Per corrispondenza:
Leonardo Speri
e-mail: l.speri@unicef.it
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musical-mente Quaderni acp 2006; 13(5)
“Essendo libertà da ogni obbligo l’arte è gioco, “La musica è una legge morale: essa dà un’anima all’universo, le ali al pensiero,
il gioco contraddice alla serietà dell’agire utilitario, uno slancio all’immaginazione, un fascino alla tristezza,
ma poiché la libertà è il supremo dei valori, un impulso alla gaiezza e la vita a tutte le cose.
solo giocando si è veramente seri”. Essa è l’essenza dell’ordine ed eleva ciò che è buono,
Tristan Tzara, 1896-1903 giusto e bello, di cui essa è la forma invisibile,
ma tuttavia splendente, appassionata ed eterna.”
Platone, 400 a. C. (dai Dialoghi)
emozioni e della relazione e la traccia armo- È innanzitutto una parte di me senza essere Affianca senza esautorare le altre relazioni,
nica su cui potremo leggere le dissonanze me, e quindi un oggetto importante di cui offre una continuità di appartenenza, senza
(3-5). prendersi cura e, curando lui, imparo ad aver sostituirsi agli altri gruppi, è un gruppo per
Diciamo infatti: un colpo al cuore, il cuore cura di me. Poi, ed è ancora più importante, sua natura rigido, che produce funzioni edu-
mi si è fermato, parlando dell’aritmia che le regole di cui è portatore non sono un arbi- cative che diventano utilizzabili nelle situa-
accompagna le emozioni, o anche di conso- trio del mondo adulto: sono la condizione zioni più libere. Ha il suo tesoro di regole
nanza pensando il battito all’unisono di un necessaria per ottenere un suono e, più avan- così affine e così indispensabile a una buona
dialogo felice (una sincronia che alcuni stu- ti, “quel suono”, in quel modo, e non in un vita sociale.
diosi hanno registrato anche sperimental- altro. È di grande aiuto poter dire “prova!”, Nell’adolescente il gruppo ha in più un valo-
mente). Una volta avvenuta la nascita, si non sono io con la mia arroganza di adulto a re indispensabile: “la condivisione dei propri
aggiungeranno il ritmo del respiro, i versi, le dirti, magari un po’ beffardo, che non ce la stati emotivi” attraverso la costruzione di un
lallazioni e i vocalizzi, le nenie, e da lì si di- fai; è quella cosa piccola o grande che hai linguaggio musicale comune (8). Pensate
ramerà e prenderà la sua strada il linguaggio, in mano che, se non la soffi o tocchi in un alla ricerca dei propri simili, ai complessini
sovrapponendosi ma certo non sostituendosi certo modo continuerà a farti i dispetti, quel- nei garage, al riconoscersi per appartenenze
all’originaria esperienza “musicale” (6). le corde a stridere, quel tasto a prendersi musicali, da cui la necessità quasi fisica di
Molte di queste riflessioni derivano dalle gioco di te. partecipare ai concerti. Nella turbolenza del-
ricerche della musicoterapia, ma qui noi par- Quelle regole, quell’esame di realtà, diven- l’adolescenza, in particolare nella ricerca di
liamo semplicemente del valore strutturante tano accettabili perché nulla hanno a che una propria identità, la musica appare parti-
per tutti dell’esperienza musicale, dell’espe- fare con lo strapotere dell’adulto nei con- colarmente adatta alla trasmissione delle
rienza primaria, corporea, del ritmo e del fronti del bambino, talvolta un po’ umiliato emozioni all’interno di un gruppo (12).
Queste, e altre ricchezze nascoste nella mu-
suono, per comunicare magicamente tutto dal giganteggiare dei grandi, e neppure col
sica, costituiscono una fonte continuamente
quello che non può essere messo in parola, braccio di ferro degli adolescenti con gli
rinnovata di occasioni evolutive e comunica-
ma che non per questo non può essere tra- adulti, talvolta rabbioso nella loro voglia di
tive, che valorizzano un canale universale,
smesso (7). crescere, di soppiantarli e di rendersi auto- che trascende gli aspetti linguistici e anche
Cito da una ricerca di Antonioli, psichiatra e nomi (ma mi raccomando, genitori: conti- generazionali, una miniera inesauribile se vi
amante della musica, una frase dell’etnomu- nuate a resistere). Se la musica è un veicolo si saprà accedere in modo avveduto, curioso
sicologo Schneider, “... la caratteristica privilegiato verso la libertà, le regole dello e rispettoso (13).
