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L’OSSERVATORE ROMANO GIORNALE QUOTIDIANO POLITICO RELIGIOSO

Unicuique suum Non praevalebunt
Anno CLIII n. 44 (46.288) Città del Vaticano venerdì 22 febbraio 2013
.
Autobomba fa strage nel centro di Damasco mentre altre migliaia di persone cercano scampo oltre i confini del Paese In Guinea Equatoriale il terzo vertice tra i due blocchi

Russia e Lega araba Africa e Sudamerica

per un rilancio diplomatico in Siria
DAMASCO, 21. Si susseguono i tenta-
tivi diplomatici di arrivare a una so-
luzione negoziata del conflitto in Si-
ria, ma finora non sembrano destina-
ti a successo gli sforzi di fermare le
armi e nel Paese ogni giorno si al-
lunga il tragico conteggio delle vitti-
me. È di almeno 35 morti e 237 feriti
il bilancio di un’esplosione di un’au-
tobomba avvenuta oggi nel centro di
Damasco vicino alla sede del partito
Baath. Lo affermano fonti ufficiali,
sottolineando che molti dei feriti so-
no gravi. Le condizioni della popo-
lazione, intanto, si stanno aggravan-
do e aumenta il numero dei profu-
ghi. Nella sola notte tra martedì e
mercoledì, 4.200 siriani, tra cui civili
feriti nei combattimenti, sono entrati
in Giordania aggiungendosi ai
370.000 già presenti.
Un appello è stato lanciato dal
ministro degli Esteri russo, Serghiei
Lavrov, al Governo del presidente
Bashir Al Assad, suo tradizionale al-
leato, perché «confermi la disponibi-
lità al dialogo con l’opposizione».
Lo stesso Lavrov, che parlava dopo
il primo forum di cooperazione rus-
so-arabo a Mosca, ha assicurato che
la Russia lavorerà con la Lega araba
per facilitare questo dialogo. Lavrov
ha anche annunciato che il capo del-
la coalizione dell’opposizione siria-
na, Ahmad Mouaz Al Khatib, inten-
de fare una visita a Mosca all’inizio
di marzo. Nelle stesse ore, è atteso
nella capitale russa anche il ministro
degli Esteri siriano.
In attesa di auspicabili sviluppi
diplomatici, al momento infuria però
la battaglia, in particolare nell’area
della capitale Damasco, dove ieri i
ribelli hanno affermato di aver ab-
battuto un aereo governativo nel
sobborgo orientale di Zamalka. In
precedenza scontri tra esercito e in-
sorti erano stati segnalati sempre a
Zamalka e nel quartiere meridionale
di Tadamon, insieme con pesanti
bombardamenti su Duma, una citta-
dina controllata dai ribelli a quindici
chilometri a nord est di Damasco.
Qui un missile ha centrato il quar-
tier generale della brigata Liwa Al
Islam, una delle principali formazio-
ni degli oppositori. Secondo quanto
riferito da un suo portavoce, nell’at-
tacco è rimasto ferito il fondatore e
leader del gruppo, Zahran Alloush.
Le fonti dell’opposizione riferiscono
di quasi un centinaio di morti nei
combattimenti non solo intorno a
Damasco, ma anche in altre aree del
Paese, in particolare ad Aleppo, a
Idlib, a Homs, a Dayr az Zor e ad
Hama.
Tra le vicende delle ultime ore, la
stampa siriana dà ampio spazio
all’uccisione di un calciatore, Yussef
Suleiman. L’atleta militava nella
squadra di Al Wathbe, che ieri
avrebbe dovuto disputare a Dama-
sco una partita di campionato con il
La voragine provocata dall’autobomba nel centro di Damasco (Ansa)
Nawair. L’agenzia di stampa gover-
nativa Sana ha riferito che un colpo
di mortaio sparato da «un gruppo
terrorista» (come normalmente defi-
nisce i ribelli armati) si è abbattuto
sul terreno dello stadio di Tishrin,
mentre un altro è esploso vicino
all’omonimo hotel. «Altri calciatori e
membri dello staff dirigenziale sono
rimasti feriti», aggiunge la Sana.
Potranno essere imposte modifiche alle finanziarie dei singoli Stati
La lente dell’Ue sui bilanci nazionali
BRUXELLES, 21. Si appresta a com-
piere progressi il coordinamento
delle politiche economiche nella zo-
na euro. Parlamento e Consiglio
hanno trovato ieri un accordo su un
rafforzamento del Patto di stabilità,
che consentirà alla Commissione di
valutare i bilanci nazionali.
Il Parlamento avrebbe voluto che
il pacchetto prevedesse anche un
fondo di riscatto dei debiti pubbli-
ci, ma i Paesi si sono opposti: ora
c’è l’impegno della Commissione di
preparare uno studio di fattibilità.
L’intesa è giunta dopo lunghi
mesi di negoziato. I due testi legi-
slativi sono stati presentati dall’Ese-
cutivo comunitario alla fine del
2011.
Il commissario agli Affari econo-
mici, Olli Rehn, ha parlato ieri di
«passo avanti notevole» nel raffor-
zare l’assetto istituzionale dell’unio-
ne monetaria, già reso più solido
dal recente Patto di bilancio (Fiscal
compact). L’obiettivo è di evitare il
ripetersi della crisi del debito che
Permane anche il timore che il
conflitto possa varcare i confini. In
particolare, fonti in Libano citate
dall’agenzia di stampa turca Anado-
lu hanno riferito ieri che tre milizia-
ni del gruppo sciita libanese Hez-
bollah, considerato alleato del Go-
verno di Damasco, sono stati uccisi
in un attacco di ribelli jihadisti siria-
ni del Fronte al Nusra al confine tra
colpisce alcuni Paesi da ormai tre
anni.
I due regolamenti saranno appro-
vati dal Parlamento a marzo, poi
toccherà ai Governi. Entreranno in
vigore subito dopo. L’accordo sta-
bilisce che i Governi dovranno pre-
sentare la loro finanziaria all’Euro-
gruppo e alla Commissione entro il
15 ottobre.
Se il progetto di bilancio non ri-
spetta il Patto di stabilità o le rac-
comandazioni delle autorità comu-
nitarie, la Commissione potrà chie-
dere modifiche. Se queste fossero
disattese, il Paese potrebbe subire
la procedura di deficit eccessivo che
prevede controlli ancor più rigorosi.
Nelle trattative il Parlamento e il
Consiglio hanno rivisto il testo ori-
ginale. I poteri della Commissione
non cambiano, ma l’Esecutivo co-
munitario dovrà rendere conto ai
deputati e ai Governi con maggiore
regolarità. Il Parlamento ha insistito
perché nell’analizzare le finanziarie
Siria e Libano. «L’attacco ha preso
di mira una pattuglia di Hezbollah
nella cittadina di Zeeta», hanno det-
to le fonti. In precedenza, gli insorti
siriani avevano minacciato di bom-
bardare le postazioni di Hezbollah,
accusate di aver aperto il fuoco con-
tro di loro nei villaggi di confine in-
torno a Qusayr.
la Commissione preservi la spesa
per gli investimenti.
In un comunicato diffuso ieri si
legge: «Nei Paesi chiamati a tagli
sostanziosi, gli sforzi non devono
minacciare gli investimenti
nell’istruzione e nella sanità, soprat-
tutto nei Paesi in grave difficoltà fi-
nanziaria». La Commissione potrà
chiedere cambiamenti di politica
economica o sollecitare misure
straordinarie (come stress test ban-
cari) quando a rischio è la stabilità
finanziaria.
Le trattative per raggiungere l’ac-
cordo si sono protratte anche per-
ché il Parlamento ha tentato di in-
serire l’idea di un fondo di riscatto
del debito, che raccogliesse i debiti
nazionali oltre il sessanta per cento
del pil.
All’ipotesi si sono opposti vari
Paesi, preoccupati da una mutualiz-
zazione dei debiti senza un suffi-
ciente controllo dal centro delle po-
litiche nazionali.
rafforzano la cooperazione
MALABO, 21. Un rafforzamento e Sul piano più propriamente poli-
un’estensione della cooperazione tico, diversi commentatori ritengo-
tra America del Sud e Africa sono no il vertice un’occasione per rilan-
gli obiettivi del terzo vertice tra i ciare le proposte dei Paesi del sud
due blocchi, aperto ieri a Sinopo, del mondo a sostegno della riforma
nei pressi di Malabo, la capitale
del Consiglio di sicurezza delle
della Guinea Equatoriale. Alla riu-
nione tra alti funzionari sta seguen- Nazioni Unite, un tema cioè già
do oggi un incontro tra ministri affermato come prioritario nella di-
degli Esteri dei Paesi partecipanti. chiarazione conclusiva del vertice
I lavori del vertice continueranno del 2009 in Venezuela.
fino a sabato con la
sessione a livello di
capi di Stato o di Go-
verno. Tra quelli che
hanno confermato la
loro presenza ci sono
Bolivia, Nigeria, Capo
Verde, Brasile, Soma-
lia, Burundi, Swazi-
land, Malawi, Benin,
Sud Africa, Sudan e
Senegal.
I settori principali
nei quali si punta a
rafforzare la collabora-
zione sono le infra-
strutture, la tecnologia
e i trasporti, ma una
particolare attenzione
il vertice intende riser-
varla anche alle attivi-
tà culturali. Al tempo
stesso, in margine al
vertice è stato organiz-
zato un forum tra im-
La sala congressi a Malabo (Afp)
prenditori sudamerica-
ni e africani per pro-
muovere un maggiore interscambio Oltre che delle principali crisi
commerciale tra le due sponde me- internazionali oggi in atto, alcune
ridionali dell’oceano Atlantico. delle quali localizzate proprio in
L’incontro a Malabo segue quelli Africa, i capi di Stato e di Governo
del 2006 ad Abuja, la capitale della hanno in programma di occuparsi
Nigeria, e del 2009 all’isola Marga- di definire posizioni comuni ri-
rita, in Venezuela. Quest’ultimo si guardo alle minacce alla pace deri-
era concluso con una dichiarazione vanti dalla proliferazione di armi
che accoglieva gli impegni dei Pae- chimiche, biologiche e nucleari, ma
si partecipanti alla cooperazione anche dal commercio di armi con-
nella lotta contro la povertà. venzionali.
La visita alla Christuskirche di Roma e i discorsi di Erfurt
Benedetto XVI
esempio di fede anche per i luterani
JENS-MARTIN KRUSE A PAGINA 6

In data 21 febbraio, il Santo Padre ha ac-
cettato la rinuncia al governo pastorale
dell’Arcidiocesi di Resistencia (Argenti-
na), presentata da Sua Eccellenza Re-
verendissima Monsignor Fabriciano
Sigampa, in conformità al canone 401 § 1
del Codice di Diritto Canonico.
y(7HA3J1*QSSKKM( +%!"!?!$!?
NOSTRE INFORMAZIONI
Provviste di Chiese
In data 21 febbraio, il Santo Padre ha
nominato Arcivescovo di Resistencia (Ar-
gentina) Sua Eccellenza Reverendissima
Monsignor Ramón Alfredo Dus, finora
Vescovo di Reconquista.
In data 21 febbraio, il Santo Padre ha
nominato Arcivescovo di Tunis (Tunisia)
nora Vescovo titolare di Nasai e Ausiliare
di Río Gallegos.
In data 21 febbraio, il Santo Padre ha
nominato Vescovo di Floresta (Brasile) il
Reverendo Sacerdote Gabriele Marchesi,
del clero di Fiesole, «fidei donum» nella
Diocesi di Viana, finora Parroco, Coordi-
Teologia e Parroco della Parrocchia di
«Nossa Senhora de Fátima».
Erezione di Vicariato Apostolico
e relativa Provvista
In data 21 febbraio, il Santo Padre ha
eretto il nuovo Vicariato Apostolico di
Puerto Leguízamo - Solano (Colombia),

