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POSITIVIMO:

seconda metà dell’XX secolo:


 vi è un enorme progresso scientifico e tecnologico.
 negli intellettuali si sviluppa una grande fiducia nel progresso e si diffonde una visione razionalistica
della realtà. Quest’ultima è fondata sul MATERIALISMO: la realtà si fonda sulla materia e nega
l’esistenza di ogni elemento spirituale.
Il più grande esponente dell’positivismo è AUGUSTE CONTE. Egli ritiene che l’umanità sia passata
attraverso 3 stadi:

1. TEOLOGIA: gli uomini cercano la spiegazione della realtà nella religione.


2. STADIO METAFISICO: gli uomini cerano le cause della realtà nelle teorie astratte.
3. STADIO POSITIVO: quello della modernità, gli uomini hanno capito che devono applicare il metodo
scientifico (concentrandosi su cause ed effetto). Il metodo scientifico deve essere applicato per
analizzare i fenomeni sociali.

Nasce la SOCIOLOGIA che si occupa di analizzare e capire gli effetti e le cause dei comportamenti umani.

Per analizzare la società si applica la teoria del DETERMINISMO (il teorico di questa teoria è Hippolyte
taine).

Il determinismo ritiene che comportamenti umani siano determinati da:


 Eredità generica;
 Contesto storico;
 Ambiente sociale.

Il metodo scientifico del positivismo è all’origine dell’EVOLUZIONISMO del naturalista inglese Charles
Darwin. Quest’ultimo scrive “L’ORIGINE DELLE SPECIE”. Darwin ritiene che le diverse specie in natura si
EVOLVANO nel corso del tempo per sopravvivere meglio all’ambiente in cui vivono, entrando in
competizione tra di loro.

Questa lotta per la vita è vinta dagli individui più adatti alle sopravvivenze, che trasmettono le loro
caratteristiche ai discendenti.

Le ipotesi di Darwin vengono riprese dal filosofo Herbert Spencer che APPLICA I PRINCIPI
DELL’EVOLUZIONISMO ALLA SOCIETÀ UMANA. Spencer ritiene che anche le classi sociali si evolvano nel
tempo e che quindi I PIÙ DEBOLI SONO DESTINATO A SOCCOMBERE AI PIÙ FORTI. Ciò giustifica il dominio
sugli altri popoli, il razzismo, il nazionalismo.

In questo stesso periodo dal punto di vista letterario nascono REALSIMO, NATURALISMO, VERISMO.

IL REALISMO: tendenza letteraria in contrasto con il romanticismo (romanzo storico), che si afferma in
TUTTA EUROPA e con essa si diffonde sempre di più il ROMANZO.

Il romanzo:

 Gli autori scrivono storie legate alla contemporaneità;


 Tecnica narrativa con cui si scrivono i romanzi è L’OGGETTIVITÀ, l’obbiettivo era rappresentare la
realtà, questa tendenza andrà via via ad approfondirsi nel NATURALISMO.

NATURALISMO: corrente letteraria francese (seconda metà dell’800, anni 60/70).


L’obbiettivo: analizzare i fenomeni sociali a loro contemporanei attraverso vicende realistiche al fine di
denunciare i problemi della società stessa.
Ad esempio:
- Disuguaglianza
- Miseria
- Alcolismo
Le persone sono convinte che denunciandoli si possano risolvere.
Il modello del naturalismo è FEAUBEART e il romanzo più celebre è Madame Bovary, scritto in modo
impersonale e oggettivo.
Gli esponenti principali del naturalismo sono:
 Fratelli Goumcourt;
 Emile Zola;
questi autori si inspirano al realismo di Flaubert ma propongono di applicare il metodo scientifico alla
letteratura. SCRITTORE SCIENZIATO: analizzare i comportamenti del personaggio secondo la teoria del
determinismo e del darwinismo sociale. Si utilizza la tecnica dell’impersonalità: devono limitarsi a scrivere
solo il fenomeno e il comportamento.

VERISMO anni 70-80 dell’800


Grazie a Luigi Capuana si diffonde positivamente il romanzo naturalista; sprona gli scrittori italiani a scrivere
come i naturalisti.
VERISMO: l’ambito della nuova poetica si basa sulle condizioni di vita dei ceti umili del sud Italia.
L’ambiente descritto è quello arretrato contadino dell’Italia meridionale (non le città urbane come nel
naturalismo) e si concentra sulla questione meridionale. L’Italia appena unita, si pone il problema di come
recuperare le zone più periferiche e arretrate.
VERGA vuole denunciare questa situazione, lui pensa che “I VINCITORI DI OGGI SARANNO I VINTI DI
DOMANI”.
I VERISTI: sono pessimisti, NON HANNO FIDUCIA NEL PROGRESSO (PROGRESSO: è qualcosa che travolge
tutto ciò che incontra, non porta benefici alla società).

