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Il mio primo pianoforte

Il mio primo
pianoforte
Questo libro stato scritto con lo
scopo di dare una solida base agli
allievi pianisti che vogliono
intraprendere lo studio di questo
magnifico strumento.
Il testo in questione non ha grandi
pretese, vuole solo mettere in guardia
lo studente da alcune cattive abitudini
a cui pu andare incontro,
consigliandolo sin dallinizio su quali
sono le cose pi importanti a cui dovr
fare attenzione e quali sono le
trappole che egli dovr evitare.
Insomma, questo libro non altro che
un insieme di quello che io ho
imparato nel corso di questi anni,
tramite la mia esperienza personale
nello studio, nellinsegnamento, nei
concerti e anche nella lettura di molti
libri di tecnica pianistica da cui ho colto
importanti consigli e che mi hanno
aperto veramente nuovi orizzonti.
Fra tutti questi, non posso far altro che
citare il libro che sicuramente mi ha
influenzato di pi di tutti. Il libro : I
Fondamenti dello studio del
pianoforte di Chuan C. Chang.
Ovviamente te ne consiglio la lettura.

Una delle cose che ho imparato di pi,


nella mia piccola esperienza da
insegnante, che in musica,
soprattutto suonando il pianoforte,
bisogna dire tutto. Non bisogna
assolutamente dar nulla per scontato e
occorre mettersi nei panni di chi per la
prima volta ascolta le nostre parole
essendo completamente privo di ogni
conoscenze di base.
Ecco perch ho la presunzione di poter
dire che riesco ormai a trasmettere le
mie conoscenze nel modo pi semplice
possibile, cercando di allegare alle
semplici parole e definizioni numerosi
esempi, ma soprattutto esempi che
non hanno nulla a che vedere con il
piano, desunti da altri contesti,
appunto per rendere la cosa davvero
accessibile a chiunque.
In questo libro cercher di esporre
quindi i concetti nella maniera pi
chiara possibile, dandoti del tu per
aumentare il contatto fra di noi e
creare un clima pi confidenziale,
soprattutto usando dei termini che
chiunque pu capire (o in ogni caso
spiegandoli successivamente).
Non mi resta quindi ora che augurarti
una buona lettura!

Il mio primo pianoforte

La giusta mentalit
per studiare

mondo intero che la mano era solo la


conclusione di una gestualit
complessa.

Prima di cominciare con le nozioni


sullimpostazione al pianoforte e il
resto, ci tengo a descrivere quale
dovrebbe essere la mentalit
dellallievo quando si siede al
pianoforte.

Ancora, Susan Campbell ha affermato:


Parlare della funzione della mano del
pianista non riassume affatto lazione
del suonare il pianoforte. La mano,
corre lungo la tastiera, ma non pu
farlo senza laiuto delle altre parti del
corpo.

Innanzi tutto, per suonare bene,


effettuare una buona seduta di studio,
ottenere una buona esecuzione e un
buon concerto, bisogna essere sereni.
Non si pu suonare bene se si
stressati, stanchi, arrabbiati o in
malattia.

proprio questo che intendo dire. Se


noi distacchiamo mentalmente il
nostro corpo (torace, spalle, gomiti,
avambraccio, schiena, busto, gambe,
piedi) dalle mani, si avr sicuramente
unesecuzione di dubbio valore.

Questa serenit deve essere sia fisica


che psicologica. Se lesecutore non
sereno anche psicologicamente, se
non ha fiducia in s stesso e se
afflitto da depressione, sicuramente
far una pessima esecuzione oltre che
perdere totalmente il contatto col
proprio corpo.
Il contatto col proprio corpo un altro
degli elementi che voglio mettere a
fuoco.
Fino allinizio del 900, si pensava che
suonare il pianoforte fosse solo una
questione di mano e di dita.
Fortunatamente subentrata la scuola
russa che riuscita a far capire al
2

Allesecuzione deve partecipare tutto il


corpo, dobbiamo condurla con tutti
noi stessi. Quante volte ti capita di
dover usare le gambe per bilanciarti
quando suoni nei registri degli acuti?
In quel caso metti la gamba sinistra
nella parte sinistra del pianoforte
mentre le mani vanno verso destra per
avere un giusto equilibrio. Ecco perch
non puoi separare le parti del corpo.
Ogni parte ha bisogno dellaltra. Non ci
sono parti a s quando si suona il
pianoforte.
Per avere contatto con il proprio corpo
bisogna avere una certa spiritualit
interna. Per ricercare la sensazione
giusta ci vuole molto tempo ma

Il mio primo pianoforte


soprattutto molta spiritualit e
contatto con se stessi. Dovremmo
cercare di interrogare il nostro corpo a
livello sensoriale.
Il corpo deve essere disteso e rilassato
e per farlo deve essere un corpo in
salute.
Se si ha troppa percentuale di massa
grassa pu diventare difficile suonare
bene il pianoforte per molti motivi: per
la difficolt di movimento, per la
respirazione affannosa e ripetuta, e
per il fatto di avere le dita pi spesse.
Tuttavia ci non ha impedito a grandi
pianisti con caratteristiche fisiche di
robustezza di diventare quello che
sono.
Se si ha una massa muscolare troppo
sviluppata, questa pu comunque
affaticare i movimenti. Infatti le
braccia saranno pi pesanti e i
movimenti saranno pi controllati e
meno spontanei e rilassati.
Soprattutto chi pratica la palestra
corre il rischio di indurire gli
avambracci e avere conseguenze
catastrofiche sulla propria esecuzione.
La stessa cosa vale per chi pratica il
tennis.
Lattivit ideale invece per chi suona il
pianoforte il nuoto. Nuotare infatti
un movimento che distende il corpo e
lo rilassa totalmente. Questo
3

rilassamento si trasferir anche


inconsciamente sul pianoforte, il che
davvero un bene!
Ma il corpo deve essere, oltre che in
buoni rapporti con se stesso, anche in
buoni rapporti con lo strumento.
Bisogna infatti trovare il giusto
equilibrio posturale, trovare il giusto
gesto e la giusta sonorit, quella adatta
alle nostre preferenze.
Quindi, prima di iniziare a suonare il
pianoforte, siediti allo sgabello e trova
il giusto equilibrio. Devi imparare a
considerare prima il contatto con il tuo
corpo e poi con lo strumento. Devi
vedere prima di tutto il tuo corpo e il
tuo spirito come gli strumenti
principali, solo dopo c il pianoforte.
Ora capisci perch molti pianisti, prima
di iniziare a suonare in un concerto
lasciano passare qualche minuto
abbondante quando sono seduti gi
sullo sgabello, proprio per trovare se
stessi (anche se molti lo fanno per
smorzare la tensione che si ha nei
primi minuti di un concerto).
Una volta che hai trovato il giusto
contatto con il tuo corpo, devi iniziare
a suonare. Questo per lo devi fare
lasciandoti andare. Il grande
Dominique Hoppenot disse: Chi non
capace di lasciarsi andare, come un
bambino alla semplice gioia delle
proprie scoperte senza valutare n

Il mio primo pianoforte


calcolare, non ha la possibilit di vera
decontrazione.
Bisogna suonare in tutta serenit e
spensieratezza, godendoci ogni suono
proprio come fanno i bambini (oh,
quanto abbiamo da apprendere da
loro!). Quante volte i bambini
rimangono per 30 minuti al pianoforte
suonando solo 2 o 3 note? Chiunque di
noi si sarebbe gi stufato dopo 3 o 4
minuti!
Quindi, alla base di una buona
esecuzione vi sicuramente una
buona dose di serenit che, credimi,
non da tutti.
Quante volte capita di vedere in Tv, o
su Youtube pianisti che sembrano
arrabbiati col mondo intero e che non
hanno mai accennato un minimo di
sorriso in tutta la loro carriera da
concertisti! Come pretendono di
suonare bene?
Quando i muscoli del viso sono tesi, il
resto del corpo segue questa nefasta
tendenza e nulla vale quanto un
accenno di sorriso per distendere il
corpo e indurre uno stato spirituale
positivo.
Neanche Beethoven, che ricordato
con quel suo eterno broncio riusciva a
suonare bene con tutto quel
nervosismo addosso! Delle esecuzioni
di Beethoven si dice di tutto.
4

Sicuramente non era un buon pianista.


Era uno zappatore per eccellenza ma
metteva una carica nelle sue
esecuzioni che non aveva uguali.
Ecco, a differenza di noi comuni
mortali, Beethoven trasformava la sua
rabbia e il suo rancore in pura energia
che riusciva a incanalare nelle sue
esecuzioni (immaginati come suonava
il terzo movimento della sonata Al
chiaro di luna. Lo faceva sembrare un
terremoto che si avvicinava!).
Per concludere il paragrafo
riassumiamo dicendo che bisogna
mettersi al pianoforte solo se si ha un
buono stato danimo, non bisogna
suonarlo solo per sfogarsi, anche
perch non si avr una buona
esecuzione e il pianoforte va visto
come un amico, non va trattato male.
Capitava spesso anche a me di
suonarlo per sfogarmi in momenti di
rabbia, cos chiesi al mio maestro quali
pezzi suonasse quando provava
collera, e lui mi rispose: Non suono
quando sono arrabbiato. Quella frase
mi fece capire tutto.
Bisogna suonare poi in uno stato di
completo rilassamento dei muscoli, in
uno stato di completo contatto con se
stessi e con lo strumento, e bisogna
suonare con spensieratezza perch
questa ci che ci fa godere delle
nostre esecuzioni.

Il mio primo pianoforte

Limpostazione al
pianoforte
Avere una corretta impostazione al
pianoforte significa partire col piede
giusto. Molti insegnanti di pianoforte
non insistono molto su questo punto.
Io penso invece che sia una delle cose
pi importanti in assoluto.
Avere una buona impostazione al
pianoforte sicuramente la cosa pi
utile. come assumere una corretta
posizione quando si corre. Se invece
corriamo in maniera totalmente
scoordinata, sicuramente non
riusciamo a raggiungere la velocit che
potremmo raggiungere con una
corretta impostazione. Se alla velocit
che abbiamo raggiunto con
lallenamento, aggiungiamo anche una
corretta postura, allora s che
riusciamo a dare veramente il meglio
di noi stessi.
Prima che inizi a leggere le righe
seguenti, ti consiglio subito di vedere
questo video su Youtube, realizzato da
me qualche tempo fa, che spiega in
poco tempo come bisognerebbe stare
al pianoforte:
http://www.youtube.com/watch?v=Ad
RAR-ThGEE.
In pratica, le cose a cui devi fare
attenzione quando ti siedi al
5

pianoforte sono: la distanza dal


pianoforte, laltezza dello sgabello, la
posizione delle braccia e la posizione
delle mani.
Analizziamo uno per uno questi fattori.
La distanza dal pianoforte uno dei
fattori pi soggettivi. C chi ama
sedersi attaccato al pianoforte (in
questo modo per viene difficile
suonare nei registri troppo gravi o
troppo acuti senza allargare i gomiti), e
c chi ama sedersi distante dal
pianoforte (come me). Ovviamente la
via di mezzo sempre la scelta
migliore. Limportante avere una
distanza tale da poter guardare senza
fatica tutta la tastiera del piano e di
poter suonare nei registri gravi e acuti
senza troppa difficolt.
Non dimentichiamoci che quando si
suonano note troppo basse o troppo
alte, possiamo aiutarci muovendoci
lateralmente col corpo (senza spostarci
noi sullo sgabello).
Laltezza dello sgabello molto
soggettiva anchessa. Ci sono pianisti
che si posizionano molto in alto, come
per avere maggior controllo dello
strumento, e ci sono pianisti che si
posizionano molto bassi per non avere
i polsi troppo alzati. Glenn Gould ne
un esempio classico.

Il mio primo pianoforte


I bambini che ancora non toccano per
terra non devono avere lo sgabello
troppo basso per poter toccare i pedali
e poi ritrovarsi a fare sforzi per
suonare i tasti del pianoforte. Bisogna
rispettare sempre una certa
proporzione fra altezza propria e
altezza dello sgabello.

prestazione, anche un certo riposo


muscolo-tendineo: questa a 15 di
estensione e a 15 di inclinazione
ulnare. In questa posizione i tendini
delle dita passano per il cosiddetto
tunnel carpale in una direzione
rettilinea. Grazie a questa si ha un
minor dispendio di energia.

Le braccia devono avere i gomiti


aderenti al corpo e devono essere
parallele allo strumento. Le braccia
devono essere totalmente rilassate, in
modo tale da non aggiungere alcuna
fatica a quella naturale di premere i
tasti.
Per suonare i passaggi su registri
troppo acuti o troppo gravi si pu
muovere il corpo per aiutarsi.

Perfetto, abbiamo visto le varie parti


del corpo, come queste devono stare,
ma c un fattore altrettanto
importante (che abbiamo gi
accennato prima) da tenere sempre in
considerazione. Si tratta del
rilassamento.

Le mani devono essere messe in


posizione molto naturale sul
pianoforte ma non devono essere
distese. Le mani devono essere
ricurve. Grazie a questa posizione
infatti, possibile imprimere pi forza
sul tasto, in modo tale che le corde
vibrino in maniera pi intensa.
Se infatti provi a suonare forte con le
dita distese, farai solo uno sforzo
inutile, sforzando le articolazioni sulla
parte superiore della mano, la parte
pi debole. Ed in questo caso che
possono accadere gli infortuni.
Esiste una posizione fisiologica che
permette al polso, oltre che una buona
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Questo favorisce di gran lunga una


prestazione pianistica e per assumerlo
bisogna lasciarsi andare alla sola forza
di gravit. Non si devono
assolutamente vedere nellallievo
spalle allaltezza delle orecchie, polso
troppo in alto, gambe che tengono il
ritmo o gomiti troppo distanti.
Tutti i movimenti descritti, sono
movimenti poco spontanei che
influiscono sul rilassamento. Certo, noi
abbiamo muscoli corticalizzati che
sono quelli che comandiamo noi, ma
abbiamo anche quelli automatici che
sono i cos detti muscoli semiinvolontari che lavorano di riflesso in
base ai muscoli corticalizzati. Questi
ultimi sono i muscoli della schiena per
esempio. Non capita quasi mai che,

Il mio primo pianoforte


durante unesecuzione tu ti ricordi di
controllare i muscoli della schiena e
della spalle. Solitamente questi si
muovono in base ai tuoi movimenti
principali.
In realt dovresti allenarti nel cercare
di controllare anche questi, e quindi di
avere contatto con il tuo corpo al
100%.
Certo, con questo non dico che questi
muscoli non possono muoversi
(flettersi o estendersi), giusto che il
pianista segua la sua interpretazione
anche con i muscoli, ma limportante
che questi movimenti non prendano il
vizio di essere troppo frequenti. Se non
vengono controllati, i muscoli
prenderanno labitudine di muoversi
costantemente durante ogni
esecuzione formando il cosiddetto
tic del pianista.
Un altro argomento strettamente
correlato al rilassamento la
respirazione.
Perch cos importante? Perch i
nostri muscoli si muovono
praticamente soprattutto grazie
allossigeno, ed quindi nostro
compito portare loro una costante e
buona ossigenazione.
La respirazione deve essere sempre
regolare cercando di trattenere il
respiro durante lesecuzione il meno
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possibile. La respirazione forse una


delle caratteristiche del suonare che
viene presa meno in considerazione.
Se non viene controllata, facile che
nel corso del brano si tenda ad
accelerare o rallentare. Quando
tratteniamo il respiro solitamente
perch ci accingiamo a suonare
qualche passaggio difficile. Quindi nel
momento di massima tensione il
respiro si ferma, le spalle si inarcano e
la schiena si raddrizza. Quando il
passaggio difficile svanisce, il respiro
ritorna alla normalit, le spalle si
abbassano e la schiena ridiventa
leggermente curva.
Quando la respirazione passa da
regolare a irregolare, anche
lesecuzione ne risente. Infatti con una
respirazione irregolare si tende spesso
a cambiare la velocit al brano in base
al ritmo che ha assunto la nostra
respirazione, entrando cos in rubati
eccessivi e poco raffinati.
Quindi la respirazione, insieme ai
muscoli Automatici, una delle cose di
cui devi tener conto durante
unesecuzione (che sia una seduta di
studio o un esecuzione in concerto).

Il mio primo pianoforte

Le dita a martello

stessa intensit di suono col medesimo


sforzo.

Da anni, scuole di pensiero si


contendono, imponendo luna allaltra
un modo di suonare completamente
differente.

La scuola delle dita distese si difende


sostenendo che le dita distese aiutano
ad avere un maggior rilassamento
nellavambraccio nel polso e nelle
articolazioni delle dita e questo ne
favorisce molto la prestazione.

La prima afferma che per suonare


bene ci sia bisogno di mettere le dita a
martello (tonde o flesse). La seconda
invece afferma che per suonare
correttamente ci sia bisogno di
mettere le dita con un angolo ottuso
(quasi distese).
Cerchiamo di capire le ragioni che
stanno dietro a questi due modi di
suonare completamente differenti.
Analizziamo per prima la scuola di
pensiero che ritiene che la posizione
migliore sia quella con le dita a
martello.
Tenendo le dita a martello si ha un
maggior controllo dei tasti, e i tasti si
possono sentire meglio, evitando
cos molti errori inutili. Inoltre, avendo
le dita in questo modo, queste sono
gi pronte per suonare i tasti, senza
fare alcun altro movimento, sono gi
ortogonali alla tastiera, basta solo
abbassarle.
Inoltre, le dita posizionate in questo
modo riescono ad imprimere molta pi
forza col minimo sforzo mentre con le
mani distese impossibile avere la
8

Se c bisogno di suonare forte,


baster solo aiutarsi col polso e con
lavambraccio mentre le dita avranno
sempre la stessa angolatura.
Che dire di questo? Facciamo qualche
considerazione oggettiva: la posizione
delle dita a martello richiede un
comando cerebrale pi complesso, in
quanto nellabbassare e nellalzare il
dito intervengono in modo completo i
flessori e gli estensori. Nella posizione
delle dita distese (che poi non sono
proprio distese) il cervello dovr
attuare un comando meno complesso,
in quanto intervengono solo i flessori
sia nel movimento di abbassamento
del dito e sia in quello di alzamento.
A parte laspetto tecnico, penso che
ogni scuola abbia bisogno dellaltra.
Talvolta c bisogno di mettere le dita
a martello e altre di metterle in modo
obliquo, a seconda della sonorit che si
vuole ottenere dallo strumento.

Il mio primo pianoforte

La Diteggiatura
Che cos la diteggiatura? La
diteggiatura quellinsieme di numeri
che sono stati assegnati ad ogni dito
della mano.

La diteggiatura consiste in dei numeri


posti sopra o sotto le note che
indicano con quale dito suonare quella
determinata nota. Se per esempio
troviamo un 3 sopra un Sol, vuol dire
che quel Sol andr suonato con il dito
medio:

I numeri sono stati cos assegnati:

al pollice = 1

all indice = 2

al medio = 3

all anulare = 4

al mignolo = 5

E questo vale per entrambe le mani. Il


pollice sia per la mano destra (dx) che
per la mano sinistra (sx) vale sempre 1,
lindice sempre 2 e cos via..
Perch si creata lesigenza di dare dei
numeri alle dita? Per 2 motivi
principali. Il primo che serve al
compositore di un brano per indicare
su uno spartito con quale dito suonare
quel determinato tasto. Il secondo
per un motivo pi semplice pratico.
Si fa molto prima a dire 5 che
mignolo.
Il primo motivo lo analizziamo meglio
onde evitare di dare per scontati dei
concetti che non sono proprio cos
scontati!

Tuttavia non tutti gli spartiti hanno


sempre la diteggiatura. Questa
annotata quando ci sono dei passaggi
difficili e lallievo fa fatica a capire con
quale dito sia meglio suonare quel
determinato tasto.
La diteggiatura non scritta quasi mai
dallautore del libro, dellesercizio o
del brano, ma viene quasi sempre
messa dalla casa editrice per facilitarne
lo studio.
Questa diteggiatura per non una
scienza perfetta. Ognuno di noi ha
una mano diversa. C chi ce lha
piccola, c chi ce lha lunga, c chi ce
lha larga ecc.. Insomma non tutti
possono trovarsi comodi con la
diteggiatura segnata sullo spartito.
Cos, se diventa difficoltoso seguirla,
possibile cambiarla secondo le proprie
esigenze.

