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TuttochiaroC 1
TuttochiaroC 1
Salsa C
TUTTO
CHIARO
comunicazione e testi
riflessione sulla lingua italiana
per la scuola secondaria
di primo grado
Tutto chiaro Tutto chiaro
Riflessione sulla lingua italiana per la scuola Tomo A + B + C + CDROM ISBN 9788846828194
secondaria di I grado
di S. Bovi, M.C. Gagliati, A. Marinoni, P.A. Salsa. Disponibile anche separatamente:
Tutto chiaro. C Comunicazione e testi
Tomo C - Comunicazione e testi ISBN 9788846827869
Consulenza alla progettazione: Fabio Cioffi Risorse per l’insegnante ISBN 9788846827876
Revisione e aggiornamento: Simonetta Bovi
Le fotocopie non autorizzate sono illegali.
Coordinamento editoriale: Beatrice Loreti Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione totale o
Progetto grafico, impaginazione e revisione: ABC, parziale così come la sua trasmissione sotto qualsiasi
Milano forma o con qualunque mezzo senza previa
Illustrazioni Tomi A, B e C: Luca Carnevali per Pesci Blu autorizzazione scritta da parte dell’editore.
Foto: Shutterstock
Art director: Marco Mercatali Stampato in Italia presso Grafiche Flaminia – Foligno
Responsabile di produzione: Francesco Capitano 10.83.061.0
Eli
Via Brecce – Loreto
Tel. 071750701
info@elionline.com
www.elionline.com.
Introduzione
Il corso Tutto chiaro si propone come un programma completo di riflessione sulla lin-
gua in grado di fornire agli studenti la conoscenza approfondita del codice linguisti-
co, una serie di competenze in linea con le disposizioni ministeriali ed efficaci stru-
menti comunicativi.
Strumento agile, il corso è stato pensato come una serie di testi adatti alla compren-
sione e alla memorizzazione degli argomenti, in grado di far acquisire e consolidare
le conoscenze in funzione delle competenze linguistiche che l’allievo deve raggiun-
gere nella scuola secondaria di primo grado.
Inoltre, ogni volume presenta, in chiusura, una serie di schede di esercitazione per le
verifiche e/o in funzione dell’autovalutazione (l’insegnante in questo caso fornirà agli
alunni le chiavi di correzione presenti in guida).
Il corso si articola in tre tomi, dedicati uno agli elementi di fonologia e di morfologia
con ampi cenni all’ortografia (A), uno alla sintassi della frase semplice e composta (B)
e uno, triennale, alla comunicazione e ai testi (C).
Il tomo B, dedicato alla sintassi, presenta la trattazione completa dell’analisi della pro-
posizione e del periodo, proposta non solo come un approfondimento metalinguisti-
co della struttura della frase e del periodo, ma in funzione dell’acquisizione di com-
petenze specifiche rispetto all’uso della lingua.
La struttura di questo tomo è identica a quella del tomo A: tutti gli argomenti sono
completati da batterie di esercizi, una sintesi finale in forma di mappa concettuale,
verifiche graduate e verifiche conclusive.
Sono anche presenti consigli pratici per l’analisi logica e del periodo con relative
esercitazioni.
Al termine del tomo B è inserita un’importante sezione dedicata al metodo di studio,
definito la scatola degli attrezzi dello studente. Si è ritenuto infatti di fornire nei primi
due tomi del corso gli strumenti tecnici per acquisire le competenze necessarie e
completare l’offerta didattica con indicazioni indispensabili sul metodo, per mettere in
pratica al meglio le abilità linguistiche conseguite.
Il tomo C, Comunicazione e testi, si apre con l’analisi della comunicazione e della lin-
gua, in rapporto alle abilità linguistiche ad essa connesse, alla conoscenza delle tipo-
logie testuali (ipertesto compreso) funzionali ai vari profili comunicativi e all’analisi del
testo letterario, con particolare attenzione alle figure retoriche e a nozioni di base di
metrica.
Anche questo tomo propone esercitazioni utili all’acquisizione di competenze speci-
fiche e legate alla conoscenza della lingua e alla sua applicazione pratica.
Il filo conduttore dei box di interesse culturale è costituito dall’informatica.
In conclusione è presente il Laboratorio Gutenberg, una interessante sezione dedi-
cata a percorsi di scrittura giornalistica e di avvicinamento alla lettura del quotidiano.
4
INDICE
I testi per parlare ............................................................. 112 6.3. Il testo espositivo ............................................................. 179
VERIFICHE GRADUATE ......................................................... 114 Come si scrivono i testi espositivi ............... 180
Esporre per informare:
4.3. Leggere ........................................................................................ 117
istruzioni per l’uso .......................................................... 181
Saper leggere ...................................................................... 117
Uso dei connettivi
Gli scopi della lettura ................................................. 119 nel testo espositivo ....................................................... 181
Le strategie della lettura ........................................ 120 Paragrafare un testo espositivo .................... 182
I testi destinati alla lettura ................................... 122 Progettare e scrivere
Leggere un ipertesto multimediale .......... 124 un testo espositivo: fasi ........................................... 182
VERIFICHE GRADUATE ......................................................... 125 VERIFICHE GRADUATE ......................................................... 184
4.4. Scrivere ........................................................................................ 133 6.4. Il testo interpretativo-valutativo ....................... 184
Le strategie per scrivere ......................................... 133 Come si scrivono i testi
interpretativi-valutativi ................................................ 185
Griglia per l’autocorrezione ................................ 135
Consigli utili per la stesura
VERIFICHE GRADUATE ......................................................... 138
di un testo interpretativo-valutativo .......... 185
CURIOSITÀ • La parola retorica ........................................ 234 1.8. La riscrittura di un pezzo ........................................ 282
VERIFICHE GRADUATE ......................................................... 283
IN SINTESI ......................................................................................................... 238 IL LINGUAGGIO DEL CORPO ............................. 285
7
COMUNICAZIONE
E TESTI
PREREQUISITI OBIETTIVI
Saper utilizzare il linguaggio Conoscere gli elementi della comunicazione, i concetti
per riflettere sulla lingua di segno e codice, le funzioni della lingua
Saper riconoscere gli usi Conoscere le caratteristiche del codice linguistico,
diversi della lingua dei diversi registri e dei linguaggi settoriali
Saper individuare la presenza di Saper usare adeguatamente la lingua in rapporto
rapporti logici tra diversi al contesto e allo scopo comunicativo
fenomeni linguistici Saper ascoltare per comprendere il contenuto
Saper comprendere di un testo orale
l’importanza delle abilità per Saper utilizzare la lingua nella produzione orale,
comunicare: ascoltare, parlare, adeguatamente al destinatario e allo scopo
leggere, scrivere Saper leggere un testo utilizzando la modalità
Saper utilizzare la lingua nella di lettura più adatta allo scopo
produzione personale Saper leggere un testo per comprendere, interpretare,
valutare i contenuti
Saper utilizzare la lingua per produrre testi corretti,
completi, coesi, coerenti
CONTENUTI Acquisire competenza nella produzione scritta
La comunicazione: utilizzando le strategie di scrittura per narrare,
gli elementi, i segni, i codici descrivere, esporre, interpretare-valutare, argomentare
La comunicazione verbale: Saper produrre testi utilizzando le forme testuali
il codice, le funzioni, i registri, adeguate allo scopo
i linguaggi settoriali Saper leggere e capire i testi letterari
Le abilità per comunicare: Acquisire le tecniche di base del linguaggio
leggere, ascoltare, parlare, giornalistico
scrivere
Le caratteristiche del testo
scritto, le tipologie e le forme
testuali
I testi letterari MEZZI E STRUMENTI
Laboratorio Gutenberg -
Percorsi di scrittura giornalistica Dizionario dei sinonimi e dei contrari
COMUNICAZIONE E TESTI
1. LA COMUNICAZIONE
LA PAROLA
COMUNICARE Tra gli uomini, come in tutto il regno animale, la comunicazione è un’esigen-
za stabilmente presente, risponde a un bisogno naturale, che è quello di
Il termine comunicare
entrare in relazione con gli altri individui della stessa specie e, a volte,
deriva dal latino
communicare che anche con quelli di specie diverse. Pensiamo, per esempio, all’atteggia-
significa condividere, mento del gatto che corteggia una gattina oppure a quello che adotta per
mettere in comune. manifestare avvertimenti minacciosi nei confronti di un cane.
VERIFICHE GRADUATE
1 Nelle seguenti frasi sottolinea con colori diversi l’emittente, il messaggio, il ricevente.
1. “Mi passi a prendere?” chiese Eleonora a Luca.
2. “Dove vai?” chiese Maria al figlio.
3. La commessa ordinò al magazziniere: “Porta in negozio la merce arrivata ieri”.
4. L’insegnante raccomandò ai suoi allievi: “Preparatevi per la verifica di storia”.
5. Il medico si rivolge al paziente: “Come si sente dopo questo primo periodo di cura?”
6. Il signor Luigi chiamò il suo cane dicendo: “Vieni, Rex, mettiamo il guinzaglio”.
7. Leo telefona a Giulia per congratularsi: “Complimenti per la tua laurea”.
8. La mamma chiede a Marco: “Che cosa preferisci per cena?”
9. Il negoziante si rivolse al cliente: “Desidera…?”
4 Completa la tabella.
EMITTENTE MESSAGGIO RICEVENTE
8 Completa la tabella.
MESSAGGIO REFERENTE CANALE
9 Per ciascuno dei seguenti messaggi indica il canale con cui viene trasmesso.
1. Avete ascoltato la prima edizione del Gazzettino padano. (............................................................................)
2. Telecom Italia Mobile. Informazione gratuita. Il cliente da lei chiamato non è al momento rag-
giungibile. La preghiamo di riprovare più tardi. (............................................................................)
3. Risponde la segreteria telefonica del numero 02 45678. Siamo momentaneamente assenti.
Dopo il segnale acustico è possibile lasciare un messaggio. (............................................................................)
4. Assisterete ora alla prima puntata dello sceneggiato “Michelangelo”. (..........................................................................)
5. Buttami le chiavi dal balcone: sono uscito di corsa e le ho dimenticate. (............................................................................)
6. Pronto! Pronto, non capisco, alzi la voce, per favore. (............................................................................)
7. Nella notte la perturbazione proveniente dall’Atlantico raggiungerà l’Italia nord-occidentale.
(............................................................................)
10 Ora sottolinea in rosso l’emittente e in blu il ricevente dei messaggi dell’esercizio pre-
cedente.
2. “Pronto? Sei tu, Giuseppe?” “Oh, ciao Monica, stavo proprio per chiamarti.”