In data 21 febbraio, il Santo Padre ha
accettato la rinuncia al governo pastorale
della Diocesi di Itabira-Fabriciano (Brasi-
le), presentata da Sua Eccellenza Reve-
rendissima Monsignor Odilon Guimarães
Moreira, in conformità al canone 401 § 2
del Codice di Diritto Canonico.
il Reverendo Ilario Antoniazzi, del clero
del Patriarcato di Gerusalemme, finora
Parroco di Rameh in Galilea (Israele).
In data 21 febbraio, il Santo Padre ha
nominato Vescovo di Río Gallegos (Ar-
gentina) Sua Eccellenza Reverendissima
Monsignor Miguel Ángel D’Annibale, fi-
natore per la Pastorale e Vicario Episco-
pale.
In data 21 febbraio, il Santo Padre ha
nominato Vescovo di Itabira-Fabriciano
(Brasile) il Reverendo Sacerdote Marco
Aurélio Gubiotti, del clero dell’Arcidioce-
si di Pouso Alegre, finora Professore di
per dismembramento del Vicariato Apo-
stolico di San Vincente - Puerto Leguíza-
mo, e ha nominato primo Vicario Apo-
stolico di Puerto Leguízamo - Solano, il
Reverendo Padre Joaquím Humberto
Pinzón Güiza, I.M.C., Superiore Regiona-
le dei Padri della Consolata in Colombia-
Ecuador, assegnandogli la sede titolare
vescovile di Ottocio.
pagina 2
Rajoy annuncia un piano che prevede sgravi fiscali per le imprese che assumono giovani con meno di trent’anni
Ricetta spagnola
per sostenere l’occupazione
MADRID, 21. Contributi azzerati per
le piccole e medie imprese che assu-
mono part time giovani con meno di
trent’anni, fino a quando il tasso di
disoccupazione non scenda al quin-
dici per cento dall’attuale ventisei
per cento. E Iva sospesa per le
aziende finché non incassano le fat-
ture emesse. Queste sono alcune del-
le misure annunciate ieri dal Gover-
no spagnolo per rilanciare la cresci-
ta. Un piano che, secondo il presi-
dente del Governo, Mariano Rajoy,
dovrebbe riuscire ad attivare risorse
L’Ue invita
gli Stati
a investire di più
nel welfare
BRUXELLES, 21. La Commissione
dell’Unione europea ha invitato
gli Stati a destinare maggiori ri-
sorse al welfare, in modo di allen-
tare le tensioni sociali e diminuire
la povertà. Le conseguenze sociali
dell’attuale crisi finanzaria, sotto-
linea Bruxelles, sono infatti «mol-
to gravi»: e c’è il rischio che la si-
tuazione si deteriori ulteriormen-
te. László Andor, commissario
per l’Occupazione, gli affari so-
ciali e l’integrazione, ha presenta-
to ieri la comunicazione sugli in-
vestimenti sociali finalizzati alla
crescita e alla coesione appena
adottata dalla Commissione euro-
pea, in cui si propongono agli
Stati alcuni orientamenti per
«perseguire politiche sociali più
efficienti ed efficaci in risposta al-
le problematiche attuali». Vale a
dire, gravi difficoltà finanziarie,
aumento della povertà e del-
l’esclusione sociale, oltre alla di-
soccupazione giovanile.
Un altro problema è rappresen-
tato dall’invecchiamento della so-
cietà e dalla «contrazione della
popolazione in età lavorativa»,
che mette a dura prova la sosteni-
bilità e l’adeguatezza dei sistemi
sociali nazionali. Con questo pac-
chetto la Commissione esorta gli
Stati membri a «porre in cima al-
le priorità gli investimenti sociali
e a modernizzare i propri sistemi
di protezione sociale». Ciò, evi-
denzia la Commissione dell’Ue,
con migliori strategie di integra-
zione attiva e un uso più efficace
delle risorse destinate al sociale.
La comunicazione redatta dal-
l’Ue fornisce inoltre orientamenti
agli Stati membri su come utiliz-
zare nel miglior modo possibile il
sostegno finanziario dell’Unione
europea, in particolare quello of-
ferto dal Fondo sociale europeo,
per realizzare gli obiettivi pro-
spettati. La Commissione Ue ef-
fettuerà inoltre un attento e capil-
lare monitoraggio del funziona-
mento dei sistemi di protezione
sociali dei singoli Stati membri
nel contesto del semestre europeo
e formulerà, quando se ne consta-
terà la necessità, raccomandazioni
specifiche a uso dei Paesi interes-
sati.
Si dimette
il Governo bulgaro
SOFIA, 21. Sotto la pressione della
protesta popolare, il Governo con-
servatore bulgaro di Boyko Borissov
si è dimesso ieri in blocco, aprendo
la strada a elezioni anticipate in pri-
mavera. La goccia che ha fatto tra-
boccare il vaso del malcontento del-
la popolazione sono state le bollette
elettriche di febbraio, lievitate a di-
smisura a causa di costi di gestione,
tasse varie e imposizioni per il man-
tenimento delle tre compagnie stra-
niere (le ceche Cez ed Energo-Pro,
e l’austriaca Evn), che tengono il
monopolio del mercato dell’energia
in Bulgaria. Per correre ai ripari, il
premier ha nei giorni scorsi destitui-
L’OSSERVATORE ROMANO
GIORNALE QUOTIDIANO POLITICO RELIGIOSO
Unicuique suum Non praevalebunt
00120 Città del Vaticano
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per quarantacinque miliardi di euro.
Rajoy si è presentato davanti al Par-
lamento per annunciare una nuova
fase del suo Esecutivo, ovvero «una
seconda ondata di riforme»: l’obiet-
tivo dichiarato è quello di sostenere
le imprese e la crescita per creare
nuovi posti di lavoro. Rajoy ha pro-
messo risorse e finanziamenti, agevo-
lazioni fiscali in particolare per le
aziende che assumono govani.
Nel dibattito sullo stato della Na-
zione — il tradizionale appuntamen-
to in occasione del quale il presiden-
te del Governo affronta la Camera
per fare il punto della situazione —
Rajoy ha rivendicato le riforme rea-
lizzate riferendosi alle nuove regole
per il mercato del lavoro e il risana-
mento delle banche travolte dal crol-
lo del settore immobiliare. Ma il
presidente del Governo ha anche vo-
luto ribadire il carattere di urgenza
che lo ha portato ad agire sui conti
pubblici per salvare il Paese dal de-
fault. Secondo Rajoy, nel corso del
2012, cioè nel suo primo anno alla
Moncloa, il deficit pubblico è stato
ridotto di ventuno miliardi ed è sce-
so al sette per cento del prodotto in-
terno lordo (pil).
In un’economia che nel 2013 vivrà
il suo secondo anno di recessione, i
tagli alla sanità e all’istruzione, i tetti
alla spesa imposti alle Regioni e le
nuove tasse introdotte sulla casa e
sui redditi dal Governo, hanno por-
tato a un’alta tensione sociale, rileva-
Per la correzione del disavanzo pubblico
Lisbona chiede
una proroga all’Ecofin
LISBONA, 21. Il Portogallo prevede
una recessione del 2 per cento del
prodotto interno lordo, contro l’1
per cento precedente e sta esami-
nando la possibilità di proporre al-
l’Ecofin la proroga di un anno per
la correzione del disavanzo. Lo ha
riferito il ministro delle Finanze,
Vitor Gaspar, nel corso di un’audi-
zione in commissione Bilancio. Se-
condo la stampa lusitana, Gaspar
ha sostenuto che la proroga po-
Il premier portoghese Pedro Passos Coelho (Ansa)
to il ministro delle Finanze, Simeon
Dyankov, garantendo una riduzione
dell’8 per cento delle bollette della
luce e imponendo alle compagnie
straniere contravvenzioni fino a
500.000 euro. Questi provvedimenti
non sono però serviti a nulla: i vio-
lenti scontri tra la polizia in assetto
antisommossa e migliaia di dimo-
stranti hanno costretto Borissov a
gettare la spugna per evitare conse-
guenze più gravi alla Bulgaria.
L’Esecutivo di centrodestra guidava
il Paese dal luglio del 2009. Le ele-
zioni legislative erano in program-
ma nel luglio prossimo.
GIOVANNI MARIA VIAN
direttore responsabile EDITRICE L’OSSERVATORE ROMANO
Carlo Di Cicco
vicedirettore
Piero Di Domenicantonio
caporedattore
telefono 06 698 83461, 06 698 84442
Gaetano Vallini
segretario di redazione
L’OSSERVATORE ROMANO
no gli analisti, e Madrid, tra l’altro,
non ha centrato il target del 6,3 per
cento nel rapporto tra deficit e pil
concordato con i partner europei.
Rajoy, nel primo dei due giorni
del confronto parlamentare, ha cer-
cato di tenere insieme la crescita e il
risanamento, le rivendicazioni dei
cittadini spagnoli e le aspettative di
rigore e affidabilità che vengono da
Bruxelles e dai mercati. E ha ribadi-
to ancora una volta che «nessuno
può permettersi di spendere i soldi
che non ha».
Il presidente del Governo ha an-
nunciato un piano in grado di atti-
vare risorse per quarantacinque mi-
liardi di euro a favore delle piccole e
medie imprese. «Abbiamo compiuto
il nostro dovere, abbiamo cioè evita-
to il naufragio e avviato, senza per-
dere un solo minuto, le riforme ne-
cessarie per il nostro sistema produt-
tivo» ha detto Rajoy. Quindi ha ag-
giunto: «Nessuno tra gli osservatori
internazionali avrebbe scommesso
sulla Spagna solo un anno fa. Oggi
invece tutti riconoscono che la Spa-
gna può farcela, che la nostra econo-
mia si riprenderà».
Sono dunque due le misure più
significative proposte da Rajoy di
fronte a «un cammino da percorrere
ancora lungo e difficile» e a «una
realtà sociale terribilmente dura». La
prima studiata per «sconfiggere il
nemico più pericoloso, la disoccupa-
zione» riguarda le agevolazioni per
trebbe essere concessa grazie alla
credibilità e alla fiducia che il Go-
verno del Portogallo sta ottenendo
dai suoi partner internazionali.
Lisbona ha anche assegnato tito-
li di Stato a un anno per 1,155 mi-
liardi di euro, con un deciso calo
del tasso di interesse. Il rendimen-
to medio è sceso all’1,277 per cento
dall’1,609 per cento di gennaio,
con la domanda ha superato l’of-
ferta di 2,3 volte.
Progressi nei colloqui
tra Serbia e Kosovo
BRUXELLES, 21. L’alto rappresentan-
te per la Politica estera e di sicurez-
za comune dell’Ue, Catherine
Ashton, ha detto di essere soddi-
sfatta del quinto round di negoziati
— concluso ieri sera a Bruxelles —
fra i premier serbo e kosovaro, Ivica
Dačić e Hashim Thaçi. «I due lea-
der, così come anch’io, sono soddi-
sfatti dei progressi significativi che
sono stati realizzati», ha dichiarato
Ashton alla stampa.
Poche ore prima dell’inizio del
quinto round negoziale, il presiden-
te della Commissione Ue, José
Manuel Durão Barroso, ha ricorda-
to come i risultati del dialogo siano
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don Sergio Pellini S.D.B.
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venerdì 22 febbraio 2013
le imprese che assumono giovani. Al
riguardo Rajoy ha detto: «Favorire-
mo i contratti part time per i dipen-
denti con meno di trent’anni con
una riduzione del 75 per cento degli
oneri sociali per le imprese con più
di 250 dipendenti e del 100 per cen-
to per quelle più piccole. E questo
fino a quando il tasso di disoccupa-
zione non scenderà sotto il 15 per
cento dall’attuale 26 per cento». La
seconda fase si pone l’obiettivo di
dare ossigeno alle piccole attività in
crisi di liquidità. «Approveremo —
ha affermato il presidente del Gover-
no — un regime speciale dell’Iva che
dal 2014 permetterà alle piccole e
medie imprese e agli autonomi di
non pagare l’Iva sulle fatture che
non hanno incassato interamente.
Un sostegno che sarà dato a tutte le
attività con un giro d’affari inferiore
ai due milioni di euro».
Rajoy ha poi proposto un «gran-
de patto» contro la corruzione, per
porre fine a un clima che «comincia
a essere irrespirabile». Nel pacchetto
di misure elaborato, figura uno sta-
tuto dei dirigenti pubblici, con l’in-
dicazione di doveri, retribuzioni e
incompatibilità di incarichi. Sono
previsti controlli, da parte del Parla-
mento, della funzione di gerenti e
tesorieri di partiti. Il pacchetto di
misure contempla un aumento delle
pene previste per il reato di corru-
zione e dei termini di prescrizione di
quest’ultimo. Il presidente del Governo spagnolo dopo il suo intervento alla Camera (Ansa)
Ventilata la possibilità di cambiare politica monetaria da marzo
Divergenze nella Federal Reserve
sugli acquisti di bond
WASHINGTON, 21. Crescono le diver- servizi e nel manifatturiero nell’euro- all’1,66 per cento dal’1,56 per cento
genze nella Federal Reserve (Fed) ri- zona, a febbraio è sceso a sorpresa a dell’asta di gennaio. In rallentamen-
guardo agli acquisti di bond. Nel 47,3 da 48,6 di gennaio, deludendo to la domanda, che ha superato l’of-
corso di una seduta fiacca, sono arri- così le attese degli economisti che ferta di 1,2 volte contro l’1,7 prece-
vate ieri sera le minute della Fed do- pensavano alla soglia del 49.0. dente. In totale la richiesta ha rag-
ve si ventila la possibilità di cambia- Il mercato attendeva ieri i risultati giunto 5,032 miliardi di euro contro
re politica monetaria già da marzo. dell’asta tedesca del Bund decennale un target massimo di offerta di cin-
Una decisione che ha diviso la Fed per 4,04 miliardi di euro, collocato que miliardi: un risultato debole, se-
sulla durata e sull’ammontare del con un tasso in rialzo ai massimi da condo gli operatori, per un’asta che
programma di acquisto di bond. E aprile e il rendimento medio salito ha riscosso poco successo.
la notizia ha accentuato le perdite a
Wall Street mentre i rendimenti dei
bond decennali sono scesi al 2,02
per cento dopo aver toccato 2,06 per
cento. Sui mercati valutari l’euro è
calato a 1,3279 dollari e il biglietto
Balzo in avanti delle vendite
verde è salito a 93,79 yen.
I listini, dopo essere stati a lungo
per Fiat-Chrysler
a ridosso della parità, solo nel finale ROMA, 21. Il consiglio di ammini- il 9 aprile una assemblea ordinaria
di seduta hanno incrementato le per- strazione di Fiat ha approvato ieri degli azionisti. All’ordine del gior-
dite con il Ftse Mib che ha chiuso a il bilancio consolidato del gruppo no ci saranno la proposta di appro-
meno 0,82 per cento e il Ftse All per l’anno 2012, che conferma l’uti- vazione del bilancio d’esercizio
Share a meno 0,81 per cento. Tra le le della gestione ordinaria di 3.814 2012 e di destinazione del risultato
altre Borse europee che hanno chiu- milioni di euro e l’utile netto con- di esercizio, l’esame della politica
so con il segno meno figura Parigi solidato di 1.411 milioni, già annun- in materia di remunerazioni e il
(meno 0,69 per cento), Francoforte ciati il 30 gennaio scorso. rinnovo dell’autorizzazione assem-
(meno 0,3 per cento), Milano (meno Il gruppo ha anche pubblicato i bleare all’acquisto e alla disponibi-
0,82 per cento), Madrid (meno 0,76 risultati delle vendite di gennaio a lità di azioni proprie, in scadenza il
per cento). Ha fatto eccezione la livello mondiale: nonostante la crisi prossimo 4 ottobre.
Borsa di Londra, che ha chiuso con in Europa, Fiat ha aumentato le
più 0,26 per cento.
consegne globali del 12,7 per cento,
E oggi i dati segnalano che l’euro arrivando a sfiorare le 330.000 uni-
è in forte calo ai minimi dal gennaio
tà, contro le 232.000 dello stesso
dopo le stime macroeconomiche
peggiori del previsto per l’attività
periodo del 2012. Come lo scorso
anno, la crescita del Lingotto è sta-
Azioni
economica privata nell’eurozona.
Nello stesso tempo l’agenzia Bloom-
ta trainata dalla Chrysler e dalle
consegne in Brasile. Sul mercato a
in forte ribasso
berg ha segnalato che l’indice pmi,
che misura l’attività economica nei
stelle e a strisce, il principale per il
gruppo, le vendite di Fiat-Chrysler
per Lufthansa
solo salite del 16,4 per cento (a BERLINO, 21. Le azioni della
117.700 unità), rispetto al 10,1 compagnia di bandiera tedesca
dell’anno precedente. Lufthansa hanno perso ieri il 6,2
L’insieme dell’America del Nord
(Canada e Messico compresi) con-
per cento alla Borsa di Franco-
forte, facendo segnare il peggio-
segna alla Fiat un più 14,3 per cen-
to, a 142.300 unità. Ottimi, come
re risultato tra tutte le società
incluse nell’indice Dax. Il crollo
detto, i risultati del Brasile, che
hanno visto un’impennata nelle si è verificato dopo che la più
cruciali nel cammino di Belgrado e grande compagnia aerea euro-
Pristina verso l’integrazione nel- vendite del 35,8 per cento, a oltre
71.000 veicoli. Stabile l’Argentina, pea per numero di passeggeri ha
l’Unione europea, nonostante cin-
a 13.700 unità. Tra gli altri Paesi annunciato la cancellazione del
que Stati membri (Spagna, Grecia,
emergenti, quelli in cui il Lingotto dividendo 2012, al fine di pre-
Cipro, Romania e Slovacchia) non servare risorse per accelerare il
abbiano ancora riconosciuto il Ko- tende a rafforzarsi, risultati inco-
raggianti sono arrivati dalla Cina, riassetto ed espandere la flotta. I
sovo come Stato indipendente. risultati dello scorso anno indi-
dove grazie all’arrivo della berlina
Anche il presidente del Consiglio cano un utile netto, grazie per
Viaggio (presentata al recente salo-
europeo, Herman Van Rompuy, ha ne dell’auto di Pechino) le conse- lo più a partite non ricorrenti le-
detto che risultati concreti nel dialo- gne sono salite da 3.300 a 3.800. gate alla vendita di partecipazio-
go fra Pristina e Belgrado sono es- Quasi azzerata, invece, la presenza ni, per 990 milioni di euro, che
senziali per i progressi verso l’Ue, di Fiat in India, soprattutto dopo si confronta con la perdita di 13
sia per il Kosovo che per la Serbia. la decisione di sciogliere la joint milioni di euro dell’anno prece-
Dačić e Thaçi — come hanno riferi- venture con la locale Tata Motors. dente, mentre i ricavi sono cre-
to i media a Belgrado — si rivedran- Il consiglio di amministrazione sciuti del 4,9 per cento a 30,4
no a Bruxelles il 4 marzo prossimo. del Lingotto ha poi convocato per miliardi di euro.
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venerdì 22 febbraio 2013 L’OSSERVATORE ROMANO pagina 3

Scoperto un arsenale per attività terroristiche nel nord del Paese Scongiurata la catastrofe ma il Programma alimentare mondiale conferma l’allarme

Consultazioni in Tunisia Nel Sahel

per designare il premier
TUNISI, 21. Ennahdha affila le armi,
sicuro di ottenere l’incarico. Ma il
primo giro di consultazioni avviato
dal presidente della Repubblica,
Moncef Marzouki, dopo le dimis-
sioni di Hamadi Jebali da primo
ministro, ha confermato il quadro di
grande incertezza politica che vive
la Tunisia. Marzouki, Costituzione
alla mano, ha incontrato per primo
proprio il presidente del partito di
maggioranza relativa, Ennahdha,
Rached Gannouchi, per uno scam-
bio di idee. Poi, quando finiranno
le consultazioni, Gannouchi tornerà
per comunicare, appunto come par-
Partito
d’opposizione
boicotterà
tito di maggioranza relativa, il nome
di chi Ennahdha ha scelto per for-
mare il nuovo Governo. Che proba-
bilmente sarà politico, con la possi-
bilità di attribuire qualcuno dei mi-
nisteri più importanti a tecnici, che
comunque si impegnino a non can-
didarsi alle elezioni politiche.
È un modo per dare un contenti-
no ai partiti che avevano detto di
volere appoggiare Jebali nel tentati-
vo di varare un Governo tecnico e
che forse, vedendo nell’Esecutivo
qualche personalità “laica”, non fa-
ranno le barricate. Ma l’incarico
scontato a Ennahdha non risolve af-
fatto i mille problemi che si pongo-
no sul cammino per il varo di un
Esecutivo, perché le lacerazioni den-
tro e fuori la maggioranza restano e
su problemi di principio. Certo è
che Ennahdha, con il suo mettersi
per traverso sul percorso del tentati-
vo fallito di Jebali di dare alla Tuni-
sia un Governo delle eccellenze e
non figlio dei partiti, s’è inimicato
milioni di persone alla fame
davanti all’ampiezza di una crisi che
più tempo passa più difficile sarà
fronteggiare. Una presa di posizione
che, dando atto a Jebali di avere
tentato di giocare un ruolo impor-
tante per uscire dall’emergenza, di
fatto si traduce in una nuova candi-
datura del premier uscente.
Una ipotesi che non è scacciata
da Ennahdha ufficialmente perché
altrimenti non potrebbe fare — Jeba-
li è ancora il segretario generale del
partito — ma che trova l’opposizione
di una parte di fedelissimi del presi-
dente che con il premier aveva avu-
to più d’uno scontro e che vedreb-
bero la sua conferma come un’onta
impossibile da lavare. Nonostante la
tensione nel Peser, il varo del nuovo
Esecutivo potrebbe comunque esse-
re questione di giorni.
Intanto, unità speciali della guar-
dia nazionale tunisina hanno sco-
perto un vero e proprio arsenale nel
governatorato settentrionale di Aria-
na. Lo riporta l’agenzia ufficiale
Una profuga nel nord del Mali (LaPresse/Ap)

molti, a cominciare dall’Ugtt.

