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LE $l0LE glt Agg|npl


pianista ed il tastierista

oiUmbeÉo Fusco
in couaborazione
"on
Piccolo Conservatorio Nuova Milano Musica
armonizzazionimerodiche di Ettore Righello
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Umberto Petrin

t0lil0ill Plcc0t0 c0il$tnu[I0nl0 lllloufi il|tflilo illll$lcfi


LE SIGL
LI AOOORDI
per il pian I sta ed il tastieristat

LA LETTURA E L'INÚII/IDI}AZIONE SUTIA IAST,JAA Drf,U ACCOBDI PEFI


L'ARMANEZAZIONE ?ELLE MELOAE SJGL,AIE; TEORIA €CI €SERctzt
sviluppo sul pentagramma di tutte te sigte - ese:cizí sugli accordi rivolti
-
accordi arricchiti jazz, rack, pop - esempi ed esercizi di arrnanizzazione

VOLUMK
ae*srdi maggior! e r:linori
oiUmberto Fusco
in coraborazionu
"on
Piccolo Conservatorio Nuova Milano Musica
armonizzazioni merodiche oi Ettore Righello
" umberto Petrin

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edizioni
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PICCOLO CONSERVATORIO NUOVA MILANO MUSICA
s.a.s. del Dr. Adelmo Agostini & C.

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;
11 Piccolo conservatorio Nuova Milano Musica - rstituto privato
per
gnamento musicale, ormai da diversi alni, ha affrancato alìa propria funzlone l,inse-
istitu_
zionale, queÌÌa didattica, un'intensa attività di ricerca e di sperimeniazio"",lo"lu
nrrn-
lità di mettere a punto e di fornire, ai docenti ed agli studenti delle disciplíne ,"rr"i.ai,
metodologie e strumenti innovativi in un settore, q..illo delì,i,r.egrramento e duÌl,app.",'-
dimento musicale, càratte.ozato nella prassi da staticità e dalchematis*o e"cessivi,
quasi rinunciatari. In campo editoriale, tale attività si è concretizzata
nella pubbiicazio
ne di una collana coordinata e sistematica di trattati e metodi, idonei a guidare
sia il
professjonista che il semplice amatore nel loro percorso di formazione t".r.i-"u
le, dall'apprendimento delle prime nozioni di base, fino aì perfezionamento neìle" ".,ltr..u-
discipli-
ne di più elevato conten.to. spe-cialistico. E' stata quindi curata I'edizione itahàna,
in
esclusiva, di quanto di meglio offriva il mercato dell'editoria musicale a livello mondiale,
in questo pure allontanandosi da a tradizione, compretando inortre quei settoJ chi, cio-
nonostante, apparivano ancora lacunosi con pubblicazioni ad hoc it..diut"
e messe a
punto dal corpo docenti interno. Il piir che lusinghiero successo ottenuto,
a livello di criti
ca e di mercato, ha incoraggiato proseguimento e |ampliamento di taÌe
attivítà di
ricerca, che, proprio perché tale, non può mai considerarsi eiaurita, anzi si
vivifica e rea-
lizza in sempre nuove proposte e ner recepire quanto di più aggiornato e
varido viene d.a
altri proposto.
- _Anche Ì'idea di pubblicare questo "Le Sigle e gti Accordi" voi. 1 e vor. 2 scaturisce
dallo stesso desiderio di creare un qualcosa di tr,,or,o in un settore, queìro del,armonizza-
zione pianistica, particoìarmente affollato di pubblicazioni e dové certo non
mancano
opere di valore a frrma di alcuni dei piir prestigiosi pianisti italiani e stranieri.
T\rttavia,
ancola una volta, l'esperienza didattica maturata in tanti anni di insegnamento musica-
le e le stesse esigenze ed osserwazio'i così come ci venivano manifestaL dai nuovi piani-
sti e tastieristi ci hanno convinto che ci fosse Lr spazio e la possibilità p". i*po.i*J,r.,o_
pera che potesse venire costruita ad hoc rispetto alle richieste effettivà
del suo utilizzato-
re. In particolare, si domandava trattato non troppo elementare, no. solo fe. chi
_un
sapesse già con sicurezza leggere ra musica ed orientarÀi sula tastiera, ma a'chà per il
pianista già più evoluto, di fac e e comoda consurtazione, di qui limposlazio""
modulare dei due volumi, che alternasse da subito le nozioni teoriche e gli i"uri
esercizi tecni-
ci con esercizi di armonizzazione guidati, in modo da rendere accessibilJ ben presto
I'ar-
monizzazione di brani di un certo interesse musicare. per quest'urtimo aspetto,
,r""r-"rr-
te apprezzabiÌissimo è stato il lavoro svolto, oltre che da Umberto Fusco, àa due
dei mag_
giori pianisti italiani, Ettore Righelìo e umberto petrin, nell,elaborazione
di alcune linee
melodiche da armonizzare (in realtà vere e proprie creazioni artistiche), che
unissero al
conteruto didattico un pregio musicaìe e stilistico tali da trasformare dei semplici
eserci-
zi
_in
brani di repertorio, riaìlacciandosi in taÌ senso ad una grande tradizione ben conso-
Ìidata nel pianismo "classico".
_ "Le sigle e gli Accordi" vol. 1 e voÌ.2 costituisce inoltre naturale antecedente
didattico dei celebri testi "Rifondazione Armonica per il Jazz t, lop.,tn. trt,rs.,,
e
"Improwisazione Jazz - com^e si suona e come si i.segna" entrambe " ai ;.'a-.ai", i"
commercio, di cui il Piccolo conservatorio Nuova Milano Musica cura in esclusiva óa
l,edi-
zio.ne italiana, e rappresenta un urteriore passo nella reartzzazione
der progetto di creare
un'intera collana coordinata e sistematicaiedicata ai pianisti e tastieristi moderni.
Il Piccolo conservatorio Nuova M ano Musica ringrazia sentitamente mo umberto
Fusco per l'impegno profuso con intelrigenza .o-p"i".rru ner]a rearizzaziorrà
ai q,_,..to
lavoro e i già ricordati m" Ettore Righelo e m"" umberto petrin per uu"""
s_itamente per quest'opera alcune Ìinee meìodiche da armonizzare di notevole "tubo.uiJuppo-
contenuto
didattico ed artistico.

Edizioni curate da Pief ro Luca Agostini e Cristina Agostini


1:,.\;

L,li**bcrio ruseo

!
CONTENUTI
VI

Capitolo primo UACCORDO MAGGIORE


L accordo maggiore in posizione fondamentaìe "' " " " "' -- -- ' 1

L'accordo maggiore in primo e secondo rivolto " """ """ 3

Esercizi e linee melodiche da arnronizzare per la mano destra " 4

Esercizi sulla triade maggiore........."" " " "" r 16

Linee meìodiche riassuntive da armonizzare con


l'accordo maggiore.... ........'............ 20

Arricchirnento deìl'accordo maggiore con ìa sesta "" "" " """ "" 25

Esercizi e linee meìodiche da armonizzare con


l'accordo maggiore e la sesta.... ..... 26

Armonizzazione delìa scala maggiore con


l'accordo maggiore e la sesta.. ....... 4L

Accordi maggiori con la sesta in successione 45

Arricchimento clell'accordo maggiore con la settima maggiore "' 50

Armonizzazione della scala maggiore con


l'accordo maggiore e la settima......... 52

Accordi maggiori con la settima in successione "" 55

Linee melodiche riassuntive da armonizzare con


ì'accordo maggiore con la sesta e la settima "' 58

Capitolo secondo LACCORDO MINORE


L'accordo minore in posiz'ione fondamentale " """ " ' 75

L accordo minore in prirno e secondo rivolto """ ""- " 77

' Esercizi e linee meìod'iche da armonizzare per la mano destra "' 78

Esercizi suìla triade minore.. ........ 87

Linee melodiche riassuntive da armonizzare con


ì'accordo minoru................ 91

Arricchinrento dell'accordo minore con ìa sesta "" " """"""" ' 96

Esercizi e linee meìodiche da artnontzzlre con


ì'accordo minore e la sesta.......... ..... 97

Armonizzazione della scala minore melodica


ascendente e discendente con l'accordo minore e la sesta -""" 110

Accordi rninori con ìa sesta in successione " Ll4


Arricchirnento delì'accordo nrinore con'la settinla maggiore " 123

Armonizzazione di scale rninori armoniche con


l'accordo minore e ìa settima. ......... t25
Linee melodiche riassuntive da arnronizzare con
I'accordo ntinore con ìa sesta e la settima " "" ' L28

Linee meìodiche riassuntive da armonizzare con I'accordo


maggiore e con ì'accordo minore con 1a sesta e ìa settima" """ "' 130

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t
I
PR,EFAZIONE
I
La capacità di saper leggere ed eseguire con rapidità e sicurezza i "siglati" è
ormai un requisito indispensabile per il pianista ed iI tasterista moderni.
I
Questo. libro è quindi proprio finalizzato all'acquisizione di tale abilità, che con-
siste essenzialmente nella traduzione delle sigle nei relativi accordi e nell'armoniz-
I
zazione delle linee melodiche.
II metodo didattico adottato si caratterizza per I'estrema linearità e semplicità di
esposizione, senza perciò rinunciare all'ortodossia dei contenuti rispetto ai dettami
I
dell'armonia moderna.
Lo sviluppo degli accordi in tutti i loro rivolti viene alternato con esercizi guidati I
di armonizzazione di linee melodiche via via più complesse, che utilizzano appunto
gli accordi rispetto ai quali si è appena conseguita la padronanza di esecuzione.
Con questo procedimento si ha la possibilità di verifrcare immediatamente l'ap-
I
plicazione pratica delle capacità tecniche acquisite, dimodochè I'apprendimento non
risulti mai faticoso od astratto ed anzi consenta l'esecuzione di brani di un certo I
interesse musicale, se non da subito, già dopo un breve periodo di studio.
In tal senso il libro è stato concepito e va utilizzato secondo una visione modula-
re. Se per organicità di esposizione e, soprattutto, per comodità di consultazione si
I
è preferito presentare dapprima (volume 1) tutti gli accordi (triadi pure) maggiori,
di seguito tutte le triadi minori, quindi arricchiti di note aggiuntive e poi (volume I
2) tutti gli accordi diminuiti ed aumentati e di settima, il pianista non è tenuto a
procedere nell'apprendimento secondo quesf,ordine, che, difatti, non corrisponde ad
un graduale crescendo dell'impegno tecnico o dell'utilità di applicazione. Gli accordi
I
sono per questo stati raggruppati in piccoli gruppi omogenei per diffrcoltà di esecu-
zione. Anche in funzione delle esigenze individuali, è quindi possibile saltare dallo I
studio, senza averlo completato, degli accordi maggiori a quello degli accordi mino-
ri, od anche di settima, di pari diffrcoltà pianistica; ad esempio, dopo aver studiato
il primo gruppo di tre accordi (triadi) maggiori può essere consigliabile passare
I
all'apprendimento del primo gruppo di tre accordi minori (che, daltra parte, sono
gli accordi delle tonalità relative, vale a dire aventi la stessa armatura di chiave)
ed eseguire i corrispondenti esercizi di armonizzazione (comunque dopo aver letto
I
le osservazioni introduttive di ciascun capitolo). In questo modo il pianista, ed
ancor più il tastierista, sarà in grado in breve tempo di disporre della padronanza
I
tecnica di un discreto numero di accordi, in particolare degli accordi di più frequen-
te :ulíIizzo, senza dover affrontare le diffrcoltà tecniche degli accordi di più impe-
gnativa esecuzione, che spesso, tra l'altro, sono di impiego piuttosto raro (ad esem-
I
pio gli accordi con sei o sette alterazioni in chiave).
Per quanto riguarda l'acquisizione delle tecnica pianistica in senso stretto, ven-
I
I
I
I gono proposti, oltre allo svíluppo degli accordi nei rivolti, svariati esercizi corredati

I dalle indicazioni circa la diteggiatura consigliata da impiegare. Ttrttavia, il libro


non è un manuale di tecnica pianistica, per cui non sviluppa esercizi tecnici con-
pleti, anche per non appesantire la trattazione. Vengono comunque suggerite
diverse "variazioni" sugli esercizi proposti, che comunque non richiederebbero per

J l'esecuzione di essere annotati per intero, e vengono forniti diversi consigli per Io
sviluppo di ulteriori esercizi. Come sempre, nel campo della tecnica strumentale,

J l'evoluzione dell'abilità dipende in larga misura dalla volonterosità e dall'applica-


zione di chi vuole impadronirsene.
Per quanto riguarda gli aspetti stilistici dell'armonízzazione, in questo libro ci

J si è volutamente attenuti ad una linea di condotta unitaria, nel senso che il 'îve-

! stimento" della nota della melodia con le note dell'accordo viene assenzia-lmente
affidato alla mano destra, mentre la sinistra si limita ad eseguire Ia nota del
basso, a volte raddoppiata all'ottava. Si tratta, comunque, di un metodo di base
non solo corretto, ma che corrisponde ad uno stile píanistico pressoché universal-

J nente utilizzato. D'altra parte, ogtli pianista col tempo e con la pratica affrnerà un
proprio gusto musicale, ed elaborerà uno stile personale di armonizzazione.
T\.rttavia, anche questo aspetto della crescita artistica può e deve in qualche nisu-
J ra essere guidato, ma ì'argomento non può essere esaurito in una soìa opera di
trattazione. II naturale completamento di questo libro può essere infatti rinvenuto
nei testi "Rifondazione Armonica per 1l Jazz e Ia Popuìar Music" e "Improvvisazio-
T ne Jazz - Come si suona e come si insegna!" di J. Amadie, che fanno parte inte-

I grante della presente collana editoriale, nei quaìi sono trattati gli accordi di nona,
undicesima, tredicesima e gli accordi sostitutivi, e dove vengono approfondite in
senso specifrco le problematiche relative agli stili di armonizzazione pianistica.

