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Review. Current trends in exercise management for chronic low back pain: comparison between
strengthening
exercises and spinal segmental stabilization exercises
Rie Kasai J. Phys. Ther. Sci. 18:97-105 2006
CATTIVA ALLINEAMENTO
STABILIZZAZIONE ALTERATO
MUSCOLARE
SCORRETTI
DISEQUILIBRI
SCHEMI DI
POSTURALI
MOVIMENTO
DISFUNZIONE
COLONNA
9
Static position Functional
Isometric Activation patterns of
movement
Correction dysfunctional
pattern
Proprioception
CORE STABILITY (Premessa)
Core stability
Mito o leggenda - Cosa dice la letteratura?
Core stability
Mito o leggenda - Cosa dice la letteratura?
Core stability
Cosa dice la
Mito o
letteratura
leggenda
Core stability
Mito o leggenda - Cosa dice la letteratura?
Core stability
Mito o leggenda - Cosa dice la letteratura?
Core Stability
to improve sports Performance?
Core Stability measures a risk factor
Core Stability mesures a risk factor
Core stability
Mito o leggenda - Cosa dice la letteratura?
Core stability
Mito o leggenda - Cosa dice la letteratura?
Core stability
Mito o leggenda - Cosa dice la letteratura?
Core training and potential performance
benefits
Physiological Performance
Assessment Training change Outcomes
Core training and potential performance benefits
CONTENUTI
➢ Terminologia
➢ Descrizione degli approcci funzionali delle catene cinetiche in riabilitazione
➢ Spiegazione del CORE
➢ Correlazioni anatomiche della muscolatura del core
➢ Revisione della letteratura sul funzionamento del core e sue correlazioni nel
mantenimento dell’allineamento e dell’equilibrio posturale dinamico durante lo
svolgimento delle attività quotidiane
➢ Screening e valutazione del core
➢ Impostazione delle linee guida per il “core stabilization training”
➢ Dimostrazione pratica degli esercizi nei “4 livelli” di apprendimento del “core
stabilization Training”
TERMINOLOGIA
in modo ottimale.
Efficienza neuromuscolare
o Capacità da parte del SNC di permettere un
lavoro efficace e interdipendente tra agonisti,
antagonisti, stabilizzatori, e mobilizzatori
o Capacità di favorire una corretta combinazione Inefficienza
tra allineamento posturale e stabilità
o Ottimizzare le abilità del corpo a generare e ad
neuromuscolare
adattarsi alla forze o Provoca l’incapacità da parte del corpo
di rispondere alle richieste
o La stabilizzazione dinamica è fondamentale
per ottimizzare l’efficienza neuromuscolare: o Può favorire microtraumi ripetitivi, una
biomeccanica difettosa e o lesioni
• La riabilitazione si concentra solitamente
muscolo scheletriche e articolari
sul miglioramento della forza nei singoli
muscoli o Può essere il risultato di continui
compensi
• Le attività funzionali sono
multi-planari e richiedono accelerazione e
stabilizzazione
Anatomia funzionale
Therapeutic exercise for lumbopelvic stabilization
A motor control approach for Treatment and Prevention LBP - 2004
Therapeutic exercise for lumbopelvic
stabilization
A motor control approach for Treatment
and Prevention LBP - 2004
Vediamo allora cosa ci dice la scienza
sulla colonna vertebrale
37
Posizione e
carichi lombari
38
FUNCTIONAL ANATOMY
Latisssimus dorsi
• Fa da ponte tra l’estrermità superiore e il “Core”
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Azioni muscolari a livello lombare
ERETTORI DI COLONNA
• Ileo costale, lunghissimo, spinali
• Gruppo superficiale: ileo costale
laterale e lunghissimo mediale (fascia
toraco-lombare/coste) contribuiscono al
50% al movimento estensorio
influenzando L4-L5 e al 70-80% sulla
porzione superiore
• La loro contrazione produce un
basculamento anteriore del bacino
(antiversione)
•Inclinazione laterale del tronco
45
Azioni muscolari a livello lombare
Agiscono in compressione
Controllano lo scivolamento
LBP: esercizi in estensione eseguiti in
vertebrale anteriore qualsiasi posizione possono essere
dannosi quando la compressione
Controbilanciano le forze di contribuisce alla patologia e soprattutto
scivolamento anteriore quando si è in presenza di una instablità
