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SAT Scarl – SETTIMO TORINESE IN 06 / 18 Nuovo Palazzetto dello Sport

Progetto Impianto elettrico e segnali


Capitolato speciale di appalto

SOMMARIO

1 - OPERE ELETTRICHE E DI SEGNALE OGGETTO DELL’APPALTO ................ 2


2 - ELENCO DEGLI ELABORATI GRAFICI PER IMPIANTI .................................. 4
ELETTRICI E DI SEGNALE...................................................................................... 4
3 - QUALITA' E PROVENIENZA DEI MATERIALI................................................. 6
4 - PRESCRIZIONI PARTICOLARI .......................................................................... 7
4.1 – Progetto costruttivo.................................................................................................................... 7
4.2 - Verifiche iniziali sui nuovi impianti elettrici ............................................................................... 7
4.3 - Documentazione da predisporre a cura dell'impresa aggiudicataria .............................................. 8
4.4 – Garanzia degli impianti.............................................................................................................. 9
5 - DESTINAZIONE D’USO DEI LOCALI E NORME DI RIFERIMENTO............. 10
6 - DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO ............................................................... 12
7 - CARATTERISTICHE TECNICHE DELL’IMPIANTO ....................................... 27
7.1 - Dati riguardanti l’alimentazione elettrica .................................................................................. 27
7.2 - Utenze elettriche previste e stima potenza impegnata ............................................................... 27
7.3 - Potenza nominale generatore fotovoltaico e produzione annua di energia .................................. 29
7.4 - Protezione contro i contatti diretti ............................................................................................. 29
7.5 - Protezione contro i contatti indiretti ......................................................................................... 30
7.6 – Calcolo delle correnti di guasto ................................................................................................ 32
7.7 - Dati e calcoli relativi all'illuminazione ...................................................................................... 32
7.8 – Cadute di tensione e protezioni contro le sovracorrenti ............................................................ 33
7.9 - Calcolo ventilazione minima in locali con batterie .................................................................... 34
7.10 – Criteri di dimensionamento dell’impianto EVAC ................................................................... 35
8 - CARATTERISTICHE DEGLI IMPIANTI E RISPETTIVI COMPONENTI ......... 37
8.1 - Quadri a media tensione (apparecchiatura assiemata di protezione e manovra) .......................... 37
8.2 – Trasformatore MT /BT e rispettivo box .................................................................................... 43
8.3 - Accessori per locali cabina ....................................................................................................... 45
8.4 – Quadri di distribuzione BT (apparecchiature assiemate di protezione e manovra)...................... 45
8.5 – Gruppi di continuità (UPS) ...................................................................................................... 50
8.6 – Condutture di alimentazione delle varie utenze........................................................................ 51
8.7 – Illuminazione e rispettivi comandi........................................................................................... 55
8.8 – Illuminazione e segnaletica di sicurezza .................................................................................. 59
8.9 – Prese di corrente ed alimentazione utenze varie ....................................................................... 61
8.10 - Comando di emergenza ........................................................................................................ 61
8.11 - Moduli fotovoltaici............................................................................................................... 62
8.12 - Ottimizzatori di potenza per il generatore fotovoltaico........................................................... 62
8.13 – Convertitori CC/CA per generatore fotovoltaico..................................................................... 63
8.14 – Sistema di fissaggio dei moduli PV ........................................................................................ 64
8.15 – Gruppo di misura dell’energia prodotta (M2).......................................................................... 64
8.16 – Gruppo di rifasamento ........................................................................................................... 65
8.17 - Impianto di terra.................................................................................................................... 65
8.18 - Impianti videocitofonico / citofonici e di portiere elettrico....................................................... 66
8.19 – Sistema di rivelazione ed allarme incendio ............................................................................ 67
8.20 - Pannello automazione impianto di estrazione naturale fumi e calore (SENFC)......................... 71
8.21 – Sistema di allarme vocale per scopi d’emergenza (EVAC)...................................................... 72
8.22 – Impianto fonia dati................................................................................................................. 76
8.23 – Sistema di supervisione e sistema di chiamata per WC disabili ............................................... 79

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1 - OPERE ELETTRICHE E DI SEGNALE OGGETTO DELL’APPALTO

Le opere elettriche e di segnale oggetto dell’appalto sono da installare presso il nuovo


Palazzetto dello Sport da costruire nelle vicinanze dell’area dell’ospedale in Settimo -
Torinese (TO).
In sintesi nell’appalto sono previsti i componenti e gli impianti elencati nel seguito e
dettagliatamente descritti nelle pagine seguenti e negli elaborati allegati:
1. Fornitura in opera di cavi unipolari, RG7H1M1 – 12/20 kV, sezione 95 mm2, per
collegamento del punto di connessione a media tensione di e - distribuzione con il
quadro QDG contenente il dispositivo di protezione generale.
2. Fornitura in opera, in apposito locale previsto in prossimità della recinzione del
palazzetto, del quadro a media tensione QDG, costituito da due unità
prefabbricate: arrivo linea con interruttore di manovra e lame di messa a terra e
protezione generale. La protezione suddetta sarà composta da interruttore
automatico completo di relè di protezione indiretto conforme alla norma CEI 0-
16.
3. Fornitura in opera, nel basso fabbricato del punto di connessione di e-
distribuzione, di un quadro di protezione (QLC) e dell’impianto di illuminazione e
prese di corrente del fabbricato. Gli impianti suddetti saranno realizzati con
condutture e componenti in vista.
4. Fornitura in opera di conduttura interrata, contenente cavi di media e bassa
tensione, tra il basso fabbricato suddetto ed il locale cabina di trasformazione
previsto all’interno del palazzetto.
5. Fornitura in opera, nel locale da destinare alla cabina di trasformazione MT/BT,
del quadro a media tensione (QMT), di tipo prefabbricato, composto di: unità di
risalita con lame di messa a terra e interruttore di manovra sezionatore, unità di
misura provvista di n.3 trasformatori di tensione (TV) ed unità con interruttore di
manovra sezionatore con lame di messa a terra.
6. Fornitura in opera, in locale cabina, di un trasformatore trifase MT/BT, avente
potenza nominale 630 kVA completo di centralina di controllo temperatura. Esso
sarà provvisto di box in lamiera metallica verniciata provvisto di porte di accesso
con serratura AREL per interblocco con le lame di messa terra sul QMT.
7. Fornitura in opera degli accessori a corredo del punto di connessione e del locale
cabina quali: schema elettrico unifilare su cornice riportante sia la parte a media
tensione, sia la parte a bassa tensione, un estintore a C02 da 6 kg, cartelli monitori
8. Fornitura in opera del sistema di ventilazione forzata completo di termostato
ambiente nel locale cabina MT/BT.
9. Fornitura in opera, nel locale adiacente la cabina MT/BT, del nuovo quadro
generale BT, denominato QGBT, da sottendere al trasformatore MT/BT.
10. Fornitura in opera di UPS da 3 kVA per alimentazione ausiliari di cabina e
comando dispositivo di interfaccia (DDI) per generatore fotovoltaico.

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11. Fornitura in opera dei quadri di distribuzione elettrica di zona nei vari ambienti
del palazzetto quali ad esempio: QZA, QZB, QAUS, QCDZ, QIS, ecc..
12. Fornitura in opera delle condutture dorsali e terminali (cavi, cassette, tubazioni,
canali, ecc.) per l’alimentazione dei quadri distribuzione e di tutte le utenze da
sottendere a valle.
13. Fornitura in opera degli apparecchi di illuminazione ordinaria e dei rispettivi
sistemi di comando e regolazione, automatici e manuali.
14. Fornitura in opera di sistema ridondante per illuminazione e segnaletica di
sicurezza composto in parte da apparecchi con gruppi autonomi e in parte da
apparecchi con alimentazione centralizzata da sottendere ad UPS con rispettivo
quadro di protezione (QIS), di potenza nominale 20 kVA, adatto per servizi di
sicurezza. UPS e il quadro a valle QIS dovranno essere installati in locale separato
e compartimentato rispetto agli altri ambienti.
15. Fornitura in opera di prese a spina ad uso civile e industriale nei vari locali del
palazzetto.
16. Fornitura in opera di linee di alimentazione di tutte le attrezzature elettriche a
corredo del palazzetto da attestare ad apposite prese di corrente di tipo industriale,
quali ad esempio: porte motorizzate, canestri motorizzati, tabelloni segnapunti,
tribune retrattili, ecc.;
17. Fornitura in opera di linee di collegamento di potenza e di segnale di tutte le
apparecchiature a servizio della climatizzazione (UTA, pompe di calore, ecc.) e
per la distribuzione dell’acqua potabile e sanitaria.
18. Fornitura in opera del sistema di supervisione dell’impianto elettrico e della
chiamata per servizi igienici per disabili.
19. Fornitura in opera dell’impianto di terra del complesso edilizio completo di
dispersore, collegamenti equipotenziali principali e supplementari e conduttori PE
dorsali e terminali.
20. Fornitura in opera dell’impianto di rivelazione fumi e segnalazione allarme
incendio da estendere a tutti i locali del palazzetto.
21. Fornitura in opera della rete fonia dati composta da: canali, tubazioni, cassette,
scatole con connettori, cavi in rame e in fibra, n.2 armadi di permutazione.
22. Fornitura in opera di impianto di diffusione sonora per messaggi di emergenza
(EVAC) da sviluppare in tutti i locali del palazzetto; esso avrà funzione anche di
impianto audio per manifestazioni sportive e per la sala polivalente.
23. Fornitura di un corso di formazione, della durata di almeno 16 ore, destinato ai
tecnici del committente sul funzionamento dei sistemi complessi quali: sistema di
supervisione impianto elettrico, sistema di rivelazione ed allarme antincendio,
diffusione sonora per l’emergenza, gestione e comando - automatico e manuale -
impianto di illuminazione ordinaria e di sicurezza.
24. Fornitura in opera del generatore fotovoltaico di potenza nominale 80,6 kW
composto di: dispositivo di interfaccia e contatore M2, quadro di protezione,
convertitori di potenza, quadri di sezionamento in corrente continua, condutture di

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collegamento del campo fotovoltaico e pannelli fotovoltaici da fissare ad una falda


della copertura del palazzetto; ricade negli oneri dell’impresa anche l’iter
autorizzativo, presso e-distribuzione – GSE – Agenzia delle dogane, per
l’allacciamento del generatore suddetto.
Tutte le suddette opere dovranno essere realizzate a perfetta regola d'arte, consegnate
completamente ultimate in ogni loro parte ed idonee all'uso a cui saranno destinate,
senza eccezione alcuna.
Nell’appalto in oggetto l’impianto di climatizzazione è da fornire completamente in
opera e funzionante, secondo le descrizioni riportate nel progetto delle opere termo
fluidiche. È da evidenziare solo che parte delle opere elettriche a servizio di tale
impianto sono previste e descritte nel presente elaborato, come ad esempio le linee di
alimentazione e i quadri di comando, ecc.. Nelle opere termofluidiche sono descritti e
computati invece le apparecchiature di segnale che costituiranno il sistema di comando
e supervisione della climatizzazione; le suddette apparecchiature dovranno essere
installate e collegate alle apparecchiature in campo dall’installatore elettrico.
Si sottolinea che nell’appalto in oggetto sono incluse le piccole opere edili riguardanti la
realizzazione dei lavori sopra citati e quindi: esecuzione di fori e/o tracce per il
passaggio delle condutture elettriche, opere di fissaggio di staffe, ecc..
Per ultimo è da evidenziare quanto di seguito riportato.
a. L’area destinata alla ristorazione sarà da realizzare al grezzo (senza
controsoffitti, pavimenti, ecc.) e, pertanto, gl’impianti elettrici al suo interno non
potranno essere realizzati. Tuttavia sono da installare: tutte le linee di segnale
con sufficiente lunghezza di riserva per poter successivamente completare gli
impianti: fonia dati, sistema di rivelazione fumi e impianto EVAC.
b. La realizzazione del basso fabbricato per la consegna dell’energia elettrica e le
tubazioni interrate per cavi elettrici, e rispettivi pozzetti di transito, circostanti il
palazzetto non sono compresi nelle opere del palazzetto ma in quelle di
urbanizzazione dell’area.

2 - ELENCO DEGLI ELABORATI GRAFICI PER IMPIANTI


ELETTRICI E DI SEGNALE

Gli impianti elettrici e di segnale descritti nel presente capitolato sono riportati e
illustrati nei seguenti elaborati grafici:
 Tavola EEG01 – Disposizione impianti FM e illuminazione - PIANO TERRA;
 Tavola EEG02 – Disposizione impianti fonia / dati, rivelazione fumi , sistema di
allarme vocale, antintrusione e chiamata disabili - PIANO TERRA;
 Tavola EEG03 – Disposizione impianto illuminazione, rivelazione fumi, fonia
dati e sistema di allarme vocale - PIANO PRIMO (spalti);

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 Tavola EEG04 – Disposizione impianto fotovoltaico e condutture a servizio


degli impianti meccanici - PIANO COPERTURA;
 Tavola EEG05 – Disposizione condutture interrate e dispersore per impianto di
terra – PLANIMETRIA GENERALE;
 Tavola EEG06 – Particolari costruttivi;
 Tavola EEG07 – schemi elettrici e schemi a blocchi:
- Tavola E01 - Schema a blocchi dell’impianto elettrico;
- Tavola E02 - Schema elettrico quadro con protezione generale MT: QDG;
- Tavola E03 – Schema elettrico quadro di distribuzione a MT: QMT;
- Tavola E04 – Schema elettrico unifilare quadro di distribuzione generale BT:
QGBT;
- Tavola E05 – Schema elettrico unifilare quadro di zona A: QZA;
- Tavola E06 – Schema elettrico unifilare quadro di zona B: QZB;
- Tavola E07 - Schema elettrico unifilare quadro per illuminazione di
sicurezza: QIS;
- Tavola E08 - Schema elettrico unifilare quadro di distribuzione per
climatizzazione: QCDZ;
- Tavola E09 - Schema elettrico unifilare quadro per servizi ausiliari di cabina:
QAUS;
- Tavola E10 - Schema elettrico unifilare quadro di distribuzione locale di
consegna: QLC;
- Tavola E11 - Schema elettrico unifilare quadro di distribuzione fotovoltaico
lato corrente alternata: QAC;
- Tavola E12 - Schema a blocchi dell’impianto di rivelazione fumi ed allarme
antincendio;
- Tavola E13 - Schema a blocchi impianto di diffusione sonora messaggi di
allarme;
- Tavola E14 – numerazione non utilizzata;
- Tavola E15 - Schema a blocchi impianto di supervisione (KNX) e chiamata
disabili;
- Tavola E16 - Schema a blocchi impianto fonia dati;
- Tavola E17 - Schema elettrico unifilare quadro di distribuzione per
pressurizzazione antincendio: QANT;
- Tavola E18 - Schema a blocchi del sistema di comando impianto di
illuminazione.
I disegni planimetrici di cui sopra hanno lo scopo di indicare la disposizione dei vari
componenti elettrici; essi pertanto non riportano tutti i particolari edili, per i quali è
necessario riferirsi agli appositi elaborati.
Le lunghezze delle linee riportate sugli schemi sono del tutto orientative perché
finalizzate alla valutazione delle cadute di tensione; esse pertanto non costituiscono
elementi di riferimento su cui basare l’offerta economica e, quindi, non potranno essere
oggetto di rivalsa da parte delle imprese concorrenti.

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3 - QUALITA' E PROVENIENZA DEI MATERIALI

Tutti i materiali ed i componenti forniti dovranno corrispondere alle prescrizioni di


legge ed a quelle del presente capitolato speciale di appalto, dovranno essere delle
migliori qualità e, nelle rispettive loro specie, dovranno risultare di perfetta lavorazione.
L'Appaltatore potrà procurarsi i materiali occorrenti per la costruzione delle opere dove
riterrà opportuno e conveniente, purché, a giudizio insindacabile della Direzione Lavori,
questi siano riconosciuti di buona qualità e rispondenti ai requisiti designati per natura,
idoneità, durabilità ed applicazione.
Per semplificare la ricerca dei materiali, ed individuarne velocemente la tipologia, sugli
elaborati di progetto sono riportati modelli e marche dei principali componenti da
fornire. A tale proposito si rammenta che tutti i componenti elettrici a cui si applica la
nuova direttiva “bassa tensione” (D. Lgs. 19-5-2016, n.86) dovranno essere provvisti di
marcatura CE. In particolare i cavi dovranno essere conformi al regolamento europeo
dei prodotti da costruzione UE n. 305/2011 e al D. Lgs. 106/17. Si sottolinea inoltre che
sono preferiti dalla Direzione Lavori i materiali provvisti di un marchio di laboratorio
terzo (ad esempio IMQ).
La Direzione Lavori ha la facoltà di rifiutare in qualunque momento i materiali e le
forniture che non abbiano i requisiti prescritti, o comunque necessari, che abbiano
subito deperimenti dopo l'introduzione nel cantiere o che per qualsiasi causa non
risultassero conformi alle condizioni contrattuali. In tale evenienza l'Impresa dovrà
provvedere alla immediata rimozione dal cantiere dei materiali non accettati ed alla
pronta sostituzione, a proprie spese, con altri idonei.
Salvo eventuali successive prescrizioni speciali, tutti i materiali dovranno essere
procurati dall'Appaltatore, il quale non avrà diritto per accampare pretese o sollevare
eccezioni qualora durante l'esecuzione dell'Appalto i materiali non fossero più
rispondenti ai requisiti prescritti per causa dipendente dai Fornitori.
Non appena aggiudicato il lavoro, l'Impresa dovrà immediatamente provvedere a
predisporre la campionatura dei materiali e dei componenti. A questo scopo per ogni
materiale o componente che si intende utilizzare dovrà essere predisposto un campione
numerato (o una documentazione tecnica fornita dalla Ditta Costruttrice, purché risulti
chiaramente identificato il componente proposto), completo delle indicazioni necessarie
per identificare il Costruttore ed il modello. Per ogni materiale o componente proposto
ed approvato dalla D.L. dovrà essere compilata un'apposita scheda (da conservare in un
registro). In ogni caso il Committente e la Direzione Lavori si riservano la facoltà di
richiedere la sostituzione di qualsiasi componente con altro ritenuto più idoneo per gli
utilizzi richiesti, a proprio insindacabile giudizio, senza che per questo l'Appaltatore
possa richiedere ulteriori indennizzi economici. In particolare, l'Impresa non potrà
sollevare richieste di variazioni che risultino motivate da considerazioni economiche, o
da termini di consegna, in quanto contro tali oneri l'Appaltatore deve essersi premunito
all'atto della formulazione dell'offerta.

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4 - PRESCRIZIONI PARTICOLARI

4.1 – Progetto costruttivo


Nel presente capitolato e negli elaborati grafici allegati sono riportati i dati di progetto
ed esercizio degli impianti, le caratteristiche delle apparecchiature, il tracciato delle
condutture, ecc. che costituiscono il progetto esecutivo; l'Impresa Esecutrice,
utilizzando tali elementi, dovrà sviluppare il progetto costruttivo con riferimento ai
vincoli esistenti nell’area di lavoro.
Il progetto fornito deve intendersi pertanto come guida generale e rappresenta la minima
prestazione che deve essere garantita; l'Impresa Esecutrice rimarrà completamente
responsabile degli impianti realizzati e del loro funzionamento e dovrà eseguire tutti i
calcoli per il dimensionamento costruttivo degli impianti e dei quadri in funzione delle
caratteristiche dei componenti che intende fornire. Pertanto alcuni dati dimensionali
riportati sui disegni sono da considerarsi indicativi perché riferiti ad un costruttore
“tipo” e dovranno essere rivalutati, in sede di progettazione costruttiva, secondo le
caratteristiche delle apparecchiature prescelte.
Rimane pertanto a totale carico dell'Appaltatore la redazione del progetto costruttivo,
costituito da schemi e planimetrie in scala non inferiore a quelle di progetto, con
l'indicazione precisa di modelli, marche e tipo dei componenti proposti; in particolare
gli schemi saranno completi di tutta la documentazione necessaria per dimostrare il
rispetto delle prestazioni richieste (livelli di selettività, potere di interruzione,
iquadratoti, etc.).
Il progetto costruttivo dovrà essere consegnato prima dell'inizio delle opere elettriche; è
riservata alla Direzione Lavori (DL) la necessaria approvazione di tale progetto nonché
la scelta dei componenti nell'ambito delle alternative proposte. Peraltro l’approvazione
degli elaborati costruttivi da parte della DL non svincola l’impresa dal rispetto delle
prescrizioni contenute negli elaborati del progetto esecutivo, salvo per le deroghe
espressamente concordate con la DL. Pertanto, anche dopo l’approvazione formale degli
elaborati costruttivi, la DL potrà richiedere il rispetto della prescrizione progettuale
elusa (non concordata).

4.2 - Verifiche iniziali sui nuovi impianti elettrici


Dopo la posa dei nuovi cavi dovrà essere eseguita:
 la prova di tensione applicata sui cavi del sistema a media tensione, con i
rispettivi terminali, da eseguire secondo le prescrizioni della norma CEI 11-17,
art. 8.3.1;
 la misura della resistenza di isolamento dei cavi del sistema a bassa tensione
secondo le prescrizioni della norma CEI 64-8/6, art. 61.3.3.
Prima del collegamento alla rete a media tensione si dovrà eseguire la prova di apertura
dell’interruttore generale a media tensione. In particolare è da eseguire la verifica dei
tempi di apertura mediante iniezione di corrente in modo da verificare la funzionalità sia

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dell’interruttore, sia del relè per le protezioni: 50 – 51 – 51N, in corrispondenza dei


valori di taratura. La prova suddetta è da realizzare con cassetta di prova relè ed in
conformità alla norma CEI 0-16, variante V3, allegato C.
Al termine dei lavori dovranno essere effettuate, inoltre, le altre verifiche richieste dalla
norma CEI 64-8, parte 6 e CEI 0-16; un valido riferimento in merito è costituito dalla
guida CEI 64-14. In particolare le principali verifiche da eseguire sono:
 l’esame a vista per controllare la corretta installazione dei vari componenti e
delle protezioni contro i contatti diretti;
 le prove di continuità dei conduttori equipotenziali (EQ e EQS) e di protezione
(PE);
 la misura della resistenza verso terra del dispersore;
 la misura di impedenza anello di guasto (Zs) su tutte le linee prive di dispositivo
differenziale a monte;
 la prova di funzionamento dei dispositivi differenziali eseguiti con corrente di
guasto pari alla Idn,
 le prove di funzionamento dell’illuminazione ordinaria e delle utenze di
climatizzazione;
 le prove di funzionamento del generatore fotovoltaico nelle diverse condizioni di
lavoro e della protezione di interfaccia (accensione, spegnimento, mancanza rete
e simulazione guasto a terra);
 le prove di verifica in campo sul sistema di protezione di interfaccia (SPI), da
eseguire in conformità all’allegato E, con particolare riferimento all’art. E.5.2,
della norma CEI 0-16, e con cassetta di prova relè conforme alla norma CEI 0-
16, art. E 5.1.2;
 Le prove di funzionamento / efficienza del sistema di rivelazione ed allarme
antincendio in conformità alla norma UNI 11224;
 Le prove di funzionamento / efficienza del sistema di allarme vocale in
conformità alla norma ISO7240-19;
 Le prove di funzionamento del sistema di gestione e comando dell’impianto di
illuminazione secondo i vari scenari previsti;
 Le prove di funzionamento / efficienza / autonomia dell’impianto di
illuminazione di sicurezza in conformità alla norma UNI 11222.

4.3 - Documentazione da predisporre a cura dell'impresa aggiudicataria


L'impresa esecutrice al termine dei lavori è tenuta a:
 eseguire i disegni degli impianti aggiornati per tener conto delle eventuali
modifiche apportate in corso d'opera e indicare marca, modello e tipo dei
componenti installati; gli elaborati grafici dovranno essere prodotti su carta (in
scala non inferiore a quella di progetto), in duplice copia, e su supporto
informatico (formato .dwg);

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 consegnare il verbale delle verifiche iniziali eseguite sull’impianto elettrico


secondo le prescrizioni delle norme: CEI 0-16, CEI 64-8, parte 6, e CEI 64-14
(ved. articolo precedente); in particolare dovranno essere esplicitati i tempi di
intervento dei dispositivi differenziali, il valore della resistenza verso terra, le
prove eseguite sul sistema di protezione di interfaccia (DDI), sul sistema di
protezione generale (DG), ecc.;
 presentare il programma di manutenzione dei vari impianti installati, compresi i
libretti con le istruzioni d'uso e di manutenzione delle principali apparecchiature
fornite (art. 8, comma 2, DM37/08); in particolare per i sistemi complessi come:
il sistema di rivelazione ed allarme antincendio, il sistema gestione e comando
illuminazione, il sistema di allarme vocale, ecc. dovranno essere rilasciati propri
manuali d’uso riportanti la descrizione delle azioni programmate, le condizioni
per resettare gli allarmi, ecc.;
 Effettuare corso di formazione ai tecnici del committente, della durata di almeno
16 ore, sul principio di funzionamento dei sistemi complessi quali: rivelazione
ed allarme antincendio, diffusione sonora di messaggi di allarme, gestione e
comando illuminazione, ecc.;
 rilasciare per ogni quadro di distribuzione apposita dichiarazione di conformità
alle norme applicabili (direttiva BT, CEI EN 61439-1 / 2, CEI 23-51, EMC,
ecc);
 in riferimento agli inverter e alla protezione di interfaccia del generatore
fotovoltaico, consegnare le rispettive dichiarazioni di conformità alla norma CEI
e successive varianti, da parte dei costruttori o di enti terzi;
 effettuare la pratica, presso e-distribuzione – GSE – agenzia delle dogane, ai fini
dell’ottenimento dell’autorizzazione alla connessione del generatore fotovoltaico
alla rete del distributore;
 rilasciare per quanto riguarda i componenti utilizzati per la costruzione di
compartimenti antincendio (sigillanti per canali, tubi, ecc.) la documentazione
richiesta dai VVF;
 compilare modulo di denuncia impianto di terra all’INAIL;
 consegnare la dichiarazione di conformità degli impianti realizzati nel pieno
rispetto della regola d'arte, completa degli allegati obbligatori, redatta con le
modalità specificate dal D.M. 37/08 e secondo l'apposito modello ministeriale
allegato allo stesso decreto.
La consegna della documentazione sopra elencata è condizione essenziale per il rilascio
del certificato di collaudo.

4.4 – Garanzia degli impianti


La garanzia degli impianti è fissata in 24 mesi dalla data di ultimazione lavori. E’
opportuno che la suddetta estensione di garanzia venga segnalata ai vari fornitori delle
apparecchiature costituenti l’intervento in oggetto.

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Si intende per garanzia degli impianti, entro il termine precisato, l'obbligo che incombe
alla Ditta esecutrice di riparare tempestivamente, a sue spese, comprese quelle di
verifica, tutti i guasti e le imperfezioni che si dovessero manifestare negli impianti per
effetto della non buona qualità dei materiali o per difetto di montaggio.

