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Integratori Probiotici, Prebiotici e Simbiotici: il

Consiglio del Farmacista

Luciana Marinelli
Università di Napoli “Federico II”, Facoltà di Farmacia
www.farmacia.unina.it lmarinel@unina.it
Il Tratto Gastrointestinale nell’Uomo

• Sup. corporea umana: 2 m2

• Sup. di scambio polmone : 80 m2

• Sup. intestino: 300 m2

• Lunghezza tratto gastro intestinale : 7 m


Tempi dello Svuotamento Gastrointestinale nell’Uomo

Esofago 10 secondi

Stomaco 3 ore

Intestino tenue 7 ore


(Duodeno-digiuno-ileo)

Intestino Crasso 30 ore


(Cieco-Colon)

Retto oltre 30 ore


Il Tratto Gastrointestinale nell’Uomo
Il tratto GI è l'area più estesa dell'organismo sottoposta a costante
stimolo antigenico (quello degli alimenti ingeriti) ed è il fronte
immunitario più importante del corpo.

È un vero e proprio ecosistema che


presenta tre componenti maggiori:

•Cellule dell’ospite

•Batteri

•Nutrienti

Intestino tenue con le pareti tappezzate di E. Coli


Il Tratto Gastrointestinale nell’Uomo

La superficie interna del tratto intestinale è rivestita da una


mucosa formata da cellule epiteliali.

L’epitelio intestinale è rivestito da


un gel mucoso di cui si possono
riconoscere:

Strato interno: formato da un gel


idrosolubile ed è a diretto contatto
con le cellule dell’epitelio intestinale

Strato esterno: piu’ vischioso, è sovrapposto a quello interno ed è


contaminato da batteri ed altre sostanze. Il suo spessore è
variabile nelle diverse parti dell’intestino
Il Tratto Gastrointestinale:
Il muco “zuccherino” e il “ repertorio di carboidrati “
Il muco è formato in continuazione dalle cellule globose per proteggere
l’epitelio ed è costitutito da polimeri di mucina
(lunghe catene peptidiche glicosilate)

Nell’uomo la glicosilazione avviene con 21 tipi


diversi di oligosaccaridi, che interagiscono poi
tra di loro determinando la formazione di un gel.

Questi carboidrati che si trovano sulla superficie mucosa, non solo


rappresentano dei nutrienti per la microflora, ma sono anche il sito di legame
per le adesine batteriche.

Poi, a seconda del tipo di carboidrati presenti il muco avrà diversa attività
antigenica.

Quindi il repertorio di carboidrati di ciascuno di noi (che è geneticamente


controllato) determina la resistenza dell’ospite alle infezioni.
La Resistenza dell’Ospite alle Infezioni: IL MALT
MALT= mucosa- associated lymphatic tissue

E’ tessuto linfatico che si trova in varie parti del


corpo.

MALT è formato da linfociti T, cellule B,


plasma cellule, macrofagi ciascuno dei quali è
pronto per incontrare gli antigeni che vengono
in contatto con la mucosa epiteliale.

Nel caso del MALT intestinale sono presente


anche speciali cellule dette cellule M, che
legano l’antigene nel lume intestinale e lo
portano nel tessuto linfoide.

In base alla locazione il MALT si suddivide in:

• GALT (gut-associated lymphoid tissue)


• BALT (bronchus-associated lymphoid tissue)
• NALT (nasal-associated lymphoid tissue)
• CALT (conjunctival-associated lymphoid tissue)
• D-MALT (diffuse mucosa-associated lymphatic tissue)
IL GALT: Il Sistema Immunitario Intestinale
È essenzialmente formato dalle placche del Peyer e da follicoli linfoidi isolati
(ILFs). Entrambe sono composte da cellule M, cellule dendritiche (DCs) e
cellule B. La lamina propria contiene un gran numero di IgA, plasmacellule,
cellule B e T, macrofagi, cellule dendritiche (DCs) e cellule stromali (SCs)

follicoli linfoidi isolati


La lamina propria è un sottile strato di tessuto connettivo lasso che si trova sotto l'epitelio e
insieme all'epitelio costituisce la mucosa anche detta membrana mucosa.
Le Determinanti della Funzionalità del GALT
Il Tratto Gastrointestinale:
Un Ecosistema Microbico nel Nostro Organismo
La popolazione microbica intestinale (MICROBIOTA) costituisce
l’ecosistema più concentrato a tutt’oggi noto.

E’ stato calcolato che le cellule batteriche


contenute nell’intestino di un individuo sono
circa 10 volte il numero totale di cellule
dell’individuo stesso,
(1-2 Kg del nostro peso).

Questa complessa popolazione, dell’ordine di grandezza di 100.000


bilioni di batteri totali (1014), è riferibile ad un numero
relativamente limitato di specie (500) e, se ben bilanciata,
contribuisce in modo sostanziale allo stato di salute dell’ospite
Il Microbiota Intestinale: La Composizione Batterica

Ogni porzione del tratto GI è colonizzata da


una microflora specifica, la cui composizione è
il risultato dell’adattamento alle condizioni
ambientali locali e delle interazioni di tipo
commensalistico o parassitico che si
stabiliscono sia tra i componenti della
comunità microbica stessa, sia tra questa e
l’organismo ospite.

Fattori che definiscono la composizione e la


concentrazione microbica nelle specifiche
porzioni del tratto GI sono:

- Il pH,
- la presenza di enzimi gastrici,
- sali biliari,
- la velocità del transito peristaltico,
- il potenziale redox,
- la tensione di ossigeno disciolto
- la concentrazione dei nutrienti
Il Microbiota Intestinale: La Concentrazione Batterica
Le porzioni prossimali del tubo
digerente presentano livelli
relativamente bassi di colonizzazione.

La quantità e la complessità del


microbiota aumentano
progressivamente nella parte distale
del piccolo intestino e nel colon
(stomaco: ~102 cfu/g; piccolo intestino
104–108 cfu/g; colon: 1011-1012 cfu/g).

Nel tenue la colonizzazione batterica


è soppressa da :
Il colon, dove si contano fino a 1012 cellule
-la velocità del transito intestinale per grammo di contenuto intestinale, è
invece sede della maggiore
-la produzione e secrezione di peptidi concentrazione microbica.
antimicrobici

-enzimi e sali biliari


Il Microbiota Intestinale: La Determinazione

La maggior parte delle specie del microbiota del colon è costituita da


batteri non coltivabili in laboratorio.

Infatti molti microorganismi non sono stati ancora isolati e non ne


sono state definite le esigenze nutrizionali; inoltre la crescita di molti
microorganismi dipende obbligatoriamente dalla presenza di altri.

Le informazioni relative alla composizione della microflora intestinale sono


comunque accessibili grazie alle tecniche di filogenetica molecolare coltura-
indipendenti che si basano sullo studio dell’operone ribosomale, in particolare del
gene che codifica per l’rRNA 16S.

E’ quindi possibile estrarre il DNA di tutti i batteri presenti in un campione fecale


o di contenuto intestinale ed amplificare tutti i geni 16S rRNA presenti mediante
PCR.

Dall’analisi di tutte le sequenze dei diversi geni codificanti il 16S


rRNA è possibile risalire a tutte le specie presenti nel campione
analizzato.
Il Microbiota Intestinale…Il Nostro Alter Genoma
E’ stato calcolato che il microbioma intestinale contiene un numero di geni
superiore di più di 100 volte quello dell’uomo.

Quindi l’uomo è un super-organismo il cui assetto genico comprende


sia il proprio genoma sia i genomi di tutti i microrganismi in esso
residenti e le cui caratteristiche fisiologiche sono la sintesi dell’attività
dell’uomo e del metabolismo microbico.

La simbiosi fra l’uomo ed il suo microbiota si è consolidata e rafforzata


nel corso di millenni di co-evoluzione.

Le attività metaboliche ed enzimatiche del microbiota intestinale sono


fondamentali per compensare funzioni che l’uomo non è in grado di esplicare (es.
quali la degradazione e l’assimilazione di polisaccaridi) e per le quali non possiede
un adeguato assetto genico.

