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La parola adolescenza viene dal Latino adolescere che vuol dire crescere e si colloca si colloca tra i 12 ed i 14 anni per concludersi intorno ai 18 anni. E’ la fase di passaggio dallo stato di bambino all’età adulta e in questa fase si verificano importanti cambiamenti sia fisici che psichici. Proprio per questo si caratterizza per una notevole complessità: il corpo viene travolto da tempeste ormonali, cambiano i tratti somatici, si sviluppano gli organi sessuali, si è alla ricerca di un ruolo
La parola adolescenza viene dal Latino adolescere che vuol dire crescere e si colloca si colloca tra i 12 ed i 14 anni per concludersi intorno ai 18 anni. E’ la fase di passaggio dallo stato di bambino all’età adulta e in questa fase si verificano importanti cambiamenti sia fisici che psichici. Proprio per questo si caratterizza per una notevole complessità: il corpo viene travolto da tempeste ormonali, cambiano i tratti somatici, si sviluppano gli organi sessuali, si è alla ricerca di un ruolo
La parola adolescenza viene dal Latino adolescere che vuol dire crescere e si colloca si colloca tra i 12 ed i 14 anni per concludersi intorno ai 18 anni. E’ la fase di passaggio dallo stato di bambino all’età adulta e in questa fase si verificano importanti cambiamenti sia fisici che psichici. Proprio per questo si caratterizza per una notevole complessità: il corpo viene travolto da tempeste ormonali, cambiano i tratti somatici, si sviluppano gli organi sessuali, si è alla ricerca di un ruolo
Tema sulla musica e i giovani: riflessione iniziale
Ritratto di Ludwig van Beethoven — Fonte: Ansa
La costante presenza della musica nella nostra vitaSe sei alla ricerca di uno spunto per scrivere un tema sulla musica, ti accorgerai che sono così tanti che probabilmente non saprai nemmeno da dove cominciare. Il primo arriva dal grande Ludwig van Beethoven, che disse: «La musica è il suono elettrizzato in cui lo spirito vive pensa e crea. Ogni elemento elettrico eccita lo spirito a fluide effuse creazioni musicali. Il mio temperamento è elettrico» (Quaderni di conversazione). La musica, potremmo vivere senza la sua forza? Pensa: così come tutte le persone ridono, perché ridere è proprio dell’uomo, non esiste un’unica popolazione sul nostro pianeta che non abbia una propria tradizione musicale. Siamo quotidianamente non solo bombardati di immagini, ma anche di musica: pensa ai centri commerciali, ai locali, alle feste, a quella che usiamo iniettandola quasi in endovena dal cellulare, con cui ci isoliamo dal mondo. Cerchiamo di creare almeno dalle linee da seguire, partendo da alcune domande preliminari cui puoi rispondere in un foglio di brutta. 1. Quanto tempo al giorno ascolti musica? Come, dove e quando? 2. Quali sono i musicisti che prediligi e qual è il loro genere? 3. Quali sensazioni provi quando ascolti un brano? 4. Ascolti in modo curioso, spulciando qua e là, cercando pezzi nuovi, oppure ti concentri solo sugli artisti che conosci e prediligi? 5. Vai spesso a concerti? Se sì, quali in particolare? 6. Che idea hai del fenomeno ‘concerto’? 7. Se parli con qualcuno che ha gusti musicali diversi dai tuoi, come reagisci? 8. Sai suonare uno strumento musicale? Se sì, quale. Se no, perché non hai mai preso questa idea in considerazione. 9. Ti identifichi particolarmente con qualche musicista, cantante, etc.? 10. Prova a descrivere cos’è la musica, come se fossi un filosofo (aiutati col dizionario e cerca di integrare la definizione in base alla tua esperienza). Prima di procedere leggi le regole per scrivere un buon tema di Italiano, punteggiatura ed errori da non fare. Fatto questo, metti tutto da parte e leggi gli spunti che ti offro.