Il mio primo pianoforte


preferibile per non abituarsi troppo
a cambiarla spesso. La diteggiatura
segnata solitamente la migliore che
si pu usare e seguirla fa molto bene
sia allo sviluppo della tecnica e sia allo
sviluppo degli schemi mentali per la
diteggiatura.
Ecco la diteggiatura per la mano
destra:

Ora ti assegno due esercizi che ti


consiglio vivamente di fare, in modo
tale da prendere bene confidenza con
la diteggiatura:
1 esercizio: allenati a suonare delle
note per la mano destra a prima vista
soltanto seguendo con lo sguardo la
diteggiatura. Posiziona la mano in un
punto qualsiasi della tastiera, e
poggiala su 5 tasti consecutivi (per
esempio Do Re Mi Fa Sol oppure La Si
Do Re Mi ecc..) e muovi con un ritmo
scelto a tuo piacimento queste dita:
1234543212124244343215
1
2 esercizio: allenati a suonare delle
note per la mano sinistra a prima vista,
seguendo solamente la diteggiatura
qui di seguito riportata:

E lo stesso ragionamento vale per la


mano sinistra:

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5 4 3 2 1 2 3 4 5 4 54 5 4 3 2 1 3 1 3 4 3
2 1.

Il mio primo pianoforte

Linsegnante di
pianoforte
L'insegnante di piano non colui che
insegna attraverso dogmi privi di
spiegazioni, piuttosto colui che
riesce a dare una spiegazione a tutto
ci che ti insegna!
L'insegnante di pianoforte non quello
che ti mette in un clima intimidatorio
per far aumentare il suo potere
persuasivo, ma colui che ti mette a
tuo agio conquistando la tua fiducia e
non imponendola attraverso un clima
altamente religioso.
Ormai la figura dell'insegnante esperto
ed austero passata di moda e,
diciamola tutta, non piace proprio pi
a nessuno. Gli allievi hanno bisogno di
essere tranquillizzati e hanno
estremamente bisogno di sentirsi liberi
di esprimere i propri dubbi e le proprie
perplessit. La cosa pi importante da
sapere che quando un allievo non
capisce qualcosa per il 90% colpa
dell'insegnante!
L'allievo non dovr mai e poi mai farsi
degli inutili problemi riguardo
all'apprendimento dello strumento,
piuttosto si deve domandare se
l'insegnante scelto sia quello corretto e
non solo quello pi vicino!
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Tutti sanno che esistono insegnanti ed


insegnanti. Anche a scuola abbiamo
avuto simpatie ed antipatie verso i
professori. Queste simpatie ed
antipatie per non sono del tutto
casuali. Si era simpatizzanti verso un
professore quando questo era in grado
di farti capire, attraverso semplici
esempi, e magari qualche battuta qua
e l, un determinato argomento e di
conseguenza si andava bene in quella
materia.
Al contrario, si provava antipatia verso
un professore quando questo era
austero, troppo rigido (senza motivo) e
con uno scarso senso dell'umorismo.
Senza tener conto che quasi sempre
questi sono coloro che riempiono
lavagne e lavagne di gesso
riproducendo fedelmente e senza
alcuna spiegazione ci che hanno
imparato a memoria dai libri.
Loro non devono dare spiegazioni a
nessuno, ci che scrivono va preso alla
lettera perch cos. Ma stiamo
scherzando? Io studente ha tutto il
diritto di sapere come poter ricavare
quella determinata formula.
Ovviamente quando far i calcoli
utilizzer la formula finale, ma almeno
devo sapere questa come fa a venire
fuori!
Quasi sempre, questi professori,
amano creare un clima di tensione e di

Il mio primo pianoforte


rigidit perch non sanno gestire le
situazioni che sfuggono loro di mano.
Quindi si nascondono dietro questi
atteggiamenti per paura di non
risultare all'altezza della situazione e di
non essere accettati dal gruppo per
quello che sono.
A parer mio tutto ci estremamente
ridicolo. Non si pu fingere di essere
qualcun altro e magari essere ripudiati
per qualcosa che nemmeno siamo.
L'insegnante deve essere una persona
spontanea, leale ed onesta. Queste
sono le 3 prerogative minime di un
insegnante.
Deve essere spontaneo perch non
deve fingere di essere chi non , sia nel
bene che nel male.
Deve essere leale perch deve saper
riconoscere i propri sbagli. Ci sono
insegnanti che pur di non rimangiarsi
una cantonata detta, continuano a
raccontare un mucchio di frottole, pur
sapendo che quello che stanno
dicendo non ha alcun senso (n che
di alcun aiuto per lo studente).
Ovviamente l'allievo non fa altro che
assorbire informazioni sbagliate. Alla
fine tutti possono sbagliare e anche gli
insegnanti sono esseri umani, che male
c'?
Deve essere onesto perch in un buon
rapporto di fiducia questo l'elemento
fondamentale.
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Finora abbiamo osservato laspetto


caratteriale che un buon insegnante di
pianoforte deve avere, esaminiamo
ora invece quali sono punti di forza e le
abilit che linsegnamento richiede.
Sinceramente penso che l'attitudine
all'insegnamento sia una dote innata.
Ma per insegnare non intendo
insegnare cose impossibili come
scienze nucleari con calcoli
astronomici, ma anche spiegare
semplici cose, come la strada a
qualcuno.
Quante volte mi sono ritrovato a
chiedere informazioni stradali a
qualcuno (prima dell'avvento del
navigatore, grazie a Dio a chi l'ha
inventato), e ritrovarmi poi perso
chiss dove?
Quando chiedono delle informazioni
stradali a me, cerco sempre di essere il
pi chiaro e pi sintetico possibile,
cercando di sottolineare i punti dove il
conducente si potrebbe sbagliare
dando molti punti di riferimento.
Infine faccio ripetere 2-3 volte la
strada per vedere se l'ha assimilata.
incredibile ma pi forte di me. Non
riesco a stare tranquillo se so che
l'interlocutore che sta dall'altra parte
non ha ben chiaro quello che sto
dicendo.
Forse questa si chiama pazienza, forse
solo buona volont, o forse quella

Il mio primo pianoforte


indomabile voglia di condividere la
conoscenza, cercando di rendere con
tutte le mie forze semplice ci che per
molti risulta difficile.
Ma l'insegnante non deve essere
solamente bravo a sapere trasmettere
semplicemente e in maniera
divertente un determinato concetto,
deve anche essere un bravo psicologo.
Certo, vallo a trovare un pianista,
insegnante, e psicologo. Sarebbe bello
essere tutto questo ma purtroppo
sono strade troppo diverse da
intraprendere, soprattutto
praticamente. Il conservatorio viene
considerato come un'universit. La
laurea in psicologia va per forza di cose
presa alluniversit.
In questo modo, si sarebbe costretti a
frequentare due universit, compito
veramente impossibile. Ma se mai
qualcuno ne fosse capace, ci sarebbe
vietato dalla legge italiana che pone
degli obblighi di frequenza assurdi!
Cos l'insegnante di pianoforte deve
farsi da solo un corso di psicologia
attraverso le esperienze personali
maturate nel corso dell' insegnamento.
Bisogna imparare a conoscere l'allievo
in modo tale da sapere quale sia il
percorso migliore da intraprendere.
A questo scopo anche dovere
dell'insegnante informarsi sul passato
13

dell'allievo per capirne maggiormente


il carattere e le esperienze vissute.
Conoscere il carattere dell'allievo
davvero una delle armi pi forti che
linsegnante possa avere. Infatti
conoscendolo si pu creare un
percorso di studi personalizzato ( a
differenza di come avviene al
conservatorio dove tutti utilizzano gli
stessi metodi, gli stessi libri, suonano
le stesse cose).
Se l'insegnante sa di avere un allievo
impaziente, che vuole subito arrivare
al sodo, allora comincer a spiegargli
molto presto gli accordi, in modo tale
che a casa egli potr accompagnarsi e
suonare qualcosa di pi divertente.
Ovviamente non bisogna viziare
troppo lo studente, bisogna seguire un
percorso didattico ben preciso ma con
delle variabili da adattare allallievo.

Il mio primo pianoforte

Come scegliere il
pianoforte
Allinizio degli studi non c
immediatamente la necessit di avere
un pianoforte. Certo, se lo si ha
meglio, ma una tastiera da almeno
quattro ottave (37 tasti) o un
pianoforte digitale vanno pi che
bene.
Inizialmente le note da suonare sono
poche e si suona a mani separate,
quindi c ancora molto spazio a
disposizione sulla tastiera.
Poi pian piano le mani incominciano ad
uscire al di fuori dallambito delle 5
note, suonando tutta lottava, poi le
mani iniziano ad unirsi e lo spazio a
disposizione si dimezza, e infine si
incominciano a studiare le scale
musicali che richiedono molto spazio,
ed allora che le 4 ottave non bastano
pi.
A questo punto le soluzioni sono
principalmente 3: si compra una
tastiera con 88 tasti e nessun suono
aggiuntivo coi tasti pesati (queste sono
le classiche tastiere da studio). La
seconda soluzione quella di
comprare un piano digitale di marca (e
per marca si intende: Yamaha, Kawai,
Roland e Casio. Sconsiglio vivamente di
uscire al di fuori di queste marche).
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Infine la terza soluzione quella di


comprare un pianoforte. E qui la
cerchia si ristringe. La meccanica per
costruire un pianoforte complicata, si
parla di meccanica di precisione, e in
questo la migliore la Yamaha (non
per questo una marca molto
gettonata anche nellambito delle
moto!). Tuttavia altre marche che
godono di un buon nome sono
sicuramente Steinway&Sons (ottima
marca per i pianoforti a coda) e
Kawai (marca gi vista per i
pianoforti digitali).
Analizziamo queste 3 possibilit nel
dettaglio.
Comprare una tastiera da studio pu
essere una soluzione. Praticamente si
avr un piano digitale senza mobile.
Quanto viene a costare una tastiera
simile? I prezzi variano dai 200 ai 1000
euro. Secondo me un buon
compromesso tra qualit e prezzo lo si
ha quando si toccano i 400 euro. Ti
sconsiglio di scendere al di sotto di
questo prezzo.
Se intendi acquistare un pianoforte
digitale i prezzi allora si fanno un
popi corposi (ovviamente si
intendono i modelli col mobile tipo
pianoforte).
I modelli partono da 550 euro e vanno
fino ai 15000. Un buon piano digitale

Il mio primo pianoforte


costa sui 1700 euro, a meno non si
trova. Il mio consiglio pi spassionato
per, se si pu, acquistare il piano
digitale della Yamaha (CLP - 265 GP).

Sicuramente questi sono o i classici


pianoforti di color marroncino chiaro
da studio (che non valgono niente),
oppure sono quei bei pianoforti in
nero laccato con dellottone qui e l
che sembra oro, con i pedali lucidi e il
mobile alto e imponente. Chi non
comprerebbe questo pianoforte? Io!
Questi pianoforti sono cinesi. Per
carit non ho nulla contro di loro, anzi!
Ma come ben sai la loro merce costa
poco perch di scarsa qualit e
spesso non a norma.

Penso che portarsi a casa questo


pianoforte a soli 3500 euro sia davvero
un affare eccezionale.
Se non intendi spendere cos tanto per
un pianoforte digitale allora buttati sul
Clavinova CLP - 340 SPAR PAKET che
costa 1980 euro ma che ha una resa
molto buona.
Per quanto riguarda i pianoforti
meccanici, i prezzi sono ancora pi
elevati. Scordati di trovare un
pianoforte degno di essere chiamato
tale al di sotto dei 2000 euro. Che cosa
intendo con questa affermazione?
Intendo dire che esistono pianoforti da
1700, 1800, 1900 euro, ma non
tutto ora quello che luccica.
15

Questi pianoforti cinesi, che hanno


spesso nomi tedeschi per ingannare,
possono essere belli da vedere
esteticamente, ma a noi non interessa
la parte estetica tuttal pi le
caratteristiche del suono (durata,
intensit), lallineamento della tastiera,
la risposta del pianoforte alle note
ribattute, lo scorrimento della mano
sulla tastiera e tanto altro.
Il pianoforte lo dobbiamo suonare, non
guardare!
Tra laltro, dopo 6 mesi, massimo 1
anno, questi pianoforti perdono di
colore non appena c un po di
umidit, la tastiera si curva e si
disallinea poich la parte che sostiene
la tastiera nella parte inferiore non
fatta con legno di abete (materiale
molto costoso), ma con un altro tipo di
legno sintetico a bassissime

Il mio primo pianoforte


prestazioni. Una volta che si rompe
quello bisogna poi spendere molto in
manutenzione e allora si fa prima a
comprare un pianoforte nuovo.
vero che questi pianoforti costano
poco ma.. tanto compri, tanto vale!
Perci diffida dai bassi prezzi perch
solitamente sui pianoforti man mano
che si sale con i prezzi, aumenta la
qualit. Non cercare il risparmio
sullacquisto del pianoforte perch
andresti solo a perdere in qualit.
Quindi, quando devi andare ad
acquistare un pianoforte, le
caratteristiche a cui devi badare sono:
il suono, la meccanica, il mobile e il
budget a disposizione.
Prima di spiegare una ad una queste
caratteristiche, puoi guardare questo
video su Youtube dove descrivo come
scegliere il pianoforte:
http://www.youtube.com/watch?v=S7
Lr7UWT2yo.
Ecco ora la spiegazione dei vari punti
sopra descritti:
Il suono la caratteristica pi
importante dello strumento. Infatti
questo ci che a noi interessa
maggiormente. In particolare del
suono dobbiamo notare: intensit e
timbro.
Lintensit la pienezza del suono.
Mentre il timbro il colore del suono.
16

Queste due caratteristiche sono molto


importanti, la prima oggettiva e la
seconda soggettiva.
La meccanica non nientaltro che
quel complesso meccanismo fatto di
tasti, leve, rinvii, bilancieri, ecc, ecc,
che si cela dietro la tastiera del nostro
pianoforte. Infatti la scelta del piano va
fatta anche in base a questa. Una
tastiera morbida che fa scivolare le
dita sicuramente preferibile ad una
dura dove viene impossibile effettuare
un glissando.
Il mobile la parte estetica del
pianoforte. Il mobile dello strumento si
differenzia per l'altezza. Infatti pi il
mobile alto e pi le corde sono
lunghe (il che permettono una migliore
robustezza del suono).
La scelta del pianoforte deriva anche
molto in base al budget che hai a
disposizione. Un consiglio caloroso
quello di usare tutto il tuo budget
senza cercare di risparmiare perch ad
un maggior costo del pianoforte
equivale quasi sempre una maggiore
qualit.

Il mio primo pianoforte

Quanto bisogna
studiare

E normale! I risultati non si vedono


dalloggi al domani, ci vuole tempo e
lavoro costante.

La mia risposta sempre Dipende!

Proprio per questo io dico sempre, per


chi allinizio, di fare i compiti anche
solo una volta al giorno e di conservare
le energie delleccitazione
momentanea per tutto il lungo
percorso bisogner affrontare.

Il numero di ore da dedicare al


pianoforte ha molte variabili: il proprio
livello di preparazione, il numero di
compiti da eseguire, lesame che si
deve preparare, let dellallievo, il
tempo libero a disposizione, il livello a
cui si aspira ad arrivare e tanto altro.

Non c bisogno di passare troppe ore


al pianoforte. Il grande pianista
italiano Busoni, disse di non aver mai
passato pi di 4 ore al pianoforte,
anche perch, superate queste, lo
stress talmente elevato da far
risultare lo studio controproducente.

Ovviamente un pianista diplomato


potr fare anche unora di studio al
giorno per mantenere la tecnica
mentre uno studente del quinto anno
per esempio, deve mantenere e
sviluppare la tecnica, quindi ci vorr
sicuramente pi tempo per fare tutto
ci.

Anche fare una seduta di studio di 4


ore controproducente, la mente e il
corpo hanno bisogno di riposarsi. Ecco
perch lideale sarebbe fare 8 sedute
da mezzora luna.

La domanda che mi viene posta pi


spesso : quanto bisogna studiare?
Quanto tempo bisogna consacrare
quotidianamente al pianoforte?

Molti principianti cominciano lo studio


del pianoforte alla grande. Dedicano 34 ore al giorno studiando solo questo,
per poi diminuire sempre di pi le ore
di studio fino a mollare tutto non
appena nellarco di una settimana non
si sono visti grandi risultati.

17

Unaltra cosa molto importante


quella di cercare di suonare tutti i
giorni, non tralasciando nemmeno un
giorno. Sembra strano ma anche un
solo giorno senza far nulla pu essere
deleterio.
Ovviamente per seduta di studio non si
intende solo fare esercizi tecnici ma
anche studiare i pezzi e i brani che ci
piacciono.

Il mio primo pianoforte

La lettura a prima
vista

contemporaneamente, dobbiamo
sviluppare il cos detto colpo d'occhio.

La lettura a prima vista quella


capacit di suonare uno spartito senza
averlo mai visto prima.

Quest'ultimo elemento davvero


molto importante. Infatti ci permette
di suonare un gruppo di note anche
senza guardare quelle determinate
note con precisione. Possiamo seguire
quel gruppo di note con la visione
periferica, eppure riusciamo a suonare
le giuste note. Questo sembra davvero
impossibile ma con un po di tempo si
riuscir a far questo e tant'altro.

Questa capacit veramente


fondamentale. Lo per cercare di
velocizzare lo studio e
lapprendimento di pezzi nuovi e lo
per poter eseguire un brano nuovo,
senza bisogno di studiarlo.
Ho notato, che esistono tantissimi
allievi di pianoforte che si ostinano a
non suonare con davanti uno spartito.
Lo memorizzano quanto basta per
suonarlo in maniera mediocre e poi lo
suonano a testa bassa.
Io sono il primo a dire che meglio
memorizzare piuttosto che suonare a
prima vista, ma anche vero che noi
pianisti, dobbiamo essere in grado di
suonare a prima vista un pezzo di
media difficolt.
Perci come prima cosa bisogna
incominciare a leggere musica. Leggi
musica ovunque ti trovi. E' ovvio che
per leggere in fretta bisogna avere una
lettura abbastanza sviluppata, ma
anche vero che non basta solo questa
dote. Soprattutto noi pianisti che
dobbiamo leggere in due chiavi
18

Per colpo d'occhio solitamente si


intende saper scorrere l'occhio pi
avanti di quello che si sta suonando, in
modo tale da non bloccarci quando
arriver la battuta successiva. Per
colpo docchio si intende anche
sviluppare un " sesto senso " per la
mano sinistra. Mi spiego meglio: in
molte composizioni, capita che la
sinistra suoni lo stesso tipo di
accompagnamento per tutto il brano.
Quindi, se noi capiamo landamento di
questo, possiamo capire per intuizione
come saranno i successivi solo
leggendo la prima nota delle altre
battute (che solitamente si tratta della
chiave di basso per larmonia).
Se noi abbiamo questo
accompagnamento: do, sol, Do, sol,

Il mio primo pianoforte


Mi, do possiamo tranquillamente
aspettarci che se l'armonia andr in Sol
maggiore l' accompagnamento sar:
sol,re,Sol,re,Si,Sol, se si va in La minore
sar la,mi,La,mi,Do,La e cos via.

Perci, una volta capito come


prosegue l'accompagnamento,
possiamo intuire, solo leggendo la
prima nota della nuova battuta della
mano sinistra, come sar
l'accompagnamento. Cos, possiamo
concentrarci prettamente sulla mano
destra, lasciando che la sinistra suoni
in automatico . Ovviamente a prima
vista non tutte le note saranno
perfette ma gi un grande passo.
L'unica cosa a cui dovrai fare
veramente caso se sono presenti
diesis o bemolli. Anche qui con un
rapido colpo d'occhio puoi capire
immediatamente l'andatura
dell'arpeggio. Se l'accompagnamento
parte col Re, e trovi un diesis (#),
l'accompagnamento sar di Re
maggiore (re,la,Re,la,Fa#,Re), se invece
non vi presente alcun diesis, allora
molto probabilmente sar
l'accompagnamento di Re minore
(re,la,Re,la,Fa,Re).

Esistono accompagnamenti di
moltissimi tipi. Questo visto sopra
solo uno dei tanti. Uno dei pi comuni,
19

utilizzato molto nella musica classica,


il basso albertino. Questo consiste nel
racchiudere un accordo nelle 5 dita di
una mano, rendendolo una specie di
arpeggio. Cos se vogliamo creare un
basso albertino in Do maggiore,
abbiamo le note suonate in
successione: Do, Sol, Mi, Sol.
Praticamente si suona prima la tonica
dell'accordo, poi il quinto grado, poi il
terzo grado e poi ancora il quinto.
Solitamente il basso albertino dura per
pi ripetizioni (Do, Sol, Mi, Sol, Do,
Sol, Mi, Sol ecc.. a seconda di quanto
dura una battuta.)
Perci, se vediamo che il pezzo
accompagnato dal basso albertino,
possiamo anche qui utilizzare un
rapido colpo d'occhio per individuare
la tonica (la prima nota) per poi
concentrarsi esclusivamente alla
lettura della mano destra.
Potrai allenarti molto, provando a
suonare a prima vista molti pezzi di
Mozart, tra cui la famosa sonata K545
in Do maggiore oppure le sonatine di
Clementi, o comunque i pezzi del
primo fascicolo del Cesi-Marciano.