5 - DESTINAZIONE D’USO DEI LOCALI E NORME DI RIFERIMENTO

Il palazzetto dello sport costituisce una struttura a se stante separata da ampi spazi d’aria
e da una propria recinzione dalle strutture circostanti. Il complesso edilizio è ad un solo
piano fuori terra anche se la parte centrale, ove si può assistere ad eventi sportivi (o di
spettacolo in genere) ed avente una capienza superiore a 1000 persone, è di altezza
rilevante (15 m circa).
Nel complesso sportivo si individuano ancora:
 un locale palestra che può essere suddiviso in due ambienti separati;
 un locale infermeria ed una sala medica che si considerano locali medici di
gruppo 1 e, pertanto, saranno dotati di proprio nodo equipotenziale;
 locali destinati a spogliatoi, servizi igienici e docce;
 una hall di ingresso;
 spazi destinati ad uffici;
 una sala polivalente;
 un’area per deposito attrezzature;
 vari locali tecnici per impianti elettrici e per impianti di climatizzazione.
In particolare, il locale destinato alla cabina MT/BT, avendo parti di impianto a media
tensione poste entro involucri con grado di protezione inferiore a IP23D, è da
considerare come “un’area elettrica chiusa”. L’accesso ad un’area elettrica chiusa è
consentito solo a persone esperte o avvertite, oppure a persone comuni sotto la
sorveglianza di persone esperte o avvertite. L’area elettrica chiusa, pertanto, dovrà
essere dotata di porte di accesso munite ognuna di serratura a chiave e di idonei segnali
di avvertimento.
L’edificio sarà dotato, inoltre, di un proprio generatore fotovoltaico previsto per
funzionare in parallelo con la rete; di conseguenza, ai fini della connessione alla rete di
distribuzione nazionale, l’utenza in oggetto è da considerare Utente Attivo, art. 3.103,
CEI 0-16.
Stante quanto sopra, ai fini dell’esecuzione dei nuovi impianti elettrici, i locali in
questione si considerano:
 luoghi di pubblico spettacolo e di intrattenimento;
 ambienti a maggior rischio in caso di incendio per le eventuali difficoltà di
sfollamento.
Per la progettazione e l’esecuzione degli impianti elettrici, pertanto, valgono i seguenti
documenti normativi:

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 La norma CEI 0-2 per la definizione della documentazione di progetto;


 CEI 64-8 (ed. 2012) e successive varianti: V1, V2, V3 e V4 con particolare
riferimento a:
o Cap. 61 per le verifiche;
o sez. 701 per i locali docce;
o sez. 712 per i sistemi fotovoltaici;
o sez. 710 per i locali medici;
o sez. 751 per gli ambienti a maggior rischio in caso di incendio;
o sez. 752 per gli impianti elettrici nei luoghi di pubblico spettacolo e di
intrattenimento.
 La norma CEI 99-2 (ed. 2011) per la parte di impianti a media tensione;
 La norma CEI 99-3 (ed. 2011) per la messa a terra degli impianti a media
tensione;
 La norma CEI 11-17 (II ed.), per la posa delle linee in cavo interrato;
 la norma CEI 0-16 (ed. 2014) e varianti: V2 (2016) – V3 (2017), “Regola
tecnica di riferimento per la connessione di utenti attivi e passivi alle reti AT e
MT delle Imprese distributrici di energia elettrica”;
 la norma UNI 10349 per la valutazione dei dati climatici;
 la tabella CEI UNEL 35024/1 per la determinazione della portata dei cavi per
posa in aria, considerando la temperatura media non superiore a 30 °C;
 la tabella CEI UNEL 35026 per la determinazione della portata dei cavi per posa
interrata, considerando la temperatura media del terreno non superiore a 20 °C;
 la norma EN 12464 – 1: 2011 per i requisiti dell’illuminazione dei posti di
lavoro interni;
 la norma IEC 1000 relativa alla compatibilità elettromagnetica;
 la guida CEI 82-25 e successive varianti V1 e V2 per la realizzazione dei sistemi
fotovoltaici collegati alle reti elettriche di media e bassa tensione;
 la norma UNI EN 1838: 2013 per l’illuminazione di sicurezza nei vari locali e
per le vie di esodo;
 la norma UNI 9795 (2013) per i requisiti del sistema di segnalazione manuale
allarme incendio;
 la norma UNI 11224 per il controllo e la manutenzione degli impianti di
rivelazione incendi;
 la norma UNI 11222 (2013) per il controllo e la manutenzione degli impianti di
illuminazione di sicurezza;
 la norma UNI ISO 7240-19 (ed. 2010) per i sistemi fissi di rivelazione e di
segnalazione allarme d’incendio;
 le norme del CONI per l’impiantistica sportiva n.1379 del 25-6-2008;
 il DM 18-3-96 “norme di sicurezza per la costruzione e l’esercizio degli impianti
sportivi” e s.m.i..

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Per la realizzazione degli impianti in oggetto costituiscono un valido riferimento molte


altre norme di legge e/o tecniche; le principali di esse sono:
 legge 1/3/68, n.186 “Disposizioni concernenti la produzione di materiali,
apparecchiature, macchinari, installazioni e impianti elettrici ed elettronici”;
 D. Lgs. 09/04/2008, n.81, integrato dal D. Lgs. 106/09, “Attuazione dell’art. 1
della legge 03/08/07, n.123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei
luoghi di lavoro”;
 D. Lgs. 03/03/2011 n.28 e s.m.i. (D.L.244/16 – decreto milleproroghe) –
“Attuazione delle direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell’uso dell’energia da
fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive
2001/77/CE e 2003/30/CE”;
 DM 22/01/2008, n.37 “Regolamento concernente l’attuazione dell’articolo 11-
quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge 2/12/2005 n.248, recante riordino
delle disposizioni in materie di attività di installazione degli impianti all’interno
degli edifici”;
 D. Lgs. 16/06/2017, n.106 “Adeguamento della normativa nazionale alle
disposizioni del regolamento UE n.305/2011 ……. Omissis;
 guida CEI 99-4 per la realizzazione della cabina di trasformazione;
 guide CEI 64-12 per l’esecuzione dell’impianto di terra;
 guida CEI 64-14 per l’esecuzione delle verifiche.
Le norme di riferimento dei principali componenti sono invece richiamate nelle
specifiche tecniche esposte nel seguito.

6 - DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO

Punto di connessione dell’energia elettrica


Il punto di consegna dell’energia elettrica è previsto in un basso fabbricato, da realizzare
nelle opere di urbanizzazione, che verrà ubicato, oltre la recinzione del palazzetto, sul
lato strada adiacente al vicino ospedale.
Nel locale utente, in particolare, è da installare il quadro con il dispositivo di protezione
generale a media tensione (QDG), il quale sarà di tipo prefabbricato e costituito da due
unità:
 arrivo linea, contenente interruttore - sezionatore di messa a terra della linea in
arrivo (CEI 0-16, art.8.2.1, sol. 2), azionabile solo mediante chiave non
duplicabile, in custodia presso il distributore; su tale dispositivo è da apporre la
scritta “SEZIONATORE MANOVRABILE SOLO DOPO L’INTERVENTO
DEL DISTRIBUTORE”.
 protezione generale, la quale sarà composta da interruttore con camera di
interruzione in gas (SF6) o sotto vuoto, comando manuale e di relè di protezione

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indiretto, con funzioni 50 – 51 – 51N, completo di datalogger e dei rispettivi n.3


trasformatori amperometrici.
Col fine di rispondere alla regola tecnica di connessione, CEI 0-16, il quadro QDG sarà
collegato con cavi unipolari, RG7H1M1 (CPR) – 12/20 kV, di sezione 95 mm2, da
posare entro tubazione sotto traccia / cunicolo tra il locale utente e quello del
distributore.
Tutto il basso fabbricato, disponibile in parte al distributore, sarà completo di impianto
di illuminazione ordinaria e sicurezza e di prese di corrente, da realizzare con
condutture e componenti in vista, e da sottendere ad un apposito quadro di distribuzione
(QLC) con alimentazione proveniente dalla cabina di trasformazione del palazzetto. In
particolare i componenti da installare nei locali disponibili ad e-distribuzione dovranno
rispondere alle rispettive specifiche (ved. Disegni allegati).
Il locale utente sarà completato con gli accessori quali: schema elettrico unifilare su
cornice riportante sia la parte a media tensione, sia la parte a bassa tensione, un estintore
a C02 da 6 kg e cartelli monitori interni ed esterni al locale.

Collegamento fra punto di connessione ed il locale cabina


Il punto connessione suddetto dovrà essere collegato con una conduttura interrata con la
cabina di trasformazione prevista nel palazzetto. In particolare le tubazioni interrata
sono previste nelle opere di urbanizzazione ed avranno il percorso approssimativo
riportato nei disegni allegati. In particolare sono previste tre tubazioni interrate:
 la prima destinata alla linea a MT da realizzare con cavi unipolari da 50 mm2,
RG7H1M1 (CPR) - 12/20 kV,
 la seconda destinata alle linee BT a corredo del punto di consegna;
 la terza sarà di riserva per eventuali futuri utilizzi.
I punti di ingresso delle linee all’interno delle strutture edilizie dovranno essere sigillati
accuratamente mediante malta cementizia.

Cabina elettrica di trasformazione


Le apparecchiature della cabina elettrica di trasformazione MT/BT sono previste in due
locali adiacenti da ubicare sul perimetro del palazzetto. In particolare le apparecchiature
di cabina saranno costituite da:
 il quadro di attestazione della linea a MT, proveniente dal punto di connessione,
denominato QMT, il quale sarà costituito da 3 unità: arrivo linea con risalita
sbarre, interruttore sezionatore e lame di messa a terra, unità di misura con n.3
trasformatori voltmetrici per protezione 59U per generatore fotovoltaico e
l’unità di sezionamento e messa terra trasformatore. Il quadro sarà completo di
tutti gli interblocchi meccanici / chiave riportati sui disegni allegati e nella
specifica tecnica riportata nel seguito.
 Il trasformatore MT/BT di tipo trifase a secco con isolamento in resina, potenza
nominale 630 kVA, tensione primaria 15 o 22 kV (secondo disponibilità di e-
distribuzione) e tensione secondaria 230/400 V, completo di centralina di

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controllo temperatura. La macchina sarà segregata in proprio box in lamiera


verniciata idoneo ad assicurare il grado di protezione IP2X almeno. Le porte di
accesso ad vano trasformatore saranno provviste di serratura AREL con
manovra interbloccata con le lame di messa terra sul QMT.
 Il quadro generale BT, denominato QGBT, da realizzare secondo lo schema
elettrico allegato e da installare in proprio locale separato dal locale MT/BT. Al
quadro QGBT saranno sottesi con proprie linee: il gruppo di rifasamento fisso,
le utenze della futura ristorazione, il generatore fotovoltaico, il quadro QCDZ
della centrale di climatizzazione, i quadri distribuzione di zona: QZA, QZB,
QLC, il quadro QAUS dei servizi ausiliari di cabina, il quadro QIS
dell’illuminazione di sicurezza tramite l’apposito UPS, l’illuminazione esterna, i
circuiti di illuminazione e di prese di corrente di palestra, campo sportivo e
rispettivi spogliatoi (ved. rispettivo schema elettrico).
 Il gruppo di continuità (UPS) per utenze di cabina, di potenza nominale 3 kVA,
autonomia a pieno carico di 29 min. e di 420 min. circa con carico continuativo
di 150 W mediante pacco batterie aggiuntivo. UPS e batterie saranno fissati su
apposita piedistallo, a circa 0,5 m dal pavimento, nel locale QGBT. Esso avrà la
funzione di assicurare alimentazione di qualità, e l’autonomia suddetta, al relè di
protezione a MT (SPG), alla centralina di controllo temperatura trasformatore
MT/BT, al relè di protezione di interfaccia (SPI) del generatore fotovoltaico.
 Il quadro servizi ausiliari QAUS, il quale sarà sotteso al QGBT e sarà destinato
all’alimentazione di luce, prese di corrente, ventilazione del locale cabina e
dell’UPS suddetto. Esso sarà posto nel locale del QGBT, in prossimità dell’UPS.
 Il gruppo di rifasamento fisso da 20 kvar a 450 V. Esso da fissare a parete nel
locale del QGBT.
 L’installazione di un sistema di ventilazione forzata per il locale cabina MT/BT
composto di:
a. Aspiratore elicoidale con espulsione dell'aria direttamente all'esterno,
portata circa 3000 m³/h, completo di persiana a gravità con alette in
alluminio, da installare sulla parete contenente anche la porta di accesso;
b. termostato ambiente da fissare a parete, alla quota di 1,3 m dal piano di
calpestio.
I due locali cabina saranno dotati di impianto di illuminazione ordinaria e sicurezza, di
prese di corrente e per alimentazione della ventilazione suddetta. Esso sarà realizzato
con condutture e componenti in vista. In particolare, i tratti terminali dei circuiti di
alimentazione saranno realizzati con cavi unipolari FG17 – 450/7450 V protetti entro
tubazioni rigide in pvc. I nuovi circuiti per luce e prese saranno sottesi al QAUS.
Ognuno dei due locale cabina sarà completato con gli accessori quali: schema elettrico
unifilare su cornice riportante sia la parte a media tensione, sia la parte a bassa tensione,
un estintore a C02 da 6 kg e cartelli monitori interni ed esterni ad ogni locale.

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Per ultimo è da segnalare che il locale per il quadro QGBT e dell’UPS di sicurezza
saranno dotati ognuno di un impianto di condizionamento a pompa di calore. Tali
sistemi di climatizzazione ambiente sono previsti nelle opere termofluidiche.

Rete di distribuzione BT
I vari circuiti da sottendere al QGBT ed ai vari quadri di distribuzione di zona (QZA,
QZB, QCDZ, ecc.), saranno costituiti da cavi multipolari, o unipolari con guaina, tipo
FG16OM16-0,6/1 kV, con classe di reazione al fuoco: Cca- s1b – d1 – a1 (cavi CPR). I
cavi suddetti saranno da sviluppare entro la rete di canali metallici IP40 da sviluppare a
parete, o sospendere alle travi del campo sportivo, sui percorsi approssimativi riportati
nella planimetria allegata.
I tratti terminali dei circuiti di illuminazione ordinaria e delle prese, all’esterno dei
canali dorsali, saranno costituiti da cavi unipolari senza guaina, tipo FG17 – 450/750 V
(con classe di reazione al fuoco: Cca- s1b – d1 – a1 – cavi CPR), da posare entro
tubazioni in pvc, da sviluppare a vista sopra il controsoffitto e ad incasso nelle pareti,
salvo nei locali tecnici (cabina e centrale termica) dove saranno da posare in vista.
È da precisare che le tubazioni dorsali saranno da attestare a cassette di derivazione da
incassare a parete sotto la quota del controsoffitto, oppure da collocare sopra il
controsoffitto che, ove non rimovibile, sarà da dotare di apposite botole.
Le cassette saranno in materiale isolante e quelle da incasso a parete, sotto quota del
controsoffitto, avranno grado di protezione IP40, mentre quelle da installare a vista
sopra il controsoffitto avranno grado di protezione IP55.
I cavi da posare all’aperto, all’esterno della rete di canali metallici, saranno da
proteggere entro tubazioni rigide metalliche da posare a vista (illuminazione esterna
perimetrale e impianto di climatizzazione in copertura).

Pressurizzazione antincendio
L’impianto di pressurizzazione antincendio è previsto di tipo preassemblato in fabbrica
composto da un serbatoio da interrare ed un locale prefabbricato fuori terra; componenti
previsti sul retro del complesso edilizio.
Nella struttura suddetta sono già previsti i quadri di comando e protezione delle varie
utenze elettriche della struttura in esame, quali: quadro motopompa 1, quadro
motopompa 2 e quadro per: pompa di mantenimento, riscaldamento, ventilazione,
illuminazione, ecc..
Il costruttore del sistema fornisce anche il quadro destinato alle segnalazioni a distanza.
Ciò premesso sarà compito dell’installatore elettrico fornire in opera:
 La linea di alimentazione del quadro generale di distribuzione dell’impianto, la
quale sarà da sottendere al QGBT e da sviluppare entro tubazioni interrate fino
al nuovo impianto. La linea suddetta sarà realizzata con cavo multipolare
FG16OM16 – 0,6/1 kV, con classe di reazione al fuoco: Cca - s1b - d1 – a1.

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 Il quadro di distribuzione QANT, da porre in opera nel locale prefabbricato fuori


terra, su cui attestare la linea suddetta e da cui alimentare i tre quadri di
protezione e comando previsti dal costruttore del sistema di pressurizzazione.
 La linea di alimentazione del quadro segnalazione allarmi, la quale sarà da
sviluppare entro tubazioni interrate fino in prossimità della reception, dove verrà
installato il quadro di segnalazioni allarmi. La linea suddetta sarà realizzata con
cavo multipolare FTG10OM1 – 0,6/1 kV, resistente al fuoco secondo CEI 20-
45 e CEI 20-36; questi ultimi da sostituire con cavi CPR resistenti al fuoco,
qualora disponibili sul mercato al momento dell’esecuzione dell’opera.
Sarà compito dell’installatore elettrico anche la posa in opera del quadro allarmi
previsto nel locale presidiato (reception).

Illuminazione ordinaria
L’illuminazione dei vari ambienti sarà ottenuta con apparecchi con lampade a LED
aventi le seguenti tipologie:
 apparecchi adatti alla posa in vista con grado di protezione IP65 nei locali
tecnici;
 proiettori da fissare alla quota delle travature della copertura nel campo sportivo
principale e sui rispettivi spalti;
 apparecchi di forma circolare, da incasso in controsoffitto, negli spogliatoi e hall
di ingresso;
 apparecchi a sviluppo lineare da incassare nel controsoffitto continuo previsto
nell’ingresso (ad integrazione di quelli suddetti);
 apparecchi di forma quadrata, da incasso in controsoffitto, negli uffici, sala
medica e sala polivalente;
 apparecchi di forma rettangolare, da incasso in controsoffitto, nelle palestre;
 proiettori ed apparecchi adatti alla posa a parete, per l’illuminazione esterna.
In generale gli apparecchi di illuminazione, salvo quelli previsti nei locali tecnici e per
l’esterno, saranno dotati di alimentatori elettronici di tipo dimmerabile con protocollo di
comunicazione DALI (Digital Addressable Lighting Interface), i quali consentiranno la
regolazione del flusso luminoso da 1 al 100%. I suddetti apparecchi oltre ad essere
connessi al circuito di alimentazione a tre conduttori (fase, neutro e PE) sono da
interconnettere, tra loro e alla centrale di comando e regolazione, tramite linea a due fili,
di sezione 1,5 mm2, che sarà realizzata con cavi dello stesso tipo di quelli destinati ai
circuiti di potenza in modo da poter essere installati insieme ai circuiti di energia.
Il sistema di comando e regolazione del flusso luminoso degli apparecchi di
illuminazione sarà di tipo digitale e costituito dai componenti riportati nell’apposito
schema a blocchi allegato. I componenti del sistema dovranno essere installati nello
stesso locale del quadro QGBT, all’interno di un proprio quadro a se stante; solo i
componenti riguardanti l’area più lontana, i cui circuiti luce sono da sottendere al QZB,
saranno posti in propria scatola isolante nello stesso locale del QZB.

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I sistemi di comando dovranno essere programmati in modo da consentire varie scene


luminose. In particolare sono da prevedere:
 tre scene di luce per le parti comuni (corridoi e palestre): piena attività,
illuminazione per pulizia e assenza di illuminazione nei periodi di inattività;
 quattro scene di luce per campo sportivo principale e spalti (per ogni
semicampo): piena attività (gara / partita), allenamento, pulizia e assenza di
illuminazione nei periodi di inattività;
 tre scene di luce per la hall: piena attività e illuminazione per pulizia, tenendo
conto dell’apporto di luce esterna mediante sensore di luminosità (no sensore di
presenza), e assenza di illuminazione nei periodi di inattività;
 due scene di luce per uffici e centro medico: piena attività, tenendo conto
dell’apporto di luce esterna mediante sensore di presenza e di luminosità, e
assenza di illuminazione in assenza di personale nel locale da attivare con un
ritardo di due minuti;
 tre scene di luce per spogliatoi e servizi igienici: piena attività, pulizia e assenza
di illuminazione nei periodi di inattività;
 quattro scene di luce nella sala polivalente: piena attività senza proiezione, piena
attività con proiezione di film/immagini, illuminazione per pulizia e assenza di
illuminazione nei periodi di inattività.
Le stazioni di comando dell’illuminazione, compresa una parte dell’illuminazione di
sicurezza, saranno concentrate nei seguenti locali:
 in reception da dove sarà possibile il comando dell’illuminazione di tutti i locali
tramite la postazione PC; inoltre nel luogo suddetto è da installare una
postazione di comando supplementare, composta da n.3 pulsanti a chiave, per il
comando semplificato dell’illuminazione, di tutto il palazzetto, da utilizzare in
caso di anomalia nella postazione PC o nella rete dati;
 in prossimità del tavolo oratori della sala polivalente dove sarà possibile il
comando solo degli apparecchi del locale, mediante apposita tastiera con tre
scene luce preimpostate, più la possibilità di spegnimento totalmente della sala.
Per ultimo è da segnalare che:
 nei locali tecnici il comando dell’illuminazione avverrà manualmente tramite
propri interruttori in scatole per posa in vista; farà eccezione solo il locale
deposito attrezzi dove è da installare un sensore di presenza per il comando
automatico;
 all’esterno il comando dell’illuminazione avverrà in automatico (o manuale
tramite appositi selettori) tramite interruttore astronomico previsto sul quadro
QGBT.

Illuminazione e segnaletica di sicurezza


L’illuminazione di sicurezza sarà assicurata mediante sistema ridondante costituito da:

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 apparecchi di illuminazione, provvisti ognuno di gruppo autonomo di


alimentazione, previsti in tutti gli ambienti;
 sistema centralizzato composto da un UPS 20 kVA, con batterie con autonomia
1 h (con carica da 7,5 kW), e quadro di distribuzione QIS, in proprio locale con
compartimentazione antincendio, linee di alimentazione resistenti al fuoco (CEI
20-45 e CEI 20-36) in proprio canale metallico dorsale, per alimentare una parte
degli apparecchi previsti per la normale illuminazione nei principali locali.
In particolare le derivazioni ai singoli apparecchi di sicurezza centralizzata saranno da
realizzare mediante:
 cavo resistente al fuoco 2x1,5 entro tubazione isolante rigida / flessibile,
 cassetta di derivazione da esterno con grado di protezione IP55 sopra
controsoffitto (ove previsto).
Il locale UPS sarà raffrescato con macchina di climatizzazione in modo da mantenere
una temperatura intorno ai 23 °C; il locale avrà anche un adeguato ricambio d’aria in
relazione alle possibili emissioni di idrogeno dagli accumulatori in fase di ricarica. In
particolare, la ventilazione sarà di tipo naturale tramite la griglia di aerazione prevista
sulla porta di accesso.
In conformità alla norma vigente, l’apertura per guasto o manutenzione di un qualsiasi
interruttore di protezione verrà segnalato sulla stazione di supervisione prevista in
reception.
Come risulta dalle planimetrie allegate, gli apparecchi di sicurezza centralizzati previsti
nei vari ambienti saranno suddivisi equamente su almeno due circuiti di sicurezza
separati, da sottendere al QIS.
Il comando dell’illuminazione di sicurezza centralizzata sarà effettuato come già
descritto per l’illuminazione ordinaria: stazioni di comando e sistema di comando e
regolazione digitale. La mancanza di tensione sul quadro QGBT o sui quadri QZA o
QZB, causerà l’attivazione di tutti i circuiti di sicurezza. L’attivazione suddetta avverrà
anche in caso di anomalia localizzata nel sistema di telegestione.
Gli apparecchi autoalimentati preleveranno il segnale di tensione dallo stesso circuito
per l’illuminazione ordinaria di zona, in modo da poter essere attivati anche in caso di
apertura del dispositivo di protezione a monte.
Nel centro sportivo saranno installati a filo controsoffitto o a parete, nei punti indicati in
planimetria, anche apparecchi destinati alla segnaletica di sicurezza. Gli apparecchi
suddetti saranno provvisti di idonei pittogrammi conformi alle rispettive norme di
sicurezza, avranno dimensioni sufficienti ad essere osservati da una distanza fino a 24 m
e saranno provvisti di gruppi autonomi con autonomia 1 h e ricarica in 12 h.
Tutti gli apparecchi d’illuminazione e di segnaletica appartenenti ai sistemi di sicurezza
sopra citati dovranno essere conformi alla norma CEI ed opportunamente contrassegnati
ed individuati mediante proprie etichette, con sigla nera su sfondo di contrasto (ad es.
giallo), onde facilitarne l’individuazione e la manutenzione.
In più, tutti gli apparecchi autoalimentati (illuminazione e segnaletica) saranno dotati di
sistema in grado di eseguire test automatici e periodici di funzionalità ed autonomia. Il

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sistema suddetto sarà composto da una centrale da porre ed alimentare dal quadro QIS
in grado di comunicare via radio con i singoli apparecchi autonomi dotati anch’essi di
modulo radio.
Per ultimo si segnala che dall’UPS e dal rispettivo quadro QIS saranno alimentati anche
altri carichi di sicurezza come ad esempio l’impianto di supervisione e di chiamata dei
servizi per disabili.

Prese a spina
Nei locali tecnici e nel campo sportivo principale sono previsti gruppi prese in scatole
per posa in vista con grado di protezione IP55 nelle seguenti versioni:
a) presa a spina di tipo industriale (CEE) 2P+T, In=16 A,
b) presa a spina di tipo industriale (CEE) 3P+N+T, In=16 A;
c) presa a spina di tipo industriale (CEE) 3P+N+T, In= 63 A.
Le prese CEE saranno dotate di grado protezione IP55 e di interruttore di blocco in
modo che l’inserzione e la disinserzione delle spine possa avvenire solo a circuito
aperto.
Le prese CEE da 63 A nel campo sportivo principale sono destinate ad eventuali
compagnie di spettacolo esterne per l’alimentazione di proprie apparecchiature
elettriche.
Solo le prese CEE destinate all’alimentazione delle tende di separazione e/o tribune
retrattili saranno anche provviste di fusibili di protezione, tutte le altre saranno protette
da interruttore automatico che, secondo la soluzione prescelta sarà da installare
all’interno del gruppo prese o nel quadro di alimentazione.
All’interno degli uffici, spogliatoi, palestre, sala medica e sala polivalente sono da
installare prese a spina della serie civile P30/P17 (universale) e di tipo bipasso in scatole
da incasso complete di supporti e placche. Nella zona uffici, in particolare, alcuni gruppi
prese sono da installare su torrette affioranti trifacciali.
Ogni gruppo prese della serie civile sarà provvisto di proprio interruttore automatico di
protezione, 1P+N – 16 A - 3 kA, in modo che sotto un dispositivo di protezione non vi
siano più di 5 prese (art. 752.55.1, CEI 64-8). Per maggiori dettagli si rimanda agli
elaborati grafici.

Impianti elettrici a servizio degli impianti termomeccanici


Nelle presenti opere elettriche sono previste a servizio degli impianti termomeccanici le
linee di alimentazione di tutte le utenze di: centrale termica (da teleriscaldamento),
centrale idrica, pompe di calore, unità di trattamento aria e di umidificazione.
In particolare, il quadro elettrico di protezione e comando destinato all’alimentazione
delle apparecchiature di climatizzazione conterranno, oltre alle apparecchiature di
protezione e comando di pompe e ventilatori, anche gli apparecchi di regolazione, la cui
fornitura è prevista nelle opere meccaniche; per le apparecchiature di regolazione
suddette e per le sonde in campo, l’installatore elettrico dovrà eseguire la posa in opera,
il collegamento e la necessaria regolazione.