2Tema sull'importanza della musica per i giovani: spunti e
articoli da considerare Approfondisci La Metafisica di Aristotele
La musica nella filosofia classica e nell'antica GreciaNel fornirti questo materiale, non posso tradire la
mia esperienza di musicista classico. Da lì voglio partire, per arrivare, rapidamente, ai
giorni nostri. La nostra tradizione musicale parte dalla Grecia antica, quella di Archimede, di Aristotele e Platone, dei poeti ‘lirici’, perché alle poesie accompagnavano il suono della lira. Essere musicisti e poeti era un dono degli dei e si teneva in grande considerazione chi sapesse suonare e comporre. A porsi il problema dell’utilità o meno della musica per l’educazione dei giovani furono Platone e Aristotele. Il primo le dedicò una riflessione bellissima, poiché vi vedeva un che di sfuggente; il secondo, riprendendo alcune idee platoniche, ha indicato alcuni elementi che ti riporto. La riflessione di Aristotele sull'utilità della musicaNoi accettiamo la distinzione, fatta da alcuni filosofi, tra melodie aventi un contenuto morale, quelle stimolanti all’azione e quelle suscitatrici di entusiasmo; in esatta corrispondenza vengono classificate le armonie. A ciò si aggiunga che secondo noi la musica non va praticata per un unico tipo di beneficio che da essa può derivare, ma per usi molteplici, poiché può servire per l’educazione, per procurare la catarsi (...) e in terzo luogo per il riposo, il sollevamento dell’animo e la sospensione dalle fatiche. Da tutte queste considerazioni evidentemente risulta che bisogna far uso di tutte le armonie, ma non di tutte allo stesso modo, impiegando per l’educazione quelle che hanno un maggiore contenuto morale, per l’ascolto di musiche eseguite da altri quelle che incitano all’azione o ispirano la commozione. E queste emozioni come pietà, paura ed entusiasmo, che in alcuni hanno una forte risonanza, si manifestano però in tutti, sebbene in alcuni di più e in altri di meno. E tuttavia vediamo che quando alcuni, che sono fortemente scossi da esse, odono canti sacri che impressionano l’anima, allora si trovano nelle condizioni di chi è stato risanato o purificato. La stessa cosa vale necessariamente anche per i sentimenti e gli affetti di cui abbiamo parlato, che possono prodursi in chiunque per provare una purificazione ed un piacevole alleggerimento. Analogamente, le musiche particolarmente adatte a produrre purificazione danno agli uomini una innocente gioia. (Aristotele, Politica, 7, 1341b 32 - 1342a 16, trad. di Augusto Viano). Il rapporto dell'uomo con la musicaPer quanto antico, Aristotele coglie nel segno alcuni punti davvero cruciali del rapporto dell’uomo con la musica: essa ispira le nostre sensazioni, i nostri sentimenti e condiziona il nostro umore. Potremmo quasi dire che, anche quando fisicamente non l’ascoltiamo, già questa diversità di toni è dentro di noi. Ultimamente, inoltre, si sta indagando molto sugli effetti della musica anche a livello terapeutico, quindi davvero essa può essere considerata una medicina speciale; per cui, attenzione, può essere anche strumentalizzata.
Foto di Alessandro Baricco — Fonte: Ansa
Lo studio della musicaA questo proposito, c’è un libro molto interessante di Alessandro Baricco, che si chiama L’anima di Hegel e le mucche del Wisconsin. Al di là di tutto, se non esiste un popolo senza musica, vuol dire che dobbiamo fare i conti con lei, continuamente. Se sei un musicista sai bene a cosa mi riferisco: vivi pensando continuamente alla musica, passi interi pomeriggi a esercitarti, in una solitudine molto creativa che espande l’anima, la mente e il cuore. Magari suoni insieme agli altri: io ricordo che quando suonavo in duo con una cantante o un violinista, mi sembrava di comunicare a un livello che nessuna parola avrebbe saputo esprimere. Non a caso, per Dante, l’Inferno era il luogo del chiasso assordante, mentre il Paradiso dei canti angelici, delle melodie più pure mai ascoltate. Ma la musica è esigente: se vuoi studiarla, devi passare molto tempo da solo, ed è tempo della tua vita; tempo speso da solo. Glenn Gould e la solitudine del musicistaSu questa solitudine del musicista non posso non citarti un
grandissimo artista, un pianista chiamato Glenn Gould (1932-1982), che dice «Non è che io
sia asociale, ma credo che se un artista vuole utilizzare il cervello per un lavoro creativo, ciò che si chiama autodisciplina – che non è altro che un modo per sottrarsi alla società – sia assolutamente indispensabile». (da libro No, non sono un eccentrico). Lui fu un grandissimo esecutore di Bach, padre della musica occidentale, che ti consiglio di approfondire. Dicevamo: creatività e solitudine; è la stessa di quando in cuffia ascoltiamo le nostre canzoni, o di quando ci chiudiamo in camera per affogare il dolore di una giornata storta? In parte sì, in parte no: prova a cogliere le sfumature di questa particolare solitudine.
Appunti Johann Sebastian Bach: vita e opere
Il potere socio-culturale della musicaCambiando argomento la musica è stata
spesso strumentalizzata dai poteri forti, ma anche ad essa si sono associati
molti cambiamenti sociali, basti pensare alla musica pop e anche a tutti i generi musicali (rap, reggae, soul, rock, hard rock, punk, prog, jazz, metal, new wave, dark wave, house, etc.) che rappresentano non solo un filosofia della musica, ma anche una filosofia di vita: la musica ha quindi rispecchiato fedelmente il percorso dell’uomo, per la sua capacità di coinvolgere le persone nella propria interiorità. Il problematico rapporto tra i giovani e la musicaTornando al rapporto tra giovani e musica, voglio farti fare alcune riflessioni. Partiamo dall’educazione musicale. Infatti almeno in Italia il problema è che, mentre studiamo Letteratura, Storia, Arte a scuola, non studiamo più la musica; chi vuole, deve dedicare altre ore della sua giornata. Almeno, in Italia è così. Come se fosse un surplus e non fosse invece fondamentale per la nostra crescita. Soltanto alle elementari e alle medie si studia, magari con le tastierine e i flauti; ma non basta. Occorre riproporre la musica come una delle discipline più complesse e affascinanti che l’uomo abbia ideato. Quindi oserei dire che i giovani di oggi hanno un rapporto con la musica troppo passivo perché, non studiando musica, tendono solo a subire gli ascolti senza affinare davvero i propri gusti: l’obiettivo è migliorare questo punto. La musica è indubbiamente uno spazio in cui i giovani si sentono a proprio agio: possono esprimersi liberamente. Pensa poi alle serate in discoteca, ai balli latini, etc.: anche questo è un aspetto da mettere in rilievo sul rapporto giovani-musica