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“RELIGIONE”

RELIGIONE = legame, relazione, rapporto con… Dio


RELIGIO = sostantivo latino: legame, relazione, rapporto

RELIGERE = verbo latino: avere un legame, una relazione, un rapporto


DIO
= relazione reciproca
UOMO

TIPI DI RELIGIONE
A seconda di come intendiamo la relazione con Dio possiamo classificare tre tipi di religioni:
1. LE RELIGIONI NATURALI. Sono quelle nelle quali le divinità sono identificate con uno o più elementi della
natura: il sole, la luna, il fuoco, la terra, il vulcano, fiume; gli animali (divinità zoomorfe), o anche pietre
considerate sacre (obelischi, menhir e dolmen): come per esempio, le divinità dell’antico Egitto.
2. LE RELIGIONI ANTROPOMORFE. Sono quelle nelle quali divinità assumono forme e caratteri umani. Esse
infatti, sono: giovani, donne, uomini, anziani, irascibili, vendicativi, gelosi, invidiosi, misericordiosi,
coraggiosi, intraprendenti, ecc., come per esempio le divinità dell’antica Grecia.
3. LE RELIGIONI RIVELATE. Sono quelle che si fondano sulla rivelazione della divinità. Tra quelle monoteiste
abbiamo: l’Ebraismo, il Cristianesimo e l’Islam; tra quelle politeiste abbiamo l’Induismo.

LA RIVELAZIONE
RIVELARE vuol dire: portare a conoscenza degli altri qualcosa di nascosto o misterioso (mi-stero: dal greco
mùein = chiuso). Nelle religioni rivelate è Dio stesso che si rivela, facendo conoscere sé stesso e il progetto
che ha nei confronti dell’umanità.
La rivelazione divina è contenuta in un libro sacro: TANAKH per l’Ebraismo, la BIBBIA per il Cristianesimo,
il CORANO per l’Islam e i VEDA per l’Induismo.
Ciò significa che Dio parla agli uomini, utilizzando il linguaggio umano, attraverso uomini che lui stesso ha
scelto (patriarchi, profeti, cronisti, sapienti, apostoli, evangelisti).
NEL CRISTIANESIMO DIO SI È RIVELATO PERSONALMENTE NELLA PERSONA DI GESÙ CRISTO.
Nel Cristianesimo la rivelazione di Dio è contenuta nella Bibbia (Antico e Nuovo Testamen-to). La rivelazione
parte dalla creazione del mondo, dell’umanità e del popolo ebraico (Gene-si); continua con le vicende storiche
degli ebrei (Esodo, Giosuè, Giudici, Re, ecc.); poi con le profezie che riguardano il Messia e il destino del
popolo eletto (libri profetici); culmina nella venuta del Messia atteso: Gesù Cristo (Vangeli); prosegue con
l’origine della Chiesa e la descrizione della vita della prima comunità cristiana e la diffusione del Vangelo nel
bacino del Mediterraneo (Atti degli Apostoli e lettere); si conclude con le profezie e le visioni del libro
dell’Apocalisse che descrive, con un linguaggio simbolico, la lotta finale tra il bene e il male, il trionfo di
Cristo e della Chiesa celeste.
Tuttavia la rivelazione di Dio, pur concludendosi con l’ultima parola dell’ultimo libro della Bibbia: “Amen!”,
si realizza progressivamente nella storia della chiesa e nella storia personale dei singoli credenti che, sotto la
guida dello Spirito Santo, sono chiamati a comprenderla e a viverla, fino al ritorno di Gesù alla fine dei tempi.


“BIBBIA”
A.T. = 46 libri
BIBBIA = LIBRI: 73 libri
N.T. = 27 libri
b
(b i b l i a)
BIBLIA = sostantivo greco plurale: libri

BIBLOS = sostantivo greco singolare: libro

SUDDIVISIONE DELLA BIBBIA


(BIBBIA: 73 libri)
ANTICO TESTAMENTO
(46 libri)
GENESI: le origini: dell’universo, dell’uomo e del popolo
ebraico
ESODO: la schiavitù, la liberazione e l’alleanza con Dio
I PENTATEUCO LEVITICO: il culto, le leggi e le tradizioni sacerdotali
(5 rotoli) NUMERI: il popolo in cammino verso la Terra Promessa
DEUTERONOMIO: il codice normativo e i discorsi di
Mosè
LIBRI STORICI Presentano i momenti particolari della storia ebraica dopo
II
(16 libri) il ritorno nella Terra Promessa
LIBRI POETICI E Educano il popolo (con racconti, proverbi, poemi e pre-
III
SAPIENZIALI (7 libri) ghiere) a vivere con sapienza nel rispetto di Dio e uomini
LIBRI PROFETICI
IV Raccolgono gli scritti dei profeti maggiori e minori
(18 libri)
NUOVO TESTAMENTO
(27 libri)