TECNICHE NARRATIVE DEL VERISMO:


- Canone dell’impersonalità;
- Descrizione oggettiva (il narratore nelle opere di Verga assume il punto di vista interno alla società
rappresentata, il narratore regredisce al livello della società, PUNTO DI VISTA DELLA SOCIETA” OTTICA
DAL BASSO”)
- Linguaggio basso e adeguato alla società rappresentata (modi di dire, dialetti siciliani)
- Discorso indiretto libero

VERGA (ceto sociale-medio alto)


Nasce nel 1840, Catania, assiste all’unificazione d’Italia. Partecipa ai nati per l’unificazione.
 I suoi primi romanzi sono:
- i carbonari della montagna
- lagune
 La sua svolta VERISTA avviene a MILANO. Quando va a Milano entra in contatto con la letteratura
NATURALISTA, inizia a leggere Zola. Verga, comincia a frequentare il circolo letterario degli SCAPIGLIATI,
intellettuali milanesi che avevano l’obbiettivo di RINNOVARE le regole della letteratura. La 1°novella in
cui si percepisce un cambio di stile è “NEDDA” (1874): ambientazione, siciliana contadina, rurale e non
più borghese.
 Negli anni successivi Verga si interessa sempre di più alle QUESTIONI MERIDIONALI.
Si documenta sulle inchieste di 2 parlamentari:
- FRANCHETTI
- SONNINO
Entrambi pubblicano un report sulla questione meridionale.

 1° NOVELLA CHE SI PUÒ CONSIDERARE VERISTA è il “ROSSO MALPELLO” (1878) sono presenti le
tecniche di verismo.
 Successivamente, pubblica una raccolta di novelle “VITA DEI CAMPI” e il romanzo più famoso “I
MALAVOGLIA” (non ebbero successo ma Verga continua sulla strada intrapresa scrivendo con lo stile
VERISTA)
 Pubblica altre novelle: CICLO DEI ROMANZI “CICLO DEI VINTI” ma non lo finisce
 Anni’90 torna a Catania e assume posizioni politiche REAZIONALI (tradizionalista, conformista, ovvero
contrario alla progressività).
 1992: viene nominato SENATORE A VITA.

I MALAVOGLIA:
Fa parte di un ciclo di romanzi “CICLO DEI VINTI” in cui Verga si propone di rappresentare 5 ceti sociali, dal
più misero al più elevato.
IL CICLO DEI VINTI: dovevano essere 5 ma ne scrisse 2.
PRIMO ROMANZO “MALAVOGLIA” (1881), nome ANTIFRASTICO (nome opposto all’indole della famiglia)
si racconta di una famiglia di pescatori Siciliani di Aci Trezza (paesino di pescatori).
PERSONNAGI:
1. NONNO (PADRON NTONI): capo famiglia e tradizionalista, si considera il dito grosso senza di lui non ci
sarebbe la famiglia, è l’opposto del nipote
2. BASTINIAZZIO: figlio di Ntoni
3. MARUZZA LA CONGA: moglie di Bastiniazzio
4. NTONI: ribelle e rivoluzionario, ha lo stesso nome del nonno per mettere in confronto il progresso e la
tradizione, Ntony spera di far successo senza faticare e pensa di sapere più del nonno, Ntony viene
arrestato; provoca la vergogna della famiglia, costretto ad andarsene
5. ALESSI: unico che rimane della famiglia
6. LUCA: muore in guerra
7. LIA: prostituta

Le vicende si svolgono tra il 1863 e il 1878, il romanzo tratta del fallimento del tentativo di migliorare la
propria condizione sociale. Le disgrazie iniziano quando Padron Ntoni acquista dallo Zio Crocifisso dei
lupini per rivenderli a Catania ma la barca della provvidenza affonda e con essa anche i lupini.

TEMI:
- Valori del passato, contrapposto al valore del progresso;
- Partenze e ritorni;
- Fallimento di ogni tentativo di cambiamento

ROMANZO CORALE: tanti personaggi che si muovono intorno a protagonisti; il protagonista non è 1 ma
tutto il coro delle voci del paese.
- Ellissi dell’autore: impersonalità, è una storia che si fa da se
- Dialoghi indiretti.