EMITTENTE .................................................................................................... RICEVENTE ........................................................................................................................
CANALE ............................................................................................................ REFERENTE ......................................................................................................................
MESSAGGIO ..................................................................................................................................................................................................................................................................
14
La comunicazione
3. Al termine dell’orario di lavoro, alla vigilia di Natale, un impiegato si rivolge al direttore dell’uf-
ficio dicendo: “Le auguro buone feste.”
EMITTENTE .................................................................................................... RICEVENTE ........................................................................................................................
CANALE ............................................................................................................ REFERENTE ......................................................................................................................
MESSAGGIO ..................................................................................................................................................................................................................................................................
4. Una signora entra in una profumeria e chiede alla commessa: “Avete la fragranza estiva di
Dior?”.
EMITTENTE .................................................................................................... RICEVENTE ........................................................................................................................
CANALE ............................................................................................................ REFERENTE ......................................................................................................................
MESSAGGIO ..................................................................................................................................................................................................................................................................
5. Un ragazzo entra nella scuola per iscriversi all’anno scolastico successivo e, rivolgendosi al
bidello, chiede: “Buongiorno. Per favore, dov’è la segreteria?”.
EMITTENTE .................................................................................................... RICEVENTE ........................................................................................................................
CANALE ............................................................................................................ REFERENTE ......................................................................................................................
MESSAGGIO ..................................................................................................................................................................................................................................................................
I segni con cui si comunica sono numerosissimi e di varia natura; tutti, però,
si percepiscono mediante i sensi.
Essi sono diversi a seconda del senso interessato alla percezione:
i segni acustici si percepiscono con l’udito (i rintocchi di una campana,
le parole pronunciate dalle persone, il verso di un animale, la sirena dei
vigili del fuoco, il tuono durante un temporale…);
i segni gustativi si percepiscono con il gusto (i sapori che contraddistin-
guono le diverse sostanze, dal dolce all’acido, all’amaro…);
i segni olfattivi si percepiscono con l’olfatto (odori e profumi legati ad
ambienti e sostanze…);
i segni tattili si percepiscono con il tatto (la temperatura che si rileva dal
contatto, le caratteristiche di una superficie…);
i segni visivi si percepiscono con la vista (il colore della luce del sema-
foro, i gesti compiuti con le parti del corpo, i movimenti del corpo di un
animale…).
I segni, però, non sono costituiti solo da sapori, odori, gusti, ma da qualun-
que elemento possa inviarci un messaggio: un viso bagnato di lacrime
evoca una sofferenza, un fiore in regalo è un segnale di simpatia…
15
COMUNICAZIONE E TESTI
Gli indizi sono segni che consentono di ipotizzare un evento: l’auto del
mio amico Andrea parcheggiata davanti a casa sua mi permette di ipo-
tizzare che Andrea sia in casa, ma non mi consente di esserne certo
(Andrea potrebbe essere uscito senza l’auto).
Le icone sono segni grafici di facile comprensione perché sono il disegno sem-
plificato e stilizzato dell’oggetto che vogliono rappresentare: l’icona di una
donna o di un uomo sulla porta dei bagni di un bar indica con chiarezza a chi,
uomo o donna, è destinato l’uso di quel servizio.
VERIFICHE GRADUATE
1 Indica se i segni elencati sono visivi (V), acustici (A), gustativi (G), olfattivi (O), tattili (T).
il sapore del cioccolato (.............) il suono della sveglia (.............)
il calore del sole (.............) il sibilo del vento (.............)
il fruscio delle foglie (.............) il colore dei fiori (.............)
l’odore della terra bagnata (.............) la temperatura dell’acqua (.............)
la morbidezza della seta (.............) il profumo della saponetta (.............)
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COMUNICAZIONE E TESTI
Sonno ................................................................................................................................................
9 Osserva l’ambiente che ti circonda e individua cinque segni naturali e cinque artificiali.
10 Distingui i segni indicando con N quelli naturali e con A quelli artificiali e scrivi, sul qua-
derno, il messaggio che trasmettono.
Tosse N A Boa galleggiante N A
Alberi di pesco in fiore N A Cielo nuvoloso N A
Volo di rondini N A Ramo d’olivo N A
Nodo al fazzoletto N A Strisce bianche sull’asfalto N A
18
La comunicazione
1.4. I codici
Il codice o linguaggio è un sistema di segni, regolato da norme
convenzionali, usato per comunicare.
LA PAROLA
I codici (o linguaggi) sono formati da un numero variabile di segni, organiz- SEMIOLOGIA
zati tra loro in un sistema regolato da norme convenzionali. La conoscenza
La parola semiologia (dal
del codice permette di comporre e decifrare un messaggio. I codici posso-
greco seméion = segno
no essere verbali o non verbali. e lógos = studio) è la
I codici (o linguaggi) verbali utilizzano segni linguistici. Il codice verbale, scienza che studia i segni
della comunicazione.
cioè il codice linguistico, è il più completo e ha maggiori potenzialità espres-
sive rispetto a tutti gli altri codici: esso permette di comunicare, mediante le
parole, tutto ciò che i segni non linguistici non hanno la possibilità di trasmet-
tere, non solo concetti concreti, ma anche sentimenti, idee, regole di vita.
I codici (o linguaggi) non verbali non utilizzano segni linguistici, ma al-
tri tipi di segni. Abbiamo già visto che i segni possono essere acustici,
gustativi, olfattivi, tattili, visivi. Questi segni non linguistici possono com-
porre a loro volta un linguaggio acustico e visivo (per esempio le spie lu-
minose e acustiche che segnalano i guasti o le dimenticanze in automo-
bile), un linguaggio gestuale (i gesti con cui il vigile dirige il traffico), un
linguaggio tattile (una stretta di mano per salutare).
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COMUNICAZIONE E TESTI
LINGUAGGI SPECIALI
Esistono alcuni linguaggi che si riferiscono al linguaggio verbale, ma che soddi-
sfano esigenze collegate con i codici non verbali.
Per esempio il Braille è il linguaggio per i non vedenti, che sfrutta un codice di
tipo tattile che riproduce l’alfabeto; il codice Morse sostituisce alle lettere del-
l’alfabeto dei segnali acustici da utilizzare nelle comunicazioni telegrafiche; il
linguaggio per i sordomuti utilizza un codice di tipo gestuale, capace di tra-
durre parole e concetti in gesti.
ALFABETO BRAILLE
a b c d e f g h i j k l m
n o p q r s t u v w x y z
, . _ á é í ó ú ü ! ? ( )
VERIFICHE GRADUATE
1 Riformula i messaggi utilizzando il codice verbale.
.............................................................................................................................................. ................................................................................................................................................
.............................................................................................................................................. ................................................................................................................................................
.............................................................................................................................................. ................................................................................................................................................
.............................................................................................................................................. ................................................................................................................................................
2 Segui alla televisione le previsioni meteorologiche; disegna, sul quaderno, i simboli uti-
lizzati; quindi spiega, utilizzando il codice verbale, il messaggio che trasmettono.
3 Cerca sugli indumenti che indossi i simboli utilizzati sulle etichette per indicare il tipo
di lavaggio consigliato; disegnali, quindi, sul quaderno e, utilizzando il codice verbale,
spiega il messaggio che trasmettono.
4 Invita i tuoi compagni di scuola a utilizzare sempre i cestini per i rifiuti negli spazi comu-
ni. Utilizza tre diverse modalità di comunicazione: codice verbale, codice non verbale,
linguaggio misto.
5 Osserva i cartelli stradali che incontri nel percorso tra la casa e la scuola e scegline tre.
Utilizzando il codice verbale, spiega il messaggio che trasmettono.
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in sintesi
COMUNICAZIONE
passaggio di messaggi tra due o più soggetti
elementi segni
gustativi
ricevente significato non verbali
chi riceve elemento astratto non utilizzano
un messaggio olfattivi del segno segni linguistici,
ma altri tipi
di segni
messaggio tattili
contenuto della
comunicazione
visivi
involontari
referente
segni naturali
argomento della
trasmettono un messaggio
comunicazione
non intenzionale,
non rispondono a una
volontà di comunicare
canale
mezzo materiale
attraverso il quale
avviene la volontari
comunicazione segni artificiali
trasmettono un messaggio
intenzionale, rispondono
codice a una volontà di comunicare
insieme dei segni
dai quali
è composto
il messaggio
e delle regole
per decifrarli
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Parliamo di informatica
l nostro tempo è caratterizzato dall’ingresso massiccio dell’informatica in ogni
I settore della società: dal mondo della produzione al terziario collegato con es-
so, per non parlare delle telecomunicazioni in cui l’introduzione dell’informati-
ca ha modificato radicalmente la gestione dei dati e la diffusione delle informa-
zioni.
Anche in ambito familiare lo strumento informatico ha ormai conquistato un posto
di rilievo.
Tutto ciò dimostra che la nostra società non può prescindere dalla cultura infor-
matica, indispensabile per utilizzare uno strumento, il computer, che ci consen-
te di connetterci con ogni realtà in tutto il mondo.
Famosa è rimasta una frase di Bill Gates, fondatore della Microsoft (società leader
nel settore di programmi informatici): “Ho aperto una finestra, vi darò il mondo”
riferendosi alla nascita del noto sistema operativo Windows (= finestre, in ingle-
se), e in un certo senso il mondo lo ha davvero “dato” con l’evoluzione di soft-
ware (programmi) di ogni tipo.
24
La comunicazione verbale
2. LA COMUNICAZIONE VERBALE
La comunicazione verbale, orale o scritta, è una prerogativa esclusiva
degli esseri umani, per i quali rappresenta il linguaggio più completo ed
efficace.
La comunicazione verbale utilizza il codice verbale; si realizza, infatti, con
l’uso della lingua parlata dai popoli, il codice linguistico, che utilizza i
segni linguistici e le norme che lo regolano.
Il codice linguistico è il più completo, perciò ha maggiori potenzialità
espressive rispetto a tutti gli altri codici: esso permette di comunicare
mediante le parole, tutto ciò che i segni non linguistici non hanno la possi-
bilità di trasmettere.
VERIFICHE GRADUATE
1 Riformula il messaggio utilizzando il codice verbale.
a. b. c. d. e.
a. ........................................................................................................................ d. ........................................................................................................................
........................................................................................................................ ........................................................................................................................
b. ........................................................................................................................ e. ........................................................................................................................
........................................................................................................................ ........................................................................................................................
c. ........................................................................................................................
........................................................................................................................
congratulazioni telegramma
..................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
26
La comunicazione verbale
Non sempre in un testo è presente una sola delle funzioni linguistiche, anche
se una prevale sulle altre.
