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XXI

lntroduzionc ·

lio di Giacomo da Lentini cfr. anche Giunta 1999, PP· 1


.71·1:),
er quanta 'imitazione sia abilmente dissimulata. Dopo tur
menti causati dalla visione estatica e il conseguente ammut~ l-
1 t·
mento, qui il locutore riesce a riappropriarsi della p~ola poet&£'
._ er comunicare direttamente all' amata i propri senttroe~tl. ~ :
~ -~ erenza del Notaro, egli e.costretto, pero, a constatare 1'1naruta·di
~- ni sforzo prodotto in questo senso. · - · ·. ·. :
·. real ta, dunque, l' amore esercita la propria funzione purif1:
.. . tee indipendentemente dalla stessa volonta e dalle intenzioru
{~ -·_della donna, e solo grazie alla superiore perfezione di lei. Coete~-
}L ~temente con tali premesse, nel quarto tassello del mosaico, Lo fin

'i .:
&{ .· pregi' avanzato, si precisa il disegno teorico dell'autore. La canzo-
~k ne, lasciata ai margini dalla critica per le sue troppe oscurita} rife-
ribili alla raffinata tecnica dell' equivocatfo finora non perfetta-
t ·. inente decifrata dai vari editori e interpreti, rappresenta un esem-
{~; :; pio di trobar clus d' evidente ispirazione occitanica. Essa segna mol-
r_ tre, se non proprio l' abbandono della mainera « siciliana », almerio
f ~/ un prime coerente tentative di formalizzazione del ruolo salvifko
f i·della donna (che si precisa nella dialettica potenza-atto). NOteyo-_
¥ ~-lee lnche,• ai •vv.
: ; .:=.··· •
35-39,

l'apparire della tematica

della

luce>Ttit-
• ... • ,
~

ti \. te queste 1nru1z1oru saranno portate a comp1mento, 1n man1era-p1u


;; _-. articolata, in Al car gentil: alla provocazi~ dLQuitJ_QJ}e, che·riel
~-f :, sonetto S'eo tale fosse, ch, io po,0"1~ ; ta1:~JAppendic-e-m, 2), vv. 9-
._ ( I I' s '-er-ii~ hiest{t)a;,g'a._remfti:camente che effettivo valore avesse, nel-
~f la poetica della lode inaugu.rnta dal Bolognese, la comparazione
t·- : con le forme naturali, tesa a svilire anziche esaltare la donna: '
'

Or tal epregio, per donna avanzare,


ched a ragione maggio ed'ogni cosa
che l'omo pote vedere o toccare?

Guido reagisce illustrando la sublimata raffinatezza dell'oper ~


zione: «poiche ella ha fatto passare ogni merito, in lui, dalla p
tenza all' atto, l' alto pregio e insigne puo adattarsi al cuore di lui .
Siamo ormai prossimi alla pura speculazione, caratteristica di que -
l'autentico manifesto che e Al cor gentil. Ma l'orgoglio di Guido
_ non sfuggi a Bonagiunta, che d~nuncio, al v. 3 del polemico so-
netto Voi ch,avete mutata la 11!_ainera (si veda il n ° 14), le anibizio-
;-,c.;