Il mio primo pianoforte

Libri per bambini


In questo capitolo del libro, vedremo
quali sono i metodi per pianoforte
maggiormente utilizzati e perch.
Esistono tanti metodi in circolazione,
perci si possono avere pi percorsi
per gli allievi, e questo facilita il
compito dellinsegnante. Non tutti
sono ottimi per la didattica, cercher
quindi di elencare e descrivere quelli
pi validi nonch i pi utilizzati.

Abbiamo poi il Musigatto. E un


metodo graficamente accattivante,
presenta un personaggio-guida (il
gatto), che accompagner lallievo alla
scoperta del mondo del pianoforte. Le
dimensioni del pentagramma e la
chiara impaginazione agevolano la
lettura, mentre i brani proposti
risultano musicalmente gradevoli e
stimolanti.

Iniziamo con lanalizzare i metodi per i


bambini.
Il mio prediletto sicuramente il
Metodo Bastien. un metodo
particolarmente adatto per
accompagnare i bambini (dai cinque ai
nove anni circa) nel loro primo
approccio allo strumento. strutturato
per allievi dai quattro (lettura senza
pentagramma), cinque (posizione di do
centrale), ai sette anni in poi (lettura
con il pentagramma). Stimola la
musicalit, proponendo melodie
associate a parole da cantare e si
caratterizza per la sua gradualit,
introducendo difficolt progressive,
mai impreviste o inattese. La grafica
accattivante: i disegni colorati e i titoli
dei brani catturano immediatamente
lattenzione e linteresse del piccolo
allievo.
20

Laspetto carente del metodo risiede


nella sua mancanza di completezza, ad
esempio il primo volume affronta solo
la posizione di do e do centrale. E un
metodo abbastanza valido, da
integrare per con pezzi estratti da
altre raccolte. Molto interessante il
terzo volume della serie, che si pone
come unantologia di brani dautore,

Il mio primo pianoforte


accostati a esercizi e studi tecnici,
molto utili per allievi che si trovano ad
affrontare il tradizionale programma di
conservatorio.
Poli il Polipo un altro metodo che
gode di buona fama. A differenza di
quelli descritti sopra, questo
complesso, adatto a ragazzi dagli ottonove anni in su. Propone da subito
laccollatura e si sofferma a lungo sulla
posizione di do centrale. Poco
graduale, introduce tonalit e scale
molto presto; per questo necessario
integrare il metodo con brani scelti da
altre raccolte, come forma di
consolidamento o integrazione di
quanto gi appreso.
Il Corso pianoforte- Lezioni (Metodo
Aaron), un testo adatto a bambini dai
dieci-undici anni e ragazzi delle scuole
medie, suggerisce brani alternati a
pagine di teoria musicale ed esercizi
scritti, arricchiti da qualche
illustrazione in bianco e nero.
Lesecuzione delle melodie risulta
facilitata e agevolata da testi da
cantare associati alla partitura, anche
se non sempre il percorso proposto
graduale, poich spesso presenta
dislivelli di difficolt (ad esempio,
improvvisi spostamenti della mano gi
da pag.14!), richiedendo pertanto di
essere completato con stralci tratti da
altri metodi.
21

Come ultimo metodo che presento c:


Corso-tutto-in-uno (Metodo Alfred):
ricco di divertenti illustrazioni, adatto
a bambini in et scolare che si
avvicinano allo studio del pianoforte. Si
caratterizza per progressivit (i nuovi
elementi sono presentati
gradualmente) e completezza (un solo
testo comprende nozioni di teoria,
brani e semplici esercizi). un metodo
innovativo, dal repertorio gratificante,
ma abbastanza elementare, quindi non
idoneo ad allievi oltre gli otto-nove
anni.
Per principianti in et adulta stato
ideato il Corso-tutto-in-uno per adulti,
dallapproccio molto graduale e
completo, contiene, oltre a brani
celebri in versione facilitata, anche
elementi di teoria ed estratti di esercizi
tecnici (es: Hanon) che permettono un
compiuto apprendimento dei concetti
basilari della musica.

Il mio primo pianoforte

Gli esercizi
quotidiani
Questo probabilmente uno degli
argomenti che da sempre
maggiormente discusso dato le due
diverse scuole di pensiero che da anni
si scontrano.
Infatti, c chi afferma che per
migliorare c bisogno di creare una
certa indipendenza delle dita
attraverso degli esercizi ripetitivi da
eseguire tutti i giorni, e c chi afferma
che non c bisogno di sforzare
larticolazione in questo modo perch
non si fa altro che andare contro
natura, e che questi esercizi sono
inutili per il miglioramento dato che
possono creare molto stress e
infortuni alle mani come la distonia
focale .
Essendoci queste due scuole di
pensiero, impossibile dare un
giudizio certo per quanto riguarda
questi esercizi. Lunica cosa che posso
fare esporre il mio giudizio in merito
a questa discussione.
Sicuramente penso che gli esercizi
ripetitivi e noiosi non siano di alcuna
utilit per lallievo, ma ritengo che
siano solo una gran perdita di tempo.

22

Se lallievo, anzich sprecare il suo


tempo suonando questi esercizi tutti i
giorni per 1 ora al giorno, dedicasse
questo tempo alle sonate di
Beethoven, probabilmente a questora
avrebbe imparato gi a memoria il
primo volume di queste!
Chi non preferisce suonare qualcosa di
bello e divertente piuttosto che
suonare dei noiosi e monotoni esercizi
per pianoforte?
Ritengo che si pu migliorare anche
solamente studiando lentamente un
pezzo di musica classica.
Gli esercizi di meccanica non sono
esercizi che ti aiutano a migliorare in
un determinato aspetto particolare.
Sono esercizi generici che aiutano a
creare unassoluta indipendenza di un
dito dallaltro. Non credo che questi
esercizi ti aiutino a suonare meglio un
gruppetto o un trillo! Le difficolt
tecniche vanno superate solo con lo
studio su quelle precise difficolt. Non
si pu pensare di superare un
passaggio di ottave complicato
suonando i primi 10 esercizi
dellHanon.
Sinceramente non capisco perch
allallievo si insegni in un primo
momento a suonare in modo rilassato,
senza tensione, lasciando andare il
peso alla sola forza di gravit, e poi in
un secondo tempo gli si viene detto

Il mio primo pianoforte


che bisogna rafforzare le dita tramite
dei movimenti forzati che non hanno
nulla a che vedere col rilassamento.
Anzich mobilitare il polso,
lavambraccio e il tronco per aiutare le
dita, questultime vengono incollate
alla tastiera facendole diventare parte
a s, completamente separate dal
resto del corpo, facendo fare dei
movimenti forzati che sono linizio
della distruzione della coordinazione!
S vero, dopo tutto questo esercizio
le dita saranno pi potenti, ogni dito
avr pi forza singolarmente ma
queste sono state staccate
dallapparato che in realt un
tuttuno! Le dita avrebbero pi forza e
pi agilit se queste cooperassero,
anzich cercare di ottenere delle dita
forti singolarmente!
Lo studio dellindipendenza utile solo
se viene condotto nellambito
dellinterdipendenza. Gli esercizi per le
dita sono utili solo se la partecipazione
di tutto il braccio viene presa in
considerazione.
Perch questi esercizi sono dannosi?
Cosa fanno per essere cos dannosi?
In pratica gli esercizi fanno praticare
questa azione: a mani separate, la
mano viene posizionata sulle 5 note Do
Re Mi Fa Sol, quindi queste 5 note
vengono suonate
23

contemporaneamente. Una volta che


tutte le dita sono gi, si parte da
sinistra verso destra, e si fa suonare un
dito per volta. Prima suona il pollice
mentre tutte le altre 4 dita rimangono
gi, poi suona lindice e le altre 4 dita
stanno gi, poi suona il medio ecc..
Lazione di sollevare un dito mentre le
altre dita stanno gi non unazione
prevista dal nostro corpo umano, e
quindi potremmo dire che contro
natura perci stressante.
La prima scuola di pensiero fa quindi
sollevare un dito per volta e poi lo fa
suonare con forza. In questo modo si
irrobustisce la mobilit e larticolazione
con conseguenti probabilit di lesioni.
La seconda scuola di pensiero invece fa
eseguire questo esercizio in un modo
leggermente differente. Vengono
abbassate tutte e 5 le dita sui tasti e
queste vengono fatte suonare poi ad
uno ad uno. Questa volta per senza
alzare troppo il dito e affondarlo nel
tasto, ma viene alzato quanto basta
per poi farlo suonare un minimo (con
una dinamica pari al piano).
In questo modo si stimola
semplicemente una parte di comando
cerebrale che i non pianisti non hanno,
senza alcuna ripercussione sulla
fisiologia dellallievo. Molto meglio no?

Il mio primo pianoforte

Come si studia un
brano
Non di rado si vedono insegnanti che
assegnano dei pezzi o esercizi da
studiare ai propri allievi senza spiegare
minimamente come studiarli a casa
(un po la stessa cosa accade a scuola).
Per studiare un pezzo di pianoforte, ci
sono delle procedure indiscutibili da
seguire. Ecco come studierebbe il
pezzo un allievo di pianoforte senza
alcuna indicazione:
1) Prende il brano e inizia a suonarlo
lentamente con entrambe le mani
(suona lentamente perch fa fatica a
leggere le note).
2) Lo suona tutto completamente
senza dividere lo studio e non si alzer
dal pianoforte finch non l'avr
suonato tutto.
3) Pian piano aumenta la velocit del
pezzo (sempre a mani unite).
4) E alla fine arriver a suonare il pezzo
interamente a mani unite con qualche
errore qua e l nel brano.
5) Una volta imparato il brano lo
suoner per 3 o 4 volte di fila finch
non ne sar "sazio".
24

Questo quello che fanno molti allievi.


Tutta questa procedura di studio
sbagliata! sbagliata perch viene
dall'intuizione e quindi dall'assenza di
metodo. Se nessuno gli spiega come
studiare, l'allievo far a modo suo, e
facendo a modo suo, sbaglier e
perder solo tempo.
Ecco invece come andrebbe eseguita
una procedura di studio corretta.
1) Dare un'occhiata in linea di massima
allo spartito (senza suonare).
2) Suddividere il pezzo in sezioni.
Quindi, studiarle una alla volta.
3) Iniziare ad affrontare lo spartito a
velocit media e a mani separate.
4) Continuare lo studio a mani
separate tenendo conto della dinamica
(portando il pezzo a velocit).
5) Insistere sui passaggi difficili senza
tralasciare imprecisioni. Bisogna
entrare nello spartito con tutti noi
stessi.
6) Solo quando ci si sente sicuri si
possono unire le mani lentamente.
7) Portare il pezzo a velocit compiuta
e non suonarlo ripetutamente una
volta imparato (ma pi di una!).

Il mio primo pianoforte


Come avrai potuto notare, i passaggi
del metodo intuitivo sono inferiori ai
passaggi del metodo scientifico. Potrai
pensare quindi che si risparmia tempo
applicando il metodo intuitivo. Invece
l'opposto. Col metodo intuitivo si
saltano dei passaggi. Cos prima o poi
bisogner tornare indietro per farli o
rifarli, perdendo ulteriore tempo
prezioso.
Utilizzando il metodo scientifico non si
pu sbagliare. I passaggi sono quelli, e,
se effettuati con precisione, non ci sar
bisogno di ripassarli.
Ricordati che non si migliora quando si
suona, ma si migliora quando si riposa
(in particolare quando si dorme).
Questo miglioramento chiamato
"miglioramento post-studio". Perci
non bisogna insistere pi di tanto su di
un certo passaggio se non riesce. Prova
domani, e vedrai che ti uscir.
Accanirsi su un passaggio per
parecchio tempo pu causare stress, e
suonare sotto stress si sa che non il
modo migliore per migliorare, anzi!

Il bello di questo metodo che 100


volte pi veloce del metodo intuitivo!
Uno studente privo di indicazioni
farebbe cos: suona il pezzo, quando
trova difficolt in una parte, si ferma e
la risuona finch non gli riesce pi o
meno bene e prosegue. E continuer
25

cos finch, a furia di suonare il pezzo


intero tante volte, quella sezione gli
riuscir bene.
Perch suonare quella sezione male
quando si pu sin da subito
"aggiustarla" per suonarla bene e fare
una decente esecuzione?

Un' altra cosa importante : mai


fermarsi quando si sbaglia. Non sto
parlando solo durante i concerti, ma
anche e soprattutto lo studio a casa!
Questo continuo fermarti, porta a
crearti insicurezze e a prendere il vizio
del "balbettare". Se capita di sbagliare,
si finisce di suonare il pezzo con dentro
l'errore. A fine esecuzione, si prende la
battuta che abbiamo sbagliato e la si
cicla. In meno di 5 minuti il problema
sar completamente risolto.

Il mio primo pianoforte

Superare le
difficolt tecniche

meccanicamente. Laddove succede


questo, non si sta pi facendo musica,
e il tuo rapporto intimo col pianoforte
va pian piano sgretolandosi, venendo
meno passione e volont.

Man mano che andrai avanti con gli


studi, le cose si faranno sempre pi
difficili e la strada sar sempre pi in
salita. Lo sar ancora di pi se non
avrai una guida che ti dir come
affrontare queste difficolt.

Ecco quello che succede quando un


allievo molla! Non trova pi piacere
nel suonare, oppure il tempo dedicato
al pianoforte di gran lunga superiore
ai risultati per cui il gioco non ne vale
la candela. Ci succede quando si
utilizzano i metodi intuitivi, perdendo
cos un sacco di tempo utile.

Perci, ancora una volta, ci vuole


metodo.
Questi metodi non li spiega quasi
nessuno. Mi viene quasi da pensare
che gli insegnanti non li conoscono, o
molto probabilmente li danno per
scontati.
Perch tra la strada semplice e quella
tortuosa bisogna scegliere quella
tortuosa? Gli allievi hanno bisogno e
vogliono quella semplice, cercando di
ottenere il massimo utile col minimo
dispendio di energia.
Eppure ancora al giorno d'oggi, c' chi
insegna che per migliorare bisogna
sudare sul pianoforte, stando dalle 6
alle 8 ore al giorno.
Sudare sul pianoforte? Il pianoforte
non come la palestra! Il pianoforte va
suonato, accarezzato e va amato. Non
deve essere visto come una macchina
da scrivere dove si battono dei tasti
26

In questo capitolo ti elencher le


maggiori difficolt che hanno gli
studenti di pianoforte, dall'amatore, al
pianista esperto, e ti dir come
risolvere questi problemi tramite il
giusto approccio al pianoforte, ovvero,
tramite il metodo adatto. Ricorda: ad
ogni problema esistono tante
soluzioni. Ma solo una quella giusta!
Il problema che 9 pianisti su 10 hanno
quello di avere una mano pi debole
dellaltra, in particolare la mano
sinistra.
Il motivo principale che la maggior
parte dei libri, a partire dal Beyer ad
arrivare allo Czerny, danno sempre pi
lavoro alla mano destra, inculcando sin
da subito allallievo che la destra suona
e la sinistra accompagna. Cos la destra
suona il tema e la sinistra accompagna

Il mio primo pianoforte


suonando note semplicissime e
accompagnamenti basilari quali:
accordi e basso albertino (do-sol-misol).

Questa concezione totalmente


sbagliata infatti lallievo si accorger
subito di questa disparit fra le mani
quando dovr iniziare a suonare
passaggi relativamente difficili con la
sinistra, come succede nelle
Invenzioni a 2 e a 3 voci di Bach.
Bach nelle sue Invenzioni ha tentato
di far suonare le mani in egual modo,
cercando di svilupparle
contemporaneamente. Per lo sforzo
di Bach reso vano se, prima di
arrivare a suonare le Invenzioni, lo
studente avr gi acquisito cattive
abitudini difficilissime da eliminare.
Prevenire meglio che curare.

Perci bene sin da subito dare lo


stesso quantitativo di lavoro a tutte e
due le mani per far s che queste
possano avere una perfetta
indipendenza luna dallaltra.
Un altro motivo del perch la mano
sinistra quasi sempre pi debole
che tutti i metodi iniziano ad
introdurre lallievo allo studio del
pianoforte con la mano destra. Cos
facendo lallievo prende subito
confidenza con la destra tralasciando
la sinistra. Dopo aver ottenuto un
buon controllo con la mano destra e
uno scarso controllo con la sinistra,
27

l'allievo inizia a studiare i pezzi a mani


unite e cos facendo, la sinistra non
raggiunger mai il livello della mano
destra (dato che nei pezzi la destra
suona quasi sempre di pi).

Perci, abbiamo due modi di operare


per far s che la mano sinistra non
diventi debole. Il primo quello di
studiare a mani separate e il secondo
quello di dare pi lavoro alla
sinistra.

1) Gli studenti che agiscono


intuitivamente (senza un metodo di
studio), vedendo uno spartito, presi
dalla foga, iniziano subito a suonarlo
a mani unite. Questo procedimento
va bene per i pezzi semplici, per i
pezzi di musica leggera, ma non pu
andare bene per Bach o Chopin. Per
suonare i pezzi di musica classica,
bisogna necessariamente studiare a
mani separate. Questo perch
questo tipo di studio ci d maggior
controllo e sicurezza sul brano, e ci
evita di creare errori di lettura che ci
porteremo sino alla fine. Inoltre lo
studio a mani separate aiuta a creare
lindipendenza delle mani
(soprattutto la sinistra).

Lo studio a mani separate davvero


fondamentale e non pu essere
trascurato. Potrai pensare

Il mio primo pianoforte


intuitivamente che suonando con
entrambe le mani, le allenerai pi
velocemente che suonando a mani
separate.
Questo un altro ragionamento
sbagliato. Infatti la tecnica si sviluppa
studiando a mani separate.
Io all'inizio suonavo solo ed
esclusivamente a mani unite, ed ora
mi ritrovo ad avere difficolt quando
la sinistra ha lavoro ben pi
importante del semplice
accompagnare. Perci voglio metterti
in guardia, trasmettendoti la mia
esperienza in modo tale da non farti
fare gli stessi errori che ho commesso
io, cercando di farti risparmiare pi
tempo possibile.
Ora mi ritrovo a dover dedicare
molto pi tempo del dovuto alla
sinistra per portarla anche solo
lontanamente vicina all'agilit che
possiedo con la destra, perch come
ho gi detto prima: Prevenire
meglio che curare!
2) Questo secondo metodo molto
buono, infatti lo sto utilizzando
tantissimo e nell'arco di una
settimana ho notato dei grandissimi
miglioramenti. Bisogna fare la
seguente operazione: durante lo
studio a mani separate, se notiamo
che la sinistra svolge meno lavoro
della destra, possiamo dare pi
lavoro alla sinistra, facendole suonare
la parte scritta per la destra. Cos si
28

pu riequilibrare la situazione fra le


mani.
Bisogna dare pi lavoro alla sinistra.
Ovviamente questo lavoro davvero
laborioso, infatti in molti riscrivono lo
spartito per la destra in chiave di
basso (rendendolo per la sinistra), e
vi aggiungono la diteggiatura
appropriata (questo lavoro viene
eseguito onde evitare di pasticciare
troppo lo spartito originale).
Tuttavia penso che anche senza
segnare la nuova diteggiatura,
possiamo suonare la parte per la
destra con la sinistra, cercando,
mentre si suona, di utilizzare la
diteggiatura migliore.
Questo lavoro del trovare la
diteggiatura migliore "al momento" ti
sar molto utile quando vorrai
provare a suonare uno spartito a
mani unite a prima vista. In questo
caso, non dovrei badare pi alla
diteggiatura, e potrai concentrarti
pienamente sulle note, aumentando
la qualit della tua lettura a prima
vista.
Altro scoglio che bisogna superare
per essere dei buoni pianisti, quello
di avere una buona indipendenza
delle mani (che come abbiamo detto
prima deve essere comunque sempre
nellambito dellinterdipendenza).
Avere delle dita indipendenti non
un vantaggio, bens un obbligo.
Infatti, arrivati ad un certo livello (3

Il mio primo pianoforte


anno) questa deve essere un
requisito indispensabile. Infatti
allincirca dal terzo anno si inizier a
studiare Bach, e, se non hai la
perfetta indipendenza delle dita,
dovrai rinunciare a suonare il 90%
della musica di Bach.
Bach infatti componeva in stile
contrappuntistico. Secondo le regole
del contrappunto, una mano rincorre
l'altra (quello che suona la destra lo
suona successivamente la sinistra).
Infatti sembra quasi lo studio a mani
separate che abbiamo visto
precedentemente (metodo numero
2). Le dita della sinistra suonano le
stesse cose della destra e non si pu
sfuggire.
Perci necessario sviluppare
l'indipendenza delle dita. Ecco la
soluzione:
Questo l'esercizio che svolgono
tutti gli studenti e tutti gli insegnanti
da sempre. Tuttavia non un metodo
intuitivo. Questo consiste nel suonare
con entrambe le mani 10 note
(solitamente Do,Re,Mi,Fa,Sol, per
mano) e tenerle premute fino alla
fine dell'esercizio. Ora a turno, ogni
dito suona ripetutamente la nota che
ha premuto per un po di volte
mentre le altre 8 rimangono gi.
Quando la destra fa suonare il pollice,
anche la sinistra fa suonare il pollice,
e cos via. Ovviamente le mani
devono andare all'unisono (anche se
suonando con i due pollici si
ottengono note differenti, per
29

esempio Sol con la sinistra e Do con


la destra).
Fare questo esercizio una volta al
giorno pu essere davvero d'aiuto
(limportante non suonare troppo
forte col dito che stiamo per premere
onde evitare lesioni).
Esiste poi un altro metodo, che
assolutamente sbagliato (ma giusto
segnalarlo), che prevede di suonare
gli esercizi di articolazione (tipo quelli
Hanon), sollevando il pi possibile il
dito dal tasto. In questo modo non ci
si esercita ma ci si infortuna! Cito una
frase di Cortot: " Certi insegnanti
esigono dai propri studenti uno sforzo
maggiore per alzare il dito che per
abbassare il tasto". Giustamente, a
che serve alzare troppo il dito? Mica
si suona sollevando le dita, bens
abbassandole! Sollevarle serve solo
per dare la giusta spinta per poter
suonare (si intende sollevare le dita
di qualche centimetro).

