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L'interpretazione

Abbiamo  voluto dedicare una sezione all’interpretazione, ma in realtà, e lo


diciamo contro i nostri interessi, gli insegnanti non possono fare chissà cosa in
questo senso.

        Piuttosto possono cercare di far capire la grande importanza


dell’interpretazione nell’ambito della musica pop. Ed ecco quindi spiegato il
contenuto di questa pagina.

        L’interpretazione infatti è spessissimo trascurata, preferita da una


estremizzazione del tecnicismo che ci allontana sempre più da una autentica
interpretazione, personale e irripetibile.

        Siamo d’accordo che, con chi inizia lo studio del canto,  bisogna partire
dall’ABC, ma non bisogna mai trascurare fin dall’inizio del percorso didattico
quale deve essere l’obbiettivo finale. Altrimenti, la cosa più probabile sarà che
l’allievo si andrà ad incancrenire su passaggi che in realtà interessano solo a lui
e a pochi altri, dimenticando che all’ascoltatore deve arrivare un segnale,
un’emozione, e una intera canzone non può reggersi su un passaggio
particolare, sofisticato finchè si vuole, ma tutto sommato fine a se stesso e
inutile per catturare l’attenzione del pubblico.

        Non dimentichiamo infatti che l’ascoltatore è catturato anche da


subliminali segnali che il cantante invia. E l’ascoltatore che percepisce
determinati segnali è catturato, è attento e a sua volta trasmette all’artista la
sua attenzione e apprezzamento, e questa attenzione da parte del pubblico
gratifica il cantante che a sua volta intensificherà la sua performance,
innescando un vincente scambio di emozioni tra il pubblico e l’artista. Ma sia
ben chiaro da subito, il cantante non potrà mai pretendere di
emozionare nessuno tra il pubblico se non sarà lui stesso il primo ad
emozionarsi per quello che sta facendo.

        E non dobbiamo mai dimenticare che il cantante è un artista, o


perlomeno dovrebbe esserlo. E obbiettivo dell’artista è quella di fare arte con il
proprio talento, e fare arte significa trasmettere emozione a chi assiste a tale
forma d’arte.

 
Fatta questa lunga premessa speriamo quindi sia chiaro che
l’interpretazione non può essere seconda a null’altro, neanche alla stessa
tecnica di canto. Qualcuno allora si domanderà, come mai allora questa
benedetta tecnica di canto è così importante.

        E’ importante perché la tecnica ci da i mezzi per trasformare i sentimenti


in suoni. Per cui dobbiamo certamente conoscere e applicare una corretta
tecnica di canto, ma dobbiamo acquisirla profondamente, metabolizzarla,
affinché poi non ci si debba più pensare a fare certe cose. Affinché si possa
pensare solo ad interpretare.

        Spieghiamo meglio. Non si può pretendere che un cantante per fare una
nota acuta e lunga debba pensare: allora devo mandare l’aria in basso
utilizzando una corretta respirazione, poi deve spingerla fuori grazie a un bel
colpo di addominali (accento) quindi mantenere stabilmente la nota
sostenendo il suono con gli addominali (appoggio) nello stesso tempo però
devo tenere il collo e la gola ben rilassati, ma anche le spalle debbono essere
ben rilassate, e poi devo stare attento alla postura, deve essere naturale e non
deve creare tensioni, e poi non devo dimenticare l’apertura della bocca, ben
aperta, spingendo il suono in maschera, tenendo il palato nella giusta
posizione, e naturalmente devo ricordare il testo da cantare, stare attento al
ritmo e all’intonazione e poi…. e poi……. e poi……. e.....poi...... ci dite in
circostanze come questa, come fa un cantante a rilassarsi!!?? E soprattutto,
come fa a non pensare a tutto questo e abbandonarsi a quello che sta
cantando, badando solo di emozionarsi per quello che sta cantando,
dedicandosi quindi all’interpretazione??!!

         Ecco perché diciamo che la tecnica deve essere metabolizzata, certe
cose debbono essere fatte automaticamente, senza più pensarci. Come guidare
l’auto. Ricordate le paure delle prime volte che guidavamo con l’aiuto
dell’istruttore. Premi la frizione, cambia la marcia, guarda dietro, guarda avanti
e così via…. ad anni di distanza dalla prima lezione di guida il pericolo è quello
di distrarci, di stare a pensare ai fatti nostri e procurarci un incidente, senza
neanche capire come abbiamo fatto!!!

        Con la tecnica di canto dobbiamo arrivare allo stesso obbiettivo. Fare le
cose tecnicamente corrette senza starci troppo su a pensare. Con la pratica
certi movimenti debbono diventare automatici.  Certo dobbiamo essere
concentrati su quello che stiamo facendo, ma ormai certi movimenti li abbiamo
completamente assimilati.