, :c.: ni guinizzelliane di supremazia su ogni rivale poetico: «per


f: sare ogn'altro trovatore». Un'eco della querelle giunge finct,al
a:v~-
XXVI del Purgatorio, in cui lo stesso Guido edefinito «migliore»,
!c- · mentre a proposito di Giraut de Borneil si nega ch'egli avanzi-Ar-
naut Daniel. ·
XXII
Luciano Rossi
Com een~ o ., l
reper ibili pi~ vote sottolineato, una delle principali. novita
gentil ri n~11a qwnt a canzone del corpus guinizzelliano, Al cor
ca arist ~:tra sempre amore, consiste nell'avvalersi della dialetti- .
O
aut • ca <<potenza-atto», evitando di stabilire una dipendenza
. omatica_ fra Amore e cor gentile, ma conciliando tale rapporto
cot concett1 metafisico-teolo ici della concomitanza degli attribu-
b w1ru
t ....: . erenza et• suo1 pre ecessort, autore non s1 rru-.,,,_,..
a a enunc1are che Amore e attrat to dal cuore raffinato ma giun-
e a sostenere c e in assenza . e non ~o es1stere
_ Amor e. I modelli esplicitamente evocati sono soprattutto la Con- ...f
solatto 5oeziana, nonche la riflessione giuridica sul concetto di Na-
tura. Al cuore nobile (per virtu non per natali) fa ritorno Amore
come alla s~a sede naturale; nello stesso modo l'uccello si rifugia <l:
.J
nel punto ptu nobile della selva. Sul piano filosofico, l'immagine .,·,
denv a dalla Consolatio, III, 2, 25-26, in cui l'uccello in gabbia so- -:l ·
gna mesto di poter ritornare alla selva, suo luogo d'origine: «siluas· ·(.f..'
tantu m maesta requirit, I siluas dulci uoce sussurrat». L'esempio, P
come oppo rtuna ment e sottolineato da Boitani 1999, pp. 73 sg.,
era stato scelto da Boezio per argomentare la funzione primaria ,...
della Natu ra nell'armonia universale. Sul piano formale, e altres{ '.ff
da mette re in rilievo la perfetta simmetria che s'istituisce fra i ter- ,:
mini rimpaira (riferito al ritorno dell' amore nel cuore) e inse/va (ri- 1 ")
ferito all'.«imboscamento» della creatura alata, e felicemente re- j~
cuper ato da Inglese 2000) . Non bisognera peraltro dimenticare che . ~
I' alligo ria della caccia, quale meta£ora della stessa sublimazione · .Sl
amorosa, era stata introd otta in Italia da Federico, nel De arle ve- :M
nandi cum avibus (cfr. Brugnoli 1999). D'altronde la forma ~usel- <i
lo (modellata su auze~ designa, per antonomasia, il falco, una del- •· .i
le cui varied1 piu rinomate era il faucon gentiz (Holmer 1960, p. - ~~
89; Tilan der 1932, art. genti~. .
e
.
Quel che impo rta che la nasctta del cuore nobile e di Amore
. · j
sia simultanea, cos£ come lo sono il sole e il suo splendore, il calo-
re del fuoco e la luce. S'inizia quindi la serie delle similitudini de-
sunte dal bagaglio scientifico: come la ge~ a etale s~ ~iano vir-
tuale grazie al sole, su. quello attu_ale graz1e al suo specifi~o astro,
cosf il cuore, reso nobile ma solo 1n potenza, da natur a; s _1n~amo-
ra di f atto grazie a una donna. La natur a d Amore ass1milata a
e
quell a del fuoco, il piu !egger? de~li elementi, ~ quale, ~er quest o
otivo sta in cima alla torcta, r1splendendov1 a suo p1acere, lu-
~05 0' e puro. L'iniq uita contr asta l'amo re come il fuoco
ato dalla freddezza dell'acqua. La sede d'Amore nel cuore no-
e av-
bil: e paragonabile a quella del diamante nel minerale del ferro. 11
'•i~~'•,~ , I • •

