Bollettino della Deputazione di storia patria per l’Umbria, cix (2012), fasc. i-ii
180 VANIA DAL MASO
1
Ciò che oggi generalmente si indica con modo, all’epoca era designato indiffe-
rentemente con il termine tono. Nel presente studio si preferisce modo. Nel caso di
citazioni o di riferimenti ad autori che usano tono si mantiene la forma originale.
2
J. Tinctoris, Complexus effectuum musices, in Scriptorum de musica medii aevi
novam seriem a Gerbertina alteram, ed. E. de Coussemaker, vol. 4, Paris, Durand, 1876
(rist anast. Hildesheim, Olms, 1963), pp. 191-195: 192.
NATURA E PROPRIETÀ DEI MODI IN ZARLINO, VECCHI E DIRUTA 181
Aegrotos sanare,
Labores temperare,
Animos ad praelium incitare,
Amorem allicere,
Jocunditatem convivii augmentare,
Peritos in ea glorificare,
Animas beatificare.
Teoria modale
Nei trattati dal medioevo al rinascimento il sistema modale occupa
stabilmente uno spazio proprio: in forma sintetica con la sola definizio-
ne delle note finali e della struttura, oppure in forma estesa con l’ag-
giunta della descrizione dell’organizzazione melodica e delle cadenze.
Gli aspetti relativi ad affetti e passioni sono trattati come supplemento.
Johannes Tinctoris nel 1476, nel Liber de natura et proprietate
tonorum 6, definisce il tono (o modo) nei seguenti termini: « Tonus
itaque nihil aliud est quam modus per quem principium, medium et
finis cujuslibet cantus ordinatur » (« Il modo quindi altro non è che
3
G. Zarlino, Le Istitutioni Harmoniche, 1561 (rist. anast. Bologna, Forni, 1999) [d’ora
in poi IH].
4
IH, i, Cap. 4, « Dell’vtile che si ha della Musica, et dello studio che vi douemo
porre, et in qual modo vsarla », p. 9.
5
IH, iv, Cap. 5, « Natura, o propietà delli Modi », p. 301.
6
J. Tinctoris, Liber de natura et proprietate tonorum, in Scriptorum de musica medii
aevi novam seriem a Gerbertina alteram, pp. 16-41: 18.
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7
G. Rhau, Enchiridion utriusque musicae practicae, Wittemberg, Georg Rhau, 1538
(rist. anast. Kassel, Bärenreiter, 1951), p. n.n.
8
H. Glareanus, Dodecachordon, [Dodekachordon], Basle, Henrichus Petri, 1547
(rist. anast. New York, Broude Bros., 1967).
9
IH, iv, Cap. 10, « Che li Modi moderni sono necessariamente Dodici, et in qual
maniera si dimostri »; Cap. 11, « Altro modo da dimostrare il Numero delli Dodici Modi ».
10
L. Zacconi, Prattica di mvsica, Venezia 1596 (rist. anast. Bologna, Forni, 1983).
11
R. Rodio, Regole di mvsica [...] aggiontavi vn’altra breve dimostratione de dodeci
tuoni regolari, finti e trasportati, Napoli, Carlino e Vitale, 1609.
NATURA E PROPRIETÀ DEI MODI IN ZARLINO, VECCHI E DIRUTA 183
« Natura, o propietà »
12
« Est modus in rebus, sunt certi denique fines; Quos vltra citraque nequit consi-
stere rectum »: Orazio, Satire i, 1, 106-107 (« C’è una misura nelle cose, vi sono precisi
confini; al di là e al di qua dei quali non può esservi il giusto »).
13
IH, iv, Cap. 1, « Quello che sia Modo », p. 293.
14
Ivi, Cap. 2, « Che li Modi sono stati nominati da molti diuersamente, et per qual
cagione », pp. 298-299.
184 VANIA DAL MASO
15
Ivi, Cap. 5, « Della Natura, o propietà delli Modi », p. 304.
16
Definizioni tratte dal Vocabolario degli Accademici della Crusca, ed. Venezia 1612,
versione elettronica online.
17
IH, iv, Cap. 32, « In qual maniera le Harmonie si accommodino alle soggette
Parole », p. 339.
