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NUMERI REALI E RADICALI

Definizione: la radice quadrata di un numero positivo o nullo è quel numero, positivo o nullo,
che, elevato al quadrato, da come risultato il numero dato.

√ a=b ⇔ a=b
2 b=radice quadrata a ,b ∈ ℝ a≥0 , b≥0
a=radicando
√ a=radicale quadratico
2 2
Consideriamo ad esempio il numero 25: (−5) =25 5 =25
L’estrazione di radice quadrata è l’operazione inversa dell’elevazione al
Dunque quanto fa √ 25 ? quadrato e affinché possa essere considerata un’operazione deve produrre un
unico risultato. Se accettassimo entrambi i valori come risultato, definiremo
√ 25=5 l’operazione in un modo ambiguo e dovremo concludere, per la proprietà
transitiva che 5=-5. Dunque, per convenzione, si sceglie come risultato il
numero positivo.
Va notato che non tutti i numeri razionali hanno la radice quadrata. Ad esempio: √−16=?
Questa domanda non ha significato poiché, in base alla definizione data, non esiste nessun
numero che elevato al quadrato da come risultato un numero negativo.
Possiamo dunque affermare che non è possibile estrarre la radice quadrata di un numero
negativo.
negativo
Nell’insieme dei numeri razionali positivi o nulli, che indicheremo con ℚ+0 , la radice quadrata
non è un’operazione interna, poiché esistono numeri la cui radice quadrata non è un numero
razionale.
NUMERI REALI E RADICALI
Dimostriamo ad esempio che la radice quadrata di 2 non è un numero razionale.
Come abbiamo visto lo scorso anno ogni numero razionale può essere scritto sotto forma di
frazione.
n n e d ∈ ℤ con d≠0
frazione=
d
12
- Se n è un multiplo di d si ha una frazione apparente che restituisce un numero intero: =4
3
- Se n non è un multiplo di d abbiamo due sotto 30 4
casi: 3 28
=0,75 0, 7 5
4 20
1) la frazione restituisce un risultato caratterizzato 20
da un numero di cifre decimali finito e resto uguale
a zero; 0

2) la frazione restituisce un risultato caratterizzato


da un numero di cifre decimali infinito periodico con 50 6
un resto che non è mai uguale a zero. 5 48 0, 8 3
=0,8 3
6 20
18
2
NUMERI REALI E RADICALI
Cerchiamo ora di stimare il valore della radice di 2 con delle approssimazioni.
2 2 2 2
1 =1 2 =4 (1) <2<(2) ora, passando tutti i termini sotto radice quadrata, l’ordine
delle disuguaglianze non cambia e ciò ci porta a
concludere che:
1< √ 2<2
Con analogo ragionamento possiamo restringere l’intervallo lavorando sul primo decimale:
2 2 2 2 2
(1,1) =1,21 (1,2) =1,44 (1,3) =1,69 (1,4) =1,96 (1,5) =2,25
2 2
(1,4) <2<(1,5) passando tutti i termini sotto radice quadrata, si ottiene: 1,4< √ 2<1,5

Lavorando sul decimale successivo si ha:


2 2
(1,41) =1,9881 (1,42) =2,0164
2 2
(1,41) <2<(1,42) passando tutti i termini sotto radice quadrata, si ottiene: 1,41< √ 2<1,42
Continuando a oltranza, si ottengono due successioni, una crescente, che approssima per
difetto la radice di due e una decrescente, che approssima la approssima per eccesso.

S1 : 1; 1,4 ; 1,41; 1,414 ; 1,4142 ; 1,41421 ; ... . La differenza tra i termini delle due
successioni diminuisce sempre più
S2 : 2; 1,5 ; 1,42 ; 1,415 ; 1,4143 ; 1,41422 ; ... . ma, aumentando il numero delle
cifre decimali sembrerebbe che non
si giunga mai a uno stesso numero
S 2 −S 1 : 1; 0,1 ; 0,01 ; 0,001 ; 0,0001; 0,00001 ; ... . decimale o decimale periodico.
NUMERI REALI E RADICALI
Sembrerebbe dunque che la radice di due abbia un numero di decimali infinito ma non
periodico e che quindi non sia un numero razionale. Tuttavia, per essere sicuri di ciò, sarebbe
necessario fare infiniti tentativi, poiché infinito è il numero dei decimali. Si rende dunque
necessaria una dimostrazione che non si basi sulla semplice verifica empirica.
Per dimostrare che la radice di 2 non è un razionale è necessario dimostrare che non è
esprimibile come il rapporto di due numeri coprimi tra loro.
Ipotesi siano a e b due numeri naturali coprimi tra loro.
Ipotesi:

Ragioniamo per assurdo: supponiamo che la radice di due sia un razionale; è dunque possibile
scriverla come rapporto di due numeri naturali coprimi tra loro:
a a
2
a
2

b
=√ 2 eleviamo ambo i membri al quadrato
()
b
= 2 =2
b
2
a =2⋅b
2

2
Dunque a deve essere necessariamente pari il che ci permette di scrivere: a=2⋅k con k ∈ℕ
2 2 2 2
(2⋅k ) =2⋅b 2
4⋅k =2⋅b
2
2⋅k =b Dunque anche b è pari!
Dunque si è raggiunto un assurdo poiché a e b non possono essere coprimi tra loro e pertanto
ne consegue che la radice di due non è un numero razionale e che ha un numero di decimali
infinito non periodico.
Definizione: chiamiamo numero irrazionale ogni numero decimale illimitato non periodico.
NUMERI REALI E RADICALI

La dimostrazione precedente può essere generalizzata per dimostrare che qualunque radice di
qualunque numero naturale, o è un numero naturale o è un numero irrazionale.

