmente
era preso dalle assolute novit, non si accorse che un mariuolo gli tast le tasche, e che solo il
fazzoletto rosso poteva essere il bottino.., infatti fui io a raccoglierlo facendo capire allo
sprovveduto ladruncolo con uno sguardo doccasione di allontanarsi..! Turiddu mi chiese (200): ma
ia sulu nastrata?..Bella dritta non ci si pu sbagliari.! Sgran gli occhi quando dalle gradinate ( ci
sedemmo luno accanto allaltro), che dalla vicina curva degli ultras, rintonavano come bombarde
in guerra grancasse trombe mortaretti fumogeni e altre diavolerie e invettive verso larbitro e nei
confronti degli avversari.., si girava ora di qua ora di la per intercettare meglio tutte le sfumature di
quella corrida.., sembrava un registratore che con la sua mente prendeva appunti da poterli dopo
tramutare in un libro o in una rivista a larga tiratura, aveva capito tutto, neanche mi domandava i
perch.., aveva percepito tutte le risposte come se avesse incorporato un traduttore simultaneo.., mi

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veva superato.., o mi ero fatto i conti in un certo qual modo non certamente non giusti.., pensate che
al ventesimo del secondo tempo quando il sudamericano Fernando segn per il Palermo che f il
risultato finale, dovevate vedere come gesticolava col braccio a m di manico di ombrello.., e le
paroline: (201) tecc mancia, va ffanculu, attentu a u cani, va scancia, stuiativi u mussu..,
(continuava ancora a fine partita sazio e serafico202): cu nnappi nappi cassateddi di Pasqua,
scrivicci carni di porcu..! Aveva assorbito quellaltro mondo senza una pecca, senza fare una piega..,
appena usciti soddisfatto eslama con convenzione 203) sunnu veramenti fitusi ca in citt i
picciotti di Palermu; aveva confuso tifosi con fitusi, ma la convenzione era esatta. Prima di
riprendere un auto che ci portasse a casa,lo inoltrai al centro della citt sino a piazza Castelnuovo,
ammir quei cavalli scalpitanti del teatro Politeama, i negozi di genere diverso sotto i portici con il
grattacielo.., e qui fu immancabile lesclamazione: mischia chi ia autu..,poi al Massimo volle quasi
toccare i due leoni li di guardia.., in un bar luiprese una coca cola che al primo sorso gli usc pure
dal naso quasi a soffocarlo.., e io una granita al limone..; dopo il solito pulman ci lasci proprio
davanti alla mia abitazione, qui mi invit ancora a salire appiede, cosa che in verit con le mani
libere e senza pesi ho fatto spessissimo; la serata la fece lui da intrattenitore deccezione.., a
madame (mia moglie) e monamour ai miei figli raccont non tralasciando una virgola laccaduto
dllintera giornata, era come il resoconto di un bolettino di guera quasi in italiano.., smozzicando
anche diverse lingue compreso il nostro Montemaggiorese, nella buona notte gli raccomandai di
non allontanarsi da casa, semmai mi poteva chiamare a qualsiasi ora. Debbo puntualizzare che dal
momento che ho sradicato Turiddu dal suo egno, avrei voluto indossare i panni di un padre, si di un
padre spirituale, senza essere invasivo, ma coordinare tante sfaccettature man mano che si venivano
a presentare in questa nuova esperienza non solo da parte sua, ma anche per me.., soprattutto per
me, perch sapevo di estrapolare miriadi di valutazioni che in effetti venivano a galla ora pe ora
della giornata, capite era come se un soggetto fosse nato in un palazzo sontuoso invece che inuna
stalla.., cos ora che sono a met dllopera, i conti mi incominciano a tornare.., anche se li debbo
mettere in colonna per sapere il risultato finale con una certa esattezza! Lintera giornata del luned
ci vide impegnati nella prima parte della mattinata anche con la compagnia dei miei due figli, ci
siamo serviti dei mezzi delle ferrovie, infatti dalla stazione centrale ritorno, abbiamo attraversato
tutta la citt con la metropolitaa che in verit pi allo scoperto che sotto terra.., cos il mio
discepolo maestro di vita, gust quellantico sapore che sin dalla sua infanzia conosceva soltanto da
lontano, come un lungo serpentello di metallo color vinaccio che sbirciava col suo tuuuhh tuuhh,
lungo il fiume torto; ora che laveva toccato anche col sedere, aveva capito come erano legati i
vagoni luno allaltro, e quello che lo appagava maggiormente f.., che poteva spaziare, spaziare
con la vista curiosa tuttattorno alla citt, era come un filmato che scivolava ad accumulare ancora

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pagine di vocaboli sempre pi nuovi. Dopo pranzo, questa volta da soli attraversammo tutta la citt,
ma volutamente passai con tanti fastidi da stridette e viuzze della parte pi antica e storica, come i
resti di mura e le porte di accesso di una volta.., e dai grandi mercati come Ballar e a Vucciria che
occupavano interi quartieri, e dove puoi trovare di tutto anche la Domenica..! Dalla espressione del
viso e dagli occhi notai per che in certi violetti gli mancasse il respiro, la confusione tuttattorno
gli dava segni di preoccupazione; ma dopo qualche oretta ci lasciammo dietro tutto quel disordine
da Casbha, di vita di usi e di civilt, perch ora usciti dalla fiera del Mediterraneo, avremmo
imboccato a Piazza Leoni la Favorita per arrivare poco dopo a Mondello. Gi la Favorita.., terreni
che si snodavano per chilometri in un invidiabile polmone di verde e macchia mediterranea sotto la
montagna dl Pellegrino.., sino a qualche secolo passato luogo di caccia e di appuntamenti amorosi
per i reali della nostra bella Sicilia. Arrivati nella piazzetta di Mondello quello che colp
maggiormente Turiddu f il vociare dialettale delle bancarelle e le pentole di coccio piene del
polipo bollito.., ma nonostante il mio invito, non ne volle sapere di assaggiare quella conistenza
mollachiera, che nonera ne carne ne pesce, gli faceva schifo.., per ci siamo inoltrati nella vicina
spiaggia, ci siamo tolti scarpe calzette e tirati i calzoni sino al ginocchio, cos io San Giovanni
battezzai il mio Ges.., ma non solo volle bagnarsi sino alle caviglie, e con le mani piene si lav il
viso compreso il pelame multicolore.., era giulivo come un passerotto che si sciacquava in una
fontanella.., e ci sarebbe rimasto ancora, anche per assaporare quel gusto di sale e di sapienza.., era
rinasto due volte, e per la seconda volta era stato mondato.., ma questa volta con gli anni il doppio
di Ges, aveva capito il trucco di come si camminava nelle acque infide senza sprofondare nei suoi
abissi pi oscuri.., ecco si era completato una parte di quel quadro che aveva stuzzicato dalle alte
colline, la fantasia di migliaia di anime di chi sta lontano dalla marina.., fra laltro ora che era sceso
dal suo pulpito nascondiglio, aveva imitato San Tommaso, aveva occato gran parte della verit.., e
quel che pi ora era una cosa sua, che aveva inebriato la propia coscienza illuminandola! Per me era
come vedere crescere uno dei miei figli nel prosieguo del tempo e del capire. Nella giornata
successiva con la scusa di portare i miei pargoletti dal barbiere proprio li vicino casa.., Turiddu ci
accompagn, al che il figaro Gianni da me predisposto a completare lopera.., fee finta di
interessarsi sulla figura del mio caro ospite, e : starebbe bene, si.., meglio accorciare un pochettino
la barba in forma di pizzetto.., i baffi sfilarli e un taglio ai capelli lasciando semmai un bel codino..;
stranamente i miei figli volevano disubbidire, ma la figura di Ges in agonia si sedette mogio
mogio, quasi a volere approfittare della buona occasione.., tanto che a fine servizio guardandosi e
rigirandosi pi volte davanti allo specchio, se la rideva di gusto assieme ai miei due furetti! Mi
suonava quasi strano il cambiamento metamorfico o camaleontico dello aspetto fotografico per la
verit bene accettata e senza traumi..! La risposta mi venne da lui medesimo, (205) ma sugnu iu o

