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Ogni volta un alimento, una spezia, una ricetta rivelava nuovi aspetti
curativi, meditativi, yogici, ayurvedici.
- Cinzia Gallo -
- Michela Coacri -
Prefazione 12
Introduzione 14
CAPITOLO 1
Come è nata una passione, la cucina di Mariella 17
CAPITOLO 2
L’alimentazione nello yoga, la dieta yogica 21
CAPITOLO 3
Diete e mode 31
CAPITOLO 4
Ayurveda e yoga: uno stile di vita su misura 37
CAPITOLO 5
I 3 guna e in che modo influenzano il cibo, il corpo e la mente 55
CAPITOLO 6
Agni, il fuoco della digestione 59
CAPITOLO 7
I sei sapori 65
CAPITOLO 8
Combinazione dei cibi 69
CAPITOLO 9
Ekadasi: il digiuno della luna 75
CAPITOLO 10
Soia, derivati e imitazioni di carne e formaggio 79
CAPITOLO 11
Latticini: veleno o nettare? 83
CAPITOLO 13
I cerali, la base dell’alimentazione 103
CAPITOLO 14
Metodi di cottura e pentole adatte 115
CAPITOLO 15
Grassi: indispensabili per la vita 119
CAPITOLO 16
Il ghee, il cibo degli dei 127
CAPITOLO 17
Integratori e vitamine 133
CAPITOLO 18
4 Consigli pratici per iniziare 137
CAPITOLO 19
Indicazioni e suggerimenti 143
CAPITOLO 20
9 Preparazioni speciali 153
CAPITOLO 21
Ricette indiane 165
CAPITOLO 22
Mangiare come pratica di yoga 193
Avvertenza
Le informazioni contenute nel sito “www.passioneyoga.it” e
nei libri “designed by Corso Italia 3” non comportano alcuna
responsabilità diretta o indiretta da parte di Corso Italia 3
srl circa la loro efficacia e la sicurezza in caso di utilizzo o
applicazione (anche parziale) da parte del lettore. Infatti,
l’utilizzo di qualsiasi informazione riportata nel sito “www.
passioneyoga.it” e nei libri “designed by Corso Italia 3” e’ a totale
discrezione del lettore. Prima di intraprendere qualsiasi
programma, tra cui quello nutrizionale o fisico, si raccomanda
di consultare il proprio medico o uno specialista adeguato.
Ma non era solo il cibo che mi aveva colpito, c’era dell’altro… qualcosa
di più profondo e più importante. Una passione…
“Come l’ape raccoglie il succo dei fiori senza danneggiarne colore e profumo,
così il saggio dimori nel mondo.”
(Buddha)
Max Guidi
11
Questo libro nasce dalla richiesta fatta decine, forse centinaia di volte,
dai partecipanti alle vacanze yoga che dal 2004 organizziamo in Tosca-
na.
Tutto ciò offre ai partecipanti non solo una bella esperienza, ma anche
strumenti concreti da utilizzare nella vita di tutti i giorni.
La principale di queste attività che ha sempre riscontrato grandissimo
interesse e coinvolgimento erano (e sono tutt’ora) le lezioni di alimen-
tazione e cucina condotte da mia madre, Mariella.
Sono quindi particolarmente felice che questo libro sia stato finalmen-
te realizzato e sono certa che tutti gli appassionati di yoga, sia chi si sta
avvicinando ora a questa disciplina, sia chi semplicemente è curioso
13
Questo libro racconta parte della mia esperienza nel campo dell’ali-
mentazione, del benessere e dello yoga negli ultimi 40 anni della mia
vita. È stato (e tuttora è) un percorso molto personale e come tale lo
presento ai lettori.
Pur avendo attinto a molte fonti ho cercato di condividere solo ciò che
sentivo mio, che ho sperimentato personalmente e di cui sono convin-
ta adesso. Ciò non toglie che in futuro io non possa cambiare alcune
convinzioni, come è già successo in passato.
Questo è anche uno dei motivi per cui non mi piace identificarmi con
una particolare scuola di pensiero, né tanto meno qualificarmi con
un’etichetta che alluda alle mie scelte alimentari.
Per questo mi piacerebbe che quello che ho scritto servisse più che
altro da stimolo a chi legge, a cercare la “propria” via al benessere, piut-
tosto che costituire un “modello” da seguire.
Mariella
14
Capitolo 1
Il mio corpo non aveva molta energia e l’intestino, messo a dura prova
dall’uso di lassativi di tutti i tipi (sempre assunti dietro prescrizione del
medico di famiglia sin da quando ero bambina), mi procurava non pochi
fastidi: dalla colite cronica alla stipsi permanente, ad altri problemi
“minori” ad essi collegati.
Come quasi tutti sanno oggi non è possibile separare la mente dal
corpo, così se il mio corpo soffriva anche la mia mente non splendeva
certo di ottimismo e gioia di vivere.
Una mattina presi una decisione solenne: giurai a me stessa che non
avrei mai più preso medicine in vita mia, droghe delle quali il mio corpo,
assuefatto fin dall’infanzia, sembrava non poter più fare a meno in dosi
sempre più elevate quanto inutili.
Uno stato di buona salute fisica e mentale non solo è possibile, ma do-
vrebbe essere la condizione naturale dell’essere umano dalla nascita
alla morte.
Ho imparato che c’è una magia speciale nel cucinare per gli altri e che
nel cibo che porti in tavola c’è ben più di una combinazione chimica, più
o meno equilibrata, di elementi.
Capitolo 2
“Il cibo consumato diventa triplice: la parte più grossolana diventa feci,
quella intermedia diventa carne e quella più sottile diventa mente…per-
tanto in verità la mente è cibo.”
(Chhandogya Upanishad)
Cibo ed emozioni
Adesso che è ben chiaro che i due argomenti sono fortemente collega-
ti fra di loro comprenderai ancora meglio l’importanza di approfondire
l’argomento dedicando ad esso la lettura di un libro intero.
Questa è una domanda che mi viene fatta di tanto in tanto e credo che
meriti una riflessione.
Lo yoghi della tradizione classica, quindi, non si nutre dei corpi di altri
esseri viventi perché:
Chi pratica yoga, affinché la pratica dia pienamente i suoi frutti, deve
cercare di evitare di nuocere ad altri esseri viventi, non solo con azio-
ni, ma anche con parole che feriscono o con pensieri che indirizzano
energia negativa ad altri e nell’etere, dove spesso ristagnano creando
forme-pensiero inquinanti per noi stessi, gli altri e l’ambiente in gene-
re.
Il cibo degli yogi era costituito da ciò che potevano trovare facilmente
nelle foreste e che la natura forniva spontaneamente: radici, foglie,
frutta e bacche selvatiche, un po’ di latte appena munto quando qual-
cuno gliene faceva dono.
Lui sa che in ognuno dimora una scintilla divina e per questo vede in
modo equanime tutti gli esseri, senza giudicarli dal loro comporta-
mento o tanto meno dalla loro dieta. Vive in accordo ai suoi principi,
Inoltre bisogna tener conto che nella dimensione fisica non può esiste-
re la perfetta e assoluta non-violenza, poiché, per legge naturale, ogni
specie si nutre di altre.
Credo, quindi, che ahimsa non sia uno stato oggettivo e misurabile,
ma piuttosto una pratica, una direzione verso cui tendere per portare
maggiore pace e amorevolezza nella nostra vita.
Non ho mai mangiato carne neanche una volta in vita mia e ho cono-
sciuto centinaia di vegetariani, abbastanza per dire con certezza che
la dieta in sé non determina il fatto di essere una persona migliore, né
tanto meno più “illuminata” di altri.