I numeri razionali sono densi sull’asse orientato ma non lo coprono per intero. Gli spazi vuoti in
vengono riempiti dai numeri irrazionali.

Definizione: l’ unione dei numeri razionali e dei numeri irrazionali da origine all’insieme dei numeri
reali, indicati con il simbolo ℝ.

I numeri reali, contrariamente ai razionali, coprono tutto l’asse orientato e per tale ragione si dice
che l’insieme dei reali ha la potenza del continuo.
continuo

Per meglio chiarire la differenza tra densità e continuità ed evitare di confonderle è bene fare
qualche esempio.

- La materia è costituita da elementi che mantengono tra loro sempre una certa distanza e pertanto
è densa; tra una sua parte e un’altra c’è sempre uno spazio vuoto.

- Un esempio che invece rende bene in concetto di continuità è il tempo, lo scorrere del quale non
ha interruzioni.
NUMERI REALI E RADICALI

Definizione: si definisce radice cubica di un numero reale a il numero reale b il cui cubo è a.

b=radice cubica
√3 a=b ⇔ a=b
3
a=radicando
a ,b ∈ ℝ

√3 a=radicale cubico
La radice cubica di un numero reale positivo o negativo esiste sempre e ha lo stesso segno del
numero.

La radice cubica di zero è zero.

√3 125=5 poiché 3
5 =125

√3 −27=−3 poiché (−3)3 =−27

√3 0=0 poiché (0) =0


3

La radice cubica di un numero reale esiste sempre ed è un numero reale, razionale o irrazionale.
NUMERI REALI E RADICALI

Definizione: se n è un numero naturale pari, diverso da zero, e a è un numero reale maggiore o


uguale a zero, si definisce radice n-esima di a il numero reale b, positivo o nullo, la cui potenza n-
esima è uguale ad a.

√n a=b ⇔ a=b n a ,b ∈ ℝ a≥0 , b≥0 n=2⋅k k ∈ℕ

Attenzione: il radicale di indice zero non viene definito; pertanto l’espressione √0 a non ha significato.

La radice di indice pari di un numero negativo non esiste. ∄ √4 −1 ; √8 −9 ;.. .


64 2
La radice di indice pari di un numero positivo è un numero positivo.

La radice di indice pari di zero è zero.


√4 16=2

6
=
729 3
NUMERI REALI E RADICALI

Definizione: se n è un numero naturale dispari, si definisce radice n-esima del numero reale a il
numero reale b la cui potenza n-esima è uguale ad a.

√n a=b ⇔ a=b n a ,b ∈ ℝ n=2⋅k +1 k∈ℕ

La radice di indice dispari di un numero negativo è un numero negativo. √5 −243=−3


La radice di indice dispari di un numero positivo è un numero positivo. √5 78125=5
La radice di indice dispari di zero è zero.

2 k +1
Proprietà dei radicali di indice dispari: √−a=− 2 k +1√ a a∈ ℝ

Questa proprietà, che vale per qualunque numero reale, ci consente di estrarre il segno meno dalle
radici di indice dispari.

√3 −8=−2 e √3 8=2 ⇒ √3 −8=− √3 8


NUMERI REALI E RADICALI

n n n=2⋅k +1 k ∈ℕ a ∈ℝ
Prima proprietà fondamentale dei radicali: ( √ a) =a
n=2⋅k k ∈ℕ a ∈ℝ a≥0

3 3 2 4 4 7 7 2
( √ 5) =5 ( √ 11) =11 ( √−13) =−13 ( √−0,001) =−0,001 ( √ √ 7) = √ 7

a n=2⋅k +1 k ∈ℕ a ∈ℝ
n n
Seconda proprietà fondamentale dei radicali: ( √ a )= a n=2⋅k k ∈ℕ a ∈ℝ a≥0
|a|=
−a n=2⋅k k ∈ℕ a ∈ℝ a<0

4 19
√ (−11) =−11 4
√ 719=7 √4 124=12 √ (−3)2=−(−3)=3 √5 (−6)5=−6
NUMERI REALI E RADICALI
Proprietà invariantiva dei radicali: dato un radicale, si può ottenere un radicale equivalente
moltiplicando per uno stesso numero naturale (diverso da zero) sia l’indice del radicale sia
l’esponente del radicando.
Attenzione!
√n a m= n⋅p√ a m⋅p con a≥0 Se a fosse minore di zero
la proprietà invariantiva
Dimostrazione potrebbe non valere.
Eleviamo entrambi i radicali allo stesso esponente n·p.

n m n⋅p n⋅p n⋅p


m n p
( √ a ) =( √ am⋅p ) n
[( √ a ) ] =a
m⋅p
[am ] p =am⋅p a
m⋅p
=a
m⋅p

Poiché per la definizione di radicale, ambo i radicali di partenza rappresentano due numeri positivi e poiché:

n n
a=b ⇔ a =b
la proprietà risulta dimostrata.

