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Scopo della geometria descrittiva quello di rappresentare le figure spaziali sopra un piano, in modo tale che, dalla rappresentazione piana, si possa risalire alla figura spaziale. La corrispondenza tra una figura spaziale e la sua rappresentazione piana non per purtroppo biunivoca, quindi permette solo di rappresentare le figure, ma non di risolvere graficamente, mediante solo costruzioni piane, problemi di geometria spaziale a meno di non introdurre altri eventuali dati aggiuntivi. Ciascuno dei sistemi di regole che permettono la rappresentazione piana costituisce un "metodo" della geometria descrittiva. Poich, la parte principale di tutti i metodi pi usati nel passaggio dalla figura spaziale alla sua rappresentazione, costituita da una proiezione, tali metodi si chiamano anche "metodi di proiezione". ELEMENTI PRINCIPALI della prospettiva:
Punto di vista (PV): utdv si m g ach dlosra r pn oe im ai l ci es vt e o n o o l e o Piano di terra o geometrale (PG):i o uqa v egeo a p n slul i l gt d rappresentare a e v o t Quadro o piano prospettico (PP): i o e ed o rap n d t r ps f l geo d l V p n pr ni l e l i o ie a ot r gt e iP ; a p ca a r o ao t u s ce iom lm ai i poptv dlogt s es h sfr a m g en rsei egeo o i n ta l t Piano di orizzonte (PO): piano immaginario passante per PV e parallelo al piano di terra Punto principale (P): proiezione ortogonale del punto di vista sul quadro detta anche distanza pi i lo e p cm n d t z pr ni ld t z dlosra rdl udo r c a sm le et ia a e h i c a ia a es vt e aqar npe i e sn c d a sn l e o Punto di stazione (Ps): proiezione ortogonale del punto di vista sul piano geometrale Linea di terra (LT): ea t sz n f iqar e ip n d t r r tdi e ei er ludo dl i o ie a t nr o a a r Punto sulla linea di terra (Pt): proiezione ortogonale del punto principale e del punto di stazione sulla linea di terra Linea di orizzonte (LO): retta di e ei e r iqar e ip n d oi ot Pr ot z n t sz n f l udo d l i o i r zn . e csui e nr o a a z e r o pr la l l e dt rea u d t z d es i i l lza ech dlosra r a llaai a ie a lsa ia a a s n c t z dloci es vt e ae l n r sn a d a ae l o l e o.
Raggi visuali:ee h cni gn iP cn pn ce otu cn l getto da rappresentare r tce og noo l V o i ut h cst soo g t u i ii o (quali ad esempio retta PV-A,PV-B,PV-C) La se a ea oio e ep no i ia i e o logt asm u pr na odm n l cl dl p s i dl u t d v t r pt a ge o s e ni ot z fna ete t l zn s s t l t u m a a pra idza ea ioe pr f ai dl poptv.nar prl ipn e l n i z dl v i e e l fcc ea rsei I le a e l ut vista dovr te l sn ei a l ta t o odi esr seoi m d te h l r peet i e egeoce e eu s ip ps b e i i s e cl n oo a ce a a r n z n dlogt h n sge i l i os i s l e t l p s ao l t a il m e aa apeet i e el At f e ncs r t e bn r eticm o iv dlosra r l r r n z n r e a i ees i e r e pe n la p v i es vt e l p s ao a. ln ao n e s e so l e o cio quella porzione di spazio misurata in gradi che una persona pu vedere tenendo testa ed occhi assolutamente immobili. N l t n a ed en poptc l m i z dla p v i si n f a econo ottico ottenuto eae i dl i go rsei p za ecm o iv id ti nl l cc s to a e s o e ic tirando dal PV raggi visuali che hanno una ben precisa pror t nn eoo om r cn s v i pi o dvn fr a o l s iv e: e ae so PV-P angoli maggiori di 30. E t ti r i nai apr z n dg ogt boaeteru aesr acelm ai n o a ga i t l e ei e el gei un r l d ft c o i t a i l s e nh m g e l st e i n prospettica. Se invece si ampliasse il cono ottico in modo di avere angoli maggiori di 30, si andrebbe i ot adl prcl im ot i i rsei ecedfr e be lm ai dlogt i n n o ee a i a i ps z n poptc h e m r br m g e egeo n c r l to r ao th o e o i n l t qet n dnoug ae oi ee ae ai i tce. usoe ad l o l cs dt br z n o i i o l d t r o th L bs dloo tc ( cr iv i ) dt m ntdli e e a ae ecn o i i e h iv e r i o a t szione dei raggi visuali con il quadro to l c o s o e a ln r es d ecelm ai e ei m n cr tqad i ag v ul pr t al et m i i h m g e pr tv et or t uno r i i a, oti g se i c i n c ta e ea g s i a i r dlogt ,t n a t n dloo egeos no li e o ecn. l t a ln r