Accade infatti che, per esempio, accanto alla funzione conativa di un messag-
gio pubblicitario che ha per scopo principale la persuasione, ci possa essere la
funzione poetica che propone il messaggio in rima (Cattura l’avventura!).
28
La comunicazione verbale
VERIFICHE GRADUATE
1 Individua la funzione prevalente (informativa, emotiva, conativa, fàtica, metalinguistica,
poetica).
3 Scrivi, sul quaderno, una comunicazione verbale per ciascuna delle funzioni della lingua.
29
COMUNICAZIONE E TESTI
6 Utilizzando le parole indicate, formula messaggi in cui siano usate le funzioni richieste.
6. Ciao! Come va? Ho ricevuto la tua cartolina. Non sapevo fossi già tornato.
funzione ................................................................................................................
funzione ................................................................................................................
9 Nel testo seguente sottolinea con colori diversi le frasi che hanno la funzione di infor-
mare e quelle che hanno la funzione di persuadere.
Gentile amico, con questa favolosa offerta “Nuovi Abbonati” le sono riservati vantaggi straordinari
che difficilmente mi sarà possibile riproporle in futuro: regali, uno sconto favoloso, privilegi esclu-
sivi. Sono tante le buone ragioni per accettare senza esitazioni la nostra offerta.
Lei ha molto da guadagnare, ma deve affrettarsi. I grandi vantaggi per la sottoscrizione del suo
abbonamento oggi sono: un regalo esclusivo, il telefono elettronico, con dispositivo di attesa musi-
cale; l’abbonamento per un anno a metà prezzo. Agisca subito e otterrà il meglio. Spedisca imme-
diatamente la sua adesione nell’allegata busta di risposta.
12 Scrivi, sul quaderno, a un amico/a per invitarlo/a a trascorrere una settimana di vacan-
za a casa tua. Nel testo dovranno essere presenti la funzione fàtica, la funzione persua-
siva, la funzione emotiva, la funzione informativa.
13 Usando la funzione metalinguistica prova a spiegare i motivi per cui queste frasi non
sono accettabili, immaginando di rivolgerti a un bambino più piccolo di te.
1. Se andresti a casa subito potresti vederli, i cartoni animati.
2. Sta fando colazione.
3. E così perdò la partita.
4. Tirami la minestra.
5. Mi ha imparato a fare le capriole.
6. L’aradio fa sempre della bella musica.
14 Qui di seguito troverai alcune note tratte dal romanzo Ivanhoe di W. Scott; riconosci quel-
le che hanno funzione metalinguistica (M) e quelle che hanno funzione informativa (I).
1. In quel… Doncaster: le località geografiche citate si trovano nel West-Riding, distretto dello
Yorkshire, importante regione dell’Inghilterra centrale. (.................)
2. guerre civili delle Due Rose: è lo scontro durato trent’anni (1445-1485) fra due dinastie che
si contendevano il diritto al trono d’Inghilterra: la casa di York e la casa di Lancaster. (.................)
3. la loro antica licenza: l’assoluta libertà d’azione che avevano nei tempi più antichi. (.................)
4. riducendo a vassallaggio: costringendo a servirli. (.................)
5. inveterata antipatia: ostilità ormai consolidata nel tempo e difficile da sradicare. (.................)
31
COMUNICAZIONE E TESTI
2.3. Il contesto
La comunicazione si realizza in una situazione concreta, cioè in un luogo, in
un tempo, in una certa occasione, con uno scopo preciso e un linguaggio
adeguato.
VERIFICHE GRADUATE
1 Indica il contesto in cui avvengono le seguenti comunicazioni.
2.4. I registri
Il codice linguistico che si adotta nella comunicazione verbale varia in rap-
porto al contesto.
Questa capacità di adeguare il linguaggio è molto importante ai fini della
comunicazione; infatti, per comunicare efficacemente, si deve tener conto
di molti elementi che compongono il contesto (il luogo in cui ci si trova, la
circostanza, l’interlocutore al quale ci si rivolge) e adeguare il linguaggio,
cioè utilizzare un registro adatto.
34
La comunicazione verbale
Così certe posizioni, come la schiena eretta o il capo rivolto verso l’alto, la dire-
zione di uno sguardo, l’espressione di un volto serio o arrogante possono indi-
care la convinzione della propria superiorità, mentre un sorriso convinto o dei
movimenti affermativi del capo possono dimostrare simpatia e approvazione.
Non sempre tra il messaggio verbale e quello non verbale c’è accordo. A volte
si verificano incongruenze tra ciò che si dice e ciò che si manifesta con l’espres-
sione del viso: si pensi ai rimproveri dei genitori, che non riescono a trattenere
il sorriso per le marachelle dei figli piccoli. L’interpretazione dei messaggi pro-
venienti dal corpo, tuttavia, dipende dal contesto quindi i messaggi, verbali e
no, vanno sempre interpretati nel rispetto del contesto in cui avvengono.
VERIFICHE GRADUATE
1 Individua il livello espressivo della lingua adottato nei seguenti testi, distinguendo tra
livello formale (LF), livello medio (LM), livello informale (LI).
3 Nelle seguenti frasi è stato usato il livello informale della lingua. Sottolinea le espres-
sioni che lo caratterizzano e riscrivi ciascuna frase sul quaderno usando il livello medio.
1. Stai facendo un sacco di storie per non farmi il piacere che ti ho chiesto.
..................................................................................................................................................................................................................................................................................................
3. Con tutta quella roba che hai addosso lo credo che hai caldo!
..................................................................................................................................................................................................................................................................................................
4 Nelle seguenti frasi è stato usato il livello formale della lingua. Sottolinea le espressio-
ni che lo caratterizzano e riscrivi ciascuna frase sul quaderno usando il livello medio.
2. La prego vivamente di non interferire in una questione che non è di sua competenza.
REGISTRO CONFIDENZIALE-INTIMO ........................................................................................................................................................................................................
..................................................................................................................................................................................................................................................................................................
3. Prima di coricarmi, la pregherei di prepararmi una tazza di latte caldo con il miele allo scopo
di calmare l’insistente tosse.
REGISTRO COLLOQUIALE-FAMILIARE ......................................................................................................................................................................................................
..................................................................................................................................................................................................................................................................................................
4. Vorrei mi rilasciasse una documentazione del mio ultimo ricovero presso l’ospedale.
REGISTRO IMPERSONALE-BUROCRATICO ............................................................................................................................................................................................
..................................................................................................................................................................................................................................................................................................
5. Dai, questo fine settimana vieni da noi nella nostra villa al lago.
REGISTRO COLTO -ERUDITO ............................................................................................................................................................................................................................
..................................................................................................................................................................................................................................................................................................
8 Scrivi, sul quaderno, un messaggio per ognuna delle seguenti situazioni comunicative,
utilizzando il registro adatto.
39
SINTASSI DELLA FRASE SEMPLICE
IL LINGUAGGIO BUROCRATICO
Art. 20. CCNL agosto 1995
A tutti i dipendenti sono altresì attribuite quattro giornate di riposo ai
sensi e alle condizioni previste dalla legge 23 dicembre 1977, numero
937. È altresì considerata giorno festivo la ricorrenza del Santo Patrono
della località in cui il dipendente presta servizio, purché ricadente in
giorno lavorativo.
Le quattro giornate di riposo, di cui al comma 1, sono fruite nel corso
dell’anno scolastico cui si riferiscono e, in ogni caso, dal personale
docente esclusivamente durante il periodo tra il termine delle lezioni e
degli esami e l’inizio delle lezioni dell’anno scolastico successivo,
ovvero durante i periodi intrannuali di sospensione dell’attività didattica.
IL LINGUAGGIO POLITICO
Ecco il meccanismo: oggi il tempo entro cui un crimine non è più per-
seguibile penalmente si ferma ogni volta che il processo stesso subisce
degli stop, delle sospensioni dovute alla richiesta delle parti. La Cirielli
consente che il recupero non possa superare i 60 giorni. Un esempio:
per il prossimo 16 novembre, a Milano, Ghedini ha annunciato che
eccepirà un legittimo impedimento e dirà ai giudici del processo
Mediaset, in fase di riavvio dopo il congelamento del lodo Alfano, che
l'udienza non si può tenere in quanto Berlusconi è impegnato a Roma
per un summit della Fao. L'udienza dovrà essere rifissata a discrezione
del tribunale, ipotizziamo, dopo due settimane o un mese.
L. Milella, da Repubblica, 8 novembre 2009
Il linguaggio politico è usato dai politici nei loro discorsi e dai giornalisti
che parlano di politica.
È molto importante comprendere il linguaggio politico, che tuttavia è spes-
so di difficile interpretazione ed è comprensibile soltanto dagli addetti ai
lavori o da chi segue questo tipo di informazione con attenzione.
La complessità del linguaggio è determinata anche dal fatto che si tratta di
un linguaggio misto, nel quale sono presenti elementi provenienti da lin-
guaggi settoriali di altre discipline.
Gli addetti ai lavori, cioè i politici di professione e i sindacalisti (il linguag-
gio politico e quello sindacale presentano molte affinità), hanno ampliato il
loro vocabolario, introducendo anche termini stranieri o di altri linguag-
gi settoriali (sportivo, militare, tecnico-scientifico):
per gli incontri e le riunioni (meeting, vertice, summit, dialogo, confronto,
plenum, comitato allargato, direttivo, conferenza, convegno, simposio, seduta);
per le formazioni ministeriali (monocolore, programmatico, governo di
transizione, esecutivo);
per gli schieramenti (blocco, apertura, equilibri avanzati, convergenze pa-
rallele, coalizione, fronte, arco costituzionale, patto, accordo bilaterale);
per la competizione politico-sindacale (scontro frontale, campagna, fran-
chi tiratori, far quadrato, venire allo scoperto, scendere a patti, trattativa, al-
leanza, battaglia);
per le critiche e le polemiche tra parti opposte (clientelismo, lobbysmo,
destabilizzazione, estremismo, insabbiamento, lottizzazione, sottogoverno,
stangata, settarismo, migliorismo, nepotismo, partitocrazia, astensionismo,
ostruzionismo).
Alcuni neologismi, in particolare, si formano occasionalmente dal nome di un
personaggio politico di cui sono destinati a seguire la fortuna (berlusconiano,
prodiano, andreottiano, maoista, staliniano, clintoniano) o con l’uso di prefissi e
suffissi (anticostituzionale, extraparlamentare, postcomunismo…)
Il linguaggio politico usa spesso sigle (PDL, PD, IDV…) e termini tecnici
(destra, sinistra, maggioranza, opposizione, collegio…).