1) √7 53=7⋅2√ 53⋅2= 14√ 56 3) 3 3⋅3


√−11= √(−11)1⋅3= √−1331
9

3 3⋅2 6
2) √−5= √ (−5)1⋅2= √ 25
NUMERI REALI E RADICALI
- SEMPLIFICAZIONE DI RADICALI.
Per la proprietà simmetrica dell’uguaglianza possiamo riformulare la proprietà invariantiva: dato
un radicale si può sempre ottenere un radicale equivalente dividendo l’indice della radice e
l’esponente del radicando con un divisore comune.
n⋅p
√ am⋅p= √n am con a m ≥0

2 2 2
36⋅49 2 ⋅3 ⋅7
1) 9
√ 5 = √5
6 9 :3 6 :3 3
=√ 5
2
5)

4
625
=

4

5
4
=
2: 2
2 ⋅3 ⋅7
2 :2 2 :2
2⋅3⋅7 42
2) 4
√ (−3) = 6 2 :2

4
6:2
√(−3) =√−27
6 4 :2
=

4 :2

5
4:2
=
√ 5
2

=
25

= √(3) = √ 36 : 2= √ 27
3) √3 −7 6= −√3 7 6=−3 :3√ 7 6 :3=−√1 7 2=−49
10
4) 10
√ 32 = √ 25= 10 :5√ 25 :5= √ 2
NUMERI REALI E RADICALI

Tra due radicali con lo stesso indice, è minore quello che ha radicando minore:
n=2⋅k +1 k ∈ℕ a ∈ℝ b∈ℝ
n n
a<b ⇔ √ a< √ b
n=2⋅k k ∈ℕ a ∈ℝ b∈ℝ a≥0 b≥0

- RIDUZIONE A MINIMO COMUNE INDICE


Quando ci si trova difronte a radicali di indice differente non è sempre semplice stabilire quale
sia il maggiore e quale il minore.
Disporre i seguenti radicali in ordine crescente. √4 5 √6 2 √8 81
8 8:4
Semplifichiamo, se possibile, i singoli radicali: √8 81= √ 3 4= √ 3 4 : 4= √ 3
Il minimo comune indice (minimo comune multiplo tra gli indici dei radicali) è: m . c . i .=12
4⋅3 Una volta riportati i radicali a minimo comune indice è
√4 5= √ 53 = 12√ 125 sufficiente ordinarli in base alla grandezza del radicando.

6⋅2 12
√6 2= √ 22=12√ 4 √ 4 < 12√ 125< 12√ 729 √6 2< √4 5< √8 81
2⋅6
√8 81= √ 3= √ 36 =12√ 729
OPERAZIONI CON I RADICALI
- PRODOTTO DI RADICALI CON LO STESSO INDICE.
Teorema: il prodotto di due radicali aventi lo stesso indice e radicando positivo o nullo è un
radicale che ha per indice lo stesso indice e per radicando il prodotto dei radicandi dei radicali.
radicali

√n a⋅√n b= √n a⋅b n∈ℕ a∈ℝ b∈ℝ a≥0 b≥0

Dimostrazione
Eleviamo entrambi i radicali allo stesso esponente n.

1° membro: proprietà
delle potenze.
n n n n n n n n n
( √ a⋅√ b) =( √ a⋅b) ( √ a) ⋅( √ b) =a⋅b a⋅b=a⋅b
2° membro: definizione 1° membro: definizione
di radice di indice n. di radice di indice n.

Per la proprietà simmetrica dell’uguaglianza possiamo scrivere:

√n a⋅b= √n a⋅√n b n∈ℕ a∈ℝ b∈ℝ a≥0 b≥0

Le precedenti valgono anche nel caso di tre o più fattori.


OPERAZIONI CON I RADICALI
Se n è dispari non ci sono mai problemi. Se n è pari e non si conoscono i segni di a e di b la
relazione ricavata va corretta inserendo il valore assoluto:

√n a⋅b= √n |a|⋅√n |b| n=2⋅k k ∈ℕ a ∈ℝ b∈ℝ a b≥0

Il reciproco di √n a è:
n
1 √1 n 1 n=2⋅k +1 k ∈ℕ a ∈ℝ a≠0
=n =
√a √a a
n
√ n=2⋅k k ∈ℕ a ∈ℝ a>0
1
Analogamente il reciproco di è:
a
√ n