lJ:!.;:i.'·
t;,;_::;··
_
Introduzione
XXIII
tuore e nobile per .natura e non
1
. . .
·.~"_::,-::, nasc1ta; ·Cosf come
P:-J
. illlg o no n puo ess er res o mig li~; ~ d~h ilta d1
~-,.;;-,., .ato dal vile contatto. L'intelli sole! a sua volta inconta-
.za andig~ca che gov erna ognu-
:;. O\dei de li deriva dalla conte mpglen az1one n·10 l''imp so a muo- u1
·::·. · il · 1 o a lei ass egn ato e If
:·i_:ere c1e , ne ar ruotare quest'ult. d
., , bb1'dire al C . reatore, ottene ndo i . imo , p~e n e
;;~}~
stantaneam~nte il comp1m en;.
}to ,della propria beatitudine· all
do I a~ante dovreb~e
/{J?Jtemperare ai desideri dell:am:t ste ;tl mo o, il locutore ·an~1-
•{'.;(; cipa_ all' amata un d'a ipotetico e ilo a.. ~ conged
in cielo,.neldi quale lo stessoD10
~ft :gll r1mproverera verlo usapto go com e ter
1,:~t:· ., . . ·
&.?t•~ or e prof_ano e d'avere rivolt o alla do lndOie. . paragone pe r~
• ·t· . nna r1servate solo aL w
~-~?-·.;:-e alla Verg1ne·' l'u nica g1u st1 1caz1one del poeta sara allor I
?K'~·: ·1·- d' 'eli 'N 1 ~, que -
It~· a aver amato unachi creatura di sembianz
f1t:,v:ero divino sembra ara l'eco di Paolo ~~omca. e rimpro-
anos, I.. 25 «et
,
:t;~:': coluerunt t 1 •
~:~f :>, • •e ~ervierunt_creso atur_ae potius quam Creatori, qui est be-
mentato da Agosti,rio,
f}:~ .t1edictus in sa~cula»; p~s p1u volte com 1essioni VII 1 o 16 . C · ·o.' ~-·· e
tra Sec und znu m Ma nzc hae um , 7 ,· Con'./, , ,
~tr/!
l ~
:-
._., .
9°n e d.etto, Ia c_u1tura f.ilosofica di Guido, pur dovendo molto.'allo
,
.l.U

