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LIBRO

LIBRO IINVENTARI
NVENTARI

01. NOZIONE

Prima di entrare nel dettaglio del libro inventari riteniamo utile far precedere ogni
singola scheda da nozioni generali sulle scritture contabili e,
conseguentemente, sui libri e registri necessari ad accogliere queste scritture.

Le scritture contabili sono i documenti che contengono la rappresentazione, in


termini quantitativi e/o monetari, dei singoli atti di impresa, della situazione
del patrimonio dell'imprenditore e del risultato economico dell'attività svolta.

Le scritture contabili contribuiscono a rendere razionale ed efficiente l'organizzazione e la


gestione dell'impresa e normalmente sono tenute in modo spontaneo da qualsiasi
imprenditore; tuttavia, la tenuta delle scritture contabili è considerata un obbligo
ed è disciplinata dal legislatore per gli imprenditori che esercitano attività commerciali
ed anche per i professionisti per l’esercizio della loro professione.

Alla normativa civile di riferimento si aggiungono le disposizioni fiscali, e le disposizioni


delle leggi e dei regolamenti in materia.

In breve, anche se la situazione è migliorata rispetto al passato, i libri ed i registri da


tenere sono numericamente davvero molti.

Dal punto di vista prettamente civilistico, in base al contenuto dei vari articoli che il
Codice civile dedica ai libri e alle scritture contabili, esse vanno distinte in:
a) obbligatorie per tutti gli imprenditori (artt. 2214, 2421, 2478 C.C.);
b) obbligatorie solo per alcuni tipi di imprenditori, in relazione alla natura e alla
dimensione dell'impresa (art. 2214, comma 2, C.C.);
c) facoltative (art. 2218 C.C.).

Occorre aggiungere che ci sono libri da tenersi per la normativa in materia di lavoro
dipendente, della Pubblica Sicurezza, dalle leggi sull’imposta di fabbricazione, e così via,
per esemplificare diamo un rapido sguardo d’insieme alle norme civili e fiscali..

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NORMATIVA CIVILE NORMATIVA FISCALE

CODICE CIVILE: LEGGI SPECIALI:

Articoli dal 2214 al 2220


Articoli 2302, 2312 e 2315 (Snc e Sas) DPR n. 633/1972 (Disciplina
Articoli 2421 e 2422 (SpA) dell’IVA – Art. 39
Articolo 2478 (Srl) DPR n. 600/1973
Articolo 2496 (Accertamento Imposte sui
Articolo 2519 (Coop) redditi) – Articoli dal 13 al
22
Artt. 2709 - 2711

1. Libro giornale 1. Libro giornale e libro degli inventari;


2. Libro degli inventari 2. Registri prescritti ai fini dell'imposta sul
3. Libri sociali valore aggiunto;
3. Scritture ausiliarie nelle quali devono
essere registrati gli elementi patrimoniali
e reddituali;
4. Scritture ausiliarie di magazzino.

02. IL LIBRO INVENTARI

Il libro inventari è un libro obbligatorio secondo il disposto dell’articolo 2214 del CC:

RICORDA L'imprenditore che esercita un'attività commerciale deve tenere … il libro


Art. 2214 degli inventari. …

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Lo stesso obbligo incombe dal punto di vista fiscale, in questo caso è l’art. 14, comma 1
del DPR 600/1973 a stabilire che:

Le società, gli enti e gli imprenditori commerciali di cui al primo comma dell'art. 13
devono in ogni caso tenere:
a) il libro giornale e il libro degli inventari;

03. SOGGETTI ESCLUSI DALLA REDAZIONE DEL LIBRO

Sono esonerati dall’obbligo di tenuta del libro inventari i piccoli imprenditori, così definiti
dall’articolo 2083, CC come:

…i coltivatori diretti del fondo, gli artigiani, i piccoli commercianti e coloro che esercitano
un’attività professionale organizzata prevalentemente con il proprio lavoro e dei
componenti della famiglia….