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sugnu unaltru, sfidassi chiunque a riconoscermi a u paisi, pure larmaluzzi mei si nni scappanu..!
E bello e rilassante parlarne dopo che una ferita stata pulita e sanata.., aiuta a capie meglio e a
quietare la coscienza del giusto modo di fare. Intanto nel tornare verso casa Luigi e Alfredo uno per
mano (di Turiddu), non la finivano di inquadrare il mio amico, facendo qualche domanda sui
capretti sui vitellini e sui porcellini dindia.., e spesso se la ridevano, tanto che anche i passanti si
rigiravano..! Ma una bella sorpresa ce la fece mia moglie, ce la siamo gustata con gli occhi.., e con
il piacere di (256) : mii ti sta a pennello..., proprio cos, un vestito di mezzo tempo un misto lana
coloro grigio acciaio.., e un maglioncino quasi sportivo rosso vinaccio.., un paio di calzette
bordeaux.., solo si doveva accorciare di qualche dito i pantaloni, ma ci avrebbe pensato la signora
Giacomina amica nostra del settimo piano in pochi minuti.., era il suo mestiere di sarta. Mancavano
solo le scarpe alla moda per infagottare il nostro signorino tornato a nuova civilt; certo lui ci aveva
portato un sacco pieno di formaggio, quello stagionato per essere grattugiato, o quello fresco del
primo sale, o la tuma tenera per i miei figli, e con laggiunta della prelibata ricotta salata, gusti e
odori da nababbi.., molto diversi da quelli dei banconi dei supermarket.., dovevate assaggiare il
tenero capretto cotto al forno con le patatine carote cipolla et aromi.., si scioglieva in bocca, (la
voce capretto venne tenuta segreta ai miei due figliuoli, per ovvi motivi.., infatti avrebbero ricavato
delluomo adulto le sembianze del lupo cattivo, famelico, carnivoro delle dolcezze innocente di un
indifeso caprettino..! Dopo avere pranzato, (lagnellino).. mi correva dietro contento e belando
daffetto estemporaneo, ma che era in serbo forse da diversi anni addietro..: come ti posso
ricambiare di tutta sta ospitalit, (207) quannu veni dd fai cuntu di essere u patroni..; ero certo e
sicuro delle sue breve parole, era come se mi avesse firmato un atto, un lascito, un testamento..!
Sentivo giorno dopo giorno che ci si fondva nella carne e negli affetti, come se fosse uno dei miei
genitori. Velocemente in via Roma, senza tante pretese, prendemmo un paio di scarpe base ma di
vera pelle fum che si intonava bene con il nuovo vestito, era raggiante tanto che gli occhi gli
luccicavano pi del solito.., mentre ai miei figli comprai per la prima volta il numero trentaquattro e
trentasei scarpe da foot ball, imboccammo il Corso Vittorio Emanuele che da piazza Marina arriva a
Monreale.., passando per la Cattedrale e piazza Bonanno, il Palazzo Reale, Porta Nuova, Corso
Calatafimi ed eccocci ad inerpicarci sino al Duomo e quel Dio che assomigliava a Turiddu prima di
andare dal barbiere.., e poi li dietro al belvedere estasiarci e a godere le bellezze degli agrumeti
della bella Conca Doro che proprio da un ventennio incominciava ad essere devastata (1950) dai
cannibali del cemento.Turiddu rimase interessato dal lungo giro culturale, e non seppe frenarsi
come al suo solito nellesclamare alluscita dal Duomo: chi beddu Cristu, con quelli braccia aperti,
(208) pari, ca ti voli abbrazzari comu fa un veru patri..! Scendendo in citt sino al porto, cco li
osservare con gli occhi stralunati ed increduli macchine ed autotreni a centinaia essere inghiottiti

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dalla pancia insaziabile della nave traghetto Palermo Napoli.., e li unaltra frase delle sue:(208)
megghiu stari con i peri per terra e con i mia armaluzzi nella mia ressa! Al solito questaltra sera
non si fren facilmente, tanto che ad un certo momento tutti e tre poggiarono la testa sul tavolo
facendosi (210) alluppiari dal sonno.., aveva fatto combutta con i miei figli inventando una miriadi
di favolettecome..: allora i lupi mi accerchiarono e si vulevanu manciari sia li pecuri chi a mmia,
(211) iu incuminciaiu con una pignata e na petra a fari rumuri, i cani mi detturu na manu e accuss
labbiamu avuta vinta..! Certo che non mi sarebbe dispiaciuto avere in casa un secondo padre e un
nuovo nonnino per i miei figli.Verso le due di notte Alfredo piagnucolava forse per un brutto
sogno.., lo andai a coprire e ad rassicurarlo, ma anche dalla stanzetta del nostro ospite si
percepivano frase come: (212) e ora comu fazzu tutti i pecora morti e a casa scassata.., chi guaiu..,
chi guaiu.., Signuruzzu aiutatimi vui.., ritornando a letto a letto rimasi per un po a meditare..; per
non farcelo pesare in questi giorni non ci aveva mai parlato o fato cenno sulla roba sua lasciata per
la prima volta sotto le mie avans, e in un certo modo mi sentivo in colpa perch avevo distolto quasi
con la forza della persuasione la privaci di un essere libero nelle abitu delle giornate e nel tran tran
dello scorrere delle ore spesso taciturne fatte solo di movimenti misurati e senza frastuoni di
pensieri che ti aggrovigliano lanimo. Le conferme alle mie perplessit notturne affiorarono crude
proprio la mattina nel sorseggiare un misto latte caff, sembrava che Turiddu nello sbocconcellare
dei biscotti cittadini avesse dei sussulti come se gli mancasse laria, o avesse dei ripensamenti sulle
cose fatte o su altre da rivedere e da valutare con una certa accortezza. Fui io a percepire quel
disagio, ma come al solito mia moglie no da sprovveduta ma per indole caratteriale mi sopravanza
buttandola cos; Turiddu ormai lhai capito sei uno dei nostri, come un nostro familiare, perch non
lasci la campagna.., la da solo di notte, ti puoi sentire male, ora mica hai let di una volta..; la
risposta suon perentoria, anczi f un lungo silenzio, sapete di quei silenzi che col semplice
sguardo o dai movimenti del viso di un labro di un sopracciglio, dallaggrottare di rughe ti dicono
gi tutto, anzi pi chiaro della favella; stringendo le due labra e tentennando appena la testa ci disse
molto, era un no senza ripensamenti, senza altre possibilit o alternative..; cos vistomi con le spalle
al muro e con un giuoco che mi veniva strappato dalle mani nel pi bello, mi inchinai al volere del
fato, sapete a volte una vita una storia di uno qualsiasi di noi, prende una strada invece che una
completamente opposta.., la figura e lesistenza di ogni essere umano, spesso legata con fili cos
duttili che ti possono reggere allinfinito e coordinarti come marionette, ma basta un sussulto un
ripensamento ed ecco ora non sei pi tu, hai imboccato unaltra strada e la tua vita quella di un
altro.., ti sei sdoppiato in pi personaggi in cerca della propia vera identit. Avrei voluto insistere o
cercare ancora di dissuaderlo, ma a che pr, sarebbe stato come allungare lagonia per entrambi, io
la pensavo come lui, ecco come eravamo simili, venivamo dalla stessa terra con la stessa mentalit

