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01 Il territorio pagina 4
02 Il clima pagina 6
11 Ricette pagina 34
3%
boschi e foreste, prati e pascoli e aree urbanizzate.
10 %
Nell’ambito dell’UE, l’Alto Adige è il maggior fornitore di
18.400 ha
mele biologiche. Quasi il 25 % di tutte le mele bio prodotte
in Europa proviene dal territorio altoatesino. 1/4
Aziende a conduzione familiare
Sono appena 7.000 i melicoltori altoatesini: in media,
ciascuno di essi opera su 2,5 ha. La maggior parte delle BIO
aziende è a conduzione familiare.
2,5 ha Le varietà
Per 13 varietà di mele è ammesso l’utilizzo della denominazione di origine “Mela Alto Adige IGP”.
L’indicazione IGP sta per “Indicazione Geografica Protetta” ed è un marchio che garantisce
la tradizione e l’origine del prodotto.
OGRAF
GE IC
E
ICAZION
A
PROTETTA
13 varietà
D
IN
• •
7.000
pag. 4 pag. 5
02 Il clima Posizione
geografica
... durante la fioritura, L’Alto Adige è la provincia
in primavera, è possibile
Clima alpino-mediterraneo che si verifichino
gelate tardive.
italiana situata più a nord,
al confine tra Italia,
Austria e Svizzera.
N
Altitudine
200-1.000 m s.l.m.
Ogni varietà predilige specifiche condizioni
Primavera ricca estate notti fresche microclimatiche: alcune preferiscono le elevate
di precipitazioni calda in autunno temperature del fondovalle, altre il freddo pungente
tipico dell’alta quota (oltre 1.000 m s. l. m. )
Precipitazioni 1.000 m
800 mm/anno 200 m
Nei mesi durante i quali si
registrano valori termici elevati in assenza
di precipitazioni, l’irrigazione delle piante Irrigazione antibrina
<0° C
deve essere adeguata al fabbisogno.
Gelate tardive
300 giorni
di mercurio scende al di sotto di 0 °C,
i frutticoltori attivano l’impianto di irrigazione
2.000 ore/anno
antibrina: l’acqua distribuita ricopre i fiori
e si solidifica. All’interno dello strato di ghiaccio
si libera calore, impedendo che la temperatura
I frutti acquisiscono le loro particolari caratteristiche scenda al di sotto del punto di congelamento.
qualitative interne ed esterne grazie all’elevato numero In questo modo i fiori non possono subire danni
di ore di irradiazione. né qualitativi né quantitativi.
pag. 6 pag. 7
Lago Bajkal
Russia
03 La storia del
melo Kopeth
Kazakistan
Ma
Il melo viene innestato
Mar Nero a
Set
rC
la
Roma del
asp
Pamir
Istanbul Tian Shan
Via
io
Lanhou
Atene Cina
Mar Mediterraneo Via Xi'an
de Iran
lla Afghanistan
Se
ta Baghdad
4 5 6
“Il giardino di La costruzione Evoluzione nel
meli” in Alto Adige della ferrovia ... XX secolo
1 2 3
Per molti secoli, i meli
furono coltivati per
l’autoapprovvigionamento
... del Brennero, nel 1867,
facilitò e incentivò
l’esportazione di mele.
Fino alla metà del XIX
secolo non si conoscevano
metodi efficaci per
Le prime piante delle famiglie contadine La mela altoatesina era la difesa da parassiti e
e piantati intorno allora un bene di lusso e patogeni del melo.
di melo ... Attraverso la I Romani alle loro abitazioni. raggiunse le corti imperiali Negli anni ’20 del XX secolo
Via della Seta ... ne hanno ereditato Il trasporto della frutta di Vienna, Berlino e si diffusero alcune impor-
... sono cresciute San Pietroburgo. tanti novità tecnologiche
in Kazakistan. la coltivazione ... oltre i confini fu affidato
a “portatori di gerle” e a I commercianti allestirono come il trattore, le irroratri-
Ancor oggi, nel Paese si ... una delle prime vie carrettieri che, con i loro in quel periodo i primi ma- ci, le pacciamatrici ecc.
