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Sommario
1 Introduzione ................................................................................................................................. 1
1.1 Descrizione generale della struttura ..................................................................................... 1
1.2 Riferimenti normativi ............................................................................................................ 3
1.3 Caratteristiche dei materiali .................................................................................................. 3
1.3.1 Calcestruzzo ................................................................................................................... 3
1.3.2 Acciaio ............................................................................................................................ 4
1.3.3 Terreno ........................................................................................................................... 4
1.4 Schemi statici......................................................................................................................... 5
1.4.1 Telai principali ................................................................................................................ 5
1.4.2 Solaio .............................................................................................................................. 5
1.4.3 Fondazione ..................................................................................................................... 6
1.4.4 Travi secondarie ............................................................................................................. 6
2 Analisi dei carichi.......................................................................................................................... 7
2.1 Carichi permanenti strutturali ............................................................................................... 7
2.2 Carichi permanenti non strutturali ....................................................................................... 7
2.2.1 Travi principali piano primo ........................................................................................... 7
2.2.2 Travi principali di copertura ........................................................................................... 8
2.2.3 Solaio di piano ................................................................................................................ 9
2.2.4 Travi secondarie ........................................................................................................... 10
2.2.5 Fondazione ................................................................................................................... 11
2.3 Carichi variabili .................................................................................................................... 11
2.3.1 Travi principali piano primo ......................................................................................... 12
2.3.2 Solaio di piano .............................................................................................................. 12
2.4 Vento ................................................................................................................................... 12
2.5 Neve..................................................................................................................................... 13
2.5.1 Travi principali di copertura ......................................................................................... 14
2.5.2 Solaio di copertura ....................................................................................................... 14
3 Predimensionamento................................................................................................................. 15
3.1 Travi principali ..................................................................................................................... 15
3.1.1 Solaio di piano .............................................................................................................. 16
3.1.2 Pilastri........................................................................................................................... 16
4 Verifiche SLU .............................................................................................................................. 18
4.1 Verifica a flessione............................................................................................................... 18
II
Sommario
III
Introduzione
1 Introduzione
L’edificio è realizzata mediante la ripetizione in senso longitudinale di n. 5 telai con interasse “i” di
4 m aventi la struttura riportata in fig. 1-1, collegati tramite travi secondarie e solaio in latero-
cemento.
I solai di piano e copertura sono realizzati in latero-cemento con travetti a traliccio orditi in
direzione perpendicolare ai telai come indicato in fig. 1-2.
1
Introduzione
La fondazione è infine costituita da un sistema di travi rovesce ordite nel piano dei telai principali e
collegate tramite cordoli, come riportato in fig. 1-2
2
Introduzione
1.3.1 Calcestruzzo
Si prevede di utilizzare calcestruzzo di classe C25/30 che ha le seguenti caratteristiche:
Classe C25/30
Rck 30 N/mm2
fck 25 N/mm2
fcm 33 N/mm2
fcd 14 N/mm2
αcc 0,85
γc 1,5
Tabella 1-1: caratteristiche calcestruzzo
3
Introduzione
1.3.2 Acciaio
Si prevede di utilizzare acciaio da cemento armato tipo B450C che ha le seguenti caratteristiche:
Tipo B450C
E 210000 N/mm2
γs 1,15
Tabella 1-2: caratteristiche acciaio
1.3.3 Terreno
Il terreno su cui sorgerà la struttura ha le seguenti caratteristiche:
k 4,0 daN/cm
σt 3,8 daN/cm2
Tabella 1-3: caratteristiche terreno
4
Introduzione
Figura 1-4
1.4.2 Solaio
Vista la tipologia strutturale del solaio si è deciso di adottare lo schema della trave continua su 5
appoggi ove gli appoggi rappresentano ciascuno un telaio principale e la linea d’asse della trave
rappresenta un singolo travetto.
A favore di sicurezza è stato trascurato l’effetto di ripartizione della soletta armata con rete
elettrosaldata, considerandolo quindi come gravante esclusivamente sulle travi principali.