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del cauto ponderare, lamore per la quiete lontani da ricchezze o da storture sociali, eravamo
insaziabili della ragione della giustizia della verit. Avrei voluto trattenerlo ancora per fargli
conoscere altre particolarit nascoste della citt e dei suoi segreti, ma ormai tardi e forse
rimarranno oscuri per sempre.., mentre per altri la fantasia monca non gli manca a Turiddu e user
quel dolce e innocente spirito che per anni ha usato nella sua indole di sognatore agreste. Mi si
abbassava una saracinesca piena di frastuoni metallici, ora stava in me sapere pennellare e oleare
quelle parti che ancora stridevano in modo da addolcire questo presunto divorzio, era come
allontanare un agnellino belante dalla propia madre, e tale stato il saluto di mia moglie e in
particolare dei miei due figli.., e con un lungo e ripetuto abbraccio Alfredo in
particolareaccarezzava quasi a nonvolerla dimenticare il poco di barba che ancora gli rimaneva sul
mento, Luigi gli prometteva di accudire con amore idue porcellini dindia e il primo maschietto che
avrebbe partorito lo avrebbe chiamato col nome diTuriddu;scendemmo questa volta con
lascensore, non gli diede fastidio eraun veterno aveva acquisito anche questa sicurezz, nel
percorrere le ultime vie della periferia volgeva lo sguardo muto a desra e a manca come per non
tralasciare nessun particolare, voleva ingoiare gli ultimi sbocconcelli non lasciando per terra
nemmeno le molliche, aveva dei presagi come per dire..: questa stata la prima volta e sicuramente
sar lultima..? Cera met di lui che fremeva pe andare a mettere i piedi su quel rettangolo di
giuoco dove la serenit la sicurezza dei propi istinti era il caposaldo del vivere abitudinario, la
anche se solo in apparenza era attorniato dai soliti gesti dai movimenti lasciati in eredit da sempre,
non cera niente di difficile, si risolveva ogni cosa alla meglio ed appagava lo spirito, ma quello che
lo saziava maggiormente in forma completa come se le pietanze fossero imbandite con spezie
sopraffine erano senzaltro le sue bestie, senza distinzione, dai cani guardiani e protettivi alle poche
mucche, pecore le due asinelle e in aggiunta un palcoscenico che era come una foto ,un quadro di
gran valore dipinto con le mani propie di Dio.Per laltra met del mio fratello maggiore ancora
dovevo fare quella somma aritmetica.., si ero sicuro che i guadagni erano stati pi delle aspettative,
ma nel tempo questo me lo avrebbe cofrmato lui medesimo, la sublimazione dello spirito dlla mente
dellanima di un essere vivente..! Ecco ora si incominciava a delineare in forma quasi definitiva
quel puzzle che entrambi avevamo quasi per giuoco iniziato, mancavano ancora degli incastri ma
erano cosa da poco. Nel passare dal nostro paesello che ancora era giorno, non si scompose ne si
camuff cu a cuoppula, ma ebbi la sensazione che si stava pavoneggiando seduto in prima fila come
un passeggero deccezione agli sguardi curiosi dei nostri compaesani.., gi parecchi chilometri
prima sentivi il respiro della tua aria.., ne sentivi gli odori caratteristici i profumi e le puzzare.., era
la nostra emoglobina.., a respirare quellaria, anche ad occhi chiusi non potevi sbagliare, eri li sulla
tua sicura terra, quella dei tuoi natali, di pap e mamma e dei tuoi nonni, quella fertile del tuo

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sviluppo psico fisico, culla del sapere e dei giuochi infantili, patria delle tue scorribande, voci visi e
sguardi che ti avrebbero accompagnato come un tuo indissolubile patrimonio. A dir poco
commovente larrivo nel suo piccolo harem., i cani frenetici di gioia ci accolsero accompagnandoci
sin dallinizio del viottolo, una delle asinelle si stacc dal pascolo per venirci anchessa difronte alla
piccola abitazione, e gli altri armenti comprese le tre caprette iniziarono una danza dievviva, ben
tornato ora siamo tutti uniti in famiglia..! Ecco Fifiddu scendere dalla radura superiore quasi
incredulo..: non vi aspettavo cos presto, poi con le mani ai fianchi squadr il fraterno Turi, e non
pot tattenere alcune esclamazioni..: se non cera il professore non ti avrei riconosciuto, ma chi
facisti, pari un signurinu di citt, minchia..; era giustificata la meraviglia, una metamorfosi cos non
ce lavremmo aspettata neanche noi.., sinanche i gesti e il parlare erano pi consoni alla nuova
figura di Turiddu; ma quanto sarebbe durato tutto ci.., forse lindomani mattina il giocattolo si
sarebbe rotto.., per tornare alla vita di sempre con gli stesi passi e le cadenze che da millenni si
perpetuano.Un lungo abbraccio e un arrivederci fra qualche mese mitig la crudele separazione, un
grazie a Fif ( gli portai un paio di scarponcini) per la bont danimo, ma poi sarei tornato ben presto
per lapertura dlla caccia anche con i miei figli. Usc da quelle terre che gi il sole lasciava
lorizzonte per tuffarsi nel meritato riposo. Nel far del ritorno vedevo ancora Turiddu accanto a me
in un interminabile fraseggio, era ritornato alloriginale.., con quei dettami nostrani, poche parole
ma pesate, ci si capiva anche con la sola cadenza di una frase,bastava che fosse una sola o una
doppia erre e il significato ad incastro calzava alla perfezione, non ti lasciava alternative di sorta,
era una logica che ti indicava.., cos, solo cos ..! Eccolo sciorinare ora con platonica sentenza
(213): criscinu lanni e criscinu i malanni,.. e io dietro a dargli man forte: ma portano anche il
senno; (214) prestu, prestu c la cira squagghia, certo la mattinata che fa la giornata grande; (215)
li guai di la pignata, li sapi la cucchiara chi larrimina, ma la colpa del diavolo che le fa senza
coperchio; (216) fai bene e scurdatillu, fai mali e pensacci, ma il Signore ci ha detto: questa la
strada giusta, quella sbagliata.., libera scelta, ma ricordati che questa regola non vale per i signori
politici; (217) amuri di mamma non tinganna, e la mamma la regina della casa; (218) luomo
lagnusu sempri nicissitusu, infatti c chi aspetta che gli cada la fico in bocca; (219) tanti picca
fannu assai, proprio cos ogni fegatello di mosca fa sostanza..; (220) megghiu unamicu chi un
tintu parenti, praticamente come noi due..; (221) cu va a Palermu e nun va a Murriali, arriva sceccu
e torna maiali..; stavo per rientrare a casa che mi do lultima risposta anche se diretta proprio al
mio immaginario compagno di sapienza.., sul pianerottolo mi corrono incontro i miei figli con mia
moglie e notano dalle mie labra..: ma noi una visitina labbiamo fatta pure a MORREALE! Intanto
tutti e quattro abbiamo enato in completo silenzio, non abbiao aperto bocca., ma la favola
continuava nel nostro segreto; e nel dare la buona notte ai miei due figli, li abbracciai pi volte,

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cera pure quello di Turiddu.! Bastano due ani pe imparare a parlare, ma non basta una vita per far
tacere la propia anima. Per alcuni mesi fu un lungo divorzio, per la verit per qualche settimana in
famiglia i miei figli mi tempestarono con tante domande.., come: perch vive da solo in campagna,
non ha i genitori? Non ha paura la sera? Cos io e mia moglie nel raccomandare la buona notte
lirassicuravamo come..: ma no lui forte, ha i cani che lo difendono, tutti gli vogliono bene..,eppoi
chiusa la scuola saremmo andati a passare le vacanze proprio li a contatto della natura e degli
animali. Ma di tanto in tanto quando incontravo i miei cugini in paese o in citt, la prima domanda
era rivolta..: come sta Turiddu, lavete visto, che fa? Ti manda a salutare anzi mi ha dato un po di
formaggio e ricotta salata che ti avrei fatto avere alla prima occasione come questa. Allora non
esistevano i telefonini usa e getta come oggi.., e per la verit in quel posto di campagna neanche,
grazie a Dio, la energia elettrica, ma legna carbone al limite petrolio e qualche derivato per i mezzi
meccanici veramente pochini in giro allora. Ma quello che mi lasci ancora pensieroso ma non
meravigliandomi pi di tanto dopo avere soppesato il contenuto quasi scientifico di alcuni fogli di
carta da lettera stile antico che Turiddu aveva riempito con una matita e poi ripiegati per quattro
cinque volte.., li lessi di nuovo ritornato a casa con mia moglie, ci guardammo in faccia e gioimmo
talmente da inumidirci gli occhi.!Ecco corretto in parte per renderli pi comprensivi..: siccome
siamo fatti di carne ossa e centri nervosi.., e siamo su questa terra.., io considero la psicologia come
una scienza filosofica fondamentale che pu parallelamente camminare al fianco della fisica della
chimica e che senza tema potre bbe risolvee difficili problemi di gnosologia ( e dunque, tutte quelle
forme filosofiche per individuare le vere ragioni di una coscienza pi o meno cristiana che le varie
dottrine della chiesa ha sempre anche riconosciuto ed individuato).., o da fantasiose teorie della
metafisica; ma intanto ci pu asservire come in un complesso di uniformit, di coesistenza e di
successioni di fenomeni.., e dunque si potrebbe condurre come una vera scienza, a tutte o a
particolari fattori atti a manifestarsi nella storia della vita (dalla del mondo a noi). Vedi tutte le
manifestazioni psicologiche sono come se la mia asinella li trasportasse momento per momento
della nostra vita a ceste piene.., e siamo proprio noi viventi del regno animale e vegetale a
proporli.., nella stessa materia biologica che nascono le scintille affinch divampano come
fenomeni vitali e indispensabili per dare un assetto a dei contorni ben precisi ai fattori della natura,
dunque le sostanze psicologiche esistono in quanto apparteniamo al nostro cosmo con tutte le forme
reali e fittizie nel contempo.In genere latto impulsivo, non un atto volontario libero, che in questo
caso gestito armonicamente dai vari distretti cerebrali con i suoi connessi, ma ne consegue un
fascio di risposte che ho appreso sia dagli animali che dalle persone.., e tu ne hai avuto a ceste piene
osservando i ragazzi in special modo durantele fasi dei giuochi.., cio quando lanima si libera e si
libra leggera come una rondine per i cieli..; anche negli animali c una somiglianza (metti illeccare,