Ipi o as pr ot i u m g e rsei a i r di l r ps e csu e ni ai poptc lr e a epunti di fuga. Il punto di fuga di m o rr m n ta cc una retta la traccia sul quadro della parallela alla retta stessa passante per il PV. Poich esso apree l l e doi otceapeeti poptv lm ai dli i t( li ai l pa i aai a ir zn h r r n n rsei m g e e f i ten t a tn l n z e p s a ta i n ln n o a f t distanza tra LO e LT) il punto di fuga di una retta r peetlpoptv dlu pn a f i . a i a r n a rsei eso ut li i t D c p s a ta o ln n o discende immediatamente il fatto che rette parallele hanno il medesimo punto di fuga F. In particolare: Le rette parallele al quadro non hanno punti di fuga, o meglio ammettono come punto di fuga il punto improprio della LO. Esse sono rappresentate prospettivamente da rette tutte parallele fra loro ed alla LT; la loro distanza reciproca cambia al variare della distanza dal quadro prospettico.
Le rette perpendicolari al quadro hanno come punto di fuga il punto principale P. Se proviamo infatti a tracciare dal PV una parallela alla retta data incontreremo la LO in P.
Le rette inclinate di 45 rispetto al quadro hanno invece come punti di fuga punti particolari: essi vengono denominati punti di distanza e sono le intersezioni del cerchio di distanza con la LO.
Le altezze in prospettiva
I segmenti perpendicolari al PG e quindi le altezze di solidi, edifici, ecc., rimangono tali in prospettiva. Le lunghezze di tali segmenti dipendono dalla distanza che essi h n o i e o losraoe a n r pt a s vtr. s t l e Illustriamo ora il procedimento che si utilizza per realizzare la prospettiva di un segmento AB perpendicolare al PG. Come primo passo costruiamo la poptv A rsei t a di A intersecando il raggio visuale PV-A con il quadro. In secondo luogo conduciamo da A la pred o r aa l e d t r ce i i de i pn A ; d te pn t ci o e ni l e l i a i e a h n v ur l ut a a ut r c m p ca l n r di o l o a a pred o r et aa Tu sg et A B apr nn a qar e uul a A . n m B e ni l m n l L n em n pa eet l udo d ga d B U i o p ca e l o t e e a cn ;a sg eti e ean a e ed o ra Tpr o P te em n n r c i B lpr ni l e L eA . l o ts p ca Isg et A B csdt m ntru a s rlm ai poptc d A . lem n o e r i o i l es e m g e rsei i B o e a st e i n ta S osra h ir no P A e V oo i i prot z n. i s v ce tagl V B P A B sn s l ecsui e e i i mi r o
Immagine prospettica di un esagono regolare. Tracciamo dal PV i raggi visuali a ciascun vertice dell'esagono e chiamiamo A', B', C', D', E', F' le loro intersezioni con la LT (punti rossi). Proiettiamo ortogonalmente tutti i vertici dell'esagono sulla LT ottenendo i punti F, E )B (D )C (utvri. A ( pn e ) = , = , i d Sul quadro determiniamo i vertici dell'esagono intersecando le perpendicolari alla LT passanti da A', B', C', D', E', F' con le perpendicolari prospettiche ottenute unendo P a A , C rptvm n . F, B , i ei et s ta e
Concentriamoci ora esclusivamente sul quadro e riportiamo su LO i punti P, Fs, Fd. Tracciando dai punti 1, 2, A, B le rette concorrenti ai rispettivi punti di fuga possibile determinare t tg si ldleaoo u il p o e gn. t i g i ls
Nella figura sottostante si ampliato il procedimento al fine di ottenere la prospettiva di una pavimentazione a maglia esagonale. Per ottenere ci sufficiente continuare a riportare sulla LT la m srdla dleaoo el s ni e o t i a elo e gn pr t s n vl a u t ls ee o u. E ps b e o p t el i go nf ua ez dt m nr u e oir c sl L m ui m n os i cm la id en i i r sna e r i e lr rt ce u a T a n a et il er s g e a ti a l c e completando il prolungamet dia a f i . n elili i t o t ln n o
Il sistema di ribaltamento
