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S P E C IA L E
• Redditività,
costi d’impianto
e di piena
produzione
• Prime
sperimentazioni
in campo
sull’alta densità
• Irrigazione
fondamentale
per gli impianti fitti
N
dine e antipioggia.
egli ultimi anni la coltivazio- In particolare, gli impianti apparte- 38% Ferrovia 6.666 piante/ha
ne del ciliegio è stata caratte- nenti all’azienda 1, Kordia e Ferrovia,
rizzata dall’introduzione di hanno evidenziato lo stesso costo d’im-
importanti innovazioni tec- pianto pari a circa 70.000 euro/ha, a fron-
nologiche tra le quali l’utilizzo di por- te della stessa densità di 5.714 piante/ha.
tinnesti nanizzanti che, oltre a ridurre Gli impianti realizzati all’interno del- TABELLA 1 - Caratteristiche
sensibilmente le ore relative alla raccolta l’azienda 2, invece, sono risultati più degli impianti
dei frutti, hanno consentito un aumento onerosi soprattutto a causa dell’elevato Forma Densità
della densità d’impianto fino a superare costo delle dotazioni antigrandine e an- Azienda Cultivar
di allevamento (piante/ha)
le 6.000 piante/ha. tipioggia. Infatti, l’impianto e il primo
Per poter valutare l’effettiva redditi- anno di vita di Kordia (5.000 piante/ha) Kordia asse centrale 5.714
1
vità degli impianti fitti è stato effettua- sono costati circa 100.000 euro/ha, Ferrovia asse centrale 5.714
to un apposito studio su 4 impianti ad mentre per l’impianto con Ferrovia a
altissima densità, realizzati su portin- densità di 6.666 piante/ha i costi hanno Kordia astone colonnare 5.000
2
nesti nanizzanti (Gisela® 5) e con forme Ferrovia astone colonnare 6.666
di allevamento ad asse centrale e astone
colonnare.
In particolare, lo studio ha riguarda- CON CILIEGIE VENDUTE
to due impianti di Kordia caratteriz- A 320 EURO/Q
zati da densità di impianto di 5.714 e
5.000 alberi/ha e due impianti di Ferro- Kordia 5.714 piante/ha
via il primo con 5.000 alberi/ha e il se- Costo d’impianto: 69.457 euro/ha
condo con una densità pari a 6.666 al- Tempo di ritorno del capitale: 8 anni
beri/ha (tabella 1). Kordia 5.000 piante/ha
Al fine di effettuare l’analisi della red- Costo d’impianto: 98.949 euro/ha
ditività su impianti così innovativi è stato Tempo di ritorno del capitale: 8 anni
necessario ipotizzare una vita media del-
l’impianto di 15 anni, pur non essendo- Ferrovia 5.714 piante/ha
ci esperienze pregresse in grado di aval- Costo d’impianto: 69.457 euro/ha
lare tale ipotesi. Inoltre, l’analisi è stata Tempo di ritorno del capitale: 6 anni
realizzata tenendo conto della variabili- Ferrovia 6.666 piante/ha
tà di produzione tipica della coltura del
Costo d’impianto: 110.178 euro/ha
ciliegio.
Tempo di ritorno del capitale: 8 anni
Costi d’impianto
I costi relativi all’impianto di cera-
seti ad alta densità sono risultati parti-
colarmente onerosi, tanto da superare i
120
Costi d’impianto e primo anno
100
6.666 piante/ha
(.000 euro/ha)
80
5.000 piante/ha
60
5.714 piante/ha
5.714 piante/ha
40
20
0
Kordia Ferrovia Kordia Ferrovia
Azienda 1 Azienda 2
3.578 superato i 110.000 euro/ha (grafico 1). per l’acquisto e l’istallazione dell’impian-
3.463 Nello specifico, nei grafici 2, 3 e 4 è ri- to di irrigazione e 37.800 euro/ha per ciò
5.375 portato il dettaglio dei costi d’impianto che riguarda le dotazioni antigrandine
20.675 e primo anno dei cesareti indagati. e antipioggia.
Nel grafico 2 è possibile osservare i co- Al contrario, i due impianti si diffe-
sti ascrivibili all’impianto e al primo an- renziano per il costo relativo all’impian-
36.366 no di vita degli impianti analizzati nel- to del frutteto, ovvero il costo connesso
l’azienda 1, caratterizzati dallo stesso si- all’utilizzo dei macchinari, alla manodo-
stema di coltivazione e dal medesimo pera e alle materie prime per la messa a
impianto antigrandine. Dal grafico si os- dimora delle piante.
serva come il costo d’impianto del frut- Nello specifico, la messa a dimora delle
Impianto frutteto Impianto antigrandine teto e delle strutture antigrandine rap- 5.000 piante/ha dell’impianto Kordia è
Impianto di irrigazione Altri costi colturali presentano la quota maggiore sul totale, costata circa 42.800 euro, contro i qua-
Costi indiretti pesando rispettivamente circa 36.400 e si 54.000 euro/ha spesi per impiantare i
20.700 euro/ha, coprendo insieme ben 6.666 alberi di Ferrovia.
GRAFICO 2 - Costo d’impianto l’82% dell’intero costo dell’impianto.
e primo anno (euro/ha) di Kordia
e Ferrovia (5.714 piante/ha)
Nei grafici 3 e 4, invece, sono riportati Costi di piena produzione
i costi d’impianto e primo anno dei ce-
Oltre 20.000 euro/ha sono investiti sareti Kordia (5.000 piante/ha) e Ferro- Il costo colturale relativo alla piena
per l’impianto antigrandine, via (6.666 piante/ha). In entrambi i casi è produzione degli impianti analizzati
fondamentale nei nuovi impianti. stato rilevato un costo di 10.500 euro/ha nel 2008 è stato riportato nel grafico 5.
30
3.559 3.559
Costo in piena produzione
4.252 4.553 25
10.500 10.500
6.666 piante/ha
(.000 euro/ha)
20
5.000 piante/ha
37.813
5.714 piante/ha
15
5.714 piante/ha
37.813
10
42.825 53.754
5
0
Kordia Ferrovia Kordia Ferrovia
Azienda 1 Azienda 2
Impianto frutteto Impianto antigrandine Impianto frutteto Impianto antigrandine Il costo dell’impianto è stato ripartito negli anni successivi,
e antipioggia Impianto di irrigazione e antipioggia generando le quote di ammortamento e gli interessi
Impianto di irrigazione sul capitale investito.