Il microbiota intestinale può essere visto come un organo interno all’ospite che
concorre al consumo, alla conservazione ed alla ridistribuzione dell’energia, che
catalizza importanti reazioni chimiche di trasformazione e che si mantiene e
rigenera nel tempo.
Il Microbiota Intestinale
È oggi chiaro che la composizione della microflora intestinale
determina lo stato di salute, e la funzionalità del tratto G-I e non
solo, e la prevenzione dall’attacco dei microrganismi patogeni.

Non tutti i batteri della microflora hanno azioni benefiche, alcuni


batteri producono metaboliti tossici o cancerogeni.

I batteri della microflora vengono suddivisi in:

Utili

Dannosi

Indifferenti
Azioni della Microflora Intestinale Utile
La microflora utile influenza:

• Anatomia e fisiologia del tratto digestivo: gli animali “germ-free”


hanno una mucosa molto piu’ sottile

• Velocità del transito: piu’ lenta negli animali “germ-free” .

• Biochimica dell’intestino: produzione di ac. Grassi a catena corta,


conversione della bilirubina a urobilinogeno, conversione del
colesterolo in coprostanolo.

• Modulazione dell’attività immunitaria


Gli animali germ-free non hanno cellule T
nell’intestino, le immunoglobuline prodotte
sono assenti o molto ridotte,
sono assenti anche le placche di Peyer
La fisiologica Infiammazione
nell’Intestino Umano

Negli animali germ-free viene a


mancare quello stato di “fisiologica
infiammazione” che si osserva
nell’intestino degli individui sani.
La Biochimica dell’Intestino:
I Principali Pathway Metabolici nel Colon

Le fonti di carbonio e di azoto disponibili nel


colon, che la microflora si è adattata ad utilizzare,
sono costituite dai carboidrati e dalle proteine
che sfuggono all’idrolisi da parte degli enzimi
digestivi dell’ospite e raggiungono il colon senza
che ne avvenga l’assorbimento durante il transito
nell’intestino tenue.

I principali gruppi microbici intestinali ricavano energia dalla fermentazione di:

-carboidrati (metabolismo saccarolitico) o

-proteine (metabolismo proteolitico).


La Biochimica dell’Intestino:
I Principali Pathway Metabolici nel Colon
A causa dell’assorbimento nel tenue, il colon è un ambiente povero di zuccheri semplici
quali mono- e disaccaridi.

Sono invece presenti quegli oligo- e polisaccaridi che resistono all’idrolisi da parte delle
idrolasi dell’ospite e sono:

- l’amido (5-20% dell’amido ingerito raggiunge il colon inalterato ed è fermentato in questa


sede),
- l’inulina,
- frutto-oligosaccaridi,
- oligosaccaridi della soia (raffinosio e stachiosio),
- polidestrosio,
- pectine,
- gomme,
- mucillagini
- alcune emicellulose.

I carboidrati non-digeribili fermentescibili raggiungono il colon dove sono depolimerizzati e


fermentati dalla flora batterica attraverso una grande varietà di reazioni e di pathway
metabolici.
I prodotti della fermentazione batterica come regolatori
della microecologia e fisiologia del colon

La maggior parte dei gruppi batterici del colon


(Bacteroides, Bifidobacterium, Eubacterium,
Lactobacillus e Clostridium) è saccarolitica,
tuttavia esistono notevoli differenze sia per le
capacità degradative sia per le cinetiche di
crescita.

Mentre i bifidobatteri sviluppano con elevate


velocità di crescita in presenza di elevate
concentrazioni di carboidrati, i Bacteroides sono
competitivi in condizioni di limitazione di fonte di
carbonio e sviluppano a basse velocità di crescita.
I prodotti della fermentazione batterica come regolatori
della microecologia e fisiologia del colon
I principali prodotti della fermentazione dei carboidrati sono gli acidi grassi a catena corta
(SCFA, Short Chain Fatty Acids) :

- acetato

- propionato

- butirrato

- lattato

- alcuni gas (CO2, H2, CH4)

- calore
L’acido lattico, prodotto in grandi quantità da bifidobatteri e batteri lattici, viene
velocemente fermentato da altri batteri.

Attraverso la produzione di SCFA si instaurano importanti interazione di cross-feeding


metabolico tra diverse specie del microbiota poiché molti prodotti dalla fermentazione
dei carboidrati complessi (quali acetato, lattato, succinato e acidi grassi ramificati) sono
riutilizzati dalla comunità microbica.
I prodotti della fermentazione batterica come regolatori
della microecologia e fisiologia del colon
La fermentazione dei carboidrati è fondamentale per
la microecologia e la fisiologia del colon.

Circa il 95% degli SCFA prodotti dalla microflora


intestinale viene rapidamente assorbito dai
colonociti.

Dopo essere stati assorbiti, gli SCFA vengono


metabolizzati:

- dalle cellule dell’epitelio del cieco e del colon che


utilizzano il butirrato come principale fonte di
energia,

- dagli epatociti che metabolizzano parte del


butirrato ed il propionato per la gluconeogenesi ed
assorbono parte dell’acetato,

- dalle cellule muscolari che traggono energia


dall’ossidazione dell’acetato residuo.
Funzioni degli SCFA
- nutriliti

- modulazione del pH (abbassamento)

- modulazione del volume intracellulare dei colonociti,

- trasporto del ferro,

L’ abbassamento del pH:

- influenza la composizione della microflora intestinale, riduce lo sviluppo di


clostridi patogeni e di batteri proteolitici e putrefattivi,

- favorisce l’assorbimento dei minerali,

- riduce l’assorbimento dell’ammoniaca e delle ammine trasformandole nelle


corrispondenti forme protonate molto meno diffusibili
Il Metabolismo Fermentativo vs Quello Proteolitico
Le proteasi prodotte dai gruppi microbici proteolitici idrolizzano le proteine ad
amminoacidi e peptidi semplici, che rappresentano un’importante fonte di
azoto per l’intero microbiota.

Clostridium
Bacteroides
Peptococcus principali batteri proteolitici a livello intestinale
Eubacterium

La secrezione di proteasi da parte di questi gruppi microbici avviene in risposta


alla limitazione di nutrienti e ha luogo principalmente a livello del colon
discendente.

Lungo il transito nell’intestino crasso la concentrazione dei carboidrati


fermentabili si riduce gradualmente fino all’esaurimento facendo sì che il
metabolismo fermentativo ceda il passo a quello proteolitico putrefattivo, come
evidenziato dal progressivo aumento del pH.
Il Metabolismo Fermentativo vs Quello Proteolitico:
Aspetti Tossicologici
La fermentazione delle proteine porta alla formazione di SCFA, ma anche di
numerosi metaboliti potenzialmente tossici quali:

- composti fenolici :indolo, p-cresolo e scatolo, che sono cancerogeni

- ammine (specialmente nei casi in cui un’insufficienza epatica che ne


compromette la detossificazione, sono mutagene e cancerogene)

- ammoniaca (un’azione tossica a livello cerebrale)

- idrogeno solforato (gas che induce una accellerata proliferazione cellulare,


cancerogeno)

Questi metaboliti derivanti dal metabolismo proteolitico sono stati inoltre associati
a: schizofrenia---cancro---malattie infiammatorie intestinali.
Altre Biotrasformazioni Microbiche nel Colon

Gli acidi biliari primari colico e chenodesossicolico sono prodotti


dal fegato a partire dal colesterolo e coniugati con glicina e taurina,
al fine di solubilizzare composti insolubili che poi vengono assorbiti
dall’intestino al sangue.

Dopo aver svolto le loro funzioni gli acidi biliari vengono


deconiugati dalle idrolasi di molte specie di batteri intestinali, e cio’
costituisce un meccanismo di detossificazione dagli stessi.

Il rapporto taurina/glicina dei sali biliari è molto influenzato dalla


dieta: es. una dieta ricca di carne determina la produzione di
elevate quantità di acidi biliari coniugati con la taurina che viene a
sua volta metabolizzata dal microbiota con produzione di idrogeno
solforato che è cancerogeno.
Altre Biotrasformazioni Microbiche nel Colon

La più importante biotrasformazione degli acidi biliari primari a carico della


microflora intestinale è la 7 α-deidrossilazione, con formazione degli acidi
secondari litocolico e desossicolico.

