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Rifasamento e risparmio energetico ed economico

Guida ai risparmio energetico ed economico con il


rifasamento
(Gianluigi Saveri)

Pubblicato il: 10/06/2012


Aggiornato al: 10/06/2012

1. Introduzione

La maggior parte delle macchine elettriche richiedono dalla rete due tipi di potenza: una potenza
detta attiva, che realizza il lavoro della macchina e una potenza reattiva che serve a produrre il campo
elettromagnetico necessario al suo funzionamento. La potenza attiva si misura in kW (kilowatt) mentre
la potenza reattiva si misura in kvar (kilovoltamperereattivi). La componente attiva e reattiva delle
potenze in gioco costituiscono la potenza apparente che si misura in kVA (kilovoltampère). Il
rapporto tra la potenza attiva e la potenza apparente costituisce il cosiddetto fattore di potenza,
indicato anche come cosfi, variabile tra 0 ed 1. Se in un impianto utilizzatore, diverso da utenze
domestiche e di illuminazione pubblica in bassa tensione, il cosfi medio risulta inferiore a 0,9 e la
potenza impegnata è superiore ad un determinato valore stabilito contrattualmente la Società
distributrice di energia attribuirà in fattura un addebito per basso fattore di potenza.

Figura 1 - Triangolo delle potenze

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Il materiale e i contenuti presentati nel documento sono stati attentamente vagliati e analizzati, e sono stati elaborati con la massima cura. In ogni caso errori, inesattezze e
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2. Determinazione del cosfi mediante misure

Se l'utilizzatore è trifase ed il carico è simmetrico ed equilibrato il cosfi può essere determinato


mediante l'inserzione di due wattmetri monofasi inseriti come mostrato in figura 2 secondo
un'inserzione di tipo Aron.

Bobine amperometriche inserite su due fasi e voltmetriche con il primo morsetto collegato, a monte o
a valle delle amperometriche (in figura collegamento a monte), sulle stesse due fasi e il secondo
morsetto sull'altra fase.

Dalla somma delle letture si ottiene: P = W1 + W2=P13+P23

La somma è algebrica poiché uno degli strumenti può segnare un valore negativo che quindi va
sottratto.

Il rapporto fra le due letture, X = W1/W2, può essere positivo se entrambi i termini sono positivi o
negativi, oppure negativo se una lettura è positiva e l'altra negativa. Tale rapporto permette, mediante
il grafico sotto riportato, di desumere il fattore di potenza. 

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Figura 2 - Misura di potenza e determinazione del cosfi in un sistema trifase simmetrico ed equilibrato
con due wattmetri monofasi (metodo Aron)

In pratica, per agevolare le operazioni di misura, ci si può avvalere di due wattmetri a pinza inseriti in
Aron come mostrato in figura 3.

Dalla somma algebrica delle letture dei due strumenti si ricava quindi la potenza attiva P = W1 + W2
e, per sistemi simmetrici ed equilibrati, la potenza reattiva con la seguente formula

Q = 3 (W1 − W2 ) .

Il cosfi si ottiene infine dal rapporto fra la potenza attiva e la potenza apparente

P P
cosϕ = =
S (P + Q2 )
2

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Figura 3 - Misura di potenza in un sistema trifase col metodo Aron

Se l'utilizzatore è monofase l'inserzione degli strumenti di misura può essere quella di figura 4. Con il
wattmetro si determina la potenza attiva calcolabile anche come prodotto fra la tensione, la corrente e
il cosfi:

P = U • I • cosϕ

Con le misure di tensione e corrente, per mezzo di un voltmetro e un amperometro, si calcola la


potenza apparente:

S =U •I  

Per finire, dal rapporto fra la potenza attiva e la potenza apparente, si calcola il cosfi :

P
cos ϕ =
S

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Figura 4 - Misura di potenza in un sistema monofase

La determinazione del cosfi può essere condotta in modo più agevole anche impiegando un
analizzatore di rete, strumento digitale in grado di valutare direttamente tensione, corrente, potenza e
fattore di potenza (figura 5).

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Figura 5 - Analizzatore di rete (Fluke)

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3. Determinazione del cosfi mediante le fatture

Il termine che mette in relazione energia attiva e energia reattiva è ancora il fattore di potenza o cosfi.
La condizione ideale si avrebbe con un valore del cosfi uguale a 1, con l'impianto che non assorbe
energia reattiva. Viceversa, quando il cosfi tende a 0 l'utenza assorbe molta più energia reattiva
rispetto a quella attiva e potrebbe rendersi necessario compiere un'azione correttiva sull'impianto
stesso per bilanciare il prelievo.

