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“Bacon sosteneva che tutta la conoscenza umana derivi dalle tre fonti della memoria,

dell’immaginazione e della ragione, da cui emanano la storia, la poesia e la filosofia”.

Queste forme di conoscenza collaboravano insieme e hanno avuto un forte impatto sul rapporto tra
l’oralità e la scrittura. Così, possiamo dire che questo rapporto è complesso.

Per capire le implicazioni tra oralità e scrittura occore riuscire a pensare con ampiezza, poichè non si
tratta solo di lavorare con una problematica profonda ma anche di superare i nostri stessi pregiudizi.

Il mondo ha conosciuto la letteratura grazie a Omero e Esiodo, i due veri rappresentanti della poesia
epica. Omero, che fosse una o più persone, è oscurato da un velo d’incertezza. Nei suoi poemi, la Musa
è invitata a cantare e recitare. La narrazione, insieme col ritmo, era stata uno strumento necessario di
sostegno della memoria orale.

L’invenzione dell’alfabeto greco ha avuto un ruolo fondamentale nel passaggio dalla mentalità orale alla
mentalità alfabetizzata.

L’evoluzione della tecnologia ha portato alla creazione della società basata sulla scrittura, la stampa o
l’elettronica.

La gnomica cardine di Marshall McLuhan “Il mezzo è il messaggio” esprime l’importanza del passaggio
dall’oralità ai mezzi elettronici attraverso la scrittura e la stampa.

Una cultura orale deve avere i testi per essere in grado di raccogliere materiale e organizzarlo per
poterlo ricordare.

Frasi come “Rosso di sera, bel tempo si spera” mostrano che il ritmo aiuta la memoria e, che pensare in
termini non mnemonici, anche dove possibile, sarebbe una perdità di tempo.

Nel mondo si sono sviluppati molti sistemi di scrittura che rappresentano complessità e ricchezza
culturale e poetica.

Al contrario del linguaggio naturale, nella scrittura non c’è modo di scrivere naturalmente, il discorso
scritto non nasce dall’inconscio.

La citazione “L’abbondanza di libri rende gli uomini meno studiosi” di Geronimo Squarciafico esprime
che leggere aiuta a mantenere la mente attiva e influenza i nostri atteggiamenti.

Per il lettore moderno è importante che il personaggio sorprenda e soddisfi le sue aspettative. L’altra
cosa che può avvicinare il lettore al pensiero dello scrittore è lo stile di quest’ultimo, per esempio con la
giusta parola o l’intonazione che può essere ottenuta con i segni di punteggiatura.

“ Il pensiero selvaggio (cioè orale) è totalizzante”. Questa frase fa riferimento al fatto che dovrebbe
essere seguito un sistema di scrittura per facilitare l’analisi del pensiero che altrimenti diventa un
processo pesante e rischioso.
Platone a tal proposito ha dato uno dei contributi più importanti. Ha accusato la scrittura di essere
disumana e inanimata. Tuttavia bisogna tener conto che questa è uno dei mezzi usati per trasformare
la parola parlata nella parola scritta.

La scrittura è essenziale allo sviluppo mentale dell’uomo perchè permette di esprimere stati d’animo.

L’invenzione della radio ha portato alla consapevolezza delle tensioni tra la lingua parlata e quella
scritta, creando un fenomeno sociale soprattutto nel campo della politica.

Il corso della storia ha permesso di evidenziare una nuova dimensione della parola parlata, cioè la
persuasione e il potere di manipolazione. Franklin Roosevelt e Adolph Hitler sono state le prove vere e
proprie di come l’oralita ben meditata possa avere un’ influenza enorme sull’opinione pubblica ed
essere in grado di causare conseguenze catastrofiche.

“La posizione bassa della laringe, la forma ovale della cerchia dentaria, l’assenza di diastemi tra i denti, la
separazione dell’osso ioide dalla cartilagine della laringe, la generale mobilità della lingua e la
formazione della volta palatina” sono gli adattamenti al linguaggio umano che dimostrano che gli uomini
sono naturalmente predisposti a parlare. Insieme con body language riflettono una parte della natura
umana.

La poesia, una forma d’arte creata dalle parole, agisce non solo sull’immaginazione e sentimenti
dell’uomo ma anche sull’intera coscienza. Quindi è un espressione concreta dello spirito umano in un
linguaggio ritmico ed è inseparabile dalla musica e dalla danza.

Nei poemi epici come l’Epopea di Gilgamesh, L’Illiade e L’Odissea si parla chiaro di un carattere religioso
della poesia.

La Tragedia e la Commedia hanno trattato i diversi temi per quanto riguarda la società umana , come per
esempio il morale, i problemi della vita quotidiana o le condizioni sociali e politiche. Così, sono entrati
nella storia Sofocle, Eschilo, Euripide, creando personaggi indimenticabili e spettacoli capaci di
provocare la catarsi.

Scegliere se “Parlare o scrivere” non è semplice. Questa scelta porta a problemi di psicologia
elementare e crea confusione nella comunicazione umana.

Le capacità proprie dell’uomo di pensare, di parlare e di scrivere, lo rendono il solo degli esseri viventi a
possedere la capacità di ragionamento, ed integrano il fatto che l’uomo è di per sè un fenomeno.

Dal momento in cui il linguaggio cominciò ad esser separato dalla persona che lo pronunciava nacque il
concetto di Io.

Tutti i primi testi, oggi ritenuti dei capolavori, rappresentano un misto di oralità e scrittura. Possiamo
quindi dire che nel periodo di transizione tra oralità e scrittura, la “Musa greca” ha imparato a leggere e
scrivere, continuando però a cantare e recitare.

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