Elevati valori di acido desossicolico nel siero, nella bile e nelle feci sono stati
associati ad un elevato rischio di calcoli biliari e di tumore al colon.

L’acidificazione del colon derivante da un forte metabolismo saccarolitico


diminuisce la solubilità degli acidi biliari, ne limita il riassorbimento e
favorisce la escrezione con le feci, portando così ad un abbassamento del
colesterolo, in quanto, nel fegato, esso viene utilizzato per produrre gli acidi
biliari il cui livello era calato per il mancato riassorbimento.
Microflora Intestinale ed Alimentazione

È stato rilevato che una dieta ricca in carboidrati non glicemici


(le cosidette “Fibre alimentari”) facilita la presenza di
Bifidobatteri e Lattobacilli, mentre un alimentazione ricca di
grassi e carne aumenta la presenza dei batteri putrefattori che
possono portare alla formazione di sostanze cancerogene.
Azioni della Microflora Intestinale Utile
La microflora utile influenza:

• Anatomia e fisiologia del tratto digestivo: gli animali “germ-free”


hanno una mucosa molto piu’ sottile

• Velocità del transito: piu’ lenta negli animali “germ-free” .

• Biochimica dell’intestino: produzione di ac. Grassi a catena corta,


metabolizzazione degli ac. biliari, conversione della bilirubina a
urobilinogeno, conversione del colesterolo in coprostanolo.

• Modulazione dell’attività immunitaria.

•Protezione dalla colonizzazione da parte di


batteri patogeni
Azioni della Microflora Intestinale Utile
La microflora batterica intestinale impedisce ai batteri patogeni di
colonizzare l’intestino attraverso i seguenti meccanismi:

•Aumento della velocità di transito intestinale

•Modulazione del sistema immunitario

•Competizione per i nutrienti e per lo spazio

•Amensalismo (produzione da parte di una specie microbica di


sostanze che sono tossiche per un’altra specie) Ad es. la produzione
di ac. Gr. a catena corta inibisce la crescita degli aerobi facoltativi e
di batteri patogeni quali la salmonella.
Attività antimicrobica della Microflora Intestinale Utile
Diversi sono i fattori già identificati che contribuiscono all’efficacia dei
probiotici nella modulazione del sistema immunitario e nell’attività
antimicrobica:

-la produzione di acidi organici a basso pH,


-biossido di carbonio,
-perossido di idrogeno (disinfettante con azione antimicrobica)
-batteriocine,

Le “batteriocine”, (coniato nel 1953 da Jacob et al.) vengono indicate


quelle proteine generate i da Gram-positivi e da Gram-negativi dotate di
attività inibitoria nei confronti di ceppi batterici diversi dal ceppo
produttore. Quelle prodotte dai Gram- formano canali ionici, quelle
prodotte dai Gram+ si inseriscono nella membrana scompaginandola.

I probiotici, in risposta a stimoli esogeni, possono influenzare il rilascio


di IgA, il principale prodotto del sistema immunitario linfoide.
L’ ALTERAZIONE DELL’ECOSISTEMA:
LA DISBIOSI INTESTINALE

DEFINIZIONE: una condizione caratterizzata da


uno squilibrio della flora batterica enterica.

Essa porta ad un insieme di disturbi Funzionali


Gastroenterici che possono evolvere in
malattie anche coinvolgenti organi od apparati
distanti dal Colon, attraverso la semina
linfogena microbica con blocco del MALT
(mucosa-associated lymphoid tissue) e del
GALT (gut-associated lymphoid tissue)
( Gebbers 1981 ).
DISBIOSI INTESTINALE E DISTURBI CORRELATI

In caso di Disbiosi, organismi a bassa virulenza intrinseca possono indurre


malattie mediante alterazioni dello stato nutrizionale o la risposta immune
dell' organismo.

Essa può essere causa diretta o indiretta di numerosi disturbi:

• cattiva digestione

• gonfiore ed aria addominale

• infiammazioni dell’apparato digerente (gastro-entero-colite)

• intolleranze alimentari

• sviluppo di Candida ed altri funghi a livello della cute e delle mucose

• cistiti ricorrenti
Classificazione delle Disbiosi
Si possono distinguere 5 tipi di principali di disbiosi :

1. La disbiosi deficitaria o carenziale l’esposizione a farmaci o una dieta priva di


fibre solubili può creare un deficit di flora, comprendente i Bifidobatteri,
Lattobacilli.

Questo tipo di disbiosi si associa di frequente ad un colon irritabile o ad


un’intolleranza alimentare da carenza di enzimi batterici.

Intolleranze più frequenti: latte, carne, crostacei, etc.

Farmaci: Antibiotici (soprattutto:


clindamicina, eritromicina,
cefoperazone, ceftriaxone)
cortisonici, immunosoppressori,
radioterapia, contraccettivi orali,
psicofarmaci.
Classificazione delle Disbiosi

2. La disbiosi putrefattiva
è dovuta a una dieta ricca in grassi e carne e a basso contenuto in fibre che
comporta un’aumentata concentrazione di batterioidi e l’induzione della
metabolizzazione degli acidi biliari.
Classificazione delle Disbiosi
3. La disbiosi fermentativa

E’ una condizione di intolleranza ai carboidrati indotta da un’eccessiva


fermentazione batterica, per lo più dovuta ad una sovracrescita batterica a
livello del piccolo intestino, dove sono ricchi i substrati fermentabili.

I sintomi abituali sono: distensione addominale, flatulenza, diarrea, stipsi e


sensazione di malessere.

Intolleranza frequente a verdure a foglia verde, spinaci,


coste, legumi, mais, castagne e spesso gli agrumi.

I pazienti sono di solito intolleranti ai supplementi di fibre solubili, mentre


migliorano spesso con gli antibiotici e con la riduzione del consumo di
carboidrati.
Classificazione delle Disbiosi

4. La disbiosi da sensibilizzazione

Una risposta immune anomala ai componenti della microflora fisiologica può


contribuire alla patogenesi di:

- colite ulcerosa

- spondiloartropatie

- malattie dermatologiche quali la psoriasi o l’acne

La causa è ritenuta un deficit di IgA e/o


una barriera immunitaria insufficiente.

Si presentano spesso dei fattori genetici predisponenti.


Classificazione delle Disbiosi

5. La disbiosi da funghi: Candida e lieviti in eccesso

È una variante della disbiosi fermentativa dovuta alla sovracrescita


di saccaromiceti o della Candida ed è favorita da un’alimentazione
ricca in zuccheri, alimenti raffinati e povera di fibre.

Sintomi: diarrea, gonfiore, prurito anale, astenia, orticaria, cistiti


abatteriche, micosi in altre sedi.

Intolleranze alimentari: lievito, farine bianche, zucchero, birra.

Da non trascurare come causa di disbiosi intesinale le


intossicazioni da metalli pesanti (piombo, cadmio, mercurio), le
patologie dell’apparato gastroenterico e le infezioni da protozoi,
nematodi e rotavirus.
Disbiosi da Rotavirus
La gastroenterite da rotavirus è una malattia diffusa in tutto il mondo.

In Europa il virus si presenta con picchi di incidenza stagionale che, alle nostre
latitudini, si verificano nel periodo invernale tra novembre e marzo.

Il rotavirus è presente nell'ambiente in 6 diverse specie ma l'infezione è


pericolosa solo quando provocata dai rotavirus A (e in misura minore da quelli
B e C).

L'aver contratto il virus una volta non dà immunità sufficiente, anche se le


infezioni che si contraggono negli anni successivi e in età adulta tendono a
presentarsi in forma più leggera.

La principale via di trasmissione del virus è quella oro-fecale, ma qualche volta


la diffusione può avvenire anche per contatto e per via respiratoria. La
diffusione da persona a persona attraverso la contaminazione delle mani è
probabilmente la più diffusa.
Disbiosi da Rotavirus
La malattia ha un periodo di incubazione di circa due giorni, dopo i quali insorgono
febbre, disturbi gastrici, vomito e diarrea acquosa per 3-8 giorni.

Nella maggior parte dei casi, quando si sviluppa una forma blanda di
diarrea, i malati guariscono senza alcun trattamento. Tuttavia, una
diarrea acuta può portare a disidratazione grave dell'organismo, una
condizione che rischia di essere letale senza un intervento adeguato.