5
Introduzione
1.4.3 Fondazione
Per la fondazione è stato adottato lo schema di trave su suolo elastico alla Winkler. Nell’analisi il
letto di molle è stato discretizzato con un passo di 1 m e sono stati riportati i valori delle
sollecitazioni trasmesse dai pilastri cambiate di segno.
A favore di sicurezza oltre al peso proprio e portato è stato assegnato il carico di una striscia di 1 m
di solaio per tener conto anche se in modo approssimativo dell’effetto di ripartizione dato dalla
soletta armata.
6
Analisi dei carichi
Il programma SAP2000 utilizzato per l’analisi determina automaticamente i pesi propri strutturali a
partire da sezioni, luci e materiale costituente. Per il cemento armato si è assunto un peso per
unità di volume di 25 kN/m3 come riportato dalle norme.
Per i divisori interni è stata considerata una quota “forfettaria” di 0,80 kN/m 2 per elementi divisori
con un peso per unità di lunghezza compreso fra 1,00 e 2,00 kN/m come previsto dalla norma.
solaio di piano
G (daN/m2) 300
7
Analisi dei carichi
massetto
Γ (daN/m3) 1400
h (cm) 10
tramezzi interni
G (daN/m2) 80
Intonaco
Γ (daN/m3) 1800
h (cm) 1
gintonaco (daN/m) 72
Tabella 2-4
pavimentazione
G (daN/m2) 20
gpiastrelle (daN/m) 80
Tabella 2-5
solaio di copertura
G (daN/m2) 300
8
Analisi dei carichi
massetto
Γ (daN/m3) 1400
h (cm) 10
isolante
Γ (daN/m3) 100
h (cm) 10
gisolante (daN/m) 40
Tabella 2-8
solaio di piano
G (daN/m2) 300
Tabella 2-9
9
Analisi dei carichi
massetto
Γ (daN/m3) 1400
h (cm) 10
Tabella 2-10
Intonaco
Γ (daN/m3) 1800
h (cm) 1
gintonaco (daN/m) 18
Tabella 2-11
pavimentazione
G (daN/m2) 20
gpiastrelle (daN/m) 20
Tabella 2-12
solaio di piano
G (daN/m2) 300
i (m) 1
Tabella 2-13
10
Analisi dei carichi
2.2.5 Fondazione
Poiché l’orizzontamento al piano terra poggia direttamente sul terreno, questo non è stato
considerato come carico gravante sulla fondazione, alla quale sono perciò stati assegnati solo le
sollecitazioni al piede trasmesse dai pilastri del telaio principale.
11
Analisi dei carichi
Dalla fig. 2-1 si ricava un carico variabile qk di 3,00 kN/m2 che è stato assegnato alle travi principali
del primo piano (interasse 4 m) e al solaio di piano (interasse 1 m).
Carico accidentale
Tabella 2-14
Carico accidentale
Tabella 2-15
2.4 Vento
Per la determinazione dell’azione statica del vento si fa riferimento al § 3.3 delle NTC 08, di cui si
riporta un estratto:
Figura 2-2: formula per il calcolo della pressione del vento secondo NTC 08
12
Analisi dei carichi
I valori dei coefficienti della 3.3.2 si ricavano dai paragrafi successivi della norma.
L’edificio oggetto di questa relazione si trova in Lombardia (zona 1), ad una distanza dalla costa
>30 km, in un contesto urbano cui si assegna una rugosità “B” (aree urbane, suburbane e
boschive), infine l’edificio si trova ad una quota di 30 m s.l.m. ed ha un’altezza da terra di 8 m.
Il valore ottenuto in daN/m2 è stato moltiplicato per l’interasse dei telai (4 m) e si ottiene il carico
in daN/m da applicare ad ogni telaio.
2.5 Neve
Per la determinazione del carico della neve si fa riferimento al § 3.4.1 delle NTC 08, di cui si riporta
un estratto:
Figura 2-3: formula per il calcolo del carico neve secondo NTC 08
I valori dei coefficienti della 3.3.7 si trovano nei paragrafi successivi. L’edificio oggetto di questa
relazione si trova in zona I (mediterranea), in un’area con topografia normale e avente una
copertura piana.