Credo che tutte le regole etiche siano in una certa misura insite
nell’essere umano e che il principio di non nuocere o “non fare ad altri
quello che non vorresti fosse fatto a te” faccia parte dell’essere umano
in quanto tale e non tanto di uno specifico percorso o tradizione.
I testi e l’insegnamento dei maestri sono lì per ricordarci quello che già
sappiamo, da sempre.
Fai quello che ti senti, ascolta tutti ma non seguire nessuno. Fa che le
tue scelte corrispondano al tuo sentire autentico e non siano un copia
e incolla di un’etichetta moralista o dell’ultima tendenza alimentare.
Detto ciò, sappi che puoi cambiare alimentazione sempre e solo quan-
do lo desideri dal cuore.
Sono passati molti anni, gli ideali e le mode sono cambiate, ma la ten-
denza dell’essere umano a cercare la “purezza” attraverso la “durezza”
si mantiene giovane e inalterata. Specie quando si formula la “teoria”
e la si espone agli altri. In questo caso chi ascolta o legge, specie se
digiuno dell’argomento, può farsi un’idea sbagliata e arrivare a credere
che nutrirsi bene comporti privazioni e sofferenze tali che preferisce
rinunciare in partenza.
Oppure, come accadde a me molti anni fa, può prendere alla lettera
tutte le ingiunzioni, regole e regolette di chi scrive o parla di alimen-
tazione e diete “speciali” (cosa che può complicare la vita e rendere
paradossalmente malsano il nostro interesse per un’alimentazione
naturale), non sapendo che, curiosamente, e citando Mark Twain: “Non
c’è predica più implacabilmente pia di quella di una ragazza frivola”.
Un aneddoto.
32 DIETE E MODE
33 DIETE E MODE
34 DIETE E MODE
35 DIETE E MODE
Capitolo 4
Probabilmente già sai che lo yoga offre un valido aiuto in caso di stress,
depressione, mal di schiena, dolori cervicali, sollievo ai sintomi di ma-
lattie croniche e tanto altro ancora.
Per far sì che tutti possano realmente godere degli straordinari benefi-
ci dello yoga la proposta deve essere adatta al praticante e tener conto
di questi 3 aspetti:
1. caratteristiche fisiche
2. caratteristiche energetiche
3. obiettivi personali
“Se l’uomo sbagliato usa i mezzi giusti, i mezzi giusti agiscono in modo
sbagliato”.(proverbio orientale)
Tutti coloro che si avvicinano allo yoga hanno delle limitazioni fisiche
che impediscono di eseguire al meglio le posizioni e gli esercizi.
− Mancanza di flessibilità
− Infortuni o interventi subiti
− Difetti posturali
− Squilibri muscolari
− Poca consapevolezza corporea
Caratteristiche energetiche
Questi elementi sono terra, acqua, fuoco, aria ed etere che rappre-
sentano funzioni fisiche e caratteristiche emotive e mentali fondamen-
tali.
Yoga su Misura
Ayurveda vuol dire “scienza della vita”: nata circa 5000 anni fa, è una
scienza che ha come obiettivo il mantenimento dell’equilibrio fisico e
mentale.
Gli elementi costitutivi del corpo e della mente sono presenti in ogni
individuo, come anche in tutto l’Universo, e sovrintendono alle varie
funzioni fisiologiche del corpo.
“Non è la persona che si deve adattare allo yoga, bensì è lo yoga che si
deve adattare di volta in volta alla persona stessa”.
(Krishnamacharya)
Il dosha predominante
Ti faccio alcuni esempi pratici e tutto ti sarà man mano più chiaro
mentre acquisti familiarità con le caratteristiche e le qualità di questi
elementi.
I giorni più caldi dell’estate sono dominati dal fuoco (pitta) che nella
sua manifestazione eccessiva spinge in avanti in modo compulsivo,
brucia le forze vitali fino a esaurirle, affaticando corpo e mente. Que-
Nei giorni più caldi dovresti quindi modificare la tua pratica di yoga e
l’alimentazione, in modo tale da non favorire un aggravamento, au-
mentando involontariamente l’energia del fuoco.
Fase della vita: dopo i 60 anni l’individuo entra in una fase in cui sono
predominanti gli elementi aria ed etere. Nel naturale processo di in-
vecchiamento le ossa tendono a diventare più leggere, la percezione si
espande e rende più che mai disponibili all’evoluzione spirituale.
In misura eccessiva può creare i vari disturbi associati alla “terza età”,
quali perdita di memoria, insonnia, rigidità e dolori articolari. È possibi-
le bilanciarli grazie all’alimentazione, allo yoga e ad uno stile di vita che
riduca ogni eccesso di questo elemento.
Saluto al Sole
− Lento
− Consapevole
Rilassamento
− Lungo (20’)
− Confortevole
Fase della vita: la fase centrale della vita, cioè il periodo di maggiore
attività ed impegno, in cui si crea una famiglia e/o si realizzano e si con-
solidano progetti. Passioni, progetti, creatività, attività intensa hanno
bisogno delle qualità del “fuoco” e dell’“acqua” per essere realizzati e
Asana:
Tutte le posizioni che si possono mantenere senza sforzo eccessivo
impegnando il 75% della propria forza (sollecitare il limite aumenta il
fuoco), torsioni, flessioni in piedi o da seduti, le posizioni capovolte che
hanno un’azione rinfrescante.
Rilassamento
− Intermedio (10’)
− Consapevole
Questa energia è associata alla struttura del corpo, alla sua forza e
stabilità. Si dice che l’anima che entra in un corpo si “incarna”: l’elemen-
to più denso e pesante è appunto la “terra”, nelle sue caratteristiche
e qualità costitutive, il materiale principale per la “costruzione” di un
corpo. Fornisce sostegno, stabilità ed energia di coesione.
Saluto al Sole:
− energico, veloce, con salti
Asana:
Esercizi che fanno sudare ed andare oltre quello che si pensa essere il
proprio limite. Le sequenze dinamiche come il saluto al sole, le posizio-
ni in piedi impegnative e riscaldanti, posizioni di equilibrio, flessioni e
torsioni, tutte mantenute brevemente ed eseguite con poca o nessuna
interruzione tra l’una e l’altra.
Rilassamento:
Breve
A questo punto spero che sia ancora più chiaro che la presenza di
questi elementi varia ciclicamente nel corso delle stagioni ed è da qui
che possiamo partire per ristabilire e mantenere il nostro equilibrio.
Ciò ha un ruolo determinante per mantenere la nostra salute fisica ed
emotiva ancor prima di addentrarci nella specificità delle caratteristi-
che individuali.
Una cosa interessante che ho notato e che credo sia utile riportare
riguarda il fatto che quando sperimentiamo una forte prevalenza di un
certo elemento istintivamente tendiamo a scegliere ciò che ci aggrava
ulteriormente ed evitiamo ciò che ci riporterebbe invece in equilibrio.
Quindi, in linea di massima, ciò che più ci risulta difficile fare potrebbe
essere proprio ciò di cui avremmo più bisogno.
Capitolo 5
Guna vuol dire qualità. Nella Bhagavad-gita, uno dei testi fonda-
mentali della tradizione dello yoga, vengono descritti come le tre
caratteristiche primordiali della prakriti (natura materiale) che
influenzano tutti gli esseri viventi e tutto ciò che esiste in essa;
le loro interazioni in questo mondo fenomenico creano l’infinita
varietà di manifestazioni che lo caratterizzano.