DECADENTISMO
Ultimi 20 anni dell'Ottocento, parallelamente al positivismo (da questa parte fiducia nel futuro nel
progresso) si sviluppa il decadentismo (dall'altra una sensibilità più decadente che rifiuta
- ottimismo del positivismo
- metodo scientifico come stile della letteratura)
Il termine decadentismo inizialmente viene coniato in modo dispregiativo nei confronti degli intellettuali/
poeti che avevano un comportamento ribelle/ provocatorio nei confronti della società borghese.
Questi poeti vengono definiti maledetti per lo stile di vita che conducevano, spesso dedito a droghe (oppio)
o ad alcool. Successivamente: viene adottato dai poeti stessi per AUTODEFINIRSI: il termine non è più
negativo ma descrittivo. I poeti si definiscono decadenti perché hanno la sensazione di vivere al tramonto di
un'epoca che sta decadendo; il poeta (pensa che non abbia più alcun ruolo) si sente escluso da questa
società, “alla società” importa solo del progresso tecnologico. Stanno decadendo i vecchi valori; si dice che
i poeti sentono di aver perso la loro aureola (sacralità); non gli rimane che vivere una vita ai margini della
società.

CARATTERISTICHE DEL DECADENTISMO


1. ritorna ad una esperta irrazionalità (al contrario del positivismo); i poeti:
- interpretano la realtà attraverso la sensibilità personale;
- si ritengono veggenti ovvero credo di essere in grado di cogliere le corrispondenze nascoste nella
natura attraverso l’intuizione e la sensibilità;
- si ritengono gli unici a riuscire ad interpretarlo (sono come maghi)
Lo strumento per interpretarlo è l'arte in particolare la poesia.
Nasce il SIMBOLISMO (ovvero la capacità del poeta di cogliere il mistero della realtà); il simbolismo è il
mezzo attraverso cui i poeti riescono ad esprimere la loro sensibilità. Prende ispirazione della raccolta
poetica di Baudelaire “i fiori del male”, il poeta riesce a vedere dietro al fiore una corrispondenza
misteriosa, che solo lui è in grado di vedere.

La poesia simbolista utilizza:


- analogie: si basa su un legame non razionale tra due termini di paragone; c'è bisogno di
un’interpretazione;
- metafore;
- sinestesia;
- musicalità nei versi della poesia; la scelta delle parole crea musicalità; la musicalità è evocativa ovvero i
poeti cercano di comunicare nelle intuizioni ma non sempre sono chiare, anzi sono scure; il lettore deve
interpretarla.

GIOVANNI PASCOLI
Nasce a San Maria di Romagna (1855) in una famiglia numerosa; suo padre fa il tenutario; trascorre
l'infanzia a San Maria inizia a studiare da Urbino ma la sua adolescenza viene segnata dall' uccisione del
padre (1867) senza motivazione; questa morte turba tutta la famiglia in particolare pascoli che continua a
interrogarsi sulla ROTTURA DEL NIDO FAMILIARE; tema centrale delle sue poesie. Successivamente
muoiono la madre e alcune sue sorelle. Nel frattempo, studia al liceo e riesce ad ottenere una borsa di
studio; gli viene tolta perché partecipa a una delle proteste contro il governo anarchico, viene arrestato ma
viene assolto dalle accuse e riesce a laurearsi. Inizia la sua carriera dal poeta e da professore di lettere.
1° raccolta e Myrichae (1891) latino; ambiguità; da una parte è influenzata dal classico, dall'altra è un
innovatore.
Pascoli viene definito L'ULTIMO DEI POETI ANTICHE IL PRIMO DEI POETI MODERNI; rinnova la poesia
attraverso il simbolismo ma rispetta le tradizioni; va ad abitare a Castelvecchio di Barga (Toscana) in una
villetta immersa nella natura con la sorella Maria mentre l'altra sorella si sposa e ciò provoca dolore a
Pascoli. Pubblica altre raccolte di poesia come i conti di Castelvecchio e i poemetti. Verso la fine della sua
vita cambia il suo orientamento politico e assume un atteggiamento più nazionalista, appoggia l'impresa
in Libia comincia ad assumere un atteggiamento DA POETA VATE (GUIDA).
Muore a Bologna nel 1912.

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