possono ammirare foreste commerciali tra la Cina ... dai Greci e l’hanno mezzi trainati da cavalli, gazzini per la conservazione L’altezza delle piante fu
di meli selvatici. e la Grecia, il melo diffusa nei Paesi con- superavano i passi alpini della frutta. mantenuta sempre più
In kazako, il significato del è arrivato in Europa quistati. in direzione nord. Alla fine del XIX secolo bassa e vennero messe
nome della antica capitale occidentale. Nel Medioevo la melicoltu- furono fondate, nel Burgra- a dimora nuove varietà di
Alma-Ata (oggi Almaty) I Greci lo hanno ra era praticata prevalente- viato, le prime cooperative melo (Golden Delicious,
è “padre delle mele”. coltivato e innestato. mente nei monasteri. frutticole. Morgenduft, Jonathan).
pag. 8 pag. 9
04 Le cure colturali durante l’anno
Primavera Estate
In primavera, durante la fioritura, si pongono le basi per Durante la stagione estiva, i frutticoltori controllano
la raccolta. I frutticoltori mettono ora a dimora le giovani con regolarità la densità di popolazione di insetti
piante allevate nei vivai e nel contempo devono prestare Cure colturali Parassiti utili e di parassiti. Se necessario, ricorrono
la massima attenzione alle piante già in produzione. all’impiego solo di fitosanitari rispettosi
L’andamento meteorologico è uno dei maggiori fattori Messa a dimora Cure colturali dell’ambiente che, secondo il protocollo AGRIOS,
di rischio: le gelate e le grandinate sono gli eventi che non minano la salute dell’utilizzatore né di chi opera nei
hanno gli effetti più devastanti sulla resa e quindi sulla Fioritura Irrigazione frutteti, sono efficaci nei confronti dei parassiti, rispetta-
raccolta. Dov’è possibile, ai frutticoltori non rimane altro no gli insetti utili e altre specie animali e producono una
che difendere la propria produzione con l’irrigazione Controllo della Pacciamatura scarsa quantità e un numero ridotto di residui. Tra le ope-
razioni colturali che si praticano in questo periodo ci sono
antibrina e con le reti antigrandine. Il colore e il tipo temperatura il cosiddetto diradamento, cioè l’eliminazione manuale dei
di queste ultime sono prescritti dalla legge. In genere,
frutti in sovrannumero o danneggiati, e la formatura, cioè
le reti rimangono distese sopra il frutteto solo per un Irrigazione antibrina l’asportazione o la legatura verso il basso dei rami troppo
periodo limitato e in particolare quando è più elevato
vigorosi. Se le condizioni meteorologiche decorrono sicci-
il rischio di grandinate. Api tose è necessario attivare l’impianto di irrigazione a goccia.
I frutticoltori, inoltre, agiscono in stretta collaborazione
con gli apicoltori locali per fare in modo che i loro Questo metodo contribuisce in misura sostanziale al
impianti vengano visitati da un numero sufficiente risparmio della risorsa naturale acqua, che viene distribuita
di popolazioni di api, responsabili dell’impollinazione sotto forma di gocce nell’immediato intorno della base
dei fiori. del tronco e la sua evaporazione è quindi molto scarsa.
Un’altra attività importante estiva è la "pacciamatura"
tra le file di meli, l’erba viene falciata e non viene raccolta
perché diventi un’importante fonte di nutrimento per
i microrganismi che vivono nel sottosuolo.
pag. 10 pag. 11
Estate / Autunno Inverno
È il momento dello sprint finale: i frutticoltori In inverno le piante vengono potate.
altoatesini si preparano alla raccolta. L’esecuzione corretta di questa operazione
Con un “test di maturazione” è premessa fondamentale per garantire
si valuta lo stato delle caratteristiche la qualità della raccolta dell’anno
organolettiche delle mele, ovvero successivo. Con la potatura, la chioma
grado zuccherino, compattezza della polpa, delle piante assume una forma conica,
degradazione dell’amido e acidità – e sulla base dei simile a quella di un abete. Questa struttura
valori di questi parametri si definisce la finestra di delle piante facilita la penetrazione della luce anche
raccolta tipica per ciascuna varietà. In Alto Adige, all’interno della chioma, il che è decisivo per ottenere una
la raccolta delle mele ha inizio a metà agosto (Gala) buona qualità dei frutti e produzioni regolari. In questa
e termina in novembre (Cripps Pink – varietà club stagione, inoltre, i frutticoltori possono frequentare corsi
Pink Lady®). L’operazione è rigorosamente manuale e partecipare a giornate dedicate o a convegni per la loro
e viene eseguita con grande cura e attenzione. formazione e il loro aggiornamento.