Il valore ottenuto in daN/m2 è stato moltiplicato per l’interasse dei telai (4 m) e dei travetti (1 m)
ottenendo il carico in daN/m da applicare alle travi principali di copertura e al solaio di copertura.
13
Analisi dei carichi
Carico neve
qs (kN/m2) 1,20 daN/m2) 120
gneve (daN/m) 480
Tabella 2-17: determinazione della pressione
Carico neve
qs (kN/m2) 1,20 daN/m2) 120
gneve (daN/m) 120
Tabella 2-18: determinazione della pressione
14
Predimensionamento
3 Predimensionamento
È stata inizialmente assegnata un’altezza H di primo tentativo pari a L/12 con L luce delle travi.
Dall’inviluppo del momento flettente relativo alla combinazione utilizzata per gli SLU si ottiene un
momento flettente massimo (in valore assoluto) di 35694 daN*m (= 3569400 daN * cm) in
corrispondenza della sezione D (fig. 3-1).
Per semplicità si considera il caso di sezione inflessa con armatura semplice, analogamente a
quanto fatto per le successive verifiche a flessione, trascurando il contributo dell’armatura
superiore.
Dal valore del momento flettente si ricava il valore dello sforzo nelle armature tese (Ss) secondo la
formula:
𝑀𝐸𝑑
𝑆𝑠 = 3.1
ℎ0
Con h0 braccio delle forze interne, che in questa fase è stato assunto per semplicità pari a 0,9 H,
supponendo un’altezza di primo tentativo pari a 70 cm si ottiene:
15
Predimensionamento
3569400 𝑑𝑎𝑁 ∙ 𝑐𝑚
𝑆𝑠 = = 56657 𝑑𝑎𝑁
0,9 ∙ 70 𝑐𝑚
Con questo valore si può determinare la quantità di armatura di primo tentativo As mediante la
relazione:
𝑆𝑠 56657 𝑑𝑎𝑁
𝐴𝑠 = = = 14,49 𝑐𝑚2 = 1449 𝑐𝑚2
𝑓𝑦𝑑 3910 𝑑𝑎𝑁/𝑐𝑚2
Con 4 ferri Ø22 si ha una As pari a 1521 mm2 che soddisfa anche i requisiti minimi di armatura
previsto dalla normativa.
Per uniformità si è deciso di utilizzare il diametro 22 per tutte le travi e pilastri. Con questo valore
si procede alle verifiche a flessione per tutte le sezioni maggiormente sollecitate come riportato
nei paragrafi successivi.
Dalle relazioni sopra riportate si ottiene un’area di armatura di prima tentativo di 215 mm 2,
corrispondente a 4 ferri Ø12.
3.1.2 Pilastri
Nel caso dei pilastri è necessario tenere di conto dell’interazione fra momento flettente e sforzo
normale, che in questo caso non può essere trascurato, per cui per semplicità nel
16
Predimensionamento
Anche in questo caso è stata assegnata un’altezza di sezione di primo tentativo pari a h/12 con h
altezza di interpiano.
Dall’inviluppo dei momenti flettenti e degli sforzi normali relativi alla combinazione utilizzata per
gli SLU si trova che la sezione più sollecitata è la “A”, con valori di M Ed e NEd pari rispettivamente a
9920 daN*m e 83103 daN , si è considerato esclusivamente il valore massimo di NEd poiché non
c’era molta differenza rispetto a quello minimo (circa 81000 daN).
Figura 3-3: quantitativo minimo di armatura per pilastri prevalentemente compressi secondo NTC 08
17
Verifiche SLU
4 Verifiche SLU
La verifica a flessione è stata svolta nell’ipotesi di acciaio snervato e assumendo una distribuzione
delle tensioni nel calcestruzzo uniforme di intensità pari a f cd su un’altezza di 0,8 volte la distanza
dell’asse neutro dal lembo compresso (stress block), secondo lo schema riportato in fig. 4-1.