Il fattore di potenza dell'utente finale può essere calcolato, dopo aver misurato l'energia attiva (Ea) e
reattiva (Er), applicando la seguente formula:

Ea
cosϕ =
2 2
( Ea + Er )

In alternativa, sempre disponendo dei resoconti dei consumi dell'energia elettrica, dal rapporto tra
l'energia reattiva Er e quella attiva Ea, è possibile risalire più rapidamente al valore del cosfi, con i
pochi passaggi descritti nell'esempio di tabella 1.

E r/E a cosfi E r/E a cosfi E r/E a cosfi


0,11 ÷ 0,17 0,99 0,69 ÷ 0,71 0,82 1,16 ÷ 1,18 0,65

0,18 ÷ 0,23 0,98 0,72 ÷ 0,73 0,81 1,19 ÷ 1,21 0,64

0,24 ÷ 0,27 0,97 0,74 ÷ 0,76 0,80 1,22 ÷ 1,25 0,63

0,28 ÷ 0,31 0,96 0,77 ÷ 0,79 0,79 1,26 ÷ 1,28 0,62

0,32 ÷ 0,34 0,95 0,80 ÷ 0,81 0,78 1,29 ÷ 1,31 0,61

0,35 ÷ 0,38 0,94 0,82 ÷ 0,84 0,77 1,32 ÷ 1,35 0,60

0,39 ÷ 0,41 0,93 0,85 ÷ 0,86 0,76 1,36 ÷ 1,38 0,59

0,42 ÷ 0,44 0,92 0,87 ÷ 0,89 0,75 1,39 ÷ 1,42 0,58

0,45 ÷ 0,47 0,91 0,90 ÷ 0,92 0,74 1,43 ÷ 1,46 0,57

0,48 ÷ 0,49 0,90 0,93 ÷ 0,95 0,73 1,47 ÷ 1,50 0,56

0,50 ÷ 0,52 0,89 0,96 ÷ 0,97 0,72 1,51 ÷ 1,54 0,55

0,53 ÷ 0,55 0,88 0,98 ÷ 1,00 0,71 1,55 ÷ 1,58 0,54

0,56 ÷ 0,58 0,87 1,01 ÷ 1,03 0,70 1,59 ÷ 1,62 0,53

0,59 ÷ 0,60 0,86 1,04 ÷ 1,06 0,69 1,63 ÷ 1,66 0,52

0,61 ÷ 0,63 0,85 1,07 ÷ 1,09 0,68 1,67 ÷ 1,71 0,51

0,64 ÷ 0,66 0,84 1,10 ÷ 1,12 0,67 1,72 ÷ 1,75 0,50

0,67 ÷ 0,68 0,83 1,13 ÷ 1,15 0,66

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Esempio

Se il consumo reale è di 5000 kWh e 3400 kvarh, si


ottiene:

Er/Ea=3400/5000=0.68

Dalla suddetta tabella, in corrispondenza di tale valore


(0,67 ÷ 0,68), si ricava un cosfi=0,83.

Tabella 1 - Determinazione rapida del cosfi attraverso la lettura


dei contatori relativa al consumo mensile

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4. Costi aggiuntivi dovuti ad un basso cosfi

L'energia reattiva viene scambiata tra il fornitore e l'utilizzatore, tanta energia reattiva si sposta dal
fornitore all'utilizzatore altrettanta si muove dall'utilizzatore al fornitore. Da un punto di vista energetico
il bilancio è dunque in pareggio. Ciononostante il trasporto dell'energia reattiva ha un costo. Al costo
sostenuto per trasportare l'energia attiva, quella effettivamente consumata dall'utente, occorre infatti
aggiungere il costo, tanto più elevato quanto più energia reattiva la rete è costretta a "palleggiare",
relativo all'energia reattiva che viene scambiata. Il costo aumenta perché si deve fornire all'utente una
corrente maggiore che inevitabilmente si trasforma in perdite sulle linee di distribuzione. Quando
l'energia reattiva supera la metà dell'energia attiva assorbita, si ha un basso fattore di potenza (cosfi<
0,9) e sulla fattura, per i contratti oltre una certa potenza disponibile, viene introdotta una penale per
sanzionare l'eccessivo prelievo di energia reattiva dalla rete e convincere così l'utente ad effettuare,
mediante un sistema di rifasamento, le necessarie correzioni all'impianto.