lombare (Bogduck)
generate dall’ileo-psoas
Evitare movimenti in estensione a fine
range (McGill)
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Azioni muscolari a livello lombare
MULTIFIDO
• Origina dalla superficie
dorsale del sacro e del leg
sacro-tuberoso; aponeurosi
erettori; sips; leg sacro iliaci
post; processi
trasversi (C2-L5)
• Inserzione: processi
spinosi delle vertebre
sacrali e lombari
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MULTIFIDO MULTIFIDO
• Controlla lo scivolamento anteriore • Mantiene la curva lordotica
della colonna in flessione per • Assicura il controllo delle
contrazione eccentrica Estensore di singole vertebre
colonna • Compattazione L4-L5
• Stabilizza mediante una forza • Non produce movimento
compressiva sul rachide rotatorio
(stabilizzatore locale (profondo))
• Resiste al movimento rotatorio
(superficiale: globale)
generato dagli obliqui
• Non contribuisce in maniera rilevante
• Allenare il multifido riduce
alla rotazione ma durante la rotazione
l’incidenza di lombalgia
controbilancia le forze di flessione
generate dagli addominali • LBP: quando la compressione
contribuisce ai sintomi la
• LBP: Dolore unilaterale: atrofia lato
contrazione del muscolo
sintomatico (Hides) = programma di
accentua il problema
esercizi volti al recupero della massa
muscolare
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FUNZIONE MUSCOLARE
Il MULTIFIDO
Mantiene la curva lordotica e assicura il
controllo delle singole vertebre
particolarmente nella zona neutra
(Panjiabi, 1989)
-----------------------------------------
Provvede per oltre 2/3 all’incremento della
compattazione a livello di L4-L5
(Wilke, 1995)
FUNZIONE MUSCOLARE
Multifido
Le fibre più profonde del Multifido lombare, che sono
orientate obliquamente,
“non” hanno un ruolo significativo nel produrre
movimento rotatorio
(considerato, tra l’altro, che l’arco di rotazione lombare è minimo).
----------------------------------------------------------------
Multifido
Clinicamente si riscontra che, al primo insorgere di dolore
acuto lombare, si verifica una rapida inibizione (entro
poche ore), del muscolo multifido lombare, che non
regredisce spontaneamente alla risoluzione dei sintomi
(Hides et al. 1996; Stokes e Cooper 1992)
INTERSPINATI e
INTERTRASVERSARI
• Decorrono tra i processi spinosi
e trasversi delle vertebre
• Hanno da 4 a 7 volte più fusi
neuromuscolari del multifido
• Ruolo propriocettivo;
contengono fusi neuromuscolari
in quantità
• Trasduttori di lunghezza
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Azioni muscolari a livello lombare
• PSOAS
➢ Funzionamento a a catena cinetica chiusa o a
catena cinetica aperta
➢ Lavora con gli erettori spinali, multifido, e gli
addominali profondi
➢ Lavora per bilanciare le forze di taglio anteriori
a livello lombare
➢ Può reciprocamente inibire il grande gluteo, gli
erettori spinali profondi, gli obliqui interni, il
trasverso addominale quando è accorciato
✓ (Disfunzione del meccanismo estensorio)
➢ Sinergista dominante durante l’estensione
dell’anca
✓ (hamstring e erettori spinali superficiali)
✓ (può influire negativamente sulla funzione
del grande gluteo, suula rotazione
dell’anca,)
Azioni muscolari a livello lombare
ILEO PSOAS
• Origine: superficie anteriore
e bordo inferiore dei processi
trasversi delle vertebre
lombari, faccia laterale del
corpo vertebrale fino a T12-
L5, disco intervertebrale
• Inserzione: piccolo trocantere
del femore
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Azioni muscolari a livello lombare
- È attivo nelle flessioni delle
ILEO-PSOAS braccia
• Flessore d’anca - Massimo di attività: in
• E’ attivo in statica: momento flessione d’anca contro
estensorio lombare superiore e resistenza
flessorio inferiore;
• Crea forze di compressione,
scivolamento anteriore, di taglio a
livello vertebrale
• Stabilizzatore di colonna mediante la
compressione assiale
• Stabilizzatore delle anche
• Bascula il bacino anteriormente?