Tamas: carne, uova, pesce, alcool, aglio, cipolla, tutti i cibi a lun-
ga conservazione, industriali, geneticamente modificati, cotti al
microonde e consumati molte ore dopo la cottura (sono privi di
vitalità e favoriscono inerzia e apatia). Consumati abitualmente
e in maniera prevalente producono differenti gradi di sofferenza
mentale e fisica.
Capitolo 6
“In ogni corpo animato sono il fuoco della digestione e anche l’aria vitale
inspirata ed espirata. Assimilo così i quattro tipi di alimenti”.
(Bhagavad Gita 15.14 )
Noi mangiamo attraverso tutti gli organi di senso: suoni, immagini, sen-
Agni in equilibrio nel corpo fisico, come nei corpi sottili, rafforza ojas,
l’energia vitale che dà forza fisica, chiarezza mentale, intelligenza acuta
e un forte sistema immunitario.
Tutto questo per ribadire che “mangiare bene” non basta a fare di noi
delle persone sane e imparare a gestire le emozioni e lo stress è fonda-
mentale per il nostro benessere.
Anche bere acqua e zenzero può fare dei piccoli miracoli, aiutando il
corpo a liberarsi di vecchie tossine (vedi ricetta nel capitolo 7)
66 I 6 SAPORI
67 I 6 SAPORI
68 I 6 SAPORI
Capitolo 8
Per molti l’idea che alcuni tipi di alimenti, se mangiati insieme nello
stesso pasto, possono non essere digeriti bene è un concetto poco o
per niente conosciuto.
Ogni cibo, come abbiamo visto, ha un suo sapore e una sua energia che
interagiscono col nostro sistema digerente e con tutto il corpo. Una
combinazione scorretta può causare un indebolimento della nostra
capacità digestiva – in termini ayurvedici, diminuire il fuoco della dige-
stione – e i risultati sono abbastanza comuni quanto sgradevoli: pesan-
tezza, indigestione, acidità, gonfiore, fermentazione, gas intestinali e
produzione di tossine.
Cereali: si combinano con tutti gli altri cibi, tranne che con la frutta.
Ghee: al contrario del burro, si combina bene con tutti gli altri alimenti
in particolare con cereali, verdure, legumi, frutta cotta.
Come regolarsi?
Capitolo 9
“In questo mondo esistono due procedure concrete per ottenere la libe-
razione: una è digiunare il giorno di Ekadasi e l’altra è la recitazione dei
Santi Nomi del Signore”.
(Brahma Vaivarta Purana)
Capitolo 10
Negli ultimi 10/15 anni il consumo della soia per l’alimentazione uma-
na è andato aumentando a livelli esponenziali. Questo fenomeno va di
pari passo con la diminuzione costante del consumo di latte e latticini:
per motivi etici, ma anche per il diffondersi continuo di allergie.
Così sono nati tutti quei prodotti a base di soia che molti consumano
quotidianamente.
L’acido fitico è presente nella soia in tali quantità da non essere riduci-
bile in modo significativo con l’ammollo prolungato in acqua e limone
come per altri legumi.
Altro discorso per i prodotti come tempeh, natto, miso, tamari e shoyu,
derivati dalla soia, ma sottoposti a una lunga fermentazione naturale.
Quindi, l’equivoco sui benefici della soia nasce dalle ricerche condotte
principalmente su popolazioni asiatiche che consumano quasi esclusi-
vamente prodotti di soia fermentati.
Stesso discorso vale per quella ormai vasta gamma di prodotti a base
di glutine, soia ristrutturata e tofu che stanno diffondendosi sempre
più. Imitano in aspetto e sapore la carne e anche i formaggi.
Capitolo 11
4
Adesso vorrei portare l’attenzione sul fatto che tutti i problemi con-
nessi al consumo di latte e latticini sono sorti quando l’industria ha
sostituito il cibo naturale per un erbivoro – erba e fieno – con mangimi
altamente proteici, a base di soia che, insieme ai moderni metodi di
inseminazione artificiale, hanno creato mucche con ghiandole pituita-
rie abnormi per triplicare la quantità di latte rispetto a quello che una
mucca “vera” produce.
Promuove tutto ciò che in Ayurveda viene definito con la parola “oja”.
Jeevaneeya – rivitalizzante
Rasayana – ringiovanente, contrasta l’invecchiamento
Medhya – tonico per il cervello
Balya – migliora il sistema immunitario
Stanya – favorisce la lattazione
Sara – lassativo, drenante
Tutti gli animali, anche adulti, amano bere il latte: se fosse davvero un
alimento adatto solo ai cuccioli– come qualcuno afferma - istintiva-
mente gli altri animali se ne guarderebbero dal berlo.
E ben lo sanno i contadini indiani che non di rado trovano cani, altri pic-
coli animali e persino serpenti e altre mucche adulte intenti a succhia-
re direttamente dalle mammelle della loro paziente mucca.
Per un periodo abbiamo vissuto molto vicino ad una stalla, in una co-
munità di vegetariani dove le mucche morivano solo di morte naturale.
C’era una vecchia mucca spelacchiata di nome Kalindi che viveva un
po’ appartata dal gruppo. Shanti e lei divennero grandi amiche.
Nei Veda si riteneva inoltre che bere il latte di mucca favorisse la spiri-
Ma anche una persona con una costituzione vata, un anziano che non
riesce più a masticare bene, una persona convalescente o spossata da
uno sforzo fisico eccessivo, se consuma una piccola quantità di latte,
non omogeneizzato, non scremato, proveniente da una mucca allevata
all’aperto, nutrita con erba e fieno – difficile, ma non impossibile – non
può che trarne beneficio, fisico e mentale.
Capitolo 12
CANNELLA
Migliora i valori degli zuccheri nel sangue, dei trigliceridi, dell’LDL e
del colesterolo totale. Stimola la memoria e le funzioni cognitive. I suoi
componenti attivi non sono distrutti dal calore e per le ragioni sopra
citate è particolarmente utile a chi ha il diabete di tipo 2.
CURCUMA
La curcuma è una delle spezie più usate in India. Considerata un
cosmetico naturale per le sue ormai riconosciute proprietà di poten-
te anti-ossidante contrasta quindi l’invecchiamento delle cellule. Per
questo motivo recenti ricerche scientifiche hanno rilevato l’importan-
za dei suoi effetti benefici in malattie degenerative come l’Alzheimer, il
Parkinson, l’artrite e vari tipi di cancro, fra cui quello al seno.
CARDAMOMO
Il cardamomo si presenta sotto forma di piccoli gusci dal colore verde,
contenente piccoli semi neri dal profumo e dal sapore dolce e un po’
pungente. Tutti i popoli antichi lo consideravano un afrodisiaco e veni-
va usato per preparare delle “pozioni d’amore”.
CORIANDOLO
Fra tutte le spezie è la più rinfrescante. Favorisce la digestione ed è
particolarmente adatta alle persone decisamente pitta. Stimola la
secrezione di insulina, abbassa gli zuccheri e il colesterolo nel sangue,
aiuta ad assimilare meglio le altre spezie.
CHIODI DI GAROFANO
Questa spezia ha la proprietà di riattivare il fuoco della digestione. Ma
al contrario del pepe non aggrava pitta. Riattiva e disinfetta il sistema
linfatico e previene la formazione di fermentazioni tossiche nell’inte-
stino.
ZAFFERANO
Viene usato in tutti i problemi di infertilità, mestruali e in menopausa
poiché rivitalizza tutti gli organi riproduttivi, la circolazione sanguigna
e il metabolismo in generale. È la miglior spezia per pacificare pitta
perché riequilibra le funzioni del fegato e della milza. Benefica nei
disturbi bronchiali, riduce le infiammazioni. Deliziosa nel riso dolce.
