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SABA

Saba nato nel 1883 ha vissuto un'infanzia segnata da un trauma ovvero l'abbandono del padre, pertanto la
madre non riuscendo ad occuparsi di lui e lo lascia ad una balia per i primi tre anni.

il poeta in omaggio alla balia poiché era molto affezionato a lei crea uno pseudonimo ovvero Peppa Sabaz

Tuttavia la madre se lo riprende all'età di tre anni e questo scaturisce un secondo trauma poiché al
confronto della donna affettuosa che era la balia la madre è una donna severa, rigida e ansiosa poiché
aveva il costante timore si facesse male e non lo fa giocare.

Saba pensa che questi due traumi abbiano scaturito in egli la nevrosi che lo condizionerà per tutta la vita e
si sottoporrà a una cura psicoanalitica da un collega ovvero il dottor ways ma come Svevo ritiene che la
psicoanalisi possa essere utile solo per comprendersi ma non per risolvere la situazione.

invece identifica la poesia come un'entità superiore alla psicoanalisi che aiuta ad arrivare alla verità.

Saba sposa una lontana cugina ovvero Carolina (LINA) dalla quale avrà una figlia, il matrimonio nonostante
Saba amasse sua moglie presenta degli ostacoli.

Saba essendo di origini ebraiche nella seconda guerra mondiale si trasferisce a Bologna e Firenze tornando
solo a guerra finita a Trieste lavorando in una libreria e componendo poesia

Saba abitando a Trieste possedeva una doppia cultura ovvero:

1. incontra la psicanalisi
2. la sua identità italiana emerge dall’amore per la letteratura e cultura italiana e si nota anche dalla
sua raccolta poetica nominata canzoniere in omaggio a Petrarca.
3. dal punto di vista stilistico è lontanissimo dal futurismo e recupera lo stile classico ovvero sonetti.
4. il suo stile è tra il tradizionale classico ma tuttavia presenta delle novità come: contenuti, il
linguaggio semplice e il carattere dell’analisi psicoanalitica.

il canzoniere è una raccolta di poesie che viene arricchita per tutta la sua vita ed è divisa in tante sezioni
inoltre è una raccolta da considerare come un romanzo poiché ha una dimensione narrativa.

ha una scrittura fortemente autobiografica e parte dai particolari della sua vita quotidiana, quindi dalla
realtà, ovvero osserva ciò che gli accade attorno e dalle osservazioni scaturiscono delle riflessioni validi per
tutti, come verità e valori universali ovvero odio, amore, fratellanza, felicità e tristezza.

ritiene che gli uomini siano accomunati dagli stessi dolori e dalle stesse gioie e che la poesia è in grado di
diventare un elemento di unificazione tra di essi, in grado di stimolare fratellanza poiché contiene tutti
questi valori universali.

PRIMO LEVI

Primo Levi nasce a Torino nel 1919 e vive tutta la sua infanzia e adolescenza nel periodo fascista.

Nasce da una famiglia ebrea che dopo le leggi razziali nel 1938 viene danneggiata.

Tuttavia in quel periodo frequenta l'università, specificatamente la facoltà di chimica, e nonostante non sia
possibile per gli ebrei entrare e frequentare le università Primo Levi non viene cacciato poiché chi era già
iscritto alle facoltà veniva concesso di terminare gli studi.

si laurea ma frequenta ambienti antifascisti e nel medesimo periodo e scoppia la seconda guerra mondiale.
quando nel 1943 il governo di Mussolini cade e inizia il periodo della resistenza Levi comincia a far parte di
un gruppo di partigiani nella Valle d'Aosta ma nello stesso anno questo gruppo viene scoperto e furono tutti
arrestati.

Primo Levi viene portato nel campo di concentramento di fossoli vicino a Modena ma nel Febbraio del 1944
viene definitivamente deportato ad Auschwitz dove rimarrà fino all'arrivo dei russi nel gennaio del 1945.

tuttavia la fortuna di Levi fu quella di essere stata arrestato tardi ovvero verso la fine del 1943 che gli
permise di sopravvivere ma vi furono altre motivazioni come:

1. la sua conoscenza del tedesco la quale gli permetteva di capire e prontamente rispondere
2. la sua professione di chimico il permise di ottenere un lavoro e ciò lo teneva al sicuro

tuttavia si ammala di scarlattina, pidocchi.

dal 1945 dopo la liberazione del campo inizia il viaggio che lo riporta a casa che durò da giugno fino a
ottobre.

era difficile rientrare in Italia dalla Polonia perché l'Italia non dava una grande accoglienza e fece una gran
fatica a reinserirsi, iniziò poi a scrivere il libro “se questo è un uomo”, pubblicato per la prima volta nel
1947 da un piccolo editore De Silva tuttavia quando uscì non ebbe un gran successo poiché era passato
troppo poco tempo dalla guerra e nessuno voleva ricordare quel periodo.