Per completare la raccolta, spesso sono necessari
più passaggi. Una volta conclusa questa operazione,
il frutticoltore effettua un prelievo di terreno e procede
alla sua concimazione.
Se è pianificato l’allestimento di un nuovo impianto, Ago
le piante di melo più datate vengono estirpate con i loro
apparati radicali e si esegue una lavorazione del terreno
per favorirne l’arieggiamento. Nov
pag. 12 pag. 13
05 La melicoltura: produzione
integrata e biologica
Produzione integrata
Da oltre 30 anni l’Alto Adige è, in Europa, un precursore per
la produzione integrata. Nella terra delle mele si applicano
le severe linee-guida AGRIOS, che in molti ambiti defi- 30 anni
niscono standard qualitativi ben superiori a quelli fissati
Entrambe le modalità si fondano sul potere intrinseco della natura e sul conseguimento di un per legge. Ne è un esempio il limite massimo di residui di
naturale equilibrio tra insetti utili e parassiti. Nel caso in cui un parassita prenda il sopravvento fitosanitari ammesso in Europa. Per ottenere la certifica-
o si manifesti il rischio di comparsa di una malattia il frutticoltore ricorre all’impiego di prodotti zione AGRIOS, sulle e nelle mele può essere rilevata una
fitosanitari selezionati e sottoposti a rigidi controlli. quantità e un numero pari al 50 % del LMR (limite
La differenza tra le due modalità di produzione sta proprio nella scelta di questi prodotti. massimo residuale) ammesso dalla legge. La produzione
I frutticoltori biologici rinunciano all’utilizzo di fitosanitari di origine chimico-sintetica e frutticola sulla base del protocollo AGRIOS prevede la
preferiscono impiegare prodotti per la difesa di esclusiva origine naturale. Specifiche norme pratica di cure agronomiche "naturali" e una coltivazione
approvate dalle diverse organizzazioni di frutticoltori regolamentano la convivenza pacifica tra rispettosa delle risorse naturali. Il protocollo prevede
produttori biologici e produttori che eseguono la produzione integrata. inoltre che il frutticoltore abbia una formazione professio-
nale e che frequenti regolarmente corsi di aggiornamento.
I prodotti fitosanitari sono ammessi solo se non si dispone
di alternative efficaci per la protezione del raccolto.
90 % Produzione biologica
Nella melicoltura biologica si distingue tra produzione
produzione integrata bio-organica e biodinamica, che mantengono comunque il
1980
comune obiettivo di rispettare il sensibile equilibrio natu-
rale. I primi pionieri altoatesini cominciarono a produrre
mele secondo i canoni della produzione biologica già negli
anni ’80 del XX secolo. In seguito si sono sviluppati due
orientamenti:
Produzione bio-organica
bio- Coltivazione secondo metodi naturali, rinunciando
dinamica all’impiego di prodotti fitosanitari e concimi di origine
chimico-sintetica.
10 %
Produzione biodinamica
Coltivazione che rispetta le premesse della produzione
bio-organica e fa riferimento alle indicazioni di Rudolf
Steiner, secondo cui è necessario verificare che ogni opera-
produzione biologica
bio- zione agronomica sia inserita nel contesto dell’ecosistema
organica globale. Si tiene inoltre conto degli influssi astrali sullo
sviluppo delle piante e sull’efficacia delle cure colturali.
pag. 14 pag. 15
Difesa fitosanitaria
1m 2
4
Per AGRIOS e per BIO, il concetto della
difesa fitosanitaria va ben oltre l’impiego DIFESA FITOSANITARIA
dei fitosanitari e coinvolge le tematiche DIRETTA
della salute delle piante, della Solo se tutti i passi preceden-
controllo chimico
prevenzione e dell’analisi del rischio. temente descritti non risultano
dei parassiti
La piramide della difesa è un filo sufficientemente efficaci si
conduttore, per i frutticoltori ricorre all’impiego di prodotti
altoatesini. Secondo questo
modello comportamentale,
per garantire la salute delle
fitosanitari di origine chimica.