ZENZERO
È utilissimo perché migliora la circolazione sanguigna; è un rimedio
universale contro tosse, raffreddore, artrite, mal di testa, nausea.
L’uso è considerato preventivo di malattie come l’Alzheimer per le sue
qualità anti-ossidanti. Riduce il dolore e le difficoltà motorie nell’artrite
reumatoide e nell’osteo-artrite, se consumato regolarmente. Questo
perché il gingerolo, principio attivo della spezia, è un anti-infiammato-
rio e riduce il livello di dolore.
NOCE MOSCATA
Raccomandata nell’incontinenza urinaria, è un rimedio per eccellenza
del sistema nervoso per le sue proprietà calmanti e tonificanti, tanto
da essere citata come cura tonificare i nervi anche da Ildegarda di Bi-
gen, una mistica guaritrice vissuta nel 12° secolo. Aumenta la capacità
di assorbimento del piccolo intestino.
CUMINO
Il cumino è una spezia aromatica e astringente, benefica per tutto il
sistema digerente. Favorisce l’eliminazione delle tossine, contrasta
la formazione di gas, migliora la funzionalità epatica e l’assimilazione
delle altre spezie.
FINOCCHIO
Particolarmente utile nella flatulenza, nei gonfiori intestinali, raffred-
dori e febbre. Rimuove muco e grassi dal tratto intestinale. Potente
anti-ossidante e anti-cancerogeno. Favorisce la produzione di latte.
Spezia rinfrescante, in India è un’abitudine comune masticare alcuni
semi a fine pasto per aiutare la digestione. Aumenta il fuoco della dige-
stione senza aggravare pitta.
PEPERONCINO
Spezia universalmente conosciuta e usata, è molto ricca di oligo-ele-
menti e, quando è verde, anche ricchissima di vitamina C. Favorisce
tutte le funzioni cardio-vascolari e riduce il colesterolo. Ha proprietà
anti-batteriche, aiuta la digestione, rafforza il sistema immunitario.
HING (ASO-FOETIDA)
È una resina estratta dalla Ferula aso-foetida. Una pianta molto cono-
sciuta al tempo dei romani in tutta l’area mediterranea e in India.
SEMI DI KALONJI
L’uso di questi semi conosciuti anche con altri nomi (sesamo nero,
cumino nero, semi di cipolla etc.), era molto diffuso in Asia e Medio-o-
riente, dove tuttora vengono usati come spezia. Il loro nome in arabo
significa “il seme della benedizione” ad indicare i numerosi benefici che
essi apportano.
SEMI DI MOSTARDA
Questi piccolissimi semi neri appartengono a una pianta, la rapa, della
famiglia delle crucifere. Contengono molti nutrienti importanti: molte
vitamine del gruppo B, magnesio, manganese, zolfo, rame. È una spezia
riscaldante, dal sapore pungente, buona per le costituzioni kapha e
vata. Per le costituzioni pitta è opportuno un uso moderato.
ERBE FRESCHE
Salvia, rosmarino, basilico, timo, maggiorana e altre simili andrebbero
aggiunte principalmente a fine cottura. Anch’esse sono ricche di pro-
prietà. Utili alla digestione dei grassi, rinforzano il sistema immunitario
e aggiungono i loro profumi alle pietanze, rendendo ricco anche un
piatto semplice.
AGLIO E CIPOLLA
In questo libro non ci sono ricette che ne prevedano l’uso. Non a tutti
piace il loro sapore e il loro odore e non tutti li digeriscono. Qualcuno
obbietta che sono “curativi” ed è vero. Personalmente preferisco con-
siderarle più come piante medicinali che come ingredienti per i miei
piatti. Ciò non toglie che se a voi piacciono e li tollerate bene possiate
aggiungerli dove preferite.
Ricordo comunque, specie a chi pratica yoga, che queste due erbe ap-
partengono al guna tamas, l’influenza dell’inerzia e dei livelli più densi
della coscienza. Da usare quindi con moderazione e saltuariamente.
DOLCIFICANTI E SALE
Come le spezie aggiungono sapore ai cibi, ma vanno usati con molta
parsimonia e attenzione.
La stevia non altera il livello di zuccheri nel sangue, ma non a tutti piace
il suo sapore e soprattutto non sono ancora noti gli effetti di un suo
consumo abituale a lungo termine.
Capitolo 13
Ma cosa sono?
Si tratta di qualità di grano i cui semi non sono stati modificati. A parti-
re dagli anni ‘30-’40 per semplificare la meccanizzazione della raccolta
del grano molte qualità di grano furono appunto modificate. Oltre
l’80% dei prodotti da forno e di pasta presenti in commercio in Italia
provengono da questi grani moderni modificati, in particolare la quali-
tà Creso.
Per chi teme di ingrassare introducendo più cereali nella sua dieta,
passando da un’alimentazione ricca di prodotti animali a una vegetaria-
na o “mediterranea” (che prevede quindi una bassa percentuale di pro-
dotti animali), va ricordato che consumare farinacei raffinati, aggiunti
di grassi scadenti, zucchero e sale raffinati e sbiancati, non equivale a
mangiarsi un piatto di riso integrale e verdure condito con grassi sani e
biologici. Non sono questi i cereali che fanno ingrassare.
Per chi vive in città e non vede più le stelle questo può essere un acco-
stamento bizzarro.
Mais e grano saraceno sono due cereali connessi entrambi con Satur-
no e il “suo” giorno: il sabato. Il mais è il cereale degli antichi popoli che
abitavano le Americhe.
La loro vita era in armonia con la natura, tribale e dai ritmi lenti, con
le lunghe giornate arricchite dagli insegnamenti che gli anziani del
villaggio trasmettevano oralmente ai più giovani era un vivere “dolce”,
proprio come il mais è il più dolce fra i cereali.
Purificare il cibo
L’ammollo
Cereali e legumi:
ammollo in acqua con l’aggiunta di 1-2 cucchiai di succo di limone per
500 gr. di prodotto per almeno 12 ore, anche per i legumi morbidi, tipo
lenticchie decorticate e mung dahl. Sciacquare bene in un colino prima
e dopo l’ammollo.
Non lavate le verdure dopo averle tagliate: l’acqua si porterà via molti
nutrienti.
Argilla: sciogli bene due cucchiai di argilla verde ventilata per ogni litro
di acqua e lascia in ammollo la frutta e la verdura da consumare per 15
minuti. Poi lavale bene prima di consumarle.
Capitolo 14
All’inizio dell’inverno nel nostro corpo aumenta il calore del fuoco della
digestione permettendoci di digerire il cibo più pesante che in genere
si consuma in questa stagione. In questo periodo può essere una buo-
na pratica tostare i cereali primi di cuocerli.
Le pentole
I materiali più adatti per cuocere i cibi sono la terracotta naturale non
verniciata per cotture prolungate a fiamma bassa; il vetro pirex (specie
per cottura al forno); la pietra ollare, ottima per cuocere le polente, ma
il produttore deve garantirne l’assenza di amianto; l’acciaio inox 18/10
(senza nichel), meglio se a fondo triplo altrimenti tende ad attaccare; la
ghisa che diffonde il calore in modo uniforme, ma tende ad arrugginire,
quindi da oliare dopo il lavaggio; il ferro, naturalmente anti-aderente,
ottimo per i wok (si arrugginisce facilmente, quindi lavare e far asciu-
Capitolo 15
Per decenni sono stati messi sotto accusa i grassi saturi, di origine ani-
male, ma presenti anche nell’olio di cocco, perché considerati respon-
I grassi saturi (fra cui il burro, ghee, burro di cocco) contengono quan-
tità elevate di antiossidanti naturali che prevengono la loro ossidazio-
ne per azione dei radicali liberi e sono inoltre facilmente digeribili.
