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Questa dispensa è scritta da studenti senza alcuna intenzione di sostituire i materiali universitari. Essa costituisce
uno strumento utile allo studio della materia ma non garantisce una preparazione altrettanto esaustiva e
completa quanto il materiale consigliato dall’Università.
Si ringraziano i vari studenti che, nel corso degli anni, hanno contribuito a
redigere e revisionare la dispensa al fine di aggiornarla e migliorarla:
Sophie Bianchi, Antonella De Sabato, Clara Depalma, Giulio Limpido,
Stefania Lo Iacono, Daniel Toska, Michele Zheng
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CASO 1: Car sharing a Milano
Il Comune di Milano è stato tra i primi a promuovere il CAR Sharing in Italia.
Per riuscire a svilupparlo, il Comune ha investito per costruire una rete di infrastrutture che lo rendono
conveniente:
ha organizzato la città in zone;
ha istituito l'area C e la congestion charge;
ha portato avanti uno sviluppo imponente di sistemi di trasporto pubblico innovativi quali bike sharing,
moto sharing, radiobus, potenziamento delle linee esistenti dei mezzi pubblici e aumento delle corsie
preferenziali.
I provider che possono erogare il car sharing sono vincitori di una gara pubblica e pagano al Comune
un contributo annuale per ogni automobile del loro servizio di car sharing.
Il car sharing produce molto valore per una pluralità di stakeholder diversi: gli utenti, i provider del
servizio, la città e il Comune.
Avendo il Comune disegnato e promosso questo nuovo sistema dispone di alcune leve utili per allocare
il valore nuovo prodotto dal car sharing tra gli stakeholder:
Il concetto di valore del car sharing si riferisce all'aggiunta di utilità al sistema, ovvero alla creazione di un
servizio che soddisfa le esigenze degli utenti e che può portare vantaggi a livello di mobilità urbana.
Tuttavia, il car sharing può comportare anche dei costi per alcuni attori del sistema, come i tassisti o i
residenti che perdono parcheggi. Il comune, che non riceve più il pagamento dei parcheggi, può tentare
di indennizzare tali perdite attraverso politiche di aumento dei prezzi dei biglietti dell'autobus, ma ciò
potrebbe disincentivare l'utilizzo dei mezzi pubblici a favore del car sharing.
In generale, il valore del car sharing si riflette principalmente sugli utenti e sui provider che offrono il
servizio e ne ricavano profitto. Per rendere il car sharing conveniente e vantaggioso, è necessario
sviluppare una rete di infrastrutture che lo supporti, come parcheggi gratuiti nelle zone residenziali, l'area
C e la congestione tariffaria, nonché nuovi sistemi di trasporto pubblico come il bike sharing, il moto
sharing e le nuove linee metro.
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In generale gli istituti pubblici esercitano poteri sovraordinati al fine di perseguire l’interesse collettivo
generale e proprio tale finalità giustifica interventi che possono limitare autonomie e libertà individuali
(si pensi agli oneri fiscali o all’obbligo di vaccinazione). Negli stati democratici l’esercizio di poteri
sovraordinati è ben limitato da leggi per difendere diritti e libertà individuali e per impedire che venga
utilizzato per interessi di parte di chi detiene il potere politico. Per questo, l’istituzione pubblica può
anche essere vista come un insieme di regole, più o meno formalizzate, che in modo duraturo orientano
e limitano i comportamenti umani.
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1.5 Il modello politico
In Italia, come in tutto il mondo occidentale, si sono affermati regimi democratici in cui l’allineamento tra
interesse pubblico e potere politico avviene tramite un sistema elettorale regolato dalla legge. In questi
contesti, le istituzioni pubbliche trovano nella competizione elettorale, ossia nella ricerca del consenso,
il principale meccanismo di regolazione dei rapporti tra la comunità e la politica. Per il management
pubblico, riconoscere che l’azione pubblica dipende da organi politici eletti tramite procedure
democratiche è importante principalmente per due motivi:
1. In primo luogo, chiarisce che la responsabilità ultima delle scelte pubbliche è in capo alla politica
e quindi alla qualità complessiva del sistema politico;
2. In secondo luogo, il management pubblico risente della complessità del sistema politico e, per
certi aspetti, della fragilità di un sistema di rendicontazione tra governanti e governati che si
fonda sull’esercizio del voto.
In sintesi, il modello politico ha come logica fondamentale di funzionamento la ricerca del consenso
elettorale, che, garantisce il contesto democratico in cui siamo inseriti. La ricerca del consenso elettorale
è il meccanismo cardine che guida l’azione del livello politico, ma influenza significativamente anche il
livello amministrativo.
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la grande sfida delle istituzioni pubbliche, perché le razionalità dei tre modelli non sono tra di loro sempre
armoniche e possono spingere le singole decisioni in direzioni diverse. I principi decisionali dei tre
modelli generano una dialettica di difficile soluzione, perché non esiste una gerarchia tra le tre
razionalità, essendo tutte imprescindibili per le istituzioni pubbliche: è necessario contemperare i tre
modelli. Le istituzioni pubbliche che funzionano bene sono quelle caratterizzate dall’equilibrio tra
politica come espressione ultima della volontà della comunità, sistema legale come insieme di regole
scritte che esplicitano le regole del gioco con cui gli attori sociali devono agire, e razionalità economico-
aziendale per la produzione e il consumo di beni e servizi finalizzate al soddisfacimento dei bisogni e al
benessere della comunità. In passato, spesso questo equilibrio è stato poco presidiato, con la prevalenza
del modello politico o del modello legale su quello economico-aziendale, sacrificando l’efficacia
dell’implementazione delle politiche a favore di legalità e consenso. La correzione di questa debolezza
però non può risiedere nel prevalere del modello economico- aziendale, ma nell’equilibrio contemperato
dei tre modelli.
Il primo di questi approcci è il modello della razionalità limitata di Simon e si basa sui seguenti assunti
fondamentali:
• Sono gli uomini, attraverso le loro decisioni, a determinare il funzionamento delle organizzazioni;
• Le decisioni sono prese sulla base di criteri di razionalità limitata, perché non c’è la possibilità di
disporre di una conoscenza perfetta delle alternative disponibili e delle conseguenze delle
azioni;
• Le persone adattano costantemente le informazioni che possiedono alle condizioni mutevoli
dell’ambiente esterno;
• Il soggetto decisore, in un contesto organizzato, prende decisioni basandosi non tanto su un
criterio di massimizzazione dei fini, quanto di soddisfacimento medio degli obiettivi/interessi.
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diffusione delle tecnologie informatiche, con enormi e crescenti capacità di elaborazione, rafforza la
disponibilità di dati. Nel modello della razionalità limitata si osserva che:
• Non esiste un'unica funzione obiettivo chiaramente identificata e condivisa;
• Nei sistemi sociali complessi solo alcune variabili funzionali alla decisione possono essere
identificate, selezionate, rappresentate e misurate;
• Il fine principale è il raggiungimento di una soluzione soddisfacente e accettabile nel
contemperamento dei diversi obiettivi presenti nella società;
• Non è (sempre) possibile misurare e stimare con un approccio quantitativo la correlazione tra le
variabili in gioco;
• I decisori si adattano all'ambiente e non viceversa.
Il terzo ed ultimo approccio proposto è il modello del mixed-scanning di Etzioni e parte dal presupposto
che i processi decisionali non siano né perfettamente olistici (capaci cioè di analizzare il quadro
generale) né soltanto incrementali (esclusivo orientamento ai miglioramenti al margine). Tale modello
rappresenta un processo decisionale sequenziale in relazione al quale le decisioni di minore importanza
preparano quelle di maggior rilevanza. Nel mixed-scanning il processo decisionale opera scartando le
decisioni meno rilevanti al fine di preparare le decisioni finali. Non è necessario analizzare tutte le
alternative e tutte le fonti informative disponibili, ma determinare quelle strategicamente più importanti
per assumere decisioni. In sintesi, l'approccio mixed-scanning:
• Il processo decisionale è sequenziale;
• Coesistono criteri decisionali "alti" e "bassi": i primi sono una conseguenza dei secondi;
• Il processo decisionale opera nel senso di "scartare" le informazioni meno rilevanti al fine di
preparare le decisioni finali;
• Non è necessario analizzare tutte le diverse alternative e tutte le fonti informative a disposizione.
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Un altro termine associato all’esercizio di funzioni di indirizzo di pubblico interesse è governance.
Benché esista un momento politico che sintetizza e interpreta la volontà della comunità di riferimento, la
rappresentanza dell’interesse pubblico non può essere considerata di esclusiva e univoca pertinenza
degli organi politici eletti. È in atto un ampliamento dei confini del sistema politico, in cui la ricerca
dell’interesse pubblico, espressione della comunità, passa anche tramite il coinvolgimento dei cittadini
nella vita delle istituzioni pubbliche in qualità di membri di associazioni di rappresentanza dei
consumatori, di utenti di particolari servizi, di persone chiamate a dare contributi di varia natura ai
processi decisionali. La costruzione allargata e partecipata del processo decisionale e di
rendicontazione degli interessi pubblici è definita governance pubblica.
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del livello di copertura scelto. In questo caso specifico, la ragazza aveva una copertura molto buona, dal
momento che poteva chiamare un numero assicurativo in qualsiasi momento e ricevere assistenza. In
Italia, invece, il sistema sanitario pubblico è garantito dallo stato, indipendentemente dalle fasce di
reddito.
Per quanto riguarda la valutazione della copertura assicurativa negli Stati Uniti, si basa principalmente
sui servizi offerti e sul prezzo pagato. Ci si aspetta di ricevere servizi in linea con il prezzo pagato. La
ragazza americana si è stupita per il fatto che, in Italia, la mancanza di un'assicurazione non ha impedito
al sistema sanitario di curare la persona, indipendentemente dalla sua situazione economica.
