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Di cosa • I poteri del datore di lavoro:
parliamo – Il potere direttivo.
oggi – Il potere di controllo.
– Il potere disciplinare.
• I doveri del datore di lavoro:
– La tutela della salute e
della sicurezza.
Poteri privati e gestione
dell’impresa
• Per il perseguimento dell’interesse cui è
preordinato il contratto di lavoro, l’ordinamento
assegna al creditore di lavoro (il datore) una
serie di posizioni di potere.
• Sono una logica inferenza della pretesa
creditoria datoriale, nata da un contratto di
organizzazione.
• Art. 2086 c.c.: «l’imprenditore è il capo
dell’impresa e da lui dipendono
gerarchicamente i suoi collaboratori»
• Poteri:
- Direttivo
- Di controllo
- Disciplinare
Il potere direttivo
(segue). I limiti
Il giudice non ha mai un potere di controllo interno
(di opportunità) sull’atto di esercizio del potere,
ma solo un potere di verifica dall’esterno
dell’effettività della ragione a base della scelta e del
nesso di causalità fra la scelta e il provvedimento
datoriale (es. trasferimento, licenziamento).
(segue). Tecniche per limitare i poteri unilaterali
del datore
• 1) Divieti tassativi dell’impiego di poteri datoriali con finalità lesive
di diritti fondamentali di rilevanza costituzionale (es. libertà di
espressione, principio di non discriminazione, etc.).
L’atto contrario è nullo.
• 2) Tecniche dirette a disciplinare (ma non a reprimere) le modalità
di esercizio dei poteri datoriali: c.d. procedimentalizzazione
(potere di controllo, disciplinare o potere di licenziamento
collettivo, trasferimento di azienda, etc.).
• 3) Tecniche dirette a controllare il corretto esercizio del potere
datoriale secondo i parametri della correttezza e buona fede.
• Il principio di non discriminazione.
• Art. 15 Stat. lav: è nullo qualsiasi atto o patto diretto a discriminare il
lavoratore sia per ragioni sindacali, sia per ragioni politiche, religiose,
razziali, di lingua, di sesso, di handicap o basata sull’orientamento
sessuale o sulle convinzioni personali.
(segue). • È diretto a limitare ogni forma di esercizio dei poteri unilaterali del datore
di lavoro.
• Il divieto si estende infatti ad atti o patti discriminatori che hanno riguardo
Poteri ad ogni aspetto della vita del rapporto di lavoro (assunzione,
assegnazione di mansioni, trasferimento, licenziamento, …).
datoriali e • Altre fonti: d.lgs. nn. 215 e 216 del 2003; art. 28 d.lgs. n. 150 del 2011
• Comportamenti sanzionati:
diritti a) discriminazioni dirette;
b) discriminazioni indirette, ossia disposizioni, criteri, prassi, atti, patti,
fondamentali comportamenti apparentemente neutri e di per sé legittimi, che
tuttavia possono porre in una situazione di particolare svantaggio i
soggetti protetti;
c) Molestie, ossia quei comportamenti indesiderati, posti in essere per
motivi di razza o di origine etnica, aventi o scopo o l'effetto di violare la
dignità di una persona e di creare un clima intimidatorio, ostile,
degradante, umiliante e offensivo.
Il giudice:
- provvede, se richiesto, al risarcimento
del danno anche non patrimoniale;
(segue). Le - ordina la cessazione del
comportamento, della condotta o
forme di dell'atto discriminatorio, ove ancora
sussistente, nonché la rimozione degli
tutela del effetti.
lavoratore - al fine di impedirne la ripetizione, può
ordinare, entro il termine fissato nel
provvedimento, un piano di rimozione
delle discriminazioni accertate.
- (eventuale) può ordinare la
pubblicazione della sentenza a spese
del datore di lavoro per una sola volta
su un quotidiano di tiratura nazionale
• Una società, in fase di selezione di candidate hostess,
Limiti procedurali
• Se da essi deriva anche, in via preterintenzionale, una sorveglianza
a distanza dell’attività dei lavoratori sono installabili, solo previo
accordo collettivo con:
a) le RSA o le RSU;
b) ovvero le associazioni sindacali comparativamente più
rappresentative sul piano nazionale nel caso di imprese con
unità produttive ubicate in diverse province.