Non vi sono penali per cosfi fino a 0,9. Per cosfi inferiori si dovrà invece pagare una penale di entità
variabile commisurata al valore del cosfi. In pratica, se l'energia reattiva prelevata, misurata in kvarh, è
inferiore al 50% della potenza attiva in kWh utilizzata, il contratto non prevede alcuna clausola penale.
Se il cosfi è invece compreso tra 0,9 e 0,8, (kvarh prelevati compresi tra il 50% ed il 75% dei kWh
utilizzati) si pagherà una penale per ogni kvarh prelevato in più rispetto al limite del 50%. Se si supera
il limite del 75%, cosfi minore di 0,8 , la penale subisce un ulteriore aumento.

Figura 6 - Esempio di tabella dei corrispettivi per prelievi di energia reattiva.

Le tariffe vengono applicate per scaglioni e per fasce orarie, F1, F2 ed F3.

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Di seguito si riporta ad esempio uno stralcio di contratto di un distributore per il servizio di connessione
alla rete elettrica:

"Fattore di potenza ed energia reattiva – Il valore del fattore di potenza istantaneo in


corrispondenza del massimo carico non deve essere inferiore a 0,90 e quello medio mensile non deve
essere inferiore a 0,70. Se il fattore di potenza medio mensile risulta inferiore a 0,70, il Cliente si
impegna a modificare i propri impianti in modo da riportarlo almeno a tale valore. Alle utenze con
Potenza disponibile superiore a 6 kW, per i quantitativi di energia reattiva induttiva prelevati, espressi
in kvarh, numericamente eccedenti il 50% del corrispondente prelievo di energia attiva, espresso in
kWh, si applicano i corrispettivi previsti dalle disposizioni di legge e dai provvedimenti delle Autorità
competenti vigenti pro-tempore. Per le forniture con Potenza disponibile superiore a 30 kW, il Cliente
si impegna a modificare i propri impianti in modo da riportare ad un valore non inferiore a 0,90 il
fattore di potenza medio mensile del prelievo. In nessun caso l'impianto del Cliente deve erogare
energia reattiva induttiva verso la rete del Distributore. Per i Punti di prelievo dotati di Misuratore
programmato per la registrazione multioraria dei prelievi, il valore del fattore di potenza sarà
determinato con riferimento ai prelievi di ciascuna fascia oraria".

Per potenze contrattuali inferiori a 6 kW l'energia reattiva non è considerata. Oltre i 6 kW, fino ad una
quantità di kvarh prelevata nel periodo considerato uguale al 50% dei kWh dello stesso periodo, non si
paga niente di più del costo vigente unitario del kWh. Quindi, se indichiamo con Ea i kWh del periodo
considerato, Ea/2 rappresenta il valore di energia reattiva al di sotto del quale non si paga nessuna
penale per il trasporto. Il prelievo di energia reattiva è tollerato per utenze che hanno un fattore di
potenza maggiore di 0,9, corrispondente appunto ad un prelievo di energia reattiva pari alla metà
dell'energia attiva. Oltre questo limite scatta una penale proporzionata alla quantità di energia reattiva
prelevata oltre la soglia massima consentita. Se indichiamo con Er i kvarh corrispondenti allo stesso
periodo, e se Er supera Ea/2 si paga un sovrapprezzo in base ai corrispettivi stabiliti dall'Autorità per
l'energia elettrica e gas (AEEG). Da contratto l'utente deve inoltre mettere in atto opportuni
provvedimenti per adeguare l'impianto alle condizioni richieste quando risulta un fattore di potenza
medio mensile inferiore a 0,7. Infine, se la potenza disponibile supera i 30 kW, il cliente deve
intervenire sui propri impianti al fine di riportare a 0,90 il fattore di potenza medio mensile.

L'energia reattiva non viene erogata all'utente in cambio di un compenso. In tal senso, la società che
fornisce il cliente finale e quella che effettua il servizio di distribuzione non incassa nulla per l'utilizzo di
energia reattiva da parte del cliente finale. La somma versata non e trattenuta dal fornitore di energia

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elettrica o dalla società che effettua la distribuzione, ma viene completamente versata alla CCSE,
Cassa Conguaglio Servizio elettrico (figura 7).

La Cassa conguaglio per il settore elettrico (CCSE, http://www.ccse.cc/CCSEPortal/pages/home.zul) è


un ente pubblico non economico che, in qualità di “ente tecnico della contabilità dei sistemi energetici",
svolge da oltre 35 anni la sua attività nei settori elettrico e del gas con competenze in materia di
riscossione delle componenti tariffarie e di gestione ed erogazione di contributi pubblici al fine di
garantire, anche mediante interventi di perequazione, il funzionamento dei sistemi in condizioni di
concorrenza, sicurezza ed affidabilità.

