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a) L'agro romano
... Lasciata l'alta valle del Tevere verso Poggio Mirteto, o i colli Albani verso
Colonna, o i Simbruini verso Tivoli, l'occhio spazia su un'immensa distesa
di territorio incolto o solo in qualche zona coltivato a cereali: non alberi
annosi, non vigne, non filari di pioppi, non ubertosi poderi e case
coloniche, ma campi e pascoli che si estendono fino alla lontana linea della
marina e nei quali solo qualche capanna
e qualche raro casolare attesta la presenza dell'uomo »8.
Così Ercoli Metalli, verso la fine dello scorso secolo, dipingeva gli oltre
200.000 ettari malarici dell'agro romano i quali nel loro insieme offrivano
uno dei più desolanti paesaggi agrari dell'intera Europa.
Oltre la metà di questo vasto territorio era concentrato nelle mani della
mano morta e di poche famiglie nobili che su di esso esercitavano un tipo
di conduzione vecchia di secoli. La mancata rivoluzione agraria e la
conseguente permanenza del potere feudale e semifeudale nelle campagne
del Regno è stato da molti considerata un argine invalicabile al necessario
rinnovamento del paese all'indomani della sua Unità9.
Lo stesso Stefano Jacini, personalità certamente non sospetta, nel tirare il
bilancio dell'inchiesta affermò:
Conclusioni
Ciò che in ultima analisi scaturisce dall'Inchiesta agraria per quanto
concerne la Provincia Romana, è una società contadina arcaica, un
«medioevo» che sopravvive e fa da ostacolo alla trasformazione capitalistica
dell'agricoltura tanto auspicata da Jacini quanto da tutta la nuova classe di-
rigente.
Ma per i guitti, i burini e i cafoni dell'agro romano così come per i coloni
del Viterbese e del Frusinate, ogni invito al progresso, all'istruzione, ai
miglioramenti tecnologici erano solo parole che il duro rapporto con la terra,
la fatica scandita dal ritmo del sorgere e del tramontare del sole, il continuo chinarsi
di fronte ai forti, la malaria, la pellagra, e la fame, rendevano del tutto
incomprensibili: una amara ironia.
1
R. ROMANELLI, La nuova Italia e la misurazione dei fatti sociali. Una premessa «Quaderni
Storici », XV, 45, 1980, pp. 765-778.
2
A. CARACCIOLO, L'Inchiesta agraria Jacini, Torino 1958; D. NOVACCO, L'Inchiesta
Jacini, in « Storia del Parlamento Italiano », vol. XVIII, Palermo 1963, p. 56 seg.
3
Gli Atti della giunta per l'Inchiesta Agraria e sulle condizioni della classe agricola, (d'ora in poi
A.G.A.) furono pubblicati tra il 1881 e il 1886 in XV voll., Roma (V Circoscrizione,
insieme a Grosseto, Perugia, Ascoli, Ancona, Macerata e Pesaro) fu compresa nei tre tomi
del vol. XI.
4
A.G.A. v. 1°, pp. 52-54.
5
R. SALVATORI, Premessa a " L'Inchiesta Romilli", Torino 1979.
6
Copiosa fu la relazione presentata dal Collegio degli ingegneri agronomi, dal titolo
Relazione per la inchiesta agraria per le provincie di Roma e Grosseto così come quella di Antonio
Tittoni, Condizioni della classe agricola nella provincia di Roma. Meno estese, ma non meno
ricche di notizie e dati, furono quelle di Gaetano Barbieri, Cenni sulle condizioni dell'agricoltura
e della classe agricola nel circondario di Viterbo e di Nicola Troiani, Breve memoria intorno alle
condizioni dell'agricoltura e della classe agricola in alcuni paesi del circondario di Frosinone, quella di
Francesco Lombardini riguardante il circondario di Viterbo e quelle presentate dal comizio
agrario di Roma i cui autori furono: Augusto Poggi, Pietro Santini, Francesco Apolloni,
Vincenzo Salvatori, Don Augusto dei Conti Borgia, Pietro Salustri Galli e Enrico Cortesi.