Altri costi colturali Costi indiretti Altri costi colturali Costi indiretti GRAFICO 5 - Costo colturale
di piena produzione
GRAFICO 3 - Costi d’impianto GRAFICO 4 - Costi d’impianto
e primo anno (euro/ha) di Kordia e primo anno (euro/ha) di Ferrovia I maggiori costi di piena produzione
(5.000 piante/ha) (6.666 piante/ha) per l’impianto di Ferrovia
con 6.666 piante/ha sono da attribuire
I costi d’impianto, per l’antigrandine e l’antipioggia pesano per oltre il 70% dei costi ai più elevati oneri per il diradamento
totali. e la raccolta.
7% 9% 6% 9% 5%
7%
42%
45% 32% 38%
I costi calcolati sono talmente elevati da coprire il 45 e il 42% del costo di piena
produzione totale di Kordia e Ferrovia per l’anno 2008.
300
250
Prezzo medio
150
100
50
250
260
270
280
290
300
310
320
330
340
350
360
370
380
390
400
410
420
INDICI DI REDDITIVITÀ Ipotesi di prezzo (euro/q)
Kordia (5.714 piante/ha) Ferrovia (5.714 piante/ha)
Van = Valore attuale netto, misura in termini monetari l’incremento Kordia (5.000 piante/ha) Ferrovia (6.666 piante/ha)
di valore dell’impresa in funzione dell’investimento
(*) Valore attuale netto: vedi riquadro a fianco.
GRAFICO 10 - Valore attuale netto in funzione
Trc = Tempo di ritorno del capitale, è il periodo entro il quale il totale di diverse ipotesi di prezzo
dei ricavi supera le spese sostenute Tutti gli impianti sono risultati redditizi con le ipotesi di prezzo
prese in considerazione.
TABELLA 2 - Tempo di ritorno e Ferrovia (6.666 piante/ha), hanno ge- sono risultati redditizi per tutte le ipo-
del capitale (anni) in funzione nerato dei costi calcolati talmente elevati tesi di prezzo considerate.
delle ipotesi di prezzo di vendita da coprire il 45 e il 42% del costo di pie- Tuttavia, qualora il prezzo delle cilie-
na produzione totale di Kordia e Ferro- gie dovesse scendere al di sotto dei prezzi
Kordia Ferrovia Kordia Ferrovia via per l’anno 2008. medi considerati, gli impianti non risul-
Ipotesi (5.714 (5.714 (5.000 (6.666 terebbero più altrettanto redditizi.
di prezzo piante/ piante/ piante/ piante/ Il tempo di ritorno del capitale, inve-
(euro/q) ha) ha) ha) ha) Indicatori di redditività ce, corrisponde al periodo di tempo en-
tro il quale il totale dei ricavi supera le
250 12 9 11 13 Al fine di valutare la convenienza del- spese sostenute, generando quindi un
260 11 8 10 12 l’investimento sono stati utilizzati due valore positivo. Questo indice risulta
270 11 8 10 11 indicatori fi nanziari: il valore attuale utile a quantificare il rischio d’impre-
netto (Van) e il tempo di ritorno del ca- sa, che risulterà tanto inferiore quanto
280 10 7 9 10
pitale (Trc). inferiore sarà il numero di anni neces-
290 9 7 9 9 In particolare, il Van misura in termi- sari per il recupero del capitale.
300 9 7 8 9 ni monetari l’incremento di valore del- Nello specifico, in tabella 2 sono stati
310 8 6 8 8 l’impresa in funzione dell’investimento e riportati i valori relativi al Trc in rela-
consiste nella somma- zione a diverse ipote-
320 8 6 8 8
toria dei flussi di cassa si di prezzo per i quat-
330 8 6 7 7 attualizzati: se il risul- I costi d’impianto tro impianti di ciliegie
340 7 6 7 7 tato della sommatoria del frutteto e delle strutture considerati.
350 7 5 7 7 è maggiore di zero l’in- antigrandine sono circa Si osserva come al-
360 7 5 7 6
vestimento crea nuovo 36.400 euro/q con Ferrovia l’aumentare del prez-
valore per l’impresa; al a densità di 5.714 piante/ha zo di vendita il Trc e
370 7 5 7 6 contrario, se il risulta- quindi la rischiosità
380 7 5 6 6 to della sommatoria è dell’investimento ten-
390 6 5 6 6 minore di zero l’investimento è da re- da a diminuire. In questo caso, il Trc in-
400 6 5 6 6 spingere in quanto distrugge valore. dica l’impianto Ferrovia con densità di
Nello specifico, nel grafico 10 sono ri- 5.714 piante/ha come l’investimento me-
410 6 5 6 5
portati gli andamenti del Van in funzio- no rischioso, anche in funzione di ipotesi
420 6 4 6 5 ne di diverse ipotesi di prezzo espresse di prezzo contenute. •
in euro/quintale di prodotto per gli im- Valeria Altamura, Antonello Sanna
Si può osservare che all’aumentare
del prezzo di vendita delle ciliegie pianti Kordia (5.714 piante/ha), Ferrovia Centro ricerche produzioni vegetali
diminuisce il tempo di ritorno del capitale (5.714 piante/ha), Kordia (5.000 piante/ Cesena
e quindi la rischiosità dell’investimento. ha) e Ferrovia (6.666 piante/ha), i quali altamura@crpv.it
L
Gisela 5, grazie alla sua capacità di con- le formazioni fruttifere e la perdita di ve-
a coltivazione del ciliegio si sta tenimento dell’albero, è ritenuto da molti getazione della zona centrale-basale della
orientando da alcuni anni verso un portinnesto promettente per realizzare chioma, frequente causa, nel tempo, dello
un aumento delle densità d’im- impianti di ciliegio ad alta densità. spostamento verso l’alto della fascia pro-
pianto, pur se questo richiede di Dunque, si può considerare ormai duttiva del ceraseto. Allo stato attuale, e
risolvere alcuni aspetti storicamente pro- aperta e ben tracciata anche nel ciliegio facendo riferimento allo schema di seguito
blematici di questa coltura: una naturale dolce la strada dell’innovazione struttu- riportato e relativo alle densità d’impianto
tendenza degli alberi a raggiungere gran- rale degli impianti verso l’aumento delle adottabili per il ciliegio dolce (tabella 1), si
di dimensioni; una spiccata acrotonia densità di piantagione rispetto a quelle può affermare che i ceraseti con meno di
delle piante, con habitus vegetativo per tradizionalmente concepite come valide 300 piante/ha (bassa densità) non vengono
lo più assurgente; un periodo improdut- per la nostra cerasicoltura. più realizzati, perché legati a una conce-
tivo iniziale relativamente lungo. zione ormai obsoleta di frutteto e incon-
La messa a punto di strategie di con- Evoluzione gruenti con le potenzialità offerte invece
duzione dei ceraseti per l’alta densità è dalle moderne tecnologie. Anche gli im-
stata resa possibile grazie ai progressi dei sistemi di impianto pianti ad altissima densità (superiore alle
conseguiti nelle tecniche di allevamento 2.000 piante/ha) non sono stati, almeno
e conduzione delle chiome e, soprattutto, La coltivazione del ciliegio è
grazie alla diff usione di portinnesti clo- stata tradizionalmente legata fi-
nali nanizzanti dotati di gradi crescenti no a un recente passato a frutteti
di controllo della vigoria delle piante. estensivi o semi-intensivi, spesso
Un impulso a questo tipo di coltivazione promiscui, in cui le piante veniva-
è stato dato dai nuovi portinnesti semina- no considerate come una serie di
nizzanti o nanizzanti della serie tedesca elementi isolati. Nei moderni im-
Gisela, ottenuta in Germania dall’Univer- pianti, specie quelli volti all’alta
sità Liebig di Giessen. Questi genotipi sono densità, si afferma invece il con-
b
Nuovi impianti ad altissima densità
allevati ad asse centrale: (a) ceraseto
alla 2a foglia a 5.000 piante/ha;
(b) impianto alla 3a foglia
a a 6.660 piante/ha
Produzione (t/ha)
Produzione (t/ha)
al bruno a 20-30 cm, con lunghezze leg- 25
31,4
germente decrescenti dalla base alla ci- 30 20
ma dell’albero. 23,5
Rispetto ad altri sistemi e altre forme 20 18,0 15 18,5
14,9 11,1
di allevamento dove vengono privilegiati 10 8,9 10,1 9,2
i livelli produttivi, in questa tipologia di 10 8,2 8,2 5,6
5,3 5
allevamento vengono raggiunti elevati
standard qualitativi con livelli di pro- 0 0
2006 2007 2008 Prod. 2006 2007 2008 Prod.