Si ricava la distanza dell’asse neutro dal lembo compresso (y0) dall’equazione di equilibrio alla
traslazione:
4.1
4.2
18
Verifiche SLU
La verifica si esegue confrontando il momento resistente MR,d calcolato secondo la 4.2 con il
momento esterno sollecitante di calcolo (ME,d) derivante dalla combinazione SLU, secondo la
relazione:
𝑀𝐸𝑑
≤1 4.4
𝑀𝑅𝑑
19
Verifiche SLU
4.1.2 Solaio
Per la verifica a flessione dei solai di piano e copertura è stata considerata una sezione resistente
indicata in fig. 4-3 tratteggiata in rosso.
A favore di sicurezza è stato trascurato il contributo del traliccio di armatura dei travetti e della
rete elettro- saldata visto il loro diametro ridotto.
Di seguito si riportano le sezioni analizzate e i risultati delle verifiche, per la sezione A* si è stato
assegnato un momento flettente positivo “fittizio” pari a qul2/16, con qu carico totale agente sul
20
Verifiche SLU
travetto per la combinazione SLU, per tener conto dell’effetto di semi-incastro dato dal vincolo
con la trave principale dell’ultimo telaio che non è presente nello schema a trave continua.
4.1.3 Fondazione
Ai fini della verifica a flessione della trave di fondazione si è considerata come sezione resistente
quella indicata in fig. 4-5 tratteggiata in rosso, trascurando il contributo delle 2 ali laterali
debolmente armate, che hanno lo scopo di aumentare l’area di impronta in modo da ridurre la
pressione di contato sul terreno.
21
Verifiche SLU
La rottura del calcestruzzo avviene per raggiungimento della deformazione ultima ε cu = 0,35%
fissata dalla norma.
22
Verifiche SLU
Da cui si ricava la posizione limite dell’asse neutro per questa seconda ipotesi:
0,0035∙ 𝑑′
𝑦0 > 𝑓𝑦𝑑 4.8
(0,0035− )
𝐸𝑠
Con 𝑑′ = 𝐻 − 𝑑
Per il calcestruzzo si adotta un diagramma sforzo-deformazione di tipo stress-block come già fatto
per le verifiche a flessione.
Ipotesi 1
L’equazione di equilibrio alla traslazione che consente di calcolare la posizione y 0 dell’asse neutro
assume la forma:
𝑁𝐸𝑑 = 0,8 ∙ 𝐵 ∙ 𝑦0 ∙ 𝑓𝑐𝑑 + 𝑓𝑦𝑑 ∙ 𝐴′𝑠 − 𝐴𝑠 ∙ 𝑓𝑦𝑑 4.9
Si determina quindi il valore del momento resistente della sezione mediante l’equazione di
equilibrio alla rotazione rispetto al baricentro della sezione di solo calcestruzzo, coincidente in
questo caso con il baricentro della sezione armata trattandosi di armatura simmetrica.
𝑀𝑅𝑑 = 0,8 ∙ 𝐵 ∙ 𝑦0 ∙ 𝑓𝑐𝑑 ∙ (0,5 ∙ 𝐻 − 0,4 ∙ 𝑦0 ) + 𝑓𝑦𝑑 ∙ 𝐴′𝑠 ∙ (0,5 ∙ 𝐻 − 𝑑′ ) + 𝑓𝑦𝑑 ∙ 𝐴𝑠 ∙ (𝑑 − 0,5 ∙ 𝐻)
4.10
Ipotesi 2
L’equazione di equilibrio alla traslazione assume la forma:
𝑁𝐸𝑑 = 0,8 ∙ 𝐵 ∙ 𝑦0 ∙ 𝑓𝑐𝑑 + 𝜎𝑠′ ∙ 𝐴′𝑠 − 𝐴𝑠 ∙ 𝑓𝑦𝑑 4.11
Con:
𝑦0 −𝑑′
𝜎𝑠′ = 0,0035 · 𝐸𝑠 ∙ 4.12
𝑦0
23
Verifiche SLU
Ipotesi 3
Sotto quest’ultima ipotesi le equazioni di equilibrio alla rotazione e alla traslazione hanno
rispettivamente le seguenti espressioni:
𝑁𝐸𝑑 = 0,8 ∙ 𝐵 ∙ 𝑦0 ∙ 𝑓𝑐𝑑 + 𝑓𝑦𝑑 ∙ 𝐴′𝑠 − 𝜎𝑠 ∙ 𝐴𝑠 4.14
Con:
𝑑−𝑦0
𝜎𝑠 = 0,0035 ∙ 𝐸𝑠 ∙ 4.16
𝑦0
Se l’asse neutro risulta esterno alla sezione, la risultante degli sforzi di compressione nel
calcestruzzo e la sua posizione si determinano rispetto a una altezza equivalente H * definita dalla
norma come:
𝑦 −𝜆∙𝐻
𝐻 ∗ = 𝑦0−𝑘∙𝐻 4.17
0
𝑀𝐸𝑑
≤1 4.18
𝑀𝑅𝑑
𝑁𝐸𝑑 𝑒0
≤1 4.19
𝑀𝑅𝑑
24
Verifiche SLU
4.2.1 Pilastri
La verifica si esegue calcolando la posizione dell’asse neutro per ciascuna delle 3 ipotesi esposte in
precedenza e verificando in quale condizione rientra ogni sezione analizzata, in seguito si calcola il
momento resistente secondo l’equazione corrispondente al caso per quella sezione.