il voto in Egitto
IL CAIRO, 21. Il partito egiziano
di opposizione Corrente Popola-
re, del nasseriano Hamdeen
Sabbahi, ha annunciato che boi-
cotterà le elezioni parlamentari di
aprile per protesta contro il «re-
gime antidemocratico». È quanto
si legge in una nota pubblicata
dal movimento, che fa parte del
Fronte di salvezza nazionale, coa-
lizione guidata dall’ex direttore
generale dell’Aiea e premio No-
bel per la pace Mohammed
ElBaradei e dall’ex segretario del-
la Lega araba, Amr Moussa, che
raccoglie diverse forze di opposi-
zione. «Noi non sosterremo un
regime che si è opposto a tutti
gli obiettivi della rivolta del 25
gennaio e ai sacrifici dei suoi
martiri», si legge nel comunicato.
«La nostra posizione è oppo-
sta a quella di un regime che tra-
scura tutti i principi di democra-
zia e libertà», è aggiunto. La
Corrente Popolare è un movi-
mento fondato lo scorso settem-
bre da Sabbahi, uscito sconfitto
al primo turno delle elezioni pre-
sidenziali. L’annuncio di Sabbahi
arriva dopo che ieri lo stesso
Fronte di salvezza nazionale ha
minacciato di non partecipare al-
le prossime elezioni parlamentari
a meno che non sia garantita la
trasparenza del voto. In una nota
il Fronte ha espresso il proprio
rifiuto a un dialogo nazionale
che non abbia come presupposto
le dimissioni dell’attuale Governo
affinché le prossime elezioni si
svolgano in un clima politico
neutrale in cui sia possibile una
vera concorrenza.
Sulle elezioni legislative in
Egitto resta l’ombra del rinvio
dopo la decisione della Corte co-
stituzionale che ha bocciato cin-
que articoli della nuova legge.
Già prima della pronuncia, fonti
della presidenza della Repubblica
avevano affermato che un’even-
tuale bocciatura del provvedi-
mento ne avrebbe rallentato l’iter
di approvazione, e dunque lo
stesso voto, di almeno un paio di
settimane, anche se con ogni pro-
babilità non di mesi. Il presiden-
te egiziano, Mohammed Mursi,
intendeva promulgare la legge
entro il 25 febbraio.
La più forte centrale sindacale è Tap, spiegando che le armi ritrovate
da tempo su posizioni fortemente in un’abitazione del distretto di
critiche nei confronti del Governo e Ettadhamen erano probabilmente
per questo ha pagato un prezzo al- destinate ad attività terroristiche. Il
to, con gli assalti alle sue sedi da ritrovamento è avvenuto nella notte,
parte dei picchiatori delle Leghe per nell’ambito di un’operazione lancia-
la protezione della rivoluzione, or- ta all’inizio della settimana. Tra le
mai la “guardia di ferro” dell’Esecu- armi scoperte, si annoverano alcuni
tivo. Per l’Ugtt la responsabilità di Kalashnikov e lanciarazzi Rpg,
Ennahdha, che si è messa contro il spesso usati da gruppi terroristi isla-
“suo” premier, è enorme, soprattutto mici attivi nella regione.
L’accordo di cooperazione strategica dovrà essere vagliato dal Consiglio popolare
Sotto esame l’intesa tra Kabul e Washington
Il presidente afghano Hamid Karzai (LaPresse/Ap)
ROMA, 21. La catastrofe umanitaria è stata evitata, ma to nell’ultimo anno e andare avanti a lavorare su obiet-
nel Sahel circa dieci milioni di persone restano a rischio tivi a medio e lungo termine», ha detto il direttore ese-
di morte per fame, secondo quanto emerso ieri in un cutivo del Pam, Ertharin Cousin. Tra i relativi successi,
incontro a Roma del Programma alimentare mondiale Cousin ha ascritto la possibilità avuta dal Pam di inter-
(Pam) dell’Onu che ha fatto il punto sulla situazione venire in soccorso delle popolazioni del Mali: «Siamo
umanitaria nella regione. Malgrado le tre siccità gravi riusciti a evitare quanto accaduto in Somalia, dove non
che hanno colpito la regione nell’arco di sette anni, dal abbiamo avuto accesso alla popolazione — ha detto —.
2005 a oggi il numero di morti per fame è andato dimi- Non siamo coinvolti nella politica, quello che ci interes-
nuendo sensibilmente. Tuttavia la minaccia di nuove sa è che gli aiuti arrivino a chiunque ne abbia bisogno.
crisi resta incombente. «Oggi non siamo qui a festeg- Per questo abbiamo fatto appello a tutte le parti affin-
giare, ma per guardare indietro a quello che è stato fat- ché ci lasciassero la strada aperta durante il conflitto».
Cruento attacco
a una moschea
in Kenya
KABUL, 21. La firma da parte go tempo segna l’Afghanistan. Una
dell’Afghanistan dell’accordo di coo- richiesta significativa alla luce delle NAIROBI, 21. Non meno di sette
perazione strategica con gli Stati ripetute esortazioni formulate in pas- persone, cinque uomini e due don-
Uniti — che entrerebbe in vigore do- sato da Washington allo stesso Kar- ne, sono state uccise ieri nell’attac-
po il 2014 — sarà sottoposto alla va- zai perché facesse di più per sradica- co da parte di un gruppo di uomi-
lutazione di una grande Jirga (Con- re la corruzione dal territorio. E ciò ni armati contro una moschea nel
siglio) popolare. Lo ha confermato con l’obiettivo di rilanciare, anche villaggio kenyano di Malele, nei
ieri alla stampa il vicepresidente sulla scena internazionale, l’immagi- pressi della cittadina kenyana di
afghano, Karim Khalili. ne dell’Afghanistan le cui istituzioni Liboi, non lontano dalla frontiera
Uno dei punti a cui gli Stati Uniti rischiano di essere seriamente minate con la Somalia, secondo quanto ri-
non intendono mai rinunciare quan- appunto dall’estesa corruzione. ferito dal quotidiano locale «The
do si tratta di cooperazione militare Gli osservatori concordano nel Standard». La polizia ha però spe-
è l’immunità dei suoi soldati nel sottolineare che la collaborazione, su cificato che le conseguenze dell’at-
Paese in cui operano. Ma questa più fronti, tra Afghanistan e Stati tacco potrebbero rivelarsi anche
condizione ha suscitato perplessità Uniti non riguarda solo i due Paesi, peggiori, dato che diverse persone
in alcuni rappresentanti del Governo ma coinvolge di riflesso gli equilibri, risultano ufficialmente disperse.
afghano e anche nello stesso presi- non solidi, dell’intera area. Basti I testimoni hanno riferito che ot-
dente Hamid Karzai. L’ipotesi di pensare al Pakistan che già tempo fa to uomini armati di fucili mitra-
una consultazione di tutti i settori aveva invitato Kabul a «sciogliersi gliatori hanno fatto irruzione nella
della società afghana sul delicato ac- dai lacci» di Washington in nome di moschea sparando sui fedeli. Prima
cordo con Washington era stata for- una più effettiva indipendenza. Del di darsi alla fuga, gli assalitori han-
mulata da Karzai e ieri, indica Tolo- resto i rapporti tra Afghanistan e no appiccato il fuoco alle capanne
News Tv, il suo vice ha precisato che Stati Uniti sono costantemente se- nelle vicinanze, scatenando il pani-
la Jirga dovrebbe svolgersi nel giu- gnati da alti e bassi. Karzai, per co tra gli abitanti della piccola co-
gno prossimo. Khalili ha spiegato esempio, non ha mai nascosto il pro- munità. La zona è quella di Garis-
che «il Governo già in passato si è prio disappunto in merito ai contatti sa, non lontano dai campi di Da-
rivolto alla gente prima di decidere fra autorità statunitensi ed esponenti daab, che ospitano oltre mezzo mi-
alcune importanti questioni. Ovvia- talebani nell’ottica di una pacifica- lione di profughi somali, la più al-
mente l’Esecutivo ha il potere di fir- zione dell’Afghanistan: Karzai ha la- ta concentrazione di rifugiati oggi
mare dal punto di vista tecnico l’ac- mentato interferenze che rischiano di presente nel mondo. La situazione
cordo strategico, ma per rafforzare la inficiare la sovranità afghana. nell’area è peggiorata dopo l’inter-
decisione il Governo preferisce con- Intanto, il territorio continua a es- vento armato del Kenya in Soma-
sultare la società». sere segnato dalle violenze. Quattro lia, prima con un’operazio ne auto-
In questi ultimi tempi, rilevano gli talebani sono stati uccisi in un raid noma e poi nell’ambito dell’Ami-
analisti, si stanno incrociando più condotto dalle forze afghane, soste- som, la missione dell’Unione afri-
spesso del solito le strade di Kabul e nute dall’Isaf, nella provincia di cana. I miliziani islamici di al
Washington. Karzai, infatti, ha chie- Kunduz, 250 chilometri a nord di Shabaab, sconfitti dall’offensiva
sto alla comunità internazionale, e in Kabul. L’operazione ha anche con- dell’Amisom, hanno intensificato
primo luogo agli Stati Uniti, un fat- dotto all’arresto di tre miliziani. Il attacchi e attentati sia in Somalia
tivo sostegno nella lotta alla corru- raid ha interessato in particolare la sia oltre confine, in particolare pro-
zione, ovvero una piaga che da lun- zona di Khawja Ghaltan. prio in Kenya

La Saudi Airlines In discussione l’adattamento dell’Alleanza alle nuove sfide

torna in Iraq
dopo ventitré anni
BAGHDAD, 21. Dopo 23 anni di
interruzione, la Saudi Airlines, la
compagnia di bandiera dell’Ara-
bia Saudita, ha ripreso ieri i col-
legamenti aerei con Baghdad. Lo
ha reso noto un comunicato del
ministero dei Trasporti iracheno.
Il primo volo della Saudi Airlines
è ripartito per l’Arabia Saudita
con a bordo circa 400 pellegrini
iracheni diretti alla Mecca. I voli
tra Iraq e Arabia Saudita si erano
interrotti a causa del deteriora-
mento nelle relazioni tra i due
Paesi nel 1990, quando le truppe
di Saddam Hussein invasero il
Kuwait. Nei giorni scorsi, era
stato lo stesso Kuwait ad annun-
ciare la ripresa dei collegamenti
aerei tra Baghdad e Kuwait City
da parte della Iraqi Airways,
mentre la compagnia di bandiera
kuwaitiana, per il momento, non
ha preso una simile decisione.
Vertice dei ministri della Difesa della Nato
BRUXELLES, 21. I ministri della Di-
fesa della Nato sono riuniti, oggi e
domani, a Bruxelles per la riunione
semestrale, dedicata ancora una vol-
ta al tema della transizione in Af-
ghanistan e all’adattamento dell’Al-
leanza atlantica alle nuove sfide, ma
in tempi di sempre maggiori tagli
alle spese per la difesa.
Poco prima dell’inizio della mini-
steriale, il segretario generale della
Nato, Anders Jorg Rasmussen, ha
lanciato un appello ai Governi per-
chè fermino i continui tagli ai
budget per la difesa in tutta l’Al-
leanza atlantica. «Se si continua in
questo modo — ha dichiarato il se-
gretario generale durante un incon-
tro con la stampa nel quartier gene-
rale dell’Alleanza — si avrà un im-
patto sulla capacità di difesa dei
nostri popoli».
Rasmussen — informa l’agenzia
Ansa — ha comunque detto di capi-
re la necessità dei Governi di fron-
teggiare la crisi e il fatto che in
questa situazione i settori della si-
curezza e della difesa non possono
essere esenti dagli sforzi per mettere
in ordine i bilanci.
Ma ha precisato: «Se i tagli alla
Difesa continuano, avranno impatto
negativo sulla nostra capacità di di-
fendere i nostri popoli». «Per que-
sto — ha aggiunto il segretario ge-
nerale della Nato ai giornalisti — il
mio appello ai Governi è di tenere
la linea ferma, di bloccare i tagli e
di fare un uso più efficiente delle
risorse che abbiamo tramite una
maggiore cooperazione multinazio-
nale». «Una volta che le economie
si riprenderanno, comincerete ad
aumentare di nuovo i bilanci per la
difesa», ha concluso Rasmussen.
La ministeriale che si è aperta
oggi sarà l’ultima per il segretario
alla Difesa americano, Leon Panet-
ta, che avrebbe già dovuto lasciare
da qualche giorno il Pentagono, se
il Senato statunitense non avesse
bloccato la nomina del suo succes-
sore, Chuck Hagel.
Sul tavolo dei ministri ci sarà an-
che la rinuncia del generale statuni-
tense John Allen a comandante del-
le forze alleate in Europa (Saceur),
annunciata due giorni fa, anche se
in realtà la responsabilità della no-
mina è degli Stati Uniti, essendo
un incarico tradizionalmente rico-
perto dagli americani.
Ieri, il portavoce dell’Alleanza,
Oana Lungescu, ha commentato la
rinuncia di Allen (ufficialmente per
ragioni di salute della moglie, ma
in realtà perché coinvolto in una
oscura vicenda che nelle settimane
scorse aveva costretto alle dimissio-
ni anche il capo della Cia, David
Petraeus), dicendo di rispettare to-
talmente la decisione del generale,
già a capo della missione Isaf in
Afghanistan.
Ancora violenze
nel Delta del Niger
ABUJA, 21. Una brusca ripresa di vio-
lenze si è verificata questa settimana
nel sud della Nigeria, da anni teatro
della rivolta del Movimento per
l’emancipazione della regione meri-
dionale del Delta del Niger, dove so-
no concentrati i giacimenti petroliferi
che costituiscono la principale voce
dell’economia nigeriana. La stampa
locale riferisce che due poliziotti so-
no stati uccisi e quattro dipendenti
nigeriani della società energetica ita-
liana Agip sono stati sequestrati du-
rante l’agguato di un commando ar-
mato avvenuto lunedì scorso. Stando
alla ricostruzione dell’accaduto pub-
blicata dal quotidiano «The
Vanguard», sei uomini armati hanno
bloccato un pullman dell’Agip che
trasportava dipendenti in servizio
presso il giacimento petrolifero di
Okpai Beneku. Dopo aver aperto il
fuoco sui due agenti della scorta, gli
aggressori avrebbero scelto le quattro
persone da portare via.
Il sequestro non è l’unico negli ul-
timi giorni. Lungo la costa dello Sta-
to di Bayelsa, sempre nella regione
del Delta del Niger, domenica scor-
sa, era stata abbordata una nave del-
la società nigeriana Century Group.
La polizia nigeriana ha confermato
ieri il rapimento di sei membri
dell’equipaggio, di nazionalità ucrai-
na, russa e indiana, e la richiesta da
parte dei rapitori di un riscatto di un
milione di euro.
Entrambi gli episodi confermano
un’intensificazione negli ultimi mesi
di rapimenti e violenze, dopo che si
era sperato in una soluzione politica
e negoziata della crisi nel Delta del
Niger. In particolare, diversi coman-
danti del Mend avevano accettato
l’offerta di amnistia in cambio della
rinuncia alle armi avanzata dal Go-
verno nel 2009, e di portare sul pia-
no politico la loro battaglia per una
più equa ridistribuzione dei proventi
del petrolio.
pagina 4 L’OSSERVATORE ROMANO venerdì 22 febbraio 2013

Il mondo contemporaneo ha bisogno di saper contemplare

La bellezza ai tempi dell’Ipad

Uno stesso desiderio muove chi visita il Louvre e chi cerca l’ultimo modello di cellulare

di RINO FISICHELLA che porterebbe solo decadimento. future per mostrare loro la cultura di sociale diventa insipida. La posta in
Una pagina di un maestro dei de- cui siamo nello stesso tempo figli e gioco è talmente grande che merita
a strada della bellezza at- cenni passati, Hans Urs von Baltha- padri, e che vogliamo condividere una riflessione comune e un’assun-

L traversa per intero la sto-

ria dell’umanità. Una
semplice descrizione feno-
menologica mostrerebbe
con evidenza che oltre alla volontà
di comunicare la propria esperienza
sar, «l’uomo più colto del XX seco- con loro. Nello stesso tempo, tutta- zione partecipata di responsabilità.
lo» per usare l’espressione di Henri- via, tocchiamo con mano il decadere

derazione. Nella sua

di vita, i graffiti che si ritrovano nel-fica nella “gloria” il principio del ra-
le caverne dei nostri antichi progeni-
tori mostrano un uomo intento a
contemplare l’opera delle sue mani.
Non poteva certo accontentarsi solo
di quello. Ciò che egli creava, strofi- gli uomini non riescono a fare a me-
nando con intelligenza una pietra
sulla parete di una roccia che aveva
scelto come sua abitazione, era la
manifestazione del desiderio di ri-
produrre quanto ogni giorno i suoi
occhi percepivano nella sorpresa di
La bellezza consente di superare
Marie de Lubac, permette di adden- del senso della bellezza nelle diverse la frammentarietà che soprattutto
trarsi maggiormente in questa consi- espressioni della vita quotidiana. È oggi domina sovrana nella nostra
opera successo, purtroppo, che in alcuni cultura, incapace di cogliere l’unità e
Herrlichkeit, che fin dal titolo identi- casi si è voluto imporre un modello il fondamento del sapere. Per para-
dossale che possa sembra-
pimento che la bellezza offre, si at- re, i nostri occhi hanno
tarda sulla condizione del mondo
La nostra cultura non è più capace perso la loro forza e come
moderno privo della bellezza: «In di cogliere l’unità ommatidi di insetti si co-
un mondo senza bellezza — anche se glie solo il quantitativo
e il fondamento del sapere sufficiente per dare rispo-
no di questa parola e l’hanno conti- Lo sguardo sul mondo è frammentato sta alle domande imme-
nuamente sulle labbra, equivocando- diate senza essere più ca-
come nella visione degli insetti paci di porre l’interrogati-
ne il senso — in un mondo che forse
non ne è privo, ma che non è più in vo di fondo che chiede di
grado di vederla e di fare i conti con di bellezza in netta discontinuità con dare all’esistenza una risposta carica
essa, anche il bene ha perduto la sua la tradizione, con il risultato di non di senso.
forza di attrazione e permettere la comprensione dell’ar- Allo sbriciolamento della realtà —
l’uomo resta perplesso e monia e dello sviluppo dinamico che e della stessa esistenza personale —
si chiede perché non do- la bellezza possiede. Grave errore, la bellezza permette di cogliere
Particolare della «Gioconda» di Leonardo (1503-1514)