MATTEO (Mt)

VANGELI MARCO (Mc)
I
(4 libri) LUCA (Lc)
GIOVANNI (Gv)
ATTI degli APOSTOLI
II At (di Luca)
(1 libro)
LETTERE S. PAOLO 1-2 Corinzi, Filippesi, Colossesi, Efesini, Galati, Romani,
III
(13 + Ebrei = 14 libri) 1-2 Tessalonicesi, 1-2 Timoteo, Tito, Filemone + Ebrei
LETT. CATTOLICHE
IV 1-2 Pietro, Giacomo, Giuda, 1-2-3 Giovanni
(7 libri)
APOCALISSE
V Ap (di Giovanni)
(1 libro)
BIBBIA EBRAICA: TANÁKH
Nome derivante dalle iniziali delle 3 parti che suddividono la Bibbia Ebraica che ha in tutto 39 libri.

Ta TORÁH = LEGGE. È la Legge Mosaica (i 5 libri del Pentateuco), cioè l’insieme di norme e
prescrizioni legali e morali che guidano il popolo eletto al rispetto
dell’Alleanza.
Na NEVI’ÌM = PROFETI. Sono 21 libri che raccolgono le tradizioni storiche del po-polo ebraico e dei
grandi profeti ebrei.
Kh KETUVÌM = SCRITTI. Sono 13 libri di vario genere, composti per insegnare al popolo la Sapienza
di Dio, la sapienza degli antichi, i canti e le preghiere.
BIBBIA: tempo di composizione dell’A.T.
I testi biblici sono stati composti in un lungo arco di tempo che va all’incirca dal 1000 a.C. fino al primo secolo
a.C. per quanto riguarda gli scritti dell’Antico Testamento, invece dal-l’anno 40 d.C. all’anno 100 d.C. per gli
scritti del Nuovo Testamento.
Nell’arco di questi 1.100 anni circa, i testi biblici hanno avuto un lungo processo di compo-sizione, di revisione
e di redazione.
Nella formazione dei testi dell’Antico Testamento possiamo distinguere 4 tappe:
1) DALLA TRADIZIONE ORALE ALLA SCRITTURA (prima del 1000 a.C.);
2) EPOCA MONARCHICA (decimo secolo a.C.): si tratta di una prima raccolta scritta, fatta durante il regno
di Salomone, con lo scopo di unificare (stesse norme, stessa cultura e stessa religione) il popolo
nomade che si era insediato nella Terra Promessa e che adesso godeva di stabilità e territorialità;
3) RIFORMA DI GIOSÌA (settimo secolo a.C.). Questo re volle riunificare il popolo ebraico dopo il ritorno
dall’esilio assiro e l’accoglienza degli esiliati del Regno del Nord;
4) IL GOVERNATORE ÉSDRA E LO SCRIBA NEEMÌA (quinto secolo a.C.). Essi rifondarono l’unità culturale
e religiosa degli esiliati di Babilonia rientrati in patria. In questa fase fu realizzata la redazione
definitiva del Pentateuco e di tutta la Bibbia i cui testi erano stati scritti e riconosciuti sacri fino ad
allora.
BIBBIA: cronologia del N.T.
40 d.C. 1-2 Tessalonicesi
50 d.C. 1-2 Corinzi, Filippesi, Romani, Galati, Giacomo
60 d.C. 1 Pietro, Colossesi, Efesini, Filemone, Tito, Vangelo di MARCO
70 d.C. 1-2 Timoteo, Ebrei
80 d.C. Vangelo di MATTEO, Vangelo di LUCA, Atti d. Apostoli, Giuda, 2 Pietro
90 d.C. Vangelo di GIOVANNI
100 d.C. 1-2-3 Giovanni, Apocalisse

BIBBIA: citazione
Nel 1555 Roberto Stefano, uno stampatore, divide la Bibbia in libri, capitoli e versetti per facilitare la ricerca
dei brani all’interno di essa. La cosa funziona così bene che ancora oggi si mantiene lo stesso sistema di
suddivisione.