NATURA E PROPRIETÀ DEI MODI IN ZARLINO, VECCHI E DIRUTA 185
Gioseffo Zarlino
18
IH, i, Cap. 4, « Dell’vtile che si ha della Musica, et dello studio che vi douemo
porre, et in qual modo vsarla », p. 10.
19
IH, iv, Cap. 36, « Della fallacia de i sentimenti; et che ’l giuditio non si dè fare
solamente col loro mezo: ma si debbe accompagnarli la ragione », p. 346.
186 VANIA DAL MASO
Modo », Zarlino afferma che « il Modo anticamente era una certa,
et determinata forma di Melodia, fatta con ragione, et con arteficio,
contenuta sotto vn determinato, et proportionato ordine de Numeri,
et di Harmonia, accommodati alla materia contenuta nell’Oratione »,
e continua:
Et tale ordine di cantare con diversa maniera, overo aria dimandano
Modo; & alcuni lo chiamano Tropo; & alcuni Tuono. Ne di ciò dovemo
prender maraviglia, poi che Γρόπος [tropos] è parola greca, che significa
Modo, o Ragione, dalla quale vogliono, che siano cosi detti. [...] però io
per schiuare la Equiuocatione, più che hò potuto, hò voluto nominarli
Modi, et non Tuoni 20.
Nel terzo capitolo, « Del Nome, et del Numero delli Modi », Zar-
lino fissa il numero dei modi in dodici, in quanto, « secondo l’vso
de i Musici moderni [...] in Dodici maniere solamente, et non più,
commodamente si possono diuidere; de i quali Sei sono li principali,
et Sei i loro collaterali » 21. Mantiene l’ordine dato da Glareanus, ma
ne esclude la denominazione per evitare confusione, e nei capitoli
successivi dimostra come i modi, in base alla loro formazione, otte-
nuta dalla sovrapposizione di una quinta e una quarta (proporziona-
lità harmonica: 6.4.3), oppure di una quarta e una quinta (propor-
zionalità arithmetica: 4.3.2), debbano necessariamente essere dodici.
Per motivi pratici ammette la possibilità di trasportare « qualun-
que Modo [...] verso l’acuto, o verso il graue, a nostro bel piacere.
[...] tali Trasportationi sono vtili, et sommamente necessarie [...] per
accommodare il suono di quelli [strumenti] alle Voci » 22.
Nel dodicesimo capitolo, « Diuisione delli Modi in Autentichi,
et Plagali », fa cenno ad una teoria bipolare dell’ethos, affermando
che « se l’harmonia che nasce dall’Autentico dispone l’animo ad
vna passione, quella del Placale la ritira in diuersa parte » 23. Nei
capitoli 18-29 ragiona intorno ai dodici singoli modi, sulla loro na-
tura, principi e cadenze, e in base alle passioni attribuite, considera
quali siano i contenuti convenienti per le parole da accomodare a
ciascuno di essi.
20
Ivi, Cap. 1, « Quello che sia Modo », p. 297.
21
Ivi, Cap. 3, « Del Nome, et del Numero delli Modi », p. 300.
22
Ivi, Cap. 17, « Della Trasportatione delli Modi », p. 319.
23
Ivi, Cap. 12, « Diuisione delli Modi in Autentichi, et Plagali », p. 313.
NATURA E PROPRIETÀ DEI MODI IN ZARLINO, VECCHI E DIRUTA 187
Tabella i
O. Vecchi, Mostra delli Tuoni della Musica, introduzione e trascrizione [di] M. Pol-
24
Tabella ii
Nella Tabella iii sono inseriti i dati raccolti dalle pp. 35-37, in cui
sono esemplificate le « trasportationi » e le caratteristiche di ciascun
modo.
Tabella iii
i naturale Primo Trasportato. Atto alle parole allegre, miste con la gravita
Una quarta alta.
ii naturale Trasportato. Una Atto alle parole funebri, et piene di pianto,
ii .
Quarta alta. quando è nelle sue corde naturali
iii naturale iii.Trasportato. Una Atto alli casi miserabili, dogliosi, et pieni di
quarta alta. pianto.
iv naturale iv.Trasportato. Una Atto alle parole lagrimevoli, et piene di com-
Quarta alta. passione.
v naturale v. Trasportato. Una Atto alle parole modeste, continenti segni di
quinta bassa. cortesia.
vi naturale vi.Trasportato. Una Atto alle parole deprecative, usato assai nella
Quarta alta. Chiesa.
vii naturale vii.Trasportato. Una Atto alle parole lascive, et amorose.
quinta bassa.
viii naturale viii.