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VII
Capítolo prímo

L'ACCORDO MAGGIORE

Elem,enti di armonia

DrAee ORD Or.l.mAGGIOAm.r.:INr,r,P O SW ONE..I.FOND


:'::'':'''''::''j:::::::''::'j:''

Prendiamo in esame una scala maggiore, ad esempio quella di Do (vedi esempio 1.1), ed
estraiamone il 1o, 3o e 5o gtado, sovrapponendoli uno sull'altro; così facendo creiamo un accor-
do maggiore, e precisamente I'accordo di Do maggiore,la cui sigla è Do o C (vedi esempio 1.2).

Esempio L.l: scala di Do maggiore

Tonica Sopra Mediante Sotto Dominante Sopra Sensibile Tonica


tonica dominante dominante

7" grado 8" grado

Esempio l.2z accordo di Do maggiore

5= --] 3e min.
3a--l --J
1a -J 3e magg.

%"

Analizziamo ora I'accordo dell'esempio 1.2:

a. fra il Do e il Mi, che sono Ia 1c (o fondamentale) e la 3e dell'accordo, c'è un intervallo di 3q


maggiore, che copre Ia distanza di due toni;

b. fra il Mie il Sol, cioè fra Ia 3c e la 5q dell'accordo, c'è un intervallo di 3q minore, che copre la
distanza di un tono e mezzo;

c. fra il Do e il Sol, cioè fra Ia fondrmentale e la 5e dell'accordo, c'è un intervallo di 5c giusta,


che copre la distanza di tre toni e mezzo.

Per concludere, quando tre note vengono strutturate nel modo sopra esposto, esse formano
un accordo maggiore.
L'esempio 1.3 mostra tutti gli accordi maggiori delle quindici tonalità maggiori, tranne
quello di Do, che appare nell'esempío 1.2, con le relative sigle.

L'Accordo Maggiore
:

Esempio l.3z accordi mnggiori T


I
Fa
F

II
(""",.3,b- oi oo{)*
bt
B
(enarmonico di Dof)
t
T
Sol! F"* Dob Dof I
Gh
(enarmonico di Fafi)
F#
(enarmonico di Sol[)
ch
(enarmonico di Si)
c*
(enarmonico di Ref)
J
Quando Ie note di un accordo (maggiore) sono disposte come nell'esempío I.2, o
nell'esem-
pio i.B, si dice che esso è in posizione fondamentale stretta. Fondamentale, perché la no-
I
ia più bassa è quella da cui prende iI nome I'accordo; stretta, perché nessuna nota dell'accor-
do può essere inserita fra Ie note facenti parte dell'accordo stesso.
;
L'esempio 1.4 mostra un accordo di Do maggiore in posizione fondamentale (il Do è la
nota più bassa) lata; infatti fra il Do e il Sol può essere inserito il Mi, come anche fra il Sol e il
Mi può essere inserito il Do.
I
Esempio L.42, accordo di Do maggiore in posizione fondamentale lata q
q
L'accordo maggiore comprende tre suoni diversi ed è anche detto triade maggiore. La sua
struttura fondamentale è quella dell'esempio I.2. Se note facenti parte dell'accordo vengono
T
reiterate nell'accordo stesso, come nell'esempio 1.5, il concetto di accordo maggiore o triade
maggiore rimane comunque immutato.
Esempio l.5z accordi o triadi maggiori

Do Do Re Sol
(c) (c) (D) (G)

Gli accordi dell'esempio 1.5 sono pur sempre accordi o triadi maggiori.

* Un accordo è enarmonico di un altro accordo quando viene scritto in modo diverso, ma suona nello stesso
modo.

2 Capitolo primo
Quando un accordo maggiore si presenta come nell'esempio 1.6, si dice che esso è in disposi-
zione stretta di primo rivolto.

Esempio L.6: accordo di Do maggiore in primo riuolto (notate la sigla corrispondente)*

(c/E)

Quando un accordo maggiore si presenta come nell'esempio 1.7, si dice che esso è in disposi-
zione stretta di secondo rivolto.

Esempio l.7z accordo di Do maggiore in secondo riuolto (notate la sigla corrispondente)*

n3a
ffi
-ìrg
",
In conclusione, quando la nota più bassa di un accordo è la terza, esso si dice in 1o rivolto,
mentre quando la nota più bassa di un accordo è la quinta, esso si dice in 2" rivolto. Ricordia-
mo, inoltre, che quando la nota più bassa è la prima o la fondamentale, I'accordo si dice in po-
sizione fondamentale.
Quindi, per stabilire in quale posizione (rivolto) si trovi un accordo, si deve guardare la sua
nota più bassa, mentre le note superiori possono assumere qualsiasi disposizione. E' impor-
tante chiarire che quando un accordo viene scritto per pianoforte, cioé con le due chiavi come
nell'esempio 1.8, esso, in primo luogo, si trova in posizione fondamentale quando la nota più
bassa è la prima o fondamentale dell'accordo ed inoltre, per stabilire se la sua disposizione è
stretta o lata, vengono prese in considerazione le (tre) note superiori, escludendo perciò Ia no-
ta del basso.

Esempio l.8t accordi in posizíone fondamentale stretta

Do Re Sol
(c) (D) (G)

* La nota scritta sotto, o a destra della barretta, è quella che deve essere coìlocata nel basso dell'accordo, la cui
fondamentaìe è indicata sopra o a sinistra della barretta. Quando la nota nel basso è la fondamentale, la doppia
indicazione viene omessa, perché sottintesa.

L'Accorda Maggiore
Gli esercizi che seguono sono scritti solo per Ia mano destra ed hanno lo scopo di far esegui-
re all'allievo I'accordo maggiore in posizione fondamentale stretta e nei suoi due rivolti, in tut-
te le tonalità.*
Al termine di ogni gruppo di esercizi vengono proposte alcune semplici linee melodiche si-
glate utilizzando gli accordi con i quali si è appunto fatto pratica e che devono quindi essere
armonizzate.
Non deve trarre in inganno il fatto che le sigle indicano gli accordi in posizione fondamen-
tale laddove I'esercizio di armonizzazione riguardi solo la mano destra; è sottinteso, in
quest'ultimo caso, che al basso (cioé nella mano sinistra) venga collocata la fondamentale
dell'accordo, per cui l'accordo non si trova in rivolto.
In questa fase dell'apprendimento, gli esercizi sulle linee melodiche tralasciano di occuparsi
degli aspetti stilistici dell'armonízzazíone (dell'argomento che verrà introdotto per gradi nel
prosieguo della trattazione), per cui sarà sufficiente che tale armonizzazione venga effettuata
attenendosi ai seguenti principi:
- le note che compongono la melodia saranno sempre Ie più alte (acute) fra quelle eseguite;
- gli accordi saranno disposti in posizione stretta;
- gli accordi uguali, per note della melodia ripetute, verranno, per ora, ribattuti.

In pratica, poiché le note della melodia fanno sempre parte dell'accordo (l'armonizzazione
delle note estranee all'accordo verrà affrontata più avanti), non si dowà far altro che suonare
insieme alla nota della melodia le due (più oltre, tre) prime note ad essa sottostanti che faccia-
no parte dell'accordo posto in sigla.
Questi primi esercizi di armonizzazíone di linee melodiche elementari hanno lo scopo di fa-
re acquisire quell'automatismo esecutivo che deve legare Ia lettura della melodia siglata e I'in-
dividuazione sulla tastiera del corrispondente accordo.
E'molto importante che I'esecuzione awenga sempre a tempo! Bisogna evitare di "correre"
dove ci si sente più sicuri, per poi rallentare bruscamente nei passaggi che presentano qualche
diffrcoltà: si tratta di un vizio esecutivo poi difficile da eliminare. E'meglio scegliere inizial-
mente un tempo di esecuzione anche molto lento, ed accelerarlo solo quando sia possibile farlo
per tutto il brano.

Esercizio 1.1a

Tonaìità di Do (o C):

* Owiamente, esercizi similari, con le dovute trasposizioni e modificazioni della diteggiatura, possono essere
eseguiti anche con la mano sinistra, sebbene ì'acquisizione di tale abilità tecnica non sia propriamente indispensa-
bile per le finalità di questo volume.

Capitol.o primo
Esercizio 1.1u

Tonalità di Fa (o F): &-----t

V J

$ta-

a
Esercizio 1.1c

Tonalità di Sol (o G): &'-----,

Questi esercizi, che comunque si deve arrivare ad eseguire in un tempo


piuttosto rapido e
,".,ru esitazioni, possono servire da base per altri esercizi di propria invenzione. Ad esempio,
si suggerisce I'esecuzione dell'accordo sia arpeggiato che per salti.

Proposta 1.1
(accordo arpeggiato)

Esucuzione dell'arpeggio:

L'Accordo Maggiore
T
Proposta 1.2a
(accordo per salti)
J
J
J
J
iI
-

Proposta 1.2u t
t
I

Proposta 1.2c

(Questi esempi sono proposti con I'accordo di Do maggiore; è owio che devono essere ese-
guiti con tutti gli accordi maggiori.)

6 Capitolo primo
Línee melodíche
Armonízzate Ie seguenti due brevi melodie con la sola mano destra in base alle sigle
date. Ogni accordo dura finchè non appare quello successivo.

1q linea melodica 1,1a.b.c.


G G G

C G c

Armonizzazione della 1c linea melodica l.La.b.e.

tr G G

c G c
-
{>
s
2s linea melodica 1.1a.b.c.

cFc G F G

c u c c F t c

Armonizzazione della 2s linea melodica 1.1a.b.c.

CFCG G

c G c c F G c

L'Accordo Maggiore
I
Giunti a questo punto, si può continuare con gli esercizi e con Ie linee melodiche da armo-
nízzare nellssuccessive tonalitàmaggiori, come pure si può saltare al secondo capitolo, dedi-
T
cato all'accordo minore, ed iniziare, contemporaneamente al maggiore, lo studio dei primi
esercizi e l'esecuzione delle prime linee melodiche in minore. Questa alternanza di esercizi in I
II
maggiore e minore gioverà all'allievo per la varietà e l'arricchimento degli studi. E' comunque
indispensabile che lo studente, prima di iniziare i primi esercizi in minore, studi attentamente
gli elementi di armonia che riguardano appunto l'accordo minore.

Esercizio 1.1a

II
Tonalità di Sib (o Bb):
{

t
Esercizio 1.1e
T
di Mib (o

Esercizio 1.1r

Tonalità di La6 (o Ab):

Capitolo primo
Línee mclodíehe
Armonizzate Ie seguenti due brevi melodie con la sola mano destra in base alle sigle
date. Ogni accordo dura finchè non appare quello successivo.

lc linea melodica 1.1a.e.r.

Eb Ab Bb Eb

Ab Eb Ab Eb

Armonizzazione della 1s linea melodica 1.1a.e.r.

E; Ab Bb Eb Bb Ab

2s linea melodica 1.1a.e.r.


Eb Ab Eb Bb Ab

Eb Ab Bb

Arrnonizzazione della 2c linea melodica 1.1d.e.f.

A' Eb Bb Ab

Bb Ab Ab Bb

L'Accordo Maggiore
Esercizio 1.1g
Tonalità di Re (o D):

Esercizio 1.1h

Tonalità di La (o A):

Esercizio 1.1i

Tonalità di Mi (o E):

10 Capitolo primo
Línee melodíche
Armonízzate Ie seguenti due brevi melodie con la sola mano destra in base alle sigle
date. Ogni accordo dura finchè non appare quello successivo.

ls linea melodica 1.1g.h.i.


A D

Armonizzazione della 1a linea melodica 1.1g.h.i.

ADEA D E

2s linea melodica 1.1g.h.i.

AD A D E

Armontzzazione della 2a linea melodica 1.1g.h.i.

ADA D E

L'Accordo Maggiore 11
I seguenti accordi sono di utllizzo piuttosto raro e presentano qualche diffrcoltà esecutiva.
Vengono riportati per completezza di tratiazione e perché è comunque bene famllíanzzare la
mano e I'orecchio con le loro esecuzioni.

Esercizio 1.11
Tonalità di Si (o B)

Esercizio 1.1m
Tonalità di Fa{ (o F$): E'-----.

a
Esercizio 1.1n
Tonalità di Reu (o D6t:

a
Esercizio 1.1o
Tonalità di 5o16 (o Gt):
&'o-----

L2 Capitolo primo
Línee rnelodíche
Armonizzate le seguenti due brevi melodie con la sola mano destra in base alle sigle
date. Ogni accordo dura frnchè non appare quello successivo.

1s linea melodica 1.1i.t.m.


Fil Fil F#

E B F# B

Arrmanizzazione della ls linea melodica 1.1i.t.m.


Fil F$ E Fil

2q linea melodica 1.1i.t.m.

BE

Armonizzazione della 2s linea melodica 1.1i.1.m.

BEB

L'Accordo Maggiore 13
Línee melodíche
Armonízzate le seguenti due brevi melodie con la sola mano destra in base alle sigle
date. Ogni accordo dura finchè non appare quello successivo.

1c linea melodica 1.1f.n.o.


Db Gb Ab Db Gb Ab
.t-

Gb Db Gb Ab Db

Armonizzazione della lq linea melodica 1.1f.n.o.

Db Gb Ab

2s linea melodica 1.1f.n.o.

Db Gb

Db Ab Db Gb Gb Db

- t vI F

Armonizzazione della 2c linea melodica 1.1f.n.o.