BIBBIA: lingue e materiali
I testi biblici nascono all’interno della cultura e delle tradizioni del popolo ebraico, il quale però ha risentito
delle culture mediorientali (egiziana, assira, babilonese e fenicia), dell’elle-nismo ed infine della cultura
romana. I testi dell’Antico Testamento sono stati scritti per lo più in lingua ebraica (classica) e nell’ultimo
periodo compaiono anche dei termini e delle e-spressioni aramaici (l’aramaico era l’ebraico parlato dal popolo
ai tempi di Gesù), mentre gli ultimi libri in ordine cronologico sono stati scritti in lingua greca.
I testi del Nuovo Testamento sono stati scritti per lo più in lingua greca anche se le fonti più antiche erano
scritte in ebraico ed aramaico.
I materiali usati per tramandare gli scritti biblici erano: il PAPIRO (usato dal 1300 a.C. al 300 a.C.) e la
PERGAMENA (usata fino al decimo sec. d.C.).

BIBBIA: autore/i
Con il termine AUTORE (al singolare) facciamo riferimento all’unico e vero autore della Bibbia che è Dio. Con
ciò però non vogliamo dire che Dio ne sia stato l’autore materiale, ma che ne è stato l’ispiratore dei suoi
contenuti e del suo messaggio. Con il termine AUTORI (al plurale) facciamo riferimento a tutti quegli uomini
che, nel corso dei secoli, hanno scritto i singoli libri che compongono la Bibbia. Essi sono dunque gli autori
materiali perché hanno messo per iscritto le verità che hanno creduto per fede e che la comunità ha
riconosciuto. Questi uomini sono: i patriarchi, i profeti, i cronisti, i sapienti, gli evangelisti, gli apostoli,…
BIBBIA: ispirazione
Con questo termine facciamo riferimento a quell’azione con la quale Dio, attraverso lo Spiri-to Santo, ha
illuminato le menti e i cuori degli autori biblici per la composizione e la redazio-ne dei testi sacri. I testi biblici
nascono all’interno della cultura e delle tradizioni del popolo ebraico, il quale riconosce sacri e normativi solo
quei testi che sono stati ispirati da Dio.
BIBBIA: canone
La parola canone è la traduzione del greco kanòn, (letteralmente “canna”, “bastone diritto”'). Il termine in
origine indicava un regolo, ossia una canna per misurare le lunghezze; da qui, già in greco, il significato
traslato di regola, prescrizione, catalogo ufficiale.
Il canone è l’elenco ufficiale e definitivo dei libri che compongono la Bibbia e compren-de solo quei libri
ritenuti sacri perché ispirati da Dio.
BIBBIA: generi letterari
Ogni popolo ha un suo modo di esprimersi. Ad esempio noi non parliamo come parlano gli inglesi e non solo
perché usiamo vocaboli (suoni verbali) diversi, ma perché la costruzione della frase e del periodo risulta
diversa, rivelando un modo diverso di esprimere il pensiero. Anche all'interno di una stessa lingua esistono
modi diversi di esprimersi: in Italia, ma non solo, a seconda della Regione la lingua italiana viene parlata con
costruzioni diverse. E poi, nella vita quotidiana, ci serviamo di strutture diverse: ad es. scrivere una lettera a
un amico è diverso che dettare una lettera commerciale, il romanzo ha il suo linguaggio, il libro scientifi-co
richiede un linguaggio specifico e rigoroso. In sostanza, ogni pensiero ha bisogno di una struttura linguistica
per essere espresso: se questa struttura si collega a schemi precostituiti, foggiati da una comunità, allora il
pensiero viene espresso in “formula” e/o in “forma”, men-tre se il pensiero si sviluppa in ragionamento
determinato da una peculiarità stilistica esso viene denominato genere letterario.
Ora, per la comprensione della letteratura biblica, è indispensabile la conoscenza sia delle u-nità minime
(formule), sia di quelle minori (le forme) che delle grandi forme letterarie com-plessive (i generi). Anche se
la Bibbia è il risultato della cooperazione dell’uomo con Dio, bi-sogna tener presente che ogni autore biblico
ha scritto per la gente del suo popolo e del suo tempo, il che giustifica la grande varietà di stili in essa
riscontrabili. Comunque ciò che più conta è che l’esperienza comunicativa tramandi il messaggio. Occorre
conoscere, quindi, i generi letterari usati dalla Bibbia. Profezie – Apocalisse - Vangeli

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