Ricerca dell’armonia
e mistero dell’estetica
Pubblichiamo ampi stralci dell’intervento che
monsignor Rino Fisichella, presidente del
Pontificio Consiglio per la Promozione della
Nuova Evangelizzazione, pronuncia giovedì
21 febbraio a Parigi, nel Collège des Bernar-
dins, in occasione dell’incontro «L’émergence
du sens de la Beauté, une caractéristique de
l’homme», terzo appuntamento del ciclo di
conferenze e dibattiti organizzato in collabo-
razione con l’Institut de Paléontologie Hu-
maine e Cnrs éditions.
contemplare la natura con la quale zione paradossale. Sembra che più si si; eppure, sembra che non siamo più tanto desiderio di contemplazione
era a stretto contatto. affina il gusto per la bellezza, mag- in grado di vederla e di realizzarla. dell’opera d’arte. Nessuno tra di noi
È difficile pensare che la meravi- giormente si constatano situazioni di Se la bellezza, infatti, si esaurisce si illuda di poter emarginare questa
glia suscitata dal sorgere del sole e degrado.
dal suo tramonto, dietro le alte cime Molte nostre città sono un vero di suscitare il genio per affermarne del tutto irrilevante. Equivarrebbe a
delle montagne o cadendo all’oriz- museo all’aperto dove è possibile l’opera che perdura negli anni, allora compiere una rottura con intere ge-
zonte del mare, non lasciasse l’uomo gustare la ricchezza del genio archi- si cade nell’effimero e di conseguen- nerazioni, che modificheranno quan-
sbigottito e colmo di interrogativi. tettonico che nel corso dei secoli ha za si perde il senso della ricerca della to altre generazioni hanno coltivato
Se queste emozioni si ritrovano an- realizzato qualcosa di unico. Sentia- verità. Se la forza di attrazione viene e vissuto. Non è lontano il tempo in
cora presenti nel nostro contempora- mo forte la responsabilità di custo- meno, allora si diventa incapaci di cui si apriranno nuovi musei dove
neo che, purtroppo, ha allontanato dirlo e trasmetterlo alle generazioni creare cultura e la vita personale e queste generazioni sfileranno per
da sé, inspiegabilmente, il suo rap-
porto con la natura, perdendo in
questo modo parte della compren-
sione di se stesso, ciò significa che la
contemplazione della bellezza, do-
vunque si ritrovi, appartiene all’uo-
mo ed è una caratteristica propria
della sua natura.
Niente e nessuno potranno mai
esaurire la carica di meraviglia che
egli prova dinanzi alla bellezza.
L’impulso artistico se da una parte
mostra la grandezza dell’uomo di-
nanzi all’intero mondo creato,
dall’altro rende evidente la sua pecu-
liare condizione di poter godere inti-
mamente di quanto egli stesso crea.
Solo lui può imprimere nella mate-
ria, in maniera indelebile, il mistero
della sua esistenza che gli consente
di ritrarre il mondo, se stesso e
quanto egli vive lasciando che vada
oltre la sua stessa esistenza persona-
le. Ciò che crea sopravvive e perma-
ne come segno della sua trascenden-
za. L’arte, in tutte le sue manifesta-
zioni, permette di dare voce all’espe-
rienza della bellezza come forma ori-
ginaria dell’animo umano e come
principio di trasformazione della sua
stessa esistenza personale. Svela
l’uomo all’uomo e gli rende nota
l’enigmaticità e la grandezza del suo
essere nel mondo.
Potranno modificarsi i contenuti e
gli oggetti della contemplazione ma
la bellezza che ne traspare, dovun-
que si trovi, suscita sempre stupore e
meraviglia. Avviene così che, da una
parte, la meraviglia provoca a inter-
rogare; l’intelletto si sente mosso a
conoscere sempre di più e la dinami-
ca del pensiero cresce e coglie fram-
menti di verità. Dall’altra, lo stupore
provoca una condizione di serenità e
di pace che abilita a vivere la forza
della contemplazione. La bellezza in
questo modo crea una condizione
Lorenzo Ghiberti, «La creazione» (1425-1452, Firenze,
paradossale: si muove tra la dinami-
ca dell’intelletto e la quiete della
contemplazione. Evidenzia che la
possibilità di cogliere il vero è reale.
Insomma, la bellezza si presenta
come principio e forma per cogliere
il vero e il bene in un inizio sempre
nuovo che non conosce fine, perché
suscita desiderio costante di cono-
scenza e offre frutti di serenità.
Si danno momenti, tuttavia, in cui
l’uomo sembra maggiormente ripie-
gato su se stesso, diventando incapa-
ce di dare voce alla bellezza. Invece
di esprimere continuità nello svilup-
po del pensiero si crea un’inspiega-
bile rottura con la tradizione prece-
dente e il rischio di non comunicare
e di rendere opaca la bellezza è rea-
le. Meglio evitare un simile pericolo
vrebbe preferire piutto- perché l’opera d’arte appartiene a un l’unità perché esige la bontà e la ve-
insieme, a un tutto, e volerne assolu- rità come referenti insostituibili. Per
sto il male. Anche que- guardare l’evolversi della cultura e le gione vuole pronunciare per dare
sto, infatti, costituisce
tizzare una sola parte la inserisce in paradossale che possa sembrare
un isolamento insignificante. mentre cerchiamo l’intelligenza delle forme che essa ha assunto nel corso pienezza a se stessa e sfociare nel
una possibilità perfino dei decenni. La sorpresa e lo stupore mondo del mistero che tutto sostie-
La bellezza, che da sempre affasci- sculture antiche e con esse della ci-
più eccitante. In un na e crea una peculiare forma di con- viltà che le ha prodotte, oggi per i che fino a oggi suscitano un ritratto ne. Il cristianesimo, da parte sua, si
mondo che non si crede templazione che spinge all’amore, nati negli ultimi due decenni che co- di Leonardo o un paesaggio di Ca- è incontrato con l’arte fin dalle sue
più capace di affermare potrebbe scomparire lentamente dal stituiscono la generazione digitale, la naletto saranno suscitati invece dal origini. La via della bellezza è stata
il bello, gli argomenti a nostro mondo, col pericolo che si ca- contemplazione sembra fermarsi alla primo e antiquato modello di Ipad per noi il percorso privilegiato nel
favore della verità hanno da preda della disperazione. Se que- bellezza dell’Ipad, dell’Ipod, dell’ul- di Steve Jobs. corso dei secoli per esprimere e rap-
esaurito la loro forza di sto dovesse avvenire, il vuoto sarebbe timo modello di cellulare o di pc. Le Qui, forse, la riflessione dovrebbe presentare visivamente la verità della
conclusione logica». enorme e non potrebbe essere sosti- file che si vedono all’uscita di un provocare alla responsabilità per fede e la bontà della nostra testimo-
Drammatico, ma pur- tuito da nulla. Dove viene meno la nuovo strumento tecnico non sono quanto saremo capaci di trasmettere. nianza. Già nell’anno 406, il vescovo
troppo vero. Banalizzare bellezza, là viene a mancare l’amore più distinguibili dalle stesse file di Se la bellezza è priva di verità e san Paolino da Nola, vero anticipa-
la bellezza o renderla so- e con esso il senso della vita e la ca- turisti che vogliono entrare al Lou- bontà, non potrà suscitare contem- tore della via pulchritudinis come for-
lo un effetto effimero pacità di generare. Il nostro mondo, vre, ai Musei Vaticani o al Prado. Il plazione. Forse l’attrattiva potrà so- ma per l’annuncio della verità cri-
porta con sé conseguen- purtroppo, ne ha inflazionato il ter- desiderio dell’attesa, per alcuni versi, stituire la contemplazione, ma l’uo-
stiana, scriveva: «Unica arte abbia-
ze deleterie. Viviamo in mine. La bellezza ricorre con sempre è identico. L’ansia per la bellezza mo in questo modo perderebbe la
mo, la fede; è Cristo, la poesia»
questi anni una condi- maggior frequenza nei nostri discor- muove gli uni e gli altri con altret- possibilità di rientrare in se stesso e
(Carmen, 20, 32).
dare risposta di senso alla domanda
sul perché della propria vita e della
stessa bellezza che si percepisce co-
nella corporeità e non è più in grado forma di bellezza come secondaria e me foriera di emozioni. È per questo
che dobbiamo essere capaci di pro- Sul «Corriere della Sera»
porre anche oggi l’urgenza della
contemplazione come un atto del-
l’intelletto capace di cogliere nella A lezione
bellezza prodotta la verità e la bontà
dell’esistenza personale. La bellezza,
di dialogo
insomma, è l’ultima parola che la ra- da Cirillo
e Metodio
Benedetto XVI e la ricerca di una ragione prima nella natura Tradurre la Scrittura in una
nuova lingua non è solo
Non è l’irrazionale la nostra origine
un’operazione culturale
“meccanica” ma un atto
generativo, come anche
ogni traduzione della
di FIORENZO FACCHINI bro ordinato. È un cosmo. Nono- vello genetico, nuove combinazio- leologia. Ayala prospetta una te- Parola, scrive il cardinale
stante elementi irrazionali, caotici ni, nuove interazioni. C’è stata leologia interna alla natura, fuori Gianfranco Ravasi sul
«La Bibbia non vuole essere un e distruttivi nei lunghi processi di una crescita di complessità in alcu- da una intenzionalità esterna. «Corriere della Sera» del 21
manuale di scienze naturali; vuole cambiamento del cosmo, la mate- ne direzioni. Si sono formate nuo- Ma l’ammissione di un princi- febbraio, nell’articolo Tante
invece far comprendere la verità ria in quanto tale è leggibile, pos- ve relazioni di causa ed effetto con pio finalistico intrinseco alla natu- lingue, una sola fede in nome
autentica e profonda delle cose. siede una matematica innata (...) carattere finalistico che hanno por- ra, apre la porta a una concezione di Cirillo e Metodio, non è
La verità fondamentale che i rac- Il processo è razionale perché rive- tato a nuove strutture. finalistica di carattere generale che solo «un fenomeno
la un ordine di corrispondenze Ma c’è stata anche, non meno ha il carattere di argomentazione pastorale pratico, è anche
conti della Genesi ci svelano è che
evidenti e finalità innegabili» (Di- importante, una coincidenza con i filosofica, anche se non di prova un evento culturale,
il mondo non è un insieme di for-
scorso alla Pontificia Accademia fattori esterni che hanno favorito scientifica. interculturale e di
ze tra loro contrastanti, ma ha la delle Scienze, 31 ottobre 2008).
l’affermarsi delle novità evolutive. Si dovrà allora pensare a una inculturazione». E, dopo
sua origine e la sua stabilità nel Il passaggio dall’armonia del si- Non ci sarebbe stato lo sviluppo
Lògos, nella Ragione eterna di stema della natura a una mente intenzionalità esterna alla natura? aver ripercorso velocemente
della vita intelligente sulla Terra se Al Lògos di cui parla Benedetto l’ampio delta delle versioni
Dio, che continua a sorreggere superiore, distinta dalla natura, è non si fossero realizzate condizioni
XVI? Se la razionalità è intrinseca della Scrittura nelle lingue
l’universo. (...) Quindi, la Scrittu- legittimo, fondato sulla ragione, astronomiche tali da consentire la
alla realtà creata e si rivela dinami- moderne, continua il
ra ci dice che l’origine dell’essere, anche se non dimostrabile scienti- formazione dell’atmosfera, della
ca nel tempo, essa è da ricercare presidente del Pontificio
del mondo, la nostra origine non è ficamente. temperatura e dell’umidità neces- Consiglio della Cultura: «È
nelle stesse leggi e proprietà della
Nelle parole del Papa sarie. Non ci sarebbero stati i pri- in questa linea che si
natura, a partire dai suoi livelli
troviamo la contestazione mi eucarioti che utilizzavano l’os- colloca l’opera dei santi
elementari, dai primi istanti
indiretta di un luogo ab- sigeno atmosferico se l’atmosfera Cirillo e Metodio». Il testo
dell’universo, dai quali si sono svi-
bastanza comune: l’esten- due miliardi di anni fa non si fos- del cardinale Ravasi
luppate relazioni che hanno porta-
sione di una teoria espli- se arricchita di ossigeno. Non si anticipa l’intervento che il
to a strutture via via più comples-
cativa della formazione sarebbe sviluppato il bipedismo e porporato terrà al convegno
se. La relazionalità, che può essere
delle specie, il darwini- l’ominizzazione nelle regioni «I santi Cirillo e Metodio
vista come «chiave caratteristica
smo, a tutto il processo orientali dell’Africa se venti milio- fra i popoli slavi: 1.150 anni
della natura e dell’universo»
evolutivo con l’estromis- ni di anni fa non si fosse formata dall’inizio della missione»
(Stoeger) ed è alla base delle pro-
sione di ogni finalità e la Rift Valley. Si deve ammettere che si svolgerà il 25 e il 26
prietà e delle leggi della fisica,
quindi di qualunque cau- un concorso tra fattori endogeni febbraio a Roma, al
non potrebbe rappresentare la for-
salità esterna alla natura, dei viventi e idonee condizioni Pontificio Istituto Orientale
za propulsiva dei cambiamenti che
una estensione che non ambientali. e alla Pontificia Università
si rivelano nel tempo con le muta-
ha una connotazione I fattori dello sviluppo della vi- Gregoriana.
te condizioni ambientali?
scientifica e assume un ta devono essere stati molti. Le «In particolare — continua
Il modo con cui si è realizzato
carattere ideologico. Mo- moderne ricerche di biologia dello il cardinale Ravasi — brilla
il disegno di Dio rappresenta una
nod, Mayr e altri che la sviluppo inducono a pensare oltre la figura di Cirillo che a
sfida per la ricerca scientifica, così
sostengono ammettono alle mutazioni casuali, a delle ca- Cherson si era attrezzato
come gli aspetti innegabili di ca-
che si tratta di una visio- nalizzazioni, o restrizioni, per cui con lo studio dell’ebraico e
non tutto deve essere stato al- sualità e le coincidenze delle di-
ne filosofica. dell’aramaico samaritano e
verse catene causali costituiscono
Ma volendo rimanere l’insegna della pura casualità. forse del siriaco e che attuò
una sfida alla progettualità della
ancorati il più possibile Teilhard de Chardin parlava di ca- il progetto grandioso di
creazione. In ogni caso non va di-
alle osservazioni della na- sualità orientata. È da ammettersi creare un alfabeto specifico,
menticato — ce lo ricorda san
Battistero, Porta del Paradiso) tura ci si può chiedere se una coincidenza di serie causali il glagolitico. La sua
Tommaso — che Dio, causa prima,
sia possibile passare dalla diverse e indipendenti che nell’in- traduzione della Bibbia e
agisce attraverso le cause seconde,
razionalità delle leggi del- sieme fanno acquistare un senso dei libri liturgici fu un
e il disegno di Dio noi lo vediamo
l’irrazionale e la necessità, ma la la natura a una mente superiore, alla evoluzione della vita. evento epocale. La scelta
Per tutta la realtà valgono le a posteriori, mentre a Dio tutto è dei due santi fu
ragione e l’amore e la libertà». dall’ordine all’ordinatore in un
presente.
Così si è espresso recentemente mondo che, come ammette il Pa- leggi della fisica e della chimica culturalmente e
Se la realtà è comprensibile e il
Papa Benedetto XVI nella catechesi pa, «rivela anche aspetti irraziona- che regolano la struttura della ma- religiosamente
sulla creazione: tutta la realtà tro- li, caotici, distruttivi». Ma se il si- teria e dei viventi e le relazioni tra libro della natura è scritto in lin- impressionante e
va la sua ragione di esistere e di stema della natura rivela razionali- i corpi. Nelle nuove combinazioni guaggio matematico come diceva formidabile, capace di
esistere in modo ordinato nel Lò- tà, dove riconoscere le origini di che si formano e nello sviluppo Galilei, una chiave di lettura anticipare di secoli alcune
gos, nella sua Ragione eterna. tale razionalità? Come si formano della vita è da ammettersi un prin- dell’universo ordinato deve esserci. opzioni ecclesiali e di creare
Nel 2006 nell’incontro all’uni- le relazioni e le regolarità che si cipio finalistico, che si manifesta Scoprirla ai livelli più elementari è una sorgente viva ed
versità di Ratisbona il Papa aveva osservano ai vari livelli: atomico, in particolari tipi di relazione, compito della scienza. Ma se an- esemplare per la civiltà
richiamato l’attenzione sulla razio- molecolare, organico, nei viventi? quando sono tra loro connesse e che si arrivasse a decifrare il lin- slava nella sua polimorfa
nalità scientifica che caratterizza la Nei lunghi tempi della evoluzio- ordinate, come quelle tra organo e guaggio della natura, resta la do- fisionomia, pur ancorandosi
natura, sulla sua armonia che ri- ne dell’universo e della vita, a par- funzione, o tra informazione gene- manda sul senso e sulla sua ragio- idealmente a un modello
manda a una mente superiore. In tire dal Big Bang, si sono formate tica e fenotipo, o tra lo zigote e il ne ultima. Risalire a chi ha voluto primigenio, quello
altra occasione ebbe a rilevare: «Il relazioni nuove fra i diversi com- suo sviluppo. Monod ammette le leggi della natura è ragionevole dell’evangelizzazione
mondo lungi dall’essere stato ori- ponenti del sistema della natura. una teleonomia, con esclusione e la Parola di Dio ce lo conferma “inculturata” dell’apostolo
ginato dal caos, assomiglia a un li- Sono intervenuti cambiamenti a li- però di qualunque progetto o te- aprendo nuovi orizzonti. Paolo».
venerdì 22 febbraio 2013 L’OSSERVATORE ROMANO pagina 5

«Verso In Salah» A centocinquant’anni dalla nascita

(Algeria centrale)

di GAETANO VALLINI l’aiuto dello scrittore americano
Paul Bowles, che ne scrisse la pre-
iamo giunti qui, fazione, nella cui opera più cele-
D’Annunzio
postmoderno
di SILVIA GUIDI editore, 2012, pagine 300, euro 19),
che propone un meditato approccio
«Tu hai un’intelligenza fine e una all’uomo e allo scrittore, nelle sue

«S pensando di po-
ter proiettare le
nostre macchine
fotografiche
noi stessi verso distese sconosciute
di sabbia, assolate, e verso lo spiri-
to umano. Dopo aver trascorso
una settimana compiacendoci entu-
siasticamente di ogni singola cosa
che incontravamo sul nostro tragit-
to, non abbiamo quasi più messo
mano alle nostre macchine fotogra-
fiche. Il sole si focalizzava su di
noi. E quanto allo spirito umano,
quello era magnifico, come sem-
pre». Si può dire che sia spiegato
in questo brano tratto da una lette-
ra alla moglie il senso dei viaggi
del fotografo svizzero Peter Werner
Häberlin in Africa.
Morto a quarantuno anni nel
1953, ha lasciato un’opera relativa-
mente scarna: poco più di mille fo-
tografie, per la maggior parte scat-
tate proprio durante i suoi viaggi
nel Sahara tra il 1949 e il 1952 se-
bre, Il tè nel deserto — adoperato
da Bernardo Bertolucci come sce-
neggiatura per l’omonimo film —
e sembra quasi di vedere molti degli
scatti del fotografo svizzero. Anche
se la gran parte delle foto rimasero
inedite, uno dei settimanali ameri-
cani più letti, «The New Yorker»,
scrisse che il reportage era opera
«di uno dei grandi fotografi del
nostro tempo, capace di mostrare,
come solo l’arte sa fare, ciò che al-
trimenti resterebbe celato».
Yallah rimane, d’altronde, un
contributo importante per la com-
prensione della storia della foto-
grafia e, in particolare, del genere
della fotografia di viaggio. Nella
passione di Häberlin per l’Africa si
Le foto di Peter Werner Häberlin in mostra a Lugano può intravedere una risposta al
dramma della guerra, una tensione
verso un luogo ritenuto ancora in-
Nel deserto contaminato e appena sfiorato dal
conflitto. Un continente in cui ba-
lena la possibilità di un’altra socie-
cultura non comune; ti manca lo
spirito irrequieto delle imprese (...)
Non ti spaventare della lotta, è la
lotta per la vita, the struggle for life
del Darwin, la lotta inevitabile e
inesorabile. Guai a chi si abbatte.
Guai alli umili! Non ti scandalizza-
re di queste massime poco cristiane.
D a’ retta a me, a me che ti sono
amico sincero e ho molta esperien-
za dall’essere vissuto in mezzo alla
gente combattendo a furia di gomi-
tate e facendomi largo furiosamen-
te». Chi scrive questi consigli a un
amico, alunno del Conservatorio di
Napoli, è un giovanissimo Gabriele
D’Annunzio, già noto al mondo let-
terario italiano; ha appena 21 anni,
ma già si sente in grado di dare
consigli a un coetaneo su come
conquistare il successo.
Il volontarismo estetico dell’Im-
maginifico, il suo sogno di vivere
come un principe rinascimentale e
trasformare la sua stessa vita in
opera d’arte («Bisogna che la vita
pose superomistiche ma anche nel
suo incessante sperimentalismo ver-
bale, accompagnando il lettore alla
scoperta del «D’Annunzio france-
se», non sempre molto conosciuto
in Italia.
In una provocatoria inchiesta sul-
la fortuna e la tenuta dei classici
(«Ma chi si credono di essere?»)
pubblicata sulla rivista L’Espresso il
12 dicembre 2000 furono chiesti pa-
reri a vari esponenti della repubbli-
ca delle lettere (Malerba, Sanguine-
ti, Corti, Orengo, Segre, Lavagetto
e altri) e mentre Manzoni e Car-
ducci — ma anche insospettabili co-
me Ungaretti, Montale e Pasolini —
furono fra i più bocciati, D’Annun-
zio ebbe il solo “no” di Segre
(«nessuno ce lo leva di torno»), che
gli riconobbe comunque importan-
za storica. A difesa si schierarono
Zolla («D’Annunzio non si tocca»)
e Magrelli: «Attenzione a stroncare.
Penso a D’Annunzio. In tanti han-
no cercato invano di spegnerlo. Lui
niente, come quelle candeline-tra-

