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lntroduzionc ·
'i .:
&{ .· pregi' avanzato, si precisa il disegno teorico dell'autore. La canzo-
~k ne, lasciata ai margini dalla critica per le sue troppe oscurita} rife-
ribili alla raffinata tecnica dell' equivocatfo finora non perfetta-
t ·. inente decifrata dai vari editori e interpreti, rappresenta un esem-
{~; :; pio di trobar clus d' evidente ispirazione occitanica. Essa segna mol-
r_ tre, se non proprio l' abbandono della mainera « siciliana », almerio
f ~/ un prime coerente tentative di formalizzazione del ruolo salvifko
f i·della donna (che si precisa nella dialettica potenza-atto). NOteyo-_
¥ ~-lee lnche,• ai •vv.
: ; .:=.··· •
35-39,
•
l'apparire della tematica
•
della
•
luce>Ttit-
• ... • ,
~
lJ:!.;:i.'·
t;,;_::;··
_
Introduzione
XXIII
tuore e nobile per .natura e non
1
. . .
·.~"_::,-::, nasc1ta; ·Cosf come
P:-J
. illlg o no n puo ess er res o mig li~; ~ d~h ilta d1
~-,.;;-,., .ato dal vile contatto. L'intelli sole! a sua volta inconta-
.za andig~ca che gov erna ognu-
:;. O\dei de li deriva dalla conte mpglen az1one n·10 l''imp so a muo- u1
·::·. · il · 1 o a lei ass egn ato e If
:·i_:ere c1e , ne ar ruotare quest'ult. d
., , bb1'dire al C . reatore, ottene ndo i . imo , p~e n e
;;~}~
stantaneam~nte il comp1m en;.
}to ,della propria beatitudine· all
do I a~ante dovreb~e
/{J?Jtemperare ai desideri dell:am:t ste ;tl mo o, il locutore ·an~1-
•{'.;(; cipa_ all' amata un d'a ipotetico e ilo a.. ~ conged
in cielo,.neldi quale lo stessoD10
~ft :gll r1mproverera verlo usapto go com e ter
1,:~t:· ., . . ·
&.?t•~ or e prof_ano e d'avere rivolt o alla do lndOie. . paragone pe r~
• ·t· . nna r1servate solo aL w
~-~?-·.;:-e alla Verg1ne·' l'u nica g1u st1 1caz1one del poeta sara allor I
?K'~·: ·1·- d' 'eli 'N 1 ~, que -
It~· a aver amato unachi creatura di sembianz
f1t:,v:ero divino sembra ara l'eco di Paolo ~~omca. e rimpro-
anos, I.. 25 «et
,
:t;~:': coluerunt t 1 •
~:~f :>, • •e ~ervierunt_creso atur_ae potius quam Creatori, qui est be-
mentato da Agosti,rio,
f}:~ .t1edictus in sa~cula»; p~s p1u volte com 1essioni VII 1 o 16 . C · ·o.' ~-·· e
tra Sec und znu m Ma nzc hae um , 7 ,· Con'./, , ,
~tr/!
l ~
:-
._., .
9°n e d.etto, Ia c_u1tura f.ilosofica di Guido, pur dovendo molto.'allo
,
.l.U
1,46, p. 2.
,, Introduzione
xxvn
:<- re (cfr. '\ui sott o l'Ap pcnd ice III, 2), in mer ito alla poet
ica della
} · lod~ dell ama ta, da ques t'ult imo perseguita istit uend o prec
ise ana-
1 -Iog1e co~ m~n do i:iaturale. Gui do persevera imp unem ente nell'
er-
\:·· ro_re e s1 sp1ng; fino a provocare aper tam ente il prop rio
censore,
·-~ , sf~dandolo a c11!1entarsi ncll'esegesi della sua canzone piu
oscura.
,I R:ispon~end? r1gorosamente « per le rime » al com pon ime nto-
in-
v_1ato~li e svilu ppan do anzi da par suo la stratcgia «allusiva»
delle
r~e ~nter1_1e propost_a dal Bolognese, Gui tton e fa sfoggio di
abi-
hta dialett1ca e reto nca c mostra, nel contempo, d'av er hen
cotn-
pres o l' artif icio sa natu ra dcllo sper ticat o elogio rivoltogli dall'
in-
terlo cuto re. Apo stro fand o ques t'ult imo con l'iro nico cpit eto
«fi-
glio mio dile ttos o >>, l' A.retino, pur mos tran do di ricusarne le
lodi,
finis ce col riba dire la legittim ita del panegirico a lui dire tto.
D' al-
. tra part e, anzi che rica mbi are l'enc omi o, col pret esto che
::::· mile scel ta disto glie rebb e il suo corr ispo nden te dalla via del
una si-
Valo-
'.,.~: : re, sott opo ne l' ammis~ione della prop ria «pat erni ta spiritua
le» nei
;_,r. con fron ti del Gui nizz elli alla condizione che ques t'ult imo
s'in $_~
(> rizz i fina lmc nte verso l'aut enti ca· sapienza: il che significa cht: ,fif-
;--> nora l' anta gon ista ha pers egui to ideali fallaci. Da nota
re, infin.e~
· che Gui tton e si guar da ben e dall 'acc ettar e la sfida d'im pegn
atsi
nell ' emendatio dell a canz one inviatagli.
· , :· ,
/ Ven end o all' altra cele bre tenzone, quella con Bonagiunta, ac-
I- cusa espl icita rivo lta dal giudice e nota
r
io lucchese al suo omologo
/ bolo gnes e e quel la di av~r snat urat o l'int rins eca e~sen~a (la
dell' esser~ della paesia cJ amore, per sua stessa att1tudine «legg1a-
Jom:za
_1 dra» (e dun que aliena -dalle astru sita di ~gu agg io dcll,arist
oteli-
- smo con unic o scopo di sorpassare ogru altro poe ta. Tale
opera-
zion ; sare bbe stat a vizi ata·, pero , da una lacuna di fond o, cons
i-
sten te nel mod~sto fulgore del pensiero filosofico cui essa s'isp
ira,
se com para to allo splendor~ della luce di Crist_o. 11 to11:o emi.Qen
te-
men te parodistico sembra r1calcare, anche sul piano less1cale, espr
es-
sion i cara tteri stich e dell a pred icaz ione di San Bon aven tura
, hen
nota a Luc ca nella seco nda met a del Due cent o. In part icol are,
l'e-
e
sem pio dell a·lant erna del filosofo, la cui luce infin itesi mal
e ri-
e
spet to allo splendore del sole, uno dei Leitmotiv dell 'inse gnam
ento
bon aven turia no (Vanni Rovighi 1974). Ovv iam ente , la quer
volt a a riva luta re I'opzi one stillstica dello stesso Bon agiu nta
elle e
per il
trobar leu, cui Guioiz,;elli opp orra , nella sua replica, la superiorita
poet ica di un consapevole e misu rato erm etism o. Del la <;:ircosta
nza
si avvide ben e Dan te: se, infa tti, nel XX IV del Purgatorio,
.Boha-
giun ta sara cost retto a com pier e una pali nod ia, amm ette ndo
peri orita del «do lce stil nov o» sulla prop ria poe sia d'am ore,
la su~
nel