Trasportato. Una Atto alle parole soavi et piene di dolcezza.
Quarta alta.
ix naturale ix. Trasportato. Una Atto alle parole severe miste con l’allegrezza.
quinta bassa.
x naturale x.Trasportato. Una Atto alle parole flebili, et minacciose.
Quarta alta.
xi naturale xi.Trasportato. Una Atto alle parole danzevoli et giocose.
quarta alta.
xii naturale xii.Trasportato. Una Atto alle parole vittoriose, et trionfanti.
Quinta bassa.
Tabella iv
i È misto con l’allegrezza e con la gra- Atto alle parole allegre, miste con la
vità gravita
ii atto a i componimenti di pianto, di Atto alle parole funebri, et piene di
mestitia, per la depressione. pianto, quando è nelle sue corde naturali
iii atto al pianto; è molto in uso perché Atto alli casi miserabili, dogliosi, et
s’accomoda le parole dolorose e piene pieni di pianto.
di pianto.
192 VANIA DAL MASO
iv atto ad ogni sorte di parole che sentin Atto alle parole lagrimevoli, et piene
il grave. di compassione.
v atto alla modestia Atto alle parole modeste, continenti
segni di cortesia.
vi atto alle cose di chiesa. Atto alle parole deprecative, usato
assai nella Chiesa.
vii atto alle cose lascive Atto alle parole lascive, et amorose.
viii atto alle parole soavi e dolci; è me- Atto alle parole soavi et piene di
raviglioso alle cose soavi e dolci, et dolcezza.
anco gravi;
ix atto alle parole severe e miste con Atto alle parole severe miste con l’al-
l’allegrezza legrezza.
x atto alle parole flebili, e minacciose Atto alle parole flebili, et minacciose.
xi atto alle parole danzevoli Atto alle parole danzevoli et giocose.
xii atto al trionfo Atto alle parole vittoriose, et trionfanti.
Girolamo Diruta
Diruta è autore de Il Transilvano, dialogo sopra il vero modo di
sonar organi 29, il primo esauriente trattato sul suonare l’organo (pub-
blicato in due parti nel 1593 e nel 1609, più volte ristampate), che
copre ogni aspetto musicale, e offre le migliori soluzioni interpretati-
ve per la musica in esso contenuta, e per quella dei contemporanei.
Allievo di Gioseffo Zarlino, Costantio Porta e Claudio Merulo come
lui stesso si dichiara 30, ne assimila gli insegnamenti, insieme alle tra-
dizioni teoriche (Zarlino) e pratiche della scuola veneziana (Merulo).
Ciò che in questo contesto ci riguarda, è la Seconda parte del
Transilvano, e più precisamente il secondo, terzo e quarto libro.
Per proseguire la disamina su natura e proprietà dei modi, ini-
ziamo dal terzo libro, che tratta della « vera formatione, cognitione,
e trasportatione di tutti i Tuoni ». A differenza di Zarlino, Diruta
usa il termine tuono. Sinteticamente dà dimostrazione del numero
e della formazione dei modi, del trasporto, del procedimento per
29
G. Diruta, Il Transilvano, dialogo sopra il vero modo di sonar organi, 1593 (rist.
anast. Bologna, Forni, 1997) [d’ora in poi TD i]; Id., Seconda parte del Transilvano,
1622 (rist. anast. Bologna, Forni 1997) [d’ora in poi TD ii].
30
TD ii, Terzo Libro, p. 11.
NATURA E PROPRIETÀ DEI MODI IN ZARLINO, VECCHI E DIRUTA 193
riconoscerli e delle cadenze, per passare poi agli esempi musicali per
ciascun modo naturale e trasportato. È in questa sede che Diruta
correda gli esempi con le passioni riferite a ciascun modo, nelle sue
corde naturali.