La diagnosi viene effettuata ricercando antigeni specifici del rotavirus all'interno di


campioni fecali.

Unico trattamneto possibile: somministrazione di antidiarroici, antiemetici e probiotici

Sono disponibili in Italia due vaccini antirotavirus: Rotarix®, il


primo ad essere commercializzato, che contiene un unico ceppo
di rotavirus umano e che si somministra in due dosi, e Rotateq®,
che contiene invece 5 ceppi e per cui è previsto un ciclo di 3
dosi.

Entrambi i vaccini contengono i ceppi virali in forma viva ma


attenuata.
Situazioni Cliniche in cui è Essenziale Correggere la Disbiosi
ATOPIA : Eczema, Rinite allergica, Asma

DIARREE ACUTE DA ROTAVIRUS

ALLERGIE CUTANEE: Orticaria, Dermatite da contatto

INTOLLERANZE ALIMENTARI

PATOLOGIE REUMATICHE: Artrite reumatoide, Fibromialgia

PATOLOGIE MALIGNE
Disbiosi Test
Il Disbiosi test rappresenta il Presidio di Laboratorio per individuare
quantitativamente e monitorare i pazienti che evidenziano uno stato di disbiosi
intestinale.

Il test permette di dosare a livello urinario 2 markers della disbiosi intestinale:


Indicano e Scatolo, che sono metaboliti del Triptofano.

Essi indicano la prevalenza di flora intestinale putrefattiva


(derivante dalla fermentazione delle proteine), o fermentativa
(determinata dai carboidrati).

Con in mano questo dato, il medico può diagnosticare, curare e


monitorare la guarigione della Disbiosi consigliando la terapia
personalizzata più adatta.

Il test permette di diagnosticare il grado di disbiosi: “assente, lieve, media e


grave”.

Il Disbiosi Test si può fare sia in Farmacia che in uno studio Medico
Specializzato.
Lo Stool Flora Scan
test eseguito sulle feci del paziente che consente di avere un quadro più
dettagliato sullo stato di salute del nostro intestino in quanto permette di
valutare non solo la presenza eventuale di disbiosi intestinale ma anche di
alterazioni a carico della mucosa intestinale soprattutto per quanto
riguarda la sua permeabilità e la sua componente immunologica.

Il Test è in grado di dare un’esatta quantificazione dei microrganismi


presenti.

Il test Stool Flora Scan è particolarmente indicato


a chi soffre di:

• diarrea cronica • sovraccarico epatico


• costipazione cronica • mal di testa cronico e/o emicrania
• gonfiore e flatulenza • affaticamento cronico
• crampi addominali • patologie della pelle
I Probiotici più comunemente noti come «Fermenti Lattici»

Definizione: “microrganismi vivi che, ingeriti in adeguate quantità


(attraverso alimenti appositamente arricchiti o sotto forma di integratori),
sono in grado di esercitare funzioni benefiche per l’organismo”.

Il termine “fermenti lattici” col quale sono universalmente conosciuti


corrisponde ad una definizione generica e non del tutto esatta, perché
non tutti i probiotici sono in grado di fermentare gli zuccheri e non tutti
producono acido lattico.

I probiotici possono essere utilizzati a scopo:

- preventivo (per prevenire la disbiosi)

- terapeutico (per riequilibrare la disbiosi e


risolvere i problemi che ne possono
derivare).
La nascita della PROBIOTICA
All’ inizio del 1900, il premio Nobel russo Elie Metchnikoff
intuì che ceppi di lattobacilli presenti nello yogurt e nelle
bevande a base di latte fermentato potevano essere in grado
di apportare benefici per la salute umana.

Egli fu colpito dalla straordinaria longevità della popolazione


bulgara, che per tradizione beveva molte bevande a base di
latte fermentato.

Metchnikoff fu il primo a suggerire l’ingestione di colture


vive di batteri lattici il cui ruolo naturale era quello di
prevenire i fenomeni putrefattivi nell’intestino.

Da allora molte ricerche sono state condotte in questo campo portando a quello
che oggi noi conosciamo come “probiotica”.
Effetti Benefici dei Batteri Probiotici

Nell’ambito della flora batterica vi è una quota fissa di batteri “buoni”, che
vengono comunemente chiamati PROBIOTICI.

I batteri probiotici svolgono un gran numero di azioni


benefiche per l’organismo ospite:

• Neutralizzano sostanze tossiche o cancerogene (ad esempio nitriti e nitrati)

• Sintetizzano vitamine K, B2, B12, ac. pantotenico, ac. folico e biotina.

• Sintetizzano gli acidi grassi a catena corta (SCFA: ac. Acetico, propionico e
butirrico)

• Riducono il riassorbimento degli ac.biliari con conseguente calo del


colesterolo (gli ac. Biliari si formano a partire dal colesterolo)
Effetti Benefici dei Batteri Probiotici

• Effetto protettivo sulla mucosa intestinale

• Stimolazione dell’immunità umorale e cellulo-mediata a livello intestinale

• Ostacolano l’attecchimento di specie patogene (altri batteri, funghi o virus)

• Aumentano la digeribilità del lattosio nei soggetti intolleranti (attraverso


un meccanismo poco chiaro)

• Aumentano la digeribilità dei lipidi (idrolisi dei trigliceridi alimentari in ac.


grassi e glicerolo)

• Aumentano la digeribilità delle proteine (proteolisi delle proteine


alimetari)

• Migliorano le malattie respiratorie di natura allergica e infettiva

• Migliorano le allergie alimentari in generale


Ruolo del Microbiota nelle Allergie Alimentari e Meccanismi
della «Tolleranza Orale»
Considerando la varietà e la quantità di alimenti e altri
materiali estranei a cui il tratto gastrointestinale e il
tessuto linfoide associato (GALT) sono esposti, è
sorprendente che solo una modesta parte della
popolazione, soffra di allergia alimentare.

Dall’interazione dell’epitelio intestinale e del GALT con gli


antigeni alimentari si forma una funzione fondamentale
dell’intestino denominata tolleranza orale.

La tolleranza orale è il processo fondamentale con il quale


l’intestino mantiene un’omeostasi immunologica a livello
locale e sistemico.

Viene definita come un’iporesponsività immunologica


specifica, che fa seguito a un precedente esposizione
mucosale dell’antigene.
Ruolo del Microbiota nelle Allergie Alimentari e Meccanismi
della «Tolleranza Orale»

La funzione immunitaria dell’ intestino si incentra su due risposte


specifiche:

1. risposta di protezione/soppressione, che prevede la risposta


immunitaria alle proteine alimentari ed evita le ipersensibilità
(mediata da linfociti T helper 1)

2. Induzione di specifiche risposte immunitarie attraverso la


produzione di IgA che bloccano la colonizzazione da parte dei
patogeni. (mediata da linfociti T helper 2)
Ruolo del Microbiota nelle Allergie Alimentari e Meccanismi
della «Tolleranza Orale»

Le cellule B e i macrofagi catturano


l’antigene e lo presentano ai linfociti T
Helper (Th).

Esistono diversi tipi di Th:

Il Th1 che produce interferone (a,b,g) ed è


poco coinvolto nella produzione di Ig.

Il Th2 che rilascia IL-4/-5 stimolando i


linfociti B a produrre IgG, IgA, e IgE
(responsabili delle allergie alimentari)

Gli interventi di Th1 e Th2 si escludono a


vicenda.
Ruolo del Microbiota nelle Allergie Alimentari e Meccanismi
della «Tolleranza Orale»

Specifici segnali (IL-12, IL-18 e IFN-beta) determinano il


differenziamento dei linfociti T in Th1 o Th2, secondo un
equilibrio ben preciso.

Quando questo equilibrio viene a mancare, e si ha una


sovraespressione di Th2 con produzione di IgE si ha la
malattia allergica.

Th1

Th2
Ruolo del Microbiota nelle Allergie Alimentari e Meccanismi
della «Tolleranza Orale»
Le allergie sono quindi disordini mediati da una risposta Th2.

Alcuni sudi hanno evidenziato l’ effetto benefico dei probiotici sulle allergie.

I probiotici sembra siano in grado di sbilanciare l’equilibrio Th1/Th2 verso Th1 e


capaci di inibire risposte Th2.