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lannusare della mamma e del figlio appena nato.., e della sua difesa),con questi atti impulsivi si
pu dire che sono il risultato di un accumularsi come montagne di molti atteggiamenti che nela vita
primordiale erano spontanei, poi necessari, e alfine si sono issati nella organizzazione fisiologica
della vita di ogni giorno e di ogni essere vivente, e di conseguenza trasmessi in eredit in quanto
patrimonio acquisito! Ecco, a questo punto mi sento come quel nipote addottorato che in soffitta dai
defunti nonni ha trovato una cassapanca piena di segreti di verit che ammala pena aveva vissuto
nella piccola infanzia.., ora quellenorme sacco di vecchi giocatoli mette in bella mostra tanti
ragionamenti e molte riflessioni, ma come se certe cose ti pesano come un macigno le tempie
vengono strette da una tenaglia atta alle sevizie dei secoli passati. Vorresti sciogliere in pochi attimi,
tutti i nodi incompresi, vorresti che ti fosse chiaro ogni particolare, e avresti voluto rivedere quel
mondo nei fotogrammi che oramai sono scivolati via velocemente come un fiume pieno di ombre,
avresti voluto fermarli aprirgli la bocca e gli occhi e dialogare e sentire ancora quegli accenti che si
sono persi tra quelle parete ora decadenti e impolverate.., mi chiedo perch non ci aggrappiamo al
presente senza perderlo per strada, viverlo allinfinito senza risparmio, anche se la nostalgia ci
tormenta.., ecco inesorabile come una boccata amara dirci.., ora puoi andare solo avanti, a che vale
girarti indietro, ecco tutto nebuloso, mettiti il cuore in pace e lancia un addio filosofico questo ora
un altro tempo, come in una partita di calcio che ha avuto inizio da sempre..! E Turiddu era uno di
quei giocattoli che avrebbe fatto gioire tanti bimbi della sua et, ora voleva mettersi in moto come
quel pezzo di legno che Geppeto aveva animato nello scolpire pinocchio, fin qui cera riuscito alla
perfezione, ne sono appagato e le indicazioni mi stanno dando ragione. Come non dare una
soluzione o continuit a tutte queste verit che prorompenti ti venivano a colpire lasciando tracce
profonde nella sensibilit di ogni animo gentile, ecco una mattina di qualche mese dopo, una
telefonata dal mio paesello.., era la voce ansante e a scatti della conduttrice dellunico telefono, la
distinta signora (222) Miluzza.., che in poche parole mi diceva : qualcosa di grand era successo a
Turiddu in campagna.., oltre non ho capito,solo mi fu chiaro passa dallospedale di TerminiImerese.
In fretta e con poche spiegazioni salutai mia moglie intenta a preparare i piccoli per la scuola.., e via
col io fido maggiolino, limbocco della autostrada a cinquanta metri dalla mia abitazione,
venticinque chilometri di supposizioni, i pensieri svirgolavano come in unintricato via vai dei
vecchi vicoli di Palermo, quale era quello giusto, si sar fatto male, sar caduto da un albero, un
calcio di qualche mulo un infarto, sar ancora vivo.., mi accesi una sigaretta a centoventi allora,
non cronometrai il percorso, so solo che appena stavo per entrare in ospedale avevo ancora la cicca
in mano..! Ma fatte le prime rampe, su una panca dattesa del pronto soccorso ecco Turiddu seduto
come il peggiore degli straccioni, sporco, la camicia semi aperta peerch senza bottoni, pantaloni e
scarponi ancora ingangati, e il viso nascosto dalle mani di campagna brulle e affaticate, da una

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meraviglia ad una spiegazione un lungo abbraccio mi rasseren non poco.., ma intanto la cronaca:
erano le tre di notte che sente bussare con forza alla sua porta, aiutatimi, aiutu.., era Fif che si
sentiva morire con dolori al cuore al braccio e sudori in tutto il corpo.., non si reggeva in piede ne
sulla fida asinella, in questi casi limpulso che viene dalla disperazione di salvare una vita umana e
fraterna.., ecco la vecchia carriola di legno, li disteso con una coperta addosso Turiddu intraprende
quei quattro chilometri per fortuna in leggera discesa sini alla provinciale, solo le stelle con uno
spicchio di luna le accompagnava tra terra e fango.., quaranacinque minuti interminabili e
nonostante la temperatura di pochi gradi, il sudore imperlava la fronte e la schiena, si ferm un
attimo solo sulla strada maestra Fif respirava con affanno ma gi era incosciente, e questo lo
preoccup molto, perch per arrivare in paese vi erano ancora nove chilometri, a quellora di notte..,
ma ogni cosa sembra gi scritta nel libro e nella volont del Padre Nostro.., forse non aveva pregato
o implorato mai Ges Crocifisso.., il padrone del nostro paesello.., poi si rivolto con insistenza a
(223) Patri Mercuriu Tresa che aspetta di essere beatificato, ma morto a Morreale in sentore di
santit! Ecco il miracolo, una luce e una macchina dopo la curva gli si ferma con il suo gesticolare
accanto, poche spiegazioni Fif viene disteso sul sedile posteriore di una grossa berlina.., era un
viaggiatore di commercio che tornando verso Palermo a quellora di notte, era stato in compagnia
della sua amante del paesetto di Alia. Ora Fif come dicevano i medici era appeso ad un filo di
speranza., infatti trascorsero trascorsero quaranta giorni da quando venne operato in uncentro
specialistico di cardiologia poi a Palermo; intanto in paese ci fu linteressamento del sindaco del
maresciallo e delle autorit prefettizie della grande citt., il giornale di Sicilia per pi giorni ad
ampie testate incoron Turiddu come il vero fautore della salvezza di Fif, tanto f il clamore
ampliato dalla voce del Gazzettino e i discorsi nella provincia, che un bel giorno di Maggio.., il
signor Salvatore Geraci inteso anche (Micu) 224, sarebbe stato insignito con unalta onorificenza,
proprio dal Pre
idente della Repubblica in occasione della sua venuta in Sicilia. Sono sempre io ad accompagnare i
miei due compari impomatati e vestiti per loccasione con il meglio del meglio.., mentre i fotografi
e i cineasti volevano carpire da quei due macigni di granito luomo preistorico che volente o nolente
era diventato sapiens e agli onori degli altari.Infatti banale dire che la comunit tutta del paesello
si ravvide tanto da accoglierlo al suo ritorno come un atleta che aveva vinto un medaglia doro in
una olimpiadi, senza dubbio quel che aveva fato era superiore alla vittoria in una disciplina sportiva,
perch aveva salvato una vita umana.., cio qualcosa che era stata costruita dal nostro grande Padre,
aveva contribuito affinch il respiro di unanima e il sorriso di un volto continuasse a partecipare e a
godere delle bellezze della natura. Quella sera nela grande piazza del Municipio addobbata come la
festa del quattordici di Settembre in onore di Ges Crocifisso..,(225) le famiglie parteciparono