Propose il libro a un'altra casa editrice nel 1956 e venne pubblicato da Einaudi e quella volta ebbe un
notevole successo.

dopo il primo libro Primo Levi ne affiancherà altri rimanendo comunque un chimico.

il secondo libro lo intitolò “la tregua” nel quale parlava nel suo viaggio di ritorno da Auschwitz.

Ciò che caratterizza la vita di Primo Levi fu l’essere un testimone e pertanto ritenne che il suo compito fosse
quello di testimoniare ciò che aveva vissuto e pertanto va a parlare con i ragazzi delle scuole

La scrittura di Primo Levi è fortemente influenzata dalla sua formazione scientifica poiché descrive in modo
logico, oggettivo e lineare, senza esprimere alcun giudizio e limitandosi ad osservare causa ed effetto.

Levi dice di limitarsi a descrivere ciò che ha vissuto poiché prima di tutto non cerca di commuovere il lettore
e non cerca di calcare la mano sui momenti sanguinosi perché erano già abbastanza macabri, inoltre vuole
essere un testimone attendibile e credibile ed è sicuro di riuscirci scrivendo oggettivamente ciò che ha
vissuto.

IL CANTO DI ULISSE

In questo capitolo a Primo Levi che si trovava insieme un compagno, Jean, il quale gli rivela di voler
imparare l'italiano, durante un incarico gli viene in mente il canto di Ulisse della Divina Commedia e tenta di
tradurglielo in francese in prosa per farglielo comprendere.

Poiché il campo di concentramento rende le persone dei bruti, è importante per Levi mantenere e avere
quella dignità intellettuale che i nazisti gli vogliono privare, ricordando quei versi si ricorda che è un uomo e
non un corpo che lavora soltanto (il mio intelletto mi distingue dalla bestia che mi vuoi far diventare).

Levi inoltre si identifica con Ulisse perché vuole proiettarsi al di là del campo come ulisse vuole oltre le
colonne d’Ercole, ma come fa una brutta fine per lui oltrepassandole, anche perLevi sarebbe solo un
tentativo fallimentare

Misi me un desiderio fortissimo


Levi sente l’urgenza di raccontare di Ulisse al suo compagno perché la loro morte potrebbe avvenire da un
momento all'altro e non avrebbe più la possibilità di fargli sapere il significato di quella poesia.

Ci sono tantissimi parallelismi tra il campo di concentramento e l'inferno di Dante come ad esempio:

1. La scritta all'ingresso del campo di concentramento di Auschwitz ovvero “il lavoro rende liberi”
potrebbe essere collegata a quella delle porte dell’inferno “lasciate ogni speranza oh voi che
entrate”.
2. le anime attendono di entrare all’inferno davanti al fiume acheronte, come i detenuti del campo di
concentramento.
3. Minosse assegna le anime alla loro pena come le SS che esaminano i detenuti e li assegnano a dei
lavori come per Levi fare il chimico.
4. L’universo dell’inferno, perfettamente organizzato, come i campi di concentramento

MONTALE

Montale nasce a Genova il 18 ottobre del 1896 studia da autodidatta con l'aiuto della sorella e sviluppa una
grande passione per la musica e le letture.

La sua prima raccolta fu “ossi di seppia” la quale era fortemente influenzato dal paesaggio ligure poiché
trascorreva le stagioni estive a Monterosso e il paesaggio della Liguria ispirò le sue poesie poiché era un
paesaggio difficile da vivere poiché montuoso e arido.

questo paesaggio lo ispira perché ritrova in esso la disarmonia che sente con la natura e che diventa la
metafora del male di vivere.

Nel 1925 appunto esce la prima raccolta poetica ovvero ossi di seppia e nel medesimo anno firma il
manifesto degli intellettuali antifascista dichiarandosi oppositore politico.

nel 1927 Montale si trasferisce a Firenze e venne nominato direttore del gabinetto letterario Dio se ux la
quale era una grande e importante istituzione culturale Fiorentina tuttavia perse l'incarico perché nel 1938
si rifiutò di iscriversi al partito fascista.