        Ovviamente sempre la massima concentrazione, guai ad essere


superficiali, ma non dobbiamo pensare a quello che stiamo facendo passo
passo, dobbiamo curare solo la parte artistico-emotiva della performance.

         Ecco perché riteniamo che può  essere estremamente utile sintetizzare il
tutto in una frase: 
"Occorre imparare la tecnica, poi dimenticarla  e metterla a
completa disposizione dell’interpretazione”.

  Ma come facciamo ad interpretare e ad emozionarci cantando??

        Il canto si manifesta in tutti come una passione e come tale deve essere
trattata.

        Dobbiamo cantare ciò che NOI amiamo cantare e non ciò che gli altri
vorrebbero che noi cantassimo. Chi si limita a questo sarà pure un grande
mestierante, ma non può certamente definirsi artista.

        Dobbiamo cercare di non rimanere passivi e di dare il massimo.


Altrimenti si potrebbe creare un vuoto psicologico tra noi e il pubblico. Credo
sia necessario potenziare la nostra espressività supportandola con la
naturalezza e la calma (cosa tra l'altro che ci torna utile anche per eseguire
correttamente la tecnica vocale) solo così si riuscirà a sviluppare la capacità di
dare e ricevere dal pubblico e quindi il continuo scambio di cui si è parlato
innanzi.

        Dobbiamo sapere bene cosa stiamo cantando, cosa racconta il testo della
canzone. Dobbiamo leggerlo attentamente, imparare ad apprezzarlo. E se dopo
averlo letto e riletto non riusciamo proprio ad apprezzarlo, allora cambiamo
canzone.

        Ma se abbiamo imparato ad apprezzare quel testo, proviamo a recitarlo


prima di cantarlo. Proviamo ad esprimere le frasi della canzone con la giusta
intenzione emotiva. Non possiamo recitare o cantare concetti seriosi con fare
troppo sbarazzino. Non possiamo raccontare la storia di un amore finito male
con espressione sorridente sulle labbra. Non possiamo esprimere un concetto
che ci provoca rabbia, come le ingiustizie del mondo, facendo finta di niente.
Come se stessimo cantando uno stornello.

        Viceversa non possiamo cantare la dolcezza e la bellezza del primo


amore con una faccia da mortorio o peggio con rabbia. Tutto ciò creerebbe un
pericoloso contrasto tra ciò che stiamo cantando e come lo stiamo cantando.
Non saremmo credibili. Il pubblico se ne accorgerebbe, magari inconsciamente
ma se ne accorgerebbe e la performance sarebbe un disastro.

        Impariamo quindi ad accompagnare i nostri sentimenti con lo sguardo,


modulando la voce in modo appropriato, assecondando con i movimenti del
corpo il nostro stato d’animo. Impariamo però anche che non dobbiamo
recitare nel fare questo, non dobbiamo fingere, dobbiamo sentirla dentro
l'emozione che vogliamo trasformare in suoni e indirizzarla a chi ci ascolta. 

 Cerchiamo di coinvolgere il cuore nella nostra esibizione, di credere


profondamente in quello che stiamo cantando. Non è affatto cosa semplice, ma
la vera differenza tra i grandi professionisti che pur riscuotendo grandi successi
non emozionano nessuno e gli artisti che lasciano dei segni nella vita della
gente sta tutta qui!!!!

    Ovviamente non vogliamo illudere nessuno. NON TUTTI hanno queste
capacità, ma quelli che ce l'hanno debbono imparare ad utilizzarla.

    Per questo riteniamo che i più grandi interpreti siano i cantanti di Gospel e
di spiritual. Perché questi canti sono delle vere e proprie preghiere e chi prega
sinceramente prega col cuore! 

Possiamo provare ad esercitarci a cantare una canzone solo emettendo dei


suoni e accompagnando il tutto solo con tutti gli atteggiamenti sopra descritti.
Proviamo a vedere se chi ci ascolta riesce a percepire se il testo della canzone
è un testo allegro, o impegnato. Se è una preghiera oppure una protesta. Se è
un ricordo amaro oppure il riaffiorare di una dolcissima sensazione. Il tutto con
il grandissimo aiuto della struttura musicale della canzone, del ritmo ,
dell’arrangiamento, dei suoni utilizzati ecc. ecc.

        Se riusciamo a far comprendere ciò, quando a tutto questo


aggiungeremo anche le parole e i concetti, il risultato finale non potrà che
essere esaltante, emozionante e coinvolgente.

        Se riusciremo a fare ciò potremo tranquillamente dire di essere artisti e


non mestieranti.

        Per questi motivi, e per tanti alti che sarebbe troppo lungo
spiegare in questa sede, abbiamo  la presunzione di ritenerci  non solo
una scuola  di canto, ma una scuola  di arte, che cerca di aiutare a far
nascere artisti e interpreti...,  non solo cantanti !!

Di cantanti non artisti in giro ce ne sono fin troppi e  crediamo


fermamente  che nessuno  senta il bisogno di averne altri. 

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