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La famiglia italiana in continua trasformazione

La famiglia italiana tradizionale


All’estero le famiglie italiane vengono viste come nuclei di grandi dimensioni con a capo
un padre patriarcale e una madre casalinga. Si tratta di uno stereotipo attribuito alle
famiglie di immigrati italiani in America del secolo scorso, e in realtà riflette sempre
meno le reali caratteristiche della famiglia italiana.
In 150 anni il numero di famiglie italiane si è quintuplicato ma il numero dei componenti
della famiglia si è invece ridotto. Quando si parla di famiglia italiana si fa sempre meno
riferimento alla coppia genitoriale con numerosi figli e sempre più ci si riferisce a coppie
senza figli, famiglie monogenitoriali e, sopratutto, persone che vivono da sole, o single.

La famiglia italiana e i cambiamenti sociali

I principali cambiamenti iniziano negli anni Settanta, con l’introduzione della legge sul divorzio, del
1970, Il modello familiare italiano ispirato ai dogmi della Chiesa Cattolica entra quindi in crisi.

La famiglia italiana e il welfare

In molti paesi del mondo occidentale i governi mettono a disposizione dei cittadini
programmi di welfare, sia per l’assistenza ai bambini che delle persone anziane, malate
o disabili, in Italia per svolgere questi compiti si conta ancora moltissimo sull’aiuto che
viene dalla famiglia.

Il matrimonio e la convivenza

L’Italia, con la Slovenia, è in fondo alla classifica europea dei matrimoni. Questo perché
non ci si sposa più giovanissimi ma si aspetta la conquista della stabilità economica, che
arriva solitamente dopo i 30 anni. Gli uomini giungono al matrimonio con una età media
di 33,7 anni e le donne di 31,5.
Se ci sono sempre meno giovani i matrimoni e le unioni civili tra giovani diminuiscono.
Le convivenze sono in costante crescita e si sono più che quadruplicate in 20 anni
passando da 329 mila a 1 milione e 368 mila.
Livello di istruzione della popolazione

Se nell’Ottocento su tutto il territorio italiano dominava l’analfabetismo, specialmente


al sud, dopo il secondo conflitto mondiale gli analfabeti sono diminuiti contando solo il
12,9% della popolazione.

In Italia i livelli di istruzione sono in aumento, ma restano ancora sotto la media europea.
Siamo indietro sia per numero di diplomati che per quello di laureati.

Donne, lavoro e Famiglia

La partecipazione femminile al mercato del lavoro è in Italia da sempre bassa rispetto


ad altre realtà nazionali, anche se è cresciuta costantemente negli ultimi anni.
Le donne continuano a percepire guadagni inferiori rispetto agli uomini, con stipendi più
bassi del 18,8% contro il 16% previsto in tutta l’Unione Europea.

Gli uomini che vivono in famiglie in cui anche la moglie lavora non aumentano in modo
significativo il loro contributo ai lavori domestici dopo la nascita dei figli e il 10% dei padri
italiani non è mai di aiuto, nella cura dei figli.

Riduzione del tasso di natalità

Dall’Unità di Italia ad oggi la natalità si è ridotta di un quarto. I problema riguarda


soprattutto l’incertezza del futuro e l’accresciuto interesse nei confronti del sano
sviluppo del figlio.

La famiglia italiana e la transizione all’età adulta

La crisi economica ha accentuato un problema: più della metà dei giovani fra i 20 e i 34 anni, celibi e
nubili, vive con almeno un genitore.

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