:,.:~\'.$.- pre-tomistica Ne sonoJa·


lf{/ Stud10 domerucano di Bologna, eancora
ov~ lo_ stra~rd !n_ az:io ruo lo ac~ or~ ato alla Natura, qu~e esecutri-
!j{) >pr
:~?,· -.ce de1 d1segru d1v1ru, e lodispaRoz10 nservato alla metafisica della:Ju-
)'..t;: ,,ce, mutuato dalle teorie berto Grossatesta.
~;/:·. erire, imperniata
.
intorno
ii, .- Se sono di Guido anche Di /ermoggisoff
or conforto I' aperta ostilita
di ma
;.?i./ al paradosso, per cui sarebbe dif
{> /dell'amata, piuttosto che l'in ferenza e l'oblio cui ella ha con-
e- ·dannato il suo spasimatte ante, nonche le due strafe conclusive di S' eo
;"/'' . . trovasse Pietanza, red in collaborazione con Re Enzo, entram-
ana») saranno da conside-
~; -· ·:' bi questi testi (ancora di matrice «sicili
ate a emulare i poeti
·: rar e come un cimento d'imitazione, destin
e collocati nella fa-
dell a scuola fridericiana, e andranno idealment eriore alla reda-
ant
se «eroica» della produzione guinizzelliana,
zione di Al cor genti/.
della presente
Nei sonetti piu esplicitamente «amorosi» (r-6
edizione),,.ii tema,et ivi!_~?~!?..e_q ~~ _j~ ,A.scony.9l?-en!5..._.app~~
zione della Domzna sptenaens, 1n un.~!!~JJ;t J,_~Jh.qh!m~!:m!C.a'"c' e
. "ffiseia a nn ic fi i1 ~'ese nii"".- .m . u:i:A.utellgfl)_jmmg.
ome una statua cutore. Su di esso .s'innesta il motivo·del
zione erotica la ·qua-
ampo che irrompe nella stanza con la f olgora
e direttamente al cuo-
le, per il tramite degli occhi, colpisce l'amant
ile. Qui, nello svolgere
,.. · re, suscitando in lui ·un desiderio inesaudib
XXIV
Luciano Rossi
. in mo.d o.del tut to originale, risp etto alla tradizione,
i1 motivo del-
f ~-~ !ll.ala!tia ~~am9re, Guinizzelli si rivela un pre
.. twz 10~.,no n'.ma nch era nho d'e sse r svilup cursore. Le sue in-
pate, anche se con diver-
·:.·:: . -,.:- ~,~-;~ od ali ta;\non:•·solo - da Cavalcan
ti e Da nte , ma anche da Petrar-
. : _}·.: -·-_':.: :~~;):9~e'ay ~µ iom odo di vedere
. Qu ant a alla topica della laus mu-
.: :·/\f>::,-·_,Jjer4',-,~e n i110,t £sf a,:alla poesia cla
_; ·'·:;:.:;; ~(i/S~~azione 'dell'amata, diviene inssic Gu
a che a quella trobadorica, l'e-
· ·- ·. .. • ·-. ;;~~del19:de1'santificetur nomen tuum inizzelli quasi adorante, sul
del Pater Noster. Al tema del-
: ·/Ja~<<iode>>~:s' aggiunge ino ltre quello del
« saluto » purificatorio e no-
. bilitartte~ che sara phi volte ripreso dal
giovane Da nte . Nel sonet-
:. to,. 7~ Madonna mia, viene evocata, sul modello
trobadorico, una
: vas ta gamma di impossibilia: «il giorno
in cui Amore consentisse
· che I' au tor e mutasse di sentimenti, di del
iberazione o di compor-
tam ent o, o che un' altr a don na gli fosse piu
cara, I' acqua di ogni
fiume (riviera) risalirebbe alla sorgente, il
cieco vedrebbe, il muto
par lere bbe , e le cose pesanti diverrebbero
leggere ... » Nei terzet-
ti, si ricorre alla teoria medievale per cui