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Le linee di energia e di segnale suddette saranno costituite da cavi multipolari, tipo


FG16OM16 – 0,6/1 kV, da posare entro canali metallici e, all’esterno di questi ultimi,
entro tubazioni metalliche rigide / flessibili da sviluppare sui percorsi approssimativi
riportati sulle planimetrie allegate. In prossimità delle utenze da collegare, le tubazioni
porta cavi saranno provviste di raccordi flessibili metallici con rivestimento di materiale
plastico.
I cavi di segnale da sviluppare in campo avranno sezione minima 1,5 mm2; per una
corretta definizione delle apparecchiature ausiliarie da collegare in campo si rimanda
agli elaborati grafici degli impianti meccanici; sugli schemi elettrici sono indicati solo i
principali collegamenti a titolo esemplificativo.
Tra gli impianti di ventilazione da alimentare vi è anche quello di tipo naturale del
campo da gioco ottenuto mediante apertura manuale degli evacuatori di fumo destinati
anche all’evacuazione dei fumi in caso di incendio. Per il comando ordinario di tali
evacuatori è da installare ed alimentare, tramite il quadro QZA, un’apposita centrale,
tipo guardian della Caoduro (o equivalente), che consentirà l’apertura manuale degli
evacuatori, tramite i motori in dotazione separati da quelli che effettueranno l’apertura
in caso di incendio (attuatori con bombole di CO2). In particolare la centrale suddetta è
provvista di pulsanti di apertura e chiusura manuale e, tramite una stazione
meteorologica, da porre in copertura, effettuerà anche la chiusura automatica in caso di
condizioni meteo avverse. Per maggiori dettagli si rimanda agli elaborati grafici allegati.

Impianto di terra
L’impianto di terra sarà composto dai seguenti elementi principali:
 Il dispersore costituito da una corda rigida di rame da 50 mm2 da interrare negli
scavi di fondazione perimetrali. Esso sarà integrato da elementi naturali come i
ferri di armatura delle fondazioni e le reti elettrosaldate da porre nella
pavimentazione.
 I nodi di terra da installare nel locale cabina, nel quadro generale e in centrale
termica; esso sarà costituito da una robusta bandella in acciaio (o rame) a cui
saranno collegati singolarmente i dispersori, i conduttori equipotenziali
principali e i conduttori di protezione diretti verso le masse delle utenze.
 I collegamenti equipotenziali principali per il collegamento delle masse estranee
(tubazioni dell’acqua, canalizzazioni metalliche, ecc.).
 I conduttori di protezione che si dipartiranno dai vari quadri di distribuzione per
il collegamento delle varie masse dell’impianto elettrico.
 I nodi equipotenziali per collegamento masse e masse estranee nei locali medici
del gruppo 1.
 L’equipotenzialità supplementare nei locali per docce.

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Generatore fotovoltaico
In conformità al D.Lgs. n.28/11 (ed s.m.i.), sulla copertura dell’edificio è previsto un
generatore fotovoltaico di potenza nominale almeno pari a 80,6 kW. Più precisamente,
esso sarà costituito dai componenti di seguito descritti.
1. Il dispositivo di interfaccia (DDI) costituito da un interruttore automatico
provvisto di bobina a minima tensione e di telecomando per effettuare
rispettivamente l’apertura e la richiusura automatica del dispositivo. Esso sarà
installato a bordo del quadro generale BT (QGBT). Nel QGBT è da installare
anche il sistema di protezione di interfaccia (SPI) per l’apertura automatica del
DDI, il quale sarà costituito da un relè di protezione di minima e massima
tensione e frequenza massima, più massima tensione residua (59U) (da prelevare
lato media tensione tramite TV), che sarà da tarare sui valori prescritti da e-
distribuzione e CEI 0-16, artt. 8.8.8.1 e 8.8.8.2 e tab. 8; per consentire tempi di
apertura ritardati del DDI, l’SPI sarà alimentato tramite l’ UPS già previsto per il
locale cabina.
2. Il quadro di QAC da installare sulla parete esterna del fabbricato – lato nord, su
apposito camminamento tecnico. Esso sarà sotteso con propria linea al
dispositivo di interfaccia, di cui al punto 1, e conterrà i dispositivi automatici,
denominati DDG, destinati alla protezione e al sezionamento di ogni
convertitore DC/AC. Tra il dispositivo generale del quadro e i DDG a valle, sarà
installato il gruppo di misura dell’energia prodotta (M2) in propria scatola da
piombare a cura dei tecnici dell’agenzia delle dogane. I cavi di collegamento tra
il suddetto gruppo di misura ed i convertitori ac/dc saranno da posare entro
proprie tubazioni.
3. N.3 convertitori da corrente continua a corrente alternata trifase, ognuno di
potenza nominale in ca di 25 kW, i quali saranno da installare sulla parete
esterna del fabbricato lato nord.
4. I quadri di attestazione e sezionamento delle linee in corrente continua
(QDC…), ognuno da installare a parete a lato del rispettivo convertitore. In
particolare, ogni quadro conterrà i dispositivi di sezionamento ed i limitatori di
sovratensione pari al numero di stringhe (n.3) previsti su ogni convertitore DC /
AC.
5. I collegamenti in corrente continua per l’interconnessione dei suddetti
componenti con i moduli fotovoltaici in copertura. I suddetti collegamenti
saranno realizzati mediante cavi unipolari con guaina, 4 mm2 – H1Z2Z2-K, da
sviluppare entro canale asolato in acciaio zincato a caldo da posare a vista sulla
parete esterna e sopra la copertura fino in prossimità delle stringhe di moduli da
collegare, dove poi proseguiranno protetti sotto i moduli. Per ridurre la tensione
indotta, in caso scariche atmosferiche prossime all’impianto, i tratti di stringa
eseguiti sotto i rispettivi moduli dovranno essere attorcigliati in modo da ridurre
le dimensioni delle singole spire.

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6. I moduli fotovoltaici, previsti sulla copertura, sono in totale n.248, di potenza


nominale almeno 325 W ognuno. Essi saranno suddivisi in 9 stringhe, di cui:
a. N.2 stringhe da 28 moduli e n.1 stringa da 26 moduli per i convertitori
n.1 e n.2;
b. N.3 stringhe da 28 moduli per il convertitore n.3.
Si precisa che, essendo previsti appositi ottimizzatori di potenza ogni due moduli
fotovoltaici, ogni stringa sarà ottenuta dalla serie di n.13 / 14 ottimizzatori,
secondo la stringa considerata.
I moduli fotovoltaici saranno fissati alla copertura mediante apposita struttura di
sostegno.
7. La cartellonistica di sicurezza, da apporre sul lato in corrente continua,
conforme a D. Lgs. 81/08, dovrà riportante la seguente dicitura:

ATTENZIONE: Impianto fotovoltaico in tensione durante le ore diurne (898 V)

La predetta segnaletica dovrà essere installata:


 In prossimità dei quadri QDC…;
 ogni 10 m sulla conduttura destinata ai cavi in cc.
Per porre fuori tensione ogni convertitore ac/dc occorre eseguire in sequenza le
seguenti manovre:
 aprire il rispettivo DDG sul quadro QAC;
 aprire l’interruttore di manovra sezionatore in corrente continua nel
rispettivo QDC… e verificare lo spegnimento del display del convertitore in
questione.
Qualora si debba procedere a controlli all’interno del convertitore si ricorda che
tale operazione può essere eseguita solo da personale idoneo per lavori elettrici
secondo la norma CEI 11-27.
Per ultimo si precisa che il quadro QAC, i convertitori ed i quadri di attestazione in cc
(QDC) da installare sulla parete esterna, lato nord, sul camminamento tecnico saranno
da fissare ad apposita struttura metallica zincata e celati alla vista tramite armadio
metallico a due ante, provvisto di feritoie di ventilazione su tutti i lati o più
semplicemente utilizzando pannelli in rete metallica con maglia di lato un 1cm.
L’armadio sarà verniciato del colore richiesto dalla DL.

Comandi di emergenza
Sono previsti due comandi di emergenza in grado di interrompere separatamente:

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1. l’alimentazione dell’intero fabbricato compresa la parte di generatore


fotovoltaico sul lato AC; il lato DC del generatore suddetto rimane in tensione
ma è totalmente installato all’esterno del palazzetto;
2. l’alimentazione dell’illuminazione di sicurezza centralizzata.
Ogni comando di emergenza in reception (locale presidiato) sarà ottenuto mediante
pulsante NA, di colore rosso in scatola dello stesso colore, e bobina di apertura prevista
sul dispositivo di protezione generale a media tensione (DG) per il comando di cui al
punto 1 e sul dispositivo generale del QIS.
Il circuito di comando sarà controllato (ai fini della funzionalità) con apposito led in
parallelo ad ogni pulsante e sarà costituito con cavo resistente al fuoco secondo CEI 20-
36 e CEI 20-45.

Sistema di misura dell’energia elettrica


Nel quadro generale BT è previsto un sistema per la misura e la contabilizzazione
dell’energia elettrica. Ciò ai fini di una puntuale ripartizione dei consumi, e rispettive
spese, sulle varie utenze ed attività del palazzetto; le misure suddette saranno anche di
aiuto ai tecnici dell’attività per ricercare nuove soluzioni che migliorino l’efficienza di
conduzione del centro sportivo.
Il sistema suddetto sarà costituito con le apparecchiature riportate nello schema elettrico
E03; per le specifiche tecniche si rimanda all’apposito articolo.

Impianto di supervisione e chiamata WC disabili


Nella reception sono previste una serie di segnalazioni di anomalia e/o di stati
riguardanti le principali apparecchiature a MT e BT dell’impianto elettrico.
Le informazioni, da visualizzare (ottico/acustica) su apposito personal computer,
devono consentire di avere sotto controllo le principali informazione sui dispositivi di
protezione e apparecchiature mediante simboli / scritte su più video mappe.
In modo sintetico, le stesse informazioni dovranno essere ripetute anche su un piccolo
modulo con display da 3,5 pollici attivo anche in caso di mancanza rete pubblica.
Il pc e il display sono da installare in reception in zona costantemente presidiata. In
particolare le informazioni previste sono:
 stato aperto / chiuso interruttore a MT;
 superamento prima e seconda soglia di sovratemperatura del trasformatore
MT/BT;
 stato aperto / chiuso su ogni interruttore previsto sul quadro QGBT;
 stato aperto / chiuso su ogni interruttore previsto sul quadro QZA;
 stato aperto / chiuso su ogni interruttore previsto sul quadro QZB;
 stato aperto / chiuso su ogni interruttore previsto sul quadro QIS;
 stato aperto / chiuso su ogni interruttore previsto sul quadro QAUS;
 stato aperto / chiuso su ogni interruttore previsto sul quadro QCDZ;
 cumulativo di guasto da UPS1 - cabina;

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 cumulativo di guasto da condizionatori locali QGBT e UPS2;


 cumulativo di guasto da UPS2.
Lo stesso impianto dovrà consentire la visualizzazione (delle richieste di aiuto)
provenienti da ogni WC per disabili previsti nel palazzetto. Il sistema di chiamata
suddetto sarà composto da:
 segnalazione ottica e visiva sul personal computer , sopra descritto, in reception;
 un pulsante di chiamata a tirante da installare in prossimità di ogni WC per
disabili;
 un pulsante di annullamento chiamata e una spia rossa per segnalare l’avvenuta
chiamata, da porre entrambi in scatola da incasso completa di supporto e placca,
all’interno di ogni WC per disabili;
 una lampada di segnalazione fuori porta di ogni locale WC disabili, in scatola
da incasso completa di supporto e placca, installazione h=2,2 m, avente la
funzione di individuare il WC chiamante.
L’impianto sopra descritto, compreso il PC per la visualizzazione di stati e chiamate,
trattandosi di utenza di sicurezza sarà sotteso al quadro QIS avente alimentazione di
sicurezza da UPS (lo stesso dell’illuminazione di sicurezza).

Impianti di segnale
Nel complesso edilizio sono previsti i seguenti impianti di segnale:
1. Cablaggio strutturato;
2. Sistema di rivelazione e segnalazione di allarme antincendio;
3. Impianto di diffusione sonora per messaggi di allarme (EVAC);
4. Impianti video e citofonici sugli ingressi.
Cablaggio strutturato. L’impianto prevede l’installazione di due l’armadi di
permutazione per la distribuzione dei segnali fonia-dati da porre in appositi locali. I due
armadi saranno interconnessi con cavo a 12 fibre di tipo monomodale.
Da ogni armadio di permutazione si dipartiranno cavi UTP cat. 6, da sviluppare nella
rete di canali destinati ai cavi di segnale fino ai singoli connettori RJ45 previsti in
campo. In particolare sono da installare:
 n.2 connettori RJ45, cat. 6, fonia / dati, in scatola da incasso completa di
supporto e placca, per ogni posto di lavoro degli uffici, sala medica, ecc. (o su
torrette, ove previste);
 n.2 connettori RJ45, cat.6, per la connessione di un ricevitore / trasmettitore WI
FI, in scatola da incasso poco sotto la quota del controsoffitto (ove previsto).
Riguardo al sistema WI-FI, infine, si precisa che prima dell’inizio lavori dovrà essere
fornita una mappa da cui si evinca che il sistema previsto assicura il servizio
correttamente in tutte le aree comuni del fabbricato.
La tubazione interrata per interconnessione dell’impianto interno con la rete pubblica è
prevista nelle opere di urbanizzazione dell’edificio.
Sistema di rivelazione ed allarme antincendio (IRAI). L’intero fabbricato sarà dotato di
un sistema di rivelazione ed allarme antincendio composto di:

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- centrale di comando e segnalazione a microprocessore, da installare in reception


(locale presidiato);
- modulo GSM, da installare nella suddetta centrale, per la remotizzazione degli
allarmi (nei periodi di inattività del palazzetto) presso appositi numeri telefonici
per allertare personale correttamente formato e informato;
- rivelatori lineari di fumo (emettitori e ricevitori), da installare sul campo
sportivo principale su doppio livello: alla quota più elevata della copertura e
ortogonalmente ad altezza intermedia (circa 11 m), essendo l’altezza totale del
locale superiore a 12 m (ved. planimetrie allegate);
- rivelatori ottici di fumo puntiformi da installare sopra e sotto i controsoffitti
negli altri locali del fabbricato (ved. planimetrie allegate);
- pulsanti di allarme manuali da installare a parete nei punti indicati in
planimetria;
- un pulsante manuale per lo specifico comando di tutti gli evacuatori di fumo del
campo da gioco (tipo MD04 della Caoduro o equivalente);
- avvisatori ottici di allarme da installare a parete nei punti indicati in planimetria;
- moduli di comando e/o di stato per: rivelatori di fumo lineari, lucernai apribili
destinati all’evacuazione fumi, serrande tagliafuoco motorizzate, porte e per
alimentatori 24 Vcc;
- più alimentatori 230/24 Vcc, con propri accumulatori ermetici, per
l’alimentazione delle serrande tagliafuoco e dei vari componenti costituenti i
rivelatori di fumo lineari; questi ultimi saranno da suddividere su più
alimentatori allo scopo di limitare il fuori servizio ad una parte dei componenti
in caso di guasto sui circuiti a 24 Vcc o sui rispettivi alimentatori. Ad esempio
alimentare separatamente i rivelatori da porre a quote separate.
I vari componenti dell’impianto saranno interconnessi su due linee, una per ogni
porzione di fabbricato, da collegare ad anello chiuso. Le linee suddette saranno da
realizzare con cavi resistenti al fuoco almeno 30 min. (FG4OHM1) in conformità alla
norma UNI 9795: 2013; dello stesso tipo saranno le linee di collegamento di pulsanti,
moduli di comando e per l’alimentazione dei rivelatori lineari da sottendere agli
alimentatori a 24 Vcc.
Tutte le linee suddette saranno da sviluppare entro la rete di canali destinata ai cavi di
segnale, ed entro proprie tubazioni in prossimità dei singoli componenti.
Impianto di diffusione sonora per messaggi di allarme (EVAC). L’impianto è destinato
all’emissione di messaggi di pericolo e di evacuazione udibili in tutti i locali
dell’edificio. Il sistema di allarme potrà essere comandato:
 manualmente mediante postazione microfonica per VVF prevista in reception;
 automaticamente, mediante messaggi preregistrati, su comando dell’impianto di
rivelazione fumi.
Il sistema suddetto sarà composto di centrale di amplificazione, in reception, dai
diffusori sonori da disporre in controsoffitto ed a parete nei punti indicati sulle
planimetrie e dalle condutture di collegamento. L’impianto sarà utilizzato anche per la

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diffusione di messaggi di servizio, di informazione e di intrattenimento gestiti con


priorità inferiore rispetto ai messaggi di allarme, in totale sono previste n.6 zone
distinte: palestra, campo sportivo e relativi spalti, spogliatoi, sala polivalente, spazi
pubblici comuni e la zona ristorazione.
Le linee di collegamento tra la centrale di amplificazione ed i diffusori sonori saranno
costituite da cavi resistenti al fuoco (CEI 20-36, CEI 20-45), del tipo FTG10OM1 –
0,6/1 kV che dovranno avere guaina di colore viola. Tali circuiti saranno sviluppati
entro la rete di canali previsti per i cavi di segnale.
L’impianto sarà dotato di proprio alimentatore per assicurare l’alimentazione anche in
caso di assenza della rete pubblica con un’autonomia di almeno 30 min. . Per maggiori
dettagli si rimanda allo schema a blocchi generale dell’impianto.
Impianti videocitofonici e di portiere elettrici su ingressi. È previsto un impianto video
citofonico tra ingresso pedonale (su recinzione esterna) e reception ed uno, solo
citofonico, tra la sala di attesa e la rispettiva sala medica.
L’impianto videocitofonico sarà composto da:
 un posto esterno videocitofonico da porre sulla recinzione esterna, in prossimità
del cancello pedonale;
 un posto interno videocitofonico in reception da posare a parete o su scrivania
secondo le richieste della DL.
L’impianto citofonico sarà composto da:
 un posto esterno citofonico da porre a parete, in prossimità della porta di accesso
alla sala di attesa;
 un posto interno nella sala medica da posare a parete o su scrivania secondo le
richieste della DL.
In prossimità di ogni posto esterno è previsto il pulsante apriporta sul lato interno.

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7 - CARATTERISTICHE TECNICHE DELL’IMPIANTO

7.1 - Dati riguardanti l’alimentazione elettrica


L'alimentazione elettrica del palazzetto sarà effettuata da e-distribuzione in media
tensione mediante una linea trifase, da 15 o 22 kV - 50 Hz. L’utente della nuova
fornitura di energia si configura come utente attivo su cui si stimano:
 una potenza massima in prelievo di circa:
o 300 kW in assenza di ristorazione;
o 500 kW con la ristorazione, nel caso ricorrano le condizioni di legge che
consentano di unificare il punto di consegna (POD) per due attività
separate;
 una potenza massima in immissione di 80,6 kW.
Date le modalità di consegna, ai fini del collegamento a terra, il nuovo sistema elettrico
sarà di tipo TN-S, cioè neutro collegato a terra nella cabina di trasformazione e masse
dell’impianto collegate al neutro con conduttori separati fino in locale cabina.

7.2 - Utenze elettriche previste e stima potenza impegnata


I carichi elettrici previsti nel complesso edilizio si possono suddividere come di seguito
riportato (valori stimati sulla base delle informazioni disponibili):
 28,7 kW per illuminazione ordinaria e sicurezza centralizzata, così suddivisa:
o 16,7 kW per illuminazione del campo principale e relativi spalti;
o 2,3 kW per illuminazione delle palestre;
o 2,6 kW per illuminazione dei locali spogliatoi e bagni;
o 1,5 kW per illuminazione corridoi e locali tecnici;
o 2 kW per illuminazione ingresso, uffici e sala polivalente;
o 3 kW per illuminazione degli spazi all’aperto;
 4 kW per postazioni personal computer (valore stimato);
 45 kW (n.30 x 1,5 kW) per asciugacapelli e asciugamani elettrici nei
spogliatoi e servizi igienici;
 24 kW (n.20 x 1,2 kW) per attrezzi di palestra (tapis roulant, cyclette,
ellittica, ecc.);
 128,5 kW per gli impianti meccanici così suddivisi:
da sottendere al quadro QCDZ (118 kW)
o 52 kW per UTA campo da gioco,
o 8,8 kW per UTA palestra,
o 35,5 kW per recuperatore di calore spogliatoi,
o 15,7 kW per pompa di calore (VRF) uffici, foyer e sala polivalente,
o 4,4 kW per autoclave,
o 2 kW circa per elettropompe di circolazione e piccole altre utenze,
da sottendere ai quadri di zona QZA – QZB (9,9 kW):
o 3 kW per pompa di calore (VRF) centro medico,

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o 5,4 kW per n.5 recuperatori di calore previsti all’interno del


fabbricato;
o 1,5 kW per estrattori aria per servizi igienici;
da sottendere al quadro QGBT (1,6 kW):
o 1,6 kW (2x 0,8) per climatizzazione locali cabina;
 150 kW per l’attività di ristorazione (valore stimato), nell’ipotesi che
ricorrano le condizioni di unificazione del punto di consegna per due attività
separate;
 60 kW per eventuali attività di pubblico spettacolo;
 25 kW per utenze di vario tipo (lavapavimenti, distributori di bevande, ecc.)..
Pertanto la potenza totale installata si stima in 467 kW circa.
Considerando un fattore di utilizzazione / contemporaneità complessivo di 0,8, la
potenza impegnata si stima in circa 377 kW che, tenuto conto di un fattore di potenza di
0,95, fissa la potenza apparente da sottendere al trasformatore di cabina a 393 kVA
circa.
Il trasformatore MT/BT è stato prescelto da 630 kVA per tener conto di possibili
sviluppi futuri e per consentire che il punto di lavoro sia mediamente vicino alla
condizione di massimo rendimento.
Per ultimo si segnala che la potenza totale degli apparecchi di illuminazione di sicurezza
sulla sorgente di alimentazione centralizzata (UPS) è pari a 4,5 kW circa. Pertanto il
gruppo di continuità associato, con potenza pari a 18 kW (20 kVA), completo di batterie
idonee ad assicurare l’autonomia di un’ora con una potenza sottesa di 7,5 kW, risulta
ampiamente dimensionato sia per eventuali spunti all’inserzione (su batteria), sia in
autonomia.
Essendo i principali carichi reattivi alimentati tramite variatori di velocità, che porta il
fattore di potenza a monte pari a 1, si è previsto un rifasamento fisso solo per il
trasformatore MT/BT.
La capacità reattiva necessaria per rifasare le perdite a vuoto del trasformatore,
assumendo una I0 (corrente a vuoto) pari allo 0,8%, è data da:
P
Q0  I 0 %  n  5, 04kVAr
100
Per rifasare anche la componente reattiva dovuta alle perdite a carico del trasformatore,
il quale lavora normalmente al 50% del suo carico, si avrà:
2
ucc  50 
Qa  Sn     9, 45kVAr
100  100 
La potenza reattiva totale totale sarà data per tanto da Q0  Qa  14, 49kVAr .
E’ quindi previsto un gruppo di rifasamento fisso da 20 kVAr a 450V (15,8 kVAr a
400V).

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7.3 - Potenza nominale generatore fotovoltaico e produzione annua di energia


Secondo il D. Lgs. 03/03/2011 n.28 e s.m.i. sulle nuove costruzioni con titolo edilizio
rilasciato entro 31-12-17 (ved. anche decreto milleproroghe) è da installare un impianto
di produzione fotovoltaico con potenza nominale proporzionata alla superficie in pianta
del complesso edilizio. In particolare, essendo l’edificio in questione di superficie
complessiva al suolo di 4750 m2 e il coefficiente K = 65, la potenza fotovoltaica da
installare risulta pari a :
PFV = 4750 m2/ 65 = 73,08 kW
Il decreto suddetto impone inoltre di aumentare del 10 % la potenza sopra calcolata
trattandosi di edificio pubblico; pertanto la potenza nominale minima da installare
risulta essere: 1,1 x 73,08 kW = 80,39 kW, che si arrotonda 80,6 kW.

Per la stima della produzione annua di energia del generatore PV (EPV) in esame si
considerano i dati di seguito riportati.
1. Il valore di irraggiamento cautelativo, tratto dalla norma UNI 10349, per la zona
in esame, decurtato delle ore medie di ombreggiamento, nel punto di ubicazione
del campo si assume: EOT = 1339 kWh / (m2 x anno);
2. La struttura su cui verranno posizionati i moduli PV è orientata rispetto al sud di
circa 209° verso est e inclinata rispetto al piano orizzontale di 1,5°; pertanto si
assume un fattore correttivo kc = 1 ;
3. potenza nominale (P) pari a 80,6 kW;
4. Il rendimento europeo dei convertitori (valore medio di conversione pesato su
più regimi di funzionamento) pari a: ηcon = 0,98;
5. Le perdite varie (cavi, quadri, surriscaldamento moduli, ecc.) pari a: p = 20 %.
Di conseguenza si ha:
EPV = (kc x P x EOT) x ηcon x (100-p)/100= 84.612 kWh / anno

7.4 - Protezione contro i contatti diretti


La protezione contro i contatti diretti prevista per gli impianti in oggetto è di tipo totale
sia per il sistema a media tensione, sia per il sistema di bassa tensione.
In particolare, il sistema a media tensione avrà:
 le parti attive dei dispositivi di manovra e protezione segregate in involucri con
grado di protezione IP2XC (almeno),
 i cavi con schermi metallici da collegare all’impianto di terra ad entrambe le
estremità;
 le parti attive del trasformatore protette da box metallico messo a terra avente
grado di protezione IP2X almeno.
Gli involucri e le barriere, inoltre, saranno provvisti di vari interblocchi che
consentiranno l’accesso frontale alle parti attive a MT solo dopo il sezionamento e la
messa a terra del circuito sezionato; anche l’accesso al box trasformatore sarà consentito
solo dopo il sezionamento e la messa a terra del circuito a monte.

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Le parti a media tensione, infine, saranno racchiuse in propri vani (aree elettriche
chiuse) provvisti di porte con serrature a chiave e di segnali di avvertimento allo scopo
di limitare l’accesso solo al personale con idonei requisiti.
La protezione contro i contatti diretti prevista per le parti di impianto a bassa tensione
sarà realizzata mediante:
 isolamento (asportabile solo mediante distruzione) per le condutture in genere, e
 segregazione entro involucri per le parti attive non isolate; detti involucri avranno
grado di protezione almeno: IP4X, per le superfici orizzontali superiori a portata
di mano, e IP2X per le altre superfici.
In particolare, le parti attive entro gli involucri avranno grado di protezione IP20 per la
maggior parte dei componenti e saranno accessibili solo togliendo parti di involucri con
l’uso (almeno) di attrezzi.
Per i circuiti di alimentazione terminali relativi a prese a spina ed illuminazione, una
protezione aggiuntiva contro i contatti diretti sarà fornita, inoltre, dai dispositivi
differenziali con Idn = 30 mA.
Sono previsti inoltre, appositi avvisi sui quadri elettrici, sui moduli PV e sugli inverter
del generatore fotovoltaico, per segnalare che tali parti rimangono in tensione anche
dopo il sezionamento.

7.5 - Protezione contro i contatti indiretti


Per la protezione contro i contatti indiretti, ossia i contatti di persone con masse in
tensione a causa di guasti, bisogna distinguere quella relativa alla parte di impianto a
media tensione (Un > 1000 V), da quella relativa alla bassa tensione.

Protezione dell’impianto a media tensione


Negli impianti a MT, la protezione in oggetto si consegue con la messa a terra di tutte le
masse e masse estranee esistenti e verificando che nell’area interessata le tensioni di
passo e di contatto, causate dalla corrente di terra (IE), relativa alla rete a media
tensione, siano eliminate nei tempi (t) previsti dalla norma CEI EN 50522 (CEI 99-3).
In fase di realizzazione e-distribuzione dovrà comunicare i seguenti dati riguardanti la
rete di alimentazione a MT:
 Stato del neutro (isolato o compensato);
 corrente di guasto monofase a terra IF ;
 tempo di eliminazione del guasto a terra t;
 tensione di contatto ammissibile UTp.
È superfluo verificare le tensioni di contatto e di passo nell’area dell’impianto quando la
tensione totale di terra, UE, non supera la tensione di contatto ammessa (UTp). In
particolare la tensione totale di terra si determina con la formula:
UE = RE x IF
nella quale:
 RE è la resistenza verso terra del dispersore;

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 IE è la corrente di terra.
Pertanto nell’impianto in esame la misura delle tensioni di contatto può essere evitata se
si verificano le seguenti condizioni:
UE = RE x IF ≤ UTp
e, quindi, se la resistenza di terra risulta non superiore a:
RE ≤ UTp / IF (1)
Considerando cautelativamente solo il dispersore da porre sul perimetro del palazzetto
di lunghezza circa (L) 500 m e la resistività del terreno (ρ) pari a 250 Ωm, la resistenza
verso terra del dispersore si può stimare con la formula seguente (valida per dispersori a
prevalente sviluppo orizzontale):
RE = 2 ρ / L = 2 x 250 / 500 = 1 Ω
Al termine dei lavori occorrerà eseguire la misura del dispersore onde verificare il
raggiungimento del suddetto valore di progetto e controllare che questo risulti non
superiore al limite imposto dalle caratteristiche della rete a monte (dati di e-
distribuzione).
Nell’eventualità che il valore di resistenza RE misurato non dovesse rispettare la
condizione (1) sarà necessario procedere alle misure delle tensioni di contatto nell’area
dell’impianto.