• Ruolo di mobilizzatore di colonna
trascurabile
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Azioni dello Psoas
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FUNZIONE MUSCOLARE
Psoas
Il ruolo di stabilizzatore del rachide lombare si esplica
attraverso la compressione assiale
che realizza durante l’attivazione delle sue fibre toniche.
------------------------------------------------
Il ruolo di mobilizzatore della colonna è trascurabile
(Bogduk, 1997)
----------------------------------------------------------------
La sua azione come stabilizzatore locale si valuta
attraverso l’azione di coaptazione della testa femorale
all’interno dell’acetabolo mentre il rachide lombare
rimane stabile e mantenuto in allineamento neutrale
Psoas
- La fascia dello psoas è la continuità del pavimento
pelvico (pubo-coccigeo)
(Gibson, 1999)
Several isometric abdominal exercises were evaluated using the criteria of maximizing
abdominal activation while minimizing psoas activity: the side (bridge) support exercise
proved the best training method for the abdominal wall.
Sit-Up
Curl-Up
PSOAS - Hanno dimostrato che:
esiste una correlazione tra la riduzione dell'area della sezione
trasversale del psoas (rho di Spearmann = 0.8; P = 0,05) e il tempo di
durata della sciatica continua del lato interessato, ma che non
esiste alcuna correlazione tra la quantità di ernia del disco e la
riduzione dell'area trasversale dello psoas.
64
Azioni muscolari a livello lombare
65
Azioni muscolari a livello lombare
OBLIQUO ESTERNO
• Origine fibre anteriori:
Superficie esterna coste (V-
VIII). Inserzione:
aponeurosi guaina del
retto e linea alba
• Origine fibre laterali:
superficie esterna IX-XII.
Inserzione: leg inguinale,
sias, tubercolo pubico,
cresta iliaca metà ant
66
Azioni muscolari a livello lombare
Stabilizzatore globale
67
Azioni muscolari a livello lombare
Obliquo interno: Fibre laterali:
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Azioni muscolari a livello lombare
OBLIQUO INTERNO
• Fibre inferiori: sostengono e • Considerato un addominale
comprimono i visceri e sup: bilateralmente flette la
flettono la colonna metà superiore del corpo
vertebrale
• Unilateralmente: inclina il
• Le fibre anteriori in sinergia
bacino cranialmente
con l’obliquo esterno
cotrolaterale; ruotano la • Stabilizzatore globale
colonna • Controllano la rotazione del
• Le fibre laterali flettono e tronco
deprimono il torace e
flettono la colonna
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Scelta degli esercizi
Progressione di esercizi per gli addominali
“INFERIORI” (indicati in pazienti con LBP)
TRASVERSO
DELL’ADDOME
• Origine: superficie
interna cartilagini
ultime sei coste-fascia
toraco/lombare-cresta
iliaca interna-leg
inguinale
• Inserzione: linea alba-
cresta pubica-linea
pettinea del pube
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Azioni muscolari a livello lombare
TRASVERSO DELL’ADDOME
• Appiattisce la parete addominale
• Comprimere i visceri (IAP)
Un’attivazione ritardata gioca
un ruolo importante nelle
• Stabilizzatore di colonna
disfunzioni di colonna lombare
• Stabilizzatore posturale durante
i movimenti degli arti superiori e in pazienti con LBP
inferiori in statica eretta
• Si attiva per per primo per
stabilizzare la colonna lombare
Istruire i pazienti a tirare in
prima dei movimenti dell’ AS e AI dentro l’ombelico
(attività anticipatoria)
Stabilizzatore locale
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FUNZIONE MUSCOLARE
Trasverso dell’addome
- Ha un ruolo nella stabilizzazione lombare come sistema locale
(Cresswell, 1992) ed ha un ruolo determinante nelle “catene
miofasciali”.