Da un punto di vista più ampio, questo esempio mette in luce la differenza tra i servizi erogati attraverso
un sistema di mercato e quelli erogati attraverso un sistema pubblico istituzionale. Anche se il servizio
pubblico può essere di qualità superiore, ci si può sentire più insoddisfatti rispetto a un servizio a
pagamento, dal momento che manca un meccanismo di correlazione.
In generale, quando si accede al pronto soccorso, ci sono due elementi che influenzano l'esperienza del
paziente: l'attesa e l'esperienza e la relazione con il personale medico. Paradossalmente, anche se il
servizio è stato di alta qualità, una relazione poco cordiale con il personale medico può portare ad una
percezione di insoddisfazione. Questo aspetto è più evidente quando il servizio è gratuito rispetto a
quando viene pagato.
Infine, il caso della ragazza italiana mette in luce la difficoltà di applicare soluzioni efficaci quando si tratta
di servizi pubblici, dovuta spesso a vincoli di natura politico-amministrativa.
Quali sono le principali caratteristiche di un servizio sanitario pubblico e di uno assicurativo privato?
- Gratuito e accessibile a tutti (anche a lei; prima Patricia non se lo poteva permettere)
- Nel privato il servizio è immediatamente erogato al bisogno
- Strutturato in modo da privilegiare i casi più gravi
- Universalismo
Come regolare la distanza tra bisogni pubblici ampi o infiniti e la limitatezza delle risorse?
- Aumentare il personale
- Privilegiando i casi più grandi
Il servizio sanitario può essere considerato più efficiente se l'intervento è rapido. Anche le risorse
destinate all'esercizio pubblico necessitano di un'allocazione per motivi economici. In caso di codice
bianco, è richiesta una contribuzione per disincentivare coloro che non hanno problemi gravi ad
occupare un posto. A differenza del settore privato, dove la diversità di trattamento è data dal prezzo, in
un ospedale le risorse sono allocate sulla base della gravità.
Negli Stati Uniti, l'offerta sanitaria è privata e la domanda è gestita dalle assicurazioni. In Italia, invece, la
sanità è pagata dai contribuenti perché l'obiettivo è quello di fornire un servizio universale. Ci sono anche
beni pubblici non rivali nel consumo, come l'illuminazione stradale, a differenza del pronto soccorso, che
è limitato. Queste regole di selezione della domanda possono portare a comportamenti distorsivi delle
persone.
In sintesi, le caratteristiche che differenziano il servizio sanitario pubblico da quello assicurativo sono
l'assenza di un prezzo e l'universalismo.
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CAPITOLO 2 - FUNZIONI E SPECIFICITÀ DELLE ISTITUZIONI
PUBBLICHE
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• Il modello redistributivo si basa sull’assunzione che gli individui e le famiglie abbiano un diritto
naturale alla ricchezza che ottengono tramite il loro lavoro e risparmio e che le istituzioni
pubbliche, secondo regole condivise, possano prelevare parte di questa ricchezza per una serie
di interventi, incluse operazioni di redistribuzione della stessa a favore delle persone più deboli
e/o vulnerabili. Tale modello garantisce una titolarità primaria agli istituti privati nella
generazione di ricchezza e una successiva fase di redistribuzione della ricchezza da parte di
quelli pubblici;
• Un modello alternativo fa riferimento a una funzione assicurativa sociale delle istituzioni
pubbliche. Le imposte per interventi a favore del contrasto alla povertà o per assicurare a tutti
istruzione e tutela della salute sarebbero il corrispettivo di una polizza che gli individui sono
chiamati a finanziare e che verrebbe utilizzata in caso di bisogno. La spesa pubblica, in
quest’ottica, diventa un meccanismo di protezione fondamentale contro i rischi della vita
piuttosto che un genuino sistema redistributivo delle risorse di una comunità. Questo secondo
modello parte dal presupposto che i sistemi economici producono inevitabilmente forti
differenze nella distribuzione del reddito che si consolidano nel tempo. Tale disuguaglianza è
una conseguenza del funzionamento del sistema economico-sociale: le istituzioni pubbliche
non operano una redistribuzione della ricchezza dai soggetti più facoltosi a quelli meno abbienti,
vengono semplicemente remunerate per i servizi che erogano, “restituendo” ai membri
svantaggiati della comunità le risorse ottenute per riequilibrare una loro distribuzione ritenuta
altrimenti socialmente ingiusta.
Le operazioni di redistribuzione della ricchezza tra i gruppi sociali sono una funzione importante e
distintiva delle istituzioni pubbliche per cui è particolarmente rilevante il sistema di valori sociali di
riferimento. Ricerche recenti hanno messo in evidenza una tendenza verso una crescente
disuguaglianza nella distribuzione della ricchezza e del reddito, in particolare nei paesi occidentali.
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bisogni afferma la necessità di forme di relazioni tra produttori e consumatori dei servizi più interattive,
anche per merito delle nuove tecnologie disponibili. Questa tendenza prende il nome di co-produzione,
per segnalare che in questi ambiti i processi di produzione sono sempre più determinati dalla
collaborazione tra produttori e consumatori.
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L’evoluzione dei fini dell’intervento pubblico porta quindi all’emergere di prodotti e attività così differenti
tra loro da richiedere diverse soluzioni organizzative. nei paesi in cui questo dato strutturale è stato colto
si assiste a un processo di differenziazione organizzativa che ha portato alla creazione di una varietà di
istituzioni pubbliche. In altri paesi questo processo è stato più recente ed è spesso avvenuto
parzialmente, in quanto ha previsto l’assegnazione di un certo grado di autonomia ad alcune entità ma
spesso ha mantenuto dei criteri e vincoli di gestione.
Nell’istituzione pubblica la forma assume rilevanza di sostanza in quanto si presuppone che la presenza
di meccanismi o procedure formali rappresenti uno strumento di tutela degli interessi collettivi. Secondo
una prospettiva di management pubblico è importante evidenziare alcune conseguenze della
formalizzazione dell’attività amministrativa:
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• L’enfasi data al momento decisionale tramite un atto formale lo cristallizza e lo separa dal
complesso processo che caratterizza l’attività gestionale o operativa;
• La tutela dei diritti e degli interessi viene demandata più alla correttezza formale degli atti che
non alla qualità delle decisioni;
• Il rispetto della forma è principalmente coerente con la tutela di diritti più che con le condizioni
di funzionalità dell’azienda: la funzionalità aziendale non è considerata condizione prioritaria
secondo la logica del modello di formalizzazione degli atti benché sia indispensabile per
consentire una reale tutela degli interessi e dei diritti di tutti i componenti della comunità stessa.
• Peso eccessivo della burocrazia sulle imprese e sulle attività economiche.
La tendenza generale in diversi paesi è quindi di ridurre la formalizzazione dei processi amministrativi,
soprattutto in ambiti in cui gli effetti sulla funzionalità possono essere molto pesanti. In Italia questa
tendenza non appare ancora ben delineata: a fronte di continui richiami alla necessità di ridurre il grado
di burocratizzazione del lavoro si assiste parallelamente al mantenimento o all’estensione di controlli ex
ante per garantire legalità, lotta alla corruzione e controllo della spesa pubblica.
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CASO 4: I sistemi pubblici e la distribuzione dei poteri: il caso del
gasdotto TAP
Il progetto del gasdotto TAP (Trans Adriatic Pipeline) è stato ideato per trasportare il gas naturale
dall'Azerbaigian, attraverso la Turchia, la Grecia e l'Albania, fino in Italia e nell'Europa meridionale. Ideato
nel 2003 per garantire l'indipendenza energetica dell'Europa e per diversificare le fonti di
approvvigionamento di gas naturale, il progetto è stato criticato da alcune comunità locali in Italia,
soprattutto per l'impatto ambientale sulle spiagge e sulla flora e fauna locali.
Nel 2020, la costruzione del gasdotto è stata completata e il primo gas naturale è stato trasportato
attraverso la Turchia e la Grecia. Nel dicembre 2020, il gasdotto è entrato in funzione anche in Italia.
Il progetto TAP è stato oggetto di discussioni politiche, con l'Unione Europea che ha sostenuto il
progetto per ridurre la dipendenza dell'Europa dalle forniture di gas dalla Russia. Tuttavia, alcuni
ambientalisti e attivisti hanno espresso preoccupazione per gli impatti ambientali e sociali del progetto,
come la distruzione di habitat naturali, la minaccia per le comunità locali e la produzione di gas naturale,
una fonte di energia fossile.
Chi sono Che Che impatto Vantaggi Svantaggi
posizione sulla decisione
hanno (leve)
Attori Europa V Finanziamento Lungo- Breve-
sovra- USA V del progetto periodo periodo
nazionali (impatto Geopolitico
economico)
Soft power (leve
di influenza
degli USA)
Attori Governo V/X Valutazioni di Lungo- Breve-
nazionali Giustizia natura periodo periodo
amministrativa amministrativa
(giustizia)
Valutazioni di
natura
ambientale
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Attori Regioni X Ricorsi Lungo- Breve-
locali Comune M X (valutazione periodo periodo
Comune B X impatto Eventuali Sono
Movimento X ambientale) incentivi maggiori
maggiori per dei
compensare vantaggi
PRO
- Vantaggio economico con una diminuzione del costo dell’energia
- Indipendenza energetica
- Diversificazione delle fonti di approvvigionamento
- Ci sono soluzioni che riducono l’impatto ambientale
- Creazione di posti di lavoro
CONTRO
- Impatto paesaggistico
- Riduzione del turismo
- Presenza di fattori culturali rilevanti
- Distruzione di habitat e conseguente rischio per specie protette
- Mancanza di consenso
Diversi approcci
Il governo italiano ha una posizione ambivalente sul progetto, che è cambiata nel corso
degli anni in base alla sensibilità politica. Tuttavia, le decisioni dovrebbero essere
ponderate sui dati effettivi e non solo sulle informazioni. Per decidere, è necessario
considerare i quattro fattori delle 4I di Carol Vice: informazioni, interessi, istituzioni e idee.