4.000
organismi terricoli
piante si deve ricorrere Biodiversità
dapprima a metodi naturali
3
DIFESA FITOSANITARIA Tutte le linee-guida per la coltivazione e la difesa fito-
(livelli 1 + 2 della piramide)
CURATIVA sanitaria del melo, sia per la produzione biologica che
e solo in seguito
L’attacco di un parassita viene integrata, favoriscono la biodiversità biologica. Nei meleti
all’impiego di
protezione biologica contrastato dapprima con mezzi altoatesini si trovano numerose specie animali e vegetali.
prodotti
delle piante biologici, fisici o biotecnici. Studi su base scientifica compiuti nel 2014 confermano
fitosanitari. su base biologica,
che, ad esempio, in un solo metro quadrato di terreno col-
fisica o biotecnica
tivato a melo (a produzione integrata) vivono oltre 4.000
organismi terricoli. La molteplicità di specie presente nei
meleti, inoltre, viene ulteriormente stimolata con la costru-
MONITORAGGIO zione di laghetti e di altri elementi strutturali e con semine
Quando, nonostante tutte le di diverse specie vegetali verdi e a fiore nelle
2
analisi del
misure preventive, non sia possibile
garantire la salute delle piante,
si attivano sistemi di monitoraggio
corsie di transito.
1
DIFESA FITOSANITARIA
INDIRETTA
Coltivazione di varietà di melo Oltre a tutto ciò, i frutticoltori altoatesini prestano
tolleranti/resistenti, favorire la la massima attenzione alla tutela delle api.
presenza di antagonisti naturali, In Alto Adige si coltivano numerose specie di piante
adeguate lavorazioni del terreno, fruttifere, come meli, albicocchi, ciliegi, peri, vite ecc.
salute delle piante
varietà resistenti irrigazione, rotazione colturale ecc. Tra i meli crescono poi molte specie di piante verdi,
a fiore e aromatiche.
pag. 16 pag. 17
06 Il percorso di una mela:
dal cassone al supermercato
Conservazione
0,5 °C 2,5 °C
O2
Raccolta e conferimento da parte dei frutticoltori
320 kg
Ago
Nov
Infine, le mele vengono conservate
Tecnica di Tecnica di
in celle refrigerate (intermedie o a
conservazione in AC conservazione con 1-MCP
scaffali) ad una temperatura di
La raccolta ha inizio a metà agosto Organizza- ca. 0,5 - 2,5 °C in presenza di una bassa
con la varietà Gala e termina zioni com- concentrazione di ossigeno.
a novembre con la varietà club merciali In queste condizioni, il processo
Cripps Pink (Pink Lady®). 0,5 °C 2,5 °C 0,5 °C 2,5 °C di maturazione delle mele rallenta e
Ogni varietà dev’essere raccolta al i frutti cadono in una sorta di letargo.
momento ottimale di maturazione, Questo stato viene mantenuto fino
in modo da poter garantire la qualità
e la conservabilità dei frutti.
O2 1-MCP alla fuoriuscita dalle celle.
Questo sistema di conservazione
(AC – atmosfera controllata) consente
Le mele raccolte vengono sistemate 1-2 % di conservare fino a 12 mesi le mele
in cassoni della capacità di circa fresche come appena raccolte.
320 kg, che sono poi trasportati presso Si può ricorrere anche ad altre
l’edificio nel quale le mele vengono tecniche di conservazione che rallen-
stoccate in celle di refrigerazione. tano il processo di maturazione delle
mele dopo la raccolta e ne mantengo-
La raccolta è manuale, no a lungo la freschezza.
cioè ogni mela viene staccata Un’altra tecnologia di conservazione
dalla pianta dal frutticoltore o prevede il trattamento delle mele
da un aiutante (spesso uno studente, con 1-MCP, un gas che inibisce l’attivi-
un operaio anziano o tà dell’etilene, un ormone naturalmen-
un lavoratore stagionale).
Muletti, pedane mobili 12 mesi
conservabilità
oltre 12 mesi
conservabilità
te prodotto dalle mele in maturazione.
Con questa tecnica, utilizzata in caso
per la raccolta e ceste facilitano di trasporti in Paesi molto lontani,
l’attività degli operatori. non si originano residui sui o nei frutti.
pag. 18 pag. 19
Selezione e tracciabilità
2 kg 12 kg
trasformazione di bucce di mele.