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senza risparmio in dolciumi e bevande, la banda locale inneggi sino alla mezzanotte e passa alla
presenza di tutte le autorit anche ecclesiastiche, ma per la verit oltre a dei balli nostrani , i due
ratelli siamesi ringrazziarono pi volte per poi a notte fonda con una jeeo dei carabinieri vennero
accompagnati nelle rispettive dimore di campagna. Eccoli ora nel loro ambiente preferito, dove
tutto scivola con una consuetudine da relax, dove nel silenzio quotidiano i sensi ti dettano ogni
movimento, come di quel bambini ora cresciuto che ha intrapreso ed assimilato tutti i processi e le
esperienze necessarie per convivere con se medesimo e le cose che ti appartengono.., il centurione
dopo una delle tante vittorie tornava ad usare laratro per disoterrare la civilt dormiente. Passammo
con la mia famiglia pi di un mese li in quella alcova della natura.., solo leccessivo caldo ci diede
qualche piccolo disturbo, ma i miei figli si sfrenarono diventendo in pochi giorni ancessi oggetti
indispensabili di una cristallina oasi di pace.., che per la verit era nelle ore di giuoco con le piccole
bestie un rincorrersi di voci di strilli e di burlesche fatture infantili che mancavano forse da sempre
in quei luoghi, ma che i cieli tuttattorno hanno accolto benevoli la novit. Tornando in citt e a
scuola i due volpini avevano fatto proprio forme di civilt che nessun vocabolario i pu illuminare
se prima non hai masticato quellaria quel sole quei silenzi quei movimenti e quegli usi di vita di
ogni giorno. Era un altro Turi? Credo proprio di no, anzi ne sono certo.., stato sempre quello di
sempre.., schivo, parco, misurato nei gesti nello sguardo e nellanimo si perpetuava quel rituale
anche se di una sola pagina della vita, quella disempre. Era come se, sin dalla creazione della terra
fose stata scattata una Geo fotografia satellitare di quella zona, e dopo millenni ogni cosa fosse
rimasta indelebile al proprio posto, e luno e laltro si compiacevano di magnificare quel quadro, era
come una lunga trama della commedia nostrana, che lentamente rotolava sciogliendo tutti quei nodi
a volte negativi per il prosieguo del vivere quieto in una sana realt. Ma la societ che si trasforma e
si eolve oggi sentenzia nuove mete alla civilt che sinoa qualche lustro addietro erano impensabili..,
un giorno di pieno inverno, era il redici di Dicembre per Santa Lucia e come tradizione e devozione
imparita dal giusto senno religioso di mamma, stavo mangiando una bella porzione di (226) Cuccia,
grano nettato pulito e qualche giorno prima messo a mollo, poi lessato quanto basta e condito con
olio di oliva e sale, oppure con late e zucchero, o con laggiunta di polvere di cioccolato.., proprio
alle ore tredici, squilla il telefono, ma mi sembrava quasi una burla.., il magnifico rettore dlla
Universit di Palermo.., si scusava per lora, ma mi pregava di intervenire perorando una bella
iniziativa di alcune facolt di Agraria, di Storia Ambientale e Socio Culturale Antropologica et.;
in pratica il consiglio di queste facolt avevavo deliberato la consulenza di alcuni soggetti come
Turiddu e Fif per un certo numero di lezioni al mese ad assemblee nutrite di giovani studenti
universitari interessati e per meglio conoscere la vera vita che in forme ataviche si tramandava da
sempre per la produzione tradizionale dela tera e degli animali compresi gli usi costumi attrezzi

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impiegati in quella armonica esperienza di vita.Non fu facile fare accettare tale incombenza e della
grandiosa forma umanistica ed utilit, una volta la settimana prelevati dal sottoscritto e riportati
nella tarda serata nel loro ambiente naturale.., anche se il tutto era suffragato da ottimi gettoni di
presenza per tutti e tre.., infatti il sottoscritto era presente in aula facente il babj sister e il traduttore
simultaneo quando per necessit della conoscenza dovevano rispondere solo in dialetto. Infatti il
detto in dialetto dava la risposta gi cesellata al limite della verit del vangelo. Questo stato uno
dei principi inderogabili che agli studenti stato premesso nel carpire il senso proprio di ogni
risposta. Il dialetto uguale a radici a costumi a formule etniche. I miei due fratelli maggiori hanno
avuto come al solito larghi spazi di commenti nei giornali, alla RAI e in diverse stesure di studi e di
tesi in alcune forme antropologiche, affinch non venisse perduto quello che gli eredi di Adamo ed
Eva avevano percepito dal primo momento della loro venuta su questa terra.elogi e grandi meriti a
questi due personagi portatori nel loro DNA delle fattezze che Cristo aveva gi dato nel modellare e
nel soffiare nellanima delluomo di creta.Ripeto a distanza di qualche annetto era un altro Turiddu?
Un altro Fif? No! Assolutamente no! Vedete, io che respiravo come loro, che sapevo la diversit dei
sapori della lontana campagna e della nevrotica citt, appena al ritorno varcavo i nostri confini di a
serra di San Paulu, avveniva in ognuno di noi una metamorfosi che ci diceva..: ora sei il vero
cittadino del tuo paesello, della terra dei tuoi natali, e i pori si imbevevano di quel nettare per niente
invisibile perch ti si vedeva negli occhi, nella favella, nelle battute, nei gesti e nela modesta cultura
partecipativa dei sorrisi e dei vocaboli veramente locali. Ecco perch io Turi Fif e tanti altri come
noi non cambieranno mai, il nostro concime sar il fertilizzante per le generazioni future.., cos
sar il ciclo della vita perch quei cieli sanno adornare le albe e i tramonti, e laria che gonfia il tuo
petto sar sempre pregna delle molteplici molecole staccatisi dallinfinito. Allora luomo in quanto
tale degno delle sue fattezze? Anche delle pi semplici impronte che lascia come una scia odorosa
che resiste ai venti e ai cumuli del tempo? Gi ogni fegatello di mosca fa sostanza! E che nessuna
briciola venga dispersa, e ogni bulbo dia il suo fiore, attivi fattivi ed operosi, sia per sempre il credo
dei giusti. Per altri sette anni si concretizz sino a cementarsi come un padre ed un figlio laffetto
tra me e Turiddu, nonsi era mai spogliato del suo abito, quello dei suoi avi.., non volle ritornare pi
a Palermo, quasi a volersi isolare e a non perdere neanche un minuto di quel contatto con la propia
natura che gli aveva dato sempre delle grosse soddisfazioni psico esistenziale. Aveva percepito che
era in una fase calante della sua et, peraltro senza fare allarmismi per la salute.., infatti notai che
centellinava ogni ora sia in pieno inverno che destate della intera giornata, era cosciente nonostante
una buona apparente salute, lordine e il lavoro veniva svolto e superato con la solita maestria,
degno del pi sofisticato compiuter.. Nellultimo inverno solo una leggera bronchitella con
febbricola gli fece capire quel declino naturale che di ogni essere vivente; nonostante, accett a

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malincuore solo per alcuni giorni la visita dellamico grande medico Paciddu; il sottoscritto gli
sdiede vicino per ogni evenienza armato di odiate siringhe di venti c/c con ago veramente grosso il
tutto bollito e iniettato dei flaconcini di penicillina; in quella vicinanza forzata li in campagna
vedevo quella sagoma umana stagliarsi nella controluce delle ore serali come un automa che in
cerca di se stesso.., come se gli mancassero i passi disinvolti di una volta, e i gesti e lo scuotere del
capo davano una ragione crudele alla carcassa che foderava un cuore, un cervelo unanima. Nella
penombra una sera mi apr le solite dighe..(227) Viri Matti, u Signori quannu nascemu nni pigghia
a prestitu.., ccia cu nasci a Milanu cc a Lontra, in America in Africa i niuri in Giappuni i gialli
comu a nespola..; era un gesticolare a larghe braccia, poi come se il fiato doveva riempire il suo
mantice, forzava il discorso con un DO di petto simile ad un erutto.., si sedeva e scuoteva sempre la
testa rassegnato, ma grato,lui era stato fortunato e non rimpiangeva proprio nulla e con orgoglio
ripeteva:(228) maiu accuntintantu sempri du bonu e du tintu, du picca e du assai.., e qui lo
mostrava al mondo intero, anzi lo lasciava come monito, si affacciava a quel balcone come il Duce
inneggiando verso i cieli..; per (229) u Patri Eternu statu un po dittaturi.., finch cci siamo stati
utili, vabb.., poi cci dici fatti nn passiata versu a Cavatina, tu nun mi servi cchi, ora haiu a tta
figghiu a tt niputi.., viri a mmia a morti nun mi fa paura.., sugnu divotu ubbidienti.., chiddu chi mi
fa veniri lallammicu ia, ca ogni matina vulissi vidiri sempri u surrisu e laffettu di i mei canuzzi
e di mei armaluzzi chi mi currunu ncontru comu si mivulissiru abbrazzari..; e facissi un pattu c
chiddu chi sta ddssupra.., di farmi vidiri pi leternit ogni matina u suli ncieluNon credi che
chiedi troppo? O altrimenti Lui dovrebbe fare due liste come a scuola, quella dei buoni come te e
accontentarli.., invece quella dei cattivi sprofondarli negli inferi profondi.(230) Poi vulissi moriri pi
finta e rimaneri dd assittatu in eternu c u fiscalettu nni li manu e qualchi libbru da leggiri mentri li
picuraredda pasculanu, e iu mi godu la paci di lAnciuli..Con queste ultime sentenze Turi esternava
dal suo cuore quello che una volta era un segreto, ma che ora semplificava a testamento.., avrebbe
voluto essere sepolto li vicino ai suoi cari, perch diceva..: (236) mi talianu nallocchi e cci beamu,
era solo questo atto damore che traboccava come il chiacchierio della sua fontanella modesta ma
utile e nei mesi estivi indispensabile.., non era attaccato alla robba ne avaro.., aveva un cuore grande
e largo (232) un pezzu di pani si ccia ia pi tutti, u stissu di quannu affaccia u suli..! Si rimise in
buona salute, ma nel mese di maggio quando la terra si veste di verde inghirlandata di fiori e di
odori come se volesse andare in sposa con la natura e partorire il meglio del Creato.., io e Fif
fummo testimoni di quelladdio che era scritto nelle pagine del Divino.., prima di salutarci per
lultima volta (forse), volle essere prtato li a pochi metri alla fonte battesimale che gli aveva tenuto
da sempre compagnia con il suo dolce (233) ciarruttiari.., e con i consigli.., erano le nove del
mattino una giornata radiosa, degno regalo per unanima gentile.., si guard tuttattorno come se