Protezione dell’impianto a bassa tensione (400 V)


Il metodo principale di protezione contro i contatti indiretti si basa sull’interruzione
automatica dell’alimentazione del circuito in cui si verifica il guasto verso terra (CEI
64-8/4, art. 471.2.1.1) quando la tensione di contatto presunta supera 50 V in c.a. negli
ambienti ordinari.
Essendo dotato di propria cabina di trasformazione, l’impianto si configura come un
sistema TN-S, quindi, la protezione contro i contatti indiretti è conseguibile con
interruttori a massima corrente ed il collegamento delle masse all’impianto di terra, fra
loro opportunamente coordinati (I (5 o 0,4 s)  U0/Zs). Tale modalità di protezione è
prevista solo per le linee di alimentazione del quadro QCDZ e per l’UPS di sicurezza.
A favore della sicurezza, su tutti gli altri circuiti di distribuzione e terminali sono
previsti dispositivi differenziali atti a rispettare ampiamente la condizione suddetta. In
particolare sono previsti dispositivi differenziali con:
 Idn = 10 A, ritardo 0,31 s, per la futura linea della ristorazione;
 Idn = 1 A selettivo per i circuiti di distribuzione protetti da interruttori modulari;
 Idn = 0,5 - 1 A per gli inverter della climatizzazione (ved. schemi elettrici);
 Idn = 1 A per il generatore fotovoltaico;
 Idn = 0,03 A per tutti i circuiti terminali destinati ad illuminazione e prese.
I dispositivi differenziali previsti sugli inverter del fotovoltaico e di comando
ventilazione saranno di tipo B. Tutti gli altri dispositivi differenziali sono previsti in tipo
A e immunizzati contro gli scatti intempestivi dovuti a sovratensioni transitorie.

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Per quanto attiene, infine, alla protezione dei circuiti in corrente continua dei moduli
fotovoltaici (da attestare ad ogni convertitore), questa è assicurata mediante l’utilizzo di
componenti in classe II. Sono previsti, infatti:
 moduli fotovoltaici in classe II;
 condutture equivalenti alla classe II, considerato che i cavi hanno guaina non
metallica con tensione nominale verso terra di un grado superiore a quello
strettamente necessario al coordinamento (1800 V anziché 900 V - in cc) con la
tensione massima del sistema in cc pari a 898 V .
Tuttavia per consentire il corretto funzionamento dei dispositivi di controllo isolamento,
previsti a bordo di ogni inverter, la struttura di sostegno dei moduli PV e i canali
portacavi in cc saranno da collegare all’impianto di terra mediante conduttore PE di
sezione 6 mm2.

7.6 – Calcolo delle correnti di guasto


I calcoli delle massime correnti guasto (guasto trifase), indicate sugli schemi elettrici
allegati, sono stati eseguiti in conformità alla norma CEI 11-25 e considerando:
 le lunghezze dei cavi stimate sulle piante tenendo conto del loro percorso
approssimativo;
 la resistività del rame dei cavi pari 0,0185 Ωmm2/m;
 le reattanze per unità di lunghezza dei cavi desunte dalla tabella CEI UNEL
35023;
 la resistenza e la reattanza equivalente (lato BT a 400 V) della rete a media
tensione pari a Rmt = 0,03 m ed Xmt = 0,33 m (12,5 kA a 22 kV e cosφ =
0,1),
 la resistenza ed la reattanza equivalente del trasformatore da 630 kVA (ucc% =
6), pari a: RT = 3,07 m ed XT = 14,89 m;
 la tensione nominale del sistema elettrico pari a:
o 230 V verso terra,
o 400 V tra le fasi;
 il fattore di tensione c pari a:
o 0,95 per i guasti fase – PE,
o 1 per i guasti trifase sul lato BT.

7.7 - Dati e calcoli relativi all'illuminazione


La determinazione del numero di apparecchi da installare in ogni ambiente è effettuata
con programma di calcolo automatico imponendo un illuminamento medio in esercizio,
secondo norma EN 12464 – 1, di:
- 200 lux servizi igienici, locali tecnici, hall e corridoi;
- 300 lux per spogliatori, palestra polisportiva e sugli spalti;
- 500 lux per gli uffici, sala polivalente e locali medici.

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- Almeno 1000 lux sui campi da gioco in tutte le loro configurazioni (livello
silver 1 e 2 secondo richiesta CONI e FIP prot. n. 205 AM/CC 0067/2018 del
07/09/2018).
Nei calcoli dell’illuminazione si sono assunti i seguenti coefficienti di riflessione negli
ambienti al chiuso:
 70 %, per il soffitto,
 50 % per le pareti (superfici laterali con tinte poco chiare e parzialmente
vetrate), ad eccezione del campo di gioco per il quale, visto il tipo di pareti
semitrasparenti, è stato assunto pari al 6% (vetro),
 20 % per il pavimento.
Per tener conto dell'impolveramento degli apparecchi e dell'invecchiamento delle
lampade si è considerato un fattore di manutenzione M = 0,9 (interventi manutentivi
ogni 12 – 18 mesi).
Per l’illuminazione di sicurezza si sono imposti, invece, coefficienti di riflessione nulli,
ed un illuminamento non inferiore a:
 5 lux in tutti gli ambienti (sez. 752, CEI 64-8);
 100 lx (10 % dell’illuminazione ordinaria) sul campo da gioco.
In conformità alla norma EN suddetta, nei calcoli si sono prescelte lampade a led con le
seguenti caratteristiche:
 tonalità di colore 3000 K in tutti gli ambienti salvo uffici, il campo di gioco e
proiettori previsti all’aperto. dove invece si potranno adottare lampade a LED
con temperatura di colore anche di 4000 K;
 gruppo di resa del colore: 80 < Ra < 90, in tutti gli ambienti , salvo per gli uffici
e ambienti assimilabili (studio medico, infermeria) dove avranno Ra  90 e per il
campo di gioco dove i proiettori a maggior flusso luminoso avranno Ra  70 (la
norma UNI 12193, a cui fa riferimento il CONI richiede almeno Ra  60).

7.8 – Cadute di tensione e protezioni contro le sovracorrenti


Le sezioni delle linee sono determinate in modo da far risultare:
a) la corrente di impiego di ogni circuito inferiore alla portata dei relativi cavi;
b) la caduta di tensione in genere inferiore al 4 %, in qualsiasi punto
dell'impianto.
Più precisamente:
 le cadute di tensione sono calcolate mediante le tabelle CEI-UNEL 35023 e le
correnti di impiego riportate sugli schemi;
 le portate dei cavi, riportate sugli schemi, sono riferite alle condizioni di posa
più gravose e/o alle eventuali minori sezioni derivate dai circuiti dorsali; detti
valori, con i rispettivi fattori di riduzione per posa ravvicinata, sono tratti dalle
tabelle CEI-UNEL 35024/1 e CEI-UNEL 35026. La temperatura ambiente si è

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considerata di 30 °C per i cavi in aria libera, di 20 °C per i cavi con posa


interrata e 70 °C per i cavi in copertura per il generatore fotovoltaico.
Tutti i circuiti sono protetti dal sovraccarico (IB < In < Iz) ed i dispositivi di protezione
sono stati previsti all'inizio delle condutture (ambienti a maggior rischio in caso di
incendio per l’elevato affollamento).
Il potere di interruzione dei dispositivi di protezione prescelti è superiore alle massime
correnti di guasto indicate sugli schemi (IK(3F) < Icu).
Le energie specifiche massime (I2t) riportate sugli schemi corrispondono a quelle
riscontrabili sulle curve degli interruttori adottati alle massime correnti di corto circuito
verificabili sui quadri.
Per quanto attiene alla protezione contro corto circuiti che si possono verificare al
termine delle linee (Ik minima), questa è sicuramente soddisfatta dato che ogni circuito è
protetto dal sovraccarico con dispositivi previsti all’inizio delle condutture (art. 533.3,
CEI 64-8/5).
Sul lato in corrente continua del generatore fotovoltaico, la protezione dal sovraccarico
non è prevista, considerato che i circuiti c.c. avranno portata IZ = 33 A maggiore di 1,25
volte la corrente di corto circuito dei pannelli PV (I sc STC =12 A) – art. 712.433, CEI 64-
8/7.
7.9 - Calcolo ventilazione minima in locali con batterie

Caratteristiche generali
Gli UPS 1 e 2 saranno completi di armadi batterie provvisti di feritoie di ventilazione
contenenti monoblocchi ermetici a ricombinazione di gas da 12 V. In particolare essi
conterranno all’incirca:
 44 monoblocchi da 12 V – 9 Ah UPS1 da 3 kVA;
 44 monoblocchi da 12 V – 25 Ah UPS2 da 20 kVA;
Ogni UPS e le sue batterie sarà ubicato in proprio locale compartimentato rispetto ai
locali circostanti e sarà provvisto di ventilazione naturale superiore a quella minima
calcolata nel seguito. Durante la fase di ricarica delle batterie, infatti, dalle valvole di
sfogo degli accumulatori vengono emesse piccole quantità di gas; ciò è determinato
dall’elettrolisi tramite la corrente di carica. I gas prodotti sono idrogeno e ossigeno e,
pertanto, è possibile che si possa creare un’atmosfera esplosiva se la concentrazione di
idrogeno supera nell’aria il 4 % in volume.

Verifica della ventilazione


Secondo la norma CEI 21-39 “Requisiti di sicurezza per batterie stazionarie …”
l’ambiente in cui avviene la ricarica delle batterie risulta ben ventilato (ai fini della
diluizione di eventuali atmosfere infiammabili) quando è assicurata una portata d’aria
(Q) almeno pari a:
Q = 0,05 . n . Igas . Crt . 10-3 [m3/h]
nella quale:
 n rappresenta il numero di elementi da 2 V;

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 Igas vale 8 mA / Ah, cioè la corrente di carica a fondo;


 Crt è la capacità nominale di ogni elemento.
Sostituendo nella formula suddetta i dati nominali dei pacchi batterie sopra citati si
hanno le seguenti ventilazioni minime da assicurare nei locali UPS :
 per il locale UPS1 – Q = 0,94 m3/h;
 per il locale UPS2 – Q = 2,6 m3/h.
Nel caso si ricorra alla ventilazione naturale, la portata di ventilazione sopra citata è
assicurata con almeno due aperture permanenti (in alto e in basso su porta di accesso)
ognuna delle quali di superficie “A” non inferiore a:
 per il locale UPS1 – An (cm2) = 28 Q = 27;
 per il locale UPS2 – An (cm2) = 28 Q = 73.
In ogni locale in esame è prevista un’apertura permanente sulla porta di accesso: una in
alto ed una in basso, ognuna da 0,09 m2 (0,3 x 0,3 m) ampiamente superiore al minimo
sopra prescritto. Inoltre, essendo previsti nei due locali suddetti propri impianti di
climatizzazione che imporranno la temperatura interna a 23 °C, il ricambio dell’aria sarà
anche favorito dal salto termico.

7.10 – Criteri di dimensionamento dell’impianto EVAC


L’impianto è suddiviso in più zone per consentire nell’uso ordinario di utilizzare in una
zona l’impianto senza interessare le altre zone; ad esempio sarà possibile utilizzare
l’impianto audio solo nella sala polivalente per un convegno.
In ogni zona sono previste due linee di alimentazione dei diffusori in modo che in caso
di guasto di una linea, l’altra possa ancora assicurare una parziale diffusione dei segnali
nella zona.
Ogni linea è dimensionata in modo che la caduta di tensione sia inferiore al 10 %;
infatti, tenuto conto che sono previste linee di sezione 1,5 mm2, esse risultano pari a
(calcolate con l’ipotesi semplificata di carico in punta e potenza pari a metà della
potenza massima dell’amplificatore):
 linea 1A/1B – 120 W – 100 V – lunghezza 110 m - V = 4,5 %;
 linea 2A/2B – 240 W – 100 V – lunghezza 120 m - V = 9,8 %;
 linea 3A/3B – 240 W – 100 V – lunghezza 120 m - V = 9,8 %;
 linea 4A/4B – 60 W – 100 V – lunghezza 35 m - V = 0,72 %;
 linea 5A/5B – 60 W – 100 V – lunghezza 70 m - V = 1,43 %;
 linea 6A/6B – 120 W – 100 V – lunghezza 110 m - V = 4,5 %;
 linea 7A/7B – 60 W – 100 V – lunghezza 70 m - V = 1,43 %.
Per quanto riguarda l’intellegibilità del parlato nelle zone acusticamente semplici, quali
uffici, spogliatoi, palestre e corridoi, dove il tempo di riverbero non superi 1,3 s e il
livello di rumore ambientale sia minore di 65 dB (A) gli altoparlanti sono previsti ad
una quota inferiore a 5 m e disposti secondo il metodo prescrittivo seguente:
 ogni 6 m per gli altoparlanti unidirezionali;

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 ogni 12 m per gli altoparlanti bidirezionali.


Per quanto riguarda invece il campo da gioco, data l’altezza elevata e le dimensioni del
locale, nonché un rumore di fondo più elevato assunto pari a 82 dB (prospetto 3 del
progetto di rapporto tecnico U70001840), sono state utilizzate trombe a due vie con
pressione sonora in uscita pari a 116 dB, posizionate ad un’altezza di 12,55m seguendo
una griglia 15x11m sull’area dei campi da gioco ed ogni 8 metri sulle tribune.
Considerando un ascoltatore in posizione seduta nell’area di gioco (altezza 1,2m al di
sopra del pavimento – ved- UNI ISO 7240-19:2010), posto a metà tra le due file di
trombe poste a 15 m l’una dall’altra e ad un’altezza di 12,55 m, si avrà:
 Distanza tra ascoltatore e trombe: 13,6 m
 Pressione sonora in uscita dal diffusore da 30W: 116db (1W/1m) = 131 db a
30W (ved. Prospetto 1 - U70001840);
 Decremento della pressione sonora: circa 22 dB a 13,6 m (ved. Prospetto 2 -
U70001840);
 Rumore di fondo: 82 dB (ved. Prospetto 3 - U70001840).

Per tanto, in prossimità dell’ascoltatore, si avrà un livello acustico percebile pari a 24


dB al di sopra del rumore di fondo (131db–22dB–82dB = 24 dB).

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8 - CARATTERISTICHE DEGLI IMPIANTI E RISPETTIVI COMPONENTI

8.1 - Quadri a media tensione (apparecchiatura assiemata di protezione e manovra)


Le apparecchiature a media tensione di protezione e sezionamento, da installare secondo
gli schemi allegati, saranno assemblate in quadri prefabbricati con involucri metallici
composti da più unità funzionali di tipo protetto ed a tenuta d’arco interno su fronte e
lati.
Per unità funzionale è da intendere, secondo la definizione della norma CEI EN 62271-
200 l’insieme delle apparecchiature e dei circuiti principali ed ausiliari destinati ad una
sola funzione; ad esempio: unità di protezione trasformatore, unità di protezione linea,
ecc.. I quadri da installare avranno le caratteristiche di seguito riportate.

Composizione quadro QDG


Il quadro a MT da installare nel locale del punto di connessione alla rete pubblica,
denominato QDG, avrà dimensioni complessive approssimative 1130 (L) x 1230 (P) x
2050 (H) mm e sarà costituito da due unità funzionali: n.1 unità di risalita cavi con
sezionamento e messa terra e n.1 unità protezione generale della linea in uscita verso ila
cabina di trasformazione.
Secondo le prescrizioni della norma CEI 0-16 “Regola tecnica di riferimento per la
connessione di utenti attivi e passivi alle reti di AT ed MT delle Imprese distributrici di
energia elettrica”, il quadro QDG rappresenta il dispositivo generale (DG) e il sistema di
protezione generale (SPG); di conseguenza si precisa che il pannello di protezione di
seguito descritto dovrà essere conforme all’allegato C o D della norma CEI 0-16, in
funzione che si tratti di SPG non integrato o integrato. La conformità delle
apparecchiature suddette alla norma CEI 0-16 dovrà attestata come prescritto
nell’articolo:
- C.2.5 per il SPG non integrato;
- D.3.7 per il SPG integrato.
Il quadro QDG sarà composto come di seguito indicato.
1. L’unità di risalita cavi con lame di terra sarà dotata di:
o sistema di sbarre principali con In = 630 A,
o n.1 TA omopolare, tipo toroidale, rapporto di trasformazione 470/1A,
prestazione nominale 1 VA, il quale abbinato al relè di protezione generale
sarà in grado di assicurare la protezione 51N in conformità alla guida CEI
0-16;
o un interruttore di manovra sezionatore tripolare, Un = 24 kV, In = 630 A, con
isolamento in SF6 (o in aria) a tre posizioni: chiuso su linea - aperto - chiuso
verso terra con potere di chiusura almeno 16 kA, completo di contatti
ausiliari e di blocco a chiave apparecchiatura bloccata in aperto con chiave
estratta e targa monitoria recante la scritta “SEZIONATORE

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MANOVRABILE SOLO DOPO L’INTERVENTO DEL


DISTRIBUTORE”.
o sinottico con schema elettrico,
o supporto terminali,
o n.3 divisori capacitivi con lampade di presenza tensione,
o piastre di chiusura del fondo,
o resistori anticondensa,
2. L’unità protezione generale sarà dotata di:
o sistema di sbarre principali con In = 630 A,
o sezionatore tripolare, Un = 24 kV, In = 630 A, con isolamento in SF6 o in
aria con blocco a chiave con interruttore a valle e provvisto di contatti
ausiliari,
o interruttore MT isolato in SF6 o sotto vuoto, 24 kV, 16 kA, 630 A completo
di bobina di apertura a lancio di corrente, bobina di chiusura, motore carica
molle, contatti ausiliari, blocco a chiave e carrello di supporto;
o n.3 TA di protezione 24 kV, rapporto 100/5 convenzionale non lineare ma
idoneo secondo CEI 0-16, allegato D;
o cassonetto frontale BT con relè di protezione a massima corrente a
microprocessore indiretto con autodiagnosi del circuito di apertura (tipo
Sepam 1000+ S42 della Magrini o equivalente), funzioni 50 - 51/51N,
completo di sistema di controllo e registrazione degli eventi (data logger –
CEI 0-16, art. 8.5.12.4);
o sezionatore tripolare di messa a terra con blocco meccanico con il
sezionatore di linea a monte e la portella di accesso apparecchiature,
completo di contatti ausiliari e di blocco a chiave (apparecchiatura bloccata
chiusa con chiave estratta),
o oblò di ispezione,
o sinottico con schema elettrico,
o supporto terminali,
o resistori anticondensa,
o n.3 divisori capacitivi con lampade di presenza tensione,
o piastre di chiusura del fondo.

Composizione quadro QMT (in cabina di trasformazione)


Il quadro QMT, da installare nella cabina di trasformazione, avrà dimensioni
complessive approssimative 1200 (L) x 1000 (P) x 1600 (H) mm, sarà costituito da tre
unità funzionali: n.1 unità di risalita cavi e sezionamento, n.1 unità di misura tensione e
n.1 unità di alimentazione trasformatore. Per raccordare i fori di uscita cavi sotto i
quadri e per ottenere la volumetria necessaria per lo sfogo gas dal basso per la tenuta
d’arco interno del quadro QMT, il quadro suddetto sarà dotato di un ampio zoccolo di
altezza circa 350 mm.
Il quadro QMT sarà composto come di seguito indicato.

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1. L’unità di risalita cavi sarà dotata di:


o sistema di sbarre principali con In = 630 A,
o un interruttore di manovra sezionatore tripolare, Un = 24 kV, In = 630 A, con
isolamento in SF6 (o in aria) a tre posizioni: chiuso su linea - aperto - chiuso
verso terra;
o oblò di ispezione,
o sinottico con schema elettrico,
o supporto terminali,
o n.3 divisori capacitivi con lampade di presenza tensione,
o piastre di chiusura del fondo,
o resistori anticondensa,
o completo di blocchi a chiave delle apparecchiature come riportato negli
schemi allegati.
2. L’unità di misura per protezione 59U
o sistema di sbarre principali con In = 630 A,
o sezionatore con comando CS e contatti di stato per fusibili;
o n.3 fusibili fusarc da 1 A – 22 kV (o 15 kV)
o n.3 trasformatori di tensione fase terra (TV-I) con prestazione nominale
almeno 50 VA, classe di precisione 0,5 – 3P, fattore di tensione 1,9 per 30s;
o fusibili o interruttore BT con contatto di stato;
o blocco a chiave su sezionatore di terra in posizione di chiuso;
o resistore antincondensa 50 W;
o resistore antiferrorisonanza;
o piastre di chiusura del fondo.
3. L’unità di alimentazione trasformatore sarà dotata di:
o sistema di sbarre principali con In = 630 A,
o un interruttore di manovra sezionatore tripolare, Un = 24 kV, In = 630 A, con
isolamento in SF6 (o in aria) a tre posizioni: chiuso su linea - aperto - chiuso
verso terra;
o oblò di ispezione,
o sinottico con schema elettrico,
o supporto terminali,
o n.3 divisori capacitivi con lampade di presenza tensione,
o piastre di chiusura del fondo,
o resistori anticondensa,
o completo di blocchi a chiave delle apparecchiature come riportato negli
schemi allegati.

Caratteristiche tecniche
I quadri prefabbricati saranno adatti a:
 posa per interno,

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 tenuta ad arco interno su fronte e lati (CEI-EN62271-200): 12,5 kA per 1 s: IAC


A-FL con sfogo gas dal basso;
 temperatura ambiente compresa tra -5 °C e + 40 °C,
 umidità relativa fino al 90 %,
 altitudine sul livello del mare fino a 1000 m.
Ognuno di essi sarà in esecuzione trifase ed avrà le seguenti caratteristiche elettriche:
 tensione nominale di isolamento: 24 kV,
 tensione di esercizio: 22 kV (o 15 kV),
 tensione di tenuta ad impulso (1,2/50 µs) tra fasi e verso terra 125 kV,
 tensione di tenuta a frequenza industriale per un minuto 50 kV;
 frequenza nominale: 50 Hz ;
 corrente nominale delle sbarre e delle apparecchiature: 630 A;
 corrente nominale ammissibile di breve durata (1s) / di picco: 16 / 40 kA;
 potere di interruzione degli interruttori: 16 kA a 24 kV,
 tensione dei circuiti ausiliari: 230 V ca;
 grado di protezione a porta chiusa IP2XC.

Caratteristiche costruttive
Il quadro a media tensione sarà formato da più unità affiancate di tipo normalizzato,
realizzate in esecuzione protetta con tenuta d’arco interno sui tre lati con sfogo gas dal
basso.
Ogni unità sarà realizzata con lamiera d'acciaio di spessore non inferiore a 1,5 mm e
sarà costituita da celle componibili e standardizzate.
Gli accoppiamenti meccanici tra le varie unità saranno realizzate a mezzo bulloni
mentre sulla base della struttura portante dovranno essere previsti i fori per il fissaggio
al pavimento con tasselli.
L'involucro metallico di ogni unità sarà provvisto di:
 una porta o un pannello frontale di accesso alla cella apparecchiature;
 due ganci di dimensioni adeguate per il sollevamento dell’unità,
 pareti posteriore e laterali fisse (rivettate od imbullonate); se imbullonate
dovranno essere smontabili solo dall’interno. In ogni caso le pareti laterali
dovranno permettere eventuali futuri ampliamenti. I lati di unità contigue
saranno dotate di lamiera di separazione;
 piatto di rame di sezione non inferiore a 95 mm2 per il collegamento all’impianto
di terra (con conduttori o sbarre di rame e appositi morsetti) delle varie
apparecchiature (dispositivi di manovra, i supporti dei terminali dei cavi, ecc.);
 targa monitoria, indicazione del senso delle manovre, e schema sinottico.
Ciascuna unità sarà costituita dalla cella apparecchiature MT (interruttori in SF 6,
sezionatori, ecc.) e dalla cella sbarre, la quale sarà ubicata nella parte superiore
dell’involucro. Il sistema di sbarre principali sarà costituito da conduttori in rame
elettrolitico che attraverseranno le varie unità, senza interposizione di diaframmi

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intermedi, in modo da costituire un condotto continuo. La cella sbarre avrà grado di


protezione IP20 verso le altre celle.
Le unità di protezione saranno provviste superiormente anche di propria cella di bassa
tensione apribile solo mediante attrezzo o chiave.
La struttura metallica dovrà essere opportunamente trattata e verniciata con il seguente
ciclo:
 fosfosgrassatura,
 passivazione cromica,
 verniciatura industriale a forno con ciclo a polvere su lamiere elettrozincate.
L'aspetto delle superfici dovrà essere semilucido e bucciato. La bulloneria, i leveraggi e
gli accessori di materiale ferroso dovranno essere protetti mediante zincatura.
Ogni unità funzionale costituita da organi di sezionamento o interruzione sarà dotata sul
fronte delle seguenti indicazioni:
 indicatore sezionatore aperto / chiuso,
 indicatore sezionatore aperto / a terra,
 manovra di apertura /messa a terra sezionatore,
 presenza tensione (tramite divisori capacitivi),
 contamanovre interruttore,
 pulsanti di chiusura e di apertura interruttore,
 indicatore di posizione interruttore.

Interblocchi di sicurezza
Per impedire manovre errate, da parte degli addetti, sono previsti i seguenti interblocchi
(ved. anche schemi elettrici):
 a chiave per impedire la chiusura e l’apertura del sezionatore lato linea quando il
rispettivo interruttore a valle è in posizione di chiuso;
 meccanico per impedire la chiusura delle lame di messa a terra quando il
sezionatore o l’interruttore di manovra - sezionatore lato linea è in posizione di
chiuso;
 meccanico od a chiave per impedire l’apertura della porta di accesso alle
apparecchiature di manovra a MT quando le rispettive lame di messa a terra
sono in posizione di aperto;
 a chiave per impedire l’apertura e la chiusura della porta di accesso al vano
trasformatore quando le rispettive lame di messa a terra sul lato a MT sono in
posizione di aperto;
 a chiave per impedire la chiusura delle lame di messa a terra poste sulla linea in
arrivo sul quadro QMT quando le lame di messa a terra, sul quadro QDG, poste
sulla linea in partenza sono in posizione di aperto.