Quantità maggiori sono proposte
in sacchetti da 1 - 2 kg e in plateau
da 2 - 12 kg.
Una volta cerniti, i frutti vengono imballati secondo i dettami del cliente e a questo inviati. Un codice a
barre, applicato sui cassoni al momento del conferimento, garantisce la tracciabilità delle mele in essi
contenute. Grazie ad una precisa documentazione e al severo controllo cui è sottoposta, ciascuna mela
può essere tracciata fino ai frutticoltori che l’hanno prodotta.La cooperativa predispone il controllo
della qualità delle mele: I frutti devono presentare caratteristiche corrispondenti ai dati tipici della
varietà (calibro, forma e colorazione uniformi), sui frutti devono essere state effettuate le analisi
residuali e le mele devono essere etichettate in modo che sia garantita la loro completa tracciabilità.
4 mele 6 mele 8 mele 1 kg 2 kg 7.000
7.0
pag. 20 pag. 21
07 La melicoltura altoatesina in breve VOG
VOG (Consorzio delle Cooperative Ortofrutticole
dell’Alto Adige), costituito nel 1945, è, a livello
europeo, la più importante organizzazione com-
Il sistema cooperativistico
Il successo della mela altoatesina si deve alla collaborazione
7.000 merciale che si occupa di mele. 4.600 frutticoltori
producono ogni anno oltre 600.000 t di mele che
vengono smerciate con i marchi Mela Alto Adige
di molte persone, aziende e organizzazioni. IGP e Marlene®. VOG propone anche una linea di
Coo-
perative
4.600
Sono appena 7.000 le famiglie contadine che curano i propri varietà club e di mele biologiche contraddistinte Orto-
frutticole
frutteti. Un sistema cooperativistico le supporta e ne pro- dai marchi Biosüdtirol e Bio Marlene®.
muove l’attività. In Alto Adige, accanto alle cooperative e alle
organizzazioni commerciali c’è un’intera rete di istituzioni
che opera nel mondo frutticolo e che lo sostiene. Solo grazie VI.P
ad essa, le aziende familiari hanno la possibilità di praticare L’Associazione delle Cooperative Ortofrutticole
la melicoltura ai massimi livelli di qualità. della Val Venosta riunisce oltre 1.700 frutticoltori
venostani. I soci producono ogni anno 320.000
t di mele, piccoli frutti, albicocche, ciliegie e
ortaggi. Il marchio Val Venosta garantisce la loro
origine e provenienza da un territorio con carat-
Coo-
Coo- teristiche pedoclimatiche ottimali per la melicol- perative
1.700
perative Aste Venditori tura. A conferma di ciò c’è l’elevata produzione di Orto-
Orto- Frutta privati frutticole
frutta biologica.
frutticole
1.500
Frutta
Consorzio Mela Alto Adige a metà ottobre, le mele vengono poi vendute al
miglior offerente.
Il consorzio Mela Alto Adige, fondato nel 2000, è la strut- Qui è possibile consultare un
tura-ombrello che raggruppa tutte le organizzazioni che in prospetto delle diverse istituzioni e
Alto Adige si occupano di commercializzare la frutta. degli operatori del mondo frutticolo Fruttunion
Il suo compito principale consiste nel portare avanti gli altoatesino: Fruttunion è l’associazione dei grossisti ortofrutti-
interessi e l’attività, in veste di consorzio tutela, relativa al coli altoatesini (export e import) e cura gli interessi
marchio europeo Mela Alto Adige IGP. I soci del Consorzio dei propri soci predisponendo diverse attività di Venditori
Mela Alto Adige sono VOG, VI.P, Fruttunion e Asta Frutta marketing in occasione di fiere e altre manifesta- Privati
pag. 22 pag. 23
Scandinavia
08 La commercializzazione
nel mondo
Germania
Mongolia
Spagna
Italia
Paesi arabi
Sri Lanka
Etiopia
Le mele rappresentano il primo
e più importante prodotto
di esportazione dell’Alto Adige.
Maldive
40 %
Importanti mercati di esportazione sono ...