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avesse perso qualcosa., qualcosa di irremidiabile.., ma esclam: (234) chi bedda iurnata fissando per
alcuni secondi la profondit dellazzurro che cadeva dal cielo.., poi immerse la mano in quellacqua
benedetta lassaggi e si mond il capo segnandosi.., aveva gli occhi sereni quasi volessero
sorriderci, ma bagnati, cos pure tutto il suo viso come il nostro..; mi strinse sul letto la mano quasi
a strizzarmela.., ma reclin il capo verso la parete opposta a me che era di un colore candido di
calce.., Fif si inginocchi, mentre la fida asinella e i cani agguattati li fuori dietro la
porticina,stavano anchessi in rispettoso silenzio..,stavo per recitare il Requiem, quando quella
parete si squarci come la breccia di Porta Pia, e la figura di Turi si invol verso le alte colline, e li
un Uomo come un suo sosia lo aspettava con le braccia aperte, e mano nella mano si alzarono verso
i cieli azzurri. I funerali furono onorati da tutta la comunit pregna di aver avuto nelle propie radici
un uomo di elevate qualit umane e che ha dato lustro e momenti di eccelsa civilt per i presenti e
alla memoria.., diversi i giornalisti accorsi con qualche cineasta.., il comune partecip con il
gonfalone, alcuni inviati dalla Prefettura di Palermo, Sindaco con fascia tricolore e una strada
(quella della sua abitazione del paese e li in campagna lo ricordano con una targa), la medaglia
doro del Presidente della Repubblica lho deposta nella sua cassa proprio allaltezza del suo
cuore.., una uguale tuttoggi esposta con la sua foto e la dicitura della dedica Ministeriale a
memoria nella bacheca della sala consiliare di Montemaggiore Belsito (PA). Oggi riposa nella
nostra tomba familiare (accanto ai miei genitori con annesso un altare tutto in marmo).., cos un
giorno lo raggiunger e continueremo spalla a spalla in cammino a dettare ancora forme di vera
vita..!Qualche giorno pi tardi Fif mi port in una busta chiusa.., un foglio piegato in due.., il
testamento: lasciu a mme frati Fif larmali tutti grossi., cu la terra, al Prufissuri Mangano Matti e
moglie la mia casetta cu la funtanella, ai picciriddi Alfreducciu eLuiginu larmaluzzi nichi e i
purcidduzza dindia Grazie Vabbrazzu assai Turiddu Geraci Coscascinu 3 di Maggio 1969 !

Indice Note
1: Salvatore,Sas, Domenico.
2: Mantello a cappa di panno verdino pesante che copre dalla testa alle caviglie
3: al Calvario periferia che porta al cimitero e li insiste una grossa cappella con la Madonna del
Dolore.
4: dietro le mura subito campagna.
5: scarponi con i chiodi corti e protetti dal grasso di animale preparato in casa.
5 bis: pianterreno adibito per la dimora di animali paglia e fieno.
6: alla Avemaria (allimbrunire).

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7: neanche unora sul terreno di lavoro
8: incavolato.
9: non ti fare fregare, e apri gli occhi
10: andare per le campagne.
11: lo stallatico che per fermentazione spesso si vede fumare.
12: lo stallatico dopo qualche anno si usa come concime per ingrassare le piante
13: Montemaggiore Belsito (PA).
14: a Cavatina il territorio del cimitero.
15: allungarsi pigramente con soddisfazione.
16: a cantunera il blocco di pietra sagomata per rafforzare gli angoli delle case.
17: scalfire sino ad aprire o squarciare anche con le dita.
18: cappi.
19: del farmacista.
20: per San Giuseppe vergine era in uso i 19 diMarzo per devozione di malattie superate per grazie
ricevute familiari tornati dalle guerre imbandire delle tavolate pe i poveri.
21: pagliaio costruito con una base di pietre a secco trave frasche e terra.
22: porta fatta di trave filo spinato e arbusti spinosi.
23: Matteo, professore, Francesco chiama questi cani.
24: minaccia chiamando con fischi da..
25: pecoraio.
26: questo Salvatore che ha gli animali pascolanti a noi vicino, a questora ,come mai qui questa
sera?
27: pensavo che gi dormivi da unora nel tuo giaciglio.
28: sarebbe cos.
29: scintille saltare dal fuoco.
30: ho visto, ma veramente ho sentito la voce del professore, e ora son venuto qui.
31: ci offr del caff miscelato allorzo, dopo vado a letto che domani preparo la terra per il
giardinaggio.
32: il gorgoglio che esce dalla gola ai bambini nelle prime parole, ma anche dei giovani uccelli
cantori.
33: ragazza che va in sposa.
34: la gola
35: il proprio corpo.
36: piccolo abbeveratoio.

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37: vedi professore, io ti rovisto nascere, conosco la tua faiglia, i tuoi zii e i preti.
38: Quando giocavi al pallone, le persone parlavano pure in campagna di te, e quando portavi gli
alunni fuori mi piacevi come insegnavi e gli alunni volavano come angioletti, ma quello che mi
soddisfaceva,che al ritorno i ragazzi erano contenti come se avessero avuto i soldini della fiera del
14 Settembre festa del Santissimo Crocifisso, le famiglie erano contenti perch raddrizzavi anche
qualche discoletto.
39: si lo so.
40: nella vita ti riesce meglio,quello che fai con la buona volont e con la passione, se non ci metti
amore non ti riesce bene, inutile fischiare allasino quandonon ha sete, cos nel lavoro nello
studiare nellapprendere un mestiere, se aspetti la fico in bocca muori di fame, bravo sei cacciatore
come tuo zio Alfonso (uno dei due preti),questi cani ti trovano la cacciagione? Quello un
bracchetto? Io ho cani per le pecore, ma spesso per mangiare ritornano con conigli e lepre gi fatti a
pezzi.
41: vedi..
42: sin da piccolo guardavo gli altri, anche se non colloquiavo, li interrogavo (col pensiero), avrei
voluto sapere cosa pensavano e che cosa mi avrebbero insegnato, in tre anni di scuola elementare
niente, non pretendevo chis che cosa, non mi hanno detto neanche mettiti pi in la.. solo
lalfabeto,uno pi uno fa due, la poesia di Natale o dellasinello che cacava monete doro, i racconti
diGiuf; non ho saputo perch la terra rotonda, o perch linverno freddo e lesate calda, e anche
se ero piccolo nessuno mi disse come nascono i bambini, solo del bambino Ges dentro una
mangiatoia, oppure perch abbiamo cinque dita per mani e piedi,perch nel mondo ci sono i negri i
gialli e i bianchi,o come cammina luomo, una macchina, un bue, laereo, e perch le guere?
43: quando con un po di terra ci si pu ricavare da vivere animali e uomini, io sono contento di
stare lontano da questo mondo infame, come se io non ci fossi..
44: questa sera mi sto vergognando della mia ignoranza.
45: benedetto dal Signore.
46: mi iene in piede.
47: ora sei tu il professore.
48: dopo la morte di tua madre,sei rimasto in campaga con gli animali e raramente vai in paese,
neanche per la festa del Patrone,il 14 Settembre in onore di Ges Crocifisso.
49: lo so io quello che faccio,il mestolo sa i guai della pentola.
50: nel letto di paglia..
51: negli spiazzi dove avveniva la trasformazione con i muli della spiga in grano e paglia.
52: nella mangiatoia della stalla.