duzioni mai eccessivamente spinti e co- cumulata cumulata
munque nell’ordine delle 10-15 massi- Kordia Ferrovia Kordia Ferrovia
mo 20 t/ha. Il sistema richiede pertanto GRAFICO 1 - 5.000 piante/ha GRAFICO 2 - 6.660 piante/ha
varietà, come visto, dotate di una buona Dati produttivi 2006-2008 Dati produttivi 2006-2008
attitudine a ramificare lateralmente e,
Nel quinto anno dell’impianto (2008) Nell’impianto con 6.660 piante/ha
insieme, una buona capacità di differen- i livelli produttivi si sono attestati si sono raggiunte produzioni
ziare gemme a fiore nella porzione basale su valori intermedi a quelli del terzo interessanti già al secondo anno
dei rami. Alcuni accorgimenti possono e quarto anno. dall’impianto (2006).
essere di aiuto nei due casi: ad esempio,
le anulazioni o le incisioni sopra la gem- fungine (in particolare moniliosi) dalle pianti realizzati entrambi con astoni di 1
ma per favorire l’emissione di rami anti- fasi di pre-fioritura fino alla raccolta. I anno delle varietà Ferrovia e Kordia, por-
cipati laterali o gli interventi di pre-po- danni agli organi fiorali e alle drupe in tinnesto Gisela 5 e forma di allevamen-
tatura estivo-autunnale per migliorare o maturazione possono infatti estendersi to ad asse centrale: il primo impianto è
accelerare la maturazione delle gemme. nei casi più gravi ai germogli e ai giova- stato messo a dimora nel febbraio 2004
Apporti idrici e nutrizionali. L’ir- ni rami compromettendo la funziona- alle distanze di 4 m tra le file e 0,5 m sul-
rigazione per il Gisela 5 è una pratica in- lità dell’intero sistema ad asse centrale. la fi la, corrispondente a una densità di
dispensabile e deve essere effettuata pre- In zone umide di pianura e in primavere 5.000 piante/ha. Nel secondo impianto,
feribilmente con apporti localizzati (mi- piovose possono essere necessari fino a messo a dimora nel febbraio del 2005, l’in-
croirrigazione) restituendo il 70-80% di 6-7 trattamenti contro i marciumi. terfilare è stato ridotto a 3 m, lasciando
ETG da marzo (fioritura) a giugno (rac- Protezioni. Un impianto ad altissi- invece le distanze sulla fila a 0,5 m, con
colta), il 50% di ETG da luglio ad agosto e ma densità va necessariamente protetto una densità di impianto che sale dunque
il 30-40% di ETG da settembre in avanti. contro le avversità di tipo ambientale, in questa tipologia a 6.660 piante/ha.
Gli apporti nutrizionali con rese intorno solitamente con doppie coperture: reti
alle 10 t/ha avvengono in fertirrigazione antigrandine permanenti e, sotto que- Rilievi
(frazionando le applicazioni e aumentan- ste, reti o teli antipioggia aperti in fase
done la frequenza) circa 2 q/ha di nitrato di invaiatura dei frutti e richiuse dopo I rilievi eseguiti hanno riguardato, in
di calcio dalla fioritura alla raccolta e, in la raccolta. Perimetralmente è possibile entrambe le prove: sviluppo delle pian-
seguito, circa 2 q/ha di nitrato potassico. installare una terza rete, a maglie larghe, te e le produzioni su singoli alberi in par-
In autunno, in relazione alle produzioni in difesa dagli uccelli. celle ripetute di 10 piante uniformi e rap-
ottenute, si somministrano da 3 a 4 q/ha di presentative dell’impianto (dal 2006 al
complesso NPK 12-12-17 (nitrophosca blu). Sperimentazione 2008); calibrazione dei frutti per classi
Importanti anche le concimazioni fogliari di pezzatura sull’intera produzione raccol-
con microelementi (Fe e Mn) già dalla fio- sull’altissima densità ta (sempre in questo triennio); peso me-
ritura e con Ca + Mg dalle fasi di ingrossa- dio dei frutti e, limitatamente al 2008,
mento dei frutticini alla raccolta. La sperimentazione è stata condotta in qualità dei frutti su un campione di 30
Difesa fitosanitaria. Molta atten- località Contrapò in provincia di Ferra- frutti rappresentativi di ogni parcella, at-
zione va posta nel controllo delle malattie ra, presso l’azienda Beltrami su due im- traverso la misurazione su singolo frut-
I risultati produttivi delle due prove so- raccolti con calibro superiore a 28 mm registrati al Durofel 25 e al penetrome-
no riportati nei grafici 1 e 2 e tabella 2. ha superato l’87% in Kordia e il 90% in tro mettono in evidenza buoni valori di
• Nella prima prova (5.000 piante/ha) Ferrovia, con quote intorno al 40% nella durezza (intorno ai 60 per il Durofel e ai
la fruttificazione è iniziata al terzo an- classe 30-32 mm e del 23% (Kordia) e del 600 g al puntale) sia su Kordia, apparsa
no (2006) con livelli di poco superiori a 28% (Ferrovia) nella classe oltre 32. Nella la più soda, sia su Ferrovia.
