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'M''
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*-.
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^^
SCRITTI
DI
II
BENEDETTO CROCE
LA
RIVOLUZIONE NAPOLETANA
DEL
1799
GIUS.
TIPOGEAFI-KDITOEl-LIBBAI
PBOPBEET LSTTEKARIA
A
Tipografica Editrice
Vecchi e C.
all'amico
GIUSEPPE OECI
IN
fatti
parti pi note,
derna storia
Chi
larit,
si
d' Italia.
si
accinga a
duta storica,
rono
la
hanno sempre destatp, esame con qualche ampiezza di ves'accorge subito che quei fatti non fula catastrofe
uno svolgimento importante e originale. Nello stesso anno Novantanove i pi accorti patrioti chiamavano la loro rivoluzione una rivoluzione passiva ; e il Saggio
conseguenza o
di
stoHco di Vincenzo
illustrare larga-
mente questo
e di fatti contro
resti del
clesiastico, e l'aspirazione
ciale,
a un maggior benessere
la quale,
da oltre
del
La mutazione
d'indirizzo politico
vili
Fransi
alla
i
lunga ci che
di
dice lo spirito
tempi, ossia
sentimenti
una
fu spinto
E una
societ
segreta,
Ma
intervenne
cospi-
con
scamparono con
francesi.
la fuga,
recan-
Napoli, non
si si
pot
se-
poliziotti
di
di
mancanza
ma-
Ci
volle
gli
un intreccio
comdella
plicazioni
internazionali:
dell'
interessi opposti
Francia e
all'altra favorevoli
Sicilie, e
commercio con
le
due
dai
la
Francia ad escludere
cui
l'Inghilterra
porti napoletani, in
aiuto per
le
operazioni
nel
Mediterraneo;
quali rifulse
in
modo
classico
l'insipienza di
un dotto
ufficiale austriaco,
con-
IX
complicazioni ed
avvenimenti inaspettati
ci
vollero,
nell'Ita-
meridionale.
il
primo momento
verit,
di
entusiasmo
si
e senza forze.
con-
sostenersi se
non a patto
ressi,
di
insomma
tutte quelle
mutazioni che
pizie,
compirono
durante
base del governo murattiano. Per ispiegare questa attivit, aveva bisogno di un esercito, che la difendesse e garantisse, e
saria.
le
come
le
campagne,
il
i
le
si
erano volte
di
corpo
occupaa
patrioti a procla-
mare
la
repubblica,
come
essi
l'avevano
aiutato
ombra
il
nuovo Stato
quel corpo
sul
rafforzarsi.
Ma
sempre
punto
con
era un
appoggio precario;
le
d'altra
parte,
le
contribuzioni, con
gli
spogliazioni
le
d'ogni
sorta, con
arbitri,
attizzava
la
insurrezioni
di
delle
Provin-
cie e
Il
impediva
formazione
un esercito nazionale.
recavano pericolo
di-
suo restare e
il
suo partire
X
verso,
ma
eguale \ In verit, se
patrioti di
Napoli
e
avessero
avuto
piena
coscienza
della
situazione,
condotta
si
francesi,
quando gno di
il
propri sovrani.
Per fortuna,
listi
e cattivi politici.
fran-
cesi, e
dopo
la
partenza
e mezzi
deficienti:
la
una
comfine,
media
tragedia, finch
quest'ultima, alla
prevalse.
La repubblica cadde.
i
Ma
se
il
loro
idealismo,
mancanza
di senso
po-
Di
ci si
lo
blicano in cui viveva ancora tanta parte delle idealit dei primi anni
della rivoluzione francese.
Ma
dallo
Championnet
le
si
pass al cinico
Mjan,
Championnet
si
possono vedere
Saint-Albin, Championnet, 2.^ ediz., con documenti, Parigi, 1861, pp. i doc, pp. BlO-21, lo scritto Essai sur le systme po-
genn.
la campagne de Napes, in data del 12 nevoso (2 dovuto a un francese, che appare onestissima persona e assai esperta nelle cose d'Italia, e dove si prevedono in gran parte
suivre dans
eh'
'99),
si
hanno
nel Pigna-
an IX, pp.
43-50.
XI
stessi
circostanze
che salvarono
il
frutto
dell'opera
loro. Nella
storia,
grandissima
ci
che
potrebbe dirsi
specie
l'efficacia
vi
si
quando
aggiunga
consacrazione
fallito
di
un'eroica caduta.
E quale
tentativo
ebbe pi
ri-
Novantanove:
il
la
storia
nudo
le
il
bisogno
di
primo germe dell'unit italiana; mentre spinse i Borboni ad appoggiarsi sempre pi sulla classe che li
aveva meglio sostenuti in quell'anno, ossia sulla plebe,
trasformando
via via
l'illuminata monarchia
di
re
che doveva
finire nel
1860 K Essa,
i
moderni
primi
diffi-
modo
di
assicurarsene
con
ricambi di
utili e di
cenna
programma
del
nuovo
XII
avvenimento
Italia.
ad essa
le
si
a cercarvi
nuova
Ma un'altra
la
ragione
si
aggiunge
tempo,
si
tismo
eroismi di
bont
di
ge-
accorgimenti
politici, e
l'
impreveduto
le
i
pi
varie
lazzaroni
i
masse
dei
contadini di Calabria; e
loro
genere, eccezionali;
il
Bona-
desi-
discus-
giudizio morale.
E
si
alle
hanno
serie
aggiunta
una lunga
XIII
II
Appunto
la
maggior parte
toria e di dibattimento di
dano
le
accuse e
le difese, e
gii avvocati in
titolo,
borbonici e liberali.
materiale
Ma
im-
bamento intorno ai criteri del giudizio. appena necessario ricordare che ogni fatto storico pu essere oggetto di una doppia misurazione, o
doppio criterio: l'ovvio criterio morale, e quello pro-
priamente storico.
e convinzioni
Il
primo
il
si
ele-
fini
corso
togliere
un esempio da un
stessa storia
i
storia e
anzi della
di
baroni,
da un punto
presentava
Ferrante
aveva ragione e
il
progresso, gli
regresso; l'uno
svolgimento delle
se poi
arti
e del
commercio,
feudale.
nostri,
Che
ci
che vagheggiasse
ti-
le parti
XIV
sarebbero invertite, e
re Ferrante
la
parte
brutta.
Ma non
meno
per
leali
questo
il
e legit-
Ora,
si
noti bene, la
bonica del
Novantanove
una
delle
pi fiere conla
storia.
Si,
nuova contro
condanna non
qual-
una
non
lecito calpestare,
da chi non
ragioni dei
del diritto
Invano
sovrani e
i
s'invocarono,
dai
legulei, le
le
norme
ai fatti
positivo, che
diritto
che questo
superano e contestano. Le
tra le varie
sudditi,
un popolo, debbono
battaglie, in
il
paragonarsi a
cui
il
inoffensivo
vinto.
Ma,
testo),
queste repressioni
civili,
come
(e sia
nelle guerre
pure un pre-
che rende o realmente scusabile e rispettabile, formalmente incensurabile, chi combatte e vince,
chi
opprime ed uccide:
l'illusione, o la finzione, di
XV
la
la
sua lo-
non pu
conciliarsi
con
la
violazione delle
Non
nome
e a
della giusti-
ribelli a Dio
e,
me
come
scriveva re Ferdinando),
nel
tempo
stesso, infranle
gere
la
parola data e
fatti
giuramenti e
consu-
mate capitolazioni, formare tribunali di sangue, prendendo sfacciatamente i cosiddetti giudici di tra pari
tigiani
meno
scrupolosi
(gli scelti
ministri sicuri
infierire,
dopo
la vitto-
ma
accompagnare quest'orgia
inverecondo
di
sangue
e di sevizie,
non
ma
col
ghigno
nell'opera sua.
svelata,
il
un
delitto
comune.
La
si
pu
i
ormai
considerare
compiuta.
Lasciamo da
parte
canagliume
eh'
sempre pronto
sto a
tutto ^
Ma
grandi
responsabili
restano tre;
La questione
pu
XVI
re Ferdinando,
Carolina d'Austria e
fatto
il
il
Nelson.
re
Ferdinando
dolo
si
forse troppo
onore chiamansupporre,
un
tiranno;
che farebbe
per lo
meno, l'ambizione della forza e del potere. Egli pensava alla caccia, alle femmine, alla buona tavola; e
purch
a
era pronto
intimare
la
guerra,
fuggire,
promettere, a
ri-
spergiurare, a
dendo
di
lui
allo spettacolo
Il
Nelson, scrivendo
perdita del
filosofo,
nel
momento
della
regno
a phi-
chiama un
garmente,
nostro, la
il
significato
che
solo
conviene
al
caso
denominazione pu
sono
fatte, in
restare. Della
regina
Carolina
si
che
si
spingono
non solo
completa giustificasi
zione,
ma
possa giu-
stificare
scorrettezze e tur-
pleto ed equilibrato.
e rettifica
si
pu
vedere nel recente opuscolo di Robby Kossmann, Lord Nelson und der
noto che
il
Emma
Lyons
af-
e di Carolina,
con parte
time.
Tra
rispettabile,
fu
il
vero
cui
star,
la
XVIII
XIX).
la
Si
sua lettera
al
Ruffo
dell' 11
aprile 1799 (in Dumas, I Borboni di Napoli, voi. di Documenti, pp. 231-2).
XVII
una serie
so-
menzogne
flagranti e di
violazioni d'impegni
lenni presi
non riesco ad
rie-
sce abbastanza
e l'ingegno tezza
e
la'
torbido,
e
non
ebbe
prudenza;
continuo
il
danno suo
della
e di
vita,
tutti.
E vero
che, negli
ultimi mesi
sua
dopo molte-
potuto
in
ricominciare a
affatto
regnare,
sarebbe condotta
colpo
ricomin-
modo
di apoplessia, ad
Hetzendorf,
le
impedi
di
ciare.
Pi
il
difficile
giudicare l'opera
di
le
un uomo come
sue facolt alla
genialit
che possedeva,
ma
dominatore e
1 Anche di fuori del periodo del '99, basterebbe ricordare l'indegna commedia dei due trattati del settembre 1805 (cfr. Maresca, I trattati ecc., in Arch. sfor. tiapoL, XII, 1887, pp. 589-698), in cui impegnava
la
sua
parole sacre
la
sua
parole d'honneur
la
>
leone,
cia, e l'alleanza
infami congiure e
tentati asesela
guire da
lei
Mackau,
le offese
si
veda
Emma
Lyons
Palumbo,
p. 211).
Come
vendicasse
personali,
Gorani, e
paeselli e
italien
da quella compagnia di assassini che mise alle calcagna del che perseguitarono lo scrittore democratico per non so quanti
campagne
Marc-Monnier, Un aventurier
du siede
XVIII
creatore
attingere
grandi
fatti,
dai
quali non
poteva non
operasse
serenit e
superiorit.
delle
Che
di
egli
sotto la suggestione
delle preghiere di
moine
Emma
Lyons
sull'animo suo un'efficacia secondaria. Parrebbe piuttosto che l'odio dell'inglese, contro
partigiani, lo
i
francesi e
at'ti
loro
accecasse e spingesse ad
selvaggi
suoi di-
e sleali; e
il
ufficiali
pendenti,
come
tali
gareggiare
in
con
lui
in
sentimenti, potrebbe
confermarci
fatta,
che met-
ubbidisse ad ordini
segreti
meridionale
l'antitesi e la discordia
tra
sovrani
e sudditi, in
modo che
queste
pei
l'Inghilterra
avesse sempre
valersi
un piede
in
regioni, e potesse
delle
due
vere
Sicilie
suoi
scopi
commerciali e
con
la
militari.
parola dodi
sulle
labbra, avrebbe
compiuto uno
la
quei
terribili doveri,
condidi
fatti
zione
del
militare,
strumento puro
impuri.
Non
tutte le
addotte a conforto di
spiegherebbe
alla
molte
cose, e
me
tornano
innanzi
mente le fredde parole con le quali lord Grenville nel parlamento inglese rispondeva all'attacco che se il del Fox per la violata capitolazione:
cludere
quel
trattato,
il
di
XIX
gran parte,
dalla
contro
gli altri,
con
la
rovina e la
come
capita
trovare
l'arbitrio
Ili
Le pubblicazioni antiche e recenti, italiane e straniere, sui fatti del Novantanove sone copiosissime:
e
si
la storia di
quel periodo
non
da
fare, se
piena
mu-
presente,
rendono necessa-
Nuova
le
dice
poletane
le
notizie raccolte
il
1789,
p.
n sicura
la versione ch'egli
accetta della morte del corriere Ferreri, pp. 287-8; troppo benevola
mi sembra
la
un esame
i
francesi e
giacobini napoletani.
XX
ria
e rielaborazione delle
co-
Alla massa delle pubblicazioni ho contribuito anch'io, anni sono, con le biografe ora raccolte in questo volumetto; le
di
quali
reazione alle
biografie
monotone, e
liberali.
scrittori patriottici e
oltre
glia,
mio desiderio di obiettivit, mi spinsi tanto da vedermi proclamato, non senza mia maravisu di una rivista positivistica e radicale, come
.
In questa edi-
zione
ho procurato
di
togliere
avendo nulla da
mu-
metodo Quantunque
delle indagini.
si
tratti
di scritti
composti in vari
diffcile
scor-
ha un esempio
monarchiche
alle idee
si
rivolu-
sua
opera giornalistica
concentrati parte
migliore
repubblicani
del
tra
rappresentanti
di
quella
forte
generazione; e
per
la
quest'ultimo
non
meno
interessante
sua
intenzioni
socialistiche. L'episo-
una
storia
XXI
Lo
scritto
che segue
offre
una
serie
di
notizie,
che
tentativo
di
delineare la
fisonomia politica
si
di
uno
trovarono
al
e eh' forse pi
come
scienziato e
argomenti da
me
presi
l e in generale,
un
po' tenui;
in
di ripresentarli in
forma pi compiuta
una
volta,
dopo quindici
in
volume
ho
ritoc-
del 1799,
cati
Roma, Loescher,
non solo
altri,
li
ricerche,
ma
an-
che mi accadde
tutti,
chivio storico
per
le
anche
il
Ho
che
contiene,
si
rispetto
al
il
Nelson, sul
quale
breve scritto
infine,
le
intorno a
un opuscolo
del
Badham. Avverto,
note
XXIII
me
e dagli amici
1899),
Di
Giacomo
(Napoli,
Morano,
memorabile
av-
venimento.
Napoli, agosto 1911.
B. C.
MONITORE NAPOLETANO
La letterata
(1752-1792)
lleonora E.
tra
i
annoverarsi
un posto
nella storia di
mente vigorosa
allora viva,
e nel suo
di
italiana.
Venuta a Napoli giovinetta, appena pu considerarsi A Napoli la dicevano, e si diceva ella medesima
e la sua famiglia, di fresco fatta ita-
talvolta, portoghese;
liana,
dimoravano
ci
in Napoli.
recavano dal
Portogallo a
Roma due
di
mentel
runa
di
con
la
di
Maria Lopez,
tenera
vedova
figliuoli di
et Michele e Giuseppe, e
un
fratello,
abate Lopez K
Da
Napoli,
Clemente
Lopez nasceva
in
Roma
i
il
13 gendi Eleo-
nomi
Cominciata
la
romana per
tasi in
effetto
modo da sembrare
Roma
or-
tutti
dimoravano,
di uscire nel
i
Stato
Romano^. E
con
tra
figliuoli
due suoi
seca,
8-9.
Lo
scrittore delle
Memorie
segrete,
edite
Na-
il
padre
di Eleonora involto in
re, e giustiziato:
donde
una
1
favola.
La
di S.
tili
Maria
At-
e pubblicata
nella
Nuova
Antologia,
16
agosto 1899,
p.
728.
La
se-
casa,
dove abitava
col n. 22.
la famiglia
gnata
2 Per non essere in queste indecorose circostanze possibile che medesimo signore abbia da conservare in Roma un ministro pubblico ed un numero di vassalli onorati e fedeli, solo per esser testimoni degl'insulti che contro la sua autorit regia e contro il decoro pontificio si sono accumulati e vanno crescendo in parole et in
il
portoghese in
Roma
Francisco Dalmada de Mendoza, l'uno del 2 luglio, l'altro sospensivo del 4 luglio, e l'ultimo del 6 luglio, che assegna per termine
si
I.
LA LETTERATA
Agli stranieri
si
da
tre secoli e
ritrovavano
allora
in
Napoli
1
connaziofigli
due
maa
schi d Clemente,
un
terzo, a
mente Henriquez de Fonseca Pimentel Chaves, che da diciassette anni dimorava in questa capitale con figli e nepoti, parte dei quali trovavasi
dava
sue prove di
nobilt,
il
ed otteneva dal
riconoscimento
re,
Pimentel nati
dimanano
si
^.
La giovinetta Eleonora
faceva intanto
le
notare
per
sua facilit
all'improv-
comporre versi
latini
italiani,
anche
brit.
al
gli
Un
letterato toscano,
questa
,
giovine
gentildonna portoghese
che
D'Ayala, Padula,
11.
ce.
parere della R.
la
che un diploma di re Giuseppe di Portogallo del 17 agosto 1767, e il Camera di Napoli del 23 giugno 1775, nel quale si tratta
questione del
modo
in cui la nobilt di
siderata in
uno
t)
alla
un amico
il
del
manda
all'amico
un sonetto
di
lei:
il
Peccato
che
il
sonetto non
facile
ritrovi pi K
Com'
col curioso
lo stesso
nome
di
Epolnifenora Olcesamante
2;
e circa
Al-
tidora Esperetusa
si Il
possono
duca
di
uno
dei migliori
^,
verseggia-
decimottavo
le si
rivolgeva con
un sonetto
di esortazione e di augurio:
trito
Di Minerva movete
il
passo ardito.
il
N dumo
o sasso arresta
pie gentile,
Le due
1768,
lettere di
Domenico Saccenti
gno
da Napoli,
me
di Napoli, in Arch.
napoL,
a.
IV
e V, 1879-1880.
let-
tere di Vincenzo
Mori a settantaquattro anni nel 1791. Cfr. intorno a lui le Monti al Bertela del 25 settembre, 5 novembre
e
e 3
dicembre 1779;
Signorelli,
I.
LA LETTERATA
trastulli
E E
'1
donneschi
avendo a
fiorito,
vile,
Seguite delle
Muse
il
dolce invito
Deh non
E un
mondo,
secondo ^
Un
Inclita pastorella
alma Altidora,
le pietre
^.
Pianger fa di dolcezza
Ed Emmanuele Campolongo,
teo,
il
non
seri,
meno
mezzo
suoi
amici e per
gli
uomini pi o
meno
musarum
regina
Poesie di D.
I,
26.
Lo
riferisce
Antonio di Gennaro, duca di Belforte, Napoli, 1796, anche il Conforti, Napoli nel 1799, 2. ediz., pp.
ul-
159-160.
2
Baldassarre Papadia, Egloghe pastorali, Napoli, 1770: egl. cfr. Napoli Signorelli, op. cit., VII, 139-141.
Sepulcretum amicahile Emanuelis Campolongi, pars
I,
I et II,
\
Neap.,
1781,
Ecco
il
primo
hoc enim in
Ma
la
coraggiamento da colui che era considerato allora come il gran maestro della forma poetica, e che aveva destato le
sue ingenue ammirazioni e
e glorioso Metastasio.
zioni a stampa, e
il
i
lui
mand
le
il
poeta cesareo
il
spondeva, secondo
epistola ^
tra
com-
plimenti, lodi iperboliche, invii di versi, preghiere di presentarli a tale o tal'altra persona illustre, e saluti alle jco-
muni conoscenze.
sarcophago
tot laudibics
digna poetria
inglorio
\
ut vix
a quoquain
nedum a Campolongo
concele-
brari potuerit
1
illu-
la
vivace
immaginazione che gli anima e li colora, e non meno per l'abbondanza delle notizie storiche e mitologiche onde sono arricchiti, sarebbero gi degnissimi di somma lode considerati unicamente in s stessi:
ma
di
dove
si rifletta
una
Ha
ben Ella veduto che codesta specie d'usurpazione dei mia avrebbe potuto essere in me per avven;
e,
me
luminosa fermentazione del nativo suo fuoco poetico all'assidua lettura degli scritti miei. Io presto ben volentieri senza verun esame
tutta la mia fede a cotesta, forse puramente
tentissimo di poter congiungere
al
officiosa, asserzione,
le
con-
rendo,
anche l'interesse dell'amor proprio. Continui, con progressi corrispondenti a cosi mirabili principi, a fare onore ed invidia alle sue pari
e
:
ecc., ecc. .
I.
LA LETTERATA
di fastidio
del
linee
un po' d'impaccio e
.
l'amabilisri-
Il
ciel
mi guardi (scriveva
spondendo a una lettera di auguri pel capodanno del 1775), il ciel mi guardi dalla peccaminosa temerit di voler prescrivere
limiti
alla
ma mi
guardi egualmente
mia cagione le muse di quei pochi momenti di ozio che a lei rimangono, e che tante lodi a lei e a noi tanto diletto producono, cosi lodevolmente impiegati. A chi mai potrebbero non essere gratissime
in
le
il
sue lettere?
Da
quello
che
me
cagionano
io
misuro
mi hanno
recato,
perch procedenti da
delle
lei,
dell'ingresso del
nuovo anno:
ufficio
per altro
che per
al-
fatto, ridotto a
il
non esser
vendemmia
il
delle poste ed
Ma
coi
lamenti
per
,
la
interruzione della
cosi
invidiabile
corrispondenza
della
con
gli
com'egli s'esprime
di cor-
Danubio
solo
per
quest'ultimo saggio della sua sapienza nell 'accumulare parole senza nulla dire) su questo andare:
tica,
All'ultima poe-
morale,
metafisica, seduttrice,
non mi arrischiere d'intraprendere una categorica risposta, ancorch mi trovassi sulle spalle una mezza
lettera, io
il
mio
suo.
10
preminenza al mio sesso. Io gliela cedo buona voglia senza cimentarmi a difenderla; ma non perdoner per mai la soperchieria di tentarmi di vaeh '
il
nit,
ma
lunga certamente
di
Eleonora che
contem-
perli-
contengono ^
ci
della gloria, per le nozze di Ferdinando IV con Maria Carolina; e poi un sonetto alla
figlia (1773); e
ancora
matrimoni
La
del
primo
figlio
maschio
(1775);
vita del
di
famoso marchese
Pombal
cantata
grande
ri-
Due
lettere
degU 8 marzo
1776, e
dei 22
stampate nelle Opere postume del signor ab. Pietro Metastasio, pubbl.
dall'ab. conte
Insieme con
altre
otto
Borghi, 1832, pp. 1048-50, 1088-1093. Queste relazioni epistolari col Metastasio sono diventate pel
Botta
{Storia, libro
XVIII) relazioni
>
di
amore
2
amata
Se ne veda la bibliografia in
lllusfr. e
doc, n.
I.
I.
LA LETTERATA
11
defi-
Le quali
tutte si potrebbero
al posteriore
Non occorre
allora
ed enumerare
i
le
generalmente
feu-
mano
Lodare
il
modo come
un
altro di
promovere
progresso di quei
e cortigiane, in
il
bocca
perdevano
carattere di ser-
decadenza
assumevano nuove
si
e pi nobile significato.
La cantata La
nella
prima
mandato da Giove
da Pallade
barbarie
e
Io
alla
succede, dopo
un periodo
il
di
civilt,
la
corruttela,
un
bambinello, eh'
il
figlio del-
Carolina ^ Tale
il
goffo
la
no-
dicembre 1778 nell'epidemia del Maria Carolina per questo figliuolo (non dissimili da quelle dello Hbert contro Maria Antonietta) fa giustizia lo Helfert, M. K., Anklage und Vertheidigungen, Wien, 1884, p. 92.
1
II
il
17
12
stra
tato,
Ma un
entu-
siasmo sincero
in
come
questi, messi
bocca a Pallade
Le
sicule contrade
Ma
l'et di
Fernando
Ogni
Propagherassi allora
Col verace sapere
La verace
Il
virtude,
valor....
e,
di lei figlio,
verace
il
Pi evidente
pensiero
il
dell'autrice
di
nell'altro
piccolo
dramma che
l'altro:
celebra
marchese
Pombal
che presi
dice tra
Non
vi cosa pi difficile a
agli
rinvenire, n rinterra,
venuta pi piacevole
quanto
il
ed ugualmente fermo
secondo, che costante
primo
in affidarsi ai
consigli
ai
del
il
secondo
il
in sacrificarsi
servigi
re
vinit perch
il
denza eterna,
re,
il
come
i
ma
insieme
bisogni e le
preghiere di questi
dilicato
sollevano al
egli
la
impiego diviene
si
appoggiano
I.
LA LETTERATA
13
una nazione
son
figlia
),
nella quale
dallo
io
non
nacqui,
ma
della quale
scacciamento
stato cristiano
uno
senza
il
fino
con
gli
smembramenti
sofferti
abusi
introdotti per
seminar diftdenza e
matemati-
dividere
popoli, le lamentevoli
che
i
giacch
(vi si
E un
risorgimento
le
appare
e del
ministro Pombal,
fondatore
della pace
cui
nire in lei
norma
movimento
i
sopportano pi volentieri
Fedelt e
la
contrasti tra
il
Virt e
il
la
Tradimento,
e delle Deit
E non sembrano
lodano
il
il
re ed
il
ministro
Te serbi
Cielo a noi,
E
Il
serbi a
te,
signore,
Il fido
esecutore,
saggio consiglier.
La cantata
il
suo
punto saliente negli accenni alla formazione della marineria napoletana per opera del ministro Acton e della re-
14
che
il
l'attivit
sua
la sua
voce
longo,
(col
il
Buonafede,
il
Calsabigi,
il
Cunich,
Campoal
coro
sem-
un codice
socialistico
in
pieno secolo
decimottavo
Owen
un esperimento che anticip quelli degli San Leucio era una mail
re pro-
E
Il
mar
ti
pose al piede;
Usa
gli antichi
esempi,
'l
Te
il
volo,
E E E
a sdegno prendi:
faticosi spirti,
Sovra
2
le
nome.
354.
1862-3,
I,
I.
LA LETTERATA
le
15
vevano buoni
modo
lutamente
testamenti,
mente quella mnagerie d'iiommes heureux , che il marchese d'Argenson disegnava una volta di fondare. Comunque, la legislazione di San Leucio mosse le fantasie, e parve diretta a risolvere, come allora si disse, il problema: se gli uomini saran sempre tra loro nemici, o se vi mezzo di renderli tra loro amici e quindi beati ^ Dai saggi dati si pu anche scorgere il valore dei versi
Capriccio di sovrano, che a
fa venire in
me
fa-
non
il
diceva
vero professandosi
e
si
venivano effondendo
periodo.
le
nuove aspirazioni
civili
di
quel
Con lentezza ed a
il
chia forma
dava
in
Napoli
il
concetti massonici
entusiasmi
dei
repubblicani,
e
come,
costitu
pi
tardi,
il
movimento
il
della Carboneria
dei
zionalisti,
che ebbe
imtras-
forma
*.
le
[Si
veda
ora S. Stefani,
2
Una
avanzano pochissime
poesie.
16
sposando un
Tria de
entrato
Solis,
ufficiale
dell'esercito
napoletano,
Pasquale
come cadetto
ultra,
gradi nel
reggimento di
alla
soli suoi
morte
disperato dolore
le
porgeva
le
al
bambinello:
!
Figlio,
figlio,
ahi
l'ora
questa
te girarmi,
A me
l' ti
chinando
la
vezzosa
testa.
e tu parevi alzarmi
La
tenerella
mano, e
primi darmi
al cor funesta!..,.
Altra volta
gli
sembra
di averlo
seg-gio,
gli occhi
Quand'ecco, in mezzo
me
vicino
Improvviso apparir
Egli scherza, io
Gli usati vezzi e
'1
il
veggio.
lo
volto alabastrino
Non
La data
et
D'Ayala,
Vite
degV ita-
liani, p. 287.
Le
de vita
volume
del
chivio di Stato).
I.
LA LETTERATA
stendo, or la ritiro,
il
17
Ed
or la
mano
petto,
Finch
sangue agitato
al cor rifugge.
La
E
La
senza ch'abbia
Fonseca, silebo,
Quam decimam
De
uii'Oc?e al
salvata in
quali,
2
un suo aborto:
Simoniana. L'invettiva del De Martino diretta contro le scioccherie e le impertinenze scritte dal tedesco Archenholz su Napoli nel suo England und
Italien (Leipz., 1785, trad.
De Martino
un epigramma
scritto in
li
loroso avvocato e
disertore di Parnasso
gli
aveva
una
mandargli dei
e
versi, e
affretta col
desiderio.
Ma
versi
non vengono,
il
un'invettiva in cui
la stuzzica, la
rimprovera,
De Martino
a cantar la palinodia:
meque
tridenti feris
De Martino mori
18
Ma
in Eleonora,
come ben
disse
Vincenzo Cuoco,
delle
la
poesia formava
tante
cognizioni
che l'adornavano
prima giovinezza,
pi nobili intelletti.
La sua cultura
moda, com'
grande
li
coltivavano con
di
principessa
Colubrano Fau-
Madice
un contemporaneo
^
;
come
donna
mattematica
si
e del
giarne
il
tali
scienze
si
uniscano con
le disci-
Ma
campo principale
economia e
della
sua attivit
aveva prescelto
che formavano
il
gli studi di
di diritto pubblico^
Si vedano le note al poemetto del De Martino, In Getnnanum, p. 44. D'Ayala, Vite, p. 294. 3 II Metastasio lo ricorda nelle sue lettere all'Eleonora del 1776. 4 Nelle opere dello Spallanzani non mi riuscito di trovare nessun ricordo della nostra; ma cfr. D'Ayala, Vile, p. 286. Nell'opera del La Cecilia, Storia ser/ reta delle famiglie reali, ecc., Genova, 1860, III, 493-4, si riferisce una lunga iscrizione del letterato toscano Gherardo Drai
si
va-
I.
LA LETTERATA
19
Come
Compose
si
tempo un
libro di
argomento econoai
bibliografi.
(scrive
il
poli tra
1786 e
il
prima
fatta notare
per alcune poesie piacevoli ed ingegnose, e s' poi dedicata a studi aridi
ma
sopra
un progetto
di
banca nazionale, dove sono idee molto profonde, che potrebbero interessare gli uomini pi istruiti in tali materie
^
resta invece
Ma
ritto
un saggio
delle sue
conoscenze di
della
di-
pubblico nella
traduzione e comento
vecchia
Nullum
la
^.
ius pontlficis
maximi
in regno neapolitano
-,
che
recente abolizione
della chinea
aveva richiamato
in vita
Ai molti
scritti
che
e dall'altra
volle contri-
buire l'Eleonora col suo lavoro, diretto specialmente ad opposizione di una Breve istoria del dominio della sede apostolica nelle Sicilie di
pontificia, e
Gorani, Mmoires
Si
Parigi, 1793,
si riferisce
I,
76-77.
veda
la
Bibhogr.
tale
pubblicazione
la lettera
e doc., n. II).
stor.
^
G. LioY, L'abolizione della chinea da inediti documenti, in Arch. nap., a. VII, 1882.
Un
volume
Palermo,
Amenta,
1887, p. 58 sgg.
20
La
traduzione ricca di aggiunte fatte dalla traduttrice (contrassegnate con asterischi), che adattano
il
testo alle
nuove
espone,
come ora
del 1701 e da quella del Caravita del 1707 agli scritti del
Giannone,
zionale
scritti
,
illustre
si
campione
di cui
pu ben dire
di noi
suoi
,
formata quasi
anonima
nesio
Grimaldi e
del
(ella
contemporaneo Giuseppe
Cestari.
Sar certamente
di
un regno, oggetto
modo
loro
coloro, i quali hanno nella mente saputo anticipare a s medesimi quest'epoca e merc l'opera loro condurla a noi . Ma il volume pubblicato non era se non il saggio dell'opera completa, che doveva contenere una serie d' illustrazioni in appendice al testo del Caravita, i cui posti sono segnati da numeri ro-
rispettare ed
ammirare
avrebbe esaminato
la
natura de'
trattati,
che possono
E avrebbe
tali trattati
in
di
la
mezzo; e finalmente
natura dei
i
si
fatti
accaduti tra
normanni
le
pontefici,
secondo
di quei tempi.
Per
isfortuna, la sua
malferma salute
I.
LA LETTERATA
del
21
bito a
stampa
il
resto
che
Ma
si
pu
sempre una
fallace
ma-
ed
diritti
dell'uomo e
le relazioni
primogenifedecommesso, non dote: il Regno amministrazione e difesa dei diritti pubblici della nazione, conservazione e difesa dei diritti privati di ciascun
Regno' non
tura, non
e per questa
con-
servazione
ci
ci
vogliono
Principe
i
;
dunque
ci
i
tributi
Principe; e
tributi
e proporzionata ai bisogni,
hanno perci una misura relativa non sempre eguali, della Nala
disserta-
Nota 35 a pp.
140-1.
Il
La giacobina
(1792-1799)
'ome C.
sostenitrice
Ferdinando,
la
sua
si
ed
non ha mancato, con intenzione che vorrebbe essere sagace o maliziosa ed semplicemente gretta e volgare, di raffrontare le lodi, tribuite pochi anni prima
e qualcuno
ai sovrani,
con
stile
le
mu-
tazione di
rico, gli
che adem-
Le tempre
estremo
sioni, e
intellettuali
hanno
di codesti trapassi
da un
all'altro,
sono invece
intime.
Tra
il
l'idealismo monarchico
Annua a
est
{In
germanum,
p. 44).
II.
LA GIACOBINA
e di
23
e quello degli Spar-
culto fantastico di
tani e dei
Numa
Angusto
comune: un primo momento, viene cercato nell'opera altamente morale di un sovrano assoluto, concepito come il protettore del suo popolo, e, in un secondo momento, dissipata dall'esperienza la prima
Romani, c' qualcosa
di sostanzialmente
il
illusione,
si
ricerca
invece
nella
da
gli
seguire.
Lo spettacolo
ma
ad affrettarla con-
il
programma
delle (gin-
Roma
a Napoli un
forte
da varie
categorie di persone,
ma
principalmente
da coloro che
mal soffrivano
e
il
promosso dall'Acton e
se-
Il
merto oppresso,
il
nazional mendico.
Carco d'onor
Ck)si in
e gloria
ogni straniero...
quel sonetto:
Sire, tu torni al
che fu
conferma
di quest'avver-
si veda il maggio 1792 dall'ambasciatore francese in Napoli Cain A. Franchetti, Le relazioni diplomatiche fra la corte di Napoli
slor. del
Risorgimento italiano,
a. I, fase.
24
bito con
rando.
Ma
go-
stesso
programma trovare un
gico e inflessibile
esecutore
tratti
Francia; ed erano
gli antichi
cosi,
venivano
mutando da regalisti
idealisti,
giacobini.
le
appartenne
la
nostra Eleonora.
persone
illuminate
di quel
tempo,
massoniche,
gettarono
e delle
germi delle
posteriori
societ patriottiche
cospirazioni re-
pubblicane ^
a
se
si
me sembra
recarono
Latouchc
e accolsero
suggerimenti
dell'ammiraglio e degli
ufficiali francesi
d'iniziare a Napoli
forma
di Marsiglia^.
si
D'altra parte,
Custode
le
carte dell'ambadelle
francese
si
trame che
ordivano
si
tra
gli
altri
documenti
^.
compromettenti
tutti distrutti
vedano specialmente, G. Pepe, Memorie, Lugano, 1847, prima del 1799. D'Ayala, Vite, p. 289. Memorie segrete, edite dallo Helfert, p. 104.
Si
I, 9,
II.
LA GIACOBINA
se
i
25
ne sono
sal-
determinare
di
tratti prin-
cipali di quel
movimento,
il
nome
Eleonora s'incontra
ma
di coloro
*;
che erano
Annibale Giordano
Notiamo
^.
di
ri-
masta vedova
Che
ella fosse gi
un Giuseppe
la
Albarelli, che
pre-
che
infatti,
com'egli
stesso
riconosce,
i
aveva
le spie e
poliziotti della
tal
De Simone,
Giunta di stato
poli
nei suoi
quartieri.
Ho
notato tutte
le case,
tal
modo tengo
le
quadro civile
di tutta Napoli;
ed ho combinato
mie
operazioni di appurar cosi per la Giunta di stato, col decidere de' caratteri delle persone per la frequenza del tratto
fra loro .
di
Ma com'
nato
il
Torella?
domand
l'Albarelli.
il
De Simone,
di
1792
sin
dopo
il
26, 85.
D'Ayala,
Vite,
p. 287.
il
fa
men-
26
primo moto:
mentel
via.
'.
Perch frequenta
madama Fonseca
Pi-
E qualche
trioti del
per tutt'altra
Eleonora aveva coltivato sempre relazioni coi compasuo paese d'origine, e specialmente coi compo-
il
commeni
suoi
De Losa,
il
segretario d'amba-
poeta cesareo
Nel 1798
ministro
De Sa
si
trovava
inca-
come
ricato di affari
il
segretario
Ora
il
De Souza, scrivendo
al
suo superiore
De Sa per
le
que-
sciocca
il
donna quanto dotta altrettanto pazza, imprudente e (tale, dal suo punto di vista, doveva sembrargli), De Souza non cessava di raccomandare calma e modenon
la
riguardava,
guaio.
qualche grosso
Ma
erano ammonimenti
inutili, e ai principi di
II
volume
lo
prima
del 99.
Si
vedano
le lettere al
glio 1777.
Lo
stesso
parte- di Eleonora al
di
Braganza, di passaggio
gli elogi
comunicava
che
il
II.
LA GIACOBINA
27
il
De Souza dava
in
la notizia
tere
prigione.
dir
vero, non
credeva capace di
complotti,
ma
di sole
m'era stata arrestata, conveniva supporre che il governo napoletano avesse indizi sicuri, ed in questi tempi di depravazione generale
carcerarla ^
(egli
conosciamo esattamente, fu condotta alla Vicaria, in quella prigione che si diceva del Panaro ,
altri sospetti di
giacobinismo
^.
Ma
De Souza che
le relazioni
con
la
sua
portoghese.
La
lettera
fu
sequestrata;
quantunque non poco oscura e misteriosa, apparve da essa non solo la grande intrinsechezza fra il diplomatico portoghese e la rea di Stato, ma anche che quest'ultima aveva
ricevuto, per
mezzo
del
De Souza
governo napoletano
scrisse
verno portoghese; e quel primo ministro Finto, dolentissimo pur del semplice sospetto, si affrett a dare ordine
all'incaricato di mettersi a disposizione del governo napo-
il
il
De Souza
Illustr. e
doc, n.
III.
che in Napoli
si
{Monitore di
numero
e
Hbert). Cfr.
3 Illustr.
D'Ayala,
doc, n.
p. 289.
III.
28
I
t'ama di catene
il
cinto;
Gi l'urna e
ferro la vendetta
chiama;
Gallia, t'affretta!
Se pi
tardi, estinto
in car-
campagna
il
Mack
il
il
23
di quel mese.
Per
libert,
effetto di questi
mezzo
del
gennaio
1799,
quando
lazzaroni,
generale
Pignatelli,
si
armarono ed aprirono
le
parte con gli altri patrioti alla formazione di quel comitato centrale, che, fra
i
tentativi di
governo aristocratico
plebea,
degli
sforzi
eletti
raccolse gli
Ode
scritta in S.
Elmo
nel 1797.
, ecc.,
che
con un
vuole
p. 325), e altri
a Michelanscritto tra le
167), e
che a
il
me sembra
tima terzina). Noto che nel Monitore napolitano, n. 14, H germile, ossia 23 marzo, si legge che la cittadina Pimentel recit nella sala d'istruzione pubblica < un sonetto fatto durante la sua prigionia alla Vicaria
II.
LA GIACOBINA
29
in
comunicazione con
napoletani, che
K
si
trov con
Sant'Elmo,
quelli
^.
la cui
occupa-
zione fu
il
dell'interno della
liberatrice
Com'
noto,
il
19
gennaio,
stello, o
lazzaroni e
per
della
Riar,
ricovero
citt. Il
il
per
patrioti
da
i
ogni
molti,
parte
i
giorno 20 vi
il
entrarono, tra
due
^.
Logoteta,
Bisceglia, lo
Schipani,
Vincenzo Pignatelli,
Eleonora
Il
21
si
vide sventolare
ban-
Chamalterdi
patrioti, dall'altura
Sant'Elmo, seguissero
movimenti
delle colonne
francesi
II
comitato centrale
si
Niccola Fasulo:
Arrighi, Saggio
B. N. (Nardini),
le
vazioni del Pignatelli, Ape^gu historique, Berne, an. Vili, pp. 42-8. Le popolazioni dei contorni aspettavano il risultato del primo attacco
dei francesi;
e, se la
si sa-
rebbero sollevate
mettendo
il
Memoria
57-8.
30
case, le
lotta
citt.
barricate,
vari
tanti
episodi della
sanguinosa che
I
combatteva
in
punti della
colpi dei
agli
e indicazione
E
il
sero
i
lazzari
ad abbandonare
giorno 22,
gnatelli,
un distaccamento francese, con a capo il napoletano Pipartendo da Capodimonte, dopo molte perdite,
feriti, in
Sant'Ella Re-
mo; ed era
pubblica
.