Tutti i metodi visti finora presentano, sostanzialmente, una grossa scomodit dovuta al fatto che, anche pr e r i r lm ai poptc d u ogt m l sm le ul a ee p u qar o e dt m n e m g e rsei i n geo o o e p c qa d sm i n uda , e a i n ta t t i e o t bisogna ricorrere alla suddivisione del lavoro in due parti: la figura preparatoria sul PP e, in secondo luogo, la costruzione della figura prospettiva sul quadro. Con il sistema di ribaltamento, per pea r l scz n i poptv r r e eui e n rsei pa e o ta occorre ribaltare di 90 sia il semipiano su cui giace la figura, sia il semipiano su cui sta il punto di vista in modo che entrambi si trovino sullo stesso semipiano. In altre parole, con tale procedimento, sr ot o geo n ie d l V ii r n l gt i z le iP p a o t ia sul medesimo semipiano in modo tale ce usu i os ps cni r e h qet lm i os os e r t a da come il prolungamento del quadro sotto la LT. Nella fase esecutiva si proiettano sulla LT i punti significativi della figura che, in un secondo tempo, vengono uniti ai relativi punti di fuga mediante le rette po tn . Li e ei e dl l e po tn rit t t sz n ee i e rit t ea i nr o l n ea i forniscono i punti che uniti fra loro determinano lm ai poptc dlogt . m g e rsei egeo i n ta l t O sri o h l geo a apeet ecni r o s v m ce gt d r r n r os e t e a o t p s a, da nel semipiano sottostante al quadro, risulta rovesciato in pianta rispetto alla relativa immagine prospettica e che tali risulteranno essere anche le rette necessarie per determinare i punti di fuga.
Riassumendo, tre sono le caratteristiche di tale procedimento: c cnet d vdr i m d iat e i vr r dli m g epoptc a m t edl i osn i ee n oo s n no l a a e ai rsei l u r ee e e t a i e lm n ta a l d es n dlogt cni r o i ni i egeo os e t m o l t da. P s a ovdr s u ui p n l geoi z le e la sua immagine prospettica (e quindi non os m ee u n n o i o gt n i i e c a o t ia abbiamo pi la necessit di suddividere il lavoro) Permette una notevole rapidit esecutiva. Q et lmome d a pn dsr t a p r pr no o ipsmpi e a o t s t o us ut i t o p ea ecio p ae et t cmel i e le d l s s e o t a c l e o mp il pi completo nella determinazione delle immagini prospettiche.
Osserviamo che due sono i particolari salienti che si rilevano subito guardando la figura: Le due altezze dei pannelli che appartengono al quadro non muteranno affatto in prospettiva e quindi manterranno le proprie misure poich coincidenti con i segmenti originari Le basi del pannello e tutte le rette parallele ad esse avranno il loro punto di fuga in P in quanto ortogonali al quadro. Come primo passo, dato il nostro foglio di lavoro, tracciamo su di esso la linea di terra LT e quella di orizzonte LO; consideriamo quindi i nostri pannelli posti nel semipiano inferiore del quadro ed aventi la base superiore appartenente alla LT e proiettiamo ortogonalmente su di essa i punti che delimitano le finestre dei pannelli (punti azzurri). Tracciamo quindi le prime due altezze con le misure originarie e dai punti che delimitano le altezze delle finestre tracciamo le rette convergenti in P. Il secondo passo consiste nel trasferire "prospettivamente" i punti appartenenti alla LT (punti azzurri) sulle perpendicolari prospettiche z, z' rispettivamente. Per far questo li riportiamo sulla verticale mediante circonferenze (punti blu) e ricaviamo i punti di fuga delle rette congiungenti che corrisponderanno ai punti di distanza in quanto risultano essere inclinate di 45 rispetto al quadro.
Una volta tirate le rette ai rispettivi punti di concorso, consideriamone le intersezioni con z e z' rispettivamente. Tali punti rappresentano i corrispondenti dei punti dati. Infine tracciamo da essi le relative perpendicolari al piano. I punti ottenuti come l'intersezione fra tali rette e le rette per P forniscono gli estremi dei segmenti che delimitano le finestre.