Studi in vitro hanno mostrato che differenti lattobacilli sono in grado di stimolare la
produzione di citochine Th1 (IL-12, IL-18 e IFN-beta) nei monociti e nelle cellule
derivate da sangue periferico.

Altre motivazioni degli effetti positivi dei probiotici verso le allergie alimentari:

- Degradazione di molecole alimentari potenzialmente antigeniche


- Normalizzazione della permeabilità della mucosa intestinale agli antigeni
alimentari

Infatti una aumentata permeabilità della mucosa intestinale


permetterebbe a molti antigeni di attraversare la barriera
e questo potrebbe stimolare una reazione allergica.
Ipotesi dell’Igiene ed Allergie
All'inizio del XXI secolo è stata elaborata la cosiddetta "ipotesi
dell'igiene", secondo cui l'aumentata insorgenza di allergie è
dovuta alla mancanza di un'adeguata stimolazione del sistema
immunitario durante l'infanzia, a causa del sempre maggiore
stato di asepsi in cui vivono i bambini del mondo occidentale.

I ricercatori del Brigham and Women's Hospital (USA) hanno


scoperto che, esponendo i topolini germ-free ai microbi durante le
prime settimane di vita (ma non da adulti), il sistema immunitario
si normalizza e l'animale risulta protetto per molto tempo dalle
malattie.

Quindi, l'esposizione ai microbi nei primi anni di vita costituisce un


importante fattore di protezione in età adulta da malattie
allergiche e autoimmuni come asma e patologia infiammatoria
intestinale.
I Probiotici nella Pratica Clinica Come
Coadiuvanti in Molteplici Patologie
si sono dimostrati utili come coadiuvanti nella cura di:

Tutti i tipi di diarree (del viaggiatore, antibiotici, rotavirus, etc)

gastroenteriti infettive

enterocoliti infantili

sindrome del colon irritabile

colite ulcerosa

infezione da Helicobacter pylori, Clostridium difficile

Malassorbimento, ed allergie alimentari

Cistiti ricorrenti e candidosi vaginale e/o orale


I Principali Batteri Probiotici

LATTOBACILLI

BIFIDOBATTERI

ENTEROCOCCHI

LIEVITI
Caratteristiche Essenziali che Devono Possedere i
Microrganismi Probiotici
 Devono essere di provenienza intestinale umana: devono cioè essere normali
componenti del nostro microbiota.

 Appartenenza a un gruppo batterico G.R.A.S. (generally regarded as safe): non


devono cioè poter scatenare una infezione, specialmente in pazienti
immunocompromessi.

 Devono essere attivi e vitali alle condizioni ambientali intestinali.

 Devono essere resistenti al succo gastrico, alla bile, al succo pancreatico.

 Devono essere in grado di persistere, almeno temporaneamente, nell’intestino.

 Devono sintetizzare sostanze ad azione antimicrobica (batteriocine, ac. Lattico,


perossido di idrogeno).

 Migliorare e stabilizzare la funzione di barriera intestinale.

 Stimolare la risposta del GALT.


Criteri di Scelta e Parametri

Numero di Cellule Vive: secondo il Ministero della Salute per


ottenere una temporanea colonizzazione dell’intestino sono
necessarie non meno di 109 (1 miliardo ) di cellule vive per persona
adulta.

Poiché il numero di cellule vive nel prodotto tende a diminuire nel


tempo è evidente che un miliardo di cellule vive dovrebbe essere
presente alla scadenza del prodotto.

In realtà molti prodotti non indicano il numero di cellule vive (o


unità formanti colonie ufc) alla scandenza.
Criteri di Scelta e Parametri

In realtà molti prodotti non indicano il numero di cellule vive (o


unità formanti colonie ufc) alla scandenza.

Se il num di ufc per ogni ceppo batterico è:

Minore di un miliardo il preparato è scarso in quantità

Se va da 1-3 miliardi il preparato è buono in quantità

Se è maggiore di 3 miliardi è ottimo in quantità


Criteri di Scelta e Parametri

Presenza di diversi ceppi batterici: date le possibili attività


metaboliche diverse delle differenti specie batteriche, la presenza
in un unico preparato di diversi ceppi è da considerarsi
positivamente, purchè il num di ufc per ogni ceppo sia superiore al
milione.
I LATTOBACILLI COME PROBIOTICI

Producono sostanze (ad es. l’acido lattico) che contribuiscono a mantenere l’ambiente
intestinale “sano”, i migliori sono:

- Lactobacillus Acidophilus (è il più importante simbiotico della prima parte


dell’intestino: impedisce ai batteri produttori di gas di risalire dal colon);

- Lactobacillus Rhamnosus (simbiotico del colon, inibisce la maggior parte dei


patogeni (Clostr. difficile), ed è ottimo come antidiarroico, riduce l’infiammazione
intestinale associata alle allergie alimentari, miglioramento della dermatite atopica)
(DICOFLOR, LACTOGERMINA)

- Lactobacillus Casei (funzione immunostimolante, aumento di IgA, diarrea da


rotavirus, diverticoliti);

- Lactobacillus Paracasei (il più accreditato come immunostimolante);

- Lactobacillus Jonsonii (battericida contro l’Helycobacter p., aumenta le difese


immunitarie, aumenta di dieci volte la conta fecale dei lattobacilli)
I LATTOBACILLI COME PROBIOTICI

- Lactobacillus Salivarius (eccellente modulatore dell’infiammazione intestinale,


utile in tutte le malattie gastro-enteriche caratterizzate da una notevole
componente infiammatoria).

- Lactobacillus Reuteri (modula la risposta immune particolarmente attraverso le


cellule CD4+ T-helper nell'ileo, utile nella prevenzione della diarrea,
nell'inibizione delle infezioni da patogeni modula l’ equilibrio Th1/Th2
nell'epitelio intestinale umano, utile probiotico per bambini e neonati, utile per
le coliche dei neonati) (REUTERI; REUFLOR)

- Lactobacillus Plantarum (altro stimolante immunitario; è un elemento


fondamentale della flora batterica vaginale );

- Lactobacillus Fermentum (con caratteristiche sovrapponibili al precedente);


Esempi di Probiotici in Commercio

Del tappo serbatoio: Saccharomyces boulardii; cellulosa


microcristallina; mix vitamine*: vitamina PP, acido pantotenico,
vitamina B2, vitamina B6, vitamina B1, acido folico, vitamina B12;
Lactobacillus rhamnosus SP1 (DSM21690)

Lactogèrmine baby contiene Lactobacillus Rhamnos e una


miscela di bifidobatteri.
Esempi di Probiotici in Commercio
Principio attivo: Fermenti lattici vivi liofilizzati 1,0 g
con la seguente composizione:
- Streptococcus salivarius subsp. thermophilus minimo 204 miliardi UFC

- Bifidobacteria (B. breve, B. infantis, B. longum) minimo 93 miliardi UFC

- L. acidophilus minimo 2 miliardi UFC

- L. plantarum minimo 220 milioni UFC

- L. casei minimo 220 milioni UFC

- L. delbrueckii subsp. bulgaricus minimo 300 milioni UFC

- Streptococcus faecium minimo 30 milioni UFC

Eccipiente: lattosio.

YOVIS si usa nelle sindromi dismicrobiche intestinali quali diarrea,


enteriti aspecifiche, coliti, dismicrobismo intestinale da antibiotici.
Conservare tra +2°C/+8°C.
YOVIS può essere assunto in qualsiasi momento della giornata.
Non usare per più di 14 giorni.
Esempi di Probiotici in Commercio

Composizione: Maltodestrine; Capsula:


Idrossipropilmetilcellulosa; Fermenti Lattici vivi
(Lactobacillus rhamnosus GG*);
Contenuti medi per cps: Lactobacillus
rhamnosus GG 6 miliardi ufc.

DICOFLOR 60 Integratore Alimentare di Fermenti Lattici Vivi (Lactobacillus GG).

INDICAZIONI: favorisce il riequilibrio della flora batterica intestinale in presenza di fattori di


squilibrio, quali sindromi diarroiche o terapia antibiotica. Il Lactobacillus GG inoltre, e'
particolarmente utile nel trattamento delle diarree da rotavirus e da antibiotico e, come
coadiuvante, nella profilassi e nel trattamento delle dermatiti atopiche.