Tuttavia a Firenze approfondisce lo studio della poesia dantesca e durante questo studio si Lega
sentimentalmente a una studentessa ebrea di nome Irma brandeis che nelle sue poesie denomina come
clizia ma che tuttavia nel 1938 è costretta a lasciare l'Italia a causa delle leggi razziali.

questa donna diventa la sua musa ispiratrice ed è protagonista della sua seconda raccolta poetica ovvero le
occasioni.

Nel 1939 Montale va a vivere con drusilla Tanzi ovvero la donna che gli starà accanto per tutta la vita anche
quando lui le è infedele e la denomina come Mosca nelle sue poesie.

durante gli anni della seconda guerra mondiale ospita in casa sua Saba ed entra a far parte del comitato di
liberazione nazionale.

Nel 1948 si trasferisce a Milano dove pubblica la sua terza raccolta ovvero “la bufera e altro” dove
rappresenta la guerra sotto la dittatura ma anche la continua sensazione di conflitto e disarmonia del poeta.

Un'altra figura femminile che influenzerà la sua poetica sarà Maria Luisa Spaziani con la quale intraprenderà
una relazione.

Tuttavia intraprenderà anche un lungo periodo di silenzio poetico e solo nel 1971 pubblicherà la sua ultima
raccolta ovvero “Satura” e nel 1965 riceverà il premio Nobel morendo nel 1981.
La caratteristica principale della poetica di Montale è la percezione del male di vivere e ritiene che questo
male derivi dalla sensazione di non riuscire a capire il senso dell’esistenza stessa, consapevole
dell'impossibilità di non poter darne un senso e di conseguenza il poeta non può più essere assolutamente
un poeta vate.

Quindi non può più dare guide ma ha il compito in quanto intellettuale di documentare questo male di
vivere e di continuare comunque a cercare il senso dell’esistenza anche se probabilmente non lo troverà.

Montale dice che a volte il poeta riesce a scorgere un “Varco” ovvero uno spiraglio, una sensazione del
senso dell’esistenza ma che tuttavia ogni volta che questo parco si manifesta si richiude immediatamente e
questo senso dell’esistenza lo riesce solo ad intuire ma non a capire e rimane irraggiungibile.

DONNE MONTALE

la prima figura femminile che compare nella raccolta è Arletta ovvero Anna degli uberti, una ragazza che
incontra d'estate a Monterosso e viene citata nella raccolta “Ossi di seppia” la quale era fortemente
influenzata dal paesaggio ligure poiché era un paesaggio difficile da vivere poiché montuoso e arido.

questo paesaggio lo ispira perché ritrova in esso la disarmonia che sente con la natura e che diventa la
metafora del male di vivere, inoltre il linguaggio è volutamente disarmonico ovvero utilizza toni duri e un
lessico quotidiano ma essenziale.

La seconda donna importante per la poetica di Montale è Irma brandeis, ovvero la studentessa della
poetica dantesca di Firenze che rappresenta per Montale la donna Angelo ovvero colei che riusciva ad
elevare l'animo del poeta verso Dio, ovvero salvava il poeta, ma per Montale la donna Angelo non assume
più un significato religioso ma lo aiuta proponendogli una salvezza laica ovvero la salvezza della cultura
salvandolo dalla barbarie del fascismo.

lei appare nella raccolta poetica alle “Occasioni” e rappresenta la metafora delle occasioni in cui questa
donna Angelo si manifesta Montale, ma nota molto presto che gli uomini non si curano della cultura e
quindi di clizia che rappresenta la salvezza.

Clizia nella mitologia greca era una linfa che si era innamorato di Apollo ma lui la respinge e lei si trasforma
in un girasole continuando a seguire il sole e secondo Montale il sole rappresenta la cultura.

un'altra donna che influenza Montale è Maria Luisa Spaziani, soprannominata volpe, che rappresenta l'anti
Beatrice e soprattutto la sensualità, la vitalità e l'amore terreno, Montale pensa che la salvezza offerta a
tutti gli uomini data da clizia non viene colta quindi cerca una salvezza privata.

l'ultima donna a influenzare Montale è Drusilla Tanzi ovvero Mosca che gli starà accanto per tutta la vita e
rappresenta la concretezza della vita quotidiana e soprattutto una guida che lo aiuta a vivere nella realtà.

Il nome Mosca deriva dal fatto che fosse fortemente miope, tuttavia la sua cecità nasconde un paradosso
che Montale descrive in una poesia “ho sceso dandoti il braccio” poiché nonostante fosse quasi cieca tra i
due lei era con lei che ci vedeva meglio.

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