41
SINTASSI DELLA FRASE SEMPLICE
IL LINGUAGGIO SPORTIVO
Toccherà a Ciro Ferrara trovare a Del Piero un posto sul prato, il che
potrebbe portare pure a rimodellare l’assetto. Il tecnico bianconero s’era
rifugiato nel 4-2-3-1, ricavando per lo più buone prove e risultati. Mica una
scelta definitiva, però: «Vediamo – disse Ferrara – perché presto tornere-
mo ad avere quattro attaccanti». Aspettando Iaquinta, è rispuntato Alex e
tanto basta per una restaurazione: del 4-3-1-2, il progetto cui si lavorò fin
dall’estate. Questione di mestiere, per Alex, come codificò lo stesso
Ferrara, con Diego ai box: «Ringrazio Del Piero perché si sta sacrificando
da trequartista – spiegò – ma quel ruolo è di Diego o Giovinco, Alex resta
una punta». Il capitano potrebbe pure appostarsi sulla sinistra, nel terzetto
di trequartisti del nuovo modulo, ma si tratterebbe di una soluzione a
tempo, uno strappo alla regola. Si sente attaccante e quel ruolo, che pure
potrebbe riaprirgli con più facilità anche la Nazionale, proprio non lo ama.
M. Nerozzi, da La Stampa, 16 novembre 2009
IL LINGUAGGIO GIORNALISTICO
FILMA LA PROF, IL VIDEO SU YOUTUBE:
AI GENITORI MULTA DA 20 MILA EURO
Bastava accendere il computer e cliccare su YouTube. C’era la prof di
italiano, girata di spalle, che scriveva alla lavagna. Ignara di quello che
accadeva alle spalle ma che poteva immaginare. I gesti osceni, le boc-
cacce, gli sbadigli e i colpi di sonno improvvisi. Ma quello proprio no.
Che qualcuno, uno studente, riprendesse tutto con il suo cellulare. E poi,
tornato a casa, ci facesse un «film» da mettere in Rete. Persino con i sot-
totitoli ironici. Una bravata che è costata ventimila euro ai genitori del
ragazzo. Il risarcimento è stato stabilito dal giudice che ha accolto
l’istanza della docente. Lo studente è stato giudicato colpevole di aver
«pubblicato immagini lesive del decoro e della reputazione dell’inse-
gnante», ha scritto il giudice civile di Monza, Luisa Berti.
R.M., da Corriere della Sera, 14 novembre 2009
Il pezzo giornalistico
Dal titolo si passa al pezzo, ovvero un testo più lungo della semplice e nuda
notizia, detta anche trafiletto. Esistono varie tipologie di pezzo: esse corri-
spondono a diverse modalità di comunicare un fatto e di interpretarlo asse-
gnandogli una parte all’interno degli spazi del giornale, in base alle esigen-
ze del timone, il diario di bordo di ogni quotidiano.
Il servizio, per esempio, è un approfondimento della notizia e ruota intor-
no a un nucleo informativo (detto anche centro della notizia), che definisce
e amplia attraverso informazioni aggiuntive. Un servizio di ampio respiro,
che ha come oggetto una notizia già diffusa e ripresa, si chiama reportage;
con il reportage, il fatto diventa vera e propria storia narrata, arricchita dalla
trasposizione di cause ed effetti, riferimenti a opinioni sul campo, emozio-
ni, stati d’animo.
Quando un giornalista decide di mettere in relazione diretta un personag-
gio e il lettore, la scelta effettuata è quella dell’intervista; se invece il suo
scopo è quello di approfondire una situazione incrociando una serie di
interviste e un reportage sull’avvenimento, egli sta svolgendo un’inchiesta.
Notizia breve: narrazione o descrizione Notizia: articolo di circa 20 righe che nar-
di un fatto in pochissime righe di sintesi. ra o descrive un fatto.
Box: riquadro di poche righe riassuntive Scheda: testo di approfondimento dell’ar-
di un articolo; è posto a fianco dell’artico- ticolo a fianco del quale compare.
lo corrispondente.
Resoconto: sintesi veloce di un evento Inchiesta: vera e propria indagine di un
di tipo politico, sociale, economico. fatto di tipo politico, sociale, economico,
che ne evidenzia cause e conseguenze.
Servizio: resoconto immediato di un Reportage: narrazione approfondita e
evento da parte di un corrispondente personale effettuata da un inviato sul
inviato sul luogo dei fatti. campo; l’inviato è una “penna d’abitudi-
ne”, spesso uno scrittore.
Opinione: commento di un personaggio Editoriale: articolo di prima pagina che ri-
autorevole o di una “grande firma” su porta la posizione del Direttore del giorna-
una notizia importante. le o della testata su un fatto importante.
regola delle cinque Q, trasformate poi, in lingua inglese, nella regola della
cinque W, ovvero:
1. Who? Chi?
2. What? Che cosa?
3. Where? Dove?
4. When? Quando?
5. Why? Perché?
Alle ore 16,00 di ieri, 15 settembre 2010 (When?), a Milano (Where?), il
Presidente della Repubblica (Who?) ha incontrato gli studenti universitari
(What?) per discutere di libertà e di diritti umani (Why?).
Alle classiche domande si aggiunge un sesto elemento, di fondamentale
importanza per la completezza di un articolo di giornale, ovvero How?
(Come?).
Ovviamente, in base all’ordine di presentazione degli elementi strutturali del-
l’articolo (è sicuramente diverso iniziare un pezzo rispondendo alla domanda
“Quando?” o, per esempio, alla domanda “Chi?”) il giornalista decide a quale
parte della notizia dare più risalto. Non esiste una regola fissa per questo: la
composizione del pezzo dipende da più fattori, tra i quali, non ultimo, lo stile.
In alcuni casi, inoltre, la regola delle cinque W può essere volutamente ignora-
ta, per esempio quando si vuole redigere un articolo di giornalismo creativo
e anticonvenzionale, in cui l’oggettività e la narrazione dei fatti cedono il posto
alle impressioni e alle sensazioni che acquistano più importanza rispetto alle
coordinate spazio-temporali, oppure quando il fatto è noto a tutti e, di conse-
guenza, i dati potrebbero appiattire e rendere noiosa la trattazione.
Mentre il piano di impostazione del contenuto di un articolo di giornale è
soddisfatto dall’utilizzo delle cinque W, da un punto di vista stilistico è
importante prestare attenzione al lead o attacco di un pezzo. Questo
dovrebbe non superare le quaranta parole e creare interesse e curiosità nel
lettore. Un obiettivo alto, insomma: proprio per questo il lead è il segreto di
un buon pezzo giornalistico.
Terminato il lead (che può essere, in altra battuta, ampliato: è questo il caso
del secondo lead), il secondo elemento importante nella struttura di un arti-
colo è il focus, ovvero l’argomento portante della notizia; esso è rappresen-
tato da più frasi che sono la parte informativa e incisiva del testo, dove si
incanalano la curiosità e il desiderio di conoscenza del lettore.
Al focus può seguire il background, termine con cui si indica la ricostruzio-
ne di fatti passati che servono a ricostruire e ad ampliare il focus, e la pre-
sentazione di ulteriori dettagli (quali le coordinate spazio-temporali, il ruolo
di protagonisti e testimoni), con lo scopo di chiarire, arricchire ulteriormen-
te, rendere accattivante il focus.
Infine, c’è la conclusione. Un giornalista che ha ben chiaro il focus dell’ar-
ticolo che sta per scrivere potrebbe dunque strutturare il suo pezzo nel
seguente modo:
lead
ampliamento del lead
focus (ed eventuale ampliamento del focus)
47
COMUNICAZIONE E TESTI
48
La comunicazione verbale
Il linguaggio pubblicitario
“Anche il pettirosso che canta a squarciagola in cima a un albero mettendo
in mostra il petto rosso illuminato dal sole si sta facendo pubblicità” (Konrad
Lorenz);
“Che cos’è la pubblicità se non una forma di plagio collettivo?” (Luciano De
Crescenzo);
“Attenzione: la pubblicità può causare seri danni al vostro cervello e al
vostro portafoglio” (Moschino);
“La pubblicità è un male assolutamente necessario” (Leo Bogart);
“Avete mai pensato alla tristezza che presenterebbero le vie, le piazze, le sta-
zioni, i metrò, le sale da ballo e quelle cinematografiche, i ristoranti, le piaz-
ze, la natura, i viaggi, senza quegli innumerevoli manifesti, senza le vetrine,
senza le insegne luminose, senza gli imbonimenti degli altoparlanti, e imma-
49
COMUNICAZIONE E TESTI
ginate la tristezza dei pasti e dei vini senza i menu colorati e senza le etichet-
te attraenti? Sì, veramente la pubblicità è la più bella espressione della nostra
epoca, la più grande novità del millennio, un’Arte” (Blaise Cendrars).
nuovo sistema telefonico): gran parte dello spazio è occupato dall’ immagi-
ne digitale di un cuore. “Metti un tigre nel motore” (celeberrimo slogan): in
tal caso l’immagine della tigre si trasforma nel ruggito di un motore.
Metonimia – Frequenti sono le metonimie, come “lo zucchero è pieno di
vita”, in cui si attribuisce allo zucchero l’effetto che produce nel corpo
umano, la vita, frutto dell’energia fornita dall’alimento.
Sineddoche – Indicare la parte per il tutto : “bicincittà: la ruota che pedala”,
o la specie per il genere: “non di solo pane vive l’uomo” (slogan della cam-
pagna pubblicitaria di una marca di dolci). La sineddoche, in pubblicità, è
una strategia fortemente evocativa che si basa sullo spostamento di signifi-
cato (sia lessicale sia visivo).
Similitudine – “Con super Colgate il tuo alito è fresco come un fiore”: lo spo-
stamento di significato della similitudine, in genere, induce a paragonare la
percezione indotta, spesso con immagini accattivanti, all’effetto del prodot-
to reclamizzato.
Sinestesia – Molto utilizzata nel linguaggio pubblicitario: “sentire in blu”,
“mangiare con gli occhi”, la sinestesia, grazie alle associazioni di termini e
immagini che appartengono a sfere sensoriali diverse (visiva, tattile, uditi-
va, olfattiva o gustativa) determina slogan di sicuro effetto.
Chiasmo – “Lavorare per vivere, o vivere per lavorare?”: ecco un dubbio
che si esprime con un chiasmo, ovvero incrociando gli stessi elementi di
una frase in ordine invertito. Ne derivano, con qualche modifica, degli effet-
ti efficaci grazie al gioco incrociato delle parole, come: “Il cervello ha biso-
gno di zucchero. Lo zucchero ha cervello.”