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Collegamenti e connessioni
L'arrivo dei cavi a MT sarà realizzato nella parte inferiore di ogni unità funzionale, la
quale risulterà chiusa con un apposito pannello amagnetico. Detti pannelli saranno
preforati ed i fori otturati con coni in plastica sfondabili. I cavi saranno fissati e serrati,
con staffe di fissaggio, all'interno delle rispettive unità.
Il collegamento delle sbarre verrà realizzato dalla parte superiore di ogni unità
funzionale. Le sbarre dovranno essere imbullonate tra loro e sulle estremità delle
derivazioni.
I circuiti bassa tensione (BT) di ogni unità funzionale saranno precablati di base. Sul
luogo d'impiego dovranno essere collegati solo i cavi BT di connessione tra le unità e le
connessioni provenienti dall'esterno del quadro. L'arrivo dei cavi BT esterni verrà
realizzato dalla parte superiore di ogni unità funzionale da una qualunque delle
estremità del quadro.
Le estremità dei cavi BT saranno collegate su morsettiere situate sopra la cella bassa
tensione, protette da un involucro metallico e saranno accessibili asportando il
coperchio superiore che le racchiude.
Gli ausiliari BT dovranno rispondere alle norme CEI EN 62271-200. I circuiti di
comando saranno da realizzare con cavi unipolari con tensione nominale 450 / 750 V
(FS17 – 450/750V). Essi avranno sezione minima di: 2,5 mm2, per i circuiti di corrente,
e 1,5 mm2, per gli altri circuiti. Per facilitare le operazioni di manutenzione tutti i cavi
ausiliari saranno siglati ad ogni estremità; i cavi da riportare all’esterno delle celle BT,
inoltre, compresi quelli riguardanti i contatti di stato, saranno da attestare su apposite
morsettiere modulari e componibili adeguatamente siglate.

Caratteristiche delle apparecchiature


Le principali apparecchiature da installare dovranno rispondere alle seguenti
prescrizioni particolari.
a) Interruttori di protezione. L’interruttore dovrà essere del tipo ad interruzione in
esafluoruro di zolfo con polo in "sistema sigillato" in accordo alla normativa IEC 56
(senza rabbocco per tutta la vita dell’interruttore). Esso sarà dotato dei seguenti
accessori: comando manuale con carica molle, sganciatore di apertura, contamanovre
meccanico, contatti ausiliari per la segnalazione di aperto - chiuso dell'interruttore da
cablare in morsettiera su cassonetto BT. Il comando dell’interruttore sarà del tipo ad
energia accumulata a mezzo molle di chiusura. Le manovre di chiusura ed apertura
dovranno essere indipendenti dall'operatore. Il gas impiegato dovrà essere conforme
alle norme IEC 376 e alle norme CEI 10-7.
b) Trasformatori di corrente (di protezione). L’interruttore di protezione sarà dotato di
n.3 trasformatori di corrente convenzionali conformi alle norme CEI EN 60044-1 e
CEI EN 60044-2. Saranno realizzati in resina epossidica e identificati singolarmente
mediante etichetta. In particolare quelli da predisporre sulla protezione generale
saranno conformi alla norma CEI 0-16 (2014), allegato D.

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c) Trasformatore di corrente toroidale (TA omopolare). I TA omopolari di tipo


toroidale saranno conformi e alle norme CEI EN 60044-1 e CEI EN 60044-2. In
particolare quello da predisporre sulla protezione generale sarà conforme alla norma
CEI 0-16 (2014).
d) Sezionatori e interruttori di manovra-sezionatori. Tali apparecchiature saranno
isolate in aria (o in SF6). Esse saranno a tre posizioni: chiuso sulla linea, aperto e
messo a terra. I comandi dovranno essere predisposti per ricevere sia la
motorizzazione che eventuali altri blocchi a chiave (oltre quelli già previsti e
descritti). Sia i sezionatori di linea, sia le lame di messa a terra saranno muniti di
contatti ausiliari riportati in apposita morsettiera da ubicare nel cassonetto BT.
e) Trasformatori di tensione (TV-I). I TV-I da installare nel quadro QMT saranno di
tipo convenzionale e conformi alle norme CEI EN 60044-2 e CEI 0-16 (2014). Essi
avranno due avvolgimenti secondari con prestazioni: 50 VA e classe 0,5 - 3P sul 2°
avvolgimento.

Norme di riferimento
Le apparecchiature in oggetto saranno realizzate in conformità alle seguenti norme e
prescrizioni:
 CEI EN 62271-200 per il quadro di distribuzione a MT;
 CEI EN 62271-100 per gli interruttori;
 CEI EN 62271-103 per gli interruttori manovra - sezionatori;
 CEI 0-16, allegato C o D, per il dispositivo generale (DG) e il sistema
protezione generale (SPG), i TA ed i TO.

Documentazione da allegare
 Manuale di installazione e manutenzione del quadro.
 Manuale di installazione e manutenzione delle apparecchiature principali.
 I rapporti di prova “tipo” ed “individuali” a cui saranno sottoposti i quadri a MT
e le dichiarazioni di conformità alla norma CEI EN 62271-200 redatte dal
costruttore.
 I rapporti di prova degli interruttori a MT.
 I certificati (da laboratorio accreditato SINAL) che attestino per il dispositivo
generale :
o La rispondenza del dispositivo all’allegato C o D della norma CEI 0-16;
o La produzione del dispositivo in regime di qualità.

8.2 – Trasformatore MT /BT e rispettivo box


Il trasformatore MT/BT della cabina sarà trifase a secco con isolamento in resina a
raffreddamento naturale (AN). La macchina sarà rispondente al regolamento UE 548/14
e alle norme CEI 14-52 (CEI EN 50588-1) ed apparterrà alle seguenti classi per quanto

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riguarda rispettivamente le condizioni ambientali, climatiche e di comportamento al


fuoco:
 E2 (consistente condensa e/o intenso inquinamento),
 C2 (possibilità di trasporto, immagazzinaggio e funzionamento sino a - 25 °C),
 F1 (autoestinguenza, assenza di composti alogeni sui materiali e prodotti della
combustione).
il trasformatore sarà dotato di avvolgimento MT inglobato in stampo e colato sotto
vuoto in resina di classe F, realizzato con conduttore in alluminio isolato, a strati
continui senza interstrato. L’avvolgimento BT sarà inglobato per immersione in resina
di classe F. Il trasformatore avrà le seguenti caratteristiche elettriche:
 rapporto di trasformazione a vuoto: 22 (o 15) / 0,4 kV,
 potenza nominale con raffreddamento naturale: 630 kVA,
 collegamenti e gruppo vettoriale: triangolo / stella con neutro - 11 (Dyn 11),
 frequenza: 50 Hz,
 commutatore per regolazione tensione a vuoto: 2 x 2,5 %,
 tensione di corto circuito: 6 %,
 classe degli isolamenti del primario: 24 / 50 / 125 kV;
 livello di scariche parziali non superiore a 10 pC,
 valore di cresta appross. della corrente di inserzione (Ie/In): 10,
 costante di tempo appross. della corrente di inserzione: 0,4 s,
 perdite a vuoto (valori appross.): ≤ 1100 W,
 perdite a carico a 120 °C (val. appross.): ≤ 7600 W.
 sovratemperatura massima rispetto alla temperatura ambiente di 40 °C: 100K,
 dimensionato per THD in tensione non inferiore al 10%.
Il trasformatore sarà munito dei seguenti accessori:
 n. 3 isolatori MT;
 n. 3 + 1 piastre d'attacco forate lato BT;
 morsettiere di regolazione manovrabile a trasformatore disinserito;
 rulli di scorrimento orientabili;
 n.2 morsetti di messa a terra;
 ganci di traino;
 targa delle caratteristiche;
 n. 3 termoresistenze (PT100) nell'avvolgimento BT, tutte cablate fino ad
apposita cassetta di centralizzazione ausiliari;
 n. 1 centralina per il controllo e la visualizzazione della temperatura sulle tre
fasi (da installare sul quadro QAUS), completa di n.2 contatti ausiliari associati
a 2 soglie di temperatura (da definire con precisione con il costruttore): la prima
soglia comanderà le segnalazioni di allarme e la seconda sarà utilizzata per
comandare l’apertura del rispettivo interruttore del QMT;
 set di supporti antivibranti.

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Per il trasformatore è da fornire in opera box in lamiera di acciaio verniciata con grado
di protezione IP2X almeno.
Per l’accesso al vano macchina, il rispettivo box sarà dotato di una porta a due ante
munita di serratura a chiave, tipo AREL, per consentire l’interblocco con le rispettive
lame di messa a terra lato MT.
Sul box dovrà essere apposta la segnaletica di sicurezza di pericolo e di divieto di
accesso.

8.3 - Accessori per locali cabina


Ogni locale contenente le apparecchiature MT sarà corredato degli accessori di seguito
riportati.
a) Lo schema elettrico unifilare da installare su cornice riportante sia la parte a media
tensione sia la parte a bassa tensione.
b) Un estintore a C02 da 6 kg.
c) Cartelli indicanti:
 i soccorsi da prestare ai colpiti da corrente elettrica, da installare a parete, in
ogni locale,
 i valori delle tensioni presenti nel locale,
 tappeto o pedana isolante adatta ad una tensione nominale di 22 kV,
 il pericolo di folgorazione (triangolo giallo con folgore nera), il divieto di
accesso alle persone non autorizzate, il divieto di uso dell'acqua per spegnere
incendi, da installare sulle porte di accesso di ognuno dei locali in oggetto.

8.4 – Quadri di distribuzione BT (apparecchiature assiemate di protezione e manovra)


Nell’impianto sono previsti quadri di distribuzione di diversa tipologia completi di tutte
le apparecchiature riportate nei vari schemi allegati. In ogni schema elettrico sono anche
riportati le caratteristiche elettriche nominali (tensione, frequenza e corrente) ed il
livello di tenuta al corto circuito (Icw) dell’apparecchiatura assiemata. Il livello di tenuta
suddetto (Icw) non è da confondere con il valore della massima corrente di corto circuito
presunta calcolata, indicata su ogni quadro con l’acronimo I k; a favore della sicurezza, il
valore di Icw prescelto per ogni quadro è in genere ampiamente superiore al rispettivo
valore di Ik.

Involucri
Gli involucri per i quadri QAUS, QZA, QZB, QAC, QDC saranno costituiti da scatole,
mentre gli altri quadri avranno involucri ad armadio; tutti gli involucri saranno in
lamiera di acciaio verniciata le cui dimensioni approssimative, e grado di protezione,
sono riportati nei disegni allegati.
I quadri QGBT e QCDZ saranno realizzare in forma di segregazione 3b.
Ogni quadro avrà inoltre le seguenti caratteristiche:

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 pannelli frontali asportabili solo mediante attrezzo, dotati di feritoie modulari,


dalle quali saranno azionabili i vari dispositivi di controllo, protezione e
manovra;
 alimentazione dei vari interruttori dal dispositivo generale costituito da
sistema di sbarre in rame (o sistema di derivazione equivalente) che consenta
un affidabile cablaggio;
 nel caso di utilizzo delle sbarre di rame, queste dovranno essere complete di
rivestimento isolante;
 porte trasparenti complete di serratura a chiave, incernierate verticalmente sui
lati dell'involucro.

Caratteristiche delle apparecchiature


I vari dispositivi di protezione da installare sui quadri saranno accessoriati secondo le
indicazioni riportate sugli schemi allegati (bobine di sgancio, comando motorizzato
contatti di stato e di scattato relè, ecc).
Il potere di interruzione (Icu) minimo che dovranno possedere i dispositivi di protezione
è riportato sugli schemi elettrici ed è riferito alla tensione di 400 V ed alle norme: CEI
EN 60898 (IV ed.) e/o CEI EN 60497 – 2. Il valore di Ics (potere di interruzione di
servizio) dovrà risultare almeno pari a quello posseduto dai dispositivi di protezione
indicati sugli schemi che, per quanto non vincolanti, costituiscono riferimento per le
prestazioni elettriche.
I dispositivi differenziali saranno del tipo protetto contro gli scatti intempestivi dovuti
alle sovracorrenti di origine atmosferica e saranno di tipo A (adatti per corrente alternata
e correnti pulsanti). I dispositivi a monte degli inverter per: generatore fotovoltaico e
macchine di climatizzazione dovranno essere di tipo B, essendo gli inverter suddetti
senza separazione tra lato cc e lato ca.
I portafusibili saranno del tipo a cassetto e saranno adatti per fusibili conformi alla
norma CEI 32-5.
Gli interruttori di manovra-sezionatori (generali dei quadri) dovranno risultare protetti
contro le sovracorrenti dai dispositivi posti a monte.
I contattori di comando motori e utenze similari avranno le correnti nominali riportate
sugli schemi, le quali sono da riferire alle condizioni di impiego in AC3. Il
coordinamento tra contattori di comando motori e interruttori di protezione a monte
deve essere di tipo 2, secondo IEC 947-4, fino al potere di interruzione del dispositivo
di protezione.
I limitatori di sovratensione saranno conformi alla norma CEI 37-1; quelli sul quadro
QGBT avranno polo spinterometrico verso terra, saranno di classe I + II con le seguenti
caratteristiche (OBO Bettermann, tipo V50–B+C 3+NPE):
 Uc = 280 V, Isn (10/350 μs) = 12,5 kA (per polo) e UP <1,3 kV.
I limitatori da installare su ogni quadro di attestazione dei circuiti in cc del fotovoltaico
saranno del tipo 2, VAL-MS 1000DC-PV/2+V-FM, della Phoenix Contact o
equivalente:

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 Umax cc = 1000V, Imax (8/20 μs) = 40 kA (per polo) e UP < 3,7 kV.

Il sistema di protezione di interfaccia (SPI)


La protezione da associare al dispositivo di interfaccia (DDI) sarà costituita da un relè,
tipo NV10P della Thytronic o equivalente, conforme all'allegato A70 della società
Terna s.p.a. ed alla norma CEI 0-16, allegato A. Tale conformità dovrà essere
comprovata tramite certificazione, ai sensi del DPR 445/2000 o tramite ente terzo.
La protezione di interfaccia sarà da tarare sui valori riportati sulla norma CEI 0-16, artt.
8.8.8.1 e 8.8.8.2 - tab. 8.

Sistema di misura
Sul quadro QGBT è previsto un sistema di misura dell’energia elettrica composto dai
seguenti componenti:
1) Datalogger completo di programma web server per la visualizzazione dei valori
istantanei (tensione, corrente, potenza, fattore di potenza, distorsione armonica
totale e delle singole componenti, valori medi, indici energetici, stato degli
ingressi/uscite), storici (memorizzazione delle misure e dei consumi su
intervallo regolabile da 1 minuto a 1 ora (1 anno di dati max) e visualizzazione
grafica e numerica dei dati) e per la gestione degli allarmi (visualizzazione o
invio mail al superamento di soglie, eventi o cambiamenti di stato con gestione
database dello storico allarmi). Esso sarà del tipo G50 della Socomec o
equivalente.
2) Alimentatore 230Vac/24 Vdc 15W, tipo P15 della Socomec o equivalente.
3) Interfaccia di conversione da bus proprietario Digiware e/o seriale RS-485
Modbus a bus Ethernet Modbus TCP. Display per la visualizzazione dei valori
in formato grafico e numerico. Fissaggio fronte quadro 92x92. Esso sarà del tipo
D50 della Socomec o equivalente.
4) Modulo di misura voltmetrico per le tre fasi ed il neutro. Misura delle tensioni di
fase e delle concatenate e dei relativi valori THD% e delle singole componenti
armoniche (fino al grado 63), memorizzazione dei buchi di tensione,
interruzioni, sovratensioni (secondo norma EN 50160) e dei valori medi di V e
U su un periodo impostabile da 1 a 60 minuti con possibilità di impostare, per le
stesse grandezze, eventuali soglie di allarme. Tipo U30 della Socomec o
equivalente.
5) N.1 modulo di ingresso per 3 TA. Misura di ogni singola corrente e dei valori di
sistema di P, Q, S, PF, kWh e kvarh su 4 quadranti e kVA. Classe di precisione
0,5 per l'energia attiva, secondo norma IEC 61557-12, per la catena di misura
globale (centralina di misura + TA di tipo TE e TF). Essi saranno del tipo I35
della Socomec o equivalente.
6) N.3 moduli di ingresso per 6 TA. Misura di ogni singola corrente e dei valori di
sistema di P, Q, S, PF, kWh e kvarh su 4 quadranti e kVA. Classe di precisione
0,5 per l'energia attiva, secondo norma IEC 61557-12, per la catena di misura

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globale (centralina di misura + TA di tipo TE e TF). Esso sarà del tipo I61 della
Socomec o equivalente.
7) N.6 trasformatori amperometrici di tipo chiuso, classe di precisione 0,5 dal 2 al
120% della corrente nominale di 63 A, cortocircuito automatico del secondario
in caso di apertura del collegamento con lo strumento di misura. Essi saranno
del tipo TE-18 63A della Socomec o equivalente.
8) N.3 trasformatori amperometrici di tipo chiuso, classe di precisione 0,5 dal 2 al
120% della corrente nominale di 160 A, cortocircuito automatico del secondario
in caso di apertura del collegamento con lo strumento di misura. Essi saranno
del tipo TE-25 160A della Socomec o equivalente.
9) N.6 trasformatori amperometrici di tipo chiuso, classe di precisione 0,5 dal 2 al
120% della corrente nominale di 630 A, cortocircuito automatico del secondario
in caso di apertura del collegamento con lo strumento di misura. Essi saranno
del tipo TE-45 630A della Socomec o equivalente.
10) N.3 trasformatori amperometrici di tipo chiuso, classe di precisione 0,5 dal 2 al
120% della corrente nominale di 2000 A, cortocircuito automatico del
secondario in caso di apertura del collegamento con lo strumento di misura. Essi
saranno del tipo TE-90 2000A della Socomec o equivalente.
I TA suddetti saranno da installare a valle dei due interruttori generali BT e a valle degli
interruttori di protezione dei carichi prescelti. In questo modo sarà possibile misurare e
storicizzare i dati relativi all’energia assorbita dalla rete e dalle utenze più significative.
Il collegamento tra i moduli d’interfaccia, tensione e corrente, saranno da effettuare
mediante cavo UTP cat. 6 (conforme CPR), mentre il collegamento tra moduli e TA
sarà effettuato mediante cavo RJ12 (conforme CPR).
Col fine di visualizzare i dati tramite web server dovrà essere effettuato un
collegamento in cavo UTP cat.6 con la rete fonia/dati prevista nel palazzetto.

Caratteristiche tecnico / prestazionali dei variatori di velocità per ventilatori UTA


Per l’avviamento, l’arresto controllato e la regolazione della velocità dei n.6 ventilatori
per unità di trattamento aria (UTA campo e palestra) sono previsti convertitori di
frequenza trifasi, tipo ATV212… della Schneider o equivalente, aventi ognuno i
seguenti requisiti:
 Esecuzione a giorno dato che ogni convertitore dovrà essere installato in un
proprio vano segregato del quadro QCDZ,
 terminale grafico remoto con display a 8 linee da 24 caratteri, da installare sul
pannello frontale del quadro e da collegare tramite porta RS 485,
 funzioni di protezione termica del motore,
 protezione contro i sovraccarichi e le sovracorrenti in regime permanente,
 protezione meccanica della macchina,
 protezione dell’installazione con funzione di rilevamento sottocarichi,
sovraccarichi,

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 protezione mediante gestione di numerosi difetti e gruppi di allarmi


configurabili;
 funzione di sicurezza macchine tramite funzione integrata che impedisce il
riavviamento inaspettato del motore (conforme EN954-1, cat. 3 e norma IEC/EN
61508, SIL2).
Ognuno di essi sarà provvisto di n.2 porte ethernet TCP/IP e sarà in grado di
comunicare mediante protocollo Modbus e CANopen con il PLC.
All’interno del quadro QCDZ, ogni convertitore sarà dotato a monte di induttanza di
linea coordinata con la corrente nominale del convertitore, tipo VW3A… della
Schneider o equivalente.
Per le modalità di collegamento e di protezione di ogni convertitore si rimanda ai
rispettivi schemi multifilari allegati.

Norme di riferimento e modalità di assemblaggio dei quadri


I quadri di distribuzione in oggetto saranno da realizzare in conformità alle norme CEI
EN 61439-1 e 2; i quadri che rientrano nel campo di applicazione della norma CEI 23-
51 potranno essere costruiti in conformità al suddetto documento. Il costruttore dovrà
dichiarare la conformità alle suddette norme su apposito documento.
Si rammenta, inoltre, che i quadri elettrici rientrano tra le apparecchiature soggette alla
direttiva bassa tensione e, pertanto, dovranno essere provvisti di marcatura CE oltre che
di propria targa compilata in conformità alle norme di prodotto.
Nell'assemblaggio di ogni quadro elettrico saranno rispettati inoltre i criteri di seguito
riportati.
1. L'alimentazione dei singoli interruttori di protezione dovrà essere eseguita
mediante cavi unipolari, tipo FS17-450/750V, e sistema di connessione che
consenta un sicuro ed individuale serraggio dei conduttori di cablaggio.
2. Ogni apparecchiatura, compreso quelle ausiliarie, sarà identificata con una
propria targhetta (in metallo o plastica) riportante la specifica denominazione
dell’utenza protetta o della funzione svolta. Parimenti anche ogni quadro di
distribuzione sarà completo di targa, da apporre sul fronte della portella,
riportante la sigla indicata nel rispettivo schema.
3. I circuiti di potenza, che si dipartiranno dai quadri di zona, e tutti i circuiti di
comando e segnale dovranno essere attestati su apposite morsettiere isolate
modulari e componibili, opportunamente numerate. Le morsettiere dei circuiti di
comando e segnale dovranno essere separate e contraddistinte da quelle dei
circuiti di potenza.
4. In ogni quadro, in prossimità delle morsettiere per i conduttori attivi, sarà
collocato il nodo di terra, il quale sarà realizzato con una apposita sbarra in rame
adeguatamente dimensionata ed ancorata. A tale sbarra i conduttori di protezione
saranno fissati individualmente mediante capicorda e bulloni.

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8.5 – Gruppi di continuità (UPS)

UPS per cabina


Per assicurare alimentazione con continuità assoluta ai servizi ausiliari di cabina dovrà
essere installato un UPS a doppia conversione con alimentazione e uscita monofase, 230
V – 50 Hz, e caratteristiche non inferiori a:
 potenza nominale apparente 3 kVA;
 potenza attiva 2,1 kW;
 prestazioni della tensione e frequenza in uscita, secondo la norma EN62040 – 3,
pari a: VFI-SS-111;
 provvisto di by pass automatico;
 autonomia di 29 min. alla potenza nominale e di 420 min. con un carico di
potenza 150 W con, ottenuta con pacco batterie aggiuntivo.
 Le batterie di accumulatori dovranno essere al piombo regolate con valvole
(VRLA).
Il gruppo di continuità dovrà essere conforme le seguenti norme:
 CEI EN 62040 – 1 / 2 /3 – prescrizioni generali e di sicurezza per UPS;
 CEI EN 50091 – 2 - compatibilità elettromagnetica.
Esso sarà completo di scheda contatti puliti per segnalazioni a distanza e dovrà essere
fissato, con il rispettivo pacco batterie, su apposita mensola in lamiera di acciaio alla
quota dal pavimento superiore a 50 cm.

UPS per alimentazione di sicurezza


Per assicurare alimentazione con continuità assoluta all’illuminazione di sicurezza e alle
altre utenze di sicurezza dovrà essere installato un UPS a doppia conversione con
alimentazione trifase con neutro, 230/400 V – 50 Hz, uscita monofase 230 V – 50 Hz, e
caratteristiche non inferiori a (Masterys EM 20 kVA 3/1 CPSS della Socomec o
equivalente):
- potenza nominale apparente 20 kVA;
- potenza attiva 18 kW (secondo CEI EN 50171);
- cosfì > 0,99 a monte del raddrizzatore;
- prestazioni della tensione e frequenza in uscita, secondo la norma EN62040 – 3,
pari a: VFI-SS-111;
- provvisto di by pass statico e manuale;
- provvisto di involucro metallico IP20 di dimensioni approssimative 444 (L) x
795 (P) x 1400 (H) mm; massa UPS 127 kg circa;
- autonomia almeno un’ora con un carico di 7,5 kW, ottenuta con batterie sigillate
al piombo regolate con valvole (VRLA), con vita attesa almeno 10 con
funzionamento in tampone alla temperatura di 25 °C (gruppo “oltre 10 anni alta
sicurezza” - guida Eurobat); contenute in proprio armadio di dimensioni
approssimative 600 (L) x 800 (P) x 1400 (H) mm, massa 560 kg circa;

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- tempo di ricarica non superiore a 12 ore per poter assicurare l’autonomia


dell’80%.
- Sistema EBS (expert battery system) per la gestione della batteria.
- Interfaccia di comunicazione seriale con: porta RS 232 / 485, porta RS232
protocollo Jbus, una porta RJ45 protocollo TCP/IP/SNMP;
- Interfaccia comunicazione contatti (ADC);
- Interfaccia contatti (ADC).
Esso dovrà essere conforme alle seguenti norme:
- CEI EN 50171 – sistemi di alimentazione di sicurezza centralizzata;
- CEI EN 62040 – 1 / 2 /3 – prescrizioni generali e di sicurezza per UPS;
- CEI EN 50091 – 2 - compatibilità elettromagnetica.

8.6 – Condutture di alimentazione delle varie utenze


L’elenco e le caratteristiche delle condutture elettriche da predisporre sono riportati nei
vari schemi dei quadri di distribuzione da installare, mentre i principali percorsi sono
riportati sulle planimetrie allegate.

Caratteristiche dei cavi


I circuiti saranno realizzati con cavi conformi al Regolamento Prodotti da Costruzione
(CPR) EU 305/2011; ciò vale anche per i cavi resistenti al fuoco qualora disponibili sul
mercato al momento dell’esecuzione dell’opera. In particolare i cavi saranno provvisti
di conduttori in rame ed avranno le caratteristiche di seguito riportate.
1) Linee per media tensione.
 conformità al regolamento UE 305/2011 e CEI 64-8, variante V4, con
classe di reazione al fuoco: Eca;
 tensione nominale: 12/20 kV
 tipo unipolare all’interno e multipolari all’esterno;
 isolamento in gomma etilenpropilenica di qualità G7;
 schermatura in rame sulle singole anime;
 guaina di qualità M1;
 sigla RG7H1M1 – 12/20 kV.
2) Linee per bassa tensione.
a) Per le linee dorsali da posare in tubazioni interrate e nei canali metallici,
compresi i circuiti di comando:
 conformità al regolamento UE 305/2011 e CEI 64-8, variante V4, con
classe di reazione al fuoco: Cca- s1b – d1 – a1;
 tipo multipolare e unipolare;
 tensione nominale: 0,6/1 kV;
 isolamento in gomma di qualità G16;
 guaina esterna in materiale termoplastico di qualità M16;

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 sigla FG16(O)M16 - 0,6/1 kV.


b) Per le linee terminali luce e FM da posare nelle tubazioni in pvc in vista o
sottotraccia all’interno del fabbricato e per i conduttori PE:
 conformità al regolamento UE 305/2011 e CEI 64-8, variante V4, con
classe di reazione al fuoco: Cca- s1b – d1 – a1;
 tipo unipolare,
 tensione nominale: 450/750 V,
 isolamento elastomerico di qualità G17;
 sigla: FG17 450/750 V.
c) Per i circuiti riguardanti i comandi di emergenza e l’illuminazione di sicurezza,
allo scopo di realizzare condutture resistenti al fuoco:
 conformità alle norme CEI 20-45, CEI 20-36, CEI 20-22, CEI 20-37, CEI
20-38;
 tipo unipolare o multipolare resistente al fuoco;
 tensione nominale: 0,6/1 kV;
 nastratura intorno ad ogni conduttore con nastro in vetro mica;
 isolamento elastomerico di qualità G10;
 guaina termoplastica speciale di qualità M1;
 sigla: FTG10OM1 - 0,6/1 kV.
d) per le linee in corrente continua per generatore fotovoltaico:
 conformità al regolamento UE 305/2011 e CEI 64-8, variante V4, con
classe di reazione al fuoco: Eca;
 tipo unipolare;
 tensione nominale in ca: 1,0/l,0 kV (max 1,8/l,8 kV cc);
 isolamento in mescola di gomma reticolata;
 guaina esterna in mescola di gomma reticolata speciale;
 sigla H1Z2Z2-K.
I cavi (di potenza e di segnale) avranno la sezione indicata sugli schemi per tutto il loro
sviluppo, salvo i casi espressamente indicati nel seguito.
Sugli schemi i cavi sono richiamati con la seguente siglatura (norma CEI 20 –27):
 (1 G s) o (1 x s), quelli unipolari di sezione "s", con isolamento rispettivamente
di: bicolore giallo-verde o altri colori;
 (n G s) o (n x s), quelli multipolari di: "n" anime e sezione "s", rispettivamente
per cavi con o senza una delle anime di bicolore giallo-verde.
Ad esempio:
 la sigla: (3 G 2,5), identifica un cavo a 3 poli con un'anima di colore giallo-
verde, di sezione 2,5 mm2 per ogni anima;
 la sigla: 2 (1 x 1,5), identifica due cavi unipolari ognuno dei quali di colore
diverso dal giallo-verde e di sezione 1,5 mm2 .
Per quanto riguarda i colori per l’identificazione dei conduttori di neutro e di protezione
/ equipotenziali valgono le prescrizioni della norma CEI 64-8, art. 514.3.1.

