Sei sulla pagina 1di 4

RADAR

Il radar (radio detection and ranging) consente di determinare


rilevamento e distanza di un bersaglio (target). I radar usati a
bordo sono essenzialmente di due tipi:
- radar in banda X: ha frequenze intorno ai 9 GHz e una
lunghezza d’onda di 3 cm;
- radar in banda S: ha frequenze intorno a 3 GHz e una
lunghezza d’onda di 10 cm.
Ormai i radar sono quasi sempre affiancati a software chiamati
AUTOMATIC PLOTTING AIDS. Essi sono sono anche EPA
(electronic plotting aid), I’ATA (automatic tracking aid) e ARPA
(automatic radar plotting aid): quest'ultimo è il più ricco di funzioni e
viene quindi spesso installato navi per le quali la normativa
prescrive la presenza degli altri sistemi più semplici. Tuttavia, EPA
E ATA consentono di ricavare i dati cinematici di un bersaglio e nel
caso dell’ATA anche di tenerlo monitorato, ma non consentono
simulazioni di manovra. La dotazione delle apparecchiature a
bordo è regolamentata dalla SOLAS, Chapter V-Regulation 19. In
particolare, una nave con stazza:
- >= 300 GT RADAR IN BANDA X + EPA
- >= 500 GT RADAR IN BANDA X + ATA
- >= 3000 GT RADAR IN BANDA X + RADAR IN BANDA S ( O
SECONDO IN X) + ATA + 2° ATA
- >= 1000 GT RADAR IN BANDA X + RADAR IN BANDA S ( O
SECONDO IN X) + ATA + ARPA
PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO DEL RADAR
Un'antenna ruota attorno ad un asse verticale ed invia impulsi
elettromagnetici che quando incontrano un oggetto subiscono una
riflessione e tornano indietro come un'eco. la misura del tempo
impiegato dall'impulso ad andare e tornare fornisce
immediatamente la distanza dell'oggetto rilevato, il cui azimut sarà
invece dato dalla direzione verso cui guardava l'antenna nel
momento dell'invio/ricezione dell'impulso.
L’intensità delle onde dipende da alcuni fattori, essi sono:
1) Intensità delle onde che colpiscono il bersaglio;
2) Le dimensioni e forme del bersaglio;
3) La distanza;
4) Onde RADAR che colpiscono il bersaglio, cioè la lunghezza
d’onda.
Parametri che influiscono sull’impulso:
1)Cadenza del RADAR: numero di impulsi trasmessi in un
secondo;
2) Intervallo di cadenza: ΔT fra due impulsi consecutivi;
3) Durata dell’ impulso: il tempo che il trasmettitore rimane in
funzione per la trasmissione (o emissione) di un singolo impulso;
4) Potenza di picco: energia contenuta in ogni singolo impulso;
5) Tempo di ascolto: tempo in cui il RADAR non effettua nessuna
trasmissione o ricezione.
1
INFINE, la distanza del bersaglio è data dalla formula: d= 2
𝑥𝑐𝑥𝑑𝑡