Assonanza e rima – “L’amarissimo che fa benissimo”; “Il metano ti dà una
mano”; “Più lo mandi giù più ti tira su”: coniugare la musicalità delle parole
in rima e in assonanza tra loro nella creazione di uno slogan facilita, grazie
all’immediata e facile cantabilità, la sua memorizzazione.
Allitterazione – “Fiesta ti tenta tre volte tanto”: la ripetizione delle conso-
nanti e delle vocali ravvicinate rende fluido lo slogan e aiuta a percepirlo
come familiare, stimolandone la memorizzazione.
Iperbole – “L’amarissimo che fa benissimo”; “La più amata dagli Italiani”,
(nota cucina), “Ti mando un bacio enorme” (slogan di una marca di ciocco-
latini), “Supersvelto”(un prodotto che più di qualunque altro ti permette di
pulire in fretta, secondo l’allusione): l’esagerazione di un’iperbole determi-
na un’immagine superlativa e quasi irripetibile del prodotto pubblicizzato
e, di conseguenza, forte persuasione all’acquisto.
Ossimoro – “Così piccolo che vedrete tutto in un’altra prospettiva” (slogan
riferito alla pubblicità di un cellulare che, associato all’immagine visiva, si
presenta vicino a un paio di occhiali immensi): la presentazione di termini
in opposizione tra loro, ovvero l’ossimoro (nel caso il piccolo riferito alle
dimensioni del cellulare e il tutto, ovvero l’intero spazio comunicativo), è
particolarmente efficace, per tecnica di contrasto, nella persuasione del
destinatario all’acquisto di un prodotto.
52
La comunicazione verbale
Slogan – “Chi fuma avvelena anche te”; “Come natura crea, Cirio conserva”;
“Più lo mandi giù, più ti tira su”: la tecnica dello slogan è di associare forme
di comunicazione immediata, estremamente semplici e sintetiche, alla
caratteristica del prodotto e alle sue qualità più significative. Di solito nello
slogan sono presenti, combinati tra loro, molti artifici della retorica.
2.6. I gerghi
Il gergo è una varietà linguistica usata all’interno di un gruppo
ristretto di persone.
È un linguaggio speciale che non è noto a coloro che non fanno parte del
gruppo, e questo crea all’interno del gruppo dove nasce e si sviluppa una
complicità che esclude coloro che non ne fanno parte. Una caratteristica dei
gerghi è l’uso di vocaboli ai quali si fa assumere un significato diverso da
quello originario.
Sono gerghi i codici usati all’interno di gruppi che vivono ai margini della
società, come la malavita, o in ambiti ristretti come nelle caserme, nelle
scuole, nelle carceri, in cui questo tipo di linguaggio viene utilizzato spon-
taneamente perché tipico di quegli ambienti.
È legittimo parlare anche di gergo giovanile, mutevole e transitorio, usato
solo in una certa fascia di età e variabile nel tempo. Caratteristiche princi-
pali di questo gergo sono, infatti, l’ironia, l’esagerazione e la breve durata.
Nel gergo giovanile si usano i termini tamarro, sfigato, sclerare, sgamare,
truzzo…
Nel gergo delle caserme troviamo, per esempio, nonno, cicchetto, ramazza,
scattare…
55
COMUNICAZIONE E TESTI
VERIFICHE GRADUATE
1 Indica a quale linguaggio settoriale appartiene ciascun testo, scegliendo tra
linguaggio scientifico, tecnico, burocratico, sportivo, giornalistico, pubblicitario.
1. La sottoscritta Lucia Rossi, nata a Milano, il 27 aprile 1970, porge istanza alla S.V. affinché le
venga assegnato un appartamento comunale, essendone in diritto, come si evince dalla docu-
mentazione allegata.
................................................................................................................
2. Lievitosan con fermenti lattici, con il suo patrimonio di vitamine, enzimi e aminoacidi essen-
ziali, dona all’organismo tono e vitalità. Con Lievitosan pelle più pura e capelli più forti.
................................................................................................................
3. Un blocco dei veicoli non catalizzati potrebbe essere decretato per le aree critiche di Como e del
Sempione. La decisione sarà presa oggi alla Regione. In questi giorni, infatti, il livello delle polveri
sottili ha continuato a crescere in molte città lombarde, complice l’assenza di precipitazioni.
................................................................................................................
5. Il lombrico (Lumbricus terrestris) è generalmente utile, perché con le sue deiezioni contribuisce
a fertilizzare il terreno che percorre in lungo e in largo alla profondità di 10-15 centimetri. Non
è raro però il caso che arrivi alla profondità di 3 e anche 5 metri, riportando in superficie i germi
del carbonchio, del tetano che raccoglie dai corpi sepolti; in questo caso è evidente che risulta
dannosissimo.
................................................................................................................
6. Finisce così, con il secondo mesto traino in porto di Nzl 82 e le spalle sempre più curve di
Dean Barker, il ragazzo che i kiwi credevano uomo e che invece è affogato tra le onde schiu-
mose delle aspettative, la quarta regata di una Coppa Americana che per i neozelandesi sem-
bra una puntata dell’ultimo, tragico, Fantozzi.
................................................................................................................
2 Completa la tabella inserendo il maggior numero di parole per ciascun linguaggio set-
toriale.
INFORMATICA ASTRONOMIA SCIENZE NATURALI CALCIO
...................................................................... ...................................................................... ...................................................................... ....................................................................
56
La comunicazione verbale
3 Trova le espressioni della lingua comune che corrispondono alle seguenti espressioni
burocratiche.
4 Leggi i seguenti testi, individua il gergo utilizzato e spiega con parole tue il significato
del messaggio.
1. Il palo ha fatto il canarino: dopo il colpo è smammato da dritto e ci ha tirato il bidone. Doveva
stare abbottonato e invece ha cantato alla Madama, ha intascato la grana e ha fatto fumo.
Bisogna pizzicarlo e fargli la festa.
2. Quello è un firmaiolo: gli piace la naja, non prende mai cicchetti e mangia la sbobba senza
fiatare; non è un imboscato come te che marchi visita ogni momento e salti le corvée.
5 Usando il gergo dei giovani, che tu conosci, scrivi un breve messaggio a un tuo compa-
gno per comunicargli un tuo progetto.
..................................................................................................................................................................................................................................................................................................
..................................................................................................................................................................................................................................................................................................
..................................................................................................................................................................................................................................................................................................
..................................................................................................................................................................................................................................................................................................
..................................................................................................................................................................................................................................................................................................
..................................................................................................................................................................................................................................................................................................
6 Riscrivi le frasi sostituendo i termini settoriali sottolineati con vocaboli della lingua
comune.
5. I cittadini sono tenuti a concorrere alle spese per i servizi offerti dall’ente comunale.
....................................................................................................................................................................................................................................................................................................
7. Gli istituti di credito hanno accolto l’invito del potere politico a incentivare i mutui per la prima
casa. ..................................................................................................................................................................................................................................................................................
8. Nel pomeriggio il ciclone subalpino porterà rovesci temporaleschi nelle pianure del Nord e
lungo la dorsale appenninica. .....................................................................................................................................................................................................
57
in sintesi
COMUNICAZIONE VERBALE
utilizza il codice verbale, sistema di segni
regolato da norme
poetica
comunica messaggi
che non hanno scopi
pratici; incentrata
sulla forma
del messaggio
58
Il computer
l computer è per alcuni uno strumento familiare, per molti una specie di pic-
I colo televisore e, per molti altri, qualcosa di incomprensibile.
COME NASCE
Quanto alla sua origine, molti del settore ne attribuiscono la nascita, nel 1946,
agli Americani, che concepirono un calcolatore chiamato ENIAC. In realtà ciò
non corrisponde al vero. Il primo elaboratore fu concepito nel corso della
Seconda Guerra Mondiale da un gruppo di ingegneri e matematici inglesi con
lo scopo di decodificare le comunicazioni segrete in codice tra Hitler e i suoi
generali. Questo computer fu chiamato dai suoi ideatori Colossus e il suo con-
tributo alla vittoria finale degli Alleati fu così determinante che alla fine della
guerra Churchill lo fece distruggere e impose il segreto di Stato sull’intera vicen-
da: nessuno doveva sapere come essi avevano vinto un’altra guerra, quella del-
l’informazione.
Questo è stato senza dubbio uno dei più grandi segreti gelosamente custodi-
ti: solo negli anni Settanta la notizia è trapelata grazie a una indiscrezione e oggi
Colossus è stato ricostruito in maniera fedele all’originale nello stesso luogo
dove fu realmente usato, a Bletchley Park (Londra) a metà strada tra le univer-
sità di Oxford e Cambridge.
Fu qui che nel 1939 il governo inglese chiamò a raccolta i migliori matematici
di queste due prestigiose università, fra cui Alan Turing, padre dell’intelligenza
artificiale. Inoltre arruolò nello strettissimo e segretissimo staff latinisti, egittolo-
gi, campioni di scacchi e di enigmistica, col compito di decifrare le comunica-
zioni del nemico tedesco.
Grazie a Colossus fu possibile la decifrazione dei codici dell’esercito nazista in
un solo anno di lavoro e c’è chi è convinto, come lo storico Harry Hinsley, che
le informazioni raccolte abbiamo ridotto la durata del terribile conflitto di alme-
no due anni.
COM’È FATTO?
Il computer è formato da un’unità centrale, un video e una tastiera. Lo com-
pletano altri oggetti accessori come stampanti, lettori CD-ROM, modem,
mouse, raggruppati sotto il nome comune di periferiche (dette anche unità di
input-output), che servono a completare e migliorare le potenzialità di lavoro
del computer stesso.
L’unità centrale si trova completamente all’interno della scatola (case) che può
essere di materiale plastico o in metallo. È composta da una grossa scheda
denominata mother-board (scheda madre) sulla quale sono fissati gli altri
principali componenti: il processore, la memoria centrale (RAM), la scheda di
rete, il disco fisso (hard-disk).
Il processore è il componente fondamentale del computer, è il cervello, defi-
nito come CPU (in inglese Central Processing Unit, unità centrale di
59
elaborazione) ed è costituito da tre risorse: l’unità di controllo che permette
l’esecuzione dei programmi e gestisce le funzioni dei componenti; l’unità logi-
co-aritmetica, chiamata ALU (Arithmetic Logic Unit) che esegue le operazioni
logiche e matematiche contenute nelle istruzioni che compongono i program-
mi; la memoria centrale (suddivisa in RAM e ROM).
Il processore ha una velocità di lavoro che si misura in hertz (Hz).