Alcuni studenti invece hanno il


problema di non saper controllare la
forza.
Questi sono gli studenti che non
riescono a dosare la loro forza sul
pianoforte. Ovviamente non sto
parlando di forza di polso braccio e
avambraccio, in cui si entrerebbe in
una grandissima parentesi, ma sto

Il mio primo pianoforte


parlando della forza delle dita.
Partendo dal presupposto che le dita
nascono con forza disuguale, perci
normale avere pi forza in alcune
piuttosto che in altre, non bisogna
farne una questione di stato (come
fece il vecchio Schumann con le sue
povere dita. Nellottocento andavano
molto di moda gli esercizi di
rafforzamento delle dita, soprattutto
dellanulare. Ed proprio cos che
Schumann si infortun e non pot pi
suonare).
Le dita si possono esercitare vero,
ma anche vero che tutto ha un
limite. Il mignolo, non potr mai
avere la forza del medio o addirittura
del pollice. Perci inutile che ci
sforziamo di allenarlo oltre il limite.
L'unica cosa che (purtroppo) puoi
fare controllare la forza.
Noi non suoniamo solo con le mani,
ma suoniamo anche e soprattutto col
cervello. E' dal cervello che partono i
comandi per far suonare questa nota
a questo dito, e quest'altra nota a
quest'altro dito. Perci, possiamo
dosare la forza delle dita dal cervello.
Cos potrai equiparare il livello di
forza delle dita a quello pi debole,
ottenendo un suono omogeneo.
Ci sono poi molti pianisti diplomati (e
quindi anche studenti) che hanno
grossi problemi col trillo. Il trillo
uno degli abbellimenti pi comuni e
30

pi usati. Per, per molti pianisti,


proprio una vera croce. Nonostante il
loro esercizio quotidiano, e la loro
abilit tecnica generale, hanno dei
seri problemi col trillo: non
continuativo, una nota risulta pi
forte dell'altra ed troppo lento o
troppo veloce rispetto a come
andrebbe eseguito.
Purtroppo non esistono veri e propri
esercizi che sviluppano il trillo e quasi
nessuno si mai curato di crearli.
Infatti chi ha il dono di natura crede
che non ci sia bisogno di studiare il
trillo (dato che lo sa gi eseguire alla
perfezione senza averlo mai
studiato).
Molti dicono che il trillo una dote
innata. Ma quelli che non ce l'hanno?
Devono abbandonare il piano solo
perch non riescono ad eseguire
bene il trillo? Non credo proprio.
Il trillo imperfetto pu essere
camuffato molto bene con un bel po
di studio. Per studiare i trilli intendo
suonare quei pezzi che contengono i
trilli e studiarli da parte molto
lentamente. Altri esercizi utili per lo
sviluppo dei trilli sono quegli esercizi
dove le due dita del trillo (polliceindice, indice-medio, medio-anulare,
pollice-medio, medio-mignolo),
suonano per un lungo lasso di tempo,
due note consecutive alla velocit di
sedicesimi. L'esercizio non ha lo
scopo di andare veloci, oppure
suonare forte questi trilli, ma sta
nell'andare a tempo. E' un po

Il mio primo pianoforte


l'esercizio simile alla "pera" che
utilizzano i pugili (non la colpiscono
con violenza, ma quanto basta per
falla rimbalzare e colpirla
nuovamente, ma sempre con
estremo senso del ritmo).
Infatti i trilli non vanno suonati
"forte". Vanno suonati con un
mezzopiano, e le dita non vanno
premute a fondo, ma quanto basta
per far s che il tasto suoni e ritorni
su. Meno spingiamo verso il basso il
tasto e prima ritorner su. Prima
ritorner su e pi velocemente
potremo eseguire il trillo.

31

Nella foto puoi vedere lesecuzione di un trillo


con delle note tenute.

Il mio primo pianoforte

Come utilizzare i
pedali
Altri dogmi sono i pedali. Che funzione
svolgono, a cosa servono, perch
alcuni pianoforti ne hanno due mentre
altri ne hanno tre, perch nei
pianoforti a coda i pedali hanno
funzioni differenti che nei verticali,
perch si usa di pi quello di destra
ecc. Sono molte le domande che ricevo
perch giustamente nessun insegnante
informa lallievo sullutilizzo dei pedali
prima del primo anno di studi (anche
perch risulterebbero nozioni
superflue).
Tuttavia lo studente nutre una grande
curiosit verso il proprio strumento e
non di rado capita che, se nessuno
glielo spiega, provi ad apprendere
come autodidatta e sappiamo bene
quanto sia poco producente o
addirittura controproducente
apprendere da soli in questo mestiere.
Cos pu capitare di iniziare da soli a
scoprire luso dei pedali, soprattutto
quello di destra che il pi
interessante, e cominciare ad usarlo in
maniera errata, portandosi con s
questo errore fino ad una verifica
dellinsegnante che avverr molto
tempo dopo. Nel frattempo questo
meccanismo si sar insediato
32

completamente nelle abitudini


dellallievo che dovr lavorare
duramente in futuro per eliminarle al
pi presto e inserire la giusta
procedura di esecuzione.
Alcuni insegnanti poi sono convinti che
lalunno, con laumentare della
bravura, apprenda automaticamente
ad utilizzare il pedale (quando
parliamo di pedale intendiamo sempre
quello di destra). Questo discorso non
sempre valido, ed meglio,
secondo me, mettere subito le cose
in chiaro.

I pianoforti hanno generalmente 3


pedali (alcuni ne hanno 2, ti consiglio
di scegliere possibilmente uno con
tre pedali), e ognuno di questi ha una
funzione differente. Partiamo in
ordine di importanza:
1) Pedale di destra (o del forte):
sicuramente il pedale pi utilizzato ed
il pi utile (tanto che uno dei primi
a " smollarsi "), poich ricopre un
ruolo fondamentale del pianismo
romantico e post-romantico. Infatti
non esiste Chopin senza pedale.
Questo pedale va utilizzato in
maniera sincopata. Deve essere
perci alzato ad ogni cambio di
armonia, per poi essere subito
riabbassato. Mi spiego meglio con un
esempio chiaro. Prendiamo in

Il mio primo pianoforte


considerazione 3 battute dal tempo
di 4/4. Le prime due sono composte
da tutte semiminime (note da 1/4),
mentre l' ultima composta da una
semibreve (4/4). Immaginiamoci che
quindi le note siano: Do Mi Sol Mi, Re
Sol Fa Re, Do.
Nella prima battuta (Do Mi Sol Mi),
abbiamo sicuramente un' armonia di
Do maggiore, mentre nella seconda
battuta (Re Sol Fa Re), abbiamo
invece un Sol maggiore. Ora,
presupponiamo di voler utilizzare il
pedale in queste due battute, lo
dobbiamo utilizzare con metodo. Non
dobbiamo tenere il pedale premuto
per tutta la durata di queste battute,
ma va sollevato al cambio di
armonia, ovvero quando si passa da
Do maggiore a Sol maggiore, ovvero
ancora, quando si finisce di suonare
l'ultima nota della prima battuta (Mi)
e si inizia per suonare la prima nota
della seconda battuta (Re).
Perci teoricamente il pedale
andrebbe sollevato sul Mi, e
andrebbe riabbassato sul Re. Per
non dimentichiamo che il pedale, va
s alzato al cambio di armonia, ma va
anche utilizzato in maniera
sincopata. Quindi, il pedale va
sollevato non appena si suonato il
Re della seconda battuta e sempre
33

sul Re, va riabbassato ottenendo


l'effetto della sincope.
Perci le due regole da tener sempre
bene in mente sono: sollevare il
pedale al cambiare dell'armonia, e
sollevare il pedale non appena
abbiamo suonato la prima nota della
nuova armonia (utilizzo del pedale in
maniera sincopata).
2) Pedale di centro: questo il
pedale che molti pianoforti non
hanno, infatti questo pedale viene
spesso sostituito dal pedale di
sinistra, ma, nelle poche occasioni in
cui c' la necessit di utilizzare questo
pedale, bene utilizzarlo con
precisione, senza ricorrere a mezze
misure come il pedale di destra.
Questo pedale infatti, a differenza del
pedale di destra, che prolunga la
durata di tutti i suoni, prolunga la
durata di un solo suono cos se
suoniamo Do Re Mi Fa Sol, e
abbassiamo il pedale solo sul Mi e lo
teniamo premuto fino al Sol, il Mi si
prolungher fino al Sol. Se invece,
suoniamo sempre Do Re Mi Fa Sol, e
abbassiamo il pedale di destra dal Mi
e lo teniamo premuto fino al Sol,
tutte le note che comprende
vengono prolungate, in questo caso
Mi Fa e Sol. Ecco spiegata la
differenza tra il pedale di centro e

Il mio primo pianoforte


quello di destra. Il pedale di centro ha
questa funzione solo nei pianoforti a
coda. In quelli verticali il pedale di
centro ha la funzione di sordina
spiegato qui sotto.
3) Pedale di sinistra (sordina): ,
insieme al pedale di destra, uno dei
pedali di cui l'esecutore non pu fare
a meno. Infatti questo ha
l'importante funzione di diminuire
l'intensit del suono (abbassare il
volume). Molti pianisti ignorano
l'utilizzo di questo pedale ritenendolo
una " scorciatoia " poco elegante per
suonare " piano ". Io non la vedo in
questo modo, ritengo che sia uno
strumento potentissimo se usato in
maniera intelligente. Ovviamente
quando se ne pu fare a meno
meglio suonare solo di tastiera, come
nel primo movimento della sonata "
Al chiaro di luna " di Beethoven, dove
lo stesso autore specifica " senza
sordina " intendendo di suonare
piano ma senza l'utilizzo del pedale.
Ci sono passaggi per dove l'utilizzo
di questo inevitabile. Per esempio
quando si suonano le ottave in
velocit. In questo caso davvero
difficile mantenere il suono piano
quando si sonano le ottave (il polso
pi rigido) e quando si suona in
velocit difficile tenere il suono
34

piano. Perci in questi casi consiglio


fortemente di utilizzarlo. Inoltre puoi
utilizzarlo anche per non disturbare i
vicini.
Questo pedale estremamente
differente su un pianoforte verticale
rispetto a uno orizzontale. Su quello
verticale la sordina ha solo la
funzione di diminuire l'intensit del
suono. Su quello orizzontale invece
ha un passo in pi. Il suono non solo
viene smorzato, ma viene anche
incupito. In questo modo il suono
cambia da quello normale ottenendo
l'effetto sordina ( davvero
bellissimo l'effetto della sordina su un
piano a coda, se hai la possibilit di
provare questo pedale su un coda,
fallo, non rimarrai deluso
dallatmosfera che crea!).

Il mio primo pianoforte

Come prepararsi ad
un saggio
Innanzi tutto, non tutti hanno
lopportunit di fare un concerto o un
saggio, perci, se li fai, ritieniti
fortunato. Non puoi sciupare questa
preziosa occasione, devi dare il meglio
di te stesso davanti ad un pubblico.
Come saprai (o potrai immaginare),
suonare in pubblico non come
suonare a casa, quindi, per la
preparazione dei pezzi ci vorr una
metodologia differente.
Preparare un pezzo da portare a
lezione diverso da preparare un
pezzo da portare ad un concertosaggio.
Lesecuzione in pubblico di un dato
pezzo, ne indica il completo
assorbimento e la chiusura definitiva.
Un pezzo non mai concluso finch
non viene eseguito in pubblico.
bello, dopo tanta fatica, avere una
gratificazione cos immensa: fare un
pezzo con pochissimi errori e molti
applausi.
Quando si decide un pezzo da portare
ad un saggio, solitamente se ne sceglie
uno gi studiato, se invece si parte da
zero le procedure saranno altre. Ecco
quindi come dovrai procedere:
35

La prima fase : scelta del pezzo.


Prendi un pezzo che ti calza a pennello
e cerca di tirare fuori il massimo da
questo pezzo! Miglioralo ancora e
ancora Rendilo al livello dei grandi
professionisti, nulla impossibile.
La seconda fase : ripulire le
imprecisioni. Per fare ci devi suonare
il pezzo lentamente e a mani separate.
Ci sar di sicuro qualche nota diversa o
un imprecisione ritmica che ti sar
sfuggita. Una volta trovata, correggila!
Terza fase: sezionare il brano. Questo
principio si basa sui vuoti di
memoria. Sono molti gli studenti che
conoscono a memoria un pezzo, e ad
un certo punto durante l'esecuzione si
bloccano e non sono pi capaci di
continuare. Questo perch si
applicata una procedura di studio
sbagliata. Frammentare il brano
rafforza la memoria e caso mai
durante lesecuzione ti venisse un
vuoto di memoria, anzich fermarti,
riprenderai il pezzo dalla sezione
successiva (se riprendi il pezzo dalla
sezione precedente si noter ancora di
pi il tuo errore o vuoto di memoria).

Quarta fase: suonare a pezzi. Suona


raramente il pezzo per intero dallinizio
alla fine, piuttosto suona parti del
brano in ordine sparso, studialo,
scoprilo, suonalo al contrario, dalla

Il mio primo pianoforte


fine allinizio, fai suonare alla sinistra la
parte per la destra, suona linizio, poi
passa subito alla fine ed infine il centro
ecc. Insomma, gioca con il pezzo.

Settima fase: se un pezzo lo conosci a


memoria, portati comunque dietro con
te lo spartito. I vuoti di memoria
capitano anche prima che suoni!

Quinta fase: eliminare le cattive


abitudini. Quando si suona un pezzo
troppo spesso, accade che alcuni
movimenti, che noi consideriamo
scontati, vengono a modificarsi. Cos
facendo, potremmo trovare delle
difficolt a fare quel passaggio veloce
che prima ci risultava semplice. Il
movimento non pi quello di prima,
riprenditelo! Prendi da parte le
battute del movimento sbagliato e
cicla. Ripeti a mani separate sempre
quelle 3-4 note che non ti riescono,
sempre di continuo fino allo
sfinimento! Continua cos per 2 giorni.
Al terzo andr meglio ma se lascerai la
presa, esso si ripresenter. Inquadra
bene questo passaggio prima di
lasciarlo andare. Per evitare tutto
questo, prima di finire la seduta di
studio, suona il pezzo a mani separate.
Potr sembrare superficiale ma ti
risparmier tanto tempo per le
correzioni. Come si dice, prevenire
meglio che curare!

Otto: buona fortuna per il saggio!

Sesta fase: videoregistrarsi. Questa


la prova del 9. Se registrandoti
suonerai bene, allora al concerto farai
un figurone. Se suonerai male,
probabilmente anche al concerto avrai
gli stessi problemi emotivi.
36

A questo link puoi trovare un video che


completa quanto descritto nelle righe
precedenti:
http://www.youtube.com/watch?v=6i
hOlyjg7ZE.

Il mio primo pianoforte

I compiti di musica

Se vai a lezioni private di pianoforte, il


tuo insegnante ti assegner ogni
settimana dei compiti. Come vanno
svolti? Che importanza hanno? Posso
permettermi di saltarli? Ecco, queste
sono le domande che saltano in mente
di molti studenti.
Cercher di rispondere a queste
domande nella maniera pi chiara e
sintetica possibile.
In genere la regola da seguire : ci
che dice l'insegnante sacrosanta
verit. Con questa frase, intendo
affermare che la maggior parte degli
insegnanti di pianoforte sa quello che
fa e sa fino a dove pu spingere l'
acceleratore col proprio allievo,
perci se ti ritrovi puntualmente pieno
di compiti non scoraggiarti.
37

Tuttavia, c' anche, chi intende dare


poco lavoro da fare a casa ai propri
allievi (come me), poich pensa che
meglio dare poco lavoro affinch sia
svolto bene, piuttosto che dare tanto
lavoro e non essere svolto
completamente. Molto spesso accade
che molti studenti rimangono cos
impressionati dalle numerose righe di
compito sul quaderno, che rifiutano
anche di aprirlo. Invece tutt'altra
cosa aprire il quaderno e trovare
solamente due righe di compito. In
questo modo, possiamo starne certi
che l'allievo eseguir i compiti, poich
sono alla sua portata.
Indipendentemente dal numero di
compiti assegnati, bene fare gli
esercizi quotidianamente. Il segreto
per riuscire in qualsiasi cosa sempre
la costanza. E anche questa volta un
elemento fondamentale. Non serve a
niente studiare 3 ore di fila un giorno e
fare un digiuno di musica l'indomani. Il
giorno dopo ancora, si avr
dimenticato quasi tutto quello
imparato il primo giorno.
Alla fin fine, per svolgere i compiti
assegnati, ci si impiega bene o male 1
ora al giorno. Se si vogliono svolgere
con particolare cura, ci si impiega dalle
2 alle 3 ore.
Mentre il minimo indispensabile a
portare poi a unesecuzione

Il mio primo pianoforte


superficiale di questi esercizi
mezzora di studio quotidiano.

lezione, poich ha avuto 14 giorni a


disposizione per prepararsi.

Solitamente i compiti, sono suddivisi in


due parti: la parte teorica e la parte
pratica. Certamente sempre pi
divertente la parte pratica. Ahim, la
teoria tanto importante quanto la
pratica, e merita la stessa attenzione.

I compiti, quindi, vanno fatti con


regolarit, se possibile, senza saltare
nemmeno un giorno, in questo modo,
si adotta un ritmo costante, nel quale
le informazioni vengono assorbite e
mantenute con regolarit.

Per quanto riguarda tutto ci che


facciamo al di fuori dei compiti
assegnati dal nostro maestro, bene
che questi non superino l'oretta al
giorno. Come dice il proverbio: prima il
dovere e poi il piacere. meglio quindi
dare sempre precedenza prima ai
compiti e poi a suonare tutto il resto.

Studia quindi con regolarit, e se i


compiti che ti si sono stati assegnati
sono troppi, parla apertamente col tuo
insegnante senza aver timore, non ti
manger di certo. un peccato
cambiare insegnante e distruggere
quel feeling creatosi solo perch
quest'ultimo non ha capito quanto
lavoro darti a casa.

La cadenza delle lezioni


Le lezioni solitamente vengono svolte
con cadenza settimanale. Tuttavia, ci
sono anche lezioni che vengono svolte
una volta ogni due settimane. Queste
lezioni, molto utili per gli studenti di
livello avanzato, sono in grado di
rendere pi di una lezione a settimana.
L'allievo ha bisogno ormai di poche
dritte da parte del maestro ed
sempre pi autonomo. In questo modo
ha modo di gestire al meglio il tempo
e, se ci sono alcuni giorni in cui non
pu studiare, non arriver mai
insufficientemente preparato a
38

Se invece ritieni che i compiti assegnati


siano pochi, fanne di pi, il tuo
insegnante non ne rimarr mai deluso,
anzi! In questo modo farai capire che
hai voglia di fare e che hai passione.
Stai sicuro che se continuerai a fare
cos per 2 o 3 lezioni, sar il maestro
stesso ad assegnarti pi compiti per
cercare di arrivare pi in fretta ai
risultati.