FASE DI TRASMISSIONE E RICEZIONE DEL RADAR

la fase di trasmissione si divide in due parti: la prima riguarda la


generazione dell'impulso. Questa Operazione è compiuta dal
magnetron, che prende l'energia elettrica di bordo, con una sua
fase, e la modula generando un impulso breve ma di alta intensità
(elevata potenza di picco). A questo punto ha inizio la seconda
fase: l'impulso generato viene mandato in un dispositivo chiamato
duplexer, che è uno switch, quindi funziona o in fase di trasmissione
o in quella di ricezione, e trasmette l'impulso. Quando il radar è in
fase di trasmissione non riceve e, viceversa, quando è in fase di
ricezione non trasmette. Inoltre, il duplexer consente di avere una
sola antenna sia per la trasmissione che ricezione.
Nella fase di ricezione, invece, il duplexer riceve l'impulso con una
potenza più bassa e con una frequenza d'onda differente. L'impulso
viene mandato poi in uno strumento (thyratron), dotato di un
modulatore di frequenze, che amplifica il segnale e ne aumenta la
frequenza di ricezione in modo che possa essere letta dagli
strumenti del radar. infine, le informazioni così ottenute vengono
trasmesse sullo schermo radar, che indichiamo con PPI (plan
position indicator).
Il radar, per distinguere i bersagli vicini, deve essere dotato di un
buon potere risolutivo sia in distanza che in azimut. Il buon potere
risolutivo in distanza è dato dalla durata dell'impulso, poiché la
distanza coperta dipende da quest'ultima; se i due bersagli sono
posti ad una distanza minore dello spazio occupato dall'impulso,
vediamo un solo bersaglio. Il buon potere risolutivo in azimut è
fondamentale poiché le antenne radar della nave non diffondono le
onde in tutte le direzioni, ma in determinate zone formando dei lobi
di trasmissione con un determinato settore d'ampiezza. Due
bersagli che si trovano al di fuori di questo settore si vedranno
distinti.
RADAR E ARPA
Per ottenere rilevamento e distanza di un bersaglio si può puntare il
puntatore su di esso e leggere i dati; l’alternativa è l’utilizzo delle
linee elettroniche di ril e distanza:
- EBL: che è una linea luminosa che può essere fatta coincidere
con la posizione del bersaglio
- VRM: che è una circonferenza luminosa concentrica rispetto
alla posizione della nave di cui può essere variata la
dimensione e quindi può essere portata sulla posizione del
bersaglio.
IL GRANDE VANTAGGIO DELL’ARPA NASCE DALLA FUNZIONE
TRACKING CHE GLI CONSENTE DI “AGGANCIARE” UN
BERSAGLIO E MONITORARLO, MOSTRANDO
CONTINUAMENTE DISTANZA RILEVAMENTO E I DATI DEL
MOTO RELATIVO. INOLTRE MOSTRA LA SUA ROTTA E VEFF.
PARAMETRI IMPORTANTI SONO POI:
- CPA (CLOSEST POINT OF APPROACH): MINIMA
DISTANZA DI PASSAGGIO TRA NAVE E BERSAGLIO
- TCPA (TIME TO CLOSEST POINT OF APPROACH): CHE E’
IL TEMPO CHE INTERCORRE TRA L’ULTIMA BATTUTA E IL
MOMENTO IN CUI LE NAVI PASSERANNO NEL PUNTO PIU
VICINO
per attivare il tracking di un bersaglio, quest’ultimo va selezionato
con il puntatore e premendo il tasto “acquisisci bersaglio”. ARPA
offre anche la possibilità di eseguire l’acquisizione automatica di
tutti i bersagli che si trovano in una certa zona. si può quindi
definire una zona di guardia. La funzione ARPA più evoluta è la
prova di manovra che permette di simulare una variazione degli
elementi del proprio moto come un’accostata, per verificare se essa
risulta pericolosa o meno.
ALLARME RADAR
IL RADAR è provvisto di un allarme che suona quando i valori di
TCPA ECPA iniziano a diventare critici. Un apposito allarme si ha
anche in caso di perdita del segnale di un bersaglio. Esistono
anche altri allarmi relativi ad aspetti più tecnici relativi a guasti del
sistema
RISPONDITORI RADAR
in aeronautica Sono molto usati anche i radar secondari che sono
radar in grado di rilevare solo target muniti di risponditori che
quando vengono investiti dal segnale producono un segnale di
risposta consentendone la localizzazione. In relazione al campo
marittimo, invece, sebbene si fa uso di radar primari, può rivelarsi
necessario usare I trasponder che fungono da guida alla
navigazione in caso di emergenza. Essi soni :
- SART: serve a guidare le nave soccorritori sulla scena di un
sinistro ostrando una linea tratteggiata che è il rilevamento;
- RACON: sono radar-fari il cui segnale mostra sullo schermo
radar una linea costituita di punti e linee corrispondenti a
lettere dell’alfabeto morse. in definitiva la maggior parte dei
racon lavora sia su banda x che s ad accezione di alcuni che
rispondono solo su banda x.
Infine, a bordo vengono anche utilizzate strutture metalliche che
amplificano l’energia di ritorno degli impulsi radar grazie ad una
ottimizzazione degli effetti di riflessione. tale strutture sono dette
RIFLETTORI RADAR.

Potrebbero piacerti anche