Il gasdotto è tornato oggetto di dibattito dopo la guerra in Russia, poiché il gas russo
soddisfa attualmente il 10% del fabbisogno italiano, ma ci si aspetta un raddoppio in futuro.
Probabilmente il modello prevalente è quello economico-aziendale, poiché l'interesse
economico è stato anteposto ad altri fini, come gli obiettivi ambientali.
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CAPITOLO 3 - I SISTEMI DELLE ISTITUZIONI PUBBLICHE
Il Consiglio economico e sociale e la Corte di Giustizia perseguono fini economici, sociali e giuridici; Il
Segretariato è composto dalle tecnostrutture con i funzionari pubblici e svolge un ruolo esecutivo;
Assemblea Generale e Consiglio di Sicurezza hanno un ruolo politico.
L’Assemblea generale è composta da tutti i Paesi aderenti all’ONU, ed è l’unico organo a rappresentante
universale: ogni Paese ha un voto indipendentemente dalle dimensioni, per perseguire un’uguaglianza
politica formale. Il Consiglio di Sicurezza è composto da 15 membri, 5 permanenti e 10 non permanenti.
Al primo gruppo appartengono Cina, Francia, Russia, Regno Unito e USA: essi hanno potere di veto sulle
decisioni di adozione. Al secondo gruppo appartengono Paesi eletti a rotazione per due anni. Ha la
funzione di mantenere la sicurezza e la pace internazionale. La struttura di governance dell’ONU è
fortemente asimmetrica, infatti è il Consiglio a detenere il vero potere di governo dell’istituzione.
L’analisi della struttura e delle premesse storiche mostra una caratteristica tipica delle IP: la path
dependance. Secondo questa teoria, un insieme di decisioni o una situazione di equilibrio che si affronta
in un dato periodo è legata a un insieme di decisioni compiute in passato, anche laddove dette
circostanze non siano più rilevanti; sottolinea quanto gli accadimenti passati vincolino i processi di
cambiamento. (NB: il Consiglio è formato dai vincitori della Seconda Guerra Mondiale).
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• Il Consiglio Europeo: è composto dai capi di Stato o di Governo per ogni paese, dal Presidente
dell’UE e dall’Alto Rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza. Ha il compito di
definire l’orientamento politico generale e delle priorità dell’UE;
• La Commissione Europea: costituita da un gruppo di 28 commissari (uno per Paese) sotto la
direzione del Presidente, svolge la funzione esecutiva dell’UE. È suddiviso in settori noti come
direzioni generali, ed è l’unica istituzione che ha il potere di iniziativa legislativa;
• Corte di Giustizia;
• Banca Centrale;
• Corte dei conti.
La dialettica sulla governance europea dimostra la difficoltà di definire confini e identità di una comunità
che trascende i confini nazionali.
3.4 Le regioni
Le regioni italiane sono 20, di cui 15 a statuto ordinario e 5 a statuto speciale. La funzione legislativa
spetta al Consiglio Regionale, mentre il potere esecutivo è affidato alla Giunta Regionale. Le regioni
italiane sono caratterizzate da un elevato livello di eterogeneità. Tale caratteristica, storicamente
riconosciuta e oggetto di numerose indagini internazionali, riguarda quasi tutte le tipologie di variabili,
principalmente demografiche, geografiche, finanziarie, di risultato. Tale disparità non riguarda solo le
misure sopracitate, ma estende il suo effetto in ambiti come la sanità, l’ambiente, il lavoro.
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A favore di un alto livello di decentralizzazione, abbiamo due tesi. I livelli territoriali più bassi hanno
maggiore capacità di risposta efficace ai bisogni eterogenei locali. Inoltre, gli amministratori locali hanno
una maggiore capacità di raccogliere e processare le informazioni locali.
3.5 I comuni
I comuni sono il più piccolo ente territoriale. L’organizzazione amministrativa è composta da tre organi:
Consiglio comunale, Giunta comunale e Sindaco. Il Consiglio è un’assemblea elettiva con ruolo di
indirizzo politico e controllo. Il potere esecutivo è affidato alla Giunta, composta da Sindaco e assessori.
Sotto il profilo amministrativo è fondamentale la figura del Segretario Comunale.
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• Dipartimento di Pubblica Sicurezza;
• Dipartimento dei vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile;
• Dipartimento per le politiche del personale dell’amministrazione e per le risorse strumentali e
finanziarie.
Gli uffici territoriali, posti sotto la guida del ministro o dei capi Dipartimento sono:
• Le prefetture, a cui sono attribuite tutte le funzioni statali a livello periferico;
• Le questure, che assicurano il mantenimento dell’ordine pubbliche;
• Le direzioni generali;
• I comandi dei vigili del fuoco.
La maggioranza dei dipendenti della pubblica amministrazione è costituita dai lavoratori del mondo
della scuola, del SSN, delle regioni e autonomie locali. Tali categorie, che rientrano tra i street-level
bureaucrat, si caratterizzano per lavorare a diretto contatto con i cittadini, e quindi rendono la
distribuzione dei dipendenti pubblici fra le Regioni ancora più uniforme.
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territori. Tuttavia, una filiera istituzionale articolata allunga i tempi decisionali e di coordinamento
verticale tra le istituzioni.
• I ruoli di sistema esercitati dalle diverse istituzioni pubbliche: i ruoli che le IP possono svolgere
nei vari settori d’intervento pubblico sono molto articolati e diversificati ed è impossibile definire
delle regole di segmentazione generali e universali. I principali ruoli sono:
o Regolazione di un settore;
o Pianificazione infrastrutturale;
o Committenza pubblica, ossia la programmazione annuale delleattività a cui
corrisponde di norma un contributo finanziario pubblico;
o Produzione di servizi;
o Raccolta voice degli utenti.
Ognuno di questi ruoli richiede delle competenze tecniche specifiche e distintive, pertanto le
diverse attività sono distribuite lungo l’intera filiera istituzionale. L’allocazione dei ruoli di sistema
può essere determinata da molteplici driver: in alcuni casi è frutto di un disegno nazionale, in altri
di contingenze legate al dibattito politico, in altri ancora di motivazioni storiche. Non esiste una
distribuzione ottimale lungo la filiera istituzionale, ma dev’essere adattata alle caratteristiche di
ciascuna nazione. Quando le attività risultano essere affidate contemporaneamente a più livelli
o non chiaramente definite si generano situazioni di conflitto interistituzionale e di difficile
definizione delle responsabilità e dei meriti.
• Il governo dei singoli settori pubblici: i settori in cui sono presenti le IP sono molteplici ed
eterogenei, in quanto si passa dalla difesa, istruzione e giustizia alla pulizia delle strade e alla
gestione dei satelliti. È importante sottolineare che l’erogazione operativa dei servizi pubblici
avviene sempre a livello locale decentrato, ossia vicino a dove vivono le persone o a dove
desiderano usufruire del servizio. Le singole unità di erogazione locale possono afferire a un
ufficio statale, regionale, comunale o ad un’altra azienda pubblica. La natura dell’ufficio e la sua
afferenza istituzionale sono importanti per definire le sue logiche di responsabilizzazione
(accountability), il tipo di competenze presenti e le sue logiche di funzionamento. Per decidere a
quale livello istituzionale allocare la maggior parte dei poteri su un settore si valutano i diversi
trade- off:
o Solidarietà vs responsabilità à quanto più un servizio è assegnato a un livello istituzionale
accentrato (statale), tanto più facile è introdurre elementi di solidarietà redistributiva, a
prescindere dalle capacità di contribuire delle singole comunità locali. Viceversa,
l’assegnazione locale di un settore pubblico è in grado di attivare rilevanti incentivi alla
responsabilizzazione del territorio, in quanto gli enti che prelevano e redistribuiscono la
ricchezza sono più vicini alla comunità.
o Uniformità nazionale vs differenziazione territoriale à i servizi pubblici statali sono
omogenei nelle caratteristiche su tutto il territorio, al contrario i servizi di competenza
regionale o locale mostrano elementi di forte differenziazione per tutelare le specificità
locali. Valutare la maggiore convenienza collettiva all’uniformità o alla differenziazione
dipende dalle caratteristiche intrinseche del settore e dalla sensibilità della collettività di
riferimento. Maggiore omogeneità può garantire standardizzazioni, economie di scala e
di apprendimento a livello nazionale.
Sintesi trade-off: uniformità vs differenziazione e solidarietà vs responsabilità
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o Segmentazione/personalizzazione vs standardizzazione à al crescere del bacino di
utenza e quindi della centralizzazione di un servizio, aumentano le economie di scale e
quindi la possibilità di aumentare la segmentazione e la personalizzazione delle diverse
tipologie di servizio.
Ogni singola comunità decide come risolvere i trade-off, spesso giungendo a combinazione
intermedie, le quali mostrano le caratteristiche di una comunità e i suoi valori di riferimento. La
scelta può modificarsi nel temposulla base di cambiamenti negli orientamenti politici e valoriali.
Raramente uno Stato adotta in maniera pura un sistema, ma a seconda delle circostanze storiche e
politiche tendono a prevalere ciclicamente tendenze più di solidarietà redistributiva o più alla
responsabilizzazione. Il modello più diffuso è quindi quello misto, che prevede alcune imposte nazionali
che assolvono principalmente al compito di finanziare i servizi centrali e di ridistribuzione solidaristica
delle risorse, altre imposte regionali per finanziare il welfare regionale e le imposte comunali per
finanziare i servizi pubblici locali.
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o Regolazione à può privilegiare il ruolo di un ente sovranazionale, dello Stato, delle
regioni e dei comuni.
o Produzione à l'unità di produzione locale può dipendere gerarchicamente da
un'istituzione nazionale, regionale o locale.
