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Armonia Modulo1
Armonia Modulo1
I N T E R VA L L I
La distanza tra due note è detta intervallo; esso può essere ascendente (se calcoliamo la INTERVALLO ASCENDENTE
distanza procedendo dalla nota più grave verso la più acuta) o discendente (se compiamo il E DISCENDENTE
Non tutti gli intervalli sono uguali dal momento che può variare la distanza tra le due note che
li costituiscono. La sola indicazione “ascendente” o “discendente” non è quindi in grado di
definire un intervallo con precisione.
Il metodo oggi in uso per classificare gli intervalli utilizza una doppia indicazione; la prima
(numerica, ad esempio: seconda, quinta, ...) ci dice quante sono le note comprese nell’intervallo
contando anche la nota di partenza e quella di arrivo:
La seconda indicazione (un aggettivo come maggiore, minore, aumentata, ecc...) ci rivela
invece l’esatto numero di toni e semitoni che compongono l’intervallo. Troveremo quindi frasi
come: “intervallo di 3ª minore” o “intervallo di 6ª maggiore” e così via.
Ma cominciamo a familiarizzare con il metodo in vigore per la classificazione degli intervalli
dando insieme un’occhiata allo schema che segue; in esso puoi trovare elencati tutti gli intervalli
più comuni all’interno dell’ottava:
1
Andrea Avena
Teoria e Armonia
DO MI #
3a
DO MI bb DO MI b
Distanza in toni 1 1 e 1/2 2 2 e 1/2
(10a) esempio DO MI
DO FA #
4a
DO FA b
Distanza in toni 2 2 e 1/2 3
(11a) esempio DO FA
DO SOL #
5a
DO SOL b
Distanza in toni 3 3 e 1/2 4
(12a) esempio DO SOL
DO LA #
6a
DO LA bb DO LA b
Distanza in toni 3 e 1/2 4 4 e 1/2 5
(13a) esempio DO LA
DO SI #
7a
DO SI bb DO SI b
Distanza in toni 4 e 1/2 5 5 e 1/2 6
(14a) esempio DO SI
DO DO #
8a
DO DO b
Distanza in toni 5 e 1/2 6 6 e 1/2
(15a) esempio DO DO
N.B.: tutti gli intervalli dello schema sono calcolati in senso ascendente.
Inoltre: per gli intervalli superiori all’ottava lo schema rimane valido considerando che:
9ª = 2ª (+ 1 ottava) 10ª = 3ª (+ 1 ottava) 11ª = 4ª (+ 1 ottava)
12ª = 5ª (+ 1 ottava) 13ª = 6ª (+ 1 ottava) 14ª = 7ª (+ 1 ottava)
L’UNISONO Nello schema non ho inserito per semplicità il cosiddetto intervallo di unisono che è la distanza
tra due note poste alla medesima altezza sul pentagramma e che segue la stessa nomenclatura
dell’intervallo di ottava con i sottocasi giusto, aumentato e diminuito. Nel caso dell’unisono
#
b
giusto (ad esempio: DO - DO) la distanza è nulla, nel caso dell’unisono aumentato (DO - DO )
è di un semitono, nel caso dell’unisono diminuito (DO - DO ) abbiamo addirittura un intervallo
discendente di un semitono1.
GLI INTERVALLI PIÙ Gli intervalli al centro dello schema (maggiori, minori, giusti) sono quelli che si incontrano più
DIFFUSI spesso nelle scale maggiormente diffuse nella nostra musica occidentale colta (maggiore, minore
naturale...). Gli intervalli inseriti nelle colonne esterne (aumentati e diminuiti2) sono invece meno
frequenti (anche se non mancano eccezioni).
1
E di cose irrazionali ce ne sono anche altre; ad esempio la teoria musicale si ostina a considerare la 2ª diminuita
un intervallo ascendente (dal momento che la seconda delle due note che compongono l’intervallo è più in alto sul
pentagramma) anche se in pratica esso ha ampiezza nulla.
2
In alcuni testi l’aggettivo “aumentato” è sostituito dall’aggettivo “eccedente” mentre l’aggettivo “diminuito” è
sostituito da “deficiente”. In questo libro ho preferito usare gli aggettivi “aumentato” e “diminuito” perché hanno dei
corrispettivi inglesi molto simili (“augmented” e “diminished”) e sono dunque internazionalmente meglio compresi
rispetto ai nostri “eccedente” e “deficiente”.
2
Modulo 1
È importante notare (e ricordare) che gli intervalli di 4ª, 5ª ed 8ª non vengono distinti in
“maggiori-minori”, ma presentano la sola definizione “giusto” come intervallo più comune:
dall’intervallo giusto si passa subito all’aumentato (allargandolo) o al diminuito
(rimpicciolendolo).