Di seguito si riportano le sezioni analizzate e il riepilogo degli sforzi normali e momenti flettenti
risultanti dall’analisi per la combinazione SLU.
sezione Ø ferri n. As Ø ferri n. A's B H NE,d ME,d
inf(mm) (mm2) sup(mm) (mm2) (cm) (cm) (daN) (daN *m)
25
Verifiche SLU
Si è deciso di non verificare il pilastro centrale poiché data la simmetria della struttura è
praticamente scarico salvo le sollecitazioni dovute al vento che sono comunque di modesta entità,
quindi le verifiche sono automaticamente coperte da quelle del pilastro intermedio fra primo
piano e copertura avendo la stessa armatura e sezione. Nella tabella seguente i risultati delle
verifiche.
sezione caso yo (cm) e0 (cm) Ned*e0 Mrd ME,d/MR,d Ned*e0/MR,d
(daN*m) (daN*m)
A 1 18,3 20 16621 48587 0,20 0,34
𝑉𝐸,𝑑
≤1 4.20
𝑉𝑅,𝑑
L’espressione di VRd assume forma diversa a seconda che l’elemento sia o meno dotato di
armatura specifica a taglio.
26
Verifiche SLU
Nella struttura in oggetto è il caso del solaio per il quale la norma prevede la possibilità di non
inserire armatura trasversale specifica:
Figura 4-8: formula per il calcolo di VRd per elementi senza armatura specifica a taglio secondo NTC 08
È il caso di tutti gli altri elementi strutturali presenti nell’edificio in oggetto: travi principali, travi
secondarie, fondazione. Si calcolano separatamente il taglio resistente dell’armatura
trasversale(VRsd) e del calcestruzzo d’anima (VRsc):
4.21
4.22
4.23
27
Verifiche SLU
28
Verifiche SLU
sezione VRsd (daN) VRcd (daN) VRd (daN) VEd (daN) VE,d/VR,d
29
Verifiche SLU
4.3.2 Pilastri
Analogamente a quanto fatto per la presso-flessione non è stato verificato il pilastro intermedio,
che anche per il taglio caso è praticamente scarico.
sezione VRsd (daN) VRcd (daN) VRd (daN) VEd (daN) VE,d/VR,d
30
Verifiche SLU
4.3.3 Fondazione
sezione VRsd (daN) VRcd (daN) VRd (daN) VEd (daN) VE,d/VR,d
31
Verifiche SLU
4.3.4 Solaio
In questo caso mancando armatura trasversale specifica si è proceduto applicando la formula
4.1.14 delle NTC 08.