LA PROSPETTIVA ACCIDENTALE
La prospettiva accidentale si differenzia da quella centrale per la diversa disposizione del quadro prospettico. Questo, in genere, non parall a li egeod r peet erpt a qa lo ia dlogt a a r n r i eo i ul e t l t p s a s t i assume inclinazioni varie. Ci dipende dagli effetti prospettici a cui si vuole giungere. Una buona prospettiva si ottiene disponendo il quadro nella figura preparatoria con inclinazioni diverse, come ad esempio 30, 60 rispetto ai lati del rettangolo entro il quale inquadrato l geoqa rls s nn r ettia trth. gt ,ul ao t s o pe n a cr t ii e o t o eo s i l ae sc Lagl m nr bn re r a lop i pr n dl o n o i e ee i rl l a i m ot t ea o f io t ae l costruzione. La scelta del punto di vista ha una parte predominante per la buona riuscita del disegno prospettico: la posizione arbitraria m cni i i pr a ua d t z te ce l no a os lb e ol d n ia a a h gl ga l o sn l a o fr a t iag v ulr dr cedl V vnood ei om t r r i i a e h a P egn i t o a g s i , rt verso gli estremi della figura rappresentata in pianta, sia contenuto attorno ai valori di 45. In questo modo ci assicuriamo che i raggi visuali stiano all'interno del cono ottico e quindi che l'immagine risultante sia percettivamente corretta evitando cos il fenomeno dell'aberrazione ottica. La p za d te agl d ed sm r dl d es n dlogt d r peet e i iz m e i a no i ne e pe ae i ni i egeo a a r n r n l o p l m o l t p s a poptv.nlebn ceipo na et dl po z n dl V sl udocd a t n rsei Io r ee h l rl gm n ea ri i e e P u qar aa li e o ta t u o l eo ln r della pianta.
semirette che li hanno determinati. Dal PV si conducono i raggi visuali verso i punti della pianta che intersecano la LT nei punti 1, 2, 3, 4 (si osservi che il punto 3 coincidente con A). Per la costruzione della prospettiva consideriamo il solo quadro e tracciamo su di esso la LT e la LO alla distanza che crediamo pi opportuna. Sulla LO riportiamo, nel rapporto stabilito, i punti di fuga e sulla LT i punti 1, 2, 3, 4. Successivamente da 3 conduciamo le concorrenti ad Fs ed Fd che, intersecate dalle verticali condotte dai punti 1 e 4 r otiu a T fri oo pn D e i r tsl L ,on cn i ut p a l s i B. P i r t pr le h o h ee a ll anno il c t ae m ds o ut dfg, ac m d B lr tpr s d D lr tpr d eei pn iuat ci o a aea eF e a aea e F . m o r a t t Q etu i e u r tsi ot r n nl ut C ce or ci i r cn a e ed o r a T us lm de ee in n e no epn h dv o c e o lpr ni l e L e t t c ra o nde p ca tracciata dal punto 2.
Ricerca dell'asse di collineazione Come possibile congiungere un punto P cn t sz n d de o ln r i e i u ie e o rette che si intersecano fuori del foglio di lavoro? La geometria proiettiva, di cui non parliamo, serve a rispondere al problema. Tracciamo per P due segmenti che intersecano r ed r in A e B e in A e B rispettivamente, in modo tale che le due rette A B intersechino nel foglio, in un punto O. A e B si Ora tracciamo una ulteriore retta per O, che intersecher r ed r in C e C rispettivamente. Intersechiamo i segmenti B BC C e , otterremo un punto Q. La retta PQ passa per il punto comune alle due rette (si chiama asse di collineazione della prospettivit di centro O tra le due rette).
P r
O A P Q B C r
E c lm ai cel sa la costruzione della figura del cubo, co m g e h iut i n l r se dobbiamo congiungere un punto D con il punto 2 fuori dal foglio.