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Per quanto attiene alla posa in canale, i cavi facente parte di uno stesso circuito saranno
raggruppati con apposite fascette in plastica da porre in opera con un passo di 2 m circa.
Per quanto attiene alle modalità di posa, i cavi a media tensione saranno posati in
proprie tubazioni e cunicoli separati da quelli destinati ai cavi BT. In particolare gli
schermi in rame dei cavi a MT dovranno essere collegati all’impianto di terra ad
entrambe le estremità.

Siglatura dei cavi


I cavi dei circuiti di distribuzione e terminali dovranno essere dotati di apposite
targhette di siglatura (come da schemi elettrici allegati):
 in corrispondenza dei quadri di distribuzione da cui si dipartiranno e
termineranno (arrivo e partenza);
 in corrispondenza delle diramazioni nei canali;
 sulle cassette di derivazione.
La targhette per la siglatura dei cavi multipolari (o unipolari con guaina) saranno
costituite da basette in materiale plastico complete di caratteri alfanumerici da fissare ai
cavi.

Caratteristiche dei canali e modalità di posa


I circuiti in esame saranno da posare entro canali in lamiera di acciaio zincato realizzati
in conformità alle norme CEI 23-58 e CEI 23-93. Essi saranno del tipo:
 asolato con coperchio – IP20, con zincatura e caldo (CEI 7-6), quelli da posare
all’aperto per il sistema fotovoltaico e le utenze meccaniche in copertura e nel
locale CDZ;
 passerella o canale in rete metallica con coperchio per la posa dei cavi tra
trasformatore MT/BT e il quadro QGBT;
 chiuso con coperchio e grado di protezione IP40 le restanti canalizzazioni.
I canali avranno le dimensioni riportate nelle tavole grafiche allegate, saranno provvisti
di tutti gli elementi speciali di serie, come: curve, T, elementi di raccordo con i quadri,
ecc. allo scopo di assicurare la posa a regola d’arte del prodotto.
I supporti di fissaggio dei canali metallici, da installare con un passo di 2 m circa,
dovranno essere costituiti da mensole, staffe e/o piastre di ancoraggio in lamiera di
acciaio zincata. I1 fissaggio dei supporti alla muratura si dovrà realizzare a mezzo
tasselli ad espansione.
I suddetti canali dovranno essere connessi all'impianto di terra, con le modalità previste
dal costruttore, almeno in tre punti: all’inizio, a metà ed al termine del percorso. Il
collegamento all’impianto di terra sarà eseguito tramite il conduttore PE, di sezione
maggiore, previsto nella canalizzazione.

Caratteristiche delle tubazioni e criteri di posa


Per le tubazioni saranno rispettate le prescrizioni di seguito riportate:

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1. Le tubazioni in materiale isolante da utilizzare dovranno essere almeno di tipo


“medio (codice 33)” e “non propaganti la fiamma” e saranno conformi alla norma
CEI 23-80. In ogni caso il diametro interno delle tubazioni dovrà essere almeno 1,5
volte quello del cerchio circoscritto al fascio di cavi da contenere (criterio utilizzato
per dimensionare le tubazioni indicate in planimetria).
2. In generale, le tubazioni in vista saranno rigide in materiale isolante e saranno
conformi alle norme CEI 23-80 e CEI 23-81. Esse saranno munite di raccordi ad
innesto rapido.
3. Le tubazioni isolanti da posare all’interno dei controsoffitti, e nelle intercapedini
delle pareti in cartongesso, dovranno essere in grado di superare la prova del filo
incandescente alla temperatura di 850 °C.
4. Le tubazioni sotto traccia potranno essere anche di tipo “pieghevole” in materiale
isolante e saranno conformi alle norme CEI 23-80 e CEI 23-82. Le tubazioni
suddette, in funzione degli impianti a cui saranno destinate, avranno le seguenti
colorazioni (guida CEI 64-100/2):
a. NERO per impianto di energia (luce e FM);
b. VERDE per impianti fonia dati e antenna TV;
c. BLU per diffusione sonora;
d. MARRONE per antintrusione e rivelazione fumi.
5. Sulle pareti, le tubazioni dovranno avere percorsi paralleli od ortogonali agli spigoli
della muratura. I tubi dell’impianto elettrico da incassare nelle pavimentazioni, negli
eventuali incroci con altre tubazioni, saranno da posare sopra le tubazioni contenenti
liquidi.
6. La posa dei tubi sotto traccia dovrà essere eseguita in modo da evitare di
interrompere isolanti termici e/o acustici eventualmente presenti nei muri divisori.
7. Le tubazioni per la protezione dei cavi all’aperto o destinati alle utenze tecnologiche
saranno rigide in lamiera di acciaio zincato e saranno conformi alle norme CEI 23-
80, CEI 23-81 e CEI 23-82. Esse saranno munite di raccordi di giunzione ad innesto
rapido (IP55 minimo). Gli eventuali raccordi flessibili dovranno assicurare la
continuità elettrica ai fini della protezione contro i contatti indiretti.
8. I tubi da posare in vista saranno fissati alle pareti o ai soffitti mediante collari,
cavallotti o graffette, in acciaio zincato, ancorati alla muratura con tasselli. Gli
elementi di fissaggio dovranno essere posti con un passo di 0,75 m, circa.

Compartimentazioni antincendio
Lungo le condutture saranno installate barriere tagliafiamma in tutti i punti in cui le
linee attraverseranno pareti e/o solai che delimitano compartimenti antincendio e sui
canali nei punti di raccordo con i quadri distribuzione. Tali barriere dovranno essere del
tipo certificato e dovranno avere resistenza al fuoco (REI) almeno pari al
compartimento attraversato; esse dovranno essere realizzate in conformità alle
specifiche norme UNI. Le barriere tagliafiamma dovranno essere applicate alle
tubazioni combustibili (isolanti) ed dovranno essere corredate della documentazione

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prevista dai VVF (dichiarazione di conformità nel settore della reazione al fuoco dei
materiali utilizzati, dichiarazione di corretta posa in opera dei materiali classificati ai
fini della reazione al fuoco, certificazione di resistenza al fuoco di elementi costruttivi
portanti e/o separanti, su apposito modello, da parte di professionista abilitato).
È preferibile utilizzare un fornitore avente in catalogo più soluzioni costruttive, come ad
esempio Sati Italia SpA, in modo da scegliere, caso per caso, la barriera tagliafiamma
più idonea allo scopo.

Modalità per la derivazione dei circuiti


Le derivazioni dei vari circuiti saranno dislocate in proprie cassette di derivazione
aventi dimensioni adeguate al numero di cavi e morsetti che vi dovranno essere
contenuti; in funzione delle condutture dette cassette saranno del tipo di seguito
descritto.
a) I cavi entro tubi in vista saranno dotati di cassette per posa in vista in materiale
plastico autoestinguente (in alluminio per le tubazioni in ferro) provviste di
coperchi fissabili con viti, pressacavi per il raccordo con i canali e le tubazioni
e/o canali in modo da assicurare il grado di protezione IP55.
b) Per i circuiti da posare nelle tubazioni sotto traccia si utilizzeranno cassette da
incasso in materiale isolante provviste di coperchi da fissare con viti e
dimensioni sufficienti in relazione alle tubazioni da attestare. Dette cassette
avranno grado di protezione IP40. Ove necessario, esse saranno munite di setti
di separazione tra circuiti di segnale e di energia.
Per la connessione delle singole utenze (luce e prese) alle rispettive dorsali di
alimentazione si dovranno utilizzare cavi di sezione non inferiore a quelle indicate negli
schemi elettrici allegati. In proposito si precisa che i cavi delle dorsali dovranno
mantenere lo stesso colore e la stessa sezione (riportata sugli schemi) su tutto il loro
percorso.
Le connessioni saranno eseguite esclusivamente tramite morsetti con grado di
protezione IP2X, proporzionati al gruppo di conduttori da interconnettere, in conformità
alle prescrizioni delle norme CEI 23-20 e CEI 23-21. In particolare, detti morsetti
saranno del tipo a serraggio indiretto e composti ognuno di corpo in materiale isolante e
gabbia con vite e piastrina di riscontro in acciaio.
I terminali dei cavi delle varie stringhe saranno provvisti di connettori equivalenti a
quelli già previsti dal costruttore dei moduli FV con grado di protezione minimo IP20
con i connettori aperti.

8.7 – Illuminazione e rispettivi comandi

Apparecchi di illuminazione
Nei vari ambienti saranno installati apparecchi con le caratteristiche di seguito riportate.
1. L’illuminazione del campo da gioco sarà ottenuta mediante:

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 proiettori a led, da fissare su apposite strutture di sostegno ai lati del


campo da gioco, al di sotto delle travi. Gli apparecchi avranno ognuno
corpo in alluminio, schermo in vetro temprato, 144 led con ottica
asimmetrica 40°, potenza 308W (37145 lm – 4000K - 100000h L90B10),
alimentatore elettronico dimmerabile DALI, grado di protezione IP66
IK08. Essi saranno del tipo AREAFLOOD PRO AFP L 144L70-740 A/S4
HFX CL2 (96644680) della Thorn o equivalente.
 Apparecchi di illuminazione a led, da fissare al di sotto delle travi, da
installare in posizione centrale rispetto al campo e al di sopra delle tribune,
costituiti da corpo in lamiera d’acciaio, ottica wide beam, rifrattore in
PMMA trasparente, led da 130W (16800 lm – 4000K – 50000h L85),
alimentatore elettronico dimmerabile DALI, grado di protezione IP65
IK08, tipo CRAFT M (42183601) della Zumtobel o equivalente.
2. Nella palestrina polisportiva con apparecchi da incasso in controsoffitto 120x60,
corpo in lamiera d’acciaio, diffusore in polistirolo opale stabilizzato agli UV,
completo di led da 64W (6067 lm – 3000K- 35000h L70B25), alimentatore
elettronico dimmerabile DALI, grado di protezione IP40, tipo OMEGA LED
(96627789) della Thorn o equivalente.
3. All’interno di uffici, sala polivalente, infermeria, sala medica e centro medico
sportivo, l’illuminazione sarà ottenuta mediante apparecchi da incasso in
controsoffitto 60x60, corpo in alluminio bianco, ottica UGR<19, grado di
protezione IP40, led da 51 W (4900 lm – 4000 K – CRI 93 - 50000h L80B20
alimentatore elettronico dimmerabile DALI, tipo PanelTech High Performance
22184812-1241 della Thorn o equivalente.
4. All’interno di corridoi, servizi igienici e spogliatoi l’illuminazione sarà ottenuta
mediante apparecchi di illuminazione circolare a LED ad incasso, dotati ognuno
di corpo in pressofusione di alluminio, diffusore in policarbonato opale UGR<19,
grado di protezione IP44, LED da 28W (2680 lm – 3000K – 60000h L80B10),
alimentatore elettronico dimmerabile DALI, tipo Hall LED essential medium
della Esse-ci o equivalente.
5. Nella hall l’illuminazione sarà ottenuta mediante:
 apparecchi di illuminazione circolare a LED ad incasso, dotati ognuno di
corpo in pressofusione di alluminio, diffusore in policarbonato opale,
grado di protezione IP44, LED da 7,5W (651 lm – 3000K – 60000h
L70B10), alimentatore elettronico dimmerabile DALI, tipo HALL LED
MINI della ESSE-CI o equivalente.
 Apparecchi di illuminazione lineari a led da incasso in constrosoffitto,
dotati di corpo in estruso d’alluminio, schermo diffusore in metacrilato
satinato, nelle versioni da 5,5/11/16,5/25/30,5 (497/993/1490/2258/2754
lm – 3000K – 50000h L90), alimentatore elettronico dimmerabile DALI,
tipo PROFREEL IS della ESSE-CI o equivalente.

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6. Nei locali tecnici saranno installati a plafone apparecchi a LED, aventi ognuno
corpo e schermo in policarbonato, completo di LED da 33W (5460 lm - 4000K –
L80B20 a 50000h), alimentatore elettronico, tipo 960 HYDRO CLD LED
164754-00 della Disano o equivalente - IP66.
7. Per l’illuminazione perimetrale del fabbricato principale saranno installati
proiettori LED con corpo in alluminio pressofuso, diffusore in vetro temperato,
con staffa e goniometro, ottica asimmetrica 40° in PMMA, completo di connettore
rapido, led da 156 W (4000K - 21200 lm - 80000h L80B20), grado di protezione
IP66; tipo Rodio 1887 della Disano o equivalente. Essi saranno da installare a filo
della copertura
Per quanto attiene agli apparecchi a LED, questi saranno conformi alle norme CEI 34-
21 e CEI 34-22 (gli apparecchi aventi anche funzione di sicurezza); essi avranno inoltre:
 tonalità di colore 3000 o 4000 K (I),
 gruppo di resa del colore (Ra’): 1B (80 < Ra < 90), salvo i proiettori da
esterno e nel campo da gioco che avranno Ra≥ 70,
 rischio fotobiologico : esente o RG1 (secondo l’apparecchio considerato);
 durata e aspettativa di vita al raggiungimento di 50000 h: pari a quella
prescritta per ogni articolo suddetto.

Sistemi di comando dell’illuminazione


Il sistema di comando e regolazione del flusso luminoso degli apparecchi di
illuminazione all’interno del palazzetto sarà di tipo digitale e costituito dai componenti
di seguito riportati (LITECOM Zumtobel o equivalente) .
1. Controller centrale DALI per automazione di max 250 terminali, montaggio su
guida DIN, tipo Litecom CCD della Zumtobel o equivalente.
2. Modulo a n.3 uscite DALI per il comando ognuna di max. 20 reattori DALI,
montaggio su guida DIN, tipo LM-3DLIS 3x20 della Zumtobel o equivalente.
3. Alimentatore per bus DALI, Un=15 Vdc, montaggio su guida DIN, tipo LM-
BVS35 della Zumtobel o equivalente.
4. Modulo a 4 ingressi programmabili, per il collegamento di pulsanti
convenzionali, da installare all'interno della scatola contenente il pulsante, tipo
ED-SxED della Zumtobel o equivalente.
5. Tastiera di comando per il richiamo di n.3 scene di luce, tasto On/Off e n.2 tasti
a bilico per regolazione di due funzioni, tipo ED-CCW della Zumtobel o
equivalente, da installare in propria scatola da incasso (solo per sala polivalente).
6. Sensore di presenza e luminosità per alimentatori DALI (installazione a parete/
soffitto), diametro di rilevamento (h=2,5 m)pari a 6,4 m in posizione fissa e 24
m in avvicinamento, tipo PD4-M-1C-DALI-DE della BEG Luxomat o
equivalente.
7. Sensore di presenza e luminosità per alimentatori DALI (installazione a parete/
soffitto), diametro di rilevamento (h=2,5 m)pari a 4 m in posizione fissa e 10 m
in avvicinamento, tipo PD2-M-DALI-DE della BEG Luxomat o equivalente.

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8. Sensore per rilevamento luce diurna proveniente da porte e finestre, isolamento


in classe 2, tipo ED-SxED, 22176716, della Zumtobel o equivalente.
I suddetti componenti saranno installati e collegati come riportati nei disegni allegati. In
particolare il bus DALI sarà realizzato con cavi 2x1,5, tipo FG16OM16 da sviluppare
insieme ai circuiti di illuminazione.
È onere dell’installatore anche la configurazione e indirizzamento delle lampade con
protocollo di comunicazione DALI, la creazione di pagine grafiche su personal
computer (lo stesso pc descritto per l’impianto di supervisione), la formazione di scenari
di illuminazione e allarmi tecnici, programmazione sensori di presenza, collaudo e
l’allestimento di un corso di formazione del personale del committente. In particolare
sono da prevedere almeno i seguenti scenari:
 tre scene di luce per le parti comuni (corridoi e palestre): piena attività,
illuminazione per pulizia e assenza di illuminazione nei periodi di inattività;
 quattro scene di luce per campo sportivo principale e spalti (per ogni
semicampo): piena attività (gara / partita), allenamento, pulizia e assenza di
illuminazione nei periodi di inattività;
 tre scene di luce per la hall: piena attività e illuminazione per pulizia, tenendo
conto dell’apporto di luce esterna mediante sensore di luminosità, e assenza di
illuminazione nei periodi di inattività;
 due scene di luce per uffici e centro medico: piena attività, tenendo conto
dell’apporto di luce esterna mediante sensore di presenza e di luminosità, e
assenza di illuminazione in assenza di personale nel locale da attivare con un
ritardo di due minuti;
 tre scene di luce per spogliatoi e servizi igienici: piena attività, pulizia e assenza
di illuminazione nei periodi di inattività;
 quattro scene di luce nella sala polivalente: piena attività senza proiezione, piena
attività con proiezione di film/immagini, illuminazione per pulizia e assenza di
illuminazione nei periodi di inattività.
Le stazioni di comando dell’illuminazione, compresa la parte d’illuminazione di
sicurezza centralizzata, saranno concentrate nei seguenti locali:
 In reception da dove sarà possibile il comando dell’illuminazione di tutti i locali
tramite la postazione PC; inoltre nel luogo suddetto è da installare una
postazione di comando supplementare, composta da n.3 pulsanti a chiave, per il
comando semplificato dell’illuminazione, di tutto il palazzetto, da utilizzare in
caso di anomalia nella postazione PC o nella rete dati;
 in prossimità del tavolo oratori della sala polivalente dove sarà possibile il
comando solo degli apparecchi del locale, mediante apposita tastiera con tre
scene luce preimpostate, più la possibilità di spegnimento totalmente della sala.
Per gli apparecchi di illuminazione della sala polivalente, di fronte alla remota
possibilità che il sistema di comando si blocchi (smetta di funzionare regolarmente)
proprio quando tutti gli apparecchi risultino con flusso luminoso molto ridotto rispetto
al valore nominale, occorre prevedere, nella stazione di comando, l’installazione di un

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selettore che, simulando l’assenza di segnale sulla linea BUS, riporti tutti gli apparecchi
al 100% del flusso luminoso. Va precisato, infatti, che gli apparecchi con protocollo
DALI, in assenza di segnale di comando, portano il flusso luminoso al 100%
indipendentemente da quale fosse il segnale precedentemente ricevuto.
Il complesso sistema di comando sarà suddiviso in tre sotto sistemi DALI, in cui è da
suddividere l’area complessiva del palazzetto; nei disegni allegati tali aree sono
chiaramente individuate con i vari componenti costituenti il sistema di comando .
Gli apparecchi di illuminazione saranno comandati a gruppi, salvo quelli da installare
nelle seguenti aree, dove è previsto il comando puntuale di ogni apparecchio:
 campo sportivo,
 sala polivalente,
 hall,
 centro medico.
Considerato che i tre sistemi DALI saranno sottesi al quadro QGBT la mancanza
energia su tale quadro determinerà l’assenza dei segnali DALI nei tre sistemi e, quindi,
l’attivazione al 100% di tutti gli apparecchi di illuminazione con alimentazione da UPS
di sicurezza, tramite il quadro QIS. Per ottenere l’attivazione degli apparecchi di
sicurezza in caso di assenza energia solo in uno dei quadri di zona (QZA o QZB), sui
rispettivi sistemi DALI sono da inserire contatti di stato degli interruttori di protezione
a cui verranno sottesi i quadri suddetti, in questo modo l’illuminazione di sicurezza
centralizzata sarà attivata in caso di assenza tensione solo in una parte del palazzetto.
Per ultimo è da segnalare che:
 nei locali tecnici il comando dell’illuminazione avverrà manualmente tramite
propri interruttori in scatole per posa in vista; farà eccezione solo il locale
deposito attrezzi dove è da installare un sensore di presenza per il comando
automatico, di tipo PD4-M-1C-AL della BEG Luxomat o equivalente;
 all’esterno il comando dell’illuminazione avverrà in automatico (o manuale
tramite appositi selettori) tramite interruttore astronomico previsto sul quadro
QGBT.
Il comando degli apparecchi di illuminazione di sicurezza all’esterno verrà effettuato
mediante contattori con contatti normalmente chiusi col fine di migliorare la sicurezza.
Con questo tipo di contattori, infatti, un eventuale guasto sui circuiti di comando pone
in sicurezza il sistema lasciando tutti gli apparecchi di illuminazione inseriti, anche
quelli che al momento del guasto erano disattivi.

8.8 – Illuminazione e segnaletica di sicurezza


L’illuminazione di sicurezza sarà realizzata con due sistemi separati ognuno costituito
di:
1. una parte degli apparecchi di illuminazione ordinari (già descritti al punto
precedente e conformi anche alla norma CEI 34-22), con circuiti ed
alimentazione provenienti da UPS da 20 kVA, provvisto di batterie con

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autonomia di almeno un’ora alla potenza di 7,5 kW, e proprio quadro di


distribuzione.
2. Apparecchi di sicurezza autoalimentati con segnale di tensione da prelevare
dallo stesso circuito di illuminazione ordinaria della zona di appartenenza, in
modo da attivare l’illuminazione di sicurezza anche solo in assenza parziale di
illuminazione.
Come già illustrato, i nuovi circuiti di sicurezza da sottendere al quadro di distribuzione
QIS saranno costituiti con cavi resistenti al fuoco (CEI 20-45 e CEI 20-36),
FTG10OM1 – 0,6/1 kV, da sviluppare in proprie canalizzazioni metalliche IP40 su
percorsi diversi, per quanto possibile, da quelli dei circuiti ordinari; nei tratti terminali
potranno essere utilizzati gli stessi canali per illuminazione ordinaria muniti di setto
separatore.
In conformità alla norma vigente, l’apertura per guasto o manutenzione di un qualsiasi
interruttore di protezione, sui rispettivi quadri di distribuzione, verrà segnalato sulla
stazione di supervisione prevista in reception.
Gli apparecchi di sicurezza autoalimentati, conformi alla norma CEI 34-22, saranno
delle tipologie di seguito illustrate.
a. L’illuminazione di sicurezza all’interno dell’area sportiva sarà assicurata mediante
apparecchi a led di tipo S.E. da installare sotto trave, aventi ognuno corpo e
schermo in policarbonato, IP65, led da 7,5W 800lm, gruppo autonomo con
batterie al LTO 4,8V 1,2Ah, autonomia 1h ricarica 3,5h, modulo Logica FM
15037, tipo FORMULA 65 LED AT 19293 della Beghelli o equivalente.
b. In tutti gli altri ambienti saranno utilizzati apparecchi a led di tipo S.E.,
installazione a plafone o parete, corpo e schermo in policarbonato, IP65, led da
7,5W 450lm, gruppo autonomo con batterie al LTO 4,8V 1Ah, autonomia 1h
ricarica 1,5h, modulo Logica FM 15037, tipo UP LED AT OPTICOM 4371 della
Beghelli o equivalente.
c. Per segnalare le vie di esodo lungo corridoi campo da gioco e hall sono previsti
apparecchi segnaletici luminosi sempre accesi (S.A.), da installare a parete e/o
soffitto, aventi ognuno armatura in profilo d'alluminio estruso, led da 3,2 W,
rifrattore e pittogramma indicante l'uscita di sicurezza con leggibilità maggiore di
24 m in conformità alla norma UNI EN 1838 e grado di protezione IP42; gruppo
autonomo con batterie al LTO 4,8V 0,5Ah, autonomia 1h ricarica 1,5h, modulo
autotest, tipo UP LED EXIT OPT 20M SA 8LTO (4380) della Beghelli o
equivalente.
Tutti gli apparecchi d’illuminazione e di segnaletica appartenenti ai sistemi di sicurezza
sopra citati dovranno essere opportunamente contrassegnati ed individuati mediante
proprie etichette, con sigla nera su fondo di contrasto (ad es. giallo), in conformità alla
norma vigente onde facilitare l’individuazione e la manutenzione. In particolare, gli
apparecchi autoalimentati dovranno essere dotati di una centrale in grado di eseguire la
supervisione degli apparecchi di sicurezza e segnaletici ed i test di autonomia e
funzionalità. La connessione della suddetta centrale, tipo Logica domotica cod.20102

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della Beghelli o equivalente, è da effettuare sul quadro QIS; tale centrale comunicherà
via radio, con apposita antenna con tutti gli apparecchi autonomi previsti nel palazzetto.
Il sistema di autodiagnosi dovrà essere realizzato in conformità alla norma EN 62034
(CEI 34-117). La conformità alla suddetta norma dovrà essere attestata su un apposito
documento.

8.9 – Prese di corrente ed alimentazione utenze varie


Le prese a spina modulari e componibili saranno nelle seguenti esecuzioni:
 presa 2P+T, In = 10/16 A - bipasso, (CEI 23-16);
 presa 2P+T, In = 10/16 A, con terra laterale e centrale (P30 CEI 23-16, V.3).
In funzione dei locali, le suddette prese saranno assemblate e installate in gruppi (ved.
planimetrie allegate) in scatole da incasso provviste di supporti e placche. Ogni gruppo
prese sarà protetto da proprio interruttore automatico della serie civile, 1P+N, In = 16 A
e Icn= 3 kA.
Nei locali tecnici e nel campo sportivo sono da installare, inoltre, delle prese di tipo
industriale (CEE) nelle versioni: 2P+T e 3P + N + T, provviste ognuna di interruttore di
blocco e con In = 16 A. Nel campo da gioco sono previste inoltre delle prese CEE da 63
A disponibili per l’eventuale alimentazione di utenze di compagnie di spettacolo
ospitate all’interno della struttura. Anche le prese CEE sono previste in gruppi in varie
configurazioni alcune delle quali con fusibili di protezione e con interruttore automatico
secondo la configurazione considerata (ved. planimetria allegata).
Le prese CEE previste nel campo da gioco saranno installate in apposite nicchie a parete
provviste di portelle in lamiera con serratura a chiave in modo da non costituire intralcio
per il pubblico e per i giocatori. La quota di installazione delle suddette prese sarà di
circa 1,5 m dal pavimento.
Per ultimo si rammenta che rientra negli oneri dell’impresa elettrica l’alimentazione di
tutte le utenze elettriche e di climatizzazione del palazzetto, quali ad esempio: porte
motorizzate, estrattori aria nei bagni, pompe di calore, tribune retrattili, ventilatori UTA
e la rispettiva componentistica di segnale, ecc..

8.10 - Comando di emergenza


In reception, in prossimità dell’ingresso, sarà da installare un comando di emergenza per
eliminare pericoli improvvisi. Tale comando sarà ottenuto con due pulsanti di colore
rosso su fondo di contrasto da porre in opera in scatole in materiale isolante di colore
rosso, IP55, con frontali trasparenti frangibili. In parallelo ad ogni pulsante sarà posta
una lampada a scarica avente la funzione di segnalare l’integrità del circuito di
comando.
Più precisamente:

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 un pulsante comanderà l’apertura del dispositivo generale a MT, mediante


bobina a lancio di corrente, e porrà fuori tensione tutto l’impianto tranne
l’illuminazione di sicurezza;
 un secondo pulsante comanderà l’apertura dell’interruttore generale del quadro
QIS per mettere fuori tensione anche l’illuminazione di sicurezza.
I cavi di collegamento sono da realizzare con cavi del tipo resistente al fuoco secondo
CEI 20-45 e CEI 20-36 (FTG10OM1- 0,6/1 kV).