Viva
Dopo un breve
le ore 21 e 22,
accompagnato da cinquanta
coli'
si
colonna che
l'avanzare
dirigeva al
ma
era
aspro
e,
tra
al calare della
videro tornare
cannone
di
Sant'Elmo
spazzava
il
mann, con l'aiuto di patrioti napoletani. Fra i tuoni del cannone, nasceva intanto lass, Sant'Elmo, la Repubblica Napoletana. La mattina del
i
in
22,
Qui
decadenza
della
il
Repubblica Napolela
tana una
indivisibile,
sotto
protezione
I patrioti
approvarono
e
pro-
getto
decretazione
presentato
che,
Logoteta ^
Ed Eleonora
scossa
concitata
dagli
fatti si
vedano
la
Memoria
1,
citata,
il
racconto
il
Progetto di de-
II.
LA GIACOBINA
31
un Inno
tendo
alla
alla Libert, lo
declam
tra
gli
applausi,
ripe-
tutti
a coro
le strofe di
odio ai re e di giuramento
Libert ^
le
Appena posate
i
armi
occupata
patrioti di
Sant'Elmo,
lo stesso
allo
deliberazioni da
si
essi
prese,
un elenco
di
nomi
da
di
poteva
uffici
istituire
prontamente
la
-.
Cosicch
pu
dirsi
e formati,
governo provvisorio e
rappresentanza mu-
nicipale della
Colletta, Proci,
3 I
patrioti di
Sant'Elmo figurarono in prima linea nelle cerimonie quando la domenica 27 gennaio fu piantato l'al
ticolarmente
no
{Monitore, suppl. al n.
Ili
La giornalista
(gennaio-giugno 1799)
wuesta
parte
quel fervore
cui
tante variopinte
speranze impennarono
Il
l'ale
14 pio-
voso, ossia
2 febbraio,
ne comparve
il
primo numero
liberi in fine,
di giubilo:
il
Siam
nomi
annunciarne
uguaglianza, ed come suoi degni fiRepubblica Madre liberi d'Italia e d'Europa, come loro
di
libert e
degni confratelli
Oltre
e
il
nei
mesi seguenti,
giornali,
tra
quali
e Sicilia,
ch'era sussidiato
E annunziata
la
stampa
di
un Monitore
Groverno
De
Nicola,
marted 29 gennaio).
III.
LA GIORNALISTA
dal
Governo
dur poco ^
Fu
allora
come
di
le
il
natale del
giornalismo
politico di Napoli.
Prima
quel
tempo,
si
nuove
dei paesi
le
si
con pochi ragguagli sulle cerimonie di corte, le recite dei teatri, le vestizioni monacali e
mili
materie;
mentre continuava
le
l'uso
degli o
avvisi
manoscritti
per
notizie
pi
recondite
in
scandalose.
La stampa
principali
politica
venne
cisalpini,
introdotta
Italia
con
le
repubbliche italo-francesi;
giornali
ed
noto
che
di
uno
dei
di
del
Termometro
In
politico
calabrese
Francesco
i
Sai fi.
queste
gazzette,
tanta
avidit
delle
tanto
pericolo
solevano
divorare
i
negli
anni
persecuzioni, Eleonora
^.
trovava
suoi
precedenti e
modelli
Il
Monitore
ofifre
tutta la
vita
la
il
due volte
da
la
settimana,
marted e
il
bra fossero
scritti
interamente
lei,
non apparendovi
altri redattori.
si
vedano
le
no-
doc, n. IV.
il
II
Monitore di
Roma:
il
<
Una benemerita
un
foglio
il
cui ha dato
nome
avr tutto
pu conferire una donna illustre e letterata . Date alcune notizie biografiche, non molto esatte, della Pimentel, si soggiungeva Oltre tutte le cognizioni che la medesima ha delle scienze, bench le pi astruse, possiede eziandio pi lingue, fra le quali la greca e la latina non tengono l'ultimo posto. Il suo stile ha qualche cosa di brillante dopoch Apollo e le muse non furono secolei avare
merito che
gli
:
>
(N. 46
cit.,
B ventoso, 21 febbraio).
34
Non
Il
distrazioni,
non
discorsi di letteratura
o astratte
discettazioni,
come
in altri giornali
diritto,
anche
di quel
tempo.
Monitore va rapido e
concentrato
si
assorbito
affollarono
mesi,
quali
parecchi ^nni.
ansie prolungate,
mezzo
il
compagna, con
la
forma e
di lei.
prendevano nell'animo
Uno
le
della
Ma
il
di ci,
si
poteva discor-
met
di febbraio,
i
governo
per
provvisorio
suoi
deputati
nuovo
inique
stato
e sforzi
non
di
piccoli
si
contribuzioni
ufficiali e
guerra e contro
le
spogliazioni
compiute da
colpi
impiegati.
Il
Monitore non
lo
manc
onde
Championnet
^
.
dace ruberia
che
lo
II
documento
al
p.
e la lettera
charg d'affaires de la
(pp. 357-362).
[Si
In que-
volume
2
lo
scritto sulle
N.
5,
28 piovoso, 16 febbraio.
III.
LA GIORNALISTA
A mezza
pra qualche
pevoli: cosi,
fatto
col-
va
la
general
Duhesme
di
del
e,
danaro dei
nella
stessa
privati
procaccio
Lecce;
guisa, l'appropriazione
l'altro
generale,
il
per suo
conto
le
decorazioni e collane
del carico:
Toson d'oro,
sequestro del
suscitando l'una e
il
proteste, e
sembra finanche
giornale ^
Ma
citt
libera
aveva
la
da tenere verso
la plebe della
fremente;
ed Eleonora ne fece
uno studio amoroso, e torn con insistenza sulle proposte che aveva meditate. Bene riconosceva, e da animo forte
si
rallegrava, che
resistenza, se
il
alla
connazionali
*.
E guardando
le
al
simile spetta-
sono
dipartimenti
si,
(ella
scriveva)
una
da
forza
mal applii
cata
ma
do-
lorosi effetti di
un carattere
viziato
tanti
secoli di as-
rego-
lacerare,
ma
N.
N.
13,
De Nicola,
sotto
il
28 marzo.
10, 15
36
giunge presso
una gran linea di separazione dis la numerosa minuta popolazione della citt e quella pi rispettabile delle campagne dal rimanente del popolo; e in ci ia causa degli ultimi moti e della presente inquietezza. La plebe tuttavia diffida dei patrioti, perch non g' intende > ^
-di
noi
Quali fossero
a
di
lei
sfuggiva;
e,
linguaggio e
di cultura,
non cessava
di battere
nuovo ordine
di cose.
civiche alral-
in dialetto
e nel
legrarsi di
polo)
una
e
po-
pubblicata
li
lo de
'
lo
dell'omino
de lo patriota
Pi
oltre,
usciva a pro-
festivi
le sei
campagna
che
il dopopranzo ne' gruppi del popolo; metodo della centrale sa comune a' dipartimenti ^. Anche questo suo desiderio fu in parte contentato e il buon prete Michelangelo Cicconi venne pubblicando La Eeprubbaca spiegata co lo santo Evangelio, mentre l'al;
tro patriota,
il
cittadino del
riduzione italiana
dramma
della
di Adelaide e Comingio),
dava
fuori an eh 'egli
un
foglio napoletano,
con notiziario
doveri del-
e spiegazioni
dei principi
societ,
dei
N. N.
3,
21 piovoso, 9 febbraio.
10, 15
ventoso, 5 marzo.
III.
LA GIORNALISTA
37
(ol-
capolazzaro Michele
il
il
felici,
perfino, di riduzioni
demo-
avrebbero do*.
E proponeva
perci
(le
mis-
ancora oggi
;
padri
liguoristi
fanno nei
dei
,
nostri
non men
dotti
e si rallegrava
quando
d tutto
sione di sacerdoti
aW intelligenza
Ma una
profonda im-
il
degno
luogo nella
dal Popolo
dell'attenzione di ogni
filosofia della Storia, la
buon
lui....
La cosa pi
difficile
per ciascun
uomo
quella di per-
Con giudizio
visibile
san Gennaro
n. 20 e D,3l. Il Cicconi e
reazione.
2
N.
2,
N.
2, e n. 6,
38
il
Popolo:
Commessario
il
e dal
certo che
lui,
una
Ma
non passano,
plessit.
naro
si fatto
il
giacobino
Ma
che
pu
que....
Viva
la
riflettono,
il
un paragone, che
sario
un favorevole bisbiglio, ed fu re non accompagn mai la processione di ora accompagnata il Generale ed il Commisil
Popolo
si
affratella
colla
Guardia Naziotutto
il
Carmagnola
la
canzone
di tutte le bettole
2,
E, notando l'opportuna
componenti
del governo della repubblica fossero mancati, e che dall'avvenuto miracolo non si fosse tratto tutto il vantaggio
che
si
poteva, con
le
significato e
cielo a
Una nota
nobile di sedile
ed andava in
'
sedile
'
a far
miracolo, potevano
Molo
N.
26,
20
fiorile,
9 maggio.
III.
LA GIORNALISTA
il
39
si
gire l'occasione
proverbio che
il
il
Non
era
gi che
g' in-
tendeva: meglio
derli
perch ne diffidava.
sospetto verso le
giambervecchie
ghe
di
ossia
verso
la
borghesia,
era
insito
per
esperienze accumulate.
La gagliarda
lo
contro
duplice sfruttatore,
e
straniero
che
il
popolo
non vede
civile ,
non concepisce
se
non come
tale,
e la gente
si
fu allora che
senti
tempo
ci
ha conservato:
se
dia-
letto!
Ma
il
popolo,
quando ha bisogno
di letteratura, se
la fabbrica
A
A
lu suono de la grancascia,
tammurrielli,
So risurte
puveriellil
lu suono de le
li
campane,
Viva viva
pupulane!
Memoria
40
A O come
quali
i
lu
suono de
a'
li
violini,
Sempe morte
questi
lazzari
altri,
Giacobbini!....
abbattuta la repubblica:
Sign,
mpennimmo
muonace
Privete,
Cauce nfacce a
la Libbert!'.
Se
e messi in atto
da
altri ingenui,
coadiutore
il
clero?
i
francescani, e
preti che
Ignazio
Falconieri),
desta-
rono
fu
lo
dipoi assai
e
frati
di
ai
preti
fianchi,
che
vie di
Napoli.
il
a screditare
porto-
L'animo buono
con
orrore
dalle
di
terribili
dai
francesi
Croce, Canti politici del popolo napoletano, Napoli, 1892, pp. 57,
45.
si
la republica,
ma
il
{Diaria
napoL, 30 maggio).
3
Per
la storia dei
1799,
si
vedano notizie in
Illustr.
docum., n. V.
III.
LA GIORNALISTA
e
le
si terribile
41
Ma
le
i
qual sar
il
riniedio a tanto
male? Brugar
Cittadini
sono
stati
obbligati
insurgenti, ed
in molte le
nire
colle
faziosi,
la generalit.
armi francesi
perdono
clamar
il
alle
una
e
di
una pruova
governo
E dopo
Vandea, e
avere rammentato
le
gli
esemp
recenti
della
Hoche, esortava
Non
plebe
delle
Provincie
un seme
di dispetto e di risentimento,
lei
di-
In
le
un
altro
numero, riferendo
le notizie di
Abruzzo e
le
ragioni
attenuanti:
Invitiamo qui
dini
il
nostri Concitta-
ad una
riflessione.
Grand'
le
il
delitto
di
tali
insurgenti nelsulle
r insorgere, nel
saccheggiare
N.
5,
28 piovoso, 16 febbraio.
42
di giustizia legislativa
al
delitto
il
reo
si
trattenga e
un interno sentimento
al
umanit, o che
fre-
almeno disposizione
regresso. Se
dunque
la
legge ha per
iscopo di migliorar ciascun uomo, e per quanto possibile diminuire le atrocit particolari, la giustizia amministrativa dev'esser
sollecita pi di salvar
i
Cittadini
col prevenir
il
de' Cittadini
ma
preserva la vita
che
gli
han
E
rola,
agli
insorgenti
Cittadini, che
tante
e,
Comuni bagnate
le
mani
gli
uni nel
di
sangue degli
brutto titolo d'
altri
insurgenti
chi?
Non per
l'aristocrazia
;
ed
il
baronaggio, avverso
il
quale
ave-
tutti
le
vostre
a'
mosse, proseguirono
dispotismo, gridarono
stabilir la democrazia, e
i
nevole
istinto
reclamarono
diritti
i
dell'Uomo.
la
Ora proclamano
le
l'uguaglianza e la democrazia
zioni
I
nobili;
sdegnano
popola-
N.
6,
1 ventoso, 19 febbraio.
nel n.
III.
LA GIORNALISTA
i
4o
alla
Non
vedete voi
vostri Vescovi,
Repubblica ed inculcarvela
atterrisce ancora col
gli odi,
come
utile a
nome
dell'avvilito
onde
siete
reciprocamente accesi, e
ne' quali
fatti di
pervenir sino a
Sicilia,
che quel
men
miar
e sostenga
lui, e sta
per fuggir
Ma
il
indarno! e
pili
tardi
l'eccidio
che
ribelli
patrioti
Non
parole
lagrime
suflEcienti
a descriver e piangere o
i
delitti
degl'insur-
Trani ed in
tutto
^.
la
Repubblica pub-
convertirsi per
met
premi
la Sala
Patriottica, nella
maniera onde
si
truova compilata contiene una parte ingiusta, un'altra che potrebb' essere illusoria. Questa legge mette l'interesse della
blica, eh' di distinguere
Repubdall' in-
esattamente
coli'
il
il
pacato Cittadino
;
surgente, in contrapposizione
la quale,
Promuove
N. N.
11, 19
ventoso, 9 marzo.
44
licata
suoi
voltose,
de' privati benestanti cittadini delle Comuni riognun sa che formano sempre la classe pacifica e vorrebbero, ma non possono, slanciarsi verso la Repubblica per tema degl'insurgenti, quasi tutti (se se n'ecdettuano pochi prepoi
danna anticipata
quali
tenti) o ex-nobili
il
il
pere
il
il
premio
a'
dessa poi
co' processi
tribunali
pubblicher
e dichia-
l'at-
Cuoco
le
^.
Ma
le
abo-
non
si
N.
e
3B, 13 pratile, 1
giugno.
si
II
che?
(scrivea
saggia e sventurata
cura non
riesce,
non
se
storico,
XXXVIII).
III.
LA GIORNALISTA
45
lisi
quelle insurrezioni: moti proletari, irritazione per le contribuzioni prelevate dai francesi, dissoluzione dell'esercito
regio che
le
campagne
disoccupati,
i
intrighi dei
e,
Bor-
boni in
Sicilia,
moto
la
delle
insurrezioni:
cose tutte
che
le
rendevano, per
debole
Repubblica,
quasi
in-
vincibili.
e particolarmente nella
marzo,
:
il
Acton
guardo
lit e
alle
cagioni
che mi
prego a credere che le circostanze di utinecessit mi conducono, non gi la volont di beneficare o di dominare. Ho trovato che si lagnavano delle cose che trover abolite o sospese nell'editto
faccio.... la
da
la
me
emanato. Dei
fiscali
ho fatto qualche
rilascio, anzi
met
sono dimostrati
dovere,
pi fedeli ed arditi
ri-
tornando
al loro
fra il popolo e il ceto medio, ed esonerando il povero, che veramente troppo caricato di pesi, ma non sciogliendolo interamente ^ E, pochi giorni dopo, il 19 marzo,
inviando
la notizia
della
il
sue bande:
Spero che
stor.
La regina aveva
le(sic),
scritto
16 febbraio:
Animare
i
insomma
si
renderanno graditi
alle popolazioni
(ivi, p. 383).
46
insieme con
bili
e cosi
Il
ed
paglietti
23
(il
Il
sistema pro-
duceva
effetti cosi
portentosi che
il
Ruffo
21 giugno, dal
:
pretesto
il
si
no-
mina; ma veramente la rapina che produce de' proprietari Giacobini ^. E forse aveva dovuto gi sentire risonare intorno
a s
il
Ha da
esse giacubbino
e
l'abolizione
qualche
tardivo accenno,
come come
del
indizio di debo-
sembra, per
altro,
3 Ivi,
1
II
a re Ferdinando;
mo:
il
il quale gli rispondeva il 25 agosto 1799 da PalerConvengo con voi su quanto mi dite relativamente al Popolo, quale, per quanto buono e fedele sia, sempre una brutta be
stia, potendo da
un momento
all'altro,
non
che
ma
il
si
doveva, essendo
il
ceto
mantenuto
pi fedele
(nel
voi. dei
Documenti dell'opera
Evviva Ferdinando
Croce, Canti
politici, p. 43. Cfr.
Carolina
III.
LA GIORNALISTA
tutti
i
47
Repubblica
gli
animi di quasi
marinai ed
pe-
^
stato
Tornando
legislativa
al
che
feudi
nuovo
pot
spiegare,
il
circa alla
legge
sui
Eleonora sostenne
disegno dell'Alba-
un compromesso tra il parere troppo moderato del Pagano e quello radicalissimo del Cestari, abolendosi per esso senza compenso i diritti proibitivi e lanese, ch'era
esclam
il
banchi,
lei
parve che
non
la
legge con
cui
zia
della
Nazione
il
debito
de' banchi,
ma
niun
mezzo
di-
la circolazione
,
un buon cittadino
la
vendita dei
il
sarebbero state
scritto
^.
dichiarate
un termine pre(si
1.
sa che Mario
Cuoco,
e. si
La
discussione in proposito
mile, 9 aprile.
La
scrittrice
feudi,
Magno,
nel mezzo-
si
distruggono
*
Francia
cosicch
la
Provvidenza guida
libera,
N.
27, 22 fiorile, 11
48
governo nelle
osservava:
ella
nella
mero,
potesse formare
un
esercito re-
E quando
fu
di guardia
na-
come
il
pi vago spettacolo
Il
all'oc-
Generale in capo
pass an-
truppa Francese
e Cisalpina, la
Le
tre legioni gi
formate di que-
quartieri, si schiera-
rono tutte a doppia riga di fronte dal largo di San Nicola alla Carit fino
tutt'
insieme
il
colpo
volti, la stessa
variet del-
non ancora
tutto in
non perch
il
ma
con-
Il
un miracolo
della
si
libert,
8,
29
fiorile,
18
deva
e
cosi la
sua censura:
dai
E come
.
potr stabilirsi
Repubblica, se
Cuoco, Saggio,
le leggi
appena sanzionate
e pubblicate
contraddette
gazzettieri?
Pei
XLI.
1
N.
III.
LA GIORNALISTA
come
le
49
figli
Spartane, quando ai
pre-
sentavan
zella
lo
scudo
qual dondella
mano
Nuove
arie,
nuove fisonomie,
alfn
gli
che
de' loro
uomini
liberi
La sua
lizie
quando sorse il pensiero di formare nella guardia civica un corpo di cavalleria, Eleonora diresse una lettera al Cittadino Presidente combattendo la proposta come antidemocratica, perch una truppa nazionale a cavallo non si sarebbe potuta comporre se non di
era
che,
ricchi,
le
garanzie
di
della libert.
cosi
valli
che
giovinetti
se
n' esercitino
alle
maneggi
si
v'invitino
pure
sono averli; se
gli associno,
addestrino,
le
svezo
di
comparir per
strade su due
quattro ruote.
La pubblica
vanno
in coc-
gna: ecco
vetture de'
ben essere
un buon
N.
N.
15, 10 germile,
21, 1 fiorile,
30 marzo.
20 aprile.
50
Come
le
modelli da imitare,
le
valore
La Repubblica
lo
ha
Roma
nerale, adornato di
i suoi compagni e per mano del geuna corona civica. Perch si trascura
mezzo di destare e di premiare il civico entusiasmo ? K Vero che anche a proposito di quella famosa salvazione della Repubblica (che noi narreremo in alquesto
facil
povera Sanfelice,
non non
si
Il
figli di
Bruto,
ma
ne etern
il
nome
chiamare in
l'atto
...
fu-
nome
di lui
Vindici)
il
pi so-
la nostra
il
Ree
fatto
nome
di questa
illustre
Cittadina
^.
Con maggiore
d'arme, dei
la legione Ci
fatti
prodigi di valore
Viva
giovent Cisalpina
^.
l'Italia
Le prime aure
carezzare
Una
in Napoli
il
movimento democratico,
(fu
martiri della
li-
allora che
si
tre
prime volte questa locuzione, che doveva risonare per olun secolo, ed essere tanto abusata dipoi). Fin dal
N. N.
N.
17, 17 19,
germile, 6 aprile.
24 germile, 13 aprile.
III.
LA GIORNALISTA
51
primo numero scriveva: Il passato esoso governo, se per lo spazio di quasi nove anni ha dato non pi veduto esempio di cieca persecuzione e
feroce,
trattamenti pi acerbi
ed
alla
sem-
pre ad ogni promessa d'impunit e di premio, ed ha opposto a' vizi della passata tirannia altrettante private e
pubbliche virt
E appoggiava
la
suoi
;
compagni
filiale
chiaro innanzi
i
ricordando insieme
due giovani Palomba e Moscadelli ^ La calma e l'elevatezza morale che rifulgono nel Monitore sono rotte solo dalle parole violente scagliate contro
il
i
il
vilissimo
,
despota
pauroso
,
1'
1'
imbecille
Ferdinando
sua
,
lo
stupido
il
tiranno
Ruffo,
liti
il
amazonica
moglie
contro
Cardinale Mostro
satel-
regi,
come
N.
Si
11, 19
ventoso, 9 marzo.
n. 6 la critica della lettera del
veda nel
Castelcicala al pre-
parole:
tu stesso;
lerate
le teste degli
messo tra parentesi: Scellerato uomini sono melaranci o pere? Se teste scel-
devono
farsi cadere,
dunque
la
tua.
Ma
no, schifosissimo
am-
masso
di brutture,
il
degno
dei concittadini
.
soltanto
Il
Nel
n. 24 si riferisce
que-
<
li
legislatore Mancarelli
ha fatto
la
mozione,
52
Come
si
Sala d'istru-
10 febbraio nell'univer-
Laurent Prota^
lei
una
esponendo
le
Riuniamo le nostre forze fisiche e morali L'Eleonora recit, in quella sala, l'inno alla Libert, da lei composto in Sant'Elmo quando fu proclamata la repubblica, e un sonetto fatto durante la sua prigionia alla Vicaria. Indi, prima di scendere dalla triconchiudendo:
buna,
soggiunse:
Proprio
i
della
democrazia,
perci
avversi oratori,
nioni di
la cittadina
Pimentel riassunse
opi-
amendue
vennero
Il
i
nella quale
liberati
donna Eleonora
Fonseca Pimentel,
di
che l'Illustrissimo
sia
.
dato
si
al
ladro,
l'Eccellenza
alla
spia,
il
Serenissimo
corda
il
al
Boia
aggiunge
la nota:
il
il
Questa mozione
ri-
tratto di
un
a comifami-
titolo
di
Duca, a ducendo,
al
gliare
Guardaportone quello
di
cio del
1
confine
14,
N.
3 germile, 23 marzo.
ITI.
LA GIORNALISTA
alti
53
che
si
onoravano della
i
di lei amicizia
Presto incalzarono
il
Quando
Macdonald
0,
ritrasse da Napoli
sto di formare
denza
tette
i
com'
combat-
dubbi e
voci di abbandono,
magnanimit francese
^.
polo
si
non
';
combatter del
'
suo
',
non
dell'
'
comprender la gran verit, che un popolo non si difende mai bene che da s stesso, e che l' Italia, indipendente e
libera, utile
alleata; dipendente, di
peso:
perch
i
la
libert
non produce
^.
suoi
rivol-
governo ed
al
popolo:
Rappresentanti dell'una e dell'altra Commissione, Patrioti, Nazione Napoletana, voi siete ora rimasti in balia di voi stessi ed
h'a
invano desiderata
di
o^i
questo
il
momento
dar saggio di
comprendere solo
la distribuzione de'
principi
della
Ha
il
diritto
di
esser
ha
il
momento:
tali
sarete
Racconti
II
storici,
VI
non
(1881), p. 298.
Macdonald
le
narra a lungo
trioti
3 ^
misure da
N.
X.
23,
fiorile,
27 aprile.
28, 25 fiorile, 14
maggio.
54
rete.
Da
questo
momento dipende
il
di
Purtroppo, le parole non creano 1 fatti; e gli ultimi numeri del Monitore sono la triste cronaca della lenta morte della Repubblica. stato detto che Eleonora can-
le sconfitte
si
repubblicane in vittorie; e
pensi al turbamento so-
tempo propagano
in
ella
onde
si
formano e
vol-
notizie pi assurde.
Un
proverbio
sempre
tile,
Il
numero
del 17 pra-
cominciava:
in
Ha
scosse
questa Centrale
sofferto
questi
giorni
una
di
quelle
i
l'attenzione di tutti
Cit-
l'uomo cerchi
e svi-
luppi tutti
madre
mo-
Ma-
vunque vittima
il
flore
della gio-
dipartimenti
l'in-
numero seguente
dell' 8
combattevano
nel-
scaramucce con
gli insorgenti,
termi-
N.
27, 22 fiorile, 11
maggio.
III.
LA GIORNALISTA
:
55
notizie pili circo.
nava con
la
nota frettolosa
Giungono
stanziate, che
daremo nel
foglio seguente
Furono queste le ultime parole, fu questo l'ultimo numero del Monitore napoletano. Il Ruffo era gi alle porte
di Napoli, e
il
gior-
se qualche altro
numero
duto \
fu pubblicato, bisogna
per-
il
13 giugno,
si
veda
fondo a questo
scritto, p. 67.
IV
La martire
(giugno-agosto 1799)
Jj ardente
alle
Palermo assidua
lettera del
marzo, pregava
i
gliene in prestito
Emma
si
apprende che
li
spe-
non cessava
zione dei
ca'pitolazione
di
raccomandare
ai suoi fidi la
severa puni-
ribelli
stabiliva che
patti
sarebbero
stati
comuni
ai
capitolati
stile:
si
Se due
sentono
sessi
la clausola
mostra
fatto
2,
Carteggio, ed.
Palumbo,
ital.,
p.
in append., p. 426.
p. 187.
Carteggio, ed.
Palumbo,
IV.
LA MARTIRE
i
57
Che Eleonora
il
fosse tra
Colletta;
il
rei di stato si
formarono due
liste
secondo ch'erano o no
compresi nella capitolazione, non potendosi, per quelli contenuti nella prima, eseguire la sentenza di morte senza
il
regio beneplacito;
ma
stati
mandante
tel,
di Castelnuovo, ed
abbandonati senz'altro
al carnefice \
ella
non
si
-.
capitolati; e questa
sembra che
sia la verit
una
tiro dei
i
cannoni
tenne
nella
erano
stati
ammucchiati
la fede
rei
di stato capitolati e
al
non
capitolati.
se
novero di coloro
ai quali si
ruppe
capitolazione,
non manc
di soffrire in
altra
Bor-
boni e
pompa
in faccia al
mondo.
parve
rei,
alla
come
il
rifiuto dei
Fu dunque
fatta sot,
una
Storia, V, 1, 4.
due
Palermo, 1901, pp. 249-50. Tra i capitolati segnata invece in alcuni elenchi di detenuti, ciie si trovano nella Bibl. della Societ
storica napoletana,
Fondo Ruggiero,
58
come si diceva, consistente insieme in un contratto e in un giudicato, per cui giudice e accusato rinunziavano reciprocamente
cusato
ai
danni e
ai
l'ac-
prigionieri,
dopo tanti
e
palpiti,
respirarono:
aveva
fir-
la transazione offertale.
il
giorno dopo,
ripresent, annunziando
i
ne disse
pri-
gionieri
un clamore
un atto gi
perfetto e consumato.
sbaglio, perch
i
Ma
si
colui insistette
dieci
dette assicurazione
il
che non
non era
tra le dieci
illusione,
nuove vittime.
prolungamento
di
Vana
agonia!
e,
Dopo due
Eleo-
probabilmente
la sola
nora
condurla a terra,
i
alle carceri
della Vicaria.
Il
12 agosto,
da un migliaio e mezzo
cando impresso nell'animo quest'ultimo esempio della generosit del loro sovrano
~.
La formola
si
pu leggere
XIII
(1888), p. 91.
Questi particolari sono dati da uno dei patrioti partiti per la napoL, XIII (1888), pp. 79-83.
Arch.
stor.
servi di materiale ad
et
des opinions
La memoria del Ricciardi Helen Maky Williams, Aperta de Vtat des moeurs dans la JRpuhl. Franq. ver la fin du XVIII^ siede, trad.
IV.
LA MARTIRE
59
stato.
il
pi efferato e turpe
Riario e
e
il
capitati,
col
il
vescovo di Vico Michele Natale, Vincenzo Lupo gi presidente dell'alta Commissione militare, Giuseppe Abbamonte,
Giuseppe Albarelli e
Piatti,
Eleonora chiese in
la
morte con
scure e non
Ma
la Giunta,
de l'anglais, Paris, an
[Con questo racconto
si
IX
Eleonora, voi.
della
I,
189-192.
connette
un rapporto
,
nuovo accesso
si
fatto che
mutavano
il
nome
e lo
mentivano
].
il
Non
da presumersi (scrive
Eicciardi,
1.
e.)
che, facendosi
di st-ato,
il
donna presso
la
Giunta
ed
il
re
di quel tribunale.
che, costretta
Non mano
credibile
acla, che tuttavia esiste presso neppure ch'egli non abbia ricordato
in virt di quella
carta, gli era dalla legge interdetto di sottoporre alla sua cognizione
il
rollo individuale
per proporzionare
la
donna rivolterebbe
garantito dalle leggi
potesse
li
un
contratto
con
la
garenzia di tante
>
.
le
nazioni di Europa
il
19 agosto 1799.
nella Bibl.
Nota ms.
in
60
religiosamente
le
bamonte
per
i
e per
l'Albarelli,
ch'erano nella
lista
il
di coloro
quali
18 agosto
sette, fu
menata
nel
dalla Vicaria al
Il
Carmine, prossimo
al
19
furono messi in
cappella
ossia
confortatorio dei
Narrano
Il et
alcuni contem-
prima
2.
di avviarsi
al
patbolo, volle
bevere
caff,
le
vabit >
L'esecuzione
degli
il
otto
nella
immenso
la
di linea e
il
cosiddetto
e di l usciil
Co-
il
quale,
guardando
al
tripudio
de.
amarezza:
Ho sempre
mia morte
siderato
Il
il
il
buffone con
le
sue vittime,
Diario napoL,
Saggio
1.
e.
lunghe ore
ma
per
lo
una tradizione della famiglia, ella per non per sentimento d'incredulit sdegno onde era agitata al pensiero del tradimento comstorico,
i
L. [Secondo
rifiut
conforti religiosi,
messo dal
re: C.
cit.,
p. 726].
IV.
LA MARTIRE
gli
61
sarebbe
questo
gusto, d'impiccare
un ve-
sali
ultima, cristianamente
An diede
alla
morte con
gentile
intrepidezza
della
,
si
scrive
un contemporaneo. L'animo
suoi compagni, ed ella
donna
rivolse
un ultimo saluto ^
corpo penzolante dal patibolo rest esposto per un
s'udi
Che cantava ncopp'o triato, Mo abballa mmiezo o Mercato. Viva viva ii papa santo, C'ha mannato i cannuncini, Pe scaccia li giacubinil Viva a forca e Masto Donato *
Sant Antonio sia
priatol....
^.
si
pu vedere
il
condannati a morte), eh' stato pubecc., Caserta, Nobile, 1891, pp. 145I,
blicato per questa parte integralmente dal Janxelli, Cenni storici biografici di
166;
il
il
cit.,
433; e
il
quale accenna a
Il
un
corpo della
di Co-
giustiziata fu sepolto
stantinopoli.
2
Maria
Masto Donato
I,
era
il
nome
(cfr. Voc.
napoL,
Nap., 1789,
3
218).
Croce, Canti politici del popolo napoletano, pp. 49-51, dove di quesi
sto canto
ILLUSTRAZIONI
DOCUMENTI
DI E.
DE FONSECA PlMENTEL
(*)
1.
Il
Filaleti Epolnife-
2.
citato dall'ARCELLA,
Un pugno
Sonetto, in
Componimenti per
nozze
etc.
delVecc.mo
signore
con D. Maddalena
ecc.
Serra
de'
de'
La
raccolta fu
Sonetto, in
Componimenti per
Capece
presso
Raimondi, 1771.
son. comincia:
al Ciel sacr
che fido
4.
sua
vita...
Due epigrammi
latini, col
nome
En
Napoles, na estam-
(*)
il
titolo cosi
come
64
I
libro descritto,
da
J.
de
al n. 25.
Sonetto, in
Rune
di
donne
illustri
S. E.
valiera e jprocuratessa
Marco
di S. E. Cavalier
Andrea
La
Ferri
6.
Padova,
1842, p. 289.
A Maria
a.,
foglio volante.
scita di
Erroneamente il D'Ayala, o. c, p. 287, dice eh ' scritto per la na< Amalia che fu poi Begina dei Francesi La bambina nata nel 1773 fu Maria Luisa Maria Amalia nacque nel 1782. Il sonetto
. :
Un pugno
di
gemmCf
7.
p. 59.
La
il
nascita
d'Orfeo.
S.
A. R.
presso
8.
Raimondi, di pp.
31.
Sonetto, in
della
Componimenti
poetici per
le
nozze di Vincenzo
duca
Si firma
9. Il
Fomeca Pimentel
portoghese.
D'Atala,
o.
c,
p. 287.
stato
s.
1.
del
Re
mentel,
a.
[Napoli, 1777].
La
marzo
1777.
figlio,
Sono cinque
sonetti.
Ode
elegiaca della
medesima
il figlio.
assistita
da Mr. Pean
Orazioni
e Sonetti nella
e Belle lettere di
ILLUSTRAZIONI E DOCUMENTI
Ferri,
o.
65
c,
p. 289.
Questo sonetto
si
foglio volante,
Eleonora de
comincia:
mondo
infante
La
riva... .
12.
LL.
Alt.
in
Napoli
delle
delle
gli
Russie di
Arcadi Al-
di pp. 11
num.
la 12.*
non numerata
8 febbraio 1782.
il
granduchi
di
Maria
Federowna, sotto
Napoli a diporto
13. Il vero
titolo
Nord, arrivano in
p.
civile e militare,
117.
il
loro
Maest
affulsit
di
Eleonora de Fonskca
it
Pijientbl...
Epigr.
1.
VUtus ubi
tum
Il
populo. gratior
dies.
Horat.
al
S.
a.,
di pp. 23.
7 settembre 1785.
14.
d. Fr.
Manuel de Cenaculo,
s. d.,
ma
posteriore al 1785.
cit. al n. 24,
pp. 10-11.
15. Sonetto, in
Componimenti
poetici
per
le leggi
IV
ma
reca a
mano:
Di D. Eleonora Lopez
Pimentel
nce
lo
lo
rre nnuosto
Ferdenanno IV
de
lo
Ddio
tenga
nnomme
Fab-
beionc: e lo rechiamo
come
E biva lo Rre nnuosto Ferdenanno, Guappone, che ssa ff le ccose belle Ma vace cchi dde tutte U'aute cchelle
:
66
Romma
ghiacovelle:
ha dato
nnuie
Io
defennimmo.
E,, vi
lo
ca no E-re
mo
nn' ttrastullo:
Dance
E nnon
17.
Niun
diritto
compete al
Sommo
del
Pontefice sul
Regno di Na-
poli. Dissertazione
storico-legale
pp. xxx-248.
La dedica
1790.
ha
la
superiorum
permissu
(s.
1.
a.,
ma
Napoli, 1707).
padre Pio IV di
ecc.,
di pp. xv-140.
La
Una
descrizione esatta di
19.
20. Lettera al
volume
21.
in Illnstr. e doc, n.
IL
99,
Inno
alla Libert,
n. 14:
ma
ILLUSTRAZIONI E DOCUMENTI
22.
67
Agli an-
n. lo in poi napoletano).
goli superiori
Libert-Eguaglianza.
composto
di 35
sei,
i
numeri, ciaquali
hanno
:
a 146. Dimensioni
centim. 38
23.
menti
al n. I e al n. II, di
ma non un
il
supI
numero IX.
l'in-
cittadino
Il
Gennaro Giaccio:
seguenti: Nella
(2
statnperia Nazionale.
primo numero
del 14 piovoso
il
feb-
Usciva di regola
sabato
come tra il numero 13 e 14, tra il 14 e un marted e in cambio i numeri 23 e 24, 32 e 33 furono pubblicati in uno stesso sabato il numero 26 usci un gioved invece di marted, e il numero 34 un mercoled.
e
il
marted;
ma
talvolta,
il
15 e
altri,
saltato
Questa descrizione
fatta sull'esemplare
Il
completo da
me
posse-
D'Ayala
(o.
meno
incompleti. Ac-
cenna poi
al
numero
ma, in
23.
al
23
De
il
Da
p.
61 a p. 248
volume contiene
riferite.
Del resto,
il
un
non
offre
seconda edizione,
MDCCCLXXXXIX
una
prefa-
[Genova].
Ristampato a cura
di
Joaquim de Araujo;
e
e contiene
as suas relagoes
com Por-
68
tugal,
leggono anche
le
due
figlio,
ripubblicati a cura di
e appendice di
plari.
Eistampa dell'opuscolo segnato al n. 9, con prefazione dell'editore Joachim de Araujo. Edizione di settantacinque esem-
II
Emmanuele
di
Roma,
e figur nella
di essa, Roma, Forzani, 1895, Duca Vargas , cui diretta, certamente Michele Vargas Macciucca (di una famiglia spagnuola ricordata nel Don Quijote, P. I, e. Vili, e della quale un ramo si trapiant a Na-
veda Catalogo
n. 221, p. 19). Il
poli),
scritti archeologici. Si
stor. degli
scritt.
veda
intorno a lui
Minibri Riccio,
Regno
Memorie ad nom.
nati nel
Caro Museo
si
mandasse
l'altra
copia
S.
To-
credere, se
non al testimonio de' suoi sensi, eccoti per foglio mi son fatta recare, ed servita a
sono notate di mio pugno varie correperci soddisfatta la curiosit, la vorrei resti-
me
di regola:
di fatti ci
;
zioni, e variazioni
Museo, per
lina; perch
la prefazione,
dendo,
l'altro
Alla traduzione
mancano
solo
la
due
fogli,
che
il
birbotto stampatore
ILLUSTRAZIONI E DOCUMENTI
69
aggiunzioni da
ritti austriaci,
me
fatte al testo
di-
ed adattare l'opera
note, che
sta
verranno
dietro.
La
il
in piedi, ed
iscrivere.
Termino
colla
solita giaculatoria.
Buon Museo,
Taissima.
Mi scordava
che
te
S.
dirti, ci all'ultimo
un bocconcino
di perorazione
ne
E.
leccherai le dita.
il
Per
Sig.re
Duca Vargas
Casa.
Ili
La
1798
Eccellenza.
dall' Ecc.
V. con carta de
20 ottobre, riguardo all'arresto della Sig. D. Eleonora Fonseca Pimentel, e della Lettera da Lei scritta all'Incaricato d'affari di Portogallo,
immediatamente
il
da
in essa Lettera
lo
mi viene imposto
dispiacere
;
stupore ed
il
il
che in sentire un
e
accidente,
prov
suddetto Ministro
mi rispose che
il
d. Incaricato
non
di dubitar della
sua condotta
e del
suo
modo
pensare
al Prin-
iscritto quello,
avessi fatto
:
il
piacere di lasciarli
S.
M.
del
li
ordi-
possibili schiarimenti. Io
70
feci
dunque non esitai a lasciarli la d.* Copia, e ritornato a casa una carta d'ufficio a norma di quanto mi scrive l'Ecc. Y. e
io le
di
quanto
Ho
Comm. de
che
d.*^
Sa, e si fatto
li
mostrare da
confidenziali
d.**
Incaricato
scri-
arresto ed in che
Comm.
de Sa
me
n' venuto a
Donna quanto
che Egli
di
non parlar
di
queste cose,
ma
pace
di complotti,
ma
di
sola
imprudenza
modo
in cui era
;
stata arrestata
sospettava avere
Governo dei
dati sicuri
somma
non
si
capisce n
si
pu sospettare esser
trapazzato,
egli complice,
ed
il
po-
vero Comm.^'^
sommamente
afflitto
e dolente di
dente Donna
lo
avea
Pimentel ed
il
mio
ufficio,
che l'avea
mostrato
che
si
inutile che io
mi dilunghi
altro
in
non prova
che
il
Lunedi passato
Marted essendovi
sentito
io ritornato,
mi
disse quanto
il
Frincipe avea
una
tal
servizi
da
ILLUSTRAZIONI E DOCUMENTI
lui prestati, e
71
di sospettar di lui),
ma
al
suo
le
sue
davano
gli ordini
me
mia
una
si
un
affare
sovrani per
aiutarsi. Li
scambievolmente
pormi in
gen-
foglio
mente
alla
senti-
menti che
io
ho avuto
Le rimetto
sudd.*^ Incaricato,
Comm.
F. Nicola Pigsatelli.
b)
sorpresa
vedere che V.