Proponi
Non aver paura mai di proporre degli
esercizi, dei pezzi o qualsiasi altra cosa
al tuo insegnante. giusto che ci sia
anche una tua collaborazione in tutto

Il mio primo pianoforte


ci, cos se desideri fortemente
studiare un pezzo, chiedilo senza
timore.
Ci sono molti insegnanti austeri che
seguono un determinato percorso di
studio, e questo dovr essere
severamente rispettato.
Ritengo personalmente che la strada
pi efficace da seguire sia quella di
entrare in una certa confidenza con
l'allievo, mettendolo sempre a proprio
agio e utilizzando un metodo molto
elastico. giusto adattare le lezioni
all'allievo e non il contrario.

Chiedi
Non aver mai paura di chiedere al tuo
insegnante. Viene pagato per quello!
Togliti curiosit di ogni tipo e
soprattutto, se non sei convinto di
qualche cosa, chiedi anche il perch
utile farla!
Molte volte gli insegnanti assegnano
dei compiti senza spiegare
minimamente l'utilit e lo scopo di
questi, sia perch si dimenticano e lo
danno per scontato, sia perch non lo
sanno neanche loro (lo fanno perch
cos stato fatto anche a loro). Tu
chiedi, un tuo diritto.

39

Discuti
Discuti col tuo insegnante dei metodi
di studio da te utilizzati, chiedendogli
se vanno bene e quanto bisogna
studiare quel determinato esercizio
che ti ha assegnato. Talvolta, avendo
una quantit precisa di ore di studio,
pi facile che queste vengano
rispettate, poich abbiamo un
obbiettivo da raggiungere.

Conclusione
Svolgi sempre i compiti che ti sono
stati assegnati, con regolarit e
passione. Vedrai che avrai una
soddisfazione personale immensa, e
andrai a lezione con la " coscienza
pulita " poich hai studiato, e se
qualcosa non va, non c' problema, lo
si affronta a lezione, ma l' importante
averci provato a casa..!

Il mio primo pianoforte

Libri per adulti


Ovviamente non ci sono solo i libri per
bambini. Ci sono anche i libri per la
giovent e per gli adulti.
Anche qui troviamo una valanga di
metodi vari, vecchi, innovativi, classici,
validi e inutili.
Quasi tutti gli insegnanti, per, da anni
ormai adottano, per gli studenti dai 1213 anni in su, un libro che ha fatto la
storia del pianismo mondiale. Sto
parlando del Beyer.
Questo libro senzaltro il miglior
metodo che esiste per dare un buon
livello preparatorio allallievo, che
questo sia giovane o che questo sia
adulto. Questo metodo veramente
ben fatto e contiene oltre 100 esercizi
progressivi.
Questi esercizi introducono a poco a
poco piccole novit che pian piano
lallievo dovr assimilare con laiuto
del maestro. Infatti quasi
impensabile riuscire a portare avanti il
Beyer senza un maestro che spieghi le
finezze e i dettagli del libro.
Certo, allinizio del libro c un breve
riassunto degli elementi di teoria
principale (le note sul pentagramma e
sul pianoforte, i valori delle note, i
principali tempi, le alterazioni sul
40

pentagramma e sullo strumento, e un


discorso molto rapido e senza
spiegazione sulle tonalit), ma non
credo che questo basti per saper
superare tutte le difficolt che si
incontrano lungo il cammino di questo
libro.
Allinizio di ogni esercizio segnalata la
posizione della mano, in modo tale da
sapere che note si suoneranno, con
quali mani ma soprattutto dove.
Gli esercizi Beyer non sono esercizi
noiosi, anzi gi dal numero 21 in poi si
incominciano a vedere esercizi molto
interessanti che sono dei classici pezzi
che molti allievi portano ai saggi.
Dal 70 fino alla fine i brani sono tutti
dei piccoli capolavori!
Ti starai chiedendo probabilmente
cosa ha questo libro di cos tanto
speciale. Bene, eccoti la risposta.
sintetico, pratico e molto semplice.
poco intuitivo, per con laiuto del
maestro diventa davvero facile
affrontarlo. Inoltre allinterno di
questo libro ci sono degli esercizi a 4
mani. Ci vuol dire che in questi brani
suoneranno contemporaneamente
maestro e allievo, ottenendo melodie
pi interessanti oltre che fortificare il
rapporto tra linsegnante e lallievo
tramite la collaborazione.

Il mio primo pianoforte


Questo libro solitamente viene
studiato tutto nellarco del primo
anno, anche se pu essere protratto
con estrema tranquillit anche per un
anno e mezzo.
Una volta per che hai finito questo
libro, non lo devi abbandonare.
Continua a suonare gli esercizi che ti
hanno maggiormente colpito e suona
gli esercizi proposti nellappendice.
Questi sono esercizi giornalieri che
dovresti suonare per sviluppare
larticolazione. Ovviamente non c
bisogno di farli tutti ogni giorno.
Suddividi questi esercizi in gruppi in
modo tale di riuscire a farli tutti in pi
giorni.
Ritorna poi in seguito sugli esercizi che
ti hanno creato problemi e noterai di
come la tua maturit pianistica ti
renda ora le cose molto pi semplici.
Ma non finita ancora. Ora ricomincia
questo libro suonando la parte
dedicata al maestro. Infatti ora puoi
suonare queste parti senza troppe
difficolt. In particolare, se ti vuoi
davvero divertire, suona lesercizio 42
e il 44 che sono veramente molto belli.
Lunico problema in cui puoi incappare
suonando questi esercizi del maestro
che non hanno la diteggiatura. Quindi,
prima di studiarli fatti mettere la
diteggiatura corretta dal tuo maestro
41

onde evitare poi di imparare questi


esercizi nel modo sbagliato.
Ci sono po, altri libri didattici ma,
secondo il mio modesto parere, sono
secondi al Beyer.
Per esempio c il metodo Il mio
pianoforte di Luigi Bertozzi che
adatto per le scuole pubbliche e
private. Tuttavia penso che questo
libro tenda ad andare troppo veloce.
Infatti sin dal primo esercizio la mano
destra si ritrova a dover suonare
semiminime e minime nella stessa
battuta in un tempo di 4/4. Per il
principiante credo che sia un po ostico
come esercizio. Tuttavia un buon
metodo ma che richiede prima una
certa preparazione sia pratica che
teorica allallievo.

Il mio primo pianoforte

Contare mentre si
suona
Uno dei metodi migliori che devi
abituarti ad utilizzare sin da subito, e
che dovrai utilizzare per un po di
tempo, quello di contare ad alta voce
mentre suoni. In seguito poi imparerai
a contare a mente e solo in un terzo
momento potrai omettere di contare
definitivamente.
Perch contare cos importante?
Perch tramite questo possiamo
renderci bene conto del tempo che
passa e riuscire a dare un giusto
rapporto di valore per ogni nota
musicale.
Contare aiuta ad avere una percezione
del tempo che il principiante
difficilmente riuscirebbe ad avere
senza farlo.
Ovviamente quando si conta bisogna
avere ritmo e bisogna cercare di
rispettarlo senza accelerare n
decelerare troppo. Chi non esegue
loperazione del contare si porter
nel tempo i problemi dovuti a questa
mancanza che quasi sempre risiedono
in problemi riguardante i valori delle
figure musicali.
Ma che cosa significa contare mentre
si suona? Significa scandire il tempo in
42

modo tale da poter incastonare in ogni


movimento le note che bisogna
inserirci.
Mostro ora qualche esempio pratico:

Abbiamo una battuta dal tempo di 2/4.


Nel primo movimento abbiamo un Do
da 1/4, nel secondo movimento
abbiamo un Re da 1/4.
Quindi la battuta da 2/4 divisa in due
movimenti: il primo e il secondo. Ogni
movimento o tempo comprende 1/4.
Nel primo tempo abbiamo un Do che
dura un quarto, nel secondo un Re che
dura un altro quarto.
Come bisogna contare in questo caso?
I numeri progressivi sono dati
dallindicazione di tempo. Per
esempio se vi 2/4 come nellesempio
bisogna contare fino a 2, se si in 3/4
bisogna contare fino a 3, se si in 4/4
bisogno contare fino a 4 ecc..
Ok, abbiamo capito che dobbiamo
contare da 1 fino al numero indicato
dal numeratore della frazione, ma in
che modo bisogna dire questi numeri?

Il mio primo pianoforte


Ogni numero deve essere scandito in 2
parti, ognuna di queste parti contiene
una quantit di tempo pari allottavo
(una croma).
Se ogni numero equivale allunit di
tempo (quindi ad 1/4), mezzo numero
equivale ad 1/8. Cos abbiamo il
numero uno del primo movimento, e il
numero due nel secondo.
Solo che questi numeri abbiamo detto
che vanno suddivisi in 2 parti. Cos,
anzich dire Uno, si dir U no,
scandendo bene, come se fosse una
suddivisione in sillabe.
In questo modo il numero da 1/4 (uno)
stato diviso in due parti e quindi due
ottavi (u-no).
Ovviamente il numero Due verr
scandito in Du e .
Perch cos importante dividere il
numero in 2 parti? Perch quando
incomincerai a suonare le note pi
veloci, diventer davvero difficile
gestire il tempo. Inoltre si ha molto pi
controllo suddividendo il tempo in pi
parti piuttosto che in poche. Pi il
tempo viene scandito e pi si hanno
dei punti di riferimento . Pi si hanno
dei battiti frequenti e pi facile
orientarsi allinterno del tempo.
Per una maggiore comprensione ti
lascio a questo video che contiene un
43

esempio di battuta da 4/4 suonata


contando:
http://www.youtube.com/watch?v=Uj
hKM8rhyUg

Spero che ora sia tutto chiaro e spero


che tu abbia capito lutilit che ha il
contare e come questa influisce
positivamente nello sviluppo ritmico
dellallievo. Molti insegnanti
impongono tale procedura (corretta) ai
propri allievi, ma non spiegano
limportanza di queste. Cos, non
riescono ad acquisire credibilit da
parte dellallievo che si ritrova davanti
a dei dogmi musicali, e non capendo il
perch di simili azioni, preferiscono
non farle, ritenendole superflue e poco
importanti.

Il mio primo pianoforte

Altri libri di
supporto
Durante il cammino avrai bisogno di
molti libri che ti aiuteranno a crescere.
Come gi detto nelle pagine
precedenti, questi libri non servono a
niente senza un insegnante che spieghi
il modo migliore per studiarli, che ti
corregga lesecuzione e le sviste e che
ti metta sulla retta via.
Vediamo quindi quali sono i primi libri
di cui avrai bisogno:
Sicuramente avrai bisogno di un buon
libro di teoria musicale, per darti le
giuste basi oltre che alle spiegazioni
del tuo insegnante. Anche qui ce ne
sono moltissimi di libri ma io
personalmente preferisco: Teoria
Musicale di Luigi Rossi
(http://www.spartiti.biz/jazz/descri_ja
zz.asp?Ref=106421). un libro, chiaro,
semplice e conciso con definizioni
chiare e esempi esaustivi.
Per quanto riguardo il solfeggio ti
consiglio il Pozzoli - solfeggi parlati e
cantati oppure i Solfeggi parlati
edizione Berben. Un metodo invece
pi semplice per il solfeggio quello di
Fermo Barbieri - Solfeggi parlati e
cantati. C anche un altro libro molto
usato per il solfeggio ma che non
44

condivido per nulla. Si tratta del


Metodo Bona, un metodo di solfeggio
del 1870 ma che fino ad ora sempre
in continuo aggiornamento. Perch
non mi piace? Perch riassume la
teoria nelle prime pagine ma molto
superficialmente (faceva prima a non
farlo secondo me), perch gli esercizi
di solfeggio sono troppo intuibili e
sono poco progressivi. Solo nelle
ultime pagine viene introdotta la
chiave di basso e due pagine dopo ci
sono gi esercizi complicati con
sedicesimi e sincopi strane.
Riporto qui di seguito il pensiero di
Marco Lenzi dal Blog Rifiutando il
metodo Bona : Che dire? Una nota di
merito va senzaltro attribuita al
prezzo contenuto (6,50 euro). Quanto
invece al rigore nella definizione dei
concetti e alla perspicuit degli esempi
riportati si possono fare alcune riserve:
perch, ad esempio, continuare a
definire la musica arte dei suoni (pag.
2), oltretutto identificando questi con
le note musicali, dopo pi di un secolo
di ricerche sulla rumoristica e
sullelettronica? Perch ribattezzare
tagli in collo i tagli addizionali in gola
(pag. 3), o cediglie le codette (pag.
10), o ancora spezzabattute le
stanghette (pag. 16)? Perch
affermare che le pause servono per
dare maggiore variet ed espressivit
a un brano musicale (pag. 11), quando

Il mio primo pianoforte


ne costituiscono unimportante
funzione strutturale? Perch
continuare a confondere due concetti
cos diversi come ritmo e metro,
allorch si definisce il primo la
regolare successione di insiemi di note
(battute [sic]) di ugual valore (pag.
16) e cio attraverso il significato del
secondo? Perch scrivere la parola
autore con la maiuscola (pag. 78),
ancora oggi? Perch parlare di
abbellimenti attualmente pi utilizzati
(ibid.) quando nessuno ne fa
praticamente pi uso da tre secoli
(almeno secondo quel sistema di segni
mutuato dalla musica barocca)? E
ancora, perch definire la tonalit
lorganizzazione della musica attorno
ad una determinata nota (pag. 136)
oh Dio, nooo quando ormai
universalmente accettato che il
concetto di tonalit un concetto
storico-culturale (e dunque legato
allatteggiamento, al modo di sentire
di unepoca) e non un concetto fisicomatematico? E cos via.
Insomma, come si vede, progressi non
che ne siano stati fatti molti dal 1870
quanto ad apertura mentale e a
capacit di parlare alle nuove
generazioni di aspiranti musicisti
partendo dal loro linguaggio, dal loro
vissuto e dal loro milieu culturale, cosa
dalla quale nessun buon insegnante
dovrebbe mai prescindere, una volta
45

compreso che lapprezzamento del


passato sempre direttamente
proporzionale al suo legame col
presente Ma, evidentemente, i
pregiudizi legati alla presunta
superiorit della musica classica sulla
moderna (e quando dico moderna non
mi riferisco a Debussy o a Schnberg,
per quanto potrei tranquillamente
farlo) sono ancora tardi a morire. E
non che lennesima, estenuante ma
questa volta almeno spero! definitiva
querelle da dirimere.
(http://marcolenzi.wordpress.com/20
09/01/05/il-nuovo-metodo-bona/).
Passiamo ora ad esaminare alcuni libri
di pianoforte per supportare il nostro
caro Beyer.
Il libro forse maggiormente utilizzato
il Cesi-Marciano. Questo libro una
raccolta di brani musicali scritti dai
grandi classici del passato: Mozart,
Beethoven, Clementi e tanti altri.
Perch utile affiancare il Beyer con
altri libri, e in questo caso col CesiMarciano? utile perch questo, a
differenza del Beyer, che contiene
esercizi, contiene brani musicali. Lo
studente inizia cos a prendere
confidenza con dei pezzi per
pianoforte e non con degli esercizi. I
brani sono belli e alcuni anche famosi,
quindi sar veramente divertente e
stmolante eseguirli. Inoltre, la

Il mio primo pianoforte


soddisfazione di suonare un pezzo di
Mozart al primo anno non ha prezzo.
I volumi di Cesi-Marciano sono
numerosi, ovviamente questi sono
progressivi e li porterai con te per
tutto il tuo cammino per diventare
pianista. Non capisco per perch
alcuni pezzi che mettono nel terzo
volume sono pi facili di alcuni del
secondo volume, oppure perch
mettono alcune sonatine di Clementi
nel quinto volume dove ci sono anche
alcuni pezzi di Haydn molto difficili.
Tuttavia rimane un gran supporto per
lo studente che pu iniziare ad
utilizzare il primo volume gi intorno
allesercizio 70 del Beyer (o anche
prima).
Un altro metodo per pianoforte
parecchio utilizzato LAntologia
Pianistica - G. Piccioli
Questo metodo un minestrone di
parecchi libri: Czerny, Beyer, CesiMarciano, Bertini, Longo e Kunz. Perci
se decidi di acquistare questo libro
sicuramente non avrai bisogno dei
metodi sopra elencati, anche perch
sarebbe solo uno spreco di denaro.
Il libro diviso in 3 sezioni a difficolt
progressiva, e ogni sezione contiene:
Esercizi tecnici, studi e pezzi.
Gli esercizi sono validi ma capita
spesso di averli gi studiati su altri libri.
46

Alcuni pezzi, come quelli di Longo,


sono davvero belli, il che invoglia lo
studente ad affrontare lo studio del
pezzo con seriet.
Tuttavia penso che il trattato sia un po
confusionale perch ha voluto
riassumere quello che non si pu
riassumere. Penso che un libro di
pianoforte, per essere un buon libro,
deve essere dedicato o a soli studi, o a
soli brani o a soli esercizi. Non si pu
cercare di riassumere pi materie.
un po come il Bona che ha cercato di
riassumere Teoria e solfeggio in un
unico volume, assurdo!
L'antologia pianistica buona per lo
studio del pianoforte ai ragazzini , che,
dopo essersi annoiati sugli esercizi,
voltano pagina e suonano i brani!

Il mio primo pianoforte

Linterpretazione
Qui si entra in un mare infinito di
informazioni, ma per non essere
troppo noioso e vago, ti spiegher in
particolare i problemi legati al tocco.
Molti studenti trovano dei segni
d'espressione come "cantabile"
oppure "rubato" su uno spartito e non
sanno con quale tipo di tocco
affrontare questi passaggi.
Tecnicamente il pianoforte non pu
creare molti suoni differenti. Per
esempio un Do, pu essere suonato
pianissimo, piano, mezzoforte, forte e
fortissimo.

Perci dobbiamo cercare di far


rientrare queste indicazioni in una di
queste cinque possibilit di suono.
Probabilmente un cantabile sar
eseguito con un suono "piano".
Parlare in questi termini per non mi
piace molto. Bisogna uscire dal
materialismo per riuscire a riprodurre
un cantabile. Il pianoforte non pu
suonare solo piano o forte, ma ha una
47

marea di sfaccettature del suono che


possono essere create in tantissimi
modi differenti che dipendono da
come abbiamo usato la caduta, da
come abbiamo accarezzato il tasto, di
quanto velocemente l'abbiamo
premuto, con quale ritardo l'abbiamo
premuto, col quale rigidezza, con quale
dolcezza, con quale angolazione, con
quale rilassamento, con quale forza e
con quale amore.
Tutti questi altri fattori umani, aiutano
l'esecutore a rendere il suono diverso.
Un "adagio cantabile" suonato con
passione e sentimento, diverso da un
"adagio cantabile" suonato
freddamente guardando la
diteggiatura dello spartito. Ecco cosa
intendo con la materialit
dell'esecuzione.
Esistono molte potenzialit astratte
che non tutti purtroppo riescono ad
usare.
Ora elencher come effettuare la
maggior parte dei suoni richiesti nelle
composizioni classiche:
1) Suonare "brillante": molto spesso
questa indicazione la leggiamo in
Chopin. "Brillante" vuol dire che il
suono deve brillare senza risultare
metallico attenzione! Per eseguire il
suono brillante bisogna toccare il tasto
con rapidit ma non con rigidit.

Il mio primo pianoforte


2) Suonare "cantabile": suonare
cantabile stato sempre un problema,
dato che una volta premuta una nota,
questa non pu cambiare di intensit.
Perci, non essendo il nostro
strumento capace di tale possibilit, la
musica stata adattata a lui,
rendendola con pi suoni, pi dolce,
pi calda e pi vellutata. Per eseguire
questo tipo di suono bisogna toccare la
tastiera senza paura (molti suonano
troppo piano per paura di suonar forte
ma cos facendo non fanno "cantare il
pianoforte"), cercando di dosare la
propria forza alla melodia, facendo
assomigliare le note ad un "canto".
3) Suonare "metallico": il suono
metallico da non confondere col
suono brillante. Infatti a differenza di
quello brillante, il suono metallico si
ottiene abbassando il tasto con
estrema violenza (quasi sempre
accanto all'espressione "metallico"
troverai un indicazione di
"fortissimo").
Finora per interpretazione abbiamo
inteso gli aspetti tecnici che alcuni
brani richiedono, ma ora esaminiamo
linterpretazione da un punto di vista
stilistico.
Abbiamo due principali tipi di
interpreti al pianoforte: quelli che al
pianoforte danno lanima, agitandosi
come dei dannati e quelli che invece
48

eseguono in tutta tranquillit ed


eleganza.
Io ammiro molto questi ultimi perch
sono proprio lopposto di me. Io Non
riesco assolutamente a suonare un
brano senza muovermi. Certo non
sono il caso di quello che si alza in
piedi mentre suona oppure fa gesti
strani solo per attirare lattenzione del
pubblico, ma sono comunque uno
molto emotivo e inevitabilmente mi
lascio trasportare facilmente.
Invece i secondi li ammiro perch,
nonostante stiano ardendo di passione
allinterno, allesterno non lo danno
minimamente a vedere e rimangono
continuamente impassibili, mostrando
solamente qualche accenno di
godimento alzando solo un attimo il
sopracciglio. Leleganza la prima
cosa che deve avere un pianista
insieme alla professionalit. Bisogna
avere rispetto per la musica e tanta
umilt, ed proprio questo che ci deve
far capire che nelle esecuzioni noi
dobbiamo essere noi stessi senza
dover dimostrare niente a nessuno.
C chi sostiene che lesecuzione live
debba necessariamente essere
spettacolare, riempita di gesti e mosse
strane, per attrarre lo spettatore. Se
cos fosse, tanto vale ascoltare una
registrazione su CD.