MODO D'USO: 1 capsula al giorno (dose minima).

Una capsula apporta non meno di 6 miliardi di cellule vive di Lactobacillus GG. Tale valore
e' garantito fino alla data di scadenza.
Esempi di Probiotici in Commercio
PA
Maltodetrina, Gelatina, Antiagglomeranti: cellulosa microcristal., Magnesio
setarato, biossido di Silicio, Miscela di fermenti lattici vivi tra cui
Lactobacillus Acidophilus, Lactobasillus Rhamnosus, Lactobacillus
Plantarum, Inositolo.

Effetti Fisiologici
Favorisce fisiologicamente il benessere intimo femminile.

Descrizione
Femelle è un integratore alimentare contenente probiotici in grado di
colonizzare l'intestino ma anche l'apparato genitale femminile ripristinando
le fisiologiche difese che sono alla base del benessere intimo femminile.
Può essere utilizzato anche in loco diluendo in acqua tiepida un paio di
capsule.

Consiglio d'uso
Da una a tre capsule al giorno dopo i pasti con acqua.
Esempi di Probiotici in Commercio
50 miliardi di lattobacilli vivi in ogni bustina:

Lactobacillus plantarum P17630


Lactobacillus paracasei I 1688
Lactobacillus salivarius I 1794

depositati presso enti internazionali di raccolta


Institut Pasteur – Parigi, Francia
Laboratorium voor Microbiologie – Gent, Belgio

garantiti vivi e vitali dalla produzione alla scadenza

Vitamine del gruppo B (B1 e B2).

Modalità d’uso: 1-2 bustine al giorno.

Assumere preferibilmente lontano dai pasti.

Norme di conservazione: conservare il prodotto a


temperatura compresa tra 2° e 8° C.
Esempi di Probiotici in Commercio
Lactobacillus reuteri

Utile per il riequilibrio della flora batterica intestinale.


Esercita un effetto inibitorio nei confronti di microrganismi patogeni grazie a una
combinazione di diversi meccanismi fra i quali la produzione di acido lattico,
perossido di idrogeno, sostanze antimicrobiche e batteriocine, modulazione della
risposta immunitaria attraverso l’aumento delle cellule CD4+ T-helper e citotossici nell'ileo.
Converte il glicerolo in una sostanza antimicrobica
ad ampio spettro denominata Reuterina

Ha mostrato un'ottima efficacia nel trattamento delle coliche del lattante.

Numerosi lavori scientifici pubblicati hanno documentato la sicurezza di Lactobacillus


reuteri in bambini e neonati (anche prematuri), in soggetti debilitati ed immunocompromessi.
BIFIDOBATTERI
Sono i probiotici più numerosi nell’intestino umano (circa l’8-10% della flora totale).

Sono una fonte inesauribile di sostanze che producono direttamente (vitamine, enzimi, ecc…)
e che noi non riusciremmo a produrre senza di loro

I migliori bifidobatteri reperibili nei probiotici sono:

- Bifidus Infantis (elemento caratteristico del lattante; tende ad essere carente


nell’intestino dei lattanti allattati artificialmente);

- Bifidus Adolescentis (caratteristico dell’età evolutiva);

- Bifidus Brevis, Bifidus Longum, Bifidus Bifidum (caratteristici dell’età neonatale ed adulta,
tendono a diminuire nella vecchiaia).

- Bifidobacterium animalis (La danone ha inventato dei nomi, diversi per ogni paese, per un
tipo di Bifidobacterium animalis, il ceppo DN 173 010 , Bifidus Actiregularis è il nome in
Argentina, Austria, Belgio, Bulgaria, Cile, Germania, Ungheria, Italia, Kazakistan, Olanda,
Portogallo, Romania, Russia e Spagna.)
Il Microbiota del Neonato

Alla nascita, il tratto GI del neonato è prontamente


colonizzato da batteri vaginali e fecali.

Questa colonizzazione è fondamentale per lo sviluppo del


soggetto e per la sua omeostasi, poiché “istruisce” il sistema
immunitario in modo tale che sviluppi tolleranza verso un
ampia pletora di antigeni microbici.

Il corretto sviluppo del sistema immunitario associato ad


una normale colonizzazione dell’intestino determina una
riduzione del rischio di allergie e di risposte infiammatorie.
I BIFIDOBATTERI NELL’ ADULTO E NEL BAMBINO

VARIAZIONI DELLA FLORA BATTERICA NEL VARIAZIONI DELLA FLORA INTESTINALE


NEONATO DURANTE LA PRIMA CON L'AUMENTARE DELL'ETA
SETTIMANA DI VITA
I BIFIDOBATTERI E ALLATTAMENTO DEL NEONATO

AL SENO CON FORMULA O MISTO


Il latte materno favorisce la proliferazione Il bambino allattato con formula o in
dei bifi dobatteri, il ceppo dominante per allattamento misto ha una carenza di bifi
la salute del bambino. dobatteri ed un aumento
di Bacteroides edEscherichia coli.
Il Microbiota del Neonato nello Specifico

Recentemente il Dott. Ventura


(Lab. Probiogenomica, Un. Parma) ha studiato la
composizione del microbiota intestinale di 11 neonati
ed è stato possibile identificare quali specie di batteri
intestinali sono dominanti e che, di conseguenza,
possono avere importanti implicazioni sul metabolismo
dell’intestino e sullo stato di salute del neonato

Sono dominanti in particolare le specie:

- Bifidobacterium bifidum

- Bifidobacterium breve
Tribif bambino è un integratore alimentare per il bambino.
Contiene tre Bifidobatteri specifici per il ripristino ed il
mantenimento della flora batterica intestinale che può risultare
alterata a seguito di terapia antibiotica.
Ogni bustina contiene:
•3 miliardi di unità di Bifidobacterium Longum BB536;
•1miliardo di unità di Bifidobacterium Infantis M-63;
•1miliardo di unità di Bifidobacterium breve M -16 V

•se il prodotto viene conservato correttamente, il contenuto in cellule vive si


mantiene fino alla data di scadenza riportata sulla confenzione (UFC = Unità
Formanti Colonia)

Tribif Adulto
Ogni capsua contiene:
3 miliardi di unità di Bifidobacterium Longum BB536;
50 mg di Lattoferrina freeze dry.

indicato per il riequilibrio della flora batterica intestinale, che può risultare
alterata anche a seguito di terapia antibiotica. Inoltre favorisce il
potenziamento del sistema immunitario. La Lattoferrina, proteina presente
nel latte materno e nel latte bovino, favorisce le naturali difese dell'organismo
e contribuisce a creare una flora batterica intestinale bilanciata.
ENTEROCOCCHI PROBIOTICI

Sono un po’ meno importanti, sia come numero che come funzioni, rispetto ai precedenti,
ma in qualche caso si possono rivelare estremamente utili.

I migliori, sono i seguenti:

- Lactococcus Lactis (ottima azione probiotica


soprattutto in caso di stitichezza);

(con le subspecie lactis e cremoris) è un microrganismo mesofilo (temperatura ottimale 28-


32°C, non cresce a 42°C), non termotollerante, omofermentante ampiamente diffuso come
componente della microflora naturale di molti formaggi, latti e creme fermentate.

Alcuni ceppi sono in grado di produrre batteriocine attive contro patogeni ed agenti di
deterioramento, come la nisina (è un antibiotico peptidico policiclico, usato come
conservante), essa è l’unica batteriocina il cui uso è autorizzato in forma semipurificata negli
alimenti (principalmente per il controllo di microrganismi sporigeni, incluso, C. botulinum).

Produce grandi quantità di acido lattico e aiuta a scomporre le proteine del latte, quindi
rendendone più facile la digestione.
Esempi di Probiotici in Commercio
Ingredienti
Amido non ogm, Magnesio stearato, colture liofilizzate di: Lc.
lactis R-1058, Lb. casei R-215, Lb. acidophilus R-52, Bf bifidum
R-71; capsule: gelatina vegetale.