1 kg/pianta in Kordia e 1,6 kg/pianta in seconda prova (6.660 piante/ha) le per- Anche il contenuto in solidi solubili
Ferrovia, corrispondenti rispettivamen- centuali sono risultate addirittura mag- sono risultati nella media, leggermen-
te a rese ettariali di 5,3 e 8,2 t/ha alla giori, con punte del 94% dei frutti con te più alti in Ferrovia (14,6 °Brix) ri-
terza foglia. L’anno successivo (quarto calibro > 28 mm in Kordia e dell’86% in spetto a Kordia (13,4 °Brix) nella prima
anno dall’impianto) le piante di Kordia Ferrovia (grafico 4). prova e maggiori nelle densità più alte
hanno prodotto 3,6 kg/pianta, ovvero (6.660 piante/ha) con valori intorno a
18 t/ha, mentre Ferrovia ha fatto regi- Qualità 16 °Brix, rispetto a quelli registrati ne-
strare una media di 4,7 kg/pianta, cui gli impianti a 5.000 piante/ha, intorno a
corrispondono rese produttive di oltre Anche la qualità delle ciliegie (tabella 3) 14 °Brix. Anche l’acidità risulta legger-
23 t/ha. Nel quinto anno (2008) i livel- risulta su livelli interessanti in tutti i pa- mente più alta nella seconda prova. I va-
li produttivi sono risultati intermedi a rametri considerati: ad esempio, i livelli lori del colorimetro sembrano eviden-
quelli riscontrati nel biennio precedente,
con 1,64 kg/pianta (8,2 t/ha) in Kordia e TABELLA 3 - Caratteristiche dei frutti (2008)
2,97 kg/pianta (14,9 t/ha) in Ferrovia. Peso Durezza polpa Acidità Colore epidermide
Densità Zuccheri
• Nella seconda prova (6.660 piante/ha) e varietà
frutto penetro- (°Brix)
(g/L acido pH
(g) Durofel 25 malico) L* a* b*
si sono ottenute già al secondo an- metro (kg)
no (2006) produzioni di 0,84 kg/pian- 5.000 piante/ha
ta (5,6 t/ha) in Kordia e 1,33 kg/pianta Kordia 12,5 57 0,48 13,4 4,76 3,87 28,28 24,20 4,92
(8,9 t/ha) in Ferrovia. L’anno successivo Ferrovia 13,7 67 0,59 14,4 4,32 3,88 26,61 19,92 2,55
le piante hanno prodotto 1,52 kg/pianta 6.660 piante/ha
(10,1 t/ha) e 1,67 kg/pianta (11,1 t/ha) ri- Kordia 12,8 58 0,46 16,01 4,99 3,92 25,94 16,96 2,03
spettivamente nelle due cultivar. Ferrovia 13,3 67 0,62 15,96 5,20 3,91 26,10 18,21 2,12
Alla quarta foglia (2008) la produzio- Tutti i parametri qualitativi si sono attestati su livelli interessanti.
ne è stata pari a 1,3 kg/pianta (9,2 t/ha)
per Kordia, e a 1,8 kg/pianta (12,5 t/ha)
100 100
per Ferrovia.
80 80
Peso medio
dei frutti
Frutti (%)
60
Frutti (%)
60
Il peso medio dei frutti è risultato sem- 40 40
pre molto alto (da 10 a 14 g in media) in
entrambe le densità e le varietà in prova 20 20
e nei tre anni considerati. Kordia, in ge-
nerale, ha prodotto frutti leggermente più 0 0
26-27
27-28
28-29
29-30
30-32
32-34
> 34
> 28
26-27
27-28
28-29
29-30
30-32
32-34
> 34
> 28
ziare che le ciliegie raccolte TABELLA 4 - Valore della produzione per classi di calibro (2008) alta qualità sono ben evidenti
nel sistema più denso giun- Calibro (mm) analizzando la tabella 4. Infatti
gano prima a maturazione, 26-28 28-30 30-32 oltre 32 Totale esiste una stretta relazione tra
mostrando livelli di satura- 5.000 piante/ha
il prezzo di liquidazione delle
zione del colore rosso nei due Kordia
ciliegie al produttore (euro/kg)
parametri a* e b* insieme ai Media prezzi (euro/q) 347,0 387,0 417,0 470,0
e il calibro delle stesse. Nei li-
valori di lucentezza (parame- Classi di calibro (%) 12,5 21,0 43,5 23,0 100,0
stini di liquidazione di molte
tro L*) più bassi rispetto al- Peso prod. per calibro (q) 8,1 19,8 30,8 23,1 81,8
organizzazioni di produttori
le ciliegie della prima prova, Valore per classe (euro) 2.798,0 7.659,0 12.839,0 10.861,0 34.157,0
le ciliegie vengono raggruppa-
raccolte lo stesso giorno. Ferrovia
te in gruppi varietali simili e
Media prezzi (euro/q) 347 387 417 470
successivamente stabiliti prez-
Alta qualità Classi di calibro (%) 9,87 24,22 37,67 28,25 100
zi medi in base alle classi di ca-
libro per ogni gruppo di culti-
per specialisti Peso prod. per calibro (q) 14,66 35,98 55,97 41,98 148,6
var. Utilizzando il listino 2008
Valore per classe (euro) 5.082 13.914 23.323 19.731 62.050
di una op emiliano-romagno-
6.660 piante/ha
Riportiamo alcune consi- la e moltiplicando i prezzi/ca-
Kordia
derazioni che confermano le libro del gruppo Kordia-Fer-
Media prezzi (euro/q) 347,0 387,0 417,0 470,0
positive performance agro- rovia ottenuti nell’impianto
nomiche e qualitative di que- Classi di calibro (%) 6,1 17,3 50,2 26,4 100,0
di Ferrara nelle due densità,
sti impianti anche nel 2009 Peso prod. per calibro (q) 5,1 14,5 42,0 22,0 83,6
emerge come sia economica-
(dati non riportati) e delle Valore per classe (euro) 1.779,0 5.602,0 17.480,0 10.355,0 35.215,0
mente vantaggioso, visto il dif-
prime osservazioni condotte Ferrovia ferenziale di prezzi nelle due
in altri ceraseti commercia- Media prezzi (euro/q) 347,0 387,0 417,0 470,0
ultime categorie commercia-
li realizzati di recente e con- Classi di calibro (%) 14,2 33,5 34,5 17,9 100,0
li, cercare di produrre quanti-
dotti secondo gli stessi cano- Peso prod. per calibro (q) 16,1 37,9 39,0 20,3 113,2
tativi, anche limitati, di cilie-
Valore per classe (euro) 5.568,0 14.640,0 16.253,0 9.526,0 45.988,0
ni dell’altissima densità. gie di calibro super-extra (30
• Innanzitutto si è dimostra- La produzione lorda vendibile con 5.000 piante/ha oscilla tra valori e oltre). Nel nostro caso si so-
to che il binomio portinne- compresi tra 34.000 e 62.000 euro/ha. no ottenute produzioni lorde
sto nanizzante (Gisela 5) e vendibili totali nell’ordine di
altissima densità di piantagione (5.000 mantenuti nel tempo sui livelli sperimen- 34.000 e 62.000 euro in Kordia e Ferrovia al
e 6.660 piante/ha) è in grado di contene- tati. Con una corretta gestione tecnica del quinto anno nel sistema a 5.000 piante/ha
re la vigoria delle piante di ciliegio ren- ceraseto, ed escludendo a priori eventuali e di ben 35.000 (Kordia) e 46.000 euro (Fer-
dendo possibile una gestione pressoché danni da talune calamità atmosferiche di rovia) al quarto anno nell’altra tipologia a
integrale di tutte le operazioni manuali difficile controllo, non è utopico ipotizza- 6.660 piante/ha.
