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Il Corpo di Polizia Penitenziaria è una delle quattro forze dell’ordine italiane,

dipendente dal Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria del Ministero della


giustizia (forza di polizia ad ordinamento civile).
Svolge compiti di polizia amministrativa, polizia giudiziaria, pubblica sicurezza,
polizia stradale, piantonamenti, scorta, servizio detentivo e rieducativo, traduzioni e
gestione delle persone sottoposte a provvedimenti di restrizione o limitazione della
libertà personale.
La nascita della Polizia Penitenziaria risale alle regie patenti del Regno di Sardegna
del 18/03/1817, (in seguito e fino al 1990 corpo degli agenti di custodia);
Con l'emanazione della legge 15 dicembre 1990 n. 395, il Corpo assume l'odierna
denominazione e viene smilitarizzato.
“In virtù di quanto stabilito dall'art. 5 della legge 15 dicembre 1990, n. 395, gli
appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria:
1. assicurano l'esecuzione delle misure privative della libertà personale;
2. garantiscono l'ordine all'interno degli istituti di prevenzione e pena e ne tutelano
la sicurezza;
3. partecipano, anche nell'ambito di gruppi di lavoro, alle attività di osservazione e
trattamento rieducativo dei detenuti e degli internati;
4. espletano il servizio di traduzione dei detenuti e degli internati e il servizio di
piantonamento degli stessi in luoghi esterni di cura;
5. concorrono nell'espletamento dei servizi di ordine e sicurezza pubblica e di
pubblico soccorso.”

Gli appartenenti alla Polizia Penitenziaria rivestono le attribuzioni di:


-Sostituti Ufficiali di Pubblica Sicurezza;
-Agenti di Pubblica Sicurezza;
-Ufficiali ed Agenti di Polizia Giudiziaria;
-Polizia Stradale.
Il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria
L'articolo 30 della Legge 395/1990 ha istituito il Dipartimento dell'Amministrazione
Penitenziaria e ne ha fissato le competenze, così delineate:
-attuazione della politica dell'ordine e della sicurezza negli istituti e servizi
penitenziari e del trattamento dei detenuti e degli internati, nonché dei condannati
ed internati ammessi a fruire delle misure alternative alla detenzione;
-coordinamento tecnico operativo, direzione ed amministrazione del personale e dei
collaboratori esterni dell'Amministrazione;
-direzione e gestione dei supporti tecnici, per le esigenze generali del Dipartimento.
I decreti delegati, previsti dalla riforma ed emanati nel 1992, hanno dato
ufficialmente applicazione ai contenuti della legge di riforma.

Strutture Territoriali
I Provveditorati regionali sono organi decentrati del Dipartimento
dell'Amministrazione Penitenziaria. Essi operano nel settore degli istituti e servizi
per adulti, sulla base di programmi, indirizzi e direttive disposti direttamente dal
Dipartimento,
A ciascun Provveditorato regionale è preposto un dirigente generale amministrativo
degli istituti di prevenzione e di pena con funzioni di provveditore regionale,
dipendente gerarchicamente dal Capo del Dipartimento dell'Amministrazione
penitenziaria.
Gli Istituti di Custodia Preventiva sono le Case Mandamentali e le Case
Circondariali;
Entrambe sono destinate alla custodia degli imputati a disposizione dell'autorità
giudiziaria ed assicurano la custodia delle persone fermate o arrestate dagli organi di
polizia giudiziaria e quella dei detenuti in transito.
In alcune Case Circondariali sono istituite sezioni di Case di Reclusione.
Gli Istituti per l'esecuzione delle pene sono le Case di Reclusione dove sono ristretti i
detenuti condannati in via definitiva per l'espiazione della pena.
Gli Istituti per l'esecuzione delle misure di sicurezza detentive sono le colonie
agricole, le case di lavoro, le case di cura e custodia e gli Ospedali Psichiatrici
Giudiziari. Vi sono ristretti gli internati, cioè coloro che sono sottoposti ad una
misura di sicurezza detentiva.
I Centri di osservazione sono istituti autonomi o sezioni di altri istituti dove vengono
attuate le attività di osservazione scientifica della personalità dei detenuti e possono
essere utilizzati per effettuare perizie medico-legali nei confronti degli imputati.
Gli Uffici di esecuzione penale esterna (UEPE) sono gli uffici periferici del
Dipartimento della Giustizia Minorile e di Comunità che in precedenza facevano
capo al Dipartimento dell'amministrazione Penitenziaria del Ministero della Giustizia
e la loro organizzazione è disciplinata con regolamento adottato dal Ministro della
Giustizia.
Per gli Istituti per minorenni è competente il Dipartimento Giustizia Minorile in cui
opera personale di Polizia Penitenziaria opportunamente qualificato.