La RAM è un piccolo chip (una piastrina sulla quale vengono creati microcir-
cuiti elettronici) posto direttamente sulla scheda madre, fondamentale affinché
il processore possa funzionare; infatti vi memorizza tutte le parti di programma
che utilizza, tra cui il sistema operativo. Inoltre la RAM registra i dati o i pro-
grammi che noi elaboriamo fino al salvataggio dei medesimi su disco fisso o
minidisco o CD; ma attenzione, il tutto avviene fino a che il computer è alimen-
tato dalla corrente, perché, se dovesse staccarsi il cavo di corrente o la stessa
venisse a mancare senza essere riusciti a svolgere le operazioni di salvataggio,
la RAM automaticamente si svuoterebbe e noi perderemmo il nostro lavoro
(per questo si dice che la RAM è una risorsa volatile).
La ROM è una memoria di sola lettura, vale a dire che non può essere modi-
ficata. Al suo interno si trovano programmi e istruzioni molto semplici che ven-
gono utilizzati dal computer nei processi base.
La scheda di rete permette che il computer possa essere collegato alla rete
della quale facciamo parte, potendo così condividere varie risorse (per esem-
pio file o parti di programmi) con altri utenti della medesima rete.
Il disco fisso mantiene memorizzati i vari programmi e i dati da noi elabo-
rati, il suo spazio di lavoro è notevolmente variabile: da alcune centinaia
di megabyte a migliaia di gigabyte.
Il computer ha delle parti accessorie che pos-
siamo distinguere in dispositivi di input
(tastiera, mouse, microfono) e dispositi-
vi di output (stampante, scanner, moni-
tor, altoparlanti). Questi sistemi di input
e output devono essere collegati al
computer tramite prese che si trovano
nella parte posteriore del medesimo, sulla
scheda madre, e si chiamano porte USB.
MACINTOSH
Non si può trascurare la presenza, accanto al personal computer (PC IBM com-
patibile), di macintosh, un computer prodotto da Apple.
La Apple si inserisce sul mercato dei calcolatori con il primo computer nel
1976. Due giovani, Steve Jobs, inventore di videogiochi per Atari, e Steve
Wozniak, impiegato alla Hewlett Packard, costruiscono nel garage di casa un
processore destinato a diventare il componente base del primo loro computer,
Apple I. Tra successi e insuccessi questi due giovani con pochi dollari e molta
fantasia fanno tremare i colossi dell’industria informatica.
È del 1984 il modello Apple Macintosh 128, il primo glorioso esemplare di per-
sonal computer che prende il nome dalla varietà più gustosa di mela americana.
60
La caratteristica rivoluzionaria di questo computer è la sua praticità: la sua inter-
faccia grafica a finestre e icone, un unico cavo, quello dell’alimentazione, la
forma compatta e il design accurato.
Lo schermo si presenta sotto forma di una metafora, la scrivania (desktop)
sulla quale ci sono numerosi oggetti: cartelline che contengono informazioni
(file), icone che permettono di accedere a specifici programmi, menu che con-
sentono di effettuare operazioni elementari, un cestino in cui gettare le infor-
mazioni che non servono più.
Il sistema operativo di mac è nato per la grafica; i personal computer IBM, inve-
ce, utilizzano un sistema operativo, il DOS, progettato dalla Microsoft per pc
IBM, nato per compiere grandi calcoli, per la gestione e lo scambio di dati. Per
adeguarsi alle nuove esigenze di mercato, la Microsoft crea, allora, un program-
ma in grado di affiancare il sistema operativo DOS per rendere più accessibile
l’utilizzo del pc; e gestire l’utente con una nuova grafica. Si tratta di Windows,
nato per aiutare un sistema operativo, il DOS, che non è basato su una inter-
faccia grafica.
Il divario esistente tra le prestazioni di mac e di un pc è ora meno evidente. Di
fatto si può rilevare una settorialità nel mondo del lavoro nell’uso delle due
macchine. Mac trova maggiore applicazione nell’editoria, il pc viene utilizzato
maggiormente negli studi tecnici delle industrie che usano programmi per la
progettazione tecnica.
TIPOLOGIE DI PERSONAL
Analizziamo brevemente altre tipologie di personal.
I pc portatili sono elaboratori di tipo molto compatto che uniscono in un unico
corpo video (a cristalli liquidi), tastiera, mouse, scheda madre, disco fisso e CD.
Hanno la caratteristica di avere internamente una batteria che ne consente
l’uso anche senza collegarsi fisicamente alla presa di corrente con l’apposito
cavo, anche se per un tempo limitato. Essendo molto piccolo e compatto con
un’ottima versatilità, potremmo dire di avere nella valigetta 24 ore l’ufficio che
ci segue in ogni luogo.
I notebook sono minicomputer con dimensioni all’incirca di un blocco notes
di dimensioni variabili; possono anche non avere in dotazione i lettori di
dischetti cosicché la copia di dati da un altro personal avviene tramite un appo-
sito cavo; inoltre la tastierina non ha la parte di tastierino numerico. I notebo-
ok, viste le ridotte dimensioni, si possono trasportare in una comunissima car-
tellina portadocumenti.
E. Scola, da Informatica operativa, Tascabili La Spiga, libero adattamento
61
COMUNICAZIONE E TESTI
3. LA LINGUA
La lingua è costituita da parole, elementi fondamentali dotati di un significa-
to proprio, che consentono all’uomo di esprimersi. Ogni parola ha una pro-
pria forma (o significante) e un proprio significato.
Per comunicare, le parole vengono combinate tra loro e assumono
all’interno del discorso una determinata funzione.
TEMA DESINENZA
PREFISSO RADICE SUFFISSO
onor e
dis onor e
onor evol e
dis onor evol e
64
La lingua
Come si può notare, mentre prefissi e suffissi non hanno un significato auto-
nomo, prefissoidi e suffissoidi ne possiedono uno. Prefissoidi e suffissoidi
possono anche non avere origine greca o latina; per esempio mini-, prefis-
soide diventato assai famoso negli anni Sessanta del secolo scorso per la
parola minigonna, non deriva dal latino minimus, bensì dall’inglese miniatu-
re, che significa miniatura.
65
COMUNICAZIONE E TESTI
I suffissi utilizzati, in questo caso, non modificano il significato della parola pri-
mitiva, ma vi aggiungono una particolare caratteristica. Se la caratteristica
aggiunta dal suffisso esprime piccolezza, gli alterati sono detti diminutivi (cas-
in-a), se esprime l’idea della grandezza sono detti accrescitivi (cas-on-a), se
esprime grazia e piacevolezza sono detti vezzeggiativi (cas-ett-a), se espri-
me un’idea di bruttezza sono detti dispregiativi o peggiorativi (cas-acci-a).
L’alterazione può modificare nomi, aggettivi, avverbi (cfr Fonologia e
Morfologia - Nomi alterati, pag. 100; Struttura dell’aggettivo qualificativo,
pag. 130; Gradi e alterazioni dell’avverbio, pag. 312).
Oltre che per derivazione si possono formare parole anche per composi-
zione di due o più termini che svolgono differenti funzioni grammaticali.
VERIFICHE GRADUATE
1 Riscrivi le seguenti parole distinguendo la radice dalla desinenza.
amo .............................................................................. buco .............................................................................. casa ................................................................................
dono ............................................................................ estate ............................................................................ foro ................................................................................
grigio ............................................................................ inno ................................................................................ ladro ..............................................................................
mano .......................................................................... naso ................................................................................ otto ..................................................................................
parola .......................................................................... quadro ........................................................................ ragno ............................................................................
4 Di ciascuna parola scrivi la radice e il tema. Osserva se coincidono, quindi segna con
una crocetta P se la parola è primitiva, D se è derivata.
RADICE TEMA
penna ................................................................................ ................................................................................ P D
inutile ................................................................................ ................................................................................ P D
fraterno ................................................................................ ................................................................................ P D
fiore ................................................................................ ................................................................................ P D
casa ................................................................................ ................................................................................ P D
tavolo ................................................................................ ................................................................................ P D
chiesetta ................................................................................ ................................................................................ P D
campana ................................................................................ ................................................................................ P D
libro ................................................................................ ................................................................................ P D
panetteria ................................................................................ ................................................................................ P D
sera ................................................................................ ................................................................................ P D
telefono ................................................................................ ................................................................................ P D
68
La lingua
6 Individua e scrivi le parole primitive da cui hanno origine le seguenti parole derivate.
7 Per ognuna delle seguenti parole primitive scrivi una parola derivata.
9 Indica con P le parole primitive, con D le parole derivate; per ogni parola primitiva scri-
vi in blu una parola derivata, per ogni derivata scrivine in rosso una primitiva.
11 Utilizzando tre dei seguenti prefissi a tua scelta, scrivi sul quaderno almeno cinque
parole derivate per ciascuno di essi: pre-, trans-, inter-, bio-, a-, dis-, in-.
12 Utilizzando tre dei seguenti suffissi a tua scelta, scrivi sul quaderno almeno tre parole
derivate per ciascuno di essi: -ame, -ario, -evolo, -aio, -ore, -oso, -ale, -teca, -logia.
17 Per ognuna delle parole seguenti trova una parola derivata e precisa il suffisso utilizzato.
PAROLA PRIMITIVA PAROLA DERIVATA SUFFISSO PAROLA PRIMITIVA PAROLA DERIVATA SUFFISSO
festa festoso -os forza .................................................... ........................
70
La lingua
21 Utilizzando i suffissi -aio, -ante, -ismo, -abile, -oso forma delle parole con ciascuna delle
quali comporrai, sul quaderno, delle frasi.
NOME VERBO
salato .................................................................................................................... ....................................................................................................................
23 Con ciascuno dei seguenti nomi forma, utilizzando un prefisso o un suffisso, un verbo
e un aggettivo.
VERBO AGGETTIVO
industria .................................................................................................................... ....................................................................................................................
71
COMUNICAZIONE E TESTI
24 Con ciascuno dei seguenti verbi forma, utilizzando un prefisso o un suffisso, un nome
e un aggettivo.
NOME AGGETTIVO
divertire .................................................................................................................... ....................................................................................................................
29 Usa i suffissi -ino, -ello, -etto, -one, -accio per formare parole alterate, poi con esse com-
poni, sul quaderno, delle frasi.
72
La lingua
34 Forma delle parole composte utilizzando quelle date come primo o secondo elemento.
batti .................................................................................................................................... lava ......................................................................................................................................
capo .................................................................................................................................. terra ....................................................................................................................................
porta .................................................................................................................................. fuori ....................................................................................................................................
cenere ............................................................................................................................ scala ..................................................................................................................................
luna .................................................................................................................................... vite ........................................................................................................................................
36 Usa quattro parole frase dell’esercizio precedente per scrivere altrettante frasi.
......................................................................................................................................................................................................................................................................................
......................................................................................................................................................................................................................................................................................