Tabella v
Tabella vi
i ricerca l’Armonia grave, e dilet- Il principal con l’Ottava, & anco con il
tevole Flauto, overo con la Quintadecima
ii rende l’Armonia malenconica, [...] principal solo con il tremolo
con la modulazione mesta
iii è di questa natura di commovere principale e Flauto in Ottava, overo altri
al pianto Registri che faccino tal effetto
iv rende l’Armonia lamentevole me- Registro principale con il tremolo
sta, e dogliosa. overo in qualche Registro del Flauto
v rende l’Armonia gioconda, mode- Registro dell’Ottava, Quintadecima, e
sta, e dilettevole Flauto
vi rende l’Armonia divota, e grave. principale, Ottava, e Flauto
vii rende l’Armonia allegra e soave Registro dell’Ottava, Quintadecima, e Vi-
gesimaseconda
viii rende l’Armonia vaga, e dilette- Flauto solo, Flauto e Ottava, Flauto e
vole. Quintadecima
ix rende l’armonia allegra, soave, e principale Quintadecima, e Vigesimase-
sonora. conda
x rende l’Armonia alquanto mesta principale con l’Ottava, over con il Flauto
xi rende l’Armonia viva, e piena di diversi registri soli e accompagnati [...];
dolcezza come Flauto solo, Flauto e Quintadecima,
overo Flauto, Quintadecima, Vigesimase-
conda, e l’Ottava con la Quintadecima, e
Vigesimaseconda
xii rende l’Armonia dolce e vivace Registri suoi saranno Flauto, Ottava, e
Quintadecima, & anco Flauto solo
Nella Tabella vii si riprende la descrizione dei modi data nel ter-
zo libro, affiancando quella riportata nel « Discorso sopra il concertar
li registri dell’organo », nelle quali la natura dei singoli modi viene
sostanzialmente confermata, anche se con qualche leggera variante o
diversa sfaccettatura.
Tabella vii
modo definizioni dal Terzo libro definizioni dal Discorso sopra il concertar
modo definizioni dal Terzo libro definizioni dal Discorso sopra il concertar
32
IH, iv, Cap. 32, « In qual maniera le Harmonie si accommodino alle soggette
Parole », p. 339.
196 VANIA DAL MASO
fin dal titolo della prima parte, precisando che si tratta di un « dia-
logo sopra il vero modo di sonar organi, et istrumenti da penna »,
e ribadisce questo intento nella seconda parte, indicando nel fronte-
spizio che l’opera è « utilissima, & necessaria à Professori d’organo ».
33
O. Mischiati, L’organo della Cattedrale di Cremona. Vicende storiche e documenti
dal xv al xx secolo, redazione e integrazioni a cura di M. Ruggeri, Bologna, Patron,
2007, p. 211; W. van de Pol, La registrazione organistica dal 1500 al 1800, Pistoia,
Accademia di musica italiana per organo, 1966, p. 3.
34
Tutte indicazioni tratte da van de Pol, La registrazione organistica, pp. 4, 5, 10.
L’ultima opera citata è A. Banchieri, L’organo suonarino, Venezia, Amadino, 1605 (rist.
anast. Bologna, Forni, 1969).
35
TD ii, Quarto Libro, p. 22.
36
Vedi sopra, nota 7.
NATURA E PROPRIETÀ DEI MODI IN ZARLINO, VECCHI E DIRUTA 197
Conclusioni
37
A. Gabrieli e G. Gabrieli, Intonationi d’Organo [...] Composte sopra tutti li Dodici
Toni della Musica, Venezia, A. Gardano, 1593 (rist. anast. Bologna, Forni, 1972).
38
C. Antegnati, L’Antegnata. Intavolatura de Ricercari d’Organo, Venezia, Gardano,
1608 (rist. anast. Bologna, Forni, 1971).
Tabella viii
198
zarlino (natura) zarlino (parole, materie) vecchi diruta, Libro iii diruta, Libro iv
i hà un certo mezano effetto tra piene di gravità, et che trattaran- È misto con l’al- rende l’Armonia ricerca l’Armonia
il mesto, et lo allegro; per sua no di cose alte, et sentenziose legrezza e con la grave, et modesta grave, e dilettevole
natura è alquanto mesto. gravità
ii contenesse in se una certa gravi- è Modo atto alle parole, che atto a i componi- rende l’Armonia rende l’Armonia
tà severa, non adulatoria; et che rapresentano pianto, mestitia, menti di pianto, mesta, et calami- malenconica, …
la sua natura fusse lagrimevole, solicitudine, cattività, calamità, di mestitia, per la tosa con la modulazio-
et umile; di maniera che mossi et ogni generatione di miseria; depressione. ne mesta
da questo parere, lo chiamaro-
no Modo lagrimevole, umile, et
deprecativo. [...] gli Ecclesiastici
[…] l’hanno usato nelle cose me-
ste, et lagrimose;
[dal Cap. 23. Del Sesto Modo]: a
differenza del Secondo, ilquale è
più tosto funebre, et calamitoso,
che altro.
