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Statistica descrittiva Le presenti slides possono essere scaricate dal sito del
Dipartimento solo dagli studenti del corso.
Esse non sostituiscono i libri, costituiscono un ausilio
Prof. Augusto Gnisci allo studio.
Insegnamento di Psicometria
Non possono essere usate per qualsiasi altro scopo.
a.a. 2017-18
1 2
5 6
1
Frequenze, proporzioni e
A) Rappresentazioni dei dati: percentuali
Le distribuzioni di frequenza indicano
quanti soggetti sono presenti in ciascun
livello della variabile.
4
3
2
1
0
9 10
4
3
2
1
0
11 12
2
Distribuzioni grafiche: Grafico a barre su frequenze
Le distribuzioni di frequenze, proporzioni o
percentuali vengono spesso rappresentate tramite dei
grafici, per motivi di presentazione, chiarezza,
comprensione e comunicazione.
In ascissa i livelli della variabile
In ordinata frequenze o proporzioni o percentuali
123 67.7%
32.3%
58
Legenda:
32.3%
67.7%
17 18
3
Quanto era collaborativo il clima durante la
lezione? Istogramma (variabili continue)
Quando le variabili sono continue si usa il
raggruppamento in classi e il relativo
grafico si chiama istogramma. Si
contraddistingue perché le barre sono
accostate (non sono separate come nel
diagramma a barre).
Oppure si utilizza il poligono di frequenza
(o grafico a linee) le classi sono unite da
una linea spezzata.
19 20
21 22
4
Distribuzioni di due o più
variabili: Tabelle di contingenza (AxB):
2x2
Frequenze di cella
Si possono rappresentare anche Atteggiamento
distribuzioni di due (o più) variabili
contemporaneamente: Favorevole Contrario Tot.
Uso di tabelle di contingenza (o incrociate) Frequenze marginali
M 7 3 10 di riga
che contengono frequenze, proporzioni o
percentuali F 6 2 8
e che possono anch’esse essere rappresentate
in grafici più complessi Tot. 13 5 18 Frequenze totali o N
Frequenze marginali
25 Pedone R. (2002). Statistica per psicologi.diRoma:
colonna
Carocci 26
Atteggiamento Atteggiamento
M 7 3 10 M 7 3 10
(55.6%) Percentuali (38.9%) (16.7%) (55.6%) Percentuali
F 6 2 8 marginali di riga semplici di cella
F 6 2 8
(44.4%) (33.3%) (27.8%) (44.4%) (7/18)x100 =38.9%
Tot. 13 5 18 Percentuali Tot. 13 5 18
(72.2%) (27.8%) (100%) marginali di colonna (100%)
Pedone R. (2002). Statistica per psicologi. Roma: Carocci 27 (72.2%) (27.8%) 28
Atteggiamento Atteggiamento
M 7 3 10 M 7 3 10
(70.0%) (30.0%) (100%) Percentuali (di cella) (53.8%) (60.0%) Percentuali (di cella)
condizionali di riga condizionali di colonna
F 6 2 8 F 6 2 8
(75.0%) (25.0%) (100%) (7/10)x100 =70.0% (46.2%) (40.0%) (7/13)x100 =53.8%
Tot. 13 5 18 Tot. 13 5 18
29 (100%) (100%) 30
5
Tabella di contingenza AxBxC ESERCIZI:
2x2x3
Classe: S: Favorevole Contrario Tot. Prendere la ricerca di Cornoldi & Colpo (1981) in:
Cornoldi C. & Colpo G. (1981). La verifica
M 7 3 10 dell’apprendimento della lettura. Firenze: OS.
Alta Areni A., Ercolani A.P. & Scalisi T.G. (1994).
F 6 2 8
Introduzione all’uso della statistica in psicologia.
M 5 2 7 Milano: LED.
Media Esercitarsi a mano
F 8 2 10
Esercitarsi con Excel:
M 2 7 9 inserire dati e manipolarli,
Bassa ricavare grafici di tutti i tipi e interpretarli,
F 9 1 10
Esportarli in Word.
Tot. 54 (N) 31 32
35 36
6
SCALE ORDINALI MEDIANA
La misura di tendenza centrale è la
mediana, la misura di variabilità è la
differenza interquartilica.
