Sei sulla pagina 1di 2

IL PROCURATORE O AGENTE SPORTIVO

Ѐ la persona fisica o giuridica*, di cittadinanza italiana o europea, che agisce nell’interesse dei tesserati o
affiliati, allo scopo di agevolare la stipulazione di negozi giuridici rilevanti per l’ordinamento sportivo. La
figura è presa in considerazione solo da alcune federazioni sportive (es FIGC, FIP, la FIDAL lo chiama
“assistente degli atleti”). Al procuratore sportivo si collega la soggettività sportiva riflessa: anche se non
formalmente soggetto a tesseramento assume obblighi analoghi a quelli del tesserato (in particolare il
rispetto della normativa internazionale, nazionale e federale). L’agente viene qualificato come “libero
professionista” ex art 2229 ed esegue una prestazione d’opera professionale che esige il rispetto della
diligenza (ex 2236 parametro legato alla complessità della prestazione, inquadrabile nel genus delle
obbligazioni di mezzi). In ambito calcistico il primo grande riconoscimento della figura fu nel 2001 con il
Regolamento Agenti, modificato nel 2008 e nel 2015 eliminando via via i vincoli all’accesso alla
professione). La l. 205/2017 + DPCM 23/03/2018 istituito presso il Coni il Registro Nazionale degli Agenti
Sportivi al quale l’agente deve essere iscritto dietro pagamento di un’imposta di bollo annuale di 250 euro.
Il Registro vale per tutte le federazioni operanti nel nostro paese e l’iscrizione richiede l’acquisizione di un
titolo abilitativo che si ottiene superando un esame articolato su due prove: una generale - scritta e orale -
tenuta a cura e sotto la direzione del CONI, l’altra speciale da svolgersi presso le federazioni sportive
nazionali previo superamento della prova generale. Se l’agente esercita l’attività senza essere iscritto, i
contratti con lui stipulati sono nulli.

*devono ricorrere 3 requisiti:

- l’oggetto sociale va limitato alle attività disciplinate dal regolamento CONI Agenti Sportivi (più
eventuali attività connesse o strumentali);
- il capitale sociale deve essere detenuto nella maggioranza assoluta dai soci che siano agenti abilitati
ad operare in ambito federale (gli altri possono svolgere attività amministrative interne all’ente
senza spendita del nome);
- nessun socio deve essere legato da rapporto di coniugio, parentale o di affinità fino al 2° con soci o
soggetti aventi influenza su società di calcio italiane o estere + i soci non possono avere
partecipazioni di società aventi analogo oggetto (pr. di indipendenza).

La Commissione Federale Agenti Sportivi (CFAS):

- Vigila sull’applicazione dei principi deontologici (lealtà, correttezza, probità, dignità, diligenza,
competenza; svolgere attività con autonomia, indipendenza e trasparenza) + la normativa emanata
dalla FIGC;
- Cura e aggiorna il Registro;
- Organizza e presidia la sessione d’esame per l’abilitazione federale;
- Cura l’aggiornamento professionale degli agenti.

Per quanto riguarda il diritto alla provvigione nell’incarico bisogna specificare l’ammontare della
remunerazione pattuita che può essere una somma forfettaria o una percentuale sul reddito lordo
percepito dal calciatore (in genere si predilige la 2°). Comunque l’attività dell’agente è gratuita se prestata
in favore di calciatori minori d’età (per esigenze di trasparenza il mandato professionale deve recare
espressamente apposita clausola in tal senso).

Il contratto di incarico: natura, struttura, effetti

Per il CONI basterebbe un incarico scritto per curare gli interessi dell’atleta o società pro. Per la FIGC serve
un vero e proprio contratto stipulato tra le parti sopradette. Discussione sulla natura dell’incarico:

1° Th: è simile al contratto di agenzia (art 1742 ss)NO: l’agente civilista ha incarico stabile e vincolo di
collaborazione, l’agente sportivo ha un incarico limitato solo ad alcuni affari;
2° Th: è simile alla mediazione (art 1754) NO: l’agente di norma agisce nell’interesse di una sola delle
parti e riceve la provvigione da questa solamente (mentre il mediatore agisce per entrambi e viene pagato
da entrambi);
3°Th: è simile al mandato (1703 ss) OK, dato che l’agente sportivo non si limita a favorire la conclusione
del contratto ma partecipa egli stesso alla fase delle trattative (riprova è che il contratto deve indicare il
nominativo + numero di iscrizione nel registro del procuratore intervenuto e ciò giustifica la percezione
della provvigione); si ritiene che l’agente sportivo sia investito di un mandato senza rappresentanza (art
1705 c. c.) in quanto manca la procura (i regolamenti federali prevedono la necessaria partecipazione
dell’assistito-mandante attraverso l’apposizione della firma alla stipulazione del contratto per il quale cii si è
avvalsi dell’opera del procuratore sportivo). Il mandato deve contenere la durata (nel calcio max 2 anni
rinnovabile in forma espressa) e l’importo del corrispettivo dovuto. Nel mandato è possibile una clausola di
risoluzione anticipata del rapporto eventualmente corredata da clausola penale.

Le compatibilità

L’art 18 del Regolamento CONI Agenti Sportivi prevede una serie di incompatibilità della carica di agente
sportivo con cariche pubbliche e private (es non possono ricoprire uffici pubblici; non possono avere
interessi diretti o indiretti in imprese o enti privi di finalità di lucro che operano nel settore sportivo, vale il
principio di indipendenza sopradetto).
Per quanto riguarda l’essere contemporaneamente iscritti all’albo territoriale degli avvocati e al registro
degli agenti sportivi e l’esercitare contemporaneamente le due professioni nel 2019 il Consiglio Nazionale
Forense ha detto si a entrambi i quesiti senonchè l’attività di agente sportivo non deve rivestire i caratteri
della continuità e della professionalità (cioè l’attività forense deve rimanere del tutto prevalente rispetto
l’attività di agente: limite deontologico).

Potrebbero piacerti anche