Il mio primo pianoforte

Come mantenere il
pianoforte
Questo paragrafo tratto da un
articolo che scrissi tempo fa sul mio
Blog
(http://www.pianosolo.it/2010/01/18/
come-mantenere-il-pianoforte/).
Penso che siano nozioni necessarie che
chiunque debba possedere, ecco
perch ho deciso di riportarle anche in
questo libro.
Molte persone si prodigano per
acquistare un buon pianoforte, e una
volta acquistato pensano di poter stare
tranquilli per un po. Invece proprio
qui che inizia il divertimento. Il
pianoforte, per essere tenuto
correttamente, esige alcune attenzioni
che noi gli dobbiamo dare per far s
che questo rimanga in un perfetto
stato e che si conservi pi a lungo
possibile. In questo campo c molta
ignoranza perch queste notizie sono
molto scarse e difficili da reperire,
perci, ora ti parler di tutte le
operazioni che dovrai fare per
conservare al meglio il tuo pianoforte
(prima dellacquisto del pianoforte,
bisogna verificare che tu abbia questi
requisiti):
Trasporto

49

Il trasporto una delle fasi pi


delicate, infatti il pianoforte dovr
resistere agli urti causati dal
dissestamento del manto stradale e
non solo. Il pianoforte dovr essere
caricato e scaricato in un certo modo,
perci meglio far fare queste
operazioni agli esperti piuttosto che
provare a farle noi con qualche amico
che ci aiuta. Spesso capita che qualche
nostro amico possiede un furgoncino
della sua ditta o qualche pick-up e che
si metta a nostra disposizione per
trasportare il pianoforte
gratuitamenteRifiutate! Meglio
spendere 300 e far fare queste
operazioni agli esperti, piuttosto che
provare il fai da te che potrebbe
creare danni allo strumento molto
maggiori rispetto ai 300 euro.

Posizionamento in casa
Prima di acquistare il pianoforte,
bisogna gi sapere dove posizionarlo.

Il mio primo pianoforte


Infatti questa una delle scelte pi
importanti. Se si acquista un
pianoforte a coda, allora lideale
sarebbe dedicargli unintera stanza
(molto ampia), in modo tale che il
suono possa propagarsi alla perfezione
anche con il coperchio aperto.
Se invece si parla di un pianoforte
verticale (come per la maggior parte di
noi), questo sar messo a muro. Ma
non ad un muro qualsiasi, bens ad un
muro interno.
La posizione migliore quindi mettere
il pianoforte a una parete interna,
lontano da fonti di calore (ampie
vetrate che destate riempiono la
stanza di luce solare, caloriferi, camino
e condizionatori). Il sole deteriora
questo strumento.

La Temperatura
Verifica quindi che il muro in cui vorrai
posizionare il tuo pianoforte sia un
muro che non confini con lesterno.
Infatti, posizionare il pianoforte su uno
di questi muri altamente
sconsigliato, perch dinverno, il
pianoforte subirebbe grandi sbalzi di
temperatura perch
contemporaneamente a contatto con
linterno (20-21 gradi con il
riscaldamento) e con lesterno (un paio
di gradi sopra lo zero).
50

Perci, quello che a pi di ogni altra


cosa bisogna stare attenti sono gli
sbalzi di temperatura. Infatti, un
pianoforte si conserva
paradossalmente meglio in una
cantina al freddo, piuttosto che in un
bel soggiorno con continui sbalzi di
temperatura.
Tenere la temperatura interna non al
di sotto dei 18 e non al di sopra dei
22.

LAcustica
Forse una delle questioni pi
importanti. Avere una buona intensit
del suono dello strumento un nostro
diritto, per non sempre possibile.
Infatti molti di noi si trattengono dal
suonare forte perch, abitando in
un condominio, temono di disturbare
gli altri. Infatti vedo sempre pi casi di
passaggio dal pianoforte acustico a
quello digitalema una pazzia! Non
si pu passare dallacustico al digitale,
come privarsi di una Station wagon
per andare in una Smart! Per carit, i
digitali sono ricchi di qualit, per il
suono vero, negli acustici.
Molti perci fanno questo passaggio
perch non sanno che la tecnologia si
evolve. Perci non sanno che hanno
inventato i silenziatori. Questi ultimi
sono dei dispositivi elettronici

Il mio primo pianoforte


adattabili a tutti i pianoforti acustici, e
tramite una semplice installazione da
parte di un tecnico competente, voi
potrete suonare tranquillamente il
vostro pianoforte acustico a tutto
volume grazie allausilio delle cuffie
(suonare in cuffia una magnifica
sensazione, il suono completamente
tuo, davvero unesperienza da
provare).
Per avere buon suono da parte di un
verticale, questo non dovr essere
attaccato al muro, ma va tenuto ad
una distanza dalla parete di circa 20-25
cm.

Accordatura
Il pianoforte va accordato
periodicamente. Solitamente si
consiglia di accordarlo 4 volte il primo
anno, e 2 volte allanno per gli anni
successivi. Puoi vedere quindi che in
questo modo si verranno a spendere
un bel po di soldi, perci molti
preferiscono spendere 120 euro per
lacquisto di un manuale del riparatore
e ammortizzare nel giro di un anno la
spesa effettuata.
Tuttavia questa scelta non la condivido
perch il pianoforte delicato, ed
meglio non fare niente piuttosto che
fare male. Infatti si potrebbe
danneggiare qualche corda o qualche
martelletto, cos, dopo aver speso 120
51

euro per il libro, dovremmo spendere


anche altri 500 euro per la riparazione.
Perci il mio consiglio quello di
prendere un tecnico di fiducia, e
chiamarlo ogni qualvolta si ha bisogno.
Attenzione per che la scelta di questi
molto difficile. Ce ne sono pochi, e
molti di questi sono molto
presuntuosi. Non hanno un briciolo di
umilt e fanno il loro lavoro in maniera
molto ma molto superficiale
(probabilmente perch questo non
mai stato il loro vero lavoro, ma
stanno solamente portando avanti una
tradizione di famiglia). Mi ricordo un
episodio letto dal libro Piano Notes
che mi ha colpito molto. Il grande
pianista Rosen aveva il pianoforte che
dava problemi di ribattuti indesiderati.
Cos espose il problema ad un
accordatore che non sapeva come
risolverlo e gli disse: Guardi, quando
premo io il tasto suona una sola volta.
Vuol dire che lei mette le mani in
modo sbagliato!
Un tecnico non pu permettersi
minimamente di parlare ad un
pianista, tra laltro del calibro di
Charles Rosen di come va suonato il
pianoforte!
Perci, cambia anche 2 o 3 accordatori
e verifica quale sia il migliore e con
quale ti sei trovati meglio. Oppure
chiedi consiglio al tuo maestro e
perch no, utilizza il suo stesso
accordatore!

Il mio primo pianoforte

Il Metronomo
Esiste poi uno strumento, non
musicale, utilizzato dai tutti i musicisti
(indipendentemente dal fatto che
questi siano pianisti o altro). Questo
strumento denominato metronomo.
A che cosa serve e qual la funzione di
tale strumento?

Se non hai mai visto un metronomo,


devi sapere che ha pi o meno queste
sembianze:

Il metronomo uno strumento che


pu essere meccanico o elettronico ed
ha la funzione di determinare la
velocit di un determinato brano
musicale e di scandirne il tempo.
Senza metronomo noi non avremmo
mai potuto sapere a che velocit
andrebbe eseguita la quinta sinfonia di
Beethoven oppure la marcia turca di
Mozart!
Questo perch la durata delle note
differente da persona a persona, e
quindi i valori di queste, sono molto
soggettivi. Per esempio una semibreve
per me vale 4 secondi mentre per te
pu valerne 12.
Ecco perch si sentita lesigenza di
creare uno strumento in grado di
mettere daccordo tutti quanti, uno
strumento che riuscisse a calibrare
ogni singolo valore in base a dei
determinati parametri.

52

Questo in figura un metronomo


meccanico (ovvero che va senza
elettricit). Questo un tipo di
metronomo piccolo (che solitamente
costa sui 60 euro, lo so tantissimo!)
ma ne esistono anche di pi grandi e
anche con pi funzioni.
Come fa a darci il tempo il
metronomo? Praticamente questo
contiene unasta centrale che
muovendosi produce un suono
(molto simile ad un clap), e questo
suono scandisce il tempo e ci aiuta a
tenere il ritmo.
Ora per addentriamoci nello
specifico e cerchiamo di capire
lutilit e lessenzialit di questo
strumento, cercando di capire perch
non puoi non averlo a casa.

Il mio primo pianoforte


Le parti del metronomo

Allora, abbiamo visto che il


metronomo meccanico formato da
unastina centrale che se viene
lanciata, incomincia ad oscillare a
destra e a sinistra producendo un
suono ad intervalli di tempo regolari.
Per funzionare, il metronomo ha
bisogno di essere caricato, per farlo
basta solamente dargli un paio di giri
di carica (funziona tipo un carillon).
Sullasta c un peso a forma
trapezoidale. Se questo viene mosso
verso lalto, le oscillazioni dellasta
saranno meno frequenti (e quindi il
tempo sar pi lento), se questo
viene mosso verso il basso, le
oscillazioni dellasta saranno pi
frequenti (e quindi il tempo sar pi
veloce).

Le oscillazioni

Abbiamo detto che le oscillazioni


possono cambiare di velocit.
Diventano pi veloci muovendo il
peso verso il basso e diventano pi
lente muovendo il peso verso lalto.
Ma in base a cosa queste oscillazioni
variano di tempo? In base ai bpm
ovvero battiti per minuto.
Sul metronomo, come puoi vedere
bene nella prima figura di questo
articolo, sono segnati dei numeri.
53

Questi numeri vanno da 40 a 208.


Partano dallalto con 40, e finiscono
verso il basso con 208.
Allinizio di ogni brano c un
indicazione metronomica (se questa
non c perch intuibile oppure
perch la velocit del brano a
piacere dellesecutore). Per esempio
se troviamo scritto allinizio del brano
150, vuol dire che la velocit di quel
brano 150.
Quindi prendiamo il nostro
metronomo, lo impostiamo su 150 e
lo facciamo partire. Ogni croma
(ottavo) che noi troviamo sullo
spartito del brano equivale ad un
battito.
Regola 1: ogni battito equivale ad
una croma.
Da questa uguaglianza possiamo
sapere quanto valgono tutti gli altri
valori. Una semiminima (quarto)
varr due battiti del metronomo,
quindi dovr tenere la semiminima
premuta fino a due battiti del
metronomo.
Se devo suonare una semibreve devo
aspettare 8 oscillazioni del
metronomo, e cos via.
Quindi allinizio di ogni spartito
musicale troveremo un numero che
ci indicher la velocit del brano da
eseguire. Se davanti al numero non vi
nessuna figura musicale, vuol dire
che sottinteso che ogni battito vale

Il mio primo pianoforte


una croma, se davanti al numero c
una figura musicale diversa dalla
croma vuol dire che ogni battito del
metronomo equivale a quella figura.

metronomo, in modo tale da riuscire


a dare anche qui con esattezza un
valore numerico al tempo espresso
da queste parole.

Perci, se abbiamo davanti


allindicazione una semiminima, per
esempio semiminima = 100, vuol dire
che imposter il metronomo su 100,
ed ogni clap del metronomo
equivarr ad una semiminima. Quindi
in ogni oscillazione ci stanno 2 crome.

Per esempio, lAdagio, ha una


velocit metronomica che spazia da
50 e 60 (bpm) e ogni battito di
metronomo equivale ad una croma.

Regola 2: se davanti al numero c


una figura diversa dalla croma, il
battito prender il valore di quella
nota.

Indicazioni di velocit
Abbiamo detto che la velocit di un
brano indicata con un numero
posto subito in alto a sinistra prima
che inizi il brano.
Tuttavia questi numeri sono spesso
sostituiti da delle indicazioni di
tempo che vengono segnate tramite
delle parole. Queste parole
esprimono in larga misura la velocit
da adottare. Se per esempio
troviamo scritto Adagio dovremmo
suonare lentamente, se troviamo
scritto Allegro allora dovremmo
suonare velocemente ecc..
Esistono moltissime indicazioni di
questo genere, ma le maggiori sono
state racchiuse anche nel
54

Regola 3: se vi sono indicazioni di


tempo segnate con parole,
sottointeso che ogni battito del
metronomo varr una croma.
Qui di seguito puoi trovare la tabella
completa con le uguaglianze fra
parole e numeri:
Indicazione Numeri di metronomo
Grave
40 44
Largo / Larghetto
44 50
Lento / Adagio
50 60
Andante / Andantino
60 80
Moderato
80 100
Allegretto / Allegro
100 126
Vivace
126 144
Presto / Prestissimo
144 208

Il mio primo pianoforte

Il Conservatorio e
la nuova riforma
Questo capitolo di fondamentale
importanza per tutti quelli che
vogliono entrare a far parte del
conservatorio o che solo a titolo di
curiosit, vogliono capire un po come
funziona dato che in merit a ci, c
sempre tanta confusione. Vediamo di
chiarire una volta per tutte certe idee.
Il conservatorio, dallanno scolastico
2010/2011 subir una variazione
radicale. Infatti, il ministro
dellistruzione Gelmini ha voluto
rendere i licei musicali e i Conservatori
conformi con quelli della comunit
europea, in modo tale che la laurea in
musica abbia una certa valenza anche
allestero.
Hai capito bene, laurea! Non si tratta
pi di diploma ma bens di Laurea.
Infatti, sono stati aboliti i vecchi e
lunghi 10 anni di conservatorio per
introdurre i 5 moderni (stiamo
parlando esclusivamente del
pianoforte).
Vediamo cos cambiato
dallordinamento vecchio a quello
nuovo.

Vecchio ordinamento

55

Per accedere al conservatorio cera


bisogno come requisito minimo della
licenza di scuola media inferiore.
Si poteva per accedere anche a 10
anni, limportante era avere tale
diploma prima di dare lesame di
teoria e solfeggio al terzo anno.
Gli esami del vecchio ordinamento
erano molto pi importanti. Infatti
cerano 4 esami importanti da fare
nellarco di tutti i 10 anni. Lesame di
terzo anno (esame di teoria e
solfeggio), lesame di quinto anno
(esame di compimento inferiore),
lesame di ottavo anno (esame di
compimento medio) e infine lesame
del decimo anno (esame di
compimento superiore, a cui segue il
diploma).
Ognuno di questi esami era un diploma
e aveva una grande valenza per gli
studenti. Infatti, ogni esame rilasciava
un attestato e avere un attestato
qualcosa di molto gratificante, oltre
che comunque un ulteriore titolo del
curriculum dello studente.
I membri interni al conservatorio
perseguivano leggi rigide e ferree. Per
esempio, gli studenti non potevano
mai essere bocciati ad un esame
(avevano una sola possibilit di essere
bocciati). In caso contrario, questi
erano espulsi dal proprio
conservatorio con lobbligo di non
potersi iscrivere mai pi in nessun altro
conservatorio dItalia. Se volevano
continuare a studiare musica,
dovevano farlo privatamente.

Il mio primo pianoforte


Inoltre i membri interni avevano
lobbligo di proseguire gli studi con una
media dell8, altrimenti anche in
questo caso venivano
immediatamente espulsi dal
conservatorio. Queste rigide regole
(forse anche troppo), permettevano un
alto rendimento da parte degli
studenti ed una selezione molto pi
stretta.
Chi invece non voleva iscriversi ai
conservatori, per motivi di eccessiva
distanza di questi dal proprio
domicilio, oppure per altri motivi,
poteva prepararsi privatamente con un
insegnante, e poteva conseguire gli
esami del 3, 5, 8 e 10 dandoli
presso un Conservatorio a scelta. In
questo modo si studiava privatamente,
ma si davano solo gli esami al
conservatorio pagando una tassa.
Queste tasse erano dette tasse di
contributi volontari. Tuttavia di
volontario non cera proprio niente
perch se non pagavi questa tassa, non
potevi accedere agli esami. Ogni
conservatorio richiedeva una tassa
differente. Allinizio degli anni 60-70, le
tasse per poter effettuare un esame
erano attorno alle 10.000 lire. Lanno
scorso, per poter dare un semplice
esame di teoria e solfeggio bisognava
pagare minimo 100 euro.
Perch queste tasse volontarie
costavano cos tanto? vero, dagli
anni settanta al duemila le cose sono
cambiate, ma lesame poteva costare
venti euro se mai, ma non duecento!
56

Lesame costa cos tanto perch i


conservatori sono stati costretti ad
aumentare queste tasse.
Nel 2003 la finanziaria dello stato ha
stabilito un taglio dei fondi per i
conservatori del 40%! Come se non
bastasse, sotto il governo Prodi nel
2006 ci sono stati altri tagli, di un altro
40%! Praticamente i conservatori si
autogestivano e per autogestirsi
avevano bisogno di soldi. E se questi
soldi non arrivavano dallo stato, se li
dovevano prendere dagli studenti.

Nuovo ordinamento
Il nuovo ordinamento ha
scombussolato un po tutti quanti,
studenti e docenti. Infatti, questa fase
di transizione tra il vecchio e il nuovo
ordinamento davvero critica e a mio
parere, deve ancora migliorare e
cambiare parecchio prima di
stabilizzarsi.
Per accedere oggi al conservatorio c
bisogno di almeno un diploma di
maturit. Tuttavia puoi incominciare
ad iscriverti pur non avendolo.
Limportante averlo prima
dellesame finale del triennio
(ovviamente non puoi laurearti senza
avere un diploma!).
Il percorso non pi di 10 anni ma
bens di 5. Infatti al conservatorio non
parti pi da zero, ma devi avere prima
una certa preparazione, che in teoria
dovrebbe essere data dai licei musicali.

Il mio primo pianoforte


Per poter accedere al conservatorio
poi devi fare un test dammissione.
Questo test differente da
conservatorio a conservatorio, anche
se allincirca sono simili per tutti (il
livello di questi test del
sesto/settimo anno del vecchio
ordinamento). Eccone un esempio:
1. tre studi dal Gradus ad Parnassum di
M. Clementi, oppure scelti fra gli studi
di autori diversi e di difficolt
equivalente; la Commissione sceglier
uno dei tre studi in sede desame
2. tre Preludi e Fuga dal Clavicembalo
ben temperato di J.S. Bach; la
Commissione ne sceglier uno in sede
desame
3. una Sonata di uno dei seguenti
autori: F.J. Haydn, W.A. Mozart, M.
Clementi, L. van Beethoven

dell80% delle ore ( tantissimo! Con


tutte queste ore da frequentare
sarebbe utile star nelle ore buca tra
una materia e laltra a studiare al
conservatorio nelle aule. Tuttavia
questo da escludere perch le aule
sono sempre poche e quasi tutte
occupate dalle lezioni). Questi esami
sono valutati in trentesimi proprio
come in universit, e ogni esame ha
dei crediti. Bisogna arrivare a 180
crediti lanno.
Col nuovo ordinamento non esistono
pi privatisti. Infatti se questi vogliono
dare solo esami e studiare
privatamente non possono pi.
Devono iscriversi e frequentare il
conservatorio. Non ci sono limiti di et,
quindi pu entrare chiunque.
Ovviamente si prediligono prima i pi
bravi e i pi giovani.

4. un brano a libera scelta


Una volta entrato al conservatorio devi
seguire il triennio, che sarebbe la
laurea breve. Alla fine di questi 3
anni avrai proprio una laurea che vale
come laurea e non come diploma ed
riconosciuta a livello europeo.
Finito il triennio, puoi accedere al
biennio che equivale alla normale
specialistica in ununiversit.
Ovviamente questa d molte pi
possibilit.
Gli esami non sono pi cos pochi ma
importanti, ma sono tanti e di minor
importanza. Infatti si tratta di fare 7/8
esami lanno con obbligo di frequenza
57

Gli studenti interni che sono entrati col


vecchio ordinamento si ritrovano con
due strade a disposizione: continuare
col vecchio (e quindi prendere un
diploma che varrebbe quanto la laurea
del triennio, o anche meno; oppure
cambiare ed entrare nel nuovo
ordinamento che d un titolo pi
serio e riconosciuto.)