Ha funzioni ispettive nei confronti dei soggetti amministrati (in particolare distributori, venditori di
elettricità e gas sia sotto il profilo tecnico, che sotto quello contabile e/o gestionale–bilancistico.)

Svolge funzioni accessorie ed istruttorie per l’Autorità per l’energia elettrica e il gas per i sistemi di
perequazione generale e specifica, nonché per Autorità e Ministero dello sviluppo economico nelle
materie a favore dei consumatori e delle associazioni di consumatori.

Figura 7 - La Cassa Conguaglio Servizio Elettrico (CCSE) ha funzioni ispettive nei confronti dei
distributori e venditori di elettricità

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Prelievi rilevati dalla fattura per la fascia F1:

• Energia attiva consumata - Ea=1000 kWh ;


• Energia reattiva prelevata - Er= 900 kvarh

I consumi di energia reattiva in kvarh e il costo unitario del corrispettivo a cui viene fatturato il
consumo, vengono riportati in bolletta distinti per fascia F1 ed F2 per i due scaglioni: tra il 50% e il
75% dell'energia attiva e oltre il 75% (figura 6). Per ciascuna fornitura è tollerato un prelievo di energia
reattiva fino a meta dell'energia attiva consumata, nel nostro caso, se si ha un consumo di 1000 kWh
la quantità di energia reattiva che può essere prelevata senza generare alcuna penale è data da: Ea/2
= 1000/2 = 500 kvarh.

Siccome nel caso in esempio sono stati prelevati 900 kvarh ed è stata quindi superata la soglia di 500,
al cliente sarà applicata una sanzione calcolata secondo lo schema di seguito indicato.

Calcolo del cosfi

Dai consumi di energia attiva e reattiva e possibile calcolare il cosfi mediante la seguente formula:

Ea 1000
cosϕ = = = 0,74
2 2
( Ea + Er ) 10002 + 9002

Allo stesso risultato si giunge utilizzando la tabella 1: Er/Ea=0,9 da cui si ricava un cosfi=0,74 (in
tabella corrispondente ai valori 0,90 ÷ 0,92).

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Quantità di energia reattiva soggetta a penale

La quantità di energia reattiva soggetta a penale è pari alla quantità totale di energia reattiva
prelevata, 900 kvarh, detratta dei 500 di limite consentito: 900 - 500 = 400 kvarh

Quantità di energia reattiva inerente al primo scaglione di penale

Di questi 400 kvarh, 250 kvarh, ossia la quantità compresa tra il 50% e il 75% di energia attiva
consumata (Eax75% sottratta della quota esente Eax50%), sono soggetti al corrispettivo del primo
scaglione di penale.

Quantità di energia reattiva inerente al secondo scaglione di penale

I rimanenti 150 kvarh (ovvero 400 –250) sono assoggettati al corrispettivo del secondo scaglione di
penale

Calcolo dell'importo della penale da pagare

Prendendo per il nostro esempio come utenza tipo "Altre utenze in bassa tensione” di tabella 2, per
questa tipologia di contratto i le penali previste corrispondono a:
• €1 = 0.0323 €/kvarh per il primo scaglione
• a €2 = 0.0421 €/kvarh per il secondo scaglione.

Il calcolo della penale da pagare per i prelievi in fascia F1 è perciò il seguente:

(primo scaglione: 250 kvarh x 0.0323=8,07€) + (secondo scaglione: 150 kvarh x


0.0421=6,31€)=14,39€

Quanto detto può essere riassunto nella seguente formula:

primo scaglione secondo scaglione

Ea E E
((Ea × 75% − ) × ε1 ) + ((Er − a − ( Ea × 75% − a )) × ε1 )
2 2 2
L'importo complessivo dovrà essere calcolato ripetendo questa operazione per tutte le fasce di
fornitura.