......................................................................................................................................................................................................................................................................................
......................................................................................................................................................................................................................................................................................
37 Trova tre parole frase e usale per comporre, sul quaderno, altrettante frasi.
38 Sottolinea le unità lessicali.
1. Non mi piace il pigiama, preferisco la camicia da notte.
2. Mi sono scottata usando il ferro da stiro.
3. Il pubblico reclamava perché l’arbitro aveva concesso un calcio d’angolo.
4. Il ferro di cavallo è ritenuto un portafortuna.
5. L’ho visto, ci siamo guardati ed è stato un colpo di fulmine.
6. Per quel lavoro è necessaria una mano d’opera altamente qualificata.
7. Mi piacerebbe venire qualche volta con te al tiro a segno.
8. In vacanza andremo in campeggio e quindi dovremo portarci il sacco a pelo.
39 Con cinque delle unità lessicali individuate nell’esercizio precedente componi, sul qua-
derno, altrettante frasi.
40 Trova tre unità lessicali e utilizzale per comporre, sul quaderno, altrettante frasi.
74
La lingua
42 Trova tre parole macedonia e usale per comporre, sul quaderno, altrettante frasi.
44 Nelle famiglie di parole che ti proponiamo sono stati inseriti alcuni vocaboli estranei:
sottolineali.
76
La lingua
I campi semantici
Le parole della lingua sono spesso collegate tra loro per il particolare signi-
ficato che esprimono. Le parole legate da un rapporto di significato forma-
no gruppi di parole.
Per esempio rosso, giallo, blu, verde, bianco, nero… appartengono al campo
animali
domestici semantico dei colori; quadrato, rettangolo, parallelogramma, pentagono,
esagono… appartengono al campo semantico dei poligoni; cane, gatto,
i maiale, cavallo… appartengono al campo semantico degli animali.
ifer f
m
el i
ma m
GATTO ni I campi semantici non sono gruppi isolati, ma collegati l’uno all’altro: una
parola può, infatti, appartenere a più campi.
Per esempio la parola gatto appartiene al campo semantico dei mammife-
ri, ma anche degli animali domestici e dei felini.
I campi semantici possono essere estesi per associazione logica e per
legami sottili di significato e possono comprendere parole dai significati
diversi e lontani, ma che comunque si collegano tra di loro. Le parole, gra-
zie a rapporti di significato, possono richiamarsi l’una all’altra in base a
legami logici che non sono né fissi né vincolanti e che variano a seconda
del contesto e della persona che effettua i collegamenti.
Ogni campo semantico si sviluppa intorno a un vocabolo di partenza al
quale le altre parole del campo possono essere legate da complementarie-
tà rispetto a un unico significato (automobile carrozzeria, portiera, pneu-
matici, motore, volante…), attinenza comune a un particolare concetto
(andare recarsi, avventurarsi, spostamento, movimento…), sfumature di
significato o diverse accezioni del termine (massa folla, popolo, quantità
di materiale, volume…).
Osserviamo un campo semantico esteso come quello che possiamo costrui-
re partendo dalla parola gioco.
gioco
La polisemia
Le parole possono assumere significato diverso a seconda del con-
testo, possono cioè avere molti significati anche se sono, in genere,
riconducibili a un significato comune. Questo fenomeno linguistico
viene detto polisemia.
Per esempio, la parola rete può indicare la rete per cintare, la rete utilizza-
ta nel gioco del calcio, la rete per pescare, un intreccio di tipo commercia-
le o organizzativo, l’insieme di linee reali o immaginarie che si intersecano
e formano delle maglie, Internet…
78
La lingua
I sinonimi
Gli antonimi
Non tutti gli antonimi sono contrari allo stesso modo. I contrari veri e propri
sono due vocaboli che si escludono a vicenda, cioè affermando l’uno si
esclude l’altro, come acceso/spento, vivo/morto…
Vi sono poi antonimi che sottintendono gradazioni intermedie di significato
per passare da un vocabolo al suo contrario, per esempio magro (…snello,
robusto…) grasso.
Altri antonimi sono formati da coppie che esprimono una relazione tra i due
termini, come per esempio padre/figlio, comprare/vendere, sotto/sopra…
Sono numerosi gli antonimi formati con prefissi (A-, DE-, DIS-, IN-, S-…) che
negano il significato del termine di partenza, come anormale, demotivato,
dispari, insicuro, scortese…
Inoltre, è bene ricordare che vi sono vocaboli che non hanno contrari: i
colori, le forme, la nazionalità.
Gli omonimi, quindi, sono parole sia omografe, cioè con la stessa grafia, sia
omofone, cioè con la stessa pronuncia.
Gli omonimi non hanno lo stesso significato; pensiamo, per esempio, alla
parola fiera con la quale possiamo definire un convegno di venditori e
compratori oppure un animale feroce e selvatico.
Gli omonimi possono appartenere anche a categorie grammaticali diverse;
pensiamo, per esempio, alla parola ora usata come nome e come avverbio,
oppure alla parola sale anch’essa usata come nome e come verbo.
Sono omografe (e non omofone) quelle parole che si scrivono nello stesso
modo, ma si pronunciano diversamente, come, per esempio, àncora (nome
di strumento di ferro che, gettato a mare, mantiene l’imbarcazione ormeg-
giata al fondale mediante una catena) e ancòra (avverbio che indica la con-
tinuità o il ripetersi di un’azione, oppure congiunzione usata con il significa-
to di anche):
L’àncora venne gettata in mare lungo la costa.
Sei ancòra più fortunato di me.
80
La lingua
animali
mammiferi
felini
VERIFICHE GRADUATE
1 Scrivi cinque parole per ogni categoria.
2 Nelle seguenti frasi sottolinea in rosso le parole piene e in blu le parole vuote.
esercizio fisico • gara • atletica • campione • nuoto • ippica • scudetto • competere • dilettante • pro-
fessionista • giudice di gara • arbitro:
................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
5 Indica a quale campo semantico sono riconducibili i seguenti gruppi di parole e amplia
il campo semantico aggiungendo alcune parole a tua scelta.
fiore • aiuola • piantare • trapiantare • innaffiare • potatura • rastrello • diserbante • badile • zappa •
semi • annaffiatoio • erba • prato + ................................................................................................................................................................................................
..................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
guidare • automobile • frenare • patente • esame di guida • serbatoio • ruote • pneumatici • olio •
volante • sedili • lucidatura • carrozzeria • carrozziere • elettrauto • meccanico • benzina + ........................
..................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
ciliegia • mela • pera • albicocca • agrumi • marmellata • confettura • raccolta • antiparassitario • pera •
nocciola • vendemmia • uva + ................................................................................................................................................................................................................
..................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
6 Trovi qui sotto il campo semantico della parola cibo nel quale sono stati individuati sei
gruppi di parole ognuno con una diversa relazione di significato rispetto alla parola di
partenza. Abbina la numerazione di ogni gruppo alla corretta definizione.
1. pasta • carni • pesci • formaggi • dolci • frutta
2. self-service • ristorante • osteria • trattoria • paninoteca • pizzeria • mensa
3. mangiare • assaggiare • gustare • cenare • divorare • mordere • saziarsi
4. nutrimento • abbondanza • carestia • benessere • alimentazione • obesità • magrezza
5. cuoco • droghiere • fruttivendolo • lattaio • rosticciere • macellaio • salumiere
6. squisito • ghiotto • prelibato • insipido • condito • stantìo • indigesto
relazioni:
tipi di cibo, gruppo n. 1
persone addette alla preparazione dei cibi, gruppo n. ..............
8 Definisci il campo semantico per ogni termine, aggiungendo almeno tre parole alle
indicazioni fornite.
9 Forma, sul quaderno, un campo semantico per ognuna delle seguenti parole base.
calcio • viaggio • salute • divertimenti • scuola • musica
10 Riconosci le parole appartenenti allo stesso campo semantico tra quelle che trovi qui
elencate alla rinfusa; dovrai individuare quattro campi semantici.
emissario • fornelletto • tagliare • materassino • immissario • pescatori • curva • alberghi • operare •
cantare • fischiare • anestetizzare • sacco a pelo • tifo • battello • guardare le stelle • campo • bar-
che • sala operatoria • ortopedia • gridare • cardiologia • turismo • ridere • pila • gradinata • rete •
squadra • arbitro • vele
11 Completa le seguenti frasi con una delle parole elencate usate con accezioni diverse:
sandalo, barca, tiro, conto, presente, banda.
12 Scrivi, sul quaderno, due frasi per ogni parola elencata, usandola ogni volta con signifi-
cato diverso: cresta, ala, passato, testo, gru, faccia, occhio, lingua, braccio, palmo.
84
La lingua
13 Abbina ogni termine della prima colonna con un sinonimo della seconda.
1. prendere a. coltre
2. alto b. afferrare
3. magro c. elevato
4. coperta d. snello
5. casa e. covo
6. tana f. svanire
7. sparire g. diversità
8. differenza h. bevanda
9. bosco i. alloggio
10. bibita l. foresta
17 Nelle seguenti coppie di sinonimi individua e indica il termine più informale con I e
quello più formale con F.
18 Nelle seguenti frasi sostituisci il termine sottolineato con un suo sinonimo di significa-
to più adeguato, scegliendolo tra quelli proposti tra parentesi.