37 38
7
Media per dati raggruppati in
classi discrete Indice di variabilità
N soggetti rispondono ad una domanda con Cerchiamo un indice che abbia le seguenti
caratteristiche:
un punteggio che va da 1 a 3. Gli N=37
Sia riassuntivo (un solo valore per indicare quanto
soggetti si distribuiscono così: i soggetti nel complesso variano dalla media)
“1” = 12 Se i soggetti hanno punteggi uguali, non c’è
“2” = 3 variabilità, quindi l’indice deve essere = 0;
Se i soggetti hanno punteggi molto diversi tra loro
“3” = 22 (e quindi molto diversi dalla media), l’indice deve
essere grande.
Più questi punteggi sono diversi dalla media, più
l’indice deve crescere.
43 44
Resoconto
N = 10,
8
Varianza del campione Deviazione standard o s
Media dei quadrati degli scarti dei soggetti dalla media È semplicemente la radice quadrata della varianza
esprime la distanza media dei soggetti dalla media
51 52
53 54
9
TRASFORMAZIONE IN PUNTI Z In questo modo, il soggetto:
se ha 0, il suo punteggio è la media
Si esprime il punteggio grezzo di un soggetto se ha 1, il suo punteggio è una d.s. sopra la media
prendendo come punto di riferimento la media e se ha –1, il suo punteggio è una d.s. sotto la media
come unità di misura la deviazione standard. se ha 0.5, sta mezza d.s. sopra la media
se ha 3.7, sta quasi 4 d.s. sopra la media
e così via
Perciò, un punteggio z:
con un segno + o – indica che il soggetto si colloca
sopra o sotto la media
Esprime per ogni soggetto: uguale a 0 indica che il soggetto ha preso quanto la
di quante unità di variabilità (dev. stand.) è composto lo media
scarto del soggetto di una certa intensità indica quante deviazioni standard
55
è sopra o sotto la media 56
57 58
Distribuzione
normale st.
La distribuzione dei punteggi z trasformati (o di qualsiasi
trasformazione vista finora) è la stessa della variabile originaria.
Perciò, per esempio, se il 60% dei soggetti si colloca tra 6 e 7 nella Caratteristiche:
distribuzione originaria delle x e se, supponiamo, 1.5 e 1.8 sono i a) Simmetrica
punti z corrispondenti a 6 e 7, allora, anche nella distribuzione x b) Asintotica a x
trasformata di punti z ci sarà il 60% dei soggetti tra 1.5 e 1.8. c) Unimodale
d) Due flessi ( s)
Ne consegue che:
e) = Me = Mo
se la variabile originaria (x) ha una distribuzione normale, allora
anche la distribuzione di punteggi ha una distribuzione normale, detta
distribuzione normale standardizzata.
Pedon, p. 198
59 60
10
Se la x è distribuita
normalmente e Uso
se x=7.28 e z=+1, Tavole delle tavole
quanti sono i soggetti
sopra e sotto di lui?
Pedon, pp.476-7
Pedone, p.249
50% + 34.13%=84.13%
61 62
63 64
11
Indici di posizione: Percentili Procedura per calcolo percentili:
1) si ordinano i Ss (da quello che ha preso il
Si esprime il punteggio di un soggetto in relazione alla punteggio più basso a quello che ha preso il
posizione occupata nella distribuzione (cioè nel gruppo punteggio più alto)
di cui fa parte). In particolare, si calcola la sua posizione 2) si vede che posizione occupa il So (per es., è il
come se il gruppo fosse formato da 100 soggetti. 30° in un distribuzione di 50 Ss)
Se il soggetto è 30° su 50 soggetti, che posizione 3) si vede che posizione il So occuperebbe se ci
occuperebbe se i soggetti fossero 100? fossero non 50 Ss ma 100 Ss.
30° : 50 = x : 100 4) è logico pensare che se il So è 30° su 50 Ss
x = 30/50 100 = 60° sarebbe 60° su 100 Ss.
60° viene detto rango percentile 5) si dice perciò che il So è al 60° percentile.
67 68
12
Attenzione:
Percentili, decili e quartili sono quei valori
al di sotto dei quali cadono determinate
percentuali di soggetti.
73
13