senza fretta
guendo le antiche vie carovaniere tà, ideale e senza tempo, in cui d’un uomo d’intelletto sia opera di
l’uomo può vivere in un rapporto nello usate in certe feste di com-
che da Algeri attraversavano il de- lui. La superiorità vera è tutta qui»
autentico con la natura. Non a ca- pleanno. Tu soffi, soffi, e loro si
serto per terminare nel Camerun dice esplicitamente Andrea Sperelli,
so le sue immagini ritraggono le riaccendono». Il principe di Mon-
settentrionale. Ma l’esiguità del alter ego dell’autore, nel romanzo Il
popolazioni locali in una sorta di tenevoso mise in atto strategie di
materiale testimonia tuttavia un Esposte per la prima volta in 2012, pagine 256, euro 40) — ma piacere), suscita tutt’ora ironie, anti-
confronto intenso con culture di- pubblico, le immagini sono tratte esprimono soprattutto la sua per- dimensione astorica in cui l’intento patie viscerali e reazioni allergiche
verse e uno sguardo personale sul dal fondo di 800 negativi conser- sonale relazione con il deserto e documentario e narrativo lascia violente.
mondo, alla ricerca di una dimen- vati dalla Fondazione Svizzera per con l’esperienza del viaggio. I suoi quasi del tutto il posto a una for- Le stesse che nei contemporanei
sione interiore negli immensi spazi la Fotografia di Winterthur, e le viaggi furono innanzi tutto l’espe- ma di contemplazione. L’interesse suscitarono parodie, polemiche,
desertici e nell’incontro con uomini stampe sono state realizzate appo- rienza interiore di un uomo che etnografico, che pure è presente, corsivi al veleno e raffinati sberleffi
e donne tanto distanti. sitamente per l’esposizione di Villa per tutta la vita coltivò la propria viene proiettato direttamente in un sulle cronache mondane, come Ri-
A cento anni dalla nascita — av- Ciani, Visitabile fino al 10 marzo, indipendenza e che nel deserto tro- ambito filosofico e simbolico, e saotta al pomidauro parente povero
venuta nel villaggio rurale di Obe- «Sahara» è la settima mostra del vò uno spazio, fisico e spirituale, nella ricerca del bello in evidente della dannunziana Isaotta Gutta-
raach, Cantone Turgovia, nel 1912 percorso «Esovisioni», ciclo nato in cui vivere pienamente la propria dialogo interiore con la ricerca spi- dauro, firmato da Edoardo Scarfo-
— il Museo delle Culture di Luga- con l’obiettivo di indagare il rap- personalità». rituale del fotografo. glio con lo pseudonimo Raphaele
Guidato da quel viaggio interio- Panunzio, uscito in cinque puntate
re, il percorso espositivo si snoda sul «Corriere di Roma». Una raffi-
attraverso sette sezioni; sette tappe Partito da solo e a piedi nata presa in giro di quelle preziosi-
tà lessicali e di quei ripescaggi eru-
ideali, di una progressiva scoperta verso la Sicilia diti cosparsi a piene mani sul testo
dell’alterità e del sé: «Il viaggio»,
«L’assoluto», «Geometrie», «Il vil- si imbarcò per il Nord Africa per nascondere sotto uno spesso
laggio», «Le forme del quotidia- E cominciò quel viaggio interiore strato di scintillante antiquaria ver-
no», «La memoria», «Il mondo in- bale la debolezza dell’ispirazione,
teriore».
che ritroviamo nei suoi scatti come insinuava perfidamente Scar-
Il deserto fece da subito irruzio- foglio nella sua versione tutta da ri-
dere. Uno scherzo che punse sul vi- Gabriele D’Annunzio
ne nella vita di Häberlin il quale, Gli spostamenti sono lenti, sen-
poco più che ventenne, quando, vo la suscettibilità dell’autore e pro-
za fretta, senza l’ansia dello scatto vocò un duello all’arma bianca tra i
dopo aver concluso senza entusia- da inviare o da vendere. Häberlin promozione di se stesso che non
due, come lo stesso D’Annunzio ri-
smo una formazione di pasticcere, viaggia fotografando, non per foto- avevano nulla da invidiare alle tec-
cordò, più di quarant’anni dopo,
partì da solo, a piedi, verso la Sici- grafare. La sua è una personale niche di marketing di oggi. Già in
nel Libro segreto.
lia, dove si imbarcò per il Nord esplorazione del mondo, in cui i occasione del suo primo libro di
Il figlio di Iorio, rappresentato da
Africa. Di ritorno, studiò arte e fo- fatti si eclissano lasciando il posto versi fu diffusa la notizia che il gio-
Eduardo Scarpetta subito dopo il
tografia ad Amburgo alla fine del a una poetica del disincanto, che vanissimo poeta era perito tragica-
successo della tragedia di Mila e
1938, per poi trasferirsi a Zurigo esalta il senso estetico e astorico mente; tutto il resto della sua esi-
Aligi finì invece in tribunale. La
con lo scoppio della seconda guer- dei soggetti pur senza rinunciare stenza fu sulla stessa linea, una pro-
sentenza scontentò entrambi i con-
ra mondiale, seguendo una carriera alla documentazione. Il risultato mozione continua dell’opera attra-
tendenti: D’Annunzio perché spera-
fuori dai sentieri battuti della foto- sono immagini che vivono di una verso gli episodi della «vita inimita-
va che una condanna per plagio,
grafia di reportage del suo tempo: luce particolare, con una nitidezza bile» perennemente sotto i riflettori
con relativo risarcimento, gli avreb-
egli infatti sembrava usare la foto- impressionante; immagini in cui si delle cronache mondane dell’epoca.
be permesso di tacitare qualche cre-
grafia per accompagnare il suo len- notano la ricerca della conoscenza La figura del vate forse è così fa-
ditore, Scarpetta perché il giudice
to muoversi nel mondo, rispettan- e la volontà di darle una forma. stidiosa per la nostra sensibilità,
sentenziò che si trattava di una
do i propri tempi più che quelli Negli anni Cinquanta l’Africa scriveva acutamente il critico Mario
semplice parodia senza pretese, non Sansone, perché ci somiglia troppo.
dei giornali e del mercato. Dopo il divenne per molti il simbolo di un in grado di indurre in errore il pub-
conflitto e la chiusura delle frontie- mondo alternativo e non a caso in «Mentre Carducci, Pascoli, Verga
blico. sono già collocati storicamente —
re, l’occasione di tornare nel Saha- quel periodo numerosi fotografi Una presenza per molti versi in-
ra si presentò nel 1949, e poi anco- giunsero in massa nell’allora anco- osservava Sansone — D’Annunzio,
gombrante e spesso fastidiosa, quel- oggi così apparentemente assente,
ra nel 1950, nel 1951 e nel 1952. Do- ra poco conosciuto «continente ne- la di D’Annunzio, nel mondo delle
po quello che sarebbe stato il suo ro». Da questo punto di vista, co- sta ancora dentro la crisi italiana; o,
«Ragazze sull'uscio di un caffè arabo» lettere passato e presente; più che se si vuole, la contemporanea crisi
(El Golea, Algeria centro-settentrionale) ultimo viaggio, Häberlin firmò nel me sottolinea Peter Pfrunder, diret- uno scheletro nel retrobottega di
gennaio del 1953 il contratto con le tore della Fondazione Svizzera per italiana è ancora troppo ricca di
tanti poeti o scrittori al di sopra di umori sofferti da D’Annunzio per
edizioni Manesse di Zurigo per il la fotografia di Winterthur, «l’ope- ogni sospetto di citazione o di sim-
suo primo libro, Yallah. Ma la sua poter smaltire D’Annunzio». Ora
no ha allestito una mostra dedicata porto tra la fotografia e l’esotismo, ra di Häberlin è un’espressione ti- patie dannunziane «cadavere in che il culto di sé — dall’idolatria
ad Häberlin. S’intitola «Sahara» e e delineare una sorta di vera e pro- attenzione era già rivolta al Messi- pica del suo tempo, esemplare per cantina — secondo la celebre defini- delle proprie emozioni all’ideologia
presenta 128 fotografie tratte da pria mappa dei modi in cui l’O cci- co, Paese verso il quale si appresta- un’intera generazione alla ricerca zione di Alberto Arbasino — fra i del just do it! — è diventato ideale
quei reportage africani, ordinate dente ha guardato, e giudicato, va a partire. Ma dove non arrivò di nuove esperienze, di una diversa più ingombranti di tutte le lettera- condiviso, talmente ovvio da non
secondo un percorso narrativo che l’altro. mai, vittima di un tragico incidente concezione della vita e di valori al- ture, di tutti i Paesi, vilipeso, con- costituire neanche più materia di
permette ora di scoprire l’opera di «Le immagini illustrano l’assolu- con un’arma da fuoco nella sua ca- ternativi, mossa dalla consapevo- culcato, negletto». Ma da qui a ru- discussione sui settimanali, nei talk
quello che si può considerare uno ta padronanza tecnica e la grande sa di Zurigo il 9 luglio. lezza che l’avidità occidentale e bricarne automaticamente l’eredità show e nei forum in internet; in un
dei più grandi fotografi svizzeri del sensibilità compositiva di Häberlin Häberlin non riuscì a vedere l’utilizzo sconsiderato delle risorse come ciarpame letterario ce ne cor- mondo in cui un quarto d’ora di
secolo scorso, precisandone temati- quale fotografo — scrivono Alessia neppure il libro. Yallah, con una naturali avrebbero condotto l’uma- re, chiosa Simona Costa nel suo ul- celebrità, parafrasando Andy
che, caratteri salienti e visione del Borellini e Adriana Mazza, curatri- selezione di foto africane, uscì solo nità sempre più profondamente timo ambizioso libro sul poeta pe- Warhol, non si nega a nessuno,
mondo. ci del catalogo (Firenze, Giunti, nel 1956, ultimato dal padre con verso la rovina». scarese (D’Annunzio, Roma, Salerno spettacolarizzare se stessi è una pra-
tica ben vista in società, e viene
piuttosto percepito come anormale
e incomprensibile il contrario.
È morta Evelyn Billings autrice con il marito John del Billings Ovulation Method Al poeta che rivendicò la supe-
riorità dell’arte su qualsiasi espe-
rienza — e per questo fu davvero,
La dottoressa che insegnò al mondo ad ascoltare le donne prima di ogni altro artista, un per-
sonaggio pubblico e un precursore
degli atteggiamenti culturali più ti-
australiana raccontare e descrivere quel Bom — zioni, per cui osservandosi la donna è in grado di pici del Novecento, forse persino di
di GIULIA GALEOTTI
utilizzato anche dall’Organizzazione Mondiale capire quale fase stia attraversando. quella fantasia al potere che sareb-
Una laurea, un metodo e un marito: tre volte uno della Sanità — messo a punto a partire dalle pri- Accanto alle infondate accuse di fallimento e be stata invocata nel Maggio fran-
per una donna i cui “altri” numeri sono, invece, me, timide ricerche effettuate a Melbourne a ini- scarsa riuscita, ancora oggi attorno al metodo Bil- cese, come sostengono alcuni dei
altissimi. Nove figli, trentanove nipoti, trentuno zio anni Cinquanta. Donne, coppie, studenti di lings alberga un diffuso scetticismo, quasi un sor- suoi esegeti contemporanei —
pronipoti, novantacinque anni: è stata tutto que- medicina, dottori: più di cento Paesi ascolteranno riso di condiscendenza verso un ritrovato a-scien- Edoardo Sylos Labini ha dedicato
sto la dottoressa Evelyn Billings Livingston, mor- la coppia, Cina inclusa (qui i Billings sbarcheran- tifico, pre-scientifico, primitivo e, soprattutto, in- lo spettacolo teatrale «D’Annunzio
ta nella sua Australia lo scorso 16 febbraio, la- no una prima volta nel 1986). I dottori Evelyn e genuo. Un ruolo non marginale lo gioca anche la tra amori e battaglie», allestito per
sciando in eredità al mondo — in coppia con il John sono però stati importanti nella storia della gratuità del metodo, aspetto che lo rende forte- ricordare il centocinquantesimo an-
mente inviso alle industrie farmaceutiche. niversario della nascita, il prossimo
marito John (scomparso nel 2007) — il Bom, e medicina anche per altre ricerche da loro effettua-
Come disse qualche anno fa Benedetto XVI, «se 12 marzo.
cioè il Billings Ovultation Method. te. Come per esempio quelle sulle madri durante
l’esercizio della sessualità si trasforma in una dro- La piéce ha debuttato a Chieti il
Nata a Melbourne l’8 febbraio 1918, a venti- il periodo dell’allattamento e sulle donne vicine 9 febbraio scorso per poi continua-
ga che vuole assoggettare il partner ai propri de-
quattro anni Evelyn Livingston si laurea in medi- alla menopausa. re in un lungo tour in Italia, che
sideri e interessi, senza rispettare i tempi della
cina all’università di Melbourne. Proseguendo Nel clima sociale e culturale del secondo Nove- persona amata, allora ciò che si deve difendere approda a Roma dal 21 al 24 feb-
quindi gli studi a Londra, si specializza in pedia- cento che ha visto buona parte dell’Occidente in- non è più solo il vero concetto dell’amore, ma in braio e dal 20 marzo al Manzoni di
tria, prima di tornare nella nativa Australia dove chinarsi alle pillole sintetiche, c’è voluto grande primo luogo la dignità della persona stessa». La Milano dove, per l’occasione, cime-
lavorerà presso il dipartimento di anatomia coraggio per proporre il Bom. Per proporre, cioè, dottoressa Evelyn Billings Livingston ha speso li, abiti, gioielli e autografi del poe-
dell’università di Melbourne. Intanto, e precisa- una via di regolazione della fertilità basata sul quasi tutto il suo secolo di vita in difesa di questa ta saranno esposti nel foyer del tea-
mente nel 1943 — anno in cui “doctor Lyn” sposa mero e semplice ascolto del corpo femminile. È dignità, mettendo a punto un metodo che le fem- tro. La «candelina-tranello usata in
il collega John — nascono «i Billings» la cui fama stato ed è decisamente controcorrente, infatti, ministe, purtroppo, non hanno saputo riconosce- certe feste di compleanno» di cui
imperitura sarà legata all’omonimo metodo natu- parlare di un metodo che parte dal fatto che re. Ma chissà: per comprendere la portata di un parlava Valerio Magrelli, è, per
rale di regolamentazione della fertilità. Per decen- l’ovulazione (che determina il periodo di fertilità metodo che dà potere alle donne senza rovinare l’ennesima volta, destinata a riac-
ni e decenni il mondo vedrà l’instancabile coppia femminile) è accompagnata da particolari secre- la loro salute c’è ancora tempo. cendersi di nuovo.
pagina 6
Benedetto XVI esempio di fede
anche per i luterani
di JENS-MARTIN KRUSE*
Già il giorno dopo l’elezione a Pa-
pa, avvenuta il 19 aprile 2005, Bene-
detto XVI dichiarò, nel messaggio ai
cardinali, che l’ecumenismo era uno
dei temi fondamentali del suo ponti-
ficato, definendo suo impegno prio-
ritario «quello di lavorare senza ri-
sparmio di energie alla ricostituzione
della piena e visibile unità di tutti i
seguaci di Cristo». Consapevole
che, per far questo, non bastano le
manifestazioni di buona volontà, ma
occorrono «gesti concreti che entri-
no negli animi e smuovano le co-
scienze, sollecitando ciascuno a
quella conversione interiore che è il
presupposto di ogni progresso sulla
via dell’ecumenismo». Chi considera
sotto quest’angolazione il pontifica-
to di Benedetto XVI si renderà subi-
to conto che il Papa ha saputo com-
piere continui gesti ecumenici come
questo. È facile non accorgersi di ta-
li gesti; ma ad essi spetta un’impor-
tanza permanente, perché rafforzano
la fede comune, rendono esperibile
la comunione tra le Chiese e perché
in essi risiede una forza visionaria
per il proseguimento del cammino
verso l’unità visibile della cristianità.
Desidero ricordare tre gesti di Pa-
pa Benedetto XVI perché, secondo la
mia percezione e valutazione di pa-
store luterano a Roma, hanno, per
l’ecumenismo, importanza perduran-
te, capace di indicare il cammino. Il
primo è costituito dalla visita, il 14
marzo 2010, alla Comunità evangeli-
ca luterana di Roma, con cui Bene-
detto XVI quel giorno celebrò il cul-
to nella nostra chiesa, la Christuskir-
che. Per noi questo è un segno mol-
to speciale di legame ecumenico. In
piccola scala, esprime quale posto
occupi, per Benedetto XVI, l’ecume-
nismo. Perché il Papa, come capo
della Chiesa cattolica romana, è sta-
to disponibile a celebrare, con la no-
stra piccola comunità di Roma, un
culto nella nostra tradizione lutera-
na. La prima cosa che ha impressio-
nato molte persone della mia comu-
nità in tale occasione, è stata la per-
sonalità del Papa: il suo modo di
porsi, modesto e gentile; la cordiali-
tà con cui ha incontrato le persone e
la sua devozione, ben avvertibile.
Nel discorso tenuto nella Christus-
kirche, Benedetto XVI ha commenta-
to un passo del Vangelo di Giovanni
(12, 20-26). L’evangelista vi narra di
alcuni greci che vanno dal discepolo
Filippo e così gli dicono: «Vogliamo
vedere Gesù» (Giovanni, 12, 21). Nel-
la meditazione su questo passo della
Scrittura, il Papa ha spiegato che
questa è «un’espressione che ci com-
muove, poiché noi tutti vorremmo
sempre più veramente vederlo e co-
noscerlo. Penso che quei greci ci in-
teressano per due motivi: da una par-
te, la loro situazione è anche la no-
stra, anche noi siamo pellegrini con
la domanda su Dio, alla ricerca di
Dio. E anche noi vorremmo conosce-
re Gesù più da vicino, vederlo vera-
mente. Tuttavia è anche vero che,
come Filippo e Andrea, dovremmo
essere amici di Gesù, amici che lo co-
noscono e possono aprire agli altri il
cammino che porta a lui».
Pellegrini che sono in cammino
verso Dio e, al tempo stesso, amici
di Gesù che possono aprire agli altri
la porta che conduce a lui: così il
Papa descrive in modo pregnante le