completamente da terra. re per questi impianti ad altissima densità • Infine, una raccomandazione e un invi-
• Negli impianti ad altissima densità gli una durata del ciclo produttivo di una de- to a un’attenta riflessione a quanti voles-
alberi hanno iniziato a produrre già al se- cina di anni di produzioni di tali entità. sero intraprendere la strada dell’altissima
condo e terzo anno con rese oscillanti tra 5 • Ma è l’alta qualità delle ciliegie il ve- densità nel ciliegio. Innanzitutto non de-
e 9 t/ha. Al quarto anno è possibile consi- ro fiore all’occhiello del sistema. Co- vono essere generalizzati ad altre situazio-
derare l’impianto in piena produzione – me visto, con l’allevamento ad asse cen- ni – edafiche e di mercato – i positivi ri-
con rese tra 10 e 15 t/ha – e come tale può trale e la tecnica di potatura adottata si scontri agronomici ed economici registrati
rimanervi per gli anni a seguire. Non sap- riescono a produrre ciliegie di calibro in questa pur breve esperienza.
piamo ancora quanto i livelli produttivi e 28-30/30 mm e oltre in quantità prossime Inoltre, trattandosi di un sistema piut-
l’efficienza delle piante potranno essere al 90%. I riflessi economici del produrre tosto complesso e oneroso, viene richiesta
un’elevata professionalità. Infatti, non so-
Le due varietà di ciliegio oggetto della sperimentazione presso l’azienda Beltrami
di Ferrara: Kordia (a) e Ferrovia (b)
no ammessi errori nella conduzione del
ceraseto – che dovrà essere ottimale in
a b tutte le sue componenti – e tanto meno
in fase progettuale dell’impianto. •
Stefano Lugli, Stefano Musacchi
Dipartimento colture arboree
Università di Bologna
stefano.lugli@unibo.it
stefano.musacchi@unibo.it
Forme di allevamento
Le forme di allevamento e le tecniche luppata in altezza che in spessore e lar-
di potatura adottate per il ciliegio han- ghezza. Si cerca qui una forma in gra-
no subito nel tempo profonde modifiche, do di fruttificare il più vicino possibile a
adattandosi con notevole plasticità alle terra, compatibilmente con le esigenze
diverse esigenze della cerasicoltura e al- degli interventi tecnici da effettuare sot-
le condizioni tecniche e socio-economi- to chioma. La raccolta viene effettuata
che delle diverse aree produttive. I trend per lo più da terra o con l’utilizzo di pic-
attuali vanno verso tipologie di struttu- cole scale. Rientrano tra queste forme il
re e più in generale verso sistemi di im- vaso e il vasetto catalano o vaso basso a
pianto tendenti ad agevolare quanto più branche multiple e sue varianti.
possibile l’esecuzione delle operazioni Ibride. Inizialmente erano concepite co-
colturali, in primo luogo la raccolta. La me in volume, ma in grado di costituire
plasticità del ciliegio si può verificare pareti fruttificanti continue, dove quin-
considerando le diverse soluzioni di im- di la pianta è più libera di crescere in
pianti proposte per il ciliegio, alquanto altezza. In base alla vigoria del portin-
diversificate e applicabili alle differen- nesto, la raccolta viene eseguita in par-
ti condizioni aziendali e operative. Te- te da terra o con l’utilizzo di piccole sca-
nuto conto della dimensione aziendale, le oppure su carri a piattaforme laterali.
del grado di meccanizzazione e della di- Rientrano tra queste forme il fuso libe-
sponibilità di manodopera, della desti- ro, il fusetto e l’allevamento a solaxe.
nazione finale del prodotto, la scelta può Altre forme di allevamento. Sono adat-
ricadere su diverse forme. te a impianti intensivi ad alta o altissi-
Appiattite. Dove la chioma ha uno spes- ma densità di piantagione con portinne-
sore limitato ed è sviluppata secondo un sti nanizzanti in grado di creare pareti
piano verticale (parete continua). In que- fruttifere gestibili completamente da ter-
ste forme la raccolta viene normalmente ra (frutteti pedonali). Rientrano in questa
effettuata mediante l’impiego di carri a tipologia le forme a parete singola, co-
piattaforme laterali. Rientrano tra que- me l’asse centrale o cordone, e le forme a
ste forme la palmetta e la bandiera. doppia parete inclinata, come l’Y trasver-
In volume. Dove la chioma è meno svi- sale («Tatura trellis») e il V trasversale. •
L
sistemi di allevamento che hanno sosti- informazioni da una prova di confronto
a cerasicoltura veneta in questi tuito il tradizionale vaso a 3-4 branche, tra portinnesti nanizzanti realizzata, a
ultimi dieci anni ha subito una intensificazione dei sesti d’impianto, in- partire dal 1996, dall’Istituto sperimentale
forte contrazione a favore della troduzione di impiantistiche che per il ci- di frutticoltura della Provincia di Verona
vite che ha fatto «piazza pulita» liegio apparivano impensate (irrigazione, nell’ambito delle prove collegiali fatte con
di qualsiasi altra specie frutticola concor- fertirrigazione, antigrandine, antibrina, il Gruppo frutticoltura della Comunità
rente – ciliegio albicocco, melo, pesco – antipioggia), ma che contribuiscono a ele- Alpe Adria (Bassi, 2005).