Se si vuole estendere il discorso a quelle zone che allo stato attuale fanno parte dell'area
laziale, ma che nel periodo dell'inchiesta erano inserite in altre provincie, occorre
menzionare le monografie di Giuseppe Palmeggiani e Pietro Fallerini sul circondario di
Rieti, all'epoca inserito nella provincia dell'Umbria, quelle di Luigi Giacomelli, Domenico
Monterumaci, Antonio Piccinini, e Francesco Lojacono riguardanti l'ex circondario di
Cittaducale, quella di Luigi Darti Informazioni relative al programma della giunta agraria per quanto
concerne il territorio di Corneto Tarquinia.
Vanno inoltre ricordate la Relazione sul progetto di bonifica di un latifondo enfiteutico riferito ad una
area del circondario di Gaeta, la Memoria sull'organismo agrario del circondario di Sora e la Illustrazione
agraria del circondario di Gaeta. Le monografie settoriali non ritirate dai partecipanti al
concorso sono depositate presso l'Archivio Centrale di Stato in 24 bb. La memoria di G.
Palmeggiani e P. Fallerini, con l'aggiunta di altro materiale, è stata stampata nel 1879 con il
titolo Annuale del Comizio Agrario Sabino per l'anno 1879. Rieti, Tip. Trinchi 1879.
7
A.G.A., p. 62.
8
ERCOLE METALLI, Usi e costumi della Campagna Romana, Roma 1903, rist. 1924, p. 15.
9
Si vedano: E. SERENI, Il Capitalismo nelle campagne, Torino 1947; R. ZANGERRI,
Agricoltura e contadini nella storia d'Italia, Torino 1977; G. GIORGETTI, Contadini e proprietari
nell'Italia moderna, Torino 1974.
10
E. SERENI, Op. Cit., pp. 132 seg.
11
li Per una definizione completa delle varie figure lavorative dell'Agro Romano si veda: E.
METALLI, Usi e costumi della Campagna romana, cit. e WERNER SOMBART, La
campagna romana: Studio economico-sociale, Città di Castello 1925.
12
A.G.A., XI, f. 1, pp. 133-34, p. 786.
13
Ibid., p. 720.
14
Ibid., pp. 787-788.
15
ANGELO CELIA, Come vive il campagnolo dell'Agro Romano, Roma 1900, pp. 22-23.
16
CESARE DE CUPIS, Le vicende dell'agricoltura e pastorizia nell'Agro romano, Roma 1911, p.
634. Si veda anche PASQUALE TESTINI, Il caporale nella campagna romana, in « Strenna dei
romanisti », XXXIII, 1972, pp. 366-70.
17
W. SOMBART, op. cit., p. 95.
18
A.G.A., XI, f. 1, p. 568.
19
Ibid., p. 322.
20
" Si vedano: E. SERENI, Il capitalismo nelle campagne, cit. e Agricoltura e mondo rurale, «
Storia d'Italia », Enaudi, Torino 1972, v. 1°, pp. 136-247; F. ROMANO, Le classi sociali ín
Italia, Torino 1965, L. RADI, I mezzadri, Roma 1960; AA.VV., Agricoltura e sviluppo del
capitalismo, Roma 1970; G. GIORGETTI, Contadini e proprietari nell'Italia moderna, cit. e
Contratti e rapporti sociali nelle campagne, in « Storia d'Italia », Enaudi, Torino 1973, v. 5°, t. 1°;
P. VILLANI, Il capitalismo agrario in Italia, in « Studi Storici », (1966), n. 3, pp. 471-513.
21
A.G.A., XI, f. 1, p. 769.
22
22 Ibid., art. 19, p. 773.
23
23 Archivio di Stato di Bologna, Famiglia Ranuzzi, Istrumenti, b. 6 riportato anche da G.
GIORGETTI, Contadini e Proprietari nell'Italia moderna, cit., p. 43.
24
A.G.A., XI, f. 1, p. 774, V, XV, relazione finale di S. Jacini, p. 84.
25
Ibid., pp. 772-625.