caratteristiche fondamentali di una
vita cristiana. E, con le immagini del
pellegrino e dell’amico di Gesù, al
tempo stesso sono nominate le idee
che caratterizzano il Papa nella per-
cezione e nell’adempimento del suo
servizio, conferendo un’impronta pe-
culiare al suo esercizio del ministero.
Chi incontri il Papa, trova un cri-
stiano che non pone al centro né se
stesso né il suo ministero, ma Gesù
Cristo. È lui che vuole conoscere
sempre più da vicino e vuole con-
durre altre persone all’incontro con
Lui, perché ha sperimentato per sé
come la fede dia sostegno, conforto
e senso nella vita. Proprio questo è
ciò che Benedetto XVI ha fatto con
le sue prediche, con la catechesi e
con le visite pastorali, nel suo modo
cauto, discreto e umile, ma anche
convincente, che lo rende un esem-
pio di fede anche per i cristiani lute-
rani. Senza dubbio, Benedetto XVI è
una delle personalità più importanti
della nostra epoca. Sulle grandi
questioni che occupano il mondo di
oggi (il rapporto tra le religioni, la
crisi economica, la pace in Medio
Oriente, i valori e le tradizioni della
nostra società) ha detto cose decisi-
ve. Al tempo stesso, però, Papa Be-
nedetto XVI fornisce, soprattutto nel-
la vita quotidiana del mondo, un
contributo fondamentale alla fede
cristiana. Sia come pellegrino sia co-
La visita alla Christuskirche di Roma e i discorsi di Erfurt
Nella chiesa dell’ex convento degli Agostiniani a Erfurt (23 settembre 2011)
me amico di Gesù, continua a met-
tersi in cammino per andare verso le
persone, le ascolta, rende loro testi-
monianza del messaggio del Vange-
lo e le incoraggia alla propria fede:
che si tratti della visita a migranti e
senzatetto della stazione Termini,
dell’incontro con persone anziane in
una casa della Comunità di
Sant’Egidio o con i detenuti del car-
cere di Rebibbia o che si tratti della
visita a una normalissima parrocchia
della periferia romana. Piccoli gesti
e segni che, spesso, non producono
titoli cubitali, ma che sono espres-
sione di vissuta sequela di Gesù,
mediante la quale la realtà del mon-
do si trasforma.
Secondo esempio di tali gesti, che
fanno percepire la vicinanza e la co-
munione, può essere considerata la
visita di Benedetto XVI all’ex con-
vento degli Agostiniani a Erfurt, il
23 settembre 2011. Per la prima volta
un Papa si è recato nel luogo in cui
Martin Lutero (1483-1546) fu consa-
crato sacerdote e celebrò la prima
messa. Qui, il Papa e i vescovi della
Chiesa evangelica in Germania si so-
no radunati per un incontro e han-
no celebrato insieme il culto. Nel
suo discorso nella sala del capitolo
dell’ex convento, Benedetto XVI an-
zitutto ha ringraziato per il dono di
«poter conversare insieme come cri-
stiani qui, in questo luogo storico.
Per me, come Vescovo di Roma, è
un momento di profonda emozione
incontrarvi qui, nell’antico convento
agostiniano di Erfurt». Ciò che il
gesto della visita a Erfurt rende visi-
bile, per quanto riguarda l’avvicina-
mento, il Papa lo ha approfondito
nel discorso, nella sala capitolare,
confrontandosi intensamente con la
teologia di Lutero. «“Come posso
avere un Dio misericordioso?” Che
questa domanda sia stata la forza
motrice di tutto il suo cammino mi
colpisce sempre nuovamente nel
cuore», ha dichiarato il Papa. «Chi,
infatti, oggi si preoccupa ancora di
questo, anche tra i cristiani?». Ma
così, secondo l’idea di Benedetto
XVI, si è smarrito qualcosa di decisi-
vo; perciò incoraggia: «La doman-
da: Qual è la posizione di Dio nei
miei confronti, come mi trovo io da-
vanti a Dio? Questa scottante do-
manda di Lutero deve diventare di
nuovo, e certamente in forma nuova,
anche la nostra domanda, non acca-
demica, ma concreta. Penso che
questo sia il primo appello che do-
vremmo sentire nell’incontro con
Martin Lutero».
Riguardo alla situazione ecumeni-
ca presente, il Papa ha indicato due
sfide. Di fronte alla pressione della
secolarizzazione, le Chiese dovreb-
bero, per prima cosa, badare a non
perdere «le grandi cose che abbiamo
in comune, che di per sé ci rendono
cristiani e che ci sono restate come
dono e compito». In secondo luogo,
le Chiese dovrebbero aiutarsi vicen-
devolmente «a credere in modo più
profondo e più vivo. Non saranno le
tattiche a salvarci, a salvare il cristia-
nesimo, ma una fede ripensata e ri-
vissuta in modo nuovo, mediante la
quale Cristo, e con Lui il Dio viven-
te, entri in questo nostro mondo».
E, in modo del tutto analogo, Papa
Benedetto XVI, con le sue parole du-
rante il culto ecumenico, seguito
all’incontro, ha sottolineato che «il
nostro primo servizio ecumenico in
questo tempo deve essere di testimo-
niare insieme la presenza del Dio vi-
vente e con ciò dare al mondo la ri-
sposta di cui ha bisogno. Natural-
mente di questa testimonianza fon-
damentale per Dio fa parte, in mo-
L’OSSERVATORE ROMANO
do assolutamente centrale, la testi-
monianza per Gesù Cristo, vero Dio
e vero uomo, che è vissuto insieme
con noi, ha patito per noi, è morto
per noi e, nella risurrezione, ha spa-
lancato la porta della morte. Cari
amici, fortifichiamoci in questa fede!
Aiutiamoci a vicenda a viverla! Que-
sto è un grande compito ecumenico
che ci introduce nel cuore della pre-
ghiera di Gesù».
La visita di Papa Benedetto XVI a
Erfurt ha un’alta e perdurante valen-
za simbolica. Per la prima volta, un
Papa è stato disponibile a recarsi in
un luogo centrale della Riforma lu-
terana e a celebrarvi un culto ecu-
menico. Il vescovo Eduard Lohse ha
così espresso tale aspetto: «Il suo
dono è stato ed è egli stesso che è
venuto per la comunione cultuale,
nel luogo dove la Riforma ha preso
avvio con la lotta di un monaco
agostiniano». Con i suoi due discor-
si di Erfurt, Benedetto XVI al tempo
stesso ha dato impulsi importanti
all’ecumenismo. Non soppesando
vantaggi e svantaggi, ma solo me-
diante una riflessione sempre più
profonda nella fede, cresce l’unità.
Di fatto, si può avere l’impressione
che le Chiese siano troppo occupate
con se stesse e con le richieste all’al-
tra parte. Un po’ meno questioni ri-
guardanti la struttura e invece un
po’ più questioni di fede: questo
gioverebbe sicuramente al movimen-
to ecumenico.
Tale orientamento al centro della
nostra fede contraddistingue anche
il terzo gesto ecumenico di Papa Be-
nedetto XVI, gesto che mi ha molto
commosso. Durante la preghiera per
l’apertura dell’Incontro europeo dei
In un documento dei vescovi l’esortazione ai fedeli in vista anche dell’inizio della sede vacante
Preghiere dagli Stati Uniti
WASHINGTON, 21. «Preghiere e mes-
se speciali per Benedetto XVI e per
il suo successore»: è questa l’esorta-
zione che i vescovi degli Stati Uniti
rivolgono alla comunità dei fedeli
per la conclusione di questo pontifi-
cato e l’inizio della sede vacante. In
un documento, dal titolo Liturgical
Notes and Resource Materials for Use
upon the Resignation of the Pope,
l’episcopato raccomanda che in tut-
E dal Messico
il «grazie» dei bambini
CITTÀ DEL MESSICO, 21. Anche i
bambini ringraziano e si stringono
affettuosamente a Benedetto XVI.
Dal Messico negli ultimi giorni so-
no partite 1.800 letterine per dire
grazie al Papa e per chiedergli di
pregare per tutti i bambini del
mondo. A inviarle sono stati i par-
tecipanti al primo congresso regio-
nale di Infanzia e adolescenza mis-
sionaria (Iam) che si è tenuto a
Hermosillo, capitale dello Stato
messicano di Sonora. «Non aveva-
no dove mettere tutte queste lette-
re indirizzate al Papa, non basta-
vano i pochi scatoloni che c’erano
lì in quel momento. E ci siamo
pure impegnati a spedirli subito a
Benedetto XVI, a Roma, prima del
28 febbraio», ha raccontato padre
giovani, a Piazza San Pietro il 29 di-
cembre 2012, al posto dove, di soli-
to, si trova la cattedra del Papa,
c’era una croce. Come i fratelli di
Taizé, anche il Papa si è inginoc-
chiato davanti a questa croce, rima-
nendovi per alcuni minuti in pre-
ghiera e in meditazione. Un gesto
impressionante, della concezione che
il Papa ha di sé e indizio chiaro del
messaggio fondamentale della fede:
c’è un solo Cristo, cui guardiamo in-
sieme. E anche questo gesto, Papa
Benedetto, nel suo discorso, lo ha
collegato a una chiara dichiarazione
in favore dell’ecumenismo: «Vi assi-
curo dell’impegno irrevocabile della
Chiesa cattolica a proseguire la ri-
cerca di vie di riconciliazione per
giungere all’unità visibile dei cristia-
ni». Benedetto XVI, coi suoi gesti e
discorsi, ha posto accenti ecumenici
importanti, che resteranno. Ciò che
lo contraddistingue, in questo, è che
le difficoltà in ambito ecumenico
non le tralascia, ma le chiama per
nome. Alcuni si sono scandalizzati e
forse per questo non hanno visto
che il Papa ha sempre anche indica-
to come la vicinanza e la comunione
tra le Chiese possano continuare a
crescere, e lo ha fatto sottolineando
il comune centro della fede.
Le parole pronunciate da Papa
Benedetto XVI nella Chiesa luterana,
il 14 marzo 2010, possono essere let-
te come lascito ecumenico. Davanti
alle lamentele, le Chiese cristiane
devono anzitutto essere grate «che
vi sia già tanta unità. È bello che
oggi, domenica Laetare, noi possia-
mo pregare insieme, intonare gli
stessi inni, ascoltare la stessa parola
di Dio, insieme spiegarla e cercare
di capirla; che noi guardiamo
all’unico Cristo che vediamo e al
quale vogliamo appartenere, e che,
in questo modo, già rendiamo testi-
monianza che Egli è l’Unico, colui
che ci ha chiamati tutti e al quale,
nel più profondo, noi tutti apparte-
niamo. Credo che dovremmo mo-
strare al mondo soprattutto questo:
non liti e conflitti di ogni sorta, ma
gioia e gratitudine per il fatto che il
Signore ci dona questo e perché esi-
ste una reale unità, che può diventa-
re sempre più profonda e che deve
divenire sempre più una testimo-
nianza della parola di Cristo, della
via di Cristo in questo mondo». Be-
nedetto XVI concluse la sua predica
con le parole: «Preghiamo gli uni
per gli altri, preghiamo insieme af-
finché il Signore ci doni l’unità e
aiuti il mondo affinché creda». Così
facciamo, gli uni per gli altri e insie-
me, grati per aver incontrato, in Be-
nedetto XVI, un Papa che, come noi,
intende se stesso come pellegrino
sulla via che conduce a Dio e come
amico di Gesù.
*Pastore della Comunità evangelica
luterana di Roma
te le diocesi siano celebrate messe al
fine di esprimere gratitudine al Papa
e pregare per il futuro successore di
Pietro. Nell’introduzione al docu-
mento — a firma di monsignor Ri-
chard Hilgartner, direttore esecutivo
del segretariato per il Culto divino
della Conferenza episcopale — si
legge che «con grande sorpresa ve-
nata di tristezza la Chiesa ha appre-
so della rinuncia al pontificato».
Aldo Israel Estrella Garcia, segre-
tario della Santa infanzia del Mes-
sico.
All’incontro, che si è tenuto dal
15 al 17 febbraio scorsi, hanno par-
tecipato più di 1.800 tra bambini e
adolescenti della Iam, provenienti
da alcune diocesi del nord del
Paese centroamericano. L’iniziativa
ha visto la partecipazione dell’arci-
vescovo di Hermosillo, José Ulises
Macías Salcedo, e di padre Guil-
lermo Alberto Morales Martinez,
direttore nazionale delle Pontificie
opere missionarie. I bambini han-
no anche dato vita a una marcia,
durante la quale hanno cantato e
pregato per i missionari e per chie-
dere la fine della violenza in Mes-
sico.
venerdì 22 febbraio 2013
Rispetto e stima dei buddisti per il Papa
Umile
davanti alla verità
BANGKOK, 21. Umile di fronte alla plativa» fatta di studio e preghiera.
verità e distaccato nei riguardi del Una scelta che deriva dall’umile ri-
potere. Desta ammirazione anche conoscimento di un «declino natu-
nel mondo buddista la rinuncia di rale» del corpo e dell’animo, la cui
Benedetto XVI al pontificato. Ne è ammissione è «una realizzazione
testimone il teologo buddista thai- del trascorrere del tempo». Le con-
landese Channarong Boonnoon. dizioni fisiche e mentali, aggiunge
Quello compiuto dal Papa, secondo lo studioso thai, hanno spinto il
lo studioso, che è docente di arte Pontefice a dimettersi perché «inca-
presso la Sipakorn University, il più pace di sostenere il peso dell’incari-
rinomato ateneo pubblico thailan- co» tanto gravoso. E questa, con-
dese, si dimostra — riferisce l’agen- clude, è una delle caratteristiche pe-
zia AsiaNews — come «un atto di culiari della spiritualità cattolica, se-
umiltà verso la verità, il mondo e condo cui «il nostro compito è ser-
gli altri» e come la testimonianza vire Dio», non «restare attaccati» ai
più concreta e reale di un «distacco ruoli di potere e alle posizioni di
dalle posizioni di potere». La scel- comando.
ta, insomma, di ritirarsi a una vita Sentimenti di ammirazione e di
privata fatta di preghiera, medita- affetto, in Thailandia, sono ovvia-
zione interiore e studio suscita inte- mente presenti anche nella piccola
resse e rispetto anche in un ambien- comunità cattolica locale (300.000
te tradizionalmente — e in qualche battezzati su una popolazione di
caso superficialmente — ritenuto circa sessanta milioni di abitanti).
molto distante da quello cristiano. Padre Wongsawad Kaewsaenee, an-
Infatti, Papa Ratzinger è considera- ziano sacerdote della diocesi di
to un grande «difensore della fede,
Ratchaburi ed ex docente al semi-
oltre che uomo di profondissima
nario maggiore Lux mundi, sottoli-
spiritualità e modestia», che con
nea la «modestia» di Benedetto XVI
con questo suo gesto ha reso ancor
e la sua «devozione alla Chiesa uni-
più evidente «il limite della natura
versale». E per il futuro aggiunge:
umana». Tanto che lo stesso profes-
«Ciò che mi conforta è che Papa
sor Boonnoon vi ha intravisto rile-
Benedetto XVI trascorrerà un vita
vanti elementi di contatto con gli
contemplativa e di preghiera per il
insegnamenti della tradizionale spi-
ritualità orientale. In questo senso, resto della vita» e che sarà vicino
lo studioso ha realizzato una ricerca «ai suoi sacerdoti nella preghiera».
dal tema «Il sentiero del Buddha e
quello di Papa Benedetto XVI: un
sentiero di verità e stima perso-
nale».
Il teologo buddista ammira per-
ciò in Benedetto XVI la «modestia» †
nel suo rivolgersi ai cardinali e il La Segreteria di Stato comunica che è
suo invito ad «avere fiducia nella deceduta la
Chiesa». E ancora di più, desta am- Signora
mirazione la volontà di dedicarsi
completamente al servizio della WANDA TUREK
Chiesa, mediante una vita «contem-
madre di Mons. Waldemar Turek, Of-
ficiale della Segreteria di Stato.
I Superiori e il Personale tutto della
Segreteria di Stato partecipano al do-
lore di Mons. Turek e dei suoi Fami-
liari, assicurando la vicinanza nella
preghiera per la cara defunta, che affi-
dano all’amore misericordioso del Si-
gnore.
I funerali si celebreranno sabato 23
febbraio nella parrocchia di Pwiewo,
Benedetto XVI, si sottolinea, «duran- sita nella città di Płock (Polonia).
te il suo ministero è stato un testi-
mone fedele di Cristo e, con questa
decisione, ci educa con la sua inte-
grità e umiltà, ponendo i bisogni
della Chiesa al prim0 posto». Ed è
aggiunto: «Questo messaggio è an-
cora più appropriato nel momento
in cui ancora una volta ci siamo in-
camminati nel pellegrinaggio della
Quaresima». Inoltre, viene anche re-
so noto che il segretariato per il
Culto divino dell’episcopato statuni-
tense ha messo a disposizione delle
diocesi e delle parrocchie con que-
sto documento una serie di sussidi
liturgici e musicali al fine «di prega-
re per Benedetto XVI, ringraziandolo
per il suo pontificato, e per la Chie-
sa nel momento in cui guardiamo al
futuro e all’elezione del nuovo Pa-
pa». I vescovi, infine, chiedono ai
singoli fedeli di offrire, anche nelle
proprie abitazioni o nei luoghi di la-
voro, momenti di preghiera perso-
nali, in particolare recitando il rosa-
rio.
Nei giorni scorsi il cardinale arci-
vescovo di New York, Timothy Mi-
chael Dolan, presidente dell’episco-
pato aveva evidenziato come la ri-
nuncia al ministero di Benedetto
XVI sia «un altro segno della sua
grande attenzione per la Chiesa». Il
porporato aveva messo in evidenza
anche l’impegno del Papa nel de-
nunciare «la dittatura del relativi-
smo» e nel richiamare l’attenzione
ai bisogni dei poveri.
venerdì 22 febbraio 2013
Le ragioni della fede
La coerenza e l’esempio di fede of-
ferto da Benedetto XVI con la sua
decisione di rinunciare al pontificato
sono stati sottolineati dal cardinale
Agostino Vallini, suo vicario genera-
le per la diocesi di Roma. Interve-
nendo a un incontro alla Pontificia
Università Lateranense, nel pome-
riggio di mercoledì 20 febbraio, il
porporato ha rimarcato come la scel-
ta del Pontefice, dopo un iniziale
smarrimento, sia stata «capita» dai
fedeli tanto da far «crescere molto»
in loro l’ammirazione per la sua per-
sona e per la sua «grande lezione di
fede e di vita». Così ha invitato «in-
nanzitutto a guardare alla grande te-
stimonianza che ci ha dato Papa Be-
nedetto, il quale ha motivato questa
scelta molto grave di concludere il
Pontificato proprio per una ragione
di fede».
Secondo il cardinale Vallini, i fe-
deli in questo particolare momento