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53: lumidit della notte che si trasformava in nebbiolina.
54: sul posto del lavoro sulle terre.
55: il miglior giardino quello che a ortaggi ha abbondante acqua.
56: anche.
57: fumava lo stallatico perch fermentava.
58: un tozzo di pane nero un pezzo di formaggio appena in salamoia e le olive nere fate asciugare
col sale e poi leggermente al forno.
59: un cumulo.
60: su certi cucuzzoli per distinguere i confini anche tra diversi paesi ci sono delle pietre scolpite
per tali riconoscimenti.
61: verso il basso della fiumata con gli animali gi in pascolo.
62: sotto un grosso dislivello del territorio.
63: chi riportava o spostava gli armenti.
64: dal terreno adibito a giardinaggio.
65: questa sera facciamo festa con la cacciagione e il vino, e al cane diamo le teste.
66: spellare i conigli.
67: se fai il tuo dovere con gioia ti riesce tutto.
68: da sempre che lo vediamo con i libri del fratello.
69: nellabbeveratoio.
70: ora vi faccio vedere come si leccheranno i baffi.
71: delle foglioline di origano raccolto proprio li.
72: due tre peperoncini di quelli che ti fanno mancare il fiato.
73: nella stessa pentola.
74: pentolone di rame tutto uso, anche per cucinare tre chili di maccheroni casarecci.
75: donnola (mustelide pericoloso per i pollai).
76: strofinare il canovaccio.
77: piccolo recipiente come una brocca (due litri) di coccio, che tiene fresco il vino.
78: come quelli del carrettiere, e uno con lolio sporco.
79: chi lo sa dove andato a finire oggi?
80: neanche lodore si sentito oggi.
81: uno dei miei cugini, il pi grande, non gridare cos se c ti avr sentito.
82: torna al padrone, alle case.
83: sbrigati che qui si raffredda tutto questo ben di Dio.
84: traditore, ma mi mangio ceste duva con tutti i raspi.

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85: cos ti fa pi profitto.
86: se rimani sino a Domenica, ti insegno il posto dove ci sono due lepre.
87: per dirti la verit non li conto pi. Dovrei andare al municipio per estrarre il certificato, ma non
ne ho avuto mai bisogno, cos non sono andato mai in quella piazza (comune).
88: sentieri e mulattiere che per millenni hanno dato il passo allumo e alle bestie.
89: i segreti se ne vanno per sempre dentro la tomba.
90: allimpiegato delle masserie, al contadino giornaliero, al padrone, al prete, al sindaco con la
bilancetta del farmacista si potrebbe dare un voto, un giudizio.
91: si lo so ,si nasce prima con la testa, lho visto con la pecora con lasina,dallo stesso buco
nascono.
92: gli uomini nascono chi nella stalla e chi nei palazzi.
93: questa la verit, poi dicono che siamo tutti figli di Dio.
94: figli e figliastri.
95: c chi nasce con la stella in fronte, e chi marchiato per tutta la vita.
96: meglio cos, non mi sono lamentato mai, ne col sole che brucia i piedi ne con i diluvi dal cielo,
sempre sul posto di lavoro e con gli animali, loro sono la mia famiglia, solo loro mi hanno difeso,
anchessi conoscono i libri di mio fratello, il dottore defunto in guerra.
97: no, non la conosco,so che c la punta di San Calogero che guarda verso il mare, che quando
coperta porta verso di noi temporale, e al pomeriggio se c lombra si avvicina lAvemaria; poi una
Croce sopra il paese sta ad indicare che in quel posto venne sacrificato un giovane che avrebbe fatto
trovare un pozzo di denari.
98: ho capito c un santo ad ogni passo per proteggere la gente.
99: perch non basta una sola, non si capisce? Io il treno lo conosco bene, mi distendevo il
pomeriggio col sole in faccia mentre pascolavo sopra la stazione di Montemaggiore belsito e mi
salutava, mi soffiava col fiatone come lasma e col fumo, prima mi nascondevo, perch mi avevano
visto cacare, poi ho capito che erano amici, per mi sarebbe piaciuto viaggiare.
100: scommetto che per tirare tutti questi vagoni centinai di animali non bastano,specialmente nelle
salite.
101: mi basta la mia asinella.. della stessa razza e mansuete;io so come fatto luomo: tu correvi
per due ore dietro al pallone, pi veloce del treno, era la testa e il cuore che ti portava avanti.
102: si abbiamo la libert di decidere per il bene o per il male, io risono epresso solo per la prima;
poi c il cuore, che soffia come il mantice del fabro, come una bella pera grossa (mputiri una
specie), si riempie di sopra e poi lomanda in circolo con dei tubicini con tutte le sostanze, che serve
a te pe fare i gool per andare a caccia e nel lavoro.

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103: assomigli a tuo fratello il dottore, uguale.
104: no, io il secondo, mia madre vedova,venne il maresciallo,mi nascosi nella stalla, mia madre gli
diede delle uova da sotto la chioccia e non feci il militare.
105: no, non mi sono mai interessato, non disturbo neanche i santi, faccio i mie affari e tiro pe la
mia strada, dicevano che cera il Re e si mangiava bene, ma ora non saprei.
106: per dirti la verit per la fiera del quattordici mio fratello mi port una radiolina da lontano, la
portavo in campagna anche se non capivo bene certi discorsi mi piacevano le suonate, avrei voluto
ballare anche senza laccompagnamento del bastoniere(nel periodo di carnevale il bastoniere era
quello che proteggeva le propie maschere della privaci accompagnandoli nelle varie case).La
televisione ce lha , la zia Maria (zia si appella a qualsiasi vicina o compaesana) ntesa con le anche
storte,passando ho visto delle donne nude, che vergogna, ora non ci paso pi davanti casa.
107: viziosa, o maliziosa.
108: per passare in compagnia un po di tempo.
109: il mondo in pace e nel bene; ma io non faccio la guerra a nessuno, la gente non mi ha
disturbato, e scanso pure le pietre per la strada.
110: quando mi salutavi mi vergognavo, ma ho capito che eri una bravissima persona, con la quale
ci si poteva ragionare.
111: ma hai mai pensato di sposarti? Qui ti volevo,io sono solo o con le mie bestie,chi mi prende!
112: quando avevo diciotto anni incontrai (nsirragghiai=stringere) una ragazza la sera o la mattina, (
a quei tempi non esistevano le fognature raro qualche pozzo nero) e allora i bisogni corporali
notturni ancora col buio venivano buttati assieme allo stallatico fuori le mura nella propia fossa del
concime,(u cantaru era di coccio per le feci,invece u rinali di metallo era per le urine); una ragazza
del vicinato pi grande mi faceva la corte, questa Mariannina (che da piccola era stata sedotta da
Don Antonino, ma che le levatrici lavrebbero fatta abortire) alla prima occasione voleva abusare di
Turiddu ancora vergine, che per la vergogna se ne fugg dalla mamma.
113: Mariannina di nascosto mi faceva tanti regali i ceci le mandorle qualche biscotto.
114: poteva finire meglio, le avrei dato un baceto di ringraziamento,una pollastrella.
115: ci siamo seduti dentro la stalla,e subito incominci a baciarmi,tanto che mi veniva il solletico,
poi si contorceva come una serpe nera cademmo sulla paglia, rantolava come se si volesse saziare, e
io da inesperto fugg a casa da mia madre.
116: bruciacchiandomi i baffi.
117: a minchia oltre ad indicare il pene, spesso serve ad indicare con forme di scherno persone e
fatti degne di allegoria.
118: voi con le mie fesserie, non ci entrate per niente.