con la quale si è trovata in competizione vare la produttività, migliorare la qualità I nuovi ceraseti sono stati impiantati
territoriale. Se per melo e pesco si è trat- e garantire la costanza di produzione. in piccoli appezzamenti dimostrativi, in
tato di una ridefinizione dei confini, per Di seguito vengono riportate le espe- taluni casi sfruttando le impiantistiche
il ciliegio è stata praticata una completa rienze più significative realizzate nel ve- lasciate libere da meleti espiantati e non
sostituzione in tutta la fascia pedo-col- ronese e più limitatamente nel vicentino rinnovati a causa della crisi, che già allo-
linare fino a 4-500 m slm. così che anche i più scettici si possano ra attanagliava il melo. Sesti d’impianto
Ciò ha comportato un cambiamento convincere che il ciliegio non è sinoni- quindi di 3,5-4 m tra le fila e 2,5-3 m sul-
radicale del paesaggio attualmente costi- mo di marginalità e di precarietà, ma al le file. Impiego di astoni innestati su por-
tuito da una monocoltura di vite, talora contrario di efficienza e di specializza- tinnesto Gisela 5, allevamento a spindel
su terrazzamenti sostenuti da rinnovati zione con riscontri economici, in caso e impiego di mollette o stuzzicadenti per
muretti a secco. di produzioni di qualità, che in questo favorire l’apertura dell’angolo di inserzio-
Il ciliegio si è quindi concentrato nelle momento ben poche colture riescono a ne delle branche che costituiscono i primi
fasce collinari più alte sopra i 4-500 me- raggiungere. 2-3 palchi (foto 2). (Bassi, 2008a; b).
tri; ciò ha favorito una specializzazio-
ne e un rinnovo, sia pur modesto, degli
impianti in alta collina (foto 1), che fa
ben sperare per un rilancio di una cera- Per aumentare
sicoltura «tardiva» soprattutto se estesa l’angolo di inserzione
anche ad areali montani con l’impiego delle branche
di varietà a maturazione molto tardiva,
attualmente disponibili.
Parallelamente il ciliegio ha registrato
in questi ultimi anni una serie di inno-
vazioni che l’hanno trasformato da una
coltura considerata marginale a una a
elevato reddito (Sansavini, 2008). La di-
sponibilità infatti di portinnesti semi-
nanizzanti e nanizzanti è stato il primo
passo verso una cerasicoltura specializ-
zata (Quartieri et al., 2008), rafforzato 1
da nuove varietà a frutto grosso, talvol-
Foto 1 - Recente impianto di ciliegio
ta autofertili, rapide nella messa a frut- a S. Giovanni Ilarione (Verona) irrigato
to e di buona produttività. Da qui a ri- a goccia. Foto 2 - Impiego di mollette
disegnare completamente ciò che è un per divaricare le branche 2
L’irrigazione è indispensabile
per il ceraseto fitto
BIBLIOGRAFIA scienze e lettere di Verona (in stampa).
APPROFONDIMENTO
Tipi di potatura
Sono state adottate, per ciascuna
delle due varietà, tre differenti tipo-
logie di potatura, oltre a un testimo-
ne non potato.
Potatura corta. Asportazioni ini-
ziali di circa il 30-40 % dei dardi
e del 50-60% delle gemme a fiore.
È stato applicato il modello di po-
tatura impiegato negli impianti ad
altissima densità, in cui la fruttifi-
cazione deve avvenire soprattutto
sulle gemme a fiore poste alla base
dei rami di un anno; in tal caso i 1. Potatura corta 2. Potatura lunga
rami a frutto sono stati raccorcia-
ti e speronati a 20-30 cm, con lun- 1 Alberi di Kordia sottoposti a potatura corta di produzione. Si notano i tagli
ghezze decrescenti dalla base alla di raccorciamento eseguiti su tutte le branchette e sui rami di un anno con una
cima dell’albero. lunghezza di taglio decrescente dalla base verso la cima. 2 Kordia condotto secondo
Potatura lunga. Asportazioni di cir- la tecnica della potatura lunga: le branchette di due o tre anni non sono state
ca il 15-20% dei dardi e 30-40% delle raccorciate e sono stati eliminati i rami laterali presenti alle estremità delle branche.
gemme a fiore. Si è intervenuto secon-
do il concetto di potatura lunga: per si notano soprattutto nel corso del 2009 turazione delle gemme, avrebbe probabil-
permettere una crescita uniforme dei (in cui è stato asportato solo il 4% delle mente determinato un maggior numero
dardi, sui quali si otterrà buona parte formazioni fruttifere) dove, rispetto alle di gemme a fiore per pianta.
della produzione, la branca fruttifera prove di potatura lunga e intermedia e alla Potatura lunga. Gli effetti della po-
non viene raccorciata, ma viene alleg- tesi non potata, la distribuzione dei punti tatura lunga sono evidenti soprattutto in
gerita attraverso l’eliminazione dei di fruttificazione è chiaramente a favore Kordia dove, al secondo anno di inter-
rami laterali (Simard, 2006). delle gemme a fiore, sia in Ferrovia (78 vento (2009) in seguito alle asportazioni
Potatura intermedia. Asportazioni gemme/pianta contro 34 dardi/pianta), ma del 30% di dardi e gemme a fiore, è stato
di circa il 25-30% dei dardi e 30-40% soprattutto in Kordia (210 gemme/pianta conteggiato un elevato numero di dar-
delle gemme a fiore. Si è operato con rispetto a 74 dardi/pianta). di per pianta (173) a differenza delle al-
una tipologia di potatura intermedia Non è stato effettuato alcun intervento tre due tipologie di potatura, oltre a una
tra le due precedenti, intervenendo di potatura estiva che, migliorando la ma- buona carica di gemme a fiore (204 gem-
cioè con tagli di raccorciamento sul-
le branchette più deboli, adottando
invece la potatura lunga su quelle
più vigorose.
Non potato. Le piante, in entrambi
gli anni, non hanno subìto alcun in-
tervento cesorio.