In mancanza di un accordo, il datore di lavoro potrà richiedere
l’autorizzazione all’Ispettorato del Lavoro.
(segue). Il controllo a distanza mediante
strumenti di lavoro
• L’art. 4 esclude dal suo campo applicativo gli
strumenti utilizzati dal lavoro per rendere la
prestazione lavorativa e gli strumenti di
registrazione degli accessi e delle presenze.
• Questi strumenti possono essere consegnati al
lavoratore anche in assenza di un contratto
collettivo o una previa autorizzazione ministeriale.
però
• Evoluzione tecnologica ed informatica che ha
investito tanto le modalità esplicative della
prestazione lavorativa quanto l’organizzazione del
lavoro fa sì che questi strumenti abbiano
innumerevoli potenzialità di controllo, anche
occulto.
• Es. PC, smartphone, gps, software, etc.
(segue). In entrambi i
casi…
• Perquisizioni personali.
• In via generale sono vietate e punite con una sanzione
penale (art. 38 Stat. lav.)
• Limite finalistico: sono ammesse solo se risultino
strettamente indispensabili per la tutela del patrimonio
aziendale, in relazione alla qualità degli strumenti di
lavoro o delle materie prime o dei prodotti (es. azienda
orafa)
• Limiti modali: devono essere effettuati
i) all’uscita dei luoghi di lavoro
ii) con la salvaguardia della dignità e della riservatezza del
lavoratore; e
iii) con sistemi di selezione automatica riferiti alla
collettività o a gruppi di lavoratori
• Limiti procedurali analoghi a quelli previsti dall’art. 4, in
relazione alla attuazione e alle sue modalità
• Art. 1 Stat. lav.: i lavoratori, senza distinzione di opinioni politiche, sindacali e di
fede religiosa, hanno diritto, nei luoghi dove prestano la loro opera, di
manifestare liberamente il proprio pensiero, nel rispetto dei principi della
Libertà di Costituzione e delle norme della presente legge.
• Spazio di libertà inalienabile del lavoratore.
opinione (artt. • Diritto di critica: se contenuto entro limiti espressivi adeguati e non lesivo, di per
sé, dell’onore e dell’immagine del datore esclude la rilevanza disciplinare del
1 e 8 Stat. lav.) comportamento. Non richiesta la verità, ma la veridicità.
• Art. 8 Stat. lav.: è vietato al datore di lavoro, ai fini dell’assunzione e nel corso del
rapporto di lavoro, di effettuare indagini, anche tramite terzi:
a) sulle opinioni politiche, religiose o sindacali del lavoratore; nonché
b) su fatti non rilevanti ai fini della valutazione dell’attitudine professionale.
• Norma a protezione del diritto alla riservatezza del dipendente.
• L’art. 8 circoscrive il rilievo della persona del lavoratore in relazione a quanto è
funzionalmente collegato con la soddisfazione dell’interesse del creditore di
lavoro.
• Restano escluse quelle situazioni in cui il datore abbia ricevuto casualmente le
informazioni.
• Il rapporto di lavoro è l’unico rapporto a
prestazioni corrispettive nel cui ambito
(segue). Il
procedimento
disciplinare 4) (eventuale) 3) Pausa di
Sanzione raffreddamento (o
disciplinare termine a difesa)
• Presupposto fondamentale di esercizio del potere
• Preesistenza: deve esistere prima della commissione dell’infrazione e
deve contenere un insieme di regole dirette a prevedere sia le
infrazioni che le relative sanzioni.
Potere unilaterale di redazione del potere disciplinare, compensato
dalla necessità di applicare quanto stabilito dai contratti collettivi, «ove
esistano».
(segue). 1) Il • Pubblicità: deve essere affisso dal datore di lavoro in un luogo
codice accessibile a tutti.