Db Gb Db Ab Gb

Db Ab Db Gb Db Gb Ab Db

Ca.pitob primo
Si consiglia altresì di sperimentare altri tipi di esercizi riguardanti I'esecuzione dell'accordo
maggiore in posizione stretta, come:

Proposta 1.3a

etc., frno a ---?+-+l


----l
per poi discendere da:

etc., fino a ----f::::+


4
#
Proposta 1.3b

etc., fino a
__r_-
------#,
='

per poi discendere da:

v etc. fino a
a
ò

Proposta 1.3c
-

etc., fino a --F-----t


______f______+t
_----Î------

per poi discendere da:

etc., fino a
F
------t_---------rl

L'Accorda Maggiore
Esercizio 1.2

Scrivete sotto ogni accordo la sigla corrispondente come è stato fatto con i due primi accor-
di. GIi accordi possono presentarsi in posizione fondamentale od in rivolto; quando si presen-
tano rivoltati, éisponeteli mentalmente per terze, in posizione fondrmentale, per poterli defr-
nire più agèvolmente.

t.. E

tt

u-

Y
V

16 Capitolo primo
Soluzione dell'esercizio 1.2

Y
ll lt

L'Accordo Maggiore
Esercizio 1.3

Scrivete le rimanenti note dell'accordo in posizione stretta sotto la nota data, come è stato
fatto con i due primi accordi. Essi possono presentarsi in posizione fondamentale od in rivolto.
Suonateli.

c D Eb F c

Ab c$ Bb Cb

cf Gb cb A Db

E Fil Bb cil cb

Capitolo primo
Soluzione dell'esercizio 1.3

L'Accordo Maggiore
Línee melodíche ríassuntía e
Armonizzate con Ia sola mano destra ogni nota delle seguenti melodie in base alle sigle
date. Ogni accordo dura finché non appare quello successivo.

Linea melodica r.1.1

€>

c Ab Db

c F c F Bb

Eb Bb G c

Armonizzazione della linea melodica r.1.1

Capitolo primo
Línee melodíche riassuntíae

Linea melodica n1.2

F BbFC

Bb A D G c

Ab Db Gb

Bb Eb F

Arnronizzazione della linea melodica r.1.2


FBbF BbFC

\./

L'Accordo Maggiore
I
Línee m,elodíche ríassuntíae II
Linea melodica n1.3
G c GDG CDG
II
B E FfiB Fil

II
II
B A D c

D c tl

Arrnonizzazione della linea melodica r.1.3

GDG CDG
iI
It
I
I
I
22 Capitolo primo

I
Línee m,eladíche ríassuntíae

Linea melodica r.1.4

Oh! When the Saints Canto popolare americano

BbF BbF

F Bb

FBb Bb

Armonizzazione della linea melodica r.1.4

c
v

Bb

FBb

L'Accordo Maggiore
Línee melodíche ríassuntía e

Linea melodica r.1.5

Im Marzen Canto popolare tedesco

II

Arrnonizzazione della linea melodica n1.5

II

Capitolo pritno
ffifiICiGHiMEN$O.iiiDnEiliACUrOBD .:.: ccIÓRE l

CON,iiiI;tfiGGI r:rDnUffi: SESTA

Se dall'esempio 1.1, oltre ad estrarre il 1",3" e 5o grado, estraiamo anche il6"grado sovrap-
ponendolo ai primi tre gradi, creiamo un accordo maggiore con I'aggiunta di una 6s che è pur
sempre un accordo maggiore, ma arricchito da una nota aggiuntiva.

Esempio 1.9

6" grado
5'grado
3" grado
l" grado
Do6 (o CG)

Questo tipo di accordo è molto comune in aree musicali specifrche (standards, jazz, musica
leggera in genere, etc.) dove un accordo maggiore di soli tre suoni diversi suonerebbe piuttosto
esile.
L'esempio 1.10 mostra tutti gli accordi maggiori con la 6s aggiunta in posizione fondamen-
tale stretta, con le relative sigle, tranne quello di Do che appare nell'esempio 1.9.

Esempio 1.10

Fa6 Sol6 sib6 Re6 Mib6 La6 La[6


F6 G6 Bb6 D6 Eb6 A6 Ab6

Mi6 Re[6 Si6 Sob6 Fa$6 Dof 6 Dofi6


E6 Db6 86 Gb6 F#6 cb6 cf6
(enarm. di Do{) (enarm. di Dof ) 1enam. di Fa$) (enarm. di Sol!) (enam. di Si) (enarm. di Ref)

L'accordo maggiore con i'aggiunta della 6c si può presentare in posizione fondamentale, in


1" 3o rivolto rispettivamente se la nota più bassa è la lq, la 3c, la 5c e
rivolto, in 2" rivolto e in
la 64.
L'esempio 1.11 mostra alcuni accordi maggiori con Ia 6c aggiunta in 1o, 2" e 3" rivolto con
relative sigle.

Esempio 1.11

Fa6 Sol6 Mib6 Mi6 LabG


La Re sib D4 Mib
(F6/A) (G6/D) (Eb6/8b) E6/cf (Ab6/Eb)

L'Accordo Maggiore 25
Come I'esercizio 1.1, anche I'esercizio seguente ha lo scopo di esercitare la mano destra del-
I'allievo ad eseguire I'accordo maggiore, in questo caso arricchito dalla 6c in tutti i suoi aspetti,
e cioè nella posizione fondamentale e nei suoi tre rivolti, ed in tutte le tonalità. Si consiglia al-
tresì all'allievo di rileggere Ie awertenze e í suggerimenti riguardanti gli esercizi e I'armoniz-
zazione delle linee melodiche apag.4.

Esercizio 1.4a
Tonalità di Do (o C):

8 e1 1e a I {€}-
ls
Ar
5€> e €- €- C>

Esercizio 1.4u
Tonalità di Fa (o F):

Esercizio 1.4c
Tonalità di Sol (o G):

26 Capitolo primo
Línee m,elodíche
Armonízzate ogni nota delle seguenti melodie in base alle sigle date ed aggiungete le
note del basso. Ogni accordo dura frnchè non appare quello successivo.

lc linea melodica 1.4a.b.c.

c6 F6 c6 F6 G6 F6 G6

aJl rl

F6 c6 F6 c6

I
a-)

Arrnonizzazione della ls linea melodica 1.4a.b.c.

c6 F6 C6 F6 c6 F6 G6

er-tl *& e t7Í Ju-f

* Raddoppio del basso (opzionale).

L'Accordo Maggiore
Línee melodíche
2s linea melodica l.4a.b.c.
C6 F6 c6
-
aJ

F6 G6 F6

I
a, I
I

/
t

rb G6 C6 F6

-
aJi I
I

Armonizzazione della 2a linea melodica 1.4a.b.c.


C6 F6 c6
a

aJll .t 4
èaO ai- 8. {f'-
I I

F6 trb F6

d#' f g7 c) { (J-

F6 G6 c6 F6

d(J€ (-/-
tt .{
I

CapitoLo primo
Esercizio 1.4a

Tonalità di Sib (o Bb):

U Úi it U

) z) ) .r -l

Esercizio 1.4e

Tonalità di Mi6 (o E6):

a fiiP é I è# P

Esercizio 1.4t

Tonalità di La5 (o At):

a è1 iÈt

L'Accordo Maggiore
Línee mclodíche
Armonizzate ogni nota delle seguenti melodie in base alle sigle date ed aggiungete le
note del basso. Ogni accordo dura frnchè non appare quello successivo.

1e linea melodica 1.4a.e.t

rbo nbo e bo sbo

?) tt 'l

nbo ebo nbo rbo

aJ I

Ayrnonizzazione della ls linea melodica 1.4a.e.r.

Eb6 nbo rbo Ab6 ebo nbe

dr+J -e lr - tt a

Ab6 ebo nbo Eb6

a.) è éb -l J +t

€) {€}
{< *

* Raddoppill deì basso (opzionale).

Capitolo primo
Línee melodíche
2c linea melodica 1.4d.e.f.
Eb6 nbo Ebo Bb6

aJ I

nbo ebo nbe ebo

oJl I

ebo

aJ

izzazione della 2c linea melodica 1.4a.e.r.

e bo nbo ebo ebo


L

aJlll rl éaj é' te

nbo ebo nbo sbo

aJ
(J .l

Bb6 Eb6 Eb6

dl- tt 'l I

V
Esercizio 1.4g

Tonalità di Re (o D):

a 3i& ú (J1 (J
t b tr

o5 o o o

Esercizio 1.4tr

Tonalità di La (o A):

Esercizio 1.4i

Tonalità di Mi (o E):

e AIA
a1 é è& P
rl

Capitolo primo
Línee melodíehe
Armonizzate ogni nota delle seguenti melodie in base alle sigle date ed aggiungete le
note del basso. Ogni accordo dura finchè non appare quello successivo.

1s linea melodica 1.4g.h.i.

A6 D6 A6 D6 E6 D6 E6

a)
., rI

D6 A6 D6 A6

a)
.
'l

Armonizzazione della 1c linea melodica 1.4g.h.i.

A6 D6 A6 D6 E6 D6 E6

airl 'l tt I

D6 A6 D6 A6
ttltt

a-)

. rL

x Raddoppio del basso (opzionale).

L'Accordo Maggiore
Línee melodíche
2s linea melodica 1.4g.h.i.
A6 D6 A6 E6

aJ J J
. rt

D6 E6 D6 E6

t
, rL

D6 E6 A6 D6 A6

O) I I

., rl

Arrnonizzazione della 2c linea melodica 1.4g.h.i.


A6 D6 A6 E6

,'tb
dl
., ll
a+
a1- g
tfl)
D6 E6 D6 E6

d3r f: taliU ty &jJ

D6 E6 A6 D6 A6

aJgy &+ + 't9 é-- i+

Capitolo printo
Esercizio 1.4t
Tonalità di Si (o B)

u ti ul t u
rl )lsls4 ) rì -l

Esercizio 1.4m
Tonalità di Fa$ (o F{):

Esercizio 1.4n
Tonalità di Reb (o Db):

o y1 w t (r 1
()
ú3 U

--fì

ìU

Esercizio 1.4o
Tonalità di Soll (o Gi):

d t-i "- I
tf

L'Accordo Maggiore
Línee m,elodíche
Armonizzate ogni nota delle seguenti melodie in base alle sigle date ed aggiungete le
note del basso. Ogni accordo dura frnchè non appare quello successivo.

1s linea melodica 1.4i.t.m.

86 E6 86 E6 F$6 E6 Fil6

d I
lr
., rl

'1t I

E6 86 E6 B6

(./
a)
. r[

Armonizzazior;.e della Lc linea melodica 1.4i.t.m.

86 E6 86 E6 Fil6 E6 Ff6

d (r l+ #u r {f + tt'

E6 86 E6 B6

aJAef uw aj+ -j* #

{E}€}
o
,k =*

* Raddoppio del basso (opzionale).

Ca.pitolo primo
Línee mclodíche
2c linea melodica 1.4i.1.m.

86 E6 86 F#6

aJl rl - t-

-. tL

E6 F$6 E6 Ff;6

d I

. r[

E6 Fil6 86 E6 86

aJ I

. rl

Arnronizzazione della 2a linea melodica L.4i.t.m.

86 E6 86 Fil6

a)

., tL
a -+lJ
UT u
*GU
lr

E6 Fil6 E6 F$6

d&l g fur é-O &e


. rt

E6 Ffi6 86 E6 86

dèaJ é.t - - +7O a-. /a

., rl

L'Accordo Maggiore
II
II
Línee melodíche
Armonízzate ogni nota delle seguenti melodie in base alle sigle date ed aggiungete le
note del basso. Ogni accordo dura frnchè non appare quello successivo.

1s Hnea melodica 1.4f.n.o.

a)
Y
cbo obo nbo

I
cbo

i
I
i
,+

II
Armonizzazione della 18 linea melodica

obo cbo Dbo

()' t
1.4f.n'o.

cbo nbo cbo


ì

II
aJ tt
t
l-J

r
iI
l

cbo obo cbo Db6

aJ (r' f ttu 7a-l tt

t
v

o ìo'
t< *

I Raddoppio del basso (opzionale).

Capitolo prinro
Línee melodíche
2s linea melodica 1.4f.n.o.
obo cbo pbo nbo
L

aJ I

cbo Ab6 cbo nbo


LI

\\.\, v
dr
, tv

Cl'O obo cbo obe

\\\, Y

al I I

Armonizzazione della 2s linea melodica 1.4f.n.o.


Db6 cbo Db6 Ab6

LIV

a)
V
l-.- 8y t:
.lla

cbo nbe cbo Ab6

ai Lt- é .|-l a-

- ta

Db6 cbo

L'Accordo Maggiore
Si consiglia inoltre all'allievo di sperimentare altri tipi di esercizi riguardanti sempre I'ac-
cordo maggiore arricchito della 6s, come:
Proposta 1.4a

etc. fino a

per poi discendere da:

etc. fino a

Proposta 1.4u

etc. fino a

per poi discendere da:

etc. fino a

Proposta 1.4c

etc. fino a

per poi discendere da:

etc. fino a

Proposta L.4d

etc. fino a

per poi discendere da:

etc. frno a

Capitol.o pritno
ffic r'Ac iitDó. cronn e+:ntdcffio.ilu'1 snsm :,,,::,,.

Molte delle seguenti disposizioni di accordi risulteranno all'allievo ormai familiari, altre in-
vece gli appariranno per la prima volta. Esse comprendono L'armonízza.zione di note estranee
all'accordo (n.e.) e I'accordo maggiore con la 7c aggiunta; quest'ultimo accordo verrà trattato
nel prossimo paragrafo. Nell'armonízzare una nota estranea all'accordo è necessario conside-
rare questo tipo di nota come se facesse parte dell'accordo stesso. Le note estranee all'accordo
di Do 6c nella scala di Do maggiore, per fare un esempio, sono Re, Fa e Si. Tlalasciando il Si
che, come è già stato detto verrà discusso più avanti, armonizzeremo Re e Fa con I'accordo
maggiore di 6e come se fossero rispettivamente Do e Mi e cioè:
Re

come se fosse

Fa
Mi

ecomese# rosse
F
L'esercizio 1.5 presenta inoltre due tipi di armonizzazíone: una che fa uso di blocchi di ac-
cordi ed è quindi più compatta, più piena anche se, a volte, più pesante; ed una in cui la melo-
dia viene messa più in risalto e quindi si presenta meno compatta e, a volte, piuttosto esile. La
scelta dipende dal contesto, dalla necessità o dal gusto personale.
Suonate lentamente, visualizzando con attenzione ogni disposizione deil'accordo.

Esercizio 1.5a
Tonalità di Do (o C):
lentamente

In questo caso l'accordo di sostegno viene, a volte, prolungato per porre la melodia in risal-
to. Fate la stessa cosa anche nelle altre tonalità.
lentamente 45
33

*Questo accordo è effettivamente


un accordo mr.ggiore con ìa settima aggiunta, vedi pag. 54.