Il metodo dei punti misuratori Tutti i metodi finora descritti presentano una certa difficolt nella riproduzione delle dimensioni reali dlogt nli m g e rsei .naie i r dg si lvnoosm r po tt sl egeo e ai poptc If tl m s e el p o egn e pe rite u a l t lm n ta t u i gi ea l LT con rapporti di riduzione od ingrandimento e mai nelle loro dimensioni effettive. Il metodo dei punti misuratori, che deriva direttamente da quello dei punti di fuga, supera queste difficolt basandosi sui principi contenuti nel teorema di Talete sui segmenti proporzionali: rette parallele che intersecano due qualsiasi rette appartenenti allo stesso piano determinano su queste ultime segmenti proporzionali. Ne sge h l d es n dlogt vnoor ote ee eto i m d pooz nlsl eu cee i ni i egeo egn i r tf l n d n oo rpr oa u a m o l t p a dm e i e l LT. Costruiamo quindi la figura preparatoria considerando la v i e a tdlem t l io dlao ego e a . s n ll re Una volta scelto il PV determiniamo sulla LT i punti di fuga Fs e Fd relativi ai lati AD (CB) e AB (DC) rispettivamente. Centriamo quindi in Fs ed Fd e ribaltiamo il PV sulla LT dando luogo ai punti Ms ed Md rispettivamente. Successivamente centriamo in A e ribaltiamo i punti B e D sulla LT dando origine ai pn B e ut D . i Poich il segmento che congiunge B cn B ru a pr lo a o i l a ll l st ae sg et ce og nel Vcn ,usu i o a iso utd cnos o i r oe em n h cni g iP o Mdqet lm sr lu pn iocr m s a r o u t o o ut . L s s d ai e Ms h ru a s r ipn m sr oe esg et D pr lo l o t s i spr ce i l es el ut i a r dlem n D (a ll asegmento eo c st e o ut o ae PVMs) Ps no as d a a m g e li ai lm n poptc, rsei ta posizionati gli usuali elementi della prospettiva LO, LT, P, ed i punti di fuga Fs ed F r otm sloi ot ace ipn d i ra o u r zn nh p i l z e ut i misuratori Ms ed Md. I punti misuratori sono punti di fuga che esercitano la loro influenza nelle porzioni di spazio in cui si sono eseguiti i ribaltamenti, per cui nel disegno prospettico, una volta determinate le linee principali della prospettiva (ovvero le rette AFs ed AFd) dobbiamo percorrere, dalle tracce sulla LT, le porzioni di spazio comprese fra la LT e le linee principali della prospettiva concorrendo ai propri misuratori situati dal lato opposto; nella restante porzione di spazio, compresa fra le AFs ed AFd, le rette concorreranno normalmente ai rispettivi punti di fuga.
Esempio: Prospettiva accidentale di un edificio Per la costruzione del disegno prospettico di un edificio, data la pianta ed i prospetti, si procede per f idl df ioe e gm r m s m dleic ,l sces a e n i e e vuoti e dei a , aa e n i dli o bo as o e f i aa ucs v df io di s l i z n ln i l d io l i iz n p na t n dlo m . i ili e o evl e e ln r u PRIMA FASE P r n o a a i t dleic sel mo a oio e eP . us se a d fn a na at d d l pa a e f i cg a l p s i dl V Q et cl io d metl e l n l d io i zn a t e importanza per il risultato finale, in quanto condiziona completamente il tipo di visione ed il suo taglio. Una volta determinata la traccia del quadro, scegliamo la posizione del PV, usando gli accorgimenti peeet et dsrtpr un r ura a u ps i e i eol geoe a u d t z dl r dn m n ec t e qat i a l sa oio rpt gt l sa ia a a c e e ii o g d zn s t o t sn quadro. Definiamo poi il punto Pt e ricerchiamo gli elementi necessari per la prospettiva secondo i metodi illustrati sopra. SECONDA FASE N l i g opoptc, e nt l l zat l L el L , iot mog e mett vte e ds n rse i df i t z r a O a T r r a e to i a a e a p i l l nir ai i e o quindi procediamo alla costruzione della pianta utilizzando uno dei metodi appena visti. I sgi , n vl r otal lzadl si l ci i n cnl L , e n m lno bo n eu o ua o a i r t t z ao p o o c et o a T df i o gm r t t p a ae l go nd e ia i m s m dleic . as o e f i i l d io TERZA FASE E q et l fs i ciiaoa l o me e nt i mo o a d r aaenes lr nrne e us a aen u sl r ivl df i n d tl a i vr i s e i t z a v u i o e c o e a le partiture che lo caratterizzano e da stabilire il grado di definizione grafica che il lavoro deve assumere ricercando o meno i minimi particolari. A to dee p iuta ops aps l t f i ot ed l poptv ac eted u i l m i l si t o s o l r m as o as e r a csuno a rsei ci n l i n o e s r ta d a edificio quale il Palazzo di Giustizia di Milano.