1 nb n=2⋅k +1 k ∈ℕ a ∈ℝ b∈ℝ a≠0 b≠0


n a

√ b
=
a
n=2⋅k k ∈ℕ a ∈ℝ b∈ℝ
a
b
>0
OPERAZIONI CON I RADICALI

1) √ 2⋅√ 3= √ 2⋅3= √ 6 1) √ (−2)⋅(−2)= √ (−2)⋅√ (−2)


3 3
2) √3 5⋅√3 3= √ 3⋅5= √ 15 = √ 4=2
3) √4 5⋅√4 3⋅√4 2= √4 5⋅3⋅2= √4 30
1 2 1 2 6 1 1
4)
√√ ⋅ ⋅√ 9=
3 7 √ ⋅ ⋅9=
3 7 3
1
7√ 2) √2 Reciproco

√2 2
=

7 1 5
5)

6)
√ 7⋅√ 7= ( √ 7) =7
5 5 5
2

√−7⋅√ 3= √ (−7)⋅3= √−21=− √ 215 5


3)
√ 5
Reciproco

√ √7
5
=
7

1 1 3 1
7) 7 7 7
√−2⋅√−5= √ (−2)⋅(−5)= √ 10 7 3
4) √ −4 Reciproco
=−
√3 −4 √3 4
=−
√ 4

1) √ 14= √ 2⋅7= √ 2⋅√ 7


2) √ 8 = √ 4⋅2= √ 4⋅√ 2=2⋅√ 2
3) √ 30= √ 2⋅3⋅5= √ 2⋅√ 3⋅√ 5
OPERAZIONI CON I RADICALI
- QUOZIENTE DI RADICALI CON LO STESSO INDICE.
teorema: il quoziente di due radicali aventi lo stesso indice, il primo con radicando positivo o
nullo e il secondo con radicando positivo, è un radicale che ha per indice lo stesso indice e per
radicando il quoziente dei radicandi dei radicali dati.
dati
n
√a =n a
n n n
√ a : √ b= √ a : b
Dimostrazione
o equivalentemente
√n b b√ n∈ℕ a∈ℝ b∈ℝ a≥0 b >0

Eleviamo entrambi i membri allo stesso esponente n.


1° membro: proprietà
n n delle potenze. n n
n
√a = n a ( √ a) a a a
( ) (√ )
√n b b
2° membro: definizione
n n
( √ b) b
=
1° membro: definizione
=
b b
di radice di indice n. di radice di indice n.

Per la proprietà simmetrica dell’uguaglianza possiamo scrivere:


n
a √a
n n
√ a : b= √ a : √ b n
o equivalentemente

n
=
b √n b
n∈ℕ a∈ℝ b∈ℝ a≥0 b >0

Per eseguire la divisione tra due radicali si può anche moltiplicare il primo per il reciproco del
secondo.
OPERAZIONI CON I RADICALI
Se n è dispari non ci sono mai problemi. Se n è pari e non si conoscono i segni di a e di b la
relazione ricavata va corretta inserendo il valore assoluto:
n
a √|a|
√n
=
b √n |b|
n=2⋅k k ∈ℕ a ∈ℝ b∈ℝ b≠0
a
b
≥0

3
6) √−6 : √ 2= √3 = 3
1) √ 2: √ 3= √ 2 = 2
√3 3√
3 3 −6
√2
5
2 √
−6 3 3
= √−3=− √ 3


2) √ 8 : √ 2= √ 8 = 8 = √ 4=2
√2 2√
5 5
5
√−2 −2 √
7) √−64 : √−2= −64 = 5 −64 = √5
32=
5 5
√ 2 =2

3 √ 3 √3
3) 3 3
3

√ 108: √ 4= 3 =
√4 √
27
108 3 108 3 3 3
= √ 27= √ 3 =3
4 1
8)

=
4 √4 2
=

√ 2: √ 3 : √ 5= √ 2⋅ 1 = 2⋅1 = 2
4)

6
√ √
√ 3 √ 5 3 5 15
√ 20 : √ 5= 620 = 6 20 = √6 4= √ 22= √3 2

5) 6 6

√5 √5
6
OPERAZIONI CON I RADICALI
- PRODOTTO E QUOZIENTE DI RADICALI CON INDICI DIVERSI.
Per calcolare prodotti e quozienti tra radicali di indici differenti è necessario ridurre tutti i radicali
coinvolti al minimo comune indice.

6 6 6
1) √ 2⋅√3 3= √ 23⋅√ 3 2= √ 23⋅3 2= √6 8⋅9= √6 72
12 12 12 12 12
2) √3 −2⋅√4 2= − √3 2⋅√4 2=− √ 24⋅ √ 23=− √ 24⋅23=− √ 24 +3=− √ 27=− 12√ 128
4 4
√ 2 √2 4 2 4 1 1
3) 4
√ 2: √ 2= = 4 2 = 2 = = 4
√2 √2 2 2 √2√ √
OPERAZIONI CON I RADICALI
- TRASPORTO DI UN FATTORE FUORI DAL SIMBOLO DI RADICE.

Consideriamo l’espressione √n a m⋅b e consideriamo i vari casi che si ottengono al variare di m.


