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«Il romanzo di Umberto Eco è costruito come un libro che parla di altri libri […].

Secondo Eco,
infatti, i libri inevitabilmente parlano di altri libri ed è possibile leggere un testo soltanto se si sanno
cogliere i molteplici riferimenti che in quel testo sono concentrati. Come nel mondo è possibile
cogliere il significato di un segno solo se lo si pone in relazione con altri segni, così avviene per i
libri. Del resto anche il mondo è come un grande libro che deve essere correttamente letto. Ma,
seguendo un metodo di questo genere, si giunge a una conclusione inevitabile: la verità esiste solo
nei libri.» (Giorgio Brandone)

Quanto affermato costituisce un paradosso?


Quale rapporto si instaura tra realtà e letteratura?
Quale la tua esperienza in merito?

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