S. trovasi
Dona Eleonora
di
Una
rattere
di parte sua: e
12
senza la
menoma
tergiversazione,
o riserva a rispondere
gli
adeguatamente a
tutte le questioni,
ed
in-
detta Pimentel, e su
a V. S. ha
medesima Signora dalla prigione ove trovasi. Cosi l'ordina Sua Maest perch ugualmente lo richiedono il decoro e degnit della sua Corona, la venerazione che professa a Sua Maest Siciliana, e la propria reputazione di V. S. E soddisfadiretto la
la
sospetto.
Iddio guardi V. S.
un
marchese
questi
di
nuove all'Acton.
il
Ma
Si d
Marchese
di Gallo,
Sua Maest
restata
compromesso
che
la
M.
S,
ne ha gi resa intesa
la Corte di
Lisbona
{Porto-
anno 1753-1813).
IV
La
stampa pebiodica
Il
il
Monitore napoletano,
riere di
e di Sicilia.
Mar-
tino
un
foglio
volante
col
ILLUSTRAZIONI E DOCUMENTI
73
Le
ci
Cou'rier de
Naples
i
et
ricorda bene
generale
Il
Championnet volgeva
Sicilia.
prospetto comincia:
La
publicite' est
sauvegarde de
la li-
berte'
....
eti
un
les
journal
premier qui
ait
encore
paru
I
dans
trois
la Re'publique
Napolitaine
due
repubblicani
d'altronde
erano
al
cittadini
il
Marcilly
Cantigona.
Sappiamo
della venconti-
che
Marcilly
beneficio
il
nuovo governo
nuare
sussidio,
il
giornale
e
cess e
il
di Sicilia
una
libraio Casella
il
di
n. 587)
fu acquistata da Giovanni
composta
di dieci
Un
presso
altro giornale
lo stesso
ed
ora
anche
Ha
per
titolo
maggio), for-
mando un volume
meri, sono:
I.
IV
(1
(8 fiorile),
VI
IX
(2
pratile).
II. Il
III.
Questi numeri
Anche
il
il
cittadino Francesco
Lo Monaco
non
(l'autore del
Rapporto
che
programma
di
un
giornale, di cui
titolo esatto e
II
citt.
Frane.
Lo Monaco,
74
sempre intento a
pili
vedendo, che
i
la
Rei
auspici
il
pi augusti ed
ha bisogno
di
gli
un monitore,
quale,
viene, faccia
rimbombare
avvenimenti del
un
felice successo....
si fatta
menzione
rivista
si
direbbe una
avvicinava
il
\e-
non conteneva
scritto
notizie
ma
solamente
arti-
letterari,
ed era
da Gregorio Mattei,
Il
figliuolo
programma
per noi sa-
diceva:
il
temendo
lutari, ci
conseguenze, funeste
al
vero per
ma
filosofi
d'oltramonti,
ma
un
bonzo straniero
la
cura d'addormentare
il
Ne conosco
1.^ al
30 germile
che contengono,
modo
di
denominare
sulle
le strade di
saggi sullo
stile,
sull'uso
del teatro,
congiure
(si
una
Russo
(si
veda
lo scritto
il
sul
28
scrittore
gazzette
repubblicane e
mem-
letterario^
1797,
il
sopproco-
gramma
nosco
il
in
un
foglio volante
della Bibl.
di S. Martino.
Ne
primo volumetto
napoletana dove
si trofi-
nora in luce
il
in
volanti,
compone
di
otto
volumetti,
dell' a-
primo
colla
IliLUSTRAZIONI E DOCUMENTI
prile 1799, e se
75
cacciana.
Questi giornali sono ignoti al Bernaudini, Guida della stampa periodica italiana, Lecce, 1890, e agli altri storici del giornalismo
italiano, pei
quali
si
veda
la Bibliografia
storica
del giornalismo
delle
italiano
a.
di
G. Fumagalli
(estratto
dalla Rivista
Biblioteche,
il
l.*^
marzo
1806
si
cominci a pubblicare
il
il
rivisse
titolo del
non dispiacer
di
vedere "dilucidato
senti-
mento popolare.
San Gennaro
nel maggio.
Il
fece,
il
il
22 gennaio,
francesi e napole-
A
si
e,
tesorieri
ed
il
altri
preti
di
del
Duomo,
Tesoro
la
testa
ed
sangue
il
san
Gennaro,
facendo preghiere ed
atti di
penitenza
il
servo di Dio
si
sangue
il
sciolse,
24 l'arcivescovo,
al
un
editto
popolo
lo
miracolo.
Championnet
rec privatamente al
al
in
Te
Deum
'.
Il
Taglialatela, Memorie
sangue di S. Gen-
76
De
miracolo avvenne
la sera
medesima
Me',
ossia
il
un miracolo,
morie
il
giorno 27
non
si
ha nessuna
il
Su
soro e
il
Ma
un
dietroscena. Essi
sarebbero
letani, sotto
Di uno di questi
atti di
ChamI,
Hugo
dove
du pat de Paris:
Jean de Beauvais
tore' la
il
de Saint
et
il
fiole
de Saint Jantier
E il Dumas,
un
ufficiale
degli usseri, a
Chamnome Gil-
venticinque uomini*.
Circa
il
stesso Macdonald,
Je
fis
faire
en notre fateur
le
fen
les aaspices
II,
de sa
<
par
Femand
Calmettes, voi.
/ Borxn di Napoli,
II,
362-368.
ILLUSTRAZIONI E DOCUMENTI
personne
Abrial
dal
col
ii
ait t 'porta
de Vohserver
comme moi
tra
et le
commissaire
Ma
gi
ricordato Thibault,
al
che fu
coloro
che
assisterono
il
Macdonald
Il
giorno
stesso ci
sue Memorie.
al
quale
si
misero
che da
di plebe
un momento all'altro poteva gittarsi sopra essi e ridurli in brani. il Macdonald gli assicur, molti anni dopo, di aver fatto appostare nella chiesa due compagnie di granatieri ma questi soldati egli dichiara di non averli allora visti. Comunque, il miracolo tarvero che
;
Alors (lascio
du gouvernement napolitain, la [aire place; s'approcha du carde lui me demanda altre'e, figure dinal, doni je le sparais, lui presenta sous mes yeux un des pistolets cachs par son gilet, et d'une voix touffe, lui cria dans Voreille : Si le miracle ne se fait pas de suite, vous rtes mort >. Forse (dice il Thibault) il cardinale, assai vecchio, non aveva le mani
abbastanza
polla;
egli
forti
cedette
reliquiario
^.
al
suo vicario, e
il
miracolo
si
fece
immediatamente
-^j
la testi-
scrittore veridico
Un
altro
scrittore
contemporaneo,
Souvenir s, p. 72.
Mm.,
si fa
II,
509-510.
E da
non
Capece Zurlo
fase, b.o
3
Che
il
Duomo; che
fosse
un miracolo
straordinario.
Quanto
governo napo-
tiva?
D'Agnese o il Pagano?), vero che il Monitore della Pimentel il mancato intervento dei componenti del governo a quella solennit; ma ci non impedisce il supporre che qualcuno vi assistesse
il
lamenta
pi o
meno
incognito.
78
patrioti
fecero responsa-
il
Che minacce ci furono, pare dunque fuori questione. E anzi, come sarebbero potute mancare? Durante tutto il secolo decimottavo, si era fatto un gran parlare e scrivere, dai begli spiriti
d'ogni parte d'Europa, della famosa gherminella napoletana della
liquefazione del sangue di san Gennaro, e del fanatismo del po-
polino napoletano.
assai simili a quelli che sarebbero dovuti accadere poi nell'anno 99.
Cos nel Yoyage en Italie del Duclos, che fu a Napoli nel 1767,
si
d'odio contro
il
il
francese
la
eut
champ
le
le
ferait faire
et le
par un
miracle
i
pendu;
^.
aggiunga che,
la cui
al
i
di
re Ferdinando contro
Gen-
naro sotto
pagna
un grande sfoggio
di motti
di spirito
Ma, a rigor
civescovo o
colo,
i
di logica, quelle
l'ar-
mira-
n che
presero precauzioni
ecco tutto.
Il
Mmoires,
p.
128.
Voyage en
Italie
ou Considrations sur
l'Italie
XVII
XVIII, 26
e 29
ILLUSTRAZIONI E DOCUMENTI
79
non
il
un inganno
in-
lo con-
stato
uno
di
quelli
scientifica.
Ci dovette
un
tempo
in
fatto
possedeva parecchi
colo
il
sangue
monastero
di
San Gaudioso,
di
san Pantaleone nella chiesa di San Severo, di san Vito nel Carminello dei Gesuiti, di san Patrizio e di san Giovanni Battista
in parecchie
chiese,
l'opera
citt.
del
Quello
di santo Stefano, o un'altra dose dello stesso sangue, era ancora fin
oltre la
di
tista, abolito e
gli
altri
ri-
santo non
buoni napoletani
si
:
parl di alcuna
tale effetto vo-
francesi
Ma
E
Il
noto che
il
tezione di
un
da Padova.
i
quali
volevano ucciderli
salvo
bambini, che
fece
eseguire
un quadro
corde che
si
II
Si vuole che
il
generale Macdonald
lo
avesse detto:
difenderemo col
nostro sangue
80
stampe borboniche
e simili
lui
luglio e l'agosto,
una
grande da
si
festa,
^.
si
avevano ringraziamenti
nessuno gliene
Fu
tenuto
come
in disparte
di lui
tacque.
Anzi
stato
si
destituito
di
da protettore
generale
di Napoli, e avendo,
com' noto,
il
grado
capitano
dell'armata
napoletana con
l'unito
un
dato,
messogli perfino
il
riella, riferita
da parecchi,
pi antica notizia
si
^.
Ma
una
non
gli
ebbe per
altro
mandavano
ordini da Pa-
Nardini, Mm.,
Si
p. 163.
veda VAlbo
Ieri sera
tavv.
3
<
San Lorenzo
da un
e
lato, fino
a Sedile di
Montagna
al largo.
accompagnata
la
strada,
il
banda
di
musica in mezzo
si
Quest'oggi cominciato
ve-
da
hanno preso il pennacchio verde e bianco; fra essi si contavano otto monaci che procedevano armati di sciabla, ma coU'abito della loro religione: seguiva la banda con una
guarnigione di
realisti:
quali
il
31 luglio).
S.
general
Pom-
IX
ILLUSTRAZIONI E DOCUMENTI
lermo perch tutto fosse proceduto secondo
precedenti ^
il
81
solito
degli anni
Per
altro, se
che
ci fosse
ufficiale
giustizia popolare
santo.
racconta:
Les barbouilleurs de
o Saint-Antoine, arme de
dans Vautre un
Catalana
>.
Questo particolare ha
presso Porto erano
stati,
carattere
infatti,
di
verit.
A Rua
esposti molti
quadri tutt'altro
le glorie delle
il
Eccone in conferma
Si
Rossa
in data
24 agosto 1799:
strada della
Rua Catalana
umano
dilaniate ed
.
esposte in
mano
di
uomini
Il
cardinale raccomandava in
^.
modo
se-
ogni
modo
la
il
memoria
ponendosi
in
Al?
san Gennaro, perch nulla manchi nelle consuete solennit e del solito, vuole il Re che si proibisca il passaggio delle carrozze, galessi ed altre
vetture per
la
La Real
Segreteria
111.
ma
1798-99, p. 165).
2
Registro
cit.,
pp. 120-122.
82
VI
Il cuohe di re Ferdinando
Le impressioni di re Ferdinando sull'ecatombe del 20 agosto^ messa a morte Eleonora de Fonseca, ci sono serbate in una lettera del 23 da Palermo al Ruffo: Eminentissimo mio (egli scriveva), ricevei ieri la vostra lettera del 20, che mi ha
in cui fu
fatto
costi
non
l'allegria
con-
tinui a cantare
Tedeum da
;
Congregazioni in rendi-
mento
sione
di grazie
all'Altissimo
che
si
Il
La Giunta
vaghi
di Stato
non
far
e generali
quando
i
li
avea
fatti,
in ventiquattr'ore
carli.
si
fatti,
prendere
si
che mi
si
dice
doveva
sommamente
dispiaciuto,
mentre pi semplicemente
il
faceva, era
ed impazientarsi
(si
veda
il
volume
appendice
ai
Bor-
spiegare
il
buon popolo,
dei Bianchi,
i
si
presso
condannati.
VII
Notizie varie
si
ha nessun
ritratto
autentico
li-
ILLUSTRAZIONI E DOCUMENTI
83
il
busto, ese-
guito dallo scultore Busciolani e collocato nell'universit di Napoli l'anno 1865. Nell'A^^^o citato (tavv.
XXII
XXVII)
si
vede
il
facsimile del
napoletano.
fratelli,
moglie e
figli,
Clemente de
di
Napoli);
fi-
Giuseppe ebbe,
di Eleo-
dannato per
cito se
la parte
non
alla
venuta
Giuseppe Bonaparte
il
ma
mori qualche
anno dopo
(1808).
Ne
scrisse la biografia
II
VINCENZIO RUSSO
kjappiamo dal D'Ayala che Vincenzio Russo nacque il Palma Campania. Ebbe a maestro nel seminario di Nola il sacerdote e autore di un assai noto
16 giugno 1770 in
manuale
dette all'avvocatura,
e fa-
condia \
Come
certo alla
generoso sentire,
Russo
Club
Societ patriottica
,
fors 'anche
al
rivoluzionario
quella.
che
si
alla dissoluzione di
Ma
ci che
non
fu,
chiaro
Vincenzio Russo
la
testimonianza esplicita
il
Rodino
col
D'Ayala, Vite, p. 550. E erroneo che partisse da Napoli insieme Pagano, il quale usci di carcere non prima del luglio del '98.
88
nei suoi Racconti.
Il
VINCENZIO RUSSO
gradi in magistratura.
il
Pepe),
il
suo
nome sarebbe
taciuto;
ma, due
la
patrioti
per comparire
innanzi
Giunta
4i stato, fuggi,...
Infatti,
rS marzo
mare
le loro
Tra
questi cen-
totredici (e
non dugentocinquanta come dice il Pepe) si troCome mai egli, nonostante l'indulto, fosse di nuovo nel 1797 tra gli accusati f, si noti, per colpe che sarebbero state commesse alcuni anni prima), un'oscurit che non mi riuscito dissipare.
vava anche Vincenzio Russo
'^.
Troppo scarsi, come ho gi avuto occasione di dire, sono processi da permeti documenti che ci avanzano di quei
tere di seguire passo per passo le vicende di tutti coloro
^.
Russo,
alla
con
la
fuga ^
voi.
I,
contif
stor.
nap.,
VI
'(1881),
270-1
LOMONACO,
2
e.
Cfr. l'elenco in
M. Rossi, Nuova
luce,
pp. 199-206.
Sembra per
gina Carolina
(cfr.
Lomonaco'
e, infatti,
il
suo
nome non
cit.,
tra quelli
pp. 195-197.
N
a,
le
fargli
*
perdonare
le
colpe.
1.
89
riconoscere
rati
alle
il
di di
innanzi
minacce o
Corte.
Eppure alcuni
sentimento
e,
teressato
negli studi;
dopo
fallo,
mento
e,
risollevarono,
tornando arditamente
la
tata, affrontarono
battaglia e sui
patiboli ^
Onde a me sembra
per
giudicare
equa-
mi
istitutori di congiure,
mano
pel
primo a un'opera
il
danno che
fatto
canctella.
Ma
si
pu
mutare
e,
la
raggiunse
pienamente.
Egli (dice
fallo,
il
Pepe)
coll'esilio
facendo peni-
menava una
il
un modello
di pro-
bit e di virt,
talch
Soverchio di rigidezza
tieri (?},
una
rimpiatt
{D'Ayala,
1.
e.)-
Si
del 1799.
90
VINCENZIO RUSSO
di s
me-
medicina,
-.
mentre, con
le
temprando
il
me
un intero sistema
sull'
politico-sociale,
si
fondava
un pezzo
i
di terra
sussi-
mezzi di
Non
testamenti e non
alla
neanche sucla
cessioni legittime;
lui
quota di
distri-
buzione. Gli
tori,
cittadini agricol-
mezzi di sussistenza
personalmente
preleva-
tempo
di lavorare
uopo
si
sarebbero
fatti leggieri
Pepe, e
cfr.
Rodino,
11.
Par quasi che ripensasse a s stesso Che altro fa con dure vigilie, con lunghi l'uomo amico di s stesso e degli uomini,
ce.
non cercare di strapparsi al generale torrente della corruzione; vivere in mezzo al disordine di tutto, giusta un ordine di cose ch'egli ricreare, per dir cosi, i si ha formato nel romito de' suoi pensieri suoi sensi e le sue idee, ed andar distruggendo la ruggine, che una perversa educazione ha sparsa sul forbito delle sue sensazioni? Avventuroso purtroppo se co' suoi sforzi mal secondati, anzi contrariati quasi da tutto quanto di uomini e di cose lo circonda, giunga infine
se
;
si
sarebbe egli
trovato suU'al-
{Pensieri politici, %
XXX).
D'Ayala,
Vite,
1.
e.
I.
91
e
menti
pari, a
sulle
al
ristretta
puro necessario
di
permuta
il
sorta; l'istruzione
si
morale repubblicana e
religione, tranne forse
Nessuna
nel centro di
non
coli
classe
un tal quale vincolo di fratellanza una idea sublimemente tenebrosa e quindi, sacerdotale. Non grandi citt una serie di pic; :
nazioni op-
Le
nazioni,
unione tra
loro,
ultimo, la
Societ universale
ha, da
una
dell'antichit, e
con
le
rante
il
vaggi, per lo stato di natura, per la frugalit, per la povert, e vagheggiate dal Rousseau,
scrittori, assai noti in Italia in
miglianza
Saint- Just;
si
onde non
al
senza ragione
Cuoco, scrivendo
una volta
la
repubblica
di Saint-Just .
Senonch,
la
che serbava
Russo operarono
altres,
come mo-
diritti e
doveri
del cittadino,
e pubblicata
najj.,
2
(cfr.
Diario
sotto
il
pu vedere
lo
92
delli reali,
i
VINCENZIO RUSSO
in sua vita,
ossia
il
villaggio
campano,
si
la
Chiunque ha
domestica) la schiena degli Appennini di Napoli e la Svizzera montagnosa, avr veduto dei cento,
i
quali la facevano
si
adoperavano
XXIV). E un po' pi innanzi: Chiunque ha passato alcun tempo alla campagna, sa che gran parte del commercio loro noi fanno altrimenti contadini. L dove ognuno ha tutto o quasi tutto il sufficiente
molto acconciamente
si
dovreb-
la
Il
Lomonaco
poi ci ridice
Russo per
povert, la semplicit, la
monti dell'Elvezia.
La
Sviz-
zera (esclamava
di libert nell'Europa!
^
la
Pure,
il
sieri politici'.
Io
non ho volta
mente n
alle
antiche
la
ma non
che
il
si
comin-
ci
con
lo stabilire
diritto di propriet si
bisogni
non dice
si
chiamano, in economia,
bisogni
histo-
Neue
Zeit^ a.
XIII, voi.
II,
nn. 39-
La
un esempio continuamente
ricorrente
I.
93
di
primari o necessari
La
ricerca di
nomisti
(p.
e.,
dal Genovesi),
si
teo-
Ma
il
Russo non
guard pel
fondare
sottile, e
tenne
bisogni necessari
si
come
potesse
calcolo politico.
tal
Misurata per
modo
secondo
tali
bisogni necessari,
dippi, che
il
non risponde a
bisogni
bisogni, d luogo,
altri
presso
Russo, al dilemma: o vi
di soddisfare
i
sono
necessari, o
loro; se
non
non
dip-
si
fonda
sol-
il
rapporti
fa
di propriet, ricorra a
con-
un
disfare
bisogni necessari,
lusso. Cosicch,
dipendenza e
di lusso;
la lotta
di
comodo
dappoich
i
egli annulla
nuovo oggetto
di
di conte-
stazione, ossia
cosa
come
di
peccaminoso
almeno
non conveniente
democrazia K
Qualche volta
superfluo
inutile
>
(cfr.
XVIII,
in fine).
Il
94
VINCENZIO RUSSO
ascetico
il
propone
animatutti,
umana
ma
beni
sibile
non
solo
ma
quell'incre-
Il
Franchetti, nella
un discepolo
di
Baboeuf ^
e forza,
il
Ma
una
il
socialismo democratico
suoi programmi,
laddove
passo
il
magnus ab
intiegro
nascitur
ai
non mostra
di
movin,
essa;
antitesi tali
da persua-
dere
di
una
Il
rinnovazione
si
pu
Ita-
descrivere cosi.
lia, le
nuove repubbliche,
in
per
lui,
una volta
un suo
articolo di giornale)
distinguendo la propriet in
delle quali solo la
attuale
permanente
giustizia.
(o
futura
} :
Ma
non prosegue
<
questa teoria, nella quale appare una certa tendenza alla critica della
propriet privata dei mezzi di produzione (confusi coi
beni di uso
futuro
1
;.
A. Franchetti, Storia
pp. 396-7.
(T Italia
dopo
il
1789,
Milano, Vallardi,
s.
a.,
I.
95
uomini
pubblicana
alla
l'al-
tra definitiva.
si
i
che
poi
non
scrisse,
modi onde
sue teorie
dei
si
potrebbero
agevolmente ridurre a
pio: fintanto che
il
fatto , di alcuni
quali aveva
non giunger
il
tempo
in cui ciascuno
avr
gli
Ma
zione
si
adotteranno
2.
Chi ha da
non pu ricevere
a'
cosa alcuna; 3.
Il
soldo perci
si
che occupa
bisogni,
la
si
carica
proporzionatamente
alla
non
dee fissare
magistratura
il
ma
i
il
presente sistema
di
tassa-
zione progressiva
(ivi).
Fintanto che
teranno perfetti e
l'opera di
ci
XXIX).
Pi in
l ancora,
si
Cfr.
il
Tutte
le
francesi
avevano
fatto
il
Nella Conclusione.
96
VINCENZIO RUSSO
il
Russo non ci porgono altro che o condanne sommarie o concetti rozzissimi, come provano le sue osservazioni contro il commercio. Invano vi si cercherebbe
gli scritti del
il
andava osservando
facili
il
ge-
Fonder.
battesimi
hanno
egli
di solito origine in
Il
lista moralista;
e,
come
chiude un periodo
ma non
Che
so-
stenere l'efficacia
egli stato
tico,
del
non un puro
ma un
rivoluzionario pra-
per quanto
dovrebbe rispon-
ma non
aggiunge nulla
Citt
.
al
che frate Campanella tent, a suo modo, di recare in pratica gl'ideali della
congiunzione
magna
1 Questo periodo della storia del socialismo stato, per ci che riguarda la Francia, studiato nel libro di Andr Lichtenberger, Le socialisme au X Vili sicle, Et ade sur les ides socialistes dans les crivains franqais du X Vili sicle avant la revolution, Paris, Alcan, 1895.
II
'alla D.
Svizzera
il
Russo
si
Lomonaco dice che sparse acquist un nome immortale . Nel maggio del 1798 era a Roma,
di lui. Il
col gran
lume
e vi
nella repubblica di
recente
stabilita,
.
oratore
pieno
di
fuoco
nel
Circolo
costituzionale
In un
il
il
Il
suo
cittadino Baccini,
moderatore
cappiola
si
,
del Circolo,
i
si
invitando
compagni a imitarlo;
alla
gara
mandati
questura perch
li
con-
La
sera dopo,
Russo offriva
alla
il
suo orologio
98
verta possedeva
VINCENZIO RUSSO
proponeva:
che
consoli e
tutte
le
altre
autoritc\
costituite
altri
metalli che
tengono, poich
stesso, e
loro esempio
mover
gli
altri a far lo
assorbirle
la fra-
gl'individui
repubbliche
italiane
poco esisteranno
tesimo ed esponendo
politici^.
le
gli associati
tuomini napoletani,
e
il
Mario Pagano, rifugiati allora nella Repubblica Romana. La pubblicazione fu terminata sulla fine dell'agosto del e il numero del Monitore di Roma dell' 8 settembre 1798 recava, come articolo, il penultimo capitolo dell'opera,
"*,
sulla
tolleranza
^.
si
contiene
il
gi esposto sistema
Monitore di Eoma, n.
Ivi, n.
XXVII,
23
maggio 1798
v.
s.,
p. 231.
XXIX,
3 Ivi, n.
4
XXXV,
da Lucano), Roma (presso il cittadino Vincenzo Poggioli), anno l.o della Repubblica Romana (di pagine 190: le ultime quattro contengono l'elenco degli associati). Cfr. anche Monitore di Roma, n. LVI,
ristabilita
30 agosto 1798.
5
II.
99
e le altre
sul
clima
si
XXXI),
sulla
perpetuit
oppugna l'assimilazione delle societ agli organismi animali ( XXXII), sulla mappa per non dire che vi politica e sulle serie politiche una di scienza generale desiderio il si avverte dappertutto della societ o Sociologia , come poi stata chiamata. Letterariamente, quantunque scritto come si scriveva la
dei corpi politici , dove
;
modo
il
il
animosamente
si
ben volentieri
XXIII).
migliori porti
d'Italia. In essi ci
di
nuove
corruzioni...
contro le grandi
si
intimata la
nome dell'umanit, ve
si-
ne scongiuro,
si,
stema che avrete dato alla propriet. alcuno chieda in < Entrando in un paese per la prima volta, se che modo sia regolata la propriet, ed abbia squisita prontezza di calcolo sociale, indoviner i gradi della libert, della morale e della
prosperit di quel popolo.
Invano
ci
lasciamo corrotto
il
tronco e guasto
il
pi
utili
un'esclusione di
Non
si
parli di
lasceranno
sussistere
e di calamit.
Non mi
si
un privato avr
medesima
della
democrazia
>
100
citt, delle quali egli al solo
VINCENZIO RUSSO
prevede
la fine: Il
volgo
si
smaga
immaginare
affretta
le
l'uomo
momenti,
in cui le
ammontate ruine
delle
abitatori!
XXV). S'intene
Salutiamo
comincia
il
il
cam-
pagna,
delle
fresco
orezzo
schiettezza e dell'innocenza!
Che contrapposto
^
il
Compiuta
(giornale,
il
la
Russo
Roma
al
suo
nome compare
gli articoli
principio del
novembre
Tra
si
un
altro sui
Ai magistrati incul-
le
grandi
si-
citt
con
parole onde
1'
Engels chiude
la
sua trattazione di
mile argomento:
campagna
debbono
e penoso.
non
un'utopia
La
civilt, invero, ci
lascia
nelle
grandi citt
esse
tempo
e fatica a liquidare.
Ma
delle
grandi citt
3.a ediz.,
2
il
il
Lamberti,
del 2 feb-
Gagliuffi, l'Alborghetti
voi. II,
XL
braio 1799, pp. 345-6. Cfr. anche nel n. XLIII del 12 febbraio, p. 372,
una
lettera del
Lampredi
al
II.
101
del
cava
la severit
doverosa in educatori
i
popolo.
Io vorrei
si
scriveva) che
busti di Curio e
di Cincinnato
nuove repubbliche. Noi abbiamo pi da temere della corruzione che de' tiranni. Roma non avrebbe avuto bisogno di Marco Bruto, se non si fosse gi scordata di Cincinnato . E pi oltre: Se il popolo non dovesse essere un giorno ben altro di quello che ora , la democrazia rimarrebbe un nome vano ed un passeggiero rumore . Qui appunto definisce i governi repubblicani di allora, come
nelle
si
detto,
Discorrendo
ammonisce:
Il
rispetto di
le leggi
polo libero
al
si
un podanno
schiavit
^
si
Maggiore opportunit
del
titola:
ai
Romani
e so-
stiene che
non
che esistevano da lungo tempo, e che richiedono lenta convalescenza; un secondo, assai esteso, guidato dal medesimo
concetto, ha per titolo:
democrazia, di ridurre
tributi a
una misura
insensibile.
La riduzione
la patria, e
certamente possibile,
perch,
divise
ma
a rag-
giungere questa
romana
e la protettrice ar-
Voi.
II,
al 7 ottobre, e n.
VII del 14
ottobre
'98.
102
VINCENZIO RUSSO
francese.
mata
le
La repubblica ba
i
gi abolito
il
feudalismo,
primogeniture,
fedecommessi, e
tempo per
che anno
le altre
operazioni
merc
il
ma
al
il
popolo,
fornire
rappresentanti
consolato,
acconciarsi a
un espediente
Russo termina
la tirannia
provvisorio.
Dopo
i
argomenti,
il
ma
si
gi alquanto
scemati, sono
quale
apre inoltre
una prospettiva
nuovo ordine
di beni,
conosciuti da noi
^
le
sempre
bliche
il
come guisa
transizione
alla
forma pi perfetta
del-
da
lui
modo democratico
ufficiali.
ai
pubblici
Al Pagano,
venuto a
Roma
nel luglio,
era
stato
conferito l'insegnagioia
il
mento
zia al
Con quale
Russo pub-
la facev^a
Ma da
che men
lo distolse la
guerra,
francesi a Napoli.
Voi.
II, n.
IX-XII dal 20
pp. 128-130.
al
30 ottobre
'98.
Voi.
II, n.
novembre
'98,
Ili
l
file
.1
'99,
come parecchi
degli
nelle
esuli napoletani,
non
ma
di quell'esercito.
Come
Carlo
dente della
Societ patriottica
prossimo presidente
farmacista-capo
Pignatelli
dell'esercito
dello
Championnet;
battendo da
come
e altri
il
tornavano com-
ufficiali
o soldati;
cosi
Russo, ripigliando
ufficiale
venne come
medico del
101''
reggimento.
nei clubi
Nel febbraio
blica
, della
fu
aperta
una
Sala
d'istruzione publo
vediamo subito affaccendato nel sostenere le sue idee predilette. In una delle tornate del mese di marzo, dopo avere
riaffermato la teoria dei bisogni, propose quattro
canoni di
D'Ayala,
Vite,
loc. cit.
nava, fulminava: nulla poteva resistere alla forza delle sue parole
(Cuoco, Saggio, L).
104
VINCENZIO RUSSO
modo
di leggere
libri scritti
commercio,
di
pensieri gi esposti
soffio del
qualcuno dei giovani che pendevano dalle sue labbra, perch, nella stessa sala, Saverio Simoni e Raffaele Vittoria
Ma
en-
che poi doveva diventare uno dei maggiori avvocati e penalisti napoletani,
Francesco Lauria^
Dava
tare
al
fuori
popolo contro
e contro le ricche
vesti
(egli
dei rappresentanti
Rinasca in voi
diceva)
la saviezza dell'Areopago,
la virt
spartana
.
sore Catone
Io
le
mie
fatighe,
servendo
sofferta
la patria.
Ho
diritto per,
dopo una
persecuzione delli
satelliti del
dispotismo, di cercare
ci
una
renda
felici colla
mino-
dezza di Bruto, che sa ben vincere e morire da forte. morto De Deo, quell'anima cara, martire della verit, sotto
il
Monitore napoletano,
n. ecc.
14,
28
marzo
XXIII,
2
XXIX, XXX,
Avviso salutare
Monitore napoletano,
L'
p.
loc. cit.
nel
inile,
156 segg.
Anche
al
Russo
deve
la
III.
105
Era
di-
suoi simili:
manteneva il giorno con poche grana e le spendeva mangiando un poco per istrada in casa appena aveva un
;
amava
tutti
all'eccesso
^ Al-
Palma,
fino la
a Napoli, a piedi
-.
Ma
sul
veemenza
suo
le
conto.
aveva destato
in
Roma
con
far sorgere la
storiella:
che
stando col,
il
si
una botte
per togliersi
II
battesimo di dosso
il
^.
14 aprile
commissario organizzatore
e la legislativa;
Ma
vi
dur poco, e
il
esaminassero
conti di coloro
tutto
ch'erano
stati del
Governo provvisorio;
e fin qui,
a Gaetano Filangieri;
tore napoletayio, n. 8,
1
si
26 febbraio 1799.
Marinelli,
I,
Giornali,
di
Napoli,
XV.
D. J3-44,
voi.
2
il
19
novembre
1799,
sua morte.
106
VINCENZIO RUSSO
il
bene ^ Ma
queste particolarit: che il massimo soldo non dovesse eccedere i cinquanta ducati; e che si aprissero due libri, l'uno DelVamor di patria, per le rinunzie
sui soldi, con
di tutto
come
vvere, e
un
altro
cittadini,
per
gli
altri le cui
salario.
La mozione
ma
molti dei
compodel
nenti
alla
met o
al
terzo
loro soldo
modo
che,
applicasse
criterio
della
tassazione
progressiva, sostenendo
ricchi ritraevano
^.
il
ma
parvero
ai
patrioti di
di
esiziali l'uno
l'altra
Repubblica nelle
tale
difficili
condizioni in cui
si
trovava.
Di
gli
altri,
del
il
grecista
ed ebraici*.
sta Saverio,
Veditore repubblicano
Lo
veramente
il
firmato dal
2
un
soldo (in
una
tano,
3
Cfr.
Pei rendiconti
di
aprile 1799.
4
Sul Mattei,
si
veda sopra
p. 74.
III.
107
cenzo
Rossi
(sic)
Gregorio
Cittadino,
io
mi
chiamo
piano, a
man
sul
prima Legione
dirigerti
giornale,
modo
la
di lettera affinch tu
ed
il
il
'
tu
',
e perch
non voglio
qui rinfaccia al
Commisdella Re-
problemi
vitali
come
la
importanza pratica.
genti a Salerno, la
Mentre
in
Commissione
occupa
moneta
carte
altissimo,
il
popolo
geme
.
passando all'ironia:
Paoi tu figurarti
dei
che
gli
spartani
tempi
della
oliveti
le
vigne,
di-
ammazza due
terzi
almeno della
una corona
di vicine inac-
montagne; li saremo sicuri, giacch la nostra povert, pi che le montagne, allontaneranno il nemico; ci faremo crescere le unghie e i capelli, e insieme con te, mangiando ghiande e cipolle, meneremo una vita deliziosa!
Ma guardiamo
alla
realt:
attualmente (conti-
108
VINCENZIO RUSSO
il
nim
Mattei),
da
tre punti di
la sa-
la
mata,
la restituzione del
nuovo
stato
con
la
formazione dello
spirito
pubblico
nazionale
K
di quest'articolo,
La pubblicazione
mile, ossia
il
che segui
spingere
il
il
30 gerRusso,
legisla-
19
aprile, dovette
forse
prendere
la
litiva della
insurrezioni nei
dipartimenti.
Ma
il
Russo
dava
le dimissioni^.
che
la
gli
vano
in
convincimenti,
come
il
suo compagno
prima
Il
si
era messo.
Cuoco
gli
di costituzione
II
Veditore Repubblicano, n.
l'
4,
30 germile.
Non
saprei dire se
il
unico esemplare di questo giornale ch'io comisceli, della Bib. della Soc. stor. nap.),
che esista
(in
una
non ha
se
non quattro
fascicoli.
Un
il
Russo,
frammentarie in una
1.
c.
Un
lui.
i
tal
La
di
sollev contro
progetti
di
.
riforma, e
lunnia, ecc.
2
Cuoco, Saggio,
XXI.
III.
109
giu-
sembrava improprio
dicare le
teorie
come doveva
(gli
dell'amico.
Oh perdona!
diceva,
pungendolo con garbo) non mi ricordava di scrivere a colui che, sulle orme della buona memoria di Condorcet, crede possibile in un essere finito, qual l'uomo, una perfettibilit infinita. Scusa un ignorante avvilito tra gli antichi errori: travaglia a renderci angioli, ed allora fon-
deremo
di
la
quale
ci
possa
rendere
meno
altri secoli,
quanti almeno,
da darsi
bresi, ai
agli
oziosi lazzaroni
leccesi, ai
di Napoli, ai
feroci calaed a
tale
leggieri
spurei
sanniti,
altra simile
genia, che
di quella razza
umana che
-.
Meglio
il
oratore
un
bel discorso
30
fio-
prese
come componente
Degeneri.
I
Frammenti di
lettere
del
Cuoco
al
alle
XXXI.
La sua opera
>
una
(ivi, L).
un saggio
della
sua eloquenza: Legislatori, Commilitoni, noi siamo in un punto ben delicato per la fama nostra. All'epoca dei nostri tempi non si tratta gi
di ordinari vizi o di solite virt: noi
saremo l'esecrazione o
la tene-
rezza di tutta la posterit; saremo a' suoi occhi gl'infami dei secoli,
il
mani
dei
esso.
Non
il
udite voi
rimbombar verso
i
di noi dai
110
tica
VINCENZIO RUSSO
le
Calabrie;
ma
^.
di recarvisi
che
a mezzo
^.
Ma, quando
si
i
fu al
punto
di
riprendere
le
armi,
il
Commissione per
la coscrizione della
Il
Lomonaco
si
il
ci
batt
causa comune
13
giugno,
mano
dei lazzari e fu
trascinato
prigioniero ai Granili
"*.
noi rivolti,
le
loro
mani fraterne
le
nostri stessi
lagrime di riconoscenza
bagnando di un perpetuo
tempestare d'applausi
1
nostri
nomi?
I,
390.
lui
D'Ayala,
e, e Conforti,
3
Cuoco, Saggio, L:
Egli ne preparava
Cfr.
D'Ayala,
4
e.
stor.}.
una copia
della
:
prima
VincenIl
Russo
ne fece dono
Gherardo Sabini.
la
Sotto
dedica
si
legge
Questo libro mi stato dato il 15 corrente giugno un penitente in confessione per bruciarsi e mettersi nelle fiamme come contrario alla legge e buoni costumi. Intanto si vede nelle mie mani per darne parte alli superiori e consigliarmi; che cosi
me
III.
111
Il
ai Granili, ricor-
dava
un semplice giubbetto
^ Di l fu
trasportato
come
il
Rodino, Guil
Cuoco,
che
lo
compagni.
la
sua
al castello del
chino Puoti
^,
calma falli innanzi alla morte ^. Condotto Carmine e messo in cappella, il prete Gioacche gli fu dato per confortatore, non pot
egli studiate
Diceva aver
mostr un deciso
una
bottiglia di vino, ed
il
16
novembre
Capua tutto
l'im-
siti
uno dei rappresentanti la Commissione legislativa, con aver eseruna tal carica con tutto l'impegno e zelo patriottico in soste-
gno
alla
un busto
memoria
il
zione, e
Gaetano Filangieri nella Sala d'istrufinalmente per aver formato un proclama pieno e zeppo di
del defunto d.
tutto
e
foco di
un
maldicenze contro
3
Sacra persona di
Sicilie,
S.
M.
Palermo, 1901,
cfr.
p. 273].
Era
Un
ed
un
libro prezioso,
essi
prepararono a morire.
112
obblig
il
VINCENZIO RUSSO
scosti, e poi si
addorment tranquillamente
il
Fu
marted 19 no-
vembre
libert!
Io
muoio per
la
Viva
la
Repubblica!
^
il
gio),
ho inteso raccontarmi
il
suo
di dispetto
con cui
gli
spiriti vili
risentono le irresistibili
^.
Questa fu
barbarie ^
la
fine del
giovane
filosofo
napoletano, so-
il
1.
e.
Registro
Su queste parole sono d'accordo il Marinelli, Giornali, ms., e il 11. ce. Il Lomonaco {Rapporto, cit.) gli mette in bocca un pi lungo discorso, che certamente non gli avrebbero lasciato pronunciare. Si veda anche il brano di una cronaca cit. dal D'Ayala, pp. 554-5. Lo scrittore del Diario napol. comenta: E morto, n vi
2
Diario napoL,
Il
Marinelli, invece:
virt ed animo!
Si perse
.
molto
perdendo
3 4
suo gran
zelo,
Saggio, L.
I
Milano fra
il
1800 e 1801
nuovo
D'Ayala
e di B. Peluso, quest'ultima
di E. de Marinis).
D'Ayala,
1.
e.
Ili
LUISA SANFELIGE
E LA CONGIURA DEI BACCHER
debbono per un momento penetrare con me nell'interno della famiglia di un nobile cadetto napoletano della fine del secolo decimottavo. La famiglia composta
lettori
il
cavaliere don
Andrea
delli
Monti Sanfelice
Laudano; madre
donna Luisa
milla Salinero.
si
annoveravano
San-
duchi di Bagnoli,
vano
di
cognome
Acaia e Corigliano.
gli
Il
duca
di
Lauriano Gennaro
e
figliuoli,
Michele; da una
rese monaca,
il
cavalier
Andrea ricordato
di sopra,
uffi-
Fedro de Molino,
cato notizie, tra
le
Ho
cer-
116
spagnuole, e
si
com-
Nel 1733 venne con l'infante don Carlo nel regno di Napoli,
e partecip nel 1734-5 ai blocchi delle cittadelle di
Mes-
sina e di
nella
si
distinse
campagna del 1742 come aiutante dragone, e in quella del 1744, come aiutante maggiore nel reggimento provinciale di Capitanata, comandato dal principe di Sansevero ^.
Nel 1759 spos
la figliuola
la Salinero, e
ne ebbe
il
28 febbraio 1764
Tra
le
mezzo
dei Salinero.
Il
terna di
fratello della
Luisa e
dunque,
figli
cugino An-
....
se hallo
han
offrecido
para
los
presidios de Africa,
en la expe-
ama
campo
del
Moro
....
se
el
primero que
jjmso pie
tierra
para pasar d guazzo algunos rios que no se podian pasar ni construir puentes, y afin de animar la tropa nueva, hazia algunos regalos los soldados
I.