Il Comitato Pari Opportunità per il personale del Corpo di polizia penitenziaria è


stato costituito nel 2008 al fine di realizzare l’effettiva parità nelle politiche del
personale, attraverso la rimozione di forme esplicite ed implicite discriminazione,
l’individuazione e la valorizzazione delle competenze delle lavoratrici e dei
lavoratori.

-L'attuale ministra della giustizia è Marta Cartabia, in carica dal 13 febbraio 2021.
-Il capo del dipartimento DAP è Bernardo Petralia;
-Il vice capo del dipartimento è Roberto Tartaglia.
La sezione SERVIZI E SPECIALITA’ è così articolata:

-Addetto detenuti minorenni


La specialità di addetto al trattamento dei detenuti minorenni è stata istituita con
D.M. del 19 ottobre 2009.
Lo specialista addetto al trattamento di detenuti minorenni deve far fronte,
attraverso un atteggiamento positivo e di autocontrollo e mediante le leve della
comunicazione, ad eventuali momenti di criticità, avendo un’ottimale capacità
d’interazione con le altre figure professionali che operano nel settore.

-Armaiolo e capo armaiolo


Le specialità di Armaiolo e Capo armaiolo sono svolte da unità di Polizia
Penitenziaria specializzate, alle dirette dipendenze del Comandante di Reparto degli
Istituti, Scuole o Servizi del Corpo.
Le funzioni di armaiolo comprendono la gestione e manutenzione delle armerie di
Reparto, la cura, la manutenzione e la tenuta in efficienza di tutto l’armamento in
dotazione al Reparto.

-Servizio cinofili
Il Servizio Cinofili della Polizia Penitenziaria viene istituito con Decreto del Ministro
della Giustizia del 17 ottobre 2002, per contrastare i tentativi di introduzione di
sostanze stupefacenti negli istituti.
Il servizio è articolato in: Nucleo Centrale Cinofili; Centro Addestramento Cinofilo di
Asti; Nuclei Regionali Cinofili; Distaccamento Cinofili.
Sono presenti 9 Distaccamenti su tutto il territorio nazionale che assicurano le
attività che attengono la sicurezza degli istituti, nonché quelle disposte dall’Autorità
Giudiziaria.
Partecipa, inoltre, alle attività di Rappresentanza del Corpo.
-Gruppo Operativo Mobile (G.O.M)
Il Gruppo Operativo Mobile è stato istituito nel 1997; opera alle dirette dipendenze
del Capo del Dipartimento e svolge i compiti individuati dal D.M. 4 giugno 2007.
In particolare, cura la traduzione ed i piantonamenti dei detenuti ed internati ad
altissimo indice di pericolosità che possono essere effettuati, per motivi di sicurezza
e riservatezza, con modalità operative anche in deroga alle vigenti disposizioni
amministrative; provvede al servizio di custodia dei detenuti sottoposti al regime
speciale previsto dall’art. 41 bis, nonché dei detenuti che collaborano con la
giustizia, ritenuti, dalla Direzione Generale dei Detenuti e del Trattamento, di
maggiore esposizione a rischio; interviene, su disposizione del Capo del
Dipartimento, in ogni altro caso determinato dall’esigenza di fronteggiare gravi
situazioni gestionali in ambito penitenziario.
Il G.O.M. ha sede in Roma e si articola in 12 Reparti Operativi presenti presso
altrettanti istituti penitenziari.

-Informatico
L’informatico è applicato ai sistemi informatici centrali e periferici
dell’Amministrazione Penitenziaria ed immette i dati nel sistema, provvedendo alla
manutenzione dei programmi, partecipando alla gestione delle reti di
telecomunicazione e controllo delle risorse hardware e software ed alla sicurezza
degli accessi.
Collabora, inoltre, agli studi di fattibilità, analisi sistemistica e procedurale.