L'Accordo Maggiore 4T
Gli esercizi seguenti propongono il trasporto in tutte le tonalità, eccettuando quelle enar-
moniche meno usate, della prima versione dell'esercizio 1.5a e cioé quella che fa uso di blocchi
di accordi. Ciò non toglie che l'allievo possa sperimentare la seconda versione e cioé quella ar-
monicamente meno compatta, sia come viene proposta nel testo o modifrcandola a proprio gu-
sto e giudizio personale.
Un ultimo consiglio: non procedete con questo tipo di esercizi se sussistono nel contempo
problemi riguardanti l'armonizzazíone di note facenti parte dell'accordo come è apparso nelle
precedenti linee melodiche da armonizzaîe.In altre parole, la mano destra deve essere abile a
disporre, sia nella posizione fondamentaìe che in ogni rivolto, tutti gli accordi maggiori prima
in forma di triadi pure, indi con l'aggiunta della sesta.

Esercizio 1.5b
Tonalità di Fa (o F):
5 4 5 4 5
3 3 3 3 3
2 2 2 2 2

? f f €t tl' rrl r ,7tF{


E'

Esercizio 1.5c
Tonalità di Sol (o G):

Esercizio 1.5d
Tonalità di Sib (o Bb): q5 45
33 33
22 22

t-t-t,
Itt'- ,

ili ^l

42 Capitolo pritno
Esercizio 1.5e

Tonalità di Re (o D): 4 5 45
3 3 33
2 2 22

trt J'
tyb
srl
sll
? tl^+ { q..l

Esercizio 1.5t
Tonalità di Mit (o Eb):
5 4S
3 33
2 22

ar ttlja) JI + *?f F

Esercizio 1.5g
Tonalità di La (o A):
5 4 5 tS
g3
3 3 3
2 2 2 22
1 1 1 11
, ttft

aJ +l ttt
I
llt
l--i1 C'

.,ú

Esercizio 1.5tr
Tonalità di Lab (o Al):

5 4 5 tS
3 3 3 33
2 2 2 22
1 1 1 11
V

l'l I
c>

L'Accordo Maggiore 43
Esercizio 1.5i
Tonalità di Mi (o E):

38 2
4
3
2
5
3
2

aJ ttlj-) ]l tl + **t f
.,ú

Esercizio 1.5t
Tonalità di Re6 (o D6): 4 5 45
3 3 33
2 2 22

t. r JJ
ryb
3tl
?+4- L g--l

Esercizio 1.5m
Tonalità di Si (o B): q5 45
33 33
22 22

t.8?
,tt' +

ltJll Jil cr -'l

Tonalità di 5o16 (o Gr): Esercizio 1.5n

Capitolo primo
'..,......,........'aeC.O-not...$[#GGIOSJ....DI.,.Sre.-Sru*lII*...SUGere.SstOI.qE....,..l,.,,..,....,
Negli esercizi seguenti, ogni nota da armonizzare fa parte dell'accordo. Aggiungete le note
del basso, come esemplificato nel primo esercizio. Confrontate il vostro lavoro con le risoluzio-
ni apag. 46epag.47.
Esereizio 1.6

c6 F6 Ab6 c6 b. F6 ebo obo F6

a)

c. ub t/O ebo G6 d. sbo Ebo cbo ebo

aJ I

e. D6 G6 ebo D6 f. Eb6 Ab6 cb6 rbe

I
aJ I

g. A6 D6 F6 A6 h. nbo obo E6* nbo

aJ

., tl

* Enarmonico di Ff6.
L'Aecordo Maggiore 45
ai

., lL . rl

Soluzione dell'esercizio 1.6

nbo c6 b. F6 abo

eJA& U

u&
vv
I
I v Qt- \'u

x Enarmonico di B![6.

46 Capitolo prinro
E6 A6 C6 Eo l. obo cbo A6

4)4-4r:
'l''l
aJé t (J- rr'l-l

+ . rl
,,++

m. B6 E6 G6 BG n. F$6 B6 D6 Fil6

-.nì
1'"- tì'' " a I

., rl

L'Accordo Maggiore
Armonizzate ogni singola nota ed aggiungete Ie note del basso, come esemplifrcato nel pri-
mo esercizio. La terzanota di ogni esercizio è una nota estranea all'accordo: armonizzatelaco'
me se fosse una nota dell'accordo (vedi pag. 41). La penultima nota di ogni esercizio è la setti-
ma maggiore della sigla corrispondente, per cui I'accordo siglato M7 è un accordo maggiore
con Ia settima aggiunta (vedi pag. 54). Confrontate il vostro lavoro con le risoluzioni a pag. 51,
52 e 53.
Esercizio 1.7a

c6 F6 abo Eb6 nbe DbMT c6

I I
aJ

? l.

Esercizio 1.7u
D6 G6 C6 F6 sbo ebut D6

aJ

Esercizio 1.7c

E6 A6 D6 G6 c6 FM7 E6

a.)

., rL

rd

Esercizio 1.7d

F6 ebo ebo nbo obo cbtrlz F6

-n:E-.
a-)

48 Capitolo primo
Esercizio 1.7e

F6 ebo ebo abuz

Esercizio 1.7r
A6 D6 G6 c6 F6 eb Nrz A6

.,ú

Esercizio 1.7g
B6 E6 A6 D6 G6 cM7 B6

a.)

.,ú

Esercizio 1.7rr

oba cbo 86 (l EO tzr A6 rsl DM7 <+l Db6

a)

(1) Enarmonico di C!6. (3) Enarmonico di Bbb6.


(2) Enarmonico di Ff6. (4) Enarmonico di Eff M7.

L'Accordo Maggiore 49
Esereizio 1.7i
Eb6 nbe obo ebo 86 (1) EM7 (2) ebo

AJ

Esercizio 1.7t
Ffi6 E6 A6 D6 GM7 Fil6

aJ

. rl

Esercizio 1.7m
nbo obo cbo Bo (1) E6 (3) AM7 (4) Ab6

Esercizio 1.7n

abo ebe nbo obo cbe Cbtvtz ebo

a) I I I I

(1) Enarmonico di C!6. (3) Enarmonico di F!6.


(2) Enarmonico di Ff M7. (4) Enarmonico di Bf6M7.

Capitolo primo
Soluzione dell'eserc izio L.7 a

c6 F6 ebo ebo nbo obuz c6

aJ. .-vt 1-

.,
3
I
l. L^
Y
I

Soluzione dell'eserc izio 1.7b

D6 c6 F6 sbo rbuz D6
L

a)
- I TI

,,? ht L.
ffi

Soluzione dell'esercizio 1.7 c

E6 A6 D6 G6 c6 FM7 E6

?
aJ ll l'l 'l

\e, hp
Ir '+

Soluzione dell'eserc izio L.7 a

F6 ebo ebo nbo obo cbuz F6

aJrl I

L'Accordo Maggiore 51
Soluzione dell'esercizio 1.7 e

G6 c6 F6 ebo rbo nb vz G6

ttÍ b"* bl |f

Soluzione dell'esercizio L.7 t


A6 D6 G6 C6 F6 abì\At A6

d + , f q+ q'€ bt fr"é

., rL
i

Soluzione dell'esercizio 1.7 g

B6 E6 A6 D6 G6 CM7 B6

t - I ar 1. 1.- q+ 1+'cl

, rl ) L- I

Soluzione dell'eserc izio L.7h

obo cbo 86 E6 A6 DM7 obo


Yv

aJ r'{it I - rr1-1. I

? h- L^

v It

Capitolo printo
Soluzione dell'eserc izio L,7 i

Eb6 nbo obo ebe 86 EM7

' tr 1
AJ I
I

,t- b+ h-

Soluzione dell'esercizio t.7l

F#6 B6 E6 A6 D6 GM7 Ffi6

d I

. rl

Soluzione dell'eserc izio 1,7 m

nbo obo cbo 86 E6 AM7 Ab6

r
t ìJ ? J fi''q t fr.q t' hú
'q e

Soluzione dell'eserc izio L.7 n

ebo Ebo nbo obo cbo cbt'tit Bb6

aJ
a + + v. v.- DJ 1"

ta L. I

L'Accordo Maggiore
I
I
II
:':..:. .., i,'..,.' ::....: ..:
,.., .. . ,. '' :. '.....'. . .

ARRICCHTMENTO DELI:ACG ORD O:,$ffi G


,,:' .,
CON L'AGGruNm.:'nÉ,,SnTTr.vr-affi,
'.'''..'-''.'.i.':.......''.''.':'::.::.'..

Se dalla scala dell'esempio L.1, oltre ad estrarre il 1o,3" e 5" grado, estraiamo anche il 7o
grado, sowapponendolo ai primi tre gradi, creiamo un accordo di 7s maggiore, vale a dire, an-
che, una triade maggiore arricchita da una nota aggiuntiva.

I
II
Esempio 1.12:

7'grado
5" grado
3" gaado
1'grado

Do7+ (o DoTM)
CM7 (o CmajT o Ca)

Questo tipo di accordo differisce dall'accordo maggiore con l'aggiunta di una 6e per la sua
maggiore tensione. Infatti I'intervallo che si crea fra Ia fondamentale e Ia 7c è quello di una 7q
T
maggiore che suona piuttosto teso e che, rivoltato, misura una 2c minore che, a sua volta, fra
tutti gli intervalli, è quello che suona con maggiore tensione.
Esempio 1.13:

2a minore 2a minore 2a minore


II
Do7+ Do7+ Do7+
I
Mr Sol Si
I
I
(cM7/E) (cM7/G) (cM7/B)

Nell'armonia tradizionale quest'accordo risulta dissonante, cioè tende ad essere risolto in


un accordo consonante, e fa parte degli accordi di 7c e di 4c specie. Per ciò che concerne Ia no-
stra trattazione orientata ad un diverso genere musicale, esso viene spesso considerato come
accordo consonante, owero come triade maggiore arricchita da una 7e.
L'esempio 1.14 mostra tutti gli accordi maggiori con la 7s aggiunta in posizione fondamen-
I
tale stretta, tranne quello di Do che appare nell'esempio 1.12.

Esempio 1.14:
I
I
Fa7+ SolT+ SifT+ Re7+ Mi[7+ La7+ LalT+
I
FM7 GM7 BbMT DM7 EbMT AM7 AbMT
I
I
t
t
54 Capitolo primo
Mi7+ Re!7+ Si7+ Sot!7+ Faf 7+ Do!7+ Do$7+
EM7 DIMT BM7 chMT F#7M CbTM c#7M
(enarm' di Do{7+; (enarm. di Do!z+) (enarm. ai Fa{z+1 (enarm. di Solf?+) (enarm. di si?+) (enarm. di R47+)

L'accordo maggiore con I'aggiunta della Tssi può presentare in posizione


fondamentale, rn
7o,2o e 3o rivolto (come è awenuto per I'accordo maggiore con I'aggiunta della 6c).
L'esempio 1.15 mostra alcuni accordi maggiori.o.t lu 7" aggiunta in 1o, 2o
e Bo rivolto e le
relative sigle.

Esempio 1.15:

!92+ taTt LabT+ SolT+ Re7+ MibT+


Mi Do Sol si La Re
CMTIE FMTIC A5M7iG GM7/B DMTIA EVMT/D

Abbiamo già notato-negli esercizi precedenti, riguardanti gli accordi con le


seste aggiunte,
che quando in una melodia si deve armonizzare li 7u nota della scala maggiore,
si pre*ferisce
evitare l'impiego dalla sesta, utilizzando invece proprio un accord.o (una triàae) majgiore
con
la 7a aggiunta.

r. Accordi poco usati.

*x Gli accordi maggiori con la ?a aggiunta sono sconsigliabili in 1o rivolto in posizione stretta per
l'eccessiva vi-
cinanza fra la nota più alta e queììa immediatamente sottostante. In qrr".io caso preferibile
è I'uso dell,accor-
do maggiore con la 6a aggiunta.

L'Acmrdo Maggiore 55
O",IIIZ? 9ltE,..n-nf;f;*,F;,,,Sî;5i'ié,i:7-cNOEA,',D.X ffi,::SC :I{ qGIOt
RE CON L'ACCORDO MAGGIORE ARRICCHITO.DEI]I,A SETTIIVIA .

L'esercizio 1.8, come gli esercizi .L.4 eL.5, ha lo scopo di esercitare la mano destra dell'allie-
vo ad eseguire I'accordo maggiore, arricchito della settima maggiore con i gradí 2", 3", 5" e 7o
della scala maggiore.