• L’allocazione della leva tributaria
Infatti, la regolazione di un settore può privilegiare il ruolo di un ente sovranazionale, dello Stato, delle
regioni o dei comuni. L’unità locale può dipendere gerarchicamente da un’istituzione nazionale,
regionale o locale. La leva tributaria può essere di finanza accentrata, decentrata o basata sul federalismo
fiscale.
In prima approssimazione ci sono due modelli estremi:
- Tutte le prerogative di governo (regolazione, produzione e leva tributaria)sono statali e quindi
centrali (es. è accaduto storicamente alla Francia).
- Fortissimo decentramento rispetto alla regolazione, alla produzione e alla leva fiscale (come
accade negli USA).
Nessuna nazione adotta un modello puro, ma per meccanismi di aggiustamento i diversi modelli si
fondono tra loro, si creano così sono molte combinazioni possibili. Dal punto di vista economico
aziendale è preferibile che chi detiene il potere fiscale abbia anche buona parte del potere di spesa. In
questo modo i cittadini possono valutare la combinazione tributi/servizi. Si genera una fisiologica
divaricazione tra il principio di prelievo (nazionale) e quello della responsabilità di spesa (regionale o
locale).
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• Il potere legale, che si basa sul principio di equità e imparzialità della legge e si avvale di un
apparato amministrativo, la burocrazia, funzionale all’applicazione delle leggi, alle quali, anche
chi detiene il potere deve sottostare. (es. regole razionali, codificate e universali, non arbitrarie)
Per Weber la burocrazia svolge la funzione di collegare autorità legale e gradi inferiori
dell’organizzazione nell’ambito di norme positive e al di fuori di interessi privati o particolari. La
razionalità della burocrazia risiede proprio:
• Nella rigida definizione di diritti e doveri e nella gerarchia, dovrebbe permettere una maggiore
rapidità di risposta;
• Nell’utilizzo di regole scritte e rigide, che assicura precisione, uniformità, prevedibilità e,
soprattutto, coordinamento;
• Nella divisione del lavoro, che consente lo sfruttamento di economie di specializzazione.
Un altro filone di pensiero è quello di Woodrow Wilson, secondo cui i politici sono dunque incaricati di
fissare gli obiettivi delle istituzioni pubbliche senza interferire nell’attività amministrativa. Secondo lui
l’amministrazione deve rimanere al di fuori della sfera politica, i politici sono incaricati di fissare gli
obiettivi delle istituzioni pubbliche senza interferire nell’attività degli uffici, i quali detengono la piena
responsabilità dell’esecuzione e della gestione. Le tecnostrutture eseguono gli indirizzi osservando in
modo dettagliato e sistematico il diritto pubblico e le sue procedure. La burocrazia viene intesa come un
sistema neutrale, permettente e meritocratico, estraneo sia alla politica sia alla definizione delle politiche.
A consolidare il modello burocratico tradizionale ha contribuito anche l’elaborazione di Frederick Taylor,
sviluppata principalmente per il settore privato e basata sul concetto di scientific management. Secondo
questo approccio, la standardizzazione del lavoro, ma anche la sua segmentazione, implicava
l’individuazione del ‘one best way’ nello svolgimento delle attività. Un riassunto delle tre teorie è dato da
un’osservazione di Hughes: egli riconosce che le tre teorie di Wilson, Taylor e Weber hanno cercato di
aumentare l’efficienza con il vantaggio dell’impersonalità, infatti secondo lui, separando
l’amministrazione dalla politica, avremmo avuto scelte politiche eque ed anche facilmente realizzabili,
quindi la razionalità, la neutralità e l’equità sono fondamentali per le istituzioni pubbliche, perché
esercitano poteri sovraordinati sui cittadini e sulle imprese non mitigate da scambi di mercato.
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• Il controllo politico sull’amministrazione per regolare i conflitti tra le tecnostrutture;
• L’individuazione del one best way per dare certezze, che però limita le innovazioni;
• L’eccesso di formalizzazione dell’attività amministrativa, che genera la cultura del presidio
dell’errore formale nella procedura ex ante invece che l’orientamento all’outcome finale.
Come conseguenza di questo filone di pensiero vanno ricordate le azioni di downsizing degli apparati
pubblici e di privatizzazione, grazie alle quali ogni servizio che poteva essere privatizzato venne venduto
o dato in gestione (contracting-out) a fornitori privati.
Una seconda categoria di conseguenze ha inciso sulla riorganizzazione e sulle modalità di gestione dei
servizi, conferendo maggiore importanza a:
• Raggiungimento dei risultati e responsabilità personale dei manager;
• Maggiore flessiilità delle strutture organizzative;
• Decentramento delle responsabilità alle singole unità operative;
• Introduzione di logiche competitive all’interno del settore pubblico;
• Individuazione dei risultati complessivi e dei contributi dei singoli tramite valutazione delle
performance;
27
• Riconoscimento della necessità di allineamento tra vertici politici e amministrativi e superamento
dell’aspettativa di un comportamento neutrale e bipartisan dei dirigenti pubblici, tramite il ritorno
allo spoil system.
Un terzo insieme di interventi ha introdotto i sistemi di gestione mutuati da imprese private for-profit, ad
esempio:
• I sistemi di gestione della qualità;
• I sistemi di gestione del personale;
• I sistemi di programmazione e controllo.
28
4.4.2 Possibilità "modalità di governance"
Meritano particolare attenzione:
• La negoziazione diretta tra istituzioni pubbliche e imprese private, tipicamente aggregate in
gruppi di interesse, ad esempio le negoziazioni tra Stato, associazioni di imprese private e
rappresentanti sindacali;
• I policy network, per l’implementazione di politiche pubbliche in settori specifici rappresentano
un’altra possibilità, diffusa in Europa soprattutto nei settori delle telecomunicazioni, della salute,
della ricerca;
• L’autoregolazione o autodisciplina delle imprese, in base alla quale organizzazioni private
svolgono funzioni che soddisfano l’interesse collettivo senza che lo Stato eserciti la propria
tradizionale funzione super partes di "composizione di interessi contrastanti".
Infine, negli ultimi anni si è sviluppata un’ulteriore modalità di governance, ossia la compartecipazione
dei cittadini e delle associazioni alla definizione delle politiche/scelte pubbliche.
La Camera di Commercio di Cosenza, istituita nel 1864, si impegna a promuovere lo sviluppo socio-
economico della Provincia di Cosenza, offrendo servizi diretti alle imprese. La Camera di Commercio ha
quattro organi di indirizzo e controllo: il Consiglio, la Giunta, il Collegio dei Revisori dei Conti e il
Segretario Generale. Nel 2014 è stata lanciata la strategia "OpenCameraCosenza", che mira a
raggiungere tutte le imprese proattivamente e a rafforzare la competitività del territorio, offrendo una
gamma di servizi integrati per le esigenze delle imprese, come l'assistenza specialistica per l'export, il
supporto all'innovazione e al trasferimento tecnologico, le certificazioni per l'export e la formazione per
la qualificazione delle imprese. La Camera di Commercio ha adottato un modello organizzativo più
flessibile e decentralizzato, con la digitalizzazione delle procedure, la formazione e l'allineamento delle
competenze dei dipendenti con le esigenze dell'organizzazione e politiche di mobilità interna. Le
imprese possono partecipare attivamente al Parlamento delle Imprese e utilizzare lo Sportello Ascolto
impresa per richiedere informazioni sui servizi offerti.
29
Nel 2016, il governo Renzi aveva proposto la soppressione delle camere di commercio, enti che
detengono l'anagrafe delle imprese e i relativi bilanci, fungendo da enti territoriali per le imprese stesse.
Tuttavia, dopo aver valutato le implicazioni della soppressione, si decise di modernizzarle invece,
aumentandone le dimensioni attraverso processi di fusione e accorpamento. Le imprese partecipano
alla governance delle camere di commercio e hanno doveri e diritti nei loro confronti. La giunta,
presieduta dal presidente, è l'organo decisionale principale e il ministero di riferimento è quello dello
sviluppo economico. L'obiettivo della modernizzazione era quello di permettere alle camere di
commercio di sostenere le imprese in ambito di internazionalizzazione e innovazione.
Le camere di commercio hanno subito diversi interventi organizzativi per migliorare la loro efficienza. La
prima strategia adottata è stata la fusione di uffici, con l'obiettivo di creare enti più grandi e centralizzati,
con una visione incentrata sull'impresa. Inoltre, è stato introdotto il parlamento delle imprese, anche se
non si tratta di un cambiamento organizzativo.
30
La digitalizzazione ha portato a un cambiamento nelle competenze e nei processi, e ciò ha avuto un
impatto sulla struttura organizzativa delle camere di commercio. Grazie alla fusione degli uffici, è stato
possibile creare divisioni più grandi e autonome, suddivise in due aree specifiche. Ciò ha consentito alle
camere di commercio di concentrarsi su mercati specifici e di fornire servizi più personalizzati alle
imprese.
Inoltre, le camere di commercio hanno adottato una mentalità basata sugli obiettivi, concentrandosi sulla
risposta ai bisogni esterni delle imprese. Questo ha portato all'aggregazione di diverse unità
organizzative in un unico ufficio, semplificando i servizi per le aziende e coordinando meglio le attività
interne. Grazie alla presenza di una sola persona responsabile dell'organizzazione, è stato possibile
semplificare il processo decisionale e aumentare la responsabilizzazione.
In generale, gli interventi organizzativi delle camere di commercio hanno migliorato la loro efficienza e
la loro capacità di supportare le imprese nel contesto economico attuale. La fusione degli uffici, la
concentrazione sulla visione incentrata sull'impresa e l'adozione di una mentalità basata sugli obiettivi
hanno consentito alle camere di commercio di fornire servizi più personalizzati e di essere più efficaci
nella pianificazione del territorio e nella creazione di un ambiente economico più attrattivo.