-Istruttore di tiro.
L’Istruttore di tiro addestra il personale di Polizia Penitenziaria circa le tecniche
operative di tiro, le armi in dotazione al Corpo ed il loro utilizzo e funzionamento.

-Matricolista
Il Matricolista, cura le operazioni di immatricolazione e scarcerazione dei detenuti e
degli internati gestendone la situazione in merito alle loro posizioni giuridiche
tenendole costantemente aggiornate; inoltre organizzano e gestiscono le posizioni
dei ristretti riguardo ai colloqui con i difensori, agli interrogatori dell’Autorità
Giudiziaria, ai colloqui investigativi e alle udienze di convalida.
-Nucleo Investigativo Centrale N.I.C
Il Nucleo Investigativo, istituito il 14 giugno 2007 è un reparto specializzato della
Polizia penitenziaria che si occupa, in via prioritaria, di indagini in materia di
criminalità organizzata e terrorismo o che, in ragione della particolare complessità,
non possono essere svolte dai reparti territoriali di Polizia penitenziaria.
Come Servizio Centrale di Polizia giudiziaria svolge, in via continuativa e prioritaria,
le funzioni di polizia giudiziaria, alle dipendenze funzionali e sotto la direzione
dell’autorità giudiziaria, per fatti di reato commessi in ambito penitenziario o,
comunque, direttamente collegati ad esso. L’attività investigativa, di iniziativa o su
delega dell'Autorità giudiziaria, è di regola svolta dal N.I.C. relativamente a:
-delitti di criminalità organizzata nazionale e internazionale;
-delitti di terrorismo, anche internazionale, ovvero di eversione dell’ordine
costituzionale;
-indagini per fatti che riguardano più istituti penitenziari ovvero interessano ambiti
territoriali eccedenti la regione in cui è situato l’istituto;
-indagini di speciale complessità che richiedono necessariamente l’impiego del N.I.C.
Il N.I.C, oltre a coordinare operativamente le attività di indagine delle 11
articolazioni regionali, è anche un osservatorio investigativo privilegiato, che
attraverso l'analisi e il raccordo informativo studia le dinamiche dei fenomeni
criminali, del terrorismo interno, del terrorismo internazionale e della
radicalizzazione e del proselitismo in carcere, a tutela della sicurezza penitenziaria e
pubblica.

-Ruoli tecnici - Laboratorio DNA


Con legge del 2009, viene istituita la Banca Dati Nazionale del DNA, presso il
Ministero dell’Interno e il Laboratorio Centrale per la Banca Dati Nazionale del DNA
presso il Ministero della Giustizia, Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria.
I ruoli tecnici del personale del Corpo di Polizia Penitenziaria sono:
a) Ruolo degli operatori tecnici;
b) Ruolo dei revisori tecnici;
c) Ruolo dei periti tecnici;
d) Ruolo dei direttori tecnici.
-Servizio a cavallo
Al Servizio a cavallo è attribuito il compito di garantire l’ordine e la sicurezza degli
istituti penitenziari che hanno sede in particolari aree rurali o boschive.

-Servizio polizia stradale


Il Corpo di polizia penitenziaria di fatto non impegna pattuglie per l'espletamento
esclusivo del servizio di polizia stradale sul territorio, bensì compie tale attività
durante l'espletamento dei propri compiti istituzionali su tutto il territorio nazionale.

-Servizio navale
Il servizio navale, le unità navali e i mezzi navali di qualsiasi tipo, in dotazione alla
Polizia Penitenziaria, costituiscono un supporto operativo-logistico alle strutture
penitenziarie di Favignana, Porto Azzurro-Marina di Campo, Gorgona, Venezia e
Napoli.