Trasverso dell’addome
La sua attività anticipatoria si realizza prima di
qualsiasi movimento degli arti inferiori o del tronco
indipendentemente dalla direzione del movimento,
aumentando la stabilità della colonna
------------------------
Nei soggetti con lombalgia, indipendentemente dalla
causa, dal tipo e dalla natura della patologia,
la sua attivazione anticipatoria
risulta ritardata
(Richardson e al.. 1998; Hodges e Richardson 1995-1996-1997;
Hodges, Richardson e Jull 1996; Cresswell 1992-1994).
www.med.unifi.it
Azioni muscolari a livello lombare
PATOLOGIA LOMBARE
Incapacità da parte degli addominali a mantenere un controllo
funzionale sulla rotazione tra il bacino e la colonna lombare a
livello di L5-S1
Instabilità
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ANATOMIA FUNZIONALE
Muscolatura dell’anca
• Gluteo Medio
Stabilizzatore nel piano frontale
La sua debolezza aumenta lo stress nel piano frontal
(Patellofemoral stresses)
Controlla l’adduzione e la rotazione interna del femore
La sua debolezza comporta un predominio sinergico del
TFL e del quadrato dei lombi
• Grande gluteo
Estensore dell’anca e rotatore esterno nel lavoro in
concentrica
Flessore dell’anca e rotatore interno quando lavora in
eccentrica
Decelera la rotazione interna della tibia con il TFL
Stabilizza l’articolazione SI
Se in disfunzione determina una riduzione della stabilità
pelvica e del controllo neuromuscolare
ANATOMIA FUNZIONALE
Muscolatura dell’anca
• Hamstrings
➢ Concentricamente flettono il
ginocchio, estendono l’anca,
ruotano la tibia
➢ Eccentricamente decelerano il
ginocchio dall’estensione, flettono
l’anca, ruotano la tibia
➢ Lavorano sinergicamente con i LCA
per stabilizzare la tibia nelle
traslazioni
80
Went we want to
maintain
maximal posture
we will inhale,
which causes the
dhiaphragm to
descend and
increase the
rigidity of the
torso
Diaframma e Pavimento Pelvico
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Considerazioni sul Trasverso del Torace
84
DIAFRAMMA
• Funzioni di ventilazione e posturali (Cluzed 2000; miyamoto
2002; takazakura 2004; Chu 2006; Kiryu 2006)
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RESPIRAZIONE
FISIOLOGIA
• Aumento del diametro verticale per
abbassamento del centro frenico;
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IL NUCLEO O CORE è la regione che si identifica
riferendosi alla muscolatura che circonda
l’addome e la pelvi.
La stabilità gioca un ruolo importante nella
riabilitazione e nei trattamenti preventivi
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INTRODUZIONE
La funzione primaria del cingolo pelvico è quello di trasferire i carichi generati dal
peso del corpo e dalla forza di gravità durante la statica eretta, la deambulazione, il
sedersi, l’alzarsi e altre attività funzionali quotidiane.
La parola “Stability” è spesso usata per descrivere un efficace trasferimento di carico
e richiede un funzionamento ottimale di tre sistemi: il passivo (chiusura di forma),
attiva (chiusura di forza ) e controllo (controllo motorio)
(Panjabi 1992).
La seguente definizione della stabilità articolare viene dalle linee guida europee sulla
diagnosi e il trattamento del dolore del cingolo lombo-pelvico (Vleeming et al 2004).
Chiusura di forma
Chiusura di forza
Controllo motorio
Forza
Traditional Muscular
Resistenza
Training
Pavimento
pelvico Multifido
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LA PARETE ADDOMINALE È STRUTTURATA COME 4 STRATI DI MUSCOLI
A FORME D’ANELLO.
Unità Interna
• Diaframma
• Trasverso dell’addome
• Multifido
• Pavimento pelvico
Unità esterna
Sistema laterale
Unità esterna Sistema longitudinale profondo
Sistema obliquo posteriore
Sistema obliquo anteriore
Hodges, 1996
LEGGE DI HENNEMAN
La Legge di E. Henneman (1965) confermata da
D.L. Costill (1980), secondo la quale durante una
contrazione muscolare, di qualsiasi entità e
velocità, le fibre vengono reclutate in
successione partendo da quelle lente per
arrivare a quelle rapide
ENTITÀ DELLA CONTRAZIONE MUSCOLARE E TIPO DI FIBRE
ATTIVATE IN SEQUENZA
(COSTILL 1980)
STABILIZZAZIONE MUSCOLARE
• La funzione stabilizzatrice muscolare deve rispondere ad alcuni requisiti
(Bergmark, 1989; Comerford, 2001; Hodges, 1996, 1997, 1999):
➢il timing di attivazione deve anticipare il movimento;
➢il reclutamento deve essere appropriato (né insufficiente, né troppo
forte);
➢la rigidità muscolare volta al controllo segmentale non deve
interferire con il movimento;
➢l’attività deve essere continua durante tutto il movimento;
➢deve sussistere l’invio di input propriocettivi per la posizione
articolare, l’ampiezza e la velocità del movimento.