Esercizio 1.8a
Tonalità di Do (o C):

F è é & f
I'
4r *-l

Esercizio 1.8n
Tonalità di Fa (o F):

o e; € é a

Esercizio 1.8c
Tonalità di Sol (o G):

o úi (.1
tf

Esercizio 1.8a
Tonalità di SiU (o Bl):

1'
O(rl

Ít tì ít
^ ^
,

56 Capitolo primo
Tonalità di Re (D): Esercizio 1.8e

g{J (J
*g
l.
ài sl

Tonalità di Mi6 (o E6): Esercizio 1.8r

r, u? { ct- (J- tr
#

Tonalità di La (A): Esercizio 1.8g

AJ è1 G'

rl

Tonalità di Laf (At): Esercizio 1.8h

AJ è1 iÈt

L'Accordo Maggiore
Tonalità di Mi (E): Esercizio 1.8i

d ui ú O. d/'
{
s
rI

Tonalità di Reb (Db): Esercizio 1.81

*(J a *{
I'
àt 8l

Tonalità di Si (B): Esercizio 1.8m

o1 (,
d I

rL fì ít n fì ít

Tonalità di Solb (Gb): Esercizio 1.8n

aJ ti (J
tt

Capitolo prirno
.,.,..'lr.....:.:'r..'....Aocio.'..$.'
r.Dl.sE Ina4,,Yf ci0Rn ru''SUccESSiotW.lllllll,lll......l.llllll
Nell'esercizio seguente, ogni nota da armonízzare fa parte dell'accordo. Aggiungete le note
del basso come nel primo esempio. Confrontate il vostro lavoro con le risoluzioni a pag. 60 e
pag.61.
Esercizio 1.9a

a. cM7 FM7 abuz cM7 b. FM7 AbUz ebut FM7

a) I
I

Esercizio 1. 9u

c. GM7 CM7 FM7 cM7 d. eb[Iz ebuz nbut ebut

e,

Esercizio 1.9c

e. DM7 GM7 cM7 DM7 f. ebrtv ebvt abtttz ebuz

al I
I

Esercizio 1. 9a

d AM7 DM7 GM7 AM7 h. nbnltz oburz cb tvtz ebw

aJ

, rt

L'Accordo Maggiore
Esercizio 1.9e

l. EM7 AM7 DM7 EM7 I. obut cbuz cbuz obnltz

u
I
aJ I

. rt

rt '

Esercizio 1.9r

m. BM7 EM7 AM7 BM7 N. Fil M7 BM7 EM7 FilM7

aJ

. rl . rl

Soluzione dell'esercizio 1.9a

a. cM7 FM7 ab vz c M7 b. FM7 sb ruz rb rrlz F M7

-l-
a) e b8 \3
,t

vv

Soluzione dell'esercizio 1.9u

c. GM7 cM7 FM7 cM7 d. ebil/z ebuz nbuz abNrz

aJ 'l
Ir
ú ba \tu

Capitolo pritno
Soluzione dell'esercizio 1.9c

e. DM7 GM7 cM7 DM7 f. ebvt nbuz obut rbut

a)
(t
4é fr* 1n

Soluzione dell'esercizio 1.9a

AM7 DM7 GM7 AM7 h. ebut obut cbvz nlut

or4g e
\# #b 8# bu \#
ú

Soluzione dell'esercizio 1.9e

DM7 qM7 L obvrz cbnltz

Soluzione dell'esercizio 1.9f

BM7 EM7 AM7 BM7 rl. FfiM7 BM7 EM7 F#M7

(J-
ai t \8 il?
1 f

IL il

L'Accordo Maggiore
Linee melod,íche ríassuntiae
Armnnizzazione dí una breue lìnea m,elod.íca con un solo qceordo
maggiore arricchito dalla sesta o dalla settima.

Linea melodica n1.6a


c

1o esempio di armonizzazione
cM7 C6 cM7 C6 CM7 c6 cM7 c6 cM7

d ?ae 1Ù J l 8?#
I

2o esempio di armorrizzazione
c6 cM7 C6 cM7 C6 cM7

d?P r.
tl}
I r 8? iP

I I

Armonizzate la frase della linea melodica r.1.6a trasportata in diverse tonalità con
I'unico accordo maggiore siglato ed aggiungete, a vostra discrezione, Ia sesta maggiore o
la settima maggiore e le note del basso.

Linea melodica r.1.6b


F

Linea melodica n1.6c


G

62 Capitolo primo
Linea melodica 1.6d
Bb

Linea melodica l.Ge


D

Linea melodica l.Gr


Eb

Linea melodica I".Gh

A;

Linea melodica 1.6i


Oppure 8q superiore

Linea melodica l.Gr


Db

Linea melodica 1.Gm

Linea melodica 1.Gn

Gb

L'Accordo Maggíore
Línee melodíche ríassuntía e
Arrnonizzazione di una breae línea m.elodica con dírsersi accordi
maggiori anicchiti dalla sesta o dalla settint'a.

Linea melodica nl.1a


CFBb Eb

Esempio di armon izzazione


c6 FM7 F6 Bb6 ebruz ebo nbut Ab6 c6

EJ
l 7
"l r l' \'r

Armonízzate la frase melodica r.1.7a trasportata in diverse tonalità con gli accordi si-
glati arricchiti, a vostra discrezione, dalla sesta maggiore o dalla settima maggiore. Ag-
giungete le note del bassc.

Linea melodica r.1.7u


Bb Eb Ab Db

Linea melodica nf..Tc


GC Bb Eb

Linea melodica n1.7d

Bb Eb A' Db Gb

64 Capitolo primo
Linea melodica nl.Te
D c Bb D

Linea melodica r.l.Tt


Eb Ab Db Gb cb Eb

Linea melodica r.1,7g


A G c A

tinea melodica r.1.7ti


Ab Gb B Ab

Linea melodica nl.7i


E D G t/

Linea melodica n1^.7t

Db Gb B E A Ab

Linea melodica r.1.7m


B A D G B

Linea melodica r.1.7n

L'Accordo Maggiore
Línee rnelodíche ríassuntíu e
Armontzzate le seguenti linee melodiche con gli accordi siglati. Arricchiteli con la sesta
o la settima, a vostra discrezione, ed aggiungete le note del basso.

Linea melodica n1.8


G Gb

^V

I
aJ

Pos sib ile ar rnonizzaz ione

GM7 G6 nbUz Ab6 nb Hltz FM7 F6 cbuz

aJ n8î g1 b"*1 '+ 1


\'g { bb'r' t

ebo nb vz ob trlz CM7 abo

--3-------r
-^--- tt

aJ 01 " I vv
I
1Ae:1 . qe'

ttt

CapitoLo printo
Linea melodica r.1.9
A (,1 c

'rl

r-.*3-_---r

Possibile armonizzazione

D6 DM7D6 G6 C6 cM7C6

aJ Tl Tr

r'
(t-
[' r't

ob trlz

L'Accordo Maggiore
Linea m elodica r.1.10

G Bb A c

AJ

Gb G Éb

'rl I

")

Eb G

Possitr ile ar rnonizzazione

G6 eb [/z eb o A6 CM7 C6

e)
T b'r, Ir' qr,

vv

d 1" f br 'l --.-

CapitoLo printo
Línee melodíche ríassuntía e

Linea melodica r.1.11

lfI +1"

r-3-___---r Bb r-3

aJ

Possibile arntotrizz azione


cM7 C6
GM7 G6

aJ
I fra ,T T iln#

nbo
r-3 nbuz r-3

L'Accordo Maggiore
Linea melodica r.l.L2 E. Righello
F Ab Db

d1. l+J I

Possib ile ar morrizzazione


Ab6
F6 ebo obo

aJ
r
Ja u: r rî bnbr r
_l J

* Fondamentale omessa nella mano destra.

Capitolo pritno
r Linea melodica r.1.13

rrl E. Righello

rl
rl
I
r
Po ssib ile ar rnorrizz azione

Obtttz Dbo

* Fondamentale omessa nella mano destra.


** 3a omessa nella mano destra.

L'Accordo Maggiore
Línee m,elodíche rí,assuntía e

Linea melodica r.L.L4

nb A nb F A

aJè lr Ir a

ebcAb qlr 3l
-EJ

dJ V'

no chord no chord no chord

Po s sibile ar rnorrizzaz ione

nbo FM7 AM7 nbo FM7 A6

affiq'3 Í8: 1Z
f"# 3#?

ebo cM7 obvr7-1 cb€J AgJ

bt \f bbl brb# ilfts .' qé

* Con il segnol si arresta la durata dell'accordo.

72 Capitolo primo
Linea melodica n1.15
U. Petrin
GBb Eb Ab C

AJ

D Bb E c Gb A
_l

a)
a V

C A Db
J
a) €>

Fossibile ar rnorrizzaz rone

Bb6 sbruz cbvrz A6

aJ rrtÌ b'+ t f,h';- n?4 v bb'+ v'


Tfr#
t, r [.

FM7 cM7 BM7 F6 AM7 Eb6 DbMT


I
d€ t* -j 'l+8'1 rf Í'A\"b-C t €)

L'Accordo Ma3;gtore
Linea melodica n1.16 U. Petrin

Ffi

aJ Tr

aJlrrt I

Possitlile arrnonizzaz ione

GM7 86

a) "u #ru b'l 1de \# f'# qe +t8

ai r - +(qi' ' b't ,


{ fa vbtr.

.,. .!

74 Capitolo pritno
Capítolo secondo

L'ACCORDO MINORE

Elem,enti di armonia

''
L'ACCORDO MINORE IN POSIZIONE FONDAMENTALE

Prendiamo in esame una scala minore nella forma melodica, ad esempio quella di Do (vedi
esempio 2.1), ed estraiamo il 1o,3" e 5o grado sovrapponendoli uno sull'altro; così facendo
creiamo un accordo minore e precisamente I'accordo di Do minore la cui sigla è Do min. o C-
(vedi esempío 2.2).

Esempio Z.Lz scala di Do minore


Sopra Mediante Sotto Dominante Sopra Sensibile Tonica
tonica dominante dominante

C
1" grado 2" grado 3" grado 4" grado 5" grado 6" grado ?" grado 8'grado

Esempio 2.2: accordo di Do minore

3amagg.
r;n.
3u
-J
- (o Do min.)
(o C min.)

Analizziamo ora I'accordo dell'esempio 2.2:

a. fra il Do e il Mi6, che sono la 1a (o fondamentale) e Ia 3s dell'accordo, c'è un intervallo di 3a


minore, che copre la distanza di un tono e mezzo;

b. fra il Mib e il Sol, cioè fra la 3c e la 5s dell'accordo, c'è un intervallo di 3a maggiore, che copre
la distanza di due toni;

c. fra il Do e il Sol, cioè fra la fondamentale


e Ia 5e dell'accordo, c'è un intervallo di una 5u gtu-
sta (come nell'accordo maggiore) che copre la distanza di tre toni e mezzo.

Per concludere, quando tre note vengono strutturate nel modo sopra esposto, esse formano
un accordo minore.
L'esempio 2.3 mostra tutti gli accordi minori delle quindici tonalità minori, tranne quello di
Do, che appare nell'esempio 2.2, con le relative sigle.

L'Accordo Minore 75
Esempio 2.32 accordi minori

ll

I V tL ft It

La min. Re min. Mi min. Sol min. Si min. Fafi min. Fa min.


A- D. E- G- B- F#- F-

Dof rnió. Sib min. Sol{ min. Mib min. Re$ min. Lab min. Laf min.
c#-
"
Bh" * Gf
lenarmonìco di La$ min )"'ur.on,"o
Eh^" D#
("nt'tonico diRef, t'niln.r.on,"i
Ab
ai "
so$ tin
A#-
li LJ.in.; o, l"n",*nio di sù min.)
",h.,n.;("nttton'"o

Quando le note di un accordo (minore) sono disposte come nell'esempío 2.2 o nell'esempio
2.3, si dice che esso è in posizione fondamentale stretta. Fondamentale perché la nota
più bassa è quella da cui prende il nome I'accordo; stretta perché nessuna nota dell'accordo
può essere inserita fra Ie note facenti parte dell'accordo stesso.

L'esempio 2.4 mostra un accordo di Do minore in posizione fondamentale (il Do è la nota


più bassa) lata; infatti fra il Do e il Sol può essere inserito il Mih come anche fra il Sol e il Mib
può essere inserito il Do.

Esempio 2.4: accordo di Do minore in posizione lata

L'accordo minore comprende tre suoni diversi ed è anche detto triade minore. La sua
struttura fondamentale è queila dell'esempío 2.L. Se note facenti parte deli'accordo vengono
reiterate nell'accordo stesso come nell'esempio 2.5, il concetto di accordo minore o triade mino-
re rimane comunque immutato.

Esempio 2.5: accordi o triadi minori

Do min. Do min. Re min. Solmin.


(c-) (c-) (D-) (G-)

Gli accordi dell'esempío 2.5 sono pur sempre accordi o triadi minori.

* Un accordo è enarmonico dj un altro accordo quando viene scritto in modo diverso, ma suona nello stesso mo-
do.

76 Capitolo secondo
L'ACCORDO:,,MINORE ,in l'e 2" RfVOLîO

Quando un accordo minore si presenta come nell'esempio 2.6, si dice che esso è in disposi-
zione stretta di primo rivolto.

Esempio 2.6: accordo di Do minore in primo riuolto (notate la sigla corrispondente)*'

# ^

Do min.
Mir
1r o fond.
5.
ca

(C-lEt)

Quando un accordo minore si presenta come nell'esempio 2.7, si dice che esso è in disposi-
zione stretta di secondo rivolto.

Esempio 2,72 accordo di Do minore in secondo riuolto (notate la sigla corrispond.ente)*

# AI

-+(c-lc)
In conclusione, quando la nota più bassa di un accordo è la terza, esso si dice in 1o rivolto,
mentre quando la nota più bassa di un accordo è la quinta, esso si dice in 2" rivolto. Ricordia-
mo, inoltre, che quando la nota più bassa è la prima o la fondamentale, l'accordo si dice in po-
sizione fondamentale.
Quindi, per stabilire in quale posizione (di rivolto) si trovi un accordo, si deve guardare la
sua nota più bassa, mentre le note superiori possono assumere qualsiasi disposizione. E'im-
portante chiarire che quando un accordo viene scritto per pianoforte, cioé con Ie due chiavi co-
me nell'esempio 2.8, esso, in primo luogo, si trova in posizione fondamentale quando la nota
più bassa è la prima o fondamentale dell'accordo ed inoltre, per stabilire se la sua disposizione
è stretta o lata, vengono prese in considerazione Ie (tre) note superiori, escludendo perciò Ia
nota del basso.
Esempio 2.8: accordi in posizione fondamentale stretta

Do min. Re min. Solmin.


(c-) (D-) (c-)

* La nota scritta sotto, o a destra deìla barretta, è queììa che deve essere
collocata neì basso delì'accordo, ìa cuj
fondamentaìe è indicata sopra o a sinistra della banetta. Quando la nota neì basso è la fondamentale, la doppia in-
dicazione viene omessa, perché sottintesa.

L'Accordo Minore 77
Gli esercizi che seguono sono solo per Ia mano destra ed hanno lo scopo di far eseguire al-
I'allievo I'accordo minore in tutti i suoi aspetti, e cioè nella posizione fondamentale e nei suoi
due rivolti, ed in tutte le tonalità.
Si consiglia all'allievo di rileggere le awertenze ed i suggerimenti riguardanti sia gli eserci-
zi che le armonizzazíoní delle linee melodiche apag.4.

Eseròizio 2.1.
Tonalità di La min. (o A-):
P^-----.

Bsercizio 2.lu

Tonalità di Re min.