Ogni anno, le mele altoatesine ... Spagna, Germania e Paesi scandinavi. Un altro mercato
raggiungono piú di 60 Paesi. fondamentale, già da anni emergente, è l’area dei Paesi
Il mercato principale è rappresentato arabi e nord-africani. Le mele altoatesine sono però
dall’Italia (percentuale media richieste e smerciate anche in altri Paesi orientali quali
pari al 40 %). Qatar, Sri Lanka, Maldive, Mongolia ed Etiopia.
pag. 24 pag. 25
09 Varietà, varietà club e marchi
• •
e produzione devono di controllo metà ottobre - metà giugno fine settembre - giugno agosto - fine febbraio
avvenire in Alto Adige
pag. 26 pag. 27
Il Consorzio Varietà club
Le varietà club – come Pink Lady®, Kanzi®, yello® e Jazz™ – si presentano con i propri marchi.
Mela Alto Adige Queste varietà di melo sono caratterizzate dalla loro gestione “centralizzata” da parte di un club
che ne fissa le modalità di coltivazione e i criteri qualitativi che il frutticoltore è tenuto a rispettare.
Generalmente, il numero di giovani piante che possono essere messe a dimora è limitato e i frutti-
riunisce 3 marchi coltori devono sottoscrivere una licenza di coltivazione con il detentore di questi diritti (club).
pag. 28 pag. 29
10 Informazioni utili 10
giorni
Come conservare
le mele a casa
In casa le mele dovrebbero essere
conservate in una cantina fresca o in
I componenti della mela 7.000 frigorifero. In l’inverno si può utilizzare
Le mele sono costituite per l’85 % da acqua e per questo sono dissetanti. Contengono una quantità anche una struttura all’aperto.
minima di lipidi e numerosi componenti ad alto valore nutrizionale (vitamine, minerali e composti
fitochimici secondari). È da evidenziare il contenuto in vitamina C: con un valore medio di
12 mg/100g, una mela copre il 15 % del fabbisogno quotidiano. Questo dato varia in funzione della
varietà, del grado di maturazione, del momento della raccolta e del tipo e della durata della conser-
vazione. 100 g di mela forniscono 53 kcal, che in gran parte derivano dal fruttosio, zucchero facil- Le mele non possono essere conservate in presenza di
mente digeribile. Il sangue trasporta il fruttosio direttamente ai muscoli, dove viene trasformato in altri frutti: l’etilene che viene prodotto ed emesso, infatti, La durata della conservazione
energia. accelera il processo di maturazione degli altri frutti. aumenta se si mettono le mele in
sacchetti di plastica ermetici. Nei
85 % 12
mg/100 g Trasformazione
portafrutta di casa, le mele non
dovrebbero rimanere per più di 10
giorni. I frutti tagliati dovrebbero
acqua vitamina C Dalla trasformazione delle mele si ottengono essere consumati o trasformati subito.
svariati prodotti:
Sapete che il motto “Una mela al
giorno leva il medico di torno” è stato
confermato anche scientificamente?
Succo di mela filtrato e non filtrato.
pag. 30 pag. 31
pag. 32 pag. 33
1 3
1
1
11
3 1
4
1 1
1
Ricette Ripieno: lavare e sbucciare le mele, togliere il torsolo, tritare e amalgamare con
gli altri ingredienti.
4
1
3 mele
3
1
Per l’impasto:
200 g burro
100 g zucchero
1
Preparazione
3
4 24 h 2
4
9
5
8 2
sale
scorza di limone grattugiata
1
Impasto: impastare burro, zucchero, sale, buccia di limone,
vaniglia Bourbon, uova e farina.
1 24 h 3
5
6
vaniglia Bourbon, macinata 4 6 1h
24
2 4 9
5
31
1h
2 uova
h
24 h
300 g farina di frumento
24
5
(setacciata) 6
24h
24 h
Togliere la pasta frolla dal frigorifero,
24
Altro: 1 uovo sbattuto 3 cm
h
3h 4
lavorarla ancora e stenderla ottenendo 9 2
25 cm
7
1 5 8
3 cm
1h
una forma rettangolare (25 x 35 cm) 25 cm
1 105
24hh
Per il ripieno: 35 cm
5 mele Alto Adige
24 9
spessa circa 3 mm. Distribuire il ripie-
6
no sulla pasta e arrotolarla sigillando 8 735 cm 4 9 2
24
3 cm
pangrattato o biscotti sbriciolati
8
h 1
25 cm
Avvolgere l’impasto ottenuto nella pellicola trasparente e bene i bordi. 6
24
uva sultanina
5
pinoli lasciar riposare in frigorifero.
h 9
35 cm
1h 10
cannella-zucchero
24h 6
6
4 2 8 7 9
succo e scorza grattugiata 8
24 h 24h
3 cm
6 25 cm
5
24 h 40 min. 7
di 1 limone
6 10 25 cm
3 cm
4
35 cm
24h
25 cm
6
1h 7 10
25
6
24h
cm
25 cm 35 cm
7 8
cm
40 min.