Le cellule che vengono così inibite nel completare il loro processo me-
tabolico possono trasformarsi in cancerogene. A causa della recente
campagna per introdurre una legge che dichiari in etichetta la presen-
za di grassi trans l’industria sta modificando i grassi con metodi diversi
dall’idrogenazione, portando così alla sostituzione di un grasso artifi-
ciale dannoso alla salute con un altro tipo di grasso, modificato con un
metodo diverso, ma altrettanto artificiale e dannoso.
Aggiungo inoltre che gli oli vegetali raffinati sono addizionati da nu-
merose sostanze chimiche quali deodoranti per renderli inodori,
sbiancanti per decolorarli, solventi e additivi per eliminare l’odore di
rancido. Infatti, nonostante i numerosi trattamenti chimici a cui vengo-
no sottoposti, hanno una conservazione di breve durata e la tendenza
a irrancidire rapidamente.
Quello che poi lo distingue da tutti gli altri oli vegetali è che gli acidi
grassi di cui è composto sono a catena media (MCFAs) anziché a cate-
na lunga (LCFAs). Tradotto vuol dire che rispetto ad altri oli vegetali e
purché sia biologico e ottenuto per spremitura meccanica
Specie nel sud dell’India l’olio di cocco viene usato molto in cucina, così
come in altre zone del mondo in cui si produce. Le popolazioni che lo
usano abitualmente hanno un’incidenza veramente bassa di quelle
problematiche che fino a pochissimo tempo fa venivano di solito impu-
tate al consumo elevato di grassi saturi.
Per quel che mi riguarda, però, credo che attenersi alle tradizioni
sane in questo campo sia sempre utile. Infatti quello che mi lascia più
perplessa sull’uso dell’olio di cocco e prodotti simili è il fatto di usare
abitualmente qualcosa che proviene da migliaia di km dal luogo in cui si
vive. E in questo senso credo che il ghee auto-prodotto con burro bio
locale e l’olio d’oliva extra-vergine “del contadino” siano certamente da
preferire.
Capitolo 16
Nei Veda è narrato che nei pianeti superiori, in dimensioni più sottili e
in cui predomina l’influenza del sattva-guna, i deva, gli abitanti celesti,
si nutrono principalmente di frutti spontanei e ghee.
“Chi inizia a praticare yoga senza nutrirsi in modo adeguato può soffrire
di vari disturbi e fare pochi progressi”. (Gheranda Samhita 5/16)
Per concludere questa lunga lista dei principali benefici e utilizzi del
ghee voglio accennare a un interessante studio scientifico condotto
in India su pazienti che si erano sottoposti a una particolare cura che
prevede l’assunzione graduale di ghee in dosi sempre più elevate, per
due settimane.
Capitolo 17
− non tutto il cibo che noi mangiamo è così scadente come viene affer-
mato
− dipende molto di quale cibo stiamo parlando: farine e cereali raffinati
e sbiancati, cibo in scatola precotto e surgelato, a lunga conservazione,
addizionato di numerose sostanze chimiche, zuccheri raffinati, bevan-
de alcoliche, gasate e zuccherate, dolci industriali, grassi idrogenati,
fast-food, patatine e chips varie, carne e latticini industriali, bevande
energetiche, margarine, succhi di frutta industriali etc. etc. NON sono
“Il cibo dell’uomo” (Franco Berrino) e non c’è apporto vitaminico e inte-
gratore che possa riparare i danni che una dieta basata principalmente
sui cibi sopra-elencati produce su chi si nutre in modo prolungato e
regolare di essi.
− Vitamine e integratori di sintesi non sono facilmente assimilabili e
utilizzati dal corpo al pari delle stesse sostanze provenienti da fonti
naturali, ovvero cereali, legumi, frutta e verdure fresche, cotte e crude,
semi e frutti oleosi, possibilmente da agricoltura biologica o prodotti
localmente da piccole aziende agricole
− le vitamine di sintesi spesso vengono eliminate direttamente attra-
verso l’evacuazione intestinale oppure, se il corpo le accumula, si de-
Quanto detto sopra vale anche per quei cibi addizionati di vitamine e
sali minerali, compresi i cereali industriali per la colazione, latte vege-
tale e non, cibi vegan industriali confezionati e precotti, derivati della
soia etc.
4 CONSIGLI
PRATICI PER INIZIARE
Capitolo 18
Nello yoga è raccomandata anche la pulizia delle narici e dei seni nasali
con acqua tiepida leggermente salata (vedi archivio del blog passio-
neyoga.it).
Una colazione salata, a chi piace, può essere costituita da riso semi-in-
tegrale, ma anche fiocchi di cereali che si cuociono rapidamente, insie-
me a qualche pezzetto di carota e altro vegetale di stagione. D’inverno
e nelle mezze stagioni anche una zuppa di miso con un po’ di pane,
meglio se non lievitato.
Per una colazione dolce sono ottime le creme di fiocchi di cereali, cotte
nell’acqua o nel latte di riso o di mandorle con un pizzichino di sale,
cannella, cardamomo, chiodi di garofano, un po’ di ghee o del buon olio
d’oliva, uvetta o albicocche secche, preventivamente ammollate, scola-
te, lavate e aggiunte a cottura ultimata.
Per chi ama il pane e gallette di riso integrale o di altri cereali, le creme
di nocciole, di mandorle, il tahini spalmati sulle fette con un po’ di miele
o marmellata naturale costituiscono una colazione veloce e nutriente.
Bevande come orzo, caffè di cereali, tè nero e verde biologico, tisane
magari con le erbe raccolte da voi sui prati di montagna o comprate nei
negozi di prodotti naturali sono le bevande più sane per una colazione
naturale.
Esistono, sempre nelle città, dei gruppi chiamati GAS (gruppi di acqui-
sto solidale) formati da molte famiglie e persone che decidono di ac-
quistare insieme cereali, pasta, pane, verdure, frutta etc., direttamente
dai produttori biologici locali.
In questo modo si acquistano dei buoni prodotti con una spesa infe-
riore e si sostengono le piccole economie locali. Se fate una ricerca su
internet potete trovarli ed agganciarvi a loro per fare la spesa insieme.
Le spezie si trovano nei negozi etnici, nei grandi negozi di cibi naturali e
in alcuni supermercati che hanno inserito degli scaffali con spezie bio;
da preferire perché non vengono irradiate come le altre, sottoposte
cioè a irradiamento con raggi x o gamma o cobalto 60 per conservarle.
Qualcuno dice: “Ma come facciamo a essere sicuri che sia biologico?”.
Però c’è sempre qualcuno che dice “Ma tanto ormai è tutto inquinato
a che serve mangiare biologico?”. Come dire: “Visto che casa mia è già
molto sporca, a che serve pulire, anzi rovescio in giro dell’altra spazza-
tura”.
Serve a diminuire i veleni nel tuo corpo, nella terra, nell’aria e nell’ac-
qua e a dare una speranza e un esempio alle generazioni future. Serve
a vivere meglio quel tanto o poco che abbiamo da vivere.
Capitolo 19
Inutile dire che dopo qualche tempo il cliente tornò a ringraziare Carla
che con il suo semplice ed anche economico suggerimento lo aveva
aiutato.