32
Verifiche SLU
Moltiplicando questo valore per l’area di impronta considerata nella discretizzazione di ottiene il
valore della σMAX gravante sul terreno. La verifica si esegue confrontando il valore della σMAX con il
carico limite del terreno, secondo la relazione:
𝜎𝑀𝐴𝑋 ≤ 𝜎𝑡 4.24
8 59 4,5 2
1 21 8,5 1
2 30 0,3 0
3 18 9,3 8
3 87 4,8 6
4 37 3,3 8
4 71 5,5 7
4 93 6,3 1
5 06 7,9 6
5 13 6,1 1
5 15 6,9 8
5 13 6,1 1
Z
33
Verifiche SLE
5 Verifiche SLE
5.1 Verifica deformabilità
Per la verifica di deformabilità è stato utilizzato il metodo semplificato proposto al § 4.1.2.2.2 della
Circolare C.S.LL.PP. n. 617 del 02/02/09, valida per travi e solai di luce non superiore a 10 m, che
considera implicitamente soddisfatta la verifica di deformabilità se la snellezza λ = L/d, con “L” luce
e “d” altezza utile dell’elemento già definita (4.3) , è inferiore a un valore limite fissato dalla
circolare, di cui si riporta un estratto:
Figura 5-1: formula per il calcolo della snellezza λ limite secondo NTC 08
I valori di K si trovano in una specifica tabella e dipendono dallo schema strutturale, ai fini di
sicurezza si è assunto ρ’=0 e K = 0,4 (mensole) per le travi a sbalzo “B” e “D”, anche se in realtà non
si tratta di mensole vere e proprie per il vincolo del pilastro in falso che ne limita la freccia
all’estremità.
34
Verifiche SLE
Di seguito le campate analizzate e i risultati delle verifiche, per i tratti “B” e “D” rastremati si è
assunta una altezza pari alla media fra quella iniziale e quella finalefinale.
35
Verifiche SLE
5.1.2 Solaio
Per il solaio è stata applicata la stessa formula semplificata usata per le travi principali, di seguito i
risultati della verifica.
36
Verifiche SLE
Per il calcestruzzo C25/30 a acciaio B450C usati per l’edificio in esame si avrà quindi
rispettivamente:
1
∙ 𝜎𝑐 ∙ 𝐵 ∙ 𝑦0 + 𝜎′𝑠 ∙ 𝐴′𝑠 − 𝜎𝑠 ∙ 𝐴𝑠 = 0 5.1
2
𝑑−𝑦0
𝜎𝑠 = 𝛼𝑒 ∙ 𝜎𝑐 ∙ 5.2
𝑦0
𝑦0 −𝑑′
𝜎′𝑠 = 𝛼𝑒 ∙ 𝜎𝑐 ∙ 5.3
𝑦0
Sostituendo questi valori nella 5.1 si ricava la distanza y0 dell’asse neutro dal lembo compresso.
37
Verifiche SLE
Si può così scrivere l’equazione di equilibrio alla rotazione rispetto al baricentro delle armature
tese da cui si ricava la massima tensione nel calcestruzzo:
1 𝑦0
𝑀𝐸𝑑 = 2 𝜎𝑐 𝐵 𝑦0 (𝑑 − ) 5.4
3
Da cui si ricavano le massime tensioni nelle armature con le formule 5.2 e 5.3. Di seguito le sezioni
analizzate e i risultati delle verifiche.
A 22 5 1901 22 2 760 40 40 35 5
B 22 5 1901 22 2 760 40 80 75 5
C 22 5 1901 22 2 760 40 80 75 5
D 22 5 1901 22 2 760 40 80 75 5
E 22 5 1901 22 2 760 40 80 75 5
F 22 5 1901 22 2 760 40 40 35 5
38
Verifiche SLE
G 22 5 1901 22 2 760 40 70 65 5
H 22 5 1901 22 2 760 40 70 65 5
I 22 5 1901 22 2 760 40 70 65 5
L 22 5 1901 22 2 760 40 70 65 5
Tabella 5-6: caratteristiche sezioni analizzate
sezione yo ME,d rara ME,d q pem σc, rara σc, q perm σs σ's (daN/cm2)
(cm) (daN *m) (daN *m) (daN/cm2) (daN/cm2) (daN/cm2)
39
Verifiche SLE
5.2.2 Solaio
Il calcolo delle massime tensioni nel calcestruzzo e nell’acciaio per le combinazioni rara e quasi
permanente è svolto con le stesse ipotesi assunte per le travi principali. In questo caso però la
sezione resistente è a T, per cui le equazioni utilizzate saranno diverse.