√n an⋅b=a⋅√n b n=2 k +1 n∈ℕ a ∈ℝ b ∈ℝ

Sia m=n: √n a n⋅b=a⋅√n b n=2 k n∈ℕ a∈ℝ b ∈ℝ a>0 b>0

√n a n⋅b=|a|⋅√n b n=2 k n∈ℕ a∈ℝ b ∈ℝ a<0 b>0


4
−2⋅√ 3
1) √3 (−11)3⋅(−5)= √3 113⋅5=11⋅√3 5 2) √ 12= √ 4⋅3= √ 22⋅3=2⋅√ 3 3) √4 (−2)4⋅3= |−2|⋅√4 3=2⋅√4 3
√n a m⋅b= √n aq⋅n⋅b=a q⋅√n b n=2 k +1 n∈ℕ a∈ℝ b ∈ℝ
Sia m>n: m=q⋅n q∈ℕ
√n am⋅b= √n aq⋅n⋅b=a q⋅√n b n=2 k n∈ℕ a∈ℝ b∈ℝ a >0 b >0

√n am⋅b= √n aq⋅n⋅b=|aq|⋅√n b n=2 k n∈ℕ a∈ℝ b ∈ℝ a <0 b >0 q =2 s+1


s∈ℕ
1) √3 518⋅4= √3 56⋅3⋅4= √3 (5 6)3⋅4=56⋅√3 4
6 2⋅3 3 2 3
2) √ 7 ⋅5= √ 7 ⋅5= √(7 ) ⋅5=7 ⋅√ 3 3 4 4
(−2) ⋅√ 5=−8⋅√ 5
4 12 4 3⋅4 4 3 4
3) √ (−2) ⋅5= √ (−2) ⋅5= √ [(−2) ] ⋅5=
3 4 4
|(−2) |⋅√ 5=8⋅√ 5
OPERAZIONI CON I RADICALI

√n a m⋅b= √n aq⋅n+ r⋅b= √n aq⋅n⋅a r⋅b=aq⋅√n a r⋅b n=2 k +1 n∈ℕ a∈ℝ b ∈ℝ

√n a m⋅b= √n aq⋅n+ r⋅b= √n aq⋅n⋅a r⋅b=aq⋅√n a r⋅b n=2 k n∈ℕ a∈ℝ b ∈ℝ a >0 b >0
Sia m>n:
m=q⋅n+r √n a m⋅b= √n aq⋅n+ r⋅b= √n aq⋅n⋅a r⋅b=|aq|⋅√n a r⋅b n=2 k n∈ℕ a∈ℝ b ∈ℝ a <0 b >0
q∈ℕ q=2 s +1 s∈ℕ
r ∈ℕ r=2 t t ∈ℕ

√n a m⋅b= √n aq⋅n+ r⋅b= √n aq⋅n⋅a r⋅b=|aq|⋅√n a r⋅b n=2 k n∈ℕ a∈ℝ b∈ℝ a <0 b <0
q=2 s +1 s∈ℕ
r=2t +1 t ∈ℕ
1) √3 520⋅4= √3 56⋅3+2⋅4= √3 (5 6)3⋅5 2⋅4=56⋅√3 52⋅4
7 3⋅2+1
2) √ 3 ⋅4= √ 3 ⋅2= √(3 3 )2⋅31⋅2=33⋅√ 3⋅2=33⋅√ 6
5 4 2 4
4 22 4
3) √ (−2) ⋅5= √ (−2) 5⋅4+2 4 5 4 2 (−2) ⋅√ (−2) ⋅5=−32⋅ √ 20
⋅5= √[(−2) ] ⋅(−2) ⋅5=
5 4 2 4
|(−2) |⋅√ (−2) ⋅5=32⋅√ 20
5 4 3 4
4 23 4 5⋅4+3 4 5 4 3 (−3) ⋅√ (−3) ⋅(−5)=−243⋅ √ 135
4) √ (−3) ⋅(−5)= √ (−3) ⋅(−5)= √ [(−3) ] ⋅(−3) ⋅(−5)=
5 4 3 4
|(−3) |⋅√(−3) ⋅(−5)=243⋅√ 135
OPERAZIONI CON I RADICALI
- TRASPORTO DI UN FATTORE DENTRO AL SIMBOLO DI RADICE.

In alcuni casi è necessario trasportare dentro il simbolo di radice un fattore esterno.


n
Consideriamo l’espressione a⋅√ b .
n n n
a⋅√ b= √ a ⋅b n=2 k +1 n∈ℕ a ∈ℝ b ∈ℝ

n n n
a⋅√ b= √ a ⋅b n=2 k n∈ℕ a∈ℝ b ∈ℝ a>0 b>0

n n n
a⋅√ b= √|a| ⋅b n=2 k n∈ℕ a∈ℝ b ∈ℝ a<0 b>0
3 3 3
1) 2⋅√ 5= √ 23⋅5= √ 40

3
√3 (−2)3⋅5=√3 −40=−√3 40
2) −2⋅√ 5= 3 3 3
− √(2) ⋅5=− √ 40
3) 2⋅√ 5= √ 22⋅5= √ 20