• Si tratta di un onere di pubblicità necessario, non surrogabile per
disciplinare equivalente (ad es. mediante la consegna ai lavoratori del codice
disciplinare).
• Deve trattarsi di luogo di facile accesso, ossia di comune e frequente
transito di tutti i lavoratori e non solo di alcuni. Può essere però
«affisso» nella rete intranet dell’azienda, purché liberamente
consultabile dai lavoratori.
• Contenuto: deve prevedere le infrazioni (nullum crimen sine lege) e le
sanzioni corrispondenti (nulla poena sine lege).
Caso pratico #4.
• Una direttrice di banca ha violato la
normativa antiriciclaggio attraverso il via
libera ad operazioni irregolari che hanno
avvantaggiato illegittimamente la madre.
• La banca non ha affisso il codice
disciplinare.
• La banca può esercitare il potere
disciplinare contro la dipendente?
Soluzione
• Qualora il comportamento del
dipendente sia evidentemente illecito,
perché contrario al c.d. 'minimo etico'
o a norme di rilevanza penale, non è
necessaria l'affissione del codice
disciplinare, posto che in simili casi il
lavoratore si può rendere conto, anche
a prescindere da una specifica
descrizione dei comportamenti vietati
e delle relative sanzioni, della illiceità
della propria condotta, per cui deve
affermarsi che un comportamento
disciplinarmente rilevante contrario a
basilari ed evidenti principi, non
richiede la pubblicazione del codice
disciplinare.
Questa foto di Autore sconosciuto è concesso in licenza da CC BY-NC-ND
• Contestazione al lavoratore del fatto che il datore di
lavoro ritiene rimproverabile.
• Forma scritta ad substantiam (tranne nel caso del
rimprovero verbale)
• Caratteristiche:
a) immediatezza: tra conoscenza del fatto e
contestazione non può trascorrere più del tempo
(segue). 2) La necessario al datore di lavoro per fare gli accertamenti
necessari e assumere la decisione di dare corso al
contestazione procedimento disciplinare. L’ampiezza di tale lasso di
disciplinare tempo è variabile in dipendenza del tipo di addebito e
della struttura organizzativa del datore.
b) specificità (la lettera deve essere circostanziata e non
generica);
c) immutabilità (i fatti disciplinarmente rilevanti non
possono essere modificati successivamente).
• Ratio: consentire al lavoratore la cognizione dei fatti al
fine di esercitare pienamente il diritto di difesa.
• Termine a difesa: Il datore di lavoro è
tenuto a non irrogare alcuna sanzione se
non siano decorsi 5 giorni dalla
contestazione, tranne nel caso di
rimprovero verbale.
(segue). 3) La • Difesa orale: Il datore di lavoro è
difesa del obbligato a sentire oralmente il
lavoratore, qualora ne faccia richiesta;
lavoratore può anche ricevere solo le sue
giustificazioni scritte, ove il lavoratore
non accompagni a queste la richiesta di
essere sentito anche oralmente.
• Il lavoratore può farsi assistere da un
rappresentante sindacale.
• Una volta valutate le difese del lavoratore, il
datore può procedere, ove le ritenga
insufficienti, ad applicare la sanzione.
• Non c’è un termine di legge per l’irrogazione
(segue). 4) Le della sanzione, la quale va comunque irrogata
entro un ragionevole arco di tempo, perché
sanzioni altrimenti potrebbe operare la presunzione che
disciplinari le difese siano state accolte o che il datore
abbia rinunciato alla procedura.
• Talora la contrattazione fissa dei termini.
• Il provvedimento deve essere motivato.
• Obbligo di comunicazione al lavoratore.
Le sanzioni disciplinari
• Richiamo verbale
• Richiamo scritto
• Multa, non superiore ad un importo
corrispondente a 4 ore della retribuzione
base
• Sospensione dal lavoro e dalla
retribuzione per più di dieci giorni
• Licenziamento disciplinare (per giusta
causa o giustificato motivo soggettivo)