devono «vivere la fede con la coe-
renza che il Santo Padre ci ha mo-
strato e di cui ci ha dato l’esempio».
Anche per testimoniare questa con-
sapevolezza, il cardinale vicario e il
vescovo di Albano, monsignor Mar-
cello Semeraro, hanno disposto che
il prossimo giovedì 28 febbraio le
campane di tutte le chiese di Roma
e di Castel Gandolfo suonino a di-
stesa per accompagnare, le prime, la
partenza del Papa dal Vaticano e, le
seconde, il suo arrivo nella cittadina
laziale.
Sul suo blog, il cardinale statuni-
tense Donald William Wuerl, arcive-
scovo di Washington, ha voluto rin-
Lutti nell’episcopato
L’8 febbraio scorso è deceduto mon-
signor Giuseppe Ma Xuesheng, ve-
scovo della diocesi di Zhoucun
(Chowtsun), nella provincia di
Shandong (Cina Continentale).
Il presule aveva quasi 90 anni.
Era nato il 16 settembre 1923, nel di-
stretto di Zouping (Shandong). A
sedici anni cominciò il suo percorso
vocazionale nel seminario minore.
Completata la formazione filosofica
e teologica presso i seminari di Han-
kou, Macao e Pechino, fu ordinato
sacerdote il 3 aprile 1957. Fino al
1966, per la pressione politica del
Governo sulla Chiesa, dovette alter-
nare il suo ministero pastorale con il
lavoro manuale di cuoco. Nel 1966,
con l’inizio della Rivoluzione cultu-
rale, fu costretto a lavorare come
contadino, fino al 1980. Nel 1988 fu
ordinato vescovo coadiutore della
diocesi di Zhoucun, di cui divenne
vescovo diocesano nel 1997.
Monsignor Ma era comprensivo
verso i giovani e sempre si consulta-
va prima di prendere qualsiasi deci-
sione. La diocesi di Zhoucun, situa-
ta nella parte centrale dello Shan-
dong, conta ora circa 18.000 fedeli,
65 chiese, una ventina di sacerdoti e
alcune suore. L’attuale situazione
della diocesi è merito dell’impegno,
della fede e del sostegno del pre-
sule.
Nel 2009, completata la procedu-
ra per la nomina del vescovo coa-
diutore, monsignor Ma soffrì di una
paralisi cerebrale che non gli permi-
se di partecipare all’ordinazione del
suo successore, monsignor Giuseppe
Yang Yongqiang, consacrato il 15
novembre 2010.
I funerali di monsignor Ma sono
stati celebrati il 18 febbraio nella
chiesa di Zibo. Il presule è tornato
alla casa del Padre pochi giorni do-
po la scomparsa del centenario
monsignor Liu Jingshan di Yin-
chuan (Ningxia). Il sacrificio e la
dedizione di questa generazione di
vescovi restano un segno di amore a
Cristo e al popolo cinese.
Monsignor Pedro Lisímaco de Je-
sús Vílchez Vílchez, vescovo emerito
di Jinotega, in Nicaragua, è morto
martedì 19 febbraio, all’età di 83 an-
ni, dopo una lunga malattia.
Il compianto presule era nato in
Jinotega il 19 maggio 1929 ed era
stato ordinato sacerdote il 6 febbraio
1955. Il 18 giugno 1982 con l’istitu-
zione della prelatura territoriale di
Jinotega ne era divenuto primo pre-
lato. Il 19 luglio 1984 era stato no-
minato vescovo prelato e il successi-
vo 8 settembre aveva ricevuto l’ordi-
nazione episcopale. Il 30 aprile 1991
con l’elevazione della prelatura al
rango di diocesi ne era divenuto pri-
mo vescovo. Il 24 giugno 2005 ave-
va rinunciato al governo pastorale.
La messa esequiale è stata celebra-
ta nella mattina di mercoledì 20 feb-
braio nella cattedrale di Jinotega, al-
la presenza dell’intero episcopato
del Nicaragua, con la partecipazione
del clero della diocesi e di un gran
numero di fedeli.
Voci di cardinali sulla rinuncia di Benedetto
graziare Benedetto XVI ricordando,
in particolare, la sua visita nel 2008.
«La sua decisione è stata un gesto
d’amore per Cristo, per la Chiesa e
per noi» ha scritto — secondo quan-
to riferisce l’Ansa — non nasconden-
do «lo shock» ma anche indicando
«la grandezza del Santo Padre e la
sua capacità di riconoscere i bisogni
della Chiesa universale di oggi».
Per il cardinale Wuerl, il Papa
«ha avuto il coraggio, l’umiltà e
l’onestà di dire semplicemente che
sarebbe meglio che qualcuno con
più energia si ponesse alla guida
della Chiesa di oggi. Papa Benedet-
to ha assunto questa decisione per
amore di Cristo, per amore della
Chiesa e per amore nei nostri con-
fronti. Ha detto: è arrivato il mo-
mento». Sempre nel blog, l’arcive-
scovo di Washington ha spiegato
che «il ministero papale oggi più
che mai è un compito che richiede
presenza. Spesso è necessario svol-
gere lunghi viaggi in giro per il
Monsignor Georg Ratzinger parla della decisione del fratello
Nel segno
di un affetto reciproco
La missione di Benedetto XVI è sta-
ta «guidare la gente a vivere nella
parola di Dio. Una missione diffici-
le, in una società secolarizzata».
Parola di monsignor Georg Ratzin-
ger, che definisce «atto di respon-
sabilità» e «scelta umana, ispirata
da Dio» la decisione del fratello di
rinunciare al Pontificato. Ne parla
ampiamente in un’intervista rila-
sciata a Paolo Lepri e pubblicata
sul «Corriere della Sera» del 21
febbraio.
Per monsignor Ratzinger non si
deve parlare assolutamente di «una
sconfitta personale». Infatti — spie-
ga — «nella vecchiaia l’uomo perde
tante capacità. Lo vedo in me stes-
so. La vecchiaia è una frattura nella
vita, che ci impedisce di fare quello
che prima era normale. La guida
della Chiesa richiede qualcuno che
sia in possesso di tutte le sue ener-
gie, perché ci sono tante domande
a cui bisogna rispondere». Entran-
do nel merito della decisione del
fratello, confida al giornalista di es-
sersi umanamente «rammaricato».
Ma, aggiunge, «sono un uomo rea-
lista, e so che le capacità umane
possono un certo giorno risultare
inadeguate per quell’incarico». An-
zi, confida, «avevo pensato in real-
tà che, a settantotto anni, la sua at-
tività “professionale” fosse ormai fi-
nita e che avrebbe potuto vivere
una vita più leggera».
Secondo monsignor Ratzinger,
dopo il 28 febbraio al centro della
vita di suo fratello «ci sarà soltanto
la responsabilità verso Dio e la me-
ditazione». Non va dimenticato —
sottolinea — che Benedetto XVI «ha
dimostrato di essere salito sul trono
di Pietro non per vanità ma per re-
sponsabilità. Lo ha accettato per
responsabilità. E questo è stato
molto apprezzato dalla gente».
Tanto che la sua decisione «potreb-
be servire ad avvicinare l’ufficio del
Papa ai fedeli».
Soffermandosi poi sul forte lega-
me che lo unisce al fratello, il pre-
lato tedesco parla di «affetto» e
«rispetto». «Siamo diventati vecchi
L’OSSERVATORE ROMANO pagina 7
XVI al pontificato
Nomine episcopali
Le nomine di oggi riguardano la
Chiesa in Argentina, in Tunisia, in
Brasile e in Colombia.
ne permanente del clero, ha colla-
borato in varie cappelle nella zona
del Delta ed è stato amministratore
in varie parrocchie. Dal 1994 al
mondo per visitare e pregare tra i fe- spiegato — vale ancora il principio 2001 è stato assistente dell’équipe
deli. Quando Benedetto dice che della continuità, mentre per il primo Ramón Alfredo Dus diocesana di comunicazione sociale.
non ha le energie per continuare, Benedetto XVI ci ha confermato che arcivescovo di Resistencia È stato presidente della Società ar-
mette in risalto quanto sia importan- la carne è fallibile, e che il ministero (Argentina) gentina di liturgia (Sal), professore
te la resistenza fisica per portare del Papa può essere condotto con di liturgia e catechesi in scuole e
avanti le tante responsabilità che pe- maggiore efficienza dal suo succes- Nato il 22 maggio 1956 in San centri di formazione liturgica e
sano su un Papa ai nostri giorni. E sore quando la salute non gli per- Lorenzo (Corrientes), dopo gli stu- presso l’Istituto teologico pastoral
riconosce anche che era venuta me- di filosofici e teologici nel semina- para América Latina (Itepal), e ha
mette più di continuarlo».
no la sua capacità di assolvere a tut- rio di Paraná è stato ordinato sacer- collaborato con il Consiglio episco-
Infine, in vista dell’ultima udienza
ti i compiti, in un’era segnata dalla dote l’8 dicembre 1980. Nel 1999 ha pale latinoamericano (Celam) nella
generale del Pontificato, prevista redazione di manuali liturgici. No-
comunicazione istantanea, in cui i conseguito il dottorato in Sacra
mercoledì 27 febbraio in piazza San minato vescovo titolare di Nasai e
social media dominano il modo con scrittura presso il Pontificio Istituto
Pietro, l’arcivescovo di Torino, mon- ausiliare di Río Gallegos il 19 feb-
cui noi ci mettiamo in contatto con Biblico. È stato professore nei semi-
signor Cesare Nosiglia, ha invitato i braio 2011, ha ricevuto l’ordinazione
gli altri». nari di Santa Fe, di Paraná, dove
fedeli piemontesi «a recarsi a Roma episcopale il 29 aprile successivo.
«Ammirazione» per Benedetto ha ricoperto anche l’incarico di ret-
XVI è stata espressa anche da un al-
per partecipare a un atto d’amore tore, e in vari istituti teologici. Nel- Nella Conferenza episcopale argen-
tro porporato statunitense, l’arcive- verso un Papa amico dei giovani, la diocesi di Paraná è stato anche tina è membro della commissione
scovo di Chicago Francis Eugene che resterà sempre nel ricordo e nel delegato per l’ecumenismo. Nomi- per la liturgia.
George. In un’intervista rilasciata a cuore di tutti noi». Si tratta, ha det- nato vescovo titolare di Tibica e au-
Flavio Pompetti e pubblicata su «Il to, di «un’occasione importante per siliare di Reconquista il 5 agosto
Messaggero» del 21 febbraio, ha esprimergli il nostro grazie ricono- 2005, ha ricevuto l’ordinazione epi- Gabriele Marchesi
spiegato che «Papa Ratzinger ha in scente, ricordando l’incontro che eb- scopale il 17 settembre successivo, vescovo di Floresta
be con i giovani torinesi, durante ed è stato poi nominato vescovo di
effetti separato con la sua decisione (Brasile)
l’aspetto funzionale del suo ruolo da l’ostensione della Sindone nel 2010 e Reconquista il 26 marzo 2008.
quello spirituale nella figura del poi alla Giornata mondiale della Nato il 16 settembre 1953 a Incisa
pontefice. Per quest’ultimo — ha gioventù di Madrid» nel 2011. Valdarno, diocesi di Fiesole (Italia),
Ilario Antoniazzi ha compiuto gli studi di filosofia
arcivescovo di Tunis presso il seminario diocesano di
(Tunisia) Fiesole (1972-1975) e quelli di teolo-
gia allo Studio teologico fiorentino
Nato il 23 aprile 1948 a Rai, in (1975-1978). Il 6 luglio 1978 ha rice-
diocesi di Vittorio Veneto, provincia vuto l’ordinazione sacerdotale per
di Treviso (Italia), dopo aver fre-
quentato le scuole elementari della
sua città è entrato nell’istituto mis-
la diocesi di Fiesole, dove ha svolto
gli incarichi di vicario parrocchiale
(1978-1986) e poi parroco a Monte-
sionario San Pio X di Oderzo. È
passato quindi nel seminario mino-
re della diocesi del Patriarcato lati-
varchi (1986-1997), e a Contea
(1997-2003), direttore dell’ufficio
missionario diocesano, membro del
no di Gerusalemme a Beit Jala nel consiglio presbiterale e del collegio
1962 e nel 1965 in quello maggiore. dei consultori. Dal 2003 ha operato
Il 24 giugno 1972 è stato ordinato come sacerdote fidei donum in Bra-
sacerdote a Gerusalemme e incardi- sile, nella diocesi di Viana, Stato di
nato nella diocesi del Patriarcato la- Maranhão, dove svolgeva attual-
tino. Per venti anni ha svolto il ser- mente gli incarichi di parroco di
vizio pastorale in Giordania: dal São Pedro Apóstolo e Nossa Se-
1972 al 1975 come vicario parroc- nhora do Rosário, coordinatore per
chiale a San Pio in Zerqa; dal 1975 la pastorale e vicario episcopale.
al 1976 come parroco in solidum di
Fuheis; dal 1976 al 1980 come vica-
rio parrocchiale a Marqa e dal 1980 Marco Aurélio Gubiotti
al 1992 come parroco di Smakieh.
Inviato a Roma per studi all’Istitu-
vescovo
to Teresianum, ha conseguito nel di Itabira-Fabriciano
1995 la licenza in teologia spirituale. (Brasile)
Tornato nei territori del Patriarcato,
fino al 2005 è stato parroco di Ra- Nato il 21 ottobre 1963 a Ouro
meh (Galilea-Israele) e, dal 2005 al Fino, nell’arcidiocesi di Pouso Ale-
2007, parroco di Reneh. Dal 2007 gre, ha compiuto gli studi medi
ricopriva nuovamente l’incarico di (1979-1982) e di filosofia nel semi-
parroco di Rameh. nario arcivescovile (1983-1985), e
quelli di teologia presso l’istituto
teologico Sacro Cuore di Gesù dei
Miguel Ángel D’Annibale Dehoniani, a Taubatè (1986-1989).
vescovo di Río Gallegos Ha poi ottenuto la licenza in teolo-
gia biblica presso la facoltà Nossa
(Argentina) Senhora da Assunção a São Paulo
(1997-1999). Il 14 dicembre 1989 ha
Nato a Buenos Aires il 27 marzo
1959, è entrato nel seminario di San ricevuto l’ordinazione sacerdotale
Isidro ed è stato ordinato sacerdote ed è stato incardinato nell’arcidio-
il 6 dicembre 1985. Nel 1995 ha ot- cesi di Pouso Alegre, dove ha svol-
tenuto la licenza in teologia dog- to gli incarichi di vicario parroc-
— afferma — nel segno di questo af- Monsignor Ratzinger prosegue matica presso la Pontificia Univer- chiale e parroco di diverse parroc-
fetto e di questo rispetto reciproco. ribadendo che certe rappresentazio- sità Cattolica di Buenos Aires. No- chie, rettore dell’istituto teologico
Siamo sempre stati felici quando ni stereotipate della figura del fra- minato nel 1986 vicario parrocchiale interdiocesano (2000-2006), rettore
l’altro è riuscito a fare un buon la- tello non hanno «assolutamente a Benavides, nel 1989 ha assunto della facoltà cattolica (2006-2010).
voro. È stata una comune responsa- niente a che fare con lui». E lo de- l’ufficio di cancelliere e segretario Attualmente era professore di teolo-
bilità». E confida: «Non andrò a scrive come «un uomo molto sensi- generale della diocesi di San Isidro. gia, parroco di Nossa Senhora de
Roma in questi ultimi giorni del bile», che «inquadra i problemi e Nel 1990 è stato nominato prefetto Fátima a Pouso Alegre e membro
papato. Preferisco raggiungerlo per sa che sono il riflesso di un mondo del seminario diocesano; nel 1994 del consiglio presbiterale.
la settimana pasquale. Ma resterò pieno di aspetti diversi». vicario parrocchiale della cattedrale
sempre qui a Regensburg, dove sto «In ogni caso — assicura a con- di San Isidro; nel 1996, notaio del
bene, in una casa tranquilla. Anche clusione dell’intervista — anche tribunale diocesano; nel 1999, inca- Joaquím Humberto
mio fratello non si muoverà, perché quando è stato colpito, ha sempre ricato dell’équipe diocesana di litur- Pinzón Güiza, primo
ha bisogno di restare un po’ ap- avuto la fermezza di mantenere la gia; nel 2001, vicario generale di
vicario apostolico
partato. Andrò a trovarlo qualche propria opinione, con l’aiuto della San Isidro. È stato anche membro
volta». fede». della commissione per la formazio-
di Puerto Leguízamo -
Solano (Colombia)
Nato il 3 luglio 1969 a Berbeo
(Santander), diocesi di Vélez, dopo
Inaugurato un bassorilievo nella sede dell’osservatorio vaticano a Castel Gandolfo le scuole secondarie nella città nata-
le, è entrato nell’Istituto missioni
Rotazione apparente alla Specola Consolata, svolgendo gli studi di fi-
losofia nel Centro pastoral de filo-
sofia (Cepaf) a Bogotá (1987-1989).
Nel 1990 ha completato il noviziato
Si chiama «Rotazione apparente» e de- a Bucaramanga, emettendo la pri-
scrive il moto delle stelle al polo terrestre. ma professione religiosa il 6 gen-
È il bassorilievo in marmo collocato nei naio 1991. Fino al 1994 è stato al
giorni scorsi nella sede della Specola Vati- Teologato internacional de los mi-
cana, a Castel Gandolfo. sioneros de la Consolata a Madrid,
Ispirata in parte alla pioggia meteorica dove ha studiato teologia presso la
delle Leonidi, l’opera era stata esposta la Pontificia Università di Comillas;
scorsa primavera a Pisa in occasione della dal 1994 al 1996 ha vissuto in Mo-
mostra «Storie dell’altro mondo. L’Uni- zambico, per un’esperienza missio-
verso fuori e dentro di noi», patrocinata naria; dal 1996 al 1999, ha consegui-
dalla comunità dei gesuiti che svolgono la to la licenza in Sacra scrittura pres-
loro missione nell’osservatorio astronomi- so il Pontificio Istituto Biblico, a
co del Papa. Roma. Emessa la professione per-
Il bassorilievo è stato realizzato da Mar- petua il 5 luglio 1997 è stato ordina-
co Bagnoli con l’impiego di marmo nero to sacerdote il 7 agosto 1999. Dopo
del Marocco e marmo bianco statuario del l’ordinazione è stato missionario a
Monte Altissimo, dove Michelangelo nel Puerto Leguízamo (1999-2003) e vi-
1517 scoprì vasti giacimenti per le sue scul- cario parrocchiale di Nuestra Seño-
ture. Attualmente la cava è di proprietà ra del Carmen (2001-2003); vice ret-
dell’Henraux spa, che, attraverso l’omoni- tore del seminario internazionale
ma fondazione, ha donato l’opera. dei missionari della Consolata a
Alla cerimonia di inaugurazione il diret- Bogotá (2003-2005) e rettore del se-
tore della Specola, padre José Gabriel Fu- minario teologico della Consolata
nes, ha sottolineato i punti di contatto tra nella capitale colombiana (2005-
la raffigurazione del bassorilievo e la mis- 2009); professore di Sacra scrittura
sione degli astronomi vaticani, auspicando nella Fundación universitaria San
che il messaggio della scultura possa esse- Alfonso (2007-2009); consigliere re-
re d’ispirazione per tutti i visitatori della gionale dell’istituto in Colombia-