Sono inoltre infine esclusi i soggetti che rientrano nei limiti della contabilità semplificata
e/o forfettaria che non optino per la contabilità ordinaria.

I primi si limitano a riportare in calce al registro Iva acquisti il valore delle rimanenze e i
criteri utilizzati per la loro valutazione ed i valori derivanti dalle operazioni tipiche di
assestamento e di rettifica.
I secondi non devono tenere alcun registro.

04. CONTENUTO DEL LIBRO INVENTARI

Le prescrizioni, per i soggetti tenuti alla redazione del libro inventari, derivano tanto dal
codice civile che, ai fini fiscali, dal DPR 600/1973.

Vediamo con ordine.

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L’art. 2217 del Codice civile prescrive un contenuto da inserire anche all’inizio
dell’esercizio di impresa consistente nella valutazione delle attività e delle passività relative
all’impresa.
Negli anni successivi l’inventario si chiude con il bilancio e con il conto dei profitti e delle
perdite, il quale deve dimostrare con evidenza e verità gli utili conseguiti o le perdite
subite. Nelle valutazioni di bilancio l’imprenditore deve attenersi ai criteri stabiliti per i
bilanci delle società per azioni, in quanto applicabili e deve firmare il documento entro tre
mesi dal termine per la presentazione della dichiarazione dei redditi

Tali indicazioni devono necessariamente raccordarsi con le disposizione dell’articolo 15


del DPR 600/1973 il quale, pur richiamandosi al visto articolo 2217 aggiunge, nel
secondo comma che l’inventario:
… oltre agli elementi prescritti dal codice civile o da leggi speciali, deve indicare la
consistenza dei beni raggruppati in categorie omogenee per natura e valore e il
valore attribuito a ciascun gruppo. Ove dall'inventario non si rilevino gli elementi che
costituiscono ciascun gruppo e la loro ubicazione, devono essere tenute a disposizione
dell'ufficio delle imposte le distinte che sono servite per la compilazione dell'inventario…

Con riguardo alla forma il bilancio e il conto dei profitti e delle perdite salve
eventuali disposizioni, possono essere redatti con qualsiasi metodo e secondo qualsiasi
schema, purché' conformi ai principi della tecnica contabile.

Tale ultimo punto ha sollevato diverse questioni giurisprudenziali perché, in sede di


accertamento, è capitato che l’Agenzia rilevasse cause di inattendibilità contabile dalla
scarsa informativa fornita dall’inventario.

Mentre per quanto riguarda le sanzioni per la mancata o irregolare tenuta del libro
inventari si invita a visionare l’apposita scheda nella sezione Sanzioni tributarie, diamo
di seguito le ultime nozioni sul libro.

05. ELEMENTI CONCLUSIVI

Il libro inventari può essere tenuto sotto forma di libro anche sotto forma di modulo
continuo o fogli mobili, comunque intestati secondo le norme di un’ordinata contabilità,
senza abrasioni, interlinee, spazi in bianco note a margine e in modo che eventuali
cancellature lascino visione di quanto cancellato.

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Le pagine devono essere numerate progressivamente per ciascuna annualità, mentre non
è prevista alcuna bollatura e/o vidimazione.

Può, infine essere tenuto in forma elettronica, con la marcatura temporale e la firma
digitale dell’imprenditore almeno una volta l’anno.

RICORDA La sottoscrizione è elemento essenziale, nel caso di verifica fiscale deve


essere trovato già stampato e sottoscritto non essendo sufficiente il
semplice aggiornamento su supporti magnetici e la stampa in presenza del
verificatore.

Nel caso di omessa sottoscrizione l’AA.FF. è legittimata a procedere all’accertamento


induttivo.

Ricordiamo che il libro inventari, come le altre scritture, deve essere conservato per un
periodo minimo di 10 anni dalla data dell’ultima registrazione.

Rimane comunque possibile l’archiviazione elettronica, che deve essere corrispondente a


quanto riportato sul supporto cartaceo e deve permettere la stampa immediata su
richiesta.

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