Rilievi effettuati. Gli interventi di
potatura sono stati effettuati al bru-
no, poco prima della ripresa vege-
tativa. Ognuna delle tesi di potatu-
ra è stata applicata a un blocco di 18
piante; all’interno di ciascun blocco
sono state scelte 4 piante rappresen-
tative sulle quali sono stati effettuati
i seguenti rilievi:
● peso del legno di potatura (kg);
● numero dei dardi e delle gemme
fiorifere asportati con la potatura;
● numero di dardi e gemme fiorifere
rimasti in pianta dopo la potatura;
● entità della produzione (kg); 1. Potatura intermedia 2. Non potato
● calibratura dell’intera produzione
secondo le classi di pezzatura com- 1 Alberi di Kordia condotti secondo la potatura intermedia: tagli energici
mercialmente in uso (calibri da 18 a di raccorciamento sulle branchette più deboli e su quelle presenti nella parte alta
dell’albero; potatura lunga sulle branchette basali più vigorose. 2 Kordia con alberi
32 mm di diametro). • non sottoposti ad alcun intervento di potatura
80
40
20
0
Corta Lunga Inter- Non Corta Lunga Inter- Non
media potato media potato
Kordia Ferrovia
Tipi di potatura
>30 28-30 26-28 24-26 <24
La migliore percentuale di ciliegie ricadenti nei diametri
commerciali (>28 mm) si è avuta con la potatura corta
sia in Kordia sia in Ferrovia. La non potatura invece penalizza
Particolare della fruttificazione delle due varietà oggetto
il calibro delle ciliegie.
della sperimentazione: Kordia (sinistra) e Ferrovia (destra)
Nella cultivar Ferrovia, invece, sono la classe 30 mm e oltre, mentre la collo- È altrettanto vero che aumentando ul-
state inferiori le differenze registrate tra cazione del prodotto nelle classi di pez- teriormente la densità d’impianto (oltre
le diverse tecniche di potatura: si è infatti zatura inferiori (diametro < 26 mm) è 5.000 piante/ha), la distribuzione della fa-
passati dal 66% delle drupe con diametro stata fortemente influenzata, soprattutto scia produttiva dovrà necessariamente es-
> 28 mm delle piante gestite secondo la in Kordia, dalla non potatura. sere prossima all’asse centrale della pianta,
potatura intermedia al 56% di quelle rac- obiettivo raggiungibile adottando forme di
colte dalle piante non potate (grafico 1) Quale potatura allevamento idonee (ad esempio asse co-
Inoltre la potatura corta ha favorito lonnare) e adeguate tecniche di potatura
una maggiore distribuzione di drupe nel-
è la migliore? (ad esempio potatura corta).
Dall’indagine condotta sull’influenza Occorre comunque precisare che un
APPROFONDIMENTO di tre diversi modelli di potatura in un biennio di dati non può dare risposte
ceraseto ad alta densità, emergono alcu- definitive in merito alla migliore tecni-
Per capire ne considerazioni. Innanzitutto, i livelli
produttivi registrati (al 4° e 5° anno) sono
ca di potatura da utilizzare in queste ti-
pologie di impianti, sia perché oltre agli
le analisi statistiche stati inferiori rispetto a quelli raggiun- effetti immediati sulla morfologia della
ti con densità doppie e allevamento ad chioma questi interventi ne esercitano
Significatività: i valori affiancati asse colonnare da altre tipologie di im- altri legati alla fisiologia e quindi alla
dalla stessa lettera non sono diffe- pianti fitti testati in ambienti differenti successiva risposta della pianta.
renti da un punto di vista statistico rispetto a quello oggetto della presente Michelangelo Grandi, Riccardo Correale
anche se i risultati sembrano diversi. indagine (a fusetto). Stefano Lugli
Mentre le tesi sperimentali che pre- Nonostante ciò dalla sperimentazio- Dipartimento di colture arboree
sentano lettere diverse (ad esempio ne si evince come, tra le diverse tecniche Università di Bologna
«a» e «b») nel 95% dei casi sono dif- impiegate, la potatura lunga sia risulta-
ferenti secondo il test statistico uti- ta una pratica che può essere applicata Gli autori ringraziano Romano Amidei
lizzato SNK (solo nel 5% dei casi la con successo anche in impianti ad alte e Michele Giori per la collaborazione tecnica
differenza tra i valori è dovuta al ca- densità (fino a 2.500 piante/ha) allevati a e l’Az. agr. Giuseppe e Mauro Marchetti
di Crevalcore (Bologna) per l’ospitalità
so e non a reali differenze tra le tesi). fusetto poiché garantisce le più alte per- concessa per l’esecuzione della prova.
Qualora inoltre i risultati riportino formance produttive (8 t/ha in Kordia e
contemporaneamente due lettere (ad 6,2 t/ha in Ferrovia, media del biennio)
esempio, «ab») significa che tali valo- senza penalizzare il calibro delle ciliegie. Per commenti all’articolo, chiarimenti
ri non sono differenti statisticamen- Meno soddisfacenti sono invece apparsi i o suggerimenti scrivete a:
te né dal valore che riporta la lettera risultati conseguiti con la potatura corta redazione@informatoreagrario.it
«a» né da quello che riporta la lettera e intermedia in quanto, pur premiando,
«b», mentre lo sono rispetto a quelli specie nella potatura corta, la pezzatura, Per consultare gli approfondimenti
e/o la bibliografia:
che riportano la lettera «c». i bassi livelli produttivi per singola pianta www.informatoreagrario.it/rdLia/
A cura della Redazione non permettono di perseguire rese etta- 10ia38_5364_web
riali paragonabili alla potatura lunga.
I
l ciliegio presenta una forte domi- taggio della zona basale viene ulterior- moderni ceraseti si deve perseguire un
nanza apicale e una forte acrotonia. mente peggiorato dalla rapida forma- approccio integrato. In primo luogo, è
La prima tende a favorire l’allunga- zione di legno secondario che porta in necessario modificare la crescita cor-
mento del germoglio in crescita senza alcuni casi alla espulsione delle gemme relativa epi-ipogea, cioè aero-radicale,
ramificazione anticipata (sillettica). La presenti, che faticano a germogliare e per ridurre l’allungamento medio dei
seconda favorisce lo sviluppo dei ger- non possono neanche diventare laten- germogli; questo concede più tempo e
mogli originatisi nella parte terminale ti. Se negli anni seguenti le gemme ba- maggiori risorse nutrizionali nei rami
del ramo dopo la fase di germoglia- sali originano dardi, questi non sempre misti e nei brindilli alle gemme laterali
mento acroblastico che tende a favo- producono una fruttificazione signifi- basali e mediane per poter differenzia-
rire le gemme apicali, subito dopo l’in- cativa e talvolta rimangono inerti. In re a fiore, o per poter formare nei rami
verno. L’acrotonia porta alla crescita sintesi nelle posizioni mediane e basali misti lunghi dopo il germogliamen-
preferenziale del germoglio apicale e di rami o branche molto vigorose si ha to dardi riproduttivi di buona qualità.