Modo d'uso
1-2 capsule al giorno da deglutire con acqua. Non superare la
dose giornaliera consigliata. E' possibile versare il contenuto
della capsula in liquido non caldo.
La sua specifica formulazione e la quantità di ceppi batterici per capsula (3 miliardi)
permette il riequilibrio della flora batterica intestinale nelle più comuni situazioni di
disbiosi caratterizzata da intestino rallentato, meteorismo e gonfiore.

Consente il mantenimento dell'eubiosi intestinale in caso di trattamento con


farmaci disbiogeni (contraccettivi, lassativi orali).

Inoltre può essere utile per migliorare la digestione, l'assorbimento dei principi
nutritivi e i disturbi correlati ad intolleranza alimentare, in particolare al lattosio.
Per ottenere il massimo beneficio è consigliabile assumere i fermenti lattici
quotidianamente per circa 1-2 mesi a seconda della necessità. Per mantenere in equilibrio
nel tempo la flora batterica intestinale può essere utile ripetere l’integrazione a cicli
periodici da un minimo di 10 giorni fino a un mese, ripetuti durante l’anno.
Esempi di Probiotici in Commercio
PA: miscela di Fermenti Lattici Vivi all’origine 7 milioni
-l. acidophilus,
-l.rhamnosus,
-l. plantarum,
-l. casei,
-lactococcus lactis,
-streptococcus thermophilus,
-bifidobacterium bifidum,
-l. helveticus,
-propionibacterium shermanii,
-l. bulgaricus,

Antiagglomerante: Calcio Fosfato, Baobab (Adansonia


Digitata] Polpa Del Frutto Disidratata, Vitamina PP,

Antiagglomerante: Magnesio Stearato, Calcio


Pantotenato, Vitamina B6 Cloridrato, Vitamina C,
Vitamina B1 Cloridrato, Vitamina B2, Magnesio Ossido,
Ferro Gluconato, Manganese Gluconato, Zinco
Gluconato, Vitamina B12.
ENTEROCOCCHI PROBIOTICI
E' un integratore probiotico studiato per il benessere
fisiologico dell'intestino quando si viaggia all'estero, si
consumano cibi esotici, dopo l'utilizzo di antibiotici e
quando si manifesta il microfungo Candida.

Ingredienti
Destrosio, maltodestrina, gelatina alim.

Fermenti lattici:
- saccharomyces Cerevisiae sub. Boulardii,
- Enterococcus faecium

Antiagglom.: cellulosa microcrist. Magnesio stear


LIEVITI
In realtà i lieviti costituiscono una minima parte della flora batterica umana, ed anzi di
solito non sono indicati come probiotici.

L’unico lievito che risulta molto importante come probiotico è il Saccaromyces Boulardi che
risulta essere uno dei migliori probiotici da utilizzare contemporaneamente agli antibiotici.

È in grado di resistere all'acidità gastrica ed alla proteolisi.

• La sua temperatura ottimale per proliferare è di circa 30°C e l'ambiente


gastrointestinale rappresenta un habitat ideale per la sua proliferazione
dove riesce a raggiungere una concentrazione elevata in breve tempo.

• Non viene inibito dall'azione degli antibiotici.

• Favorisce il ripristino del normale ecosistema intestinale, agevolando


inoltre la produzione di acido lattico e vitamina B.

• Contrasta la proliferazione di ceppi di lievito dannosi.

• Non viene assorbito ed è eliminato nell'arco di qualche giorno, dal momento in cui
se ne interrompe l'assunzione.
1 capsula di NATURAFLORA PLUS contiene :

- 4 Miliardi di UFC (Unità Formanti Colonie) di Saccharomyces Boulardii


- 2 Miliardi di UFC di Lactobacillus Plantarum
- 2 Miliardi di UFC di Bifidobacterium Longum
- 2 Miliardi di UFC di Lactobacillus Acidophilus DDS-1
- 2 Miliardi di UFC di Lactobacillus Rhamnosus

• Azione Contrastante sulla FLORA BATTERICA PATOGENA.

• Azione Colonizzante Specifica nell’INTESTINO TENUE e


CRASSO con conseguente impatto positivo sul Ripristino del
Naturale Equilibrio

• Azione Colonizzante Specifica delle VIE URINARIE con


conseguente impatto positivo sul Ripristino del Naturale
Equilibrio

• Azione Colonizzante Specifica dell’AMBIENTE VAGINALE


con conseguente impatto positivo sul Ripristino del Naturale
Equilibrio, Azione Antimicotica (ANTI-CANDIDA)
Esempi di Probiotici in Commercio
Principio attivo: Spore di Bacillus clausii
poliantibiotico resistente 2 miliardi

Il ministero della salute italiano non l’ha


riconosciuto come batterio probiotico

È una sospensione di spore di Bacillus clausii, che date per bocca superano la
barriera del succo gastrico acido raggiungendo indenni il tratto intestinale, ove
si trasformano in cellule vegetative, metabolicamente attive.

Indicazioni: dismicrobismi di diversa origine e disvitaminosi da antibiotici.


il Bacillus clausii è capace di produrre diverse vitamine in particolare del
gruppo B,

La resistenza agli antibiotici è indotta artificialmente

L'antibiotico-resistenza si riferisce a: Penicilline, Cefalosporine, Tetracicline,


Macrolidi, Aminoglicosidi, Novobiocina, Cloramfenicolo, Tiamfenicolo,
Lincomicina, Isoniazide, Cicloserina, Rifampicina, Acido Nalidixico e Acido
Pipemidico.
Prebiotici
Definizione: sostanze di origine alimentare non digeribili (per lo più
appartenenti alla classe chimica degli zuccheri o delle fibre alimentari solubili
presenti in frutta e verdura) che, se ingerite in quantità adeguata (5g/die),
sono in grado di favorire selettivamente la crescita e/o l’attività di uno o più
microrganismi tra quelli già presenti nella flora batterica intestinale o tra quelli
contestualmente somministrati come probiotici.

I requisiti specifici sono:

• resistenza ai succhi gastrici, all’idrolisi da parte di enzimi umani

• fermentazione da parte della microflora intestinale

• Un prebiotico è considerato buono se contiene almeno 3 grammi di


sostanza prebiotica
Prebiotici

La loro trasformazione da parte dei microrganismi della flora intestinale


produce acidi grassi a catena corta (es. acetato, butirrato e propionato) che :

• provocherebbero un calo del pH nell’intestino crasso con una presunta


riduzione della crescita di batteri ad azione patogena.

• l’aumento dell’assorbimento di alcuni micronutrienti.

• una miglior "funzionalità" intestinale e altri effetti fisiologici.

• Il butirrato è una sostanza energetica per le cellule del colon.

• stimolano la crescita dei Bifidobatteri (perciò vengono detti fattori


bifidogenici)
Prebiotici
I prebiotici più conosciuti e studiati sono:

Frutto-oligo-saccaridi
Inulina
Alcol-zuccheri

Il meccanismo d’azione selettiva risiede nel fatto che solo alcune specie
batteriche possiedono gli enzimi specifici per utilizzare i Prebiotici stessi che
quindi rappresentano una fonte di nutrimento selettiva.

Un altro possibile effetto anti-batteri patogeni è dovuto al fatto che batteri e


virus si legano alla mucosa intestinale tramite le adesine con cui si uniscono
alle glicoproteine della mucina.

I Prebiotici potrebbero rappresentare l’analogo del recettore mucoso e quindi


confondere il patogeno che si legherebbe al prebiotico invece che alla proteina
recettoriale.
Prebiotici: I Frutto-oligosaccaridi (FOS) come Bifidogeni
Frutto-oligosaccaridi; sono oligosaccaridi a catena corta costituiti da D-fruttosio e D-
glucosio; sono prebiotici molto utilizzati, anche in associazione con probiotici, in alimenti
o integratori (in tal caso la dose è di 10 g al giorno).

sono molecole naturali che si trovano in diverse varietà di


piante e frutti (cipolla, gli asparagi, l’aglio, il pomodoro, il
carciofo, la banana)

Una volta assunti non vengono digeriti dagli enzimi


intestinali dell’intestino tenue e così raggiungono intatti il
colon dove si trova un elevato numero di batteri
metabolicamente attivi .
La proprietà prebiotica dei FOS risiede nella stimolazione della crescita dei bifidobatteri.

I batteri patogeni e putrefattivi non riescono a rompere i legami chimici dei FOS.