Esercizio 2.1c

78 Canitolo secondo
Linee melodiche
Armonizzate i seguenti due esercizi con la sola mano destra in base alle sigle date.
Ogni accordo dura finchè non appare quello successivo.

lc linea melodica Z.1.a.b.c.

A- D- E- A- E. D- E-

Armonizzazione della 18 linea melodica 2"la.b"c.

A D- É- A- E D- E.

2e linea melodica 2.la.b.c.

Arrnonizzazione della 2s linea melodica Z.la.b.c.


A- L-

L'Accorclo Minore
I
Esercizio 2.Ld

Tonalità di Sol min.(o G-):


ùu----' t
{

J
+

Tonalità di Do min (o C-):


Esercizio 2.le II
ì

+
t
I
t
Tonalità di Fa min. (o F-):
Esercizio 2.1t

&-----,
I
I
t
a
J
J
J
J
Capitolo secondo

i
Línee mclodiche
Armonizzate i seguenti due esercizi con la sola mano destra in base alle sigle date.
Ogni accordo dura finchè non appare quello successivo.

1s linea melodica 2.1a.e.r.

Armonizzazione della 1e linea melodica 2.1a.e.r.

2s linea melodica 2.1a.e.r.

G- c-

Armonizzazione della 2s linea melodica 2.1d.e.f.

L'Accordo Minore 81
Esercizio 2.1g
Tonalità di Si min. (o B-):

t
I
Esercizio 2.ln I
I
ii
Tonalità di Fa{ min. (o F{-): P.u----,

a
i
Esercizio 2.1i
J
Tonalità di Do* min. (o C{-):
J
iI
(enarmonico di Rcf min.)

i
I
II
82 CapitoLo secondo I
T
Línee melodíche
Armonizzate i seguenti due esercizi con la sora mano destra in base alle sigle date.
Ogni accordo dura frnchè non appare quello successivo.

ls linea melodica 2.1g.h.i.


c#-

Armonizzazione della ls linea melodica 2.1g.h.i.

2s linea melodica 2.Lg.h.í.

Artnonizzazione della 2s linea melodica 2.1g.h.i.

L'Accord.o Minore 83
Esercizio 2.1t
II
I
Tonalità di Si6 min. (o Bb-l
(enarmonico di Laf min.)

I
rt
Tonalità di Mil min. (o E6-):
(enarmonico di Ref min.)
Esercizio 2.1m
I

Esercizio 2.ln
Tonalità di La6 min. (o A5-):
(enarmonico di Solf min.)
&'----t

84 Capitolo secondo
Línee melodíche
Armonizzate i seguenti due esercizi con la sola mano destra in base alle sigle date.
Ogni accordo dura finchè non appare quello successivo.

ls linea melodica 2.11.m.n.

Eb- Ab- Bb- Eb- Bb- Ab-

Ab- Eb- Ab- Eb-

Armonizzazione della lq linea melodica 2.11.m.n.

Eb- Ab- Bb- Eb- Bb- Ab- Bb-

u
V

Ab- Eb- Ab- Eb-

V,

2q linea melodica 2.11.m.n.

Eb- Eb. Bb- Eb-

Bb- Eb- Eb- Bb-

Artnonizzaziotre della 2e linea melodica 2.11.m.n.

Eb- Ab- Eb- Bb- Eb-

Eb- At- Eb- Bb- Eb- Bb- Eb-

V
,

L'Accordo Minore
Si consiglia altresÌ di sperimentare altri tipi di esercizi riguardanti I'esecuzione dell'accordo
I
II
minore in posizione stretta, come:
ì
Proposta 2.1a

etc. fino a

per poi discendere da: l


etc. fino a

+
t
Proposta 2.1b

etc. frno a
t
+
per poi discendere da:

etc. fino a
I
I
Proposta 2.1c I
etc. frno a I
per poi discendere da:
I
etc. frno a
I
I
i
tI
86 Capitolo secondo

i
Esercizio 2.2

Scrivete sotto ogni accordo la sigla corrispondente come è stato fatto con i due primi accor-
di. GIi accordi possono presentarsi in posizione fondamentale od in rivolto; quando si presen-
tano rivoltati, disponeteli mentalmente per terze, in posizione fondamentale, per poterli defr-
nire più agevolmente.

at

C- F-

v-- V

L'Accordo Minore 87
Soluzione dell'eserc izio 2.2

C- F- D. E- Ab-

B- ?f,
tr- D- Eb-

Ab-
ef 9.:. AI 9_

Bb- D- G-
FI

I
I

88 CapitoLo secondo
Esercizio 2.3

Scrivete le rimanenti note dell'accordo in posizione stretta sotto Ia nota data, come è stato
fatto con i due primi accordi. Essi possono presentarsi in posizione fondamentale od in rivolto.
Suonate al pianoforte ogni accordo.

cil- c# Df-

Ail- Eb- Df,-

L'Accordo Minore
Soluzione dell'eserc izio 2.3
It
+
G- B- A- Fil D-

t
I
trt
c-

I
Eb- Ail

It
F. B- II
I
x

Ab- E- cfi- cf Df,-

I
c- G- Gil D- Bb-

i
t
I
l
I

90 Capibb seconda
Línee m.elodíche ríassuntia e
Armonizzate con la sola mano destra ogni nota delle seguenti melodie base alle sigle
date. Ogni accordo dura finchè non appare quello successivo.

Linea melodica r.2.1

c- Bb- Ab- Eb-

Db- B- Ff-

G-

t- G- F- C-

Arntonizzazione della linea melodica r.2.1

L'Accordo Minore 91
Línee melodíche riassuntíae
Armonizzate con la sola mano destra ogni nota delle seguenti melodie in base alle sigle
date. Ogni accordo dura frnchè non appare quello successivo'
Linea melodica r.2.2
A- E- B- Fil B- E.

---tt --+-

C. G- c-
,_+
v a

.Anxnorrizzazione della linea melodica n2.2

ll
t
Capitolo secondo

I
I
T Línee meladíche ríassuntíae
I Armonízzate con la sola mano destra ogni nota delle seguenti melodie in base alle sigle
date. Ogni accordo dura frnchè non appare quello successivo.

T Linea melodica n2.3

T D- G- D. C- G- Eb- Ab- Eb- Db-

Arrnonizzaziotre della linea melodica n2.S

- -
E

L'Accordo Minore
t
Linee melodiche ríassuntíu e
Linea melodica r.2.4
John Brown canto popolare americano
It
cD-c D-C
*

+
c

t
I
I
D-

C
T
--
t
Po ssibile armonizz azione

CD-C
II
I
I
I
Línee mnlodíche ríassuntíae
Linea melodica r.2.5

Oh! Susanna
Canto popolare americano

GA- B- CB-E-A-GA-E-

A. GA- B- cB- E.A.G D

G C G

B- CB- E-A-G A. G

Possib ile ar rnonizzaz ione

GA- B-

GA. B-

cB-

L'Accordo Minore
'i,....']..**.flffiHffio*'...i.........
Se dall'esempio 2.1, oltre ad estrarre il 1o, 3o e 5" grado, estraiamo anche il 6"grado sovrap-
ponendolo ai primi tre gradi, creiamo un accordo minore con I'aggiunta di una 6q che è pur
sempre un accordo minore, ma arricchito da una nota aggiuntiva.

Esempio 2.9

6'grado
5'grado
3" grado
1" grado
Do min.6
(o C-6)

Questo tipo di accordo, come quello maggiore con l'aggiunta della sesta, è molto comune in
aree musicali specifrche (standards, jazz, musica leggera in genere, etc.) dove un accordo mi-
nore di soli tre suoni diversi suonerebbe piuttosto esile"
L'esempio 2.10 mostra tutti gli accordi minori con la sesta aggiunta in posizione fondamen-
tale stretta, con le relative sigle, tranne quello di Do che appare nell'esempio 2.9.

Esempio 2.10

La min.6 Re min.6 Mi min.6 Solmin.6 Si min.6 Fa{min.6 Fa min.6


A-6 D-6 E-6 G-6 B-6 F$-6 F-6

,V
AI

Dof min.6 Si! min.6 Sol$ min.6 min.6


Mif Ref, min.6 Laf min.6 La{ min.6
cjl-6
' Bb-6 c*-6 Ei-6 D#-6 Ab-6 A#-6
(enarmonico o' di Re{ o' to'il
'"$ T:x:]r".,- o, L.,1i5''onico 'iln?,roni- oi ,,or,n1:fu'*on'- H"?'ronico di Sibmin.6)

L'accordo minore con I'aggiunta della sesta si può presentare in posizione fondamentale, in
1" rivolto, in 2o rivolto e in 3o rivolto rispettivamente se la nota più bassa è la 1s, Ia 3e, la 5c e
Ia 6e.
L'esempio 2.11 mostra alcuni accordi minori con la sesta aggiunta in Io,2o e 3o rivolto con
relative sigle.

Esempio 2.11

Mi min.6 Sol min.6 La min.6 Re min.6 Fa min.6


Sol Re r"f Fa Re
(E-6/G) (G-6/D) (A-6/F+) (D-6/F) (F-6/D)

96 Capitolo secondo
F
F Come I'esercizio 2.1, anche I'esercizio seguente ha lo scopo di esercitare 1a mano destra del-
I'allievo ad eseguire I'accordo minore, in questo caso arricchito drlla sesta in tutti i suoi aspet-

F
ti, e cioè nella posizione fondamentale e nei suoi tre rivolti, e nelle tonalità maggiormente usa-
te. Si consiglia altresì all'allievo di rileggere le awertenze ed i suggerimenti rìguardanti sia
gli esercizi che I'armonízzazione delle linee melodiche a pag. 4.

F Esercizio 2.4a

F Tonalità di La min. (o A-t:

tffi+=. __Í

Ir
a

a) é nl nl Tr ìt

F re at 5

F
F Tonalità di Re min. (o D-):
Esercizio 2.4t'

F
F
u1
\t O
\8
t_

F h4^i
(t5
c 1

(t
ht ) h*r

F
F Tonalità di Mi rnin. (o E-)
Esereizio 2.4"

F o
F vf? iP fie Íé& f,iP

F 5€>

I
I L'Accordo Minore 97
Linee melodíche
Armonízzate ogni nota delle seguenti melodie in base alle sigle date ed aggiungete le
note del basso. Ogni accordo dura finchè non appare quello successivo.

1c linea melodica 2.4a.b.c.

A-6 E-6 D-6

v a)
a

-t' (.

D-6 A-6 E-6 D-6

r\

Arrnonizzazione della le linea melodica 2.4a'b'c'

A-6 E-6 D-6

-TÍV Fé A}f b T? ils

D-6 A-6 E-6 D-6 A-6

-T3r * ' ll - a \z e tu
îìt

98 Capitolo sectnrclo
F
F Línee m"elodíche

F 2e linea melodica
A-6
2.4a.b.c.
E-6 D-6

F aJ
I

F
F A-6 E-6 D-6

F aJ lr I

F A-6 D-6 A-6

F lt -

F
aJ

F Arrnonizzaziotre della linea melodica

F
2q 2.4a.b.c.

A-6 E-6 D-6

F
;
t r'] r'
I
Flj ì1 |
.z

I A-6 E-6 D-6

I rrfut
ilg- g fr+ fia'
JtJ

I A-6 D-6 A-6

f AJ r fS t út ré-

f
Ú" =t

f
t L'Accordo Minore
Esercizio 2.4a

Tonalità di Sol min. (o G-):

1t- I L'- 1- 1- (J- 'ru-


d I I

at
W

Esercizio 2.4e

Tonalità di Do min. (o C-):

a, \W \g
e i 1è
\8
I €}-

L4-
leI L

5c €> e C} €>

Esercizio 2.4t

Tonalità di Fa min. (o F-):

o 1g,1 €' 1" \Q& îEj

100 Capitolo secondo


T
r
r Línee mclodíche
Atmonízzate ogni nota delle seguenti melodie in base alle sigle date ed aggiungete le

r note del basso. ogni accordo dura finchè non appare quello successivo.

1c linea melodica 2.4d,.e.f.

f
c-6 G-6 F-6

rr a-j

V
I
I

n F-6 c-6 G-6 F-6 c-6

f, d|'

F
I

F Armonizzazione della lq linea melodica 2.4a.e.t.

F c-6 G-6 F-6 c-6

F a) i- Fg ér*. J
-
h8

F ta

F F-6 c-6 G-6 F-6 c-6

F aJ{. -_l
1u- &

F V

F
F
Il L'Accordo Minore 101
Linee melodíche
2q linea melodica 2.4a.e.t.

c-6

t I

r t,

c-6 F-6 c-6

dl

Armonizzazione della 2c linea melodica 2.4a.b.c.


c-6 G-6

aJ#' 1 1 -
h#-- =8:

c-6 F-6 c-6

d c)' + hr l (J-

Capitolo secondo
F
i|J Esercizio 2.4g

.I Tonalità di Si min. (o B-):

ill ilU tí rú

I| tr)
I'î
ilu
r[Ò I

tI| i(ts (t ìD (t u

,[

fl Tonalità di FA* min. (o Fg-):


Esercizio 2.4tr

iff
[.I a I+{1 & 1+o tu& {ig

[I ., rl.

t
il
F
Esercizio 2.4i
Tonalità di Dot' min. (o C{-):

I #g èi 1éI

il r )Lé'3I'
fr#

F
é il<. 4c^'l

€>5 €> €> €> G

[I
Itl
r
I L'Accordo Minore 103
Línee melodíche
Armonizzate ogni nota delle seguenti melodie in base alle sigle date ed aggiungete le
note del basso. Ogni accordo dura frnchè non appare quello successivo.

1c linea melodica 2.4g.h.i.


Fil-6 cil-6 B-6 Ff-6

aJ

rl C}

B-6 lf6 cil-6 B-6 F$-6

aJ

., rI
II

Armonizzazione della 1s linea melodica 2.4g.h.i.

Fil-6 cfi-6 B-6 Fl-6

J a li"
<e>
rL
^

Capitolo secondo
it
lIl Linee melodíche
f, 2s linea melodica 2.4g.h;.

iII
rr I

Arlmonizzazione della 2a linea melodi ca 2.49.h.i.