117
Due
cialmente, sciocco, fatuo, vanaglorioso, fannullone, spendereccio; con pochi mezzi, essendo egli cadetto con assegno
non largo,
avendo Luisa,
figliuola di
un
militare, recato
scarsa dote.
strofe. I tre
La
figliuoli,
Emmanuela,
e nel
Nel 1787 erano gi in tale stato che vediamo Luisa chiedere pochi carlini in prestito, per non
e
i
soffrir la
fame essa
di casa,
figli,
al
Fu
allora
la
madre
di
lei,
donna piena
glie nobili,
sopraintendenza
ossia
quale
si
le
fami-
una specie
con amministra-
zione giudiziaria.
Come accade
il
gi nel
un anno dopo
di
aveva impedito
man-
re,
veduto
,
il
bisogno
e appro-
vando
il
il
sopraintendente
dan-
dogli facolt
in Lauriano,
di far passare
lo stesso
come
duca
118
e di
col possibile
minor dispendio
le di
loro ren-
dite, ripartirne
la
s,
sua prudenza
comporgli, chiamandogli a
non per
.
ma
pi certi ed
pi bi-
sognosi
I figliuoli
il
madella
loro genitori.
Andrea
e Luisa
si
ma
dosi
ma
nare
scandalosa all'eccesso
De Rosa
di far loro
;
e ordin
che
il
marito
luoghi
(si
sog-
giunge nel dispaccio firmato dal ministro De Marco), luoghi di buon aere e di edificazione
.
A
dato
il
nome
di
Largo
la
San Felice
alla piazza
che
si
L'anno
dopo,
il
1792, fu permesso
ad Andrea Sanfelice
Michele
delli
di riunirsi
con
la
fratello
consanguineo di
lui,
Monti Sanfelice,
fu
mandata
di
nuovo
al
I.
119
parazione
e
il
i due coniugi sentirono ravvivare il loro amore; marzo 1794, nel momento in cui si apriva la porta
del conservatorio
alle
monache
marito
l'aspettava
(pare
un
ra-
documenti non
ci
la stessa
la
ma
so-
praintendenza
1797
il
non fu tolta, e i Andrea ebbe un mandato di cattura della Vicaria per debiti; il che non g' impediva di rilasciare, quasi nel medesimo tempo, a un dottore di medicina di sua conoscenza, una patente di medico ordinario della sua casa , con annuo stipendio^. E non g' impe
cavaliere don
una
serie
di
cariche munici-
Montagna
in qualit di
*.
Quanto
alla
Luisa (che
sunto,
il
chiedeva
qualunque luogo
di provincia
non potendo sostenersi in Napoli, e che s'esplori la di lui volont . 2 Per la documentazione di tutto questo racconto cfr. llhistr. e
docum., n.
3
II.
Per
la
ecc.,
mi
ecc. ecc.
un D.r Donato de Angelis, 8 aprile 1798). In una sua posteriore supplica al re contro i ricorsi della suocera: . S. E,. M. la detta Salinero ha esposto che il sup.te un imbecille. Questo non vero, giacch il ricorr.te per moltissimi anni ha
esercitato gli impieghi di citt
{segiie
enumerazione)
il
.... con
sodisfa
componevano
Sugli
uffici
da
120
una sventurata),
le
un giovane
di
cognome
qualche notizia preliminare. Vincenzo de Gasaro, ricco negoziante, capo della famiglia, era figliuolo di un'Orsola
Romano, che aveva sposato in prime nozze un Girolamo Baccher (oriundo tedesco o inglese, come appare dal cognome), e in seconde, un Gerardo de Gasaro; e
Vincenzo, per gratitudine verso
i
il
figlio
cognome
^.
1733 e maritato nel 1762 con Cherubina Cinque, aveva parecchi figliuoli: cinque maschi, che
si
chiamavano Gennaro,
Gerardo, Giovanni, Camillo e Placido, e due femmine, Orsola e Rosa. Gennaro, che nel 1799
contatoria
(tesoreria) di
ma-
....
la Sanfelice, celebre
per
le
in monasteri lontani
443.
cit.
Bibl. Naz.,
Da
Vincenzo Baccher, gi
dell'Aurora, 1882, p. 11.
cfr.
uffiziale dell'esercito
notizie la Vita del servo di Dio sac. Placido Baccher, Napoli, stab. tipogr.
I
Nei Di-
105-106,
si
parla dei
figli
. Il
nome
trova scritto
l'or>.
il
Baquer
ma
germanico. Seguo
Baccher
Per queste
I.
121
vamente capitano
primo tenente nel corpo dei cacciatori reali. L'ultimo dei figliuoli, Placido, impiegato nel commercio, divenne poi un personaggio assai noto nella Napoli
e
sul popolino.
Le due
figliuole
fratelli
^
il
giovane
Baccher, non
si
e mettere innanzi
modo
testimonianze e dai
figliuoli di
aveva
Stato.
2
Gerardo
in
una sua
G-ennaro
Camillo
mi fu indicato
mi
di-
ceva di avere
scrive:
Baccher, E-osa.
Il
Colletta
,
il
capitano Baccher,
fratello del
sembra alludere a Gerardo. [La mia identificazione stata poi confermata da un documento edito da C. Crispo Moncada, in Arch. stor. nap.,
XXV,
II
La congiura e la scoperta
N.ella
Repubblica
cavalier don
Andrea e, come
alcuno ha affermato,
offrisse
il
mente
ai
Borboni \ La Repubblica
soprinten-.
denze
la
congiunta minaccia
della prigione
Ci afferma
il
III, 120-1.
In una sua
lettera da
2
me
vista
definisce
uomo
di lettere
si
21 febbraio.
governo provvisorio
. le
accordavano
alle
sopraintendenze, restando
De
Nicola}.
Gr.
C.
Na-
zionale
De
Bellis,
26 marzo 1799 v.
s.
II.
LA CONGIURA E LA SCOPERTA
123
ma me
di ci gli scrittori
Dumas
per tradizioni da
lui raccolte,
che in quel-
6,
al
stretta
^
;
e la
seconda assai
II
JRoDiN:
alle
ella
massime in quel tempo favorite {Racconti, in Arch. stor. nap., VI (1881), p. 477). Ma il Bodin, quantunque contemporaneo, scriveva mezzo secolo dopo, quando gi nella storia del '99 era prevalsa la visione convenzionale, creata dalle passioni politiche; onde l'esattezza di lui, in parecchi punti, mi sembra dubbia. Nello stesso
avversa
senso
il
romanzo della Sanfelice scritto il romanzo, e nella storia la storia; quantunque alcuni particolari da lui riferiti siano di certo genuini, altri sembrano inesatti e fantastici. 11 D'Ayala, Vite, p. 559: e Certamente allora la Sanfelice fu tra le donne cittadine pi operose e notevoli nella Repubblica....
tica,
E
si
si
ecc.
Si noti
il
passaggio dal
e
certamente
. Cfr.,
congetturale
alil
l'affermazione di fatto:
riunivano
in senso contrario,
nella
{Sergio,
XLIX),
il
il
tamenti, p. 155.
che ho visto di lei non mi donna di notevole cultura. 2 Nelle carte citate. Richiesta di pagamento del fitto annuo di ducati centoquindici presentata dal marchese Nicola Mastelloni. Atto
le lettere
hanno
124
probabile:
come
allora parecchie
donne n prometteva,
;
la
personaggio politico.
Ma
il
importanza per
partito
famiglia Baccher
^,
che
fu,
i
a cagion
capi del
come
Non senza
mento
dava tanto
vertirla
^ Quantunque
di
si
fossero
della
citt,
devano scoperte
ripostigli
Molo e della Marina, ora nei conventi, ora presso donne. E giacch i lazzari apparivano temibili anche senza armi
da taglio e da fuoco, era stata proibita
cosiddette
la
vendita delle
piroccole
dile di
2
Eleonora Capano, dei principi di Pollica e baroni di Celso del Nido (1761-1841), aveva sposato il duca Giacomo Fusco.
20 e 21 gennaio,
fratelli
se-
ai francesi
19,
nova
3
e a
cit.
pp. cxx-xxi
I fratelli
De Gasaro
i
fratelli
la ripartizione della
gento ducati, e
^
Si
35 sgg.
II.
LA CONGIURA E LA SCOPERTA
125
si
erano
^,
tu-
contro
si
le
sentinelle
le
ronde
^.
Gli
allarmi
sorge-
vano e
propagavano con
facilit straordinaria; in
il
modo
I soldati
francesi, nel
bandiere regie, e
il
27 febbraio
Il
le
Monitore racconta:
Il
che
nel
sulla carrozza,
le
ma
vincitrici.
era giunto
con
'
tre imperatori
'
il
taluni gridarono
'
viva
il
Re
;
a questo grido
un
bisbiglio, un'inquietitudine a
di
febbraio
marzo. Cfr.
la
Cronachetla,
La
Emma
Hamilton che
entrer chez
(!).
la plebe ucles
en
les laissant
femmes
de
cette
faqon
lumbo,
4
p. 192).
12.
126
Capuana
visi
al
governo;
la notte sulle
armi
e
^
il
par-
spediva
di profittare.
altri,
La
corte di Sicilia
isperanza di premi,
tanti.
si
Barche
pescherecce
di
trasporto
mantenevano
vive
le relazioni
tra l'isola e
altrettali
modi
si
distrisi-
buivano danaro
e tra di esse
anche qualche
citt parecchi
Borboni,
il
il
maresciallo
De Gambs,
il
brigadiere Bock, ed
*.
altri,
Come
si
risultato
andavano
Maria Carolina,
<
ed.
Palumbo,
p.
191:
il
governatore
involto
d'Ischia
pretexte
et
cela etoit
indispensable
pour avoir un
Emma un
di manifesti:
je
les
envois
pour
anglais devroit faire dejetter ces lettres a la poste de Naples a Livourne ....
elles
il
faut
les battre
Serbo
la biz-
Sugli emissari,
si
veda
la
Furono
arrestati nel
9 marzo.
II.
LA CONGIURA E LA SCOPERTA
127
formando vari embrioni di congiure, che la poco esperta polizia repubblicana non riusciva a scoprire K
Di questi nuclei reazionari o controrivoluzionari serbata memoria segnatamente di
dissero del Cristallaro, di
stallaro
cristalli,
tre,
si
Tanfano
e dei Baccher. Il
Cridi
2.
era,
come appare
chiamato
il
primo glubista di
da un contemporaneo,
e servitore di
uno spilorchio
di Ghiaia
sembra
buon gno
'^
il
13 giui
'48
^.
La cospirazione formata
la
la
dalla famiglia
delle
ma una
pi importanti, e per
appoggi che
in
ai fatti
un momento
La mancanza
il
delle
della
con-
giura, lasciano
all'oscuro
sul
tempo
in
modo
Gapo
sembra
XXXVI
le
congiure
si
in
un paese
2
gli abitanti
n la lingua
3, 28.
Colletta, IV,
ms.
Cfr.
Marinelli, Gior-
nali,
*
N. Nisco, Ferdinando II
128
del Baccher,
della famiglia
primogenito Gennaro;
ma
erano nell'intesa e nell'azione, anche il vecchio Vincenzo che passava come amico e favorito del ministro Acton.
Secondo
il
D'Ayala,
il
Abbruzzo
che
ca-
nomina alcune
le quali
il
altre persone
il
generale Dillon,
un prete Giuseppe Stellato, e certi Angelo Criscuolo e Salvatore Ronga ^ E si possono aggiungere con sicurezza i nomi di un Natale d'Angelo, tintore al Serraglio, e di due fratelli Ferdinando e Giovanni La Rossa, impiegati del Banco di S. Eligio. Anche sembra che vi partecipassero molti ufficiali borbonici, che improvvidamente erano stati minacciati di licenziamento dalla repubblica come servitori del tiranno ^. La corte
valiere Gaetano Ferrante,
D'Ayala,
Vite, p.
560.
Lo
la
stesso
autore, nel
solito
suo
modo
le-
(1.
e,
p. 561).
De
questo
nome
il
che ritorni
'
congiura degli
uffiziali
XXVI).
Ma
D'Ayala
la frase
il
Cuoco, n contiene
uffiziali
da
Quale fu poi
congiura degli
di cui
il
Cuoco parla
cosi
del
Baccher?
sere
De Renzis
(5 aprile)
l'escluderebbe;
il
ma
il
proclama
riferito dal
i
es-
De
Renzis.
Si dice
legge:
II.
LA CONGIURA E LA SCOPERTA
di
essa,
129
di Sicilia
ma non
diri-
in
grado di
ma
queste furono
probabilmente visioni
della
paura. Si parl
anche delle
te-
somme
di
e di altre gi
si
nevano pronte,
dei nascondigli
armi che
si
scopri-
rono in vari posti: bandiere, armi e danaro, che sono ingredienti necessari di tutte le congiure K
si
preparava
il
mandata dal Troubridge, luogotenente del Nelson *. Non sembra che il Troubridge fosse gi dapprima in relazione
coi congiurati. Il Nelson, nelle sue istruzioni, vietandogli
che al suono a gloria della campana di San Martino debba esserci mozione interna, e
si
ufficiali della
truppa
dell'ex-re,
.
ireste
de plus
Pques
Arch.
Moscada
del
(in
star,
XXV,
467-88)
e dal
1799
Palermo,
1901),
dei
di Stato di
Palermo, hanno gettato gran lume su queste cospirazioni e additato quasi tutti i pi importanti componenti di esse. Tra i
capi erano
il
duca
di Calabritto,
altri. Si
famiglia Criscuolo, e
sone
2
il
cap. IV:
La
cospirazione realista
].
La
difesa
a.
napoL,
XI
ISO
di tirare
citt,
aggiungeva:
se
salvo che
circostanze
leali
francesi
la re-
la
squadra inglese
disarmato
e
durr
vilito
ci....:
popolo
fedele,
ma
2.
av-
dalle
frequenti
fucilazioni
Il
movimenti
nella
non
si
congiurati e
il
Trou-
bridge trovassero
subito
modo
di mettersi
in corrispon-
denza segreta
11
^.
turbamento della
la
citt,
dra e per
gl'inglesi
notizia
sopraggiunta
che
sciuto da
fu accredi pro-
cartelli
letters, III,
308-10, citati in
Helfert, Fa-
dei Baccher, in
3
Una lettera immaginaria di Carolina, in cui si parla La Cecilia, Storia segreta dei Borboni, III, 216.
Cuoco,
XXXVII:
Il
come
difatti l'occu-
denza in Napoli
operazioni
e di
prestare a
Le
relazioni col
Pahl, Storia
Procida
"*
Vecchi, 1889, pp. 111-12. Cfr. anche la citata notizia del Moniteur.
si
salvarono
il
Criscuolo e
il
Ronga: D'Ayala,
1.
e.
Tutto il cratere si posto in arme, e la citt si allarmata temendo di bombardamento. Nello stato di effervescenza in cui siamo, l'avvicinamento di questi legni potrebbe accelerare qualche mossa
popolare
>
{Diario napoL,
8,
4 aprile).
II.
LA CONGIURA E LA SCOPERTA
trovarono
affissi
131
vocazione, che
di
si
Si parlava
vagamente
le tante
il
una congiura
si
fa-
vole,
diceva che
prin-
un
diario
Il
Il
popolo
mutazione d governo. Le
si
guardia di numerosissima
flotta
che
aspetta.
Si
dice
forzati.
si
Hanno
arri-
Re, che
fatto vedere
si
ed ha parlato a
nire su
al
piti
veduto ve sbarcato
inglese, che
castello
dove
si
portato Macdonald
ed
sia
la flotta
aspetta
dalle Calabrie e
il
ed
francesi
stanno
molta soggezione e
taluno
degli uffiziali
ma non
mente,
la
non manca
francesi
all'altro sa ^.
Napoli
al
Re; da un giorno
remo
in
mezzo
nuovo
Uno
diceva:
li
<
Sctate, popolo, ca
.
mo
VAnve-
grise p'accidere
Francisi
botte
*
E un
altro:
nerd sentirete
le
camiciotti
erano
avevano
Crispo
Moncada
e dal
Sansone,
[Come risulta dai documenti editi dal Io scoppio della congiura, con la sor-
132
Ma
la notte di quel
si
vide
un gran movimento
arrestando
gli
e facendo perquisizioni.
La mattina seguente,
arresti
continuarono; e
si
una
terribile
il
i
congiura ^
Passato
primo sbalordimento,
a pronunziare
il
si
terminare
fatti,
nome
il
accennare che
di
la
nome
di
lei,
donna
Che cosa
per
lo
le
congiure
della
plebe
contro
francesi e
patrioti portava
e incendi.
sapevano
fedeli
ai
distribuivano secretamente
2.
Ora uno
di questi biglietti
sommovimento
rimandato
1
dapprima
fissato al
Lo
aprile, e fu
poi
al
giorno
la
II
Colletta pone
congiura e
la
partenza dei francesi; e sbaglia. Sbaglia peggio I'Ulloa, che lamette al 10 giugno, Annoi., p. 55. E sulle sue tracce sbaglia lo Helfert, Fabrizio Ruffo, p. 252. Il Monitore
ne d
si
la notizia
il
sabato 13 aprile, e
dice
venerd sera
ma, come
tendere
le
il venerd della settimana precedente. Secondo il Monitore napoL, n. 19, i cartellini portavano impresse armi di Ferdinando e il leone inglese; secondo, altri non erano
che un pezzetto di carta con un suggello nero impresso sopra {Diario napoL, sotto il 7 aprile). [Un facsimile di questi cartellini si pu
II.
LA CONGIURA E LA SCOPERTA
133
il
seppe trattenersi dal dare alla donna da lui amata, dicendole che, in caso di tumulto e pericoli, l'avesse mostrato
e sarebbe stata salva.
Meno chiare sono le circostanze per le quali il biglietto, che doveva restare nelle mani di Luisa, servi a scoprire
l'opera dei congiurati.
testazioni,
Ma sembra
blicano, e che
mani
di costui. In
qual
lo scoprisse
cala
sualmente:
cosa con
ma
parecchi
altri,
ei pi
credibili,
narrano
un
per
la sorte del
biglietto
avuto dal
il
Baccher, tacendone
pericolo.
Il
la
giovane repubblicano
affrett a
comunicare
avesse avuto
il
biglietto;
ma
conservato
Ferdinando Ferri,
come addetto
e la persuasione del suo maestro, gi poeta di corte e allora fervido repubblicano. Luigi Serio. I suoi primi passi di re-
difficolt,
perch dovette
sor. nap.,
XXV,
impresso
134
rificarsi
rifarsi
innanzi
alla
pubblica opinione \
Ma un
della Sanfelice:
nome appare in quel tempo accanto a quello il nome di Vincenzo Cuoco; e alcuni dicono
il
che proprio
letta, fosse
il
Cuoco, e non gi
che
al Ferri
realmente
disparte; e
si
il
dovesse la rivelazione,
ma
ch'egli
restasse in
Cuoco, o chiamato da
lui, o in
la
repubblicano.
Il
la
nel suo
numero
:
pub-
blicava
figliuole,
il
5 settembre
napoL, 8 febbraio:
e
Francesco Pa-
Gaetano
loro proclami
dell'inquisizione di Stato
invitano
Il
D'Avala:
Era
il
10 febbraio
quando
si
Ferri
<
{Vite, p. 285);
Dumas,
1.
Ferri.
Ma
non mi
stato possibile trovare conferma di queste notizie, che credo, a dir vero, fantastiche.
il Cuoco dichiar che frequentava la casa della come procuratore destinato dal di lei marito . e smenti l'accusa di avere scritto di suo proprio pugno la denuncia conte-
[Nel processo,
Molina
nente
la controrivoluzione
Sansone, op.
cit.,
pp. 356-7].
II.
LA CONGIURA E LA SCOPERTA
135
Una
Governo
la cospirazione di
,
che mentecatti
ecc. E,
dopo
Essa,
cittadino Vincenzo
Cuoco
nome
del
il
premurosamente
che fosse ^
Ili
La Sanfelice e
Baccher
Giugno
modo
scultorio espressi
vi-
dal Colletta
tuperio,
Stava
la Sanfelice
timorosa di pubblico
quando si senti chiamare salvatrice della Repubblica, madre della Patria . L'articolo del Monitore, con le evocazioni della romana congiura dei figli di Bruto,
rivelata dallo schiavo Vindicio, e
i
pubblici ringraziamenti
i
che
le
furono
il
fatti
^,
la scossero tra
suoi
timori
ed ac-
crebbero
Michelangelo
li
un suo Canto de
Sebeto dedicato a
Patriuote:
Ma
add
141-2. [Il
la
Cuoco fu accusato
e.].
libera-
Sansone,
III.
LA SANFELICE E
lo
BACCHER
137
Tu
mirete
Pocca da
figlia
mamma
addeventaste,
Quanno la nera mbroglia scommegliaste. La nera mbroglia, che gi fatta s'era, Che manco Sautanasso n'avria core De nce penz, ca tanto brutta nera; Chi la nventaie, Ile venga l'antecore Tu la scopriste: e Tu s mamma vera
!
De tutta sta cet, senza dolore; Mamma, che tutto Napolo aie fogliato,
Pocca tutta da morte
l'aie
sarvato.
munno,
Oh che Ma non
Non
te vorria fa,
Luisia miai
Maie cchi
ce sar
o tunno,
Che
Non
ci
trae a
non mostrarci
qualche atteg-
giamento patriottico.
veste di cerimonia,
si
Ma
tra
sentiva trafitto
Libert
I
Eguaglianza.
liscia
e
La Repruhheca
se
'n
spiegata co lo Sant'Avanntenne
te
gelio
a lengua nosta
sbriscia, che
da
tutte:
nce sar
\
quanno pe
\
.eca
Piscitielle,
all'acqua dece
Vedile, che
|
ve iova e che
A Napole a la stamperia Nazioprimo della Reprubbeca nosta pe grazia de Dio pe bona chelleta de li guappune de Franza e pe le prodizze de li Patriuote che pozzano sta buone. Si veda il n. VI, pp. 39-40.
ve noce
|
Lo
nale, l'anno
188
nemmeno
nel suo
animo
E l'opprimevano
la responsabilit della
futuri pe-
Mentre,
tanti
infatti,
a Napoli
il
suo
nome
era circondato da
in istile
ben diverso,
lo
Il
metteva
in iscritto in
una sua
let-
tera: re Ferdinando.
quale, vedendo a
al
Ruffo
stare e giudicare,
leggi,
come diceva
con tutto
rigore delle
di
pochi
ma
Dovevano
essere arrestati in
prima
Commissioni esecutiva e
legislativa, della
che avevano ricevuto, in generale, un incarico dalla repubblica o dai francesi; poi
tori
gli uffiziali, gli scrittori e edi-
di
gazzette
repubblicane, di
gli
proclami, di
e
i
scritture
d'ogni
genere;
eletti
della
fatto
il
citt
deputati delle
piazze, che
non avevano
loro
all'ampia retata:
nativamente)
che
sieno
dei
alla testa
della
quale erano
Baccher padre
trionfi,
e figli
incombeva
Tutti
La Rossa
1
componenti della famiglia Baccher, e i due il tintore D'Angelo, erano stati arrestati e
289-43.
III.
LA SANFELICE E
BACCHER
139
nacce,
si
smentirono o spiegarono a
^.
modo
prove pi evidenti
in
Anche
il
il
mistico
Placido
prigione. Racconta
il
suo biografo:
diffcile
il
Giunto
quali
all'orrido carcere
servo di Dio,
dai custodi
delle
ridire
e
quali
strapazzi
soffrisse
della
prigione,
tentazioni
per parte
loro
donne.
no...
Tommaso
d'Aqui-
ricorrere
il
nostro Placido,
fa
sottratto
perch, poco
prosciolto
dall'accusa,
prete
^.
come
il
prin-
cipino di Canosa,
cher,
il
il
duca
di
Miranda Gaetani,
il
presidente dell'amfratello,
il
vescovo suo
il
soprintendente delle
dogane Vincenzo Pecorari, e moltissimi altri ^. Fu anche soppresso il convento di San Martino, i cui monaci erano
stati
sospettati di intese
coi congiurati
^.
Ma non
cessa-
cfr.
Moniteur, n. 230.
p.
il
7 aprile:
Nardini, Mm.,
142.
Cuoco:
un
stato in
buon punto:
le fila
dei congiurati
non furono
scoperte,
ma
{Saggio,
XXXVI).
Biografia gi
cit.,
si
il
mese
di aprile,
l'8.
il
140
vano
cail
La partenza
nero fucilati
due Filomarino
raneo racconta
la
lo spettacolo
quale
si
zionali in doppia
mensa
folla
soverchiarle
Una
un
viva
Re!
e tre paesani
di
Mugnano, anche
provocata insurrezione ^
il
cfr.
2
Giornale estemporaneo, n.
Da una
,
storica napoletana
ha che
il
il
Napoli
Giuseppe Zurlo,
29 aprile,
le
considerando
i
disordini e
sedizioni e
tumulti contra
la
Napoli
il
caso
dei
sollicitayites,
et seditiosos
privatim Demochatiam
soggiungendo:
confessarli vero,
quacumque
huiusmodi ad denunciationem,
a denunciatione
3
esonerantes, suspendantur
di
Dai ricordi
E..
Parisi
nel giornale 11
*
Lampo.
scoperte
,
del
frate Pisticci
Il
frate
chiamava
Bernardino Piati da
cfr. le Filiazioni dei
minori osservanti:
Erroneamente
il
Nardini,
IH.
Il
LA SANFELICE E
BACCHER
141
anche
Il
ma
la
condanna non
volle
di
finirla.
La vendetta
maschera
di rigore, che
avrebbe allontanato
spalle
milizie
repubbli-
dalla
citt
per tenere
testa alle
orde del
Ma non
eseguita
vero
che
la giustizia
fosse
sommariamente
da una
indarno raffrenata,
:
o,
come
altri scrive
^.
che
il
tempo manc
danna.
I
al giudizio, e
non
al supplizio
Ci fu
un
si
sarebbe pronun-
ciata ed
danna
l'assistenza
l'alta
la
sentenza di
Baccher, Gerardo
nando
I
Giovanni La Rossa.
il
cannone d'allarme,
politici,
utili
in
gran fretta
Col
recarono in Castelnuovo.
perso-
come
perch
il
processo
si
affrettasse, e tra
pa-
trioti
XXXIX, 280).
2
3
4
p. 255.
Ulloa, Annoi.,
p. 156.
il
Baccher.
doc,
142
ostaggi:
storo, nel
due De
Iorio,
vedere
due Baccher,
La Rossa
il
confortatorio.
Dopo qualche
sentenza.
menati
la
dove
si
doveva eseguire
Ma
momento
fatti rientrare.
la con-
ferma dell'ordine ed
Si
procedette all'esecuzione ^
tutti sui
Ed essendo
si
soldati
di
linea
luoghi di combattimento,
militi della
adibirono per
-.
la fuci-
lazione
guardia nazionale
cinque affronlieti
tutti
contenti e
^.
di rice-
di testa della
Commissione
momenti
dice che
il
tribunale rivoluzionario
tinse inutilmente
ser-
^ E, certo, dov
vire in qualche
modo
nando
dei repubblicani.
Questo particolare risulta da una breve notizia su Luisa Sanfemanoscritto del 1800, che ho trovato tra
i
lice,
fogli
dell'esemplare
del Monitore, da
2
me
posseduto.
Nota
b.
della
op. cit., pp. 252-3. Sulla fucilazione dei Baccher, lllustr. e rfoc, n. IV,
a e
4
Saggio,
XXXVIII.
III.
LA SANFELICE E
la sorte delle
BACCHER
le
143
schiere
la
Ruffo
volta della
madre
spinsero
lazzari e le
bande
trata dei
castelli. I supposti
giacobini
furono risparmiate
donne.
Dame
della
menate
di
denudate
afflitto,
perch
si
diceva che
bisognava vedere
1'
albero
Li-
Baccher superstiti
le
si
il
E.uffo.
i
Sembra
soldati sali-
vano per
ruppe
sue scale, ed
nel piano
egli,
da una
finestra,
si
di scendere
di sotto.
La fune
la testa.
con
la testa rotta,
quale, udito
fosse
messo in
Anche
Luigi Settembrini riferisce il racconto di suo padre, repubblicano del Novantanove, che era stato trascinato in quelle giornate di giugno ai Granili, dove s'ammucchiavano
i
prigionieri
Dopo
venne a vedermi mio padre con mia sorella Carmela, la quale, come mi vide attraverso i ferri, mi strinse la mano forte forte
giorni,
due
e svenne.
Mio padre
corse per
al
generale, e allora si
e passeg-
al carcere, e
venne
e disse:
'
Oh
nulla, la
far rin-
mela
>
144 berta
Laurent Prota,
versare
la
madre
la
sorella di
Ettore Carafa,
La
Emmanuela, raccontava
che,
pochi giorni prima della caduta della Repubblica, sua madre era stata a visitarla nel monastero di San Potito, in
cui
si
le
mente:
la
restata, e
non seppe pi
altro.
sanfedisti
Ne
la trassero
in
primo
LoMONACO, Rapporto al
cittadino Carnot.
156-7,
D'Ayala,
Vite,
p. 561.
IV
'opo D.
cesso.
il
suo pro-
La Giunta
di
Stato
Guidobaldi,
Sambuto,
d'ufficio,
stabiliti
erano
il
Vanvitelli e
il
fu commissario
le
consigliere
ella
come
testi-
un
mone non
sospetto,
il
un
fratello dei
Baccher, singolarmente
caro ai Borboni,
e del
fallo
commesso pentita
lei,
e specialscritta
^.
sembrava
Ma,
cfr.
Rodino, Rac-
conti,
2
VI
il
(1881), p. 658.
Ulloa, Annotamenti,
Diario napoL, sotto
la
p. 159.
14 settembre:
che
nomin
nel Monitore
146
come
quelli della
realista, la
intrinsecamente considerato.
danno
sofferto dalla
chiedevano l'espiazione.
Se dall'istruttoria
quali,
si
ritraessero
nuove circostanze e
Giunta di Stato.
non
ci
Ma
di lei
si
qualche
modo
ai tanti difensori
realt, l'istruttoria
non pot
se
non accertare quello stesso che per tante altre vie gi sapUn contemporaneo ci ha poi serbato memoria del
maniera
di consi-
generale concetto giuridico della difesa, tentata dagli avvocati. Essi trattarono la questione della
con-
tal
motivo, rea di
maest o
ribellione verso
il
\
pareri
divisero.
si
Uno
diretaltri
due
scrittore
sentenza di morte
il
14 settembre.
IV.
147
ma
fermo
Il
13
2.
Non essendo
cendo
stata
unanime
il
la
condanna,
gli
avvocati
La domanda
la Sanfelice
gli
avvocati protestarono;
cappella
^.
ma
venne messa
in
il
16 settembre. Sostiene
il
Conforti,
o.
c,
p. 257,
che
il
ch'egli ri-
corda benissimo
di Stato, che
di
non
Mi
sia
Di Antonio
della
Rossa
e della
'99
abbiamo
molte notizie nel Petromasi, Storia della spedizione del cardinal Ruffo,
Napoli, 1801,
particolare.
p. 51,
il
un
si
importante
In
molti
Della
che cito pi
parenti
si
La Rossa
il
Illustr. e
Giunta
di Stato
napoL, 19 agosto; e
settembre 1799:
il
direttore
la
grafiche,
2
Ruvo,
1891, p. 39.
veda un
di
foglietto
della
R. Parisi, La
il
16 settembre.
148
14 e
il
15 settembre.
La
il
il
padre De Meo.
La madre
di lei
(dice
il
Diario napoletano),
donna
sangue di sua
i.
figlia
cura;
quando, a un
tratto, verso
sparse la voce
il
che
che la Sanfelice e
De Meo
erano
Molte congetture
Da
tra
taluno
i
si
disse (e
capitolati dei
la regia
il
non era vero) che la Sanfelice fosse castelli, che non si potevano giustiziare
^.
senza
approvazione
Si disse
;
ammesso
ma
non pareva
Giunta
Il
.
nuova
in questa
vero
come
risulta
da un documento
ufficiale, che,
il
giorno 15,
la Giunta,
un nuovo metodo abbreviativo nei giudizi, con processo sommario e de mandato , e con l'obbligo di riferire al re sulle condanne che si pronunziavano prima di dar loro esecuzione, e si
7 di quei mese, pel quale si prescriveva
San-
condannati, e scriveva al
:
ministro di
al
giustizia
Palermo
caso dei
le
gi condannati
disposizioni del
ma
sicurezza,
chiedeva
essere
superiore
giudizio
il
16 settembre.
IV.
149
Il
momento a
fondato,
fu
rivolgere al re
attribuito
un dubbio
in verit
non molto
avuta
nella citt
all'opera
dell'avvocato
Van vitelli
pi
alti strepiti
;
lare
modo
di procedere
i
compagni che
in-
vece di fare
ministri
potevano fare
la
boia e situarsi al
l'esecuzione, ed
il
dispaccio
saputo
^
in par-
Nella citt
si
senti
come un
San felice
il
Non pu immaginarsi
(scrive
nostro diarista)
tutti
i
la esaltazione
buoni, che purtroppo erano avviliti dallo spavento e terrore che incutevano le continue carneficine
.
si
face-
vano
uffici
ai cui
buoni
Si creder
diarista)
che
la
mandar
Il
modo
di
procedere
il
15 e 16 settembre.
Non
faccia
maravi
avuto
il
egli,
volte che le di
polizia
non
glielo
permettano
{Registro dei
150
Governo
mi
si
Roma
sia
mi
si
si
molto forte
continua
della
nel
comprometteva
^
Pochi giorni dopo,
il
Ma
di
la consolazione fu breve.
25
l'uniformazione
Sua Maest
.
alla sentenza di
padre di Meo
diarista soggiunge:
Sua
Maest (scriveva
il
avendo
mi ha ordinato
la
di
mani-
festare a Vostra
Giunta di
Sua Maest,
circa
il
riguardare solamente quelle ch'essa Giunta era per profferire col nuovo metodo indicatole, vale a dire con processo sommario e de mandato, e non gi quelle cadute e che
rituali e giuridici
per
la giustizia faccia
il
padre Niccola
l'ese-
rei di stato
per
li
lazione
alla
si riferisce
il
anche
il
contenuto dell'indulto.
cfr.
2
I,
25 settembre:
Marinelli, ms.
cit.,
440.
IV.
151
solle-
^
28 settembre
anche premuroso,
il
il
fiscale
Villamarina con
un suo
del
ufficio
avvisava
giustizia che
D'Agnese
Il
due
fratelli
^.
Pigna-
telli,
Rotondo e dell'Astore
erano in cappella
si
tutt'i pazienti
al castello
del
Carmine.
vide perduta.
Ed
afferr
con tutte
le
forze, disperata
d'altra salvezza.
Un'antica
^.
La
anno 1798-9, Seguono mitigazioni di pene pei minori condannati Nicola Pignatelli, Michele Clappi, Gaetano Scudiero, Carolina Scudiero e Ferdinando Carcani. [Si vedano ora anche i documenti pubblicati dal Crispo Moncada, in Arch. stor. nap., XXIV,
1
487-8, e dal
2
Sansone, pp.
176-7].
cit., p.
168.
II,
derivante
dopo il parto, humanitate suadente : cfr. Brandilbone, Jl diritto romano nelle leggi normanne e sveve, Roma, 1884, p. 37. Tra i precedenti da ricordare c' quello di Sancia, figliuola di Filippa la Catanese, accusata di cooperazione all'assassinio di re Andrea d'Ungheria: Domina Chancia, quia prcegnans
ed. Perger, p. 226). Cfr.
tiali,
erat,
partum
si
Guerra, DiurMontemayor, p. 162. Per altro (ci si conceda la divagazione) trattava di costumanza antichissima, come pu vedersi in G. Lumaltro esempio del 1624 in S.
ed.
un
BRoso,
VEgypte,
Torino,
1870,
pp. 48-9.
152
meno
torio,
pietosi.
I fratelli dei
ebbero da
Il
che
fu subito
comunicato
e alla
del
Carmine, Scipione
la
La Marra,
di
Giunta
Stato.
Ma non
i
condannata.
II
30, tornati
alla
fratelli
gnarli
la
aver
per osservare
signora Molines,
ch cess per
furono
lei
l'assistenza e fu tolta
.
il
La preda
Rotondo,
due Pignatelli,
e
il
l'Astore
il
De Meo;
e quasi
Genzano
giorno seguente.
In genee di
rale, si
si
trattasse di
un pretesto
avevano attestato
tutto quello
E i ministri della Giunta, pur sospettando non avevano potuto scartar via senz'altro gli atil
Fiutava l'inganno
come ap-
ha serbato.
Don Antonio
Villari,
uno
IV.
153
periti chia-
la
medico
dello Speciale.
lo rivide e
non cess
Senonch
il
Villari, ch'era
un bra-
v'uomo, senza entrare in discussioni, rispondeva gravemente: che egli e i suoi colleghi non altro avevano detto
se
non quello che ad essi era paruto vero . Pi tardi, quando l'inesistenza della gravidanza fu comprovata dal
incontrato
il
fatto, lo Speciale,
Villari, e
venendogli incon-
tro
premurosamente,
con un
,
sarcasmo
gli
Don Antonio,
io
gravida:
aria di
avevo ragione!
Ma
il
Villari di
rimando, con
se c'
confidenza:
Sentite, consigliere;
per-
vedete, se voi
condannato a morte
diceste
d'essere gravido, io
l'attesterei!
^
la
"^
rinnovarono
la sentenza;
il
ma
14
novembre
Marinelli:
Seguo
la
moderni del
regno di Napoli ricavati dagli autografi del fu conte Radowsky, 2.* ediz..
Coblentz, presso Grlinbach padre, 1842 (opera di Pasquale Borrelli),
cap.
XI
Il
Don
Antonio
Villari, nel
si
Sul Villari,
tani,
2
volume A trent'anni, Trani, Vecchi, 1896, pp. 376-79. veda anche G. Olivieri, Di alcuni uomini illustri salernii
Salerno, 1892.
[Si
Monri-
p. 183. Il re, il 16
quando non si avveri la gravidanza, sia giustizia, e quando tale si riconosca ulterior-
mente, seguito
il
disgravo, si
esegua assolutamente
].
154
e Basse, e
non
Il
15, in
un
altro
diario:
La Luisa Molina
pi gravida o
non
Il
20 novembre
si
parla
invece, anche
Non
mette in dubbio
la
grazia di
si
Sua Maest
Ma
il
22
novembre
si
poi:
La grazia
si
mette in dubbio, e
la
la
voce
crede nata
dall'esser
venuta
della
gli
Giunta
avvocati
onde
Ai 25 novembre:
conferma per
re
gli altri;
ma non
^.
per Ruggi,
Proprio non
il
non avrebbe
si
fatto grazia.
Ma
dicembre
si
e,
aspettava
^.
I,
454.
Lo
I.
443,
una
risparmiamo di ripetere.
si adoperava per ottenere la Giunta di Stato una supplica,
madre
le
grazia, e rivolgeva
12 ottobre alla
che quella
Il
riassunto che
Moncada, XXIV, 488, Sansone, p. 224) questo: Donna Camilla Salinero Espone le vicende fatali, accadute in persona di sua figlia D. Luisa Molina Sanfelice, la quale, condannata a morte dalla Giunta di Stato, uscita due volte dalla cappella. Dece n' rimasto (Crispo
due volte
la
ben due volte da quello spaventoso luogo, ove attendeva a momento di essere tradotta al patibolo. Aggiunge che la vita, che attualmente respira la sua figlia, sia un puro miracolo del cielo, il quale, con un prodigio parlante, l'ha tratta due volte dall'orlo della tomba, ispirandole forza e vigore a' replicati assalti e di morte e di
togliere per
IV.
155
Ferdi-
La
nando Ferri. La
modo
separata da
ma
la
Sanfelice
anche
il
dimostrazione che
pericoloso
gratuito e immeritato^; o piuttosto, l'odio che s'era attirata la donna, causa prima della scoperta, colpiva in grado
minore
la
il
la passione
regolava
la
le
cav con
dei rei di
Suprema Giunta
dai
visitatori generali
in vita ed a
Lu-
che
le
Governo
faccia
non debba
la
non pi una,
].
ma
La
nell'opera
dell'ALBiNo, Biografie
ritratti degli
uomini
illustri della
stretto di Larino,
Campobasso,
nega che
il
Cuoco avesse
il
solamente
Il
non
fu tenuto
se-
nomi
di
Miche-
Cam-
pomarano.
2 [Si
vedano ora
1
pel
Cuoco
le notizie del
Sansone, op.
cit.,
pp. 356-7,
p. 280].
in data
dicembre 1799,
156
cera, figlio
piedi 5,
pulgate
3,
linee 2, capello
con un
si-
una
Come, a padi
per Marsiglia
anni 32,
il
28 aprile 1800
Ferdinando Ferri,
figlio del
pelli e ciglio
e 3 linee
Gettati su
un carcere, colla condanna di morte sospesa sul capo, quella donna che l'opera e il consiglio loro avevano condotta fatalmente ai
terra straniera, lasciavano a Napoli, in
piedi del patibolo.