Gli intervalli presenti nel nostro schema sono quelli che ci capiterà di incontrare più
frequentemente; esistono però anche intervalli meno comuni (ancora più piccoli dei diminuiti o GLI INTERVALLI MENO
ancora più grandi degli aumentati) che per semplicità non ho indicato nello schema e che DIFFUSI
troveremmo in posizioni ancora più periferiche rispetto alla fetta centrale corrispondente agli
intervalli più comuni. Questi intervalli per i quali non esiste una nomenclatura universalmente
accettata verranno definiti in questo libro nel modo seguente:
– Quando un intervallo “aumentato” viene ulteriormente allargato di un semitono diventa “più L’INTERVALLO PIÙ CHE
che aumentato”; AUMENTATO
– Quando un intervallo “diminuito” viene rimpicciolito di un semitono diventa “più che L’INTERVALLO PIÙ CHE
diminuito”. DIMINUITO
R I V O LT I
Se invertiamo l’ordine delle note che costituiscono un intervallo otteniamo il suo rivolto. Ci
sono due piccole regole sui rivolti degli intervalli che possono risultare utili:
b) se l’intervallo di partenza è:
DO LA (intervallo) = 6ª maggiore
LA DO (rivolto) = 3ª minore (6+3 = 9)
#
#
RE SOL
SOL RE
= 4ª aumentata
= 5ª diminuita (4+5 = 9)
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Andrea Avena
Teoria e Armonia
ESERCIZI
1. Che intervalli sono?
b SOL #
DO FA 4a giusta MI DO
SI b DO RE b
MI FA SI
SOL# FA
DO
DO b RE b RE
SI MI
LA b SI b
LA
# b
SOL FA
RE MI DO SOL
3a minore
4a aumentata
5a aumentata
2a maggiore
7a diminuita
4a giusta
3. Allenati a cantare i diversi intervalli all’interno dell’ottava sia in senso ascendente che in senso
discendente.
Sperando possa esserti d’aiuto (per me lo è stata) inserisco qui di seguito una tabella contenente:
E S E M P I D I I N T E R VA L L I T R AT T I D A B R A N I F A M O S I
Nella tabella che segue ho indicato, per ogni tipo di intervallo ascendente e discendente
contenuto nell’ottava, almeno un brano che inizia con quel particolare intervallo.
Non fermarti comunque ai brani indicati ma cerca altro materiale: è importante infatti che i
brani che userai come riferimento per i vari intervalli siano per te veramente familiari.
ESERCITATI A CANTARE Esercitati a cantare (e cerca di memorizzare) ogni intervallo!
(E CERCA DI Può sembrare un esercizio stupido e noioso; vedrai invece come miglioreranno le tue
MEMORIZZARE)
OGNI INTERVALLO
“prestazioni” nei dettati, nei solfeggi cantati e (incredibile a dirsi) anche nel suonare.
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Modulo 1
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Andrea Avena
Teoria e Armonia
8va giusta Over The Rainbow (H.Arlen) Willow Weep For Me (A.Ronnell)
Alice In Wonderland (Fain-Hilliard) Abbronzatissima (E.Vianello)
Blue Bossa (K.Dorham)
La Mazurka Di Periferia (R.Casadei)
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Modulo 1
EAR TRAINING
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Teoria e Armonia
E passiamo ora ad una definizione che ci tornerà molto utile più avanti:
È la serie contigua di dodici intervalli di quinta. Viene chiamata “circolo” perché se seguiamo
tutto il percorso costituito da dodici salti di quinta (ascendenti o discendenti) a partire da una
determinata nota, finiamo su una nota uguale a quella di partenza (anche se come altezza essa si
trova 7 ottave più in alto o più in basso).
Es.: Quinte ascendenti (a partire da DO):
In realtà, come si può vedere negli schemi appena introdotti, compiendo l’intero percorso del
circolo delle quinte si arriva ad una nota che coincide come suono con la nota di partenza, ma
che ha un nome differente.
8
Modulo 1
LE SCALE
Per scala si intende una successione di suoni disposti fra loro secondo determinati rapporti
intervallari. Nel sistema occidentale moderno troviamo per lo più scale in cui la serie di suoni si
sviluppa per intero nell’ambito di un’ottava. Tra i molti possibili tipi di scale esistenti le prime due
categorie di cui darò la definizione sono le scale diatoniche e le scale cromatiche. Le prime procedono SCALE DIATONICHE E
lungo l’ottava per gradi congiunti (utilizzando cioè intervalli di 2ª) e sono perciò formate da sette suoni SCALE CROMATICHE
differenti. Le seconde procedono per semitoni e sono quindi formate da 12 suoni diversi.