F#-6 cil -6

L'Accordo Minore
I
Esercizio 2.4t
I
Tonalità di Sib min.(o Bb-):

\# ti
aí g
\U
Itf
l: ) .. -'l

l
50 o o
l
Esercizio 2.4m
t
Tonalità di Mif min. (o Eb-):
t
I
I
I
I
Tonalità rli La6 min. (o Af -):
Esercizio 2.4n
I
I
I
I
I
I
I
I
I
r06 Capitolo secondo

E
F
F Línee melodíche

F Armonizzate ogni nota delle seguenti melodie in base alle sigle date ed aggiungete
note del basso. Ogni accordo dura frnchè non appare quello successivo.

linea melodica

F
1s 2,41.m.n.

Eb-6 ob-o nb-o Eb-6

tr AJ
V

F ,
A

F ab-o nb-o Eb-6

F
F
F
F
Il
Arlmontzzazione della lq linea melodica 2.41.m.n.

Eb-6 eb-o Ab-6 Eb-6

I 0J
a
'l a -l qé

I íì

r ab-e nb-o

I
I
T
r
;

L'Accordo Minore

I
Línee melodíche
2q linea melodica 2.41.m.n.

r
a)
rl

Arrnoninzazione della 2q linea melodica 2.41.m.n.

Capitolo secondo
I Si consiglia inoltre all'allievo di sperimentare altri tipi di esercizi riguardanti sempre I'ac-
cordo minore arricchito della 6q, come:

F Proposta 2.2a

etc. fino a

lF
F per poi discendere da:

F
T
b
etc. fino a

F Proposta 2.2u

F r
.V etc. fino a

F per poi discendere da:

#
F etc. fino a

F Froposta 2.2c

Ir etc. fino a
ffi
F per poi discendere da:

F
t Proposta 2.2d
etc. Itn0 a --------------__-
---a---------rl
ilg

T
I

etc. fino a
-W-t
I
I
rrrl_:

r
:
I
per poi discendere da:

etc. fino a
#
H L'Accordo Minore 109
t-

, ARMóNIZZAZ|ONEll.Dt TUTTE LE NOIE n-et A...SCAEA.MINOIREl...,..',,,..,.,.

'

Molte delle seguenti disposizioni di accordi risulteranno all'allievo ormai familiari, altre in-
vece gli appariranno per Ia prima volta. Esse comprendono I'armonizzazione di note estranee
all'accordo (n.e.) e I'accordo minore con la 7q aggiunta; quest'ultimo accordo verrà trattato a
pag. 123. Nell'armonízzare una nota estranea all'accordo è necessario considerare questo tipo
di nota come se facesse parte dell'accordo stesso. Le note estranee all'accordo di La min.6 nella
scala di La minore melodica, per fare un esempio, sono Si, Re e Solf. Tfalasciando il Sol{ che,
come è già stato detto verrà discusso più avanti, armonízzeremo Si e Re con I'accordo minore
di 6c come se fossero rispettivamente La e Do e cioè:

#
Si

come se fosse

Re

e come se
ffi^/

L'esercizio 2.5 presenta inoltre due tipi di armonizzazione: una che fa uso di blocchi di ac-
cordi ed è quindi più compatta, più piena anche se, a volte, più pesante; ed una in cui la melo-
dia viene messa più in risalto e quindi si presenta meno compatta e, a volte, piuttosto esile. La
scelta dipende dal contesto, dalla necessità o dal gusto personale. t
I
Suonate lentamente, visualizzando con attenzione ogni disposizione dell'accordo.

Esercizio 2.5a
*

II
Tonalità di La min. (o A-):
Íu54 5q
l5 3333 33
2222 22
ii 11 11 11

t
In questo caso I'accordo di sostegno viene, a volte, prolungato per porre
to. Fate Ia stessa cosa anche nelle altre tonalità.

))
la melodia in risal-
trt l

ar r-f Trl ît"l


î
t,é

I
iI
-
*Qumto accordo è effettivamente un accordo minore con la settima agg-iunta, vedi pag. 123'

110 Capitolo secondo


Prima di intrapprendere i prossimi esercizi, si consiglia di rileggere i suggerimenti proposti
a pag. 38 per l'accordo maggiore.

Esercizio 2.5u
4s54
lî" t

Esercizio 2.5c
Tonalità di Mi min. (o E-):
45
33 3
2
11f
ir
2:

Esercizio 2.5a
Tonalità di Sol m ln. (o G-):

ii
54
5 5a5
4
3 3
?? 3à 3
2 2 2t2
1
1ì 1
1

Esercizio 2.5e

Tonalità di Si min. (o B-): S4


45 5a
33 E1 33
22 11 22
11 11

L'Accordo Minore
Esercizio 2.5r
Tonalità di Do min. (o C-):
c54
5
2f2
13 5
3
4

i, lt 1

Esercizio 2.5g
Tonalità di Fa+ min. (o Ffi-):
c54

ii 5
?
93
iî 33
iZ

Ese rcizia 2 .b h
Tonalità di Fa min. (o F-):
4 5 5
45 3 3 3
33 , î,
2
1
2

Tonalità di Dof min. (o C{-):


Esercizio 2.5i

45 5 4 5 4
33 3
2
3 3 3
22
rllr 11
2
1
2 2

Capitolo secondo
n
T Tonalità di Sip min. (o 86-);
Esercizio 2.5I

s1
T ?i
3r
'l22 1
54
33
22
11

T
?
H
r Tonalità di Mil min. (o Et-):

4
3
5
3
Esercizio 2.5m

4
3
r3
?1
4
35
23
't2
4
3
5
3

F
2 2 ? 2 2

ar q#+.|"Y z,tt qf
F
q+ 4+
.ll,

F
F Tonalità di La| min. (o At-):
Esercizio 2.5n

is
F a5 455 4
54
a 5
33 33 3
22 11t
2 2
22
11 1
11 2
1

F aJ '++ l'rr rtt -t té

ts V

F
ts
F
F
F
h L'Accordo Minore 113
Negli esercizi seguenti, ogni nota da armonizzate fa parte dell'accordo. Aggiungete le note
del basso come nel primo esempio. Confrontate il vostro lavoro con le soluzioni a pag. 115 e a
pag. 116.
Esercizio 2.6

A-6 F-6 D-6 A-6 b. D-6 eb-o G-6

c. E-6 c-6 A-6 E-6 Lr -b e b-o c-6


V

e,

e. B-6 G-6 E-6 B-6 c-6 Ab-6 F-6

t I

d
F#-6 D-6 B-6 Fil-6 F-6 ob-o eb-o

a-)

.,ú
V

t14 Capitolo secondo


(1)
l. c#-6 A-6 Ffl-6 Cil-6 eb-o Ffi-6 eb-o sb-o
I t. L

II
a) ì

(4)
nb-a rb-e cf-6 nb-o

Soluzione dell'eserc izio 2.6

a. A-6 F-6 D-6 A-6 b. D-6 sb-o G-6 D-6

a, b'g I t'é
\8
VQ
#

c. E-6 c-6 A-6 E-6 d. G-6 rb-o c-6 G-6

aJ frè 1- I

- ra t aò

(1) Enarmonico di Gf-6 (3) Enarmonico di F[-6


(2) Enarmonico di Cb-6 (4) Enarmonico di Db-6

L'Accordo Minore 115


e. B-6 G-6 E-6 B-6 c-6 nb-e F-6 c-6

u fr# bt
é '.)
\s ?é ()

d Ffi-6 D-6 B-6 F#-6 F-6 pb-o F-6

a) ll" 1"

ú
4).t+T

l. c#-6 4-6 F$-6 cil-6 l. F#-6 e b-o

aJ frg qe ()
\U Ít'\"9
qA tct

eb-o 11.

116 Capítolo secondo


Armonizzate ogni singola nota ed aggiungete le note del basso, come esemplificato nel pri-
mo esercizio. La terza nota di ogni esercizio è una nota estranea all'accordo: armonizzaLela co-
me se fosse una nota dell'accordo. Confrontate il vostro lavoro con Ie soluzioni a pag. L20 e
pag. t2I.

E,sercizio 2.7a

A-6 D-6 G-6 C-6 A-6

a)

----7

Esercizio 2.7b

B-6 E-6 A-6 D-6 B-6

aJ I

Esercizio 2.7c
c-6 F-6 eb-o eb-o c-6

I I
aJ I

Esercizio 2.7a
D-6 G-6 c-6 F-6 D-6

a)

L'Accordo Minore 117


Esercizio 2.7e

E-6 A-6 D-6 G-6 E-6

aJ

t
t
I
.Lt
F-6 eb-o
Esercizio 2.7t

eb-o nb-o F-6


t
a)

Esercizio 2.7g

G-6 c-6 F-6 eb-O G-6

a I I

al

Esercizio 2.7h

Cil-6 F$-6 8-6 E-6 cf,-6

. rl

Capitolo secondo
Esercizio 2.7i

Esercizio 2.Zt

Esercizio 2.Zm

Ff-6 rrr

Esercizio 2"Zn
eb-o rb-o nb-o ob-o eb-o
-*- V

Q I --_--T-

tu
ry V
ì ..-...-

(1) Enarmonico di G -6
f
(2) Enarmonico di Cf-6

L'Accordo Minore 119


Soluzione dell'eserc izio 2.7 a

A-6 D-6 c-6 C-6 A-6

ai t'lt 't br J 111é

Soluzione dell'eserc izio 2.7a

B-6 E-6 A-6 D-6 B-6

?l
,,' 'J q+ tat tt ()

Soluzione dell'eserc izio 2.7 c

c-6 F-6 sb-o rb-o c-6

C va
"J

Soluzione dell'eserc izio 2.7 d

D-6 G-6 C-6 F-6 D-6


Òl
t L h-l-
a

ai

r20 Capitolo secondo


T
U Soluzione dell'eserc izio 2.7 e

r|r E-6 A-6 D-6 c-6 E-6

U
v

a) 'l

lI
U
U F-6 sb-o
Soluzione dell'eserc izio

Eb-6 Ab-6
2.7 f

U V
F-6

U
a

U v

I
rr a)
G-6
Soluzione dell'eserc izio
C-6 F-6
v
Bb-6
2.7 g

c-6

T
I
I cil-6
Soluzione dell'eserc izio
Ff-6 8-6
2.7 tt

E-6 C#-6

I t
I

a 1.

Il
r I l.
.,
,
tl
fl .

t
U L'Accordo Minore T2I
Soluzione dell'eserc izio 2.7 i

eb-o nb-o ob-o lf-6 rb-o

v/
a, T

Soluzione dell'eserc izio 2.7 t

Fil-6 E-6 A-6 Fil-6

aJ I I
I

., rl.

$.r#l-

Soluzi<rne dell'eserc izio 2.7 m

nb-o ob-o Fil-6 8-6


L

r+
aJ * F't,\t th"t D'é

Soluzione dell'eserc izio 2.7 n

eb-o e b-s Ab-6

V
,. -] a I
eJ D4 c'l

- tv

t22 Capitolo secondo


F
F .:. RfCCU.imbNTOiDEÉt'ileCOmO
- -,,,. --:: - -
.:,..'...,..',.'...,.,', MfNOnE :::

F
;

CON L'AGGITINTA DELr1rr-- SETTIIIA M$GGIORE


.,.
i

'

, .,i .,,1: ': : '. t I .,.,.:


,. ..

F Se dalla scala dell'esempio 2.1, oltre ad estrarre il 1o, 3" e 5o grado, estraiamo anche il 7'
grado sovrapponendolo ai primi tre gradi, creiamo un accordo minore con la settima maggiore,

F
vale a dire, anche, una triade minore arricchita da una nota aggiuntiva.

r
Esempio 2.12:

7'grado ---l
5'grado I --
3'grado | /= magglOre
1'grado I

F
:
Do min.7+ o Do-7+
C-M7oC-majToC-(n7)

in quanto l'in-
Questo tipo di accordo differisce dall'accordo minore con I'aggiunta di una 6q

T
I
tervallo che si crea fra la fondamentale e la settima è quello di una settima maggiore che suo-
na piuttosto teso e che, rivoltato, diventa una seconda minore che, tra tutti gli intervalli, è
q.r"llo maggiormente teso. Inoltre, questo accordo è ancora più teso di quello maggiore con

T
I
I faggiunta della settima, in quanto I'intervallo che si crea tra Ia terza e la quinta (nel nostro
.urq tr" il Mi; ed iI Si) e che è esattamente un intervallo di quinta aumentata (o eccedente),
suona più teso di quello che si forma tra la terzae la quinta, che nell'esempio 1.11 del primo

I
I capitolo awiene tra il Mi ed il Si, e che è esattamente un intervallo di quinta giusta'

Esempio 2.13:

I
I

2a min 2a min

I
I

T
I 5é aum. +u Oim.(") +u Oim.(*)

Do-7+ Qo-1* Do-7+


Mir Sol ùl

I
(C-M7/Er) (c-M7/G) (c-M7/B)

J
i
Nell'armonia, questo accordo fa parte degli accordi di settima e viene classificato come ac-
cordo di settima di sesta specie. Per ciò che concerne la nostrattattazione orientata ad un di-
verso genere musicale, esso viene considerato come un accordo minore arricchito da una setti-

I
I
ma maggiore.

r
i

r
T
* L'intervallo di quinta aumentata, rivoìtato, diventa un intervallo di quarta diminuita.

L'Accorda Minore r23


T
L'esempio 14 mostra tutti gli accordi minori con Ia 7q aggiunta in posizione fondamentale
stretta, tranne quello di Do che appare nell'esempío 2.L2.