Desumo
la
Il compimento della
vendetta
Jua
osserva-
zione, nelle
mese
di
gennaio 1800
il
suo
nome
segnato
con quelli
Pizzoli,
si
di varie altre
quali
si
pagavano quattro
disponeva che
le fosse
ma
la
Documenti dell'Archivio di Stato (sezione Finanze), pubblio, nella del Bene da K. Parisi, II, n. 24. La Buonocore era Maria Francesca Alcubierre, figlia del castellano d'Ischia e vedova del patriota Buonocore, impiccato in Procida il 1." giugno 1799: cfr. Conforti, op. cit., p. 129, e D'Ayala, p. 113; Maria Pizzoli, una signora barese, moglie del barone Bonazzi, che si era compromessa col ricevere in sua casa francesi cosi a Bari come a Napoli il marito era stato commissario nelle provincie; l'Arezzo, una nobile dama, studiosa di scienze
^
Lega
naturali,
De
morhis
202: cfr.
D'Ayala,
Vite,
p.
56; la Battirolo,
infine, doveva essere parente di quel noto zelante patriota G-ian Vincenzo Battirolo, commissario del potere esecutivo nel dipartimento
n. 19.
pidavano in queste
falsit della
scoprisse la
158
gente l'aveva quasi dimenticata, sicura che quella sospensione provvisoria della morte s'era mutata, o certo mutata, in
si
sarebbe
una grazia
il
il
definitiva.
Francesco Lomo-
compilando
nomi
commutata
.
la
condanna di
morte
Il
pi, quello di
Luisa Sanfelice
col
18
la
marzo 1800,
si
deva
non
si
eccettuati
stabilmente eretti e
affatiil
car-
siciliano,
uomo
splendido,
~.
saggio,
quanto
tempi
comportavano, pietoso
La gravidanza
febbraio
si
il
bambina; bench
abbia traccia nei
si
libri parrocchiali,
^.
altri
La
verit che
parto accaduto
fu
una
una
Fortunato, I Napoletani
Il
12
maggio
si
il
carnefice,
messo apposta
pei gia-
cobini,
2 3
ritirava con
un guadagno
di ottocentosessanta ducati.
Colletta, V,
2, 13.
Ulloa, op.
cit.,
p. 158.
V. IL
159
maggio;
la
ma
nuova
visita,
ratificarono
gravidanza
che diventava
la
fa-
e ras-
sicurando
nell'idea che
stata
altrimenti eseguita.
della Sanfelice
si
Non
ma
ella
Non ha
sofferta, infatti, la
-.
Cosi sembrava;
I
ma non
era cosi.
stati larga-
mente rimunerati
accadere, anche
estranei,
Vincenzo de Gasaro
il
il
28 gennaio 1800
re,
vigi
da
corona
a lui e a tutta la
me XLIX.
posseduta.
3 II
Colletta parla della gente, che, per salvarsi da castighi o il nome nei registri di BacCristallaro,
>
<
comprando a
1,
ricco prezzo la
(V,
10).
160
sua famiglia,
al real
trono
duemilacinque-
anche la croce costantiniana di grazia \ Altri favori e largizioni ebbero gli altri
i
della
famiglia e
loro
complici:
(dice
Colletta)
de d'impiegati antichi
Ma
ferociti
feriti e in-
figliuoli e fratelli, e
per
la stizza
ture,
li
accecava.
ma
giusto,
fanatici
reazionari, personalmente
vedendo
il
suoi
determin a
al
chia-
mava
giustizia
^.
i 2
Vedi
Cfr.
lllusfr. e doc.^ n.
I,
IV, d.
10.
Colletta, Storia, V,
Memorie
segrete,
nella race.
Belmonte: [Principe
V. IL
tutti ^li
161
storici
parecchi che
al difensore:
il
doveva
essere, in
mento
cia.
di sua fidu-
Scrive, fra
tanti,
il
Marinelli:
La
Sanfelice, che
non
fu decollata,
un bastimento,
lermo.
Il
in questo
mese
stata
trasportata a Pa-
re,
-.
storici e
politici
regina
un amico
il
compianto
Rosa
Baccher.
Una
tentativo di
Colletta,
179. Altri
fosse estraneo
un motivo
politico: gi
rengo:
le
che
il
tendo nelle
file francesi, aveva ottenuto da Bonaparte la promessa di muovere con un corpo di francesi e italiani contro Napoli. Il ministro Acton avrebbe consigliato il supplizio della donna, come un
ad incutere spavento.
Diario napol.,
il
Cfr.
Ulloa, Annodi
Ms.
ecc.
cit.,
I,
470:
cfr.
1 sett.
notizie presso
p. 158, e
me;
Indarno oppugnano
viaggio Ulloa,
Conforti,
ol-
l.a ed.,
p. 245, e nella
162
sapeverifi-
E Ferdinando,
Ma sopravvenne un
tra tinta nera al
fatto
quadro gi
La principessa
il
26 agosto,
un bambino maschio,
l'aspettato
si
erede
del
trono ^
Per
tre,
il
dispaccio
del
ministro Parisi
stor. nap.,
[e
ora
documenti
editi
si
dal
ricail
XXIV,
488-93, dai
quaU
vano
31
le
la Sanfelice parti
e giunse
a Palermo
il
3 agosto, dove
rest
venticinque giorni,
e venti
relazione intorno al suo caso due levatrici e tre medici, Albagini, Rodasti e Cannata, che stentarono a mettersi d'accordo].
1
Non
era
una bambina,
la
il
Canosa, In confutazione,
ecc.,
e.
nome Ferdinando,
che
la frase,
novembre 1798. Il bambino ebbe mori l'anno dopo. appena necessario ricordare
il
non inconsueta nei libelli politici dei liberali: * la culla II, bagnata dal sangue della Sanfelice , un errore perch Ferdinando II nacque il 12 gennaio 1810. Bisogna leggere la lettera con la quale re Ferdinando annunziava al cardinal Ruffo il
di
Ferdinando
27 agosto [1800].
ieri
Parto pi
non
si
pi robusta
Signore. Conoscendo
vene io stesso la buona nuova, pregandovi di farlo in mio nome col Papa, da cui imploro la paterna Apostolica benedizione per me e per
questo nuovo
figlio della Chiesa.
Ferdinando
p. 324).
V. IL
163
della
famiglia
reale (e pare
concerto
non una
fosse
in luogo
sola:
povera Sanfelice.
Il
Colletta ci ha descritto
la
Un
(della Sanfelice) e le
le
fasce dell'inegli
che
la
il
re lo vedesse; e difatti,
quando
and
a visitare
cia
il
il
bambino, lodandone
foglio e
io
domand che
fosse:
che
Maest
'.
Ed
egli,
sorridendo sempre:
felice...
'
'
'
'
Per
la
misera San-
e pi diceva,
ma
la
precise parole
il
bambino, furono:
e alle
parole di supplica:
Memorie
segrete,
pubbl.
l.
il
9 settembre, e lo Stendhal,
Rome, Naples
et
Il
solo
un
avuta da Maria Carolina, nel tentativo della principessa ereditaria, cfr. Canosa, e le Memorie segrete, II. ce. Vero che Maria Carolina fin dal 10 giugno era partita per
Vienna, dove rimase fino
al 1802:
bambino
lo
Helfert, nella
pref.
nuora o prima della partenza o anche per lettera. Il che non negheremo, considerando che anche a una donna quale Maria Carolina si pu attribuire qualche raggio di buon senso e qualche movimento di buon
pietoso consiglio alla
aver dato
cuore.
164
Il
il
pacchetto
incatenata.
tra
luogotenente e capitano generale del regno di Napoli, principe del Cassaro, ce n'erano due:
fausto avvenimento
della
il
nascita del
principe ereditario
con
le
diceva
testualmente cosi:
Ecc.mo
Sig.re.
Avendo
rilevato
il
Re dall'annessa
non
sia
re-
samente riguardata
e custodita, e
che abbia
S. 111.
il
suo corso
per l'uso
Nome
\
la
Giustizia e Grazia lo
comunica a V.
ma
che
risulta.
Parisi
universale
come
che
occasioni,
un cronista not
solo
fedeli napoletani,
l'erede del trono fosse nato fuori della capitale, nella rivale
Palermo
Ma
il
giorno stesso
si
di
lei
mani
e piedi,
ha portato la fausta donna Luisa Molines Sanfelice, ferrata per eseguirsi la sentenza di morte contro
fa,
Archivio di Stato.
L'ordine per
le feste,
cfr.
Marinelli, ms.
cit., I,
471.
V. IL
165
Ancora non si sa (scrive il diarista) se la Molina Sanfelce debba o no morire: tutto il mondo la vorrebbe salva . Solo i nemici del governo si compiacevano di far
guenti
:
rilevare
la
della
io
grazia
chiesta
credo
ci (continua
diarista)
mai segue %
il
Ma
tembre
mente. Passati
il
festeggiamenti,
9 set-
Villamarina faceva
ufficio al
condannata.
10
settembre,
torrione
La commozione
il
tutti
era grandisal
Impietosito
popolo (scrive
Colletta)
triste
amore
Ognuno
la
compiangeva
le
sue vi-
^.
Una
telli
ultimi
istanti
del
feroce martirio.
La
Luisa,
si
facevano
gli
estremi
preparativi, e le
sotto
il
taglio
della
quando un
soldato, di quelli
cfr.
presso di me.
2
Diario napol.
Colletta, V,
2,
166
mente un colpo
e gi
so-
soffrire,
di
Carmine ^ E il buon
Diario:
diarista,
ci
ha fornito per
questa narrazione,
la sera
Si posto il suggello alla barbarie e vendetta COLLA esecuzione DELLA MOLINO SaNFELICE .
cit., I,
471, 751. Il
Dumas, che prediHgeva queste scene atroci, descrive con vivi colori
il
suppHzio cosi nei Borboni di Napoli, IV, 200-203, come nel romanzo
Lionna, cap. CV. Sulla parte che ebbe nei preparativi dell'eseil
Emma
cuzione
marchese Malaspina,
il
cfr.
p. 161.
Per
la sepoltura, cfr.
Conforti, op.
cit.,
pp. 232-4. Sullo sparo del colpo di fucile, e la punizione inflitta al sol-
1.
e, Marinelli,
I,
472, 753;
il
documento
in Registro di dispacci^ pp. 362-3, pubblicato dal Conforti, op. cit., 2.a
ediz., p. 254.
ILLUSTRAZIONI
DOCUMENTI
tutto
il
tempo dell'apoteosi
lui
re-
non
si
trova cenno.
si
Emmasotto-
nuela, che
messa
romanzo La
les
Sanfelice, Alessandro
Dumas
'99,
il
diceva:
Au
milieu de toutes
sanglantes excutions de
reste aussi
la tour s'lve
au bord du
'
Fusaro
et
par
la
Son pale fantme nest anime ni par la vengeance. Le seul reflet qu'il re^oive des amours
et
adultres de sa
femme
de Ferry
(sic),
nest pas
mme un
n'est
reflet
le
.
sanglant;
et,
dans
quand on
point
ma
purtroppo
si
dopo
l'orrida
viveva in una
Maggiore) in compa-
d'
si
proponeva sposare.
La suocera otteneva
un
mandato in
un convento. Due anni dopo (gennaio 1803), egli dirigeva ancora una supplica al re, qualmente ritrovandosi vedovo, e non p-
168
scandalo coi
chiedeva che
gli si
permettesse di
il
nome
stesso
Ma
lo
lo
vediamo firmare
le ri-
ma
Mori
il
15
novembre
1808.
fu assegnata
una pensione
di tredici ducati e
grana cinque
al
mese ^
Dei
figliuoli della Sanfelice,
Gennaro
si
visse a s,
non ad
altri,
mal noto
come dice
1850.
la
1844.
Emmanuela
un
medico e
il
con-
maschio.
Quanto
ai
Borboni,
dove
10 aprile 1818.
D'Ayala,
Vite,
p. 564.
Il
documento per
esteso, nella
Lega del
cit.,
p. 568.
Annotamenti,
ILLUSTRAZIONI E DOCUMENTI
169
Don
sempre pi
due suoi
fra-
anni dopo
il
'99,
polo.
Imperava
vie in vernacolo,
non
solo esortava,
ma
minacciava, atterriva.
dei giorni
tormentosi, tra
Murat
e la
Fu
Na-
Ges Vecchio
di
rale,
nome
il
di
Presepe di
don Placido
il
Mal
seguente ritratto
delle
due
Sicilie:
un prete a nome don Placido Baccher .... focoso agitatore delle donniccmole e del pi feccioso popolazzo. Apre la sua chiesa quattr'ore prima di giorno l'inverno, per fare, come si
in Napoli
messa
ai
servitori
ed agli artigiani.
citt, le
quell'ora, in
pi lontane parti
della
bizzocche ragunansi a
da religiosi amatori,
vanno
alla chiesa in
nella chiesa
cattolica,
ma
un
odi
Vergine
a quel
rumore
un
gridare,
un piangere, un picchiar
'
di petto.
In questo fer-
vore esce un clerico con la borsa perla cerca; e don Placido dal
pulpito tuona e dice:
poveri:
poveri
li
ma
la
si
pone
un'immagine del
il
crocifisso, la
Placido dimena
Un
La ghirlanda
de Julie
170
festa
funi fin sotto la cima della cupola, dove poi vien nascosta da certi
le strida
don Placido,
piange,
si
percuote, batte le
mani
dimena come un
che a taluni non ottimi preti, han fatto acquistare a don Placido
la particolare protezione del re e della regina
madre,
quali spesso
vanno a
un
il
santo, un-
uomo
di
prete ed
re s'inchinino scamall'altro
bievolmente e
che
lo
si
bacino
Tun
.
l'altro le
raccomandi a Dio
sotto processo
compiuta
Roma
l'informa-
hanno dato
ora anche
alle
stampe) che,
egli
faccia
qualche
miracolo, per
dichiararlo
al
santo
Camillo
Baccher, divenuto
1866
2.
La
sorella,
di quel generale
Sorte pi strana
tocc al
:
il
Colletta
non sa
mesi
pi
altro,
tantoch scrive
^.
Il
il
fuggito in Francia
Ma
dopo essere
stato otto
suo
figlio l'ing.
for-
Ferrarelli,
1887), p. 54:
(1846), nello
Il collegio
ital.,
Il
sbarco delle truppe napoletane a Messina, nel 1848, cosezione di artiglieria di montagna, e servi da artigliere,
illesi,
mand una
furono uccisi o
feriti
29 ottobre 1860,
venti-
nove uomini ed
3
egli
ebbe
il
Ebbe
la
croce di
cavaliere dell'ordine di
San Giorgio
Colletta, V,
I, 7.
ILLUSTRAZIONI E DOCUMENTI
in carcere, e
171
dicembre
fi-
Il
disappunto
avuto
Io in-
la
seconda ocfa-
e,
Miot
l'
in-
ma
consigliere
della
repugnante, da Ferdinando II
al
il
marchese D'Andrea
del
ma, vecchio
quali
pi volte
le dimissioni, le
se
non nel
si
novembre
1847,
si sa,
Platone in
Nel 1806
Ma
follia; e
pi, finletto,
tutto.
in
il
principe
storico, egli
ne fu cosi
Ma
una
storiella d'origine
borbonica
e la sua
Ferri.
La sua tomba
Anche
di lui discorre
Novantanove, ha vergogna
amici, ecc.
172
pazzia fu piuttosto
come un
Platone.
prozia,
un
mi raccon-
suo servitore, di
di
nome
Ferdinando
Mori
il
13
di-
cembre 1823,
Attellis
alla
De
Il
salita
La
vita e le
opere di quest'uomo
Manzoni, che
lo
conobbe durante
la
I suoi scritti
in tutti
Il
suoi discorsi
e la
^.
nome
in
memoria
di
come
una
provarono
contemporanei,
di poesia.
La
Storia del
Colletta,
dove per
prima volta furono narrate con qualche parsue vicende, dette loro quella
ticolare e
con splendore
per
aveva
fatto
Ma
dopo
il
1840:
Possa
l'eroico
nome
mai non
si
estingua!
La trasformazione
quando
il
della
sventura
suo
nome cadde
romanzieri e
propaganda
politica, e dei
drammaturga
libro di
saggio di
Gr.
Gentile, V. C. pe11
(Roma,
G. ha raccolto
anche
gli Scritti
pedagogici di
lui,
Roma,
1909].
ILLUSTRAZIONI E DOCUMENTI
Delle parecchie opere d'arte tentate intorno a
i
173
lei,
ricorderemo
drammi
di
la
Davidk Levi
{Emma Lyonna
e
martiri di Napoli,
stampato
rappresentato con
sommo
entusiasmo
successo
quello di Paolo
Giacometti,
un popolare racconto del Mastriani, e specialmente il lungo romanzo di Alessandro Dumas, diviso in due parti: la Sanfelice (ed. del Calman Lvy, 1884, 4 voli.), ed Emma Lyonna (ivi, 5 voli.), che fu inserito dapprima dal 1863 al
col titolo di Luigia. Sanfelice,
il
Dumas
altri
pi famosi romanz
Dumas
invenzioni
romanzesche sono
solite
di
quello scrittore
fe-
operano con
la coscienza
continua
facile e vivace,
debbono rappresentare; la forma del racconto come usava quell'esperto narratore e drammaturgo. Nell'insieme, il romanzo offre un'attraente esposizione drammatizzata, esagerata nei colori, ma, presa all'ingrosso, storica, della
della parte che
rivoluzione napoletana
del
il
Dumas aveva
storia di fa-
come
il
geologo Dolo-
prigionieri
maltrattati per
il
quasi
due anni,
fino
alla
general
Dumas ne
usci incapace di
cos lui
come
il
sofferti.
Le
il
romanzo
si
J'ai
ce
monument
la gioire
du patriotisme napolitain
et
la
Impartial
comme
la justice,
comme Vairain!
atti di Richard Voss, Luigia Sanfelice, pu vedere ora nella Universal-Bibliothek del Be-
174
Anche
tore
della Sanfelice; e
moderna ha trattato moltissime volte il tema mi basti citare le due simpatiche tele del pitnapoletano, Gioacchino Toma, specialmente quella ispirata al
la pittura
una
con
le
dalla
sofferenza,
l'ul-
cuce
le vesti di
Per
certo
lettera
effetto
di
queste opere
ci
letterarie
ed artistiche,
si
in
senso, avverato
che Alessandro
figliuola
Dumas
scriveva, nella
che ho gi
citata, alla
come
casi
si visto, si
di suo padre e di sua madre nel romanzo. Io (spiegava Dumas) ho voluto idealizzare les deux personnages principaux de mon livre ho voluto qiion reconnut Luisa Molina, mais comme on reconnaissait dans l'antiquite' les desses, qui apparaissent aux mortels, e' est dire, travers un nuage . Quanto a Salvato Palmeri (l'amante di Luisa, nel romanzo), una sostituzione, che ho voluto fare, al personag'g'io peu sympatique de
il
;
Ferdinand Ferry
nistre de
n'tait point
(sic),
1799
et
mi-
Ferdinand en 1848
un
he'ros
de roman,
et
amour immodre'
fit
qui lui
trahir
le se-,
par
le
t assez
invrai-
amour;
car,
il
me
douloureuse
et
sympatique
histoire,
-ynais
je
Quanto
al ca-
mio romanzo pi
J'en ai fait
.
ridicule,
(egli
fen
le
ai fait
un pre devou
cet
et
conchiudeva), dans
seul Elyse,
et les
avenir,
les
qui est
et
probablement
o revivent
les
Didons
les
et le
Virgiles, les
Francisques
Dante,
Hei'min
la
quand quelque voyageur demander : Qu'est-que c'est que au lieu de s'adresser, comme moi, quelqu'un de Sanfelice?
Tasse,
ILLUSTRAZIONI E DOCUMENTI
sa famille, qui rpondrait
175
*
me
livre, et,
renomme de
cette famille,
Vhistoire
sera oublie'e,
stoire
^.
cest le
II
Per
ai
le notizie
De Molino
i
documenti
pubblicati per
2, 3,
pp. 109-110). Si
direttore
EmdeW Indipendente,
sposta del Dumas, sono ristampate in appendice all'edizione francese del romanzo
(Parigi,
Emma
Calman Lvy,
et
1884), V, 315-322.
il
si
legge nel
mritos y demns
Il
Dumas
ma
e.
Lyonna, voi. V, pp. 318-322. Onde un recente scrittore ha potuto affermare: Grce au merveilleux rovian d^ Alexandre Dumas,
cette ro'ine
Emma
le
vrai drame,
et
est
devenue Vh;
persecuteurs disparaissent
176
circumstancias de
categoria.
anche
Conti delle
processetto
Piazze
anni
Un
compilato da
Francia e
la
in lingua spagnuola,
data 29 luglio
1777, in Carte
Teatri,
Casapulla {Yite,
p. 556).
essere una
ch'era a
famiglia di militari:
cfr.
comandante
Salinieri
{sic),
Messina,
le lettere del
Ruffo in Ardi.
stor. nap..
Vili, 79.
La
dall' Ulloa,
1.^ ediz.,
Annoche
pp. 250-1,
lei,
Il
da
me
indicata, p. 270.
matrimonio
ci
fu bisogno di
una regia
i
di-
consanguineit di terzo
due
il
capitoli
matrimoniali,
rogati
risulta che la
che Andrea
le
fece
una contraddote. Ai
e
di colore
camice d'Olanda
mezza Olanda,
idem
castrata in oro con granatiglie, due mostre d'oro, l'una alla francese, l'altra a
fol.
due casse,
della
il
ecc. ecc.
991 e sgg.).
Delle
lettere
Sanfelice al Petrucci
parecchie
erano in
mano
del D'A^-ala,
zionisti di autografi.
Una
si
nel Fanfulla
domenica
(a.
X,
n. 49)
ILLUSTRAZIONI E DOCUMENTI
terza, in data 10 aprile 1787, nella Biblioteca Vittorio
177
Emanuele
supplica
di
Roma
Una
dei due coniugi con le loro firme autografe nella Biblioteca della
2.
me
ricostruita
sul
voluminoso incartamento
tra
ma
ci
di altra provenienza,
ebbe
pp. 558-9. [Si serbano ora nella Biblioteca della Societ storica napoletana,
XIV,
B. 6, e
al 16 aprile 1797].
ma
a
riassunto della
domanda
p. 119,
mi
l'aveva copiato
si
veda
il
d' Italia,
compilato dal
ampiamente
Ili
8,
28)
forma
citata
un anonimo contemporaneo,
Bibl. Naz.
di
nella
Napoli
Siccome
si
trovava
il
figlio
(di
Baccher, amico della moglie del cav. Andrea Sanfelice, gli diede
il
dama
se lo pose in
petto; ed essendo
(manca) Colon,
soldato
della
il
fatto
dopo
oppure
inci
teso
il
178
vado
al
e tu sarai rea
'
si
Governo provvisorio, ed
figli....
La
gica. Il Colletta
l'incauto
ma
generoso
da dare a costui
il
Ma
il
la
San-
trov in petto
la de-
nunzia e tacere
il
nome
:
muovere
dalla mici
o vai tu a denunziare,
si
oppure
vado
bi-
rea
insieme
recarono al Governo.
Ma
che
sogni dar fede piuttosto alla narrazione del Colletta che a quella
del volgare cronista, risulta dal ritrovare la
in altri scrittori precedenti al Colletta o
prima interpetrazione
lui indipendenti.
da
20
fiorile, e
235 del 25
fiorile,
anno VII,
si
trovano
due
il
corrifatto,
La prima
dice semplicemente
che una giovinetta, avendo saputo della congiura dal suo amante,
il
La
se-
cartellino
di
salvamento
lei la solu
tutto al
Nella prima
si
dice:
Une jeune
fille
massacre. Son amant, Vun des conjurs, Vavait mise dans la confidence de
la conjuration qu'elle
rvle
nella seconda
les
le
qWon
Sa
et
fille,
etant
donna un de
ville, il
ces billets,
entendait
du
le
bruii
billet
dans la
se retirt
chez lui
Il
rien,
parce que
lui servirait
de sauvegarde.
demanda avec
pu engager
sa maitresse
parler,
il
alla dnoncer
au gouoernement provisoire
jpreyidre.
ILLUSTRAZIONI E DOCUMENTI
contrario l'istoria converti
,
179
l'altra
ri connettendola
il
con
versione:
fu
il
figlio del
cartellino a
una
g-iovane donna,
i
da
lui
due
momenti
stesso
fatto, raccontati
di viaggio:
Rome, Naples
et
Colletta,
la
il
non
avevano ancora
dice che
il
scritto, sotto
suo
compagnon de voyage, Vaimable T***, qui compie deux partis et n'avait que quinze ans en 1799 ,
quell'anno terribile.
raccont vari
fatti di
Farmi
Fendant
la courte
vant
un
soir
apprit que
Bacri
(sic)
devaient organiser
un
sou-
lvement de lazzaroni
la
gorger
les officiers
garde nationale.
poste.
pour
y a du danger (dit Vamant), est une raison de plus pour que je n'abandonne pas mes camarades '.
le
5"
il
Il obtint
^ Per
quante inesattezze
il
motivo fon-
damentale
qui lo stesso
riferii
ma
la
maggior parte
come quelle
del
Diario
XLIX)
confer-
mano
senz'altro
Colletta,
come quelle
del
Sacchinelli
(Mem.
dino {Racconti, in Arch. stor. napoL, VI, 477-8), dal quale assai pro-
Rome, Naples
et
Florence, par
M. de Stendhal, Troisime
dition,
Tome
180
babilmente
ovvero
discordano
da
tutte le altre,
come
quelle del Nardini {Mm., p. 140 sgg.), che vuole la congiura sco-
perta per mezzo della cameriera dei Baccber, che era stata prima
di
una barca
o,
come quella
del
III, 122-5),
non
meno
credibile da
,
lui raccolta
arrangement
fatto
Quanto
eh' per
nome
ci
si
pu cavare dalla
Cronachetta, che
met
lasciato in bianco.
A me
chetta sia
una
copia, tratta da
un
originale di cui
copista
non
dal
Colletta
'
il
quale dice
Ferri
Ferri
non era
salito ancora,
Il
da antico repubblicano, ad
di certo
alto mi-
nistro borbonico.
Colletta
non ignorava
Vincenzo Cuoco,
11
Dumas racconta
le
la cosa
namorato
amore,
trov
ci
una prova
del suo
confid
il
La
Ferri
e,
mise a parte di
Ferri corse al
nome
del
Baccher.
Il
(sic),
e rivel
ogni cosa;
ed essendosi
si
domandato
2
L'Ulloa e
il
il
Ulloa aggiunge:
Disse
non l'amore,
ma
la
denunzia.
Ma
Colletta saper
dovea come tutti sapeano, che Ferri nascondeva il Cuoco, e continu a parlare di un Ferri ignoto Ma il vero che il Cuoco, n nella
.
prima edizione n
della congiura.
accenn mai
allo
scopritore
ILLUSTRAZIONI E DOCUMENTI
e
il
181
si
escluso.
altre
me,
di
Sacchinelli dice
minare
Evidentemente alludeva
al Ferri, allora
tito.
Ma
il
il
nome, come
altro
il
resto del
non metterci
il
che la reticenza.
Egualmente
e
il
Rodino nomina
Ferri, anzi
Ferdinando
Ferri,
nome anche
il
di scienza propria:
cui la sin-
somma
e,
fortuna
Ma
anche
bel-
lezza,
Ferri
quando scriveva
II.
il
Ro-
finanze di Ferdinando
lo
il
che
lo
conobbero,
e,
me
descrivevano bruttissimo;
ma
lo
conobbero
vecchio,
Il
come
dice
Parisi) afferm
Ma
risponde) po-
divenuta un
nome
storico e
il
un personaggio romanzesco.
di lui restato nella
Quanto
al
Cuoco,
nome
tradizione, ed
due
volte.
stata tutta
mossa dall'affermazione
il
p. 248),
che
anche
il
Cuoco
ci
avesse parte,
ma
in altra qualit
[A escludere
il
nome
cit.,
ma, in
verit,
con argo-
182
IV
Sd Bacchek fucilati e
i
superstiti
a)
Angelo Granito
....
La mattina
i
di questo stesso
avvisati
fratelli
Baccher,
giorno.
stesso
tirasse
il
cannone d'allarme,
mio
zio Silvestro
la mattina.
pel loro attaccamento al Re, le quali erano state col condotte dai
li
tene-
la corte e
il
repubbli-
Fra questi
vi era
montri-
signore
De
di
Iorio,
il
canonico dell'arcivescovato e
membro
del tribu-
nale misto, ed
bunale
costoro,
vedendo venire
Bianchi, ebbero
Baccher furono
castello
detto
cilati dalla
b)
Nota mortuaria
II
Conforti
ha pubblicato
ILLUSTRAZIONI E DOCUMENTI
dorico de la Ville sur-Yllon nel suo articolo
183
chiesa
di santa
La
di topogr.
ed arte napol.,
D.
Uffziale della
Real Gontatoria
di
Marina,
questa Chiesa.
D. Ferdinando
La Rossa,
in
q.*^
figlio del fu
D. Giuseppe, d'anni 30
Banco
di S. Eligio,
morto fucilato e
sep.*^
Chiesa.
figlio
D. Giovanni
La Rossa,
circa,
di S. Eligio,
Sulla sepoltura,
cfr.
e)
Lettera di
una
sorella dei
Baccher
una
ed
malanni
....
di cui soffriva;
ne traggo
Terminati
li
soli
mesi
pitale di Napoli
Dopo
soli giorni
disgrazia al mio caro padre ed a tutta la famiglia di essere assassinata da perfidi ed arrabbiati
criminali, colla
giacobini, e posti
tutti
in
orridi
giornaliera minaccia
della generale
fucilazione;
per obbligo e per dovere, senza badare alla cura, alla salute ed
184
a pericoli; non
meno
l'infami
mezzo
circa....
fucilati li
si
due
maggiori, con
altri
il
tre
compagni, e
li
era
restanti
con
tutti
li
compagni
ca-^cerati
due
le
e sopraf-
fatta
da timori
l'ottimo
nume
delli suddetti
e salutare.
Prevenendo
il
bam-
disgra-
caritatevoli protettori.
La mia
et di anni ventotto
di
Paradiso ed
altri
d)
Informato pienamente
servizi che Y. S.
111.'"*
il
Re
dei
alla
fedeli,
lodevoli
segnalati
ha reso
sua
volendo
S.
sovrano gradimento,
penso
le si
ducati
duemila
e quattro-
nome adunque,
lo
prevengo a V.
S.
111.^''^
ILLUSTRAZIONI E DOCUMENTI
gendole di essersi gi passati
gli
185
al
ordini
corrispondenti
Prinil
di
28 gennaio 1800
Il
Principe de Luzzi,
il
Essendosi degnato
Re
in
di
concedere a V.
S. 111."* la
Croce
alla
Costantiniana di Grazia,
R.i
me,
lo
partecipo a V. S.
111.'"''^
per sua
intelli-
la
lazzo
il
di 5 febbraio 1800
il
Il
Principe di Luzzi.
111.'"^, si
i
Aderendo
territorio
Re
all'istanza di V. S.
li
degnato permetsiti
assegnino
terreni,
e molini
nel
della Citt
di
Carinola, appartenenti
a Monasteri sop-
pressi per la concorrente quantit degli annui D.*^ duemila e quattrocento, concessi a V. S. 111."^^ dalla
s,
M.
S. in
tanti
terreni,
per
per
28 gennaio 1800.
cipa a V. S.
La
di
R.^ Segreteria di
Stato e
Azienda
lo
parte-
111.'"^
sig. ing.
e)
il
re,
avendo determinato
le
di
usare ge-
ordinava
al direttore di Polizia
famiglie
{Registro
dei
dispacci:
1798-99,
l'elenco,
la nota
95,
cfr.
pp. 214,
267).
Nel
febbraio 1800,
ottenuto
provvedeva
Avendo
il
Re
letta
rimessa da V.
Capodimonte,
M.
la di loro fedelt,
massime, ed attaccaS.
mento
alla
Real Corona,
li
si
benignata in sguito
li
di
asse-
gnare sopra
famiglia del
186
fucilato Biase
lini trenta,
Seca car-
Raffaello
Romano
sette, a
du-
a quella di Antonio
a quella
Carlantonio Ge-
a quella di Crescenzio
Raf-
faello
di Salvatore
Acampa
final-
cinque ducati, a quella dei coniugi Gennaro di Mauro e Maddalena Seca e di Michele Errico ducati
dieci
di
per cadauno, e
mente ducati
Nunzio
e D. Giovanni
si fatti
Gaetano Musella, di
Ippolito,
Carmine Graziaio,
e di
dei fratelli D.
Ferdinando
S.
La Rossa
M. da
dalla M. S. compensata.
La
Sovrano
Comando
lo
nella prevenzione di
essersi dati
gli
stabiliti
li
beni
Parisi
{Registro
dei dispacci:
i800.
Ghio,
generi del
Baccher avanzavano
alle
domanda
(ivi,
p. 89). Nell'aprile, si
Martucci detto
Sei Carlini
(ivi, p.
140).
ILLUSTRAZIONI E DOCUMENTI
187
V
Ceonisti e storici
a)
Diomede Marinelli
Oltre che del Diario napol. [ora a stampa col
nome
dell'autore,
Diomede
la parte che
va dal 1794
].
Marg'hieri, 1901
Il
ed
io
una
credo
era di Lon-
di-
mi sapesse
In Lon-
gano
(che, fra
parentesi,
un vero
porcile)
il
mandato se conoscesse qualcuno che aveva per cognome Marinelli, m'ha indicato un vecchio, piccolo proprietario, e il figlio,
m'ha messo sulle tracce un po' di spavento nel vedermi, perch vive solo; ma poi s' fatto animo e m'ha detto quanto segue. Egli il nipote di Diomede Marinelli, figlio del fratello Gaetano. Diomede aveva sei fratelli e tre sorelle: ed erano
calzolaio, di questo
cognome.
Il
calzolaio
tutti figli di
Lattanzio Marinelli.
Il
primo
fratello era
Angelo, Dio-
mede
e
era
il
ma
manosi
Longano
Angelo Marinelli,
altro
veda
ora
il
Degli
anche pre-
188
te,
e,
ecc.
1824.
Il
terzogenito, Luigi,
avendo
fratelli
si
conservano suoi
Ma
se ne conservano
un nipote
libri
le
cose mediche,
ma
delle
Il
famiglie di
nipote, che ne
ha
visto
qualcuno.
signor Luigi
figli,
uno
detto calzolaio.
divenuta
pre-
una
grotta, c'
uno stemma,
di cui
ti
ed
altre
m'ha
.
detto che
pensasse un poco
Forse
volu-
mi
e XI.
b)
Pietro Colletta
Essendo nato
tico di
la
scritto
come un esame
cri-
un brano spesso
il mio opuscolo con le seguenti parole, nelle quali non ho nulla da correggere, essendomi anzi confermato sempre pi, per mia
Un
corollario
il
corollario questo. Il
uno
poco esatto
e,
pubblica sui
fatti
trattati
non sempre
la
sua esattezza
quale storico
si
potrebbe preten-
ILLUSTRAZIONI E DOCUMENTI
189
Colletta,
nell'accingersi alla
storia, si senti e si
e,
mise in disposizione
tempi poteva
fare, e
la verit,
come
i
i)rovato
scrissero
in opposizione di lui.
blicata
sig.
napoletano
Fortunio
(a. "Vili, n.
30 marzo 1895):
anche
fa-
per
lo stile,
da
lui
ma
molto
il
ca-
al
n mi
nelle
cose pi antiche
Carlo
III,
a'
primi
l'
inesattezza od minore
od a
[i
me
par
tale,
fatti
minutamente.
fatti
taluni, nel
morderanno
d'
ingiusto e parziale.
Io sono convinto
il
i
ch'egli abbia
sentiva, perch
sinceramente
cer-
cato
cetti,
vero,
ma non sempre
medesimo
quali egli
dove poi
si
consideri che
il
Colletta, vissuto
si
sempre
tardi
fra
occue
pazioni
militari
ed amministrative,
i
diede
agli
studi
scrisse questi
scere,
volumi fra
comune
IV
GIACOBINI NAPOLETANI
PRIMA DEL
1799
NOTERELLE
precedenti
il
1799 formarono
argomento
di
un
mi comri-
rivelava,
L'autore ebbe la
for-
ma
fruttifero
gruppo
di docu-
si
possa
desiderare
Michele Rossi, Nuova luce risultante dai veri fatti avvenuti in Naprima del 1799, monografia ricavata da documenti finora sconosciuti relativi alla Gran Causa dei Rei di Stato del 1794, Firenze, Barbra, 1890. Il libro diviso in due parti affatto distinte, di cui la prima contiene la storia della congiura del 1794 (1-237), e la
1
seconda (289-385)
tori, e in
un tentativo
napoletana dello
e nei suoi atIl
moventi
Rossi,
1835, vi
mori
le
il
6 marzo 1892.
storico
per
provincie napoletane, a.
XVI
194
qua e
quadro da
lu
da rari
libercoli, fogli
volanti e giornali
serie di
del tempo,
La Societ Patriottica
Prendendo
la
comandate dal
nave ammiraglia; ed
una
societ o
club, sul
infatti, suil
Degli intervenuti
soli
Rossi
Antonio lerocades.
ossia
allora per
mano dell'Ankarstrom:
quest'inno
(egli
dice)
'
Il Decejinio
p. 26. Il solo
della Biblioteca di
racconto della sua vita nei dieci anni precedenti, con anedsi
pu prestar
fede, perch
egli
chiama a testimo-
nianza or questo or quello dei patrioti ch'erano allora in Napoli. Condannato a morte al ritorno dei Borboni, gli fu commutata la pena
nella fossa a vita alla
Favignana
(cfr.
Lomonaco, Eapporto).
I.
LA SOCIET PATRIOTTICA
195
dal
il
Il
Societ pa-
regno, pi di
poli,
si
Chi
me
Sulle
libercolo
detto:
Il
pu contestare quanto
io dico,
pu aggiungere che
mi comunicava gran parte delle sue confidenze con quel ministro francese Mackau, cui presentommi anche una mattina, allorch nella camera della vedova Basseville ne
prese egli a tradurre in italiano quel manifesto, che valse
di smentita
al
fatto
nella tra ^.
per
le notizie
del
come
la Societ patriot:
tica fosse
dopo poco
Club cen-
pi di un anno di vita,
il
Ecco due
volumetto:
l'orgoglio
Di
di te sol emolo,
Il
Genio
di Parigi
Seppe fiaccar
.
Stokholmo, F'
2
[Si
aggiungano ora
liberi
gelo d'Ayala, I
star, nap.,
3
XXIII,
804-818].
ora illustrato
compiuta-
mente
avevano ragioni
di
non esserne
contenti, e
nente
Franchetti pubblica (pp. 19-20) un indirizzo >, contelamenti della Societ degli amici della libert e dell'eguail
196
trale
dette l'ordine
i
sero causa
partito
Il
certo
Lomo
li-
moderati, vagheggianti
Andrea
Vitaliani, e del
si
Vedi-
da Gregorio Mattei e dal cittadino Althy ^ si pubblicava un articolo del Mattei sulle Congiure , nel
tore, scritto
quale
poletana. Eccone
la
impazienti
di
giogo,
furono
;
primi in
devano
dell'anno
triottica
1792
(v.
s.),
in altre
sezioni,
che
dunanza
sto
per ottenerne
minima
metodo
si
otteneva che
per
che
questo
piano fu
la
aumentar
il
il
numero
i
dei rivoluteil
zionari, di
conoscerne e bilanciarne
coraggio e
i
talenti, e
gran
colpi.
Verso
Si
veda sopra,
p. 74.
II.
LE DENUNCIE E
(v.
si
s.)
IL
PROCESSO
197
si
Despoti colla
di
determin
disfarsi
ma non
si
i
calcol che
patrioti
mancavan
le
ch a quell'epoca
non eran pi
di trecento.
si
Men
di
dugento
dice anche
il
Rodino, e
soli gio-
numero
II
Le DENUNCIE E
La congiura
fu
IL
PROCESSO
tal
svelata
da un
Il
Donato Froncillo,
di
uno dei
prima del
Rossi,
ma
curioso
che
la
de-
patrioti
attribuirono di solito ad
persone.
Il
nome
D'Ayala
al
e sul quale
Rossi
di
si
mostra
scettico, risale
:
appunto
Ezler,
citato
scritto
(egli
Gregorio
Mattei
Pietro
falegname
scrive),
dici, allora
marchesa
di
lei fratello,
un
si sui-
stor. nap.,
XXI,
853-867.
198
prima
gi conosceva
il
Manna
i
l'aveva svelato
Henzeler
il
soli
in quel
tiranno degli
data del 2
primo a
alcuni matarazzi di
un
letto
i;ientre
ov'era una
ma,
calava per
ebbe maniera
lo
di salvarsi
conduceva:
cognato, la moglie,
.
Non
ai
nome
documenti del processo, scoperti dal Rossi; ma probabilmente le sue rivelazioni vennero dopo quella del Froncillo, e non ebbero l'importanza fondamentale della prima: oltre di che il Froncillo, da libero cittadino, port la sua
accusa contro
lo
i
congiurati, ai quali
il
Henzeler e
semplici
strumenti
di polizia.