31
Storicamente si è stratificato un assetto istituzionale generale per cui a ogni piccola comunità locale
corrispondeva un ente territoriale di riferimento, con le sue piccole aziende controllate, per garantire una
coincidenza tra gli assetti politici di rappresentanza e le struttura amministrative.
Le caratteristiche storiche delle istituzioni pubbliche però sono state superate con le teorie del New
Public Management e della governance, cercando di generare migliori equilibri tra i tre modelli.
Possiamo distinguere le innovazioni in due categorie differenti, da una parte abbiamo dei cambiamenti
relativi alle dimensioni ed al grado di autonomia delle istituzioni pubbliche, mentre dall’altro abbiamo le
innovazioni nelle strutture organizzative.
32
caso delle regioni, delle aziende sanitarie e degli enti locali più grandi. Il professionista incaricato è di
norma scelto fiduciariamente dal presidente dell’organo di governo. Svolge un doppio ruolo
d’integrazione organizzativa: da un lato coordina la tecnostruttura, dall’altro funge da cerniera tra politica
e dirigenza poiché partecipa alle riunioni dell’organo di governo. Ha il compito di trasmettere a tutto il
collegio dei dirigenti gli indirizzi che in parte decide. Anche il singolo politico di settore (ministro o
assessore) interviene per indirizzare il dirigente di riferimento. A seconda di come si stratifica l’equilibrio
tra le tre componenti si definisce la relazione tra sfera politica e gestionale nell’istituzione.
Alla semplificazione delle strutture organizzative è corrisposta una maggiore capillarità erogativa dei
servizi e una maggiore probabilità di trovare servizi ricomposti. Si supera il modello che correlava uno
sportello a un silos organizzativo: il singolo dirigente scolastico dirige una rete di scuole con un unico
servizio amministrativo centrale.
Laddove si siano sviluppate le strutture a matrice la linea orizzontale funge da meccanismo di
ricomposizione dei servizi per gli utenti. Questo favorisce la nascita del cosiddetto one stop office, ovvero
servizi pubblici integrati nei quali cittadino e impresa trovano una serie di servizi pubblici in precedenza
disaggregati. La disponibilità di one stop office sposta il coordinamento delle procedure in back office.
33
18.5 Evoluzione dei confini tra politica e management:
un confronto internazionale
Si indaga la regolazione dei confini e delle relazioni tra organi politici e organi tecnici. Questa
trasformazione è avvenuta in modo diverso nei singoli stati e la regolazione dei poteri a livello
istituzionale presenta dei problemi specifici per ogni livello di governo e settore di intervento pubblico.
Non esistono soluzioni o modelli generali di governance validi per tutte le istituzioni pubbliche, ma una
pluralità di assetti che si configurano diversamente ai vari livelli di governo e nei distinti settori di policy.
Nella regolazione dei poteri negli enti locali devono trovare rappresentanza le seguenti categorie diverse
di stakeholder:
• I cittadini, intesi come comunità di riferimento, che esprimono valori edisponibilità a
sostenere un certo livello di pressione fiscale;
• Gli utenti dei servizi, che divergono almeno in parte dai tax payer;
• I fornitori privati di prestazioni e servizi alle istituzioni pubbliche e le imprese influenzate dalle
decisioni di regolazione pubblica;
• Le associazioni in difesa di interessi generali e specifici e le lobby di interessi economici;
• I dipendenti pubblici che ricevono un equilibrio tra lo sforzo che offrono e lericompense che
ricevono e i dirigenti pubblici.
I singoli stati differiscono rispetto a due dimensioni: il grado di libertà concesso nella definizione degli
assetti istituzionali locali e il livello di governo a cui è assegnato il potere di definire le regole di
progettazione istituzionale. In alcuni stati la governance è ovunque omogenea e decisa dal regolatore
statale, in altre vi è una grande autonomia per le singole istituzioni locali.
Quanto più i modelli sono centralizzati, tanto più riescono ad essere stabili nel tempo perché il loro
cambiamento richiede un grande dibattito e una grande riforma nazionale. Quanto più gli assetti
istituzionali sono gestiti localmente tantopiù sono dinamici e rappresentano un potenziale oggetto di
lavoro.
Gli organi istituzionali che devono essere disciplinati sono l’assemblea elettiva, l’organo di governo
politico (il sindaco), la direzione politica dei singoli settori, la direzione tecnica generale e i dirigenti dei
singoli assessorati o settori.
34
mediazione politica, di espressione della maggioranza di governo e di concertazione tra tecnica e
politica.
I tre modelli differiscono significativamente su come e dove debba essere interpretato il ruolo di dirigente
pubblico, soprattutto nel processo di mediazione e co-decisione con la politica.
Nel modello sindaco-Giunta-dirigenti la concertazione politica-tecnica avviene prevalentemente nella
relazione settoriale tra singolo assessore e dirigente del comparto.
Nel modello sindaco-dirigenti d’area la concertazione è regolata dalla relazione tra sindaco e i suoi
dirigenti.
Nel modello city manager la concertazione tra tecnica e politica è di tipo più transazionale o contrattuale,
dove il city manager viene investito di un mandato dai propri “clienti istituzionali” potendo obiettare
criticità solo in termini di fattibilità o di sostenibilità economica.
Il coordinamento generale dell’ente nel primo modello è collocato dialetticamente in Giunta o nella
conferenza dei dirigenti. Nel secondo e nel terzo caso il sindaco eil city manager coordinano i propri
dirigenti direttamente.
Nel primo modello il ruolo centrale è occupato da sindaco e Giunta, nel secondo modello il sindaco ha
un ruolo cruciale ed esclusivo, nel terzo modello il pivot politico è rappresentato dal presidente del
Consiglio comunale.
Gli assetti istituzionali differiscono anche in termini di istituzioni di secondo livello, ovvero
aziende/agenzie/imprese pubbliche controllate dagli enti territoriali. In Europa prevale la tradizione
secondo cui gli organi istituzionali di secondo livello sono nominati dall’organo di governo dell’ente
territoriale di riferimento. Quindi il sindaco nomina il presidente e gli organi delle controllate. Negi USA
invece vi è una maggiore frequenza di elezione diretta da parte della comunità anche degli organi delle
aziende pubbliche controllate.
Il Comune di Balocco è un'area con circa 450.000 abitanti ai piedi delle Alpi, situata a 40 km dalla capitale
economica del Paese. L'economia di Balocco si basa sulla piccola e media impresa locale nel settore dei
mobili, con un reddito pro-capite di circa 47.000 euro. Balocco ospita l'Università dei Campioni, che offre
corsi di laurea in Economia e Management, con il corso di laurea in Management Pubblico riconosciuto
come il migliore a livello nazionale e il terzo in Europa. Il Dott. Toscano, Direttore Generale del Comune,
ha ottimi rapporti con le principali università che offrono corsi in Management Pubblico e chiede loro di
selezionare fra i loro migliori studenti cinque CV ciascuno, fra i quali sceglierà tre stagisti per il Comune
di Balocco. I direttori dei corsi di laurea selezionano ciascuno cinque studenti, contattandone 30 per
verificare la disponibilità e l'interesse nella proposta. Sui 90 complessivi, 51 non sono interessati
all'offerta, mentre 39 rispondono positivamente e vengono incontrati singolarmente dai rispettivi
direttori, che ne selezionano cinque ciascuno. I CV dei 15 candidati vengono consegnati al Dott.
Toscano, che ne seleziona 7 per un appuntamento conoscitivo. I tre selezionati sono Francesca, Laura e
Marco, che porteranno a termine un progetto di innovazione all'interno del Comune di Balocco, iniziando
il primo settembre e riportando ai rispettivi dirigenti delle unità di comunicazione, finanza e controllo e
risorse umane. Dopo sei mesi di stage, Francesca, Laura e Marco presentano i progetti sviluppati al Dott.
Toscano e ai rispettivi dirigenti, che rimangono colpiti dal progetto di valutazione delle performance dei
dipendenti presentato da Laura, e decidono di offrirle un contratto a tempo determinato per sviluppare
il progetto. Inizialmente offerto per 10 mesi, il contratto viene rinnovato per altri 12 mesi, per un totale di
6 mesi di stage formativo e 22 mesi di contratti a tempo determinato. Il Dott. Lombardo, dirigente di
riferimento di Laura, apprezza molto la sua professionalità e le sue competenze.
Ci troviamo dinanzi ad un dilemma etico: non è facile distinguere ciò che è bene e ciò che è male. Inoltre,
spesso non esiste una netta distinzione tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Tuttavia, il comune di
Balocco si trovava nella necessità di reclutare nuove risorse e ha deciso di prendere tre stagisti per
lavorare su alcuni progetti. Gli stagisti sono stati reclutati da atenei prestigiosi della regione e tra di loro
spicca Laura. Quest'ultima si è dimostrata la migliore del gruppo e il suo contratto a tempo determinato
è stato rinnovato più volte. Tuttavia, alla scadenza del contratto, il comune non può più rinnovarlo e si
trova di fronte alla necessità di assumere un nuovo dipendente.
35
In questo contesto, il comune indette un concorso per il posto di lavoro e, nonostante desideri
fortemente assumere Laura, non può fare una preferenza di assunzione. Diversi candidati si presentano,
tra cui Rodrigo che ottiene un punteggio più alto di Laura nella parte scritta del concorso grazie
all'esperienza maturata sul campo. Tuttavia, il comune attribuisce più punti a Laura nella prova orale in
modo artificioso, al fine di farla risultare vincitrice.
Da un punto di vista formale e sostanziale, il posto dovrebbe essere assegnato a Rodrigo, il candidato
con il punteggio più alto nella prova scritta del concorso. Tuttavia, Laura ha dimostrato di essere una
risorsa preziosa per il comune in passato, lavorando bene con il team, dimostrando serietà e capacità. La
sua efficacia sostanziale non è in dubbio, ma il comportamento del comune nel forzare la vittoria di Laura
mette in dubbio la correttezza formale del processo di selezione. Inoltre, se Rodrigo fosse stato scelto, i
colleghi comunali potrebbero riservargli un atteggiamento ostile, poiché si aspettavano la vittoria di
Laura.