Esempio 2.14:

lt
I
{

La min.7+
A-($7)
Re min.7+
D-(#zt
Mi
E-
min.7+
(fzt
Solmin.T+
c- (fzt
Sl min.7+
t-(ftl
Fa$
Ff
min.7+
t#zl
Fa min.7+
F-($7)
II
{

Ref min.7+
Db-(#7)
Si[ min.7+ Mi! min.7+
Bh-(+7) Eb-(+7)
La[ min.7+
Ab-(#7)
Do$ min.7+
cf t*zt

L'accordo minore con I'aggiunta deÌla settima si può presentare in posizione fondamentale
in 1o, 2" e 3" rivolto (come è awenuto per I'accordo minore con I'aggiunta della sesta).
Laf min.7+
4-t*zl
Ref min.7+
Df tfzl tt
{

L'esempio 2.L5 mostra alcuni accordi maggiori con la 7a aggiunta in 1", 2o e 3o rivolto con
relative sigle.
I
Esempio 2.15:
*<* +++ ++ ***
I
t
La min.7+ Re min.7+ Do min.7+ Mif min.7+ Si rnin.7+ Soi min.7+

t
tI
Do La Si Sol! r"f r"*
A- (#7)/c D- (+7)/A c- (f7yB Eb- (fi7)/cb B-(#7)/F# G-(+7yF*

t
Abbiamo notato negli esercizi precedenti con la sesta aggiunta che quando viene armoniz-
zalala sensibile della scala minore si preferisce armonizzarla creando proprio un accordo mi-
nore con Ia settima aggiunta evitando perciò la sesta. Inoltre, I'accordo minore con la settima

iI
aggiunta, proprio per la sua struttura, appare ancor più teso dell'accordo maggiore con la set-
tima aggiunta, per cui I'uso di questo accordo deve essere alquanto parsimonioso e relegato a
quelle composizioni il cui contesto ci appare adeguato al suo impiego.

x Accorù poco usati.

II
r.* Gli accordi minori con la 7q aggiunta sono sconsigìiabili in 1o rivolto in posizione stretta per I'eccessiva vici-
nanza fra la nota più alta e quella immediatamente sottostante. In questo caso è preferibiìe l'uso dell'accor-
do minore con la 63 aggiunta,

x*x Anche se I'eccessiva vicinanza appare, in questo caso,fra note interne dell'accordo, nasce qualche perplessità
sull'uso deì 2o rivolto in posizione stretta, per cui, ancora una volta, è pref'eribile I'uso dell'accordo minore con
la 6a aggiunta.

t24 Capitolo secondo

I
F '':'' .' ' ' "" ''

F ARMOìIruZ+ZJOD{FrDEl-I
' .i:.
,..51j.:::.7'3r;:',i03 (2s) NO'IA* DI:$LCtlNE
'SCALE MINORI ARMONICHE CON L'ACCORDO MINORE
...::.. : ..

F
.',,,1,;,1 RIC1CH'ITO;1;DELLA;1;$ETUMA

F L"esercizio 2.8, come gli esercizi 2.4 e 2.5, ha lo scopo di esercitare Ia mano destra dell'allie-
vo ad eseguire I'accordo minore, arricchito della settima maggiore con i gradi 5o,7o e g' della
scala minore.

F Tonalità di La min. (o A-):


Esercizio 2.8a

F dfrwg 'é

F
é g ,' {)-
f;ú

F
F
F
Esercizio 2.8u
Tonalità di Re min. (o D-):

F o*#a j ()
tr+'

F
F
r l/
V

F
T Tonalità di Mi min. (o E-):
Esercizio 2.8c

I aJ 1+c/-
I

T
;

r
I L'Accordo Minore 125

I
Esercizio 2.8a
t
tT
Tonalità di Sol min. (o G-)
{
fi

lr lr
a)

t
Tonalità di Si min. (o B-):

d #tut
()l
Esercizio

I
2.8e

(JA
ilà.'
II
{

t
t
Esercizio 2.8r t
c4eé 'é qú>
t
/

Tonalità di Fa min. (o F-): Esercizio 2.8g

aJ 1 1-

- aa I

Capitolo secondo
F
T Tonalità di Si6 min (o86-);
Esercizio 2.8tr

: ar\3t (J (Jt
he
;

;
Esercizio 2.8i
Tonaìità di Mit min (o Eb-):
;

: a) 1n t1 *

:
v

I
:

Il
I
T
I
r
r
r L'Accordo Minore
Linee melodíche ríassuntíae
Armonizzazione di una breae linea mclodíca con un solo accordo
minore arricchito dalla sesta o dalla settima.

Linea melodica r.2.6a


A-
T-3_---l
\/ - F -

1o esempio di armonizzazíorre
A-(il7) A-6 A-(il7)A-6 ,<
A-6 T. 3---l A-(*7)

a) 'î rî i il#
fl C'

r4

2o esempio di armonizzazione
A-6

Armonizzate Ia frase della Iinea melodica r.2.6a trasportata in diverse tonalità con
I'unico accordo minore siglato arricchito, a vostra discrezione, con la sesta o Ia settima.
Aggiungete Ie note del basso.

Linea melodica r.2.6t


D- r-3----.-l

Linea melodica r.2.6c


E_ r-3--..---l

* Nota non armonizzata per evitare appesantimento.

t28 Capitokt secondo


F
F Linea melodica r.2.6a
G_

F
F Linea melodica n2.6e
B- T-3-----_-]

F
F Linea melodica r.2.6t
C- T-3---_-l

F V

F Linea melodica L2.69


Ff- t-3-----l

F
F Linea melodica r.2.6h
r-3 ----..]

F
F_

F Linea melodica r.2.6i


cil- r-3------l

F
F Linea melodica r.2.6t

F
Bb-
r-3---l

F Linea melodica r.2.6m

F
Eb- t-3___l
V

fi V

Linea melodica n2.6n

[r Ab-
T-3--_._-1

t a

L'Accordo Minore
Lín ee melodíche ríassuntía e
Armonizzazione di una breae linea melod,ica con diaersi accordi
It
rninori aninchití dalla sesta o dalla settirna.

Linea melodica n2.7a


A- G-
r__3_______t F- D- It
{

Esempio di armon izz azione t


A-6
r J I
G-6
r-;-----l F-6 D-(f,7) D-6
t
d '-r b? bT h*r \T #ts I
T
Armonizzate la frase melodica 2.7a trasportata in diverse tonaiità con gli accordi sigla-
d

it
ti arricchiti, a vostra discrezione, con la sesta o la settima. Aggiungete Ie note del basso.
Linea melodica n2.7a
c- Bb- G_
r_ 3______,-_-l

Linea melodica r.2.7e


E_
T-3-----l
D-
r_3_____t c- A-
T
Linea melodica r.2.7a
d
G_ E *
T-3--.-.-t
I-
Eb- c-
t,

130 Capitolo second.o


n
F Linea melodica n 2.7e

T
I
B_

T Linea melodica r,2"7t

t c-

;
I

F Linea melodica r.2.7tt


F- ^ tb-
-t
Db- Bb- F_

T
-t
I

-tY

T
i

Linea melodica n 2.7i

F
F Linea melodica n 2.71

T r\_
Bb- Ab- trtt-
-J-
-
Eb- Bb-

Il
V

I| Linea melodica r.2.7n


Eb-
t-3_____-l
Di-
r_3---_----]
B- Ab- Eb-

Il Linea melodica n2.7n

r
: Ab- Fil_
É_3______r
E_ Db- Ab-

r
Y

L'Accordo Minore

I
Línee melodíche ríassuntía e
Armonizzate Ie seguenti linee melodiche con gli accordi siglati maggiori e minori. Ar-
ricchiteli con la sesta o Ia settima, a vostra discrezione, ed aggiungete le note del basso.

Linea melodica n 2.8


Ab- Bb- Ab Ab-

AJ

Possibile armotrizzazione della linea melodica r. 2.8


cM7 nb-o cM7 sb-o nbrrlz nbo nb-o

ai# D" -r qq,f ,r b"F


-l' lqs
I
Y
L

vv

Linea melod.ica n 2.9


F Bb- F E
r_ 3.______-_l r_3______r r-_3------r r_ 3._______-r

a)
î

cb-

tsz Ca.pitolo secondo


F
I Possibile armorrizzazione della linea melodica n 2.9
FM7 ab-o FM7 EM7

T r-
^a
r_o_-____--l I J 3
--l
I
r-3.______r

;
d
r 'r é \,t,T q"a

; DM7 obtvtz cb-(vrz) FM7

Il
II
TI
;

T
r
I
T
r
il L'Accordo Minore 133

I
Línee melodíche ríassuntíue
II
Linea melodica n 2.10
G_ c- C-
ffi
G_-
E. Righello

D I
{

I
L I I
aJ

c- c-
EF
L-
A
G-
It
aJ
o +-è +t J
J
V

J
Possibile armonizzazione della linea melodica n2.I0

c-6 C-6 er6


Etr G_-
J
a
D

J
aJ 1r 'l- t-' r 1s
J
C_ c-6 C_
BT
c-6
A G-6
'iI
dp
f s
e-e +- J J
J
I

**
I
I

I )

J
II
Y

* E'unaccordo minore di 7e in 3" rivolto (vedi volume II).


** Omessa la 6q nella mano destra.

134 Capitolo secondo

I
F Líne e rnelodíche ríassuntía e
F
F Linea melodica r.2.ll

F Lento
F- ob

F a 1-

T
a)

F V

F L
D- rb

F
a
r-
a-) .1"

F V

F
F tt.
^
F_

t1- 1-Nt I

F
d 1-
'

F
T nb- ob cb

i aJ

T
I V
V

T
T L'Accordo Minore r35

I
Possibile armotrizzazione della linea melodica n2.Ll

Lento
F-6 DbMT G-6 cM7

Q 11
Í1 'f 1r "? r i hrg

er 11
Í1 ry\T4T blT T *

ar 1r1- r 4#.- n' r e Ff


F ttì c
?

l -T-

a-)

t rl Y T r ht.=

* Nota non armoni zzata per evitare appesantimento.

Capitolo secondo
F
ts Línee melodíche ríassuntíu e

F
F
Linea melodica r.2.L2

c- nb- eb- c-

ts AJ
I

F;
tr
F
tr ail
r-
F_ A_ ob

L
L
h
Possibile armonizzazione della linea melodica r.2.12

c-6 nb-o AM7

h
e bo

d \"# bv& fr,\g 1" b t, bvr "# bg "8


F
'I F-6 A-6
I
DM7 FM7 oba

--D<
(J- or'J.r+

il d bb'3' bb'#

il
il
t L'Accordo Minore
I
Linea melodica r.2.13
U. Petrin
T
A-ECF- Ab cb- ob- Fg- Db
{

I
d'l J

t
E- rb

It
eb u-

I
T
H
Possibile armotrízzazione della linea melodica r. 2.13 {

F-M7F-6 nbo eb-o ob-o Fil-G obH,tz obo I


d tt+ r It"frt ''t'-bbb I
ilÍfr \b#
g
bb#b'b'{
bt
t
I
ebo ebuz nbo nbuz I
t
I
t
I
138 Capitolo secondo
It
F
F Linea melod^ica n2,L4
U. Petrin

F G_ Eb- A D- F

F aJ
lr J lr I

F
F
I Bb G_ Gb F- B-

T aJ'

F
F Possibile arrnotrizzaz ione della linea melodic a r.2.14

F BM7 G-6 C6 rb-O A6 D_ M7 FM7

F d "fi t #? blg hf b&: tf,"t r1 ' ' qé:

F
F
F
F
F
F
F
F
;
L'Accordo Minore
H
Linea melodica r.2.15
U. Petrin
t
E-C nb- A eb
T
a)
lt
D_ A_ sb- B
II
ai
(J Ir

I
I
t
Possibile armorrizzazione della linea melodica n 2.15

E-6 CM7 nbVZ nb-uz E6 t


I
A6 rbo

ar fe qe b"# va *P ilg
\',b o
I
I
{

d\b
D-6

L) a
A-6 FM7

-
c6 eb-[/z eb-s

'- b,r q*ii#


B6

it
I
I
140
r
T
I
rI
Linea melodica r. 2.16
lJ. Petrin

Fil- B- Db A-

lr I

I
I
I Db- E- Ab- c- G-

I
I

dl Ir

I
I Possibile arrnottizzazione della line a melodic a r.2.16

I F#-M7 F#-6 8-6 obo A_ M7 A-6 FM7

I d ÍIa ++{ n#U b'b'b \8 '8 1é

T ++"

I VV

r E-6 FM7

r
Db-M7 ob-o nb-vz C +/7 G -M7

aJVQc) fié vb 8 \qi# "p h''s

I
r
r
a
Línee melodiche ríassuntía e

Linea melodica n2.17

C_ e'- D
II
{

It
r- 3----r Bb A

I 'l fl
aJ

F-
Fl
F- F-
e G
t
tr,0 D B
.+
a.) €>

It
Possibile arlg.torrizzazione della linea melodica r.2.17 t
R-
iI
C_6 ,_3_____---r tír c *
{

e) v r lru
le q8
\F
Y

F-
ú
F-6 F-6
T-
I
+
D

AJ ,ft
T r f ar
I
\rr <e>-

I
ì

* A volte, come in questi casi, è preferibile una triade pura.


** E'un accordo di 73 di dominante in 1o rivolto.
II
L42 Capitolo seconda

t
F Línee m,elodíche ríassuntíu
F e

F Linea melodica n 2.18

F
A- E- A_

F dlr

F
F
F
ft
F
F Possibile armorrizzazione della linea melodica n 2.18

F A-6

-r
E-6 A-6

'-r -r
ì

F a) "-r Í4
"jgz
'l

F
F
F
F
Il
T I Triade pura.

F L'Accordo Minore 143


I
Línee melodíche ría;s suntíu e I
Linea melodica r. 2.19 I
t
E. Righello

F_ Bb- F_ Bb- F-

dtTr-r
II
Db Bb- F-6 C
r
aJ 'rl +
+
t
Possibile avmonrizzazione della linea melodica n 2,lg
*
-rM7 F-6 eb-O
+
F F-6 F-6

ar 1-l 11 'V, f 11 ',r qéÌ


'() I
q.+- *

l
V

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Db6 eb-o F-6 C

I
l
rl{J}, 1G
Y *

V I t
* Triade pura.
I
Capitolo secondo
I
T
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HOW Tfl PIAY BEBOP - UOIUME 3 oer'l'aoorendimento. Ia memorizzazione e I'utilizzo del motivl
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s.a.s. del Dr. Adelmo Agostini & C.
20121 Milano - P.za della Repubblica, 6
finito di stamPare:
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