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Fig.23- 3
Per quanto detto prima, l’equilibrio del ponte Lavorando nel dominio s, ricaviamo b :
si deve avere per Vd = 0.
Ricordiamo dalla retroazione che
Ci sono due modi per procedere alla
dimostrazione : il primo consiste nel ricavare
prima b e poi A e nell’imporre che il loro
prodotto sia uguale a 1, come richiesto dal
criterio di Barkhausen.
Nel nostro caso :
Eq.23- 4
Eq.23- 5
Questa è la frequenza alla quale oscilla Come si vede adesso questa è una quantità
l’oscillatore. reale che, sviluppata, porta a :
Agli stessi risultati ai quali si è pervenuti che in base ai calcoli fatti prima porta a :
adesso, si arriva anche in un altro modo.
Visto che il 2° membro è una quantità reale, L’innesco dell’oscillazione, come si è già
dovrà esserlo anche il 1°. Perché questo detto, si realizza ponendo inizialmente R2
avvenga, deve annullarsi la quantità >2R1 ; però, una volta realizzato, si deve
, il che porta alle stesse conclusioni avere l’uguaglianza.
viste in precedenza. Questo può avvenire automaticamente.
Questa seconda spiegazione fa anche capire
meglio perché il circuito viene detto a ponte
di Wien. In effetti con la condizione V+ = V-
si raggiunge l’equilibrio del ponte come si
era visto prima.