Pro e contro
Col nuovo sistema si ha una laurea che
oltre a garantire allo studente gli
sbocchi offerti dal vecchio diploma di
Conservatorio, gli permette di
accedere anche ai concorsi in cui

Il mio primo pianoforte


richiesto, fra i requisiti, un diploma di
laurea. Inoltre, il titolo conseguito ha
riconoscibilit a livello europeo, dal
momento che segue indirizzi condivisi
a livello comunitario.

Tuttavia il nuovo ordinamento non ha


solo delle positivit. Infatti ritengo che
andando di questo passo il
conservatorio si abbassi molto di
livello perch entreranno sempre pi
studenti e le istituzioni avranno
bisogno di fondi e quindi
ammetteranno chiunque.

Ormai essendo nella comunit


europea bisogna conoscere per forza
di cose linglese. Perci anche al
conservatorio bisogna conoscere
linglese. Il livello medio di inglese
richiesto quello B1 (ma varia anche
da A2 a B2). Cosa vuol dire? Vuol dire
che ci sono diversi livelli di inglese da
conoscere, e il livello B1 intende che:
Lo studente in grado di capire i punti
principali di un discorso, a condizione
che venga usata una lingua chiara e
standard e che si tratti di argomenti
familiari inerenti al lavoro, alla scuola,
al tempo libero, ecc. in grado di
districarsi nella maggior parte delle
situazioni riscontrabili in viaggi nelle
regioni in cui si parla la lingua. in
grado di esprimersi, in modo semplice
e coerente, su argomenti familiari e
inerenti alla sfera dei suoi interessi.
in grado di riferire un'esperienza o un
avvenimento, di descrivere un sogno,
una speranza o un obiettivo e di fornire
motivazioni e spiegazioni brevi relative
a un'opinione o a un progetto.

Dato il numero alto di esami che


bisogner conseguire, ci saranno molte
pi materie e quindi ci sar anche
molta pi teoria, perdendo quasi di
vista il vero obiettivo. Il fatto poi di
immettere i crediti negli esami mi pare
eccessivo. In questo non si vedranno
pi i corsi come corsi utili
all'apprendimento, ma solo come un
qualcosa di forzato dove sei costretto a
mettere la firma di frequenza e alla
fine ottieni un totale di crediti.

Per alcuni pu essere un vero


problema, tuttavia bisogna adeguarsi
alla societ e alle regole. Anche se odio
linglese penso che questo esame sia
fondamentale per andare avanti ed
essere integrati bene nella societ.
Ovviamente lesame comprende prove
orali e scritte (nelle prove scritte
bisogner ascoltare CD fatti da dei
madrelingua e rispondere ad alcune
domande in base a quello che si ha
ascoltato).

I programmi proposti dalla magistrale


sono molto pi vicini allallievo in
quanto decide lui in cosa specializzarsi.
Nel vecchio ordinamento tutti erano
costretti a proseguire lo stesso
percorso che comprendeva lo studio
dei compositori barocchi, classici e
contemporanei. Ora invece lo studente
individua la sua preferenza e si
specializza in quello che maggiormente
ama.

Un altro scoglio che ci pu essere per


molti lesame obbligatorio di inglese.
58

Il mio primo pianoforte

Studiare a mani
separate
E risaputo da tempo che il metodo
migliore per acquisire la tecnica
studiare a mani separate.
Studiando a mani unite non si
acquisisce la tecnica perch ci sono
troppe cose che lesecutore deve
tenere docchio e quindi lo sviluppo
essenziali della tecnica viene meno.
Se si suonano le mani singolarmente,
possiamo badare bene ad ogni mano,
dedicandoci completamente ad essa e
potremmo stare sicuri che non ci
saranno sviste sullo spartito (cosa che
invece capita spesso quando si studia
sin da subito a mani unite).
Voglio ricordare che per tecnica non
si intende solo lagilit della mano, ma
qualcosa di molto pi grande che
racchiude anche la capacit di eseguire
un passaggio in un certo modo, la
capacit di dare a quel passaggio una
certa espressione, la capacit di dare
a quel passaggio una data diteggiatura
e tanto altro. Ora puoi capire bene
perch molto pi facile acquisire la
tecnica a mani separate.
C meno lavoro da fare e quindi
ogni singola nota viene assorbita,
riuscendo a dare le dinamiche al pezzo
59

sin dalla prima lettura, risparmiando


cos molto tempo.
La tecnica migliore per studiare a mani
separate quella di alternare
abbastanza frequentemente le mani
(15-20 secondi per mano). In questo
modo la mano che si riposa non far in
tempo a raffreddarsi e sar ancora
pronta per il prossimo turno.
Questo piccolo lasso di tempo
permette, oltre che a evitare che la
mano che non suona si raffreddi,
impedisce anche a quella che suona di
stressarsi. Infatti quasi impossibile
che una mano che suona per solo 20
secondi si possa stressare o
infortunare.
Per quanto tempo bisogner studiare a
mani separate?
Tanto. Ci sono pianisti di fama
mondiale che ammettono di studiare
un nuovo pezzo ancora a mani
separate, contando molto lentamente.
Se questi, a questo livello studiano
ancora a mani separate, allora a noi
toccher studiare a mani separate
ancora per molto.
Ovviamente lo studio a mani separate
risulta superfluo quando si riesce
benissimo a suonare un passaggio a
mani unite a prima vista.

Il mio primo pianoforte

Lo svantaggio dello
studio a m/s
Questo capitolo intitolato lo
svantaggio dello studio a m/s dove
m/s si intende mani separate.
Ebbene s, anche la migliore delle
tecniche di studio avr sempre una
pecca. Purtroppo non si pu allenare
tutto con una sola tecnica. Ecco perch
consiglio spesso ai miei allievi di
gestire i pezzi intersecando i metodi di
studio che conoscono, utilizzando
quelli pi appropriati al momento
opportuno.
Le mani separate infatti trascurano un
importante cardine del pianista,
ovvero: la lettura a prima vista (come
abbiamo visto nel capitolo 9).
Infatti, suonando a mani separate si
abitua locchio a vedere un solo rigo
musicale e non laccollatura (linsieme
della chiave di Sol pi quella di Basso).
In questo modo lallievo, abituandosi a
vedere i pentagrammi in modo
singolare, si potr trovare spiazzato
quando sar costretto ad unirli e
quindi per sbalzare locchio su e gi ci
vorr dellallenamento. Come si fa ad
allenarsi? Non c metodo migliore che
suonare a mani unite.

60

Le mani unite aiutano a creare quello


che noi in musica chiamiamo occhio.
Locchio non altro che una buona
lettura a prima vista ovvero, una
buona velocit nello scorrere lo
spartito ed anticiparlo con gli occhi.
Le mani unite infatti obbligano lo
studente a dover fare i conti con
laccollatura. In questo modo non si
scappa, o si leggono due pentagrammi,
o si leggono due pentagrammi.
Quindi lo studio a mani separate a
questo importante scoglio da
superare. Tuttavia se si fatto uno
buono studio a mani separate, si sar
in grado di unire le mani alla
perfezione, addirittura anche senza
fare una prova lentamente a mani
unite, ma si riuscir ad andare avanti
pi che leggendo lo spartito, con la
memoria, soprattutto la memoria di
dito.
Per avere una buona lettura a prima
vista, supporta lo studio a mani
separate con dei costanti esercizi di
lettura. Leggere musica non potr mai
far altro che bene. Infatti questa ti
aiuter a studiare i brani con maggiore
facilit e velocit.

Il mio primo pianoforte

Lo studio delle
scale e arpeggi
Verso la fine del primo anno di studi, a
talvolta anche molto prima, allallievo
viene spiegata la tecnica per eseguire
le scale musicali e poi la tecnica per
suonare gli arpeggi.
Questi due elementi, caro amico mio,
sono importanti quanto saper leggere
in chiave di Sol.
Infatti, da quando imparerai queste
nozioni, a fin quando non finirai la tua
carriera da pianista, dovrei sempre
continuare a studiare, giorno dopo
giorno le scale e gli arpeggi.
Perch cos importante esercitarsi
cos tanto su di queste?
Perch nella musica classica, di rado ti
capiter di non trovare uno spartito
che non contenga scale o arpeggi, ci
saranno quasi sempre spartiti con
grandi scale, talvolta cromatiche,
oppure grandi arpeggi che si
estendono su tre o quattro ottave.
Se non abbiamo dietro un solido
esercizio, possiamo spesso fermarci in
questi punti. Tuttavia le mani
imparano molto in fretta, quindi solo
suonando gli arpeggi e le scale presenti
61

in uno spartito le mani possono essere


in grado di imparare direttamente dai
brani piuttosto che dagli esercizi.
Questo discorso per pu andare bene
per la mano destra che la mano pi
agile. La mano sinistra invece
solitamente la mano pi debole e
inesperta.
Essendo cos debole, ed essendoci
pochi spartiti che contengono scale e
arpeggi per la sinistra, difficile che
questa possa allenarsi
autonomamente. Cos c bisogno di
questi esercizi.
Dato che gli esercizi sulle scale e sugli
arpeggi sono cos importanti, sono
stati creati moltissimi libri solo su
questo tema. Innanzi tutto puoi
iniziare a scaricare da questo link:
http://www.scuoladiocesanacremona.it/scale_e_arpeggi_1ottava.p
df degli esercizi su scale e arpeggi
disposte su di una ottava.
Ci sono cos tanti libri su questi esercizi
che non sto neanche ad elencarli.
Basta andare in un qualsiasi negozio di
musica e chiedere un libro per le scale
e arpeggi. Per quanto riguarda
Internet, ci sono molte risorse gratuite
e molto importanti che dovrai far
tesoro. Queste risorse le trovi senza
troppa fatica ricercando come parole
chiave scale e arpeggi. Buon lavoro!

Il mio primo pianoforte

Spartiti
Interessanti
Conosci pianisti come Allevi, Einaudi e
Yiruma? Beh, se non li conosci posso
riassumerti il tutto dicendo che questi
sono pianisti contemporanei che
scrivono delle melodie molto
orecchiabili, in grado di suscitare
talvolta grandi emozioni.
In particolare il fenomeno Allevi ha
suscitato tanto scalpore quante
polemiche. Lo scalpore nato perch
stato nominato Dio della musica, in
grado di comporre cose geniali. Questi
riconoscimenti gli sono stati assegnati
dai fan che quasi sempre sono persone
ignoranti di musica o allievi ai primi
anni.

sempre un lavoro come un altro e


hanno trovato il modo di portare a
casa una pagnotta a fine mese, e che
pagnotta!
In ogni modo, a differenza di come ti
potr dire il tuo maestro, se un
conservatore estremo, ti consiglio di
suonare qualche pezzo di questi
perch sono molto piacevoli e
rilassanti. In fondo suonare qualcosa di
bello sempre piacevole,
indipendentemente se c virtuosismo
o no allinterno di questo brano (e
indipendentemente da chi lha
scritto!).
Ragione per cui ti consiglio di
selezionare questi brani: Come sei
veramente di Giovanni Allevi, I giorni
di Ludovico Einaudi, e River flow in
you di Yiruma.

Le polemiche invece sono state


lanciate dai didatti e dagli studenti di
Conservatorio che da un giorno
allaltro si trovano la loro strada
(conservatorio) scombussolata da una
mina vagante come Allevi in grado di
far innamorare le grandi folle
attraverso una musica minimalista.

Questi brani sono a mio parere dei


capolavori e meritano di essere
suonati ed essere assimilati nel
repertorio pianistico dellallievo.
Inoltre questi pezzi sono molto comodi
perch li si possono gi suonare alla
perfezione verso il secondo anno.

Io personalmente ritengo che questi


personaggi siano i pi furbi di tutti
perch hanno capito per prima che
tipo di musica avrebbe potuto attirare
cos tante persone e lhanno saputo
sfruttare al meglio. Alla fin fine fanno

Infatti, non di rado si vedono portare


questi pezzi ai saggi di pianoforte.
Ovviamente, studiare una sonatina di
Clementi ha molta pi valenza che
studiare un brano di Yiruma, parlando
sempre in termini di sviluppo della
tecnica.

62

Il mio primo pianoforte

La musica classica
contemporanea

musica di Allevi, e se ben informato


sapr dirci anche il titolo del brano.
Perch? Vi sono 2 semplici ragioni:

Essendo questo un fenomeno che ci


sta affliggendo non potevo non
dedicare una sezione proprio a questa
nuova musica.

1. Le musiche dei contemporanei sono


pi semplici da memorizzare, anche
perch i ritornelli sono ben distinti
dalla melodia e vengono ripetuti pi
volte, proprio come in una canzone.

Come gi affermato prima, questo


un argomento che ha suscitato non
poche polemiche nell'ambito della "
musica seria ", ma che almeno
riuscito a darle un po di movimento e
di nuova vita.
Coloro che hanno dato vita a questa
nuova corrente, o meglio, a questo
nuovo ramo della musica classica sono
l'italiano Giovanni Allevi e il coreano
Yiruma.
Sono stati i primi che hanno preso una
posizione chiara, e cio, il
rinnovamento della musica classica
attraverso la semplicit.
Ovviamente tutto ci ha creato
estremo scalpore nei conservatori,
poich, il programma ministeriale
prevede corsi e prove molto dure, che
non hanno niente a che fare con le
musiche di Allevi o di Yiruma che oggi
ormai hanno spopolato.
Qualunque giovane passi per strada,
in grado di riconoscere una
63

2. I mass media ne parlano


continuamente, e questo ne diffonde
ampiamente la conoscenza.
Ora delle domande sorgono
spontanee: Perch non pu accadere
la stessa cosa anche alla musica
classica? Perch non c' abbastanza
entusiasmo come in quella
contemporanea? Perch non
pubblicizzata a dovere? Il problema di
tutto ci il conservatorismo.
"La musica stata scritta dai grandi, il
repertorio pianistico gi abbastanza
vasto, siamo a posto cos, non
abbiamo bisogno di nuovi ciarlatani".
Questo il riassunto in 2 righe di
quello che accaduto e che sta
accadendo.
Si restii alla conoscenza di nuovi
orizzonti, si prevenuti in partenza
all'ascolto di questa musica, e si pensa
indistintamente che questa musica
non pu essere in alcun modo d' aiuto.

Il mio primo pianoforte


Incredibile! I professori, i direttori, gli
insegnanti, i pianisti, sembrano
persone cos colte e poi... Si rovinano
per stupidaggini?
Ma voi provate a pensare un pianista
appena diplomato, in cerca di qualche
concerto. Quando riesce a farli, il
pubblico esiguo. E' proprio
mortificante! Ma perch non piazzare
nel secondo tempo 1 o 2 brani di
Allevi, o perch no, rendere il secondo
tempo solo di Allevi e Yiruma,
scommettiamo che il pubblico
aumenta del 200%?
Il fatto che non si sanno cogliere le
occasioni e non si sa tirare lacqua al
proprio mulino. Perch continuare
imperterriti a suonare questa musica
classica, cos " seria ", e per pochi
adepti colti (i soli in grado di capirne il
giusto significato), quando a
disposizione c' una musica cos
semplice, alla portata di tutti e anche
all' orecchio di tutti?
Se prendiamo un ignorante di musica
classica, e gli facciamo ascoltare una
sonata di Beethoven, e poi un Pezzo di
Yiruma? Quale preferir mai...?
E' ovvio! La seconda pi semplice
all'ascolto, pi orecchiabile, rimane
impressa nella mente e dura di meno!
Praticamente sembra avere solo
vantaggi!
64

La musica una forma di


comunicazione. Tenendo presente
questo, perch non dobbiamo
comunicare pi semplicemente
quando potremmo? come uscire in
compagnia con gli amici e parlare con
un lessico molto formale e colto. In
pochi secondi su 10 persone che ci
ascoltavano, ne sar rimasta 1 o
nessuno ad ascoltarci. Perch? Perch
la comunicazione sarebbe diventata
difficoltosa, perci sarebbe stato pi
semplice lasciar perdere piuttosto che
cercare di capire.
E' questo il problema dell' essere
umano. Non sa ascoltare. Se sapesse
ascoltare, moltissimi problemi non ci
sarebbero.
La comunicazione quindi come una
pubblicit televisiva: se questa
noiosa probabilmente lo spettatore
cambier canale, ma se avvincente e
viscerale, probabilmente lo spettatore
sar interessato a guardarla.
Quindi, una musica distorta, astrusa e
di difficile comprensione come quella
impressionista di Debussy, ad esempio,
difficilmente avr l'apprezzamento
della folla. Mentre un branetto di
Allevi avr molto pi successo per la
semplicit di comunicazione.
Eppure in un brano di Allevi
fondamentalmente non c' niente. Se

Il mio primo pianoforte


prendiamo per esempio "Back to Life"
di Allevi, non riusciamo a capire nulla
se non il fatto che l' autore l'ha
intitolata cos poich l'ha scritta dopo
un attacco di panico, e quindi "
tornato a vivere ".
Se invece prendiamo " La Mer " di
Debussy (Il mare),

potremmo mai sentire in un


pezzo di Allevi. Questo perch sono
stili completamente differenti, che
hanno scopi totalmente diversi.
Tutte queste raffinatezze di Debussy,
probabilmente potranno passare
indifferenti ad un orecchio distratto
(non ho detto ad un ignorante di
musica classica, ma ad un orecchio
distratto ), mentre potranno essere
acquisite con estrema facilit da un
orecchio attento.
Ma, chi di noi ascolta? Nessuno!

e
ci mettiamo ad Ascoltare,
possiamo sentire il mare,
con la sua risacca. Il mare
all'alba, con i fischi degli
uccellini, possiamo sentire
il mare al tramonto col sole
che scende piano piano all'
orizzonte e molto altro,
come l' andamento delle
onde.
Tutto questo non lo
65

Siamo tutti presi dalla frenesia della


vita, dai nostri numerosi impegni, dal
nostro affannarci per diventare ricchi
per poi spendere tutta la nostra
ricchezza per curare la salute che
abbiamo perso nel diventarlo.
Andiamo sempre di fretta, siamo
sempre poco disposti al dialogo con gli
altri. Come possiamo pretendere di
ascoltare?
I grandi della musica italiana hanno
fatto numerosi esperimenti in questo
campo. Si sono travestiti da gente
comune in mezzo alla folla e al
movimento delle grandi citt. Hanno
iniziato a cantare e a suonare, ma
nessuno li ha riconosciuti. Sto
parlando

Il mio primo pianoforte


praticamente di un concerto gratuito
di Baglioni in prima fila! Cosa che, se
vista la sera stessa in un ambiente "
ufficiale, " ti costerebbe almeno 100
euro. La folla continuava a passare
come se niente fosse, come se un
mendicante stesse cercando di
accaparrare qualche spicciolo mentre
in realt cera Baglioni che cantava con
quella sua voce assolutamente
riconoscibile.
Morale della favola? Nessuno si
accorto mai di nulla.
Ecco quindi spiegata la nostra scarsa
capacit di ascolto.

Sulla base di questi fatti, ecco perch


la gente apprezza di pi Allevi e
Yiruma, piuttosto che Beethoven o
Chopin. I brani dei contemporanei
sono semplici, orecchiabili e durano
poco. In pratica, perfetti con lo stile di
vita di oggi! Ecco perch hanno preso
cos piede.
Come biasimare per la profonda
polemica scaturita dai conservatori
66

e dai didatti per eccellenza di fronte al


"fenomeno Allevi"?
I conservatori cercano di imporre un
certo livello di preparazione, che pu
essere poi " distrutto " in pochi
secondi suonando un pezzo di Allevi o
Yiruma.
Cercano di creare corsi e master,
facendo arrivare maestri da tutte le
parti del mondo, pagando in modo
molto caro questi... per poi vedere che
fuori c' un pianista con la
preparazione di un allievo del 5 anno
che fa impazzire la folla.
E' ovvio che questo crea un contrasto.
Forse pi che contrasto, crea invidia.
Tutti noi giovani aspiriamo a diventare
pianisti di grande successo, e per farlo,
frequentiamo il conservatorio.
Ci sforziamo, facciamo sacrifici,
passiamo le ore al pianoforte, ci
dedichiamo con tutti noi stessi. Poi dal
nulla spunta Einaudi, che compone
pezzi che sembrano degli esercizi del
Beyer (tipo il 90 e il 91) e ha un grande
successo. Come la pu prendere uno
studente di pianoforte?
Sicuramente sar confuso, non capisce
qual la strada migliore per il
successo, non capisce perch loro
devono faticare per entrare in un
ambiente ostilissimo e solo con una
grande dose di talento e

Il mio primo pianoforte


fortuna si riesce a prevalere, mentre
gli altri espongono le loro musiche "
banali " e diventano famosi.
Beh che dire, non possiamo fare di
tutta l'erba un fascio. Esistono pianisti
come Einaudi e Federica Fornabaio che
scrivono musiche di un livello inferiore
e pianisti come Allevi e Yiruma che
hanno avuto il coraggio, e la
determinazione, di esporre al pubblico
una musica nuova, la cos detta
"musica classica contemporanea" un
po pi ricercata rispetto ai due autori
citati sopra .
Questa ha gi conquistato milioni di
cuori e sembra continuare a farlo col
tempo.
Ogni cosa si evolve. E come disse il
grande Lavoisier: "nulla si crea, nulla si
distrugge ma tutto si trasforma ".
Anche la musica destinata
trasformarsi, e se questo il destino
della musica per pianoforte, meglio
che iniziamo a conviverci, accettando il
cambiamento.
Chiss che, come i grandi dell'epoca,
che introdussero importanti
innovazioni nell' ambito della classica,
oggi i nostri Allevi e Yiruma, riescano a
fare altrettanto!