8.11 - Moduli fotovoltaici


I moduli FV previsti saranno del tipo N325HIT (VBHN325SJ47), della Panasonic o
equivalente, ed avranno ognuno le seguenti caratteristiche in condizioni standard (1000
W/m2, densità spettrale paria AM 1,5, temperature celle 25 °C, ecc.):
 potenza di picco: 325 W,
 tensione nel punto di massima potenza (Vmp): 57,6 V;
 corrente nel punto di massima potenza (Imp): 5,65 A;
 corrente di corto circuito (Isc): 6,03 A;
 tensione a circuito aperto (Voc): 69,6 V;
 coefficiente di temperatura potenza: - 0,258 %/ °C;
 coefficiente di temperatura di Voc: - 0,164 V/ °C;
 dimensioni (mm): 1590 x 1053 x 35;
 massa: 18,5 kg;
 conformità alla EN61215 (CEI 82-8);
 Massima tensione del sistema: 1000 V dc;
 Isolamento in classe II;
 Elevata robustezza agli agenti atmosferici: carico neve almeno pari a 2400 Pa.
Ogni modulo sarà composto da 96 celle al silicio policristallino. I moduli saranno dotati
di cassetta di giunzione a cui faranno capo i due cavi, con connettori Multi-Contact
“MC4” in dotazione, di lunghezza 1 m circa e sezione 4 mm2.

8.12 - Ottimizzatori di potenza per il generatore fotovoltaico


Gli ottimizzatori di potenza saranno del tipo P800p della Solaredge o equivalente, adatti
al collegamento di n.2 moduli in parallelo. Pertanto le stringhe da collegare ai
convertitori dc/ac saranno costituite dalla serie di 13 o 14 ottimizzatori in funzione della
stringa considerata.
Essi consentiranno l’inseguimento del punto di massima potenza (MPPT) per ogni
coppia di moduli, aumentando la produttività dell’impianto, oltre a monitorare i moduli
fotovoltaici trasmettendone i dati alla relativa piattaforma di monitoraggio. Gli
ottimizzatori, inoltre, adegueranno i propri parametri di tensione e corrente in modo che
la tensione di stringa si mantenga intorno a 750 V.

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Tali ottimizzatori ridurranno automaticamente la tensione ad 1 Vdc in caso di arresto


del convertitore o mancanza di rete.
Per ultimo si segnala che è onere dell’Installatore elettrico configurare i parametri
dell’impianto sulla piattaforma web di monitoraggio, in modo che questo possa essere
monitorato da qualsiasi postazione pc con accesso a internet.

8.13 – Convertitori CC/CA per generatore fotovoltaico


I convertitori da utilizzare per trasferire l'energia prodotta dal campo di moduli PV
verso la rete elettrica del distributore saranno trifasi del tipo SE25K della SolarEdge, o
equivalente, ed idonei alla posa diretta all’aperto. In particolare, ogni convertitore sarà
adatto esclusivamente per l’impiego in impianti fotovoltaici accoppiati alla rete ed avrà
inoltre le seguenti caratteristiche:
Ingresso (lato cc):
- Potenza nominale di picco: 33,75 kW;
- numero di stringhe: 3;
- Corrente massima in entrata: 37 A;
- Massima tensione in ingresso [V]: 900;
- tensione nominale in ingresso [V]: 750;
Uscita (lato ca):
- Potenza nominale continuativa: 25 kW;
- tensione nominale [V]: 400
- Campo di lavoro frequenza di rete [Hz]: 50-60 ±3;
- Rendimento massimo [%]: 98,3;
- Rendimento europeo [%]: 98;
- Grado di protezione IP65;
- Temperatura massima ammessa: da –20 a +60 °C;
- Convezione naturale.
Ognuno di essi dovrà essere completo dei seguenti accessori standard:
- diodi per la protezione dall’inversione della polarità;
- dispositivo per l'inseguimento del punto di massima potenza MPPT e
conversione mediante PWM;
- dispositivo per il controllo dell’isolamento lato DC;
- Dispositivo in grado di separare dalla rete il convertitore, in caso di immissione
in rete di una componente continua, in meno di 0,2 s se la componente continua
supera 1 A, oppure in meno di 1 s se la componente continua supera 0,5 %
della corrente nominale del convertitore;
- Uscita RS485 per collegamento alla rete locale per interfacciamento con
sistema di supervisione per monitoraggio su pc dell’impianto fotovoltaico.
- Tramite la piattaforma di monitoraggio sarà possibile:
 Completa visibilità delle prestazioni tecniche ed economiche
dell’impianto, incluse mappe interattive e layout dell’impianto

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Visualizzazione della produzione FV, dei consumi e dei valori di


autoconsumo
 Presentazione dei dati a livello di modulo, di stringa e di impianto
 Report e strumenti di analisi a livello di impianto o dell’intero parco
impianti con la possibilità di reportistica automatica programmabile e
scaricabile
Ogni convertitore sarà inoltre conforme alla norma CEI 0-16 da comprovare tramite
certificazione di conformità redatta da ente accreditato.

8.14 – Sistema di fissaggio dei moduli PV


I moduli fotovoltaici saranno ancorati al tetto al di sopra dei pannelli in lamiera di cui
sarà costituita la copertura senza effettuarne la foratura. In particolare i moduli saranno
installati mediante profilo della SOLAR FLAT della Fischer o equivalente.
La struttura di fissaggio suddetta sarà provvista di tutti gli elementi di serie come:
profili di appoggio moduli in alluminio estruso, morsetti a pinza laterali e doppi, staffe
e minuteria di fissaggio in acciaio inox, in modo di assicurare la posa a regola d’arte del
prodotto.
La struttura dovrà essere garantita, collaudata e certificata in termini di staticità,
secondo Eurocodici 1 e 9, al fine di sopportare il peso proprio dei pannelli e dei carichi
del vento e della neve. In particolare gli elementi di ancoraggio dovranno essere disposti
in modo da sopportare l’installazione su coperture con inclinazione fino a 35° e con
riferimento all’area di ubicazione della struttura. L’idoneità del sistema di fissaggio
prescelto sulla copertura dell’edificio in esame si dovrà evincere direttamente dal
catalogo del costruttore o da sua apposita dichiarazione.

8.15 – Gruppo di misura dell’energia prodotta (M2)


Il gruppo di misura dell’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico, da installare in
prossimità dei convertitori AC/DC, sarà composto da:
1) n.1 cassetta in materiale isolante, completa di portella trasparente e chiusura
a chiave o con attrezzo, di dimensioni 650(h)x550(l)x260(p)mm;
2) n.1 contatore statico trifase, tipo TH40C-B355E della DPEE o equivalente,
completo di rapporto bollato di verifica fiscale di laboratorio per uso ADeM,
con le seguenti caratteristiche:
- Classe di precisione energia attiva: C
- Classe di precisione energia reattiva: 2
- Tensione: 3x57,7/100V...3x230x400V
- Corrente: 0,05-1(10)A
- Misura dell’energia attiva in due direzioni e dell’energia reattiva in
quattro quadranti
- Collegamento tramite TA

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-Lettura indiretta
-6 uscite a impulsi programmabili
-Registrazione delle curve di carico (6 canali; periodo di
integrazione=15’)
- Tariffa multioraria 1
- Interfacce: porta ottica (IEC61107), 1xRS232, 1xRS485
- Protocollo di comunicazione: IEC62056-21 su tutte le porte, Modbus
su RS485
- Display LCD retroilluminato, attivo anche a contatore spento
- Alimentazione ausiliaria: 40÷240VAC e 70÷300VDC
3) Morsettiera di collegamento e controllo
4) N. 3 riduttori di corrente a primario avvolto, tipo TAR PD2 della DPEE o
equivalente, ciascuno completo di rapporto bollato di verifica fiscale di
laboratorio per uso ADeM, con le seguenti caratteristiche:
- Classe di precisione: 0,5
- Rapporto: 160/5
- Prestazioni: 6VA
- Coprimorsetti sigillabile.

8.16 – Gruppo di rifasamento


Nel sito è prevista l’installazione di n.1 gruppo di rifasamento fisso, da installare nel
locale del quadro QGBT (ved. anche planimetria allegata).Il gruppo è dimensionato per
il rifasamento del trasformatore (perdite a vuoto e a carico). Esso sarà costituito da
involucro di tipo portante in lamiera di acciaio zincata bianca, spessore minimo 15/10
mm, e le seguenti caratteristiche principali (tipo serie F120 della Ducati o equivalente):
 interruttore di manovra generale (con blocco porta),
 tensione nominale quadro e condensatori: 450 V,
 potenza nominale a 450 V: 20 kvar ,
 classe di temperatura - 15 °C + 40 °C (nelle 24 ore),
 norme di riferimento CEI EN 61921,
 dimensioni approssimative: 400 (H) x 400 (L) x 270 (P) mm ,
 Fusibili NH-00 sulle batterie di condensatori,
 Dispositivi di scarica atti a ridurre la tensione residua al di sotto del 10% della
tensione nominale del condensatore in circa 30 secondi.

8.17 - Impianto di terra


L’impianto sarà composto dagli elementi di seguito riportati.
A) Il dispersore. Esso sarà composto da una corda nuda rigida di rame da 50 mm2 da
porre ad anello chiuso lungo il perimetro degli scavi per le fondazioni. La corda
suddetta sarà integrata dai dispersori naturali come i collegamenti ai ferri di armatura

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delle fondazioni da eseguire con lo stesso tipo corda prevista per il dispersore
artificiale. Sulla planimetria riportante il dispersore sono suggeriti i punti entro cui
eseguire i collegamenti ai ferri di armatura delle fondazioni. La suddetta corda è da
collegare anche alle reti elettrosaldate da annegare nelle pavimentazioni.
B) Il nodo principale di terra. Esso sarà da porre in vicinanza del quadro generale BT e
l’altro da installare in centrale di climatizzazione. Ogni nodo di terra sarà costituito
da una robusta bandella in rame o acciaio zincato, a cui attestare i vari conduttori di
protezione ed equipotenziali e il dispersore.
C) I collegamenti equipotenziali principali. Essi sono da realizzare con cavi unipolari
FG17-450/750V di colore giallo – verde e sezione 16 mm2. Le tubazioni metalliche
saranno collegate con appositi collari in acciaio (acqua e riscaldamento).
D) I collegamenti equipotenziali supplementari. Essi sono da realizzare nei locali con
doccia sulle tubazioni metalliche (anche multistrato) entranti nel locale. Tali
collegamenti sono da realizzare con cavi unipolari FG17-450/750V di colore giallo
– verde e sezione 4 mm2. Le tubazioni metalliche saranno collegate con appositi
collari in acciaio (acqua e riscaldamento).
E) I conduttori di protezione. Essi si svilupperanno insieme ai vari circuiti elettrici e
saranno distribuiti mediante i nodi previsti nei quadri elettrici. Tali conduttori
saranno costituiti da cavi unipolari e/o anime di cavi multipolari, di colore giallo-
verde.
F) I nodi equipotenziali nei locali medici (centro medico e infermeria). Il nodo
equipotenziale da installare in ogni locale medico (ved. anche planimetrie allegate)
sarà costituito da una robusta bandella in rame, o apposito morsetto unipolare a più
vie, a cui saranno connessi singolarmente, mediante capicorda e bulloni, (oppure
sistema equivalente) i conduttori di protezione per le prese a spina (di sezione 2,5
mm2 se collegate direttamente oppure 6 mm2 se tramite sotto nodo), ed i conduttori
equipotenziali per il collegamento delle masse estranee (tubazioni metalliche, infissi
metallici, etc.), di sezione 6 mm2. Tutti i conduttori afferenti ad un nodo saranno
provvisti di collari numerati ad entrambe le estremità. Al termine dei lavori,
l’impresa installatrice dovrà compilare l’apposita tabella indicante le corrispondenze
tra i numeri utilizzati e l’apparecchiatura collegata e le resistenze dei conduttori
equipotenziali e di protezione. I collegamenti tra i suddetti cavi e le tubazioni
saranno effettuati tramite appositi collari in ottone se le tubazioni sono in acciaio.
Per ultimo si segnala che, per consentire il corretto funzionamento dei dispositivi di
controllo isolamento a bordo degli inverter, la struttura dei sostegno dei moduli PV e i
canali portacavi in cc saranno da collegare all’impianto di terra mediante conduttore PE
di sezione 6 mm2.

8.18 - Impianti videocitofonico / citofonici e di portiere elettrico


Per poter gestire le aperture dei cancelli pedonali da remoto è prevista l’installazione di
un impianto videocitofonico, completo di elettroserrature. In particolare l’impianto sarà

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composto dai componenti di seguito richiamati:


 un alimentatore modulare videocitofonico adatto per impianti digitali a due fili
provvisto di trasformatore di sicurezza (secondo CEI 96-2), da installare nel QZA
(zona reception); tipo Vimar, 6922, o equivalente;
 n.1 posto esterno videocitofonico, da installare a vista in prossimità dell’ingresso
pedonale, completo di scatola, telai, cornici, modulo con gruppo fonico e relativo
frontale, modulo telecamera a colori con obiettivo fisso 3,7 mm, n.1 pulsante di
chiamata con targa portanome retroilluminata; tipo Vimar 13K1, o equivalente;
 n.1 posto interno videocitofonico, da parete o da tavolo (secondo le richieste del
Committente), da installare in reception e dotato di: display a colori LCD 4,3",
microtelefono, altoparlante per chiamate elettroniche, tastiera capacitiva per
funzioni citofoniche; tipo Vimar, 7549, o equivalente.
 un pulsante di comando serratura da installare sul lato interno del posto esterno per
l’apertura del rispettivo cancello;
 n.1 elettroserratura per cancello esterno.
In prossimità della sala di attesa del centro medico dovrà essere installato un impianto
citofonico. In particolare l’impianto sarà composto di:
 l’alimentatore (con trasformatore di sicurezza), il quale sarà alimentato ed installato
sul quadro QZB (zona centro medico);
 il posto esterno completo di scatole, telai, cornici, modulo con gruppo fonico e un
pulsante con relativo frontale;
 un posto interno da parete o da tavolo secondo la richiesta della DL, completo di
proprio configuratore, da installare nel centro medico.
I vari componenti dei sistemi sopra descritti saranno fra loro interconnessi mediante
cavo bipolare 2 x 1, twistato, con tensione nominale 0,6/1 kV e del tipo conforme al
regolamento CPR UE 305/2011, tipo 732i.e della Vimar o equivalente. Considerato che
parte della posa dovrà essere eseguita in tubazioni interrate (sistema video citofonico), il
cavo suddetto dovrà essere adatto anche alla suddetta posa. All’interno dell’edificio i
cavi dell’impianto in oggetto saranno da posare entro la rete di canali /tubi destinati ai
cavi di segnale; all’esterno della suddetta rete, i cavi in questione dovranno essere
protetti entro tubazioni isolanti da sviluppare sotto traccia o a vista sopra i controsoffitti.
E’ da prevedere inoltre il collegamento del posto esterno con la rispettiva
elettroserratura mediante cavo 2 x 1,5 – H07RN-F (nei percorsi da eseguire entro il
telaio della porta).

8.19 – Sistema di rivelazione ed allarme incendio

Principio di funzionamento
L’impianto di rivelazione ed allarme antincendio sarà costituito da sensori di fumo
lineari da installare negli ambienti con altezza elevata (campo da gioco). Quest’ultimo
essendo di altezza superiore a 12 m, avrà sensori di fumo lineari su doppio livello: 11 m

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e sotto la copertura da porre fra loro ortogonalmente. Essendo le pareti del campo da
gioco in policarbonato semitrasparente, onde evitare interventi intempestivi del sistema
di rivelazione fumi, nell’intorno di un metro e fino a soffitto dei trasmettitori e dei
ricevitori, costituenti i rivelatori lineari, è da applicare una pellicola opacizzante
antiriflesso di colore simile a quella del policarbonato.
Negli altri locali di altezza inferiore saranno installati invece sensori ottici di fumo
puntiformi da installare sopra e sotto il controsoffitto, ove previsto, secondo la
disposizione riportata nelle planimetrie allegate. I sensori in controsoffitto saranno
dotati di appositi indicatori di allarme da riportare sotto il controsoffitto.
Tale impianto sarà corredato anche da pulsanti di segnalazione incendio manuale, da
segnalatori ottici, comando serrande tagliafuoco sui canali dell’aria e comando
evacuatori contro il fumo, i quali saranno installati nei punti indicati sulle planimetrie
allegate. Le serrande tagliafuoco, con alimentazione a 24 Vcc, potranno essere
comandate anche manualmente (in apertura e in chiusura) mediante un apposito
selettore a chiave e modulo di ingresso, opportunamente programmato, che a seguito
dell’azionamento del selettore comandi la chiusura di tutte le serrande. Inoltre, lo stato
di aperto o chiuso di ogni serranda tagliafuoco dovrà essere opportunamente segnalato
in centrale. Più precisamente, lo stato di “totalmente aperto” di tutte le serrande dovrà
essere segnalato con una spia verde cumulativa, mentre lo stato di chiuso dovrà essere
segnalato direttamente sulla centrale con un messaggio di allarme; ciò col fine di
facilitare gli interventi di manutenzione e le verifiche programmate.
La centrale, a cui saranno collegati i vari sensori suddetti, avrà 2 loop e sarà installata
nella reception, luogo sempre presidiato. Inoltre la centrale suddetta sarà completa di
modulo GSM in modo che, nei periodi di inattività della struttura, gli allarmi verranno
remotizzati presso appositi numeri telefonici per allertare personale correttamente
formato e informato.
In caso di attivazione di uno o più rivelatori di fumo, o di un pulsante manuale, saranno
da effettuare i seguenti comandi (tramite la centrale del sistema):
- segnalazione in centrale del sensore e/o pulsante in allarme;
- l’arresto della ventilazione del compartimento interessato,
- il comando dei segnalatori luminosi,
- la chiusura delle serrande tagliafuoco del compartimento interessato dal sensore
in allarme;
- il consenso alla centrale di diffusione sonora ad emettere messaggi di
evacuazione e l’attivazione delle targhe ottico del compartimento interessato;
- l’attivazione dell’impianto di evacuatori di fumo del compartimento da cui
proviene l’allarme.
In ogni caso la sequenza delle azioni suddette, con l’introduzione di eventuali ritardi
all’attivazione ai vari comandi, deve essere programmata sulla centrale nel rispetto delle
prescrizioni del DM 19-3-96 e smi e secondo quanto previsto nel piano di emergenza e
di evacuazione del palazzetto (a cura del Datore di Lavoro).

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Interconnessioni elettriche
Le linee di collegamento dei sensori, pulsanti e targhe ottico acustiche saranno da
realizzare con cavi bipolari 2x1,5 twistati e schermati, resistenti al fuoco 30 min.
FTG4OHM1 (secondo CEI 20-105), ed a bassissima emissione di fumi e gas tossici
(LSZH). Il suddetto tipo di cavo è da utilizzare sia per il cavo di segnale
d’interconnessione dei vari sensori, moduli e pulsanti in campo, sia per il cavo di
alimentazione di serrande tagliafuoco e targhe ottiche. I cavi di segnale di
interconnessione dei sensori di fumo e dei pulsanti di segnalazione allarme sono da
collegare ad anello chiuso direttamente sulla centrale. Il percorso di ogni linea ad anello
è da determinare in modo che la distanza minima tra il cavo di andata e di ritorno sia
almeno 30 cm. I cavi saranno da sviluppare entro:
- i canali dorsali previsti per l’impianto in esame e da condividere con i cavi degli
impianti di diffusione sonora per messaggi di allarme e di antintrusione;
- tubazioni in pvc (rigide / pieghevoli) da posare a vista sopra i controsoffitti e
sotto traccia sotto la quota di questi ultimi.
Sarà dello stesso tipo anche il cavo destinato al collegamento del pannello di comando
con i rispettivi evacuatori di fumo, quest’ultimo avrà sezione di 4 mm2.
Tutti i rivelatori ed i pulsanti di allarme dovranno essere provvisti di targhette
autoadesive riportanti la numerazione con cui detti elementi saranno individuati sui
disegni AS-BUILT.
Per limitare il disservizio in caso di guasto sulla linea di segnale ad anello chiuso, sono
previsti dispositivi di isolamento linea su ogni rivelatore e su ogni pulsante da
sottendere all’anello.
Le targhe ottiche e le serrande tagliafuoco nei canali dell’aria saranno sottesi propri
alimentatori stabilizzati, 230 V c.a. / 24 V d.c. - 4 A, con batterie in tampone
incorporate (di tipo stazionarie ermetiche al piombo), in modo di assicurare
un’autonomia con le segnalazioni inserite di almeno 30 min.. Gli alimentatori suddetti
saranno da installare a parete nei vari vani tecnici disponibili nel palazzetto.

Caratteristiche dei componenti dell’impianto


L’impianto sarà costituito dai componenti aventi le caratteristiche di seguito riportate.
1. La centrale di allarme a microprocessore per la gestione di sistemi antincendio di
tipo analogico indirizzato, conforme alle norme UNI EN 54-2 e CEI 54-4, adatta
alla gestione fino a 2 linee ad anello chiuso, ognuna delle quali adatta al
collegamento fino a 159 sensori + 159 moduli di ingresso / uscita. La centrale
sarà completa di: porta USB 2.0, pannello touch screen da 7”, scheda di
espansione per due loop, batterie di accumulatori al piombo ermetico e di
rispettivo alimentatore in modo di assicurare un’autonomia di 72 ore in stand-
by; essa sarà del tipo AM – 8200 della Notifier o equivalente.
2. Il combinatore telefonico TCP/IP e GPRS/3G. Esso sarà dotato di 8 ingressi di
allarme configurabili e 4 uscite a relé NC/NA in modo da poter ricevere da ogni
centrale l’allarme o il guasto cumulativo e poter quindi inviare SMS o e-mail.

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Esso sarà conforme alla norma EN 54.21 del tipo DAL-COM-21 della Notifier o
equivalente, completo di box a parete contenente alimentatore switch e batteria
12V 7Ah.
3. I rivelatori ottici di fumo saranno a microprocessore del tipo analogico-attivo ad
indirizzamento individuale con comportamento di risposta uniforme nella più
ampia gamma di tipologie di incendio. Ognuno di essi sarà dotato di un sistema
di rivelazione adatto sia per fumi chiari che scuri. Ogni rivelatore sarà completo
di isolatore di corto circuito, base di montaggio per collegamento su linea a 2
conduttori, di modulo di autoindirizzamento, di uscita per ripetitore ottico
remoto ed avrà le seguenti caratteristiche (tipo NFXI – OPT della Notifier o
equivalente):
- temperatura di esercizio compresa tra - 30°C e + 70°C,
- adatto ad una umidità relativa fino a 93 % senza condensa;
- n.2 led (tricolore) per visualizzazione allarmi su 360 °;
- installazione ad innesto su base intercambiabile priva di elementi
elettronici;
- indirizzamento tramite selettore rotativo;
- sensibilità misurabile sul dispositivo;
- conformità alla norma UNI EN 54 parte 7.
4. Le camere di analisi da installare sui canali dell’aria dovranno essere adatte ad
alloggiare con semplice incastro i rivelatori ottici di fumo, senza la necessità di
rimozione delle camere di analisi. Esse saranno complete di tubi di
campionamento ed avranno le seguenti caratteristiche tecniche:
- temperatura di esercizio compresa tra 0°C e + 49 °C;
- dimensioni 37 cm (L) x 13 cm (H) x 9 cm (P);
- velocità dell’aria fino a 20 m/s.
5. I rivelatori ottici lineari saranno composti da una unità emettitore, del tipo OSE-
SPW della Notifier o equivalente, che genera due fasci luminosi nelle frequenze
UV ed IR, alimentazione 24Vcc, e da un’unità ricevente con alimentazione
24Vcc, tipo OSI-10 della Notifier o equivalente. Come previsto dalla norma
UNI9795 ogni coppia di barriere avrà un campo di copertura orizzontale di
almeno 15 m. Si rammenta che i suddetti rivelatori saranno da installare su
doppio livello ed avranno fascio ortogonale. Per evitare falsi allarmi dietro ad
ogni trasmettitore /ricevitore è da applicare una pellicola opacizzante antiriflesso
ccon estensione per un metro intorno al componente e fino al soffitto.
6. I ripetitori ottici su cornice per la segnalazione, sotto il controsoffitto, dello stato
di allarme dei rivelatori previsti sopra il controsoffitto.
7. I pulsanti di segnalazione manuale di allarme saranno del tipo adatto al sistema
di rivelazione incendi analogico, possibilità di indirizzamento tramite selettori
rotanti da 1 a 159, tipo M700KI della Notifier o equivalente. Ogni pulsante sarà
dotato di doppio isolatore di protezione della linea, diodo led rosso per
l’indicazione locale dello stato di attivazione e sarà attivabile mediante azione su

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lastra in vetro con punto di rottura. Esso sarà collocato in una scatola per posa in
vista con grado di protezione IP44, sarà collegato su linea di rivelazione a 2
conduttori e sarà munito di apposita targa per segnalare chiaramente la funzione
svolta. La quota di installazione sarà di 1,1 m dal piano di calpestio.
8. I moduli di ingresso / uscita da utilizzare per eseguire: blocco della ventilazione,
attivazione pannelli ottici, chiusura serrande tagliafuoco ed evacuatori di fumo
dovranno essere adatti a comunicare con la centrale di tipo analogico prevista.
Ognuno di essi avrà contatto libero da potenziale idoneo a comandare (tramite
circuito di comando) l’apparecchiatura interessata. Quelli per le serrande
tagliafuoco avranno anche un contatto destinato ad acquisirne lo stato (aperto /
chiuso), tipo CMA22 e M701 della Notifier o equivalente.
9. I segnalatori ottici (VAD) saranno realizzati con calotta antiurto colore rosso e
lente rossa IP66, dotati di luce flash PYRA 10 joule, 4 frequenze flash
selezionabili tramite DIP-switch, certificata EN 54-23, tipo PY X-M-05-CL
della Notifier o equivalente
10. Gli alimentatori per pannelli ottici, rivelatori lineari, etc., avranno ognuno:
- Tensione in uscita a 24 V cc e In 4+1 A;
- apposito carica batterie;
- microinterruttore di protezione contro l’apertura del coperchio,
- protezione contro corto circuito sia in ingresso mediante n.1 fusibile da 8
A, che in uscita mediante n.3 fusibili da 3,15 A;
- completo di n.2 batterie ermetiche al piombo Un = 12 V – 17 Ah,
- involucro esterno in lamiera di acciaio di dimensioni 380 (h) x 300 (l) x
175 (p) mm;
- indicazioni luminose su pannello frontale per controllo tensione in uscita,
come:
o led verde per presenza tensione di rete a 220 Vca,
o led giallo per tensione in uscita minore di 22 V,
o led verde per tensione in uscita compresa tra 22 V e 28,5 V,
o led rosso per tensione in uscita maggiore di 28,5 V.

Verifiche iniziali e planimetrie


Dopo l’esecuzione, l’impianto in oggetto dovrà essere sottoposto a verifica iniziale e
periodica secondo le modalità esposte nelle norme UNI 9795 (ed. 2013) e UNI 11224.
Le verifiche dovranno essere annotate su appositi verbali.