• A livello lombosacrale, la maggiore concentrazione di fusi muscolari nei
muscoli monosegmentali spinali (Cholewicki, 1996) confermerebbe
proprio l’importanza del loro ruolo propriocettivo (Bogduk, 1997; Crisco
1991).
STABILIZZATORI LOCALI STABILIZZATORI GLOBALI MOBILIZZATORI GLOBALI
Funzione e caratteristiche: Funzione e caratteristiche: Funzione e caratteristiche:
•Aumento rigidità muscolare •Genera forza per controllare •Genera momento torcente per
per il controllo segmentale l'ampiezza del movimento produrre ampiezza di movimento
•Controllo della posizione •Contrazione = cambiamento di •Contrazione = cambiamento di
Neutrale dell'articolazione lunghezza eccentrico lunghezza
concentrico produzione
•Contrazione =no/min. controllo durante l'ampiezza
concentrica di movimento (invece
cambiamento di lunghezza non specialmente nel settore interno
di un controllo eccentrico)
produce movimento (attività muscolare= passività •Accelerazione concentrica del
•L'attività è indipendente dalla articolare) e ipermobilità nel settore movimento (specialmente sul
direzione del esterno del movimento piano sagittale:
movimento •Decelerazione del movimento con flessione/estensione)
•L'attività è continua durante carico minimo (specialmente nel •Assorbimento dello shock da
tutto il movimento piano assiale: rotazione) carico
•Input propriocettivo su: •L'attività dipende dalla direzione •L'attività dipende dalla direction
posizione dell'articolazione, •Attività non continua. •Attività non continua
ampiezza e velocità del (on:off schema fisico).
movimento.
Disfunzione: Disfunzione: Disfunzione:
•Deficit del controllo motorio associato a timing •Accorciamento muscolare attivo=passività •Accorciamento miofasciale-limiti il
ritardato o deficienza di reclutamento articolare (perdita di controllo della ampiezza in movimento fisiologico e/o accessorio (che
•Inibizione quale reazione al dolore e patologia accorciamento) deve essere compensato altrove)ù
•Calo della rigidità muscolare e cattivo control •Se vi è iper-mobilità-cattivo controllo •Reclutamento iperattivo di minimo carico e
segmentale dell'ampiezza eccessiva minima soglia
•Perdita del controllo della posizione neutra •Reclutamento cattivo e di minima soglia •Reagisce al dolore e alla patologia con
dell'articolazione. •Cattivo controllo eccentrico spasmi.
Dai cambiamenti a livello del •Cattiva dissociazione della rotazione.
reclutamento motorio risulta perdita Dai cambiamenti di lunghezza e Dai cambiamenti di lunghezza e di
di controllo segmentale reclutamento muscolari risulta una reclutamento risulta una trazione
INIBIZIONE LOCALE trazione ridotta (under-pull, aumentata (over-
allungamento/inibito) in un segmento di pull,corto/sovrattivo) in un segmento
movimento di movimento
DISEQUILIBRIO GLOBALE DISEQUILIBRIO GLOBALE
LA DEFINIZIONE D’INSTABILITÀ VERTEBRALE CLINICA
PIÙ ACCETTATA NEL MONDO SCIENTIFICO IN QUESTI
ANNI È QUELLA
DI PANJABI CHE LA DEFINISCE COME
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• Stabilizzazione spinale
➢Deve usare efficacemente la forza, la potenza, il controllo neuromuscolare
dei movimenti primari (un CORE debole diminuisce la produzione della forza e la
sua efficacia)
➢Meccanismo protettivo della colonna vertebrale
➢Facilita il bilanciamento della funzione muscolare dell’intera catena
cinetica
➢Migliora il controllo neuromuscolare per fornire una postura del corpo più
efficiente
Considerazioni POSTURALI
• Riflessi artrocinematici