il legame che unisce l' A-
ma nte alla Do min a sarebbe sta to fissato
dagli astri. II tes to si ri-
chiama in modo originale alla tradizione
de oppositis, della quale
natz sui en Provensa (3 64. 3 7).
e
uno degli antecedenti phi not i la canzon
e di Peire Vidal, Pus tor-
Alt ret tan to interessanti sono pero i son etti
d' argomento civile,
in genere trascurati dai critici perche int erp
ret ati in senso univo-
cament e «erotico». Ad esempio il n° 8, Si
sono ang
doglia, che ha tut ta !'aria d'u n autentico «conge osti'oso e pien di
do», nel quale, pur
con i ton i tipici della lirica d' amore, viene
affrontato il tema del-
1' esilio; o, anche, il n° 9, dolente riflessione sul
l'affannarsi degli
uom ini nell'arraffare i ben i ter ren i (quasi
la vita dovesse durare
ininterrottamente), senza aver riguardo alla
morte e al destine ul-
traterreno. Qu ant o al n°_10, Fra t altre pen
e maggio credo sia, seb-
bene dissimulata nel solito formulario del less
ico amoroso, abbiarrio
a che fare con un' epistola consolatoria di
tipo morale a un interlo-
cut ore che sembra in procinto di sottomette
rsi a una rigida regola.
Nelle due quartine, l' autore invita dunque
il proprio corrispondente
a pon der are molto saggiamente la sua dec
isione, che pot reb be ri-
velarsi irreversibile. Nelle terzine, egli ins
iste sull' atteggiamento
che dovrebbe seguire chiunque aspiri a una
ricompensa, la maggiore
delle quali risiede nel servire Iddio: occorr
e agire disinteressata-
me nte . In tal modo la ricompensa stessa non
verra meno.
Gu ido non evita di cimentarsi nemmeno
col genere «comico»
o «burlesco », nei son etti r r e r 2. Il primo
, Chi
var capuzzo, euna sor ta di reverie, modellata sullvedesse a Lucia u~
a formula «O !, s1
;~ (:'
l}:t: .' Introduzione XXV
l;;{~l";: quis videret ... », con cui gia nella tradizione mediolatina veniva pa-
1}~.}~~.·;: rodiato l'a:ffimirato stupore c..~e circ~ndava l'apparizione d'u~a
f <~,f_, cre atu ra muacolosa. Senonche il tono e scherzoso e svo
lto,su1 p1a-
t:;{{{p.\, -no formale, con ~n c~iaro tentativo di mimesi del lingua_ggio
Jzt:-,}f ·-la to nel No rd d Ital ia. Qu ant o al n° 12 pa: -
Volvo/
l !"JliJt\t a(b)biosa, il test o ricorda i classici vituperia dire te levt vecchta
tti dall' arna.rtte -
i :):l¥i~:-c ont ro la ~ez zan a, o_lena. A titolo merame
!fi.'.'.;}~~}.d esemp10, Properz10 IV v, vv. 1-4 '.<Terrante indica~i~o, si-vedg;
_tuum sp1m~ ?bducat;
f) ~_-\f./ lena, sepulcrum I et tua, quod non u1s, sentlat
umbra s1t1m; I.nee
:)i~!~_: 7\:se dea nt cin eri M~nes et cerberus ulto r I turp ia ieiuno
terr eat ossa
:J,-\i;~;:sono! ». E tuttav1a l'ep itet o ra(b)biosa (qu
J;;}{;;\ ~estato) sembra alludere, sulla scorta di numi ero per la prima volta at-
)ffit:? '_: manzi (per i quali si rinvia il lettore interessatosialle
modelli gallo-ro-
note di com-
i~~~f~f~f'J nen to) alla foia della vecchia.

