“Psicometria:
Concetto di scienza, teoria della Le presenti slides possono essere scaricate dal sito del
Dipartimento solo dagli studenti del corso.
misura e variabili” Esse non sostituiscono i libri, costituiscono un ausilio
LEZIONI DI PSICOMETRIA allo studio.
a.a. 2019-20
(Prof. Augusto Gnisci)
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Programma dettagliato
Per ciò che concerne il libro di Gnisci & Pedon (2016): Orario di ricevimento: Martedì, 15:00-17:00. Consultare
Capitoli 1, 2, 4, 5, 6, 9, 10: tutto. il sito del dipartimento per eventuali cambiamenti.
Cap. 3: leggere attentamente per capire se i concetti espressi altrove sono stati
compresi; ritenere alcune nozioni (debriefing, confederato, schema di una
Contattare il docente anche via e-mail, indicando nome,
ricerca). cognome, matricola, università, facoltà, corso di laurea
Cap. 7: conoscere solo le definizioni e le caratteristiche principali di ciascuno (informazioni indispensabili per avere una risposta).
strumento.
Reperibilità docente: Via Ellittico, 31, 81100 Caserta - II
Cap. 8: non va studiato.
Per ciò che concerne il libro di Welkowitz, Cohen & Ewen (2013):
piano, stanza 15
Capitoli 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 19, 20. E-mail: augusto.gnisci@unicampania.it
Cap. 17: studiare solo il paragrafo sul significato dell’interazione (348-351) e
collegarlo al cap. 5 del libro di metodologia.
Capitoli 18, 21: non vanno studiati.
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Modalità d’esame
Esame scritto composto da 31 domande a scelta multipla (una risposta
corretta, tre distrattori).
Circa 20 domande sono domande su tutto il programma di metodologia e
statistica, e intendono testare preparazione, conoscenza e capacità di
ragionamento a partire da quanto studiato; includono alcuni esercizi
minori (es., calcolo della mediana, percentuali, grafici, ecc.).
Le rimanenti 10 domande circa fanno
parte di due esercizi più importanti
(circa 5 domande per l’Esercizio 1 e
circa 5 per l’Esercizio 2). In questo
caso, per ogni esercizio, bisogna
leggere il testo di presentazione,
osservare i dati allegati, leggere tutte le
domande che si riferiscono
all’esercizio stesso, procedere a
svolgere l’esercizio e, infine,
rispondere alla domande.
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PRIMA PARTE –
MATERIALI SUL SITO: RICERCA IN
Lucidi PSICOLOGIA
Esercizi
Programma dettagliato
ALTRO:
- Esercitazione-Esperimento
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Cos’è la psicologia?
Scienza che studia il comportamento, le funzioni psichiche e i Cos’è la ricerca?
processi mentali (intelligenza, memoria, percezione, ecc.), le
Studio sistematico di un argomento, al fine:
esperienze interiori o soggettive (sentimenti, aspettative, ecc.), gli
di scoprire nuove informazioni e/o (DATI)
aspetti coscienti e inconsci del comportamento umano.
di individuare delle relazioni tra gli elementi (TEORIA)
La PSICOLOGIA è, quindi, una disciplina scientifica.
RICERCA DI BASE o PURA
Si ritiene che con la fondazione del primo laboratorio di psicologia
Condotta col fine di primario di far progredire la conoscenza e la
a Lipsia (Germania) nel 1879, ad opera di Wundt, nacque la
comprensione teorica su un dato argomento, il che può
psicologia scientifica, distaccandosi dalla filosofia (“ancella”) e
dimostrarsi utile, in seguito, in molte applicazioni
assumendo i criteri metodologici della sperimentazione e della
quantificazione.