Figura 8 - Esempio di calcolo della penale per prelievi


di energia reattiva al di fuori dei limiti consentiti
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5. Modalità di rifasamento

Un impianto elettrico si dimensiona in relazione alla potenza apparente complessiva tenuto conto di
opportuni coefficienti di contemporaneità dei carichi. La corrente totale in base alla quale si
dimensionano i cavi che alimentano l’impianto è data dalla somma vettoriale della corrente attiva Ia e
della corrente reattiva IL (carichi induttivi, la corrente assorbita risulta sfasata in ritardo rispetto alla
tensione). L'entità di tale corrente, essendo costante la corrente attiva necessaria, è tanto maggiore
quanto maggiore è la corrente reattiva richiamata dai carichi. Esiste anche un'altro tipo di carico
(capacitivo) che assorbe ancora energia reattiva ma con la corrente assorbita sfasata in anticipo
rispetto alla tensione. In pratica, poiché le rispettive correnti hanno segno opposto, anche la potenza
reattiva capacitiva e la potenza reattiva induttiva presentano segno opposto. L’inserimento di uno o
più condensatori provoca quindi la diminuzione della componente reattiva della corrente e
conseguentemente la riduzione della corrente totale assorbita dal circuito. Come conseguenza
positiva si ha un migliore sfruttamento dei cavi e una riduzione delle perdite per effetto joule (Pj=RI2)
e delle cadute di tensione. A tutto questo fa seguito una diminuzione complessiva della potenza
reattiva necessaria e dunque un miglioramento del fattore di potenza.

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6. Rifasamento

Se il cosfi è troppo basso e non si vogliono pagare penali occorre quindi intervenire con azioni
correttive sull'impianto atte a migliorare il fattore di potenza, in pratica si rifasa l'impianto in modo da
ridurre, a parità di potenza attiva trasportata, il valore della corrente sulla rete (figura 9).

Figura 9 - Se il cosfi è troppo basso si rifasa l'impianto in modo da ridurre, a parità di potenza attiva
trasportata, il valore della corrente sulla rete.

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Rifasamento distribuito: si rifasa ogni singolo carico con i condensatori installati in prossimità dei
carichi stessi e dimensionati per la potenza reattiva necessaria ad ogni singolo carico. Potrebbe
essere la soluzione ideale per compensare elevate correnti induttive se non fosse per il costo
d’installazione e le variabili condizioni di lavoro dei carichi che rendono questa scelta piuttosto difficile
da attuare.

Figura 10 - Rifasamento distribuito

Rifasamento per gruppi di carichi: può risultare conveniente rifasare a gruppi di utilizzatori
quando è possibile suddividere l'impianto in gruppi di carichi con caratteristiche di funzionamento
omogenee. E' bene però ricordare che non c'è miglior sfruttamento dei cavi per tutta la parte
d'impianto a valle del punto di collegamento della batteria di condensatori.

Figura 11 - Rifasamento per gruppi di carichi

Rifasamento centralizzato: Consiste nell'installazione di un'unica batteria di condensatori a monte


di tutto l'impianto in un unico quadro automatico, solitamente nelle vicinanze del trasformatore o

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Rifasamento e risparmio energetico ed economico

del punto di consegna dell’energia. E' il metodo più diffuso perchè si attaglia bene ad aziende di
piccola e media dimensione. E' un metodo efficace se installato in impianti in cui si ha un
assorbimento pressoché costante di potenza reattiva e risulta essere economico e semplice da
attuare. Non si ottiene però uno sfruttamento ottimale dell'impianto utilizzatore, l'unico obiettivo per l’
utente consiste nell’eliminare le penali eventualmente presenti sulle fatture.

Figura 12 - Rifasamento centralizzato

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Rifasamento e risparmio energetico ed economico

7. Rifasamento e risparmio energetico

Il rifasamento riveste un ruolo fondamentale nel migliorare l'efficienza energetica degli impianti (figura
13). Un impianto con un buon cosfi presenta i seguenti vantaggi:

1) ridotta corrente di carico del trasformatore e dei cavi

2) minori perdite joule (RI2)

• nei cavi
• nel trasformatore
• nelle apparecchiature di protezione

3) minori cadute di tensione

• nei cavi
• nel trasformatore

4) aumento della potenza disponibile ai morsetti del trasformatore

5) nessuna penale sulla bolletta elettrica

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Rifasamento e risparmio energetico ed economico

Potenza attiva a pieno carico: 410 kW

Fattore di potenza iniziale: cosfi1= 0.7 - tangfi1=1.020

Potenza apparente iniziale kVA1= 410/0.7 = 586

Potenza reattiva iniziale kvar1 = kVA1 x senfi1=586x0.714=419

Fattore di potenza desiderato cosfi2= 0.95 - tangfi1=0.329

Potenza capacitiva necessaria kvarC = 410 ( tangfi1-tangfi2) = 410 x (1.020-0.329)=284

Potenza induttiva residua kvar2 = kVA2 x senfi=432x0.3122=135

Potenza apparente finale kVA2= 410/0.95=432

Riduzione di potenza apparente kVA= 586-432=154

Figura 13 - Rifasamento e risparmio energetico. Esempio di calcolo

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