Noi che non siamo erbivori possiamo trovare tutti gli aminoacidi
essenziali mangiando legumi, frutta secca (mandorle, noci, nocciole
etc.) semi oleosi (sesamo, zucca, girasole, lino, chia, canapa), cereali
integrali, ma anche verdure come piselli freschi, fagiolini, broccoli,
cime di rapa, carciofi, mais fresco, spinaci, zucchine, bietole, cavoletti
di Bruxelles, e frutta come more, bacche, lamponi, albicocche, meloni,
melograni, kiwi e tanti altri che contengono da 0.5 gr a 5 gr a porzione
di proteine.
Tanti studi sono stati fatti al riguardo e le più recenti ricerche hanno
fissato fra i 25 e i 40 grammi di proteine al giorno il fabbisogno per
un adulto. Naturalmente, sempre in accordo all’età, alle condizioni di
salute, al tipo di attività svolta.
Fra i popoli più longevi della terra, per esempio gli Hunza che vivono in
Asia, il consumo di proteine è basso e solo in piccola parte (5% e anche
meno del cibo consumato) derivante da fonti animali.
Grassi: ghee, olio extravergine d’oliva, burro di cocco, burro, semi ole-
osi, olio di semi spremuto a freddo, germe di grano, avena.
Vitamina E: oli di semi spremuti a freddo, semi oleosi, ghee, olio extra-
vergine d’oliva, ortica, germe di grano, cereali integrali, cavoli, broccoli,
carote.
Zinco: fagioli, semi di zucca, quinoa, orzo, pane integrale, miglio, azuki,
germe di grano, lenticchie.
Iodio: sale marino non raffinato, noci, patate, cavolfiore, fagiolini, cipol-
Cobalto: carote, cereali integrali, uva, pere, fichi, cereali integrali, rape
rosse, semi di girasole.
Utensili elettrici
Quindi se non riuscite a seguire le mie ricette in tutti i dettagli per fa-
vore non concludete che la cucina naturale non fa per voi e il fast-food
e i precotti sono l’unica scelta possibile!
Quasi tutte le ricette che propongo e che prevedono l’uso delle spezie
saltate si possono semplificare mettendo tutti gli ingredienti insieme in
una pentola – spezie comprese – con acqua fredda e aggiungendo l’olio
o il ghee a fine cottura. Non è la stessa cosa, ma il risultato sarà sempre
un pasto sano e gustoso.
Un trucco!
Un’idea per chi lavora, torna a casa per pranzo e non ha né tempo né
voglia di stare troppo a lungo ai fornelli.
Importante!
A volte può succedere che chi non è molto esperto di cucina se, leg-
gendo le ricette, si accorge che gli mancano uno o più ingredienti,
rinuncia a fare quella preparazione.
E via adattandosi.
Capitolo 20
GHEE
(burro chiarificato e purificato dalla caseina, dal lattosio e dall’acqua)
Ingredienti:
500 gr. di burro buon burro di panna
Preparazione:
Mettere il burro in una pentola dal fondo spesso. Porre sul fuoco a
fiamma bassa.
Il liquido deve bollire appena e solo verso la fine - quando il liquido avrà
assunto un aspetto trasparente come olio dal colore giallo dorato (ma
mai marroncino) – potete rialzare un po’ la fiamma per 2 minuti. Que-
sto porterà a galla gli ultimi residui da eliminare.
I tempi di cottura variano in accordo alla quantità del burro utilizzato. Con-
siderate che il ghee continuerà a “cuocere” anche dopo che avrete spento la
fiamma. Appena possibile cercate di travasarlo, usando molta attenzione,
perché questo favorirà l’abbassamento della temperatura.
APERITIVO
Preparazione ayurvedica che prepara lo stomaco a ricevere il cibo
perché riattiva il “fuoco” della digestione.
Ingredienti:
Radice di zenzero grattugiata finemente lunga circa 3 centimetri; il succo di
un limone; un cucchiaio di miele raso, meglio se di acacia; 1 presa di sale.
Preparazione:
Mescolare insieme tutti gli ingredienti, ½ cucchiaio a persona, poco
meno o poco più in accordo alle proprie esigenze e al proprio gusto.
APERITIVO CALDO
Ingredienti:
1 litro di acqua, 1 cucchiaino di semi di cumino; 3 cucchiai di zenzero grat-
tugiato; 1 cucchiaino di pepe nero in grani schiacciati; 1/2 cucchiaio di semi
di finocchio.
Preparazione:
Fate bollire per 15 minuti l’acqua insieme alle spezie. Filtrate e servite
caldo. Eventualmente mettete la bevanda in un thermos per mantene-
re il calore. Da bere un po’ prima dei pasti.
Ingredienti:
½ tazza di acqua (150 ml. circa)
¼ di tazza di curcuma in polvere (70 gr. circa)
Ingredienti:
1 cucchiaino di composto di curcuma (vedi sopra)
1 tazza di latte vegetale o di mucca crudo
1 cucchiaino di ghee o di olio di sesamo o mandorle, biologici, spremuti a
freddo
1 cucchiaino di miele o sciroppo di acero
1 pizzico di cannella o bacche di vaniglia in polvere (facoltativo)
Preparazione:
Prendete un cucchiaino del preparato di curcuma e scioglietelo in una
tazza di latte. Portate a lenta ebollizione per 2/3 minuti, sempre me-
scolando con un cucchiaio di legno. Prima di togliere dal fuoco, aggiun-
gete per un minuto la cannella o la vaniglia.
Alcune ricette consigliano di frullare il tutto, cosa che sconsiglio perché l’uso
di strumenti elettrici modifica i campi energetici dei cibi, alterandone le
caratteristiche peculiari.
LASSI
Preparazione:
75 gr. di yogurt bio, possibilmente preparato a casa dal latte intero,
crudo, a temperatura ambiente
300 ml. di acqua a temperatura ambiente
1 cucchiaino di zucchero di canna grezzo
Mescolate con una frusta tutti gli ingredienti fino ad ottenere una
bevanda fluida ed omogenea.
Ingredienti:
1 litro di latte biologico, intero e crudo possibilmente
2 cucchiai di succo di limone o di yogurt
un colino di media grandezza
una stoffa di cotone tipo garza
un cucchiaio di legno
In realtà, per cagliare il latte sarebbe meglio usare delle erbe come il
cardo e il gallium, ma poiché occorre una certa esperienza per usare
questo metodo ho scelto na ricetta più pratica.
Preparazione:
Portate il latte a ebollizione, spegnete il fuoco e aggiungete lentamen-
te il succo di limone o lo yogurt allungati con poca acqua calda (circa
1/2 bicchiere di liquido).
Quando il latte sarà cagliato del tutto, la massa solida galleggerà sul
siero che avrà assunto un colore verde chiaro trasparente.
A questo punto lasciate riposare il panir nel suo liquido per una deci-
na di minuti, poi versatelo con delicatezza sul colino ricoperto con il
Procedete in questo modo finché non avrete tolto tutti i pezzi più
grossi, anche e il liquido rimasto potrà contenere qualche piccola parte
di cagliata.
Tenetelo pressato per almeno 45 minuti, in modo che perda quasi del
tutto i residui liquidi. Ne verrà fuori una formina che, a cubetti, potrete
utilizzare insieme a cereali o verdure, così com’è o saltata con un po’ di
sale e spezie.
CREMA DI RISO
Una buona preparazione per bambini e anziani o per chi non riesce a
digerire bene. Si ottiene mettendo a bollire 1 parte di riso integrale
(ma anche avena o miglio) ammollato e lavato, insieme a 8/10 parti di
GOMASIO
Ingredienti:
300 gr. di semi di sesamo
1 cucchiaino da tè di sale marino non raffinato
Preparazione:
Tenete i semi in ammollo per un paio di ore, sciacquate e scolate bene.