I 7 suoni che formano la scala diatonica sono detti gradi della scala e si indicano con numeri
romani. I nomi convenzionali con cui vengono identificati sono i seguenti: I 7 GRADI DELLA SCALA
DIATONICA
Oltre alle scale diatoniche (7 suoni) e a quelle cromatiche (12 suoni) esistono scale formate da ALTRI TIPI DI SCALE
un numero diverso di suoni (per esempio 5, 6, 8) e scale che si sviluppano nell’ambito di due o
più ottave. Di alcune di queste scale “particolari” ti parlerò più avanti.
Occupiamoci ora di una delle scale diatoniche maggiormente diffuse: la scala maggiore.
LA SCALA MAGGIORE
È una scala diatonica che si costruisce usando 5 intervalli di tono e 2 intervalli di semitono. I SCHEMA COSTRUTTIVO
semitoni si trovano tra III e IV grado e tra VII e VIII grado della scala.
Es.: DO maggiore
La scala di DO maggiore contiene tutte note senza alterazioni. Se proviamo invece a costruire delle
scale maggiori partendo da altre toniche, incontriamo sempre lungo il percorso una o più note alterate.
#
Es.:
b
SOL magg.: SOL LA SI DO RE MI FA SOL
# # # # #
FA magg.: FA SOL LA SI DO RE MI FA
SI magg.: SI DO RE MI FA SOL LA SI
9
Andrea Avena
Teoria e Armonia
Accade inoltre, per la particolare formuletta costruttiva (decisamente asimmetrica), che non ci
sia una scala maggiore uguale ad un’altra: partendo da toniche differenti incontriamo sempre
diverse combinazioni di suoni. Abbiamo infatti scale con 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7 bemolli e scale con
#
1, 2, 3, 4, 5, 6, 7 diesis, come si può vedere nello schema seguente.
# #
SCALE CON
# # #
SOL magg. ha 1 FA
# # # #
RE magg. ha 2 FA DO
# # # # #
LA magg. ha 3 FA DO SOL
# # # # # #
MI magg. ha 4 FA DO SOL RE
# # # # # # # #
SI magg. ha 5 FA DO SOL RE LA
# # # # # # # # #
FA magg. ha 6 FA DO SOL RE LA MI
DO magg. ha 7 FA DO SOL RE LA MI SI
SCALE CON b
b b
b b b b
FA magg. ha 1 SI
b b b b b
SI magg. ha 2 SI MI
b b b b b b
MI magg. ha 3 SI MI LA
b b b b b b b
LA magg. ha 4 SI MI LA RE
b b b b b b b b
RE magg. ha 5 SI MI LA RE SOL
b b b b b b b b b
SOL magg. ha 6 SI MI LA RE SOL DO
DO magg. ha 7 SI MI LA RE SOL DO FA
#
Spostandoci di 5ª in 5ª in senso ascendente incontriamo scale con un numero progressivamente
crescente di , muovendoci invece in senso discendente troviamo scale con sempre più . b
# b
Ovvero: girando in senso orario lungo il circolo delle quinte incontriamo scale con un numero
sempre maggiore di , girando in senso antiorario troviamo scale con sempre più .
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Modulo 1
# b bb ‹
Negli schemi e nel disegno precedenti ho indicato solamente le tonalità con alterazioni singole
# # #
b bb bb bb bb
( e ); tutte le altre possibili tonalità possiedono delle doppie alterazioni ( o ): le scale maggiori
# #
di FA , SI , MI , LA e RE hanno dei doppi bemolli, mentre quelle di SOL , RE , LA ,
MI e SI hanno dei doppi diesis. Queste scale non sono di uso comune perché troppo complesse;
bb
esse vengono sempre sostituite con scale equivalenti come suono ma più semplici come grafia (ad
esempio: MI viene sostituita con RE maggiore).
Le alterazioni delle scale maggiori vanno indicate sul pentagramma all’inizio del brano subito
dopo la chiave, e devono essere disposte da sinistra verso destra secondo il seguente ordine: SI,
MI, LA, RE, SOL, DO, FA per i bemolli, FA, DO, SOL, RE, LA, MI, SI per i diesis.
# b
Abbiamo quindi 7 scale con , 7 con , e 1 (DO magg.) senza alterazioni. In totale 15 scale.
Sappiamo però che i semitoni nell’ambito di 1 ottava sono solo 12. Come è possibile allora che
ci siano 15 scale diverse? Non è possibile, infatti alcune scale coincidono (come suoni) anche se
hanno nomi diversi.
b
# b
SI magg. <=> DO magg.
# b
FA magg. <=> SOL magg.
DO magg. <=> RE magg.