1. Gli investigatori esaminavano i segni rimasti sul luogo del delitto. (macchie, indizi, sintomi)
2. Mia madre parla a lungo con le amiche al telefono. (discute, recita, chiacchiera)
3. I costruttori hanno fatto una casa molto solida. (confezionato, costruito, elaborato)
4. Marco ha detto a tutti il nostro segreto. (esclamato, discusso, svelato)
5. Nella riunione stanno parlando di problemi molto complessi. (discutendo, strepitando, divul-
gando)
6. Ho mangiato tanto e sono proprio pieno. (sazio, gonfio, riempito)
7. Per lo spettacolo la sala era colma di gente. (stipata, gremita, ingombra)
8. Conservo la sua fotografia, come segno della sua amicizia. (traccia, ricordo, indizio)
19 Collega ciascuna azione elencata nella prima colonna con il verbo specifico nella seconda.
1. fare una casa a. emettere
2. fare una scoperta b. frequentare
3. fare un mestiere c. dipingere
4. fare legna d. costruire
5. fare il pranzo e. cucinare
6. fare un tema f. risolvere
7. fare un problema g. compiere
8. fare la Primaria h. inviare
9. fare un libro i. comporre
10. fare il letto l. scolpire
11. fare un quadro m. muovere
12. fare una statua n. esercitare
13. fare un rimprovero o. raccogliere
14. fare un telegramma p. svolgere
15. fare un suono q. rifare
16. fare una canzone r. scrivere
86
La lingua
21 Collega ciascuna azione elencata nella prima colonna con il verbo specifico nella seconda.
1. dare baci a. baciare
2. dare un dono b. perdonare
3. dare una punizione c. appiccare
4. dare un aiuto d. conferire
5. dare il perdono e. porgere
6. dare la mano f. mordere
7. dare un morso g. punire
8. dare fuoco h. concedere
9. dare una onorificenza i. donare
10. dare un sussidio l. aiutare
23 Collega ciascuna azione elencata nella prima colonna con il verbo specifico nella seconda.
1. prendere lo stipendio a. essere multato
2. prendere un ladro b. occupare
3. prendere la città assediata c. ordinare
4. prendere gli spaghetti (al ristorante) d. percepire
5. prendere una malattia e. comprare
6. prendere la multa f. contrarre
7. prendere uno spavento g. catturare
8. prendere un regalo per qualcuno h. spaventarsi
87
COMUNICAZIONE E TESTI
24 Collega ciascuna azione elencata nella prima colonna con il verbo specifico nella seconda.
1. dire un insulto a. insultare
2. dire la propria opinione b. esprimere
3. dire una fiaba c. elogiare
4. dire una notizia d. affermare
5. dire un elogio e. annunciare
6. dire una cosa certa f. enunciare
7. dire supplicando g. implorare
8. dire bugie h. mentire
9. dire a bassa voce i. mormorare, sussurrare
10. dire una regola l. narrare
dire di sì ............................................................................................................................................................................................
dire di no ............................................................................................................................................................................................
andare a ............................................................................................................................................................................................
28 Collega i termini della prima colonna con l’antonimo adeguato della seconda colonna.
1. acceso a. spento
2. vietare b. femmina
3. rumoroso c. quieto
4. maschio d. dispari
5. presente e. silenzioso
6. pari f. permettere
7. vivace g. assente
8. scendere h. sinistra
9. celibe i. salire
10. destra l. sposato
11. nubile m. sposata
31 Scrivi accanto a ogni termine (formato con il prefisso) il suo contrario, scegliendolo fra
quelli elencati.
accontentare • utile • attento • ordinato • giusto • possibile • conosciuto • ragionevole.
inutile ..........................................................................................................................................................
scontentare ........................................................................................................................................
sconosciuto ........................................................................................................................................
ingiusto ....................................................................................................................................................
disattento ..............................................................................................................................................
impossibile ..........................................................................................................................................
irragionevole ....................................................................................................................................
disordinato ..........................................................................................................................................
89
COMUNICAZIONE E TESTI
1. Non si possono tenere animali selvatici in appartamento; i soli animali consentiti sono quelli
...................................................................................................
33 Riscrivi, sul quaderno, le frasi sostituendo alle parole in corsivo il loro contrario e appor-
tando le necessarie modifiche al resto della frase.
1. Gabriella è la zia di Martino.
2. Luciano è il genero di Michele.
3. Sara è figlia di Anna.
4. Carlo è il padre di Sonia.
5. Tina e Vittoria sono allieve di Enrico.
6. Mariella è la moglie di Stefano.
34 Ciascuna delle parole in corsivo presenti nelle frasi ha più di un significato, quindi a
esse corrispondono più contrari. Completa le frasi con i contrari più adeguati al conte-
sto, scegliendoli tra quelli elencati.
vecchio nuovo, giovane, moderno. basso alto, nobile, superiore.
maturo immaturo, giovanile, acerbo. freddo caloroso, acceso, caldo.
pena premio, gioia. fissare disdire, sciogliere, non guardare.
1. Come si vede, quel cane è vecchio. ........................................................................................
14. Per ciò che aveva fatto ricevette una giusta pena. ........................................................................................
90
La lingua
35 Spiega a voce le differenze di significato degli omonimi presenti in ciascun gruppo di frasi.
1. Guarda la strada più breve sulla pianta.
Giovanna cura con attenzione la pianta che le ho regalato.
2. Quante operazioni ha questo problema?
Davide lunedì entrerà in clinica per un’operazione al naso.
3. Devo scrivere un paio di lettere e poi avrò finito.
Domani ci saranno tre ore di lettere.
4. Si sente da lontano il rombo dei motori.
Non mi ricordo più la formula dell’area del rombo.
5. Con un calcio ben assestato il centravanti fece goal.
Nel periodo della dentizione è importante l’apporto di calcio nell’alimentazione infantile.
6. Ho trovato una viola profumatissima.
Lucia studia viola al conservatorio.
7. Nutrite i canarini con il miglio e lasciate a loro disposizione acqua fresca.
La nave aveva percorso circa un miglio fuori dal porto.
8. Nel giardino tra le verdi foglie del tasso ho ritrovato il fazzoletto che avevo perso.
Il muso appuntito del tasso, di colore bianco con due strisce nere, è inconfondibile.
5. Non accompagnate.
Stella che illumina la Terra.
........................................................................................................................
6. Matto, scriteriato.
Molta gente insieme, plurale di nome collettivo.
........................................................................................................................
91
COMUNICAZIONE E TESTI
37 Nei gruppi di frasi ci sono degli omonimi: sottolineali e indica a quale diversa classe
appartengono (nomi/aggettivi/verbi/avverbi).
93
in sintesi
LA LINGUA
parole
forma significato
parole iponimi
sinonimi
frase significato
parole diverse,
ristretto
significato
simile
composte unità
parola + parola lessicali
antonimi
parole con
parole significato
macedonia opposto
94
Internet: come nasce
iamo agli inizi degli anni Sessanta del secolo scorso. All’attenzione del Penta-
S gono viene posto un problema giudicato strategico: è possibile progettare un
sistema di comunicazione a prova di guerra nucleare?
Il problema, a lungo coperto da segreto militare, nel 1964 giunge a una sua pri-
ma definizione: per raggiungere l’obiettivo è necessario costruire una rete di tele-
comunicazioni non più basata su poche e vulnerabili centrali telefoniche, bensì un
sistema diffuso che risponda alla seguente parola d’ordine: no central authority
(nessuna autorità centrale). […]
Al Massachussetts Institute of Tecnology presso la University California di Los
Angeles, si mette a punto un sistema concettualmente molto semplice: i mes-
saggi vengono suddivisi in “pacchetti di dati” indipendenti l’uno dall’altro, lega-
ti solo dalla consapevolezza di dover raggiungere lo stesso indirizzo finale.
È come se i vagoni di un treno venissero sganciati al momento della partenza
e affrontassero il viaggio ognuno scegliendo il proprio tragitto, sapendo di
doversi ricongiungere una volta giunti alla meta. L’importante è che gli itinerari
per collegare due punti qualsiasi siano così numerosi – una vera e propria
ragnatela – da rendere impossibile la distruzione di ogni percorso. Nel 1969 il
Pentagono finanzia il progetto (chiamato Arpanet) e nel 1972 sono 37 i cen-
tri di ricerca collegati.
Ma accade un fatto imprevisto. Il nuovo sistema si impone fin da subito non per
lo scambio di segreti militari crittografati, bensì come un velocissimo sistema di
posta elettronica all’interno della comunità dei ricercatori: non solo discussioni
accademiche e scambi di risultati, ma soprattutto chiacchiere, battute di spirito,
scherzi. Quando viene inventata la mailing list, cioè la possibilità di inviare a più
persone lo stesso messaggio, il primo gruppo di interesse è “SF lovers” (“Science
fiction lovers”, amanti della fantascienza) ed è caratterizzato da segnalazioni di
film, brevi recensioni, accese discussioni sul futuro del mondo. Se il sistema si
sviluppa nel corso degli anni Settanta – con il nome di Internet – è proprio per
la sua capacità di coniugare il lavoro scientifico e il dialogo tra gli utenti, ma dei
due è il secondo l’elemento trainante.
Negli anni Ottanta la diffusione di Internet nel mondo accademico fa rizzare le
orecchie ad alcuni imprenditori. Verso la metà del decennio nasce America on-
line che si propone subito come una new media company. L’idea è quella di
fornire servizi in rete tentando di coinvolgere non più solo la comunità dei ricer-
catori, ma il pubblico di massa a cui si offre la possibilità di scambiare messag-
gi elettronici, consultare banche dati, leggere giornali, fare acquisti in rete.
America on-line non usa la rete di Internet, ancora troppo complessa per le
famiglie, ma crea un gruppo chiuso di abbonati.
All’inizio degli anni Novanta, quando Albert Gore lancia la parola d’ordine delle
autostrade elettroniche, America on-line ha oltre un milione di utenti; accanto a lei
stanno crescendo Prodigy e CompuServe. Internet, pur restando un fenomeno di
élite, dal 1988 raddoppia la diffusione ogni anno.
95
Tutti avvertono di essere all’inizio di un ciclo nuovo, ma non capiscono bene che
cosa stia accadendo.
La svolta, in questo processo che fin qui era andato avanti senza scossoni, arri-
va nel 1993. Più che una svolta è un terremoto e a provocarlo è un
giovanissimo. Si chiama Marc Andreessen, ha 22 anni ed è studente alla
University of Illinois. Il ragionamento di Marc è l’uovo di Colombo: capisce che
Internet è potenzialmente il futuro della comunicazione, ma perché questa
potenzialità si realizzi è necessario semplificarne l’uso.
L’invenzione di Andreessen si chiama Mosaic. È un programma che consente
a chiunque, con facilità, di navigare in rete andando in cerca di documenti,
immagini, video, utilizzando il linguaggio degli ipertesti. Cliccando su una paro-
la o un simbolo è possibile ottenere altri testi, ingrandire foto, spostarsi su un
altro indirizzo elettronico.
Mosaic ha l’effetto di una bomba. Gli utenti che lo usano, prelevandolo gratis
dalla rete, si moltiplicano e in pochi mesi Internet diventa la cosa di cui si parla.
La crescita della “rete delle reti” si impenna. Marc Andressen viene contattato
da Jim Clark, fondatore della Silicon Graphics e mitico personaggio del mondo
informatico. Clark convince Andreessen ad associarsi a lui in una nuova impre-
sa, per perfezionare Mosaic.
Nel dicembre ’94 nasce il nuovo software, battezzato Netscape. Consente, tra
l’altro, di fare transazioni economiche in rete. […]
Ma mentre il fenomeno esplode, crescono gli interrogativi: reggeranno le infra-
strutture della rete all’impatto di decine di milioni di utenti? Al di là della moda,
quali saranno gli usi più promettenti della rete? E soprattutto: i tempi sono
maturi per la nascita del business tanto atteso?
E. Pedemonte, da Internet o non Internet?, da L’Espresso, 19 aprile 1996, libero adattamento
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