4) −2⋅√ 5=
√ (−2)2⋅5=√ 20
2
− √ 2 ⋅5=− √ 20
OPERAZIONI CON I RADICALI
- POTENZA DI UN RADICALE.

teorema: la potenza m-esima di un radicale positivo o nullo è un radicale che ha per indice lo
stesso indice e per radicando la potenza m-esima del radicando del radicale dato.
dato

n m n m
( √ a) = √ a n∈ℕ m∈ℕ a ∈ℝ a≥0
Dimostrazione

Eleviamo entrambi i membri allo stesso esponente n.

n m n n m n n n m n m n m m
[( √ a) ] =( √ a ) [( √ a) ] =( √ a ) a =a
1° membro: proprietà Ambo i membri: definizione
delle potenze. di radice di indice n.

Per la proprietà simmetrica dell’uguaglianza possiamo scrivere:

√n a m=(√n a)m n∈ℕ m∈ℕ a ∈ℝ a≥0

Se n è dispari le precedenti valgono anche per a<0 mentre se n è pari e a<0 allora non valgono
più.
OPERAZIONI CON I RADICALI
2
5
1) ( √ 3) = √5 32=√5 9
2) √ 27= √ 27= √ 23⋅2+1= √ (23)2⋅21=23⋅√ 2=8⋅√ 2
3 2 3 2 3
3) ( √ −2) = (−2) = √ 4

5 3 5 3 5 5 5 5 5
4) ( √−4) = ( √−4) =− √ 4 3 =− √ 64=− √ 2 6 =− √ 25⋅21 =−2⋅√ 2
OPERAZIONI CON I RADICALI
- RADICE DI UN RADICALE.

teorema: la radice di un radicale con radicando positivo o nullo è uguale a una radice che ha per
radicando lo stesso radicando e per indice il prodotto degli indici.
indici

m n n⋅m
√ √ a= √ a n∈ℕ m∈ℕ a ∈ℝ a≥0
Dimostrazione

Eleviamo entrambi i membri allo stesso esponente m·n.


m n m n n⋅m m⋅n
m n m⋅n
( √ √ a) =(
n⋅m
√ a)
m⋅n [( √ √ a) ] =( √ a) n n
[ √ a] =a a=a
1° membro: proprietà Ambo i membri: definizione 1° membro: definizione
delle potenze. di radice di indice n. di radice di n.

Per la proprietà simmetrica dell’uguaglianza possiamo scrivere:

n⋅m m n
√ a= √ √ a n∈ℕ m∈ℕ a ∈ℝ a≥0

Se n e m sono dispari le precedenti valgono anche per a<0 mentre se almeno uno tra m e n è
pari e a<0 allora non valgono più.
OPERAZIONI CON I RADICALI
3 4 3⋅4
1) √ √ 2= √ 2= 12√ 2
3⋅4⋅5
2)
3 4 5
√ √ √ 2= √ 2=60√ 2
3 5 3 5 3 5 3 5 3⋅5 15
3) √ √−2= √ √−2= √− √ 2=− √ √ 2=− √ 2=− √ 2
21
4) √ 17= 7⋅3√ 17= √7 √3 2
OPERAZIONI CON I RADICALI
- ADDIZIONE E SOTTRAZIONE TRA RADICALI.

In generale la somma (differenza) delle radici n-esime di due numeri non è la radice n-esima
della somma dei due numeri.

n n n
√ 9+16= √ 25=5 √ 9+ √ 16≠ √ 9+16
√ a± √ b≠ √ a±b
√ 9+ √ 16=3+ 4=7
Le somme (differenze) algebriche in cui compaiono dei radicali si possono semplificare solo se
gli addendi sono radicali con lo stesso indice e con lo stesso radicando, eventualmente
moltiplicati per un coefficiente (radicali simili).

1) √ 3+2⋅√ 3= 1⋅√ 3+2⋅√ 3=(1+2)⋅√ 3=3⋅√ 3


√ 2 − 4⋅√ 2 + √ 2= 1⋅ 2− 4⋅ 2+1⋅ 2= 1 − 4 +1 ⋅ 2= 3−8+6 ⋅ 2= 1 ⋅ 2= √ 2
2)
2 3 2
√ √
3
√ (2√
3 ) (
√ √
6 ) (6) 6
3 3 3 3 3 3
3) 4⋅√ 3−5⋅√ 2−8⋅√ 3+7⋅√ 2= 4⋅√ 3−5⋅√ 2−8⋅√ 3+7⋅√ 2= (4−8)⋅√ 3+(7−5)⋅√ 2=−4⋅√ 3+2⋅√ 2

4) √3 24+ √3 54 + √3 3= √3 23⋅3+ √3 3 3⋅2+ √3 3= 2⋅√3 3+3⋅√3 2+ √3 3=(2+1)⋅√3 3+3⋅√3 2= 3⋅√3 3+3⋅√3 2


OPERAZIONI CON I RADICALI
- RAZIONALIZZAZIONE DEL DENOMINATORE DI UNA FRAZIONE.
Nel calcolo di espressioni contenenti radicali, si possono incontrare frazioni al cui denominatore
compaiono dei radicali. Per agevolare i calcoli è talvolta opportuno trasformare una frazione in
un’altra equivalente che non abbia radicali al denominatore.
Per effettuare tale operazione, che prende il nome di razionalizzazione del denominatore,
denominatore si
applica la proprietà invariantiva delle frazioni moltiplicando numeratore e denominatore per un
opportuno fattore razionalizzate.