36
Nel sistema career-based, l'ingresso avviene attraverso meccanismi di selezione altamente formalizzati,
come il concorso pubblico, e lo sviluppo della carriere avviene quasi esclusivamente all'interno del
perimetro del sistema pubblico, con forme di mobilità all'interno dello stesso ente o tra enti diversi.
Anche i meccanismi di progressione di carriera sono altamente formalizzati: a promozione è basata sul
sistema di gradi collegati e soprattutto a criteri di anzianità e di titoli formali acquisiti e il collegamento
con le prestazioni è meno forte.
Al contrario, nei sistemi position-based si riscontrano sistemi di gestione del personale più aperti e
flessibili. Il meccanismo di reclutamento implica che i candidati siano selezionati sulla base delle
competenze specifiche necessarie a ricoprire la posizione di volta in volta disponibile, come avviene, di
regola, nelle imprese private. La selezione, in questo caso, non è subordinata l'appartenenza a un corpo
pubblico. Per questa ragione, il modello di impiego basato sulla posizione rende più agile l'ingresso nelle
amministrazioni pubbliche lungo tutto l'arco della vita professionale
il merit system basato sulla perfetta separazione tra politica, che detta gli indirizzi, e dirigenza, che si
occupa della gestione, può incontrare delle criticità nella realizzazione pratica.
una delle maggiori critiche mosse al modello burocratico e il rischio di autoreferenzialità dei vertici,
ovvero l'assenza di una leva di controllo da parte della componente politica a causa della sua durata
minore rispetto a quella dei vertici della PA. In questo caso sia un tipico problema di agenzia, dove il
politico non possiede alcuno strumento per allineare i comportamenti del dirigente ai propri indirizzi.
Per ovviare a questo tipo di criticità, in alcuni paesi si sono introdotti meccanismi di esplicita nomina
fiduciaria da parte della politica, con specifico riferimento alle figure di diretta collaborazione con la
politica.
le riforme che si sono succedute nel tempo hanno trovato soluzioni compromesso tra merito e spoils
system. Sono stati formalizzati alcuni albi professionali , cui sono iscritti solo i manager con i requisiti
necessari a ricoprire ruoli direttivi, tra i quali la politica può selezionare chi risponde meglio alle sue
priorità strategiche.
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In generale, i meccanismi di nomina dei dirigenti sono costantemente oggetto di riforma, proprio perché
si ritiene che si tratti di un nodo strategico per assicurare l'efficacia dell'azione pubblica.
Per l'amministrazione centrale le categorie previste sono tre e la categoria per la quale si richiede una
laurea e la C.
Ehi all'interno di ciascuna categoria sono previsti diversi livelli economici crescenti (per esempio D1 D2
D3 D4). Pertanto, nel corso della vita professionale, si può ambire a passare di livello economico pur
rimanendo nello stesso livello di inquadramento.
La separazione delle due tipologie di progressioni è stata pensata per sganciare la leva dell'aumento di
stipendio dalle opportunità di carriera.
I vantaggi dell'accentramento sono sul piano dei costi, ma soprattutto la possibilità di professionalizzare
la funzione di reclutamento selezione.
La centralizzazione può essere critica se vista dalla prospettiva di ogni singolo ente virgola che perde
una leva importante di gestione delle persone e che si trova ad assumere personale che non ha
contribuito a scegliere.
38
17.4 Politiche di retribuzione e incentivazione
17.4.1 Retribuzione fissa e variabile
Gli stipendi nel settore pubblico variano in base al settore di riferimento e soprattutto in base al ruolo
ricoperto. Tradizionalmente, gli stipendi nel settore pubblico erano inferiori rispetto al settore privato:
oggi questa differenza è difficile da stabilire
Per i dipendenti non dirigenti la componente variabile dello stipendio e relativamente poco significativa
ed è frutto di una pluralità di voci, che varia al variare del settore dell'ente.
Per i dirigenti, invece, la parte accessoria può arrivare a essere superiore alla componente fissa e si
compone principalmente di due parti la retribuzione in posizione e la retribuzione di risultato.
La retribuzione di posizione è definita sulla base del modello organizzativo che identifica pesi diversi alle
diverse posizioni dirigenziali, sulla base di alcuni criteri oggettivi, come per esempio il numero di persone
supervisionate.
La retribuzione di risultato, invece, è legata alla prestazione assicurata in un arco temporale definito,
generalmente un anno, ed assegnata in misura proporzionale agli obiettivi raggiunti, tra quelli assegnati
a inizio anno. Questa componente della retribuzione accessoria legata alla performance può incidere in
maniera significativa sullo stipendio complessivo dei dirigenti
Nonostante le diversità dei sistemi amministrativi e delle strategie di riforma adottata a livello
internazionale, si possono identificare delle traiettorie comuni con due obiettivi principali seguiti dalle
riforme del pubblico impiego, coerenti con il paradigma del New Public Management.
1. Riduzione del numero di dipendenti pubblici, coerente con l'idea di ridurre l'impegno dello Stato
nell'economia
2. Riduzione della distanza delle forme di gestione e dei diritti e doveri del lavoro pubblico con
quello privato, coerente con l'idea che il management del pubblico deve essere private-sector
style
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Le strategie attraverso le quali si è proceduto lungo la strada del ridimensionamento sono diverse da
paese a paese. Si possono identificare tre tipologie principali:
a) Vere e proprie riduzioni del personale attraverso la fine anticipata del rapporto di lavoro
a. Hanno caratterizzato una minoranza di paesi, dove in genere e rappresenta un mercato
del lavoro più flessibile virgola in uscita e in entrata.
b) Blocco del turnover, con il congelamento delle nuove assunzioni (diffuso in Italia)
c) In alcuni casi, durante i processi di privatizzazione, è stato possibile ridurre contabilmente il
volume del personale pubblico, poiché trasferito sotto la nuova azienda privatizzata.
Le riforme che hanno invece cercato di intervenire su alcuni limiti principali del modello burocratico di
lavoro pubblico individuato le seguenti criticità su cui intervenire:
• il funzionario pubblico non ha padrone, né capo e, quindi, riferisce solo a sé stesso ed è
inamovibile
• I meccanismi di promozione sono automatici e dipendono, quindi, da criteri formali, come titoli e
l'anzianità, più che dai meriti
• il sistema di diritti e doveri dei dipendenti pubblici è più favorevole rispetto al privato e per questo
rappresenta un privilegio ingiustificato
Il Comune di Smogghia, che ha una popolazione di 51.000 abitanti, sta affrontando il problema della
congestione del traffico e della qualità della vita dei suoi cittadini, causati dallo sviluppo economico non
adeguato delle infrastrutture di trasporto. Due soluzioni sono state proposte: costruire una
circonvallazione intorno alla città o prolungare la linea metropolitana BLU fino al confine del comune di
Smogghia, con un parcheggio di interscambio esterno. Il Comune ha un budget di 5 milioni di euro
all'anno per gli investimenti e un piano decennale di opere pubbliche che consumerebbe tutte le risorse
disponibili per i prossimi 10 anni. Il bilancio deve essere impostato entro il 31 dicembre e la giunta
40
comunale è sotto pressione per prendere una decisione politica. A livello nazionale, il governo ha
implementato misure correttive per la crisi finanziaria del debito sovrano dell'Eurozona, tra cui tagli a
Regioni ed Enti Locali per 8,5 miliardi di euro nei prossimi tre anni. Tuttavia, il governo ha anche
sbloccato una quantità considerevole di risorse per le infrastrutture. A livello regionale, la priorità tra il
potenziamento delle infrastrutture e altri investimenti come la scuola e la formazione, o la lotta al
cambiamento climatico, non è ancora definita. Il presidente della regione di Soffoco è indeciso se
allocare il budget fifty-fifty o investire in una sola prospettiva. Il Comune di Smogghia ha tre opzioni:
rimandare la decisione, costruire una circonvallazione o costruire una metropolitana con parcheggio di
interscambio. La giunta è paralizzata dalla decisione e ha bisogno di fare una scelta politica.
Il traffico rappresenta il principale problema di Smogghia, città di 51.000 abitanti situata ai confini della
metropoli di Dirty, che ogni giorno accoglie ben 850.000 persone. Ogni pendolare impiega in media 15
ore alla settimana per il tragitto casa-lavoro e Smogghia è costantemente congestionata nelle ore di
punta. Nonostante disponga di un budget di investimento di 5 milioni di euro annui, la capacità di
indebitamento del Comune è limitata. Inoltre, nonostante un processo partecipativo di pianificazione del
bilancio abbia portato all'elaborazione di un piano di opere pubbliche del valore di 48 milioni di euro,
non è stata prevista alcuna soluzione al problema del traffico.
Anche se esistono prospettive di finanziamento a livello nazionale e regionale, la certezza della
disponibilità delle risorse dipende dalla capacità del Comune di Smogghia di negoziare le priorità con i
vari attori interessati. Senza una formalizzazione delle entrate nel bilancio, non è possibile procedere,
poiché il principio contabile vuole che le entrate siano uguali alle spese e ogni operazione comporta un
certo rischio.
Per investire solamente nelle risorse di cui è certo di poter disporre, il Comune può contare sulle imposte,
tariffe e altre fonti di servizio, sui mutui e i prestiti, sulle PPP e sulla gestione del patrimonio esistente.
Tuttavia, se il Comune decide di acquisire risorse al di fuori del suo bilancio, sarà necessario negoziare
con nuovi attori, aumentando il rischio e le procedure complesse. Inoltre, dipendendo economicamente
da terzi, il potere contrattuale del Comune diminuisce e la sua autonomia decisionale viene condizionata.