VANIA DAL MASO
iii alcuni hanno avuto parere, che la onde gli accommodarono vo- atto al pianto la natura di questo è di questa natura
abbia natura di commovere al lentieri quelle parole, che sono Tuono è di com- di commovere al
pianto; lagrimevoli, et piene di lamenti. muovere al pianto pianto
iv Modo adulatorio. si accommoda maravigliosamente atto ad ogni sorte rende l’Armonia rende l’Armonia
è alquanto più mesto del suo a parole, o materie lamentevoli, di parole che sen- lamentevol e do- lamentevole mesta,
principale, che contengono tristezza, overo tin il grave. gliosa. e dogliosa.
lamentatione supplichevole; come
sono materie amorose, et quel-
le, che significano otio, quiete,
tranquillità, adulatione, fraude,
et detrattione
v arrechi modestia, letitia, et sol- usarono di accommodarlo alle atto alla modestia rende l’Armonia rende l’Armonia
levatione a gli animi dalle cure parole, o materie, che contenes- gioconda, mode- gioconda, mode-
noiose. [...] alcuni lo dimanda- sero alcuna vittoria sta, è dilettevole. sta, e dilettevole
rono Modo giocundo, modesto,
et dilettevole.
vi dicono, non esser molto allegro, et però lo usarono nelle cantile- atto alle cose di rende l’Armonia rende l’Armonia
ne molto elegante; [...] ne gravi, et devote, che conten- chiesa. divota, e grave. divota, e grave.
lo chiamarono Modo devoto, et gono commiseratione; et lo ac-
lagrimevole; compagnarono a quelle materie,
che contengono lagrime.
vii si conviene a parole, o materie, atto alle cose la- rende l’Armonia rende l’Armonia
che siano lascive; o che trattino scive allegra, e soave. allegra e soave
di lascivia; le quali siano allegre,
dette con modestia; et quelle,
che significano minaccie, pertur-
bationi, et ira.
viii hà natura di contenere in se una lo accompagnarono con le pa- atto alle parole so- rende l’Armonia rende l’Armonia
certa naturale soavità, et dolcezza role, o materie mansuete, acco- avi e dolci vaga, e dilettevole. vaga, e dilettevole.
abondante, che riempe di alle- stumate, gravi, contenenti cose
grezza gli animi de gli ascoltanti, profunde, speculative, et divine;
con somma giocondità, et soavità come sono quelle, che sono ac-
mista; et vogliono, che sia al tutto commodate ad impetrar gratia
lontano dalla lascivia, et da ogni da Dio.
vitio
ix alcuni l’hanno chiamato aperto, se li potranno accommodar atto alle parole se- rende l’Armonia rende l’armonia
et terso, attissimo a i versi lirici; quelle parole, che contengono vere e miste con allegra soave, et allegra, soave, e
hà in sè una grata severità, me- materie allegre, dolci, soavi, et l’allegrezza sonora sonora.
scolata con una certa allegrezza, sonore:
et dolce soavità oltra modo.
x la natura di questo Modo sia atto alle parole fle- rende l’Armonia rende l’Armonia
non molto lontana da quella del bili, e minacciose alquanto mesta alquanto mesta
Secondo, et del Quarto, se tal
giudicio si può fare dall’harmo-
nia, che nasce da esso
xi alcuni lo dimandarono Modo è di sua natura molto atto alle atto alle parole rende l’Armonia rende l’Armonia
lascivo danze, et a i balli: danzevoli viva, et piena di viva, e piena di
allegrezza dolcezza
NATURA E PROPRIETÀ DEI MODI IN ZARLINO, VECCHI E DIRUTA
xii atto alle cose amatorie, che con- è nelli Canti fermi Modo lamen- atto al trionfo rende l’Armonia rende l’Armonia
tengono cose lamentevoli tevole, et hà alquanto di mestitia meno allegra nel dolce e vivace
suo autentico
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