essenziale del ritmo musicale naturale è pre- strumento musicale sono il lasciapassare per
cisamente di tendere a trasformarsi in movi- la comunicazione delle proprie emozioni. Riferimenti bibliografici
menti corporali (8). Questo è appunto il Un altro elemento in gioco nell’esperienza (1) Winnicott D. Gioco e realtà, Roma: Armando, 1974.
valore costruttivo della musica nei confronti musicale è il gruppo: per i ragazzi il luogo (2) Kestemberg E. L’identité et l’identification chez les
adolescents. Psychiatrie de l’enfant, V, 1962.
dell’uomo. Il ritmo musicale non è un feno- privilegiato della comunicazione e degli (3) Baruzzi A. Sul ritmo. Rivista di Psicoanalisi
meno puramente intellettuale, bensì una affetti. Non voglio dilungarmi sulla psicolo- 1985;31:2.
forza psicofisica che trasforma i movimenti gia dei gruppi, e in particolare dei gruppi in (4) Resnik S, et al. Territorio sonoro e autismo, 1995.
Letteratura grigia. Seminario presso il Centro di salute
corporali in esperienza psichica e, viceversa, adolescenza, ma solo ricordare che moltissi- mentale di Verona.
fornisce un contrappeso corporale alla sensi- mi Autori in ambito psicologico sono ricorsi (5) Schön A. Psicoanalisi e musica. Intervento al Con-
bilità spirituale” (9). alla metafora del coro, dell’orchestra per vegno “Le frontiere della Psicoanalisi”. Lavarone,
Anche alla luce di questo potremmo dire che spiegare i fenomeni di gruppo. Il prodotto luglio 1991. Atti pubbicati dalla Edizioni Centro
Gradiva Lavarone.
i ragazzi hanno bisogno di un ordine interno dei gruppi viene paragonato alla sinfonia, (6) Stern DN. Le prime relazioni sociali tra il bambino
che è corporeo e psichico insieme, in modo dove succede che l’insieme delle singole e la madre. Roma: Armando, 1982.
non distinguibile. Se noi stessi non possiamo parti crea qualcosa di più di una semplice (7) Benenzon R. Manuale di musicoterapia, Roma: Ed.
Borla, 1983.
vivere senza esprimere le nostre emozioni, somma, crea qualcosa di nuovo che non (8) Antonioli M. Adolescenza e Musica. In: Di Marco
senza musica, tanto più i ragazzi per cresce- c’era prima, dando vita a un insieme impo- G (a cura di). Adolescenze. Padova: UPSEL 1993.
re hanno bisogno di ascoltare musica e di nente di fenomeni e di emozioni (11). (9) Schneider M. Was ist Rhythmus? Über die natürli-
fare musica, quanto quello di mangiare. chen rhythmischen Fähigkeiten des Menschen,
Potenzialmente, dall’orchestra al gruppetto Rhythmus 1965.
Non credo sia un caso che nel suo decalogo nello scantinato, possiamo parlare di vere e (10) Veronesi U. Prima Conferenza nazionale per la
per la salute degli italiani l’allora Ministro proprie scuole delle relazioni di gruppo. In promozione della salute. ASI n. 50 del 14.12.2000.
Umberto Veronesi indicasse la necessità di un’orchestra si impara a convivere, a portare (11) Foulkes SH. Analisi terapeutica di Gruppo. Torino:
Boringhieri, 1967.
“rendere i giovani protagonisti nella musica, il proprio contributo, piccolo o grande, co- (12) Frontori L. Gli adolescenti e la fruizione della
nello sport e nella cultura” (10). munque indispensabile, a gioire della buona musica. In: Frontori L, (a cura di). Adolescenza e ogget-
Questo bisogno, per essere soddisfatto, riuscita di tutti e di ciascuno, e a competere ti. Milano: Ed. Cortina, 1992.
(13) Schneider M. Il significato della musica. Milano:
necessita di strumenti, e non c’è strumento anche, ma in modo sano. Tendendo al meglio, Ed. Rusconi, 1979.
che non porti con sé il suo fardello di regole, si contribuisce al progresso comune e non si
più o meno complesse. può mai gioire dell’insuccesso di un singolo, (*) Tratto dall’intervento a “Gioie Musicali - Incontri
Asolani Junior” - Asolo (TV) - 3 luglio 2005 “Orche-
Lo strumento musicale, scelto e amato, che diventa l’insuccesso di tutti. È davvero stra Giovanile del Veneto “La Rejouissance” – Diret-
assolve funzioni importanti nello sviluppo. una grande opportunità, se ben condotta. tore Elisabetta Maschio.
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