3 cm
24 h 7
25 cm
Suggerimento 35 cm
10
249h
Spennellare con l’uovo sbattuto e
6 10
3c
24
Tempo di cottura 35 cm
m
L’impasto può essere preparato disporre il tutto su una teglia rivestita Mettere in forno preriscaldato a 200 °C, ridurre la temperatura
7
9
3 cm
8 già il giorno precedente. 25h
cm
con carta da forno. 3 cm a 190 °C e far cuocere lo strudel per circa 40 minuti.
5
25 cm
7
35 cm 6 10
24h 7
35 cm
2
pag. 34 pag. 35
3 cm
25 cm
Curry alla frutta 4 3 patate Tagliare a dadi le patate. Tritare finemente i ceci. Lavare gli
spinaci e scegliere le foglie migliori. Sbucciare e tritare la
con mela e ceci 4 3 ceci
cipolla, lo zenzero e gli spicchi di aglio.
(ricetta della foodblogger 4
Denise Schuster, “Foodlovin'”) cipolla
4 cipolla
3
1 4 3 zenzero
1 3
Ingredienti (4 persone)
4 3 4 1 zenzero
3 Mele Alto Adige IGP
200 g patate 1 spinaci
6
400 g ceci già cotti 1
5 albicocche essiccate
6olio di cocco
4 3
1 aceto di mele
1 cipolla
2 spicchi di aglio
5 4 4 3
Riscaldare l’olio di cocco in una padella di grandi
3
5 dimensioni. Rosolare le cipolle, lo zenzero e l’aglio con il
2 cm di zenzero concentrato di pomodoro. Sfumare con aceto di mele. 65 curcuma
1 cucchiaio di olio di cocco
1
Aggiungere i semi di senape e di cumino, il curry
6
1 cucchiaino di concentrato di pomo- 6
e la curcuma. Far rosolare il tutto per poco tempo. 5
doro
1 1 5 4 3
Aggiungere le patate e il brodo vegetale. Lasciar cuocere
2
1 cucchiaio di aceto di mele Preparazione curry
1 cucchiaino di semi di senape
2 5
Lavare e sbucciare le mele, togliere il torsolo e tagliarle a 5 per circa 10 minuti a fuoco medio, poi aggiungere le mele
1 cucchiaino di cumino dadi (ca. 1 x 2 cm). 7 (tranne quelle per la decorazione), i ceci e i pomodori patate
2 cucchiaini di curry in polvere 7 spezzettati. 2
1 cucchiaino di curcuma
800 ml brodo vegetale 21
2
mele
6
5
6 7 10 min.
100 g pomodori spezzettati 7
57
eliminare il torsolo
50 g spinaci 2 5 pomodori
1 limone
7 7 6
10 min.
sale, pepe, erbe aromatiche fresche
(cerfoglio, prezzemolo, maggiorana)
2 pepe
5 7 spinaci
2 2
4 7 7
ceci
persone limone
Lasciar cuocere altri 10 minuti, finché le verdure sale
pag. 36 pag. 37
Informazioni
Editore:
Consorzio Mela Alto Adige
Fruttunion Asta Frutta Alto Adige
Traduzione italiana, correzione:
www.fruttunion.com www.astafrutta.it
Cristina Cont
Progetto grafico: Hell Company
Grafica: Gavari Gerda
Fotografie: Manuel Kottersteger, Hans
Tauber, CAFA Meran, Frieder Blickle,
Ingrid Heiss, Alex Filz, Helmut Kollars,
Denise Schuster, Klaus Peterlin
Stampa: Karo Druck
pag. 38
Per ulteriori informazioni:
Consorzio Mela Alto Adige
Via Jakobi 1/A, 39018 Terlano (BZ)
Tel. +39 0471 054 066
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