La Giunta
di Stato,
giura, fu preceduta da
questa Giunta,
io
il
ma
ne ho ritrovato uno in un
stampa, con-
gno 1794, e dovrebbe dunque, cronologicamente, prendere il primo posto nella serie degli alt>i ritrovati ed esaminati
II.
LE DENUNCIE E
ci
IL
PROCESSO
199
importante
i
dal Rossi.
Non
ma
la
suoi
documenti
n chiaramente indicatane
provenienza,
dubbio per
me
affatto infondato, e
la Citatio, della
In-
28 Martii, 11
mensis Junii
et
et
24
anni
cum
speciali delegatione
La sostanza
^
l'ordine di ci-
ad sonum
tubai
ecc.,
trentadue persone,
Camera
della
Corda secreta, ad
loro
vi-
dendum iuramentum
La
accusatori.
carcerati,
1.
sono
3.
seguenti:
Vincenzo Manna.
4.
Domenico Manna.
5.
Vincenzo Galiani.
Filippo Cangiano.
7.
Pietro de Falco.
6.
Francesco Solimena.
9.
Ferdinando de
Bellis. 8. Michele
Martone.
AnAnGen-
1.
Antonio Savarese.
2.
tonio
Nardo.
3.
vanni di Dio.
tile.
4.
Antonio Cariello.
7.
5.
Carlo Antonio
8.
6.
Diodato Siniscalchi.
9.
Dionigi Pipino.
Francesco
Pomarico.
Flaminio Massa.
Fran-
Ben-
200
chi.
14.
Giuseppe Abbamonte.
17.
Gaetano Sabini.
16.
Ge-
ronimo Vaccaro.
18.
Luigi
Vaccaro. 22.
Michele
23.
Giovanni Pecher.
documenti che
ci
gli stessi
nomi
la
di
denunzia-
tori e di accusati
ma
importa
in
fissare
tali
cui
risultati
altro, ci
il
Rossi sa indicarci
nomi,
e,
sono dodici;
il
nome
tre
del Del
appartengono
al
numero
dei
Quanto
steriori
ai
trentadue accusati,
essi
documenti
ad
Qualcuno
di questi
,
nomi
errato nella
stampa
Benchi
del Rossi:
,
Ge
mile
per
,
Gentile
[Sul
Bonchi
per
Nitti
per
Netti
ecc.
Dell'Erba
(n. in
Castellana di Bari
il
17 febbraio
venuto a Napoli per compiere gli studi, partecip scamp celandosi in provin-
vedano ora: G. de Ninno, Notizie intorno alla vita di V. A. delVErha. Trani, Vecchi, 1905, e F. dell'Erba, Note (in aggiunta al precedente), Monopoli, G bezzi, 1908.]
2
Op.
cit.,
p.
133 n.
II.
LE DENUXCIE E
'95,
IL
PROCESSO
201
tutti,
pi parola,
La sentenza
con
si
della Giunta di
la
1794,
e che
la
quale termin
solo
pei
nomi
di
alcuni dei
anche
e che fu
di Pantelleria, quel
Tremiti,
-.
fini
poi (era
accusati,
Ferdinando Rodriguez,
del-
primi arrestati.
Manna
blicarlo interventore
capitale in persona di
un militare
in faccia al tiranno
L'Albarelli, per
Cassini, fu con-
e il
generale Ferdinando
2
Napoli nobilissima, V
stor.
Il
Per questa cena, si veda il Rossi, pp. 47-56. Dice anche l'AlbareUi: cittadino Giuseppe Laghezza fu testimone ed interventore a tutte
di Palazzo
le
Sant'Anna
202
effetto,
alter, d'accordo
il
librij^ro-
Dovette
il
suo
nome
'.
sfrattati
dal regno
L'Albarelli, oltre
tore, nella
che
al
Giunta di Stato,
Oronzio de Donno
accusato
Litteriis, ch'era
dagli spioni
Ci vale a confermare la
rei
ebbero
il
Pagano non
di certo
sia
menzionato
i
nella sentenza,
menzionati
pro-
Anche
stampa
la citazione
della citt.
Ma
nes-
si pu non senza giovamento raffrontare con quelle che ebbe presenti il Rossi,
notandone
le variet.
PS
il
maggio
I
1795,
15 maggio.
nomi
dei
Ferdinando Rodriguez,
figlio del fu
II.
LE DENUNCIE E
IL
PROCESSO
203
al-
il
che
si
che
si
una
(dell'aprile)
Un
sol
nome appare
in
Gerardo Sabatini
Ma
la nostra copia ci
con errori,
ma
talvolta, forse,
Cfr. in questo
volume,
p.
]10.
Nell'elenco
dei
Francesco Saverio Campuozzoli (Capozzoli), Prospero Pietra (Petra), Giuseppe Rivio (Rizzo),
Pompeo
Ragusa (Sciwich
seppe) Siniscalchi, Antonio Ceranno (Francesco Antonio Ciranno). Nell'elenco degli accusati: Luigi /^05c/u' (Baschi), Pasquale Brienti (BregaK),
Pietro Candia (Cardia), Saverio Capone (Capano), Eustachio Caruso (Caniso), Errico
(alias
l'altro,
ma
Francesco Saverio
Salii],
Zuppo (Zappa).
Il
il
tondo
la
nostra copia.
postille, inoltre, si
il
Da
il
alcune
desume:
lo)
2o)
che
al-
3o)
San Se-
morto
.
4o)che
D. Nicola
Celentano, emigrato da Napoli, post varios casus, ecc., ministro confidente del general Bonaparte in Milano
204
III
La lettera
di
Emmanuele de Deo
processo,
De
il
il
Galiani fu tra
denunzianti,
la congiura:
De Deo
si
suoi
fiacchi
compagni.
si
Se
potrebbero citare
le
seguenti
Ombra grande
compagne
mi
col san-
libert, voi
cui
foste
Ah
il
se la
maggior parte
lo
compagni
vostri
hanno per
coltello
timore
ammutite
dei
traditori,
come sprezz
uccisori vostri
alla
capestro
vi chi
ha giurato
agli
un odio
chi
domander altamente
me-
morie.
Emmanuele de Deo
al
prima
di
andare
supplizio.
Que-
sta
lettera
si
III.
LA LETTERA DI
E.
DE DEO
205
una
plausibile congettura
modo
lettera tra le
carte dei
giustizia che
quei
costui forse
De Deo
ed egli dov
pubbli-
La
lettera stata
un
elogio
del
2.
monu-
mento, posto
in questo
De Deo
nella
Ma non
nobile documento
la
stata
soppressa
riprodotta
una
fe-
dunque,
la lettera
delmente
^.
Mio caro
questo
nome? Se
considerate la perdita
d'un
fratello,
convengo
con voi;
fratello,
ma
se tale
mi chiamate per
il
destino che
seguo, caro
v'ingannate.
Deo pronunziato
1887, pp. 50-3.
3
28
ottobre
1887
in
Mi sono
De Deo
del Galiani
31
marzo 1799: In San Gregorio Armeno sono state mandate le sorelle di un tale Galiani, che fu afforcato come reo di Stato sotto la monarchia, ed in Donna Regina le tre sorelle di De Deo, altro martire della
libert egualmente afforcato. Il monastero di San Gregorio Armeno, che non riceveva se non dame di Capuana e di Nido, rimasto ben
mortificato
>
206
Io la
mia
ci vi
comprendere
creto della
mio nelFabbracciare
e vostro
de-
suprema giunta,
e del
mio
Sovrano ^
La morte
la
malfattori
chiamerebbero
si
e poi noi
non siamo
muore
la
un anno
un uomo onesto
e socievole
il
ugua-
paragone mi
sempra incompatibile
Non
v'
me
oltraggiata o lesa.
dritto di
Ho adempito
esigerle, e
di essere Cittadino
ed
uomo.
Se
altri
hanno
offeso me,
di
perdono, e voi,
me un
:
fratello nell'ultimo
momento
at-
sua vita ve
il
lo chiede,
tende
contrario.
Non
il
mio destino
certo,
ed
io l'attendo
Vorrei avere
larvi,
il
paril
mio
fato
non
vi
Ho
Madre: nascondeteli
conti la
afflizioni in
queste circostanze
era
Sorelle,
Queste ultime parole sono state soppresse dagli editori. Il De naturale ch'egli adoperasse parole di
il
sovrano.
IV.
GIACOBINI E LA POLIZIA
affetto; unite
207
li
mando
di
ambi
amori
e le
mia Madre,
canza.
domandatele scusa
di
fra-
ma non
amarezze che
tutti
io l'ho cagionate.
i
compiacetelo in
mancare a questo vostro dovere, e per mia memoria. Caro Fratello, inutile maggiormente diffondermi, sarebbe per
pi eccitare la vostra sensibilit.
Vi accludo un
Al comun Padre ho
scritto,
ed
ivi
ho acclusa un'altra
lettera
me
la ritirerei,
ma
andata
al
quel che su questo punto vorrei dirgli. Domani, prima che partirete,
Vi stringo
nuovo
al cuore.
Vostro Fratello.
IV
[
Giacobini e la polizia
Il
Andrea
principe di Torcila,
il
padri
padre olivetano
di costoro
e intorno ad alcuni
narra
qualche particolare.
208
Tra
il
l'altro,
dice
suoi
timori,
quando
fu arrestato
le loro
relazioni.
Ma
il
noto
che stette
maggiore del
di
una signora francese, protettrice Era costei madama Laurent, ossia quella cittadina Laurent Prota, che abbiamo vista, nel Novantanove, oratrice di libert nella Sala di pubblica istruzione^. Mi portai (scrive l'Albarelli) da Madama Laurent, chiedendole una commendatizia simile a quella che
Ci
d anche notizia
aveva
quanto
fatta al
ella
cittadino
Feliciano Damiani,
il
quale, per
Dall'Albarelli
le
rivelazioni del
Monticelli.
proposito di
Rossi ha notato
come
tra
denunzianti del
1795
ci fosse
Luigi
nell'Universit, figliuolo di Antonio, anche egregio professore di medicina. Sul padre e sul tglio
si
pu aggiungere
sotto
la
qualche notizia.
data del
di
nel
:
Diario napoletano,
fisiologia, ospedali e
comunit
mentini per imputazione di essere stato delatore del passato governo: la stessa sorte ha avuto l'altro
medico Salstudenti di
vatore Ronchi
sotto
fatto
la
Sementini
hanno
rumore nel
Provvisorio
perch
D'Ayala,
Si
2
3
52, 144.
,
l'annovera tra
e la dice mia grande amica donne repubblicane, che nel giugno furono arrestate
IV.
siasi
GIACOBINI E LA POLIZIA
209
uomo che ha
.
aver consigliato
Il
il
figlio sotto la
monarchia ad indultarsi
ri usci
figliuolo,
nel
Novantanove,
a farsi accettare di
il
nuovo dai
patrioti,
il
lupo
non cangia
Eodin,
al
il
tate,
scorse
tra
cespugli di non
remota siepe
uno
un giovane
alto della
persona e di belle
sembianze
in
mano
Luigi Sementini ^
ma
cerca di giusti-
un intreccio
ci
d modo
di gettare
uno sguardo
Pignatelli,
Bosco
ci fa
conoscere
il
tipo
di
un
qual era an
il
famigerato Vanni.
Pasquale
Bosco era
dite,
di
un carattere
ma
tiranno; pre-
codice criminale, ed
una ignoranza
linorua
NeWArch.
stor. napol.,
VI, 475-6.
210
Ad un uomo
proal-
E bisognava
conci-
liaboli ai
assistere,
il
loro
punto
avrebbe denunciato e
l'al-
un
fratello
Chi
si
si
vantava
di
chi
maestro; chi
il
tete
comprendere
il
furioso
V
Carlo Lauberg
Grande l'importanza di Carlo Lauberg, l'anima di tutto il movimento rivoluzionario napoletano, colui che pu ben dirsi il primo cospiratore del moderno risorgimento italiano ^ La ragione, per la quale il Lauberg
stato trascurato dagli storici,
l'at-
tenzione
si
che
del
biografia,
che suscita
desiderio di
desiderio
si
non
Rossi, op.
cit.,
p. 177.
V.
CARLO LAUBERG
in
211
francesi.
tifica di
Il
aggiunta o in ret-
Rossi.
d. F.,
Lauberg
dire di
un G.
che scrisse di
lui
pilando dal Dlctionnaire des sciences mdicales e dalla Statstique des lettres et des sciences en
Teano nel 1762 da un ufficiale francese ma veramente il cognome genuino era Lauberg (e alla napoletana Laub), mutato nella forma francese di Laubert solo tempo francese. Erronea poi di certo la data di nascita del 1762, perch il Lauberg stesso, prendendo parte
berg
al
nel 1791 a
ossia
un concorso, dichiarava
'52
di
citato bio-
macerare
sta-
della Isats
procur di
bilire in
Ma non
il
campo
comandante
accademia militare
che
il
nel
aveva aperto
^.
Si
S.
Amodeo-Croce, in Arck.
nap.,
XXIII,
251-7.
Il
Giordano
(1771-1835),
scientifici del
tempo
si
trova chiamato
Ottaiano
),
fu scolaro di
212
jE
non basta:
Lauberg
si
occup anche
di
filosofia,
e due sue
me
sco-
perte:
una
intendimento (Napoli,
nire in luce tra
il
a.,
il
di
dovette
veil
1786 e
sensismo,
teorie
ma non
*
particolari
l'altra,
in
del
il che fu variamente giudicato veda pi oltre, p. 226); e, riuscito a fuggire insieme col fratello Michele da Castel dell'Uovo, fu ripreso e rinchiuso nel castello del-
posto in libert,
si
e fu
veduto in
fu im-
al cappello tricolorata:
membro
la
della
comsi
compiaceva
teneva in casa
statua della
le
spedizioni
i
il
supposto
progetti ed opera-
zioni per promuovere il vantaggio dei ribelli ed annientare la memoria della monarchia (Sansone, Gli avvenimenti del 1799, p. 317). Il Colletta e altri lo accusano di essersi salvato col rivelare, insieme
col Basset,
il
ma
Basset, e anzi
cit.,
il
Giordano sarebbe
dell'anno seguente
trova tra
confermata dal re
la
condanna
di
morte
mutata
dal
quale uscito nel 1801 e recatosi in Francia insieme col fratello Michele, divenne ingegnere del catasto e mori nel 1835 du departement de l'Aube, come apprendiamo da tre
^^
geometre en chef
elogi funebri in
commemorazione
1.
chiamato
Jourdan
nome natura-
Amodeo-Crooe,
e.
V.
CARLO LAUBERG
^,
213
Che
poletano
lo dice
da
tutti
il
Brusco
stu-
del
Grano
Lo
stesso
Diario citato
ci ri-
comune da lui e dal Giordano ^. Questa scuola, frequentata dal Be Beo e da moltissimi giovani, produsse primi
i
giacobini di Napoli.
Secondo
Bel Re,
il
il
Lauberg
fu dei
Be Beo,
il
Ciaia
^'.
Gli fu fatta
una perquisizione
egli riusci a na-
come
misteriosi documenti,
ma
scondersi, e poi a
e della
fuga
si
diretta
da Ignazio Ciaia:
cessi ancor di
premere
Questo esecrato
suolo?....
Mondo,
sulla natura
dell'Anima^ presso
std Principio
MDCCXCI,
{sic)
al
Sotto
il
febbraio
'99.
p.
45
n.
, si
Mon-
TUORi,
e.
Il
dra di
fisica
il
10.
214
Ah!
Eludi
il
fulmine
mostro
vigile,
Fuggi dal
lido avaro....
belle strofe:
Che un
piantammo insieme,
fidi,
io,
Dei nostri
l'anima
Vado ad empir
di
speme,
i
a scioglier vado
cantici
attendo, e prossima
bella aurora;
Ne
fia la
Steso avr
rami
allora,
All'ombra accoglier.
Aveva
si
disse
anche che
ma
possiamo immaginarne
dalla Fonseca a proun discorso che egli tenne nel '99. Il cittadino Laubert (ella dice) fece un discorso pieno di quell'amore della Libert e della Patria, che tutta l'Europa in lui riconosce, e di quell'esperienza, che la gran parte
scritte
da queste parole,
posito di
gli
ha
fatto
Torn
visa militare;
ma
4.
in realt
Monitore, n.
V.
CARLO LAUBERG
^
215
e dalle
memorie
del ge:
uf-
il
Monitore napo-
sull'ufficio
che
il
Lauberg
Lauberg
fu
sul finire
del
febbraio
gli
succedette
essere uno
dei
componenti del
detto
Che destasse molti odi, vero; ed ecco alcuni brani di una cronaca contemporanea, che valgono per conferma: 18 marzo. Questa sera mi giunse notizia che sieno
come
estorsori, cinque
rappre;
Cestari,
Rotondo, Fasulo
.
Era una
di-
di alcuni monasteri:
bone
di
Laubert
il
partito pi
pi temperato. Nella
legge sotto
il
si
16 feb-
braio:
'
il
punto
della feudalit,
volendo interloquirci
il
con
dirli:
ed
te,
che
sei
un
apostata,
ma
216
Il
22 marzo:
La grande cabala
sorio,
in despoti e
mobile
secondato da Bisceglie,
Rotondo, Paribelli
qualche
si
vengano
le disposizioni, e
di
Le circostanze del suo arresto sono assai oscure. Il 13 Quest'oggi vi stata la grande notizia dell'araprile
:
si
si
del Provvisorio:
ribelli e
Sono
stati esclusi
sera mede-
simo
non ancora
dice pure
il
che sia
miglior
Il
18
ordinato
si
arrestato
il
passaporto a
Da
il
pel
suo
impe-
di
altri
estorsioni.
tolti dal
Diario napoletano.
V.
CARLO LAUBERG
che
s'agitava
217
nell'interno del
Governo Provvisorio, non possiamo dire niente di particolare sul primo punto. Quanto al secondo, si trattava certamente di una calunnia, ch'era aiutata dalla cattiva impressione che destava in Napoli questo frate sfratato in divisa
militare.
Il
e al carattere del
Lauberg:
(egli
dice)
jpai'
sa
capacit
sa
vertu
stoiqiie
^
dei giornali napoletani d'allora,
il
E uno
Giornale Estem-
non
Lauberg.
Il
cittadino
somma
di
duecento e pi
alcuni, e di quattro
un
un
altro di porcel-
lana, ed
un'immensa
quantit,
di gioie.
Gi
le
Gazzette
italiane sono
fuggitivo
nalista)
il
ecc. ecc.
Ma come mai
(si
domandava
i
il
gior-
altra
spiegazione
danari
dell'imposizione
debbono essere
rimaste attaccate
combattendo
riprese
il
in
Vandea.
Ma
il
il
'99 egli
e nel 1808 fu
e segui in questa
Thibault, Meni.,
Il, 419.
let-
tera di lui, sono ora in questo volume, nello scritto sulle Relazioni dei
patrioti napoletani col Direttorio e col Consolato.
218
Membro
cademia reale
fici, fu uno dei tre redattori dei Mmoires de medicine, pharmacie et chimique militaire, scrisse articoli per il Di-
compose
il
Codex phar-
mori a Parigi
il
Quando
uno scolaro
ai
di Nicola
Borboni,
massimo scellerato ), diceva che per lettere giunte da Parigi aveva saputo le circostanze, le smanie ohim della morte sua ^ Insomma, se
qualcuno
si
sempre come
rore contro
nero cherubino
VI
Andrea Vitaliani
Un'altra rivendicazione, iniziata dal Rossi, quella dell'orologiaio
Andrea
Vitaliani,
il
quale,
come tramatore
il
di
Lauberg.
arresti
ai servigi del
Anche Andrea
del 1794, e fuggi
Vitaliani
ri usci
a scampare agli
da Napoli, recandosi
lo
go-
nomin addetto
alla
legazione di
democratizzazione
Amodeo-Croce,
Botta, Storia
il
1.
e, pp. 253-4.
Italia,
d''
Hbro XI,
dopo
1789, p. 265.
VI.
ANDREA VITALIANI
219
Due
Championnet:
ma
che
Una
delle
un disegno
di
si
era in attesa
Vitaliani
proponeva due
modi
lari,
guadagnando
popo-
alcuni
quindi seguire
le sollevazioni
le
il
sollevazioni in pi
Vitaliani di
accom-
pagnare
lettera,
lo
Championnet
e l'armata francese.
da Roma,
1798, che
cembre
si
le
persone di cui
poteva disporre
Genova per
le intelligenze
con
la Si-
cilia, e
tunque entrambe
(sic),
non
e
Il
uomo
di rivoluzione
non
Oltre
documenti gi
si
prefazione e a
p.
34
di questo volume,
1798
documento che
governo
napoletano.
2
p. 106, si
legge:
La
dans
le
le
nome
Ee
ita-
prigionieri di stato ?
220
quella distribuzione di
uffici.
Appartenne
e dal
al
Comitato
ho visto molte
capolazzaro
carte firmate
da
lui,
dal
Carlomagno
VII
I
FRATELLI PlGNATELLI
Il
due
i
fratelli,
fuggitivi e no-
bili
morendo
la
poi
sul
,
lava-
vergogna
Strongoli.
La copia manoscritta
il
particolare, che
Pignatelli
come
si
disse,
da
altri.
Quando lo Championnet fu entrato in Napoli, nel suo primo rapporto al Direttorio, del 5 piovoso, scriveva: Je
vous prie d^adresser une
lettre
de fUcitatioi
aux
braves
d'un cou-
Intorno
VII.
FRATELLI PlGNATELLl
chasseiirs^
221
la
tte
de
quelques
de
canon
La
postilla di sopra
si
menzionata c'informa
infatti
che
a Napoli
disse che
due Pignatelli
soldati con
si
recarono a Bolo-
Nell'esercito
loro fratello
parte nei
fatti militari
leggeri di Lipsia, nel 1794 tenente nel reggimento Lobkowitz. In questa qualit fece nel 1793-5 la
campagna
delle
di
Grohdray.
Ma
servizio austriaco e
eserciti
i
non
repubperse-
sembra per
e
era in
Roma
coi francesi;
il
25 febbraio
si
segnalava
nella repressione di
levati al grido di
una rivolta dei trasteverini, che s'erano Viva Maria ; onde i Consoli gli didi
ressero
una
lettera
ringraziamento
^.
Aperte
cito
romana,
dugento
ri-
masero
in Castel Sant'Angelo.
E con
la
due battaglioni
bosco
Documento
N.
2 3
XV,
222
di Falleri l'intera
comandante Pignatelli
il
(scrive
il
il
bosco, insegni
stare
una bandiera
trov in mezzo a
un plotone
di napoletani,
de' quali
dopo averne
un
uffiziale
soldati, si
di-
fese dal
primo riparandosi
di baionetta
;
da
un colpo
che
indi,
un
solo,
mise
tutti
ri-
manenti
alla fuga.
accompagna questo
rac-
Roma, nel fine del mese deun rapido quadro delle principali azioni che dei napoletani, ci lod al maggior sebravura dei primi,
ci
gno r intrepidezza
e la
tess anche
le
dovuti
e dei Patrioti
che presero
armi in difesa
pel Monialsi
uno
due
articoli
di rivenire
il
di
d'arme, nei
quali
egli
ma, parlando
di s (notate la
ci
disse altro che egli era stato sempre allegro, sempre ben di
lute,
sa-
sempre con-
tento. Egli
N.
XXIX,
9 nevoso,
al
a.
si
riferisce
anche
la
lettera diretta
28 glaciale. Sull'azione
dice niVAperqu,
Legione Romana,
si
veda anche
ci ch'egli
pp. 21-4.
VII.
FRATELLI PIGNATELLI
cui
si
223
L'articolo
del
Pignatelli,
allude,
un esame
tecnico della
campagna
parole
:
dell'esercito
mina con
le
Un
la
com-
Sant'Elmo con due battaglioni ed egli vi giunse attraverso le colline, dopo quattro ore di micidiale combattimento ^
di gettarsi in
Championnet
Proclamata
la spedizione
la
nelle Calabrie;
ma,
ebbe mai
Scampato
agli
eccidi
reazione,
contro di lui
nel corso
della
duato con
la carica di
castello dell'
truppe repubblireali .
armi
Fra
storlque
il
1800 e
il
un Apergu
hi-
ecc.,
militari di
quel periodo.
itallen.
Sul frontespizio
egli si dice:
General de brigade
Non mi
trat-
(sulla
campagna
Colletta
^.
N. XXI, 27 glaciale.
Aperqu^ pp. 41-2.
Monitore napoL, n.
e
17,
17 germile,
II,
XXXIII,
*
'"'
Thibault, Mm.,
cit.,
459-60.
Sansone, op.
p. 359.
[U Apergu
mia cura
e ac-
dell'autore,
neWAlbo
della rivoluzione
224
Tornando
Ferdinando,
il
il
man-
prove contro di
Il
Rodino
lo
Maddalena:
campo
alla
^ Anche di Mario
il
D'Ayala dice
che fu nominato con lode dal ministro della guerra Manthon in una sua relazione del 18 maggio.
noto che, imprigionati nel luglio '99 insieme col quarquest'ultimo fu graziato
30 settembre 1799.
il
due Strongoli
(dice
il
solito
Diario sotto
1.
ottobre)
ieri
andarono imperterriti
alla
morte
^.
Vili
Luigi de Medici
Il
Rossi,
reso,
pi che probabile, quasi certa, la partecipazione alla congiura del reggente della Vicaria e capo della polizia. Luigi
la partecipazione del
ai capi,
Medici doriusci-
che quasi
tutti
rono a fuggire, o a quelli che, imprigionati, ottennero promesse d'impunit, come il Giordano^, il Manna, il De
Falco.
I
Vite, p. 502.
3
^
cit.,
n.
note 6S-70].
Su Annibale Giordano,
si
vili.
LUIGI DE MEDICI
225
lui.
L'articolo
del Mattei ha
da Medici, se
rone;
la
1
ma ohim un
direttore primiero.
in Francia,
dopo
donde
doveva certamente
ri-
splendere in mezzo
ai nostri
automi
togati. Costoro
non mancarono
tiro-
cinio
la di
suprema Magistratura. Egli occupava carica di reggente della Gran Corte della Vicaria, vale a dire governatore di Napoli, quando fu a lui addossata l'inquisizione
ben lungo pervenne
al
nome
di
Giacobini di Napoli
il
conosceva
Manna
l'aveva
svelato.
qui bisogna osservare ch'egli n'ebbe notizia prima di ricever l'incarico della inquisizione, e
state le ragioni
il
:
non
l'accus. Tre
i
potrebbero esserne,
pii'i
congiurati maturassero
scoprirne ai
vor loro;
o,
era ancora
Non
na-
o,
amcon-
un
mano
le fila della
giura.
La grande operazione
patrioti,
lusingandoli ch'egli
ser-
226
Dur
ciossi
sole prigionie;
ma
squar-
velo,
quando
il
si
L'accusa, che
il
Medici, parve
al Mattel, piuttosto
di
buona guerra:
Abbiamo
detto che
De Deo,
il
sarebbero stato, se
ac-
Giordani
da qualche anno
commensale
di
Luigi
Reg-
gente della Gran Corte della Vicaria, e tradotto nel forte di Gaeta.
Molti scioccamente
la
osserviamo che
tichi,
storici
che
si
doro di Siracusa,
vertasi la sua
a' Patrioti,
cosi
talenti.
maniera
le fila della
congiura,
Durante
tre notizie
la repubblica,
il
che
lo
Si sente
che vi
sia
un
Medici
si
IX.
UN SONETTO DI M. PAGANO
di
227
truppa
si
ci-
vica
27 maggio
i
fece
mozione contro
se
si
tre rappresentanti
di nuovo contro Luigi Medici, che non dover mai aver parte nella repubblica in qualunque carica, e si prese con ci di mira qualche soggetto del corpo esecutivo, che si accenn di favorirlo: forse
disse di
si
si
fosse,
bisti,
mentre mandava
^
alla forca e
giudicava
sale
Il
non
accolto
nelle
loro
file,
conferma quanto
fosse
giudicata
il
suo
IX
Un sonetto
Anche Mario Pagano
Patriottica ;
di
Mario Pagano
fu tra
congiurati della
Societ
ma,
che
egli
ottenne di
Fu
Il
poi
imprigionato
al
tempo
della
seconda
lu-
Giunta
di Stato, e,
con
si
glio 1798.
Pagano
il
29 ottobre 1799:
lo
gina,
quando
egli
and a ringraziarla,
quanto
228
Nel Monitore di
Roma
dell' 8
settembre 1798
si
legge
prece-
un suo
sonetto, che
mi piace
togliere dall'oblio.
amor
patriotico,
la
classica terra
del Campidog^lio.
Autore
di
esso
La
di lui
produzione
merita la pubblica luce per non essere una di quelle tante poesie,
che
si
gli
uomini
i
e gli di.
Essa spira
sentimenti di un
uom ben
Sonetto
al
Tebro in
riva,
E preme
E
il
di tuonar s'udiva?
Io miro
Campidoglio!
ivi
il
Senato
Dopo
Me
E
X
L'opera dei Giacobini di Napoli
Quando
fu
proclamata
la
Repubblica,
Patrioti
na-
X.
229
celebrare.
Il
inaugurale
a'
il
atterrato e dal
coraggio
rono
le glorie della
essi concepirono
il
nobile
disegno
di abbattere la tirannia
ma
e troppo vigilante in
un
generazione.
Una
tra' ferri
della morte
il
giunse ad abbandonare
piccoli vulcani
in
persela
eletti,
conclude
L'anarchia
distrutta dalle
ci
avrebbe condotti
alla
tomba
se
non fosse
stata
dettagli, se
Societ patrio-
napoletana
un passo
i
La rinon
nu-
230
mero
il
torture
non
;
ebbero
se
la forza di
mantenerlo. Cosi
mai volgeran
gli occhi
resto.
Per
ma
l'Italia
I
debbe a
giacobini
Napoli furono i primi che diedero il grido all'Italia sonnacchiosa; quando altri appena ardiva pensare, quando pareva ancor dubbia la sorte della Francia medesima, essi, giovani, inesperti, privi di mezzi, ma pieni di entusiasmo per la libert, d'odio per la tirannia, tentarono un'impresa difficile, vasta, perigliosa, che, se non fosse andata a vuoto, gli avrebbe resi imdi
Questo giudizio, scritto da un uomo che pochi mesi dopo moriva per la libert, pu diventare anche il giudizio
della storia.
in
narrazioni sommarie e
ma
di alcuni di coloro
:
che ne furono
di-
storici,
Nicasio de Mase in un
poema
scritture
come
dal
manoscritto che
il
contenente
le
memorie
nome,
che fu durante
la
Repubblica napoletana.
I Racconti del
Rodino
si
leggono n^WArch.
stor.
del
poema
II
Nicasio
234
Il De Lorenzo non verseggia come il De Mase, n adopera tono solenne o enfatico come il Pepe e il Rodino, che erano stati entrambi cospiratori e ardenti repubblicani
;
non scrive tra la ressa degli avvenimenti, come i cronisti, n, come il Pepe e il Rodino, a troppa distanza di tempo; non ha intenti letterari o politici, ma raccoglie quelle memorie per s stesso e per
cose,
la
ma
insieme
gli
rende possibile di
come
in
limpidissimo specchio.
Specchio, che per altro un'anima, la quale attrae la
le doti
La sua prudenza
al
acume, che
ponderare
meno
peggio.
La
rettitudine ha
un
buon cittadino ed
gli
mi
ac-
suo stato, ed in
effetti
:
piangendo
!
io vi perdo, e vi perdo per sempre chi sa che mie mancanze non accelerino il tempo della vostra vita. Perdonatemi, vi priego, perdonatemi '. Ella mi guard, e come pot mi rispose: Figlio mio Giuseppe, io moro per-
Cara madre,
le
'
Ama
Gli
ammonimenti e i presentimenti materni gli tornano alla memoria nei momenti pi gravi della sua vita, suscitando
235
porta lungi
in
dalla patria,
rimane
triste e
pensoso
Io
mi riconcentrai
me
le
che avevo
tutti
me
un
esilio dalla
mia
patria. In quel
punto
della defunta
sue lagrime e
sue preghiere
per me, mi
si
pre-
gli occhi, e la
mia coscienza,
miei genitori
alla quale
tor-
inflitti
da gente
non aveva
parole di
qualsiasi
gli
chiamano
dovere
sul labbro
memore
di
di ricambiarlo, tanto ,
il
il
mio arresto
suo
ma
non sono
nome
alla carta .
sa
in
quando scorge
un lampo
di giustizia o di piet.
non era
di
coloro che
promovono una
avviata ed
la cosa
son dentro,
la
prossima
la
esortava a dimettrovarsi in
tersi e a ritirarsi in
conveniva
di restar imperfetta
236
aveva figurato
che sostengono
compagine
ma
perigliose ope-
disgregamento?
Ma
tempo
di
dire
ha lasciato dei
feroci giorni in
Na-
17 agosto 1778, ed
impiegato.
aritmetica e
carattere
riello,
gran
profitto,
si
formandosi una
bella
mano
ma
al
che fu pure
prima origine
come
studi:
gli
periore
e sua
madre
il
San Tomla
maso d'Aquino;
sua
assistenza
al
segnargli r
generali,
faele
si
Schiano, uffiziale
il
contadoria (tesoreria)
marina,
gli
altro
suoi genitori
lo
che
l'ufficio
soprannumerario
al
banco
teneva oc-
237
come
si
loda molto.
suo
(come
si
vede
quando
il
gli
il
danno occasione
dettaglio
portare
deiramministrazione, e di redi-
gere
pie di lista
e
il
frutto delle
pro-
con
sei ducati al
r incarico
quando
obbligo
ci-
la rivoluzione e la
proclamata repubblica
gli fecero
vica;
il
tori, nella compagnia del Serra di Cassano. E trovandosi un giorno al posto di San Tommaso d'Aquino, dragonando da caporale *, e avendo a fianco, nel fare il suo rap-
porto,
il
fa-
ragione
il
De Lorenzo
fu dispensato
dal servizio al
al
banco; ed
8^
attese,
durante la Repubblica,
marchese
238
di
Montrone
duca
di
ostinatamente
terreno,
le
repubblicane, soversi
ritrassero
verso
si
il
castello del
gett,
in
mentre l'altra si disperse. Il De Lorenzo, rimasto compagnia di un commilitone e amico, Gennaro Grasso,
il
Ma
si
guardia, e
si
addormentarono.
tre ore,
Dormivano appena da
da gridi
l'occhio
di loro si
quando furono
pi.
svegliati
di
i
Viva
il
alcuno;
ma
contro
di plebe, di briganti,
di donne, di
da un
il
Grasso
le
barbette,
vesti con
frate,
li
compa-
gno del De Lorenzo pallido in volto, gli domand compassionevolmente se era ammalato. Ma ben li ravvis il capo della masnada, un tal Tommaso, gi parrucchiere di famiglia del De Lorenzo e licenziato al tempo della repubblica,
239
moda
del parrucchiere; del quale licenziamento colui era rimasto assai stizzito. Il
De Lorenzo, a
quell'incontro,
si
tenne
perso;
fissato
la
ma
il
Da me dipende
tua vita
fine,
con un atto
a rispettarlo,
turba di seguirlo.
pericolo,
i
Sfuggiti al primo
di
nuovi
;
a s stessi e al
loro
mona-
stero
percorsa tutta da
stuoli di
ne arrestavano gl'inquilini,
in processione
li
ferivano,
li
ammazzavano, portavano
ignudo;
e,
donne
recise.
e fanciulle
dovunque,
mucchi
di
membra
uno
zio del
De Lorenzo, monaco
mo,
San Nivolle
ma
lo zio
non
li
convento. In cambio somministr loro rimproveri e sarcasmi, dicendo, tra l'altro, al nipote:
il
sarebbero mancati
blicani?
.
mezzi
Non
riusci meglio
un tentativo
un
altro
il
240
sensibile
non meno del primo alle loro persuasioni e prenon volle accoglierli in casa per paura di compromettersi. In questa nuova peregrinazione passarono per la terribile piazza del Mercatello, dove l' immensa folla li coghiere,
strinse a fermarsi e guardare. L'albero della libert, che
loro
atti
necessari,
spettacolo. Altri
prigionieri,
frotte di
come bovi
macello, e
li
li
decapitavano, e
mette-
le
due
si
sottrassero
ma
dove-
il
quale
calabresi dirigevano
un vivo
di
;
un
sarto,
li
credendoli
monaci
senonch, essendo
avere
accolto
due monaci
giacobini.
Quasi
e
il
nell'istesso
da armati
capo di costoro
le loro carte.
Per fortuna,
a buttar via nascostamente gli orecchini che aveva nel portafoglio e a mostrare le
immagini
lasci
andare, non
mancia.
Ma
il
De Lorenzo,
piastre, si
nuto in arresto.
241
gli zii,
aveva
tutto
il
possibile
per pe-
netrare in quel castello e manifest questa sua ferma volont all'altro, che pur volle seguirlo; e cosi entrambi
si
castello. Assisterono
per via
alle
un Giuseppe Merande, parente del Grasso, un povero galantuomo demente, che, quantunque udisse
cili
e baionette
gridi di
la
Viva
il
re ,
si
con
coccarda francese
al cappello. Sulla
calabresi e briganti
tarli,
i
di
di
arrestati
la casa
del
presidente Molinari.
Un
che
li
aveva
ufficiali della
tra
S'impegn allora un duello tra l'astuzia eia violenza, il De Lorenzo e i manigoldi che lo avevano afferrato
compagno
e qui
sembra che
,
giovasse queir
che egli
sospiri
al
emettere e tanti
rassegnazione dimostrare
un momento
degli armati
credenza di avere
il
Monteoliveto; e
il
capo
rilasci,
esclamando che
appena cento
passi,
si
le
242
sangue freddo
si
volse pacatamente al
monaco sua
egli
e del
compa-
gno.
vi
Non
ci
ha dato
Il
l'ordine, e riconoscer
l'errore .
ma
noi vi
porteremo
non
stri
vi ritrover monaci, vi
compagni
pronti
.
nell'altro
cosi,
mo
li
mander a raggiungere 1 vo. Andiamo dunque, siacircondati da una turba di popolo che
mondo
Per
renzo e
la
i
il
dialogo tra
il
De Lo-
perturbabilmente
sima, che
attendeva
un
camiciotto
disciolto esercito
regio),
colli.
atti
aggiungevano
percosse;
masnadieri, dette
tal
tre volte,
si
con
indolenzita, da
diritta.
che
gli
momento
il
suo
protettore.
di co-
solo
uomini e
243
ma
i
folla, i^resso
ceverne
immediatamente
in
mare,
ma
gli
accompagnatori insistevano
rissa
per condurli
al cardinale,
tra le
due
parti,
ufficiale
calabrese, che
di
pur dichiarando
snade che se
Il
contendevano.
circondato da molti
da tutto
il
sent
due
dirigendosi al
voi? siete
sommariamente del caso. Ed egli, De Lorenzo, domand Ebbene, chi siete monaci veramente? . Il De Lorenzo prese a rie l'inform
:
il
cardinale,
temendo
di un'aggressione, gli
petto, di-
cendogli:
parla!
dendo
ficiali
di dieci
palmi
il
cardinale e
i
lui, e
due,
il
Ruffo
Parla
ora
il
De Lorenzo:
monaci, questa
permette,
le dir
la verit;
ma
se Vostra
Eminenza me
lo
che, obbligati
ambedue
dai repubblicani
sta mattina le
tati
i
re.
moda
ci
tro-
vavamo
Come
uscire
dunque da Monil
popolo,
quale massa-
244
siamo
vestiti
allor-
quando siamo
siamo
stati arrestati, e
menati ad esser
fucilati al
ci
avesse protetti
queste parole
disse:
Ebbene, non vi
li
si trat-
si
ebbe un principio
di
dare
liberi, e gli
il
accompagnatori, che
li
volevano fucilare;
sicch
due prigionieri
fini col
dove sono
E
il
qui
si
Malebolge.
Non
da esprimersi (scrive
il
De Lorenzo)
altri, si
more ci
deva
delle
le
dita,
in grazia
;
popolo
dicevano:
Ah, cani! se sapevamo che non eravate monaci, vi avremmo fatti a pezzi! '. Ma noi non dovevamo pi
di essi... .
Il
temere
De Lorenzo
si
si
rassicurato, perch
vedeva
qualunque
in
fosse
e col
compagno
fu condotto
un deposito provvisorio
luogo detto
di prigionieri,
che
si
pidamente riempiendo, e
al
di l trasferito,
Due
di
un palazzo
disabitato.
La
di
scorta, che
accompagn
il
la
due
pistole e di spada,
li
quale
si
dere che
menava
al
245
che
si
De
Lorenzo accadde
ingenua-
mente
la
e,
chiamare chiunque
Ci...
nome
di
cittadino
cominci:
ma
si
corresse subito:
Amico, per
dogli
carit, diteci dove andiamo . E il prete, danun solennissimo ceffone: Ah scellerato! come hai il
aggiun-
gendo una parolaccia, gli tir un colpo di daga dietro le reni, che il De Lorenzo fu lesto a scansare, ricevendone
solo
al
una leggiera
ferita.
Per buona
quale furono
affidati
;
di deposito, si
mofa-
str assai
umano
il
e ai ringraziamenti rispose
che non
quando era
le
si
svolse
il
suo processo.
Sono descrizioni
sulti e
ufficiali e carcerieri, e
essi
a contatto
compaiono
in quelle
tipi
svariatissimi di
Il
birri, di briganti,
di miil
di
repubblicani.