-Servizio traduzioni e piantonamenti


Il servizio delle traduzioni e dei piantonamenti è espletato dal Corpo di Polizia
Penitenziaria e consiste in tutte quelle le attività di accompagnamento coattivo, da
un luogo ad un altro, di soggetti detenuti e internati, fermati, arrestati o comunque
in condizione di restrizione della libertà personale. Il servizio dei piantonamenti,
invece, assicura la custodia dei detenuti e degli internati ricoverati in luoghi esterni
di cura.
Il Servizio è articolato su tre livelli operativi: Centrale, Regionale e Locale.
USPEV
L’Ufficio per la Sicurezza Personale e per la Vigilanza (U.S.Pe.V.) del Corpo di Polizia
Penitenziaria, viene articolato in due Reparti:
- Reparto “Sicurezza del Ministero”, con sede presso il Ministero di Giustizia, che
attende ai servizi di vigilanza, sorveglianza e controllo della sede ministeriale e delle
persone che ivi operano ed accedono, tutela, scorta e protezione del Ministro, dei
Sottosegretari di Stato e delle altre personalità soggette a misure di protezione.
- Reparto “Sicurezza organi centrali”, presso il Dipartimento dell’Amministrazione
Penitenziaria, con compiti di vigilanza, sorveglianza e controllo delle strutture
dipendenti dal Ministero, nonché di sicurezza delle persone che ivi operano ed
accedono.

Sono otto le Scuole di formazione e aggiornamento della Polizia Penitenziaria:


-Verbania (Piemonte)
-Cairo Montenotte (Liguria)
-Castiglione delle Stiviere (Lombardia)
-Parma (Emilia Romagna)
-Sulmona (Abruzzo)
-Roma (Lazio)
-Portici (Napoli)
-San Pietro Clarenza (Catania)
Stemma Araldico
L'azzurro delle fiamme sull'argento del campo, nel primo, sono i colori tradizionali
del Corpo.

La fiamma rappresenta la speranza del recupero, nella società, della persona in


espiazione della pena, compito istituzionale del Corpo (art. 27 Cost.).

La fascia diminuita di rosso ricorda il sangue versato dagli uomini del Corpo degli
agenti di custodia e dalle vigilatrici penitenziaria - oggi Polizia Penitenziaria - a difesa
delle istituzioni democratiche e delle sue Leggi.

La pezza onorevole del palato di quattro, nei colori tradizionali, è simbolo di


fermezza e di stabilità nella missione assegnata.

Lo stemma è timbrato dalla corona d'oro dei Corpi di polizia ed è circondato da


fronde di quercia e di alloro, legate entrambe da nastro tricolore.

I peculiari compiti istituzionali del Corpo sono anche richiamati nel motto:
"Despondere spem munus nostrum" (garantire la speranza è il nostro compito),
iscritto nella lista d'oro alla base dello stemma.

Il fregio attuale rappresenta una torcia con fiamma a due fronde di alloro zigrinato.
Al centro, sulla torcia è ricavato uno scudetto con fondo blu e bordato in argento
che porta impresse le lettere "RI" sovrapposte anch'esse argentate.
Il patrono della polizia penitenziaria: San Basilide.
Sede: Largo Luigi Daga n°2, Roma
Servizio: Polizia
Soprannome: Baschi azzurri
Colori: Blu e azzurro // Gruppo sportivo: Fiamme Azzurre
Anniversario: 18/03/1817 (anno di fondazione)
ART 1. Ordinamento penitenziario:
Il trattamento penitenziario deve essere conforme a umanità e deve assicurare il
rispetto della dignità della persona. Esso è improntato ad assoluta imparzialità,
senza discriminazioni in ordine a sesso, identità di genere, orientamento sessuale,
razza, nazionalità, condizioni economiche e sociali, opinioni politiche e credenze
religiose, inoltre i detenuti devono essere chiamati per nome.

Art. 2. Il trattamento tende, anche attraverso i contatti con l'ambiente esterno, al


reinserimento sociale ed è attuato secondo un criterio di individualizzazione in
rapporto alle specifiche condizioni degli interessati.
Art. 3. Ad ogni persona privata della libertà sono garantiti i diritti fondamentali; è
vietata ogni violenza fisica e morale in suo danno.
Art. 4. Negli istituti l'ordine e la disciplina sono mantenuti nel rispetto dei diritti delle
persone private della libertà.
Art. 5. Non possono essere adottate restrizioni non giustificabili con l'esigenza di
mantenimento dell'ordine e della disciplina e, nei confronti degli imputati, non
indispensabili a fini giudiziari.
Art. 6. I detenuti e gli internati sono chiamati o indicati con il loro nome.
Art. 7. Il trattamento degli imputati deve essere rigorosamente informato al
principio per cui essi non sono considerati colpevoli sino alla condanna definitiva.

ART 27. La responsabilità penale è personale. L’imputato non è considerato


colpevole sino alla condanna definitiva. Le pene non possono consistere in
trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del
condannato.

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