Il sesamo contiene molti oligo elementi fra cui un’alta percentuale di calcio,
anti-ossidanti e grassi di buona qualità. Bisogna usare accortezza nel tosta-
re i semi, perché se stanno troppo sul fuoco e incominciano ad assumere un
colore marrone producono sostanze cancerogene come tutti i grassi quando
iniziano a bruciare.
RISO PULAO
Ingredienti:
300 gr. di riso basmati
500 ml. di acqua
200 gr. di piselli
70 gr. di uvetta
70 gr. di anacardi tostati senza sale
60 gr. di ghee
2 foglie di alloro
8 grani di pepe nero
4 chiodi di garofano
½ noce moscata
5 bacche di cardamomo
1 cucchiaino di semi di cumino
1 pizzico di stami di zafferano
2 cucchiaini di sale
Preparazione:
1) Lavate il riso e lasciatelo scolare.
Ingredienti:
300 gr. di riso basmati
500 ml. di acqua
70 gr. di uvetta
70 gr. di anacardi tostati e senza sale
1 cucchiaio raso di semi di finocchio
1 cucchiaino di semi di mostarda
5 grani di pepe schiacciati
1 cucchiaino di semi di cumino
1 cucchiaino di noce moscata macinata
1 cucchiaino raso di curcuma
50 gr. di ghee
Sale
Preparazione:
1) Lavate il riso e lasciatelo scolare.
KITCHARI
Preparazione:
1) la sera prima mettete a bagno il dahl con un cucchiaino di bicarbo-
nato di sodio.
5) Scaldate il ghee in una pentola dal fondo spesso, saltate le spezie nel
ghee nell’ordine in cui sono elencate e aspettando qualche istante fra
l’una e l’altra.
ALU GOBI
Ingredienti:
350 gr. di patate
500 gr. di cavolfiore
60 gr. di ghee
50 ml di acqua calda
1 piccolo peperoncino
2 cucchiaini di semi di cumino
1 cucchiaino di semi di mostarda
1 cucchiaino di garam masala
1 cucchiaino di curry
Sale
Il garam masala è una miscela di spezie che potete trovare nei negozi indian
e che potete anche evitare se non la trovate.
Ingredienti:
600 gr. di melanzane
600 gr. di spinaci
70 gr. di ghee
1 piccolo peperoncino
1cucchiaino colmo di semi di cumino
1cucchiaino colmo di semi di mostarda
1 cucchiaino di curcuma
1 cucchiaino di curry
2 pizzichi di hing
Sale
Preparazione:
1) Lavate le melanzane, tagliatele a cubetti e mettetele in ammollo
nell’acqua per almeno un’ora.
Ingredienti:
500 gr. di fagolini
350 gr. di verza
4 pomodori maturi
50 gr di ghee
400 ml. di acqua calda
1 cucchiaio da tavola di semi di mostarda
2 cucchiaini di semi di cumino
1 cucchiaino di curcuma
1 cucchiaino di curry
2 pizzichi di hing
Sale
8) A cottura quasi ultimata, quando l’acqua sarà quasi del tutto eva-
porata, aggiungete i pomodori e lasciate cuocere insieme per qualche
minuto prima di spegnere.
Ingredienti:
800 gr. di cavolo cappuccio
5 pomodori maturi
50 ml. di acqua calda
50 gr. di ghee
1 peperoncino piccolo
1 cucchiaino di semi di mostarda
Preparazione:
1) Lavate le verdure e tenetele in contenitori separati.
KOFTA
Ingredienti:
500 gr. di cavolo cappuccio
2 patate
2 pomodori maturi
qualche cucchiaio di farina di ceci
1 cucchiaio da tavola di semi di kalonji
1 cucchiaio da tavola di coriandolo macinato
1 cucchiaino scarso di peperoncino macinato
1 cucchiaino di curcuma
olio o ghee per friggere
Preparazione:
1) Lavate il cavolo e le patate e grattugiateli.
Il segreto della cottura dei kofta sta nel tuffarli in olio ben caldo in modo da
formare subito una crosticina che impedisca loro di aprirsi e subito dopo
continuare per qualche minuto la cottura a fuoco medio per evitare che
dentro rimangano crudi.
SAMOSA
Ingredienti:
300 gr. di farina semi-integrale di grano, farro o senatore Cappelli
300 gr. di cavolfiore
150 gr. di patate
150 gr. di piselli già cotti
Preparazione:
Per il ripieno:
1) Lavate le verdure e tenetele in contenitori separati.
Per la sfoglia:
1) Mettete in una ciotola la farina, 1 cucchiaio ghee e un po’ di sale.
5) Spianate con il mattarello, uno alla volta, ogni singolo segmento fino
ad ottenere una sfoglia rotonda e tagliatela a metà.
Richiede un po’ di tempo per la realizzazione, ma anche abilità per fare i pic-
coli coni. Se non ci riuscite dategli la forma di un piccolo calzone, che è quel-
lo che fanno molti cuochi non indiani quando devono preparare i samosa.
KACHORI
Ingredienti:
300 gr. di farina semi-integrale di grano
180 gr. di mung dahl
Preparazione
Per il ripieno:
1) Mettete a bagno il dahl per qualche ora, poi lavatelo e scolatelo.
2) Cuocetelo in 400 ml. di acqua finché non l’avrà assorbita tutta tra-
sformandosi in un impasto cremoso e compatto, mescolando di tanto
in tanto con una frusta. Quindi togliete dal fuoco.
Per la sfoglia:
UPMA
Ingredienti:
300 gr. di semolino integrale
1 l. di acqua calda
200 gr. di cavolfiore
200 gr. di fagiolini
3 pomodori maturi
80 gr. di ghee
Preparazione:
Per le verdure:
1) Lavate e tagliate le verdure in piccoli pezzi, tenendole in contenitori
separati.
Per il semolino:
1) In una pentola mettete 50 gr. di ghee, quando è caldo aggiungete la
noce moscata schiacciata e tritata al mortaio.
3) Versate l’acqua calda con le verdure dentro alla pentola del semoli-
no (attenzione agli schizzi: preparate un coperchio per coprire subito
la pentola).
CHUTNEY DI MELE
Ingredienti:
4 mele bio o dell’orto
1 cucchiaio da tavola di ghee
1 piccolo peperoncino
2 cm. di cannella
1 cucchiaino di semi di mostarda
2 cucchiaini di fieno greco
1 cucchiaino di curcuma
1 pizzico di sale
2 cucchiaini di zucchero di canna integrale
1 cucchiaio di succo di limone
Preparazione:
1) Lavate le mele e tagliatele a spicchi alti 1 cm., senza sbucciarle.
2) Scaldate il ghee in un wok, aggiungete le spezie nell’ordine elencato
sopra, aspettando qualche istante fra una spezia e l’altra.
3) Aggiungete le mele, il sale, lo zucchero e mescolate una volta sola.
4) Coprite e fate cuocere a fiamma bassa per un decina di minuti, poi
spegnete il fuoco.
5) Lasciate raffreddare per 2/3 minuti, quindi aggiungete il succo di
limone e mescolate.
Nella cucina indiana esiste una varietà quasi infinita di chutney. Possono
essere dolci, salati, piccanti, acidi, liquidi e densi. Accompagnano i piatti di
riso, di legumi, di snack come i dosa (crepes di farina di legumi), i kachori, i
pakora etc. Oltre che a soddisfare l’esigenza di avere nel piatto i “sei sapori”
– e spesso molti tipi di chutney li contengono tutti – favoriscono la digestio-
ne degli altri cibi.