Primo caso: b
a ∈ℝ a>0
√a
Per razionalizzare la frazione bisogna moltiplicare per un fattore che faccia sparire la radice dal denominatore.
In questo caso il fattore è √ a :

b √ a b⋅√ a b⋅√ a
⋅ = 2
=
√ a √ a ( √ a) a
1) 1 1 √2 √2
= ⋅ =
√2 √2 √ 2 2
2
2) = 2⋅ 1 = 2⋅ 1 ⋅√ 5 = 2⋅√ 5 = 2⋅√ 5
3⋅√ 5 3 √ 5 3 √ 5 √ 5 3⋅5 15
OPERAZIONI CON I RADICALI

Secondo caso: b
n m
n∈ℕ m∈ℕ m<n a ∈ℝ a>0 m<n
√a
In questo secondo caso il fattore di razionalizzazione è √n an−m.
n n−m n n−m n n−m n n−m n n−m
b

√ a b⋅√ a b⋅√ a b⋅√ a
= n m n n−m = n m+ n−m = n n =
b⋅√ a
n m n n−m
√a √a √ a ⋅√ a √a √a a

3 2
1) 1 1 √ 2
3
√ 2 √3
2
3
√ 2
= ⋅ = = =
√3 2 √3 2 √3 22 √3 2 2+1 √3 23 2
7 3 7 3 7 3 7 3
2)
11
=
11

√ 11 11⋅√ 11 11⋅√ 11 11⋅√ 11 7 3
= 7 4+ 3 = 7 7 = = √ 11
7 7 4 7
√ 11 4 3
√ 11 √ 11 √ 11 √ 11 11
5 3 5 3 5 3 5
3) 3 3 3 1 √ 6 3⋅√ 6 3⋅√ 6 √ 216
= 5 2
= ⋅ 5 2⋅ 5 3 = 5 5 = =
5
2⋅√ 36 2⋅√ 6 2 √ 6 √ 6 2⋅√ 6 2⋅6 4
Se m>n conviene prima portare fuori il fattore a con l’opportuno esponente e successivamente
procedere alla razionalizzazione.
OPERAZIONI CON I RADICALI
Terzo caso: c
a ∈ℝ b∈ℝ c∈ℝ a≥0 b≥0
√ a± √ b
c c a ∈ℝ b∈ℝ c∈ℝ b≥0
a ∈ℝ b∈ℝ c∈ℝ a≥0
√ a±b a± √ b
In questo secondo caso i fattori di razionalizzazione si ricavano sfruttando il prodotto notevole “differenza di
quadrati”: (A+B)·(A-B)=A2-B2. I fattori di razionalizzazione sono dunque, rispettivamente:
c c √ a− √ b = c⋅( √ a− √ b) = c⋅(√ a− √ b) = c⋅(√ a− √ b)
= ⋅
a+
√ √ b √ a+ √ b √ a− √ b (√ a+ √ b)⋅(√ a− √ b) (√ a)2−( √ b)2 a−b
√ a∓ √ b
c
=
c

√ a+ √ b = c⋅( √ a+ √ b) = c⋅( √ a+ √ b) = c⋅(√ a+ √ b)
√ a− √ b √ a− √ b √ a+ √ b (√ a− √ b)⋅( √ a+ √ b) (√ a)2−( √ b)2 a−b
c c a− √ b c⋅(a− √ b) c⋅(a− √ b) c⋅(a− √ b)
= ⋅ = = 2 2
=
a+ √ b a+ √ b a− √ b (a+ √ b)⋅(a− √ b) a −( √ b) a 2−b
a∓ √ b
c c a+ √ b c⋅(a+ √ b) c⋅(a+ √ b) c⋅(a+ √ b)
= ⋅ = = 2 =
a− √ b a− √ b a+ √ b (a− √ b)⋅(a+ √ b) a −( √ b)2 2
a −b
c c √ a−b = c⋅( √ a−b) = c⋅( √ a−b) = c⋅( √ a−b)
= ⋅
√ a+b √ a+b √ a−b ( √ a+b)⋅( √ a−b) ( √ a)2 −(b)2 a−b
2

√ a∓b c
= c

√ a+b = c⋅(√ a+b) = c⋅( √ a+b) = c⋅( √ a+b)
√ a−b √ a−b √ a+b ( √ a−b)⋅( √ a+b) ( √ a)2 −(b)2 a−b 2
OPERAZIONI CON I RADICALI