Si ottiene quindi uno sviluppo selettivo degli organismi benefici con contemporanea riduzione
del pH del colon che lo rende inabitabile per batteri potenzialmente patogeni come il
Clostridium .

In termini legislativi i FOS sono considerati come ingredienti alimentari (e non additivi) e
definibili come fibre dietetiche
Prebiotici: Il Lattitolo

Il lattitolo è un disaccaride appartenente alla categoria dei polialcoli, utilizzato come


surrogato dello zucchero nei cibi light, negli integratori ed in vari prodotti dietetici.

Il suo potere edulcorante è infatti pari al 40% di quello dello zucchero (saccarosio),
mentre la densità energetica è di sole 2,4 chilocalorie per grammo (contro le 4 del
saccarosio).

Il lattitolo non viene estratto dagli alimenti, ma preparato artificialmente a partire dallo
zucchero del latte.
Prebiotici: Il Lattitolo

Il lattitolo non viene idrolizzato dalle disaccaridasi dell'intestino


tenue; attraversa il piccolo intestino senza essere assorbito e
raggiunge in forma immodificata il colon dove viene
metabolizzato in acido lattico e in acido acetico dalla flora
presente, in particolare batterioidi e lattobacilli.

Per effetto di tale acidificazione viene favorito lo sviluppo della


flora batterica fermentativa a scapito di quella "coliforme"
putrefattiva.

L'acidificazione colica determina sia un aumento della pressione


osmotica intraluminale con conseguente richiamo idrico, sia
un'attivazione della peristalsi intestinale; il sinergismo di tali
azioni induce evacuazione di feci morbide e voluminose.
Prebiotici: L’Inulina

chimicamente appartiene alla famiglia dei fruttani e può essere estratta dalla
radice della cicoria ed è presente, in quantità modeste, in vegetali di consumo
abbastanza comune, come l’aglio, la cipolla, gli asparagi, i carciofi ed il radicchio.

Studi fatti rivelano che l'assunzione di inulina comporta uno spiccato aumento nel
tratto intestinale della presenza di Bifidobatteri e Lattobacilli.

L’inulina incrementa i livelli di acido butirrico nel grossointestino, ed è noto che


questa sostanza ha azione protettiva contro le malattie infiammatorie e
neoplastiche del colon.
Prebiotici: L’Inulina e la prevenzione dell’osteoporosi

Recenti studi hanno dimostrato la capacità dell’inulina di


aumentare l’assorbimento di calcio di circa il 20%.

Questo e’ molto importante nell’adolescenza: la


struttura ossea accumula e perde calcio durante tutto il
corso della vita ma medici e nutrizionisti sanno ormai da
anni che la quantità di calcio accumulata soprattutto
durante l’adolescenza costituisce un fattore
determinante di protezione contro l’osteoporosi.

L’osteoporosi colpisce una donna su tre e un uomo su


dodici, oltre i 50 anni di età.
Simbiotici

Sono quegli alimenti o integratori che contengono


contemporaneamente sia microrganismi probiotici sia
sostanze dotate di proprietà prebiotiche.

I SIMBIOTICI PIU’ DIFFUSI:

Bifidobacteria + frutto-oligosaccaridi (FOS)

Lactobacilli + Lactitolo

Bifidobacteria + galatto-oligosaccaridi (GOS)


Esempi di Simbiotici in Commercio

Contiene: Bifidobacterium Lactis 1 miliardo ufc


fruttoligosaccaridi a catena corta (FOS)

Contiene fermenti lattici e fibre che oltre a favorire la motilità intestinale, stimolano la
crescita e l’attività della flora batterica già presente nell’intestino, favorendo
ulteriormente l’azione riequilibrante dei fermenti lattici.

Il Bifidobacterium Lactis (BB-12) e' un lattobatterio naturalmente presente nell'intestino


umano con un'elevata efficacia nello stabilire la regolarità intestinale, documentata da
diversi studi clinici.

I fruttoligosaccaridi a catena corta (FOS) sono fibre solubili vegetali che, oltre a svolgere
un’azione benefica diretta sul transito intestinale sono noti per essere completamente
fermentabili da parte della flora batterica intestinale, ma soprattutto sono capaci di
aumentare la componente dei bifidobatteri.
Esempi di Simbiotici in Commercio
Contiene:

L. Acidophilus DDS-1 5x10 alla nona UFC


L. Bulgaricus DDS-14 1x10 alla nona UFC
L. Rhamnosus 0,5x10 alla nona UFC
Bifidobacterium Bifidum 3,15x10 alla nona UFC
Microalghe Klamath Refractance Window®
Helianthus tuberosus, farina del tubero (fonte naturale di fruttoligosaccaridi)
EnzyMax® (maltodestrine fermentate)

L. Acidophilus , il DDS-1 è largamente utilizzato da oltre venti anni in tutto il mondo, il DDS-
1 è un ceppo autoctono, originariamente prelevato dall’intestino umano e messo a coltura
dalla equipe del Dr. Shahani dell’Università del Nebraska1.

Questo ceppo, resiste bene sia in ambienti acidi che basici del nostro tratto
gastrointestinale. Inoltre, a differenza della maggior parte degli altri ceppi, che sono
termofili e prosperano a temperature attorno ai 44°C, il DDS-1 preferisce la temperatura
tipica del corpo umano (37°C).

Il DDS-1 ha ripetutamente dimostrato di poter attraversare indenne la barriera gastrica e di


giungere vitale nell’intestino che riesce a colonizzare rapidamente, antagonizzando i
batteri patogeni, quali l’Escherichia coli.
SIMBIOTI-STI

composizione (per 2 capsule da 400 mg):


- Lactococcus Lactis 1,5 mld UFC
- Lactobacillus Casei (Lb. Casei sub. Casei) 0,5 mld UFC
- Lactobacillus Acidophilus 0,5 mld UFC
- Bifidobacterium Bifidus 0,5 mld UFC
- Lattulosio 500 mg
- eccipienti (amido di mais, magnesio stearato vegetale) q.b.

Descrizione:
miscela di batteri probiotici e lattulosio, volta a favorire o ripristinare una condizione
di eubiosi intestinale, particolarmente a livello del colon e nelle condizioni
disbiotiche caratterizzate prevalentemente da stipsi.

Indicazioni:
- condizioni disbiotiche caratterizzate da stipsi, di qualsiasi natura

Posologia:
da 2 a 4 capsule al giorno, con abbondante acqua.
N.B.: si consiglia di assumere metà o 3/4 della dose la mattina prima di colazione, e la
restante parte prima o durante uno dei pasti principali. Bere acqua in abbondanza
COMPONENTI: L. reuteri, B. bifidum, B. longum, Inulina, Fibra d’acacia, Melissa, acido
rosmarinico, Finocchio olio essenziale, Curcuma, Boswellia.

INDICAZIONI: può favorire la regolare motilità gastrointestinale

MODO D’USO: si consigliano 3 capsule al giorno da assumere


preferibilmente a stomaco vuoto e in caso di necessità.

La Fibra d’acacia possiede un’azione prebiotica come l’inulina ma specificamente rivolta nei
confronti dei bifidobatteri inoltre è in grado, assorbendo acqua, di aumentare la massa
fecale all’interno del lume intestinale favorendone così l’eliminazione

La Melissa (Melissa officinalis) possiede una valida azione antispastica sulla muscolatura
liscia dell’intestino.

Il Finocchio (Foeniculum vulgare), più in particolare l´olio essenziale contenuto in esso,


provoca rilassamento della muscolatura liscia dell’intestino.

La Curcuma (Curcuma longa) è una pianta ricca di amidi.

La Boswellia (Boswellia serrata) è una pianta ricca di oleoresine, che sono miscele di resine
ed oli essenziali.
Considerazioni Conclusive
La cattiva fama dei microbi è ampiamente immeritata.

La stragrande maggioranza di essi svolge "attività" di grande utilità


per l’uomo, gli altri viventi e l’ambiente.

I microrganismi costituiscono un gruppo decisamente eterogeneo di viventi


caratterizzato da un elevato grado di biodiversità che potrebbe essere meglio
sfruttata dall’uomo.
Si a una corretta alimentazione

No ad una eccessiva sterilizzazione

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