Specola. Bagnoli da parte sua ha ricordato Ecuador (2008-2011). Dal 2011 era
che «tenere alto il mistero della vita è an- superiore regionale dell’istituto in
che il segreto dell’arte». Colombia-Ecuador.
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Missione del cardinale Robert Sarah in Giordania
Cor Unum a sostegno
dei profughi siriani
«La Chiesa non è favorevole al-
l’emigrazione dei cristiani siriani.
Tuttavia in certe situazioni, nelle
quali intere famiglie cristiane perdo-
no tutto, compresa la speranza di
poter vivere nel loro Paese, nessuno
può impedire loro di andare a cerca-
re una vita nuova in un altro Pae-
se». Lo ha dichiarato all’agenzia
France Presse il cardinale Robert
Sarah, presidente del Pontificio
Consiglio Cor Unum, rientrato in
Vaticano questa mattina, giovedì 21
febbraio, dopo una visita in Giorda-
nia.
Accompagnato da monsignor
Giampietro Dal Toso, segretario del
dicastero, il porporato ha partecipa-
to nei giorni scorsi all’assemblea an-
nuale delle diciassette agenzie na-
zionali Caritas del Medio Oriente -
Nord Africa - Corno d’Africa, nel
corso della quale è stato fatto il
punto sugli aiuti umanitari portati
dagli organismi caritativi cattolici ai
profughi e alle vittime dei violenti
scontri provocati dal conflitto in
Siria.
di MARIO PONZI
Non c’è più posto per la fede nella
vita umana. Il primato ormai spetta
alla qualità della vita. O, nella mi-
gliore delle ipotesi, alla sua dignità.
È partendo da questa considerazio-
ne che la Pontificia Accademia per
la Vita ha scelto di dedicare al tema
«Fede e vita umana» la XIX assem-
blea generale, iniziata questa matti-
na, giovedì 21 febbraio, nell’Aula del
Sinodo in Vaticano. «L’uomo d’og-
gi — dice in questa intervista al no-
stro giornale il vescovo Ignacio Car-
rasco de Paula, presidente dell’Acca-
demia — ha perso di vista il senso
della sacralità della vita. Per questo
ormai certe mostruosità vengono
considerate come fenomeni sociali.
E non mi riferisco solo ad aborto ed
eutanasia, i casi evidentemente più
eclatanti, ma anche alla violenza sul-
le donne, sui bambini, sui carcerati,
sugli emarginati. Anche queste sono
orrende violazioni della sacralità
della vita umana».
Il tema scelto per la celebrazione di
questa assemblea generale del dicastero
che lei presiede rende evidente la volon-
tà di riportare la fede al centro del
concetto di vita umana. È una decisio-
ne legata alla concomitanza con l’Anno
della fede?
Evidentemente la celebrazione
dell’Anno della fede è stato il prin-
cipale motivo ispiratore della scelta
del tema. È chiaro però che la scelta
è dovuta anche alla constatazione
dell’ampio dibattito scaturito in
questi anni sulla vita umana. È certo
un argomento che interessa diverse
discipline umane, ma ognuna di es-
se propone un filone di studio par-
ziale, una metodologia di indagine
appartenente a una particolare cor-
rente di pensiero razionale, a volte
estranea all’altra che indaga. Tutto
va bene a patto che non si dimenti-
chi il punto originario della vita, il
suo radicamento nella fede. Dunque
vanno bene tutti i discorsi sulla qua-
lità della vita a cui punta la scienza
Profughi siriani in Giordania (Reuters)
Appena giunto in Giordania, il
cardinale Sarah ha visitato gli ospiti
del campo profughi allestito nei
pressi della parrocchia cattolica lati-
na di Zarqa, divenuto in questi mesi
uno dei principali luoghi di acco-
glienza per quanti, nella fuga, cerca-
no scampo dalla furia delle violenze
che stanno martoriando la popola-
zione siriana. A centinaia gli sfollati
si sono stretti al porporato, il quale,
oltre a rendere concreta la vicinanza
del Papa, ha consegnato di persona
ai bisognosi pacchi con beni di pri-
ma necessità e agli organizzatori del
campo fondi per poter continuare a
svolgere la necessaria opera di assi-
stenza umanitaria.
La visita è stata anche occasione
per incontrare i rappresentanti della
Chiesa locale, attivamente impegna-
ti nell’assistenza ai profughi. Un’at-
tenzione che si manifesta anche assi-
curando ai bambini la continuità
della formazione scolastica, in colla-
borazione con gli istituti d’istruzio-
ne del Patriarcato latino di Gerusa-
lemme.
Il presidente della Pontificia Accademia per la Vita presenta l’assemblea generale
Alla scoperta della sacralità perduta
medica, o la dignità al centro del
pensiero sociologico; ma non si può
certo dimenticare che siamo figli di
Dio, creati a sua immagine e somi-
glianza. Ecco, questo è l’obiettivo
dei nostri lavori: restituire alla vita
umana il senso del sacro, un concet-
to che sembra essere sparito dalla
scena del mondo.
Come mai, secondo lei, si è perso di vi-
sta questo concetto della sacralità della
vita?
Credo dipenda da diversi fattori.
Innanzitutto è molto più facile farsi
ascoltare quando si reclama la quali-
tà della vita piuttosto che la sua sa-
cralità. Una tendenza amplificata a
dismisura dalla modernità, dove si
valuta tutto in termini di avere, di
apparire, piuttosto che di essere. Lo
stesso concetto di dignità assume
caratteristiche non proprio simili a
quelle che portano al riconoscimen-
to della dignità che spetta all’uomo
in quanto creato ad immagine di
Dio. Riportare la persona alla sua
appartenenza a Dio, e Dio al centro
del creato, è per la Chiesa una esi-
genza primaria, oltreché un dovere
fondamentale.
Quale crede sia l’impatto del messaggio
cristiano sulla vita nella società odier-
na?
Difficile a dirsi. La nostra è una
società complicata, multiforme, mul-
ticulturale. Noi vorremmo che que-
sta nostra assemblea servisse almeno
a far capire che il senso profondo
della vita non si può limitare a con-
siderazioni sulla qualità e sulla di-
gnità, o almeno non solo a questo.
Nel concetto di sacralità c’è tutto il
senso del mistero cristiano, quello
che alla fine fa dell’uomo un enig-
ma, pieno di limiti, di zone oscure
non sempre comprensibili. Pensiamo
per esempio al dolore, alla sofferen-
za, alla morte.
Indubbiamente aborto, eutanasia, ma-
nipolazioni genetiche sono le forme più
L’OSSERVATORE ROMANO
Mercoledì 20 ad Amman il cardi-
nale Sarah ha inaugurato i lavori
dell’assemblea generale delle Caritas
dell’area medio orientale e nordafri-
cana — rappresentate da una qua-
rantina tra vescovi, sacerdoti, reli-
giosi e laici responsabili delle diver-
se strutture caritative nazionali —
proponendo alcune riflessioni sul
motuproprio Intima Ecclesiae natura,
il documento di Benedetto XVI a
proposito del servizio della carità
nella Chiesa, pubblicato lo scorso 1°
dicembre.
L’emergenza siriana è stata al
centro della riflessione della sessione
pomeridiana dell’assemblea, alla
presenza del vescovo caldeo di
Aleppo, monsignor Antoine Audo,
presidente di Caritas Siria, e del ve-
scovo caldeo ausiliare di Baghdad,
monsignor Shlemon Warduni, presi-
dente di Caritas Iraq.
A sottolineare l’importanza del
summit, che si conclude domani ve-
nerdì 22, l’incontro dei partecipanti
con il re di Giordania Abdallah II.
eclatanti di violazione della sacralità
della vita umana. Ma non pensa che
lo siano altrettanto altre manifestazioni
come la violenza sulle donne, sui bam-
bini, sui carcerati?
Contrastare queste forme di vio-
lenza contro la persona umana è as-
solutamente necessario. Ne siamo
convinti e l’argomento troverà spa-
zio nella nostra discussione. Ma le
dirò di più: siamo convinti che an-
che l’incertezza del futuro è una
piaga da combattere perché contra-
ria proprio alla sacralità della vita.
Sono i giovani al centro delle nostre
preoccupazioni; è la loro vita futura
che corre il rischio di essere devasta-
ta dalla mancanza di certezze, dalla
mancanza di speranza, dalla preca-
rietà. Allo stesso modo, è violenza
l’emarginazione a cui sono condan-
nate migliaia di vite umane in tutto
il mondo, soprattutto quanti sono
costretti a subire privazioni. Pensia-
Esercizi spirituali in Vaticano alla presenza del Pontefice
Il germe
della vita nuova
Nel nostro soffrire e morire, attra-
verso la solidarietà totale di Cristo,
è stato deposto un germe di vita, un
seme di risurrezione, un principio di
redenzione. È la Pasqua a svelare
questa svolta radicale per la soffe-
renza e la morte umana. La terza
meditazione del cardinale Gianfran-
co Ravasi, presidente del Pontificio
Consiglio della Cultura, agli esercizi
spirituali alla Curia Romana, merco-
ledì pomeriggio 20 febbraio, ha af-
frontato un tema che tocca da vici-
no, prima o poi, ognuno di noi:
«L’uomo sofferente».
Lo ha fatto, alla presenza di Be-
nedetto XVI, utilizzando due canti
del sofferente presenti nel salterio:
uno di un malato stremato e l’altro
di una persona isolata, «consapevoli
che ogni dolore fisico e psichico è
un’esperienza antropologica globale,
espressione di un male più radicale
e intimo». La vasta tipologia delle
sindromi attraversa tutte le preghie-
re salmiche, che sono realistiche e
conoscono la sincerità e la libertà.
Su di esse emerge «in modo netto il
paradigma corporeo, segno appunto
di una preghiera carnale».
Tre organi dominano l’autoritrat-
to del paziente delineato nei salmi:
la gola, le ossa, che «indicano la
struttura stessa dell’essere fisiologi-
co» e gli occhi. Nel panorama «di
desolazione e di sfacelo» di questi
salmi, «sale a Dio un grido di insof-
ferenza, è il tipico “Fino a quan-
do?”, espressione sincera di “una di-
sperazione, ma paradossalmente an-
che di un’estrema fiducia in Dio, un
po’ alla maniera ben più veemente
di Giobbe».
Nonostante ciò, il salmista è «cer-
to che l’ultima parola di Dio non
sarà quella dell’abbandono puniti-
vo». Per questo, «il lamento cede il
passo alla fiducia dell’esaudimen-
to». In questo senso, il salmo può
diventare la preghiera di tutti noi
«quando la malattia nelle sue mille
tipologie pervade il nostro corpo e
deprime la nostra anima». Accanto
alla sofferenza fisica c’è anche, ha
avvertito il cardinale, l’incubo oscu-
ro chiamato solitudine. Non quella
fatta di silenzio e di riflessione, ma
quella «dell’isolamento di una per-
mo soprattutto ai bambini. Su di lo-
ro l’attenzione si è concentrata solo
negli ultimi decenni, ma la loro sof-
ferenza, almeno quella di molti di
loro, è atavica. Oggi se ne parla tan-
to, ma per loro si fa poco, veramen-
te molto poco. E di bambini abban-
donati sulle strade del mondo, vio-
lentati, usati, mercificati, ce ne sono
tanti, tantissimi. Ma sono poche le
politiche messe in atto per salva-
guardarli.
Mentre non mancano politiche tese al
controllo, anche con metodi “violenti”,
della natalità.
Questo è un altro segno manife-
sto che dove manca la fede manca il
concetto della sacralità della vita
umana, quello che fa capire che la
vita non appartiene all’uomo, tanto
meno ai Governi. È ormai chiaro
che certe metodologie non costitui-
scono una risposta ai problemi de-
sona». Prendendo in considerazione
il salmo 42-43, il porporato ha ricor-
dato come l’orante sia «immerso in
un presente amaro, nell’esilio in Ga-
lilea».
Tutte le suppliche salmiche, ha
detto, tranne una, la numero 88,
non sfociano mai nella disperazione,
ma al loro orizzonte appare sempre
un bagliore di luce. Infatti in Cri-
sto, Dio «si è chinato sul dolore
umano e sul male». Gesù ha assun-
to su di sé il male e l’impurità, «la-
sciandosi quasi infettare, per libera-
re e salvare. Il quarantadue per cen-
to del racconto della vita pubblica
di Gesù secondo il Vangelo di Mar-
co è costituito da guarigioni». Ma,
l’incarnazione «va oltre», perché
«comporta da parte di Dio nel Fi-
glio l’assunzione piena del limite
umano contro ogni visione gnostica
e spiritualistica». È questo il grande
«scandalo paolino della croce».
D’altronde, la fede cristiana, «che è
una religione della “carne” e dei
corpi, ha saputo creare una spiritua-
lità della sofferenza fisica, senza
cancellare il realismo del limite crea-
turale, ma introducendo un’apertura
a un orizzonte superiore di senso».
Il tema del male è strettamente
collegato a quello dell’uomo pecca-
tore. Il cardinale ha proposto questo
rapporto nella prima meditazione di
giovedì mattina, 21 febbraio. Parten-
do da un pensiero di Blaise Pascal
— nel quale ha detto il cardinale Ra-
Giovedì 28
il saluto
del Papa
ai cardinali
Alle 11 di giovedì 28 febbraio
nella Sala Clementina — infor-
ma una notificazione della
Prefettura della Casa Pontifi-
cia — Benedetto XVI incontrerà
e saluterà personalmente tutti
i cardinali che saranno presen-
ti a Roma.
mografici di diverse aree geografi-
che, ma al contrario generano vio-
lenza. Uccidere bambini per non
farli crescere, tentare di cancellarli
dalla scena del mondo, significa uc-
cidere il futuro. Questo può accade-
re e accade se si cancella Dio
dall’orizzonte della vita umana, se si
continua a pensare che l’uomo può
fare da solo, se non ci si convince
che la vita è sacra perché scaturisce
dal Dio creatore. In una parola, se
non si riporta la fede al centro del
nostro vivere quotidiano. Noi ci au-
guriamo di riuscire, con il nostro in-
contro, a dare un segnale forte in
questo senso, a provocare se non al-
tro una riflessione seria. Lavoreremo
in questa direzione nella tre giorni
che oggi inauguriamo, certi che
l’Anno della fede indetto dal Papa
sia occasione propizia per spingere
tutti alla riflessione.
venerdì 22 febbraio 2013
vasi «si vede chiaramente che il bi-
nomio classico “delitto e castigo”, si
trasforma in un trinomio: “delitto,
castigo e perdono”» — il porporato
ha fatto notare che nel salterio, nei
sette salmi penitenziali, si configura-
no «veri e propri canti del peccato-
re, aperti alla fiducia nel perdono».
Il peccato nella Bibbia, ha detto il
cardinale, è «visto sempre come un
atto personale che nasce dalla liber-
tà umana e colpisce la volontà divi-
na». Il peccato, ha aggiunto, è «una
relazione che si infrange, è uno
smarrimento della pista corretta nel
cammino dell’esistenza, è una meta
luminosa che si allontana».
In questa simbologia di smarri-
mento della meta, la conversione è
per la Bibbia «un ritornare» sulla
via smarrita, è «una correzione di
rotta», una decisione «libera perso-
nale che cancella la scelta negativa
dell’allontanamento da Dio», è nel
linguaggio biblico neotestamentario
«un’inversione di mentalità». Alla
radice della conversione c’è sempre
la grazia espressa nel perdono, ha
sottolineato il porporato. Nella con-
versione, tuttavia, è necessario «l’in-
contro di due libertà».
Prendendo poi in considerazione
il salmo 130, il celebre Miserere, il
porporato ha individuato tre spunti
di riflessione: il primato del perdo-
no, la tensione del peccatore che at-
tende il perdono, e la salvezza per-
sonale che viene inquadrata in quel-
la ecclesiale.
Su “l’uomo senza Dio” il cardina-
le Ravasi si è invece soffermato nel-
la seconda meditazione della matti-
na. Ha preso spunto dal celebre ro-
manzo L’impostura di Georges Ber-
nanos per riflettere sull’assenza e il
nulla. «Nella mente e nel cuore di
molti — ha detto — non c’è più
un’assenza che può generare nostal-
gia, non c’è uno spazio vuoto ma
aperto alla domanda e quindi all’at-
tesa di Dio, c’è semplicemente il
nulla». Altri scrittori, ha poi ricor-
dato, si sono confrontati con l’esi-
stenza di Dio. Basti pensare «al rus-
so Zinov’ev o al poeta Giorgio Ca-
proni, i quali si fanno voce del cuo-
re dell’uomo alla ricerca della fede».
Davanti a questo sforzo nel cercare
Dio, però, c’è «il rischio dell’indiffe-
renza», che è il «marchio della so-
cietà contemporanea» in quanto
ignora, di rimanere «inerti e di ripe-
tere semplicemente l’asserto del sal-
mo dei senza Dio, ripetuto due vol-
te nel salterio, il 14 e il 53: “Dio non
c’è”».
Nel salmo 14, l’affermazione dello
stolto è proprio una sorta di «antici-
pazione dell’indifferenza contempo-
ranea, di quel nulla che non è tanto
teorico e metafisico, ma pratico ed
etico». L’ateismo pratico, quindi,
che il salmista denuncia, «negazione
della stessa storia della salvezza», è
quindi «l’assenza di Dio, vissuta
con turbamento e travaglio anche
dal credente». Il modello supremo è
proprio «nel padre della fede bibli-
ca»: Abramo, con la sua «tormenta-
ta ascesa sull’erta sassosa e spinosa
del monte Moria». Infatti, la fede
comprende anche «l’assenza, il si-
lenzio, lo sconcerto». Pensando a
quanti intendono fare la stessa espe-
rienza di Abramo sul monte Moria,
il cardinale ha rivolto un invito alla
fiducia, perché, ha spiegato, nelle
ore silenziose e vuote, abbiamo la
certezza che le nostre suppliche non
cadono nel nulla e hanno alla fine
una misteriosa risposta.
@TerzaLoggia
l’account
della Segreteria
di Stato
Anche la Segreteria di Stato “sbar-
ca” su Twitter, il social network dei
centoquaranta caratteri. È attivo in-
fatti da qualche giorno l’account
@TerzaLoggia attraverso il quale
verranno diffuse quotidianamente
varie informazioni. Il nome e il mo-
tivo grafico del profilo richiamano
il luogo dove si svolge l’attività del-
la Segreteria di Stato, i cui uffici
sono ubicati proprio alla terza log-
gia del Palazzo Apostolico in Vati-
cano. E i due mappamondi ripro-
dotti nell’account sono gli stessi che
compaiono ai lati della porta d’in-
gresso.