dei tre o quattro germogli sub termina- una scarsa differenziazione a fiore e i Per modificare il rapporto aero radi-
li (verticillo apicale). La combinazione dardi rimangono vegetativi o muoiono. cale può essere necessario utilizzare
di questi due attributi fisiologici porta Di conseguenza, per raggiungere una un portinnesto debole e aumentare la
a uno svantaggio molto evidente delle produzione elevata si deve attendere densità di piantagione per indurre una
gemme presenti nelle zone mediane e che la ramificazione terminale negli limitata crescita radicale e avere una
basali dei rami molto vigorosi (Fig. 1 anni diminuisca di vigore e che i dardi forte tendenza riproduttiva. Tuttavia,
e 2). formatisi nella zona apicale possano va ricordato che nei primi anni serve
differenziare a fiore. comunque un buon germogliamento
La formazione delle gemme primaverile per avere una ramificazio-
a fiore Crescita correlativa ne elevata e un certo numero di gem-
chioma/radice me che evolvono a dardo.
Sui rami molto vigorosi le gemme Sono quindi necessarie applicazio-
basali possono usufruire scarsamente Per affrontare il problema del ritardo ni di azoto a fine inverno in dosi suffi-
delle riserve e al germogliamento so- di entrata in produzione conseguente a cienti per una buona crescita primave-
no in ritardo rispetto alle gemme che si questo comportamento e per controlla- rile (30-50g a pianta negli impianti ad
18 FRUTTICOLTURA - n. 4 - 2014
FRUTTICOLTURA - n. 4 - 2014 19
20 FRUTTICOLTURA - n. 4 - 2014
FRUTTICOLTURA - n. 4 - 2014 21
Tab. 1 - Schematizzazione delle possibili interazioni fra varietà, portinnesto e sistemi di impianto nel ciliegio
Densità 1 - Bassa 2 - Media 3 - Alta 4 - Altissima
Portinnesti Vigorosi Vigorosi e Seminanizzanti Nanizzanti e Seminanizzanti Nanizzanti
Precoce messa a frutto.
Precoce messa a frutto.
Lenta messa a frutto. Messa a frutto intermedia. Produttività elevata. Facile
Produttività buona o elevata.
A - Varietà a bassa fertilità Produttività incostante. Produttività buona. Difficile controllo vegeto-produttivo.
Facile controllo vegeto-
(es. Early Star, Regina, Difficile controllo vegeto- controllo vegeto-produttivo. Buona qualità. Soluzione
produttivo. Buona qualità.
Sweet Early) produttivo. Buona qualità. Buona qualità. Soluzione non ottimale su terreni fertili
Soluzione ottimale. Potatura:
Soluzione non ottimale ottimale e irrigui. Potatura: lunga,
lunga
almeno inizialmente
Messa a frutto medio
Messa a frutto intermedia. Messa a frutto precoce.
precoce. Produttività buona Messa a frutto molto
Produttività buona o elevata. Produttività elevata. Facile
B - Varietà a media fertilità o elevata. Facile controllo precoce. Produttività elevata.
Discreto controllo vegeto- controllo vegeto-produttivo.
(es. Black Star, Grace Star, vegeto-produttivo. Ottima Controllo vegeto-produttivo
produttivo. Ottima qualità. Ottima qualità. Soluzione
Kordia, Ferrovia, Samba, qualità. Soluzione ottimale impegnativo. Buona qualità.
Buona soluzione su terreni ottimale su terreni fertili e
Summit) anche su terreni meno fertili Solo su terreni fertili e irrigui.
di media fertilità anche non irrigui. Potatura: lunga nei
e irrigui. Potatura: lunga nei Potatura: corta
irrigui. Potatura: lunga primi anni
primi anni
Messa a frutto medio
Messa a frutto precoce. Messa a frutto molto Messa a frutto precocissima.
precoce. Produttività elevata.
Produttività elevata. Facile precoce. Produttività elevata. Produttività elevata. Difficile
Facile controllo vegeto-
C - Varietà a alta fertilità controllo vegeto-produttivo. Controllo vegeto-produttivo controllo vegetativo.
produttivo. Ottima qualità.
(es. Giorgia, Lapins, Ottima qualità. Soluzione impegnativo. Buona o ottima Influenza negativa sulla
Soluzione ottimale anche
Sweetheart, Staccato) ottimale su terreni a media qualità. Soluzione ottimale qualità. Soluzione non
su terreni a media fertilità e
fertilità purchè irrigui. su terreni fertili e irrigui. ottimale anche su terreni
non irrigui. Potatura: corta,
Potatura: corta, da subito Potatura: corta fertili e irrigui
da subito
In verde soluzione ottimale; in rosso soluzione a rischio
concetti e delle possibili interazioni deboli e alte densità o varietà molto tività e qualità dei frutti. Rivista di Frutticol-
viene riportata nella tabella 1: su sfon- fertili su soggetti di medio vigore con tura, 5: 38-47
Grandi M., Correale R., Lugli S. (2010b). Meglio
do rosso sono riportate le combinazio- densità medie o medio alte). la potatura lunga nel ciliegio ad alta densità.
ni varietà-portinnesto-densità conside- L’Informatore Agrario, 38: 63-66.
rate non ottimali (es. varietà poco ferti- Bibliografia Lugli S., Musacchi S. (2009) - L’alta densità nel
ciliegio assicura produzioni e qualità. L’In-
le su soggetto vigoroso e bassa densità Gagliardi F., Serra S., Bucci D., Lugli S., Musac- formatore Agrario, 46: 34-38.
di impianto o, viceversa, varietà ad alta chi S. (2013). Development of training sy- Neri D., Massetani F., Giorgi V. (2009). La pota-
fertilità su soggetti nanizzanti e densità stems for high-density planting sweet cher- tura. Edagricole, pp 370.
molto alte); su sfondo verde sono evi- ry. VII Cherry Symposium 2013, Plasencia,
Spain. Acta Horticulturae, In press. ringraziamenti
denziate le condizioni ritenute ottimali Grandi M., Lugli S., Correale R., Quartieri M. Gli autori ringraziano l’Azienda Zanoli Emilia
(es. varietà a bassa fertilità su soggetti (2010a). Influenza dei portinnesti su produt- per l’ospitalità concessa per le prove. ■
22 FRUTTICOLTURA - n. 4 - 2014