PRIMA FASE C ni r m l v i e a t dl ot p n e cm pi a oa t ci osl ot fg od os e a o a io dlao e nso i o , o e r cs,r c m u nso ol i di s n ll r a m a a r i lavoro la linea LT coincidente con la LO. Disegniamo quindi i tratti essenziali della pianta dleic t ci d s d es aceipn ce e f i r c no u i s nh l d io a a a ut h i individuano le finestre della facciata. In seguito scegliamo il PV in modo tale che: 1. l n o fr t d i ag v u l cn ot d l gl omao a rgi i a o d t a a o s i i PV agli estremi della figura sia di circa 45. 2. il prolungamento della proiezione del PV sul q a r cd a t n dl pa t. u do a a li e o ea i a ln r l n
Procediamo alla costruzione della figura preparatoria ricorrendo al metodo dei punti misuratori. Tac m d P l pr le a lidleic r i o a V e a ll i a e f i ca ae t l d io individuando i due punti di vista Fs ed Fd. Centriamo quindi in Fs prima ed in Fd poi e ribaltiamo sulla LT il PV ottenendo i punti Ms ed Md rispettivamente. Successivamente centriamo nel punto di base della pianta PB e ribaltiamo sulla LT tutti i punti evidenziati in rosso. Osserviamo che, per non appesantire troppo la figura ne vengono rappresentati solo alcuni (i punti blu).
SECONDA FASE Sa o rpotpr rcdraa ot z n dl poptv dl p n dleic . i oa rn epoee l csui e ea rsei ea i t e f i m i e l r o l t a l a a l d io Fs a ol L ea iaz opr n,a i a r zn L . uqet lm r otm i utd ii s m a T , d t a pot al l e doi ot O S usu i a i ra o pn i sn u n z e t p i i fuga Fs, Md, P, Ms, Fd, mentre sulla LT tutti i punti segnati in blu precedentemente determinati. Tac m dlpn bs sga sl L (ui pn rs )l r t prF e F ce r i o a ut ae ent u a T l n o ut os e ee e s d d h ca o o l c o o t rappresenteranno lpoptv di u li e ic ; u d t ci o a i cnpn sl L l a rsei edea dle f i qi ir c m d c su ut u a ta ta t l d io n a a a o l retta per il proprio punto di concorso. Pi precisamente: i punti alla sinistra del punto base concorreranno in Ms (rette verdi), mentre quelli alla sua sinistra in Md (rette blu). Le loro intersezioni con le due rette per i punti di fuga appena determinate forniscono le tracce delle finestre del palazzo in prospettiva. Per ultimare la pianta sar sufficiente unire ciascun punto cos trovato con il rispettivo punto di fuga.
U avl fst l poptv dl p n selm u t z opr n d asc r a nso n o a i a a rsei ea i t cg a o nae a pot a a s i e l ot t s a ta l a a i lz u oa r edificio e determiniamone il massimo volume occupato unendo gli estremi superiori delle altezze con i rispettivi punti di fuga.
Si osservi che sull r t d ent i b , lea pn cecr t i al lzadleic ,oo a ea i ga n l o r l ut h a tr z t z e f i sn t s a u t o ae z ae l d io stati segnati anche i punti che delimitano le altezze delle finestre e la distanza fra esse.
TERZA FASE U avl dt miael a ez dleic er ott s n o a e r n t e l ze e f i t e t l d io i r e udi esse i punti occorrenti per la p a determinazione delle finestre, arricchire la figura di particolari e quindi completarla risulta molto semplice. Infatti, per ultimare la prospettiva sar sufficiente condurre da ciascun punto appartenente alla linea delle altezze (linea blu) le due rette per i punti di fuga e quindi tirare le perpendicolari alla LT dai punti in prospettiva sulla pianta. La figura che segue mostra una fase della lavorazione.
Per ultimare la costruzione baster determinare la prospettiva delle porte di ingresso che si ottengono facilmente una volta fissata la loro altezza. Il procedimento analogo a quello appena fatto.
Il risultato finale rappresentato nella seguente figura: Osserviamo che le proporzioni ottenute non sono del tutto fedeli a quelle reali. Q et nn ou a u r a plai e e m t obn d apr r a f t ce a i t us o dvt d ne a ap cz n dl e d es a pot e lao h l p n o o rt i o o a t aa i z ldleic ta eo a aa i r s s e o dl r l p n e i Q et h f t s n ie e f i s tddt dl f ua t s nn aa e e l i ta us a ao ia l d io a t l g ea l a a m r. o t che gli eventuali errori di misurazione commessi inizialmente si manifestassero non solo sulla pianta ma anche a lavoro ultimato.