De Lorenzo,
racconto) fu
nostro crocefissore
il
fino all'ultimo
mo-
mento
sibile rivedere
da quello
zio
monaco, che
246
con
lorosa,
come
fece vivo.
nel carcere di
al
messa a proftto dal carceriere maggiore, come gi, tempo della Repubblica, dal capolegione Muscari.
il
N mi estender sul processo, se non per accennate che De Lorenzo venne esaminato dal consigliere Fiore della
il
Giunta di Stato,
tello,
monaco
in
truglio
condannare a
regno.
De Loil
1.^
Da Tolone
rifugiati
si
napoletani, presentando
patente di capitano
bur
comandante
di
al
deposito degli
nell'esercito, per
ziali
non oziare
preferi,
come molti
altri uffisi
ascrisse
alla
Legione
italica.
Lausanne,
e,
in
rivista
quella legione;
con
la
familiarit
adoperare
p. 36:
<
Giuseppe di Lorenzo,
castagno oscuri, fronte
di
NapoH,
di Alessandro,
di anni
piedi
247
i
soldati
macdi
cheroni a Napoli
valic
il
Con
la
Legione
italica
il
De Lorenzo
fazioni
San Bernardo,
guerra. Ai primi del giugno 1800 erano alle porte di Milano, e furono spediti contro gli
all'assedio di Pizzeghettone
;
quando
Marengo
si
svolse,
;
italica, la
mania
dei duelli
ideale e perpetua
nostalgia
in
e duellante.
Finalmente
la
pace di Firenze
ma non
pot riavere
banco del Salvatore se non nel 1806, sotto Giuseppe Bonaparte. Indi fu impiegato nel ministero delle finanze, dove
Gran
libro.
la
non
s'
immischi
quantunque
fosse in sospetto di
Ma non
giunse a tempo
22 aprile del 1822, a quarantaquattro anni non compiuti. Delle sue Memorie, scritte nel 1810, delle quali abbiamo
le
va
che
alla
partenza per
l'esilio,
stata
V Archivio
si
storico
per
le
provincie napoletane
e la seconda,
presso
nipote.
Anno
1899, voi.
XXIV,
pp. 245-302.
VI
IL
La domanda
di grazia di
Domenico Cirillo
'hiese C,
di lui,
Il
Cuoco, e
altri
dopo
sal-
Nelson volevano
gli
varlo,
ma
che
egli
.
ricus
sarebbe
costata
una
vilt
Una nota
si
and
letters di
del Nelson.
risoluta.
La domanda
di grazia di
Do-
Cirillo
esiste,
Si
tratta
di
una
lettera
scritta
in
inglese
Cirillo scriveva
in cui pub-
Lady Hamilton
dal
il
St. Sebastian,
il
3 luglio 1799;
quando
di Napoli. L'edi-
D.''
Carillez
Il
quale
stesso
sfortunato
D.""
Carillez
poi,
secondo
lui,
lo
medico
che
io
hetter
knoicn
nome
Cirillo
Ecco
le
la
sviste
J.
252
IL
A
Signora,
bordo del
S.^
vi avrete a
rig-hi
male se mi prendo
infelice
la libert di dial
mondo,
pu salvare un essere
cosa, la
ed innocente. Io ho
di
jjerduto ogni
mia casa
un mucchio
rovine; io non
io
sono
esista o
no,
dopo
la
siete l'amica
il
Re
La condotta
della
mia
vita, xjrima
dopo
la
ch'erano ammalati,
ma non
Quando
il
generale
Cham-
membri
non
di
Governo Provvisorio,
una
lettera, e
giorno dopo
g' inviai
piego, e
lo vidi pi.
Durante
tre
aiutare col mio proprio danaro e con quello di alcuni amici caritatevoli
tutti
i
il
gran numero
di
curare
il
loro
ma-
Dopo questo
nuovo go-
un posto
;
nella
Commisminac-
ed in
fine fui
fare, e in
non
mai
dissi
feci mai un giuramento contro il re, n scrissi n una sola parola offensiva contro alcuno della Famiglia
non
I.
253
mi
leggi, votate in
erano
trattati
dalla
Commissione
esecutiva, che teneva celata a noi ogni cosa. Questi, Milady, sono
i
fatti veri
ed anche se
io
vera
storia,
delitti,
ma
il
nome
di Dio,
un'onesta famiglia.
e del
La
mie
un pieno
di
numero
di osservazioni
nel miglior
modo
ai figli
della
Vi prego
di presentare
io sono,
il
um.mo
servitore
D. Cirillo.
il
cuore.
Lo
scienziato celebre,
medico
illustre
ciet napoletana,
(cosi vicino
sua gloria.
una
nave
cia.
inglese, e
Lady Hamilton
lass, sulla
lo
che
condanna
lei
come
sola
alla
^54
IL
Superando
e giudicare
commozione che
umano,
il
toso di strazio
documento che abbiamo letto. Ed agevole osservare che, posta come vera la narrazione che fa il Cirillo, qui non si ha innanzi un eroe, ma semplicemente un uomo, che s' piegato agli avvenimenti. Senonch: bisogna accettare come vera la narrazione? o siamo alla presenza di una serie di fatti e argomenti, escogitati per difesa? Questo secondo addebito non sarebbe giustificato. Anche senza tenere conto del tono di sincerit che domina in questa lettera, le affermazioni che essa contiene, si riscontrano tutte esatte, o almeno assai prossime all'esattezza. Vediamole a parte a parte.
spassionatamente
Il
Cirillo
accenna
alla
il
purit
della
si
sua condotta
trova mai me-
Infatti,
suo
nome non
le
anch'egli
s'infiammava per
cose
francesi,
sempre
sciatori
di
sola medicina.
Il
il
il
Trouv, del
Cirillo per
aveva
appreso ch'egli
nato in Francia;
thier
amava
il
francesi,
aveva
il
la fortuna e la vita
Trouv
lo
raccomandava
al
general Ber-
come una
delle
si
conosciuto ^
ci
il
Ma
tratta di
arti di
Bologna,
a.
II,
n. 17, 10
maggio
1890.
I.
255
fondo
patrioti di Napoli
si
La voce non sembra indubitabile neanche all'Arrighi, che la raccoglie^; ma, ad ogni modo, l'entrata dei francesi era allora desiderata da tutti coloro che vedevano
con terrore
lo
anche
Nel MoniLogoteta,
.
legge
il
rappresentanti
cittadino
Giuseppe
si
proposto un prospetto di carit repubblicana per un soccorso di tanti che nella mutazione del Governo son caduti
in miseria. Merita lode
il
cittadino .
Ho
tiene
il
comincia:
mancano assolutamente
di
pane,
fondi e le
istitu-
zioni
carit dilapidati
i
e distrutti
dall'antico
la
governo
pi non somministrano
consueti soccorsi,
mancanza
un
Arrighi, Saggio,
III,
205
w.
256
IL NELSON,
Regolamento per
una specie
di rendiconto delle
Le
gnante
invano repu-
anche
in ci
francesi e
muro
le
me-
vedranno
tutte le
fatica, e
minacce che
gli si fecero, e
come a
riche.
il
po.
cagione di
miei fastid
tiva,
gano,
Cirillo
il
suo
ufficio.
Ci che
mente
contro
falso:
ma
certo
unilaterale e cavilloso.
di
Pu ben
darsi che
il
pronunziare giuramenti
e alla sua di-
o di vestire
gnit doveva ripugnare l'abbandonarsi alle invettive e contumelie, allora solite, contro
i
sovrani fuggiaschi.
certo
che durante
sieri
la
furono sempre
poveri e
g'
infermi
^.
Ma
anche vero
letana. Cfr.
2
Scrive
103-106.
Sempre eguale a
s stesso,
sempre semplice, giusto ed umano, si sforzava di medicare le ferite e le piaghe dello Stato, nel medesimo tempo che non trascurava di frequentare
gli ospedali e gli asili
dell'indigenza
I.
LA DOMANDA
DI GRAZIA DI
DOMENICO CIRILLO
257
fir-
mata una
tile
come
il
proclama del
6 pra-
procedure
Commissione
gabella del
in
rivoluzionaria,
ciata
,
il
proclama del 16
La
patria minac-
la
della
La
,
frase
le
inesatta o
pensatamente equivoca.
si
diceva in Na-
e che a
la
data
spieghi
, si
ag-
Pagano e Cirillo possano essere i Robespierre di Napoli ! E il 23 maggio Maria Ca Hanno fatto una rolina scriveva da Palermo al RufiPo unione ali 'ex-Accademia dei Cavalieri per combinare se dovessero aspettare le forze nemiche o cercare perdono.
giunge nientemeno
Si dice che
Cirillo parl
si
da arrabbiato contro
la
cerc consiglio a
il
De Marco,
tanta anni,
^ Se ci
fosse
vero, provesi
rebbe semplicemente
la verit del
esagerato o
In Arch.
stor.
17
258
IL NELSON,
me
Il
Ci-
rillo non era un patriota , com' stato inteso poi, da quando i personaggi svariatissimi che presero parte al moto del Novantanove e ne rimasero vittime, vennero ridotti al
comune denominatore di eroe o di martire , e a tutti fu appiccicato il medesimo uniforme carattere. Era egli un uomo di molto ingegno e sapere, di animo retto e caritatevole, universalmente venerato ed
mente studiosa e contemplativa, per animo per desiderio di tranquillit, era uno di quegli uofossero
le
sue
suoi vaghi
scosso
blica,
il
dopo che fu
Fu
egli
ma
c',
non
si
riesce
e con-
Hamilton e Nelson
sia
perch
il
giudizio
lo
Non
altrimenti giudicava
il
Cuoco:
di
fortuna, con
un nome
superiore all'invidia,
luzione non
amano che
il
il
bene pubblico
{Saggio, L).
che di
D. Domenico Cirillo
era la medicina;
suo
nome
il
un signore
I.
259
;
di causa
per
le
Cirillo
con
essi,
di amicizia e dimestichezza.
l, le
pi piccole apparenze
il
non
fatto
giuramento,
non
si
Ma
men
facile pas-
non
Commissione esecutiva
di
fosse
essere
dov
scri-
dovrebbe
rispondere: grandissimo.
La
fare, e in
opporre?
miei
e in queste altre:
Ecco
la
delitti,
ma
degli
, in sostanza, la difesa
il
re,
rispondeva:
Ma
tratt di
una vera
propria
soppres-
sione
La regina
scriveva
la necessit di
metterlo a morte:
Fra
le
cale
(in
buchi
stor.
di
Napoli
Re
in
mi
fa
il
temere
Arch.
al
il
giorno dopo
Re
faceva eco
260
IL
tog-lieva
La
rillo,
lettera,
~.
Il
Nelson ha
Ci-
lasciato
scritto in
Domenico
play the
salvato,
ma
matto
(to
fool),
si
negli ospedali
qui
il
si
Io
lo
(scrive
Hamilton e
i
soccorsi
una grail
una
la
vilt .
Come mai
Cuoco
Ed
ecco
si
tanto alla
che, veramente.
Dumas, Documenti,
p. 255).
si
Macdonald,
XLIX.
gli
si
dice:
I ani on board
am
treated as
a prisoner
at large
ma
in
una susseguente,
lamenta
di essere stato
in
e invoca
merc
la protezione di
dalle carte del Nelson (nn. 276, 334), che sono nel British
Museum,
me
nel 1909, in
una strenna
pel
Capodanno,
I.
LA DOMANDA
DI GRAZIA DI
DOMENICO CIRILLO
261
un persistente contegno
benigna della corte a
il
del
Cirillo?
Data
la
disposizione
giorno
ot-
morte (29
al Cirillo
dere che
dizioni pi
meno gravemente
umilianti?
il
Cirillo, sia
ostilet-
modo a
vrana? Questa
se
ipotesi
metterebbe d'accordo
e la
faccio,
fede,
quanto non
possa
ma una
lettera isolata,
che
ci
Cirillo scrisse in
in
della
una
marchese
di Gallo,
da Bagheria, V novembre
Cirillo, detto:
'99,
morte del
bout ed.
Cirillo
t jusfci. Il
t insolent jiisqu'au
le
marqus de Gallo,
Weil
Di
Somma
n.]
anche in que-
II
Il
Nelson e la capitolazione
at
ha
fatto
il
se
il
Nelson, nel
Mahan semmedesima
il
Nelson,
si
il
21 giugno, avesse la
il
voleva dare
si
quando
Ma
il
Badham
non
ch
si
non
verisimile, per-
le
assunse punto
il
non
II.
IL
NELSON E LA CAPITOLAZIONE
263
condo
gli
le
mancarono
Il
gergli.
Mahan
si
affaticato a dimostrare
il
il
Nelson, ne,
gandosi di riconoscere
lo
trattato
capitolazione
e
distinse
si
sempre
dall' armistizio
che
il
26 giu-
gno
Ma
Nele
dai documenti
non
risulta
punto
la distinzione
che
il
tra l'uno
e lo stesso
Mahan
costretto
volta
il
trattato di armistizio , e, se
the treaty
talch
il
Badham
,
perch mai
il
non romperebbe
la
1'
ar-
mistizio
risolu-
si
armistizio
trattato di capitolazione
veramente dal Nelson adoperati come equivalenti. Pure, supponiamo per un istante che il Nelson intenil
un errore
allora, all'annunzio
i
che r armistizio
castelli
non sarebbe
stato rotto,
difensori dei
i
Nuovo
loro
clemenza del re
la
imbar-
che
la
partenza per
Francia dipendeva
fondato sulla
da
diritto
capitolazione?
Non
si
vede;
dei repubblicani di
264
IL
della guarni-
gione
l'altro,
aveva
in
mano
Sembra
Ruffo di tentare lo
risoluzione
ci
di
terra.
Per
la
disperata
di
clemenza
di re
Ferdinando,
sapendo
di
dover fidare
ricava
Ma
la fiducia
s'
Nelson
im-
padroni di
rettamente
essi
al cardinale, e di-
ai patrioti stessi,
man-
capitolati
potevano imbarcarsi. Al
risponde
il
Badham
diversi
momenti
Ruffo e
il
Nelson. L'appoggio
pi efficace venuto
al
Badham
wqW Archivio
per
le
Provin-
il
Ruffo, coe-
perch
si
trovavano prima
II.
IL
NELSON E LA CAPITOLAZIONE
265
castelli
non facessero lo stesso, fu attribuito dai patrioti alla fretta onde si esegui l'imbarco: l'Acton se ne compiaceva in sguito, scrivendo all'Hamilton, la quale compiacenza non avrebbe significato se non si fosse trattato di un qualcosa
eseguito dal Nelson di suo arbitrio, oltre e contro la lettera
del trattato. Senza parlare del Nardini, del Boquet, del Lo-
monaco
e del
il
capitano Foote,
spettatore dell'imbarco
ma
patrioti na-
il
comandante dei
di
al
sua parola.
:
se
il
Ruffo
ad
al-
le
mal risponde
la
la feroce reazione.
opposizioni e proteste,
i
ma non
sovrani o
il
ritrarsi in
solitudine.
Dimostrata
la frode
il
commessa
scarsa importanza
il
le
desse
Badham
chiarisce contro
Mahan che
266
IL
castelli. Gli
argomenti del
la capitola-
sofstici.
Secondo
lui,
eseguita,
i
castelli fintanto
bastimenti
via, si
dopo
Sant'Elmo
ne
ossia le
garanzie
della capitolazione
si
mu-
E dove
che
disponeva l'imme-
firmato
esso
il
il
non metteva altra condizione che l'approvazione del comandante francese di Sant'Elmo? Il Badham d per incidente alcuni chiarimenti sulla condanna del Caracciolo. Pare assai probabile che al Caracciolo
si
estendesse
il
beneficio
della
capitolazione,
che egli non fosse arrestato se non per volont del Nelson;
il
quale,
com'
il
noto, era
ben
istrutto
del
desiderio
Caracciolo,
come
e,
non andasse
il
messo a morte;
d'altra parte,
modo
all'Acton
di
del Consiglio
sul
passo di
una
nite
aveva raggua
gliato
sommariamente
i
AmmoIl
troppo sanguinari:
Keith
II.
IL
NELSON E LA CAPITOLAZIONE
267
credeva
la
alla quale
Nelson
si
tatore.
Ma
Nelson e
la volle e l'af-
il
riore, e affermare
che
in quella
di
scendere
VII
RELAZIONI
DEI
PATRIOTI NAPOLETANI
COL DIRETTORIO E COL CONSOLATO
E LA PHIMA IDEA DELl' UNIT ITALIANA
Jja
di
recente,
avuto
Regno
Sembra che
e,
dopo
in San Nicola dell'Alto, provincia di Catanzaro, nel 1767, se da identificarsi col p. 64).
Nicola Bassi
Datosi agli studi delle lettere, nel 1791 faceva parte di un'ac-
cademia fondata da Antonio lerocades, insieme con Giuseppe Abbamonti, Dionigi Pipino e
(cfr.
altri,
patrioti
di Stato
Arch.
1795
alar,
nel
(cfr.
Registro
f.
dei
processi
25 luglio 1798
(cfr.
Arch.
stor.
nap.,
(Lettere
triennale prigio-
nia
272
la
libri
manoscritti,
che
regno {Fondo Ruggiero, f. 105). Esule poveramente come insegnante di lingua e letteratura italiana; e, bibliofilo intelligente, tenne larga corrispondenza con letterati e bibliofili del tempo. Torn a Napoli per poco nel 1813 e nel 1828; e m^^ri in Parigi, come si detto, nel 1843. Nel ms. cit. di Lettere a Nicola Basti ve n'ha a lui dirette del Botta, del Biagioli,
e nella reazione fu sfrattato dal
in Francia, visse
dell'
dello Scrofani, di
Guglielmo Pepe,
lo
e di altri molti
personaggi
<
illustri
o noti.
Il
Tommaseo, che
si
Il
Basti
un
vec-
una
voro
all'Italia fa pi
rimasto a scaldi
ciascun
uomo
e popolo
Il
et
>
Basti fu autore di
Grand didonnaire
frangais-italien
par
J.
rigi,
Eenouard,
et termine par MM. Basti et Ceruti (Pamalamente incominciato dal Barberi e otti-
mamente terminato
lingua. Allorch
si
scriver
libro,
bel libro
da
fare, in Miscellanea
un
conservano presso
nostra Societ
concerne
daranno un buon materiale. Una lettera dell'Angeloni del 1839 il cambiamento di cognome fatto allora da Nicola Basti, dalla
Basti
forma
1
in
Basta
(ms.
cit.,
f.
62).
il
un accenno
logo di
una
scelta biblioteca
da
mettendone un elenco minuto, che poi non diede. Cfr. ivi anche pel Basti, I, 47. Del Basti provenne anche al Kuggiero quella Memoria di Amodio Ricciardi, che il Maresca pubblic da una copia trattane dal principe di Belmonte, nel voi. XIII (1888) oiV Archivio storico napoletano.
273
anche
le carte
da
lui
lasciate,
relative a quegli
stessi
avvenimenti. Le
merc la cortese sollecitudine del generale Giuseppe Mauri Mori, raggiunsero un risultato assai felice. Si
ricerche,
si
trovavano in parte
presso
il
discendente di
lui,
il
altro degli
rendiamo
vii
documenti da
copiati e legati in
un volume, come
un
altro
volume
Societ
La
me
documenti, e del Ciaia e del Paribelli, che avessero maggiore interesse, e di pubblicarli, illustrandoli brevemente;
il
titolo:
Fondo Ruggiero,
si
cita
il
da Cesare Paribelli
Marzo
1902.
F,u
francese,
il
ge-
nerale Championnet,
si
il
Napoli
con
l'esercito
ticamente
creando
patrioti
napoletani erano
si
accorgeva
marzo del 1799, uno dei francesi collaboratori dello Championnet, il cittadino Jullien, che, pur facendo l'elogio dei componenti il Governo provvisorio, osservava, in una sua relazione: Si vede che non hanno
conoscenza della nostra rivoluzione nei suoi precisi particolari,
le belle
come
corruttela,
il
Ma
Championnet
stoffa, e,
i
essi
non s'ingannarono:
Championnet,
col quale
ebbero tante
come
documenti
la
(5
marzo} da Na-
poli,
276
mano
posito.
le
armi
e lontano
accomodamenti
di carattere
;
politici,
bravo sul
campo
ma
lo
gnatore di pace e
felicit sociale
tale lo
conobbero dappresso.
medesimi
di-
che
di lui
si
Era
un uomo dabbene
sufficiente
che grande; ma, come buono, si rimetteva facilmente nell'opinione dei buoni, o di coloro che buoni reputava * ^ E il rivale dello Championnet, il generale Macdonald, pur insinuando che avesse scarso ingegno politico
e che lo stesso alto grado militare
un molto brav'uomo
2.
, di
molto facile
Il
promotore di repubblica
bench
uomo
di
ma
efficace a
nente
dalla
tirannia
al
potere
XVI,
p. 518: cfr.
1.
XVII,
p. 592.
Macdonald,
Brano
ined.
I.
277
sentimenti
veva
al cittadino
presenta in questo
momento
lo spettacolo della
Francia nel
mi
faccio
ma
un'illusione
rendere
il
nome
di re-
pubblicano
^ Ma
niano, meglio che le parole, tre fatti: uno dei quali molto
noto, perch fu cagione del suo allontanamento e del pro-
lui,
cio
il
per
la
contribuzione militare e
si
altre
altri
esazioni e
ruberie che
noti:
il
facevano in Napoli;
gli
due,
meno
anche
Borboni
e assicurare lo stato
democratico;
Un Piano
tomesso
al
sebbene non
napoletani
-.
19 ven-
marzo
1795), che
lui
trasmesso
console Lachze
nome
o senza, compilati
da militari e da diplomatici,
Brano
si
278
da francesi
da
italiani,
ugualmente
avvocato Poggi
dell'anno
una memoria inedita mandata dal cittadino al cittadino Serbelloni il 12 vendemmiatore primo della libert lombarda (13 ottobre
tenuta Carlo di Boril
re-
E quando
presa
di
il
25 nevoso
in
quella impresa entr nel piano militare delle varie operazioni che dispose nel febbraio
cie.
Provindi-
Che non
si
trattasse
di
le
un'impresa fantastica o
sperata,
possono mostrare
Stuart
e col
In quale stato
ci
Senza truppe,
vi siano qui
quattromila napoletani di truppa regolare, non c' da fidarsene. Si stanno levando tredicimila soldati di truppa siciliana e ventiseimila di milizia;
ma
io
Fonds de
un
si
suggerisce d'ine di
vadere
la penisola fino
pro-
569 e seg.
1189 al 1799,
2
II, 3,
p.
I.
279
si
sa-
di Messina,
al
La deputazione
ria,
si
siglieri
Leonardo Fanzini
com' noto,
Francescantonio Ciaia
di
Il
Mo-
literno,
ufficiale
cavalleria,
si
era battuto
napoletano.
signori
di
Il
Doria era uno dei pi nobili e ricchi tra che avevano aderito
alla
Napoli
Repubblica.
Leonardo Fanzini,
stato
letterato, nativo di Mola, aveva acquifama con una bella Vita di Pietro Giannone (Londra, 1766), e, dopo avere servito per molti anni nella segreteria
degli
figli
affari
una
delle pi belle
anime
uno
dei pi squisiti
in-
gegni
di quella generazione"*.
Lettera
and Despatches,
il
il
III,
263, 267
cit.
in Fkanchetti, Storia
(V Italia
2
dopo
Si
veda
zione, firmato
Laubert
e controfirmato
dallo
Championnet, in
e
Proclami
poli,
3
e sanzioni
Championnet
pp. 96-7.
Il
Macdonald, Na-
parte
I,
16 febbraio 1799.
il
30 dicembre 1739:
storici di
Mola
4
Fondo Ruggiero,
f.
20.
cit-
Il
Governo provv.,
cre-
280
Il
gnate
la
De-
Direttorio esecu-
scrivere poi
vivamente
lo stato
ma non
insurrezioni,
nelle provincie.
al
si
ma come
la
ma come
libero
che
sua religione e
Certamente era impossibile che fosse nel pengiogo del suo antico padrone
lealt della
tornasse sotto
trario
il
ritorno con-
alla
ben conosciuta
nazione francese
i
Borboni di
far
di
al
riconoscenza per
blica Napoletana
Repub-
ha gi ottenuta merc
e
il
Nazione Francese
voi, ecc.
1
valore della
Una
f.
24-27:
ma
si
cit.,
docum.,
esattamente
riferite.
I.
281
susciterebbe
irriterebbe
al
governo francese
l'im-
portanza d'inoltrarsi nella Calabria e nella Sicilia per assicurare cosi la sua potenza nell'Italia intera, l'espulsione
assoluta degl'Inglesi dal
Mediterraneo,
le
comunicazioni
con l'Egitto,
le
sussistenze
ch
la Sicilia,
che fu in
altri
tempi
il
sempre
in
un governo
costituito
.
Che
se
trattato
di
ch
il
come
principio.
le
radici
vitali
della
giovane
chiaro:
Re-
significato
politico
di
quest'atto risulta
la
guerra tra
la Paranoia e
era mostrato
n la
facile
vittoria
riportata e
sufficienti
perch
in ve-
del
Un accomodamento
rit,
col re di Napoli
non sembrava,
del-
l'atteggiamento
282
nuova guerra europea ^ Ad accrescere la perplessit si aggiungevano le misure depredatorie, iniziate dal commissario civile Faypoult, ch'era stato per l'appunto scacciato da Napoli dallo
del 18 pio-
riconoscimento
dell'indipen-
e insieme
un procedere moderato
mune
dello
il
letano,
La quale
due coppie
l'Angri e
il
il
il
il
16 febbraio:
il
il
15
il
prin-
16
Fanzini erano
22 a Firenze,
il
27 a Milano,
marzo a Torino, il 13 a Lione; il Moliterno e il Ciaia, 19 febbraio a Roma, il 3 marzo a Milano, il 9 a Torino,
II
re di Napoli (dice
il
Paribelli in
allo
Championnet, di cui parleremo pi oltre) malgr tous les torts qu'il avait envers la Natioti Frangaise, ne manquaUpas de proiecteurs dans le sein du Directoire vime et panni ses ministres mmes Ics plus influents, qui avaient lieit
d''
Si
Nove
giorni
prima
al
Faypoult scriveva
du
Direttorio:
....
Je redoute
se
querant vieni de
Directoire,
Il vieni
ne
me
reconnait
et
au Directoire,
dans
me
retirer
la
aussi proclam
velle difflcult
V indpendance de
les
corabinaisons diplomaiiques
Arch. degli
p. 79.
aifari esteri
di Francia,
Il
Paribelli,
zione di spingere
il
con
altri atti
I.
283
il
15 a Lione
il
20 marzo
si
trovavano
tutti quattro in
Parigi. Il
Ciaia
comandazione
dal
cittadino
di repubblicani italiani:
ne ebbe una a
Roma
Bonelli,
diretta
al
Villa,
primo
si
uffiziale
diceva che
diritti a
rappresentare la Repubblica
lui e di
napoletana,
perch nessuno pi di
suo fratello,
membro
della
del
alla liberazione
Roma,
natura
di
santa libert,
sanniti.
dei democratici
in proprio
sofi,
sangue
del
legislatori filo-
alla
Tevere.
il
farvi conoscere
un
cittadino,
che ha
l'unico
lingua e
-.
Milano
il
cittadino
Ramondini
lo
Mar-
re di Napoli,
per
il
un
gri,
che
stato
duca
intitolato
pp. 134.
2
Viaggio da
Cfr.
me
il
1799
conta
28-9.
anche
ff.
3
*
Da Roma, 1 ventoso, a. VII (Fondo Da Milano, 12 ventoso, a. VII (ivi, Da Roma, 2 ventoso, a. VII (ivi, f.
30-1).
31 is-32).
16;.
II
PATRIOTI NAPOLETANI
L
ras e
.1
Direttorio della
Grande Nazione
, al
quale
si
av-
pendenza
berare
il
buon ordine
delle
li-
finanze di questa, e la
la Sicilia dal
riscuoterne trecentotrentacinque;
ai quali,
per rattoppare
buchi pi grossi,
si
entrate straordinarie,
milioni di
Roma
e di Napoli, e altri
da Napoli appunto
Sicilia,
se
per
dava tregua,
il
e del quale
uno degli
pubblicano
eroi
,
prediletti era
per l'appunto
vero re-
Championnet.
i
Parigi,
un'implicita
risposta
loro
richieste,
una
II.
285
si
chiara
manifestazione
intenzioni del
Direttorio,
il
la sostituzione, accaduta
9 piovoso
commissari
civili,
e delle sue
dilapidazioni
Il
le
Macvaghe
non
lo
ammaliavano
e disviavano.
Il
suo program-
ma
forse
il
anche pi larga,
il
ai suoi
Thibault,
commis-
sari ).
altres
poi, qual
male
ci
spontanee) per mettere insieme, per esempio, un suo privato museo di statue, pitture, vasi e altre anticaglie? Sono
codesti
gl'incerti della guerra, che
Il
un uomo
intelligente
sa cogliere a volo.
tani, si
Questo disprezzo
pei napoletani lo
accompagn durante
l'
invito, fre-
mette
se
si
sceso basso,
fosse
codardi
soldati napoletani,
Souvenirs, p.
19A.
Cfr.
suoi
ri-
286
Con un generale
trionfante e avido in
immaginare
napoletana.
le tribolazioni dei
Addo
liete
Cham-
messaggio
inviato dal
Direttorio ai Cin-
quecento
nunziata
il il
giorno stesso dal Garat, nell'Assemblea degli sono note per molti racconti
;
Anziani
^.
A noi
le princi-
ma
particolari, cosi
come
le
suoi
compagni
governo napoletano
il
il
fra-
tello Ignazio,
l'amico Paribelli,
Laubert, e
cordi, e
Macdonald
e la
giugno
e 1 lu-
glio 1892.
Altri
al delitto,
napoletani durante la
campagna
di
11
le altre cose:
V energie
la
Rpublique najolitaine
:
proclame
La chiusa
<
libre,
de puissance
Las Ro-
monde du haut de
cette Pninsule....
mains
les
se servrent
Franqais
s^en serviront
pour en
Un
esemplare a
stampa di questi atti si trova nel menzionato Archivio, Fondsde Xaples, tomo 126 (A. VII), p. 84 e seg. Gli tiene dietro l'indirizzo scritto il 22
piovoso (10 febbraio) del
tana au
D. E. de
la
C'est
longtemps
enseveli.... ,
accompagnato da una
lettera al
Ministre des
relations exterieurs
Ivi, p. 86 e seg.
II.
287
Provvisorio.
Sono
,
pochissimi documenti
intimi
che
ci
siano
Il
Direttorio
Libert
Napoli
li
Eguaglianza
16 Ventoso {6 marzo)
il
anno Settimo.
Direttorio di Parigi.
Dopo
la
presso di noi.
libe-
suo Governo.
l'allontanamento di un
di
uomo
la
tanto
amato
e tanto
;
amabile.
La
lettera
richiamo
sotto
da
lui,
la
BassaP
ma non
fino a Parigi,
da
dove anzi
come da
tutt'i
armi Francesi;
trove,
e ci
Roma
il
ed
al-
controvenendo
che vieta
ai
cittadini francesi di
forse
Governi stranieri.
Non
si
maggiore
per
le
II
26 piovoso, 12 feb-
Cham-
288
tal
Bonammy
stato
Il
ma
in un' aria di
il
piena disgrazia.
sto del bravo
po-
Championnet. Malgrado
la
tra
cotesti
tutti
dell'antecessore
Il
sono
successore.
carattere
di
quello di Championnet.
favorevoli
stesso
l'altro
i
Le
alla
Repubblica;
ma
pare
ottenendo
che
leoni
che
l'altro
voleva atterrare.
gli
I di lui
rapporti coll'armata
ma
ci si
annunziano a momenti.
Le cose sono
crime.
I
l'un dipresso
come
le
amare
e la
e giustissime la desolata.
irre-
Non
si
ancora al
mezzo milione,
Nazione
pi
nuova mano
pi grave dell'antica.
Le insurgenze continuano, ma
tutto,
ribelli
sebbene siano
le idre rinascenti.
A San
i
Severo in Puglia vi
e
i
fu
un
Duhesme
ribelli,
che cost
di dieci-
quali in
numero
offiziali
dell'antico
esercito e cannoni
hanno
far
onore
al loro
La
vittoria di
ma
II
general
Bonnamy
Cham-
pionnet.
col
Fu
Coup
2
commissari
coi suoi
3 II
Fayponlt
compagni.
II.
289
communicazioni, cosicch
il
Governo possa
^.
nuova organizzazione
all'
ma
non
ancora
intutto domata.
Il
dipar-
Il
le stragi e la
dell'altra parte
ma
il
il
bravo
sof-
Olivier al
ferto si nelle
ma
superstiti nulla
hanno
la
scellerati
maneggi
dell'
infame Cardinale
satelliti
sostenuta d'ambo
il
uomini
prospetto
non
certamente
il
pi consolante pel
momento,
ma
un giorno rinnovare
mancanza
le
antiche
belle contrade. Il
governo
parafi-
dei mezzi di
sacrifici,
nanze
gli
in
che
suggerirebbe
;
Francese
pure ne fa
ma
ci
durli nel
buon
accarezzati,
anzich oppressi e
ma
da un prospetto ragionato
del Tiranno, che noi
documentato
stiamo prepa2,
rando e che vi
si
si
nostre miserie.
La
ge-
La
il
25 febbraio.
290
n^rosit Francese
lore
gemer
dei mali di
un Popolo, che
ha
eretto
le
alla
sentendo
la
mai
distinta
alla di-
che un
si
bel
dono metta
le di lei intenzioni.
Le
come quelle
dell'industria e
sono lente,
ma
dalla
tr estendersi
anche
al di l delle
pretese
gran
sacrificio.
Non
si
un germe, che
frutti.
Bisogna
in-
Madre ricevano
di
appoggiare presso
il
Direttorio le
seguenti:
Ridurre
il
pi che
si
pu la contribuzione, e lo stesso
Cham-
dendovi
le
ma
meno che
soli
si
pu.
Sotto
la rubrica
i
com-
prendersi
titolo privato.
Le commende
chiara
offici
tali,
di
Malta
si
di propriet
coll'obbligarsi
le
suoi
presso
Repubbliche amiche,
ai
sul di lei
cavalieri,
al
Governo Provvisorio
cfr.
sul
punto
di partire,
Monitore, n. 11,
19 ventoso,
9 marzo.
II.
291
di beni ecclesiail
commende
create
da privati, non
ci
aveva
Re verun
come
dritto, se
incirca le nostre
ci
pretensioni, che
di
Championnet
promise
perch
ci
lui,
Governo
stato
stato sostituito
il
cittadino
Do-
menico de Gennaro.
La Confederazione
di
differita, giacch
avere
L'esempio nostro,
rivalit di
sull'eterna
tra
questa nostra
Il
ti-
Comune
mido
tare
e quella di
mal sicuro
fato lo
col, e si fa
lui
appron-
un
preme. La di
dimora
vi sar pi
che
vortici di Scilla
in breve popolati di
nuovi mostri?
si
proclami
sol-
indipendenza, e
si
scere dalle Potenze amiche la nostra Repubblica. Continuate a meritare col vostro coraggio, col vostro zelo patriottico, colla vostra
destrezza e colla
vostra indefessa
le
attivit
quella stima
che vi
hanno gi meritato
Il
riconoscenza nazionale.
cittadino Nicola Celentani
^,
pel cui
mezzo
vi perverr que-
sta lettera,
va a Milano, incaricato
Pel
De Renzis
e pel
De
Filippis,
La
della
292
stra
con
lui
una corrispon-
Pahibelh.
Per
lo
Segretario Generale
De
Filippis
Rappresentante
*.
2
Ignazio Ciaia al fkatello Fjbascesco Antonio
^
Libert
Eguaglianza
Napoli 16 Ventoso {6 marzo) anno 7 della Repubblica.
Caro Fratello
Non
le
ti
ho risposto
lettere.
finora,
mie
roccasione, e
lettera
ti
trovi. Si
purtroppo avverato
li
il
richiamo
di
Championnet, per
tutt'altro
poult, trovandosi
Magdonal
ve-
coraggio per
cambiamento
ma
in sguito
ho cominciato a respirare. La
;
ma
questa bella
la politica.
in felice
accordo con
con
la
il
10
veda intorno a
if.
lui
pi oltre, IV.
Fondo Ruggiero,
33-35.
Su Ignazio
Ciaia, oltre
e le sue
vedano
Spinazzola, Gli
e le sue poesie,
Trani, 1899: A.
Aggiungo
una
Una
anno VIII):
cfr.
Ruggiero, Catalogo,
II.
293
attese le circostanze.
La partenza
di
Championnet
rincresciuta assaissimo;
ma
il
io
dolore.
Non ha
egli quella
maniere,
ci
ma
le
mento, non
ci
adombrano per
l'agio di
ed
io
m'auguro che
si
la sicurezza
terr
in
maggior
meglio
dirette,
un
la
pubblica
non
pi alto dolore,
e ci
ben
sai.
L'anarchia seguente
co'
fini di
distruggere
fondi e le risorse.
La comunicazione
il
dipartimenti
manca
tut-
di Sicilia.
il
dunque
bisogni.
si
vuol pronto
a'
Ecco in breve
medesimo, e
Championnet
usava
di
somma moderazione
pur vero: noi
lo
verso
il
ricchi,
saremo ancora,
di futuro
egualmente.
Ma
bene, se una
mano
ci
di gelo
sterilisce. Si
ordinata una
Commispresenti-
ha
gettati la
Non sar possibile di non commuoversi, a vista del medesimo. Lo spediremo anche apposta per vostro mezzo al Direttorio
rannia ^
Esecutivo, perch non annienti la pi bell'opera della vittoria, lo
Si
veda sopra,
p. 289.
294
Stabilimento cio di
calcola sulla marcia
trovi in sua
ci
il
guarda, e
cielo e la
nuove
la
avremmo immensamente
Un
Popolo,
suoi
dritti
non
ci
sar vera-
sentirli nel
disgravio de'
Francia
respirare
un momento.
suoi inti
grande
ripeterle.
a'
verit. Io
dico
ma non
male
il
bono essere
al possibile
gli oggetti
da star presenti
ve n'ha
di
da Championnet
non abbiamo miniere. Scemare colle prime condia pagarla a dati intervalli,
zioni,
che impose
a' vinti.
Abilitarci
ma
Commissione
gli
civile,
la
mano
altri
in tutto, per
non vedere
il
orrori
son commessi in
decreto
si
tra-
impieghi dovunque
Francia avr
giungano:
felici, e la
Con quanta impazienza aspettiamo la nuova, che sia subito legalmente riconosciuta! Abbiam sospesa la Festa della Federazione, perch non tutt' i Dipartimenti sono ancora
trati nell'ordine
tranquilli.
la
L'Apruzzo e
la
con
morte di pi migliaia
di ribelli. Gli
le
esempi
popolazioni al do-
che
si
cia, se
In altro
in
fa-
caso.... io
in silenzio,
ma non
Magdonal
II.
295
messo
civica
ranno
tutto
il
maggiore
si
in
mano
le
de' Francesi, e
ne son contento ^
Va
il
punto che
innanzi con
pi disarma
fa prodigi, e
attivit
la
La Guardia
si
rivalizza con
la
e,
giandarmeria.
Guardia Nazionale,
linea.
i
per quanto
pu, anche la
truppa di
sotto tutti
Io
rapporti.
Se
ci
tolgono
il
poco che
ci
che quello
di formarsi
un deserto
Son dolentissimo
cui
trovasi la
non annunzian
^.
Non mi
la
di-
Non
la
si
tenti
per mai
di
smembrare
nostra
per accrescere
zione.
Romana: sarebbe un
si
Son
cose, che
hanno a
trattare
con
somma
delicatezza.
dell'^'nctc^o-
si
Mandami
le leggi
orga-
il
Paribelli:
Aprs
la prise de
Vamour prope
St.
il
Elme,
les
et ce
{Fondo
2
Paribelli,
f.
27).
Repubblica
Romana.
3 II
(1746-1811),
fervido
repubblicano,
era tra
296
Non ho ancora
tristi.
misero
il
estinse,
ed
la posta, e
che mi consoli in
tutto.
L'esempio
di
gran lezione
Io sto
bene ancora,
ma
voluto ad
un
ma
non
facile a realizzarsi.
coraggio, e tiro al
Dammi
di te
ottime nuove.
Ramti
mentando quanto
ti
amo,
ti
sa-
stringo
mio cuore.
Il tuo fratello
ed amico
^.
Ignazio
Comitato centrale
ai
Caro Ciaia
Ho
si
quali
non
oc-
affari.
mantengono ancora
in
grandissimo fermento. Le
un movimento retrogrado, in conseguenza d'un piano hanno dato motivo a qualche rivoltoso di spargere
mili-
delle
I genitori
(prov. di Bari).
2
la
sorella,
cit.,
Colucci-Latilla
Pepe, op.
Margherita dev'essere
la
gennaio
3
'99 e
Marghe-
rita, eroica
donna,
veda nel
ff.
V.
Fondo Ruggiero,
37-40.
II.
297
false voci.
speriamo ottenere un
i
buono
effetto.