RICERCA APPLICATA
Utilizzazione sistematica delle teorie e dei metodi della ricerca
In psicologia si fa ricerca.
pura per la soluzione pratica di problemi concreti
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Cos’è una scienza? Tre concezioni di scienza
Una scienza è un modo di ottenere conoscenza in base a DIMOSTRATIVA
osservazioni obiettive, dove per obiettività si intende che persone
normali, poste nello stesso luogo e nello stesso tempo DESCRITTIVA
arriverebbero allo stesso risultato.
AUTOCORREGIBILE
Proprietà:
Chiara e sintetica
Pubblica e replicabile
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Concezione auto-correggibile
Thomas Kuhn, La struttura delle rivoluzioni scientifiche
(1962):
La scienza si evolve per paradigmi (conquiste scientifiche
riconosciute che forniscono un modello di riferimento per la
Il processo di ricerca
risoluzione dei problemi)
Scienza normaleanomalie:
1) ricondurre l’anomalia nel paradigma
2) fase di scienza straordinaria rivoluzione
Incommensurabilità dei paradigmi (ognuno ha propri criteri
di validità)
Carattere sociale e storico del paradigma
epistemologia irrazionale o anarchica e il pluralismo
teorico di Feyerabend.
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FASE 1:
Fasi della ricerca: IDENTIFICAZIONE DEL PROBLEMA DI
RICERCA
1. Identificazione del problema di ricerca,
formulazione delle ipotesi e delle domande La ricerca nasce da problemi, teorici o sociali.
di ricerca
Un problema teorico è una contraddizione tra un
2. Pianificazione del disegno sperimentale
asserto teorico e un altro o tra aspetti teorici e
3. Raccolta dei dati (osservazione) risultanze empiriche.
4. Analisi dei dati (risultati)
5. Interpretazione dei risultati Un problema sociale nasce dalle contraddizioni
6. Comunicazione dei risultati della società.
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FASE 1:
IDENTIFICAZIONE DEL PROBLEMA DI Per risolvere il problema, il ricercatore si pone
RICERCA domande di ricerca e formula ipotesi di ricerca
1. Interessi personali del ricercatore;
Fatti paradossali e fortuna (es., Kitty Genovese);
2.
3. Problemi pratici e sociali;
Cos’è una domanda di ricerca?
4. Committente; Quesito che nasce da mancanza di conoscenza o da
5. Caso (“serendipità”); lacune nella teoria e che guidano l’intera ricerca.
6. Teorie e risultati di ricerche precedenti; Le domande di ricerca permettono di focalizzare
7. Strumenti creati apposta (convegni, discussioni, l’attenzione del ricercatore su alcuni aspetti e di
letture, pubblicazioni, biblioteche, ecc); eliminarne altri.
8. Competizione. Meccanismi istituiti per
aumentare la qualità della ricerca, basati sulla
competizione tra ricercatori. 23 24
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Cos’è una domanda di ricerca?
Esempi: Cos’è un’ipotesi di ricerca?
Perché le persone sono aggressive? L’ipotesi è una congettura sulle relazioni esistenti
tra le variabili che il ricercatore intende
Gli avvocati sono più aggressivi dei pubblici
verificare, espressa tramite un’affermazione
ministeri in tribunale? condizionale (“Se …, allora …”).
Quando le persone vengono poste di fronte a
situazioni nuove e sconosciute, sono più ansiose? “Se accade X, allora si osserva Y”
Cos’è che permette di essere selezionati in un
Esempio:
colloquio di lavoro?
“Se i soggetti subiscono una frustrazione, allora
Come far smettere un giovane a assumere droga? diventano aggressivi”
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SECONDA PARTE –
LA TEORIA DELLA MISURAZIONE
TEORIA DELLA MISURAZIONE
Secondo la fondamentale teoria della
misurazione, proposta da S. Stevens nel
1946 e nel 1950, la misurazione è
un’associazione tra una categoria (o
simbolo formale) e un evento, un oggetto o
un individuo, in base a regole.