ti!.. .Prima di concludere la nostra rassegna dei compon


~~? /t-nizzelliani, sara opp ortu ne soffermarsi con imenti gui-
particolare attenzione
,--\~f/ sui test i coi quali Gu ido si rivolse ai poeti
del suo tempo o fu .cla
_t)? cos toro chi am ato in causa. Da questo pun to
ftJf/i'.'--i un' imp~rtanza capitale le te?zoni sotto f~rma didisonvist a assumono
etto s~amblate
f1t:iif::;:. con Gwttone~ e provocatortamente cons1d
~~:;1.!t/- era te da Claudio G1un-
ta «no n poi cos{ cruciali» (136 e 13a)10 , nonche
quelle con Bona-
i~~{~~fk: giu nta (14 e 14a), per non parlare del problema del coinvolgimen-
tn:if. to del nos tro giudice nella collaborazione con Re Enz o alla com-
;;t~i> pos izio ne di S' eo trovasse Pietanza.
iJi~,;~;_·~ II son etto indirizzato a Guittone, Caro padre meo, de vostra
):??,- de che si pre ten de accompagni una non meglio identificat /au- ·
ii ·· zo~ e di cui si tich ied e la revisione e, per vari asp
a:can-
etti, un unicum
:\-. _ nel la trad izio ne romanza.
-~~'~;- ;1 ·
Con sid era te come la prova tangibile d'u n' autent
ica devozione
>:3 '_ del giovane Guinizz~lli per il Maestr
o Ar~tino (ta!e tesi eri?adi-
lt~L ta ulti ma me nte da Picone 200 0 e da Go rru 200 1), 11 sonetto e sta-
-~,:_, · to lett o al contrario, come una non trop
po velata derisione del-
,, l'in gom hra nte «pa dre » spirituale ~cui ~ui tton e
JC~ - di replicare da par suo) da Sangu1net1 1986, pp.nonVII-man cherebbe
XIII . Me ntre
;/ (; ulti ma me nte , Borra 200 0, p. I?, si esp~°:to
fi~o a ~e~inirlo «irri-
·r: . spe ttos a,·parodia», ma senza c1ment~s1_ tn ~.n anahs1. Dal canto
.~:~/,( suo, Giu nta 1998, p. 18~, te~de a sm1nu1re_
I ~mportanza del com-
pon im~ nt6 (e della rela~1va nsposta], che s1 nd~
reb be a un~ gar-
bat a scaramuccia retortca. In realta, a~pare chta
ro qua nto r due
io Cfr . Giun ta 1998, pp. 179-200.
XXVI
Luciano Rossi
«contendenti» siano di 5 . .
e
trettanto indubbio h \~nti sul piano politico e ideologico, e al-
trafactum che si spin ~ £~ arm~ sc~lt~ da Guido sia quella del con-
Ia maniera guitt _g 10 qu~st all irr1verenza11 • Cimentandosi con
oruana Guido non I . . . . I • • • • a· I
maestro, e so ratt ' .. . es1na 1 tecn1c1sm1 t1p1c1 e
e
7-8). 11 sonetio :tto la_repetttto et1mologica eJ' equivocatio (vv.
hen nota nell t ~ncepito secondo le regole dell'ars dictaminis,
1
lutatio e all 5 ud~o bolognese. ~ quartetti sono riservati alla sa-
con la preci: ~1:.tto, m~ntre net terzetti e contenuta la petitio,
. all a r~c testa d1 «emendare» la canzone allegata in os-
sequi(. adrauca dell'esegesi biblica, hen nota ai giuristi' dell'e- ·
Pocdia. 5112Ve ,a la nota al v. 14) e riesumata nella stessa An di Ro-
1an
. . no · L appeIIat1vo · padre (su cui tanto si e speculato negli ul- "•
t11ru
. _anru') r1entra
· neIIa formula esordiale del saluto, quale segno ·
dt stlma, e non presenta nulla di eccezionale· lo stesso Guittone
del res to, lo adopera phi volte, in particolare ~ella lettera 2 I, a or:
lando ~a Ch_iusi, «carissimo padre mio» (par. 2), «caro pad.re» (par;
4). C?u1tto~ano e anche l'amore per ii paradosso, per cui·Iodare il
dest1natar10 sarebbe del tutto superfluo, considerata la dirittura
morale di costui. Estremamente ambiguo, se non decisamente con-
tra££atdstico e pero il tono della second a quartina, con l' associa-
zione dei marchi (dell a polisemia de! termine fa f ede la poesia go-
liardica) con i Gaudenti, e la sarcastica insinuazione sul tipo. di
«gioia» di cui gioiscono Guittone e i suoi confratelli. Sembra plau-
sibile pensare che, sullo sfondo, s'intravveda la canzone gui~*o-
niana Messer Ranuccio amico, giuntaci in forma frammentaria ·g1a-
zie alle Lettere dell'aretino (si veda il preambolo al son. 13), da.ta-
bile poco dopo il 1265. ·
La canzone cui si allude al v. 9, e che accompagnava il sonetto,
non e stata individuata con certezza, anche se e stata a lungo ri-
tenuta «phi forte~ente ~~diziata» (Con~ini) la <<giova~e e iper-
uittoniana» Lo fin pregt avanzato (cfr. infra, IV e rdat1vo com-
~ento). Phi recentemente, Marian Pap~agi 1995, ~P.· ~84-93_, ~a
roposto d 'identificarla con Al cor gentzl. Che la pr~~a ,~tes,~s1a
k piu probabile sembra tuttavia con~e!mato d~a-~ q~~-~anza che
· Gui·ttone aveva aperto le ostilita, polem1zza~~o col Bolo-
propr10 l piu volte citato sonetto 5 ,eo talefiosse, ch' · .. potesse sta-
z~
gnese, ne , .
• Jume era in bozze ho potuto leggcrc un intercssante stqdio di
u M~ntre il prescntc
• vo ' .
· ) di rossima pubblicaz1one ......:.• J·z cn·ti·co T1 e•
neg1·1 Stud', e prob1u:mt
Paolo Borsa (alche alrmgra~l?
stuale, nel qu e t c tes1, m
'lin!
gcncrale condivisibile, ecocrcntcmente P,crs.eguita c con-
,
dotta fino ad cstre~c
1J Cfr. Summa 1 otius
~onsA~uN::;riae
,..s
Rolandini Rodulphini Bono,,imsis, Giunti, Venezia