41
CAPITOLO 6 - LA DEFINIZIONE DEGLI EQUILIBRI ECONOMICO-
FINANZIARI A SUPPORTO DELLA STRATEGIA
La funzione di prelievo delle risorse è distribuita lungo l’intera filiera istituzionale, coinvolgendo anche
organismi internazionali come l’ONU. Molte discipline si concentrano sulle politiche di allocazione: in
particolare l’economia aziendale si concentra sui meccanismi di programmazione di bilancio della
singola istituzione pubblica e sull’impatto delle scelte allocative sull’organizzazione dei servizi e sui
consumi degli utenti.
42
Le politiche di bilancio devono modificare o confermare una tendenza storica pregressa, frutto di
decisioni collettive che vengono spesso da lontano e che contribuiscono all’identità di una
comunità, con alti costi di reversibilità connessi.
La singola istituzione pubblica, in base ai livelli di autonomia assegnati e al tipo di servizi che eroga,
definisce il mix tra le diverse fonti di entrate. Se privilegia le imposte allora promuove maggiormente un
modello redistributivo dello sviluppo mentre privilegiando prezzi e tariffe mira alla responsabilizzazione
dei consumatori. Anche i prezzi dei servizi pubblici creano le condizioni per la redistribuzione tra utenti
di diversi settori. Le singole amministrazioni pubbliche devono puntare a un bilanciamento tra le diverse
entrate perché ogni fonte avvantaggia uno specifico obiettivo.
43
6.3.4 Quale allocazione delle risorse correnti?
L’istituzione deve decidere come allocare le risorse disponibili tra settori e programmi che hanno fini
alternativi tra di loro. Le risorse infatti sono strutturalmente insufficienti rispetto ai bisogni pubblici e si
assiste al paradosso del welfare: tanto più una comunità è colta e ricca quanto più riesce a captare i
bisogni collettivi da soddisfare e gli ambiti di sostenibilità da rafforzare. Al contario, in una società
deprivata, alcuni bisogni collettivi non vengono neanche percepiti o messi in agenda, contribuendo
all'impoverimento della missione pubblica e quindi della sua possibilità di migliorare la società stessa.
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• Privilegiare servizi diretti ai cittadini aumentando le spese correnti oppure privilegiare
investimenti infrastrutturali per uno sviluppo socio-economico duraturo e sostenibile;
• Ricercare un aggiustamento progressivo e graduale delle allocazioni storiche oppure
realizzare una riallocazione più rilevante e rapida che determina resistenza, opposizioni e caduta
di consenso.
Questa difficoltà può essere affrontata cercando di far percepire a tutti le scelte di riallocazione come
opportunità win-win (tutti ne traggono benefici) invece che come win-lose (qualcuno trae benefici e
qualcuno trae svantaggi). Le politiche di riallocazione possono essere governate se si riesce a far
accettare gli svantaggi a gruppi particolari, motivandoli con interessi collettivi. Le rappresentanze degli
stakeholder che vengono sfavoriti dalle scelte riallocative intervengono per difendere la propria
constituency, appoggiandosi al principio di universalismo che deve accompagnare l’azione pubblica. Si
tratta di una negoziazione tra interessi legittimi rispetto ai quali occorre trovare una sintesi, che
fisiologicamente privilegiano alcuni soggetti a scapito di altri. La forza delle singole lobby interne ed
esterne dipende soprattutto dalla forza politica ed economica delle loro constituency.
Questo contribuisce a spiegare perché molte istituzioni non utilizzino appieno i margini di discrezionalità
che hanno, cercando di confondere il loro posizionamento storico, da cui è senza dubbio difficile
allontanarsi, siccome facendo ciò significherebbe ripensare le politiche di finanziamento, di
indebitamento, modificando gli equilibri sociali, economici e politici costituiti.
45
tutelare. Infine, l’istituzione può adottare scelte di indebitamento e di dismissione patrimoniale
influenzate dal livello di regolamentazione del settore e dal contesto di riferimento.
La città di Bimbotown sta cercando di migliorare la sua immagine attraverso l'implementazione di servizi
culturali e di volontariato, migliorando il verde pubblico, ampliando i servizi per i cittadini e incentivando
la mobilità sostenibile. Tuttavia, il servizio degli asili nido sta attirando molta attenzione perché solo il
28% dei bambini ha accesso a questo servizio, con molte madri lavoratrici che rinunciano
all'occupazione a causa della carenza di posti, del costo eccessivo e della difficoltà di conciliazione vita-
lavoro. I criteri adottati per l'accesso ai servizi degli asili nido concedono priorità ai bambini con entrambi
i genitori lavoratori e le rette coprono solo il 50% dei costi, limitando il finanziamento per ulteriori posti
pubblici.
L'assessore all'Educazione e Istruzione, la Dott.ssa Diaper, tiene una conferenza stampa per rispondere
alle domande dei giornalisti riguardo ai servizi per l'infanzia nella città di Bimbotown. Mentre fa mente
locale sui dati e i servizi pubblici implementati, si ricorda di un viaggio di approfondimento che aveva
fatto circa un anno prima nello Stato di Trottola, dove aveva scoperto una filosofia del servizio di asilo
nido molto diversa, che veniva concepito come una protezione per i bambini più deboli, con criteri di
scorrimento delle graduatorie basati sulla condizione di fragilità del bambino o della famiglia. La Dott.ssa
Diaper si chiede se questa visione del servizio potrebbe essere integrata nello sviluppo dei servizi per
l'infanzia di Bimbotown per migliorarlo.
L'assessore deve prendere decisioni importanti per il futuro posizionamento strategico degli asili nido.
Dovrebbe dare priorità ai bambini provenienti da famiglie fatte da coppie di lavoratori o da famiglie
fragili? Le maestre dovrebbero parlare italiano o inglese? I giocattoli e le attività dovrebbero essere
tradizionali o digitali? In caso di costruzione di nuovi asili, sarebbe meglio mantenerli in gestione diretta
o esternalizzarli ad una cooperativa? Gli asili dovrebbero offrire servizi aggiuntivi a pagamento, finanziati
dall'aumento delle tariffe o mantenere i servizi tradizionali? Si dovrebbe mantenere lo stesso numero di
posti pubblici o aumentarli a costo della pressione fiscale locale? La Dott.ssa Diaper sa che ogni sua
decisione avrà un impatto importante sui bambini di Bimbotown e deve convocare i suoi collaboratori
per progettare il futuro posizionamento strategico del servizio.
Gli amministratori pubblici hanno come priorità rendere la città vivibile, fornendo servizi ai cittadini. A
Bimbotown, ci sono 12.300 bambini di età compresa tra 0 e 3 anni, il 35% dei quali ha una madre
casalinga straniera. Attualmente solo il 28% dei bambini ha accesso ai servizi di asilo nido, con priorità
alle famiglie con entrambi i genitori lavoratori. Le rette attuali coprono solo il 50% dei costi, il che significa
che ogni bambino aggiuntivo che frequenta l'asilo nido comporta un esborso aggiuntivo per il Comune.
Ci sono due città che gestiscono il problema degli asili nido in modo diverso, con una diversa mission.
Nel primo caso, l'obiettivo principale è tutelare le famiglie con entrambi i genitori che lavorano, mentre
nel secondo caso l'obiettivo principale è l'integrazione, con una particolare attenzione alle famiglie più
fragili. In entrambi i casi, tuttavia, esiste una retta per l'accesso al servizio, anche se il Comune
contribuisce in parte per coprire i costi.
In un contesto di risorse limitate, è fondamentale avere un obiettivo chiaro in mente per scegliere il
criterio di allocazione delle risorse. Pertanto, la strategia deve essere uno strumento diagnostico dei
bisogni della popolazione target, nonché uno strumento di riprogettazione. La capacità del Comune di
Bimbotown di soddisfare la domanda di servizi di asilo nido è limitata al 28%, ma si potrebbe tentare di
aumentare questa percentuale.
È importante anche considerare le situazioni di backup, come i familiari o i parenti che possono prendersi
cura del bambino. L'asilo nido, infatti, è spesso un'alternativa secondaria, in cui si ricorre a tate o nonni.
In Belgio, ad esempio, esiste un servizio pubblico di babysitter on-demand per risolvere il problema del
backup. Tuttavia, questi servizi richiedono ulteriori risorse e finanziamenti, il che richiede la capacità del
Comune di negoziare le priorità con i vari attori coinvolti.
Città 1 Città 2
Bambini stranieri 35% 35%
Copertura domanda Scarsa Scarsa
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Mission Tutela lavoro femminile Integrazione
Criteri di accesso Famiglie con genitori Famiglie fragili
entrambi lavoratori
Esiti Occupazione femminile Riduzione delle
disuguaglianze
nell’apprendimento
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• Orientamento al cittadino-utente: privilegiare coloro che hanno minore disponibilità di
pagamento diretto e la cui qualità della vita dipende dalle modalità di erogazione dei servizi
pubblici gratuiti o a tariffe ridotte. La sostenibilità è garantita dal sistema tributario: questo
impone di rendicontare a coloro che contribuiscono, che di norma non coincidono con coloro
che più usufruiscono di servizi pubblici, il valore aggiunto sociale prodotto con lo sforzo fiscale
generale, affinché questo sia compreso e sostenuto.
Le aziende private e le istituzioni pubbliche sono caratterizzate da una traiettoria storica di evoluzione
(path dependence theory) che permette loro di connotarsi secondo specifici valori. L’ambiente
economico e sociale contribuisce alla modificazione del posizionamento strategico: infatti se vi è una
tendenza alla stabilizzazione e alla riproduzione di decisioni e comportamenti nasce un’esigenza di
riposizionamento strategico, poiché altrimenti vi sarebbe un distacco rispetto alla natura dinamica
dell’ambiente.