;
Ruvo
paesi
pi
fa-
cinorosi
hanno attaccato
Barletta,
ma
sono
stati
battuti
quelli
orribili.
Ma
Una
Legione
si
sta
si
son
sono credute
le
pi
efficaci
ma
pochi
potuto conseguire.
al
Direttorio
un
bisogni dei
battiamo
tedeschi sull'Adige,
si
castelli;
intanto le
truppe
uno sbarco
ai nostri
nemici, perch
dunque che
truppe francesi
le
si
un
Sicilia,
Romana
II
la legione
napoletana
affiggere
il
17 marzo,
Lo Schipani faceva
il
13
marzo
Ni-
cfr.
De
78.
298
Sicilia.
di quel
guasto che
dagl'in-
surgenti, e ci
mancano
di
le
braccia
i^er la coltura.
Altrimenti man-
risorse, e
Si presente che
Il
ci
che
appartengono
Bisognerebbe che
di
il
Direttorio stabilisse
una giusta
e sicura linea
demarcazione
Repubblica Napoletana,
nel Governo.
affin-
Non
si
sa-
quelli
che escono;
ma
parla
me,
di
Cesare
e di altri.
lettera a
tutti
i
Comunica questa
tendo che sia
scritta.
tuoi
compagni,
Addio.
ai quali
in-
Abbraccio mio
fratello.
Laubek
Mille cose a Selvaggi ed
(sic).
Adamucci
4
^.
l'organo di Ciaia
le
vostre nuove
di
Vi abbiamo
pervenute per
scritto
lo
Cesare Paribelli:
si
ff.
veda
41-42.
IH.
Fondo Ruggiero,
ma
da tutto
si
il
contesto, e in ispecie
primi dell'aprile
II.
299
Del qui annesso decreto del generale in capo Macdonald ^ vedrete sin dove
vile, e
si
estendano
le
ci-
T.^o del
famoso decreto
nenti al
Championnet circa
titolo
le
apparte-
Re
sua famiglia a
privato.
Vi
si
accludono an-
cora la risposta e
Non possiamo
capo di
tali
cattivi effetti, e
siamo entrati in
una negoziazione, che pi volte aveva ridotto l'affare ai termini convenevoli ed utili alle due Nazioni ma le frapposte notti, avendo dato luogo a nuove riflessioni della Commissione civile, ci han
;
tolto
sempre
di
mano l'accomodo da
si
noi bramato
ed a noi tanto
necessario. Tuttavia,
riaperta la negoziazione, e
non siamo
venienze.
La
siderio
il
de-
ci
fa
sembrar picciolo
al
qualunque
decreto di
testati,
tibile.
quindi
che noi
ci
contentiamo di dare
ci
E
un
il
dannosissimo, perch
per
lo
carte,
70 per cento;
si fa
sonare
il
dritto
II
cfr.
intorno ad esso
De
il
2 aprile
(I, 95).
Nei
la celebre invet-
Colletta e
il
De
Nicola, cfr. F.
p. 39.
300
La
sostanza
che
saranno aggregati alla dote de' Banchi tanti beni nazionali quanti
bastino a livellarne
il
sopra
una parte
una
lotteria,
la estinzione
delle
piccole
ad una
il
tontina, che
pu essere
carte
utile a'
mediocri proprietari, ed
gli
rima-
tempo poi
valore. Dal
chi,
tutte le
momento
i
il
importa
definire
quali sieno
nostri beni
Lo
n pu
privano
ci
giando
dilapidando
l'orrore
tutto.
Gl'insorgenti
si
guasto; e
della
guerra, che
mina.
dire,
per cosi
e 10
m.
il
cavalli, in
un tempo ove
dei
trasporti raddoppia
il
Se almeno
si
fosse
giusta e salubre,
potremmo sperare
di
sedare
le
insorgenze
si
ma
l'in-
agita in tutti
li
ed
indiretti,
ha trovato il modo di sospenderne la sanzione da oltre un mese. Che volete dunque sperare da un popolo, cui si predica la libert
con parole, nel mentre vien ritenuto
di fatti nei ceppi delja
pi
II.
301
odiosa servit?
La legge
ben considerata,
giusta e
generosa
pi tosto per
gli
ritardi....
Ignazio
Cima al fratello
Caro Fratello.
ti
scrivo,
perch ho
mi
che
le
circostanze esigono.
Non
quali
gi ch'io
si
paventi
si
il
risul-
ma
le vie
per
le
passa sono
aspre che
del Go-
manca spesse
verno
lettera,
nome
onde
ti
in tempi cosi
Il
difficili.
Io
mi
un balsamo
a'
nostri
cuori
lace-
rati
vittoria,
sempre
il
modo
cal-
La
non mi turba
far na-
gno
de'
maggiori
sacrifici,
artifcio
il
sacrifici
pi
cari. Io so, e
veggo
ma
so
un termine
ineluttabile
alle
sue funeste
secolo d'Attila
come
de' secoli
come
han sem-
mi
col
l'attuai
matura in
me
il
momento che
ff.
53-54.
Sembra che
alla lettera
manchino
al-
302
mi aspetto
riscontri pi sicuri
Giunse
tico,
il
Commissario
poli-
alla
ma
le
esi-
stabilit
al
pubblico
bene ed
malvepossa
dute dal medesimo, e tinte di non so qual macchia, che han molti
in Italia contro
i
Francesi. Io
si
dar per vero un partito contro la Nazione in massa, e quella Nazione che va prodigando
il
causa dell'Uomo.
un
odio,
ha
solo contro
dilapidatori ed
;
ma
i
per odiarsi.
l'attuai
Abrial mostra
guro tutto
Posso per
il
nostri colleghi
han data
che
lo
la dimissione. I
spirito,
il
nomi
li
saprai altronde.
dirti
che
gli
ha
guidati, stato
non
ma
non sarebbero
rei
stati
si
considerati.
Han
colta
dunque un'occasione
afflitto,
fuor di tempo, e
ma
vor-
che presto
si
La legge
al
de'
Feudi non
stata ancor
sanzionata, e ci reca
Popolo
il
passare, e
maggior disturbo. Spero che Abrial voglia presto farla tanto pi facilmente quanto che senza paragone pi
ad allacciare
la
male
il
podest
le-
L' Abrial giunse a Napoli negli ultimi giorni del marzo: cfr.
De
Nicola, Diario,
I,
92.
II.
303
gislativa,
giudiziaria,
che
si
organizza, e che
ci
il
Ci che
occupa attualmente
cazione de' beni, che non va innanzi senza contrasti. Grida sempre
con chi conviene, perch s'intenda, che noi vogliamo dar tutto alla
Repubblica Madre,
de' Dipartimenti
il
ma
che
ci si
accordi
un
respiro. L'insorgenza
di truppe,
ed
mare
a,
Ecco
ci
difficile la
il
governa;
ma
chi governa
dar tutto
coraggio,
quando
tre
giorni
mi
sentir ri-
Lo
sti.
spirito pubblico
lo lasciaio
Bench abbiamo
per
la
in
mano
i
d'una congiura
^,
pure
non
capitale,
non mancano
ma non
la
non rispondono
speranze dal
al
lido.
mezzi da rendere
Popolo pi sensibile
tutti, la
Libert acquistata;
sorte ci obbliga
ad aggravarlo
tanti
tut-
sacri-
mia
vita.
Caro
fratello, io
non tengo
al
la
mio posto che per non abbandonare una Madre in dolore. Tal' nostra Repubblica, bench lasci vedere non lontana quella mano,
le
che
asciugher
le
lagrime.
tempo
di rivoluzioni e di guerra:
Non
mancanza
capitale le
opportune e
sotto
il
la
ha messe
debbon
la vita
La congiura detta
voi., p. 118 sgg.
dei Baccher:
si
veda
la
monografia, che in
questo
304
alla
memoria
vivono, e
Ora un tradimento
lo
ha messo
in
mano
de-
gl'insorgenti, e la perfidia
i
nostri genitori
da Massafra,
con
me
in
Quale stato
la
Repubblica
salva.
Gli
amici
trovano
li
tutti
egregiamente
di
vedo che
ti
rado,
perch
me
ne manca
il
salutano, e con
me
ti
abbracciano. Addio
P. S.
Non
ti
commisi, e
della
il
scelta di qualche
buon
libro.
Fra questi,
ti
prego a mandarmi
l'al-
6
Il Governo provvisorio alla Deputazione
^
Un
le
le Provincie,
gannare
popoli e di diminuire
occhi la forza ed
lato
il
valor
da questo
ed intimiditi dal-
II
Ciaia al fratello,
da
D'Ayala che conobbe questa e la precedente lettera di Ignazio non si sa perch non ne stampi altro che il brano nostri genitori sono vivi ecc. fino a Le tre sorelle ti salu-
tano e con
me
ti
abbracciano
degli
omissioni. Gfr.
pp. 162-3.
tera, cfr.
Vite
Italiani...
dal
carnefice,
Roma,
1883,
let-
Pei
fatti, ai
cit.,
quali
si
Pepe, op.
pp. 64-68.
Peppa
,
casa Colucci
la
Fondo Ruggiero,
ff.
77-79.
Anche questa
ma
si
II.
PATRIOTI, E IL
MACDONALD E
della
IL
FAYPOULT
305
si
l'altro
potenza tirannica,
adesso
si
son
osti-
dopo gran
il
strage ed
immense
di
desolazioni,
ridusse
massacro
oltre
cheggiata ed incendiata.
La
ebbe Trani,
Bari, eh'
il
la
citt
il
resto
della
provincia
rientrer
giacch
sostenevasi
in
Il
mano
degl'insorgenti,
de' patriotti
massacro
immenso
Il
:
e crudele,
non men
eh' in
Pu-
glia ed in tutti
li
luoghi insorti.
versi a
mandato una
di
arma
e di
un buon numero
di patriotti
La spedizione non
2.
ancor compita;
il
ma
la
;
vanguardia
Da questa speriamo
migliore effetto
ma
quanto
nome
francese. Gli
n tutte
le altre Provincie,
nepdi
pure
la
un fermento; ma non
gran conseguenza.
migliori
effetti.
Abbiamo qui
il
Commissario
politico Abrial,
uomo semplice
doti.
Noi
lo
ravvisiamo come
l'an-
nuovo Commissario
civile
Bodard
finora
merita ancora
la
I fatti di
Andria e di Trani accaddero il 23 marzo e il l.o aprile. Lo Schipani ebbe poi il 14 aprile l'infelice combattimento con le
e
Felice Bodard.
ttn
continua lgalement
deux millions
demi...
(Thibault, Mmoires,
II, 492-3).
306
nostra stima.
lato di
al
conso-
interessata in lor
Bonnamy, Bassal, Duhesme sono ancora ma la sensibilit dei popoli non favore come per lo primo, cui non si rim;
facilit di carattere,
altri.
compianto
^.
del Direttorio
grandi buoni
lasci
ci
il
nostro servizio
di Brigata.
Noi
non
volevamo per
flotta di
si
rispetto agli
Una
cano, e
bloc-
al loro solito le
partiti al
infelici,
le
massacro
ed arre-
stando tutte
le autorit costituite
repubblicane e
loro famiglie
canale di Pre-
hanno messo a
mento
da
Sicilia,
ove spedi-
scono sempre
Ab-
Faypoult fu poi prefetto con Bonaparte, ministro delle finanze nuovo nei cento giorni. nel 1817, non lamorendo, onesto; personalmente fosse e che Sembra
i
II
sci
2
nessuna ricchezza.
In data del 19 germile
(8 aprile)
un
attestato a
stampa a
il
fa-
popolo
come Presidente {Fondo Paribelli, ff. 6-7). L'Arcambal era stato ministro della guerra e della marina nella
di
Napoli
il
2 aprile.
II.
307
reclamare
ridicolo?
mand a vedere il palazzo di Hamilton, che trovarono vuoto. Ognuno vede che il motivo era di vedere lo stato della Citt e delle coste, che raser nel venirvi. La comparsa di
Macdonald
questo parlamentario diede luogo a mille dicerie. Si era pregato
il
ma non ha
giudicato
conveniente di
da
fanciulli;
ma
tutto ci
non
lascia
alquanto
gli spiriti, e di
animare un poco
la
speranza
de' malcontenti.
Gl'Inglesi
rento
dalla
prima furono
seconda incendiarono
qui caricati di ogni
eransi
di
si
ma non
ci stata
altri
alcuna
false
voci. Partecipate
la nostra
sal-
membri, che
si
De
Gennaro, Vaglio,
Molti
si
e Paribelli,
che dice
ritirarsi alla
sua patria ^
le sedi
nuova rappresentanza nazionale. Medici, Colombrano Imperiale ^ non tralasciano veruno sforzo per essere
Sant'Angelo
in carica.
Voi
Cesare Paribelli.
il
Luigi Medici,
il
prin-
Erano
tutti di
cana.
308
individui, per
di
Dal decreto
effetto le nostre
di
fatto
dimostranze su
tal
rapporto
affare
tanto
dibat-
tuto, e nella
Non
sarebbe ruinoso
lo
smemnostro
brare da noi gli Abruzzi. Sappiamo inoltre de' piani che la corte
il
che sembrerebbero pi
giusti.
Se
li
stimate op-
portuni, ve
I vostri
li
invi eremo.
cambio faremo
bocche degli
Le
notizie,
fossero invecchiate.
suo carattere.
sonosi impadroniti di Capri. Questi attentati, anzici
Gl'Inglesi
una
gli
altri
son corretti
menomi
La
spedizione di Calabria
la Puglia.
Salute e Fratellanza.
Abbamonti P.
AzziA S.
^
Insieme con queste lettere, Francescantonio Ciaia riceveva documenti e memoriali sugli affari, dei quali in esse si toccava: la copia della lettera che il Faypoult aveva scritto
il
al
II
gava Benevento
nitore, n. 16, 13
2
cfr.
Mo-
germile, 2 aprile.
ff.
Fondo Ruggiero,
94-95.
11.
309
ai
cese
la
del
Provvisorio in
una memoria
^.
ragioni della
il
Mac-
donald impediva
sue carte
la
promulgazione
Il
Ciaia, in
Parigi,
la necessit,
in cui
~.
si
era
Championnet,
diretti
di
scacciarlo
da Napoli
Questi
in-
memoriali erano
caricato di propiziare
il
esecutivo francese ai
Fondo Ruggiero^
ff.
ff.
ff.
43-4.
2 4
jyi,
ff. ff.
ff.
45-6.
3 Ivi,
47-8.
Ivi,
Ivi,
48-51.
55-60.
5 Ivi,
7
96-105.
74-6.
Ivi,
ff.
Tra
le stesse
carte
si
la conduite
ff.
du General Championnet
61-73).
sur
les
Ili
Ln
sti
mezzo a questi
i
dibattiti e conflitti, in
dubbi tormentosi,
patrioti del
La
scelta
Paribelli fu
uno dei pi
attivi e
ragguardevoli tra
lui,
come
al
Laubert
ai Cirillo,
al pari di
Fondo Ruggiero^
f.
53
6s,
una
commettono essi delle cose e non usa rappresaglia nemmeno coi prigionieri del cotter^ mandato a fomentare insorgenze nelle provincie e nella capitale: disgustato del Governo e lo avvi-
manda parlamentari
lisce,
il
favorisce
noi indegni
le
nostre angustie e
nostre in-
III.
311
come perch
consegn tante
nobile famiglia.
suoi anni;
in Valtellina
il
17
Non
ci
primi
ma
sappiamo da
tempo anteil
impiegato presso
lo
troviamo
uffziale ai servigi
di
quel-
l'anno, con
6,
pass se-
effettivo del 1.
3. battaglione
-.
il
Paribelli fungeva
da difensore
del
settembre
^.
nel
1793,
per
motivo
stesso
di in
il
26 dello
trasferito
nella
cittadella
Messina'*: dopo
nuovo a Napoli
Sant'Elmo. In carcere
Paribelli,
f.
mar-
politica.
Eamo
Guerra.
Nota marginale
fol.
cembre 1793:
si
segna
la
di
Repubblica
marina Francesco de Simone, che poi anche lui prese servigio nella e combatt sotto il Caracciolo: cfr. Sansone, Gli avvenimenti del 1799, p. 329, dove per errore si leg^e Parchelli .J
312
tici
25 luglio
fratello
1798,
fu
mantenuto
di
lui,
in
arresto ^
In(il
tanto,
maggiore
Giovanni Paribelli
gli austriaci
quale,
si
per es-),
fallo in
dura prigione
ebbe
nella
Cisalpina fu
della
membro,
poi
presidente,
il
Gran Consiglio
Repubblica^. Onde
cittadino
e
al
il
13
iscritto
mini-
marchese
di Gallo
per rinnovargli
le
istanze
per la
sollecitazione
dei processi
guarda
il
sentante
cisalpina
giustizia,
invocando,
infine,
quei
solleciti
effetti
di
Al che
il
marchese
di Gallo
il
rispondeva
(e,
bisogna dire
Il
il
24 settembre:
marchese
ha dato conto
al re
Rivide militari dal 1793 al 1799, voli. 203 e 204, dove accanto al
suo
nome
.
segnato:
in
tal
arresto
a Messina
>,
o semplicemente:
preso
[Un francese,
e
prima del
e
monarchia,
pagando
Giacobini,
mandando
2
Sansone, op.
cit., p. 280.]
Fo}ido Paribelli,
f.
40-1.
III.
313
plenipotenziario
.alla
sata
della
dal
cittadino
Martinengo, ministro
detenzione
ed
al
Cesare Paribelli; e
della
M. S. rende inopportuni
gli
ofiBci
che
il
forme giudiziarie
di questo
governo
quando probabilmente
entrati poi
i
patriottico
di
i
casa Fasulo:
venne
assunto tra
Accettato
9 aprile la
commissario Abrial
^.
Il Castello
di Caver-
nago
Paribelli, dovette
avere notizia
anche Cesare Cant, Corrispondenza di diplomatici della Repubblica e del Regno d'Italia (Milano, 1884), che a p. 19, parlando del soggiorno
del
le
i
strano cervello:
il
lui ricorrono
e cosi
2
essi stessi
fanno
la spia (!) .
Nelle Riviste militari, voi. 204: rivista del 23 germile (12 aprile),
di
3
Napoli
il
di 20 germinale (9 aprile)
il
Si proposta
314
Il
Macdonald
lo forniva, intanto, di
una commendatizia
non
di-
di lanciare
un'im-
non
pretendeva
Au
le
26 germinai An 7 de
la Re'-
et indivisible.
Je vous recommande,
lettre, le
mon
;
cher General,
le
porteur de cette
pro-
Citoyen Paribelli
il
toit
membre du Gouvernement
s'est
qu'un autre
il
anime
les habitants.
aucun d'eux
vous dira
n'est
pour
elle.
Le citoyen
Paribelli
les
rformes de
l'tat
napolitain
et l'impossibilit
messo mai
poteva
la
di perdere dal
numero
dei suoi
membri un
cittadino, di
il
permesso
di potervi ri-
non lascerete, secondo il vostro fortissimo attaccamento che sempre avete dimostrato per la nostra
tirare dalle vostre funzioni. Voi
il
servigi che
le
Abamonte
vi' a t
Pres.,
Albanese per
par
le
Segr.o
volontairement donne
le
du gouver-
20 germinai an 7 de
f.
Rpublique franles
La Commission du Gouvernement
frangais dans
tats Napo-
litains.
Abrial
{Fondo
Paribelli,
6).
III.
315
vous
in-
Saint et amiti.
Macdonald
^.
Giunto
il
Paribelli a
ma non
nemmeno
erano
Italia.
spediti
passaporti, perch
se
ne tornasse
il
in
ministro
di polizia
al
domicilio dei
aveva impediti
di
essi
2.
Parigi, e
parola d'onore,
d'Angri in
dato avviso
stro
al
Talleyrand, minifis-
degli
il
affari
sare
ziali.
creden-
23,
e,
il
Talleyrand
la
invit
a passare da lui di
mattina;
che essa
trov, fu questa:
Il
napoletana;
ma non
Fondo
Paribelli,
f. f.
8,
Pondo Ruggiero,
88.
del
Piemonte a Parigi, ebbe nel giugno '99 ordine di partire dal ministro di polizia Dnval ordine al quale egli si oppose, e che non ebbe
:
il
30 pratile
(si
vedano
le
Lettere inedite
316
persone di cui
vostra
nazione
ha bisogno
fa
alto
mandato
qui. Vi fa sapere,
al
vostri
sentimenti.
riere,
al
napoletana
rio;
comunicargli
ma
il
man-
dato invece
Chi desiderasse
conoscere
il
probabilmente
il
Macdonald teneva
^;
ma
gi la
il
5 aprile,
col
Fanzini;
medico
sulla necessit di
governo di NaCiaia
grado
di
poletano;
e, altres
come
Ma
quest'ultimo
politici; e
il
seguitava
tuttavia a occuparsi
di
maneggi
avutane
Paribelli lesse in
di
Roma, per
lui,
il
facolt
dal governo
Napoli, lettere di
inviate per
mezzo
gno
di
fatiche. Si
i
disponeva cosi
fatto,
ecc.,
ms.
si
cit.,
pp. 39-40.
conservano negli
cfr.
Souve-
42-3.
III.
317
Mi-
Piemonte,
lo
altri patrioti
fuggiaschi
Celentani \ e donde
il
guente
lettera, alla
quale
postilla:
Libert
Eguaglianza
Genova
li
anno 7.mo
Al
Cittadino Amico,
Le
disgrazie
dal
dell'armata
d' Italia,
che
ti
saranno
riferite
in
dettaglio
cittadino
il
Milano
Qui
il
rifugio di tutti
li
forestieri
(scrive in
una
siamo
e Sciret
sono partiti
ma
il
ai 4 prairial ebbi
una
di loro
un mese
si
i
in
una spiaggia
la flotta
gli
ho rimesso
ci
la vostra
Questa mattina
finire
vede
francese:
giova sperare
che vogliano
f.
(Fondo Ruggiero^
80). Cfr.
2 II
Viaggio
cit.,
un antico farmacista
S.
di
Ve-
<
democratizzazione
della
Repubblica di
>,
Marco,
quindi del
eletto dal
nale
16
maggio
1797.
pace di Carapoformio e mandato con lo Spada a Parigi, il 27 ottobre, a portare il voto cittadino per la libert, venne costretto a tornare indietro dal Bonaparte, che, avutolo a s,
di Venezia,
anche dopo
la
318
le vi-
Governo, conoscendo
che
gli fosse
noto
pessimo
di
rispondenza per
e
mi sono prestato
alla di
Lui volont,
tutti
roveri-
dell'armata d'Italia
i
mi hanno
dotto di tutti
Deputazione da
colt de' viaggi,
sti,
ma
venute per un
felice
il
terminato a sospendere
riere
al
da
me
e
a'
da Celentani, che
oracoli. Intanto,
Governo ed
loro
ulteriori
mi
si
per
farti
al
mio
arrivo cost, che sar fra pochi giorni; tanto pi che ho rilevato
ma
egli
li
ribatt con
Generalissimo corso.
Il
quale (secondo
il
Marmont,
per lui
ma
trodurre subito una dozzina di fuorusciti veneziani nel corpo legislativo della Cisalpina, aggiunse
di
lista
il
nome
del
lo cre
Provveditor generale
membro
del-
l'Istituto, ecc.
nezia,
Marmont, Mmoires,
e seg., 299 e sgg.
1789
al
Franchetti, Storia
III.
319
e ch'io
Laubert a Napoli,
Roma
bisogno d'un cooperatore ne' tuoi travagli. Le cose d'Italia in generale le saprai da Dandolo; quelle di Napoli in particolare sono
le
seguenti.
Dopo
la tua
partenza ed
il
richiamo di Championnet
le
cose
Cham-
Le operazioni energiche
d'oro
e
del
Governo venivano
tutte
sua mano
le
non
vi era
la
Repubblica,
civile.
Le
Banchi,
le
Fabbriche ex-Regie,
le Ville,
Dogana,
le saline di Barletta, le
tutto
in
somma,
dando
non
esclusi
li
l'altre
abbazie di Re-
suggello. Faypoult,
un'interpetrazione latissima ed arbitraria all'articolo 7.mo del decreto Championnet, circa le riserve a favor della Francia dei beni
Tuo
Fratello,
Laubert ed
io,
nome
mo
contrarie alla
posero da noi varie transazioni ragionevoli e generose, proporzionate alla nostra gratitudine ed ai meriti
cese, nostra
Liberatrice.
e,
Ci
si
lusingava
d'essere
si
entrati
nelle
nostre vedute,
facevano insor-
eludevano
le
fatto, e si
cuni oggetti, e
quelle risorse,
mese
in numerario per la
320
10000
la
met
di
Governo
sj
oppose vigorosamente a
il
Generale
e tutte
ma
egli,
dine delle sue intenzioni e della giustizia della sua condotta, senza
tralasciare alcun
mezzo
il
di riconciliazione, si
fermezza. Finalmente
generale Macdonald ab
il
nel mentre
felice
acle
avvalorava tutte
Governo rappresent
un
prestarvi la sua
mano
il
suo
Generale rispose con una lettera fiera suo decreto e ommettendo perfino
il
confermando
il
il
saluto. Allora
che di prestar
mano
Nazione
sospese
De Gennaro, Doria
ziali,
diedero
le loro
dimissioni par-
furono accettate
risoluti di
ma
non abbandonare
loro
il
disein-
uomo
ben
Generale e
Il
Governo, per
dell'armata
fin
bisogni
da principio di mettere
Commissione
di due,
il
civile
una massa
di trecento
prima
eppoi sino
mille
capitale a ra-
che seguirebbero nel corso d'un anno nei luoghi de' rispettivi
beni
;
e ci a
buon conto
deci-
III.
321
ch
il
famoso decreto
di
Championnet
circa la contribuzione
non
era stato accettato ed era stato da lui stesso con sua lettera al
Governo dichiarato ingiusto ed esorbitante. Nella seconda negoziazione, intavolata sotto gl'auspici di Abrial
tello,
da Albanese
da Abbamonti,
si
si
era al punto
beni
questi termini fu da
me
lasciato
il
trattato,
ma non
tutti
pi con
seco
tutta
l'Italia
l'indignazione di
buoni
ruina
Francesi; giacch a
della
lui,
la
prima
partecipi dell'odio de' popoli, che spesso confondono con pochi rei
molti innocenti.
lia,
all'armata d'Itala-
sciar
mutarono
quel trattato.
Abrial, riconoscendo la cattiva organizzazione
del
primo Go-
ma non
il
dissenso di alcuni
membri
in
dello stesso
politica le piccole
Governo
e lo rifuse
ti
sop-
piego.
La riforma
il
nel
avanti
di lui arrivo.
Essendomi
sopra,
ma
il
ignorato da
amante
ed ho avuto una massima influenza nella nomina delle due Commissioni, specialmente dell'Esecutiva, nella quale ero stato collo-
322
cato io stesso,
di
solo Ercole
d'Agnese fu
di Piedi-
un napolitano
al
corpo Legislativo.
cattivo
non par
uomo,
avendo
de' Francesi, si potea trarne molto partito senza che potesse fare
molto male
(se
non fosse
stato
contro quattro ^
Non
ti
diedero
g' in-
Ricciardi,
ed
altri
simili
^,
se lo
credevano in pugno;
ma
furono
tutti esclusi e
svergognati. Abrial,
sopramentovati. Ti stu-
non veder
dopo
fra
come anche di vedervi Galante. Questo mia partenza, ed era nella mia nota come
le
un uomo da
pubblica,
utilizzarsi
per
ma
ci, vi si intruso,
non
so
come
^.
mille modi
pre-
dopo data
la
sua dimissione. Io
fui co-
a domandare la punizione
la
sicurezza individuale,
come uno
del Popolo,
prima
al
Governo; ma,
giustizia
il
per
il
pregiudizio d'alcuni
indiscreto
della
punire
lo zelo
veda sopra,
p. 807.
due
Giuseppe Maria Galanti, autore della Descrizione del regno delle e di altre opere storiche ed economiche pregevolissime, riusci a schermirsi dal prendere parte al governo repubblicano. Sono
3
Sicilie
da leggere
presso
il
sul proposito
le
si
conservano
III.
323
Tu
tale
sciocchissima
accusa.
utile alla
per quanto sia un buon uomo, non pu negarsi che non fosse un
ma non
stratura
ragione.
2.
Di Rotondo
sai
Tu
Fa-
sulo
si
imputata
ma
calunniosa-
Pel Laubert,
si
210-18.
2 II
letterato Giuseppe
28 piovoso, 16 febbraio.
In un Compendio
Napoli del
si
legge che
il
Cestari fu tra
pri-
invit ad
una
il
touche,
il
quale, essendovisi
portato in compagnia di
suoi, vi trov
una
stette allegramente, e
il
mangi, e
si
bevve
alla Libert
Fu
ucciso
le
reazione
il
28 no-
vembre.
^
Sul Rotondo e
il
le
storico^ e.
XXII.
Fu
giustiziato
5
30 settembre.
i
29 agosto
Allorch
il
Medici fu sospet
De' Fabriciis),
un
tal
Michele
324
alti
impieghi di magistrae
gode
partiti in Napoli;
ed
riguardato
come
La
organizzata, e piena
buon ordine
spingere valorosamente
tutti gl'insulti
a Baia,
feriti e prigionieri.
quasi
quali
hanno
uffi-
e di
degradare un solo
ziale
una
il
una
quarta
menti
sezione di linea ed
organizzati. in
un dato numero
sono gi
Le guardie nazionali
modo da
nome
della
Kegina
la toga,
qua-
uomo
di onore,
ne intese
gli disse
Acton, coraggiosamente
sua casa era assediata da una turba di emissari, che tentavano di sedurlo; ch'egli rinunziava alla toga, allorch la dovea che
la
avere a prezzo
si vile;
ma
conosceva bene che quell'era un intriga un magistrato d'onore qual era Medici. In'
trigo ministeriale! (col veleno sulle labbra rispose Acton). Badi bene,
'.
fatti, la
notte de' 27 febbraio (1795) furono per ordine del re arrestati e tradotti in orridi ergastoli Luigi de Medici, l'avv. Fasulo ed altri amici
loro al
numero
di quattordici, tra
quali
il
Emma-
nuele Caputo, benedettino, l'avv. Saponara e Giuseppe Danieli, segretario della Cassa Sagra
.
III.
325
comandate da un
secondo,
I
offiziale di linea in
capo e da un patriotto in
lazzaroni fraternizzano di
buona fede
col
Governo,
il
e,
sistema
andiedero
li
Governo, che
li
accolse amorevolmente e
11
proil
mosse
Clero
tutti
si
ad
offiziali
Cardinale e
Il
Cardi-
San Gennaro
le
fece pron-
tamente
il
autorit costituite
per impedire la
primo
Governo Provisorio
che
rest
mano
di
un poco
Provincie ^ Le po-
ma una
ancor
che di formaggio,
effusioni
colle
tutela.
di cuore, dicono
baionette. Il
Governo adesso
indipendente, e fuori
di
Pare che
tutti
dopo che
veggono
affidata a loro
per compiersi
corso di
tutti
i
coi
sessi,
che vi travagliarono
indefessamente.
Non sono
veramente
XXIV.
democra-
Per
la
326
tico.
Ora
il
Governo
si
occupa della
di lui discussione,
ed in breve
la
la tranquillit in
ma una
purgheranno
il
terra di
Magna Grecia
cosi la falsa
Governo
gi Ac-
in false cedole.
la
La
assegnata per
riunione di tutte
^
;
e nella
prima
porre
al
il
dero
tutti
spontaneamente. L'alta
severit,
ma
senza crudelt n
quali
Da
se
mai
si
conviene
di fare,
Se non
viene
il
tare che
bene, noi
ammini-
strativa e
li
non aver
potuto fare a Napoli tutto quel male che volevano, e che hanno
fatto nell'altre parti della
misera
Italia, e pronti
a calunniare la
Nazione ed
il
amore
per la
tutti
mali, che
loro
scellerata
quale veggonsi
ri-
hanno creduto da
stolte di trovar
Francesco
il
Salii
si
veda
detto:
An-
tonio Salfo
III.
327
tardarono ad aver
ma non
propri
torti,
chi
rito di partito,
giano
le di lei
ma
pi ed
migliori la smentiscono e
atroci calunnie.
Al mio arrivo
Il
ti
porter
di
documenti irrefragabili
saggio, troppo
Governo
costi troppo
bene
l'Italia,
La Ragione
lo
ben
coi
si
dilegua avanti
ma
al
primo raggio
di
la
mia traduzione
ti
del Di-
servir
al-
marcherai
le
pagine con
un segno
meri:
il
sotto,
come
primo indicher
la
linea,
il
secondo
la posizione
le
della
per tutte
cose im-
portanti. Celentani
ti
saluta.
Le
mia
Salutami tanto
di
costi.
T'ab^.
Caro Amico. Ti ho
scritto
costantemente dopo
tutti
la
mia parpar-
gli
avvenimenti che
potuto
e dei passi
da
me
dati.
Non ho
Le Discours de
la servitude volutitaire,
ou
le
Cantre un di Etienne de
la
Qui termina
328
airoscuro al pari di
nicazioni.
le
comuti
La mancanza
mi
fa dubitare
che non
fatto
quanto ho potuto per rendermi degno della Patria e dei miei principi.
Ardo
amici
altri
pene,
pericoli e la gloria.
si
ed in mezzo a
ti
risorge pi gloriosa.
Dandolo, come
scrive Cesare,
dir a
al-
amici in Napoli
son persuaso
che,
ben lontano
Ti prego
dall'avvilirli, gli
Napoli.
ed
al presente specialmente
cifra.
Amami
e cre-
Fondo Ruggiero,
ff.
82-87.
IV
L'idea dell'unit d'Italia
i Si
cedente.
La
ma
i
dosso
lotta
protettori
francesi,
che
al
li
paragone
da ogni banda
poi
s'accoglievano in
Genova
e
ai
principi del
ai
giugno del
teplici
'99, la
mol-
assalti,
animosi difensori,
A
(18
sopravvenne
giugno):
rivolgimento
in
la
mento del nuovo con prevalenza di elementi giacobini, le minacce di mettere sotto processo
villire e
il
radicali e
il
La Recon
le
loro
popoli gi a
devoti, la
nomina
di
330
Quei rifugiati ed
esuli
di
Genova
e di Francia
furono
la fortuna del
sistema re-
italiana. Diventa-
vano
cosi concrete,
assumevano carattere
di convinciul-
mento
unit
che negli
qua
e l
sporadicamente ^
furono
nuovi legislatori francesi per esporre questo voto dei patrioti italiani.
il
13 giugno;
ma
non si era avuta ancora notizia, e i castelli, a ogni modo, ancora resistevano. Jj' Indirizzo, che possiamo dire primo per data tra quelli nel senso suindidi
tal
fatto
casi di lui, ci
modo
il il
Paribelli
impiegasse
Ciaia.
ai
degli
si
arbitri,
delle
francesi,
suscit
principi
quell'anno
un movidi
furono capi
Cre-
generali
Birago
libert
l'indipendenza,
costoro
Tra
primi
cie le espresse
fu
il
:
pubblica in Italia.
A. Frane
Fe-
Nuova Anto-
il
dominio francese,
Torino, 1889,
[S.
Pivano,
1796,
oXVArch.
stor. italiano,
1911].
IV.
331
i
contro
francesi
narono a
tale
sede prin-
dei
Raggi
da coloro tra
i
quali,
memori
avevano
altri
liberati,
alcuni
e
dal
carcere,
altri
dall'esilio
ed
anche da peggio,
persuasi
l'antico
stato
un'indipendenza dubbia
dine,
si
volesse
i
non solamente
di loro,
scostarsi
ma
ove
le
occor-
volessero.
il
Fra questi
-
ultimi, pi di tutti,
Paribelli,
per consultare
su di
il
all'indipendenza
l'
tutti.
Queste cose
si
tramavano,
i
semi se ne spargevano;
le rotte dei fran-
ma
tempi grossi e
cesi,
di genti
^.
Cfr.
Botta,
il
Sto}^ia d'Italia
1.
XVIII,
pp. 632-6.
Qui
;
Paribelli mosse
si
da
Napoli
in
pu darsi che, prima di Recarsi a Genova, Romagna e nella Lombardia. 3 Botta, op. cit., 1. XIV, pp. 465-6.
ma
spingesse
332
Per
il
Botta,
il
quando, dopo
il
che minac-
sistema spaven-
gravitato
avea troppo
all'am-
sacrificate,
nome
e l'autorit della
Repub-
di farsi
sentire
alla
misfatti
che compromettevano
in Italia. No, noi
rosa,
del
nome
le
francese
non imputiamo n a
alla nazione
genedi-
nostre
sgrazie; noi ne
sato
accusavamo soltanto
di voi,
soliti
intrighi,
che addengli
avevano intorno
La corrispondenza non
della Francia
Le
frontiere
Italiani
Patriotti
i
amato
la lor
Francesi,
Legislatori e Direttori,
si,
il
nome d'ambaci
ai
vostri vessilli,
e d'ignominia,
ci
respingevano e
ci
colmavano
Iloti
di persecuzioni
trattavano
quasi
a Sparta o schiavi in
Roma,
cui niegato
veniva l'onore di
IV.
333
si
fatti,
che presentar vi
devono
rela-
moria, che
Noi dimandiamo
ai
ai
nome
di questo popolo
magnanimo,
e al
i'
Italia e
messa
in pezzi la
Francia,
Legislatori e Direttori,
meno
mai
di
voi potrebbe
colla
cavillosa
della
casa d'AuFrancia, e
da
tanti secoli
nemica giurata
e naturale
che
la
dall'Italia, e
smembrare
tare de' successi che otterr la Libert, restituita nel suo primiero
stati
cagione di
Pensate che
sorganizzati, e che
se
non
loro,^
non
dominazione Austriaca o
riuniti
all'uni-
come
in
un
Proclamate dunque
legioni che
si
la
Repubblica
avrete
il
delle
uniranno
alle vostre, e
non sar
allora solo
san-
compagna
ma
alle
sue
inutili
spettatori
delle battaglie
ma
il
Piemonte non
n Repubblica;
la Cisalpina,
un tempo
la
cui
334
un semplice
passag-g-io
della
la
deplorabile Repubblica
di Tribuni
Ro-
nomi
di Consoli, di Senatori e
non sono
ma
create
dagli
eccessi e
dagli
tutte
insomma
ai loro abitanti
n libert n
Patria, n
un regolamento
di g-overno.
runa forma
Governo Francese un
sto
atto sollenne, e
gran Tutto,
di
cui
sono
ormai prive, proponendo loro una molla potente ed un segno determinato, cio la Repubblica Italica.
e per
ci-
e guerriera verr
Italica per
ro-
E
stro
dell'Europa e
sotto
il
lungamente commessi
in
vo-
Voi proclamerete
che hanno desolata
ricevute sotto
i
la
rinnovazione
dei
delitti
la nostra Patria, e
vostri auspici
i
una garanzia,
inviati
finire gl'attributi o
essere
la
nei
paesi
stranieri.
In
tal
venendo distrutta
verranno a
non riguarderanno
IV,
l'idea dell'unit
d' ITALIA
335
Noi saremo
i
rivali vo-
vostri sublimi
semp; e
felicit
popoli,
che vorranno
Noi non
ci
brigheremo pi
ci
di
denigrano
nostri
un
glio, sul
quale riposavano
le
voto uni-
energia dei
figli
spirito
repubblicano
dei
montagnari Liguri,
nello sdegno invano ritenuto dei figli dell' infelice Vinegia, e nella
disperazione di tutti
rifugiati Piemontesi,
Romani
e Toscani, cui
non resta pi ormai verun'altra alternativa, che o via d'una morte volontaria un asilo nella tomba,
bel nuovo, per
di
cercare per
di
o di crearsi
il
e determinata,
felice
Un'assemblea Nazionale
formata, lo stendardo Italico sventoler nell'aria accanto al vessillo tricolorato, e gl'intrighi stranieri
volta; e
il
riosi e protettori,
al gabinetto Brit-
tanico la vicina distruzione, o ai discendenti dei germani e agli abitanti delle tre isole,
la
prossima loro
libert.
Un
hanno
gran numero di
Italiani,
ottenere dai
del Pox)olo
indivisibile,
Francese, che la
e
Repubblica
Italica
alleata
della
336
che
si
trovavano in Genova ^
il
Circa
lo stesso
tempo,
abbiamo visto compagno in Genova del Paribelli, scriveva una lettera al Sieys, che faceva parte del nuovo Direttorio e al quale il Celentani era legato d'amicizia, esponendo sensi simili a quelli del Paribelli. La lettera doveva essere consegnata al Sieys dal
cola Celentani, che
Ciaia^. Vi
si
(che
fatto
il
si
Il
che la Repubblica
Napoletana forse
spirito
parte
d'Italia
nazionale ed energia
repubblicana; e questa
eh' accaduto a Napoli
osservazione avvalorata da ci
la
La partenza
abbandonati
dell'esercito francese
popolo e
il
governo,
causa
della
libert,
non han
un'imponente riunione
rarsi a rassodare la
Repubblica
rando o illudendosi:
si
Le colonne spedite
sono gi battute
Fondo
Paribelli,
si
f.
12-13.
ff.
44-47.
In
quest'ultima
des revers des
legge nell'intitolazione:
Italie
Adresse
etc.
presente
au
tenis
Armes Frangaises en
Va
redige
Gnes,
et