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119: e che hai fatto la figura che sappiamo.
120: una battuta quasi scherzosa tra maschietti per indicare tutto sul sesso (peluria).
121: nella mattinata.
122: ti sta ad indicare il momento del salto di un felino sulla preda.
123: giaciglio (preso in prestito da quello della lepre).
124: recipienti di metallo a bocca larga (30 lt.)
125: il pi piccolo (anche di una nidiata di uccelli).
126: del boiaro.
127: luoco sacro agli Dei, dove si fa fuoco.
128: arbusti spinosi o aghiformi ( per mantenere con le piccole foglie meglio la poco umidit
estiva).
129: decomposizione naturale del latte che viene per la seconda volta portato con aggiunta di altro
latte a 39 gradi per ricavare la ricotta.
130: approfittatene,sazziatevi.
131: il piccolo pecoraio.
132: si mettono alle gambe di qualche equino delle corde per non farli allontanare.
133: mi sembra che si fatto giorno per tutti.
134: lascia i tuoi cugini,scendi da me, sei mio ospite.
135: sono sicuro che lo tratti bene il professore.
136: sono tanti i viottoli di noi mortali.
137: proprio sul davanti, (nella bocca aperta).
138: piccola sacca, utile a caccia.
139: cucinando con la sola legna o al limite col carbone le pietre erano sempre nere.
140: i porcellini dindia sono usati come cavie, certe medicine prima si provano su di essi e poi
sulle persone.
141: per questa sera, a mezzo giorni ci arrangiamo.
142: lacqua anche se benedetta, se ne va nelle spalle.
143: lacqua del cielo e il sole sono la vita della terra, se non ci fossero,non ci saremmo neanche
noi.
144: verso la serata.
145: ti devi mettere gli occhiali?
146: ma che animali sono?
147: e qui ti volevo, ho usato sempre la calce viva per pitturare ma anche per disinfettare dove
dormono gli animali.

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148: bravo te lo dico io ora, perch il batterio pi grande di quello sporcaccione del virus?

149: ma hai studiato pure tu in questi libri ? Puoi fare il dottore; quandero piccolo tante famiglie e
il fratello di mia madre se ne and al cimitero, noi ci salvammo perch la salsiccia a cucinare venne
dimenticata a fuoco lento sui fornelli,cos il virus fu sconfitto; infatti i maiali avevano contratto il
trichinorum trasmesso dai topi in gran quantit.
150: Matteo se sapessi, se potessero parlare questi quattro mura, certi mafiosi dormivano e
mangiavano per mesi sulle nostre spalle,io ero piccolo e mio nonno un giorno raccomandava a mia
madre di stare lontana da don Pippinu, comandava su tutti uomini ed animali faceva legge nel bene
e nel male; un giorno un giovane impiegato rub un agnello e lo mangi con la famiglia della
fidanzata, allora il mafioso per dare un esempio gli tagli la gola ,leccandosi pure la lama ancora
grondante di sangue.
151: soggetti dediti anche ad atti delinquenziali, dunque erano costruiti con della cattiva carne.
152: perch senza santi non si va in paradiso.
153: meglio non avere niente, e lontani dalla cattiva societ, io vivo nascosto quando affaccia il sole
mi prendo la mia parte prima che qualche sveltone me ne priva.
154: Matteo se il Signore ci avesse dato meno intelligenza e meno furbizia, saremmo pi buoni.
155: questo vento prepotente; ma meglio che mangiamo .., e ci beviamo un boccale di vino dalla
botticella, lo fatto con le mie mani ,ed di questa vigna.
156: io non sono il Signore, non voglio morire in croce, voglio fare tante altre cene.
157: che inseguivano i cristiani.
158: il Signore punisce anche con le inondazioni,col fuoco o con le cavallette.
159: la vita di breve durata, meglio comportarsi bene.
160: abbassati tenero giunco che passa la piena (viene spesso usato per dire di inchinarci allo
strapotere delluomo e della natura).
161: ci sar tanta gente,carri,macchine, case piccole e palazzi,c Santa Rosolia sul Monte
Pellegrino che ha miracolato la citt dalla pestilenza.
162: no, mai.
163: ho dimenticato, recintata da alte mura per difendersi.
164: no signore ,la coppola mai.
165: se porto la coppola abbassata da un lato ,mi indicano come un delinquente.
166: tu sei una brava persona, con due paia di coglioni come quello del vitellone.

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167: si vive una sola volta, meglio farlo con onest.
168: Bella Madre se mi aiuti, mi sembra una brutta parola.
169: zitto che ho capito, come gli antichi Greci o Romani che facevano spettacoli e lotte contro i
leoni.
170: per fermare le guerre ci vorrebbero i giuochi della pace ogni giorno.
171: ma dove vado,un poveretto come me.
172: certe cose anche se non le ho viste,le ho pensate, come se li avessi toccato con le mie mani.
173: avevo dimenticato come fatta una radio.
174: questo ripete pure come un pappagallo.
175: no, voglio morire qui dove sono nato, perch so come viverci.
176: si lo so, mi piacerebbe, non vorrei lasciare gli animali, sono come dei miei bambini.
177: agglomerato con case coloniche famiglie ed animali per lo sviluppo della terra e dei suoi
prodotti.
178: custodirli portarli al pascolo etc.
179: la processione.
180: il grano appena germogliato.
181: pu essere di legno o di ferro per appendere panieri bisacce fucili etc.
182: la pastoia alle gambe delle bestie serviva per non farle allontanare.
183: come se fosse mio fratellino.
184: guarda rimani sempre qui, cos mangiamo sempre della cacciagione.
185: la guazza della notte.
186: uso pecorai.
187: recinzione con filo spinato pietre e arbusti spinosi.
188: ci avevo pensato,ma ora ci scendo subito.
189: sorsi robusti di vino.
190: di metallo o di legno per confezionare a mano maglioni calzettoni etc.
191: ma cosa mi stai facendo fare.
192: di un mafioso.
193: affiliato a qualche cosca.
194: ce lo rosicchiamo vivo.
195: vicino l paese me la calco sopra gli occhi.
196: lui era piccolino di dieci anni, gli facevo dal legno di sambuco bucato una piccola cerbottana, e
in cambio mi procurava un mozzicone di matita, mi seviva per fare dei conti e disegnare figure asini
e soldati, diventato notaio bravo anche di famiglia.

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197: se resuscitassero i nostri morti.
198: Montemaggiore Belsito (PA).
199: piazza della vergogna ( per i nudi).
200: ma solo una strada?
201: tieni mangia, vaffanculo, attento al cane, vai a scambiare, pulitevi il muso (sberleffi alla
squadra dellinter e ai suoi supporter.
202: chi ne ha avuto, ne ha avuto pasticcini di Pasqua.
203: sono veramente sporcaccioni i giovani di Palermo (come tifosi qui).
204: minchia come alto.
205: ma sono io o sono un altro, sfiderei chiunque in paese a riconoscermi, anche i miei animali
fuggirebbero.
206: ti sta bene addosso.
207: vorrei ricambiarti questa tua ospitalit, quando vieni nella mia campagna ,la tu sei il padrone.
208: che bel Cristo con quelle braccia sembra che ti vuole abbracciare come un vero padre.
209: meglio stare con i piedi per terra e con i miei animali dalle mie parti.
210: deriva dalla parola oppio,dunque stordimento e sonno.
211: i lupi volevano mangiarsi le pecore ma con una pentola e una pietra feci tanto rumore e con
laiuto dei cani vincemmo.
212: e ora come faccio,tutte le pecore morte e la casa scassinata.
213: crescono gli anni e crescono i malanni.
214: presto, che la cera si scioglie.
215: i guai della pentola li conosce il cucchiaio che mescola.
216: fai bene e dimenticalo,fai male e pensaci.
217: lamore della tua mamma non ti inganna.
218: luomo sfaticato sempre povero.
219: tanti poco fanno molto.
220: meglio un amico che un cattivo parente.
221: chi va a Palermo e non va a visitare Morreale (la cattedrale), arriva asino e torna maiale.
222: diminuitivo di Carmela.
223: Padre Mercurio Teresi.
224: Domenico.
225: il 14 Settembre per tre giorni si festeggia il Padrone del paese ,il Santissimo Crocifisso.
226: per Santa Lucia il tredici di Dicembre si mangia per tradizione la cuccia,forse deriva dal
nome del chicco.

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227:Matteo,quando veniamo alla luce il Signore ci prende a prestito, chi nasce a Milano a Londra in
America,in Africa i negri in Giappone i gialli.
228: mi sono accontentato sempre del buono e del cattivo, del poco e del molto.
229: il Padre Eterno un po dittatore, finch gli siamo utili, poi ci dice vai al dormitorio eterno, ora
ho i tuoi figli i tuoi nipoti,io sono devoto ed ubbidiente,la morte non mi fa paura.
230: non vorrei morire,rimanere in eterno seduto col flauto e qualche libro su quelle colline mentre
pascolo nella quiete e nella pace dellanima.
231: mi guardano negli occhi e gioiamo.
232: se si ha un pezzo di pane per tutti,come quando affaccia il sole.
233: il chiacchierio dolce dellacqua che scorre.
234: che bella giornata .
235: Coscascino, feudo a nove chilometri da Montemaggiore Belsito.

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