40
Verifiche SLE
Si scrive inizialmente l’equazione di equilibrio alla traslazione, con l’ipotesi che la distanza dell’asse
neutro dal lembo compresso sia maggiore dello spessore della soletta armata (4 cm):
1 1
(𝜎𝑐 + 𝜎𝑐 ′ ) ∙ 𝐵 ∙ 𝑡 + 𝜎𝑐 ′ ∙ 𝐵 ′ ∙ (𝑦0 − 𝑡) − 𝜎𝑠 ∙ 𝐴𝑠 = 0 5.5
2 2
Con:
σc tensione nel calcestruzzo all’estradosso della soletta;
σ’c tensione nel calcestruzzo alla quota di risega soletta-nervatura.
E:
𝑑−𝑦0
𝜎𝑠 = 𝛼𝑒 ∙ 𝜎𝑐 ∙ 5.6
𝑦0
𝑦0 −𝑡
𝜎𝑐′ = 𝜎𝑐 ∙ 5.7
𝑦0
𝑀𝐸𝑑
𝜎𝑐 = ∙ 𝑦0 5.8
𝐽𝑐𝑖 ∗
Con Jci* momento di inerzia della sezione parzializzata rispetto all’asse neutro, calcolato come:
𝐵 ∙𝑡 3 𝐵′ ∙(𝑦0 −𝑡)3
𝐽𝑐𝑖 ∗ = + 𝐵 ∙ 𝑡 ∙ (𝑦0 − 𝑡)2 + + 𝛼𝑒 ∙ 𝐴𝑠 ∙ (𝑑 − 𝑦0 )2 5.9
12 3
Da cui infine si ricava la massima tensione nell’acciaio secondo le formule viste in precedenza.
Di seguito le sezioni analizzate e i risultati delle verifiche.
41
Verifiche SLE
sezione Ø ferri tesi n. As (mm2) B (cm) B' (cm) H (cm) d (cm) t (cm)
(mm)
A 12 2 226 50 12 24 19 4
B 12 2 226 50 12 24 19 4
C 12 2 226 50 12 24 19 4
D 12 2 226 50 12 24 19 4
E 12 2 226 50 12 24 19 4
Tabella 5-9: caratteristiche sezioni analizzate
sezione yo (cm) ME,d rara ME,d q pem (daN σc, rara σc, q perm σs
(daN *m) *m) (daN/cm2) (daN/cm2) (daN/cm2)
A 4,5 452 370 26,9 22,1 1318
B 4,5 970 807 57,8 48,1 2827
C 4,5 970 807 57,8 48,1 2827
D 4,5 610 554 36,4 33,0 1778
E 4,5 630 554 37,6 33,0 1836
Tabella 5-10: tensioni nel calcestruzzo per combinazioni rara e quasi permanente e nell’acciaio
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Verifiche SLE
Nel caso dell’edificio in esame si è ipotizzata una condizione ambientale ordinaria (classe di
esposizione X0 secondo la Tab. 4.1.III delle NTC 08) e sono presenti armature ordinarie poco
sensibili alla corrosione.
In base alla tabella sopra riportata, tratta dalla circ. 617 del 2009, si ricavano per interpolazione
lineare i valori massimi della tensione nelle armature per un diametro massimo di 22 mm qui
usate, pari rispettivamente a:
240 N/mm2 per combinazione frequente;
213 N/mm2 per combinazione quasi permanente.
Mentre per armature con diametro 12 mm usate per il solaio si ricavano direttamente i valori dalla
tabella, pari rispettivamente a:
320 N/mm2 per combinazione frequente;
280 N/mm2 per combinazione quasi permanente.
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Verifiche SLE
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Verifiche SLE
5.3.2 Solaio
Anche per il solaio sono state assunte le stesse ipotesi ed equazione utilizzate per la verifica delle
tensioni di esercizio, di seguito le sezioni analizzate e i risultati delle verifiche.
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