Ingredienti:
4 pere mature ma non troppo morbide
1 piccolo peperoncino
1 cm. di cannella
4 chiodi di garofano schiacciati
1 cucchiaino di semi di mostarda
1 cucchiaio da tavola di ghee
un pizzico di sale
2 cucchiaini di zucchero di canna integrale
Preparazione:
1) Lavate le pere, sbucciatele e tagliatele in grossi pezzi.
CHUTNEY DI POMODORO
Ingredienti:
800 gr. di pomodori maturi
1 peperoncino piccante
2 cm. di cannella cassia
4 chiodi di garofano
1 cucchiaino di semi di mostarda
2 foglie di alloro
Preparazione:
1) Lavate i pomodori, pelateli e privateli dei semi, poi tagliateli a dadini.
Ingredienti:
2 manciate di menta fresca
200 gr. di noce di cocco fresca (si può sostituire con mandorle pelate)
250 gr. di yogurt
2 peperoncini verdi
2 cucchiaini di cumino macinato
1 terzo di cucchiaino di chiodi di garofano macinati
Sale
Preparazione:
1) Se usate il cocco, grattugiatelo. Se usate le mandorle, tenetele a
bagno per un’ora e poi lavatele.
Ottimo con snack fritti e i dosa, preparazioni tipiche del sud dell’India.
CHAPATI
Ingredienti:
250 gr. di farina semi-integrale di grano antico (farro, Senatore Cappelli,
Verna etc.)
120 ml. circa di acqua
Preparazione:
1) Impastate la farina con l’acqua fino ad ottenere un impasto elastico,
ma non appiccicoso.
2) Formate della palline del diametro massimo di 3-4 cm., poi spiana-
tele una alla volta con il mattarello, formando una focaccina rotonda e
sottile.
Può aiutare lavorare con due fuochi accesi: su uno la piastra di ghisa, sull’al-
tro una retina spargi-fiamma su cui appoggiare il chapati alzando la fiamma
per farlo gonfiare.
La ricetta originale non prevede sale dal momento che è concepita per
accompagnare gli elaborati piatti indiani. Volendo, potete aggiungere il sale
a piacere.
PAKORA
Ingredienti:
500 g di cavolfiore
200 g di farina di ceci
400 ml. circa di acqua
2 cucchiaini di kalonji
½ cucchiaino di curcuma
½ cucchiaino di noce moscata
1 punta di cucchiaino di chiodi di garofano macinati
1 cucchiaino di zenzero
1 terzo di cucchiaino di hing
sale
olio per friggere
Preparazione:
1) Lavate il cavolfiore e scottatelo in acqua bollente leggermente sala-
ta, poi tagliatelo a cimette grandi circa 2,5 cm.
La ricetta si adatta molto bene all’uso di altre verdure al posto del cavolfiore
quali zucchine, broccoli, carciofi, patate lessate al dente, zucca, cardi cotti al
dente, fiori di zucca.
RISO DOLCE
Preparazione:
1) Lavate il riso e lasciatelo scolare.
2) Fate bollire il latte per circa 10 minuti finché non si sarà ridotto in
parte.
Alla fine il dolce dovrebbe avere l’aspetto di una crema non troppo densa.
Gli amici vegani non saranno d’accordo, ma il risultato usando latte vegeta-
le è di gran lunga inferiore.
HALAVA
Preparazione:
1) Tostate il semolino nel ghee finché non diventa dorato e inizia a
profumare.
LADDU
Ingredienti:
Preparazione:
1) Scaldate il ghee in una padella dal fondo spesso, aggiungete la farina
di ceci, tostate, mescolando a fiamma media, fino a quando la farina
non avrà assunto un bel colore ocra.
Capitolo 22
I rituali eseguiti nel tempio più volte al giorno, la recitazione dei mantra
e di antichi testi, creavano un atmosfera carica di un energia positiva,
favorevole al progresso spirituale e ogni cosa era in funzione di ciò,
anche tutto quello che riguardava il cibo e il mangiare.
Non era suggestione, non è successo solo allora e non serve andare in
India in un ashram perché questo accada.
“Ed egli venne a sapere che il cibo era Brahman. Dal cibo nascono tutti gli
esseri, vivono per mezzo del cibo e nel cibo ritornano.”
(Taittirya Upanishad)
I principali veicoli del prana sono il respiro e il cibo e le parti del nostro
corpo che maggiormente sono in grado di assimilarlo sono le narici e
la bocca. Infatti, se ci pensi bene, forse ti sei accorto che in momenti
in cui eri particolarmente affamato già solo in pochi bocconi hai speri-
mentato un ritorno di energia, ancor prima che il cibo venisse digerito.
Mangiando con più consapevolezza, con più amore, con più vita ed
intelligenza il cibo che ingeriamo viene arricchito di questi elementi
e diventiamo partecipi del processo di trasformazione ed evoluzione
della materia.
Qualcuno può forse avere dei dubbi se sia davvero così oppure no, ma
quello che davvero conta è il cambiamento che avviene nel momento
in cui prendiamo per buono che lo sia.
Provaci, tutte le volte che puoi; considera il fatto che non sempre si
trova il tempo per lo yoga e la meditazione, ma sempre, più volte al
giorno, dobbiamo fermarci e mangiare. Usa questi momenti come
opportunità di pratica e ti si apriranno orizzonti inaspettati.
Apparecchia in modo da avere tutto quello che ti serve e così non do-
vrai alzarti durante il pasto, spegni il telefono e fai quello che è neces-
sario per evitare interruzioni o distrazioni.
Siedi con la schiena eretta, rivolgi i palmi delle mani verso il cibo facen-
do alcuni respiri profondi e accennando un sorriso e per 3 volte recita
la sillaba om.
Prenditi qualche secondo per fare “amicizia” con il cibo che hai davanti:
magari viene da lontano, tante persone lo hanno toccato, confezionato
e trasportato. Lascia che la tua energia lo incontri, prima di introdurlo
Mastica a lungo, finché diventa liquido: è nella bocca che puoi assorbi-
re la maggiore quantità di prana.
Pensa che per produrre ciò che hai lì nel piatto c’è voluto il lavoro di
tutte le forze della natura e che in una certa misura sono lì presenti, in
particolare l’energia del sole, la sua luce e il suo calore.
Abbiamo già parlato di quanto scegliere la qualità del cibo sia impor-
tante, ma proprio come per tutte le pratiche di yoga, anche il come è
determinante, quasi più del cosa.
Sappiamo tutti che purtroppo oggi, per quanto stiamo attenti, il cibo ha
qualche forma di inquinamento o impurità, ma il COME lo prepariamo,
cuciniamo e mangiamo fa tutta la differenza del mondo, per noi stessi e
non solo.
Ci auguriamo che quanto hai trovato in questo libro ti abbia dato non
tanto un nuovo modello da seguire, ma spunti di riflessione che ti per-
mettano di incominciare, o continuare a percorrere, la tua personale
via al benessere fisico, mentale e spirituale.
E alla fine ritornare con quel senso di pienezza che ha aggiunto sapore
alla nostra vita, ritornare col desiderio di continuare a viaggiare.
201 CONCLUSIONE
Buon viaggio, allora, cari amici: possa il vento della conoscenza esservi
propizio e l’amore guidare sempre i vostri passi.
Grazie, grazie, grazie a tutti voi, cari compagni di viaggio, anche ai nu-
merosissimi non menzionati, ma mai dimenticati.
Mariella e Shanti
202 CONCLUSIONE
203 CONCLUSIONE
205 BIBLIOGRAFIA
207