✓ Riflessi mediati dall’attività dei recettori delle articolazioni
✓ Alterati riflessi artrocinematici possono risultare nell’inibizione artrogenica
del muscolo
SCREENING E VALUTAZIONE DEL CORE
• Myofascial release
• Hip Mobility
• Spine mobility
• Active Stretching
• Core Activation
CORE PROGRESSION
e paziente
CORE PROGRESSION
VALUTAZIONE FUNZIONALE DELLA
STABILITA’ DEL CORE
Prone
Bridges
Lateral
Bridges
Endurance
CORE Torso Flexor
Test
Torso
Extensor
Single leg
squat test
Abdominal
Neuromuscolar
CORE neuromuscolar
Test
control Test
Strenght Straight Low-
CORE
Test Lowering Test
Abdominal
CORE Power Test neuromuscolar
control Test
Core
Endurance Test
CORE Endurance Test
• 4 Endurance tests
➢ Prone Bridges
➢ Lateral Bridges
➢ Torso Flexor
➢ Torso Extensor
• Altri Tests
➢ Single Legged Squat Test
Neuromuscolar
Test
CORE
Strenght Test
Straight-Leg Lowering Test
Strenght Test
CORE
Power Test
Backward, overhead medicine ball
jump and throw
Lower Limb Functional Profile
• Isoknetics tests
• Balance tests
• Jump tests
• Power tests
• Sport specific functional tests
• Ultrasound imaging
• “Plane” of movement
• “Range” of movement
• “Loading” (physioball, medicine ball, weight vest, tubing….)
• “Body position”
• La quantità di controllo
• Feedback
• Durata e frequenza (sets, reps, time under tension)
Selezione degli ESERCIZI
• Sicuri
• Stimolanti
• Multiplanari • Variabilità
• Arricchiti propriocettivamente • Continuità
• Specifici per le attività • Progressività
quotidiane • Specificità
• Specifici per lo sport
Progressione degli ESERCIZI
• Da lenti a veloci
• Da semplici a complessi
• Da stabili a instabili
• Da bassa forza ad alta forza
• Da generali a specifici
• Esecuzione corretta per aumentare l’intensità
CORE PROGRESSION
gli esercizi
Domande da porsi
• E’ l’esercizio dinamico?
• E’ multiplanare?
• E’ multidimensionale?
• E’ ricco dal punto di vista propriocettivo?
• E’ progressivo?
• E’ sistematico?
• E’ per un’attività specifica?
• E’ basato sull’anatomia funzionale e sull’evidenza scientifica?
Abdominal Draw In Maneuver
PROCEDURA
Exercise 2.
Abdominal
Bracing
Abdominal Bracing
Exercise 1.
Core
Stabilization Training Program
(4 levels)
Core Stabilization Training
Program
Integrated
Stabilization
Stabilization Stabilization Explosive
and Strenght
Strenght
Stabilization
Livello 1
Stabilization and Strenght
Livello 2
Stabilization and Strenght
Livello 2
Integrated Stabilization Strenght
Livello 3
Explosive
Livello 4
VALUTAZIONE FUNZIONALE DELLA
STABILITA’ DEL CORE
VALUTAZIONE (TrA – MF)
- Test di reclutamento del TrA in isolamento
(posizionamento supino-prono)
- Feedback manuale o PBU
- Spiegare la manovra di drawing in addominale
• Pausa espiratoria al
termine di un atto
ventilatorio
• Retrarre l'addome
verso il rachide
• Riprendere la
ventilazione
Mantenere 10''
• Fase di rilascio lenta e
controllata
• Ripetere più volte
Abilità motoria
Progressione
Raggiungimento della posizione neutra da seduto
Bridging,
controllando la
posizione neutra e la
contrazione del TrA
ed aggiungendo via
via compiti a carico
maggiore
Si possono aggiungere
componenti
perturbatrici per
aumentare la difficoltà
(superfici instabili,
Swiss ball)
È possibile la posizione?
Tenuta
Ponte laterale
È possibile?
Quantificare anche il tempo
Squat monopodalico
È possibile il movimento?
Instabilità lombare?
Test triplanare
È possibile il mantenimento della posizione neutra?
Tenuta durante gli sbilanciamenti
Estensione del tronco
Compare dolore locale?
Altre zone dolorose?