67

Il mio primo pianoforte

Divagare dallo
studio
Uno dei problemi, che noto
maggiormente da parte degli studenti
che questi hanno paura nel
divagare dallo studio imposto dal
proprio insegnante di musica (o dal
conservatorio stesso).
Temono forse che quello che possono
suonare, studiare, o solamente
leggere, possa essere dannoso in
qualche modo per il loro
apprendimento.
Ora lascia che ti dica: suonare non fa
mai male.
Suonare sempre utile e divagare
dallo studio con altri pezzi sempre un
bene. Per esempio, perch non
potremmo suonare un pezzo di Lucio
Battisti se ci piace? Non detto che se
studiamo musica classica non
possiamo suonare nessun altro tipo di
musica. Col tuo insegnante impari
pezzi classici, e ovviamente poi questi
li studi anche a casa, ma ovviamente
puoi anche suonare qualsiasi altro
brano di musica leggera, rock, jazz o
quantaltro.
Spaziare da un genere allaltro non pu
far altro che bene. Si imparano nuove
cose, soprattutto la composizione degli
68

accordi, che sono cose che altrimenti


faresti grossa fatica ad imparare. Col
tuo insegnante non studierai gli
accordi in tutte le loro forme e nel
dettaglio. Per esempio, prima di
arrivare a studiare cos un accordo di
Fa7+ ci si impiegher 1 anno, o forse
questo non verr mai preso in esame,
eppure per suonare la musica leggera
necessario conoscere gli accordi
sotto forma di sigle.
Suonando invece il genere Jazz si
imparano molte nuove forme di
accordi, armonie e di ritmi che non
fanno altro che completarci, oltre che
a rendere ancora pi forte la nostra
musicalit e la nostra fantasia di
composizione e improvvisazione.
Ci che ti consiglio quindi : studia a
casa i compiti assegnati dal tuo
insegnante, ma allo stesso tempo non
temere di fare anche altro, perch
tutto contribuisce alla tua formazione
che altrimenti, potrebbe avere delle
lacune. Col tuo maestro non riuscirai a
studiare tutto il necessario, perci
giusto che tu abbia un buono spirito di
iniziativa che ti aiuti a divagare dal tuo
studio e percorso per renderti un
pianista completo.

Il mio primo pianoforte

Regole di vita per i


Musicisti
In questa sezione del libro voglio
riportare alcun consigli del mitico
Robert Alexander Schumann, uno dei
pi grandi musicisti e critici musicali
dellottocento.
Questa lista lho stampata e appesa
vicino la parete del mio pianoforte
perch la ritengo di essenziale
importanza, e leggere ogni tanto
queste regole non pu mai farmi che
bene. Ecco qui di seguito i consigli di
Schumann:
1. La formazione dell'orecchio la
cosa pi importante. Esercitati
sin dall'inizio a riconoscere note
e tonalit. La campana, i vetri
delle finestre, il cuculo: tenta di
cogliere quali suoni producono.
2. Suona con diligenza le scale e gli
studi di meccanismo. Molti,
per, sono convinti di poter
giungere ai pi alti risultati solo
perch, quotidianamente, per
anni e anni, passano ore a
esercitarsi negli studi per le dita.
E' un po' come se si sforzassero
ogni giorno di recitare l'alfabeto
il pi veloce possibile, tentando
ogni volta di aumentare la
69

velocit. Impiega pure il tuo


tempo in modo migliore.
3. Sono state inventate le
cosiddette tastiere di pianofortimuti; provale per un po' e
scoprirai che sono inutili. Dai
muti non si pu imparare a
parlare.
4. Suona a tempo! La maniera di
suonare di certi virtuosi come
l'andatura di un ubriaco. Non
siano questi i modelli per te.
5. Impara prima che puoi le leggi
fondamentali dell'armonia.
6. Non farti spaventare da parole
come Teoria, Basso numerato,
Contrappunto, ecc.;
comprenderai pienamente il
loro significato al momento
opportuno.
7. Non strimpellare mai! Suona
sempre con tutta la tua
attenzione e non interrompere
mai un pezzo a met.
8. Andar lenti e correre sono errori
di pari gravit.
9. Sforzati di suonare bene i pezzi
facili; molto meglio che
eseguire in modo mediocre i
pezzi difficili.
10. Devi preoccuparti che il tuo
strumento sia sempre

Il mio primo pianoforte


perfettamente accordato e
funzionante.
11. Devi conoscere i tuoi pezzi non
solo con le dita, ma devi saperli
cantare dentro di te, senza
strumento. Devi acuire la tua
immaginazione fino al punto di
poter fissare nella memoria non
solo la melodia di una
composizione, ma anche la sua
armonia.
12. Sforzati, anche se non hai molta
voce, di cantare leggendo a
prima vista, senza l'aiuto dello
strumento: cos la precisione del
tuo orecchio diverr sempre
maggiore. Ma se hai la fortuna
di possedere una bella voce, non
perdere un solo momento e
coltivala, considerandola il pi
bel dono che il cielo ti abbia
dato.
13. Devi arrivare al punto di poter
capire una musica alla sola
lettura.
14. Quando suoni, non preoccuparti
di chi ti sta a sentire.
15. Suona sempre come se ci fosse
un grande maestro ad ascoltarti.
16. Se qualcuno ti presenta, per
fartela suonare, una
composizione che non hai mai
70

visto, per prima cosa percorrila


tutta con lo sguardo.
17. Se hai finito la tua giornata di
lavoro musicale e ti senti
esausto, non costringerti a
lavorare ancora. Meglio riposarsi
che lavorare senza piacere e
senza freschezza.
18. Non suonare pezzi alla moda. Il
tempo prezioso. Si dovrebbe
disporre di cento vite, se solo si
volesse imparare tutto quello
che di buono c' gi.
19. Con dolci, biscotti e leccornie
non si fanno crescere uomini
sani. Il cibo spirituale, come
quello materiale, deve essere
semplice e corroborante. I
grandi maestri ce ne hanno
provvisto in quantit sufficiente:
attieniti a ci che da loro ti
viene.
20. Non devi in alcun modo
diffondere le composizioni
brutte, anzi devi contribuire con
tutte le tue forze a tenerle fuori
dalla circolazione.
21. Non devi suonare mai le
composizioni brutte affatto, e
neppure ascoltarle, a meno che
ti costringano a farlo.
22. Non puntare mai sull'agilit, sul
cosiddetto virtuosismo. I pezzi

Il mio primo pianoforte


virtuosistici mutano con il
tempo; l'agilit ha valore solo
quando serve a fini superiori. In
ogni pezzo tenta sempre di
riprodurre l'effetto che il
compositore aveva in mente; di
pi non si deve fare; tutto ci
che va pi in l una
deformazione.

28. Suonare molto in societ porta


pi danno che vantaggio.
Studiati bene chi ti trovi intorno;
ma non suonare mai qualcosa di
cui nell'animo tu abbia a
vergognarti.

23. Devi giungere a sentire una vera


ripugnanza per qualsiasi
cambiamento apportato ai pezzi
dei buoni musicisti, come anche
ogni omissione e qualsiasi
abbellimento alla moda: questi
sono il pi grande oltraggio che
puoi fare all'Arte.

29. Non perdere mai un'occasione


per suonare insieme con altri, in
duo, in trio, in quartetto, etc.
Servir a darti scioltezza e
slancio nel tuo modo di suonare.
Tenta anche di accompagnare
spesso dei cantanti.

24. Se devi scegliere quali pezzi


suonare, chiedi il parere di chi
ha pi anni di te: risparmierai
cos molto tempo.

30. Se tutti volessero essere primi


violini, non riusciremmo mai a
mettere insieme un'orchestra.
Giudica perci ogni musicista in
rapporto al posto che occupa.

25. A poco a poco devi arrivare a


conoscere tutte le opere pi
importanti di tutti i maestri
importanti.
26. Non ti far trarre in inganno dagli
applausi che i cosiddetti virtuosi
spesso riscuotono. Aver
l'applauso degli artisti deve
avere per te pi importanza
dell'applauso del gran pubblico.
27. Tutto ci che di moda passa di
moda, e se continui a coltivarlo
71

negli anni diventerai un


bellimbusto che nessuno tiene
in considerazione.

31. Ama il tuo strumento, ma non


cedere alla vanit di
considerarlo lo strumento
supremo e unico. Ricorda che ve
ne sono tanti altri, e altrettanto
belli. Ricordati anche che vi sono
i cantanti e che nel coro e
nell'orchestra si manifesta
l'aspetto pi alto della musica.
32. Man mano che cresci, frequenta
sempre pi le partiture e
sempre meno i virtuosi.

Il mio primo pianoforte


33. Suona frequentemente le Fughe
dei grandi maestri e soprattutto
quelle di J. S. Bach. Il
"Clavicembalo ben temperato"
sia il tuo pane quotidiano. Cos
facendo, diventerai certamente
un bravo musicista.
34. Fra i tuoi compagni cerca
sempre quelli che sanno
qualcosa pi di te.
35. Riposati dai tuoi studi musicali
leggendo con attenzione buona
letteratura. Va' all'aria aperta
appena puoi!
36. Dai cantanti, uomini e donne, si
possono imparare parecchie
cose, ma non credere a tutto
quello che ti dicono.
37. Anche al di l delle montagne ci
sono persone che vivono. Sii
modesto. Ancora non hai
inventato o pensato nulla che
non abbiano gi inventato o
pensato altri prima di te. Ma, se
cos invece fosse, lo dovresti
considerare un dono del cielo,
che devi condividere con gli altri.
38. Per guarirti da ogni boria e
vanit, non c' cura pi rapida
che studiare la storia della
musica, aiutandosi con l'ascolto
dal vivo dei capolavori delle
varie epoche.
72

39. Il libro di Thibaut "Sulla purezza


della musica" di grande valore.
Leggilo spesso, quando diverrai
adulto.
40. Se passi davanti ad una Chiesa e
senti un organo, entra dentro e
ascoltalo. Se avrai il permesso di
sedere sulla panca dell'organo,
prova a suonare con le tue dita e
ammira la magnificenza della
musica.
41. Non perdere un'occasione di
suonare l'organo: non esiste
strumento cos efficace per
correggere gli errori o le
impurita di stile e di tocco come
l'organo.
42. Cerca di cantare in coro,
soprattutto le parti interne:
questo ti render musicale.
43. Ma che cosa significa essere
musicali? Non lo sarai
sicuramente, se tieni gli occhi
fissi ansiosamente sulle note e
cos vai avanti faticosamente
fino alla fine del pezzo; non lo
sarai certamente, se ti blocchi e
non sai andare avanti, magari
perch qualcuno ti ha voltato
due pagine insieme. Ma sei
senz'altro musicale se riesci in
qualche modo ad intuire che
cosa troverai pi avanti in un
nuovo pezzo che stai leggendo o

Il mio primo pianoforte


se sai a memoria che cosa ti
aspetta in pezzo che gi conosci:
in poche parole, se hai la musica
non solo nelle dita, ma anche
nella testa e nel cuore.
44. Ma come si diventa musicali?
Caro ragazzo, la cosa pi
importante, come sempre, viene
dall'alto, ed la precisione
dell'orecchio, la prontezza nel
percepire. La nostra
costituzione, per, pu essere
sviluppata e rafforzata; non ci
riuscirai mai se ti rinchiudi per
giorni interi, come un eremita, a
suonare meccanicamente un po'
di studi; mentre ci riuscirai
senz'altro se ti terrai in un
continuo, vivo rapporto con le
molteplici realt della musica, e
soprattutto se ti farai una buona
pratica di coro e orchestra.
45. Fatti prima che puoi un'idea
precisa dell'estensione della
voce umana nei suoi quattro
registri fondamentali; studiali
soprattutto quando ascolti dei
cori: tenta di scoprire in quali
intervalli essi raggiungono la
loro massima forza e in quali
altri possono essere usati con
effetti pi morbidi e delicati.
46. Ascolta sempre con attenzione
tutte le canzoni popolari: sono
73

una miniera delle melodie pi


belle e ti permettono di farti
un'idea del carattere delle varie
nazioni.
47. Esercitati sin dall'inizio a leggere
nelle chiavi antiche, altrimenti
tanti tesori del passato ti
rimarrebbero inaccessibili.
48. Osserva sin dall'inizio il suono e
il carattere dei vari strumenti;
tenta di imprimerti nell'orecchio
le peculiarit del loro timbro.
49. Non perdere mai l'occasione di
ascoltare una buona Opera.
50. Venera l'antico, ma va incontro
al moderno con tutto il tuo
cuore. Non covare pregiudizi
verso nomi che non hai mai
sentito.
51. Non giudicare una composizione
al primo ascolto; ci che piace in
un primo momento non
sempre il meglio. I maestri
vanno studiati. Molte cose ti
diverranno chiare solo quando
sarai nella piena maturit.
Quando dai giudizi su delle
composizioni, distingui bene se
appartengono all'arte o hanno
solo un fine di intrattenimento
dilettantistico: alle prime da'
tutto il tuo appoggio, dalle altre
non lasciarti neppure irritare.

Il mio primo pianoforte


52. Melodia il grido di battaglia
dei dilettanti, ma vero che una
musica senza melodia non
affatto musica. Devi capire bene
che cosa intendono quelli per
"melodia": per loro le uniche
melodie sono quelle facili da
ricordare, con un andamento
ritmico piacevole. Ma ci sono
anche melodie di ben altro
genere, e ti baster sfogliare
Bach, Mozart e Beethoven
perch ti vengano incontro nelle
loro mille variet, sicch si pu
sperare che presto ti verr a
noia la misera uniformit delle
altre melodie, in particolare di
quelle dei recenti melodrammi
italiani.
53. Se ti metti al pianoforte
cercando di costruire delle
piccole melodie, gi una bella
cosa; ma se un giorno quelle
melodie ti verranno da sole,
senza bisogno del pianoforte,
rallegrati ancora di pi, perch
vuol dire che vivo in te il senso
interno della musica. Le dita
devono fare quello che vuole la
testa, non viceversa.
54. Se cominci a comporre, sviluppa
tutto nella tua testa. Solo
quando avrai in mente un pezzo
compiuto, provalo sullo
strumento. Se la tua musica
74

venuta dall'intimo e nell'intimo


l'hai sentita, anche sugli altri
far lo stesso effetto.
55. Se il cielo ti ha fatto dono di una
vivida fantasia, ti capiter spesso
di sedere per ore al pianoforte
come incantato e di voler
esprimere il tuo mondo interiore
in armonie. Ti sentirai allora
attratto in un cerchio magico da
una forza tanto pi misteriosa
quanto pi oscuro forse
ancora per te il regno delle
armonie. Sono ore felici di
giovinezza queste. Ma intanto
guardati bene dall'abbandonarti
troppo spesso ad un talento che
ti induce a dissipare forze e
tempo seguendo una sorta di
gioco di ombre cinesi. Il dominio
della forma e la capacit di
articolarla con nettezza si
possono ottenere solo grazie al
preciso segno delle note sul
pentagramma. Preoccupati
perci pi di scrivere che di
improvvisare.
56. Tenta non appena puoi di
procurarti le nozioni dell'arte di
dirigere e osserva spesso i buoni
direttori d'orchestra; permettiti
pure di dirigere in silenzio
insieme a loro: ti dar chiarezza.

Il mio primo pianoforte


57. Abbi pratica della vita, come
anche delle altre arti e scienze.
58. Le leggi della morale sono anche
quelle dell'arte.
59. La diligenza e la perseveranza ti
faranno ascendere sempre pi in
alto. Con una libbra di ferro, che
costa pochi centesimi, si
possono fare migliaia di molle da
orologio, che valgono centomila
volte di pi. Devi saper utilizzare
fedelmente quella libbra che hai
avuto da Dio.
60. Senza entusiasmo nulla riesce
bene nell'arte.
61. L'arte non fatta per
conquistare ricchezze. Cerca
solo di diventare un artista
sempre pi grande; tutto il resto
verr da s.
62. Solo quando la forma di una
composizione ti sar veramente
chiara, anche il suo spirito
diventer chiaro.
63. Forse vero che solo il genio
pu capire totalmente il genio.
64. Qualcuno disse che il musicista
perfetto dovrebbe essere in
grado di vedersi davanti agli
occhi, come sulla partitura, un
pezzo per orchestra ascoltato
per la prima volta, per quanto
75

complesso sia. Questo il punto


supremo che possiamo
immaginare.
65. Non si finisce mai di imparare.

Il mio primo pianoforte

Domande e
perplessit

contribuire in qualche modo alla tua


crescita a 360 come musicista.
Ovviamente se hai dubbi, domande,
perplessit, critiche o quantaltro, puoi
sempre rivolgerti al nostro forum che
: http://forum.pianosolo.it/ oppure
potrai inviarmi una email personale
allindirizzo di posta elettronica:
krikko89@live.it
Spero di poter rispondere a tutte le
vostre domande nel minor tempo
possibile ma soprattutto spero di non
trovare la mia casella di posta piena di
domande perch altrimenti non sarei
riuscito nel mio intento!

Carissimo lettore, siamo giunti


allultimo capitolo di questo libro. Hai
passato un bel po di tempo su queste
pagine e spero che almeno tu le abbia
trovate interessanti.

Buona fortuna per la tua difficilissima


carriera. Tanti auguri,

Il mio scopo era quello di darti delle


dritte importanti e fondamentali sullo
studio del pianoforte per quanto
riguarda i primi tempi, mettendoti in
guardia dalle difficolt che potrai
incontrare e non solo.

Christian Salerno

Ho cercato di essere il pi chiaro e


sintetico possibile esponendo i
concetti principali e complicati nella
maniera pi essenziale possibile.
Spero quindi che tu abbia trovato
questa lettura piacevole e che allo
stesso tempo questa abbia potuto
76

Il mio primo pianoforte

Indice

Capitolo 14: Come prepararsi ad un


saggio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 35

Capitolo 1: Il mio primo pianoforte . . .


. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 1

Capitolo 15: I compiti di musica . . . . . .


. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 37

Capitolo 2: La giusta mentalit per


studiare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 2

Capitolo 16: Libri per adulti . . . . . . . . . .


. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 40

Capitolo 3: Limpostazione al
pianoforte. . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 5

Capitolo 17: Contare mentre si suona .


. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 42

Capitolo 4: Le dita a martello . . . . . . . .


. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 8

Capitolo 18: Altri libri di supporto . . . .


. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 44

Capitolo 5: La diteggiatura . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 9

Capitolo 19: Linterpretazione . . . . . . . .


. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 47

Capitolo 6: Linsegnante di pianoforte


. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 11

Capitolo 20: Come mantenere il


pianoforte . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 49

Capitolo 7: Come scegliere il


pianoforte . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 14

Capitolo 21: Il metronomo . . . . . . . . . .


. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 52

Capitolo 8: Quanto bisogna studiare . .


. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 17

Capitolo 22: Il conservatorio e la


nuova riforma . . . . . . . . . . . . . . pag. 55

Capitolo 9: Libri per bambini . . . . . . . . .


. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 20

Capitolo 23: Studiare a mani separate


. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 59

Capitolo 10: Gli esercizi quotidiani . . .


. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 22

Capitolo 24: Lo svantaggio dello


studia a m/s . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 60

Capitolo 11: Come si studia un brano . .


. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 24

Capitolo 25: Spartiti interessanti . . . . .


. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.62

Capitolo 12: Superare le difficolt


tecniche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.26

Capitolo 26: La musica classica


contemporanea . . . . . . . . . . . . . pag. 63

Capitolo 13: Come utilizzare i pedali . .


. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 32

Capitolo 27: Divagare lo studio . . . . . .


. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 68

77

Il mio primo pianoforte


Capitolo 28: Regole di vita per i
musicisti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 69
Capitolo 29: Domande e perplessit . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 76

78

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