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TEORIA DELLA MISURAZIONE TEORIA DELLA MISURAZIONE
Da un lato, la “realtà”: In modo più formale si dice che deve esistere
Eventi che accadono nel tempo
Oggetti presenti nel mondo reale Un sistema empirico che ha determinate caratteristiche (la “realtà”)
Individui che attuano dei comportamenti Un sistema “numerico” (leggi: formale) che deve
riflettere le caratteristiche del sistema empirico (le categorie)
Dall’altro, le categorie: Una funzione di omomorfismo che lega il sistema empirico con
Sistemi di categorie con i quali etichettiamo, codifichiamo, quello numerico (regole)
organizziamo gli eventi, gli oggetti o gli individui che fanno
parte del mondo e della nostra esperienza sensibile.
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COS’È UNA VARIABILE ORDINALE COS’È UNA VARIABILE A INTERVALLI
Se i livelli possono essere ordinati in modo tale che uno viene
prima di un altro, e così via, allora la variabile viene detta Se i livelli della variabile possono essere, oltre che ordinati,
ordinale. anche numerati, cosicché ciascun livello corrisponde ad un
numero, e se l’intervallo tra un livello e quello adiacente è
Esempi:
costante (unità), allora la variabile viene detta a intervalli (o a
Classe sociale (alta, media, bassa) intervalli equivalenti).
Domande (da quelle più aperte a quelle più chiuse) L’aspetto fondamentale è che l’intervallo, cioè la differenza
Ad ogni livello può essere quindi assegnato un valore tra i livelli, sia costante. Perciò, è assolutamente equivalente
ordinale (I, II, II, IV) ma mai un valore numerico che indichi se i valori attribuiti ai livelli sono 0, 1, 2, 3 e 4, oppure –2, –1,
che l’intervallo tra i livelli è costante o che il rapporto tra i 0, +1, +2.
livelli è costante (es., 1, 2, 3, e 4). Per esempio,
È possibile immaginare che le diverse categorie di una Temperatura in Fahrenheit o in centigradi
variabile ordinale giacciano su di un continuum che va da un
QI
polo col massimo della proprietà della variabile ad un polo
col minimo della proprietà (es., le domande giacciono su un Test di atteggiamento e personalità
continuum che va da massima a minima apertura della
domanda). 37 38
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Casi e Variabili MATRICI CASI X VARIABILI
Il caso o soggetto è ciò a cui si attua la Numero Sesso Atteggiamento Età Nazio- …
misurazione. d’ordine politico nalità*
Altri …
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In base alla precisione della misurazione LE VARIABILI in base al ruolo
VARIABILI CONTINUE E DISCRETE all’interno di una ricerca
DISCRETE INDIPENDENTE
Si dice discreta quella variabile che può assumere un numero La variabile indipendente è la variabile che il ricercatore
finito di valori, solitamente non frazionari, all’interno del suppone sia la causa di un determinato effetto.
suo ambito di variazione o tra due suoi punti qualunque DIPENDENTE
(es., numero di figli). La variabile dipendente è la variabile che il ricercatore
CONTINUE suppone dipenda dalla variabile indipendente.
Si dice continua quella variabile che può assumere i valori di V.I. MANIPOLATE E NON MANIPOLATE
tutti i numeri reali, cioè di quei numeri che contengono gli Le variabili indipendenti possono essere manipolate o non
interi e tutti i punti frazionari presenti tra di loro. Cioè, manipolate a seconda che il ricercatore possa controllarle
anche se il suo ambito di variazione è limitato, può o manipolarle attivamente e a piacere (dose di un farmaco,
assumere un numero infinito di valori. Es., altezza. intensità della luce).
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LE VARIABILI DI CONFUSIONE
(confondenti e confuse)
LE VARIABILI in base al ruolo DI CONFUSIONE
all’interno di una ricerca Variabile non prevista dal ricercatore che interviene tra la variabile indipendente
e quella dipendente.
Es.: frustrazione aggressività
V.I. V.D. frustrazione depressione aggressività