Test di compressione verticale
Comprimere manualmente lungo l'asse verticale
Valutare se compare dolore e movimenti parassiti locali (lombari)
VALUTAZIONE DEL MOVIMENTO
Camminata: equilibrio del bacino e muscolare-attivazione del core-
qualità del movimento-attivazione dei compensi
• Trocanteri
• Sacroiliaca
• Segmanto lombare (L3)
• Segmento toracico (T6)
CONTROLLARE
1. Movimento anca alto-basso
2. Alterazione dei Movimenti lombosacrali
3. Rotazione pelvica
4. Rotazione colonna vertebrale
5. Posizione ginocchio
6. Appoggio podalico al suolo
7. Atti respiratori
VALUTAZIONE DEL MOVIMENTO
PUSH UP
• Bilanciamento stabilità tronco e spalle
• Fluidità del gesto
• Atti respiratori
• Stabilità del tronco
• Posizione scapole
• Stabilità cervico-toracica
• Postura collo
• Tilt pelvico
• Tenuta del core
• Adattamenti lombari
VALUTAZIONE DEL MOVIMENTO
CURL UP
• Fluidità del movimento (a scatti o no)
• Postura del collo
• Arrotolamento tronco o estensione toracica
• Atti respiratori
• Ali diaframmatiche
• Inarcamento lombo sacrale
• Tilt pelvico laterale
• Azione muscolare dei flessori d’anca
• Tenuta del core
VALUTAZIONE DEL MOVIMENTO
FOUR POINT CHALLENGE: mantenimento della
posizione e richiesta di sollevamento di un arto
• Atti respiratori
• Osservazione posizione della colonna
• Adattamento lombare durante il movimento
• Tenuta del core
• Tilt pelvico
• Posizione scapole
• Postura del collo durante
il movimento
VALUTAZIONE DEL MOVIMENTO
BRIDGE
• Stabilità lombo pelvica
• Tenuta del core
• Fluidità del movimento
in andata e in ritorno
• Atti respiratori
• Postura del collo
e delle spalle
• Presenza di crampi
• Attitudine lombare
• Tilt pelvico
IL PBU
PBU
The STABILIZER™
Pressure Biofeedback is a simple device used to provide
feedback to ensure quality, and precision in exercise
performance and testing. The STABILIZER™ monitors
The pressure
the position of the low back and provides feedback to
Biofeedback
the health professional and patient when the
abdominal muscles are not actively or effectively
protecting the spine.
STABILIZER
Il Biofeedback a pressione è un semplice
dispositivo utilizzato per fornire un feedback e
garantire la qualità e la precisione nell’esecuzione
dell’esercizio e del test.
Lo STABILIZER™
Il Biofeedback a pressione monitorizza la posizione della
zona lombare e fornisce un feedback al terapista e
al paziente quando i muscoli addominali non sono
attivamente o proteggono efficacemente la
colonna vertebrale
STABILIZER
Therapeutic exercise for
lumbopelvic
stabilization
Richardson,Hodges,
Hides - 2004
Therapeutic exercise for
lumbopelvic stabilization
MOBILITA’ STABILITA’
Sistema di
CONTROLLO
neurale
Sistema Sistema
PASSIVO ATTIVO
osteoarticolare miofasciale
Panjabi
CORE STABILITY
Panjabi
La verifica del risultato del
trattamento considera
sia il miglioramento
soggettivo, sia quello
oggettivo:
Fase 2
Controlla-FISSALO
APPLICALO
Fase 3
Esegui-SFIDA nei
gesti funzionali
nella quotidianità
1- Primo programma di esercizi
Fase di apprendimento
Principi iniziali di base:
- Rilassamento
- Concentrazione
- Allineamento
- Respirazione
- Ricentramento
- Presa coscienza posizione
- Attivazione del centro
- Ricerca del NEUTRO
Controllo/Funzione muscolare
Stabilizzazione dinamica-Postura
Flesssibilità
Propriocezione
Forza e resistenza
Dolore
Range di movimento
Disequilibri posturali
In particolare,
il ri-allenamento della capacità di sostenere a lungo
la contrazione tonica di stabilizzazione si dimostra
fondamentale per ripristinare la loro funzione anti-
gravitazionale e per la prevenzione di ricadute
(Hodges & Richardson 1996, Richardson & Jull 1995, Hides 1996)
FUNZIONE MUSCOLARE