1) 3
=
3

√ 5− √ 2 = 3⋅( √ 5− √ 2) = 3⋅( √ 5− √ 2) = 3⋅( √ 5− √ 3) = √ 5− √ 3
√ 5+ √ 2 √ 5+ √ 2 √ 5− √ 2 ( √ 5+ √ 2)⋅( √ 5− √ 2) ( √ 5)2−( √ 2)2 5−2

2) 2 2 3+ √ 5 2⋅(3+ √ 5) 2⋅(3+ √ 5) 2⋅(3+ √ 5) 2⋅(3+ √ 5) (3+ √ 5)


= ⋅ = = 2 = = =
3− √ 5 3− √ 5 3+ √ 5 (3− √ 5)⋅(3+ √ 5) 3 −( √ 5)2 2
3 −5 4 2

11 11 √ 7−1 11⋅( √ 7−1) 1⋅( √ 7−1) 11⋅( √ 7−1) 11⋅( √ 7−1)


3) = ⋅ = = = =
√ 7+1
2
√ 7+1 √ 7−1 ( √ 7+1)⋅( √ 7−1) ( √ 7) −(1)2
7−1
2
8
OPERAZIONI CON I RADICALI
- RADICALI QUADRATICI DOPPI.
Si chiama radicale quadratico doppio, o semplicemente radicale doppio, un’espressione della
forma:
√ a± √ b
Un radicale doppio può, in alcuni casi, essere trasformato nella forma algebrica di due radicali
semplici, uno dei quali può eventualmente essere un numero razionale. Se a 2 −b è il quadrato di
un numero razionale allora possono essere applicate le seguenti formule:

a+ √ a 2−b a− √ a 2 −b
√ a± √ b=
Dimostrazione
√ 2
±
2 √ a ∈ℝ b∈ℝ a>0

2
b >0
2
a −b>0

2 2
Eleviamo entrambi al quadrato:
2
( √ a± √ b) = (√ a+ √ a −b
2
±
a− √ a −b
2 √ )
2 2 2 2
a± √ b=
a+ √ a −b a− √ a −b
2
+
2
±2⋅
2 (√
a+ √ a −b a− √ a −b

2 √ )
2 2 2 2
a± √ b=
a+ √ a −b+a− √ a −b
2
±2⋅
2 (√
a+ √ a −b a− √ a −b

2 )
OPERAZIONI CON I RADICALI
2


2 2
2a a −( √ a −b)
a± √ b= ±2⋅ 2 2
2 4

a −a +b
2 2
√ 2 √
√ 3+ √ 5= 3+ √ 3 −5 + 3− √ 3 −5 =
2
a± √ b=a±2⋅
4√ =
3+ √ 4
√ √2
+
3− √ 4
2
=

4b 3+2 3−2
a± √ b=a±
√ 4 =
√ √ 2
+
2
=

a± √ b=a± √ b 5 1
=
√ √ 2
+ =
2

=
√ 5+1 =
√2
=
√ 5+1⋅√ 2 =
√2 √2
=
√ 2⋅( √ 5+1)
2
OPERAZIONI CON I RADICALI
- POTENZE CON ESPONENTE REALE.
Definizione: la potenza di un numero reale positivo che ha per esponente un numero
frazionario è uguale al radicale che ha per indice il denominatore della frazione e per radicando
la potenza del numero con esponente uguale al numeratore della frazione.
0
n n 0 n
m
n m
Se m=0: a = √ a = √ 1=1
n
a =√ a n∈ℕ m∈ℕ a ∈ℝ a>0 m
n n m
Se a=0 : 0 = √ 0 =0
Le potenze con esponete
m frazionario non vengono definite

n 1 1 nel caso di base negativa: a<0
a = m
=n m
n∈ℕ m∈ℕ a ∈ℝ a>0
an √a Esempi:
1
Per la proprietà simmetrica dell’uguaglianza possiamo scrivere: 2
√2
1) (−3) = (−3)1 = √−3
2 1
6 3
n
m 2) Siano: (−8) e (−8)
√a m
=a n n∈ℕ m∈ℕ a∈ℝ a>0 2
6 6 2 6
(−8) = √ (−8) = √ 64=2
1
3 3
m (−8) = √−8=−2
1 −
n n∈ℕ m∈ℕ a ∈ℝ a>0
n m
=a sebbene abbiano stessa base e
√a stesso esponente:
2 1
6 3
(−8) ≠(−8)
OPERAZIONI CON I RADICALI
3 5
4 6
Risolviamo la seguente espressione nei due modi possibili: 3 ⋅3

3 5 3 5 9+10 19
+ 12 12 12
4 6 4 6 12 12 19 12+ 7 7
1) 3 ⋅3 =3 =3 =3 = √ 3 = √ 3 =3⋅ √ 3
3 5
4 6 4 3 6 5 12 3⋅3 12 2⋅5 12 9 10 12 10+ 9 12 19 12 12+7 12 7
2) 3 ⋅3 = √ 3 ⋅√ 3 = √ 3 ⋅ √ 3 = √ 3 ⋅3 = √ 3 = √3 = √3 =3⋅ √ 3

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