ESERCIZI
NUMERO
# # # #
SCALA ALTERAZIONI ALTERAZIONI
MI 4 FA DO SOL RE
b
RE
FA #
LA
DO b
MI b
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Teoria e Armonia
b b b
3# 1b
4 LA 5
2b 6b
5# 2#
6# 1#
TRIADI
La triade è un accordo di 3 suoni costituito da due intervalli di terza sovrapposti. Se
incontriamo invece 3 note che non riusciamo a disporre per terze sovrapposte (anche dopo aver
tentato ogni possibile permutazione) esse non costituiscono una triade. Ad es.:
b
b
DO MI SOL; FA LA DO;
DO MI SOL; SOL SI RE b costituiscono triadi
b
DO RE MI; FA SI DO;
RE SOL DO; FA LA MI# non costituiscono triadi
Quando una triade è disposta per terze sovrapposte si dice che è allo stato fondamentale (o in
FONDAMENTALE, posizione fondamentale); la nota più grave è detta in questo caso fondamentale e le altre due note
TERZA E QUINTA vengono chiamate rispettivamente terza e quinta (per la loro distanza dal suono più basso).
Se invece la triade è in una posizione in cui la fondamentale non è la nota più grave e necessita
LE DIVERSE POSIZIONI quindi di qualche permutazione per raggiungere lo stato fondamentale si dice che è in stato di rivolto1.
DELLA TRIADE
1
Vedi comunque “Teoria e Armonia” prima parte, lezione 11 per magggiori chiarimenti sul concetto di stato
fondamentale e stato di rivolto, e sulle disposizioni “late” e “strette” delle triadi.
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Modulo 1
TRIADI MAGGIORI
Sono formate da una terza maggiore (Es.: DO MI) e una minore (MI SOL) sovrapposte.
Le note che costituiscono una triade maggiore corrispondono alla tonica, alla terza e alla quinta
della scala maggiore costruita sulla stessa tonica.
La triade maggiore si sigla usando solo la lettera corrispondente alla nota fondamentale COME SIGLARE
utilizzando la notazione in uso nei paesi anglosassoni che è la seguente: LA TRIADE MAGGIORE
DO = C RE = D MI = E FA = F SOL = G LA = A SI = B LA NOTAZIONE
ANGLOSASSONE
ESERCIZI
RE SOL # DO
SI NO SI NO
# # LA b SI RE
DO RE FA X
b b MI b SOL b DO
LA FA DO
# # SOL SI b MI b
SI FA RE
SI b SOL b RE b
LA RE FA
MI SI DO
b b # # b b
7. Costruisci le triadi maggiori di: A, D , E , C , F , A , B , B, e scrivile sul pentagramma
in posizione fondamentale.
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Andrea Avena
Teoria e Armonia
8. Le seguenti note sono le terze di altrettante triadi maggiori; che sigla hanno queste triadi?
Quali sono le quinte di queste triadi?
#
3ª SIGLA 5ª
RE
SOL
DO
#
FA
MI
RE
TRIADI MINORI
Sono formate da una terza minore (Es.: DO - MI b) e una maggiore (MI b - SOL) sovrapposte.
Es.: Triade minore di DO
3a maggiore
[
]
3a minore
L’intervallo tra la fondamentale e la quinta è un intervallo giusto.
]
5a giusta
Le note che costituiscono una triade minore corrispondono dunque alla tonica, alla modale e
alla dominante della scala minore naturale costruita sulla stessa tonica.
COME SIGLARE La triade minore si sigla usando la lettera corrispondente alla tonica e aggiungendo uno a scelta
LA TRIADE MINORE dei seguenti simboli:
m; min; _ ; mi
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Modulo 1
T R I A D I A U M E N TAT E
Sono formate da due terze maggiori sovrapposte:
3a maggiore
]
[
3a maggiore
L’intervallo tra la fondamentale e la quinta è un intervallo aumentato.
]
5a aumentata
La triade aumentata si sigla aggiungendo il segno + oppure il simbolo aug alla lettera COME SIGLARE
corrispondente alla fondamentale; Es.: LA TRIADE AUMENTATA
C + = DO MI SOL #
E + = MI SOL # SI # (= DO)
G # + = SOL # SI # (= DO) RE ‹ (= MI)
TRIADI DIMINUITE
]
[
3a minore
]
5a diminuita
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Teoria e Armonia
COME SIGLARE La triade diminuita si sigla aggiungendo il segno ° oppure il suffisso dim. alla lettera
LA TRIADE DIMINUITA
corrispondente alla fondamentale; Es.:
triade diminuita di DO = C° = C dim.
triade diminuita di SOL = G° = G dim.
EAR TRAINING
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