8.20 - Pannello automazione impianto di estrazione naturale fumi e calore (SENFC)


Gli evacuatori naturali di fumo, previsti sulla copertura del campo di gioco, saranno
provvisti ognuno di due azionamenti separati:
 azionamento di sicurezza, da utilizzare in caso di incendio, composto di
elettromagnete con Un = 24 V cc e In = 250 mA, più bombola CO2;

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 azionamento ordinario, da utilizzare per la normale ventilazione del locale,


composto da un motore Un = 230 V ca e In = 0,7 A, comandabile sia in apertura
sia in chiusura.
Anche i comandi associati ai due azionamenti suddetti saranno separati e composti dalle
apparecchiature di seguito indicate.
1. Il comando per l’azionamento di sicurezza sarà costituito da un box di colore
rosso, modello MDE04 della Caoduro o equivalente, idoneo al comando fino a
n.24 evacuatori max, essendo dotato al suo interno di batterie maggiorate.
Tale box sarà da installare in reception, in zona protetta, avrà la funzione di
comando manuale mediante l’azionamento di un pulsante sotto vetro e di
comando automatico mediante comando proveniente dalla centrale di rivelazioni
fumi. Esso sarà da alimentare con propria linea 230 V ca dal quadro QZA.
Il box suddetto sarà completo inoltre di kit di segnalazione (scheda KS001 della
Caoduro o equivalente) in modo da poter segnalare sulla centrale mediante
appositi moduli di ingresso:
a. L’eventuale assenza della tensione di rete;
b. L’apertura degli evacuatori.
Tutti gli evacuatori saranno alimentati tramite n.3 linee separate (una linea ogni
5 evacuatori), con Un 24 V cc, costituite da cavi bipolari 2x4 twistati e
schermati, resistenti al fuoco 30 min. FTG4OHM1 (secondo CEI 20-105), dello
stesso tipo previsto per il sistema di rivelazione fumi.
2. Il comando degli evacuatori per la normale ventilazione del locale sarà costituito
da una apposita centralina (modello guardian – Caoduro o equivalente), da
alimentare ed installare sul quadro QZA a 230 V ca, ed avente n.4 canali di
comando separati. Ad ogni canale sono collegabili in parallelo fino a n.4 motori
con Un 230 V ca, per un totale di n.16 motori; pertanto una centralina è
sufficiente per tutti gli evacuatori. In particolare, col fine di limitare la caduta di
tensione, la linee dorsali da attestare alla suddetta centrale (tramite morsettiera di
appoggio) saranno otto, una ogni due evacuatori.
La centrale sarà da completare con una stazione meteorologia, da installare sulla
copertura in vicinanza degli evacuatori, e da collegare alla centrale mediante
cavo quadripolare. La stazione suddetta effettuerà la chiusura automatica degli
evacuatori nel caso si verificassero condizioni climatiche avverse (vento e/o
pioggia).
Per maggiori dettagli si rimanda agli elaborati grafici (schemi e planimetrie).

8.21 – Sistema di allarme vocale per scopi d’emergenza (EVAC)


L’impianto di diffusione sonora per messaggi di allarme è previsto in tutti i locali del
palazzetto. Esso avrà la funzione di diffondere anche avvisi di vario genere.
L’impianto dovrà essere conforme alla norma UNI ISO 7240 – 19:2010 ed essere dotato
dei seguenti requisiti generali:

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a. Quando viene attivato un allarme, l’EVAC deve immediatamente disabilitare o


escludere eventuali funzioni non collegate ad una condizione d’allarme e
disattivare tutti gli impianti audio dei sistemi multimediali eventualmente in
funzione.
b. A meno che non sia danneggiato in seguito all’emergenza l’EVAC deve sempre
essere disponibile per il funzionamento.
c. L’EVAC deve essere in grado di trasmettere segnali d’allarme e messaggi vocali
a una o più aree simultaneamente. Deve esservi almeno un segnale d’allarme
alternato a uno più messaggi vocali a tale scopo.
d. Tutti i messaggi devono essere chiari, brevi, non ambigui e, se possibile,
pianificati anticipatamente.
e. Linee di altoparlanti ridondanti; pertanto tutte le zone dovranno essere dotate di
almeno due linee separate di altoparlanti, in modo che il guasto di un singolo
amplificatore, o circuito di diffusori acustici, non determini la perdita totale del
servizio in quella determinata zona.
f. Alimentazione elettrica secondaria, oltre quella primaria.
Per ottemperare a quanto prescritto al punto “c” è previsto un interfacciamento con la
centrale di rivelazione incendi, costituito da un modulo a 5 ingressi e 5 uscite avente lo
scopo di trasmettere alla centrale eventuali guasti del sistema EVAC e il blocco delle
targhe ottico acustiche quando viene lanciato il messaggio (e viceversa).
In termini di prestazioni l’impianto in questione dovrà avere caratteristiche non inferiori
a quanto di seguito riportato.
1 La centrale disporrà di un generatore di segnali acustici standard di pericolo, i
quali saranno trasmessi attraverso la rete degli altoparlanti mediante comando
manuale locale o a distanza.
2 Un sistema di registrazione digitale dovrà permettere di registrare messaggi con
diversi contenuti e multilingua e l’invio potrà essere comandato manualmente o
a distanza.
3 Mediante apposite postazioni microfoniche, dovrà essere possibile trasmettere
comunicazioni di emergenza prioritarie per guidare l’evacuazione o per
tranquillizzare il pubblico.
4 Il sistema dovrà essere dotato di una postazione microfonica di emergenza
prioritaria ad uso dei vigili del fuoco in caso di pericolo. La postazione suddetta
dovrà essere dotata di autodiagnosi per la verifica di funzionamento, compreso il
controllo della testina microfonica.
5 Saranno utilizzati amplificatori speciali dotati di sistema di autodiagnosi e di
dispositivo di sostituzione automatica dell’amplificatore guasto con quello di
back-up.
6 Le linee altoparlanti destinati a funzioni di emergenza saranno verificate
costantemente ed automaticamente.
7 Gli altoparlanti saranno dotati di apposito kit consistente in calotta metallica
posteriore di protezione, morsetti di collegamento ceramici, fusibile termico per

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l’isolamento dell’apparato in caso di coinvolgimento nell’incendio in modo da


evitare danni alla linea di collegamento.
8 Il sistema dovrà essere suddiviso in 6 zone separate:
a. campo di gioco,
b. palestra,
c. spogliatoi,
d. sala polivalente,
e. parti comuni del palazzetto (foyer, servizi igienici, centro medico, ecc.) e
f. area di ristorazione.
9 L’ubicazione degli altoparlanti di ogni zona, da sottendere a due linee separate,
dovrà assicurare una pressione acustica di almeno 75 dB, secondo le prescrizioni
della norma vigente.
Più precisamente, l’impianto in esame sarà dotato di una centrale, da porre nel locale
reception, costituita dai componenti di seguito descritti (apparecchiature Notifier o
equivalenti).
- N.1 armadio a rack 19”, di dimensioni non inferiori a 600 x 600 x 1610 mm (32
U), provvisto di tetto ventilato, pareti laterali e posteriore fisse, porta anteriore in
vetro con serratura, pannelli ciechi, più un ripiano porta apparecchi. Esso sarà
completo degli accessori per il montaggio di tutti gli apparati al suo interno.
Tipo RiP3032 della Honeywell o equivalente.
- N.1 pannello di alimentazione generale con interruttore automatico da 10 A e
con n.8 prese di tipo schuko.
- N.6 pannello di aerazione.
- N.1 matrice digitale master a norme EN54-16, predisposta per l’inserimento di 6
controller di linea per il controllo dell’amplificatore e della linea. Display
frontale LCD, tasti funzione, led POWER, FAULT WARNING e VOICE
ALARM. Presa USB per il collegamento al PC. Ingresso alimentazione 24 Vdc,
connettore per ingresso amplificatore di riserva, due connettori RJ45 per il
collegamento alla matrice slave, un connettori RJ45 per il collegamento delle
consolle microfoniche. Connettore ingresso per due contatti attivazione
messaggi e connettore in/out programmabile. Essa sarà del tipo MX6Z-AN della
Honeywell o equivalente.
- N.1 matrice digitale slave a norme EN54-16, predisposta per l’inserimento di 8
controller di linea per il controllo dell’amplificatore e della linea. Essa sarà del
tipo MX8Z-AN della Honeywell o equivalente.
- N.7 moduli di zona A+B da inserire nella matrice master MX6Z-AN. Connettore
per il collegamento dell’ingresso e dell’uscita all’amplificatore di zona,
connettore uscita linea e connettore per attivazione di due messaggi interni al
modulo. Essi saranno del tipo MZA-AN della Honeywell o equivalente.
- N.2 amplificatori + 1 di back-up in classe D da 480W EN54, costituiti da
trasformatore di alimentazione e di uscita toroidale ad alte prestazioni. Fusibile
di protezione sia in ingresso alimentazione che in uscita. Pannello frontale con

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indicatori a LED. Pannello posteriore con connettore di ingresso 0 dB 600 ohm


bilanciato elettronicamente con connettore a pettine, regolazione volume e
connettore a pettine per uscita COM - 100 - 70 - 50 V. Essi saranno del tipo
AMD480-AN della Honeywell o equivalente, da alloggiare entro slot tipo
CAMD5 della Honeywell o equivalente.
- N.2 amplificatori + 1 di back-up in classe D da 240W EN54, costituiti da
trasformatore di alimentazione e di uscita toroidale ad alte prestazioni. Fusibile
di protezione sia in ingresso alimentazione che in uscita. Pannello frontale con
indicatori a LED. Pannello posteriore con connettore di ingresso 0 dB 600 ohm
bilanciato elettronicamente con connettore a pettine, regolazione volume e
connettore a pettine per uscita COM - 100 - 70 - 50 V. Essi saranno del tipo
AMD240-AN della Honeywell o equivalente, da alloggiare entro slot tipo
CAMD5 della Honeywell o equivalente.
- N.3 amplificatori in classe D da 120W EN54, costituiti da trasformatore di
alimentazione e di uscita toroidale ad alte prestazioni. Fusibile di protezione sia
in ingresso alimentazione che in uscita. Pannello frontale con indicatori a LED.
Pannello posteriore con connettore di ingresso 0 dB 600 ohm bilanciato
elettronicamente con connettore a pettine, regolazione volume e connettore a
pettine per uscita COM - 100 - 70 - 50 V. Essi saranno del tipo AMD120-AN
della Honeywell o equivalente, da alloggiare entro slot tipo CAMD5 della
Honeywell o equivalente.
- N.1 modulo alimentatore switching Un=24 V, In=4 A, tipo PWS24 della
Honeywell o equivalente.
- N.1 unità di alimentazione back up certificata EN54-4 per alimentazione senza
interruzione a doppia conversione, dotato di n.3 accumulatori da 12V 100Ah,
tipo EGRS 1KSH544 3x100 della Honeywell o equivalente; l’unità dovrà
assicurare l’autonomia del sistema per 30 minuti.
- N.1 modulo microfonico di emergenza VVF.
Oltre al microfono per VVF integrato nella centrale suddetta, nell’impianto sono da
installare una postazioni microfonica in reception, completa di microfono montato su
flessibile con base avente display alfanumerico per visualizzare le funzioni in atto,
tastiera di comando a 7 tasti controllata da microprocessore e con tasti programmabili,
da collegare alla centrale di controllo con linea seriale RS485 e cavo UTP cat.6; tipo
B7T-AM della Honeywell o equivalente.
Saranno inoltre presenti due postazioni microfoniche wireless, una nell’area sportiva ed
una nella sala polivalente, ognuna composta da:
- Mixer preamplificato a 6 ingressi mono e 3 ingressi stereo, alimentazione 230V
e collegamento con n.2 cavi audio al rack, tipo 2132-MIX632 della Honeywell o
equivalente;
- Microfono wireless ad impugnatura, frequenze UHF 500-990 MHz, capsula
dinamica con diagramma polare cardioide, distanza funzionamento massima 300
m, tipo GT210H della Honeywell o equivalente.

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Per quanto attiene ai diffusori sonori, il sistema sarà dotato dei seguenti componenti
conformi alla norma EN 54-24, secondo il punto di installazione:
- diffusori da parete, ognuno dei quali avrà potenza nominale 6 W – 100 V (91db
@1W/1m) e completo di altoparlante da 4”, corpo e griglia in metallo, morsetti
ceramici e fusibile di protezione; 582470 della Notifier o equivalente.
- Proiettori di suono, ognuno dei quali avrà potenza nominale 20 W – 100 V (89
db @1W/1m) e completo di altoparlante da 5,25”, corpo e griglia in alluminio,
morsetti ceramici e fusibile di protezione; tipo 582474 della Notifier o
equivalente.
- Diffusori a tromba, ognuno dei quali avrà potenza nominale 15 W – 100 V (105
db @1W/1m), corpo e griglia in alluminio, morsetti ceramici e fusibile di
protezione; tipo 582474 della Notifier o equivalente.
- Diffusori a tromba a due vie, ognuno dei quali avrà potenza nominale 30 W –
100 V (116 db @1W/1m) , corpo e griglia in alluminio, morsetti ceramici e
fusibile di protezione; tipo 582433 della Notifier o equivalente.
I cavi di collegamento tra centrale di amplificazione e diffusori sonori saranno del tipo
resistente al fuoco con guaina di colore VIOLA (CEI 20-45 e CEI 20-36) e dovranno
essere posati entro la rete di canali di segnale da sviluppare in vista sopra i controsoffitti
(gli stessi previsti per il sistema di rivelazione fumi). Nei percorsi esterni alla rete di
canali per i segnali, i cavi di alimentazione dei diffusori sono da proteggere entro
tubazioni in pvc da posare sotto traccia o a vista sopra i controsoffitti.
I circuiti dovranno essere disposti in modo che in ogni area non vi siano altoparlanti
sottesi ad una stessa linea.
L’invio di messaggi di allarme potrà essere effettuato automaticamente dal sistema di
rivelazione allarmi antincendio, nel caso si verifichi un evento per il quale è prevista
l’attivazione del sistema di rivelazione; allo stesso tempo con l’entrata in funzione del
suddetto impianto sono da predisporre le inibizioni dei vari impianti di diffusione
sonora attinenti agli impianti multimediali.
Per l’impianto, oltre al montaggio e cablaggio di tutte le suddette apparecchiature,
l’impresa è tenuta ad effettuare il collaudo del sistema, la sua programmazione e
supervisione secondo quanto indicato precedentemente nel sistema di rivelazione ed
allarme antincendio.
La tipologia dei messaggi e la valutazione delle cause per l’invio degli stessi sono da
definire e regolamentare nel piano di emergenza e di evacuazione del palazzetto.
Per maggiori dettagli si rimanda agli appositi elaborati grafici.

8.22 – Impianto fonia dati


L’edificio sarà dotato di impianto per il trasporto e lo smistamento di segnali dati e
telefonici dalle prese situate in corrispondenza delle scrivanie, delle stazioni di lavoro e
nei punti indicati negli elaborati grafici.
Il cablaggio strutturato dell’edificio sarà composto dai seguenti componenti:

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 n.2 armadi di permutazione da interconnettere con cavi in fibra ottica


monomodale a 12 fibre;
 il cablaggio dorsale in rame verso le utenze;
 le prese utente fonia-dati;
 gli access point Wi-Fi.
Per quanto attiene al cablaggio strutturato questo dovrà essere certificato in categoria 6
a partire da ogni armadio di permutazione fino alle singole prese utente.

Armadi di permutazione
Sono previsti n.2 armadi di permutazione: uno in locale reception e l’altro nel locale
tecnico previsto nell’area del centro medico.
Ogni armadio di permutazione sarà composto da una struttura della serie componibile a
rack da 19 pollici, con telai in lamiera d’acciaio verniciata, completi sul fronte di porta
trasparente con angolo di apertura 180° e sui due lati di pannelli pieni asportabili.
L’armadio lato reception avrà inoltre le caratteristiche di seguito riportate:
 dimensione approssimativa 24 unità - 1200 (H) x 600 (P) x 800 (L) mm, più
zoccolo;
 n.3 patch panel a n.24 connettori RJ45, cat.6, con cartellini di identificazione sul
fronte e sul retro, per attestazione cavi provenienti dal centralino telefonico e
UTP destinati ai connettori in campo;
 n.3 ripiano porta apparati;
 n.4 pannelli passacavi;
 n.5 pannelli ciechi;
 n.1 cassetto ottico a 24 bussole LC;
 n.1 pannello con interruttore luminoso e n.6 prese 2P+T, In=10/16A, con terra
centrale e laterale (tipo Schuko).
L’armadio previsto nel locale del quadro QZB avrà le caratteristiche di seguito riportate:
 dimensione approssimativa 24 unità - 1200 (H) x 600 (P) x 800 (L) mm, più
zoccolo;
 n.3 patch panel a n.24 connettori RJ45, cat.6, con cartellini di identificazione sul
fronte e sul retro, per attestazione cavi provenienti dal centralino telefonico e
UTP destinati ai connettori in campo;
 n.1 ripiano porta apparati;
 n.3 pannelli passacavi;
 n.7 pannelli ciechi;
 n.1 cassetto ottico a 12 bussole LC;
 n.1 pannello con interruttore luminoso e n.6 prese 2P+T, In=10/16A, con terra
centrale e laterale (tipo Schuko).

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Cablaggio
I Cavi in fibra ottica per interconnessione dei quadri di distribuzione avranno le seguenti
caratteristiche:
 conformità al regolamento UE 305/2011 e CEI 64-8, variante V4, con classe di
reazione al fuoco almeno pari a: Cca – s1 – d1 – a1;
 caratteristiche ottiche: fibra monomodale, tipo OS1 / OS2 – 9/125 µm;
 formazione: 12 fibre;
 nucleo cavo in tubo Loose con fibre immerse in gel tamponante;
 riempitivo di protezione con filati in vetro antiroditore e filati igroespandenti;
 guaina esterna in PE;
 adatto alla posa all’interno e all’esterno;
 costruzione secondo la norme IEC 60793-2-50 e ISO/IEC 11801.
Ogni armadio di permutazione sarà da collegare con tipologia a stella ai connettori per
fonia/dati da disporre nei vari locali e nei corridoi. In particolare ogni connettore RJ45
sull’armadio di permutazione sarà connesso con il rispettivo connettore in campo
mediante cavo, del tipo “non propagante l’incendio” ed “a bassissima emissione di fumi
e gas tossici” adatto al cablaggio strutturato degli edifici. I cavi suddetti avranno le
seguenti caratteristiche:
 conformità al regolamento UE305/2011 alle norme CEI 20-35, 20-22 II e 20-37
e 20-38 (LSZH);
 reazione al fuoco Cca- s1b – d1 – a1;
 4 coppie con conduttori in rame twistati;
 categoria 6;
 isolamento in polietilene;
 setto separatore a croce in plastica;
 guaina esterna termoplastica di qualità M1 o equivalente;
 sigla UTP.
Tali cavi saranno da posare nella rete canali dorsali destinati ai cavi di segnale e, nei
tratti terminali, in tubazioni in pvc rigido / pieghevole da sviluppare lungo i percorsi
riportati sulle planimetrie allegate. Tutti i cavi dovranno essere siglati ad entrambe le
estremità.

Prese di utente e componenti in campo


In funzione dei locali, le prese per fonia/dati dovranno essere installate in scatole da
incasso a n.3 unità modulari. In particolare nei locali uffici, sala polivalente e centro
medico in ogni scatola sono previsti due connettori RJ45 in cat. 6 ciò vale anche per gli
access point. Le prese fonia/dati per access point Wi-Fi saranno installate poco sotto il
controsoffitto (corridoi e palestra).
Le scatole da incasso saranno complete di supporti e placche dello stesso tipo già
previsto per le prese di corrente (serie lite bticino o equivalente).

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Gli access point Wi-Fi saranno di tipo single band, dotati di n.5 porte Gigabit ethernet,
una porta USB 2.0 ed un AP wireless 802.11b/g/n ad alta potenza con antenne integrate,
CPU 600MHZ e ram da 128MB, con alimentazione PoE (Power over Ethernet). Essi
saranno del tipo RB951U della Mikrotik o equivalente.

Verifica e certificazione strumentale dei collegamenti in rame


Dovrà essere effettuato un esame a vista allo scopo di accertare la corretta installazione
dei vari componenti specialmente per quanto attiene ai raggi minimi di curvatura
ammessi.
Tutte le prese dati con i rispettivi cavi di collegamento agli armadi di rete dovranno
essere certificati con appositi strumenti da campo. La certificazione strumentale
dell’impianto dovrà effettuare tutti i test previsti dalla norma CEI EN 50346 (CEI 306-
7); per maggiori dettagli si rimanda alla guida CEI 306-10, art. 8.3.1 e art. 8.4.
I valori riscontrati dovranno essere riportati nel rapporto di collaudo il quale dovrà
indicare inoltre: la tipologia di cavo utilizzato, le norme di riferimento per il collaudo, la
marca, il tipo e il numero di serie dell’apparecchio di collaudo ed il nome della società
che lo ha eseguito.

Verifica e certificazione strumentale dei collegamenti in fibra ottica


Dovrà essere effettuato un esame a vista allo scopo di accertare la corretta installazione
dei vari componenti specialmente per quanto attiene ai raggi minimi di curvatura
ammessi (> di 20 volte il diametro del cavo).
La verifica dovrà essere effettuata su tutti i collegamenti in fibra ottica installati. Le
misure e i limiti di collaudo scelti saranno quelli stabiliti nelle norme ISO/IEC 11801 –
2^ Ed. (CEI 306-6); per maggiori dettagli si rimanda alla guida CEI 306-10, art. 8.3.2 e
art. 8.4.
Il risultato del collaudo dovrà essere inferiore alla somma delle attenuazioni riportate
nella tabella seguente:
a 850 nm a 1330 nm

Fibra ottica 3,5 dB/km 1,5 dB/km

Connettori 0,75 dB/connettore 0,75 dB/connettore

Giunzioni a fusione 0,3 dB/giunzione a fusione 0,3 dB/ giunzione a fusione

8.23 – Sistema di supervisione e sistema di chiamata per WC disabili


In reception sono previste una serie di segnalazioni di anomalia e/o di stati riguardanti le
principali apparecchiature a MT e BT dell’impianto elettrico. Lo stesso sistema dovrà
visualizzare le richieste di aiuto provenienti da un qualsiasi WC per disabili previsto nel
palazzetto.

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Le informazioni di cui sopra, in particolare, sono da riportare sui seguenti supporti:


 personal computer con almeno le seguenti caratteristiche: tecnologia core i3,
velocità di clock 3,1 GHz, RAM da 4 GB, storage almeno 128 GB, windons10,
completo di monitor da almeno 24 pollici;
 un display da 3,5 pollici per visualizzazione allarmi e tacitazione buzzer,
mediante apposito tasto touch programmato, da installare su apposita cassetta da
esterno; quest’ultimo sarà alimentato direttamente dal sistema sotto UPS e,
pertanto, sarà attivo anche in caso di mancanza rete pubblica.
I suddetti supporti e tutte le apparecchiature di sistema sono da alimentare tramite una
sorgente di sicurezza da prelevare dal quadro QIS, il quale conterrà anche le principali
apparecchiature di sistema.
In particolare le informazioni da acquisire in campo sono:
 stato aperto / chiuso interruttore a MT;
 superamento prima e seconda soglia di sovratemperatura del trasformatore
MT/BT;
 stato aperto / chiuso su ogni interruttore previsto sul quadro QGBT;
 stato aperto / chiuso su ogni interruttore previsto sul quadro QZA;
 stato aperto / chiuso su ogni interruttore previsto sul quadro QZB;
 stato aperto / chiuso su ogni interruttore previsto sul quadro QIS;
 stato aperto / chiuso su ogni interruttore previsto sul quadro QAUS;
 stato aperto / chiuso su ogni interruttore previsto sul quadro QCDZ;
 cumulativo di guasto da UPS1 - cabina;
 cumulativo di guasto da condizionatore locale QGBT e UPS2;
 cumulativo di guasto da UPS2 – illuminazione di sicurezza;
 richiesta di aiuto proveniente da qualsiasi WC per disabili.
Per l’acquisizione delle suddette informazioni sono da installare i seguenti principali
componenti:
 n.6 moduli KNX a 8 ingressi (tipo MTN644592 della Schneider o equivalente)
da installare a bordo del quadro QGBT,
 n.3 moduli KNX a 8 ingressi (tipo MTN644592 della Schneider o equivalente)
da installare a bordo del quadro QIS,
 n.1 modulo KNX a 8 ingressi (tipo MTN644592 della Schneider o equivalente)
da installare a bordo del quadro QAC,
 n.2 moduli KNX a 8 ingressi (tipo MTN644592 della Schneider o equivalente)
da installare a bordo del quadro QAUS,
 n.3 moduli KNX a 8 ingressi (tipo MTN644592 della Schneider o equivalente)
da installare a bordo del quadro QZA,
 n.2 moduli KNX a 8 ingressi (tipo MTN644592 della Schneider o equivalente)
da installare a bordo del quadro QZB,
 n.4 moduli KNX a 8 ingressi (tipo MTN644592 della Schneider o equivalente)
da installare a bordo del quadro QCDZ,

INGEGNERIA Srl - 80 di 81 - TL – rev.2 ottobre 2018


SAT Scarl – SETTIMO TORINESE IN 06 / 18 Nuovo Palazzetto dello Sport
Progetto Impianto elettrico e segnali
Capitolato speciale di appalto

 per ogni WC disabili, l’impianto di chiamata sarà da realizzare con i seguenti


componenti:
- n.1 Interfaccia KNX a 4 ingressi e 4 uscite (un interfaccia ogni uno o due
servizi ved. elaborati grafici), tipo 0KF040010 della Vitrum o
equivalente, da installare entro propria scatola da incasso con supporto e
placca;
- n.1 pulsante di annullo chiamata e spia di tranquillizzazione di colore
rosso, da installare entro propria scatola da incasso completa di supporto
e placca entro il locale WC a lato della porta di accesso;
- n.1 Lampada di segnalazione WC disabili da installare fuori porta (H=2,2
m circa), composta da lampada modulare di colore rosso, tipo
L4385/230R della Bticino o equivalente, da installare entro propria
scatola da incasso completa di supporto e placca;
- n.1 pulsante a tirante da installare sopra il WC (H = 2,3 m circa) entro
propria scatola da incasso completa di supporto e placca.
Il sistema sarà completato, inoltre, con le seguenti apparecchiature di alimentazione da
porre a bordo del quadro di sicurezza QIS:
 n.1 alimentatore 24Vcc - 0,4A (tipo MTN693003 della Schneider o equivalente);
 n.1 alimentatore KNX 640mA (tipo MTN684064 della Schneider o equivalente);
 n.1 IP router KNX (tipo 5WG1148-1AB22 della Siemens o equivalente).
Tutte le suddette apparecchiature saranno interconnesse con cavo BUS KNX, tipo
2x2x0,8 EIB BUS LSZH CPR, da posare entro le canalizzazioni predisposte per i cavi
di segnale.
Il sistema in esame sarà completo di n.1 licenza software, da installare sulla postazione
PC, composto da n.6 pagine grafiche, tipo BIG Studio Standard della BIG srl o
equivalente.
La messa in servizio dovrà essere effettuata da azienda con formazione qualificata e
dotata di referenze dimostrabili su impianti dotati di tecnologia KNX. Sono richieste le
seguenti qualifiche ufficiali rilasciate dall’associazione KNX di Bruxelles: KNX
Partner, KNX Advanced, KNX Tutor. E’ richiesto che all’interno dell’azienda sia
presente più di una persona dotata di certificazione KNX ufficiale per garantire la
disponibilità di un tecnico qualificato per la committenza. E’ richiesto che il progettista
KNX che effettuerà la messa in servizio sia dotato di regolare licenza ETS Professional.
Per maggiori dettagli si rimanda agli elaborati grafici allegati.

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