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utili degli aggiustamenti al margine limitati in specifici settori e servizi, mantenendo un processo adattivo
parziale ma continuo nel tempo. Si permette così all’istituzione di adattarsi a delle sue componenti
organizzative variabili nel tempo. Il processo di cambiamento è parziale ma continuo.
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• di natura funzionale (riguardano una funzione aziendale).
La numerosità degli strumenti a volte impedisce che questi siano coordinati tra di loro, impedendo
l’emergere di una strategia chiara. Ciò accade perché i singoli strumenti sono adottati in tempi diversi,
spesso in funzione delle differenti leggi. Ognuno di essi risponde a prassi e leggi specifiche e di volta in
volta richiede negoziazioni con stakeholder diversi. Per ogni strumento di pianificazione cambiano le
norme di riferimento, gli interlocutori locali e quelli sovraordinati autorizzativi. Le istituzioni pubbliche
nelle quali sono presenti adeguate professionalità riescono a raggiungere una coerenza interna tra tutti
gli strumenti strategici settoriali e funzionali. Questo processo si costruisce con la predisposizione di un
master plan di base nel quale devono inserirsi logicamente tutti gli altri, cercando di determinare in modo
coordinato un forte potere di influenza sull'insieme degli stakeholder interni ed esterni.
Approccio manageriale: propone una prospettiva per cui le relazioni tra le istituzioni e ambiente sono
bidirezionali e costantemente attive. I concetti e gli strumenti di service management contribuiscono
all’adeguamento reciproco delle relazioni e al miglioramento della capacità della risposta alle domande
esterne. Il raggiungimento dei target desiderati dipende più dalle leve del service management che non
dalle strategie dichiarate. Il marketing e il service management hanno una funzione attiva e propositiva
nei confronti dei cittadini che cerca di sfruttare il contatto con l’utente per:
1. renderlo consapevole delle strategie e politiche di erogazione;
2. rendere l’utilizzo delle risorse più efficiente;
3. conseguire una maggiore efficacia delle politiche.
• la strutturale indeterminatezza e genericità dei programmi elettorali, che devono essere tali da
attrarre il consenso. Maggiore è la chiarezza e specificità dei programmi elettorali, minore è il
numero di persone che si riconoscono in questi. Il consenso deve essere la precondizione per
attuare determinate strategie e politiche.
• l’inerzia amministrativa, gestionale e organizzativa, con riferimento alla sedimentazione dei
comportamenti amministrativi derivanti dalla path dependence.
• l’influenza di soggetti esterni. Rispetto alle istituzioni pubbliche non è possibile l’opzione “exit”
per gli utenti scontenti, che hanno a disposizione la “voice” per far pervenire pressioni e stimoli
mirati a migliorare i servizi.
Un altro tipo di pressioni riguarda l’azione delle lobby e dei gruppi socio-economici che devono
difendere particolari interessi esterni. Vi sono alcune teorie rispetto alle modalità di reazione ai gap
attuativi.
Secondo la prima teoria i gap attuativi sono inevitabili quindi la pianificazione strategica ha la funzione
di mettere in evidenza la loro ampiezza e le cause che li hanno determinati. I maggiori vantaggi della
pianificazione sono connessi alla capacità di mettere in evidenza la strategia emergente piuttosto che
alla capacità di formulare una fondata strategia futura.
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La seconda base teorica si concentra sull’analisi dei gap attuativi come valutazione della qualità ed
efficacia dei diversi strumenti operativi, in modo da riprogettare gli strumenti di governo dell’istituzione
e migliorare la qualità del management.
Il terzo filone teorico identifica nei gap attuativi la misura del fatto che le strategie si fondano su ipotesi
ideali e non realistiche, pertanto il management pubblico dovrebbe perseguire delle strategie
contestualizzate, evitando tentativi di perseguire strategie che hanno avuto successo nei settori privati
o in altri contesti politico-istituzionali.
La città di Castelnuoto ha una forte tradizione di sport acquatici, ma attualmente la piscina comunale
sta affrontando problemi finanziari e non riesce ad attirare una vasta gamma di fruitori. La piscina
attualmente è utilizzata principalmente da nuotatori abituali italiani e ha una scarsa partecipazione di
donne, anziani, disabili e famiglie con bambini. Il sindaco ha creato una task-force per attirare nuovi
utenti fragili offrendo servizi specifici per le loro esigenze, come hydrobike per le persone in
sovrappeso e piccoli scivoli per i bambini. L'obiettivo è di rilanciare la piscina in modo efficace ed
economicamente sostenibile, favorendo l'inclusione sociale e la pratica sportiva.
In sintesi, la decisione del sindaco dipende dalle priorità politiche e dagli obiettivi a lungo termine per
la città. Potrebbe cercare di mitigare il rischio di perdere il consenso politico attraverso una
comunicazione efficace e coinvolgendo i cittadini nella decisione. Ci sono molte soluzioni tecniche e
operative che possono essere adottate per cercare di superare il trade-off tra una politica inclusiva e la
perdita di consenso come per esempio si potrebbe includere l'introduzione di tariffe differenziate per i
diversi gruppi di utenti, la modifica degli orari di apertura della piscina per consentire una maggiore
flessibilità, l'implementazione di programmi di formazione specifici per gli atleti e gli utenti con
disabilità per garantire che siano in grado di utilizzare la piscina in modo sicuro e confortevole, e così
via.. La gestione degli stakeholder è un processo continuo che coinvolge l'identificazione, la
valutazione e la gestione delle relazioni con tutte le parti interessate coinvolte in un progetto o
un'organizzazione. È importante seguire alcune linee guida generali, tra cui l'identificazione di tutti gli
stakeholder, la valutazione degli interessi e delle preoccupazioni degli stakeholder, il coinvolgimento
attivo degli stakeholder, la comunicazione efficace e il rispetto degli impegni presi con gli stakeholder.
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CAPITOLO 8 - LE POLITICHE DI PRODOTTO E DI SERVIZIO
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pubbliche possono attuare la loro strategia e rendere concreto il posizionamento strategico
nell’ambiente di riferimento.
Le principali leve sono:
• La politica di prodotto/servizio: consiste nella scelta delle caratteristiche del core service e dei
peripherals (servizi accessori). Il core service in una biblioteca è costituito dal presidio di media
culturali, però può essere più focalizzato sui libri, sui dvd, quotidiani, ecc. I servizi accessori
rappresentano un ampliamento finalizzato a migliorare la qualità del servizio e possono non
avere natura politica e servire come fonte di reddito (bar in un museo).
• La forma di gestione: la natura della gestione influenza la natura del servizio (es: un centro
sportivo comunale dato in gestione ad una parrocchia diventerebbe una piattaforma per progetti
educativi e di inclusione sociale).
• Il personale di contatto: svolge tre funzioni principali: orienta gli utenti, produce le prestazioni,
negozia con i fruitori le caratteristiche del servizio. Il personale svolge un ruolo operativo e
relazionale, incidendo particolarmente sull'immagine ed il grado di soddisfazione dei fruitori.
Nell'istituzione pubblica, il ruolo relazionale del personale di contatto è stato a lungo trascurato
in favore del ruolo più strettamente operativo. Il front office è sempre stato considerato come una
funzione di complemento del back office, ma negli ultimi tempi il trend si sta invertendo e il ruolo
relazionale del personale di contatto viene maggiormente valorizzato.
• La comunicazione: l'istituto pubblico deve dialogare sia con i cittadini per legittimare la propria
azione redistributiva o di regolazione, sia con gli utenti effettivi o potenziali dei servizi per finalità
di promozione e presentazione. Inoltre, l'ente pubblico comunica per promuovere
comportamenti socialmente desiderabili o protettivi per la collettività e politiche di sostegno o
regolamentazione di standard di sicurezza (es: limiti di velocità). La comunicazione può svolgere
una pluralità di funzioni, quali: rendere nota ai cittadini l'esistenza di un servizio, evidenziarne le
caratteristiche e le condizioni di fruizione, comunicare gli esiti del servizio. Gli strumenti adottati
per la comunicazione possono avere un forte impatto sui segmenti di domanda (es: una
campagna web può impattare diversamente rispetto ad una campagna stampa).
• La logistica e il layout: definizione di dove, quando e con quali caratteristiche viene erogato il
servizio.
• La piattaforma di accesso: influenzano il tempo che i cittadini devono impiegare per ottenere un
servizio e, in relazione alle diverse disponibilità di tempo, definiscono i target che ne fruiscono,
nonché i costi di fruizione per i diversi target.
• Le tariffe: viene applicato un corrispettivo diretto oppure un prezzo politico. Il primo caso trova
applicazione quando il valore del servizio è fissato in misura inferiore al costo di produzione, il
secondo quando il valore risulta superiore al costo di produzione ma inferiore al prezzo di
mercato. Il biglietto del mezzo pubblico rappresenta una tariffa, mentre l'affitto per un campo di
calcetto pubblico corrisponde a un prezzo politico. La tariffa oltre a remunerare il costo di
produzione, ha anche l'obiettivo di regolare il comportamento del cittadino-utente. Le scelte di
natura tariffaria contribuiscono alla copertura del fabbisogno finanziario ma hanno anche
valenze più complesse:
o Definiscono la quota di copertura che fa perno sulla fiscalità generale rispetto a quella
relativa al contributo degli utenti;
o Orientano la domanda con l'obiettivo di contenere quella inappropriata;
o Segmentano l'utenza in funzione dei differenziali richiesti.
Le tariffe vengono spesso modulate in funzione dei diversi target sociali, per orientare l'uso nelle
diverse fasce orarie, per scoraggiare la domanda inappropriata.
Le leve di service management influenzano significativamente il posizionamento del servizio e quindi gli
utilizzatori prevalenti attesi. Esse vanno correlate al ciclo di vita del servizio stesso.
http://bit.ly/Peer2Peer_Bocconi
http://bit.ly/Blab_Bocconi
https://www.blabbocconi.it/dispense/
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