1,46, p. 2.
,, Introduzione
xxvn
:<- re (cfr. '\ui sott o l'Ap pcnd ice III, 2), in mer ito alla poet
ica della
} · lod~ dell ama ta, da ques t'ult imo perseguita istit uend o prec
ise ana-
1 -Iog1e co~ m~n do i:iaturale. Gui do persevera imp unem ente nell'
er-
\:·· ro_re e s1 sp1ng; fino a provocare aper tam ente il prop rio
censore,
·-~ , sf~dandolo a c11!1entarsi ncll'esegesi della sua canzone piu
oscura.
,I R:ispon~end? r1gorosamente « per le rime » al com pon ime nto-
in-
v_1ato~li e svilu ppan do anzi da par suo la stratcgia «allusiva»
delle
r~e ~nter1_1e propost_a dal Bolognese, Gui tton e fa sfoggio di
abi-
hta dialett1ca e reto nca c mostra, nel contempo, d'av er hen
cotn-
pres o l' artif icio sa natu ra dcllo sper ticat o elogio rivoltogli dall'
in-
terlo cuto re. Apo stro fand o ques t'ult imo con l'iro nico cpit eto
«fi-
glio mio dile ttos o >>, l' A.retino, pur mos tran do di ricusarne le
lodi,
finis ce col riba dire la legittim ita del panegirico a lui dire tto.
D' al-
. tra part e, anzi che rica mbi are l'enc omi o, col pret esto che
::::· mile scel ta disto glie rebb e il suo corr ispo nden te dalla via del
una si-
Valo-
'.,.~: : re, sott opo ne l' ammis~ione della prop ria «pat erni ta spiritua
le» nei
;_,r. con fron ti del Gui nizz elli alla condizione che ques t'ult imo
s'in $_~
(> rizz i fina lmc nte verso l'aut enti ca· sapienza: il che significa cht: ,fif-
;--> nora l' anta gon ista ha pers egui to ideali fallaci. Da nota
re, infin.e~
· che Gui tton e si guar da ben e dall 'acc ettar e la sfida d'im pegn
atsi
nell ' emendatio dell a canz one inviatagli.
· , :· ,
/ Ven end o all' altra cele bre tenzone, quella con Bonagiunta, ac-
I- cusa espl icita rivo lta dal giudice e nota
r
io lucchese al suo omologo
/ bolo gnes e e quel la di av~r snat urat o l'int rins eca e~sen~a (la
dell' esser~ della paesia cJ amore, per sua stessa att1tudine «legg1a-
Jom:za
_1 dra» (e dun que aliena -dalle astru sita di ~gu agg io dcll,arist
oteli-
- smo con unic o scopo di sorpassare ogru altro poe ta. Tale
opera-
zion ; sare bbe stat a vizi ata·, pero , da una lacuna di fond o, cons
i-
sten te nel mod~sto fulgore del pensiero filosofico cui essa s'isp
ira,
se com para to allo splendor~ della luce di Crist_o. 11 to11:o emi.Qen
te-
men te parodistico sembra r1calcare, anche sul piano less1cale, espr
es-
sion i cara tteri stich e dell a pred icaz ione di San Bon aven tura
, hen
nota a Luc ca nella seco nda met a del Due cent o. In part icol are,
l'e-
e
sem pio dell a·lant erna del filosofo, la cui luce infin itesi mal
e ri-
e
spet to allo splendore del sole, uno dei Leitmotiv dell 'inse gnam
ento
bon aven turia no (Vanni Rovighi 1974). Ovv iam ente , la quer
volt a a riva luta re I'opzi one stillstica dello stesso Bon agiu nta
elle e
per il
trobar leu, cui Guioiz,;elli opp orra , nella sua replica, la superiorita
poet ica di un consapevole e misu rato erm etism o. Del la <;:ircosta
nza
si avvide ben e Dan te: se, infa tti, nel XX IV del Purgatorio,
.Boha-
giun ta sara cost retto a com pier e una pali nod ia, amm ette ndo
peri orita del «do lce stil nov o» sulla prop ria poe sia d'am ore,
la su~
nel

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